PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE DELL’ESERCIZIO FISICO DISLIPIDEMIE 19.12.2012 dr. Francesco Panzera U.O. Medicina dello Sport Direttore dr. Nicola Mochi U.O. Medicina dello Sport Definizione di dislipidemia Una qualsiasi condizione clinica nella quale sono presenti nel sangue elevate concentrazioni di lipidi (assolute o relative al rischio) Eccesso di lipidi nel sangue (colesterolo, lipoproteine a bassa densità, trigliceridi) Assetto non corretto dei grassi nel sangue Perturbazione del tasso dei lipidi nel sangue Alterazione patologica del tasso ematico dei grassi (colesterolo e trigliceridi). Qualunque alterazione del metabolismo lipidico L'importanza clinica delle dislipidemie deriva dal fatto che esse possono determinare una condizione di elevato rischio per le patologie cardiovascolari e, in alcuni casi, per la pancreatite acuta Dimensione del “problema dislipidemia” in ITALIA: Il 21% degli uomini e il 23% delle donne sono ipercolesterolemici Il 37% degli uomini e il 34% delle donne è in una condizione border line. Dati derivanti da “Progetto Cuore” Istituto Superiore di Sanità, 2009 Cenni Storici • nel 1913 Anitschov nutrendo conigli con colesterolo puro riuscì a produrre sperimentalmente e per la prima volta una marcata ipercolesterolemia determinante una severa aterosclerosi aortica. • Ignatowsky dimostrò successivamente che gli individui più benestanti, gli unici che allora si potevano permettere dieta ricca di grassi e proteine animali, erano più soggetti a CHD. • Negli anni 30 Muller descrisse numerose famiglie in cui elevati valori di ipercolesterolemia ed infarto miocardico in età precoce rappresentavano dei tratti ereditari (ponendo in tal modo la prima relazione genetica tra colesterolo e CHD). Prime evidenze epidemiologiche colesterolemia e CHD: di correlazione tra Framingham Heart Study condotto dal 1948 ad oggi, su una coorte iniziale di oltre 5000 soggetti. Il follow-up a più di 30 anni ha dimostrato che l’aumento di Col TOT è direttamente correlato con la mortalità per CHD (relazione curvilineare). Il C-LDL ha andamento analogo. MRFIT (Multiple Risk Factor Intervention Trial), iniziato nel 1973 e durato 16 anni, ha reclutato oltre 360 mila soggetti senza CHD. Ha confermato la relazione lineare tra Col TOT e morte per CHD fino valori di 240 mg/dl, al di sopra dei quali la relazione diviene esponenziale. PROCAM (The Munster Heart Study). Iniziato nel 1991: incidenza di eventi coronarici in 4449 uomini asintomatici, tra 40-65 anni, sottoposti a follow-up di 8 anni. Martin MJ et al. Lancet 1986; 933–936. Studio PROCAM : 4449 uomini, 40-65 anni 700- 600500400300200100075 Pazienti ad alto rischio Pazienti a basso rischio 100 125 175 200 Col LDL 225 mg/dl Studio PROCAM 350 Eventi osservati per 1000 in 8 anni 300 HDL > 55 mg/dl (> 1,4 mmol/l) HDL 35-55 mg/dl (0,9-1,4 mmol/l) HDL < 35 mg/dl (<0,9 mmol/l) 250 200 150 100 50 0 <135 (3,5) 135-154 (3,5-4,0) 155-195 (4,0-5,0) >195 (>5,0) LDL-C, mg/dL (mmol/L) Eur Heart J 1998; 19 (Suppl A): A2-A11. Metabolismo Lipidico Lipidi Insieme di sostanze eterogenee raggruppati sulla base di caratteristiche fisiche comuni (non solubilità in acqua e solubilità in solventi non polari). Rappresentano una quota significativa della dieta ( 1/3 dell’apporto calorico globale). Rappresentano la forma più efficiente di immagazzinamento dell’energia. In un individuo dal peso corporeo di 70 Kg circa 12 Kg sono costituiti da trigliceridi, depositati nel tessuto adiposo. Metabolismo Lipidico Acidi grassi: – costituiti da catene di atomi di Carbonio, di lunghezza variabile, con un funzione ossidrilica (R-COOH); sono utilizzati direttamente come fonte di energia; Trigliceridi: – esteri formati da tre molecole di acidi grassi e una di glicerolo; sono una importante forma di deposito dell’energia; Colesterolo: – alcol a struttura policiclica; costituente delle membrane cellulari; costituente gli ormoni steroidei (ormoni sessuali e della corteccia surrenalica); costituente gli acidi biliari; Fosfolipidi e cerebrosidi: – costituenti delle membrane cellulari. Metabolismo Lipidico Assorbimento (I lipidi introdotti con la dieta sono per lo più Trigliceridi e Colesterolo) Il Colesterolo è assorbito come tale I Trigliceridi introdotti con la dieta vengono: – scissi nel lume intestinale ad Acidi Grassi e Monogliceridi o Glicerolo, – assorbiti come Acidi Grassi o come monogliceridi, – ricombinati nelle cellule della parete intestinale a riformare Trigliceridi, – immessi in circolo nei Chilomicroni, – captati dal tessuto adiposo tramite la Lipoproteinlipasi. NB I Lipidi sono non idrosolubili, per questo motivo, per poter essere trasportati nel sangue, devono essere legati a proteine (Apoproteine) a formare composti, Lipoproteine, che sono idrosolubili Dosaggio delle lipoproteine La separazione tra le diverse classi viene effettuata sulla base delle diverse caratteristiche chimico-fisiche: Ultracentrifugazione: Il contenuto lipidico conferisce alle lipoproteine una densità più bassa rispetto a quella di altre proteine e ogni classe di lipoproteine ha una diversa densità. Elettroforesi: tecnica di separazione basata sulla velocità di migrazione delle lipoproteine sottoposte ad un campo elettrico. La mobilità elettroforetica è legata alle diverse dimensioni, carica e forma delle lipoproteine. Misura della concentrazione delle apoproteine: Le apoproteine possono essere analizzate con metodiche quantitative o qualitative. In seguito ad elettroforesi le lipoproteine possono essere classificate in α-lipoproteine → HDL (high low density) pre-β-lipoproteine → VLDL (very low density) β-lipoproteine → LDL (low density) I chilomicroni non migrano Composizione CM Principale B-48 Apoproteina Principale Lipide TG (85-90%) VLDL B-100 TG C CM= chilomicroni VLDL= very low density lipoprotein IDL= intermediate density lipoprotein LDL= low density lipoprotein HDL= high density lipoprotein (60-70%) (20%) IDL LDL B-100 B-100 C C (30%) TG (30%) (50-60%) TG TG= trigliceridi C= colesterolo P= proteine (8%) HDL A-I P (45-55%) C (20%) Metabolismo Lipidico Chilomicroni Sono prodotti dalle cellule della parete intestinale assemblando Trigliceridi, Colesterolo e Apolipoproteine prodotte in loco. In circolo sono “alleggerite” dei Trigliceridi ad opera della LipoProteinLipasi (LPL) che è prodotta dagli adipociti e si dispone sui capillari. Nel fegato le apolipoproteine sono metabolizzate, i Trigliceridi, usati, il Colesterolo (di origine alimentare) entra nel pool. Metabolismo Lipidico VLDL Sono sintetizzate dal fegato, con apolipoproteine prodotte dal fegato. Sono molto ricche di Trigliceridi. Cedono i Trigliceridi al tessuto adiposo per opera della LPL. In parte vengono captate dal fegato, dopo aver perso i Trigliceridi, e metabolizzate, in parte diventano LDL. Metabolismo Lipidico LDL Sono ciò che resta delle VLDL perduti molti dei Trigliceridi. Sono molto ricche di Colesterolo. Servono al trasporto del colesterolo dal centro alla periferia. Le LDL in eccesso vengono ricaptate dal fegato attraverso un recettore specifico e metabolizzate (solo il fegato può eliminare il colesterolo). Se la concentrazione eccede la capacità di captazione l’eccesso viene captato dai macrofagi che penetrano attraverso l’endotelio nella parete arteriosa e danno l’avvio al processo di aterosclerosi. al processo aterosclerotico Metabolismo lipidico Trasporto esogeno dei lipidi Metabolismo lipidico Trasporto endogeno dei lipidi Aterosclerosi - Patogenesi Evento centrale e iniziale è il danno endoteliale I monociti attivati (macrofagi) e LDL penetrano nella tonaca media I macrofagi attivati fagocitano i lipidi e diventano foam cells Produzione di citochine infiammatorie che reclutano altre cellule dell’infiammazione (Linfociti, Piastrine, Cellule Muscolari Lisce) Danno della parete arteriosa Le dislipidemie (primarie) sono state finora distinte secondo la classificazione di Fredrickson, basata sull’individuazione delle frazioni lipoproteiche aumentate DISLIPIDEMIE FAMILIARI Principali forme di origine genetica Sindrome Fenotipo Rischio CHD Ipercolesterolemia familiare (monogenica/poligenica) IIa ++++ Iperlipidemia familiare combinata (diversi fenotipi in stessa famiglia) IIa, IIb, IV ++ Ipertrigliceridemia familiare IV, V + Ipertrigliceridemia familiare Fenotipo IV/V di Fredrikson; aumentata sintesi o più spesso ridotta clearance delle VLDL; livelli di trigliceridemia elevati (400-800 mg/dl); fattore di rischio cardiaco indipendente; spesso associato a ridotta tolleranza glucidica, diabete ed obesità; si possono riscontrare bassi valori di HDL. Iperlipidemia familiare combinata forma comune, ereditata come tratto autosomico dominante; presenza di ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, bassi livelli di HDL; tipico osservare diversi fenotipi nei membri della stessa famiglia; variabilità nella modificazione delle frazioni lipidiche in esami successivi; associata ad aumento del rischio coronarico. Ipercolesterolemia familiare deficit genetico con elevata/molto elevata ipercolesterolemia (C-TOT /CLDL). Si distingue la forma: Poligenica: frequente; ad eziologia multifattoriale, data da fattori ambientali (dieta ad alto contenuto di grassi saturi/inattività fisica) che agiscono in presenza di fattori genetici predisponenti (aumento di VLDL/diminuita clearance di LDL) con C-TOT fino 400 mg/dl. Monogenica: difetto genetico a carico del gene che codifica per il recettore per LDL (ridotto o addirittura assente). Trasmesso in modo autosomico dominante a penetranza incompleta. 1. Eterozigote: la più comune (1/500), con Col TOT da 220 a 500 mg/dl. 2. Monozigote: molto più rara (1/1000000), ma più grave. Si riscontrano valori di Col TOT da 550 a 1000 mg/dl. Associata a CHD in giovane età. Ipercolesterolemia eterozigote (forma meno grave): può essere asintomatica e la diagnosi può quindi essere casuale. In alcuni casi, e comunque solo in fase adulta, possono comparire xantomi, xantelasmi earco corneale. Ipercolesterolemia omozigote (più grave): solitamente si osservano fin dalla infanzia xantomi, xantelasmi e arco corneale. Possono anche insorgere tendiniti e artriti acute. Le malattie cardiovascolari sono frequenti fin dalla giovane età, in media 10-15 anni prima dell’atteso. Diagnosi clinica: 1. Col TOT >290 mg/dl o C LDL >190 mg/d in adulto. Oppure Col TOT > 260 mg/dl o C LDL >155 mg/dl nei bambini <16 anni. 2. Associata a riscontro di xantomi in parenti di I°/II° grado (diagnosi certa). 3. In presenza di storia familiare per CHD precoce (IMA <60 aa) o Col TOT >290 mg/dl in parenti di I°/II° grado (diagnosi possibile). Da NICE 2009: Familiar hypercholesterolemia. Identification and management of familiar hypercholesterolaemia Xantelasmi: placche giallastre che compaiono sulle palpebre. Tratta da Akhyani M et al. Dermatol Online J. 2006 Xantomi: noduli cutanei giallastri dati da accumulo di colesterolo che si osservano su nocche delle mani e tendine di Achille. Tratta da, Kumar et al. Cases Journal 2008 Arco corneale: depositi di particelle lipidiche ricche di esteri di colesterolo intrappolate nella matrice extracellulare nello stroma corneale. Tratta da: http://www.provisu.ch/PROVISU/Structure/C11.204.299.070_sp.html http://www.simg.it/default2.asp?active_page_id=1176 Quali sono i valori “desiderabili” di colesterolo totale e colesterolo-LDL in prevenzione primaria e in prevenzione secondaria? Per Colesterolo TOTALE: <200 mg/dl desiderabili 200-240mg/dl borderline/elevati >240 mg/dl ipercolesterolemia Dati derivanti da FHS e MRFIT e da NCEP III. .. ma per Colesterolo LDL? Il colesterolo LDL, deve essere valutato ed eventualmente ridotto con dieta e/o farmaci nell’ambito della considerazione del rischio cardiovascolare globale Formula di Friedwald: Col TOT – (C HDL + trigliceridi/5) Più alto è il rischio cardiovascolare, maggiore è la necessità di abbassarlo, anche con terapia farmacologica più aggressiva. NCEP - ATP III Guidelines Indice di rischio cardiovascolare Rapporto Col TOT/C HDL: normale se <4; se >5 il rischio cardiaco è moderatamente aumentato. (in precedenza veniva considerato C LDL/HDL ma quest’ultimo indice è risultato meno predittivo nei confronti del rischio di CHD). Colesterolo totale Colesterolo HDL Indice di rischio 190 30 6 250 45 >5 235 70 3,4 195 50 3,9 300 45 >6 210 35 6 Da: 2009 Canadian Cardiovascular Society/Canadian guidelines for diagnosis and treatment of dyslipidemia Dislipidemie Secondarie http://www.simg.it/default2.asp?active_page_id=1176 Prevenzione Primaria Individui ad alto rischio di sviluppare malattia coronarica od altra malattia aterosclerotica maggiore Stima del Rischio Rischio Assoluto Probabilità, osservata o calcolata, di un evento cardiovascolare, fatale o non fatale, in un soggetto o in una popolazione in studio. Rischio Relativo Il rapporto fra il rischio di un evento cardiovascolare, fatale o non fatale, negli esposti rispetto ai non esposti. RR = incidenza negli esposti incidenza nei non esposti Last JM.- "A Dictionary of Epidemiology" Third Edition – Oxford University Press 1995 Linee Guida ESC - Il rischio cardiovascolare globale: Sistema SCORE (Systematic Coronary Risk Evaluation) • il rischio è definito come probabilità assoluta di sviluppare un evento cardiovascolare fatale a 10 anni. • a rischio elevato i soggetti con probabilità di eventi fatali 0,5% per anno nei successivi 10 anni (5% totale). • il fattore di conversione tra punteggio SCORE e probabilità di eventi fatali e non fatali è 3. European Guidelines on CVD Prevention Third Joint European Societies’Task Force on CVD Prevention in Clinical Practice SCORE chart: 10 year risk of fatal cardiovascular disease (CVD) in populations at high CVD risk based on the following risk factors: age, gender, smoking, systolic blood pressure, and total cholesterol. ESC/EAS Guidelines 1775 To convert the risk of fatal CVD to risk of total (fatal + non-fatal) hard CVD, multiply by 3 in men and 4 in women, and slightly less in old people. Note: the SCORE chart is for use in people without overt CVD, diabetes, chronic kidney disease, or very high levels of individual risk factors because such people are already at high risk and need intensive risk factor advice. http://eurheartj.oxfordjournals.org/ by guest on October 23, 2012 SCORE chart: 10 year risk of fatal cardiovascular disease (CVD) in populations at low CVD risk based on the following risk factors: age, gender, smoking, systolic blood pressure, and total cholesterol. To convert the risk of fatal CVD to risk of total (fatal + non-fatal) hard CVD, multiply by 3 in men and 4 in women, and slightly less in old people. Note: the SCORE chart is for use in people without overt CVD, diabetes, chronic kidney disease, or very high levels of individual risk factors because such people are already at high risk and need intensive risk factor advice. http://eurheartj.oxfordjournals.org/ by guest on October 23, 2012 LE CARTE ITALIANE DEL RISCHIO http://www.cuore.iss.it/valutazione/carte.asp Prevalenza dei Fattori di Rischio in Italia DONNE (Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare) UOMINI BLOOD PRESSURE 33% SBDP mmHg TOTAL CHOLESTEROL 30% CHOL mmol/l BP mmHg HDL mmol/l 136 + 19 85 + 10 5.4 + 1.0 1.3 + 0.3 132 + 21 82 + 11 5.5 + 1.1 1.5 + 0.4 Hypertensives Hypertension: SBP > 160 or DBP > 95 mmHg 26% 21% Hyperchol. Hyperchol: Tot.Cho > 6.2mmol/l BODY MASS INDEX and OBESITY 30% 21% SMOKING HABIT BMI Kg/m2 22% 17% 27 + 4 Current smokers 26 + 5 Obesity Obesity: bmi > 30 http://www.cardiolink.it Strategie d’intervento in funzione del rischio CV e dei livelli di C LDL http://www.cardiolink.it Valori soglia di colesterolo LDL in base alla categoria di rischio cardiovascolare Categoria di rischio Valore target di LDL (mg/dl) Valori LDL per iniziare modifiche stile di vita (TLC) (mg/dl) Valori LDL per terapia farmacologica, dopo 3 mesi di TLC (mg/dl) Alto < 100 > 100 > 130 (100-129 Moderato-alto < 130 > 130 > 130 Moderato < 130 > 130 > 160 Basso < 160 > 160 > 190 (160-189 opzionale) opzionale) NCEP III, 2004 Tradotta da:http://eurheartj.oxfordjournals.org/ by guest on October 23, 2012 NCEP - ATP III Guidelines Fisiopatologia della Sindrome Metabolica Fattori genetici Ipertensione Arteriosa Obesità Centrale Fattori ambientali INSULINO-RESISTENZA IPERINSULINEMIA Dislipidemia proaterogena (ipertrigliceridemia, basso HDL Coleterolo, alto LDL Colesterolo) Dismetabolismo glucidico (ridotta tolleranza glucidica, Diabete mellito tipo 2) SINDROME METABOLICA ATEROSCLEROSI Attivazione neuro-ormonale (sistema renina-angiotensina, Sistema nervoso simpatico) Stato proinfiammatorio e protrombotico (aumento PCR, fibrinogeno, PAI-I) MALATTIE CARDIOVASCOLARI Ferrucci A, et al. High Blood Press Cardiovasc Prev 2005;12(4):54-60 QUALE TERAPIA? Livello di evidenza A: Modifica dello stile di vita Terapia farmacologica ADA / NCEP/SiSA/ JEG MODIFICA STILE DI VITA Terapia nutrizionale Riduzione del peso corporeo Attività fisica Astensione dal fumo Migliora il profilo lipidico Come deve essere la dieta? 1. Dieta varia e con tutti i componenti nutrizionali 2. Mantenere un peso ideale SOGGETTI OBESI (diabetici e non): Dieta ipocalorica SOGGETTI NORMOPESO (diabetici e non): Dieta isocalorica Grassi + proteine <30% Grassi monoinsaturi + carboidrati = 70% I grassi saturi non devono superare il 10% delle calorie totali (<7% se LDL >100 mg/dl). Colesterolo <300 mg/die (<200 mg/die se LDL >100 mg/dl). Diabetes 12, 1963 Diabetes Care 12, 1989 EFFETTO DELLA RIDUZIONE DEGLI ACIDI GRASSI SATURI Meta-analisi di 37 studi DIETA LIBERA % DECREMENTO 120 100 -8% -12%-16% -10% -13% -7% GRASSI SATURI 10% GRASSI SATURI 7% 80 60 40 20 0 TG LDL Col tot HDL Am. J. Clin. Nutr., 69 1999 Diabetes Care, 2002 Provvedimenti terapeutici: DIETA 1. Controllo del sovrappeso. 2. Aumento grassi mono (ac. oleico in olio d’oliva) e poliinsaturi (Ω3 es. pesce e Ω6 es. vegetali/olio di semi). 3. Riduzione grassi saturi (<7%; aumentano molto C LDL; es. burro, maionese, cioccolata, merendine, formaggi, insaccati, carne rossa). 4. Riduzione colesterolo (<200 mg/die). 5. Aumento fibre (da 10-25 g/die; frutta, verdura, legumi). 6. Aumento del pesce (azzurro). 7. Riduzione alcolici (trigliceridi). 8. Riduzione grassi semplici (trigliceridi). 9. Aumento di steroli vegetali (circa 2 g/die: pane, cereali, verdure, frutta, noci). Dal 2004 UE ha autorizzato produzione di yogurt con steroli vegetali con riduzione di circa 10% LDL. Esercizio Fisico Ha effetti benefici su aterosclerosi poiché comporta un aumento della fibrinolisi, miglioramento della funzione endoteliale, riduzione del tono simpatico. Determina una riduzione di circa il 6% del colesterolo totale, del 10% di C-LDL ed un aumento di circa 5% di HDL. I migliori risultati si ottengono praticando almeno 30 minuti al giorno di esercizio fisico aerobico moderato. Da “Gestione del paziente dislipidemico: dalla dieta all’intervento farmacologico”. Riccio C. et al. Take Home Messages ogni attività fisica è importante, l’effetto immediato è limitato, l’effetto sul lungo periodo è fondamentale e cumulativo, non vi sono soglie di attività da rispettare per ottenere benefici sui fattori di rischio per la salute, il livello raccomandato, sicuramente efficace sui fattori di rischio, è dato dalle attività fisiche aerobiche ad intensità moderata, durata superiore ai 30 minuti/volta, svolte anche non continuativamente, per almeno 150 minuti la settimana. Grilo et al. In: Stunkard, Wadden. Obesity: Theory and Therapy; 1993: chap15. Wilfley et al. In: Dishman. Advances in Exercise Adherence; 1994: 361-393. Per bruciare 1 kg di grasso riserva (7730 calorie) Marcia a 5 km/h per 34h 49’ Cicloturismo per 21h 50’ Nuoto per 14h 09’ Corsa a piedi a 10 km/h per 12h 23’ Corsa in acqua alta (aerobica) per 5h 15’ Come raggiungere i livelli raccomandati di attività fisica Età Attività Bambini andare e tornare da scuola a piedi Attività scolastiche quotidiane Opportunità di gioco 3-4 pomeriggi o sere a settimana Fine settimana: camminate più lunghe, visite ai parchi o nuoto, giri in bici Teenager andare e tornare da scuola a piedi o in bici Attività o sport organizzati o informali, 3-4 volte a settimana Fine settimana: camminare, andare in bici, nuotare, fare sport Adulti andare e tornare da scuola a piedi o in bici Approfittare di ogni opportunità di movimento: fare le scale, svolgere compiti manualmente Sport, ginnastica o nuoto 2-3 volte a settimana Fine settimana: camminate più lunghe,giri in bici, nuotare, attività sportiva Physical activity and health in Europe: evidence for action. WHO, 2006 Dislipidemie calo dei trigliceridi e delle principali lipoproteine che li veicolano (VLDL); nessuna modificazione o lievi riduzioni della colesterolemia totale; aumento delle HDL; lieve riduzione delle LDL (più marcata quando all’esercizio si associa un calo ponderale), ma soprattutto variazione della loro composizione; riduzione delle particelle aterogene più piccole e dense; riduzione o nessuna modificazione di apo B; modificazioni riferibili all’assetto endocrino-metabolico determinato dall’esercizio fisico aerobico: • riduzione dell’insulinemia, aumento del GH, cortisolo e catecolamine • aumentata attività della lipoproteinlipasi, con aumento della lipolisi • aumento di attività dell’enzima lecitina-colesterolo-acetiltransferasi (LCAT) e ridotta attività della trigliceridilipasi epatica (HTGL) Tutti questi effetti sull’assetto lipidico si possono ottenere con l’esecuzione di lavoro aerobico di moderata intensità per 3 volte alla settimana; un aumento di intensità e/o frequenza non comporta ulteriori miglioramenti sul profilo lipidico. Obesità e Sindrome Metabolica L’esercizio fisico di endurance agisce favorevolmente su tutte le alterazioni indotte dall’insulino-resistenza: migliora la captazione del glucosio insulino mediata, aumenta la capacità di depositare glicogeno nei muscoli, produce calo dei trigliceridi e delle VLDL, aumento delle HDL, riduzione delle LDL , riduce la FC e PA, evita il recupero ponderale nel trattamento dell’obesità, induce una preferenziale mobilizzazione dei lipidi dai depositi viscerali. aumentata capillarizzazione muscolare, migliora la funzione endoteliale (riduce lo shear stress) Raccomandazioni: intensità moderata (50-70% del VO2 picco), durata superiore ai 30’ per almeno 150’ la settimana, spesa calorica > 300 kcal: modificazioni dell’assetto lipidico. Funzione Endoteliale “shear stress”: forza esercitata dallo scorrimento del sangue parallelamente all’asse longitudinale del vaso. Questa forza è particolarmente elevata ed efficace quando il flusso è di tipo laminare, molto meno quando il flusso è turbolento. Effetti dell’esercizio: – aumento della velocità e della pulsatilità del flusso secondario all’aumentata gittata cardiaca e quindi incremento del flusso laminare e dunque dello shear stress, – miglioramento e/o ottimizzazione della funzione endoteliale, – la quantità di ossido nitrico accresce di oltre 13 volte dopo circa 1 ora di incremento dello shear stress, secondario ad attività fisica, – aumenta il numero di cellule progenitrici endoteliali, essenziali nell’attività di riparazione. Tipo di attività fisica: walking Il walking è stato descritto come un esercizio quasi perfetto camminare con ritmo di 5 km/ora consente di raggiungere un livello di intensità di attività moderato è economico, può essere fatto in compagnia, rispetta l’ambiente, può essere facilmente inserito nella quotidianità Physical activity through transport as part of daily activities WHO, 2002 Piramide Istituto Superiore Sanità Terza età e attività fisica benAttivi, ASL Verona 2006 Sedentario PA 150-160/90-95 …Losartan 50 + HCTZ Sedentario PA 120-130/80-85 …Losartan 50 + HCTZ http://exerciseismedicine.org/ Physical activity, cardiorespiratory fitness, and metabolic syndrome in adolescents: a cross-sectional study. Stabelini Neto A, Sasaki JE, Mascarenhas LP, Boguszewski MC, Bozza R, Ulbrich AZ, da Silva SG, de Campos W - BMC Public Health - 2011; 11(); 674 Brazilian adolescents: 223 girls (mean age, 14.4 ± 1.6 years) 233 boys (mean age, 14.6 ± 1.6 years) …..A high prevalence of metabolic syndrome was observed in inactive adolescents (males, 11.4%; females, 7.2%) and adolescents with low cardiorespiratory fitness levels (males, 13.9%; females, 8.6%). Prevention strategies for metabolic syndrome should concentrate on enhancing fitness levels early in life. GUIDELINES PHYSICAL EXERCISE American College of Sports Medicine (ACSM) Dyslipidemia Resistance and flexibility exercises are adjunct to an aerobic training program designed for the treatment of dyslipidemia primarily because these modes of exercise do not substantially contribute to the overall caloric expenditure goals that appear to be beneficial for improvements in blood lipid and lipoprotein concentrations. Frequency: ≥ 5 d · wk-1 to maximize caloric expenditure. Intensity: 40% to 75% VO2R or HRR. Time: 30 – 60 min · d-1 to total 150 minutes per week. Type: the primary mode should be aerobic physical activities that involve the large muscle groups. GUIDELINES PHYSICAL EXERCISE American College of Sports Medicine (ACSM) Overweight and Obesity Lifestyle interventions for weight loss that combine reductions in energy intake with increases in energy expenditure through exercise and other forms of physical activity typically result in an initial 9% to 10% reduction in body weight. Frequency: ≥ 5 d · wk-1 to maximize caloric expenditure. Intensity: initial (40% to 60% VO2R or HRR), progression (50% to 75% VO2R or HRR) . Time: 30 – 60 min · d-1 to total 150 minutes per week. Type: the primary mode should be aerobic physical activities that involve the large muscle groups. U.O. Medicina dello Sport DETERMINAZIONE DELLA INTENSITA’ DI ESERCIZIO LINEE GUIDA VO2max 100% 70% DISLIPIDEMIE DIABETE II 50% 40% OBESITA’ 60% IPERTENSIONE ARTERIOSA 40% U.O. Medicina dello Sport INTENSITÀ GUIDATA DA AT E PCR FC VO2max 100% PCV 70-90% 40-60% AER. LEGGERO AT AER-AN MODERATO PESANTE MASSIMALE MET INTENSITA’ ESERCIZIO NEL SOGGETTO OBESO U.O. Medicina dello Sport Soglia anaerobica Percentuale utilizzo grassi VO2max PCR AT AEROBICO AER-AN PREV-AN MASSIMALE 100% Presidi farmacologici Statine Sequestranti di acidi biliari (es. colestiramina) Fibrati (aumentano attività di LPL con idrolisi trigliceridi) Ac. Nicotinico Ezetimibe (inibisce selettivamente l’assorbimento intestinale del colesterolo sia alimentare, sia presente in acidi biliari) Ac. Grassi Omega-3 (riducono trigliceridi; riducono aritmie ventricolari, effetti antitrombotici, migliorano la funzione endoteliale, effetto antinfiammatorio) LDL-aferesi (in ipercolesterolemia familiare grave) STATINE 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Più efficaci per ridurre i livelli plasmatici di C LDL. Agiscono in misura minore sulla riduzione dei trigliceridi e sull'incremento delle HDL. L'entità di riduzione è dosaggio-dipendente (può superare il 50%). Inibiscono l'enzima regolatore della sintesi epatica del colesterolo (HMGCoA-reduttasi). Riduzione della concentrazione intracellulare di colesterolo. Aumento, sulla superficie cellulare dell’epatocita, del numero dei recettori per le LDL con maggiore captazione di LDL plasmatiche. Questo provoca ulteriore riduzione della colesterolemia. Cosiddetto "effetto pleiotropico”, legato alla inibizione della sintesi degli isoprenoidi, anch'essi derivati dall'HMGCoA. Gli isoprenoidi sono utilizzati per la prenilazione di diverse proteine, coinvolte in complesse attività della parete vascolare. Aumento HDL Riduzione TG Riduzione LDL statine Stabilizzazione placca Miglioramento disfunzione endoteliale Effetti antiaggreganti Effetti antiinfiammatori antiossidanti Modificato da Davignon J. Circulation 2004; 109: 39-43. Range di riduzione di C-LDL ottenibili con le diverse statine in commercio Catapano A.L., Atherosclerosis update 2007 Effetti collaterali: In meno del 5% dei casi si possono avere disturbi gastrointestinali, nausea, astenia e cefalea, che talvolta migliorano proseguendo il trattamento. Incrementi degli enzimi epatici (> 3 volte i valori max di riferimento) si possono osservare in circa l’1,3% dei casi in soggetti asintomatici (frequentemente non associati a segni di citolisi epatica o insufficienza epatica). In tal caso basta sospendere il farmaco. Gli effetti collaterali muscolari da statina si osservano in circa il 10% dei casi. Può essere accusata debolezza muscolare anche in assenza di aumento di CPK. In altri casi il soggetto può accusare mialgia, con rialzo lieve di CPK. La miosite con rabdomiolisi si verifica quando CPK aumenta >10 volte il valore max di riferimento (rarissimo, < 0,01%). Il rischio di sviluppare rabdomiolisi è >> in ultraottantenni e con IR. Algoritmo terapeutico approvato dalla commissione terapeutica regionale toscana (Gennaio 2011): Se, dopo 3 mesi di dieta e attività fisica, il C-LDL non ha raggiunto il target prefissato, dopo aver valutato funzionalità epatica e renale, elettroliti, CK e TSH: • iniziare simvastatina 20 mg/die (riduzione attesa di LDL ≈35%); controllo di AST/ALT a 6 settimane e dati su eventuali sintomi muscolari (non raccomandata valutazione CK poiché la mialgia può verificarsi anche senza un suo aumento) • dopo 3 mesi eseguire profilo lipidico, AST/ALT e CK: se LDL è a target, proseguire con controlli semestrali o annuali se basso rischio CHD. se LDL non è a target, passare a simvastatina 40 mg/die e ripetere dopo ulteriori 3 mesi lipidi e enzimi epatici. se LDL è a target o sceso di 30-40% e tale riduzione può ritenersi clinicamente appropriata, controllare ogni 6/12 mesi. se vi è necessità di ottenere LDL più basso vi è indicazione a statina più potente. Grazie per l’attenzione