Progetto PIL
«Per l’Inserimento Lavorativo»
Per una valutazione dei modelli
in uso nei DSM per l’inserimento lavorativo
dell’utenza
Convegno internazionale
“Interventi integrati per l’inserimento
lavorativo delle persone con disturbo
psichico”
Roma, 19 febbraio 2010
DSM TRIESTE
Progetto Inserimento Lavorativo
Progetto di Ricerca
Sanitaria Finalizzata (1)
Obiettivo: Raccolta di informazioni
in 19 Regioni e 2 Province Autonome
sui PilDSM: programmi per la
formazione, riqualificazione
professionale e inserimento
lavorativo delle persone con disturbo
psichico promossi dai DSM italiani
Progetto Inserimento Lavorativo
Progetto di Ricerca
Sanitaria Finalizzata (2)
Partecipano 21 UO Unità Operative
tutte le Regioni e Province Autonome
Finanziato con Ricerca Sanitaria
Finalizzata Anno 2005 € 215.000
Coordinato da DSM Azienda per i
Servizi Sanitari n. 1 “Triestina”
(Regione FVG capofila)
Responsabile Scientifico: Giuseppe Dell’Acqua
Coordinamento Scientifico:
Roberto Mezzina, Pina Ridente
Progetto Inserimento Lavorativo
Referenti e Collaboratori
Per le Unità Operative: Alfonsi Emilia, Aprea
Benedetta, Bressaglia Gabriella, Castronuovo
Domenico, Casula Ignazia, Cecchetti Patrizia, Colotto
Antonio, Conca Rosa, Condino Sara, Dallapé
Antonella, De Ruggieri Edoardo, De Stefani Renzo,
Defendi Stefano, Ferrannini Luigi, Fioramanti Fabio,
Franchi Camilla, Gaddini Andrea, Lanteri Antonello,
Lezzi Roberto, Massara Graziella, Materzanini Andrea,
Michelis Fabrizio, Motta Gaspare, Norbiato Milva,
Palermo Sara, Pederzolli Roberta, Pillo Giuseppe, Pirro
Elvira, Porzio Clementina, Recchi Katja, Rossi
Elisabetta, Sala Gabriella, Serrano Mario, Sirolli
Alessandro, Spiniello Patrizia, Starace Fabrizio,
Tagliabue Luigi, Toresini Lorenzo, Trono Vincenzo,
Vellico Daniela, Veltro Franco,
Per il Coordinamento: Bracco Renata, Candotto
Renato, Chiarandà Claudia, Di Bella Aldo, Marin
Izabel, Rossi Maurizio, Strain Raffaella, Zanello Elisa
Progetto Inserimento Lavorativo
Obiettivi
1. raccogliere informazioni sulle modalità
con cui i DSM promuovono l’inserimento
lavorativo dell’utenza
2. avviare un confronto con gli
stakeholder (es. associazionismo,
cooperazione sociale, persone inserite,
ecc.) per la valutazione delle prassi in uso
3. stilare l’elenco delle buone prassi e
delle raccomandazioni per l’inserimento
lavorativo
Progetto Inserimento Lavorativo
Disegno della ricerca PIL
Fase 1
definizione / discussione della
metodologia con il gruppo di lavoro
Fase 1
ricerca quantitativa:
raccolta dati nei DSM italiani
Fase 2
ricerca qualitativa: individuazione dei
requisiti di buona pratica tramite il
confronto con gli stakeholder
Progetto Inserimento Lavorativo
Strumenti della ricerca PIL
Fase 1
Raccolta dati con 4 Schede:
1. Normative regionali sul tema
2. PilDSM: programmi per l’inserimento in
percorsi formativi e/o lavorativi delle persone con
disturbo psichico in contatto con il DSM
3. Esperienze esemplari di PilDSM
4. Risorse generali del DSM
Fase 2
Confronto sui requisiti di buona pratica:
1. Focus group con gli stakeholder su
un’esperienza esemplare di PilDSM (1 o 2 per
Regione)
2. Compilazione scheda sui criteri di buona
pratica
Progetto Inserimento Lavorativo
Risultati attesi (1)
• Scheda standardizzata per
monitoraggio PilDSM
• Costituzione banca-dati sui PilDSM
• Scheda per raccolta di informazioni
sui PilDSM e di metodologia per
monitoraggio costante di PilDSM
Progetto Inserimento Lavorativo
Risultati attesi (2)
• Valutazione dei risultati con gli stakeholder
per la diffusione delle buone pratiche e dei
modelli efficaci
• Stesura di un glossario sull’inserimento
lavorativo
• Diffusione dei principali risultati del
progetto
– organizzazione di una conferenza nazionale sul
problema dell’inserimento lavorativo e sulle
strategie per l’implementazione
– pubblicazioni articoli
Progetto Inserimento Lavorativo
Fase 2
La Fase 2 del progetto di ricerca PIL è focalizzata su:
• rilevazione delle esperienze esemplari, attraverso la
compilazione della relativa Scheda PIL (v. Fase 1)
Per esperienze esemplari si intendono quelle esperienze ritenute
esemplari, eccellenti o particolarmente innovative tra i
programmi, le attività ed i contesti di inserimento lavorativo
delle persone con disturbo psichico in cui è coinvolto il DSM
• individuazione dei criteri per l’identificazione delle
buone pratiche di inserimento lavorativo, tramite:
– analisi della letteratura,
– esercizio “Delphi” sui requisiti di buona pratica (cioè
valutazione dell’importanza di una lista dei requisiti da
parte degli addetti ai lavori coinvolti nell’incontro
nazionale di gennaio 2009),
– organizzazione di 1 o 2 focus group per Regione o
Provincia Autonoma sull’esperienza esemplare scelta.
Progetto Inserimento Lavorativo
Criteri rilevanti per identificare le
“buone pratiche”
Attinenti alla persona inserita
• Diagnosi psichiatrica non severa
• Diagnosi psichiatrica severa
• Adesione al trattamento farmacologico
• Coscienza del disturbo
• Autogestione del disturboMotivazione al lavoro
• Congruenza tra aspettative personali ed attività proposta
• Capacità cognitive compatibili con lo svolgimento
dell’attività proposta
• Abilità sociali compatibili con lo svolgimento dell’attività
proposta
• Desiderio di cambiamento della propria vita
• Altro
Progetto Inserimento Lavorativo
Criteri rilevanti per identificare le
“buone pratiche”
Attinenti al programma e/o all’attività
lavorativa
• Borsa di lavoro o tirocinio che inizia in tempi
brevi
• Lavoro che inizia in tempi brevi
• Lavoro inizialmente a tempo ridotto
• Formazione nel luogo di lavoro
• Esecuzione di compiti adeguati alle capacità
apprese
• Progressiva complessità dei compiti assegnati
• Le merci ed i servizi prodotti non sono ripetitivi
(es. catena di montaggio, call center)
• Altro
Progetto Inserimento Lavorativo
Criteri rilevanti per identificare le
“buone pratiche”
Attinenti al contesto di inserimento
• Produzione di merci e/o servizi di qualità
• Qualità ambientale del luogo di lavoro
• Il luogo di lavoro non è inserito in contesti
specifici solo per persone svantaggiate
• L’impresa integra persone svantaggiate e non
• Produzione di merci e/o servizi che hanno un
valore economico
• Produzione di merci e/o servizi che hanno un
mercato
• Altro
Progetto Inserimento Lavorativo
Criteri rilevanti per identificare le
“buone pratiche”
Attinenti al supporto per l’inserimento
• Presenza del tutor nel luogo di lavoro
• Tutor e colleghi di lavoro capaci di identificarsi con la
problematica umana (non psichiatrica) della persona
inserita
• Tutor e colleghi di lavoro capaci di affrontare le criticità
relative alla produttività con la persona inserita
• Clima protettivoClima di tolleranza
• Il personale del servizi di salute mentale collabora con
l’azienda ed i colleghi di lavoro nell’affrontare le criticità
relazionali emerse
• Il personale del servizi di salute mentale collabora con
l’azienda ed i colleghi di lavoro nell’affrontare con la
persona inserita le criticità relative alla produttività
• Altro
Progetto Inserimento Lavorativo
Criteri rilevanti per identificare le
“buone pratiche”
Aspetti economici
• Presenza di uno strumento economico per sostenere la
formazione e l’inserimento (es. borsa di lavoro
• Mantenimento di eventuali benefici già acquisiti
• Possibilità di assunzione da parte dell’impresa in tempi certi
• Retribuzione adeguata
• Supporti ed opportunità offerti dal DSM o da altri servizi per
rendere complessivamente adeguata la persona (es. per
l’abitazione, la socialità, etc.)
• Status di imprenditore / socio di impresa sociale
• Possibilità di carriera nel luogo di inserimento
• Altro
Progetto Inserimento Lavorativo
Criteri rilevanti per identificare le
“buone pratiche”
• Medie dei punteggi attribuiti per gruppi di
item (n=10) in ordine decrescente:
• Criteri attinenti al contesto di
inserimento (punteggio medio 3,40)
• Criteri attinenti agli aspetti economici
(punteggio medio 3,33)
• Criteri attinenti al programma e/o
all’attività lavorativa (punteggio medio
3,20)
• Criteri attinenti al supporto per
l’inserimento (punteggio medio 3,06)
Progetto Inserimento Lavorativo
Esperienze esemplari
• Marche: 13 esperienze
4 cooperative sociali; 3 agenzie per il collocamento mirato(equipe
trasversale per l’inserimento lavorativo) con accordo di programma tra
SIL, Comuni, Azienda Sanitaria, Centro per l’impiego e Cooperative; 2
inserimenti in ditta profit L.68; 2 progetti formativi
• Campania: 9 esperienze
1 cooperativa A+B; 1 Cooperativa B; 3 percorsi formativi; 3 progetti
riabilitazione cognitiva; 1 assunzione da privato
• FVG: 11 esperienze
5 Cooperative Sociali B; 3 Consorzio cooperative A+B; 2 inserimenti L68;1
percorso di formazione
Progetto Inserimento Lavorativo
DIMENSIONI DI LETTURA
DOMANDE
SULL’ESPERIENZA
Sinergie
con le risorse
del territorio
(istituzioni, enti, associazioni,
imprenditoria, ecc.)
Perché
è stata scelta?
Quali sono i suoi
punti di forza?
Quali sono i suoi
punti deboli?
È un’esperienza
ripetibile?
A quali condizioni?
È un’esperienza da
cui si possono trarre
suggerimenti validi
per le linee-guida sul
tema? Quali sono gli
eventuali
suggerimenti?
Efficacia
Funzione
dell’inserimento riabilitativa
lavorativo
(inclusione sociale,
(ottenere un lavoro reale
con paga reale)
migliore qualità della
vita, accoglienza)
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Bracco Progetto PIL Trieste