ARCHIVIO STORICO DI PONTE TRESA vol. 5 LA CHIESA DI PONTE TRESA Documenti per la storia e Beni culturali a cura di Francesco Dario Palmisano Edizioni A. S. P. T. CH Ponte Tresa 2005 CATALOGO DELL’ARCHIVIO STORICO DI PONTE TRESA CH VOLUMI a cura di Francesco Dario Palmisano Vol. 1. Il Codice paleografico della pesca e delle peschiere nel fiume Tresa e nello stretto di Lavena. Documenti raccolti nel 1932 dal cap. Rodolfo Botta, con l’aggiunta di nuovi documenti raccolti nel 2002 da Francesco Dario Palmisano, Tipografia Istampa, Agno 2002, pp. 546. Esaurito. Il volume è stato ristampato in 2a edizione rinnovata dall’ASPT, CH Ponte Tresa nel 2003 e nel 2007, pp. 252. Vol. 2. Il Patriziato di Ponte Tresa. Profilo storico e verbali, Edizioni A. S. P. T. Ponte Tresa 2002. Esaurito. Il volume è stato ristampato in 2a edizione rinnovata dall’ASPT, CH Ponte Tresa 2003, pp. 210. Vol. 3. I verbali delle Sedute municipali e delle Assemblee comunali di Ponte Tresa dal 1810 al 1900, Edizioni ASPT, CH Ponte Tresa 2003, pp. 360. Il volume è stato ristampato in 2a edizione rinnovata nel 2007, pp. 404. Vol. 4. Il diario elettorale e i verbali del Comune di Ponte Tresa dal 1901 al 2000, Edizioni ASPT, CH Ponte Tresa 2004, pp. 390. Ristampato con alcune modifiche nel 2007, pp. 390. Vol. 5. La Chiesa di Ponte Tresa. Documenti per la storia e Beni culturali, Edizioni ASPT, CH Ponte Tresa 2005, pp. 256. Ristampato nel 2007. Vol. 6. Il Comune di Ponte Tresa. Documenti per la storia fino al 1815, con Repertorio iconografico e cartografico, Edizioni ASPT, CH Ponte Tresa 2006. Ristampato nel 2007. Vol. 7. Ponte Tresa, terra ed acque. Documenti per una storia del territorio, Ed. ASPT, CH Ponte Tresa 2007. Vol. 8. Documenti per la storia di Caslano. 1. La Vicinia di Caslano, di Nino Ezio Greppi. 2. Repertorio di temi riguardanti Caslano fino al 2007, CH Ponte Tresa 2008. QUADERNI Autore: Francesco Dario Palmisano 1. Ponte Tresa 1799. Cinquanta reclami rivolti al principe di Rohan, al tempo del generale Suvorov, Lugano, Tip. La Buona Stampa 2000, pp. 48. 2. Le memorie di Angelo e di Nicolao Stoppani. Documenti del 1700 per la storia di Ponte Tresa e dintorni, del Magnifico Borgo e della Magnifica Comunità di Lugano, Lugano, Tip. La Buona Stampa 2001, pp. 64. 3. I pittori di Ponte Tresa, Lugano, Tip. La Buona Stampa 2001, pp. 32. 4. L’Anagrafe di Ponte Tresa del 1839 e del 1845, Lugano, Tip. La Buona Stampa 2002, pp. 48. 5. Il Patriziato di Ponte Tresa, Lugano, Tip. La Buona Stampa 2002, pp. 40. 6. Ponte Tresa 1803, quando il Ticino divenne Cantone, Lugano, Tip. La Buona Stampa 2003, pp. 40. 7. Cosa accadde a Ponte Tresa dopo il 1803? / 1803 – 1900: viaggio nell’Archivio comunale, Lugano, Tip. La Buona Stampa 2003, pp. 40. 8. Il Novecento di Ponte Tresa. 1901 – 2000: viaggio nell’Archivio comunale, Lugano, Tip. La Buona Stampa 2004, pp. 40. 9. La Chiesa di Ponte Tresa. Storia ed arte, Lugano, Tip. La Buona Stampa 2005, pp. 40. 10. Ponte Tresa dal Medioevo al 1815, Lugano, Tip. La Buona Stampa 2006, pp. 44. 11. Ponte Tresa, terra ed acque. Geologia, paesaggio ed economia del territorio. Appendice sul Museo della pesca di Caslano, Lugano, Tip. L Buona Stampa 2007, pp. 40. Per chiedere Volumi e Quaderni rivolgersi al Sig. Eros Manghera, Via Purasca 10, CH 6988 Ponte Tresa, tel. 091-606 24 03. 2 Vol. 5 LA CHIESA DI PONTE TRESA DOCUMENTAZIONE STORICA E BENI CULTURALI INDICE Prefazione .........................................................................................................pag. 5 PRIMA PARTE DOCUMENTI PER LA STORIA (Visite pastorali 1580-1977 ed altri eventi) Doc. Doc. Doc. Doc. Doc. Doc. Doc. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Doc. 8. Doc. 9. Doc. 10. Doc. 11. Doc. 12. Doc. 13. Doc. 14. Doc. 15. Doc. 16. Doc. 17. Doc. 18. Doc. 19. Doc. 20. Doc. 21. Doc. 22. Doc. 23. Doc. 24. Doc. 25. Doc. 26. Doc. 27. Doc. 28 Anno 875. Il villaggio medioevale di Ponte Tresa ........................................pag. 9 La lapide medioevale ed altri resti dell’antica Chiesa...................................pag. 11 L’affresco cinquecentesco della Pietà ...........................................................pag. 12 Anno 1580. Visita pastorale del Vescovo Gianantonio Volpi.......................pag. 14 Anno 1586. Lavena contro Ponte Tresa ........................................................pag. 15 Anno 1591. Visita pastorale del Vescovo Feliciano Ninguarda....................pag. 18 Anno 1599. Visita pastorale del Vescovo Filippo Archinti con descrizione dell’antica Chiesa di Ponte Tresa ........................................pag. 21 1602. Il Patriziato di Ponte Tresa elegge il suo Vice Curato.........................pag. 26 Anno 1609. Costruzione della nuova Chiesa di Ponte Tresa ........................pag. 29 Anno 1610. Ponte Tresa vuole separarsi da Lavena......................................pag. 33 Anno 1622. Visita pastorale del Vescovo Aurelio Archinti..........................pag. 35 Anno 1709. Vista pastorale del Vescovo Francesco Bonesana.....................pag. 38 Anno 1721. Il Legato Crivelli per la Cappella del Crocifisso .......................pag. 41 Anno 1755. L’Anagrafe parrocchiale del 1755 .............................................pag. 43 Anno 1755. Visita pastorale del Vescovo Agostino M. Neuroni. .................pag. 47 Anno 1769. 1a Visita pastorale del Vescovo G. B. Mugiasca .......................pag. 57 Anno 1771. Ponte Tresa contro Lavena per diritti di stola............................pag. 61 Anno 1779. 2a Visita pastorale del Vescovo G. B. Mugiasca .......................pag. 63 Anno 1787. 3a Visita pastorale del Vescovo G. B. Mugiasca .......................pag. 68 Anno 1799. Don Giuseppe Bagutti, Curato di Ponte Tresa e Commissario vescovile del distretto di Lugano..........................................pag. 72 Anno 1803. Tre Parroci di Ponte Tresa sedotti dalla politica........................pag. 74 Anno 1817. La Municipalità di Ponte Tresa chiede al Vescovo di Como che Ponte Tresa diventi Parrocchia ................................................pag. 76 Anno 1818. Il Parroco di Lavena e il Vice Curato di P. Tresa chiedono al Vescovo di Como la separazione della Vice Cura di Ponte Tresa da Lavena e la sua erezione in Parrocchia.............................pag. 77 Anno 1818. La Municipalità di Ponte Tresa si obbliga in perpetuum a versare la congrua al Parroco di Ponte Tresa .......................pag. 79 Anno 1818. Excursus storico per l’erezione della Parrocchia.......................pag. 80 Anno 1821. Documento di erezione della Parrocchia ...................................pag. 83 1865. L’avv. Leone de Stoppani trasforma l’Oratorio dell’Immacolata in salone di ricevimento della sua villa ..............................pag. 86 1896. Visita pastorale di Mons. Vincenzo Molo ...........................................pag. 87 3 Doc. 29. Doc. 30. Doc. 31. Doc. 32. Doc. 33. Doc. 34. Doc. 35. Doc. 36. Doc. 37. Doc. 38. Doc. 39. Doc. 40. Doc. 41. Doc. 42. Doc. 43. Doc. 44. Doc. 45. Doc. 46. Doc. 47 1901. Il Prevosto Melli di Lavena contestato a Ponte Tresa...................... pag. 1911. Visita pastorale di Mons. Alfredo Peri Morosini............................. pag. 1919. 1a Visita pastorale di Mons. Aurelio Bacciarini............................... pag. 1927. 2a Visita pastorale di Mons. Aurelio Bacciarini............................... pag. 1939. 1a Visita pastorale di Mons. Angelo Jelmini.................................... pag. 1942. «Quattro mesi a S. Vittore» di don Riccardo De Micheli................ pag. 1947. 2a Visita pastorale di Mons. Angelo Jelmini.................................... pag. 1960. 3a Visita pastorale di Mons. Angelo Jelmini.................................... pag. 1977. Visita pastorale di Mons. Giuseppe Martinola................................. pag. 1984. Visita pastorale di Mons. Ernesto Togni.......................................... pag. Visite pastorali documentate sui registri parrocchiali................................ pag. Elenco dei Vice Curati e dei Parroci 1591-2000........................................ pag. Il Consiglio e l’Assemblea parrocchiale 1893-2005.................................. pag. La Confraternita del santo Rosario 1680-fine 1800................................... pag. La Pia Unione del santo Rosario 1928-2005 ............................................. pag. La breve stagione dell’Azione Cattolica 1934-1956.................................. pag. L’Oratorio, la Corale, i Gruppi, la Catechesi e Varie ................................ pag. Cronistoria parrocchiale dall’anno 875 al 2005......................................... pag. Indice dei temi presenti nei volumi 4 e 5 dell’Archivio Storico di Ponte Tresa, riguardanti i rapporti del Comune con la Parrocchia di Ponte Tresa................................................................ pag. 90 93 96 98 103 108 111 116 117 120 123 125 131 136 143 147 150 154 161 SECONDA PARTE I BENI CULTURALI DELLA CHIESA DI PONTE TRESA Introduzione alla seconda parte «La conservazione dei beni culturali», del Sig. Giulio Foletti, dell’Ufficio beni culturali, Dipartimento del territorio .......................................... pag. Doc. 48 Pianta della Chiesa di Ponte Tresa................................................................ pag. Doc. 49 L’esterno della Chiesa................................................................................... pag. Doc. 50 L’interno della Chiesa................................................................................... pag. Doc. 51 Le Cappelle della Chiesa............................................................................... pag. Doc. 52 La Sacrestia e gli arredi................................................................................. pag. Doc. 53 Reliquie, reliquiari e carteglorie.................................................................... pag. Doc. 54 Varie.............................................................................................................. pag. Doc. 55. Catalogo Q 22 dei beni della Chiesa dell’ E. I. P. C..................................... pag. Doc. 56 Cronistoria dei lavori eseguiti in Chiesa tra il 1963 e il 2005....................... pag. 165 167 169 172 177 185 189 193 195 201 INDICE dei nomi di persona ....................................................................................... pag. 211 INDICE dei luoghi e degli argomenti .......................................................................... pag. 249 Stampato 15 maggio 2005............................................................................................ pag. 256 4 PREFAZIONE In un documento notarile dell’anno 875 d. C. è citata la testimonianza dei fratelli Guarino e Biagio di Ponte Tresa (Doc. 1 di questo volume). È probabile che in quel tempo esistesse già in Ponte Tresa una Cappella, situata là dove oggi sorge la Chiesa parrocchiale di Ponte Tresa. La Cappella dovette essere ampliata attorno all’anno 1000. A questo periodo, risale la lapide con un’iscrizione in latino, ora fissata alla parete destra della Cappella dell’Immacolata (Doc. 2). Nella prima metà del 1500 la Chiesa fu affrescata, come risulta dagli Atti della Visita pastorale effettuata in Ponte Tresa il 19. 9. 1599 dal Vescovo di Como Mons. Filippo Archinti (Doc. 7). Il pittore fu probabilmente Bartolomeo da Ponte Tresa, che firmò gli affreschi dell’antica Chiesa di S. Antonio abate in Viconago, ed è il probabile autore di parte degli affreschi della Cappella di S. Maria della Magliasina, sulla via cantonale per Lugano. La storia della Chiesa di Ponte Tresa, che è in larga parte la storia del villaggio, è una storia interessante, nota finora solo a coloro che hanno avuto la ventura di leggerne gli antichi documenti e di accedere alla visione dei suoi beni culturali. È bene che questa storia sia accessibile a tutti. Questo volume, il 5° dell’Archivio Storico di Ponte Tresa, che riporta i documenti storici della Chiesa e ne descrive i Beni culturali, risponde a questo scopo. Ponte Tresa 15 maggio 2005 L’Autore NOTA BENE Per cercare un documento, occorre guardare alla parte alta o intestazione di ogni pagina, che è contrassegnata con la sigla Doc. 1; Doc. 2; Doc. 3, ecc. Il numero posto dopo la virgola indica la pagina del documento; ad esempio: Doc. 13,2 significa: pag. 2 del documento n. 13. Talvolta, accanto alla citazione del Doc., è indicata anche la pagina in cui il Doc. si trova. UN CONSIGLIO Perché, prima di iniziare la consultazione del volume, non dai uno sguardo all’«Indice dei luoghi e degli argomenti», che parte da pag. 249 e finisce con la pag. 255? Al termine di questo indice è presentata una statistica documentata sulla popolazione di Ponte Tresa dall’aprile 1755 al 31 dicembre 2004. 5 6 ASPT Vol. 5 LA CHIESA DI PONTE TRESA DOCUMENTI PER LA STORIA E BENI CULTURALI PRIMA PARTE DOCUMENTI PER LA STORIA Nella fotografia: immagine in rame, esistente sul retro di una Croce processionale, descritta a pag. 187 7 8 DOC. 1 Documento 1 gennaio 875 __________________________________________________________________________________ IL VILLAGGIO MEDIOEVALE DI PONTE TRESA __________________________________________________________________________________ Nota. Questo documento attesta che nell’anno 875 d. C. esisteva un «vicus Pontis Tresiae» (un villaggio chiamato Ponte Tresa) che molto probabilmente aveva una Cappella. Nel vol. 6 dell’ASPT, che sarà pubblicato nel 2006 con il titolo «Ponte Tresa. Documenti per la storia e Repertorio iconografico», saranno pubblicati vari documenti che attestano l’antica storia di Ponte Tresa. L’originale del documento riportato in queste pagine si trova nell’Archivio di Stato di Milano, Museo Diplomatico n. 114. Proviene dal monastero di S. Ambrogio di Milano, T. 1 e 2, n. 88 [A]. Il documento è riportato in fotocopia nel «Codex palaeographicus Helvetiae subalpinae», a cura di Luciano Moroni Stampa, Libreria Antiquaria di Beniamino Burstein, Lugano 1957, documento n. 35. Si trova anche in Codex diplomaticus Langobardiae 7121000, di Giulio Porro Lambertenghi, n. 259. Per una migliore comprensione del testo, ho diviso il documento in più parti, ho aggiunto la punteggiatura, ho messo in maiuscolo i nomi delle persone e dei luoghi che nel testo originale latino sono quasi tutti in minuscolo, ed ho messo tra parentesi, sia nel testo italiano che in quello latino, alcune aggiunte esplicative. Argomento. Con questo breve il notaio Domenico documenta, sulla parola di più persone, un fatto avvenuto tempo prima. Perciò il breve comincia con le parole: «Si dà notizia…». La notizia è che Rachinaldo figlio del fu Gisberto, da Scaria d’Intelvi, aveva dato a Odelberto di Lampugnano, avvocato del monastero di S. Ambrogio di Milano, due «vadie» o fideiussioni: la prima per il ritiro di cinquantasei soldi d’argento ivi depositati; l’altra per ottenere la restituzione di alcuni pegni, che egli e gli uomini (i Vicini) della Pieve di Lugano avevano prelevato dalla Corte del monastero di Verna della val d’Intelvi e dato al monastero di S. Ambrogio di Milano. Le due fideiussioni non furono liberate. Tra i testimoni dell’atto, firmato in Lugano nel gennaio 875, sono nominati i «fratelli Biagio e Guarino del vico di Ponte Tresa». DOCUMENTO (traduzione italiana, segue il testo originale latino) 875 gennaio, Lugano Si dà notizia sul come, alla presenza di uomini di fede, Rachinaldo, figlio di Gisberto di buona memoria, da Scaria (d’Intelvi), diede una fideiussione ipotecaria a Odelberto da Lampugnano (Milano), avvocato del monastero di S. Ambrogio (Maggiore di Milano), per riscuotere cinquantasei denari d’argento; ma senza esito. Un’altra fideiussione diede Rachinaldo allo stesso Odelberto, perché gli restituisse quei pegni, che lui e gli Uomini (i Vicini o patrizi) di S. Lorenzo (di Lugano) avevano preso dalla Corte del monastero di Verna (della val d’lntelvi), ma lo stesso Rachinaldo, pur appoggiandosi alla parola autorevole di Gundoaldo, avvocato di S. Abbondio (di Como), non poté liberare i beni ipotecati. Questo atto fu scritto nel duomo 1 di S. Lorenzo in Lugano, nel solario della stessa Chiesa, nell’anno 25 dell’impero del signor Ludovico imperatore in Italia, nel mese di gennaio, nell’indizione ottava. Erano presenti Wachari sculdasio 2 e Romano scavino 3; Baltardo da Nepoziano (Novazzano); Adalberto da Olgiate; Andrea diacono: questi tre rappresentanti del vescovo Eitberto; (inoltre) Pietro 1 Il termine italiano «duomo» traduce «domus» del testo originale latino. Nel periodo longobardo, per indicare la «casa di abitazione» si usava normalmente il latino «casa» mentre, per indicare il duomo e la cattedrale, si usava il latino«domus» (Bognetti Gian Piero, Milano longobarda in Storia di Milano, vol. 2, pag. 70, Ed. Fondazione Tresiani, Milano 1954). 2 Wachari è il nome proprio della persona citata (è un caratteristico nome longobardo); Sculdascio (dal latino medioevale «schuldhais» o «sculdasius») era un officiale preposto a una delle «sculdasce» o divisioni territoriali esistenti nel periodo longobardo (Schäfer, Il Sottoceneri del Medioevo, Ed. GEP, Lugano 1954, pag. 30, nota 20; Bognetti, Studi sulle origini del comune rurale, Ed. Vita e pensiero, Milano 1978, pag. 559). 9 DOC. 1 da Carbonate (della contea di Seprio); i fratelli Guarino e Biagio del villaggio di Ponte Tresa; Agefret; Sichimundo da Ronago; Eldeprando da Olgiate, vassalli 4 dello stesso Baltardo (citato sopra); ed altri. (Testimoni dell’atto) +Arimundus presente / +Bono presente / Segno di + fatto da Leoprando de Cugingo, presente / +Io Regimbado chierico presente / Segno di + fatto da Grimoaldo de Arminiano, presente / +Natale presente / +Adalberto presente e sottoscrissi / Segno di + di Rachinaldo de Gagiani presente +Dominicus chierico, notaio, presente, scrissi questo breve. DOCUMENTO (testo originale latino) N. B. I nominativi maschili uscenti in «us» spesso sono qui resi con la vocale «o». Il segno «/» indica un nuovo rigo nel testo originale latino. Le parti messe tra parentesi sono delle aggiunte esplicative. 875 gennaio, Lugano + Notitia breve qualiter in quorum presentia bonoru(m) hominu(m), / dedit vad(iam) Rachinaldus fil(ius) b(one) m(emorie) Gisb(er)ti de Scalia, Odelberti de Lampo / niano avvocato monasterii S(an)c(t)i Ambrosii …?... Mediol(ani), ut daret ei argen / teos dinarios sol(idos) quinquaginta et sex, sed ipso vad(ia) non expigneravit. Alia vad(ia) dedit ipso Rachinaldo eidem Odelberti, ut rederet ei / pigneras illas, quas ipse et homines S(an)c(t)i Laurentii tullerunt de Curte / ipsius monasterii de Verna, unde ipse Rachinaldus in autoritate / stetit Gundoaldi avvocati S(an)c(t)i Abundii; sed nec ipsa vad(ia) n(on) dispignerav(it). Hoc factum est in domum S(an)c(t)i Laurentii in Luano, in solario ipsius ecl(esi)e, / anno imp(e)ri domni Loduvici (sta per Ludovici) impr(imperatoris) in Italia vigesimo quinto, mens(e) / ian(uario), ind(ictione) octava, f(eliciter regnante). Int(er)fuer(unt) Wachari sculd(asius) et Romano scavino, / Baltardo de Nepotiano, Adelb(er)tus de Olegiate (Olgiate), Andrea diac(onus): / Isti tres missi domni Heitb(er)ti eps (episcopi); Petro de Calbonate, Vuarino, Biagio / germ(ani) de vico Ponte Tretia; Agefret, Sichimundo de Ronaco; Eldeprando // de Olegiate, vassalli ipsi(us) Baltardi, et reliqui alii. +Arimundus inter fui / + Bonus ibi fui / Sig(num) + m(anus) Leoprandi de Cugingo inter fui / +ego Regimbadus clr (clericus) inter fui. / Sig(num) + m(anus) Grimoaldi de Arminiano int(er)fui / +Natale inter fui / +Adelb(er)tus int(er)fui, s(ub)s(scrips)i / Sig(num) + m(anus) Rachinaldi de Gagiani, int(er)fui. + Dominicus cl(ericus) notr(notarius) interfui, hunc breve scripsi. 3 Scavino era il giudice di un tribunale locale del periodo longobardo (Schäfer, libro citato, pag. 29). Questi distretti erano contemporaneamente distretti militari, amministrativi e di giustizia. 4 Vassallo, dal franco «vasso» (servo), era una persona sottomessa a un «dominus loci» (signore o nobile locale) del periodo longobardo e franco (Bognini, libro citato, pag. 573). 10 DOC. 2 Documento 2 Resti medioevali __________________________________________________________________________________ LA LAPIDE MEDIOEVALE ED ALTRI RESTI DELL’ANTICA CHIESA DI PONTE TRESA __________________________________________________________________________________ Nota. Nella Chiesa di Ponte Tresa si conservano due antichi resti dell’antica Chiesa, che fu abbattuta gli inizi del 1600. Innanzitutto una lapide, ora inserita nella parete destra della Cappella dell’Immacolata. Nella stessa Chiesa si conserva una vasca in pietra, probabilmente battesimale. All’esterno della Chiesa, posta a livello di terra, c’è una pietra di datazione incerta, probabilmente usata per segnalare un incrocio di strade. UNA LAPIDE MEDIOEVALE La lapide misura cm. 61 x h. 79 ed è scolpita con un simbolo e una scritta soprastante. Il simbolo è quello di quattro pesci sovrapposti, orientati a sinistra e iscritti in un cerchio ovale che misura cm. 38,5 x 32. Nella scritta, posta sul simbolo, si leggono queste lettere: «S. PGIII». Sulla lettera P c’è uno svolazzo a serpentina. Sembra che la lettera «H» derivi da una manipolazione della lapide, che inizialmente doveva avere due «I». Se la manipolazione non ci fosse stata, la lapide potrebbe indicare che la Chiesa era di giurispatronato dell’antica famiglia patrizia dei Pesseghini o Perseghini, ma l’ipotesi è improbabile, come scrivo a pag. 183 di questo volume (Doc. 51). Il simbolo dei quattro pesci potrebbe anche essere quello del Comune che, per le antiche «consuetudines» di tutti i Vicinati di quel tempo, gestiva la Chiesa. Sarebbe stato logico, per un paese adagiato sulle acque di un lago e di un fiume, avere come simbolo dei pesci. Ce ne sono anche nello stemma comunale di Agno. Si tratta naturalmente di un’ipotesi. ALTRI RESTI DELL’ANTICA CHIESA Appartiene probabilmente allo stesso periodo un recipiente in pietra, qui fotografato dall’alto. Ha un’apertura di cm. 71 x 45,5, è alto cm. 36,5, ed è munito di un coperchio in legno con chiavistello e con cardini in ferro, fissati nel bordo della pietra che è di cm. 6-7. Su un recipiente simile che si trova Chiesa medioevale di S. Antonio abate di Viconago, Varese, e che gli esperti d’arte hanno individuata come una vasca per il battesimo dei bambini, vedi il Doc. 51, 7 di pag. 183, nel paragrafo finale: « «Una vasca battesimale per bambini?». UNA LAPIDE STRADALE? All’esterno della Chiesa, addossata alla facciata della Chiesa, a livello di terra, c’è una lapide in pietra tufacea, che misura cm. 21 x h. 55 ed ha lo spessore di cm. 10. Su di essa è incisa una croce e sotto i suoi bracci due C: una a destra e l’altra a sinistra. Potrebbe trattarsi di un’antica pietra che segnala un incrocio di strade. L’arch. Arturo Rocca, che nel 1985 la trovò, addossata all’esterno del Campanile durante i primi lavori di costruzione del sagrato della Chiesa, la fece sistemare là dov’è ora. Su questa lapide vedi anche il Doc. 49,1 di pag. 169. 11 DOC. 3 Documento 3 Resti del 1500 __________________________________________________________________________________ L’AFFRESCO CINQUECENTESCO DELLA PIETÀ __________________________________________________________________________________ Nota. Nella controfacciata della Chiesa di Ponte Tresa, sul lato destra dell’entrata, c’è una nicchia con un affresco del 1500, rappresentante la Pietà: Maria Vergine in lacrime mentre regge sulle gambe il corpo di Gesù deposto dalla croce. Argomento. L’affresco si trovava nella vecchia Chiesa, che agli inizi del 1600 fu abbattuta per dar luogo alla costruzione di una nuova Chiesa, l’attuale (vedi Doc. 9). Molto probabilmente l’autore dell’affresco fu Bartolomeo da Ponte Tresa, che nel 1531 firmò una serie di splendidi affreschi, dipinti nell’antica Chiesa di S. Antonio abate in Viconago. Particolare della Pietà. Vedi la foto dell’intero affresco nel Doc. 50,1, pag. 172 OSSERVAZIONI SU BARTOLOMEO DA PONTE TRESA 1. Gli affreschi dipinti da Bartolomeo da Ponte Tresa nella Chiesa di S. Antonio in Viconago sono stati da me presentati con il Quaderno n. 3 dell’Archivio Storico di Ponte Tresa, intitolato: «I pittori di Ponte Tresa», La Buona Stampa, Lugano 2001. 2. Nel su citato Quaderno, oltre al pittore cinquecentesco Bartolomeo da Ponte Tresa, furono presentati anche altri due pittori tresiani di indubbio valore: Carlo Cocchi (1771 – 1854) e Bernardino Giani (1823–1886), dei quali sappiamo tutto o quasi tutto, mentre su Bartolomeo da Ponte Tresa non sappiamo quasi nulla. 3. Del pittore Bartolomeo da Ponte Tresa non sappiamo neppure quando è nato e quando è morto: i registri di battesimo della Chiesa hanno inizio con il 1616 (le prime cinquanta pagine del registro sono andate perdute), mentre quelli di morte partono dal 1601, ma la morte di Bartolomeo non è ivi registrata. Di Bartolomeo si sa che nel 1566 era ancora vivo ed operante, perché citato indirettamente in un documento di spesa della Comunità della Valle di Lugano, così come ricorda lo storico Luigi Brentani in «Miscellanea storica ticinese», Arti grafiche Bari Como 1926, pag. 251. Il testo del Brentani è il seguente: «Il caneparo (il cassiere) della comunità di val Lugano per l’anno 1566 numerò lire 9 terzuole a un pittore di Ponte Tresa, del quale non si trova il nome o ripetuto l’accenno. La storia dell’arte non conosceva fino ad ora un maestro di pittura del secolo XVI, originario o dimorante in quel villaggio rivierasco il quale, per la sua singolare posizione geografica, ha sempre avuto una non piccola importanza. Si rammenti che da Ponte Tresa passava una frequentatissima strada di comunicazione fra il mezzodì e il settentrione delle Alpi». Questo documento si trova nell’Archivio comunale di Lugano. L’ANTICA CHIESA CON I SUOI AFFRESCHI è citata negli Atti della seguente Visita pastorale (Doc. 7). Negli Atti della Visita pastorale del 19. 9. 1599, fatta da Mons. Filippo Archinti, vescovo di Como si legge che: 12 DOC. 3 - Questa Chiesa è costruita rivolta ad oriente. È consacrata. - Consta di due navate: la media e la laterale a settentrione. - Il tetto della navata media è soffittato con laterizi, il tetto della laterale invece ha il soffitto imbiancato. - Le pareti della Chiesa sono in parte dipinte e in parte imbiancate. Il pavimento è di cotto. - La facciata della Chiesa è dipinta.- Sulla parete dell’Altare maggiore «è dipinto il mistero del SS. Crocifisso». - Sulla parete dell’altare dei santi Rocco e Sebastiano è dipinta un’immagine di Maria. Si può quindi ragionevolmente supporre che l’Affresco cinquecentesco della Pietà, salvato dai Tresiani nella nuova Chiesa costruita tra il 1600 e il 1700, faceva parte del «mistero del SS. Crocifisso» dipinto sulla parte della navata maggiore, oppure corrisponda all’immagine di Maria dipinta sulla parete della navata minore, dietro l’altare dei santi Rocco e Sebastiano. Sull’antica Chiesa di Ponte Tresa vedi il Doc. 50,2, al paragrafo «La Chiesa medioevale», pag. 173. 13 DOC. 4 Documento 4 1580 __________________________________________________________________________________ LA VISITA PASTORALE DEL VESCOVO GIANANTONIO VOLPI IN PONTE TRESA __________________________________________________________________________________ Nota. L’originale di questo documento si trova nell’Archivio vescovile di Lugano, nello scaffale delle Visite pastorali, classificato come vol. 1, pp. 317 - 318. Mons. Gianantonio Volpi fu Vescovo di Como dal 1559 al 1578. Luigi Brentani attribuisce la Visita pastorale del 1580 al Vescovo Mons. Giovanni Francesco Bonomi (in «Antichi maestri d’arte», Tipografia Bianchi, Lugano 1957, pp. 292 – 29). Mons. Bonomi sarà stato un Convisitatore. Non risulta nell’elenco dei Vescovi di Como. Argomento. Dal seguente atto della Visita pastorale risulta che la Chiesa di Ponte Tresa aveva nel 1580 l’Altare maggiore, l’Altare minore di S. Rocco, un altro Altare addossato al coro in pessimo stato, il Campanile e un Cimitero esterno alla Chiesa. RELAZIONE DELLA VISITA (il testo originale è in italiano) (pag. 317) Per il capellano del ponte della Tresa (non c’è il nome) Non celebrare in alcun modo due messe al giorno com’era usato di fare per l’adietro, sotto pena della sospensione et di …?... a sua Sig. ria R.ma hauta (avuta) licenza in scritto, la quale sia in tutto conforme alli decreti nostri generali. (pag. 318) Per la Chiesa di san Bernardino del ponte della Tresa si sono ordinate le cose infras(crit)te: - Il fonte battesimale si trasferisca nel cantone (angolo) presso la porta da man manca (sul lato sinistro) nell’entrare, et si accomodi alla forma (prescritta). - Si provveda di una tazzetta di vetro di maiolica. - I vasi degli olij sacri si comprino di nuovi alla forma (secondo la forma liturgica prescritta). - L’altare maggiore si riduca alla forma co’ la bradella (la predella, il sovra-gradino di legno). - Si muri la fenestra che è dal corno del epistola (sul lato dove si legge l'epistola, la prima lettura della santa messa). - Si chiuda il choro co’ cancelli. - All’altare di san Rocco si faccia la bradella (la predella), si aggradisca alla forma (si adegui alla forma liturgica) e si cinga co’ cancelli. - Per d.o (detto) altare si provveda di croce, candeglieri, tauletta (tavoletta per le preci della santa messa), tovaglie et di paramenti, le altre cose necessarie al celebrare. - L’altro altare presso al choro, sprovvisto d’ogni cosa, si getti a terra. - Facciansi le anti (le porte) all’uscio del campanile. - Si provveda di paramenti di tutti i colori che usa la chiesa: di borse, veli et cossini (cuscini), di due corporali, XII purificatoi, di una baciletta, di un ferro per fare le hostie, di un vase di rame stagnato. - La facciata della Chiesa si dipinga. - Si levino quelle viti (rami di vite), che sono nel muro della Chiesa. - Si levino anche quelle altre viti et arbori (alberi o piante) che sono nel cemeterio, et alla porta si faccia una fossa co’ la crate (grata) sopra. 14 DOC. 5 Documento 5 1 maggio 1586 __________________________________________________________________________________ I VICINI DI PONTE TRESA SI RIFIUTANO DI CONTRIBUIRE ALLA COSTRUZIONE DELLA CHIESA PARROCCHIALE DI LAVENA __________________________________________________________________________________ Nota. L’originale di questo documento si trova nell’Archivio di Stato di Milano, Cartella 21149. Argomento. Viene convocata l’Assemblea «degli Uomini», cioè dei patrizi, di Lavena per decidere un’azione giudiziaria contro gli Uomini di Ponte Tresa che, benché religiosamente dipendenti dalla Chiesa parrocchiale di Lavena (la Chiesa di Ponte Tresa era una Vice cura dipendente dalla Cura o Parrocchia di Lavena), si rifiutano di contribuire alle spese di costruzione della nuova Chiesa. DOCUMENTO (traduzione italiana; segue il testo originale latino) (1.a pag.) Imbreviatura scritta da me, Giovanni Maria Lavena, figlio di D. Antonio, abitante in Lavena, della plebe di Travaglia, pubblico notaio per autorità imperiale. Nel nome del Signore, nell'anno dal natale del Signore 1586, nel 14° anno dell’indizione, quarto giovedì, primo giorno del mese di maggio. Convocati e radunati: il Console, il Comune e gli Uomini di Lavena, della plebe di Travaglia del ducato di Milano, nella pubblica piazza del detto luogo di Lavena, nel luogo detto del ponte, al suono del crotalo secondo il solito 5, e questo per l’ordine del console Giovanni Trolli del detto luogo, durante la quale convocazione e assemblea erano presenti: Giovanni Antonio Trolli console - Domenico Rodoni sindaco - Battista Caloto - Nicola Caloto - Domenico Nolino - Guarnerio Marazzi - Prospero Guarneri - Antonio Salvoli Nicola de Caijs - Andrea Alberghini - Filippo Marazzi - Giovanni Maria Marazzi - Giovanni Turconi detto de Beltrami - Domenico detto il Milanese - Giorgio de Grazia - Giuseppe Trolli - Francesco Trolli. (2.a pag.) - Nicola Trolli – Bernardo Trolli - Nicola Marazzi – Callisto Bonaverio che sono presenti e rappresentano la parte più qualificata e costituiscono i due terzi di tutti gli Uomini di Lavena, a parte gli assenti dall’attuale dominio di Milano, e quelli che sono di Marzio, per i quali tutti i soprascritti promisero di ratificare… Volontariamente... elessero e costituirono loro sindaci e ambasciatori e procuratori e speciali in modo che tutto ciò uno cominci gli altri possano esaminare, proseguire e completare. Giovanni Maria Alberghini figlio del detto Giovanni Angelo Alberghini, e Battista Rodoni figlio di Bartolomeo, abitante nel detto luogo di Lavena ecc., (3.a pag.) con speciale procura a nome dei suddetti Uomini e a loro vantaggio per tutte le cause tra loro e gli Uomini di Ponte Tresa per la costruzione della Chiesa di San Pietro alla presenza di qualsiasi giudice. Similmente per risolvere qualsiasi questione, per stipulare qualsiasi convenzione, per omologare, per fare qualsiasi attestazione. Similmente per comparire come procuratori davanti all’ecc.mo e Ill.mo Magistrato per ottenere qualsiasi tipo di lettera con l’ordine di vincolo per detto luogo, similmente per sostituire chiunque dei presenti e generalmente per dare, per promettere, per decidere, ecc. Inoltre tutti i suddetti ratificarono e ratificano tutti gli atti discussi contro i detti (Uomini) di Ponte Tresa e sugli (argomenti) predetti. 5 Il crotalo di legno o tabula era suonato per la convocazione delle Assemblee del Vicinato di Isone, Tremona, Cademario, Lamone, Sonvico, Mendrisio (da Paul Schäfer, Il Sottoceneri, GEP, Lugano 1964, nota 93, pag. 274). 15 DOC. 5 (4.a pag.) Fatto nella piazza pubblica di Lavena presenti Pietro Antonio e Girolamo fratelli Guarneri, figli del detto Angelo Antonio, ambedue abitanti nella suddetta Lavena, della plebe di Travaglia, come pronotari milanesi. Testi: Andrea Nolino figlio di Domenico abitante in Lavena - Francesco Lombardini figlio di Bartolomeo, abitante della giurisdizione del ducato di Savoia - e Giovanni Angelo del ronco, figlio di Parrino (o Guarino?), abitante in località detta del ronco, nella giurisdizione dei signori elvetici, tutti noti e idonei: (5.a pag.): seguono i nomi dei firmatari, ognuno di loro su una sola riga) Giovanni Antonio Trolli console; Domenico Rodoni sindaco - e Battista anche lui Rodoni, suo fratello; Giovanni M. Alberghini sindaco; Nicola de Caloto; +Andrea Caloto ammalato; Domenico Nolino; +Bartolomeo Nolino assente; +Giovanni e Giacomo Nolino assenti; +Pietro Nolino assente; +Giovanni Giacomo e Nicola fratelli assenti; +Guarnerio de Guarneri; +Marco Antonio Marazzi; +Comino Alberghini assente; Giovanni (o Gerolamo?) Guarneri; Gasparino Marazzi; +Bartolomeo Guarneri; +Pietro Antonio Guarneri, detto il bello; +Paolo Guarneri; Pietro Antonio Guarneri; Prospero Guarneri; +Giovanni Angelo Guarneri assente; Antonio Salvoli; Nicola de Caijs; +Cristoforo Alberghini assente; Andrea Alberghini; Filippo Marazzi; Giovanni Maria Marazzi, anche a nome dei suoi fratelli (o di suo fratello?); Pietro Albertini di Bernardo assente. (6a pag.) +Giovanni Giacomo e Battista assenti; Giovanni Tarconi (Turconi?) detto di beltramo; +Andrea Beltramini; Giovanni Guarneri e Matteo fratelli Beltramini; Domenico detto il Milanese; Giorgio de Grazia, anche a nome di suo fratello Domenico; +Bianco Ambrosoli; Giuseppe Trolli; Francesco Trolli; Nicola Trolli; Bernardo Trolli; Nicola Marazzi; Callisto Bonaverio. DOCUMENTO (testo originale latino) (1.a pag.) Abbreviatura mei Jo. Mariae Lavene filii domini Ambrosii, habitantis in loco Lavene plebis Travalie publici imperiali auctoritate notarii. In nomine Domini Anno a Nativitate eiusdem millesimo quingentesimo octuagesimo sexto inditione decima quarta de jovis primo mensis Maij. Convocati et congregati consul comune (sic) et homines loci Lavenae plebis Travaliae ducatus mediolani in platea publica dicti loci Lavene ubi dicitur in capo del ponte ductu sonitu tabellae ut moris est et hoc de impositione Joannis Trolli consulis dicti loci in qua quidem convocatione et congregatione aderant (?), fuerunt et sunt: Joannes Antonius Trollus consul – Dominicus Rodonus sindicus – Baptista Calotus – Nicolus Calotus – Dominicus Nolinus – Guarnerius Maratius – Prosper Guarnerius – Antonius Salvolus – Nicolaus de Caijs – Andreas Alberghinus – Philippus Maratius – Jo. Maria Maratius – Joannes Turconus de Beltrame – Dominicus dictus il Milanese – Georgius de Gratia – Joseph Trollus – Franciscus Trollus. (2.a pag.) Nicolaus Trollus – Bernardus Trollus – Nicolaus Maratius Calistus Bonaverius, qui sunt et raepresentant saviorem partem et facientes duas partes ex tribus omnium hominum loci Lavenae praeterquam qui sunt absentes a presenti dominio Mediolani et illorum de Martio pro quibus isti omnes promiserunt de rato sub refectione etc. voluntarie etc. et alias etc. fecerunt et constituerunt suos sindicos nuntios et procuratores etc. speciales etc. ita quod quiquid unus incipere atque et alii invisere et prosequi et finire possit Jo. Maria Alberghini filius dicti Jo. Angeli et Baptista Rodonus filius Bartolomei habitantes in dicto loco Lavenae ecc. (3.a pag.) specialiter ad procuratorio nomine praedictorum hominum et pro eis. ecc. Ad omnes causas vertentes inter eos et homines loci pontis Tresie pro fabricatione ecclesie divi Petri coram quibuscumque jurisdicentibus. Item ad faciendum quascumquas questiones etc. 16 DOC. 5 Item faciendum quaecumqua arbitramenta etc. Item ad omologandum etc. Item faciendum quascumquas confessions etc. Item ad procuratorio nomine ut supra comparendum coram Ex.mo Ill.mo Magistatu pro obtinendum quascumquas literas ordinatione limitatonis dicti loci etc. Item ad ad substituendum alium et alios et generaliter etc., dantes etc., et volentes etc. Insuper dicti omnes ratificaverunt et ratificant omnes actus agitatos contra dictos de ponte T. (de ponte Tresia) etc. et de praedicti etc. (4.a pag.) Actum in platea publica dicti loci Lavene, praesentibus Petro Antonio et Hieronimo fratribus Guarneriis, filiis dicti Jo. Angeli ambobus habitantibus in supradicta Lavena plebis Travalie milanensi protonotario. Testes: Andreas Nolinus filius Dominici habit. in loco Lavenae – Franciscus Lombardinus filius Bartolomei habit. Confino (?) jurisdict. Ducatus savoie – et jo. Angelus del roncho flilius parrini habit. in loco del roncho jurisdict. dd (dominorum) elveticorum, omnes noti et idonei. (5.a pag.) Jo. Antonus Trollus consul; Dominicus Rodonus sindicus – et Baptista similter rodonus eius frater; Jo. Maria Alberghini sindicus; Nicolaus de caloto; Andreas calotus amalato; Dominicus Nolinus; + Bartolomeus Nolinus absens; + johannes et jacobus nolini fratres absentes; + petrus nolinus absens; + jo. Jacobus et Nicolaus fratres absentes; Guarnerius de Guarnerjs; +Marcus antonius maratius; + cominus alberghinus absens; Hieronimus guarnerius; Gasparinus maratius; Bartolomeus guarnerius; + petrus antonius guarnerius il bello; + paulus guarnerius; petrus antonius guarnerius; prosper guarnerius; + jo: Angelus Guarnerius absens; Antonius salvolus; Nicolaus de Caijs; Christophorus alberghinus absens; Andreas alberghinus; filipus maratius; jo. Maria maratius et nomine aliorum fratruum; petrus albertinus de bernardo absens; (6.a pagina) + Jacobus et baptista absentes; johannes tarconus (turconus?) dictus de beltramo; + Andreas beltraminus; johannes Guarnerius et mateus fratres beltramini; Dominicus dictus il milanese; georgius de gratiis etiam nomine Dominici eius fratris; + Biancus ambrosolus; joseph trollus; franciscus trollus; Nicolaus trollus; Bernardus Trollus; Nicolaus maratius; Calistus bonaverius. 17 DOC. 6 Documento 6 31 agosto 1591 __________________________________________________________________________________ VISITA PASTORALE DEL VESCOVO DI COMO MONS. FELICIANO NINGUARDA IN PONTE TRESA __________________________________________________________________________________ Nota. L’originale di questo documento si trova nell’Archivio vescovile di Lugano, scaffale delle Viste pastorale, vol. 2, pagine 392 – 393bis; 400. Le frasi in corsivo sono mie aggiunte. Argomento. Testimonianze di don Andrea de Alcagna, Vicecurato di Ponte Tresa e del chierico Andrea Perseghini, di Ponte Tresa, i cui nomi sono stati da me evidenziati in maiuscolo là dove ha inizio il loro interrogatorio. Ciò che è scritto tra parentesi non fa parte del testo originale. L’interrogatorio si svolse nella Chiesa plebana di Agno. DOCUMENTO Nel testo originale, che è in italiano, sono in latino solo le introduzioni degli interrogatori e le firme degli interrogati. La sigla «I. R.» significa «(Il teste) interrogato, rispose. (pag. 392) Die 31 et ultima mensis Augusti 1591. Presentatus p. ANDREAS DE ALCAGNA de Cuvio, s. Bernardini loci Pontis tresie vicerector, aetatis annorum 60 (Si è presentato il Prete Andrea de Alcagna, di Cuvio, vice rettore di S. Bernardino di Ponte Tresa, di anni 60). I. R. (Interrogato rispose) Io ho preso il clericato, et i quattro (ordini) minori con il subdiaconato in Milano nella chiesa di s. Eustorgio da ms.r (monsignor) Melchior Crivelli de licenza di ms.r r.mo (Monsignor Reverendissimo) Bernardino de la Croce, ma non ho le fede (l’attestato) se non del subdiaconato che fu a dì 19 di settembre 1556 perché non ho mai cavato quelle (non ho mai ricevuto gli attestati) del clericato né quattro (ordini) minori ma ben (solo) la cartella del subdiaconato fa fede come havea i detti quattro minori, et il diaconato et sacerdotio l’ho presi (li ho ricevuti) in Como da ms.r Giulio Giovio vescovo di Nocera con licenza come di sopra di ms.r vescovo de la Croce a dì 18 settembre 1557 et a dì 18 dicembre 1557, de tutti li quali ordini sudetti ha esibito le fedi autentiche. I. R lo non ho alcun benefficio (prebenda) et son stato ordinato all’ordine del subdiaconato ad titulum patrimonij (al titolo di mie risorse). (pagina 393) I. R. Sono circa 10 anni che sto al Ponte dela Tresia (sic) per vicecurato con licenza del curato di Lavena che era p. Giovanni (manca il cognome) sendo tal chiesa (quella di Ponte Tresa) sottoposta ala detta parrochiale di Lavena, con licenza anco d’administrar ss. sacramenti in detto luogo, fattami dal r. s.r (reverendo signor) vicario Lucino data a dì 19 di settembre 1581 in qual (nella quale licenza) anco si fa mentione dela relatione del mio esamine. I. R. Mi confesso ogni volta che si fa la congregatione del consortio (riunione del clero) che è una volta al mese hor da uno hora da un altro (confessore) secondo la comodità. I. R. Tutti quelli dela cura (cura d’anime) in questa Pasqua si son confessati e comunicati, et quelli dela scuola di Corpus Domini (si tratta di un'associazione religiosa, come si leggerà tra poco) si confessano tre volte l’anno, ma puochi altri. 18 DOC. 6 I. R lo non so alcuno de la cura che sia usurario publico o concubinario o, adultero, o, altrimenti scandaloso. I. R Ho comincio (cominciato) tre o quattro volte la dottrina christiana, ma non vi vengono, però bisognaria qualche ordine (ci vorrebbe qualche disposizione, ordinanza precisa), ben espongo 1’evangelio al altare. I. R. Vi è nela chiesa nostra la compagnia (congregazione) del Corpus Domini et si fa la processione la prima domenica del mese e si canta messa. I. R. Io non tengo alcuno in casa, et mi faccio servire dai scuolari (scolari) che son circa sei i quali promettono mezzo scudo l’anno per uno, ma non satisfano mai compitamente. I. R. Ho dalli huomini (dai Vicini, dai patrizi) 1200 imperiali un tanto per testa et un quartaro di segale per fuoco et un secchio di vino per fuoco, et casa pagata, et di straordinarii (per servizi religiosi straordinari) circa 3 scudi in tutto l’anno. (pag. 393 bis) I. R. La terra della mia cura da qua del Ponte fa ... fuochi (manca il numero dei fuochi), et da là del Ponte quattro fuochi, et anime 300, di quali in tutto saran di comunione (che hanno il dovere di fare la Comunione pasquale) 200. I. R. La chiesa non ha alcuna entrata salvo che si ricava scudi quattro l’anno da uno legato lassato (lasciato) con carico (con l’impegno di celebrazione) di due messe feriali per settimana et un altro d’un scudo e mezzo con carico di una messa per settimana. I. R. Non ho altro che dire, et fuit dimissus (e l’interrogato fu dimesso). (Firma) Ego p. Andrea Cagnevili Cuvii vicecurati Ponte Trezie (Io prete Andrea Cagnevili, di Cuvio, Vicecurato di Ponte Tresa) (pag. 400) Praesentatus ANDREAS DE PERSEGHINIS de Ponte Trisia acolitus annorum 17 (?) exhibuit cartulas autenticas suorum ordinum (presentò documenti autentici delle sue ordinazioni religiose) sub diebus (nei giorni) 27 di Maggio e 23 Ottobre 1589. I. R. Io non ho beneficio alcuno (alcuna prebenda), ma vivo in casa con mia Madre e mio fratello. I. R. Io vo a scola a Lavena dal Curato. 1. R. Mi confesso e mi comunico una volta al mese. I. R. Non ho altro da dire. (Firma) Ego andreas pontensis perseghinus scripsi ut supra (Io, Andrea pontense Perseghino, firmo attestando quanto ho scritto sopra). N. B. Don Andrea Perseghini dichiara, firmando, d’essere «pontensis», cioè «pontense» o «abitante di Ponte Tresa». (segue su pag. 20 del volume) 19 DOC. 6 (pag. 393 del verbale della Visita pastorale) (INTERESSANTE POSTILLA del redattore del verbale Questa terra del Ponte della Tresia è parimente una delle privileggiata (terre privilegiate) prima dalli duchi di Milano et anco dalli stimatissimi s.ri (signori) Svizzeri cioè li 12 cantoni. (Il privilegio consiste nel fatto) Prima che non pagano taglie (tasse) a niuno né pagano dacii (dazi) delle robbe che s’introducono a servicio della terra. Né son tenuti a contributione di spese de (per) renovare o far ponti, né strade, né concorrono a pagar estimo (tasse alla Magnifica Comunità di Lugano sulle loro proprietà). Et quanto alla giustitia sì civile come criminale son in tutto sottoposti al Capitaniato di Lugano (all’Ufficio o Tribunale del Capitano Reggente di Lugano). 20 DOC. 7 Documento 7 19 settembre 1599 __________________________________________________________________________________ VISITA PASTORALE DI MONS. FILIPPO ARCHINTI Descrizione dell’antica Chiesa di Ponte Tresa con affreschi del 1500 ___________________________________________________________________________ Nota. Questo documento è tra i più importanti per conoscere la struttura dell’antica Chiesa di Ponte Tresa, che fu abbattuta nei primi anni del 1600 per dare inizio alla costruzione dell’attuale Chiesa del paese (vedi Doc. 9). L’originale del documento 7 si trova nell’Archivio vescovile di Lugano, scaffale delle Viste pastorale, vol. 8, pagine 56 – 57; 318 319. Argomento. Il Doc. 7 si divide in due parti: quella compresa tra le pagine 56 – 57 che presenta i decreti del Vescovo per la Visita pastorale, tra cui quello di dare inizio alla trascrizione dei Registri dei Sacramenti (ebbero inizio con l’anno 1601); e la parte compresa tra le pagine 318 – 319, che descrive la Visita della Chiesa. RELAZIONE DELLA VISITA (traduzione italiana; segue il testo originale in latino) (pag. 318) Il 19 Settembre (1599) e nei seguenti giorni. Chiesa di S. Bernardino di Ponte Tresa, facente parte della Parrocchiale di Lavena. (Il Vescovo di Como, Mons. Filippo Archinti) visitò la SS.ma Eucaristia; non c’è una pisside per la comunione degli infermi, e non è stata lasciata alcuna particola (nel tabernacolo). - Si porta l’Eucaristia anche ai singoli battezzati di undici giorni (?). - C’è la lampada (del SS. Sacramento) a spese della Comunità. - Il Tabernacolo portatile è ad formam (secondo le prescrizioni liturgiche), ma con la lunetta rotta. - Il Tabernacolo di legno è rivestito all’interno con panno ceruleo, ma non tutto. È coperto da un conopeo (velario) di seta. - L’olio degli infermi è conservato in un ciborio. Il vaso è ad formam (secondo le prescrizioni), ma senza sacchetto e borsa. Fonte battesimale - Dopo la porta maggiore, dalla parte sinistra, c’è il fonte battesimale. Il vaso è senza ...?... - C’è il Santuario (fonte) battesimale, ma è indecentissimo. Non c’è alcun coperchio. - C’è il ciborio (il tabernacolo del SS.mo Sacramento), ma non è vestito di dentro. È sprovvisto di conopeo (velario esterno). - I vasi del sacro Crisma e dell’Olio dei catecumeni non sono ad formam, e non hanno sacchetto e borsa. - Non c’è l’asciugatoio. - L’acqua battesimale è portata dalla Parrocchiale di Lavena in una «situla» (secchiello). - C’è un vaso di vetro per prendere l’acqua dal fonte (battesimale). - È recintato da un cancello di legno. - Non c’è una copertura adatta. (pag. 318 bis) L’Altare maggiore - C’è la Cappella maggiore, piccola, con volta a fornice, dipinta, vecchia, da abbattere o da accomodare. - In essa c’è l’Altare maggiore ad formam, manca l’altezza. Si pensa che sia consacrato… 21 DOC. 7 - La mensa (dell’altare) è di pietra, senza ...?... Si richiedono la mappa (la tovaglia), la tabella dei santi. - Ci sono quattro candelieri. - Il gradino di legno, piuttosto una trave, indecentissimo, è da rimuovere. - Ci sono due angeli di legno dorato (non c’è il grassetto nel testo originale). - Sulla parete è dipinto il mistero del santissimo Crocifisso (non c’è il grassetto nel testo originale). - Il pavimento è di legno, al posto della predella. - È recintato da un cancello di legno posto a metà cappella. - C’è una finestra dal lato dell’Epistola, senza telaio. L’Altare dei Santi Rocco e Sebastiano - Nella navata settentrionale c’è, frontale, l’altare dei santi Rocco e Sebastiano. - Non è consacrato. La mensa è di pietra. - L’altare portatile è ad formam (secondo la forma prescritta), ma non è al posto giusto. - Occorre la Mappa (la tovaglia che copre l’altare). - Ci sono due candelabri di auricalco con croce. - La parete è dipinta con un’immagine della Beata Maria Vergine (non c’è il grassetto nel testo originale). - La predella è ad formam (secondo la forma prescritta). - È circondato da un cancello di legno. La Chiesa - Questa Chiesa è costruita rivolta ad oriente. È consacrata. / Consta di due navate: la media, e la laterale a settentrione. - Il tetto della navata media è soffittato con laterizi, il tetto della laterale invece ha il soffitto imbiancato. - Le pareti della Chiesa sono in parte dipinte e in parte imbiancate. / Il pavimento è di cotto. / Ci sono due finestre senza telai. - La facciata della Chiesa è dipinta. - In essa c’è una vasca per l’acqua santa sopra una piccola colonna. - C’è un’altra porta laterale meridionale. - Il Confessionale è ad formam (secondo le prescrizioni liturgiche). - Vicino al cancello (dell’altare) c’è la sagrestia, con volta imbiancata. C’è un armadio per conservare i paramenti. Non ci sono l’inginocchiatoio e il lavabo. La torre del campanile - Nella navata laterale c’è la porta della torre del campanile con una campana benedetta. Il Cimitero - C’è un cimitero recintato male. - Ci sono nella Chiesa due sepolture, ma non ad formam (secondo quanto è prescritto). (Varie finali) - C’è la casa per l’abitazione del Vicecurato. - C’è la nota dell’erezione della scuola del SS.mo Sacramento con l’aggregazione …?... RELAZIONE DELLA VISITA PASTORALE (testo originale latino) (pag. 318) Die XIX sept.ris sqq. De ecclesia S. Bernardini Pontistresiae membro Par.lis Lavennae - Visitavit S.mam euchar.am, quae asservatur in pixide ad for(mam), pixis nulla pro infirmis, et nullam particulam consecratam relinquit. - Renatis singulis per undecim diebus (?). 22 DOC. 7 - Adest lampas expensis.comm.tis. - Tabemaculum gestatorium ad formam cum luneta fracta. - Tabemaculum ligneum intro vestitum panno ceruleo sed non totum. Coperitur conopeo serico. - Oleum infirmorum asservabitur in ciborio. Vas ad formam sine cotila et bursa. De fonte Bapt. li - Intra portam maiorem à parte sinistra adest fons baptismalis. Vas sine ...?... - Sanctuarium (adest) quo baptizat., sed indecentissimum, opertorium nullum. - Ciborium invenitur sed nihilo intro vestitum, ossia conopeo ...?... - Vasa s. chrismatis et olei catechu(meno)rum non sunt ad formam, sine catila, et bursa. - Mappa nulla. - Deffertur aqua (baptismalis) a par(ochia)li Lavennae in situla. - Vas vitreum pro sumenda aqua de fonte. - Sepitur cancellis ligneis / Nullo teg(umento) apto. De altare maiori - Adest Capella maior parva, fomicata, depicta, vetus, destruenda et accomodanda. - Sub ea est altare maius non ad formam, deest altitudo. Habetur pro consecrato, et …?... adest additum lignum palmare. (pag. 318 bis) - Mensa lapidea sine tola (tela?) cerea. - Mappa necessaria. / Tabella sanctorum / Candelabra 4.or.(quattuor) ex auricalco. - Gradus ligneus, sive potius trabs, indecentissimus, amovendus. - Angeli duo lignei inaurati. - In pariete est depictum misterium S.mi Crucifixi. - Pavimentum ligneum loco bredelle. - Sepitur cancellis ligneis in medio capellae. - Adest fenestra a parte Ep(istu)lae sine telari. De altari SS. Rochi et Sebastiani - Sub navi septentrionali adest in fronte altare SS. Rochi / Non est consecratum / Mensa lapidea. - Altare portatile ad formam, sed non in situm. / Mappa necessaria. - Candelabra duo ex auricalco cum cruce. - Paries depictus cum imagine B. M. V. - Bredella ad formam. - Sepitur cancellis ligneis. De ecclesia - Haec ecclesia est versus ad orientem constructa, est consecrata. / Constat duabus navibus, media et laterali septentrionali. - Tectum navis mediae soffittatum ex lateribus, (tectum) lateralis (navis) vero est cum fornice dealbata. - Parietes partim depicti partim dealbati. / Pavimentum testaceum. / Fenestrae duae sine te1aribus. - Facies ecc1esiae depicta. - lntro ipsam est vas aquae sanctae su(per) colum(el)lam. - Adest aliud ostium laterale meridionale. - Confessionale ad formam. - Adest sacristia prope cancellos, fornicata dealbata. Arca pro asservandis paramentis. Oratorium et lavatorium nullum. De turri Camp(ani)1is - Sub navi laterali adest ostium turris campanilis cum una campana benedicta. 23 DOC. 7 De coemeterio - Adest coemeterium male septum. - Adsunt in ecclesia duae sepulturae sed non ad fomam. (Note finali) - Adest domus pro habitatione Virecurati. - Nota erect(ionis) scholae S.mi Sacr.ti cum aggregatione... Testes ut supra Theoldus et lagus. DECRETI DEL VESCOVO DOPO LA VISITA PASTORALE (il testo originale dei decreti è in italiano) (pag. 56) Per la Chiesa di S. Bernardino Vicecura Ponte della Tresa sotto Lavenna (sic) - Il tabernacolo di legno si rivesta dentro tutto di drappo di seta rossa. - Si proveda d’una Pisside piccola per la comunione dell’infermi, et averta (abbia cura) il Vicecurato, quando comunica li infermi, di non lassare la Chiesa privata affatto del S.mo sacramento, ma lassi alcune particole conservate nel Tabernacolo per l’adoratione dell’oranti. - Al Tabernacolo gestatorio (all’Ostensorio) si faccia accomodare la lunetta (è un morsetto, interno all’Ostensorio, a forma di di luna, in cui si mette l’ostia grande per l’adorazione eucaristica) alla forma (nella forma prescritta). - Si rinnovi il SS.mo Sacramento ogni otto, dieci giorni. - Quando si porta il SS.mo Sacramento in processione, overo all’infuori (della Chiesa), il Sacerdote, oltre la cotta et stolla, habbi il pluviale et continentia di velo sopra le spalle, et sia accompagnato con baldacchino, overo ombrello, et decente numero de lumi. - Il vaso dell’oglio santo si copra di scatola di corame (di cuoio). et borsa morella (di moré?) et si custodisca in una finestra fatta nella Capella grande dalla banda (dalla parte) dell’evangelio, (il) quale si serri in chiave che stia presso il Curato. per il Battistero - Si facci un vaso per il fonte battesimale alla forma con il suo bucco per il quale si riceva l’acqua quando si battezza, et la parte che contiene l’acqua sacrata si copra d’una tavola, acciò non caschino dentro immondizie. - Il Ciborio (che copre il battistero) si foderi dentro di tela, et in esso vi sia una tazzetta di maiolica per infondere l’acqua sopra il capo di chi si battezza, et una tovagliola per assugarlo, (la) qual no’ si adopri in altro uso (che non si adoperi per altro uso). (pag. 56 bis) - Si provveda de vasi di stagno alla forma per l’ogli sacri con la scatola di corame (di cuoio), et borsa di setta bianca. - L’acqua battismale non si porti per quello sedolino (secchiello), ma ò sia nel fiaschetto di stagno, qual sarà provisto per la Chiesa di Lavenna (sic), o se ne provveda uno simile per questa Chiesa. Dell’altare - La Cappella maggiore si rifacci di nuovo in ogni modo et la s’accomodi secondo li decreti della Visita Ap.ca et per consecrato, si potrà facendo di nuovo la Capo …?... trasportare così intiero, coprendo la mensa di tela con …?..., ornandolo di croci d’ottone, et la bredella (la predella) si facci alla forma. - All’altare dei SS. Sebastiano et Roccho la pietra sacrata sia nel mezzo, che non sopravanzi più di un ….?.... .- Alle finestre si mettano l’invetriati, overo l’impannate. 24 DOC. 7 - Al Confessionale siano attaccate la Bolla in coena D.ni (la Bolla pontificia sulle disposizioni necessarie per la Cena del Signore), la tavola (la tabella) dei casi riservati, et la forma (la formula) dell’assoluzione stampata. - Le sepolture s’accomodino alla forma (stabilita dalla Curia), et habbino doi coperti (due coperture) di pietra, altrimenti non si sepelisca dentro più alcuno. - Il cemeterio si chiuda bene, che le bestie non vi possino (sic) entrare, nel mezzo d’esso si metta una croce di legno alta. - In sagrestia si facci il lavatoio (il lavabo), oratorio (l’inginocchiatoio) et un Armario (un armadio) per paramenti, (i) quali vi siano de tutti i colori che usa la Chiesa nell’anno, borsi de calici, corporali, purificatoii 10 et fazoletti con baciletta per il lavabo. (pag. 57) Per il Vicecurato del Ponte della Tresa - Il Vicecurato attenda ogni festa ad insegnare la Dottrina Christiana sotto pena de doi scudi (due scudi) per ogni volta che mancherà. - Raggioni il popolo (Predichi al popolo) ogni festa sopra l’evangelio et pubblichi l’editti (i decreti del Vescovo), che sono segnati nel calendario stampato. - Abbi tutti li libri che comanda la Visita Ap.lica, sì quelli per studiar come quelli per scriver dentro li Battesmi, matrimonij, morti, et stato dell’anime, et nel notare le suddette cose, servi (osservi) la forma prescritta in d.a (detta) Visita, sotto pena di quattro scudi. - Abbi un Chierico, overo un putto (un ragazzo) con vestina (tunica) et cotta che lo serva alla messa et altre fontioni (funzioni) Parochiali, et in ciò l’aggiunti. - Intervenghi alla Congregatione de casi di conscientia (all’incontro dei Sacerdoti, in cui si discute dei casi morali), che si fanno ogni mese nella Pieve, et in essi servi (osservi, adempia) l’ordini già dati. 25 DOC. 8 Documento 8 21 aprile 1602 __________________________________________________________________________________ IL PATRIZIATO DI PONTE TRESA ELEGGE DON DEFENDENTE AZZI DI CASLANO COME SUO VICECURATO ___________________________________________________________________________ Nota. Questo documento si trova nell’Archivio parrocchiale di Lavena (prov. di Varese), divisione «Parrocchia», cartella 4, fascicolo 27. Il testo è deteriorato, per cui è stato tradotto in parte. Per ragioni toponomastiche è stato messo in evidenza, in grassetto, il nome latino di Ponte Tresa. Argomento. Il 21 aprile 1602 i Vicini (i Patrizi) di Ponte Tresa elessero Don Defendente Azzi di Caslano come Vicecurato della loro Chiesa, intitolata alla «gloriosissima Vergine Maria e a San Bernardino sotto un’unica dizione e titolo», e gli assicurarono una prebenda perché potesse svolgere decorosamente questo incarico. Il Vicecurato eletto, don Defendente Azzi, nato in Caslano nel 1575, espletò il suo servizio pastorale in Ponte Tresa per 49 anni: dal 1602 al 1651. Morì in Caslano il 28. 1. 1652. Il suo stato personale si trova negli Atti della Visita pastorale del 21 giugno 1622 (Doc. 11,2). DOCUMENTO (traduzione italiana; l’originale latino segue dopo la versione italiana) (pag. 1) Nel nome del Signore. Nell’anno dalla sua Natività millesimo seicentesimo secondo, nell’indizione quindicesima, in giorno di domenica, 21 del mese di Aprile / fu convocata e riunita la Vicinanza: il Console del Comune, gli Uomini e le singole persone del Comune e dei Vicini di Ponte Tresa nella Corte delle case di S. Bernardino attraverso il maestro Giovanni, figlio di Pietro del Pera, console del detto Comune, nella qual Vicinanza convennero lo stesso Console e con lui don Giovanni Antonio Righetti figlio di Bernardino; don Bemardino figlio di Battista Righetti; Gaspare del Pera figlio del maestro Pietro; Filippo figlio di Bernardino della Dona di Ponte Tresa; Francesco figlio del maestro della Stroliga de Gasparini; (seguono vari nomi non identificabili con chiarezza); Don Francesco Giovanni figlio di Tommaso Giamboni; D. Andrea figlio di Francesco Perseghini; Don Giovanni Battista Stoppani figlio di Matteo; Don Girolamo Gasparini figlio di Andrea; Antonio figlio di Pietro del Pera; Matteo figlio di Angelo Stoppani; maestro figlio di … (testo non chiaro); e Pietro figlio di Defendente de Stoppani. Camilla moglie del fu Francesco Gasparini; Giulia figlia del fu Francesco Gasparini detto dello Stroligo; Francesca figlia ed erede del maestro Perseghini; Francesca moglie del maestro Domenico Perseghini, a nome del marito assente; e Marta sua figlia di …?...; davanti a me (convennero) tutti Vicini ed abitanti del detto Comune, che non solo sono due delle tre parti, ma quasi tutti i Vicini di detto Comune, e promisero anche per gli altri Vicini assenti, e rappresentano l’intera Vicinanza del Comune, tutti concordi e nessuno di loro dissenziente… (pag. 2) … (testo non chiaro) a onore della Gloriosissima Vergine Maria e di San Bernardino sotto un’unica dizione e titolo la soprascritta Chiesa fu eretta / accettarono ed eleggono, nominano e accettano, come loro Vicecurato e del detto Comune e degli Uomini (della Vicinanza) e come Beneficiario della Chiesa di S. Bemardino di Ponte Tresa, il Rev. do Presbitero Don Defendente de Azzi da Caslano, ivi presente, in loro perpetuo Beneficiario e Vicecurato del loro Comune e degli Uomini (della Vicinanza), come sopra. 26 DOC. 8 con tutti i redditi, le primizie, i salari (stipendi), i legati e con l’impegno da oggi e con tutti gli oneri di aver cura delle anime di quelli di Ponte Tresa e di celebrare le messe e gli offici divini, come finora ha fatto secondo gli obblighi. Si aggiunga che, se in futuro dovesse acquistare dei redditi nella sua qualità di rettore eletto di questa chiesa, questi redditi sono di sua competenza. In più gli si devono dare quindici soldi per ogni anima (persona) del detto Comune, e spetta al Console e agli Uomini (ai Vicini) di detto Comune riscuoterle, e il Console dovrà consegnarli a Don Defendente, eletto come sopra, senza limiti di tempo. (pag. 3) … Tutti i sopra nominati giurarono singolarmente e ratificarono con giuramento quanto qui è scritto. (Lo strumento) fu fatto alla presenza di questi testimoni: Cristoforo figlio di Angelo Perseghini; ...?... figlio di Giovanni della Bella di Ponte Tresa; Andrea figlio di Carlo dei Bianchi di Borenana et … (?); Paolo figlio di ...?...; Pietro Simone da Marzio; e Andrea figlio di Girolamo, tutti noti. Io Girolamo Crivelli, pubblico notaio per autorità Apostolica ed Imperiale, figlio di Don Giovanni Ambrogio Crivelli da Pura, abitante in Ponte Tresa, deputato a completare gli strumenti rogati da mio padre, che per qualche motivo non si poté completare, ho estratto il presente istromento da …?... e qui fidando in Dio ho redatto questa copia da dare a Don Giovanni Ambrogio Crivelli, Curato di Lavena, qui presente, il giorno 12 Dicembre 1658. DOCUMENTO (originale latino del documento) In nomine Domini. Anno a Nativitate Eiusdem millesimo sescentesimo secundo, Inditione quintadecima, die dominico, vigesimo primo mensis Aprilis / Convocata et Congregata vicinantia Consulis Comunis et Hominum ac singularium personarum Comunis et vicinorum Pontis Tresiae in Curte Domorum S.ti Bernardini per magistrum Joannem fg. Petri del pera de Ponte suprascripto Consulem dicti Comunis. In qua quidem Vicinantia affuerunt ipse Consul et penes eum d. Jo. Antonius righetus fg. Bernardini; d. Bernard.s fg. d. Bapt.e righetti; Gaspar del Pera fg. m.ri Petri; Phillippus fg. Ber.ni de la dona de Ponte Tresia ac Fran’ fg. m.ri .della Stroliga de Gasparinis; (seguono vari nomi non identificabili con chiarezza); d.s fra Joannes fg. Tome Zamboni; d. Andreas fg.Francisci Perseghini; d. Jo. Bapt.a Stoppanus fil. m.ri Mattei; d. Hier. Perseghinus fg. Andreae; Ant. fg. Petri del pera; matteus fg. Ang. Stoppani; m.r f. alt. (testo non chiaro); et Petrus fg. Defendentis de Stopanis. Camilla ux. qm. Fran.ci Gasparini; Julia filia q. Fran.ci Gasparini d.i Stroleghi; Fran.ca fig. ac heres m.ri. Perseghini; Franca ux. m.ri dom.ci perseghini nom(ine) eius viri absentis; et marta fg …?... ante me, omnes vicini et incolae dicti Comunis qui non solum sunt due partes trium partium sed fere omnes vicini dicti Comunis et qui promiserunt et pro aliis vicinis absentibus quique representant integram dicti Comunis vicinantiam, omnes unanimes et nemine eorum discrepante… (pag. 2) … (testo non chiaro) sed ad honorem Dei Gloriosisissimae Virginis Marie ac S.ti Bernardini sub unico vocabulo et titulo infrascripta Eclesia (sic) erecta fuit et… acceptaverunt et eligunt, nominant ac acceptant in eorum et dicti Comunis et Hominum Vicecuratum et Beneficialem eclesie S.ti Bernardini de Ponte tresia Rdum P.brum Defendentem de Actijs de Caslano ibi praesentem in eorum et d.i Com.is et Hominum perpetuum Beneficialem et Vicecuratum ut supra et cum omnibus redditibus, premitiis, selarijs, legatis, et …?... de hodie dari solitis et cum omnibus oneribus gerendi curam animarum ipsorum de Ponte tresia et celebrandi missas et divina officia prout hactenus fecit et tenetur. 27 DOC. 8 Ea tamen inita ecc. quod si quid in futurum aquisere dicte eclesie vel redditos spectand… ipsi Rdo ut supra electo et ij redditus compensentur P(resbitero) Rdo ut supra electo... quindecim insuper ei dari et solvi solidi pro singulis animabus dicti Comunis …?... Consul et Homines dicti Comunis ad rata tenentur et rata promiserunt exigere et consignare ipso Rev.do Presbitero Defendente ut supra electo de termino in terminum ut hodie ...?... (pag. 3) Qui omnes supra nominati singuli juraverunt ac juraverunt habere rata. Actum ut supra testes Cristophorus fg. ang perseghini;… fil. Joannis della bella de Ponte Tresia; et andreas fg. Caroli de blancis de Borenana et … (?); et paulus fg petri simonis de martio; et andreas fil… Hier.mi omnes noti. Ego Hieronymus Cribellus, Publ. Ap.ca et imp.li quoque auct. notarius, fg D.ni Jo. Ambrosi de Puria, incola loci Pontis Tresiae et deputatus ad explendum instrumenta rogata a Patre meo, que alicui obicu non potuerunt expleri presentem instrumentum ab eius …?... extraxi …?... et Deo hic me in fidem hanc copiam dandam R D. Presb. Gv (?) Ambrosio Cribello curato Lavennae presente subscripsi die 12 Xbris 1658. NOTA BENE (aggiunto da me; non si trova nel testo originale) I tre Crivelli nominati in questo documento sono rispettivamente nonno, figlio e nipote. - Nonno è Giovanni Ambrogio Crivelli (1564-1629), il notaio che scrisse questo atto nel 1602; - Suo figlio Girolamo Crivelli, che completò l’atto lasciato incompleto da suo padre, come si legge alla fine del documento; - Suo nipote è Don Giovanni Ambrogio Crivelli (1616-1702), figlio di Girolamo e di Nolino Ottavia da Lavena, che fu Parroco di Lavena dal 1644 al 1702. Gli successe suo nipote, Don Crivelli Giuseppe Ambrogio (1672-1740), figlio di Carlo di Girolamo e di Stoppani Maria di Giovanni Battista, che fu Parroco di Lavena dal 1702 al 1740. 28 DOC. 9 Documento 9 20 settembre 1609 __________________________________________________________________________________ LA VICINANZA DI PONTE TRESA CHIEDE A MONS. FILIPPO ARCHINTI DI COSTRUIRE UNA NUOVA CHIESA __________________________________________________________________________________ Nota. L’originale di questo documento si trova nell’Archivio vescovile di Lugano, settore delle Visite pastorali, vol. 8, pagine 596 – 597. È il seguito del precedente documento n. 7, in cui il Vescovo Mons. Filippo Archinti ha rilevato l’insufficienza liturgica della vecchia Chiesa di Ponte Tresa. Argomento. Trentasette Capifamiglia chiedono al vescovo di Como, Mons. Filippo Archinti, la facoltà di applicare il frutto di alcuni legati, istituiti per la celebrazione di sante Messe di suffragio, per la costruzione della nuova Chiesa di Ponte Tresa. DOCUMENTO (traduzione italiana; il testo originale latino segue dopo la traduzione italiana) (pag. 596) Nel nome del Signore. Amen. Nell’anno della sua Natività, 1609, Indizione ottava, di domenica, 20 Settembre, convocata e riunita la Vicinanza: il console del comune e gli uomini (i Vicini) di Ponte Tresa, della Plebe di Agno, Valle di Lugano, Diocesi di Como, nella corte della casa della Vicecura del Rev. Curato di P. Tresa, per (convocata da) Pietro figlio di Giorgio Del Pera di Ponte Tresa, Console del detto luogo, a cui parteciparono lo stesso Console e con lui e accanto a lui - don Matteo figlio di un altro Matteo de Magni, per sé e a nome di Francesco Perseghini suo cognato, per cui promise de rato… - Bernardo Maltencini figlio di Francesco, a suo nome e a nome del nipote Matteo; - Francesco Perseghini, figlio di D…?...per sé e a nome di Pietro del Pera suo nipote, per cui promise de rato… - Domenico Scolari figlio di Giovanni Battista; - Giovanni Giamboni figlio di Tommaso; - maestro Giovanni Antonio Gasparini figlio del maestro Francesco della Strolega; - maestro Cesare Gasparini figlio del maestro Francesco; - don Giovanni Battista Stoppani figlio del maestro Matteo; - Francesco Stoppani figlio di Antonio Maria; - don Stefano aplano (?) figlio di Don Francesco; - don Francesco Righetti figlio di Battista; - Bernardino Gasparini figlio del maestro Martino; - Bernardino Perseghini figlio di Cristoforo; - Giovanna della Bella figlio di Giovanni; - don Clemente Biumio figlio di don Giovanni; - Ambrogio del Pera figlio di Pietro per sé e a nome di suo figlio Gaspare, per il quale promise de rato ...; (pag. 596 bis) - Annibale Perseghini figlio di don Aurelio; - don Giovanni Antonio Righetti figlio di don Bemardino; - Franceschina figlia di Antonio Perseghini; - Angela vedova del fu Antonio Stoppani; - Ursina vedova del fu Giacomo Perseghini; - Angela vedova del fu Giorgio Quadri; 29 DOC. 9 - Margherita vedova del fu Domenico Perseghini; - d. Claudia vedova di Gianantonio Perseghini; - d. Ippolita vedova del fu Girolamo Perseghini; - Ippolita figlia di Nicola Magno; - Callista vedova del fu Francesco Gasparini; - Eufemia vedova di Giovanni Battista Perseghini; - Caterina vedova del fu Bernardo Gasparini; - Ramella figlia di Antonio Quadri; - Caterina vedova deI fu Francesco Gianoli; - Francesca figlia di Pietro Perseghini; - Eleonora vedova del maestro Giovanangelo Gasparini; - Margherita vedova di Achille Busca; - d. Battistina vedova di Cedro Quadri; - e donna Clara vedova del fu don Francesco Perseghini; i quali vicini sono non solo i due terzi (del totale dei Vicini) ma quasi tutti i Vicini e gli abitanti di detto luogo e rappresentano la totalità e l’integrità della Vicinanza di detto luogo, tutti unanimi e nessuno dissenziente, volontariamente, liberamente fecero e stabilirono, nominarono e crearono, e delegano come ambasciatore fidato del Comune e della Vicinanza… (pag. 597) … il Rev. Don Defendente Azzi vicecurato dello stesso luogo di Ponte Tresa ivi presente ecc. con l’incarico ricevuto per procura di chiedere qualunque cosa / di supplicare umilmente l’Ill.mo e Rev.mo Signor Vescovo e Conte di Como ecc. perché voglia applicare alla fabbrica della Chiesa di San Bemardino di Ponte: l. il fitto / cioè il frutto di due pertiche di terra arativa / che si trovano nel territorio di Caslano detto di Camparlongo (di proprietà) della Chiesa soprascritta, / lasciate (alla Chiesa) tempo fa dal defunto maestro Francesco / Gasparini, figlio di Giovanni Antonio di Ponte Tresa, nel suo ultimo / testamento rogato da me notaio infrascritto nell’anno ecc. per cui / il legato di tre staia di biada, che viene dato ed erogato per …?... del fu Matteo Magno per quelli di Maltencini e di Gianoli. 2. L’elemosina delle quattro staia di frumento che ogni anno / e in perpetuo viene data ed erogata, e dev’essere erogata e data / e suole esserlo per l’anima del fu don Bemardino Gasparini di Ponte (Tresa) / e per Caledonia vedova di Giovanni Battista Ognadio de Giorgio / e (per) Domenica vedova del soprascritto don Francesco Righetti di Ponte, sorelle ed eredi del fu Bemardino; per la cui elemosina il soprascritto fu Bemardino intendeva impegnare una certa porzione della sua parte del ponte costituito sul fiume Tresa ecc. che non potrebbe essere intestata (diversamente). 3. E l’elemosina della mistura di due staia che viene erogata attraverso gli Eredi del fu Antonio Perseghini per il suffragio della sua anima; 4. E anche l’elemosina che è erogata attraverso gli Eredi del fu Giacomo / Quatrogio in suffragio della sua anima; le quali elemosine, che si suole dare ed erogare, siano dovute agli stessi (Uomini) di Ponte Tresa (per la costruzione della nuova Chiesa). In calce al documento: « 21 settembre 1609. Concesso per cinque anni per il legato perpetuo; per gli altri legati finché la fabbrica della Chiesa sarà completata». DOCUMENTO (testo originale latino) In nomine Domini. Amen. Anno a nativitate Eiusdem mill.mo sescentesimo nono, Ind.e octava, die Dominico vigesimo, mensis 7bris. Convocata et Congregata Vicinantia consulis com.is et homines de ponte tresie, plebis agnij vallugani, dioecesis Comi, in Curte Domor. Rev.di Curati vicecuratiae pontis tresie, quem locum ecc. per petrum fg. Georgij del pera de ponte Tresia Consulem ipsius loci, in qua affuerunt ipse Consul et cum eo ac penes eum 30 DOC. 9 - d. matheus fg. alterius mathei de magnis pro se et nomine d. fran.ci p.seghini eius leviri, pro qua ipse promisit de rato etc. et suis ...?... - Ber.nus Maltenginus fg. fran.ci suo et nomine mathei eius nepotis - fran.c perseghinus fg. ...?... .ds. forlus pro se et. nomine petri del pera eius nepote pro quo ipse promisit de rato... - Dom.s scolaris fg. Jo. Bapte ...?... - Johannes Zambonus fg. Thome - m.r Jo. Ant. Gasparinus fg. m. fran.ci della Strolega - mag. Caesar gasparinus fg. m.ri fran.ci - d. Jo. Bapta. stopanus fg. Mag. mathei - fran.s stopanus fg. antonij marie - d. stephanus aplanus fg. D. fran.ci - d. fran.s righetus fg. d. Bapte - Bern.nus gasparinus fg. m.ri Martini - Ber.nus pseghinus filius Xphori (Christophori) - Jovana della bella fg. Joannis - d. Clemens biumius fg. d. Joannis - ambr. del pera fg. petri pro se et nomine gasparis eius filii pro quo promisit de rato... (pag. 596 bis) - Annibal perseghinus fg. D. aurelij - d. Jo. ant.s righettus fg. D. Bem.ni - fran.ca fg. antonij perseghini - angela va nq antonij stopani - ursina va Jacobi perseghini - angela va nq georgj quadrij - margaritta va dom.ci perseghini - d. Cladea va Jovantonij p.seghini - d. hipolita va nq d. Hieronimi p.seghini - Hipolita fg. nicolai magni - Calista va fran. gasparini - eufemia va Jo. bapte p.seghini - Cattà va nq Bemardi gasparini - ramella fg. antonii quadri - Catta va nq fran.ci gianoli - francischa fg. petri perseghini - eleonora va mag. Ivangeli gasparini - margaritta va achillis buscha - d. baptistina va Cedrij quadrij et d. Clara va nq. d. fran.ci p.seghini, qui omnes vicini et non solum sunt due partes trium partium sed fere omnes vicini ac incolae dicti loci et qui representant totam et integram vicinantiam ipsius loci, omnes unanimes et nullo eorum discrepante, voluntarie sponte fecerunt et statuerunt nominaverunt et creaverunt ac faciunt ecc. et omnium eorum comunis et hominum certum missum R. Dnum... (pag. 597) ... Defendentem Atium vicecuratum ipsius loci pontis tresiae / ibi presentem ecc. spli ad procuratorio nomine quasqumqua petendum / Humiliter suplicandum per Ill.mo ac Revrno D.D. Episcopo / Comi ac Comite ecc. quatenus eorum instantia dignetur et velit / applicare fabricae ecclesiae S.ti Bern.ni de ponte... l. fictum / seu fructum perticarum duarum terrae arativae / in territorio Caslani ubi dicitur ad Campar longo, ecclesiae suprascriptae / relictas post quoddam tempus per nq. Mag. fran.cum / gasparinum fg. Jo. ant. de ponte tresia in eius ultimo / testo rogato per me not(arium) inf(rascript)um anno ecc. ad quod / item legatum stariorum trium blad. quod datur et / erogatur ac per fisha (?) ac bonis nq. mathei magni per / illos de maltengino et de gianolo. 31 DOC. 9 2. Helemosinam starior. quattuor furmentate que annuatim / et perpetuo datur et erogatur ac dari et erogari debet / et solet pro anima nq D. Ber.ni gasparini de ponte / Et per Calidoniam viduam d. Jo. bapt ognadij de Giorgio / et d. Dominicam viduam suprascripti d. fran.ci righetti de ponte opio (?) / sorores eius qd. Ber.ni filias ac heredes pro qua elemosina / eroganda prefatus q. d. ber.nus intendebat obnoxiare quandam / portionem ex eius parte totius pontis constituti supra / flumen tresiae ecc. testari nequierit. 3. Ac elemosina starior. duorum mixtura que erogatur per / heredes q. ant.i psegini pro remedio eius animae. 4. atque etiam elemosinam que erogatur per heredes nq Jacobi / quatrogij in remedium eius animae. que omnes elemosine / dari et erogari solent ipsis de ponte tresie. In calce al documento: «Die 21 septembris 1609. Concessum ad quinquennium pro legato perpetuo; in aliis donec fabbrica perfecta fuerit». 32 DOC. 10 Documento 10 3 marzo 1610 __________________________________________________________________________________ I VICINI DI PONTE TRESA CHIEDONO AL VESCOVO DI COMO DI SEPARARE LA LORO CHIESA DALLA PARROCCHIA DI LAVENA __________________________________________________________________________________ Nota. L’originale di questo documento si trova nell’Archivio cantonale di Bellinzona, Rogiti Rusca di Agno, cartella 1283. È riportato da Luigi Brentani, Antichi Maestri d’Arte, Tip. Bianchi, Lugano 1957, pp. 293 – 294. Argomento. Poiché i Vicini di Lavena progettavano di costruire il Campanile della loro Chiesa e chiedevano ai Vicini di Ponte Tresa, che era una vicaria di Lavena, di partecipare alle spese di questa costruzione, i Vicini di Ponte Tresa chiesero al Vescovo di Como d’essere liberati da queste spese e d’essere separati ecclesiasticamente dalla Parrocchia di Lavena. Qui viene riportato il documento così come lo riporta il Brentani, ma in completa traduzione italiana. DOCUMENTO (traduzione italiana) 1610 marzo 3. Ponte Tresa. - Premesso che «i Vicini di Ponte Tresa, che hanno un loro Comune, facente parte della plebe di Agno, valle di Lugano e diocesi di Como, dipendono spiritualmente dal Comune di Lavena, della stessa plebe di Agno, ducato di Milano e diocesi di Como, e che essi (i Vicini di Ponte Tresa), con mandato ed espresso decreto dell’illustrissimo e reverendissimo Vescovo di Como (Mons. Filippo Archinti), hanno ricostruito la loro chiesa separata di S. Bernardino con gravissime spese, non ancora completamente evase; essendo loro noto che i Vicini di Lavena intendono costruire il Campanile della loro Chiesa parrocchiale di Lavena con due campane, e vogliono che quelli di Ponte Tresa partecipino a queste spese, il che a quelli di Ponte Tresa sembra giuridicamente insostenibile; viene convocata, attraverso il loro Console, maestro Giovanni Angelo Gasparino, la loro Vicinanza, a cui sono presenti, oltre al console, trentacinque Vicini (di cui otto donne), che sono non solo i due terzi dei Vicini del detto Comune di Ponte Tresa, ma quasi tutti. L’assemblea nomina, scegliendoli fra i presenti, otto procuratori generali del Comune e della Chiesa di S. Bemardino, e dà loro, in particolare, le seguenti facoltà: di esigere e ricuperare tutti i crediti, legati, beni mobili ed immobili spettanti al Comune e alla Chiesa, utilizzando il ricavo per il completamento della Chiesa e l’acquisto dei paramenti sacri; (dà anche facoltà di) comparire davanti al vescovo di Como o al suo vicario generale, supplicandoli perché voglia e si degni di liberare ed esentare quelli di Ponte Tresa dalla loro parte di spese, qualora tocchi loro, per la fabbricazione delle campane, del campanile e di tutto ciò che gli Uomini di Lavena intendono fare per detta Chiesa di S. Pietro … tenendo presente che quelli di Ponte Tresa, in virtù del decreto emanato dal suddetto reverendissimo Signor Vescovo di Como nella sua prima Visita della plebe di Agno, rifecero con loro grandi spese la Chiesa di S. Bernardino, il sacrario ed altro, come del resto appare: nella qual Chiesa gli stessi di Lavena ascoltano le Messe e gli altri uffici divini in numero maggiore di quelli di Ponte Tresa che partecipano al culto nella Chiesa di Lavena. (dà infine ai delegati la facoltà di) chiedere allo stesso Vescovo o al suo Vicario e, se necessario, al Pontefice o alla Sede apostolica, che gli stessi di Ponte Tresa siano separati, disgiunti, segregati, dismembrati dalla detta Chiesa parrocchiale di Lavena… e che la loro Chiesa di S. Bernardino sia dichiarata ed eretta in Chiesa parrocchiale con cura d’anime». 33 DOC. 10 NOTA BENE (non contenuto nel documento originale) La nuova Chiesa di Ponte Tresa fu costruita in due tempi: nei primi decenni del 1600 fu costruita la parte grezza (vedi «Argomento» all’inizio del Documento seguente); nel 1700 la Chiesa fu completata, come risulta dalla 2.a Visita pastorale dell’8 giugno 1779, effettuata da Mons. Giovanni Battista Mugiasca (Doc. 18: prima pagina, 13° punto della pagina). L’erezione della Vice Parrocchia di Ponte Tresa in Parrocchia autonoma avvenne l’11 luglio 1821 (vedi in questo volume il Doc. 26). 34 DOC. 11 Documento 11 20 giugno 1622 __________________________________________________________________________________ VISITA PASTORALE DEL VESCOVO DI COMO MONS. AURELIO ARCHINTI IN PONTE TRESA __________________________________________________________________________________ Nota. L’originale di questo documento si trova nell’Archivio vescovile di Lugano, settore delle Visite pastorali, vol. 8, pp. 657 – 660. Argomento. Da questa Visita pastorale risulta che la nuova Chiesa è stata costruita, ma manca ancora della suppellettile necessaria per un culto decoroso. Il Vicecurato don Defendente Azzi attesta che gli sono assegnati una prebenda per la cura d’anime e vari legati per la celebrazione di sante Messe: a questo proposito, vedi il documento della sua elezione da parte dei Vicini (Doc. 8 del 21 aprile 1602), che contiene all’inizio, in «Argomento», anche i dati personali di don Azzi. RELAZIONE SULLA VISITA (traduzione italiana; il testo originale latino segue dopo la traduzione italiana) (pag. 657) Il suddetto Ill.mo e Rev.mo Aurelio Archinti, vescovo di Como, espletata la visita della Pieve di Lugano, nel proseguire verso la Valcuvia, ordinò la visita della Cura di Lavena e della valle di Marchirolo, della Pieve di Agno, ma sotto il vicariato della Pieve di Cuvio. Perciò, lasciata Lugano, giunse al luogo di Ponte Tresa che è sotto la Cura di S. Pietro di Lavena, benché abbia un Vicecurato ivi residente. Qui fatta la benedizione per i morti, visitò la Chiesa di S. Bernardino, Vicecurata di detto luogo e visitò l’Eucaristia, che è conservata in una pisside mediocre (ma) ad formam (secondo le disposizioni liturgiche). - C’è una piccola pisside per gli infermi. - L’Ostensorio ha una lunetta (per l’ostia) non amovibile. - C’è una lampada pendente della Congregazione del SS. mo Sacramento. - C’è la chiave del tabernacolo, il quale è di legno dorato. - L’olio degli infermi si conserva in un ripostiglio, in luogo debito. - C’è nel ciborio un vaso per prendere l’acqua battesimale dalla chiesa parrocchiale di Lavena, ma in sagrestia. - Sia dipinta la Cappella maggiore. - La Sagrestia sia provvista di suppellettile di legno, e di pianete, cingoli, purificatoi e di tutti gli altri paramenti. - L’Ill.mo eresse la scuola della dottrina cristiana. - Ordinò che i 25 scudi del legato di Girolama, figlia di Francesco Perseghini e moglie di Battista del Pera, siano assegnati, secondo il tenore del legato, alla suddetta Cappella di S. Bernardino, tenendo presente che è trascorso il biennio prescritto per l’edificazione della Cappella sotto il titolo di S. Carlo... RELAZIONE DELLA VISITA (testo originale latino) (pag. 657) Praefatus IlI.mus et R.mus Aurelius Archintus ep.us comen., absoluta visitatione plebis Lugani, visitationem prosequendo, ideoque iturus in Valcuviam, intimavit visitationem curatiae Lavennae et vallis Marchiroli, pl. Agni, sed sub vicariatu foraneo plebis Cuvii. Ideo descedens Lugano, accessit ad locum Pontis Tresiae qui est sub cura S. Petri Lavennae, quamvis habeat vicecuratum ibi residentem, 35 DOC. 11 ubi facta bendictione pro mortuis visitavit ecclesiam S. Bernardini Vicecuratam d. loci et visitavit eucharistiam, quae asservatur in pixide mediocri ad formam. - Adest pixis parva pro infirmis. - Tabemaculum gestatorium cum luneta non amovibile. - Adest lampas aere pendens Societatis S.mi Sacramenti. - Clavis tabemaculi lignei inaurati. - Oleum infirmorum asservatur in fenestra in loco debito. - Adest in ciborio vas sumendi aquam baptismalem a parochiali ecclesia lavennae sed in sacrestia. - Capella maior depingatur. - Sacristia provideatur de supellectili li(g)nea, atque de Albis, cingulis, purificatoijs cum …?... bus et de paramentis. - Ill.mus erexit scholam doctrinae christianae. - Ordinavit quod 25 scuta de legato ieronimae fil. fran.ci Perseghini, uxoris bap.tae del Pera, dentur, iuxta tenorem. legati, capellae B. V. erectae in praefata Ecclesia S. Bernardini, attento quod elapsum est biennium praescriptum ad edificandam capellam sub titulo S. Caroli… (pag. 659) STATO PERSONALE DI DON AZZI DEFENDENTE (testo originale in latino; segue la traduzione italiana) Die 21 Junij 1622 Presbiter Deffendens de Attijs de Caslano Vicecuratus loci pontis Tresiae parochiae Lavennae pl. Agnij aetat. anno 47. - Habitat in domo d.e ecclesiae solus. - Dedit operam Gramaticae et casibus conscientiae. - Ad Ordines minores …?... 1595, die 2 Junij. - Ad subd.t ab Ill.mo P.tro Archinto ep.o comense ad titulum patrimij de anno 1599 27 martij. - Ad sacrum. Diaconat. ordinatus ab eodem de anno 1599 III Xbris cum dispensatione …?... - Ad sacram. pbt. ordinatus ab eodem 1600, die III martij et dispensatus ut supra. - Exercet curam animar. in loco ut supra in subsidium Rev. Curati Lavennae cum facultate Ill.mi d. ep.i comensi de anno 1622 19 aprilis, cum eleemosina ut in indice. - Celebrat cum onere (?) paroch.li et praeterea satisfacit legatis ut in notula (la «notula» o nota 2 si trova nella pagina seguente). (pag. 659) STATO PERSONALE DI DON AZZI DEFENDENTE (traduzione italiana) Giorno 21 giugno 1622 Prete Defendente Azzi da Caslano, Vicecurato di Ponte Tresa, della parrocchia di Lavena, Pieve di Agno, di anni 47. - Abita nella casa della detta Chiesa, e vive da solo. - Insegnò Grammatica e attese ai casi coscienza. - Fu ordinato agli Ordini minori il 9 giugno 1591. - Fu ordinato al Suddiaconato dall’ill.mo Pietro (?) Archinto, vescovo di Como, a titolo del (suo) patrimonio il 27 marzo 1599. - Fu ordinato al sacramento del Diaconato dallo stesso (Vescovo) il 3 dicembre 1599, con dispensa …?... - Fu ordinato all’Ordine del Presbiterato il 3 marzo 1600 e fu dispensato come sopra. - Esercita la cura delle anime nel luogo come sopra, in aiuto al Rev. Curato di Lavena, con la facoltà dell’Ill.mo Signor Vescovo di Como. - Celebra con incarico parrocchiale e inoltre soddisfa i legati (delle sante Messe) indicati nella nota 2 seguente. 36 DOC. 11 (pag. 660) NOTE CONCLUSIVE DEL DOCUMENTO (l’originale di queste note fu scritto in italiano) 1. Nota della mia entrata che mi pagano gli huomini de Ponte In prima centocinquanta lire impli (imperiali) per l’anime (per la cura d’anime) in denari e in più otto o nove brente de vino di premitia (come primizia) e più vinti stare de biada in circa. 2. Nota delli legati che si devono soddisfare nella chiesa di Santo Bemardino In prima uno legato di Mg. d(on) Andrea Baiochino de Messe due ogni settimana, et lascia il fitto de scuti ottanta. Più uno suo figliolo Ms. Aniballo (Annibale) lascia uno campo con una broga (forse bruga, margine di campo) con uno filagno (filare) de viti che se ne cavano scuti doi. più uno legato de Bemardino Stopano d’una messa il mese sarà di ricavata (con un ricavo di) lire 10 impli (imperiali), più uno legato di Gio. Angelo Gasparino de Messe 12 l’anno et il ricavato è di lire 8 ...?... più uno legato di Francescho Perseguito d’una messa del santo Carlo et se ne ricava scuti quattro in circha. e più il sudetto Francesco ha lasciato uno ufficio (un legato per un’ufficiatura liturgica) in perpetuo de messe ogni anno. 3. Nota dalli lego (del legato) del corpus domini In prima quattro braza del ponte che se ne cava uno scuto e più ...?... che se ne cava doi scuti. più uno logo (legato) che se ne cava scudi doi. più uno legato d’una mina di formento. più doi campi che se ne cava doi ducatoni, però questi campi sono della chiesa (e non fanno parte delle entrate del Vicecurato). 37 DOC. 12 Documento 12 7 luglio 1709 __________________________________________________________________________________ VISITA PASTORALE DEL VESCOVO DI COMO MONS. FRANCESCO BONESANA IN PONTE TRESA __________________________________________________________________________________ Nota. L’originale di questo documento si trova nell’Archivio vescovile di Lugano, settore delle Visite pastorali, vol. 54, fascicolo 346c. Argomento. Il Vice Parroco di Ponte Tresa, don Giovanni Maria Pellegrini, presenta al Vescovo di Como l’elenco dei legati per la celebrazione delle sante Messe; il suo stato personale e l’elenco dei preti di Ponte Tresa, anche se in servizio fuori Ponte Tresa. (pagg. 1-3) RELAZIONE SUI LEGATI PII intestati alla Chiesa (l’originale è scritto in italiano) Un legato lasciato dal defunto Angelo Gasparino di messe tre all’anno, et se ne cava a ragione di soldi sedici per ciascuna. Un legato di messe n. 12 lasciato dal defunto Anibale Perseghino del quale se ne cava lire…?..., et sono sei anni che non si è cavato se non lire due et mezzo. Un legato lasciato dal defunto Bernardino Stopano per celebrare messe 12 all’anno, et se ne cavano imperiali di Milano lire 16, et da tre anni in qua non se ne cava se non dieci. Un legato lasciato dal defunto Francesco Perseghino di celebrare messe 26 all’anno, qual paga (che pagano) annualmente li heredi de d.o (detto) legatario a ragione di scuti sedici per messa et di sei Sacerdoti con l’applicatione delle Messe, et li detti heredi hanno sempre fatto nel miglior modo si e potuto. Un legato lasciato dalla defunta Taddea Pusterla di celebrare anualmente messe 7 del quale se ne cava lire quattro all’anno. Più un legato dal defunto Francesco Perseghino, del quale se ne cava anualmente imp. (imperiali) di Milano lire sette et meza con carico (dovere per il Vice Curato) di celebrare Messe dieci all’anno. Più un legato lasciato dalla defunta Giovanna Stopana nell’Oratorio di S. Pietro Martire nel luogo di Purascha, Cura (Parrocchia) di CasteIroto, et se ne cava imp. (imperiali) di Milano lire 40. Più il defunto Mateo Vanone di d.a (detta) V. Cura lasciò nel suo ultimo testamento un legato che dopo la sua morte li suoi heredi pagassero alla Chiesa di S. Bemardino cento scudi d’oro o vero (oppure) tanti beni stabili al valore di detti scudi, aciò del redito di quello il V. Curato di d.o (detto) luogo ne celebrasse una Messa alla setimana, et non volendo (e che se non volesse) il V. Curato celebrare le d.e Messe, che in tal caso li suoi heredi potessero godere detti beni stabili, et essi far celebrare d.e Messe al V. Curato. Et Domenico Vanone herede del sud.o hà tenuto in lui (presso di sé) il detto capitale tre anni, doppo la morte del d.o legatario, et ha fatto celebrare dal V. Curato di detto luogo le dette Messe agiongendovi il rimanente, a cio potesse suplire passato li tre anni, il sud.o Domenico Vanone hà consegnato il detto capitale di cento scudi alli regenti del comune, esprimendo (dichiarando) con fraude che d.o capitale sij lasciato per il selario (salario) del loro V. Curato, et essi li posedono, et vogliono (pretendono) che il V. Curato suplisca alle dette Messe (celebri ugualmente le dette Messe), del che il V. Curato si rimette al suo Superiore (il Vescovo di Como), et si può vedere dal testamento del d.o legatario. Più un legato perpetuo fatto dal defunto Annibal Perseghino alla capella del SS.mo Rosario nella Chiesa di S. Bernardino del Ponte Tresa di lire 40 moneta di Milano da essere pagati al V. Curato del sud.o luogo anualmente da suoi heredi, aciò il V. Curato cantasse tutte le feste della B. V. la Messa con l’aplicatione, et tutte le prime domeniche di tutti li mesi, et nel giorno nel quale egli pasi 38 DOC. 12 da questa vita, qual fù alli 11 di maggio, et il rimanente dell’elimosina di dette (Messe) il d.o V. Curato le cantasse in giorno di sabato parimente al d.o Altare del SS.mo Rosaio con l’aplicazione per l’anima sua, hipotecando la sua casa, et tutti li suoi beni sopra il Svizaro (posseduti in territorio svizzero), come ne appare dal suo ultimo testamento. Più un legato lasciato al V. Curato di d.o luogo dalla defunta Francescha Perseghini, moglie del defunto Gio: Maria Maltecino del Ponte Tresa, (che) legò nel suo ultimo testamento una meza pertica di prato con carico che il V. Curato celebrasse tante Messe in perpetuo quanto se ne ricavava. Più un legato perpetuo lasciato dal defunto Pilino Stopano nel suo ultimo testamento sopra un prato di due pertiche, a ciò il V. Curato dovesse cantare tante messe de Requiem con l’officio de Defunti avanti alla (prima della) Messa, del quale (legato) se ne cava anualmente lire trenta sei moneta di Milano, con carico (impegno) che il V. Curato di d.o luogo tutte le seconde domeniche, overo le quarte di tutti li mesi dell’ano, dovesse cantare messa con l’aplicatione per l’anima sua et anco a dire il Vesparo nell’Oratorio dell’Immacolata Conceptione di Maria Vergine con l’aplicatione per l’anima sua. RELAZIONE SUL CLERO DI PONTE TRESA (il testo originale è in italiano) Nella Vice Cura di S. Bemardino al Ponte Tresa si ritrova il Rdo Vice Curato Prete GIO: MARIA PEREGRINO, nativo di Crolio, Cura di Castelrotto, Pieve d’Agno, d’età propinqua (vicina) alli circa 60. Hà hauto la licenza dell’habito dalla F. M. (felice memoria) dell’Ill.mo e R.mo Monsig.r Lazaro Carafino Ves.o di Como il dì 19 Aprile 1664 et la prima tonsura dalla F. M. dell’ill.mo e R.mo Monsig.r Ambrosio Torriano nella Cattedrale di Como il dì 25 Febraro 1668, li primi Ordini Minori cioè l’Ostiariato et Letorato parimente dalla sud.a (suddetta) F. M. dell’Ill.mo e R.mo Monsig.r Ambrogio Torriano nella Cattedrale di Como alli 22 del mese di Dicembre 1668; Li Ordini Minori del Exorcistato et Accolitato li hà hauti parimente dalla F. M. dell’Ill.mo e R.mo Monsig.r Gio: Ambrogio Torriano nella Cattedrale di Como alli 6 Aprile 1669. L’Ordine Magiore del Subdiaconato, et ordinato à titolo di (suo) Patrimonio, l’hà hauto parimente dalla F. M. (felice memoria) di Monsig.r Ill.mo e R.mo Gio: Ambrogio Torriano nella Chiesa di S. Lorenzo delle R.de Moniche fuori delle mura della Città di Como à di 23 Maggio 1671. L’Ordine del Diaconato parimente l’hà hauto dalla F. M. dell’Ill.mo e R.mo Monsig.r Gio: Ambrogio Torriani, dispensato pro tempore intersticijs (dall’intervallo di sei mesi) a di 19 Xbre (dicembre) 1671 et ordinato nella Cattedrale di Como. Ordinato al Presbiterato dall’Ill.mo e R.mo Monsig.r Bartolomeo Capra Ves.o di Bobio con letera dimisoriale a dì 12 Marzo 1672 nell’Oratorio dell’Imacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria, nel Monastero di S. Francesco dell’Ordine de Minori Conventuali, nella Cita (sic) di Milano. Ha studiato Logica e Theologia Morale nella Cita di Como, non ha mai hauto niun criminale (nessuna incriminazione) ne condanna. Nella V(ice )Cura di Ponte Tresa vi è nativo il R.do Sig.r Prete MARCO VANONE, Curato di S. Martino del luogo di Pura, d’età d’anni 68 circa, (il) quale posiede un Benefizio da lui instituito et fondato alla capella del SS.mo Rosario nella Chiesa V. Parochiale di S. Bemardino del Ponte Tresa conforme la notta (nota) da lui data et qui inclusa. Vi è anco il R.do Sig.r Prete MATEO (sic) VANONE suo nipote, quale Curato del luogo di Breno, et il R.do Sig.r Prete AMBROGIO CRIVELLO, quale Curato di Lavena, et il R.do Sig.r GEROLAMO STOPANO, et R.do Prete ANTONIO CRIVELLI, (i) quali hanno dato il suo (loro) Cathalogo (l’elenco dei loro dati) conforme (come) si può vedere qui incluso (detto catalogo non c’è nel fascicolo che raccoglie gli atti della Visita). STATO PERSONALE DEL CLERO (ricavato dal documento precedente e da me integrato con dati presi da vari registri parrocchiali) 39 DOC. 12 PELLEGRINI Giovanni Maria, Vice Curato di Ponte Tresa. Nacque in Croglio il l’8. 2. 1644 da Carlo e tal Caterina (nell’atto di battesimo, avvenuto in Croglio, non c’è il cognome della madre). Fu ordinato sacerdote in Milano il 12 marzo 1672, fu Coadiutore del V. Curato di Ponte Tresa (don Francesco Pellegrini) dal 1692 al 1695, fu V. Curato di Ponte Tresa dall’aprile del 1695 fino al 22 marzo 1720, data della sua morte. Gli successe un altro Pellegrini, don Carlo Francesco. CRIVELLI (Giovanni) Antonio. Nacque in Ponte Tresa il 18 febbraio 1672 da Bernardino Crivelli e da Caterina Nolino da Lavena. Morì in Ponte Tresa il 5 aprile 1752 in casa sua. CRIVELLI (Giuseppe) Ambrogio. Nacque in Ponte Tresa il 7 ottobre 1672 da Carlo Francesco Crivelli e da Anna Maria Stoppani. Fu Parroco di Lavena dal 1702 al 1740. Morì e fu sepolto in Lavena. STOPPANI (Giuseppe) Girolamo. Nacque in Ponte Tresa il 29 giugno 1672 da Carlo Antonio e da Veronica Vanoni. Morì in Ponte Tresa l’11 ottobre 1763. VANONI Marco. Nacque in Purasca nel 1641. Fu Parroco di S. Martino di Pura. Era titolare di un «beneficio» legato alla cappella del SS. Rosario della Chiesa di S. Bernardino di Ponte Tresa. VANONI Matteo. Nacque in Ponte Tresa il 18 marzo 1676 da Francesco Vanoni e da Lucia Raggi da Carabietta. Fu Parroco di Breno. 40 DOC. 13 Documento 13 30 gennaio 1721 __________________________________________________________________________________ IL LEGATO CRIVELLI PER LA CAPPELLA DEL CROCIFISSO NELLA CHIESA DI PONTE TRESA __________________________________________________________________________________________ Nota. L’originale di questo documento si trova nell’Archivio vescovile di Lugano, scatola 2 intestata alla «Parrocchia di Ponte Tresa». Una copia di questo documento si trova nell’Archivio parrocchiale di Ponte Tresa, Divisione A, cartella B: documenti del 1700 e del 1800. Argomento. Cento anni dopo l’inaugurazione degli affreschi (1622), dipinti sulle pareti e sulla volta del «Sacellum Cribelliorum» (Cappella dei Crivelli), tre fratelli, pronipoti del notaio Giovanni Ambrogio Crivelli, il cui nome si trova sul pilastro sinistro della su citata Cappella, costituirono un vitalizio per il loro fratello, il chierico Girolamo, perché, divenuto prete, potesse officiare nella suddetta Cappella di famiglia. Questo vitalizio si collega a un legato di sante Messe, istituito dal loro avo Giovanni Ambrogio Crivelli, di cui non è stato finora trovato l’originale. DOCUMENTO (traduzione italiana) 1721, Indizione 14, Giovedì 30 Gennaio Il Rev. Amministratore e Priore di Lavena, D. Ambrogio Crivelli, e il Dott. D. Antonio Maria, anche a nome del Rev. Chierico D. Carlo Ambrogio, loro fratello, promettono «de rato» etc. e il Rev. D. Carlo Crivelli di Ponte Tresa …?... personalmente, davanti a me notaio e ai testi sottoscritti, elessero ed eleggono, nominarono e nominano, da oggi in avanti, come Cappellano Vitalizio e di tutto ciò che riguarda questa mansione, il Rev. Chierico D. Girolamo Crivelli, loro fratello... Quindi il notaio sottoscritto, come Persona pubblica, osserva che le 26 Messe, alla cui celebrazione ogni anno la famiglia Crivelli di Ponte sopraddetto è tenuta, in quanto discendenti di D. Giovanni Ambrogio Crivelli, fondatore di detto Legato, finora sono state celebrate o fatte celebrare ogni anno all’Altare del Signore Crocifisso o di S. Antonio da Padova, eretto nella Chiesa di S. Bernardino di Ponte Tresa; e che le dette ventisei Messe, che fino ad ora sono state celebrate dall’Amministratore Rev. D. Ambrogio Crivelli, Priore di Lavena, secondo il reddito annuo e il pagamento, siano ora trasferite al Rev. Chierico D. Girolamo Crivelli… Gli si assegna per questo il fitto di un Capitale di lire 216 , di scudi 16 e denari 4, dovuti dagli attuali Eredi di D. Bernardino Crivelli, cioè D. Antonio Maltencini… di Ponte Tresa… Inoltre il frutto di una pezza campiva, e una parte dei prati situati nel territorio di Caslano, nel luogo detto a Crana, cioè a Chiarosetti, della misura di una pertica, con circa metà delle sue aderenze, con reddito annuo di lire quattro milanesi. I sopraddetti Amm. Rev. D. Ambrogio Crivelli, Priore di Lavena, e il detto Dr. D. Antonio Maria, fratelli Crivelli, assegnarono ed assegnano gli emolumenti e il frutto di detta Cappellania al loro fratello, il Rev. Chierico D. Girolamo… Infine il detto Amm. Rev. D. Ambrogio Crivelli, Priore di Lavena, giurò portando la mano al petto secondo il costume sacerdotale, mentre il Dr. D. Antonio Maria giurò toccando le sacre Scritture, di ratificare (l’Atto) di non violarlo. L’Atto fu completato e pubblicato nel detto luogo di Ponte Tresa, sulla riva del lago vicino, presso la casa degli Eredi del fu D. Bernardino Crivelli di detto luogo. Stante l’angustia del sito, per rispetto ai …?... del detto Amm. Rev. D. Ambrogio Crivelli, Priore di Lavena, che attendeva in una barca (?) custodita dal Signor Sergente Pietro Garzia. 41 DOC. 13 Erano presenti come testi Giovanni Franzetti figlio del fu Francesco, e Bernardino Pera figlio del fu Pietro, tutti di Ponte Tresa, noti ed idonei… NOTA SUL TESTO LATINO DEL DOCUMENTO (la nota è mia) Non viene qui riportato il testo latino del documento, perché esiste in due copie successive di un giorno, lunghissime. Sembrano piuttosto bozze per un documento definitivo, da scrivere e da firmare in seguito. La seconda copia completa la prima con alcune aggiunte. Per quanto attiene al vitalizio assegnato a don Gerolamo Crivelli, la seconda copia del documento aggiunge un «pezzo di terra brughiva e con vigneto, sita in un luogo detto «al Zerbaccio di sotto»; «il diritto di pescare anguille e altri pesci nel territorio di Castelrotto, nel luogo detto Peschiera di sotto»; «il diritto di decimare (raccogliere decime di) vino, grano e altro secondo il solito per la maggior parte del territorio di Pura (che è di 500 scudi) e in parte di Magliaso»; e «la decima che si fa sul territorio di Ponte Tresa». NOTA SULLA FAMIGLIA CRIVELLI (la nota non è contenuta nell’originale del documento) 1. Il Crivelli don Girolamo, nell’anno 1721 in cui gli fu assegnato il su citato vitalizio, aveva 23 anni ed era studente di teologia a Como. L’anno dopo sarà consacrato prete. Verso il 1731 sarà parroco di Ardena. Nel 1734 sarà prevosto di Sessa, dove morì il 18 dicembre 1743. 2. I Crivelli, che costituirono il vitalizio per il loro fratello minore Girolamo, sono: don Giovanni Ambrogio, che fu parroco di Lavena dal 1702 al 1740; il notaio Antonio Maria Crivelli (1691 – 1748); e il chierico Carlo Ambrogio (1702 – 1775), che diventerà prete ed eserciterà il suo ministero in Ponte Tresa, senza un preciso incarico pastorale, fino alla morte. I tre fratelli Crivelli sono figli di Carlo Francesco (1641 – 1706), a sua volta figlio di Girolamo (1597 c. – 1699), a sua volta figlio di Giovanni Ambrogio, fondatore del legato Crivelli. 3. Il fondatore del Legato Crivelli presso la Cappella del Crocifisso, che sul frontone dell’altare reca in grande la scritta «Sacellum Cribelliorum», è il notaio Giovanni Ambrogio Crivelli (1560 c. - 1629), bisnonno dei fratelli Crivelli citati in questo documento. Il suo nome è dipinto, insieme a quello di sua moglie Cattarina (sic), sotto le immagini di S. Ambrogio e di S. Caterina d’Alessandria, affrescate nel 1612 (è affrescata anche la data) sul pilastro sinistro del Sacellum (vedi in questo volume il Doc. 51: «Le Cappelle della Chiesa»). 4. L’Atto di fondazione del Legato, che è oggetto di questo documento, quasi certamente contemporaneo agli eventi della costruzione del Sacellum Cribelliorum, è irreperibile. 5. I Crivelli di Ponte Tresa provengono da Pura tramite il notaio Ambrogio Crivelli, citato nei nn. 3 e 4 di questa nota. I Crivelli di Pura provengono molto probabilmente da Parma. Non è possibile qui, in coda a questo documento, documentare questa origine. Lo si farà probabilmente con uno scritto dedicato alla famiglia Crivelli. 42 DOC. 14 Documento 14 1755 __________________________________________________________________________________ L’ANAGRAFE DI PONTE TRESA PRESENTATA AL VESCOVO DI COMO DURANTE LA VISITA PASTORALE DEL 27 MAGGIO 1755 __________________________________________________________________________________________ Nota. L’originale di questo documento si trova nell’Archivio vescovile di Lugano, nel Settore delle Visite pastorali, vol. 71, fasc. 1°, contenente vari documenti non numerati. Nell’Archivio parrocchiale di Ponte Tresa si conserva l’originale di un’altra Anagrafe o Status Animarum del 1839 e del 1845, già pubblicata da me nelle Edizioni dell’Archivio Storico di Ponte Tresa, con il titolo «L’Anagrafe di Ponte Tresa del 1839 e 1845», Lugano, La Buona Stampa 2002. Argomento. Lo Status animarum (Situazione delle Anime) qui riportato fu redatto dal Vice Parroco di Ponte Tresa, Don Carlo Francesco Pellegrini, nell’aprile del 1755, perché fosse presentato al Vescovo di Como in occasione della Visita pastorale del 27 maggio 1755 (Doc. 15 seguente). MIA PREMESSA ALL’ANAGRAFE - L’Anagrafe è in latino. Se ne dà qui la versione italiana, senza aggiungervi il testo latino. Il numero che segue il nome indica gli anni di vita. Il corsivo indica delle aggiunte fatte da me (talora ho corretto, con il registro dei battesimi alla mano, il numero degli anni dichiarati). La disposizione delle famiglie sul testo originale non è in ordine alfabetico. - 25 famiglie su 57 sono intestate a delle donne. 20 di queste donne sono vedove e una nubile, di professione levatrice. Quattro di loro vivono da sole, perché probabilmente sono nubili: Bella Maria, Pellegrini Anna Maria, Simonetta Maria Antonia e Scolari Domenica Maria. - 19 famiglie vivono in case prese in fitto, le restanti in case di loro proprietà. La case date in fitto appartengono: quattro a Carlo Crivelli, tre all’Amministrazione della Chiesa di Ponte Tresa, tre a Giuseppe Stoppani, due al Sig. Rusca di Serocca d’Agno, una rispettivamente a Filippo Bella, a Girolamo Crivelli, a Sebastiano Crivelli, a Francesco Pellegrini, a Pietro Pera, ad Alessandro Perseghini, ad Angelo Stoppani. - Nell’Anagrafe sono citati: un medico, il dott. Piazza Alfonso, da Claino della valle d’Intelvi, e un farmacista: Elena (si tratta di un cognome) Giovanni Maria, oriundo di Ganna (Varese). Sono segnalate anche due levatrici: Giamboni Caterina e Righetti Angela. - Nell’Anagrafe sono registrati come residenti in Ponte Tresa due «mercatores», cioè «mercanti»: Ballabeni Don Giovanni Battista, comasco, e Mainoni Domenico di Francesco, anche lui comasco. Non si tratta di negozianti, ma di commercianti che avevano vari negozi in più luoghi del Ticino e della Lombardia. Il Mainoni, oriundo di Tramezzo sul Lario (Como), ne aveva in Lugano, in Chiasso e in Locarno. Sulla famiglia Mainoni vedi «L’Anagrafe di Ponte Tresa del 1839 e del 1845», Quaderno n. 4 dell'Archivio Storico di Ponte Tresa, anno 2002. TESTO DELL’ANAGRAFE Le parole in corsivo sono delle aggiunte esplicative al testo originale. Numero delle famiglie 57; Numero delle Anime 250; Comunicati 179; Cresimati 199; Non cresimati 52. AMBROSOLI Angela 56, nata Nolini, vedova di Bianco Antonio; con la figlia Bianca Antonia 24. BALLABENI D. Giovanni Battista 56, mercante; sua moglie Giulia Maria Rezia 54; e due figli: Giuseppe 24 e Margherita 20. 43 DOC. 14 BELLA Carlo 46, fu Giovanni Maria; con sua moglie Anna Antonia Ferrari 43 e sei loro figli: il chierico Antonio Maria 19; Domenico 17; Mattia 15; Veronica 11; Giovanni Maria 5; Ambrogio Agostino 3; e un’inserviente: Maria Fideli 46, da Arbizzo (Varese). BELLA Filippo 49, fu Giovanni Maria; con sua moglie Maria Crivelli 45 e sei loro figli: Angela Lucia 22; Antonia 22; Maria Antonia 19; Giovanni Maria 10; Girolama 9; Margherita 7 e Brigida 2. BELLA Maria 57 (in realtà 60, probabilmente nubile), figlia di Giovanni Bella e di Angela Baroni. BITTINELLI Carlo 75 fu Girolamo; sua moglie Francesca, nata Scolari, 50; la sorella della moglie, Giovanna 57. CARDANA Domenico 45, figlio di Domenico, da Liggiuno; con sua moglie Caterina Trainoni 42 di Magliaso e il loro figlio Giuseppe Antonio 15. CRIVELLI D. Girolamo 63 fu Bernardino; Crivelli Bernardino 19, suo nipote; Laura Bernasconi 20, moglie del nipote Bernardino; Crivelli Caterina 18, nipote del capofamiglia Girolamo Crivelli. CRIVELLI Lucia 61, nata Menafogli, vedova del medico Don Antonio Crivelli; il Reverendo Don Carlo Crivelli 45; Adalberto 30, figlio della Capo famiglia Lucia Crivelli; e l’inserviente Maria Francesca 57, comasca. CRIVELLI D. Sebastiano 72 fu Bernardino; sua moglie Donna Barbara Molina 50; e Clara Sartori di Giovanni di Val Travaglia, inserviente, di anni 26. ELENA D. Giovanni Maria 35, farmacista; sua moglie Annunziata 30; suo fratello Giovanni Antonio 33 con la rispettiva moglie Perseghini Margherita 40. Inoltre i figli del Capo famiglia: Maria Regina 4; Marta Maria 2, e Barbara Lucia, di anni …?... FRANZETTI Carlo Salvatore 32, fu Giovanni, con suo fratello Antonio 29. GHIELMETTI Anna Maria 52, nata Pellegrini, vedova di Giovanni Battista Ghielmetti, da Uggiate (Como); con la figlia Ghielmetti Giacoma Maria 10. GHIELMETTI Anna Maria 45, nata Pellegrini, vedova di Giovanni Battista Ghielmetti; con la figlia Ghielmetti Giacoma Maria 20. Questa famiglia sembra il doppione della precedente. Nell’Anagrafe, che non è alfabetica, la signora Ghielmetti fu scritta su una pagina diversa e con grafia diversa. GIAMBONI Anna Maria 47, nata Pellegrini, ved. di Carlo Giamboni; con due figlie: Angela Maria 8; Giovanna 7. GIAMBONI Bartolomeo 32 fu Domenico; sua moglie Angela 34, nata Crivelli; con due figli: Maria Domenica 7; Giovanni Domenico 3. GIAMBONI Maria Anna 58, figlia di Giamboni Giovanni Battista, vedova di Pietro Maria Giamboni di Tommaso, con quattro figli: Giovanni Battista 35; Angela Maria 33; Bartolomea 30; Domenica 21. Inoltre: Camilla 30, nata Franzetti, moglie di Giamboni Giovanni Battista. GIAMBONI Maria Anna 66, figlia di Giamboni Marco Antonio, vedova di Pietro Maria Giamboni di Giovanni; con due figli: Bemardino 35; Cristiano 33. GIAMBONI Maria Caterina 57, di professione levatrice, figlia del def. Giamboni Cristiano; il Rev. Don Giovanni Giamboni, 54, fratello di Cristiano; Giamboni Teresa 19, nipote della Capo famiglia; e l’inserviente Maria Caterina, di anni 50, da Pura. GIANI D. Francesco 63, figlio di Antonio; sua moglie D. Barbara Agostina, nata Torriani; con cinque loro figli: Carlo Francesco 37; il Rev. Don Giovani Battista 29; il chierico Alessandro 20; Giuseppa 17 e il chierico Giovanni Antonio 14; in più l’inserviente Francesca 35, da Chiasso. GIANOLA Teresa 62, nata Bordonzotti, vedova di Francesco Domenico Gianola, con cinque figli: Francesco Bemardino 32; Maria Elisabetta 31; Michele 27; Annunziata 25; Giuseppe 23; Maria Anna 24, moglie di Francesco Bemardino. GOBBA Angela Caterina 55, nata Scolari, vedova di Paolo Gobba, con la figlia Maria Caterina 22. GOBBA Antonio Francesco 30, fu Bemardino; sua moglie Giacoma Maria 32, nata Stoppani, con due figli: Bemardino 7; Paola Maria 2. GOBBA Caterina 68, nata Giamboni, vedova di Gobba Francesco Battista; e l’inserviente Maria Caterina 28, da Cadegliano (Varese). GOBBA Bartolomeo 60 fu Andrea; sua moglie Francesca 56, nata Righetti; e Gobba Bernardina 55, sorella del Capo famiglia Bartolomeo Gobba. GOBBA Giovanni Maria 26 fu Paolo; con sua moglie Paola 23, nata Giamboni. 44 DOC. 14 MAINONI Domenico 35, mercante, fu Francesco; sua moglie Anna Maria 30, nata Pellegrini; e con i loro figli: Francesco 4; Maria Lucia 2. MASPERI Mattia 46, nata Pellegrini, ved. di Antonio Francesco Masperi, con due figli: Antonio 19 e Agostina 9. NICOLINI Francesca 45, nata Pellegrini, vedova di Carlo Nicolini, con tre figli: Angelo Maria 10; Maria Anna 8; Maria Antonia 5. PELLEGRINI Angela Caterina 72, nata Tarchini, vedova di Domenico Pellegrini. PELLEGRINI Anna Maria 66, probabilmente nubile, fu Bernardo e di Grandi Lucia. PELLEGRINI Bernardo 39, fu Ambrogio; sua moglie Maria Elisabetta 42, nata Giamboni; con tre figli: Anna Maria 11, Maria Giovanna 2; Maria Apollonia di 1 anno. PELLEGRINI Domenico 59 fu Antonio; sua moglie Veronica 40, nata Cai, con due figli: Maria Maddalena 8; Giuseppe Antonio 7. PELLEGRINI Francesco 26, figlio del def. Annibale; suo nonno Pellegrini Francesco 68; sua madre Annunziata 62, nata Pellegrini; Francesca Ballabeni 22, moglie del Capofamiglia Francesco; tre sorelle del Capo famiglia Francesco Pellegrini: Maria Antonia 22; Maria Elisabetta 19; Giovanna di anni 16. PELLEGRINI Nicola 52 fu Annibale; sua moglie Margherita 48, nata Bella; con nove figli: Giacomo Antonio 20; Giuseppe 20; Angelo Maria 19; Angela Maria 17; Giovanni 16; Ambrogio 15; Tommaso 9; Carlo Battista 5; Caterina Pasquale 2. PELLEGRINI Raffaele 37, fu Domenico; Maria Girolama Giamboni 45, sua moglie; con tre figli: Bemardino 8; Maria Domenica 6 e Pietro Maria 2. PERA Giovanni Pietro 75 fu Carlo; sua moglie Giovanna 68; il figlio adottivo Scolari Giuseppe 42 con sua moglie Giovanna 29, nata Boffa, e i loro tre figli: Maria Maddalena 6; Carlo 4; Giovanni Francesco 2. PERSEGIHINI Margherita, 65, nata Giamboni, vedova di Cesare Perseghini; la figlia Perseghini Angela Maria 32 con il marito Giuseppe Pellegrini 29 e i loro due figli: Perseghini Annibale 6; Perseghini Cesare 2. PIAZZA Don Alfonso 38, medico, da Claino, valle d’Intelvi (Como), con sua moglie Antonia 32 e tre suoi nipoti: Cesare 25; Bernardo 22 e Francesca 10. PIFFARETTI Giovanni Battista 45, da Novazzano; con sua moglie Maria Giovanna 48 e due figli: Giovanni Antonio 16; Angela Maria 8. QUADRI Maddalena 57, nata Giamboni, vedova di Cesare Quadri. RIGHETTI Giacomo 45, fu Pietro Maria; sua moglie Giuseppa 42 nata de Vecchi; con sei figli: Maria Giovanna 15; Maria Maddalena 9; Maria Angelica 7; Anna Maria 4; Giovanni Battista 2; Francesco Maria, di un mese. RIGHETTI Giuseppe 65, fu Domenico; con sua moglie Angela 54 nata Ambrosoli, di professione levatrice, e sei figli: Domenico 34; Antonio 29; Agata 26; Maria Giovanna 24; Carla Maria 22; Giuseppa Margherita 20. ROSSI Antonio 64 fu Clemente; con sua moglie Angela 60, nata Azzi e la loro figlia Giacoma 22. ROSSI Carlo Giovanni 37; con sua moglie Maria Angelica 35, nata Giamboni e la loro figlia Maria Lucia di anni 8. SCOLARI Antonio 46, fu Carlo Giuseppe; con sua moglie Maria Antonia, nata Albisetti e il loro figlio: Carlo Giuseppe 10. SCOLARI Clara 57, nata Stoppani, vedova di Scolari Matteo; con il figlio Scolari Domenico 30 e sua moglie Lucia 30, nata Pellegrini, e i loro tre figli: Margherita 6; Amanzio Bruno 5; Celestino Matteo di anni 2. SCOLARI Domenica Maria 47 (in realtà 58, probabilmente nubile), figlia del def. Francesco e di Giamboni Francesca di Cristiano. SCOLARI Ilario 54 fu Bernardino, con sua moglie Maria Girolama 49, nata Righetti; due sorelle della moglie e tre suoi figli. Le sorelle della moglie sono: Angela 63 e Bartolomea 56. I tre figli di Ilario Scolari e Maria Girolama Righetti sono: Bernardina 24; Maria Giuseppa 18 e Angela Maria 10. SIMONETTA Maria Antonia 27, probabilmente nubile, figlia di Pietro Simonetta, da Cassago Brianza (Como). 45 DOC. 14 SIMONETTA Margherita 55, nata Pellegrini, vedova di Carlo Andrea Simonetta; con suo figlio Girolamo 20. STOPPANI Angelo Maria 43, fu Antonio; con sua madre Giovanna 60, nata Porta; sua moglie Ippolita Agostina 42, nata Gobba; e otto loro figli: Giuseppe 17; Anna Maria 16; Antonio 15; Matteo 8; Pietro Maria 6; Giovanni Battista 3; e due gemelli: Angelo Maria e Maria Caterina, di tre mesi. STOPPANI Caterina 65, nata Giamboni, vedova di Angelo Maria Stoppani; con due figli: Antonio 41; Angela Maria 34; in più Domenico Malnati 28, marito di Angela Maria. STOPPANI Giuseppe 73, figlio di D. Carlo Antonio; con sua moglie Domenica, nata Pellegrini, e due loro figli: Girolamo 40; e Maria Antonia 3. Inoltre Caterina 35, nata Perabò (da Gemonio, Varese), moglie di Girolamo e i loro tre figli: Carlo 10; Giuseppa 8; Giuseppe 4. Vive con loro il Rev. Stoppani D. Girolamo 82, fratello del Capofamiglia Giuseppe Stoppani. TALAMONA Angela Maria 50, vedova di Carlo Talamona; con sei figli: Pietro 23; Maria Maddalena 22; Maria Antonia 18; Domenica Maria 17; Domenico 15 e Teresa 11. VANOLA Margherita 46, nata Simonetta, vedova di Antonio Maria Vanola, da Cassago (Como), con due figli: Lucia Maria 28; e Giovanna 24. In più Pietro (il suo nome esatto è Tonta Francesco di Bernardo, del Sacro Monte di Varese), da due anni marito di Lucia. VANOLA Pietro 26, figlio del fu Antonio Vanola; con sua moglie Paola 28, nata Pera, e la loro figlia Giulia Maria, di un anno. 46 DOC. 15 Documento 15 27 maggio 1755 __________________________________________________________________________________ VISITA PASTORALE DEL VESCOVO AUSILIARE GIOVANNI BATTISTA PELLEGRINI A NOME DEL VESCOVO ORDINARIO AGOSTINO MARIA NEURONI __________________________________________________________________________________ Nota. L’originale di questo documento si trova nell’Archivio vescovile di Lugano, Settore Visite pastorali, vol. 71, fasc. 1, contenente vari fogli sciolti. Argomento. La Visita fu svolta in Ponte Tresa il 27 maggio 1755 dal vescovo ausiliare Giovanni Battista Albricci Pellegrini, a nome del Vescovo Ordinario di Como, che era Agostino Maria Neuroni. Durante la Visita in Ponte Tresa Mons. Pellegrini era, oltre che Vicario generale della Diocesi di Como, anche Vescovo titolare di Epifania dal 1751. In séguito, nel 1760, fu nominato vescovo di Como. RELAZIONE DELLA VISITA PASTORALE (traduzione italiana; segue il testo originale latino) N. B. Per comodità dei lettori, ho diviso il testo in più parti e ho sottolineato ciò che ho reputato importante. Dopo aver pranzato nella Casa parrocchiale di Lavena, l’Ill.mo e Rev.mo Don Giovanni Battista Conte Pellegrini, Vescovo di Epifania, Visitatore episcopale, insieme ai suoi famigli, giunse per nave a Ponte Tresa dove, accolto secondo la consuetudine dal Vice Parroco e dal Clero dello stesso luogo, si recò alla Chiesa vice parrocchiale di S. Bernardino, e purificato se stesso e il popolo con l’acqua lustrale, pregò brevemente davanti all’altare. Quindi, amministrata tra molto popolo la sacra Cresima, dopo aver rivolto il discorso pastorale al popolo, spiegò il motivo della sua venuta, esaminò il popolo nei rudimenti della fede e, benedetti nel Cimitero e nella Chiesa i resti dei morti, diede inizio alla sacra visita. Durante la visita trovò il Santissimo Corpo di Cristo conservato nell’ostia grande in una teca con raggiera d’argento, dorata all’interno, e nelle particole ben incise riposte in un pisside d’argento nel tabernacolo di legno indorato, da rivestirsi internamente di seta bianca. (L’Eucaristia) è rinnovata in giorni stabiliti, spesso in tempo estivo. Viene distribuita a Pasqua, insieme a schede stampate, ai gradini dell’altare maggiore. In seguito lo si farà al cancello (dell’altare), soprattutto alle donne. È distribuita al popolo spesso nell’anno, particolarmente nei giorni festivi. È portata in processione ogni terza domenica del mese attraverso l’abitato; nella domenica durante l’ottava del Corpus Domini si fa, a spese della Chiesa, una solenne supplica, attualmente sospesa, perché il popolo pensa di erigere una Chiesa «più elegante», di cui sono già visibili le fondamenta. (L’Eucaristia) viene portata ai malati sotto un ombrello di damasco rosso, con faci distribuite dalla Chiesa, con il concorso di numerose donne recanti candele acquistate a loro spese. La pisside più piccola, come le altre usate per gli infermi, sono di ottone con le coppe argentate. Devono essere indorate e avere il sacchetto di seta bianca e non violacea, come è stato riscontrato. Il vaso dell’olio dell’estrema Unzione, che è di stagno, sia cambiato, se è possibile, con un vaso di argento. La borsa violacea, che si trova sul lato del Vangelo, sia conservata sotto chiave. A sinistra dell’ingresso della Chiesa c’è la vasca di marmo del Fonte della sacra rigenerazione, su cui è stato posto un ciborio piramidale, da rivestire con tela bianca. In esso si custodiscono gli oli in vasi di stagno insieme alle altre cose necessarie per l’amministrazione del sacramento (del Battesimo), compreso un grande cucchiaio. Tutto è secondo le prescrizioni. 47 DOC. 15 C’è un’unica esedra per ricevere le confessioni sul lato sinistro della Chiesa. La porta (del confessionale) deve avere le porte. Sulla suddetta esedra c’è un pulpito, ma non è usato, non essendoci danaro con cui possa essere chiamato un predicatore. Supplisce il Vice Parroco spiegando dall’altare le sacre lettere del Vangelo, com’è suo dovere. La Chiesa è molto antica, per cui la gente di questo luogo, gettate già le fondamenta, si adopera con tutte le forze di ampliare il Coro e di portarla a una forma più elegante. La Chiesa è dedicata a S. Bernardino, e non consta da nessuna parte che sia stata inaugurata. Ha tre Cappelle, la maggiore delle quali sta di fronte (si tratta della navata centrale della Chiesa). Sui gradini della sua mensa è elevata una mole di legno, con fastigio, incisa e indorata, protetta da un conopeo di seta. La seconda Cappella, posta dalla parte dell’Epistola, dedicata a Cristo crocifisso, è decorata con colonne di marmo, ha la mensa di laterizi ed ha la pietra sacra mobile. È di diritto di patronato della Famiglia dei Signori Crivelli, a loro spese costruita e mantenuta. A questa famiglia tocca far celebrare ogni anno 24 Messe per volontà del fu Don Ambrogio Crivelli, che eresse la cappella a sue spese. Ai suoi Eredi incombe anche l’onere di far celebrare ogni anno tre messe. (La famiglia) soddisfa ai due legati, come fu documentato durante la visita. La terza Cappella è dedicata alla Madre di Dio sotto il titolo del Rosario, e in essa, cioè al suo altare, fu eretta la Congregazione con lo stesso titolo. Ha una statua in una nicchia di legno, protetta da un vetro, e la cui mensa, ugualmente di cotto, ha la pietra sacra mobile. A questo altare il parroco celebra la santa Messa ogni prima domenica del mese e in tutte le feste della B. V. Maria, che siano di precetto, ad esecuzione del legato istituito da Annibale Perseghini fu Aurelio. Tutte le Cappelle sono chiuse da balaustre di marmo, che devono essere provvisti di cancelli di ferro o di legno. Ci sono in questa Chiesa molti sepolcri, alcuni dei quali di particolari famiglie del luogo, e gli altri distinti per sacerdoti, uomini, donne e bambini. Sono da eliminare gli anelli nel sepolcro della famiglia Crivelli. Sul lato destro del Presbiterio si apre l’ingresso per la Sagrestia, angusta ma dotata di sufficiente suppellettile. Avendo trovato un calice indecente, è stato dichiarato sospeso finché si cambi la coppa. Nella stessa sagrestia si conservano le Reliquie indicate nell’indice presentato, della cui identità non c’è da dubitare, poiché furono date, in occasione della visita, le credenziali riconosciute dalla Curia. Nella Chiesa furono istituiti molti legati pii, la cui distinta ragione può essere esaminata nell’elenco dato dal Vice Parroco, e a cui il Vice Parroco soddisfa. La coppa dell’acqua lustrale si trova sul lato destro della Chiesa, vicino alla torre quadrata campanaria con due campane, la cui manutenzione è a spese della comunità. Sono canonicamente erette tre Congreghe: del Santissimo Sacramento, del S. Rosario e della Dottrina Cristiana, che formano un’unica Società, che forniscono redditi ed elemosine per la manutenzione della Chiesa, e della cui amministrazione è stato fornito il bilancio nell’atto della visita. Questa Chiesa è stata smembrata («divisa territorialmente»: avvenne nel 1512, quando il Ticino passò sotto il dominio dei XII Cantoni) dalla Chiesa parrocchiale di Lavena, dalla quale essa riceve i sacri oli e l’acqua battesimale. A questa Chiesa di Lavena il Vice Parroco si reca in occasione del Sabato santo (per ricevere l’acqua battesimale) e nel Giovedì santo (per ricevere gli oli santi). Il priore di Lavena ha il diritto di accedere a questa Chiesa (di Ponte Tresa) nel giorno del Titolare S. Bemardino e nelle altre solennità straordinarie con diritto di stola, come in occasione dei funerali se, oltre al Vice Parroco, sia invitato un altro sacerdote. L’attuale Vice Parroco è Carlo Pellegrini da Croglio della Parrocchia di Castelrotto, che fu nominato dalla Comunità con l’approvazione della Curia. Egli si comporta bene nel ministero che esercita da trentacinque anni. Il suo reddito, recensito nei libri contabili, è di trecento lire milanesi. Il Vice Parroco, però, deve presentare, prima di lasciare la Pieve di Marchirolo, il rendiconto del suo reddito anche per quanto riguarda i proventi straordinari. 48 DOC. 15 (Il V. Parroco) ha una casa parrocchiale abbastanza capace, la cui manutenzione è a spese della comunità. Vi abita con la sua famiglia. Le anime, secondo la relazione presentata, sono 345. I Confratelli hanno un Oratorio, a cui convengono nelle feste della Madre di Dio per recitare le Lodi. Si trova sul lato sinistro del Presbiterio. In esso non si celebra messa. RELAZIONE DELLA VISITA (testo originale latino) Sumpto prandio in Edibus Parochialibus Loci Lavennae, idem Ill.mus et rev.mus DD. Joannes Bapta Comes Peregrini, Episcopus Epiphaniae, visitator Ep.is, una cum Familiaribus suis navim conscendens, ad locun Pontis Trixiae processit ubi, de more exceptus a Vice Parocho et Clero eiusdem loci, ad viceParochialem ecclesiam S.ti Bernardini accessit, seque et populo lustrali aqua conspargens, ad aram majorem breviter oravit et, administrata frequenti Populo sacra confirmatione, facta Pastorali oratione ad Populum, causam sui adventus significavit probavitque Populum in rudimentis fidei, absolutisque in cemeterio et ecclesia defunctorum exuvijs, sacra visitationis opus inchoavit, et visitando reperit Ss.mum Corpus Christi in Hostia magna intus radiatam thecam argenteam et in particulis recte incisis intra Pixidem argenteam asservatam in tabemaculo ligneo inaurato, intrinsecus albo serico induendo. Renovatur statis diebus, saepius festivo tempore. Ministratur in Pascate distributis impressis schedulis… (pag. 2) … ad gradus majoris arae, in posterum autem ad cancellos id fiet, precipue quoad feminas. Sepius autem infra annun etiam solemnibus praecipue diebus Populo ministratur. Processionaliter deffertur tertia cuiusvis mensis dominica per Incolatum, dominica quoque infra octavam Corporis Christi fit solemnis supplicatio Ecclesiae expensis, nunc autem suspensa remanet ad evitandas expensas, quemadmodum curant Populi elegantiorem erigere ecclesiam cuius strata visa sunt fundamenta. Ad Egrotos deffertur sub ombrella (sic) damasceno rubro subinduta, facibus ad ecclesiam subministratis, convenientibus quoque feminis candelas proprio sumptu defferentibus. Minor autem pixis, sicut et alia, auricalco cum argenteis cuppis pro Infirmis inservientibus auri indigent linimento et sacculo albo serico non autem violaceo, prout repertum fuit. Sacrum extremae Unctionis oleum in Stamneo vase… (pag. 3) … in argenteo, si fieri posset, commutandum. Violacea bussa a latere evangelij intus pane …?... sub clavi asservatur. Sacrae regenerationis Lavacrum in marmoreo Labelo visum est ad levam ingressus Ecclesiae, supra quod Piramidale ciborium colocatum est, alba tela vestiendum. In eo sacra olea in stamneis vasibus custodiuntur una cum coeteris ad Sacramenti administrationem necessariis, ampliori cocleari parato, omnia erunt ad praescriptum. Exedra ad confessiones excipiendas parata unica a latere sinistro colocata est: firmanda per valvula. Sugestus supra exedram predictam visitur, otiatur tamen, cum nulla adsit merces, qua vocari possit orator, supplet tamen Vice Parochus ex munere Sacras Evangelij Literas ex altari explanando. Pervestusta est Ecclesia, quapropter Populi… (pag. 4) … huius loci, stratis jam fundamentis, student toto virium conatu Chorum ampliare et ad elegantiorem formam redigere. Sancto Bemardino dicata est et nusquam constat de illius inauguratione. Tres habet Capellas, quarum major in capite, super cujus gradus mensa elevata visitur lignea mole fastigiata, incisa et auro linita, conopeo serico protecta. Secunda ex parte Epistolae Christo a cruce pendenti est Sacra, marmoreis columnaribus condecorata: mensam habet lateritiam cum lapide sacro mobili elevando: haec est de jure patronatus Familiae DD. de Cribellis et eorum expensis quoad fabricam et restaurationem manutenetur. Onus incumbit dictae Familiae celebrare faciendi singulis annis missas viginti quatuor ex institutione qm D.ni Ambrosij Crivelli, cujus expensis erecta fuit 49 DOC. 15 eadem Capella. Aliud quoque onus inest Heredibus qm Hieronijmi Cribelli celebrare faciendi annis singulis missas tres; utrique autem Legato satisfit prout doctum fuit occasione visitationis. (pag. 5) Tertia (Cappella) Deipare sub titulo Rosarij Sacra est, et in ea, seu ad illius altare erecta est Sodalitas eiusdem tituli. Statuam habet intus ligneum loculamentum vitreis laminis protectum, cujus mensa ex coctis pariter lateribus cum ara mobili sacra apte inserta. Ad hoc altare celebratur prima quacumque mensium dominica et singulis festis B. V. Mariae de praecepto Eccl. statutis ad exonus legati, instituti ab Annibale qm Aurelio Perseghino, cui satisfit per Parochum. Omnes septis marmoreis conclunduntur. Defficiunt tamen valvulae ex ferro, vel ligno paranda. Plura in hac Ecclesia numerantur sepulcr. quorum aliqua particularium loci Familiarum et coetera pro sacerdotibus, maribus, feminis et infantibus distincta sunt; deprimendi autem annuli in eo quod est de familia de Cribellis. A dextero latere Presbiterij patet aditus in sacrarium, angustum quidem sufficienter, sacris suppellectilibus… (pag. 6) …instructum. Cum autem recognitus fuerit, calix indecens declaratur supsensus, donec mutetur cuppa. Sacrae Reliquiae in eodem Sacrario asservantur prout in indice per Parochum exhibito, nec fuit de earum identitate ambigendi locus, quemadmodum data fuerunt ad visitationem litera patentes in Curia Ep.alis recognita. Plura in eadem Ecclesia instituta sunt Legata Pia, quorum distincta ratio videri potest in indice dato per vice Parochum, iis dilingenter fit satis per V. Parochum. Vas lustralis aquae a dextero latere Ecclesiae, ibi prope campanaria turri quadrata cum duabus campanis, quae per communitatem manutenentur. Sunt canonice erectae tres Sodalitates SS.mi Sacramenti videlicet, SS.mi Rosarij et doctrinae christanae, quae unicam efficiunt Societatem ponentes reditus et Eleemosinas in Ecclesiae manutentionem, de quibus seu quarum administratione fuir ratio actu visitationis. (pag. 7) Haec Ecclesia dismembrata fuit a Par.li Loci Lavennae, a qua V. Parochus recipit olea sacra et aquam baptismalem. Ad dictam Ecclesiam Lavennae convenit occasione fontis baptismalis sabato majoris Hebdomadae, et die Jovis solemnitatis Corporis Christi. Jus habet Prior Lavennae accedendi ad hanc Ecclesiam in die Titularis S.i Bernardini et alijs solemnitatibus extraordinarijs cum jure stolae, sicut et occasione funerum, dum praeter V. parochum alius sacerdos vocari contingat. Modernus V. Parochus est Carolus Peregrini ex Loco Crolij Paroeciae Castrirupti, qui a communitate fuit nominatus cum approbatione Curiae. Se bene gerit in munere quod exercet a triginta quinque annis; redditus recensentur in libris tercentum monetae Mediolani. V. Parochus autem exhibeat ante discessum a Plebe Marchirolii notulam reddituum etiam quoad extraordinaros proventus. Edes habet parochiales satis capaces, quae manutenentur a communitate huius loci; eas inabitat una cum eius familia. Animae, prout in relatione exhibita, in totum 345: (pag. 8) Oratorium habent Confiratres, ad quod conveniunt festis diebus Deiparae Laudes persolvendo; estque a sinistro latere Prebiterij; non autem in eo celebratur. VISITA DELL’ORATORIO DELL’IMMACOLATA (de Stoppani) (il documento originale è in italiano) L’Ill.mo e Rev. D. Giuseppe da Ponte, Priore di S. Provino, Cancelliere della Visita e Convisitatore, si recò di mattino a Ponte Tresa dove, dopo aver esaminati i libri parrocchiali della Vice Parrocchia di S. Bemardino del detto luogo, e dopo aver visto ciò che c’era da vedere, visitò l’Oratorio dell’Immacolata Concezione della B. M. Vergine, e visitando lo ha trovato di piccola mole, di forma ovale con tetto a fornice, consistente in una sola Cappella, dedicata alla Titolare, con l’altare recintato da cancelli di legno, con la mensa di laterizi, e la pietra sacra mobile, da coprire con velario adatto. 50 DOC. 15 Alla spalle dell’Altare c’è la Sagrestia, ben provvista come si ricava dall’inventario, che viene presentato. La porta dell’ingresso dell’Oratorio deve essere riparata, le pareti esterne imbiancate. Ne ha cura il Rev. D. Girolamo Stoppani, Cappellano con l’onere della Cappellania, cioè in virtù dei legati istituiti dalla defunta Marta Torriani, moglie del fu D. Girolamo Stoppani. Il Cappellano celebra cinque volte nella settimana. Ogni quarta domenica la Messa è celebrata in canto, in ottemperanza al legato fondato dal Rev. D. Nicola Stoppani, il qual legato è soddisfatto dagli Eredi del detto Rev. fondatore. Il diritto di nominare il Cappellano pro tempore spetta agli Eredi. Il Vice Parroco tuttavia celebra in canto in determinate domeniche. Circa la soddisfazione della Cappellania e dei legati, è stata resa ragione nell’atto della Visita. DECRETI DEL VESCOVO PER LA CHIESA DI PONTE TRESA emanati dopo la Visita pastorale (il documento originale è in italiano). Vestasi il Tabernacolo interiormente con drappo di seta bianca, ripugnando al nostro Rito il colore rosso di cui sta vestito al presente, e con simile drappo bianco si rinnovi la Borsetta che serve per la Pisside minore, colla quale si porta il Santissimo agli infermi. Detta Pisside minore con l’altra mezzana trovatasi nella Sagrestia col piede di ottone s’indorino nelle coppe, assai smarrite e scolorite, come porta la decenza del Sagramento. Siccome mutisi (inoltre si cambi) la coppa a quel calice, in cui si vede tarlata. Il Vice Parroco in avvenire, in occasione dell’Amministrazione della SS.ma Comunione, non permetterà che nel Presbiterio entrino donne, ma amministrerà loro il SS.mo Corpo di Cristo alla balaustra coperta di tovaglie. Si rivesta di tela bianca il Ciborio del Battistero, mutando in argento quanto più presto sia possibile li vasi degl’oli santi. Si cambi il cucchiar dell’acqua provedendone uno di maggiore ampiezza, né si manchi di tener sempre nel Ciborio il pannolino per la veste candida (la veste bianca battesimale). All’Altare del SS.mo Crocifisso si rialzi la Pietra sacra avanzandola per qualche poco verso l’anteriore parte della Mensa, onde ne resti più agevole al Sacerdote il contatto, ed al Sepolcro della famiglia Crivelli ivi contiguo si abbassino gli anelli impedienti il comodo passaggio e dimora di chi sta in Chiesa. Si adattino a ciascuna Balaustra le Antine di ferro o di legno, cosicché non siano adibili (accessibili) le Cappelle ai laici, massimamente in tempo della celebrazione (della santa Messa). Essendosi quindi venuto a notizia che li maschi e femmine promiscuamente in tempo delli divini Offizi si affollano nella Chiesa, il V. Parroco d’ordine nostro aviserà dall’Altare il Popolo a dividersi con quell’ordine, che porta la decenza del Santuario, comminando ancora la pena dell’Interdetto in caso di contumace trasgressione. Si aggiunga la Ramata alle Crati (la rete al cancello) dell’ossario acciò restino più custodite l’ossa de defunti. DECRETI PER L’ORATORIO DELL’IMMACOLATA (de Stoppani) (Il documento originale è in italiano) Le Sacre Pietre degli Altari si ricoprano di tela incerata, ponendovi un foglio di carta frammezzo, onde resti più difesa dalla polvere. Si risarciscano (si riparino) le tavole della porta (che sono) schiodate e staccate, ristorando la muraglia di facciata, dove si vede scrostata. Colle prime spese si pongano li Vetri alla Finestre, (e siano) levate le tele che offuscano l’Oratorio. 51 DOC. 15 VARI DOCUMENTI ED ELENCHI PRESENTATI AL VESCOVO DURANTE LA VISITA PASTORALE (gli originali dei documenti sono in italiano) 1. INVENTARIO DEI BENI E DEI CREDITI della Confraternita e Chiesa di S. Bernardino di Ponte Tresa, cioè la rendita (il testo originale è in italiano) (pag. 1) Eredi qm (del fu) Sig. Angelo Maria Stoppani di Ponte Tresa pagano Lire 3 di livello perpetuo. Per altro livello sopra ad un piccolo fondo pagano li Sudetti lire 1 e soldi cinque. Eredi qm Sig. Giuseppe Stoppani Ponte Tresa pagano Lire tre di livello perpetuo. Eredi qm Antonio Tarchino di Purasca pagano mezo stara segale di livello, dal quale se ne caverà un anno con l’altro Lire 3. Il Molto Rev. Sig. Don Carlo Crivelli paga per ragion di livello perpetuo anualmente Lire 2: 26. Sig. Bernardino Crivello paga per ragioni di livello perpetuo anualmente lire 2: 16 (in) più il sud. Sig. Bernardino paga per il Capital di Poliza Lire 3: 12. Francesco Zanoli paga anualmente per fitto di certi fondi che esso gode lire 10: 3. Il Molto Rev. Sig. Curato nostro paga lire otto per un fondo dal medesmo goduto ma si è ocupato in parte detto fondo cola fabrica del Coro (della Chiesa). Eredi qm Pietro Maria Molino pagano sopra ad un Campo Lire 7: 4. Paula Gobba paga sopra ad un Campo simile a quello di sopra Lire 7: 4. (pag. 2) Domenico Scolaro paga per Capital di Poliza Lire 2. Antonio Rossi paga per ragion di livello perpetuo Lire di Milano l: 7: 3. Maddalena ved. del qm Gio. Battista Gobba di Caslano paga sopra ad un Capital d’Istromento Lire 22:15. Pelino Giamboni paga per Capital di Poliza Lire l: 7: 9. Sig. Francesco Peregrino paga per capitale d’Istromento di vendita con grazia lire di fitto 31: 6. Eredi qm Nicola Peregrino pagano per Capitale d’Istromento Lire 7: l0. Giulia Bella vedova del qm Natale paga per fitti d’un fondo Lire annualmente 18. Angelina Righetta paga per certo fondo arativo stara tre segale e stara tre minuti che in tutto se ne caverà circha a Lire 13: l0. Sig. Carlo Bella paga per Capital di Poliza Lire di Milano 7: 10. Giuseppe Scolaro paga per un Capital di Poliza scosso all’anno Lire 20. Anna Maddalena Nolina paga mezo stara Segella livellario importa circha Lire 2: 5. Pietro Vanda paga per il godimento de due sedime di Casa al anno Lire 14. (pag. 3) Maria vedova del qm Carlo Battista Scolaro paga per il godimento di un sedime di Case e per Istromento d’Asegno in tutto Lire 15: 1. 6. Margarita Ballabene paga per il godimento di un sedime di Case Lire 8. Pietro Vanole paga per certi fondi Lire 8. Carlo della Piovana di Viconago paga di fitto per il godimento d’un prato Lire 10. Anonziata Zanole paga mezo stara formento livelario vale circa Lire 1: 12: 6. Domenico Cardana paga per il godimento d’un sedime di Case Lire 15. Gio. Andrea Gobba gode la porzion di …?... circa, pervenuta di Domenico Peregrino detto il Fra’ quale pagavano lire otto di fitto et presentemente se è dato al detto Gio. Andrea Gobba sindaco per il suo Selario (Salario) Lire 8. Lagravio (Per aggravio, in contropartita) di questa rendita si deve far celebrare n. 40 Messe Festive a soldi venti cade una (cadauna) messa, importa Lire 40. P.e (Presbitero) Carlo Peregrini V. Parroco 52 DOC. 15 2. NOTA SULL’INVENTARIO DEI BENI E DEI CREDITI L’insieme di questi beni della Chiesa e della Confraternita, tra le quali non si fa distinzione, è definita «rendita» dal Vice Parroco Don Carlo Pellegrini nel terzo rigo dell'Inventario. Il totale della rendita è di Lire 215: 20 (lire 215 e soldi 20). 3. SACRE RELIQUIE (il testo originale è in italiano) Una Reliquia del Legno della S. Croce; Un Capello et un pezetto del Sacro velo della S.ma Vergine; Una Reliquia di S. Anna; Una reliquia di S. Giuseppe; Una Reliquia di S. Bernardino; Una Reliquia di S. Antonio da Padova. 4. PROCESSIONI (il testo originale è in italiano) Tutte le terze Domeniche delli mesi d’intorno alla Chiesa con il Venerabile e nella Domenica in fra’ (durante) l’Ottava del Corpus Domini d’intorno alla Terra; Nelle prime Domeniche del mese d’intorno alla Chiesa la processione del Rosario; Nel primo giorno delle Rogazioni e nel giorno di S. Marco alla Chiesa della Magliasina; Nel secondo giorno delle Rogazioni alla Chiesa di Lavena; Nel terzo (delle Rogazioni) all’Oratorio di S. Pietro martire in Purascha; Nelli giorni del S. Natale e di Pasqua all’Oratorio dell’Immacolata (Oratorio Stoppani); Il giorno di S. Rocco all’Oratorio del medesimo Santo in Barico. 5. FESTE (il testo originale è in italiano) Le due Ferie doppo (sic) l’Epifania, di S. Antonio Abate; di S. Grato vescovo. 6. PRIVILEGI (il testo originale è in italiano) Privilegi temporali ad septennium nella Chiesa V. Parrocchiale di Ponte Tresa nelli Giorni di Giovedì all’Altare del SS.mo per li Confratelli e Consorelle del SS.mo; Nelli giorni di Lunedì per li Confratelli e Consorelle del Rosario; Per tutti in generale all’Altare del Crocifisso nelli giorni di Venerdì; Parimente in essa Chiesa vi è fondata la Via Crucis. 7. INVENTARIO della suppellettile liturgica della Chiesa: (il testo originale è in italiano) Un Ostensorio di argento; Una pisside di argento, con altre due di ottone con coppa di argento; Un Calice con patena d’Argento; Tra altri Calici di ottone con coppa di argento, uno inargentato e due adorati (sic) con sue patene; Sei candeglieri et una lampada di composizione, inargentati con la Croce; Altre tre lampade di ottone, con quatordeci candeglieri di ottone; Un Pluviale di Damasco bianco e rosso con suoi ornamenti adorati; Altro morello di raso; Altro ma vecchio di raso bianco e rosso; Due Tunicelle di damasco di colore bianco e rosso; Due continenze di drapi di seta diversi; Altra di Damasco bianco; Altra di Damasco verde; Altra di brocatto d’argento bianca con sue borse e veli. Altra di damasco morello (scuro) tutte per li giorni Festivi; 53 DOC. 15 Per li giorni feriali una di moela (seta moella) di varj colori; Due di Calamandra di varij colori con sue borse e veli; Tre nere di Calamandra con sue borse e veli; Tavolette (Carteglorie) per li altari due grandi, e quattro piccole, di rame inargentate; Tre altre di legno dorate. tre altre di legno inargentato; Dieci vasi pure di rame inargentati con li suoi fiori; Altri quattro di legno inargentati con li suoi fiori; Un Pallio di damasco bianco e rosso; Altro di pelle lavorato a diversi colori; Due altri di tela di seta di diversi colori; Altro di raso verde; altro di raso morello (scuro); altro di tela lavorato a diversi colori; Quattro Camici ondati (pieghettati) Festivi; Tre altri solij (soliti?) feriali; cordoni sei; Amitti otto; corporali dieci con le animete (?); Tovaglie 2; Messali tre grandi, altri tre per li Defunti; Le sue tende per li tre Altari; Un padiglione di seta di diversi colori; Un ombrella di pelle foderata di seta per il SS. Viatico; Coscini otto per li Altari; Due Corone di Argento, una per la B. V(ergine) e l’altra per il Bambino; Uno Stendardo di Damasco rosso con diverse figure e sagre Imagini, fatte in ricamo di seta, oro ed argento; Due turiboli di rame inargentato, con sue navicelle. 8. INVENTARIO DEI MOBILI DELL’ORATORIO DELL’IMMACOLATA nella villa de Stoppani (il testo originale è in italiano) Primo la tapezaria; 2 cinque frontali; Cinque tonache per l’altare; n. 6 candeglieri con la croce et tavolette di legno inargentato; n. 6 candeglieri con la croce d’ottone; n. 18 piramidi di fiori sechi; n. 4 cuscini per altare; Due calici con patena; purificatoij n. 10; animete n. 6; corporali n. 5; Veli di calice n. 8; Fazoleti per altare n. 12; n. 6 amiti; n. 4 Camici; n. 3 Cordoni; n. 8 Pianete; Un Reliquario consistente in due Cassette e una Croce; n. 3 Messali, uno per defunti et due per …?... 9. STATO PERSONALE DEL VICE PARROCO (il testo originale è in italiano) Don Carlo Francesco Pellegrini da Castelrotto, Cappellano nella Chiesa Vice parrocchiale di San Bernardino di Ponte Tresa, fu ordinato con il titolo di beneficio semplice, creato nella Chiesa prepositurale di Morcote presso l’altare del SS. Rosario, e fondato dal Rev. D. Giovanni Maria de Vincenzi già Prevosto del detto luogo di Morcote, di giuspatronato della famiglia Pellegrino di Croglio. Lo strumento di elezione fu rogato dai compatroni presso il Notaio Apostolico R. P. Giacomo de Rossi il 4 (?) Agosto 1769. Fu rivestito dell’abito Clericale dal R. Signor Priore della Beata Annunciazione di Como, per facoltà concessagli dalla Curia Vescovile il giorno 19 Settembre 1702. Fu iniziato con la prima Tonsura Clericale dall’Ill.mo e Rev.mo DD. Francesco Bonesana, Vescovo di Como, nel Venerdì delle Tempora autunnali del 22 Settembre 1702. Fu promosso all’Ostiariato e al Lettorato dallo stesso Ill.mo Vescovo di felice memoria il Sabato delle Tempora di primavera il 16 febbraio 1704. Fu promosso all’Esorcistato e all’Accolitato dallo stesso Ill.mo Vescovo il Venerdì della Settimana Maggiore (la settimana santa) del 29 marzo 1709. Fu promosso al Suddiaconato «per literas dimisiorales» (nulla osta dell’Autorità religiosa competente) dall’Ill.mo Vescovo di Vigevano il giorno 21 Ottobre delle Tempora di inverno 1709. Fu promosso al Diaconato per literas dimisiorales dall’Ill.mo e Rev.mo Vescovo di Lodi l’ultimo Sabato di Febbraio. Fu promosso al Presbiterato per literas dimisiorales dallo stesso Ill.mo Vescovo nel 54 DOC. 15 Sabato del 21 Marzo 1711. Ottenne la licenza di celebrare dalla cancelleria Vescovile il giorno 24 Marzo 1711. Fu eletto alla cura delle anime in Ponte Tresa nell’anno 1720. La di lui entrata e prebenda si paga annualmente da Focolari e famiglie uno staro e mezo di vino per ciascun fuoco; più mezo staro di segla (segala), più sei soldi per ciascun Anima. Con agravio (col dovere) di dire il Passio in tutte le Domeniche dalle Calende di Maggio fino alli Santi; di più sia obligato far sonare le campane per li segni publici della salutazione Angelica (cioè alla mattina, a mezzogiorno e a sera). In stabili gode la casa vice parrocchiale con il giardino; più un pezo di campagna nel Territorio di Caslano, ricavando annual fitto (di) tre stara di formento e tre di segra (segala), più un altro ronchetto nel Territorio di Castelrotto, dal quale ne ricava d’annual fitto Lire 6. 10. DATI SUL RESTANTE DEL CLERO della Vice Cura di Ponte Tresa (il testo originale è in italiano) - «R.do Sig.r D. Carlo Crivelli, Subeconomo Reggio per li Benefitii nella Pieve di Marchirolo, Confessore; - «R.do Sig.r D. Giovanni Francesco Giamboni, Vicario del S. Officio nella Pieve di Marchirolo, Confessore e Capellano Cond.ne in questa Chiesa; - «R.do Sig.r D. Girolamo Stoppani, Capellano nell'Oratorio dell'Immacolata di questo Luogo; - «Rev. Sig.r D. Gio: Battà Giani; - «R.do Chierico Sig.r Alessandro Giani, iniziato della Prima Tonsura, di presente in Mil.o (Milano) alli studij; - «R.do Chierico Sig.r Gio: Antonio Giani, di presente alli studij nel Collegio di Gorla (Milano), iniziato della Prima Tonsura; - «R.do Chierico Sig. Antonio Maria Bella, iniziato alla Prima Tonsura, e delli due primi (Ordini) Minori, di presente in Milano alli studij; - «R.di Chierici Carlo Francesco et Angelo Maria Pellegrini di Castelrotto, ma quivi meco habitanti, avanzati alli quattro Ordini minori». NOTE SUL CLERO DI PONTE TRESA (scritte da me) Don Carlo Francesco Pellegrini nacque a Beride, Parrocchia di Castelrotto, il 6. 12. 1686 da Francesco Pellegrini di Carlo e da Camilla Della Gobba di Bemardino, da Ponte Tresa. Fu coadiutore del Vicecurato di Ponte Tresa dal 1713, e Vicecurato dal 1720. Morì in Ponte Tresa il 2. 4. 1759 a 73 anni. Fu sepolto nella Chiesa di Ponte Tresa. Don Carlo Ambrogio Crivelli nacque il 26. 11. 1702 in Ponte Tresa da Carlo Crivelli di Girolamo e da Giulia Stoppani di Carlo. Fu ordinato sacerdote nel 1725. Morì in Ponte Tresa il 6. 11. 1775. Fu sepolto in Ponte Tresa «nel sepolcro dei sacerdoti», come si legge sul suo atto di morte. Don Giovanni Francesco Giamboni nacque in Ponte Tresa il 27. 8. 1701 da Cristiano Giamboni di Giovanni e da Ottavia Crivelli di Bernardino. Fu coadiutore del Vicecurato dal Marzo 1752 e morì in Ponte Tresa il 7. 4. 1758 a 56 anni. Fu sepolto nella Chiesa di Ponte Tresa. Don Giuseppe Girolamo Stoppani nacque in Ponte Tresa il 29. 6. 1672 da Carlo Antonio Stoppani di Girolamo e da Veronica Vanoni di Giovanni. Morì in Ponte Tresa l’11. 10. 1763 e fu sepolto «nel sepolcro nuovo dei sacerdoti» di Ponte Tresa, come si legge sul suo atto di morte. Don Giovanni Battista Giani nacque in Ponte Tresa il 23. 8. 1726 da Francesco di Antonio e da Barbara Agostina Torriani. Fu prete e morì il 26. 8. 1803 in Ponte Tresa. Fu sepolto nella Chiesa di Ponte Tresa. Il chierico Alessandro Giani nacque in Ponte Tresa il 24. 11. 1734 da Francesco di Antonio e da Barbara Agostina Torriani. Il chierico Giovanni Antonio Giani nacque in Ponte Tresa il l0. 2. 1740 da Francesco di Antonio e da Barbara Torriani di Giovanni. Fu in seguito ordinato prete in Milano, dove abitò normalmente. Il chierico Giovanni Antonio M. Bella nacque in P. Tresa il 5. 2. 1732 da Filippo Bella di Giovanni Maria e da Maria Crivelli di Marco Aurelio. Morì in P. Tresa a 18 anni il 2. 3. 1749 e fu sepolto in Chiesa. 55 DOC. 15 Il chierico Carlo Francesco Pellegrini nacque in Croglio il 18. 12 1733 da Giovanni Maria di Antonio e Ruggia donna Laura di Francesco da Pura. Fu Vicecurato di Ponte Tresa dal 1759 fino alla sua morte, avvenuta in Ponte Tresa il 17. 6. 1784 a 52 anni, come si legge sul suo atto di morte». Il chierico Pellegrini Angelo Maria nacque in Croglio il 22. 11. 1734 da Giuseppe di Antonio e da Pellegrini M. Caterina di Annibale da Ponte Tresa. 11. SS. MESSE DI LEGATO (il testo originale è in italiano) Nella Vice Cura di Ponte Tresa, oltre la Chiesa V. P.chiale dedicata a S. Bemardino da Siena, vi è l’Oratorio dedicato all’Immacolata Concezione di M. V. particolare dei Sig.ri Stoppani, in cui è fondata una Cappellania perpetua della Messa Festiva e di altre quattro hebdomadali (settimanali). L’inventario de beni del med.o Oratorio spetanti si dava dal Capelano. Nella V. Parochiale, oltre l’Altare maggiore del SS.mo, vi è l’Altare del SS. Rosario et altro detto del Crocifisso e di S. Antonio, particolare de Sig.ri Crivelli. In essa V. P.chiale vi è eretta la Confraternita del S.mo e quella del Rosario. L’inventario si darà dal tesoriere, apresso del quale ne sta il registro. Li legati perpetui di Messe da celebrarsi in detta V. Parrochiale, et a detti Altari a quali si suplisce dal V. Curato sono gli infrascritti, come al registro de Libri: l. Ogni prima Domenica di ciascun mese e nelle Feste di precetto della SS. Vergine si canta Messa all’Altare del Rosario pagandosi dagli Eredi qm (del fu) Annibale Peregrino lire quaranta. 2. Ogni quarta Domenica di ciascun mese si canta Messa, con li vesperi nel detto Oratorio dell’Immacolata, pagandosi per Legato de Sig.ri Stoppani lire 36 annue. 3. Messe tre per Legato qm (del fu) Gio. Angelo Gasparini per l’elemosina si gode un campo nella Peza, come nei libri vecchi sta registrato. 4. Messe 35 per Legato del qm Andrea Perseghino per l’elemosina si godono certi pezi di terra in Purascha da quali si cavano lire 26 d’annual fitto. 5. Messe 12 per Legato del qm Annibale Perseghino godendosi per l’elemosina un campo nella Peza. 6. Messe dodici per Legato del qm Bernardino Stoppani, et si gode per l’elemosina un campo nel sud.o loco della peza. 7. Messe 26 delle quali sei con l’offizio de Morti cantate per Legato del qm Francesco Perseghino, et si pagano dalli suoi Heredi lire 26: l per l’elemosina. 8. Messe 6 per Legato della qm Thadea Pusterla, per l’elemosina è stato assegnato un pezetto di Prato, dal quale se ne cavano lire sei. 9. Messe 3 per Legato qm Francesco Perseghino, et si gode un campo detto la Piana, hora deteriorato, che se ne cava pocco, ò niente. 10. Messe 3 per Legato qm Margarita Perseghino, si gode una picciola peza di campo. 11. Messe 31 per il Legato qm Matteo Vanone, alle quali li uomini del Comune obligano il V. Curato nella loro elezione, havendo detto Comune dispensato li scudi 100 lasciati dal testatore. Alli sudetti legati annualmente si suplisce dal V. Curato o si fa suplire come a’suoi libri (come è documentato nei suoi registri). Altre Messe 24 per Legato del fu Sig.r Ambroggio Crivelli si suplisce da Rev.di Sacerdoti della casa (famiglia Crivelli), o si fa suplire, come da confessi (attestazioni firmate). Il tutto, quando si desideri si puotrà vedere più in chiaro ed aperto massime circa li fondi, e crediti, e rendite di tutti li soprascritti Legati nel registro della Chiesa, e nel registro pure del V. Curato. Un altro Legato del qm Pilino Stoppani di Messe sei cantate con l’Offizio de morti per l’elemosina si gode un pezetto di prato come al libro d’annual ricavo di lire sette in circa. 56 DOC. 16 Documento 16 1 settembre 1769 __________________________________________________________________________________ PRIMA VISITA PASTORALE DEL VESCOVO DI COMO MONS. GIOVANNI BATTISTA MUGGIASCA IN PONTE TRESA __________________________________________________________________________________________ Nota. L’originale di questo documento si trova nell’Archivio vescovile di Lugano, settore delle Visite pastorali, vol. 86, fasc. 119, che contiene vari fogli non ancora numerati. Argomento. Gli Atti di questa Visita pastorale, che fu effettuata il l settembre 1769, comprendono: 1. La relazione in latino della Visita pastorale della Chiesa di S. Bernardino e dell’Oratorio B. Maria Vergine Immacolata della famiglia Stoppani; 2. I decreti del Vescovo dopo la Visita pastorale effettuata nella Chiesa e nell’Oratorio; 3. Dati sul Clero di Ponte Tresa; 4. Notizie sui medici e sulle ostetriche di Ponte Tresa. RELAZIONE DELLA VISITA DELLA CHIESA (traduzione italiana; segue il testo originale latino) 1769, giorno di Venerdì, primo di Settembre. Di primo mattino l’Ill.mo e Rev.mo Don Giovanni Battista Mugiasca, Vescovo e Conte di Como, (nel percorso) da Lavena per il territorio di Sessa, si fermò nella Chiesa V. Parrocchiale di S. Bernardino del Ponte della Tresa ed ivi, dopo aver amministrato la Cresima e aver adempiuto le altre ritualità, visitò la Chiesa e vi trovò quanto ora viene scritto: - In quanto al SS. Sacramento. R/ È conservato nel Tabernacolo nella pisside e nell’ostensorio; È adorato secondo il rito; Viene rinnovato secondo le prescrizioni. È dispensato agli uomini e alle donne ai gradini dell’altare; in séguito sarà dispensato alle donne ai gradini del coro (del presbiterio). - In quanto al Fonte battesimale. R/ È rivestito all’interno con tela rossa, da cambiare in bianca. - Il Ciborio (battesimale). R/ È secondo le prescrizioni. - Il vaso degli oli sacri. R/ È di stagno, ma si può tollerare. - Da di chi riceva il Parroco l’acqua e gli oli sacri. R/ Dalla Chiesa principale di Lavena. - In quanto al sacrario. R/ C’è, senza portello e senza chiave. - Vaso del sacro Olio per gli infermi. R/ Di stagno anch’esso. - In quanto a Cappelle, Altari, Mense, Tovaglie, Ornamenti ed Immagini. R/ Secondo il prescritto. - In quanto alla sede delle Confessioni. R/ Una sola; la grata di ferro è da cambiare, perché è molto corrosa. - In quanto ai sepolcri. R/ Sono dieci: uno per i bambini, un secondo per i Confratelli, un terzo per gli uomini e le donne, i rimanenti sette per famiglie particolari. - Rivario o Eden del Cimitero (fuori della Chiesa). R/ Manca la grata, e dentro la pittura dev’essere riparata. - In quanto alla fabbrica della Chiesa e a chi ne curi la manutenzione. R/ Manca la sagrestia. La manutenzione della Chiesa è fatta da un amministratore. - Se la Chiesa sia consacrata. R/ Non è consacrata. - In quanto alla sagrestia, alla sacra suppellettile, ai vasi sacri, e a chi ne cura la manutenzione. R/ La sagrestia non c’è. Si provveda un Messale e un rituale. - In quanto alla Casa parrocchiale a chi la ripari. R/ È tollerabile, è riparata dalla Comunità. - In quanto al Parroco e al suo Ministero. R/ Il Vice Parroco assolve al suo Ministero. - Se la Parrocchia sia di libera Collazione o di Giurispatronato. R/ La Vice Parrocchia è di diritto di Patronato dei parrocchiani. 57 DOC. 16 - In quanto ai diritti di presenza attiva e passiva. R/ Il priore di Lavena ha un diritto di presenza nel giorno della festa di S. Bernardino, e il diritto di stola e di doppio emolumento nei funerali. - In quanto ai libri (registri) parrocchiali. R/ Sono stati visti e trovati in regola. - In quanto ai redditi della Chiesa, da chi siano amministrati, e in quanto alla ragione dell’amministrazione. R/ I redditi della Chiesa sono indicati nella nota. Vengono amministrati da un amministratore, che ne rende conto al Vice Parroco. - In quanto ai Legati Pii e al loro adempimento, e se ci siano Benefici, sia dato l’elenco. R/ Ci sono e vengono adempiuti. Non ci sono benefici. - In quanto alle Congreghe, alle loro regole e al loro governo, e vengano indicate le erezioni. R/ C’è la Congrega del SS. Sacramento e del Rosario. L’abito è bianco col rocchetto rosso. È retta dai rispettivi Superiori. Fu eretta nel 1680 dal fu Ill.mo e Rev.mo Vescovo Torriani. - In quanto alla Dottrina Cristiana. R/ (I fedeli) vengono istruiti in Parrocchia con competenza. - In quanto al Popolo e ai suoi costumi, e al numero delle Anime. R/ (Il popolo) è di indole buona. Numera 64 Famiglie, 204 che hanno ricevuto la Comunione, in totale 306 anime. RELAZIONE DELLA VISITA DELLA CHIESA (testo originale latino) 1769 die Veneris prima Septembris. Summo mane IIl.mus ac Rev.mus D.nus Jo: Baptista Mugiasca episcopus Comensis et Comes, à Lavvena ad Terram Sessae pergens, commoratus est in ecclesia V. Paroechiali S. Bernardini del Ponte della Tresa ibique administrata Confirmatione, factisque aliis de more faciendis ecclesiam visitavit et reperit ut infra. - Quad SS.um Sacram. R/ Asservatur in Tabernaculo rite clauso tum in pixide tum in Ostensorio; Colitur rite; Renovatur ad praescriptum. Dispensatur tum maribus tum foeminis ad gradus altaris usque adhuc, in posterum foeminis ad gradus chori. - Quad fontem Bapt.malem. R/ Rubra tela intus vestitus est in albam commutanda. - Ciborium R/ ad praescriptum. - Vas sac. olei. R/ Stannea sed toleranda. - A quo recipiat Parrocus aquam et olea (sacra). R/ A principali Lavenae. - Sacrarium. R/ Adest sine valvula et Clavi. - Vas sac. olei Infir. R/ Stannea iterum. - Quad Sacella, Altaria, Mensas, Operimenta, Ornatus, et Jcones. R/ Ad praescriptum. - Quad sedes Conf. R/ Una, crates ferrea mutanda est utpote nimium corrosa. - Quad sepulcra. R/ Decem, unum pro parvulis, alterum pro Confratribus, tertium pro maribus et foeminis, reliqua septem pro familiis particularibus. - Rivarium seu Eden Coemeterij. R/ Deest crates ferrea, immo pictura intus reparanda est. - Quoad fabricam Eccl.ae, et a quibus manuteneatur. R/ Deest sagristia quae brevi fieri desideratur; Manutenetur ecclesia ab Administratore. - An (ecclesia) sit consecrata. R/ Non est consecrata. - Quoad sacristia et sac. supellettiles et vas sac. et a quibus manuteneat. R/ Sagristia non adest. Providendum Missale et rituale. - Quoad Edes Paroch.s et a quibus reparentur. R/ Tolerabiles sunt, à Communitate reparantur. - Quoad Parrocum eiusq. Officium. R/ V. Parrocus fungitur munere suo. - An Paroecia sit liberae Collationis vel jurispatron. R/ V. Paroecia est juris Patronatus Parrocchianorum. - Quoad stationes activas et privatas. R/ Prior Lavenae stationem habet die S. Bernardini, et ius habet in funeribus tum stola tum dupplicis emolumenti. - Quoad libros paroch.s. R/ Visi sunt et recogniti. - Quoad redditus Eccl.ae, et a quibus administrentur, et rationem adminis. R/ Redditus ecclesiae in notula. Ab administratore administrantur qui rationem dedit V. Parroco. - Quad Legata Pia et eorum implementum, et an adsint Beneficia, deturq. notula. R/ Adsunt prout in notula et adimplentur. Beneficia non adsunt. 58 DOC. 16 - Quad Sodalitates et eorum regimen et gubernium, et exibea(n)tur Erectiones. R/ Sodalitas adest SS.mi Sacramenti; habitum album cum rocheto rosso; Regitur a respectivis officialibus; Erecta est anno 1680 a qm Ill.mo et Rev.mo episcopo Torriano. - Quad Doctrinam Xnam. R/ Competenter instructi sunt in Parrochia. - Quad Populum eiusque Mores, et num. Anim. R/ Bonae indolis est. Numerat Familias sexaginta quattuor. Comunionis biscentum quattuor; in totum animas tercentum sex. RELAZIONE DELLA VISITA DELL’ORATORIO DELL’IMMACOLATA esistente nei confini della Parrocchia e di proprietà di tre Famiglie De Stoppani (traduzione italiana; segue il testo originale latino) lo, Arciprete Pietro Tommaso Giani, Visitatore, ho visitato il detto Oratorio, che fu descritto nell’ultima Visita. Il tabernacolo sia fornito di chiave, sia riparata la porta della Chiesa che è rotta sul margine; le finestre, che si trovano sul lato della porta, si devono chiudere con i loro battenti. C’è nell’Oratorio un legato per la celebrazione di una Messa cinque volte alla settimana, a cui sono obbligate tre Famiglie Stoppani. Circa questo adempimento nessuno ha dato spiegazioni; anzi qualcuno dei detti Patroni afferma che fu inserito nel testamento la clausola che non si doveva rendere ragione a nessuno dell’adempimento; ma neppure questo è stato chiarito. C’è un altro legato, lasciato dalla fu Marta della Torre (o Torriani) di Rezzonico (Como). seconda moglie del fu Girolamo Stoppani, con un codicillo rogato dal fu Eutichio della Torre, notaio in Como, nell’anno 1679. Questo legato fu istituito con la consistenza di due somme: la prima di lire 1.532, l’altra di lire 1.671. Le Messe di questo legato sono da celebrare secondo il reddito. I fondi assegnati sono posseduti da qualche parte dall’Ill.mo Signor Canonico (Leone) Stoppani e da suo Fratello, e per la maggior parte da Carlo Antonio Stoppani fu Giuseppe. Per la verità nessuno diede chiarimenti circa gli adempimenti (del legato). Nota bene (scritto da me) I tre Stoppani citati in questo documento sono: il canonico Leone (1741-1813) e suo fratello Nicolao (1728-1814), figli di Angelo Maria Stoppani senior. L’altro Stoppani è probabilmente il loro cugino Carlo Antonio. RELAZIONE DELLA VISITA DELL’ORATORIO DELL’IMMACOLATA (testo originale latino) Oratorium B: M: V: Immaculatae intra fines Paroeciae, juris patronatus trium familiarum De Stoppani Dictum Oratorium suprascripto die visitavi ego Petrus Thomas Archipresbiter Giani Visitator, quod descriptum est in ultima Visitatione. Apponenda est clavis tabemaculo, aptanda porta ecclesiae, et fenestrae quae sunt ad latus portae claudendae sunt suis valvulis. Adest in hoc Oratorio legatum celebrandi quinquies in hebdomada; huic legato tenentur tres Familiae Stopanae. De huius adimplemento nullatenus doctum est; immo asserit aliquis ex dictis Patronis cautum esse in testamento nemini rationem reddendam esse de adimplemento; verum nec hoc doctum fuit. Aliud est legatum relictum a q.m Marta della Torre di Rezzonico secunda uxore q.m Hieronimi Stoppani per codicillum rogatum a q.m Eutichio della Torre Nottario Comi anno 1679. Hoc legatum fundatum est et ascendit ad duas summas, quarum prima est librarum mille quincentum triginta duarum, altera librarum mille sexcentum septuaginta unius. Missae super hoc legatum celebranda sunt ad ratam redditus. 59 DOC. 16 Fundi assignati ex aliqua parte possidentur ab Ill.mo D.no Canonico Stoppani et eius Fratre, et ex maiori parte possidentur à Carolo Antonio Stoppani q.m Joseph. Verum nemo docuit de adimplemento. DECRETI DEL VESCOVO PER LA CHIESA DI S. BERNARDINO (il testo originale è in italiano) Si provvederà un Missal nuovo à cui si uniranno (si aggiungeranno) le Messe de Santi di Como, così pure un rituale, essendosi ritrovati i vecchi (Messale e Rituale) troppo logori. Al Sacrario li (gli) si addatterà la sua corrispondente portina chiusa con chiave, e quando mai (qualora) il luogo dove or rittrovasi fosse troppo umido, se ne sceglierà un altro più addattato (adatto). Al confessionale si cambierà la crate (grata) di ferro troppo rotta; così pure si porrà la ramata (la staccionata) all’ossario (del cimitero), affinche vengano difese dalle Bestie le spoglie dei defunti. In occasione che si votino (che si svuotino) i sepolcri, la terra che se ne cavarà si metterà à parte in luogo sacro e chiuso in ogni parte dalle Bestie. Tal luogo verrà determinato dal Sig.r Vicario Foraneo. Altro sepolcro si farà in cui seppelirsi distintamente li Uomini e le Donne giusta i nostri decreti. Sarebbe cosa di molta lode e di giusta proprietà se i vasi di stagno che contengono i sagri ogli si cambiassero in altrettanti d’Argento. Così pure è assai necessario che data l’opportunità si fabbrichi la nuova Sagrestia ed in essa vi siano i mobili necessari massime il lavandino con suo asciugatoio. DECRETI DEL VESCOVO PER L’ORATORIO DELLA B. VERGINE IMMACOLATA nella villa de Stoppani (il testo originale è in italiano) Si chiuda il Tabernacolo colla chiave, e si aggiusti la porta della Chiesa. Si pongano le antine alle due finestre della Porta. DATI SUL CLERO DI PONTE TRESA (dati esistenti negli atti della Visita, ma completati da me) Pellegrini don Carlo nacque a Croglio il 1732. Fu Vice Curato di Ponte Tresa dal 1759 fino alla sua morte, avvenuta in Ponte Tresa il 17. 6. 1784. Fu sepolto nella Chiesa di Ponte Tresa. Crivelli don Carlo Ambrogio nacque il 26. 11. 1702 in Ponte Tresa da Carlo Crivelli di Girolamo e da Giulia Stoppani di Carlo. Fu ordinato sacerdote nel 1725. Morì in Ponte Tresa il 6. 11. 1775. Fu sepolto in Ponte Tresa «nel sepolcro dei sacerdoti», come si legge sul suo atto di morte. Giani Don Giovanni Battista nacque il 23. 8. 1726 da Francesco di Antonio e da Barbara Agostina Torriani. Fu prete e morì il 26. 8. 1803 a 74 anni, come si legge sul suo atto di morte (per l’esattezza morì a 77 anni). Fu sepolto in Chiesa. Giani Giovanni Antonio nacque in Ponte Tresa il 10. 2. 1740 da Francesco di Antonio e da Barbara Torriani di Giovanni. Studiò nel Collegio Elvetico di Milano. Fu ordinato prete dal Vescovo Pellegrini di Como. «Dimora in Milano per la maggior parte dell’anno». NOTIZIE SUL MEDICO, SU UN CHIRURGO E SULLE OSTETRICHE (il testo originale è in italiano) «Nella Vice Cura di Ponte Tresa habita il Sig. Alfonso Piazza, di Claino valle Intelvi, medico. «Il Sig. Carlo Giani, del medesimo Loco è Dottore in Chirurgia. «Levatrici ordinarie sono Angela Righetti moglie di Giuseppe Righetti; Cattarina moglie del fu Giovanni; e Maria Giamboni (forse sorella di Don Giovanni Maria Giamboni)». 60 DOC. 17 Documento 17 1 luglio 1771 __________________________________________________________________________________ PONTE TRESA CONTRO LAVENA PER DIRITTI DI STOLA __________________________________________________________________________________________ Nota. L’originale di questo documento si trova nell’Archivio parrocchiale di Lavena, Divisione Parrocchia, Cartella 1, fasc. 2. Nella stessa Cartella e nello stesso fascicolo si trovano i documenti citati nella pagina seguente, nel paragrafo: «Séguito della controversia». Argomento. Don Carlo Francesco Pellegrini, Vice Parroco di Ponte Tresa dal 1759 al 1784, in data 1 luglio 1771 scrive a don Marco Felice Trolli, Parroco della Chiesa Matrice di Lavena (1771-1793), per chiarirgli che il Vice Parroco di Lavena non ha alcun diritto di stola sulle cerimonie religiose che si svolgono nella Chiesa di Ponte Tresa. La lettera non è firmata, ma dalla grafia si ricava che fu scritta da don Carlo Pellegrini (è la stessa grafia che si trova dei registri parrocchiali di Ponte Tresa in quel periodo). DOCUMENTO (testo originale in italiano) Ponte Tresa, giorno primo di Luglio 1771 La Chiesa di Ponte Tresa e il Popolo componente di essa, né hanno documento alcuno, né sanno di verun diritto riservato al Sig.r Priore di Lavena; e se usano d’invitare il Sig.r Priore ad alcune fonzioni, intendono essere questi, atti facoltativi di stima alla persona de Sig.ri Priori, e di condecorazione maggiore alla propria Solennità. Chi altrimenti intendesse, dovrà produrre documenti, a cui appoggiare la sua intenzione, e la Chiesa e Popolo di Ponte Tresa staranno in ragione (l’accetteranno). Che il Parrocho di Ponte Tresa intervenga alla fonzione del Fonte (battesimale) o simili, non è atto di servitù al Sig.r Priore (di Lavena), ma di ecclesiastico e gerarchico servizio alla Chiesa Priorale, da cui secondo i primitivi riti deriva l’acqua del Fonte, ed in cui in uno (insieme) agli altri Sacerdoti del distretto costituisce corpo di Clero. Ma da tutto ciò niun diritto discende a favore dei Sig.ri Priori, molto meno del V. Priore sopra la Chiesa e Popolo di Ponte Tresa, la di cui attuale Parrocchialità è libera ed assoluta. Dato per gratuito supposto, che qualche diritto di onorificenza di stola o di fonzione competesse al Sig.r Priore, tal diritto onorario è meramente personale alla Dignità del Sig.r Priore, per niun conto (motivo) estendibile alli Vice Priori, che hanno mero uffizio mercenario 1 d’ordine inferiore alli parrochi, e non hanno dignità veruna; onde sarebbe assordo (un assurdo) mostruoso che l’inferiore precedesse al superiore in quella linea stessa, in cui gli è inferiore. Ritenuto che non è estendibile [nel supposto] il diritto di stola e fonzione, affatto incongrua e fuori di ogni equità risulta la pretensione del doppio emolumento (al Parroco di Lavena e al suo Vice), che è un diritto inerente alla stola, e fonzione, anzi nell’uso ed esercizio di essa (è) unicamente fondato, onde sarebbe un pretendere la mercede senza l’opera, ed un duplicare carico al popolo senza titolo. Nulla rilevano gli esempi di Ardena e di Marzio, però che questi sono appoggiati a convenzioni espresse, e a consuetudine vigente. Né l’una né l’altra sussistono in Ponte Tresa: non convenzioni, poiché né si ha, né vien prodotto documento alcuno; non consuetudine, poiché anzi il fatto, e coll’attuale e cogli antecedenti Sig.ri Priori, fu ed è in contrario; e la consuetudine d’altri Luoghi non influisce in modo alcuno sopra un luogo terzo, essendo trito legale assioma (un principio legale noto a tutti), che consuetudo est quid facti, nec extenditur de casu ad casum, aut de Persona ad Personam, aut de loco ad locum 2. Meno rileva l’allegata, non Legge, ma Dottrina (giuridica), mentre nei termini, e parole trascritte non permettere (la) quistione di cui trattasi, ma tutt’altri diritti; e nei termini, e parole, con cui ulteriormente procede, e che sono omessi, è contraria alla prettenzione eccitata (pretesa citata). 61 DOC. 17 SÉGUITO DELLA CONTROVERSIA (scritto da me) Non sappiamo in che modo don Marco Felice Trolli, che fu parroco di Lavena dal 1771 al 1793, reagì alle dichiarazioni di indipendenza del Vice Curato di Ponte Tresa, ma esiste nell’Archivio di Lavena e in fotocopia nell’Archivio parrocchiale di Ponte Tresa una «Breve analisi delle raggioni (sic) che competono al parrocho della Chiesa Matrice di Lavena contro l’insurrezione della Chiesa filiale di Ponte Tresa», scritta da Don Giuseppe Ambrosoli, parroco di Lavena dal 1793 al 1839, che riprese la diatriba con Don Giuseppe Bagutti che, succedendo al Pellegrini, fu Vice Curato di Ponte Tresa dal 1784 al 1802. Nella «Breve analisi...» Don Giuseppe Ambrosoli dichiara di aver comunicato «le sue doglianze» a Mons. Muggiasca, vescovo di Como, dal quale aveva ottenuto «venerato riscontro d’essere egli pronto a somministrargli giustizia contro le irregolarità del Vice Parroco della Tresa, sempre che dalla Curia di Lugano venisse concesso l’Exequatur (l’autorizzazione a procedere) della citazione Ecclesiastica (contro il Vice Parroco di Ponte Tresa)». Nella stessa Relazione il Parroco di Lavena, dopo aver ricordato che il Vice Parroco di Ponte Tresa (Don Bagutti) «si è eretto di propria autorità in (Parroco) Plebano facendo egli l’acqua battesimale, e mandando direttamente al Vescovado a prendere i sacri oli, e persino in disprezzo della Matrice faccendo la Processione del Corpus Domini», scrive: «Sarebbe desiderabile che, a vista di sì gravi sconcerti, si facesse dal Governo di Milano del diritto di rappresaglia faccendo sequestrare per indenizazione i frutti dei varj fondi, che la Confraternita e Chiesa della Tresa possiede sul Territorio Milanese di Lavena». Nello stesso Archivio parrocchiale di Lavena, e sempre in fotocopia nell’Archivio parrocchiale di Ponte Tresa, ci sono due bozze di lettere, scritte dal Parroco di Lavena don Ambrosoli: una diretta al Parroco di Ponte Tresa e l’altra al vescovo di Como, che non aggiungono nulla di nuovo a quanto è scritto nella «Breve analisi...» citata, ma che dimostrano che sulla fine del 1700 si era giunti ai ferri corti tra la Parrocchia di Lavena e la sua «filiale» di Ponte Tresa. Poi le cose si appianarono. Fu lo stesso Don Ambrosoli a proporre al vescovo di Como l’erezione di Ponte Tresa in parrocchia autonoma, il che avvenne 1’11 luglio 1821 con decreto di Mons. Gian Battista Castelnuovo, vescovo di Como, e con benestare, anzi con l’appoggio del Comune di Ponte Tresa e della Confederazione Elvetica. Ma questa è una storia che sarà riportata in questo volume, nei Documenti 22, 23, 24, 25. Note del documento: 1. Il termine «mercenario» non ha un significato offensivo. Il Pellegrini considera Priore di Lavena solo il Parroco. A suo avviso, il Vice priore è solo un prete che, a pagamento (donde il termine di «mercenario»), aiuta il Priore nello svolgimento delle sue funzioni, e non un suo sostituto in tutto. 2. «La consuetudine è qualcosa di fatto, né si estende da caso a caso, né da persona a persona, né da luogo a luogo»: il senso del principio giuridico è che ogni consuetudine è a sé stante, e consiste in «un fatto», e il fatto è tale solo se è documentato. 62 DOC. 18 Documento 18 8 giugno 1779 __________________________________________________________________________________ 2a VISITA PASTORALE DEL VESCOVO DI COMO MONS. GIOVANNI BATTISTA MUGIASCA IN PONTE TRESA __________________________________________________________________________________________ Nota. L’originale di questo documento si trova nell’Archivio vescovile di Lugano, settore delle Visite pastorali, vol. 92, fasc. 258, che contiene vari fogli non ancora numerati. Argomento. Il testo latino è scritto su un formulario prestampato. La Visita in Ponte Tresa fu effettuata tramite don Mario Gaspare Mossi, arciprete di Bellagio (Como), su incarico del vescovo Mons. Mugiasca. Dalla relazione si ricava che la nuova Chiesa è stata omai completata. La Visita ci fa sapere che nel giugno del 1779 c’erano in Ponte Tresa 60 famiglie e 224 abitanti. RELAZIONE SULLA VISITA DELLA CHIESA (traduzione italiana; segue il testo originale latino) L’8 Giugno 1799 io Gaspare Mossi, Arciprete di Bellagio, Visitatore, mi recai alla Chiesa Vice Parrocchiale di S. Bernardino, e ivi, dopo aver compiuto un rito sacro, visitando la Chiesa trovai: - Sul SS. Sacramento. R/ È conservato in un Ostensorio con raggi e in una pisside, ambedue di argento e adatti. All’Ostensorio venga messo un conopeo. - Sul rinnovo del Sacramento. R/ Avviene secondo i decreti. - Sulla custodia e sul culto del Sacramento. R/ È custodito in un Tabernacolo di legno indorato, rivestito di bianco all’interno. - Sulla distribuzione del Sacramento. R/ Avviene ai gradini dell’altare, poiché mancano i cancelli. Ai malati è portato sotto un Baldacchino di color rosso. - Sul Fonte Battesimale. R/ È adatto. - Il Ciborio del Battistero. R/ Sia rivestito di bianco all’interno. - Il vaso dei sacri oli. R/ È di stagno come nell’ultima Visita. - Da chi riceva il Parroco l’acqua e gli oli del Battesimo. R/ Dalla Chiesa priorale di Lavena. - Sul vaso dell’Olio degli infermi. R/ È di stagno, ma manca la nicchia in cui riporlo. - Sulle Cappelle, gli Altari, le Mense, le tovaglie, gli Ornamenti e le Immagini. R/ Eccettuati i cancelli, con i quali si dovrebbe recintare l’altare maggiore, non si richiede altro. - Sulla Sede delle Confessioni. R/ È una sola, a cui è stata cambiata la grata, secondo il decreto dell’ultima Visita. - Sull’Ossario o Cimitero. R/ Ci sono due finestre, manca la rete di ferro (di protezione). - Sulla fabbrica della Chiesa e da chi sia mantenuta. R/ La sacrestia è stata costruita dopo l’ultima Visita. La fabbrica della Chiesa è in parte recente, in parte antica, che tuttavia si desidera rinnovare al più presto. - Se la Chiesa sia stata consacrata. R/ No. - Sulla Sacrestia, la sacra Suppellettile e i vasi sacri e a chi spetti la manutenzione. R/ La Sagrestia è sufficientemente dotata di sacra suppellettile. Tuttavia l’indoratura di qualche pisside di bronzo e di qualche calice comincia a perdersi. La Chiesa si mantiene con le elemosine del popolo e con vari redditi. - Sulla Casa parrocchiale e da chi sia riparata. R/ Come nell’ultima Visita. - Sul Parroco e sul suo ministero. R/ Il Vice parroco attende al suo ministero. - Se la Parrocchia sia di libera istituzione o di diritto di patronato. R/ È di patronato della Comunità. - Sulle situazioni attive e passive. R/ Vedi la relazione dell’ultima Visita. - Sui registri parrocchiali. R/ Sono scritti bene. - Sui redditi della Chiesa, da chi siano amministrati e chi ne rende ragione. R/ Sono amministrati dal Parroco, che ne ha reso ragione nell’atto della Visita. 63 DOC. 18 - Sui Legati pii e sul loro adempimento; se ci siano Benefici, se ne dia la nota. R/ Vedi la nota negli atti dell’ultima Visita. - Sulle Congreghe, il loro regime e il loro governo, e si documenti la loro erezione. R/ Le stesse che nell’ultima Visita. - Sulla Dottrina Cristiana. R/ Non è stata presa alcuna iniziativa, ma i parrocchiani si dichiarano sufficientemente istruiti. - Sul popolo, la sua moralità e il numero delle Anime (persone). R/ Le Anime della Comunità sono 224, in tutto 296, le Famiglie 60. - Sulle Chiese che si trovano nei confini della Parrocchia. R/ C’è un Oratorio pubblico dedicato all’Immacolata Concezione della B. V. M., di proprietà della Famiglia Stoppani, in cui ci sono: un Messale da rilegare, e della suppellettile da rinnovare insieme alle pareti interne della Chiesa. RELAZIONE SULLA VISITA DELLA CHIESA (testo originale latino) Die octava Junii 1779 ego Gaspar Mossi Archipresbiter Bellasii, Visitator ad eeclesiam V. Pralem S.ti Bemardinui me contuli, ibique facto Sacro, eamdem Ecclesiam visitando reperi: - Quoad SS. Sacr.um. R/ SS.mum Sacramentum in Ostensorio radiato et in pixide, utroque argenteo et apto. Conopeum tamen Ostensorio desideratur. - Quad Eiusdem renovationem. R/ Renovatur juxta decreta. - Quad Custodiam, Cultum. R/ Custoditur in Tabemaculo ligneo deaurato intrinseeus albo vestito. - Quad Dispensationem. R/ Dispensatur ad gradus altaris, cum cancelli deficiant. Ad infirmos defertur sub Baldachino rubei coloris. - Quoad Fontem Baptismalem. R/ Aptus est. - Quad Ciborium. R/ Interius albis vestiendum. - Quoad Vas Sac. Ol. R/ Stannea ut in ultima Visitatione. - A quo recipiat Parocus aquam et Olea. R/ A Priorali Lavennae. - Quad Vas sacri Olei informorum. R/ Stanneum, pro quo reponendo Ciborium deest. - Quad Quoad Sacella, Altaria, Mensas, operimenta, Ornatus et Jcones. R/ Exceptis cancellis quibus recludi oporteret ara major, nihil desideratur. - Quoad Sedes Confessionum. R/ Unica, cui crates ferrea juxta decretum ultimae Visitationis mutata fuit. - Quad Ossarium, seu Aedes Coemeterii. R/ Dupplici fenestrae, quae in eo patent, deest rete ferreum. - Quoad Fabricam Ecclesiae et a quibus manuteneatur. R/ Sacristia constructa fuit post ultimam Visitationem. Fabrica Ecclesiae partim recens est, partim antiqua quae renovari cum primum fieri poterit desideratur. - An sit consecrata. R/ Non. - Quoad Sacristiam et sacram Supellectilem et Vasa sacra et a quibus manuteneantur. R/ Ea est sacris supellectilibus sufficienter instructa. Linitura tamen aurea cuidam pixidi ex auricalco, nec non et calici incipit disperdi. Mantenetur Populi eleemosinis et nonnullis redditibus. - Quoad Aedes Parochiales et a quibus reparentur. R/ Ut in ultima Visitatione. - Quoad Parocum ejusque offica. R/ Vice Parochus fungitur suo officio. - An paroecia sit liberae collationis, vel Juris patronatus. R/ Est juris patronatus Comunitatis. - Quoad stationes activas et passivas. R/ Vide ultimam Visitationem. - Quoad libros parochiales. R/ Bene describuntur. - Quoad redditus Ecclesiae et a quibus administrentur et ationem administrationis. R/ Administrantur a Paroco, qui rationem reddidit actu Visitationis. - Quoad Legata Pia, et eorum implementa, et an adsint Beneficia, deturque notula. R/ Vide notulam in actis ultimae Visitationis. - Quoad Sodalitates, earum regimen et gubernium, et exhibentur (sic) erectiones. R/ Ea quae in ultima Visitatione. - Quoad Doctrinam Christianam. R/ Nullum experimentum sumptum fuit, sed Parrochiani dicuntur sufficienter instructi. 64 DOC. 18 - Quoad populum, ejusque mores et numerum Animarum. R/ Numerat animas Comunis 224 in totum 296, Familiae autem 60. - Quoad Eccesias intra fines Paroeciae. R/ Reperitur Oratorium publicum, Immac. Conceptioni B. M. V. dicatum, de jure patronatus Familiae Stoppani, in quo Missale religandum, et in parte supellex una cum parietibus interioribus Ecclesiae, nitidius concinnanda. DECRETI DEL VESCOVO PER LA CHIESA DI S. BERNARDINO DI PONTE TRESA (il testo originale è in italiano) Siccome dalla Chiesa resta interdetto alle Femine l’ingresso nel Santuario, ossia nel recinto dell’Altare Maggiore; e però non si deve amministrare loro la SS.ma Eucharistia ai gradini dell’Altare, ma bensì ai Cancelli, co’ quali si deve in ogni tempio separare il detto Santuario dal restante del corpo del tempio; et essendosi rilevato in atto di visita pastorale che nella Parrochiale Chiesa suddetta per mancanza di detti cancelli si amministra la SS.ma Eucharistia ai gradini dell' Altare Maggiore, però quel Molto Rev. Parroco col solito suo zelo si farà sollecito in ogni miglior manjera, onde in avvenire non segua (prosegua) la detta irregolare amministrazione della SS.ma Eucharistia alle femine, facendo mettere i cancelli suddetti almeno di legno, il che farà in modo che si effettui prontamente, e così pure che facciasi subito un nicchio (una nicchia) coperto interiormente di seta di color violaceo nel muro laterale dell’Altar Maggiore, che debba servire a decente ripostiglio del oglio santo degli Infermi, il quale conservare si deve colla decenza e Religiosità, che dalla Chiesa si prescrive. Giusto i sagri riti della Chiesa romana prescritti al Culto dell’Augustissimo Sagramento, ben sa il suddetto Molto Rev. Parroco che gli arredi sagri inservienti alle funzioni relative a detto Augustissimo Sacramento devono essere di drappo di color bianco, e però a primo comodo di denaro di ragione della suddetta Chiesa farà in modo che si provveda tanto un baldacchino che un ombrello di drappo di color bianco che debba poi servire rispettivamente o nelle processioni con detto SS.mo Sagramento, o nella translazione di esso per amministrarlo agli infermi. Il Ciborio poi del battistero si vestirà interiormente di tela bianca, ed ai Missali si inseriranno le messe ed orazioni de santi modernamente canonizzati, e di quelli ancora, che (dei quali) nella diocesi nostra se ne fa l’offizio e la messa. DECRETI DEL VESCOVO PER L’ORATORIO DELL’IMMACOLATA di fondazione Stoppani (il testo originale è in italiano) Lo stesso Molto e Rev. Parroco del Ponte della Tresa ufficiosamente tratterà co’ nobili Compadroni di detto Oratorio, affinche i sagri arredi in esso esistenti conservinsi da chi s’aspetta con la dovuta pulizia, e di esso le muraglie nella parte interiore (i muri esterni) facciansi pulire. In ordine all’adempimento di certa porzione di Messe, che in detto Oratorio devesi per obligo di uno dei medesimi Compadroni far celebrare, il Promotore Generale de Legati pij tratterà cogli altri nobili Compadroni, onde concertare con loro la opportuna provvidenza in simile proposito. Avvertirà il Molto e Rev. Parroco, che dovendo giusta il Computo in detto Oratorio celebrare la messa in una Domenica d’ogni mese, ciò da Lui facciasi senza che si ometta o la spiegazione del Vangelo o l’applicazione della Messa pro populo, la quale giusta la Costituzione Benedettina a simile proposito riguardante, potrà supplirsi anche in altro feriale giorno dal parroco medesimo, per il che gliene diamo, in virtù delle presenti pastorali nostre dichiarazioni, ogni opportuna facoltà. Dalle Case parrochiali (al plurale) di Ponte Tresa 8 Giugno 1779 INVENTARIO DEI SAGRI ARREDI che si trovano nella Chiesa Parrocchiale di S. Bernardino di Ponte Tresa: (il testo originale è in italiano) 65 DOC. 18 Un piviale di spolino (broccato ?) con oro per le solennità. Un altro Piviale di damasco di color bianco e rosso. / Un altro Piviale di colore violaceo. Due Tunicelle di damasco di colore bianco e rosso. Una continenza di drappo di vari colore per le Solennità. / Un’altra continenza di seta di varj colori. Una Pianeta di spolino con oro, simile al sud.o Piviale per le Solennità. Un’altra Pianeta per le Feste con argento. / Un’altra pianeta di damasco di colore bianco e rosso. Un’altra pianeta di damasco di colore bianco. / Un’altra pianeta di damasco di color verde. Un’altra pianeta di damasco di colore violaceo. / Altre due pianete di damasco di colore rosso. Altre quattro Pianete di varj colore per i giorni feriali. / Un’altra pianeta di damasco di colore nero. Altre due Pianete di calamandra di color negro (sic!). Un Baldacchino grande di damasco di colore bianco e rosso. Un altro baldacchino piccolo, per portare il Sant.mo Viatico agli infermi. Un Stendardo grande di seta ricamato in oro. Tre Camici rizzi (crespati) per la festa. / Altri tre Camici per i giorni feriali. / Undeci Amiti (ammitti). Sette Tovaglie doppie per gli Altari. / Dodeci altre Tovaglie semplici per li Altari. Tre cote rizze (cotte increspate) della Chiesa, oltre le particolari (quelle di proprietà dei preti). Dieci corporali. / Molti purificatori. / Un Ostensorio grande d’argento. Un Calice d’argento per le Solennità. / Altri tre Calici per i giorni feriali. Una Pisside grande d’argento. / Un’altra Pisside grande. Un’altra Pisside piccola per portare il Sant.mo Viatico agl’infermi in tempo di notte. Una Teca d’argento. / Un’altra Teca inargentata. Un Tronino per portare il Sant.mo Viatico agl’infermi. Una Lampada grande di composizione inargentata. / Altre tre Lampade d’ottone. Sei Candeglieri grandi di composizione inargentati. / Altri sei Candeglieri grandi d’ottone. Altri sei Candeglieri grandi di legno inargentati. / Altri sei Candeglieri grandi di legno con oro. Altri quattro Candeglieri grandi di legno inargentati. / Altri sei Candeglieri piccoli. Due Croci per le Processioni di rame inargentate. / Altre due Croci di ottone. Sei Vasi di fiori grandi di rame inargentati. / Altri dieci Vasi di fiori grandi di rame inargentati. Altri sei Vasi di fiori di legno inargentati. Otto Reliquiarj grandi di rame inargentati. / Due Reliquiarj piccoli d’argento. Altri due Reliquiarj piccoli di rame inargentati. / Un altro Reliquiario in forma di Croce d’argento. Un Turibolo con navicella di rame argentato. / Tre Bastoni con pomo grande di rame inargentati. Altri due Bastoni con pomo piccolo di rame inargentati, che si portano dagli Officiali della Confrraternita. Quattro Messali / Altri tre (Messali) da Requiem. DATI SUL CLERO DI PONTE TRESA, presentati al Vescovo durante la Visita pastorale Questi dati sono stati tratti dai formulari degli stati personali, riempiti dai Sacerdoti seguenti in occasione della Visita pastorale, e da altri documenti esistenti nell’Archivio parrocchiale. Pellegrini don Carlo, Vice Parroco, di anni 47 Nacque in Croglio il 18 dicembre 1732 da Giovanni Maria Pellegrini di Antonio Francesco – e da Ruggia donna Laura di Francesco da Pura. Fu Vice Parroco di Ponte Tresa dall’aprile del 1759 al 17 giugno 1784, data della sua morte in Ponte Tresa, in cui fu sepolto. Crivelli don Carlo, di anni 66 Nacque in Ponte Tresa il 27 novembre 1702 da Carlo Crivelli e da Giulia Stoppani. Nella sua scheda personale scrive d’essere stato «ordinato a titolo di patrimonio sopra diversi fondi esistenti in Ponte Tresa, Lavena e Caslano», di avere un piccolo Beneficio eretto nella Chiesa parrocchiale di Pura, fatto costruire dai suoi «ascendenti» da trecento anni, con l’obbligo di celebrare dodici sante Messe. Morì in 66 DOC. 18 Ponte Tresa il l6 novembre 1750. Per altri dati vedi la Visita pastorale del 27 maggio1755, Dati sul Clero (Doc. 15,7-8). Giani don Giovanni Battista, di anni 53 Nacque il 23 agosto 1726 da Francesco Giani e da Barbara Agostina Torriani. Fu «ordinato sacerdote il 20 ottobre 1749 a titolo di patrimonio situato nello Stato di Milano». In un documento della Visita pastorale è presentato come infermo in casa sua, dove abitava insieme a suo fratello. Morì in Ponte Tresa il 26 agosto 1803. Per altri dati vedi la Visita pastorale de 27 maggio1755, Dati sul Clero (Doc. 15,7-8). Pellegrini don Gaetano, di anni 25 Ricevette gli Ordini minori nel 1777; fu ordinato sacerdote nel 1779 da Mons. Giovanni Battista Mugiasca «a titolo di patrimonio sopra diversi fondi esistenti nel territorio di Castelrotto». Nell’anno della Visita pastorale di Mons. Mugiasca viveva in casa del Parroco, che probabilmente era un suo parente. Stoppani don Giuseppe, di anni 31 Nacque in Ponte Tresa il 12 dicembre 1736 da Angelo Maria Stoppani e da Ippolita Gobba. Fu ordinato «a titolo di Cappellano con supplemento di patrimonio, situato nei territori di Lavena e di Viconago, con obbligo di celebrare 60 sante Messe con applicazione». Morì in Ponte Tresa il 22 luglio 1822. ANNOTAZIONI sul Clero di Ponte Tresa scritte da me Durante una Visita pastorale ogni singolo sacerdote presenta al Vescovo le proprie credenziali: i documenti degli Ordini ricevuti, la documentazione del suo servizio sacerdotale, e le attestazioni dei Parroci nella cui Parrocchia espleta il suo servizio. Sintomatica è questa dichiarazione del Parroco di Ponte Tresa, don Carlo Pellegrini, a favore di Don Gaetano Pellegrini, forse suo nipote. «Attesto che il Rev. Sacerdote Don Gaetano Pellegrini, che abita con me, porta sempre la Tonsura, l’abito sacerdotale, non ha dato mai scandalo ma esempio di buoni costumi e di onestà; partecipa alle sacre funzioni vestito con la veste talare, su cui indossa il camice; è solerte nell’insegnare la Dottrina Cristiana, nell’ascoltare le Confessioni a norma dei Decreti; non porta alcun genere di armi, e si comporta in tutto come si addice a un vero Ecclesiastico. Ponte Tresa 6 giugno 1779». 67 DOC. 19 Documento 19 29 agosto 1787 __________________________________________________________________________________ 3a VISITA PASTORALE DEL VESCOVO DI COMO MONS. GIOVANNI BATTISTA MUGIASCA IN PONTE TRESA __________________________________________________________________________________________ Nota. L’originale di questo documento si trova nell’Archivio vescovile di Lugano, settore delle Visite pastorali, vol. 93, fasc. 292, che contiene vari fogli non ancora numerati. Argomento. Il testo latino è scritto su un formulario prestampato. La Visita in Ponte Tresa fu effettuata tramite don Marco Trolli, parroco di Lavena, su incarico di Mons. Giovanni Battista Mugiasca, vescovo di Como. RELAZIONE DELLA VISITA (traduzione italiana; segue il testo originale latino) Visita della Chiesa Parrocchiale di S. Bernardino, di Ponte Tresa, Pieve di Lavena, fatta per speciale incarico dell’Ill.mo e Rev. mo Mons. Giovanni Battista Mugiasca, Vescovo di Como e Conte ecc., dal Rev. Don Marco Trolli, Parroco Priore di Lavena, il giorno 29 Agosto 1787. - Sul Sacramento della SS. Eucaristia. R/ Il SS. Sacramento si conserva in un Ostensorio e in una pisside, ambedue di argento e adatti. - Sulla sua rinnovazione. R/ (Il SS. Sacramento) viene rinnovato secondo i decreti sinodali. - Sulla sua custodia e sul (suo) culto. R/ È custodito in un Tabernacolo di legno indorato, vestito di bianco all’interno, e la cui chiave è di argento. - Sulla sua distribuzione. R/ È distribuito ai Cancelli (alla balaustra) recentemente costruiti. È portato agli infermi sotto un Baldacchino di colore rosso con fondo bianco. - Sul fonte battesimale. R/ È decoroso e adatto. - Il Ciborio (del battistero). R/ È adatto. - I Vasi dell’olio (per il battesimo). R/ Di stagno, come nella precedente Visita. - Da chi riceva il parroco l’acqua (del battesimo) e i sacri Oli. R/ Dalla (Chiesa) Matrice di Lavena. - Il Sacrario (del Battistero). R/ È adatto. - Il Vaso dell’Olio degli Infermi. R/ Di stagno, per il quale ci vuole la nicchia (di conservazione), come fu disposto nella precedente Visita. - Sulle Cappelle, gli Altari, gli Ornamenti, le Tovaglie e le Immagini. R/ Oltre all’Altare maggiore, ci sono altri due altari, cui nulla manca. - Sulle Sacre Reliquie. R/ Quattro non piccole, chiuse in teche di legno esteriormente argentate. - Sui Registri parrocchiali. R/ Scritti bene nella forma stabilita. - Sui redditi della Chiesa, da chi e in che modo siano amministrati; e se in occasione della Visita fu data cognizione dell’amministrazione di questi redditi. R/ La Chiesa ha un buon numero di redditi, la cui amministrazione è affidata a persona esterna alla Congrega del SS. Rosario, esistente in detta Chiesa. - Sui Legati pii e sul loro adempimento. R/ (La Chiesa) ha un buon numero di Legati pii, che vengono adempiuti dal Vice Parroco. - Se la Tabella dei Legati pii sia esposta, e se il loro adempimento sia annotato su un libro predisposto per questo. R/ La tabella dei Legati pii è esposta, e il loro adempimento è annotato su un libro preparato per questo. - Quali Confraternite siano erette, quali siano i loro redditi, in che modo e da chi siano amministrati, e se all’atto della Visita è stata segnalata la loro retta amministrazione. R/ È eretta la Congrega del SS. Rosario come nella precedente Visita. - Sulle Scuole e sulle Classi di Dottrina Cristiana, e sui loro maestri. R/ I fanciulli maschi vengono istruiti separatamente dalle femmine, e similmente gli adulti maschi separatamente dalle femmine 68 DOC. 19 adulte. Le femmine insegnano alle femmine; i maschi, soprattutto sacerdoti della regione, insegnano ai maschi. - Sul popolo e sulla sua moralità, e sul numero delle anime. R/ (A queste due domande non c'è risposta). - Sulle Chiese esistenti nei confini della Parrocchia. R/ C’è solo un Oratorio di diritto padronale della famiglia De Stoppani. Vedi la Visita precedente. - Sul Clero, i loro costumi e il loro servizio ecclesiale. R/ Oltre al Parroco ci sono altri tre Sacerdoti, che attendono diligentemente alle sacre funzioni e nell’insegnare in classe la Dottrina Cristiana. - Sul Confessionale. R/ Ce n’è uno solo e adatto. - Sui sepolcri, o sul Cimitero. R/ Come nelle precedenti Visite. - Sull’Ossuario (sic), cioè sul Cimitero. R/ C’è un ossuario, a cui è stata applicata una rete di ferro, secondo le disposizioni dell’ultima Visita. - Sulla fabbrica della Chiesa e sulla sua manutenzione. R/ Come è detto nell’ultima Visita. - Se la Chiesa sia consacrata. R/ Non è consacrata. - Sulla sagrestia e sulla sacra suppellettile. R/ La sagrestia è elegante e costruita recentemente. È provvista sufficientemente di sacra suppellettile. - Sui Calici, le Patene e le Pissidi. R/ I calici e le pissidi sono adatti. - Sul parroco e il suo ministero. R/ Il nuovo Vice Parroco, il Rev. Giuseppe Bagutti; adempie per bene al suo ministero, e adempie esattamente ai suoi doveri. - Se la parrocchia sia di libera istituzione o di diritto di giuspatronato. R/ È di giuspatronato laicale. - Sulle situazioni attive e passive. R/ C’è una situazione passiva a favore del Rev. Parroco Priore di Lavena, che nel giorno del Titolare (S. Bernardino) ha il diritto di cantar Messa, di ricevere l’elemosina, e di pranzare presso il Vice Parroco. Ha anche il diritto di stola nera e bianca. Ci sono anche situazioni attive (per il Vice Parroco di Ponte Tresa): servire nelle funzioni della Chiesa Matrice nel Sabato santo, nel Giovedì santo e nel giorno del Titolare della stessa Chiesa matrice. - Sulla casa Parrocchiale, e da chi sia mantenuta. R/ Basta al Vice Parroco ed è mantenuta dal Popolo. - Se il Parroco vi abiti da solo o con altre Persone, e quali? R/ Vi abita con una serva, Anna Maria Triveli, fu Paolo da Rovio di (della pieve di) Riva S. Vitale, di età settuagenaria. - Se la Chiesa parrocchiale e quanto scritto sopra siano visitati dal Vicario Foraneo in occasione delle Congregazioni del Clero. R/ (La risposta, ripetendo la stessa formula, è affermativa). - Se almeno ogni tre anni siano effettuate la Congregatione e la Visita. R/ Vengono effettuate la Congregazione e la Visita di tutte le parrocchie della Pieve a turno. - Se i decreti dell’ultima Visita furono adempiuti, e quali rimangono da adempiere. R/ I decreti dell’ultima Visita Pastorale furono adempiuti, eccetto quello che si riferiva alla nicchia in cui deve essere riposto il vaso dell’Olio degli infermi. RELAZIONE DELLA VISITA (testo originale in latino) Visitatio Ecclesiae Parochialis S. Bernardini, loci Pontis Trisiae, Plebis Lavenae, peracta speciali deputatione Illustrissimi et Reverendissimi d. d. Ioannis Baptistae Mugiasca Episcopi Comensis et Comitis etc. a Rev. D.no Marco Trolli Parroco Priore Lavenae. Die 29 Mensis Augusti Anni 1787. - Quoad SS. Eucharistiae Sacramentum. R/ SS. Sacramentum asservatur in Ostensorio et pixide utroque argenteo et apto. - (Quoad) Eiusdem renovationem. R/ Renovatur juxta sjnodales constitutiones. - (Quad) Eiusdem custodiam et cultum. R/ Custoditur in Tabernaculo ligneo deaurato, intrinsecus albis vestito, et bene clauso, cuius clavis argentea est. - (Quad) Eiusdem dispensationem. R/ Dispensatur ad Cancellos recenter constructos. Ad infirmos defertur sub Baldachino rubei coloris, cum fundo albo. - Quoad fontem baptismalem. R/ Decens et aptus. - (Quad) Ciborium. R/ Aptum est. - (Quad) Vasa sacri Olei. R/ Ex stanno prout in praecedenti Visit. ne. 69 DOC. 19 - A quo recipiat Parochus aquam, et Sacra Olea. R/ Ex Matrice Lavenae. - Sacrarium. R/ Aptum. - (Quad) Vas S. Olei Infirmorum. R/ Ex stanno pro quo reponendo, prout in praecedenti Visitatione, adhuc desideratur cellarium. - Quad Sacella, Altaria, mensas, ornatus, operimenta et icones. R/ Praeter Altare maius duo alia quibus nihil deficit. - Quoad Sacras Reliquias. R/ Quattuor non parvae, inclusae in theca lignea exterius argentatas. - Quoad libros Parocchiales. R/ Rite et juxta formam Ritualis conscripti. - Quoad redditus Ecclesiae, a quibus et quomodo administrentur; et directa, eorumde administratione an doctum fuerit occasione Visitationis. R/ Habet nonnullos redditus, quorum administrationem committitur alteri (?) ex Sodalibus Confraternitatis SS. Rosarij in dicta Ecclesia existente. - Quoad Legata Pia, et eorum implementum, et an adsint beneficia Ecclesiastica. R/ Nonnulla habet legata quae adimplentur a V. Parroco. - An Tabella Legatorum Piorum sit exposita, et de eorum implemento fiat adnotatio in libro ad hoc disposito. R/ Legatorum Tabella exposita est et de eorum implemento fit adnotatio in libro ad hoc parato. - Quaenam Sodalitates erectae reperiantur: quinam sint eorum redditus: quomodo et a quibus administrentur; et an actu Visitationis doctum fuerit de recta eorumdem administratione. R/ Reperitur errecta (sic) Sodalitas SS: Rosarij, prout in praecedenti Visitatione. - Quoad Scholas et Classes Doctrinae Christianae, eiusque magistros. R/ Erudiuntur infantes masculi sejunctim a feminis, sic pariter adulti masculi sejunctim ab adulis feminis. Feminae feminas docent, masculi presertim sacerdotes regionis masculos erudiunt. - Quoad Populun eiusque mores, et numerum animarum. R/ Numerat familias…, animas…, comunionis... In totum… (non ci sono numeri). - Quoad Eccesias intra fines Paroetiae (sic). R/ Unicum Oratorium jurispatronatus familiae de Stoppani. Vide praecedentem Visitationem. - Quoad Clerum, eiusque mores, et Ecclesiae servitium. R/ Praeter Parrocum tres alii Sacerdotes, qui sedulo inserviunt Ecclesiae in sacris functionibus et docendo Doctrinam Christianam in Classe. - Quoad sedes Confessionis. R/ Unica et apta. - Quoad sepulcra, vel Coemeteria. R/ Prout in praecedentibus Visitationibus. - (Quad) Ossuarium, seu aedem Coemeterii. R/ Habetur ossuarium cui rete ferreum iuxta decretum ultimae Visitationis applicatum fuit. - Quoad fabricam Ecclesiae, et a quibus manuteneatur. R/ Ut dicitur in ultima Visitatione. - An sit consecrata. R/ Non est consecrata. - Quoad Sacristiam, Sacram supellectilem. R/ Sacristia elegans est et recenter constructa. Sacris supellectilibus est sufficienter provisa. - Quoad calices, Patenas et Pixide. R/ Calices, et pixides apti sunt. - Quoad Parochum eiusque officium. R/ Modernus V. Parrocus Rev. dus Joseph Bagutti munere suo recte fungitur, eiusque officum exacte adimplet. - An paroecia sit liberae collactionis, vel jurispatronatus. R/ Est jurispatronatus laicalis. - Quoad stationes activas et passivas. R/ Habetur statio passiva favore Rev.di Parroci Prioris Lavenae, qui in die Titularis habet jus canendi Missam, recipiendi eleemosinam, atque prandendi apud V. Parochum. Habet insuper jus stolae sive nigrae sive albae. Habentur et stationes activas inserviendi scilicet Ecclesiae Matrici in die sabbati Sancti, in die Corporis D.ni et in die Tittularis (sic) eiusdem Matricis. - Quoad aedes Parochiales, et a quibus manuteneantur. R/ Sufficiunt V. Parroco et manutenentur a Populo. - An eas Parochus inhabitet solus, aut cum aliis Personis, et quaenam sint. R/ Habitat cum famula, Anna Maria Triveli qm Pauli de Rovio Plebis Ripae, aetatis septuagenariae. - An Ecclesia Parochialis, et omnia ut supra visitentur a Domino Vicario Foraneo occasione Congregationis Cleri. R/ Visitatur Ecclesia, et omnia ut supra occasione Congregationum Cleri. - An singulo saltem triennio praedicta Congregatio, et Visitatio peragatur. R/ Peragitur Congregatio cum Visitatione singulis annis in girum per Paroecias totius Plebis. 70 DOC. 19 - An decreta postremae Visitationis fuerint adimpleta, et quaenam adimplenda remaneant. R/ Decreta postremae Visitationis Pastoralis fuerunt adimpleta, excepta cellaria pro reponendo vase S. Olei infirmorum. DATI SUL CLERO DI PONTE TRESA Ho tratto questi dati dai formulari degli stati personali, riempiti dai tre Sacerdoti seguenti in occasione della Visita pastorale del 29 agosto 1787, e da altri documenti esistenti nell’Archivio parrocchiale. Bagutti don Giuseppe, di Rovio, Parroco di Ponte Tresa dal 1784 al 1802. Nacque a Rovio il 29 novembre 1758 da Antonio Bagutti e da Maria Falconi. Fu Vice Parroco di Ponte Tresa dal settembre 1784 al dicembre 1802. Durante la Visita pastorale descritta in questo documento aveva 29 anni ed era Vice parroco di Ponte Tresa da tre anni. Don Marco Trolli, Parroco e Priore di Lavena scrisse di lui: «Modernus V. Parrocus Rev. D.nus Joseph Bagutti munere suo recte fungitur, eiusque officium exacte adimplet», che significa: «Il nuovo Vice Parroco, il Rev. Don Giuseppe Bagutti, adempie per bene al suo ministero, e adempie esattamente ai suoi doveri». Ma qualcosa incrinò proprio quell’anno, il 30 settembre 1787, i rapporti tra don Marco Trolli e Don Giuseppe Bagutti: vedi il prossimo Documento di questo libro, nel paragrafo: «Scheda di don Giuseppe Bagutti» (Doc. 20,2 del 1799). Nella stessa scheda si legge che, per il suo carattere combattivo, Don Giuseppe Bagutti fu nominato «Commissario vescovile unico per tutto il Cantone di Lugano», non dal Vescovo di Como, ma dall’autorità luganese della Repubblica cisalpina. N.B. Vedi in questo volume il prossimo Doc. 20; e il Doc. 44: Il prete «giacobino» di Ponte Tresa: don Giuseppe Bagutti nel vol. 6 dell’ASPT intitolato: «Il Comune di Ponte Tresa. Documenti per la storia fino al 1815», Ed. ASPT, CH Ponte Tresa 2006. Crivelli Bartolomeo di Ponte Tresa, di anni 32. Nacque a Ponte Tresa il 24 ottobre 1755 da Bernardino Crivelli e da Laura Bernasconi da Massagno. Ricevette la Tonsura nel 1779, fu promosso agli Ordini da Mons. Giovanni Battista Mugiasca a titolo di giuspatronato e di alcuni legati del 1779. Durante la Visita pastorale del 29. 8. 1787, scrisse nel suo Stato personale: «Attesto di abitare da solo, di celebrare le sante messe feriali nella Chiesa di S. Bernardino di Ponte Tresa in adempimento al legato Scolari ed ad altri legati della sua famiglia, e la santa Messa festiva nell’Oratorio di Purasca in qualità di Cappellano». Attestò anche di essere stato abilitato all’ufficio di Confessore in aiuto al Parroco di Morcote con le cartelle (di delega) con incarico annuale e con l’obbligo di presentarsi al secondo esame (di abilitazione alla confessione), ma di non averlo fatto, per cui, aggiunse: «da tre anni non esercito più tale ufficio». Attestò infine di leggere dei «ristretti di Morale» (compendi di Teologia morale) e un libro del Fornerio per l’insegnamento della dottrina cristiana, e allegò l’attestato di abilitazione all'insegnamento della Dottrina cristiana. Pellegrini Giovanni Maria, di anni 25 Probabilmente di Croglio. Ricevette la prima Tonsura nel 1783, fu ordinato sacerdote nel 1887 (?). Durante la Visita pastorale del 29. 8. 1787 attesta d’essere «Cappellano mercenario (con stipendio) in Brosinpiano, diocesi milanese», di abitare in Brusimpiano con la madre e con la sorella, di portare l’abito lungo, di insegnare Dottrina Cristiana ai fanciulli, di confessare a Brusimpiano, a Ponte Tresa e a Pura; e di leggere libri di Teologia e di Morale. In seguito fu nominato Parroco di Ardena. Morì il 21 ottobre 1806 in Ponte Tresa, dove fu sepolto. 71 DOC. 20 Documento 20 19 aprile 1799 __________________________________________________________________________________ DON GIUSEPPE BAGUTTI VICE PARROCO DI PONTE TRESA E COMMISSARIO VESCOVILE DEL DISTRETTO DI LUGANO __________________________________________________________________________________________ Nota. Questo documento riporta ampi stralci dell’articolo del prof. Massimo Chiaruttini, «Il Clero della Svizzera italiana tra rivoluzione e reazione», pubblicato su Archivio Storico Ticinese, anno XXXVI, n. 126, dicembre 1999, pp. 89-116. Il tema, per quanto attiene a don Bagutti, è trattato anche nel Cap. 2 del Quaderno n. 6 dell’Archivio Storico di Ponte Tresa intitolato: «Ponte Tresa 1803 / quando il Ticino divenne Cantone», Tipografia La Buona Stampa 2003. Argomento. Il nome del Vice Parroco di Ponte Tresa, Don Giuseppe Bagutti, nativo di Rovio, fu inserito in un lista nera di «giacobini», stilata nel 1798 dalla polizia del primo governo provvisorio del popolo luganese. Era veramente un giacobino? Dipende dal significato che si dà al termine di «giacobino». Il 19 aprile del 1799 il Governo provvisorio lo nominò Commissario vescovile del Distretto di Lugano. DOCUMENTO (testo tratto dal libro su indicato in «Nota») Sul coinvolgimento di alcuni preti nelle «rivoluzioni» di Lugano e dei villaggi rivieraschi, dove si verificarono tentativi analoghi, è possibile ricavare interessanti informazioni di prima mano da un documento del 1799. Si tratta di un elenco di individui accusati dal primo governo repubblicano ticinese, di aver preso parte ai tentativi insurrezionali del 1798 negli ex baliaggi di Lugano e di Mendrisio 1. Accanto a ogni nome compaiono brevi note biografiche e sommari capi di imputazione del tipo «sciente della rivoluzione di Lugano», «socio di briganti», «giacobino», «collegato co’ ribelli» (pag. 91 del libro del Chiaruttini, citato all’inizio di questo capitolo). La lista comprende 463 nominativi: 33 di essi sono sacerdoti, una percentuale tutto sommato piuttosto elevata, che rende indispensabile una verifica puntuale... Tuttavia, a causa della scarsità delle fonti, non per tutti i sacerdoti citati nell’elenco della polizia si sono potute reperire ulteriori informazioni sulla loro implicazione nelle vicende rivoluzionarie 2(pag. 91, iterum). Occorre peraltro rilevare che la presenza nel «Registro nero» di alcuni nominativi induce a pensare che molti personaggi, accusati di essere dei pericolosi giacobini, siano stati ritenuti tali semplicemente per aver preso parte in qualche modo alla vita politica della Repubblica Elvetica nei primi difficili mesi della sua esistenza, piuttosto che per la loro diretta partecipazione ai tentativi rivoluzionari del febbraio - marzo 1798. È il caso - a giudicare dalle fonti che si possono reperire - del prete Andrea Guglielmi di Gandria, del parroco di Ponte Tresa Giuseppe Bagutti e di quello di Ascona Giuseppe Pancaldi (pag. 93). (Qui il Chiaruttini scrive delle nomine ecclesiastiche in seno alla Repubblica Elvetica)… «Ma i provvedimenti che dovettero causare maggiore sconcerto tra la popolazione degli ex baliaggi italiani furono quelli relativi alla nomina dei parroci e quelli che colpivano in particolar modo le abitudini cattoliche. Di fronte a queste disposizioni varate dal governo centrale, le autorità dei Cantoni di Bellinzona e di Lugano mostrarono un grande imbarazzo. Il compito di assegnare le cure vacanti passava infatti alle Camere amministrative, che erano consapevoli dell’impopolarità di questa legge, la quale significava, per moltissime comunità, la perdita dell’antico privilegio di elezione del proprio curato» (pag. 99) 3. «A partire dal 5 marzo 1799 i nuovi sacerdoti non avrebbero potuto recarsi all’estero dal proprio vescovo, una volta nominati dalle Camere Amministrative, per ricevere l’istituzione canonica. Questo compito sarebbe stato assunto d’ora in avanti da Commissari vescovili designati dal Governo, un corpo di funzionari scelti tra il clero, che avrebbero preso il posto dei vicari foranei, i quali evidentemente non offrivano le necessarie garanzie di affidabilità alle autorità civili» (pag. 100). 72 DOC. 20 Il prefetto di Lugano Francesco Capra... volle appoggiare con particolare zelo la candidatura del parroco di Ponte Tresa Giuseppe Bagutti, proponendo al ministro di demandargli l’incarico di Commissario vescovile unico per tutto il Cantone di Lugano. Bagutti era ritenuto un elemento «che unisce ai talenti e a un Repubblicanesimo del migliore stampo anche tutta la capacità che si può desiderare». Questa calorosa raccomandazione sortì il suo effetto: al parroco di Ponte Tresa venne assegnata la carica di Commissario vescovile del distretto di Lugano (che gli costò verosimilmente l’inserimento sul Registro nero), mentre per i distretti di Mendrisio, Locarno e Vallemaggia fu prescelto il sacerdote Torriani di Mendrisio (pag. 101). (L'esperienza dei Commissari vescovili durò poco). La mattina del 28 aprile una turba proveniente dalle campagne invase le vie del borgo e costrinse il prefetto Capra a rassegnare le dimissioni. Immediatamente venne istituito un governo provvisorio affidato all’ex prefetto Buonvicini. Nelle ore seguenti, i rivoltosi si diedero al saccheggio delle case dei repubblicani e di chiunque godesse fama di essere un giacobino, e la mattina dopo vennero arrestati e giustiziati ai piedi dell’albero della libertà l’abate Vanelli, il curato Castelli di Melide e l’avvocato Bartolomeo Papi (pag. 105). Il parroco di Ponte Tresa preferì allontanarsi in attesa di tempi più favorevoli. Definito nel «Registro nero» «sciente della prima rivoluzione», il suo nome compare in un rapporto che il vicario Ambrosoli di Lavena spedì al vescovo Rovelli di Como il 2 maggio 1799: «Devo render avvertita codesta Curia che il V. Parroco di Ponte Tresa egli è assente dalla sua V. Parrocchia da alcune settimane in qua per pericolo della vita, di cui veniva minacciato per averlo supposto di sentimento attaccato alla Democrazia»: dall’Archivio Vescovile di Como, Ordinariato, cart. 4 (pag. 111). SCHEDA DI DON GIUSEPPE BAGUTTI (scritta da me) Nacque in Rovio il 29 novembre 1758 da Antonio Bagutti di Giuseppe, e da Maria Falconi di Paolo. Morì in Rovio il 13 marzo 1851. Fu nominato parroco di Ponte Tresa a 26 anni e lo fu dal settembre 1784 al dicembre 1802. Era fratello di Paolo Andrea Bagutti (1771-1832), che fu ambasciatore della «libera Pieve di Riva San Vitale» presso la Repubblica cisalpina, per chiedere l’aggregazione della libera Pieve di Riva alla Repubblica Cisalpina. Nulla si sa dei suoi studi, fatti probabilmente in un seminario italiano, come accadeva a quasi tutti i preti del Ticino in quel tempo. Nell’Archivio parrocchiale di Lavena, e in copia nell’Archivio parrocchiale di Ponte Tresa, si conservano i documenti di una pesante controversia di Don Giuseppe Bagutti con Don Marco Trolli, parroco di Lavena per questioni di «diritti di stola» per il funerale di un bambino, pretesi dal Parroco di Lavena in base a un’antica consuetudine, e che Don Bagutti si rifiutava di accettare. Non la pensava così il Parroco di Lavena, che in una sua lettera al Vescovo di Como definì Don Bagutti «prete mercenario». Don Bagutti non pagò alcun diritto di stola. Non era un mercenario. Nella tomba di famiglia in Rovio si legge di lui: «Giuseppe Bagutti d’Antonio / Parroco già in Ponte Tresa / prete integro dotto». Due anni dopo la pesante diatriba con il Parroco di Lavena, Don Giuseppe Bagutti fu nominato dal governo della Repubblica Elvetica Commissario vescovile del Clero del distretto di Lugano. Qualche anno ancora dopo, la Vice Parrocchia di Ponte Tresa fu eretta in Parrocchia. Sarà proprio il Parroco di Lavena a promuovere o a favorire presso il vescovo di Como l’erezione della nuova Parrocchia, che avvenne l’11 luglio 1821 (Doc. 26 del 1821). NOTE l. L’elenco fu pubblicato per la prima volta nel 1898 a cura di Emilio Motta in BSSI (1898), 145-150 e 173-181; BSSI (1899), 7-11. L’originale dell’elenco – precisò il Motta - apparteneva a un privato luganese. 2. Nella lista, riportata dal prof massimo Chiaruttini, ci sono, oltre a Don Giuseppe Bagutti, l’arciprete di Lugano Don Francesco Riva (tutta la famiglia Riva di Lugano era cisalpina) e l’abate Vanelli Giuseppe, definito «capo del club dei Giacobbini (!) nella stamperia Agnelli e sciente della prima rivoluzione». 3. Il decreto di nomina di don Giuseppe Bagutti a Commissario vescovile del Distretto di Lugano è datato 19 aprile 1799 (Archivio Federale di Berna, Fondo Repubblica Elvetica, Esecutivo elvetico, vol. 487 e seguenti). 73 DOC. 21 Documento 21 1803 __________________________________________________________________________________ DON ANSELMO SOLDATI, DON GIUSEPPE FERRI E DON SEVERINO VASSALLI SEDOTTI DALLA POLITICA ___________________________________________________________________________ Nota. Questo documento è tratto dal Quaderno n. 6 dell’Archivio Storico di Ponte Tresa, intitolato: «Ponte Tresa 1803 / quando il Ticino divenne Cantone», Tipografia La Buona Stampa, Lugano 2003, e propriamente dal Capitolo 2, §4: «Sedotti dalla politica». DOCUMENTO (scritto da me: vedi nella «Nota» posta sotto il titolo) Don Bagutti fu quasi certamente un punto di riferimento per i giovani del suo paese che, come tutti i giovani dell’Europa, erano suggestionati dalle idee rivoluzionarie di quel tempo e folgorati dall’Astro napoleonico che le realizzava in tutta l'Europa. Quando nel 1784 giunse a Ponte Tresa come Vicario, Don Bagutti aveva 26 anni. In quell’anno Angelo Maria Stoppani ne aveva 14, i suoi fratelli Felice e Giovanni Battista rispettivamente 11 e 5, Annibale Pellegrini 28, suo fratello Bernardo 8, ed 8 anche Ercole Giani. Si può dire di don Bagutti che fu l’educatore o per lo meno l’ispiratore della futura classe politica di Ponte Tresa? Non abbiamo documenti che lo provino, ma è legittimo ipotizzarlo. Si può anche ipotizzare che, quando nel 1802 lasciò Ponte Tresa, sia stato lui ad indicare ai Tresiani un suo «degno» successore nella persona del Vicario di Vernate Don Anselmo Soldati 1, che fu Vicario di Ponte Tresa dall’aprile 1803 al novembre 1809 2. Poco dopo il suo arrivo in Ponte Tresa, il 20 maggio 1803, Don Soldati fu eletto deputato al Gran Consiglio ticinese insieme agli avvocati Annibale Pellegrini ed Angelo Maria Stoppani, suoi parrocchiani. Un bel trio politico, quello di Ponte Tresa! A Don Soldati successe come Vicario Don Giuseppe Ferri 3 di Lamone che, per la sua amicizia con l’avv. Angelo Maria Stoppani e la sua approvazione della cosiddetta «rivoluzione di Giubiasco» 4, fu arrestato il 24 novembre 1814 e tradotto nella stessa prigione di Lugano, dove poco dopo fu tradotto anche l’avv. Angelo Maria Stoppani, il capo politico della rivolta. Don Ferri, dopo essere stato interrogato due volte, il 2 e il 10 gennaio 1815, fu condannato il 23 maggio 1815 al pagamento di 400 franchi svizzeri, poi ridotti a 320. In marzo era tornato in Ponte Tresa, come risulta dai registri di amministrazione dei Sacramenti e dal verbale dell'Assemblea comunale del 27. 3. 1815 (Reg. A 1, pag. 85). Il povero de Stoppani, invece, morì in prigione nella notte tra il 14 e il 15 Genn. del 1815 5. Gli atti del processo, a cui fu sottoposto don Giuseppe Ferri, sono conservati nell’Archivio federale di Berna (AF 909). Vi si legge, tra l’altro, che a don Ferri fu chiesto se avesse tenuto «conferenze politiche», se avesse partecipato ai «torbidi dell’agosto - settembre 1814» e se avesse accolto a fucilate i soldati, che erano andati a casa sua per arrestarlo. Per smontarlo psicologicamente, gli furono rivolte anche delle domande ignobili, che non è qui il caso di riportare. È invece utile ricordare, come si ricava dagli atti del processo, che don Ferri fu accusato d’essersi presentato il 21 agosto 1814 candidato alle elezioni del Circolo della Magliasina, naturalmente da patriota contrario alla Restaurazione 6, e che non gli andò bene. ebbe solo 23 voti su 102 votanti. Né andarono meglio di lui gli altri tre candidati di Ponte Tresa: il sindaco ing. Francesco Giani, il dr. Nicola Pellegrini e il Sig. Giuseppe Pellegrini. Dopo la sconfitta di Napoleone a Lipsia e l’abolizione del suo Atto di mediazione, avvenuta il 29 dicembre 1813, nel Circolo della Magliasina s’era formato un fronte di fedelissimi alla «restaurata» Dieta elvetica, che consideravano i Tresiani come teste calde ed appoggiavano Giovanni Battista Quadri di Magliaso, che il 3 marzo 1815 diverrà Landamano del Ticino. 74 DOC. 21 Quart’ultimo della serie dei Vicari politici di Ponte Tresa fu Don Severino Vassalli 7, parente dei Vassalli che promossero la Repubblica filo-cisalpina di Riva di San Vitale. Quando il Ferri aveva nove anni, era parroco di Riva San Vitale Don Carlo Pozzi, che fece parte delle delegazione che andò a Como per esaminare la struttura e le finalità della Repubblica cisalpina. Perciò i volontari luganesi, guidati da Giulio Pocobelli e dal tresiano Girolamo Crivelli, il 4 marzo 1798 gli sfasciarono la canonica, quando assalirono Riva San Vitale. Il successore di Don Pozzi, Don Gottardo Zurini, cisalpino anche lui, in seguito, quando i Cisalpini furono «assorbiti» nel nuovo ordine politico, fece parte del primo Consiglio di Stato del Cantone Ticino nel 1803. Ne fu anzi il primo presidente. In quell’anno Don Severino Vassalli aveva 14 anni. Poi il giovane Severino entrò nel seminario di Como, dove era professore di letteratura e di teologia, e in séguito fu rettore, Don Carlo Antonio Vassalli (1734-1812), suo zio paterno, ardente cisalpino, che nel 1779 aveva fatto parte del Governo della libera Repubblica di Riva San Vitale. L’iniziazione politica di Don Severino avvenne quindi tra la Parrocchia, la famiglia e il Seminario. Perciò un gruppo di Tresiani, che sapeva tutto di lui, il 31 marzo 1817 si presentò al Parroco di Lavena per chiedergli di ottenere dal vescovo di Como l’incarico di Vicario di Ponte Tresa 8. Dopo la fine della Repubblica di Riva San Vitale, che durò ventidue giorni (dal 23 febbraio al 16 marzo 1798), molti fautori della Repubblica emigrarono. Tra costoro Giovanni Battista ed Anselmo Vassalli, rispettivamente reggente e segretario della Repubblica, che partirono per Genova senza più tornare in patria 9. Don Severino Vassalli accettò di buon grado l’incarico di Vicario di Ponte Tresa. Vi giunse con la nomina del Vescovo di Como datata 9 aprile 1817, ma vi stette meno di un anno. Poi, imitando i due Vassalli di cui s’è scritto nel precedente paragrafo, emigrò dalla Svizzera. Dall’aprile del 1822 al settembre del 1837 fu Parroco di S. Fermo di Quinto sul Lambro, oggi Quinto de’ Stampi (Milano); e dall’ottobre del 1837 fino alla morte, avvenuta il 16 luglio del 1849, fu Parroco nella Parrocchia di San Bartolomeo di Cantalupo, oggi Comune di Cerro Maggiore, provincia di Milano 10. ________________________________________________ Nota 1. Don Anselmo Soldati, figlio di Antonio e di Giacomina Jermini, nacque forse in Vernate attorno al 1762 e morì in Neggio il 16 luglio 1815. Nota 2. Da un documento datato 31 marzo 1817, conservato in originale nell'Archivio parrocchiale di Lavena (sezione Parrocchia, cart., fasc. 2) e in fotocopia nell’Archivio parrocchiale di Ponte Tresa, si sa che alcuni Tresiani presentarono al Parroco di Lavena Don Giuseppe Ambrosoli «certo sacerdote Severino Vassalli di Riva, chiedendo essere (che fosse) abilitato interinalmente a disimpegnare le fonzioni (sic) parrocchiali nella Vice Parrocchia di Ponte Tresa». Nota 3. Don Giuseppe Ferri, figlio di Giovanni Battista e di Ghezzi Antonia, nacque in Lamone il 19 dicembre 1772 e morì in Lamone il 19 Maggio 1844. Il padre e la madre di don Giuseppe erano membri di due antiche famiglie patrizie di Lamone, con cui probabilmente è imparentato, per linea materna, l’avv. Ferruccio Pelli, esponente del partito liberale ticinese. Nota 4. Dopo la sconfitta di Napoleone nella battaglia di Lipsia (16-19 ottobre 1813), fu abolito l’Atto di mediazione, con cui Napoleone aveva dato al Ticino la dignità di Cantone, e il 4 marzo 1814 fu presentato un nuovo progetto costituzionale, che divenne legge il 21 agosto di quell’anno. Poiché questa legge parve a molti un passo indietro rispetto all’Atto di mediazione, i delegati di molti Circoli ticinesi si riunirono a Giubiasco, destituirono il governo in carica, ne elessero uno nuovo e provvisorio, e il 4 settembre promulgarono una nuova Costituzione più democratica di quella del 4 marzo. La reazione del Governo federale fu immediata. Furono arrestati i capi della rivolta (Airoldi, Stoppani, ecc) e il 17 dicembre 1814 fu emanata una nuova legge, che fosse in grado di evitare «abusi di sovranità popolare», come si legge nel proclama della legge, rivolto al popolo il 20 dicembre 1814. Per i democratici del Ticino fu... un bel regalo di Natale! Nota 5. All’arresto sfuggì, anzi non fu neppure indagato, l’avv. Annibale Pellegrini, l’amico intimo di Angelo Maria Stoppani, pur essendo stato - come scrivono gli storici – l’ispiratore ideale della «rivolta» di Giubiasco. Seppe agire bene nell’ombra. Nota 6. Gli atti del processo contro don Giuseppe Ferri, Parroco di Ponte Tresa, mi sono stati gentilmente forniti in copia dal dott. Fabrizio Panzera, collaboratore scientifico dell’Archivio Cantonale di Bellinzona. Nota 7. Don Severino Vassalli nacque in Riva San Vitale l’11 febbraio 1789 da Vassalli Giovanni Battista detto il Frattino, figlio di Pietro, e da Moretti Maria Giovanna di Manfredo. Nota 8. Don Severino Vassalli fu eletto Curato di Ponte Tresa il 20. 4. 1817 (verbale dell’Assemblea comunale di Ponte Tresa, Reg. A 1, pag. 131), e si dimise il 25. l0. 1817 (verbale municipale, Reg. A l, pagg. 140-141). Nota 9. Le notizie sui Vassalli sono state tratte dal libro di Franco Macchi, «Riva S. Vitale», Ed. Comune di Riva San Vitale 1989, e da accurate informazioni ricevute dal Sig. Silvano Vassalli, Piazza Ponte 5, di Riva San Vitale. Nota 10. Le notizie sull’ultima fase della vita di Don Severino Vassalli mi sono state fornite dal Sig. Giorgio Ravizza, Via Ticino 9, Quinto de’ Stampi (Milano). 75 DOC. 22 Documento 22 28 aprile 1817 __________________________________________________________________________________ LA MUNICIPALITÀ DI PONTE TRESA CHIEDE AL VESCOVO DI COMO CHE LA VICE PARROCCHIA DI PONTE TRESA SIA ERETTA IN PARROCCHIA ___________________________________________________________________________ Nota. Questo documento si trova nell’Archivio della Curia vescovile di Lugano, nella scatola n. 1, intestata alla Parrocchia di Ponte Tresa. Argomento. Il Sindaco Antonio Stoppani e il Sig. Giani Antonio, nella qualità di Delegati del Comune di Ponte Tresa, chiedono a Mons. Carlo Rovelli, vescovo di Como, che la Vice Parrocchia di Ponte Tresa sia eretta in Parrocchia indipendente dalla Chiesa priorale di Lavena e, per ottenere quanto chiedono, dichiarano, tra l’altro, che il Parroco ha una congrua di £ 300 e trenta pertiche di buon terreno. DOCUMENTO (le parole in corsivo e tra parentesi sono aggiunte esplicative del testo) La Comune di Ponte Tresa, e per essa i di lei Delegati, desiderando che l’esistente sua Vice Parrocchia venghi eretta (sic) in Parrocchia assoluta, umiliano a V. S. Ill. ma li motivi che a tale deliberazione gli indusse, onde riconosciuti ne ottenghino il Superiore assenso. La detta Comune sino al 1683 fu sgravata da ogni peso, e dipendenza dalla Matrice, qual è la Chiesa Priorale di Lavena come anche consta dalla pratica, mediante il pagamento di £ 350, che venne effettuato per una volta tanto, e ciò dietro approvazione della Curia Vescovile di Como, per cui evenendo (avvenendo) tale erezione, non sarebbe ad alcuno di pregiudizio. La diversità di Dominio che fra la Comune di Ponte Tresa passa con Lavena è causa di spessi inconvenienti, che nel passaggio dall’uno all’altro Stato ne derivano, quali da se soli bastar dovrebbero per conseguire l’intento. In ponto (in quanto) poi alla Congrua, di cui deve essere fornita la Parrocchia, ella è di £ 300 in denaro, e possiede circa trenta pertiche di fondo dei migliori nel territorio, come si potrà verificare al caso di desiderasse. Nell’atto che sperano tal grazia, godono di rassegnarsi con ogni rispetto, e venerazione. Como li 24 Aprile 1817 Antonio Stoppani Sindaco Delegato Antonio Giani Delegato (e Segretario comunale) 76 DOC. 23 Documento 23 25 giugno 1818 ________________________________________________________________________________ LETTERA DEL PARROCO DI LAVENA E DEL VICECURATO DI PONTE TRESA AL VESCOVO DI COMO PERCHÉ ERIGA LA VICE PARROCCHIA DI PONTE TRESA IN PARROCCHIA INDIPENDENTE ___________________________________________________________________________ Nota. L’originale di questo documento, che dovrebbe trovarsi nella Curia vescovile di Como, non è stato ancora ivi rintracciato e catalogato. Il seguente testo è stato riportato da una copia dell’originale, esistente nell’Archivio parrocchiale di Lavena, Settore Parrocchia, cartella 1, fascicolo 2. Il documento è stato qui riportato integralmente. I puntini sospensivi sono nell’originale del testo. È stata modificata la punteggiatura del testo solo dove era strettamente necessario, per una più rapida e migliore lettura del documento. Le aggiunte tra parentesi e in corsivo sono delle aggiunte esplicative fatte da me al testo. Argomento. Don Giuseppe Ambrosoli, Parroco Priore di Lavena, e don Giuseppe Navoni, Vice Curato di Ponte Tresa, quest’ultimo «autorizzato» dalla Municipalità di Ponte Tresa, si rivolgono al Vescovo di Como, Mons. Carlo Rovelli, per spiegargli lo stato dei rapporti tra la Parrocchia di Lavena e la Vice Cura di Ponte Tresa, e per chiedergli l’erezione della Vice Cura di Ponte Tresa in Parrocchia indipendente. DOCUMENTO (il testo originale è in italiano, meno il rigo introduttivo e i righi conclusivi del documento) In Actis huius Curiae E.alis Comi, inter reliquia reperitur ut sequiter, videlicet: (Negli Atti di questa Curia vescovile di Como si trova tra l’altro quanto segue, cioè): La Municipalità e Popolo di Ponte Tresa da molto tempo desidera di erigere in Parrocchia Titolare la sua Vice Cura di S. Bernardino. Il solo ostacolo frappostosi finora all’effettuazione di questo suo progetto e desiderio si è l’allegazione de’ Sig.ri Priori di Lavena di aver diritto di fare le Parrocchiali funzioni nel giorno del (Santo) Titolare di detta Vice Cura, ed in caso di invito ne’ Funerali, di percepire il doppio degli altri invitati. Questi Diritti da molto tempo non vengono eserciti (esercitati) dai Sig.ri Priori di Lavena, ed in occasione del funerale del fu Girolamo Stoppani seguito (svoltosi) il 30 7bre 1787 il Sig.r D. Trolli di Lavena, a nome di suo fratello D. Marco Priore allora assente dalla Parrocchia, adducendo di aver diritto della stola per detta funebre funzione, il Sig.r D. Giuseppe Bagutti, allora Vice Parroco, gli fu ciò negato (glielo negò) dicendo, che constavagli non aver il Sig.r Priore tale diritto. Il Sig.r Priore ebbe di ciò gran dispiacere, ma si tacque, e nessuno più v’eseguì in seguito diritti in detta Vice Parrocchia. L’Istromento infatti del 25 Aprile 1681 di convenzione fatta con Lavena, annesso alla presente, pare provare sufficientemente che, se i Priori e Comune di Lavena avessero avuti altri diritti fuori di quelli in questione, se li sarebbero riservati. E pare che, se si fosse ancora in qualche modo considerata la Vice Cura Figlia dipendente da Lavena, non sarebbe stata sciolta da ogni obbligazione. Pare dunque che col pagamento effettuato di £ 350 la Vice Cura di Ponte Tresa siasi liberata da qualunque dipendenza. Inoltre, come appare dalla memoria unita parimenti alla presente convenzione, nel 1720 e 1721 il Sig.r D. Ambrogio Crivelli, Priore di Lavena, fece una causa contro il Sig.r Vice Curato e Uomini di Ponte 77 DOC. 23 Tresa. E come scorgesi dal precetto intimato ai medesimi, egli inalberò tutte le sue pretese, Diritti…, ma la Curia Vescovile di Como ha detto e decretato doversi mantenere il Sig.r Vice Curato come quasi in possesso di esercire (esercitare) la Vice Cura di Ponte Tresa… e non lasciò detto decreto od ordinanza altra ragione che sulla primizia. Ma, avendo poi considerato che né anche (neanche) sulla primizia il Sig.r Priore Crivelli suddetto aveva diritto, si tacque per sempre, e pagò le spese della causa, a cui fu dalla Curia stessa condannato. Comunque per altro sia la cosa, desiderando ora più che mai la Municipalità di Ponte Tresa l’erezione della sua Vice Cura in Parrocchia Titolare, li Sig.ri D. Giuseppe Navoni, attuale Vice Curato, autorizzato dalla Municipalità di Ponte Tresa, come da atto (del) 24 or scorso maggio, all’oggetto di scanzare (al fine di evitare) litiggi (sic), e di conservare la pace e buona armonia, che al presente godesi tra loro e tra i rispettivi suoi Parrocchiani, hanno amichevolmente convenuto e convengono quanto segue. Il Sig.r D. Giuseppe Navoni, a nome della Municipalità (di Ponte Tresa), si obbliga di riconoscere come riconosce per Matrice la Chiesa Parrocchiale di Lavena, Pieve di Marchirolo, si è come è (così come è) riconosciuta dai Sig.ri Prevosti di Marzio e di Ardena, cioè si obbliga ad intervenire alle Sacre Funzioni del Sabbato Santo, del Corpus Domini e del (Santo) Titolare di detta Chiesa di Lavena, S. Pietro, in ogni anno. E il Sig.r D. Giuseppe Ambrosoli, Priore attuale di Lavena e Vicario Foraneo, rinunzia ad ogni qualunque diritto che competere gli possa sulla Vice Cura di Ponte Tresa, e dona il pieno suo assenso acciò detta Vice Cura venga eretta dalla Curia Vescovile di Como in Parrocchia Titolare mediante un qualche compenso per una volta tanto; per il quale compenso li sottoscritti si rimettono entrambi alla decisione dell’Ill.mo e Rev.mo Sig.r Canonico Riva, loro degnissimo Vicario Generale, approvando fin d’ora e dichiarandosi taciti e contenti di stare in tutto e per tutto a ciò che si compiacerà di stabilire e giudicare nella sua saggezza. Finalmente pregano ed invitano l’Ill.mo e Rev.mo Monsignor Carlo Rovelli, loro Vescovo merit.mo (meritatissimo), acciò voglia degnarsi di apporvi un Decreto di approvazione a questa convenzione, acciò abbia vigore di legge in perpetuum. E si sono sottoscritti. In Lavena li 25 Giugno 1818 Giuseppe Ambrosoli Parroco Priore di Lavena P.te Giuseppe Navoni Vice Curato di Ponte Tresa Concordat cum originali existente in Actis huius Curiae Episcopalis (La copia concorda con l’originale esistente negli Atti di questa Curia Vescovile) Datum Comi ex Palatio Episcopali die 22 Augusti 1828 (Dato in Como, dalla Sede vescovile, il giorno 22 Agosto 1828) 78 DOC. 24 Documento 24 5 luglio 1818 __________________________________________________________________________________ LA MUNICIPALITÀ DI PONTE TRESA S’IMPEGNA A PAGARE IN PERPETUUM LA CONGRUA AL PARROCO DI PONTE TRESA ___________________________________________________________________________ Nota. Questo documento si trova in copia nell’Archivio parrocchiale di Ponte Tresa. Argomento. Nonostante l’impegno finanziario della Municipalità, registrato in questo Doc. 24, il decreto di erezione della Vice cura di Ponte Tresa in Parrocchia indipendente fu firmato solo tre anni dopo, l’11. 7. 1821 (Doc. 26), e non da Mons. Carlo Rovelli, a cui ci si era inizialmente rivolti, ma dal suo successore, Mons. Giovanni Battista Castelnuovo. DOCUMENTO La Municipalità di questa Comune dichiara essersi obbligata in perpetuum di pagare al proprio Parroco in supplemento di congrua l’annuale somma di £ 250 di Milano, e per risoluzione di oggi detta Municipalità si è obbligata di fare all’attuale suo parroco D. Giuseppe Navone l’accrescimento di £ 50, e porta la detta congrua per il medesimo a £ 300 di Milano, e ciò in compenso dei suoi Serviggi in tutto di aggradimento di questa Popolazione. Per la Municipalità Antonio Stoppani Sindaco (Antonio) Giani Segretario RISCONTRO DEL DOCUMENTO 24 in due verbali municipali del 1818, già presentati nel vol. 3 dell’Archivio Storico di Ponte Tresa intitolato: «I verbali delle sedute municipali e delle Assemblee comunali di Ponte Tresa del 1800, a cura di Francesco Dario Palmisano, 2a edizione, Ponte Tresa 2003, pag. 32 e pag. 35. 1. Verbale del Municipio del 20. 5. 1818, Reg. A 1, pag. 32. La Municipalità delega il Curato Don Giuseppe Navoni ad ottenere dal Vescovo di Como il decreto di erezione di Ponte Tresa in Parrocchia. Il Vescovo si trova a Lavena per amministrare le Cresime. Don Navoni è autorizzato anche ad ottenere dal Parroco di Lavena la rinunzia a quei diritti, che da secoli la Parrocchia di Lavena esige dalla quasi Parrocchia di Ponte Tresa. 2. Verbale del Municipio del 13. 9. 1821, Reg. A 1, pag. 35. Si è discusso sull’erezione della Vice Parrocchia di Ponte Tresa in Parrocchia indipendente dalla Parrocchia di Lavena: a. Il Sindaco presenta l’atto di consenso del Parroco di Lavena per l’erezione della Cura di Ponte Tresa in Parrocchia «mediante il compenso di £ 100 milanesi per i suoi diritti aventi sopra questa Cura in qualità di Parroco». b. «Il Sindaco presenta anche l’Istromento di abdicazione di detto Sig. Priore (Parroco di Lavena) inerente a detta Cura, datato 11. 7. 1821, da cui rilevasi il decreto aulico per l’assenso alla separazione di questa Cura dalla Parrocchia di Lavena, come pure il decreto di erezione della Parrocchia… Viene pure il detto Istromento depositato nell’Archivio di questa Municipalità». c. «La Municipalità ha pure ordinato di farne registro nel libro parrocchiale tanto dell’annuncio (del consenso) del Signor Priore quanto del decreto di Mons. Vescovo. 79 DOC. 25 Documento 25 Excursus storico __________________________________________________________________________________ BREVE STORIA DEGLI ATTI CHE PRECEDETTERO L’EREZIONE DELLA PARROCCHIA DI PONTE TRESA ___________________________________________________________________________ Nota. I quattro documenti contenuti nelle prossime tre pagine sono tratti dalle pagine 271 – 274 di Gianpiero e Cinzia Buzzi, Lavena Ponte Tresa. Vicende e Documenti, Edizione Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Lavena, 1990. Argomento. I seguenti documenti, conservati nell’Archivio parrocchiale di Lavena, tracciano una breve storia della «guerra di indipendenza» dei Tresiani - mi si scusi il termine – per liberarsi dalla sudditanza spirituale a Lavena. I primi due documenti (Breve storia e Convenzione del 25. 6. 1618) possono essere letti in parallelo con i documenti riportati in questo volume: Doc. 5 del maggio 1586; Doc. 10 del 3 marzo 1610; Doc. 23 del 25 giugno 1818 e Doc. 24 del 5 luglio 1818. In quanto ai due documenti datati 13. 8. 1818 e 25. 8. 1818, citati nelle pagine seguenti, sono gli ultimi finora reperiti negli Archivi e precedono l’erezione della Parrocchia di Ponte Tresa (Doc. 26 dell’11 luglio 1821). BREVE STORIA Una parte di autonomia dalla Chiesa matrice di Lavena l’ebbe già nella seconda metà del ‘500. Quando giunse in visita pastorale il vescovo Feliciano Ninguarda nel 1591, a Ponte Tresa vi era il «presbitero Andreas Cagna, vicecuratus sancti Bernardini Pontis Tresae» 1. La popolazione aveva già il diritto di eleggere il suo vice curato: lo si vede da un atto rogato il 21 aprile 1602 dal notaio Gerolamo Crivelli (padre del futuro Priore di Lavena Giovanni Ambrogio). Con questo atto i terrieri di Ponte Tresa elessero loro vicecurato il sacerdote Defendente Azzi e stabilirono il suo salario in 15 soldi annui per ciascuna anima (abitante) 2. Ma la completa indipendenza si fece attendere per molto tempo. Il 25 aprile 1681 la Comunità pagò al priore Giovanni Ambrogio Crivelli lire imperiali 350 affinché fosse lasciata maggior libertà al proprio vicecurato 3. Il periodo più caldo fu attorno al 1784 e si ebbero contese, agitazioni e richieste di smembramento dalla priorale di Lavena. Il 25 giugno 1818 vi fu un accordo tra il priore don Giuseppe Ambrosoli ed il vicecurato di Ponte don Giuseppe Navoni, atto preparatorio per l’erezione della nuova Parrocchia, caldeggiata dal Capitano reggente di Lugano e dal canonico Leone Stoppani, avvenuta il giorno 11 luglio 1821. L’atto, che si trova in copia autenticata presso l’archivio parrocchiale di Lavena, viene riportato qui di seguito. CONVENZIONE del 25. 6. 1818 PER L’EREZIONE DELLA PARROCCHIA «La Municipalità e Popolo di Ponte Tresa da molto tempo desidera erigere in Parrocchia Titolare la sua vicecura di San Bernardino. Il solo ostacolo frappostosi sinora all’effettuazione di questo suo progetto e desiderio si è l’allegazione dei Signori Priori di Lavena di aver diritto di fare le parrocchiali funzioni nel giorno del titolare di detta vice cura ed, in caso d’invito nei funerali, di percepire il doppio degli altri invitati. «Questi diritti da molto tempo non vengono esercitati dai Signori Priori di Lavena ed in occasione del funerale del fu Girolamo Stoppani seguito il 30 Settembre 1787 il Signor D. Trolli, a nome di suo fratello Don Marco, Priore allora assente dalla Parrocchia, adducendo di aver diritto della stola per detta funebre funzione, al Signor Don Giuseppe Bagutti, allora Vice Parroco gli fu ciò negato dicendo 80 DOC. 25 che constavagli non avere il Signor Priore tale diritto. Il Signor Priore suddetto ebbe di ciò gran dispiacere, ma si tacque e nessuno più vi eseguì in seguito diritti in detta Vice Parrocchia. «L’instromento infatti del 25 Aprile 1681 di convenzione fatta con Lavena pare provare sufficientemente che, se i Priori e Comune di Lavena avessero avuto altri diritti fuori di quelli in questione, se li sarebbero riservati. E pare che se si fosse ancora in qualche modo considerato la vice cura figlia dipendente di Lavena, non sarebbe stata sciolta da ogni obbligazione. Pare adunque che col pagamento effettuato di lire 350 la Vice Cura di Ponte Tresa siasi liberata da qualunque dipendenza. «Inoltre, come appare dalla memoria unita parimenti alla presente convenzione, nel 1720 e 1721 il Signor Don Giuseppe Ambrogio Crivelli Priore di Lavena fece una causa contro il signor Vice Curato e uomini di Ponte Tresa. E come scorgesi dal precetto intimato ai medesimi, egli inalberò tutte le sue pretese, diritti... et caetera. Ma la Curia vescovile di Como ha detto e decretato doversi mantenere il Signor Vicecurato come quasi in possesso di esercire la Vice Cura in Ponte Tresa... e non lasciò detto decreto, od ordinanza, altra ragione, che sulla primizia, ma avendo poi considerato che neanche sulla primizia il Signor Priore Crivelli suddetto aveva diritto, si tacque per sempre, e pagò le spese della causa, a cui fu dalla Curia stessa condannato. «Comunque per altro sia la cosa, desiderando ora più che mai la Municipalità di Ponte Tresa, come da atto 24 or scorso maggio, all’oggetto di scansare litigi, e di conservare la pace e buona armonia, che al presente godesi tra loro e tra i rispettivi suoi parrocchiani, hanno amichevolmente convenuto e convengono quanto segue: «Il Signor Don Giuseppe Navoni a nome della Municipalità si obbliga di riconoscere, come riconosce, per matrice la Chiesa Parrocchiale di Lavena Pieve di Marchirolo si come è riconosciuta dai Reverendi Signori Curati di Marzio e di Ardena, cioè si obbliga di intervenire alle sacre funzioni del Sabato Santo, del Corpus Domini e del Titolare di detta Chiesa San Pietro in ogni anno. «Ed il Signor Don Giuseppe Ambrosoli Priore attuale di Lavena e Vicario Foraneo rinunzia ad ogni e qualunque diritto che competere gli possa sulla Vice Cura di Ponte Tresa, e dona il pieno suo assenso acciò detta Vice Cura venga eretta dalla Curia Vescovile di Como in Parrocchia Titolare mediante un qualche compenso per una volta tanto, per il quale compenso li sottoscritti si rimettono entrambi alla decisione dell’Illustrissimo e Reverendissimo Signor Canonico Riva, loro degnissimo Vicario Generale, approvando fin d’ora, e dichiarandosi taciti, contenti di stare in tutto e per tutto a ciò che si compiacerà di stabilire e giudicare nella sua saggezza. «Finalmente pregano ed invitano l’Illustrissimo e Reverendissimo Monsignor Carlo Rovelli loro Vescovo, acciò voglia degnarsi di apporvi un Decreto di approvazione a questa convenzione acciò abbia vigore di legge in perpetuo. E si sono sottoscritti in Lavena li 25 Giugno 1818 Giuseppe Ambrosoli Parroco Priore di Lavena Prete Giuseppe Navoni Vice Curato di Ponte Tresa» 4 13. 8. 1818 SUPPLICA DELLA MUNICIPALITÀ DI PONTE TRESA AL GOVERNO DEL REGNO LOMBARDO «Reggio Imperiale Governo del Regno Lombardo «La comune di Ponte Tresa nel Cantone Ticino, Confederazione Elvetica, limitrofa alla frazione di Ponte Tresa comune di Lavena, distretto XIX, provincia di Como, da circa 300 anni si elegge da sé il proprio Viceparroco che amministra indipendentemente da qualunque altro legame li S.S. Sacramenti, et esercisce ogni altra parrocchiale funzione, desidererebbe di eriggere (sic) la Viceparrocchia in Curia titolare. «Ebbe a tale scopo a ricorrere alla Curia Vescovile di Como la quale per quanto ad essa vi appartiene è disposta a divenire a tale desiderata erezione. Siccome però la Vicecura ab antiquo, e nella cessione seguita dei 4 ex Balliaggi Italiani alli Svizzeri nel 1512, venne smembrata da quella di Lavena che conservò qualche diritto di stola, il quale per altro da 30 e più anni non venne esercito 81 DOC. 25 (esercitato), così la Curia Vescovile suddetta, per non incontrare alcuna ostativa (impedimento), desidererebbe il Regio placet da questo Imperial Regio Governo che è l’oggetto per cui ora la prefata Municipalità ricorre. Essa ottenne dall’attuale parroco di Lavena il pieno assenso che fu presentato alla Curia suddetta da cui è dipendente, ed in prova di tale adesione lo stesso parroco è sottoscritto alla presente. «Spera quindi la Municipalità ricorrente che il Regio Imperial Governo vorrà degnarsi di accordare il suo assenso per l'erezione sudetta, rassegnandosi col più profondo rispetto. Per la Municipalità il Sindaco Presidente A. Stoppani, Giani, Segretario Giuseppe Parroco Ambrosoli» 4 25. 8. 1818 LETTERA DEL VESCOVO DI COMO AL GOVERNO LOMBARDO Anche se la richiesta era stata sottoscritta dal prevosto di Lavena don Giuseppe Ambrosoli, il Delegato Provinciale in data 18 agosto chiedeva conferma al Vescovo di Como Monsignor Carlo Rovelli, che il 25 agosto rispondeva con questa lettera: «Como 25 agosto 1818 «Al Signor Imperiale Regio Delegato Provinciale Richiesto con pregiata nota di questa Regia Imperial Delegazione del 18 corrente N. 18196/1683 a proporre i miei divisamenti sull’unita supplica della Municipalità di Ponte Tresa, riconosco vero quanto viene ivi asserito sull’antico incontroverso diritto di eleggersi un Viceparroco per il libero indipendente esercizio delle incombenze parrocchiali. «Cotesta erezione di un Viceparroco non è però stata concessa che colla riserva di alcuni diritti tanto onerosi che onorifici in favore della chiesa matrice di Lavena sopra di che, essendo in addietro insorte varie controversie, l’attuale parroco di detto luogo non ha creduto di dover accordare la sua annuenza alla erezione della suddetta Parrocchia titolare che mediante un’amichevole convenzione colla Municipalità ricorrente che tolga l’adito ad ogni futuro dissidio. «Non essendo però in arbitrio dei Parroci di stipulare e transigere sopra i diritti dei loro Benefici, e molto meno di obbligare i loro successori, non si è creduto di dover avere nessun riguardo ad una tale convenzione prima che a termini dei veglianti regolamenti venga riconosciuta e sanzionata dalle autorità competenti. «In seguito alla superiore approvazione, stante il consenso del Parroco della Chiesa Matrice, il numeroso popolo di Ponte Tresa, la lunghezza e difficoltà della strada fra i due territori interposta ed il già seguito assegno d’una congrua dotazione, si crede ora di poter divenire giuste le canoniche disposizioni, alla dimandata erezione. Carlo, Vescovo di Como» 5 La nuova Parrocchia venne eretta il giorno 11 luglio 1821. _________________________________ Note del Capitolo 25 1) Santo Monti, «Atti della Visita Pastorale Diocesana di F. Feliciano Ninguarda Vescovo di Como (1589-1593)», Como, 1895 - 1898, pag. 362. 2) Archivio Parrocchiale di Lavena. 3) Altri hanno scritto lire 385, dalla documentazione risultano lire 350. 4) Archivio parrocchiale di Lavena, Settore Parrocchia. 5) A. S. C. (Archivio di Stato Como), Fondo Prefettura, cart. 3369. 82 DOC. 26 Documento 26 11 luglio 1821 __________________________________________________________________________________ DOCUMENTO DI EREZIONE DELLA VICE CURA DI PONTE TRESA IN PARROCCHIA INDIPENDENTE ___________________________________________________________________________ NOTA. Questo documento si trova nell’Archivio vescovile di Lugano, nella scatola n. 1 intestata alla Parrocchia di Ponte Tresa. Nella pagina 2 documento ci sono quattro «addenda» da scegliere per la stesura definitiva del documento, che comunque risulta approvato in data 11 luglio 1821. Pontis Tresiae Erectio Paroecia Abbrev.a mei Caroli Sironi P. Cancellarij Ep.alis In Nomine Domini N.ri Jesu Christi. Amen. Anno ejusdem Nativitatis 1821. Ind.e IX. die vero Mercurii 11. – mensis Julii. Pontif.s auctorit. SS.mi D.ni N.ri Pij divina Providentia Papae VII anno eius XXII. Coram Rev.mo D.no Ant.o Luraschi Praeposito S. Fidelis huius R. Civitatis, Sacrae Theologiae Doctoris, ac Ill.mi et Rev.mi D. D. Joannis Bapt.ae Castelnuovo, Dei et Apostolicae Sedis gratia Sanctae Novocomensis Ecclesiae Episcopi, Vicario G.nli exist.e in Aula eius solitae audientiae sita in Pal.o Ep.ali Comi. Comparuit D. P.ber Aloijsius Merini Coad.r huius Curiae Ep.alis in hac parte tamquam Missus, Nuntius, [substitutus a Rev.do D.no Jo. Josepho Canco. Perlasca Pro.ra G.li] Communitatis Pontis Tresiae Plebis Marchiroli Ditionis Helveticae huius Comensis Dioecesis ad inf.ta specialiter constitutus per Chirografum mandati, et Procuram diei 22 Juii 1818 et substitutionis diei 6 Julii currentis, quod facto produxit, et in Actis huius Curiae Ep.alis existent. tenoris inferius inferendi, eidemque (pag. 2) D.no Vicario Gen.li nomine dictae Communitatis loci Pontis Tresiae humiliter exposuit, et exponit, quemadmodum cognita necessitate providendi Spiritualibus illius Populi indigentiis, attenta idoneorum Ministrorun penuria, ex quo fit, ut procuratis identidem idoneis, et habilibus Vice Parochis ob modicitatem Praebendam, ac praesertim ob eiusdem Vice Paroetiae ammobilitatem, et dependentiam a Priore Lavenae frequenter, ut evenit a Vice Paroetia p.ta (praedicta) recesserint, Erezione della Parrocchia di Ponte Tresa Breve scritto da me Carlo Sironi, primo (?) Cancelliere vescovile. Nel nome del Signore Nostro Gesù Cristo. Amen. Nell’anno 1821 della sua Nascita, Indizione IX, giorno 11, mercoledì, mese di Luglio. Per autorità del SS. Nostro Signore, per divina Provvidenza papa Pio VII, nell’anno XXII del suo pontificato. Alla presenza del Rev.mo Don Ant. Luraschi, Prevosto di S. Fedele di questa Regia Città, Dottore in sacra Teologia, e del Vicario Generale dell’Ill.mo e Rev.mo Mons. Giovanni Battista Castelnuovo, per grazia di Dio e della Sede apostolica Vescovo della santa Chiesa Novocomense, presente nell’Aula della sua solita udienza, situata nel palazzo vescovile di Como. Comparve il sacerdote Don Luigi Merini, Coadiutore di questa Curia Vescovile, nella sua qualità di Inviato, Messaggero, e Procuratore [sostituito dal Rev. Signor Canonico Giovanni Giuseppe Perlasca, con Procura generale] della Comunità di Ponte Tresa, della Pieve di Marchirolo, del Dominio Elvetico, di questa Diocesi di Como, personalmente costituito a quanto è infrascritto con atto chirografo del mandato, e con Procura del 22 luglio 1818, e di sostituzione datata 6 luglio corrente, (documento) che produce ed esiste nella forma che segue negli Atti di questa Curia vescovile, (pag. 2) al Vicario Generale, a nome della detta Comunità di Ponte Tresa umilmente espose, ed espone, siccome aveva conosciuta la necessità di provvedere ai bisogni spirituali di quel Popolo, considerata la penuria di Ministri idonei, per cui avviene che, procurati di quando in quando degli idonei ed abili Vice Parroci, per la pochezza della prebenda, e soprattutto per pochezza della Vice Parrocchia, e per la dipendenza della stessa Vice Parrocchia dal priore di Lavena, frequentemente avvenne che (i Vice parroci) si siano dimessi, e pertanto la suddetta Comunità fu priva di 83 DOC. 26 prohindeque praedicta Communitas a Spiritualibus Subsidiis destituta fuerit, unde initis provide Consiliis optimum duxerunt, praemissa congrua dotatione pro Parochi Titularis dictae Communitatis Pontis Tresiae manutentione preces porrigere tunc Ill.mo, et Rev.mo D.no D.no Carolo Rovelli Ep.o Comensi felicis recordationis, et etiam Proc.rio nomine ut supra porrigunt Ill.mo, et Rev.mo D.no D.no Episcopo pro Communitatis dismembratione et omnimoda, et independenti segregatione a Paro.li Ecclesia S. Petri dicti loci Lavenae, et independentem Parochialem propriae Ecclesiae Sussidi spirituali, per cui dopo aver ragionato sul come provvedere, conclusero che la cosa migliore fosse, dopo aver costituita una congrua per la dotazione di un Parroco di detta Comunità di Ponte Tresa, pregare il Rev.mo e Ill.mo Rev.mo Mons. Carlo Rovelli, allora Vescovo di Como, di felice memoria, e in séguito, a nome del Procuratore come sopra, ora rivolgono istanza al Rev.mo Mons. Vescovo, di provvedere alla divisione della stessa Comunità, alla separazione dalla Chiesa parrocchiale di S. Pietro di Lavena, e alla erezione della propria Chiesa di S. Bernardino in Chiesa parrocchiale indipendente (pag. 3) S. Bernardini cum juribus, praeminentiis, et honoribus ad quascumquas Parochiales Titulares Ecclesias spectandis, et competendis, et prout latius ex supplici libello tenoris sequentis videlicet (pag. 3) con i diritti, le preminenze e gli onori che spettano e competono a qualsiasi Chiesa parrocchiale titolare, e come più ampiamente si ricava dal libello della supplica del tenore seguente, cioè: Ponatur A Tenor vero Chirografi datationis est sequentis ordinis. Si ponga A Il tenore della datazione del Chirografo è del seguente ordine. Ponatur B Tenor autem approbationis procurae de quibus supra Ecclesiasticae Cancelleriae Aulicae est. Si ponga B Il tenore di approvazione della procura di cui sopra è dell’Aula della Cancelleria Ecclesiastica. Ponatur C Exposuit insuper dictus D. Comparens Procuratorio nomine quo supra quemaqdmodum praemissorum vigore, et vigore prefati supplici Libelli a Rev.mo D. Vicario Gen.li Claudio Riva tunc temporis existen. data fuerunt litterae Delegationis D. Priori V. Foraneo Vicariatus Lavenae, a quo responsum fuit tenoris sequentis, videlicet. Si ponga C Inoltre il D. che compare come Procuratore, come detto sopra, espose quanto doveva in vigore delle premesse, e in vigore del suddetto Libello di supplica redatto dal Rev.mo Claudio Riva, allora Vicario generale, a cui furono consegnate le lettere della Delegazione del Signor Priore e Vicario Foraneo del Vicariato di Lavena, il cui responso fu del tenore seguente. Ponatur D Quibus omnibus perspectis D. Comparens Procuratorio nomine quo supra humiliter petiit et requisivit, ac requirit a praedicto Ill.mo D. Vicario Gen.li quatenus velit, et dignetur providere spiritualibus dictae Communitatis indigentiis, retentaque superius memorata ac descripta dotatione pro Titulari eiusdem Parocho, dictum Titularium, ac Homines loci Pontis Tresiae a Territorio loci Lavenae in spiritualibus dismembrare, et Si ponga D Esaminato tutto questo, il D. che compare come Procuratore, umilmente chiese e fece istanza, e la fa all’Ill.mo Signor Vicario Generale, perché voglia e si degni di provvedere alle necessità spirituali della detta Comunità, ritenuta la su ricordata e descritta dotazione stabilita per il Parroco Titolare, perché il Titolare e gli Uomini di Ponte Tresa siano divisi e separati spiritualmente dal territorio di Lavena, (pag. 4) separare, eorumque Ecclesiam S. Bernardini in veram et Titularem Parochiam erigere et elevare cum omnibus juribus, praeminentiis et honoribus ad quascumquas Parochiales Titulares Ecclesias spectand. et competend. aliaque in praemissis, et circa praemissa magis opportuna, et necessaria decernere et expediri mandare. p.tus D. Vicarius G.nlis visis, ut dixit, juribus ut supra productis, sibique antea delatis, constitoque sibi ex deductis legitimis et sufficientibus causis providendi spirituali (pag. 4) e di separare, e quindi erigere ed elevare la loro Chiesa di S. Bernardino in vera Parrocchia titolare, con tutti i diritti, le prerogative e gli onori che spettano e competono a tutte le Chiese Parrocchiali Titolari, e le altre cose premesse, tra cui la più opportuna e necessaria, decretare e definire e incaricare. Il detto Signor Vicario generale esaminati, come disse, i diritti sopra prodotti e a lui prima presentati, e constatate legittime e sufficienti le cause della provvisione spirituale di detta Comunità e degli Uomini di Ponte 84 DOC. 26 dictae Communitatis et Hominum Terrae Pontis Tresiae commodo Ecclesiam p.tam S. Bernardini loci Pontis Tresiae Vice Parochialem Ecclesiam Priorali S. Petri Lavenae a dicta Priorali Ecclesia S. Petri Lavenae praedicta divisit, dismembravit et segregavit, eamque divisam, et dismembratam in veram Parochialem Ecclesiam Titularem cum cura Animarum pro Hominibus, et Populo Territorii Loci Pontis Tresiae predicti, cum Fonte Baptismali, Caemeterio ac Jure tumulandi, aliisque Insignibus, et juribus ad curam animarum spectantibus, et competentibus erexit, et elevavit, eidemque sic erectae, et elevatae Populum, et Incolas, ac Habitatores loci, et Territorii Pontis Tresiae at intra fines ejusdem Communitatis assignavit, et assignat, Tresa, volentieri, per il vantaggio della Comunità e degli Uomini di Ponte Tresa, divise, separò e disgregò la predetta Chiesa Vice parrocchiale di S. Bernardino di Ponte Tresa dalla Chiesa Priorale di S. Pietro di Lavena, e la suddetta Chiesa divisa e separata eresse in vera Chiesa Parrocchiale Titolare con cura delle Anime per gli Uomini e per il Popolo del Territorio di Ponte Tresa, con il Fonte battesimale, il Cimitero e il diritto di sepoltura, e con le altre prerogative e i diritti spettanti e competenti per la cura delle anime, e assegnò ed assegna alla suddetta Parrocchia così eretta ed elevata il Popolo, i Dimoranti e gli Abitanti del luogo (del paese di Ponte Tresa) e del suo Territorio nei confini della stessa Comunità, (ed) assegnò ed assegna (alla nuova Parrocchia) (pag. 5) bonaque et jura in praedicta Dotatione pro dote, et congrua Parochi Titularis substentatione assignata eidem aggregavit, et incorporavit Jus nominandi et elegendi pro tempore Parochos communitati, et Hominibus capit.s familias eam constituentibus, ac in ea vocem et votum habentibus perpetuo reservavit, qui tamen Parochus, at (?) Parochi coram D. D. Episcopo, seu ejus Vic. Generali intra tempora a jure statuta praesentari debeant, ne praevio Examine a R. R. P. P. Examinatoribus ad Sacrosanti Concil. Trid. praescriptum idonei renuntiati, canonice servatis servandis institui debeant: (pag. 5) come dote i beni e i diritti citati nella predetta dotazione, e la congrua del Parroco Titolare, assegnata per la sua sostentazione; (inoltre) aggregò e incorporò: il diritto di nominare ed eleggere i Parroci pro tempore per la Comunità da parte dei Capifamiglia aventi diritto di parola e di voto (nella Comunità), diritto riservato in perpetuo. Tuttavia il Parroco e i Parroci devono presentarsi a Monsignor Vescovo o al suo Vicario Generale nel tempo stabilito dal diritto (canonico), non prima che siano giudicati idonei mediante l’Esame davanti ai Reverendi padri Esaminatori, secondo il prescritto dal Sacrosanto Concilio di Trento. reservando prout reservavit at reservat favore praedictae Matricis Ecclesiae S. Petri loci Lavenae praedictae, eiusque Parocho Priori illesa, et intacta omnia jura ad eandem Matricem Ecclesiam spectand., at competen., Riservando, come riservò e riserva a favore della predetta Chiesa Matrice di S. Pietro di Lavena e al suo Parroco, illesi ed intatti tutti i diritti che spettano e competono alla stessa Chiesa Matrice. reservando insuper prout reservavivit et reservat sibi, suisque successoribus jus declarandi, agendi, decidendi, interpretandi, at commutandi leges praesentis dismembrationis, et erectionis si at prout juris fuerit. Et de praedictis Actum, ut supra praesentibus pro testibus D. D. Carlo Alliuti fil. qm Victoris, et Petro Ciriani fil. Josephi cubicularij praedicti D. Vicarii G.nlis, notis et idoneis. Riservando inoltre a sé (al Vescovo) e ai suoi successori, come riservò e riserva, il diritto di dichiarare, agire, decidere, interpretare, commutare il decreto della presente separazione ed erezione, se e come il diritto lo richiedesse. Di quanto sopra è scritto fu redatto l’Atto alla presenza dei testimoni Monsignor Carlo Alliuti figlio del fu Vittorio, e Pietro Siriani figlio di Giuseppe, cubiculario del Rev. Signor Vicario Generali. I testimoni sono noti ed idonei. 85 DOC. 27 Documento 27 1865 __________________________________________________________________________________ L’AVV. LEONE DE STOPPANI TRASFORMA L’ORATORIO DELL’IMMACOLATA IN SALONE DI RICEVIMENTO DELLA SUA VILLA __________________________________________________________________________________ Nota. Il Documento 27 comprende: - il verbale 12. 12. 1865 della Municipalità di Ponte Tresa su quella che fu definita la «demolizione dell’Oratorio della Beata Vergine Immacolata»: il verbale si trova nel registro delle A 5 delle Sedute municipali, pag. 146; - l’attestato di nobiltà della famiglia de Stoppani, datato 1722, da cui si ricava che l’Oratorio dell’Immacolata fu costruito nel 1670: l’attestato è conservato nell’Archivio parrocchiale di Ponte Tresa. Argomento: Nel corso del 1865 l’avv. Leone de Stoppani trasformò in salone di ricevimento l’Oratorio dell’Immacolata della villa de Stoppani, che era stato eretto nel 1670 dal suo antenato Gerolamo de Stoppani (1591-1673). Nel paese ci fu del malcontento perché l’Oratorio, chiamato anche «Chiesa nuova», era caro al cuore degli Tresiani. «DEMOLIZIONE» DELL’ORATORIO NEL 1865 12. 12. 1865. Seduta municipale. Presenti: il Sindaco Bella Giovanni, il Vice Sindaco Stoppani Angelo, i Municipali Falconi Santino e Vicari Antonio. Segretario Stoppani Battista. Nel verbale si legge: «Visto il malcontento creatosi nel Comune per la demolizione dell’Oratorio della B. V. Immacolata, fatta dall’avv. Leone de Stoppani, la Municipalità, dopo aver letto il testamento del Sig. Gerolamo de Stoppani fu Giovanni Battista, datato 1666, dichiarante che aveva eretto questo Oratorio a proprie spese ed a pubblico beneficio, ha unanimemente risolto di incaricare due persone a volersi recare dal sig. avv. Leone de Stoppani per sentire dallo stesso con quali ragioni e con quali diritti e motivi abbia fatto ciò, pregandoli, appena tenutasi la conferenza (con il de Stoppani), a farne circostanziato rapporto alla Municipalità. «Ha unanimemente perciò delegato i Sig. Not. (notaio) Michele Caseri e il Molto Rev. Parroco Don Pietro Gobba, munendoli della presente risoluzione, che servir deve loro di credenziale». N. B. Non risulta dai verbali dell’Assemblea o della Municipalità che i suddetti delegati abbiano scritto un rapporto del loro incontro con l’avv. Leone de Stoppani. In quanto al su citato testamento di Gerolamo de Stoppani, non ce n’è traccia nell’Archivio comunale. COSTRUZIONE DELL’ORATORIO NEL 1670 La data di costruzione dell’Oratorio dell’Immacolata è citata nell’Attestato di riconoscimento di nobiltà rilasciato alla famiglia de Stoppani nel 1722 dai «Reggenti e Consiglieri della Magnifica Pieve di Agno della valle di Lugano, appartenente al Dominio dei XII Lodevoli Cantoni della Svizzera». Il documento è stato presentato per intero nel Cap. 3 del Quaderno n. 2 dell’Archivio Storico di Ponte Tresa intitolato: «Le Memorie di Angelo e di Nicolao Stoppani. Documenti del 1700 per la storia di Ponte Tresa e dintorni, del magnifico Borgo e della Magnifica Comunità di Lugano», La Buona Stampa, Lugano 2001. Qui si riportano solo le righe in cui, a riprova della nobiltà della famiglia de Stoppani, è citata la costruzione nella loro villa dell’Oratorio dell’Immacolata: «Un Oratorio pubblico, dedicato in Ponte Tresa alla Concezione Immacolata della Beata Vergine ed eretto a sue spese (da Girolamo de Stoppani) per l’utilità comune e soprattutto per promuovere il culto (della Vergine Immacolata) dall’Ill.mo D. Girolamo de Stoppani, nonno di D. Giovanni Battista, e dotato di una congrua casa per il Cappellano e altri cospicui redditi per la celebrazione di una Messa quotidiana e per altre sacre funzioni, e sulla cui porta si presenta alla pubblica ammirazione, scolpita in marmo e con caratteri d’oro, questa scritta: «A Dio onnipotente Massimo / e alla Concezione Immacolata della Vergine, Girolamo Stoppani / 1670». 86 DOC. 28 Documento 28 18 marzo 1896 __________________________________________________________________________________ VISITA PASTORALE DEL VESCOVO DI LUGANO MONS. VINCENZO MOLO IN PONTE TRESA __________________________________________________________________________________ Nota. L’originale di questo documento si trova nell’Archivio vescovile di Lugano, Settore Visite pastorali, Serie Molo, Scatola 9, fascicolo n. 18. Il Doc. 28 registra il trapasso dell’amministrazione dei beni della «Chiesa e Confraternita di Ponte Tresa» dal Comune al Consiglio parrocchiale, in virtù della Legge civile ecclesiastica promulgata dal Governo il 28. 1. 1886. Su questo argomento vedi anche il vol. 3 dell’Archivio storico di Ponte Tresa, intitolato «I verbali delle Sedute municipali e delle Assemblee comunali del 1800», al Tema 22, pag. 317: «La Chiesa, gestione dei suoi beni». Argomento: Il fascicolo n. 18, citato nella Nota precedente, contiene vari documenti. Qui ne vengono riportati solo tre, i più importanti della Visita. Non vengono riportati: il registro delle sante Messe celebrate; i registri dei Sacramenti amministrati; l’autenticazione delle Reliquie conservate in Sacrestia; una richiesta fatta da don Michele Grassi, Parroco di Magliaso, al Vescovo di Lugano perché la Visita pastorale in Ponte Tresa sia effettuata la prima domenica di agosto, su richiesta delle Consorelle del santo Rosario di Ponte Tresa. RELAZIONE DELLA VISITA (il testo originale è in italiano) Intervennero il Sig. Stoppani Pietro, Presidente del Consiglio parrocchiale; Riva Carlo municipale; Pietro Bella municipale; Falconi Francesco fabbriciere; Gobba Filippo segretario. Il Sagrista è pagato dal Consiglio parrocchiale. Dev’essere del Comune. La 1.a seduta del Consiglio parrocchiale fu tenuta il 7 Marzo 1893. Il Consiglio parrocchiale è composto di 5 membri: Il Comune ne nomina due. Si faccia il Regolamento parrocchiale e se ne mandi copia alla Curia: una copia fu spedita, ma non il duplicato. Il Comune non fece ancora alcuna consegna delle cose parrocchiali. // Si faccia. Non c’è la cassa dei valori, documenti, etc. // Si faccia. Il 27 Gennaio 1893 la Curia scriveva al Consiglio Parrocchiale di Ponte Tresa di mandarle il Capitolato (del) Parroco in duplo, l’inventario dei beni parrocchiali e del legati Pii, nonché il conto reso dell’amministrazione fino a tutto il 1892. Nell’anno 1893 per D. Provino Rusca fu stabilito per Congrua fr. 600, tolti stalla, fienile, giardino; tolti fr. 200 dalla rendita dei beni, e 400 dal Comune. // Come, a quanto ammonta il reddito dei beni parrocchiali venduti, e di quelli ora esistenti? Nella riunione 14 Febbraio 1895 si legge: «Si ratifica la convenzione avvenuta fra l’Assemblea Comunale e il Sig. Fumagalli Abbondio, concernente la permuta avvenuta in occasione dell’ingrandimento del Cimitero; e se ne propone l’approvazione all’Assemblea Parrocchiale». // Di che si tratta? Il prezzo di permuta spetta alla Chiesa. Si percepivano pochi franchi: che dice 2 ½, chi dice 5 all’anno. Nell’Assemblea Parrocchiale 19 Marzo 1895 si nomina membro del Consiglio Parrocchiale Pelli Pietro in sostituzione del defunto Curato. // Pare sia errato il modo di scrittura. L’attuale Sig. Pelli è membro. Si fanno a spese della Chiesa le opere di riparazione dei serramenti. Non si approvano le Risoluzioni prese dal Consiglio Parrocchiale circa la nomina dell’Economo Spirituale don Ermenegildo Bernasconi il 23 Giugno 1895; e sì che la Curia aveva fissato un emolumento mensile di fr. 15! Il 5 Agosto 1895 si decide di variare la porta d’entrata del cortile al campanile e di costruire una nuova porta dalla strada al cortile della Chiesa. Perché a spese della Chiesa? 87 DOC. 28 Il 31 dic. 1895 fu venduta per fr. 79 una pianta di noce. // E il ricavo? E con quale facoltà? Nel 1887 5 Giugno furono versati fr. 50 per legato Giovanni Sormani fu Angelo di Ponte Tresa alla Chiesa Parrocchiale, senz’obbligo. L’11 Marzo 1896 si risolse di combinare che l’attuale Economo Spirituale D. Ermenegildo Bernasconi di Pura di venire a celebrare Messa tutte le feste, dandogli un emolumento di fr. 30 mensili. Si faccia una relazione riguardo alla questione dei banchi della Chiesa nel 1895. Si fece venire l’acqua dalla casa Parrocchiale a spese del Consiglio parrocchiale, e se ne paga al Comune l’annua tassa. Ci si dice che non ci sono polizze, né istromento di credito. // Non ci fu dato alcun inventario. La Confraternita si dice ridotta a niente, e c’è solo il registro delle annualità pagate dalle donne. DECRETI DEL VESCOVO per il protocollo del Consiglio parrocchiale (il testo originale è in italiano) Visto etc. 18 Marzo 1896, decretiamo: 1. Non essendosi ancora fatta dal Comune al Consiglio Parrocchiale una regolare, legale, ed inventariata consegna delle cose che spettano alla Parrocchia, il Consiglio parrocchiale si metterà d’accordo col Comune perché ciò avvenga entro il più breve tempo possibile; in ogni caso non più tardi di tre mesi dalla data d’oggi. 2. Il Comune rilascerà legale Istromento di obbligo per tutte le somme, delle quali per qualsivoglia titolo è debitore verso la Parrocchia (congrua, chiesa, legati od altra causa Pia qualsiasi). Lo stesso faranno gli altri debitori, se ve ne sono. 3. Si redigerà un regolare e specificato inventario di tutto ciò che appartiene alla Parrocchia (congrua, legati, chiesa, etc.) e se ne manderà copia entro tre mesi alla nostra Curia vescovile. Quanto ai fondi venduti, ci si indicherà il tempo della vendita, la loro natura ed estensione, il nome dei compratori, il prezzo ricavatone, ed il modo con cui fu impiegato. Si indicherà pure la data dell’Istromento ed il nome del notaio che lo rogò. Se non fu chiesta prima l’autorizzazione del Superiore Ecclesiastico, se ne domanderà ora la sanatoria, né più altro si venda, nemmeno piante, senta avere chiesta ed ottenuta la permissione del Superiore Ecclesiastico. 4. Ci si mandi una copia del Regolamento parrocchiale. 5. Si metta e si tenga in pieno vigore il dispositivo dell’art. 27 della legge pella (sic) Libertà della Chiesa circa le prestazioni del Comune verso la Parrocchia, al quale riguardo dichiariamo di non poter approvare le spese fatte dal Consiglio Parrocchiale a carico della Parrocchia in opposizione all’art. stesso. 6. I valori, titoli di credito e documenti si custodiscano entro un armadio o cassa ben robusta con due distinte serrature e due chiavi, una delle quali sia custodita presso il Presidente del Consiglio Parrocchiale, e l’altra presso il Parroco od Economo Spirituale; e se questi è Presidente, presso altro membro scelto dal Consiglio Parrocchiale. Nulla se ne esporti senza lasciarvi atto di ricevuta. 7. Ci si dia relazione intorno alla questione posta l’anno scorso pei banchi della Chiesa. 8. Si facciano prontamente le necessarie riparazioni e adattamenti alla casa parrocchiale, e si prendano con noi gli opportuni accordi per passare alla nomina di un Parroco stabile. Cessi con ciò l’uso della sala per l’Asilo infantile. 9. Intanto concediamo all’Economo Spirituale D. Ermenegildo Bernasconi, Parroco di Pura, di assistere interinalmente questa Parrocchia e di binare la Santa Messa, ricevendo la retribuzione di fr. 30 mensili. 10. Si impianti un sistema di amministrazione regolare con apposito (libro) Mastro. Ci si mandi ogni anno regolare resoconto della gerita (gestita) amministrazione. 11. Ci riserviamo tutte quelle osservazioni e risoluzioni, che ci risultassero in seguito necessarie ed opportune. 88 DOC. 28 CAPITOLATO DEL PARROCO (il testo originale è in italiano) Vendita dei fondi? Asilo? Ronchetto (Noseda). Da un avviso d’asta del Consiglio Parrocchiale del 13 Ottobre 1895 rilevasi che sono di proprietà parrocchiale i numeri di mappa 25. 25 ½ e 26. Pagate tutte le spese dei fabbricati chiesa e casa parrocchiale coi denari della chiesa. Nota aggiunta a matita: «Confermasi». Dal registro del fabbriciere rilevasi che sono affittuari della Parrocchia i signori Malcotti, Tognetti, Riva, Falconi, Caravatti, Corti, Fumagalli, ecc. Malcotti fr. 5; Tognetti fr. 11; Riva fr. 18; Falconi fr. 5; Caravatti fr. 5; Corti fr. 60; Somazzi fr. 6; Totale: fr. 110. Il Conto pei beni venduti dicesi di una rendita di fr. 118 (5 %). Aggiunto a matita: «Attivo di cassa al febbraio 1896: fr. 598.27». 89 DOC. 29 Documento 29 gennaio –febbraio 1901 __________________________________________________________________________________ IL PREVOSTO DI LAVENA DON FEDERICO MELLI CONTESTATO COME ECONOMO SPIRITUALE DI PONTE TRESA __________________________________________________________________________________ Nota. Gli originali o le copie dei seguenti documenti si trovano nell’Archivio vescovile di Lugano, Scatola 2 intestata a Ponte Tresa, e nell’Archivio parrocchiale di Ponte Tresa, propriamente: nel libro delle risoluzioni del Consiglio parrocchiale 1893-1965; e nel classeur dedicato ai Sacerdoti che hanno svolto il loro ministero spirituale in Ponte Tresa. Argomento: Dopo la morte di Don Ermenegildo Bernasconi, Economo spirituale di Ponte Tresa, avvenuta in Pura l’8. 1. 1901, il Vescovo di Lugano, Mons. Vincenzo Molo, chiamò a sostituirlo il Parroco di Lavena, don Federico Melli. Il Consiglio parrocchiale di Ponte Tresa si oppose strenuamente a questa nomina. CALENDARIO DELLA CONTESTAZIONE 12. 1. 1901. Lettera del Vescovo di Lugano al Vicario Foraneo in cui si legge: «Per Ponte Tresa abbiamo ottenuto da S. E. Mons. vescovo di Como (Lavena appartiene alla diocesi di Como) di poter affidare l’Economato spirituale al Parroco di Lavena, qui le accludiamo le necessarie credenziali». 13. 1. 1901. Seduta del Consiglio parrocchiale di Ponte Tresa. Presenti il Sig. Carlo Riva presidente ed i membri Signori Stoppani Carlo, Pelli Pietro e Noseda Gaetano. Nel verbale si legge: «Il Consiglio Parrocchiale, visto come non è opportuna la nomina di un Economo Spirituale che abita in Italia, risolve di non accettare detta nomina e di delegare il Presidente Riva Carlo e il sacrestano Gobba Filippo a recarsi di persona presso la Ven. Curia onde vedere di ottenere che venga nominato Economo Spirituale di questa Parrocchia il Molto Rev. D. Achille Bernasconi, parroco di Caslano». 19. 1. 1901. Seduta del Consiglio parrocchiale di Ponte Tresa. Presenti come sopra. Nel verbale si legge: «La delegazione, incaricata di recarsi dal Vescovo, come da risoluzione del 13 corrente, riferisce che andarono a vuoto le trattative per ottenere che venga nominato Economo di questa Parrocchia il parroco di Caslano. «Il Consiglio Parrocchiale, visto tale esito, risolve di non permettere al prevosto di Lavena che si rechi in questa Chiesa a celebrare la Messa da domenica in avanti e risolve di convocare l’Assemblea parrocchiale per il giorno … (non è indicato il giorno) allo scopo di decidere sul da farsi circa questa vertenza». 20. 1. 1901. Telegramma n. 527 inviato dall’Ufficio (del Commissario di Governo) di Lugano alla Ven. da Curia di Vescovile di Lugano: «Consiglio parrocchiale illegalmente chiudeva stamane Chiesa e proibiva prevosto di Lavena celebrare funzioni sacre. Protestando contro atto inqualificabile rendiamo edotta Curia onde provveda». 20. 1. 1901. Bozza di lettera inviata dalla Curia al Consiglio parrocchiale di Ponte Tresa. Vi si legge: «Riceviamo in via telegrafica la notizia che stamane codesto Consiglio parrocchiale chiuse la Chiesa parrocchiale e proibì all’Economo Spirituale di codesta Parrocchia di celebrare la santa Messa. Contro questo fatto, che costituisce un vero abuso e una lesione dei diritti del Superiore Ecclesiastico riconosciuti dalla Legge 28 Gennaio 1886 sulla Libertà della Chiesa Cattolica, noi protestiamo altamente, e ricorriamo immediatamente all’Autorità civile Governativa per i necessari provvedimenti. Firmato: Antognini Cancelliere e Delegato speciale del Vescovo». 90 DOC. 29 20. 1. 1901. Lettera del Vescovo all’On. Dipartimento Culto, Bellinzona: «In seguito alla morte del M. R. D. Ermenegildo Bernasconi, Parroco di Pura, il quale era anche Economo Spirituale della Parrocchia di Ponte Tresa, questo Ordinariato, a stregua dell’art. 8 della Legge 28 Gennaio 1886, il giorno 10 corrente nominava Economo Spirituale interinale di Ponte Tresa il M. R. Parroco Prevosto di Lavena. «Questa nomina veniva comunicata al rispettivo Consiglio parrocchiale lo stesso giorno, e in pari tempo si incaricava un nostro Delegato speciale perché, sentito lo stesso Consiglio, determinasse un equo compenso da retribuire all’Economo. Quel Consiglio parrocchiale non solo non volle riconoscere la nomina suddetta, ma stamane procedeva alla chiusura della Chiesa parrocchiale e proibiva al sullodato Sig. Prevosto di Lavena di celebrarvi la Santa messa. «Il fatto fu notificato per telegramma dai Signori Cons. Antonio Stoppani e Prof. Pietro Martini. Contro questo operato, lesivo dei diritti dell’Ordinario Diocesano, noi protestiamo altamente e chiediamo a codesto On. Dipartimento che le disposizioni prese dall’Autorità ecclesiastica in conformità della suddetta legge, abbiano ad avere il loro effetto, cassando l’illegale risoluzione del Consiglio parrocchiale di Ponte Tresa e ordinando allo stesso l’immediata riapertura della Chiesa e la …?... dell’Economo Spirituale nominato dall’Ordinario Diocesano». 21. 1. 1901. Seduta del Consiglio parrocchiale. Presenti il presidente Carlo Riva e i membri Pelli Pietro, Baroni Giuseppe e Noseda Gaetano. Nel verbale si legge: «Il Presidente riferisce di aver ricevuto un telegramma dell’On. Commissario di Governo ieri, col quale chiedeva informazioni circa la chiusura della Chiesa di questa Parrocchia, e di avergli risposto che è falsa l’asserzione che sia stata chiusa la Chiesa, nonché esponendogli la vertenza sorta tra questo Consiglio e la Curia di Lugano. Si prende pure atto di una lettera della Curia vescovile in data 20 corrente, del tenore seguente (Qui nel verbale è trascritta la lettera riportata nel paragrafo precedente)». 22. 1. 1901. Seduta del Consiglio parrocchiale. Presenti il presidente Carlo Riva e i membri Carlo Stoppani e Gaetano Noseda. Nel verbale si legge: «Il Lod. Dipartimento Cantonale del Culto ci trasmette copia del ricorso inoltrato dalla Veneranda Curia Vescovile a proposito del conflitto religioso di Ponte Tresa, e ci prega a rimettergli entro tre giorni le nostre osservazioni. «Esaminato detto ricorso (che si tiene in atti), si è risolto di rispondere essere falso che si sia violentemente chiusa la chiesa per non dar libera entrata al Prevosto di Lavena che qui celebrasse la messa nei giorni festivi. Si farà inoltre notare che è contro il buon senso l’aver nominato un parroco che abita in Italia ad Economo Spirituale di questa Parrocchia. «Si risolve inoltre di rimandare la festa religiosa decretata per domenica 27 Gennaio corrente, e ciò in vista della mancanza del sacerdote. Previa lettura del verbale che è approvato, si scioglie la seduta. Il Presidente Riva Carlo. – Il Segretario Pietro Stoppani». 24. 1. 1901. Seduta del Consiglio parrocchiale. Presenti il presidente Carlo Riva e i membri Carlo Stoppani e Gaetano Noseda. Nel verbale si legge: «Il Lod. Dipartimento Cantonale del Culto ci invia un nuovo ricorso dei Signori Cons. (cantonale) Antonio Stoppani e (del Sig.) Pietro Martini circa pretesa chiusura della Chiesa e conflitto religioso in merito alla nomina dell’Economo Spirituale, pregandoci a desistere da ulteriori e inutili dannosi conflitti. «Il Consiglio parrocchiale, dopo lauta discussione, risolve di rispondere al suddetto Lod. Dipartimento che non può altro fare che riconfermarsi nella lettera scritta ieri e, pur riconoscendo a termini di legge il Prevosto di Lavena come Economo Spirituale di questa parrocchia, ritiene che non deve qui celebrare la messa festiva perché non venne stipulato il relativo contratto. «Pregherà inoltre il suddetto Dipartimento ad interessarsi presso la Curia Vescovile onde ottenere la revoca della nomina del Prevosto di Lavena ad Economo di questa Parrocchia, perché abita in Italia, e delegarci invece all’uopo un parroco che abiti nelle vicine parrocchie Svizzere. «Previa lettura del verbale che è approvato, si scioglie la seduta. Il Presidente Riva Carlo. – Il Segretario Pietro Stoppani». 30. 1. 1901. Seduta del Consiglio parrocchiale. Presenti il presidente Carlo Riva e i membri Carlo Stoppani e Pelli Pietro. Nel verbale si legge: «Si dà lettura di un officio (lettera) della Lod. 91 DOC. 29 Direzione Cantonale di Culto in data 29 Gennaio 1901 (che rimane in atti), col quale ci si invita formalmente a riconoscere per Economo Spirituale di questa Parrocchia il prevosto di Lavena, e ciò dopo di aver premesso diversi considerandi (sic). «Il Consiglio, visto come non è possibile il rifiutarsi agli inviti del Governo, risolve di accettare a che il suddetto prevosto di Lavena abbia a funzionare da Economo Spirituale in questa Parrocchia, ritenuto che il suo servizio consisterà nella cura d’anime e non altro, essendo che non è più possibile il contrarre contratto per la celebrazione della messa dietro la riduzione della spesa di culto nel Comune votata la scorsa domenica dall’Assemblea Comunale 6. «Previa lettura del verbale che è approvato, si scioglie la seduta. Firmato: il Presidente Riva Carlo. – Il Segretario Pietro Stoppani». 4. 2. 1901. Lettera del Prevosto di Lavena, don Federico Melli, al vescovo Molo di Lugano. Nella lettera il Prevosto Melli scrive tra l’altro: «Fu inutile che io mi recassi sabato scorso a Ponte Tresa per la santa Messa… perché il giorno antecedente, interpellato quel Consiglio Parrocchiale mi rispose che, non ostante qualsiasi richiamo del Dipartimento Culti, intendeva persistere nella sua risoluzione». Nella lettera don Melli definisce «despoti di Ponte Tresa» i membri del Consiglio parrocchiale. 28. 2. 1901. Atto del Consiglio Parrocchiale di Ponte Tresa, in cui si legge: «Il Consiglio parrocchiale scrivente, in unione col Reverendo Vicario Foraneo Ferretti e presente anche il prevosto di Lavena Sacerdote Melli, sono addivenuti alle seguenti condizioni: «Il Consiglio Parrocchiale accetta ad Economo Spirituale in cura d’anime in questa Parrocchia il prevosto Melli di Lavena, ed a tale uopo gli verrà retribuito un onorario mensile di fr. 15 (quindici). L’Economo Spirituale potrà, se richiesto, celebrare messa tanto in giorni festivi che feriali. «La nomina del suddetto Economo Spirituale s’intende che è provvisoria. Firmato per il Consiglio parrocchiale: Riva Carlo». 16. 3. 1902. Seduta del Consiglio parrocchiale. Presenti il presidente Carlo Riva e i membri Pelli Pietro, Baroni Giuseppe, Stoppani Carlo. Nel verbale si legge: «Si dà lettura di una lettera in data 13 corrente 1902 della Commissione incaricata per fare le pratiche per avere un parroco stabile, colla quale (lettera) comunica che il parroco da nominarsi scelto dal Vescovo è il Sacerdote D. Carlo Gritti di Olona (Italia), e chiede che si convochi l’Assemblea Parrocchiale per passare definitivamente alla nomina. «Il Consiglio Parrocchiale risolve di fissare la nomina per il giorno 23 corrente. Analogo avviso sarà esposto al pubblico per convocazione dell’Assemblea Parrocchiale. Si risolve pure di invitare il Municipio a staccare mandato di fr. 40 a favore del Parroco di Pura D. Giovanni Ferragutti per il servizio prestato per mesi due in questa Parrocchia…». NOTA BENE Don Carlo Gritti fu Economo Spirituale di Ponte Tresa dall’aprile 1902 al dicembre 1903. Don Federico Melli ritornò Economo spirituale di Ponte Tresa e svolse in Ponte Tresa il suo ministero dal gennaio 1904 (come risulta dal Registro dei morti della Parrocchia) fino al 13. 12. 1909, come si ricava a una sua lettera di dimissioni in tale data, conservata in copia nell’Archivio parrocchiale di Ponte Tresa nel classeur dei Sacerdoti che hanno svolto in Ponte Tresa il loro ministero spirituale. Nello stesso classeur si conserva una sua lettera in cui, su richiesta della Curia di Lugano, Don Melli esprime in tre pagine un giudizio poco lusinghiero sulla vita religiosa della Parrocchia di Ponte Tresa. 6 Il 27 gennaio 1901 l’Assemblea Comunale di Ponte Tresa, durante la discussione sul Bilancio preventivo dell’anno 1901, decise di ridurre la congrua per il Parroco da Fr. 360 a Fr. 180 con il solo voto contrario di Francesco Giani. La riportò a Fr. 360 con la nomina di don Carlo Gritti a Parroco di Ponte Tresa, citato alla fine di questo documento. 92 DOC. 30 Documento 30 6 agosto 1911 __________________________________________________________________________________ VISITA PASTORALE DEL VESCOVO DI LUGANO MONS. ALFREDO PERI - MOROSINI IN PONTE TRESA __________________________________________________________________________________ Nota. L’originale di questo documento si trova nell’Archivio vescovile di Lugano, Settore Visite pastorali, Serie Morosini, scatola 3, Divisione A (= Agno), fascicolo 27. Argomento. Il fascicolo contiene la relazione del Vicario Foraneo del Vicariato di Sessa, Don Davide Sesti, intitolata: «Relazione Foranea 1912. Vicariato Foraneo di Sessa. Parrocchia di Ponte Tresa». La relazione è composta da nove pagine, ognuna delle quali è divisa in due colonne: nella prima colonna c’è un formulario con domande stampate, mentre nella seconda colonna ci sono le risposte scritte a mano da don Sesti. La Relazione è divisa in dodici parti, segnalate in questo documento con i numeri romani. RELAZIONE SULLA VISITA (il testo originale è in italiano) I. LA CHIESA A tutte le domande sulle singole parti della Chiesa si risponde: «in ordine» o «sufficiente». Non è dichiarato in ordine solo l’altare dell’Immacolata, «che non si adopera mai». Alla voce «Confessionali» si risponde: «Manca la cartella dei casi riservati». La tenuta della biancheria è dichiarata «buona». II. ARCHIVIO PARROCCHIALE - Alla domanda: «Dov’è tenuto?» si risponde: «In casa dell’Economo Spirituale in Magliaso (si tratta di don Michele Grassi, che era anche Parroco di Magliaso). - Lo stato dei libri è dichiarato buono. - Nel registro dei battesimi sono annotati i matrimoni celebrati. - Sono state fatte le notifiche dei matrimoni dei forestieri. - Nel registro dei morti sono annotate l’età e i sacramenti ricevuti. - Alla domanda: «Sono notate le sepolture civili?» si risponde: «Negative». - Non esiste lo stato d’anime. - La parrocchia conta «circa 400 anime». III. DOCUMENTI - Non esiste l’elenco dei documenti. - Non c’è la raccolta delle lettere pastorali del Vescovo. - Non è data risposta alle voci sui Decreti vescovili e sulle Circolari della Curia mancanti. - Non è data risposta sui numeri mancanti del Monitore Officiale. - Non ci sono: l’elenco dei legati e dei loro adempimenti, né quello delle sante Messe ordinate e celebrate. IV. ARCHIVIO PARROCCHIALE 1. Non è data risposta a nessuna delle domande relative all’Archivio parrocchiale, eccettuata la risposta alla domanda seguente n. 2. 2. Si tengono regolarmente le assemblee di legge? La risposta è «no». V. LEGATI ED ONERI PII Non è data risposta a nessuna delle sette domande su questo argomento: quanti Legati ed Oneri pii siano a carico della Chiesa; quanti a carico del Beneficio parrocchiale; quanti a carico di altri 93 DOC. 30 Benefici; quanti rimasero inadempiti; se esistono le approvazioni dell’Ordinario; se le rendite legatarie furono tutte impiegate per il loro scopo. VI. SOSTANZE PARROCCHIALI Non è data risposta a nessuna delle quattordici seguenti domande: - se esiste il registro fondiario a norma del Codice Civile Svizzero; - se esiste il registro dei capitali; - quali documenti non sono in regola; - se sono in ordine le ipoteche; - qual è la prossima scadenza; - quali riparazioni esige la casa parrocchiale, specialmente al tetto; - quali riparazioni esige la Chiesa; - quali riparazioni esigono gli altri fabbricati parrocchiali; - quali sono i difetti di coltivazione dei fondi; - quali migliorie sono possibili; - se vi sono debiti a carico della Chiesa; - se vi sono debiti a carico del Beneficio parrocchiale; - se furono autorizzati; - se vi fu impiego di denaro di una Causa Pia a favore di un’altra. VII. LE CONFRATERNITE - Esiste una sola Confraternita: «del SS. mo Sacramento e del Rosario». - Ne è Presidente Brugnoni Luigi. Il Presidente ne è anche caneparo (cassiere). - I Confratelli sono «una ventina». - Alla voce «Totale della sostanza» si risponde a matita: «30-40 funerali». - I rendiconti si fanno nella domenica di gennaio. - Non esistono Statuti. VIII. IL PARROCO - Si risponde con delle sbarrette a queste domande: residenza; assenze; condotta; predicazione; rapporti coi confratelli; nome ed età della domestica; in che cosa va corretta (non è chiaro a che cosa il formulario si riferisca); «quali consigli abbisognano al Parroco». - Alla domanda: «Quanti forestieri celebrarono in parrocchia» si risponde: «Uno mandato dalla Ven. Curia». - Alla domanda: «Causa della loro venuta» si risponde: «per villeggiare». - Alla voce: «Avevano il Celebret?» si risponde con due sbarrette. - Alla voce: «Predicazioni straordinarie» si risponde: «Per Titolare e Festa del Priore». - Alla voce: «Epoca dell’ultima Missione» si risponde:«Ab immemorabili». - Alla voce: «Quante volte all’anno il Parroco chiama Confessori straordinari?» si risponde: «Tre volte all’anno». IX. DOTTRINA CRISTIANA - Si risponde con una sbarretta a quasi tutte le domande, eccettuate le due seguenti. - Alla domanda: «Quando ne fu eretta la Congregazione» (della Dottrina cristiana) si risponde: «Impossibile erigerla». - Alla domanda:«È zelante il parroco nello spiegare la Dottrina in Chiesa ed in Scuola?» si risponde: «Molte feste all’anno l’Economo Spirituale spiega la Dottrina». X. SACRAMENTI - Domanda: «Quanti sono obbligati alla Pasqua?». R/ Trecento. - Domanda: «Quanti non l’hanno fatta»?». R/ Centosessanta. - Domanda: «Qual è la frequenza media alla SS. Comunione?». R/ Una volta all’anno. - Domanda: «Quante furono le prime Comunioni?». R/ Venticinque. - Domanda: «Quanto durò il preparamento?». R/ Un mese. 94 DOC. 30 - Domanda: Quanti giovani, d’oltre quindici anni, non hanno ancor fatta la prima Comunione?». Si risponde con due punti interrogativi. - Domanda: «Quanti vi furono promossi al di sotto dei diciotto anni?». R/ Quasi tutti. - Domanda: «Quanti battesimi si ebbero?». R/ Otto. - Domanda: «Quanti bambini non furono battezzati?». R/ Nessuno. - Domanda: «Furono accettati padrini indegni?». R/ Nessuno. - Domanda: «Furono imposti nomi indecenti?». R/ Nessuno. - Domanda: «Havvi l’abuso di tardare troppo il battesimo?». R/ Sì. - Domanda: «Quanti battesimi furono fatti oltre la settimana dopo la nascita?». R/ Quasi tutti. - Domanda: «Quanti oltre il mese?». R/ Quasi tutti. - Domanda: «Quante cresime si ebbero?». Si risponde con una sbarretta. - Domanda: «Quanti matrimoni furono celebrati?». R/ Nessuno. - Domanda: «Quanti matrimoni puramente civili?». R/ Nessuno. - Domanda: «Quanti rifiutarono i Sacramenti in punto di morte?». R/ Nessuno. - Domanda: «Quanti ricevettero solo l’Estrema unzione?». R/ Nessuno. - Domanda: «Quanti ricevettero tutti i Sacramenti?». R/ Tutti. XI. COSTUMI DEL POPOLO - Domanda: «Frequenza alla Chiesa nei giorni festivi». R/ Discreta da parte delle donne, pochissima da parte degli uomini. - Domanda: «Come è esteso l’abuso del lavorare in festa?». R/ Eccezionalmente eccessivo. - Domanda: «Uso delle osterie». R/ Eccezionalmente eccessivo. - Domanda: «Rispetto del magro». R/ Eccezionalmente eccessiva la mancanza di rispetto al magro. - Domanda: «Carattere della popolazione». R/ Buono ma indifferente in cultura religiosa. - Domanda: «Apostati per le spese di culto». R/ Tre. - Domanda: «Quante nascite illegittime». R/ Nessuna. - Domanda: «Quante separazioni di abitazione». R/ Nessuna. - Domanda: «Quanti divorzi». R/« Nessuno. - Domanda: «Quali giornali vengono in parrocchia». R/ Tutti, anche i buoni. - Domanda: «Quali libri cattivi si leggono». R/ Di ogni genere. - Domanda: «Havvi spirito di litigio?». R/: Per fortuna, no. XII. VISITA PASTORALE - Non si risponde alla maggior parte delle domande su questo argomento. Si tratta di domande di ordine amministrativo, ad esempio: «Quali decreti di visita non furono eseguiti?»; «Furono alienati beni o diritti parrocchiali?»; «Furono fatte delle vendite?»; «Quali benefici mercenari esistono?». Si risponde invece alle seguenti domande: - Domanda: «Esiste il regolamento per le sacre funzioni?». R/ No. - Domanda: «Quali variazioni sono desiderabili, specialmente riguardo le tasse di stola bianca e nera?». R/ Sarebbe desiderabile un aumento. - Domanda: «Il capitolato del Parroco è ridotto da istrumento?». R/ Non esiste. - Domanda: «Il Parroco ha mandato alla Curia lo stato del suo beneficio?». R/ Non esiste. - Domanda: «Ha mandato quello degli altri benefici esistenti in Parrocchia». R/ Non esiste. Il Vicario Foraneo D. D. Sesti (Don Davide Sesti) 95 DOC. 31 Documento 31 11 febbraio 1919 __________________________________________________________________________________ 1a VISITA PASTORALE DEL VESCOVO DI LUGANO MONS. AURELIO BACCIARINI IN PONTE TRESA __________________________________________________________________________________ Nota. Nell’Archivio vescovile di Lugano, Settore Visite pastorali, Serie Bacciarini, scatola 13, fascicolo intestato a Ponte Tresa, ci sono gli Atti della 1a e della 2a Visita pastorale effettuate da Mons. Bacciarini in Ponte Tresa. Argomento. Gli Atti della 1a Visita contengono la descrizione e i decreti della Visita distribuiti in otto documenti distinti, tutti datati 10-11 Febbraio 1919. RELAZIONE SULLA VISITA (il testo originale è in italiano) Dati statistici Anime circa 400; Cattolici: tutti, meno 3 famiglie. Nati e battezzati nel quinquennio 1912-1916: n. 35 (legittimi 30, illegittimi 5). Cresimati nel quinquennio 1912-1916: nessuno. Ammessi alla 1.a Comunione nel quinquennio 1912-1916: circa 30 (è annotato: «sotto il Parroco Renelli»). Matrimoni celebrati nel quinquennio 1912-1916: tra cattolici n. 15; di altro genere: Nessuno. Morti nel quinquennio 1912-1916: n. 44: 12 con tutti e tre i Sacramenti; 2 con Confessione e Viatico; 3 con la sola Estrema Unzione; 20 senza alcun Sacramento. Due hanno rifiutato i Sacramenti. Tutti ebbero sepoltura ecclesiastica. Fuori del culto cattolico: solo l’onorevole Sindaco Pietro Tognetti (tra parentesi è annotato: «formaliter»). La Parrocchia (solo questo formulario è numerato) 1. Al fonte battesimale si ponga una coppa conveniente per versare l’acqua del battesimo. 2. Il vasetti dell’olio crisma e dell’olio dei catecumeni devono essere sostituiti. 3. L’Ostensorio feriale dev’essere ripulito. 4. Si procuri maggiore pulitezza nei corporali. 5. Si acquisti un nuovo rituale. 6. Si provveda una conveniente pisside per il viatico. 7. Il Parroco adopri (sic) migliore diligenza per tenere a giorno i libri della Parrocchia. 8. Il Consiglio parrocchiale ci dia l’inventario dei beni stabili del beneficio e della chiesa, ossia le partite necessarie da richiedere all’ufficio municipale. 9. Il Consiglio parrocchiale ci dia i conti della chiesa per l’anno 1918. La Chiesa Chiesa dedicata a S. Bernardino. / Si trova in stato discreto. Al fonte battesimale bisogna porre una conveniente coppa per i battesimi. I vasetti dell’olio crisma e dei catecumeni vanno sostituiti. / Va ripulito l’Ostensorio feriale. Si acquisti nuovo rituale. / Si provveda una conveniente pisside per il S. Viatico. L’Amministrazione spirituale Il libro parrocchiale dei battesimi non è in ordine. Gli Economi precedenti hanno trascurato di farvi parecchie iscrizioni. Anche l’attuale Economo non ha registrato per tempo i battesimi. Nelle singole iscrizioni vi sono quindi diverse lacune. 96 DOC. 31 Nei libri parrocchiali va scritto in margine il numero progressivo dell’anno. Non vi sono legati e quindi neppure libri di legato. Alla prima Comunione si ammettono i bambini all’età di otto o nove anni. I comunicati vengono poi chiamati ai Sacramenti un paio di volte all’anno. Confessore straordinario per gli adulti a Pasqua e nella Festa patronale. Predicazione: Vangelo e dottrina. Dottrina ai fanciulli in chiesa, quando vengono. Nella scuola l’insegnamento venne molto trascurato. Mese di maggio con predicazione. Non vi sono né 40 Ore (celebrazione delle cosiddette «Quarantore») né Missioni. Confraternita del SS. Sacramento (e del santo Rosario) Vi appartengono una ventina di uomini, un’ottantina di donne. Non hanno (alcuna) pratica particolare. Fanno (la festa della) Madonna del Rosario. Iscrizioni fatte dal Parroco. Hanno una piccola somma. La moralità del popolo I battesimi si fanno in generale con molto ritardo, anche di più mesi e di un anno. Solo quattro o cinque uomini fanno Pasqua. Delle donne mancano una quarantina. Nelle solennità durante l’anno un piccolo gruppo di donne si confessa e comunica. I fanciulli fanno tutti la Pasqua. Le ragazze vanno ai Sacramenti qualche altra volta nelle solennità. Gli sposi premettono i Sacramenti al matrimonio. Alla Messa festiva delle domeniche ordinarie partecipano una dozzina di uomini, esclusi quelli di Purasca. Anche le donne lasciano assai a desiderare. Alla dottrina due o tre uomini e un gruppo di donne. I fanciulli sono sbandati. Il riposo festivo è osservato. Assai diffusa la bestemmia. Si balla molto. Diffusa, specialmente fra le ragazze, la lettura di libri cattivi. Stampa cattiva abbondante. Il parroco diffonde L’Amico dei Giovani; La Voce del parroco. Stato personale del Vicario Economo Il Vicario Economo D. Vincenzo Renelli appartiene alla Diocesi di Como. È Economo Spirituale di Ponte Tresa da quattro anni, e da due anni è canonico di Agno. Adempie e registra con regolarità gli oneri di celebrazione. Celebra in ora comoda per il popolo. Sempre il preparamento e il ringraziamento alla Santa Messa. Confessa in qualunque giorno. La predicazione è preparata. Durata circa 20 minuti. La meditazione sempre: si serve del (libro di) Padre Da Ponte e del (Tommaso da) Kempis. Si confessa ogni 15 giorni. Confessore P. Pietro, cappuccino di Lugano. Ha come domestica Lucia Rizza di Cerano, di anno 65. Non ha lasciti fiduciari. Non ha debiti. L’Amministrazione temporale All’Economo residente pagano fr. 450 annui, raccolti per imposta parrocchiale. Il beneficio non possiede capitali: un capitale di circa fr. 3'000 venne consumato recentemente nei restauri al tetto della chiesa. Daranno l’inventario dei beni stabili del beneficio e della chiesa. Non v’è registro dell’inventario. Daranno i conti della chiesa. 97 DOC. 32 Documento 32 6 marzo 1927 __________________________________________________________________________________ 2a VISITA PASTORALE DEL VESCOVO DI LUGANO MONS. AURELIO BACCIARINI IN PONTE TRESA __________________________________________________________________________________ Nota. Nell’Archivio vescovile di Lugano, Settore Visite pastorali, Serie Bacciarini, scatola 13, fascicolo intestato a Ponte Tresa, ci sono gli Atti della 1a e della 2a Visita pastorale effettuate da Mons. Bacciarini in Ponte Tresa. Argomento. Gli Atti della 2a Visita pastorale di Mons. Bacciarini in Ponte Tresa contengono: - le risposte del parroco don Vincenzo Renelli a un questionario inviato dalla Curia in preparazione alla Visita pastorale, e datato 24. 2. 1927; - un questionario proposto al Consiglio parrocchiale, datato 6. 3. 1927, a cui fu risposto, dopo la Visita pastorale, in data 12. 10. 1927; - alcuni formulari della Curia per inventariare il mobilio e gli arredi della Chiesa, le sacre Reliquie, l’Archivio del Parroco e l’Archivio de Consiglio parrocchiale. I formulari furono inviati il 15. 11. 1927, ma furono riempiti in date successive diverse. RISPOSTE DATE DAL PARROCO a un questionario che manca (il testo originale delle risposte è in italiano) 1. La Chiesa si trova al presente in buono stato. 2. Il tetto è bene in ordine. Di recente furono fatte le necessarie riparazioni. 3. Le porte della Chiesa sono tollerabili, non così quelle del Campanile, la cui manutenzione spetta al Comune. Le chiavi della Chiesa sono nelle mani del Parroco; quelle del Campanile, tranne quelle personali del Parroco, stanno nelle mani del Comune per gli usi di legge. 4. Le spese della Chiesa sono a carico del Consiglio parrocchiale, quelle del Campanile spettano al Comune. 5. Le manutenzioni del Campanile e delle campane sono riservate al Comune. 6. La Chiesa è provvista dello stretto necessario in arredi; gli arredi inservibili sono ritirati. 7. Niente di tutto questo, ma si provvederà. 8. Esistono alcuni quadri di un certo valore, e qualità e (un) affresco. L’oggetto di maggior valore è lo stendardo della Confraternita del SS. Sacramento. Di alienazioni non me ne consta. 9. Il Rituale è in buonissimo stato. I messali sono passabili colle relative addenda. 10. Affermativamente. 11. Le ostie vengono provvedute dalle Venerande Suore di Varese, ed il vino dall’agenzia ecclesiastica di Luino. 12. La lampada del SS. Sacramento è a luce elettrica. 13. Affermativamente. 14. L’acqua battesimale la ritiro dalla Plebana di Agno, gli olii santi da Agno stesso annualmente. Affermativamente all’ultima parte. 15. Vi è un confessionale fisso e due portatili per le donne. Gli uomini si confessano in sacrestia. Hanno le rispettive grate liturgiche. 16. Le Reliquie sono in buono stato e in buon numero. Sono conservate in armadi separati. Le candele si accendono quando si espongono. 17. Si è introdotta la statua di S. Teresa del Bambino Gesù, colla approvazione della Ven. Curia. Fu donato alla Chiesa il quadro del Sacratissimo Cuore, e quello di Maria Ausiliatrice. 18. Abbastanza con frequenza si fa la polizia (sic) della Chiesa; sono spolverati spesso gli altari e il mobilio. 19. Di sconcezze accanto alla Chiesa non ve ne sono. 98 DOC. 32 II. Delle Sacre Funzioni 20. Alle 9 antimeridiane la Messa festiva; alle 16 (?) le funzioni Vespertine, tranne Maggio, Giugno, Luglio, che vengono effettuate a sera. 21. Varia a seconda delle stagioni e delle eventuali circostanze. 22. Nelle parrocchiali Solennità dell’anno. 23. Le feste del Titolare, con tre Sacerdoti. 24. Quando si può avere sufficienza di Sacerdoti. 25. Affermativamente a tutto. - Veste talare. – Niente. 26. Affermativamente. Non c’è corale. – In chiesa non entra nessuna musica strumentale. – Il popolo pensa col suo canto a condecorare le funzioni. 27. In materia si dispensa il più forte epperò (ma) prudente zelo. Si fa osservare rigorosamente il Decreto Vescovile circa la moda indecente. 28. Affermativamente in tutto. – Ordinariamente sì. 29. Si, ordinariamente alla prima Domenica di Giugno. 30. Si celebrano annualmente SS. Messe votive in forma solenne senza Sacerdoti (oltre il Celebrante). 31. Giovedì e Venerdì Santo al mattino Messa solenne secondo il rito. Alla sera tanto del Giovedì quanto del Venerdì si tengono apposite prediche sulla Passione di N. Signore coll’intervento di tutto il popolo. 32. Nessuna fondazione di Sante Missioni. La prima ed unica Missione fu tenuta in Ponte Tresa lo scorso anno 1926 dai Reverendi Padri di Rho, (con spese) a carico del Parroco. 33. Si procura e si procurerà adagio adagio di introdurli. 34. Quando è possibile. 35. La Processione del Corpus Domini si fa in occasione della Solennità del (santo) Titolare. 36. Al presente si stenta molto ad avere ossequiente il popolo. – Per le Rogazioni sono poi impegnato anche ad Agno. 37. Processioni nuove negative (nessuna). Si conserva l’antichissima processione di S. Rocco da Ponte Tresa a Barico. 38. Messa solenne di mattino, e predica alla sera. 39. Il SS. Rosario è recitato nel mese di Maggio, di Giugno, di Ottobre, previo il segno della campana. 40. Negativamente. III. Amministrazione temporale 41. Negativamente per ora; in seguito si farà. 42. Negativamente. 43. Sì, e presiede. 44. Furono sempre spediti, eccettuato quello del 1926, ma è già pronto. 45. Niente. Si provvederà dopo la nomina del nuovo Consiglio. 46. Il Consiglio Parrocchiale tiene apposito Registro d’amministrazione. 47. Non esiste Beneficio Parrocchiale. Vi sono alcuni fondarelli (piccoli fondi) amministrati dal Parroco. 48. I fondi del Beneficio Parrocchiale rendono in totale circa 100 franchi all’anno. 49. Il Supplemento di congrua viene ora pagato dal Municipio. 50. Vi sarebbe da rivendicare il Legato di franchi due mila dal Signore defunto Annibale Pellegrini a favore del Parroco per l’istruzione del Catechismo (per l’insegnamento della religione) nella Scuola comunale. – Questa somma è tutt’ora nelle mani degli eredi. Fu sempre data ripulsa al richiamo del Parroco. – Il male si è che l’amministratore di detto Legato sarebbe lo stesso Municipio di P. Tresa. 51. Negativamente. Il Comune si rifiuta. 52. Nessun valore (in denaro) ha la Parrocchia. 53. Affermativamente. 54. C’è niente. 55. Le Confraternite non hanno alcun regolamento approvato. – Si sta riorganizzando la Confraternita degli uomini. 56. Affermativamente. 99 DOC. 32 57. La casa parrocchiale è abbastanza decente. IV. Dei costumi del popolo 58. Circa 350. – Abbastanza soddisfacente). 59. Abbastanza soddisfacente. 60. Non è possibile specificare. – Si nota un miglioramento di Santi Sacramenti. 61. Dai venti ai venticinque (uomini) ordinariamente assistono alla Messa festiva – e buona parte delle donne. 62. In media gli uomini circa 7 oppure otto – e una ventina di donne, e anche di più. 63. Quei della Scuola: ma bisogna segnalare frequenti defezioni. – Mancanza dei genitori. 64. La Pasqua pochi uomini, e un po’ di gioventù – e nelle principali Solennità un buon gruppo di ragazze e di donne. 65. Il riposo festivo abbastanza soddisfacente, tranne qualche rara eccezione. 66. La bestemmia è piuttosto praticata. Siamo in un paese di confine – e tanto basta. 67. In Ponte Tresa esistono 10 osterie. – Dopo la legge sul ballo, in due. Prima si ballava in tutte (le osterie) poco o tanto. 68. In Ponte Tresa, grazie a Dio, sono pochissime che vanno indecentemente vestite. 69. In Ponte Tresa entrano Il Dovere; La Gazzetta Ticinese; La Libera Stampa; L’Avanguardia, e dall’Italia: Il Corriere della Sera; Il Secolo, ecc. – Entrano dei nostri (giornali) Popolo e Libertà; Il Giornale del Popolo; Le Spighe, Il Vento; La Famiglia. – Pur troppo debbo lamentarmi della lettura di romanzi e libri immorali. Non manco di spesso (sic) di combattere dall’Altare una tale pratica. 70. Purtroppo in Ponte Tresa, costruito l’anno scorso, esiste un Salone nel quale si danno spettacoli d’ogni sorta: teatri, cinematografi, veglioni e ritrovi di compagnie mondane. – Di più, horribile dictu, ci sono due o tre case, dove trionfa diabolicamente l’immoralità. V. Degli Oratori In Ponte Tresa nessun Oratorio. Ponte Tresa 24 febbraio 1927 Can.co Renelli D. Vincenzo Parroco QUESTIONARIO 6. 3. 1927 proposto al Lod. Consiglio parrocchiale (il testo originale è in italiano) 1. Da chi è composto il Consiglio parrocchiale. R/ È composto da 5 membri e 2 supplenti. 2. I propri dipendenti (fabbriciere o cassiere, segretario, sacrestano, usciere) adempiono il loro dovere? R/ Sono fedeli al loro dovere. 3. Tutte le spese strarordinarie sono risolte in seduta regolare? R/ Sì. 4. Vi sono degli arretrati, residui attivi non incassati?, e quali? R/ Negativo a tutti i punti. 5. È ossequiato l’art. 59 del Regolamento cantonale 18 giugno 1886 circa le doppie chiavi delle bussole? R/ Le doppie chiavi sono: una nelle mani del parroco, l’altra nelle mani del fabbriciere. 6. Gli edifici, prima dell’inverno, vengono ispezionati, specialmente nell’armatura dei tetti, onde provvedere alle necessarie riparazioni? R/ Affermative (sic) a tutti i punti. 7. I Conti sono regolarmente resi in doppia copia all’Ordinario Diocesano? R/ Si presenteranno in due copie a partire da quest’anno. 8. Le registrazioni di cassa, - entrata e uscita – sono fatte con chiarezza e con precisione sul registro del fabbriciere o amministratore? Sono poi riportate per categoria nel libro del Contoreso? R/ Affermative a ogni domanda. 9. Si corrispondono regolarmente al Parroco o all’Economo Spirituale i redditi o la parte di redditi che gli spettano per oneri di Messe ecc. gravanti i beni amministrati dal Consiglio parrocchiale? R/ Negativo per mancanza di quanto è contenuto nella domanda del questionario. 100 DOC. 32 10. La congrua al Parroco o l’assegno all’Economo Spirituale si corrisponde regolarmente? R/ La Congrua è regolarmente corrisposta al Parroco dall’Onorevole Municipio. 11. Dove sono custoditi i valori? Se ne fanno ogni anno la verifica in seduta del Consiglio parrocchiale? Se vi è la cassaforte, quante sono le chiavi e chi le detiene? R/ Negativo per deficienza della materia qui accennata. 12. Ricevendo legati onerosi, si ha cura di chiedere l’approvazione dell’Ordinario? R/ In Ponte Tresa non si verifica una tanta generosità. 13. Si è forse consumato qualche capitale di legati onerosi? Ed essendosi consumati, si ottempera all’obbligo di chiedere l’autorizzazione dell’Ordinario Diocesano? R/ Al presente non è possibile una risposta. Ultimate le indagini, si informerà la Veneranda Curia. 14. In caso di restauri di chiesa, di cappelle, di campanile,ecc. si ottempera all’obbligo di chiedere l’autorizzazione dell’Ordinario Diocesano? R/ Occorrendo, si ottempera all’ordine qui contenuto. 15. Gli impieghi ed i reimpieghi di capitali formano oggetto di risoluzione del Consiglio Parrocchiale? R/ I capitali in discorso non esistono in Ponte Tresa. 16. Gli inventari dei diversi enti amministrati furono allestiti e vengono tenuti a giorno? Vi è un libro speciale per gli inventari? R/ Non occorre una tale operazione, mancando il quod quid est richiesto in questa domanda. 17. Si sono alienati degli oggetti artistici o antichi senza il consenso dell’Ordinario Diocesano? R/ Non abbiamo nessun documento affermativo in rapporto a tale domanda. Ponte Tresa 12 Ottobre 1927 1° FORMULARIO DI INVENTARIO riempito dopo la Visita pastorale (il testo originale è in italiano) Inventario mobilio della Chiesa Inventariati, tra l’altro, Altari fissi 4, Confessionali 3, Organo inservibile, Banchi 23, Sedie 12, Crocifissi grandi 4, piccoli 5, di metallo 5, Candelieri grandi 12, Candelieri piccoli 22, Lampade a pendere 4, Quadri 21, Carteglorie 12, Armadi 2, Cassoni 6, Bossoli 34, Armadietti 2, Armadio per reliquie 2, Catafalco 1, Bambino del Presepio, Messali grandi 5, Messali da morto 2, Rituali 1, Uffici da morto 14, Orologio del Campanile 1, Campane 3, Bussole per offerte 4, Portacandele per ufficio delle tenebre 6, Lampadine elettriche 12. Arredi della Chiesa Calici con patene 2, Pissidi grandi 2, Pissidi piccole 1, Ostensori 2, Lanterne per Viatico 4, Reliquiari grandi 4, Reliquiari piccoli 13, Corone per statue 3, Campanelli 2, Tabella preci ante e post Missam 4, Borse per elemosina 2, Tronetto 1, Secchiello 1, Aspersorio 1, Turibolo 1, Navicella per incenso 1, Cereo pasquale 1, Stendardi grandi 1, piccoli 1, Cassetta per Viatico 1. Biancheria e stoffe Tovaglie d’altare 16, Sottotovaglie 9, Corporali 10, Palle 12, Animette 5, Puriificatoi 50, Tovaglie bianche per balaustre 12, Ornato per pulpito 1, Panno per tomba 1, Tappeti per altare 1. Paramenti Pianete di vario colore 15, Stole relative 15, Manipoli relativi 15, Tunicelle 6, Piviali 5, Stole 15, Conopei 3, Continenze 2, Palli d’altare 1, Borse 2, Veli 15, Padiglioni 1, Copri pisside 3, Copri Ostensorio 2, Cingoli 7, Copri leggio 1, camici 5, Amitti 5, Cotte per Clero 10, Rocchetti 1, Beretti 3, Ombrello per Viatico 1, Baldacchino per processione 1, Velo per Santissimo esposto 1. Elenco degli oggetti preziosi ed artistici 1. Stendardo grande, raffigurante il SS. Sacramento ed il SS. Rosario: oggetto di fattura finissima, tutto in seta, anche le figure; lavorato a ricamo a mano, con ornamenti in oro puro finissimo. Può valere più di ventimila franchi. 2. Una pianeta rosea antica di broccato fino. 101 DOC. 32 3. Un quadro del Crocifisso all’altare omonimo, dicesi portato dalla Spagna dalla nobile famiglia Crivelli, di ignoto autore, ma di pennello insigne, elencato dal Nostro Governo fra i monumenti storici del Cantone. 4. Una statuetta di S. Antonio (sotto il Crocifisso), in legno scolpito, di provenienza da Lisbona. 5. Due quadri ad olio rappresentanti S. Girolamo, dottore della Chiesa, e S. Pietro apostolo, di ignoto autore. 6. Due Statue: dell’Immacolata e del Rosario, in legno artisticamente lavorate e decorate. 7. Finalmente un affresco antichissimo, rappresentante la deposizione di Cristo dalla Croce. A giudizio degli intendenti, appartiene alla Scuola del Luini. 8. Statua di S. Teresa del Bambino Gesù, di proprietà del parroco Renelli D. Vincenzo. Elenco degli oggetti della Madonna del Rosario Un paio di pendenti in oro, una collana con croce in oro, anelli 5 di oro, due corone comuni, una corona bianca comune. Del Bambino: cuoricino in argentone, cuoricino con madreperla, cuore in argentone, cuore con iniziale R. Elenco degli oggetti dell’Immacolata Un paio di pendenti in oro, un anello in oro, un cuore con crocino e catenella in oro, un ciondolo con nastro di seta, una medaglia con iniziale R, una corona del Rosario (seta). 2° FORMULARIO DI INVENTARIO riempito dopo la Visita pastorale (il testo originale è in italiano) Elenco delle sacre Reliquie Sono inventariate 26 Reliquie, con autenticazione datate tra il 1775 e il 1849. Tra le Reliquie: legno della S. Croce, Reliquie della Vergine e di S. Giuseppe, di S. Anna, di S. Barnaba apostolo, S. Tommaso apostolo, ed altri santi, per lo più martiri. Dei santi non martiri: S. Antonio da Padova, S. Carlo Borromeo, S. Filippo Neri, S. Giuseppe da Copertino, S. Bernardino da Siena. N. B. Per l’inventario e l’autenticazione delle Reliquie vedi a pag. 189 il Doc. 53 intitolato: «Reliquie, Reliquiari e Carteglorie». 3° FORMULARIO DI INVENTARIO riempito dopo la Visita pastorale (il testo originale è in italiano) Archivio del Parroco Registri dei Battesimi n. 6; Registro dei cresimati 1; Registro dei matrimoni 4 (è annotato: «manca il più vecchio», ma non è così: il registro esiste); Registri dei morti 7; Registri dello Stato d’anime 1; Registri di Confraternite 2, uno dei quali si trova in Curia, da ritirare; Registro delle pubblicazioni ed avvisi 1; Timbro della parrocchia 1. N. B. Il registro più vecchio dei matrimoni, che va dal 1601 al 1827, non manca. Probabilmente sarà sfuggito al Parroco. Archivio del Consiglio parrocchiale C’è il formulario, che è intestato alla Parrocchia di Ponte Tresa, ma non ci sono le risposte. 102 DOC. 33 Documento 33 11 giugno 1939 __________________________________________________________________________________ 1a VISITA PASTORALE DEL VESCOVO DI LUGANO MONS. ANGELO JELMINI IN PONTE TRESA __________________________________________________________________________________ Nota. L’originale di questo documento si trova nell’Archivio vescovile di Lugano, Settore Visite pastorali, Serie Jelmini, scatola 19, fascicolo intestato a Ponte Tresa. Argomento. Il fascicolo contiene quattro documenti: 1. Questionario sullo stato della Parrocchia, con risposte date del Parroco, don Riccardo De Micheli (propriamente Economo Spirituale); 2. Questionario sul Consiglio parrocchiale, con risposte date da don Riccardo De Micheli; 3. Inventario del mobilio e degli arredi della Chiesa fatto il 31. 5. 1939; 4. Ordini dati dal Vescovo dopo la Visita pastorale. 1. QUESTIONARIO SULLO STATO DELLA PARROCCHIA (Il testo originale è in italiano. Vengono qui presentate solo le risposte. Da esse si evincono le domande) I. Della Chiesa 1. La Chiesa parrocchiale è dedicata a S. Bernardino da Siena. Non è consacrata. Oltre l’altare maggiore, vi sono tre altri altari dedicati: uno al SS. Crocifisso (Cappella Crivelli. – Il quadro è dichiarato monumento artistico), uno alla B. V. Immacolata e uno alla B.V. del Rosario. Non vi sono altari consacrati e privilegiati. 2. Il fabbricato si trova in buono stato, specialmente dopo i restauri compiuti l’anno scorso. 3. Il tetto si mantiene in ordine. 4. Le porte della Chiesa e del campanile sono abbastanza in buon ordine. Della porta della Chiesa tiene le chiavi il Parroco. Di quella del campanile una l’ha il Parroco, una il Municipio, una il custode dell’orologio, una il caricatore dell’orologio, una l’incaricato del suono di mezzogiorno, una è a disposizione. 5. Le riparazioni della Chiesa si fanno a spese della Parrocchia, quelle del campanile a spese del Comune. 6. Il Comune concorre alla manutenzione del campanile e delle campane. 7. La Chiesa è provvista del necessario arredamento. Inservibili alcune pianete, ma già sostituite da altre. 8. Non esiste un inventario del mobilio e degli arredi sacri, ma sarà fatto quanto prima. 9. Oltre il quadro del S. Crocifisso nella Cappella omonima (vedi sopra al n. 1), esiste un grande stendardo della Confraternita del SS. Sacramento, del valore di parecchie migliaia di franchi. Artistiche sono pure le due statue della Madonna, il quadro dietro l’altare maggiore raffigurante la Vergine Addolorata, una pittura (propriamente un affresco) dell’Addolorata in un angolo della chiesa (a destra entrando), due altri quadri ai lati dell’altare (in alto, nei due falsi matronei dell’altare maggiore) raffiguranti l’uno S. Pietro, l’altro S. Girolamo. Di un certo valore sono pure i quadri della Via Crucis, perché fatti a mano. Nulla fu alienato, che io sappia. 10. Il Rituale propriamente detto non è troppo decente: il Parroco ne usa uno suo personale; gli altri libri sono decenti. I Messali hanno tutte le addende (le sante Messe non contenute nei Messale e «da aggiungere»). 11. Il tabernacolo è convenientemente rivestito, ed ha il conopeo. 12. Le ostie si provvedono presso gli Eredi Gilardoni, Lugano; ed il vino presso il negozio Bernardino Solari, Lugano. 13. Davanti al Santissimo arde una lampadina elettrica, ma è collocata anche una lampada ad olio. 103 DOC. 33 14. Il Battistero è chiuso, e quanto prima verrà coperto da decente conopeo. 15. L’acqua battesimale si rinnova il Sabato santo e la Vigilia di Pentecoste. Gli oli sacri si rinnovano il Giovedì Santo, e si cerca di conservarli in tutta proprietà e mondezza. 16. Vi è un numero sufficiente di confessionali e muniti di grata fitta. 17. Le reliquie non sono in troppo buono stato. Si conservano in armadio separato e decentemente rivestito. Esponendole, non si accendono né candele, né lampade speciali. 18. Che il Parroco sappia, o almeno dopo la sua presenza in Parrocchia, non furono introdotti né quadri, né statue senza il debito permesso. 19. La chiesa è scopata ordinariamente ogni quindici giorni, ma quando è necessario, anche più spesso. Si spolverano gli altari e i mobili e, quando necessitano, si lavano i vetri. 20. All’esterno, intorno alla chiesa, non c’è nulla di disdicevole alla decenza del luogo sacro. II. Delle sacre funzioni 1. La Messa festiva è alle ore 9 d’estate, ed alle ore 9,30 d’inverno. Le funzioni vespertine alle 13,30 d’inverno, ed alle 14 d’estate. L’orario della S. Messa festiva non fu mai spostato; quello delle funzioni vespertine fu spostato una dozzina di volte durante l’anno passato. 2. La S. Messa feriale è alle ore 7 d’estate e alle ore 7,30 d’inverno. 3. Vedi la risposta n. 1. 4. La festa patronale di S. Bernardino da Siena si solennizza con invito di clero; vi intervengono tre o quattro sacerdoti. 5. Nelle funzioni con servizio in terzo, se possibile, un Sacerdote funge da cerimoniere. 6. I chierichetti sono abbastanza addestrati nel servizio, portano la veste talare nelle funzioni festive, e solo la cotta in quelle feriali. Il Parroco cerca di istruirli. 7. Il canto è eseguito dal popolo. Non c’è nessuna corale, né unisessuale, né mista. Non c’è più la consuetudine d’introdurre bande in chiesa, dal momento che sono, e giustamente, proibite. 8. Per ottenere dai fedeli in chiesa il contegno più educato e devoto, il Parroco cerca di raccomandarlo di tanto in tanto. Per quanto dipende dal Parroco, si osserva il divieto di lasciar entrare in chiesa la moda indecente. 9. In occasione di funerali, massime quando interviene il Clero, si ha cura della serietà e pacatezza pel canto dell’Ufficio da morto. Si usa collocare fiori sulla bara. 10. La festa del Titolare si celebra la domenica prossimamente seguente (è evidente da questa risposta, che questo formulario fu riempito in maggio, prima della festa di S. Bernardino che è attorno al 20 maggio). 11. Feste votive propriamente non ce ne sono. C’è, per S. Rocco, una processione votiva all’Oratorio omonimo in Barico, Parrocchia di Castelrotto. 12. Nella Settimana Santa si celebrano tutte le funzioni previste dalla S. Liturgia, eccetto al Sabato Santo il canto delle Profezie e la Benedizione del Fonte battesimale. 13. Le Sante Missioni non sono fondate. Le ultime furono tenute nel 1937. 14. Si solennizza il primo Venerdì del Mese. Si celebra la Preghiera perenne. 15. Si fa regolarmente la processione della terza Domenica del mese. La Confraternita non esiste più. Però quattro o sei uomini o giovani vestono ugualmente l’abito da confratello per portare il baldacchino e accompagnare il Santissimo. A questa processione, pel suo maggior decoro, mancherebbe (forse: «occorrerebbe») una maggiore partecipazione di donne, ma specialmente di uomini. 16. Non è prevista la processione solenne del Corpus Domini. La si vorrebbe introdurre per la chiusura delle SS. Quarantore, quando si fanno. 17. Le processioni, in generale, sono purtroppo poco frequentate, sì che qualche volta si devono sospendere. 18. Nessuna nuova processione fu introdotta, né abolita nessuna di quelle vecchie. 19. Il 3 maggio per (la festa della) S. Croce, si celebra al mattino la S. Messa del S. Crocifisso, ed alla sera si dà la benedizione colla Reliquia della S. Croce. 20. Il S. Rosario alla sera in chiesa si recita solo quando si dà la Benedizione col Santissimo. 21. Non sembra ci sia funzione caduta in disuso e che il parroco creda opportuno risuscitare. 104 DOC. 33 III. Della Amministrazione temporale 1. Esiste il Regolamento parrocchiale. 2. Il Regolamento fu approvato dal Governo, ma non risulta che sia stato approvato anche dall’Ordinario. 3. Il Parroco interviene regolarmente alle sedute del Consiglio parrocchiale. 4. Sono mandati alla V. Curia i conti dell’ultimo anno amministrativo: non si è però osservata in tutto la detta istruzione (quella presentata nel Monitore del maggio 1924, p. 97). 5. Esiste solo l’Inventario dei beni del Beneficio parrocchiale e mi sembra a giorno (aggiornato). 6. Si tiene il libro del Contoreso, ma non proprio come alla su detta Istruzione (vedi risposta n. 4). 7. Il Beneficio parrocchiale è amministrato dal Consiglio parrocchiale. 8. La sostanza beneficiaria rende un centinaio di franchi. 9. La congrua è di fr. 1'500, data dall’imposta parrocchiale, della cui evasione è incaricato il Comune. 10. Non sembra ci siano diritti da rivendicare. 11. Nessuna spesa, sembra, è addebitata ingiustamente alla Chiesa. 12. I valori sono depositati in Curia. 13. Per le offerte raccolte in Chiesa non c’è registro apposito. Di esse però si tiene debita registrazione sul «Giornale». 14. Non c’è l’inventario dell’archivio. Al Parroco non consta che nell’Archivio siano stati depositati documenti. 15. La Confraternita maschile del SS. Sacramento non dà più segni di vita: si cercherà di ricostituirla. Quella del S. Rosario femminile è ancora abbastanza in efficienza: non è però troppo osservato lo Statuto (approvato). I conti si danno al Parroco, ma non all’Ordinario. 16. Vi è l’armadio riservato esclusivamente all’Archivio parrocchiale. 17. La casa parrocchiale è abbastanza decente; è un po’ umida la sala; sarebbe necessario cambiare alcune serrature. IV. Dei costumi del popolo 1. La popolazione abitualmente residente è di circa 400 abitanti. 2. In generale i genitori non hanno molta premura nel procurare il Battesimo ai neonati: lo differiscono spesso di un mese. 3. Fanno la Pasqua circa e appena il 20% degli uomini, l’80% delle donne. Si nota poco miglioramento (rispetto agli anni precedenti). 4. Assistono alla S. Messa festiva circa il 20% degli uomini e il 50% delle donne. 5. Le funzioni vespertine festive e la Dottrina sono frequentate da tre o quattro uomini e da una quarantina di donne. 6. Al catechismo festivo intervengono una ventina di fanciulli e fanciulle. 7. Da parte degli uomini nessuna frequenza ai SS. Sacramenti, eccetto uno, che si accosta due o tre volte al mese. Delle donne: due fanno la S. Comunione quotidiana, una ventina la S. Comunione mensile e in alcune solennità. Una quindicina tra fanciulli e fanciulle fanno la S. Comunione mensile. 8. Se si eccettuano le botteghe e le osterie, in generale il riposo festivo è rispettato: però ci sono alcuni che non lo osservano. 9. Purtroppo è un poco diffusa la bestemmia. 10. Ci sono nove osterie, comprese quelle degli alberghi, e in tre per lo meno c’è il disordine del ballo. 11. La moda femminile indecente non è molto diffusa. 12. Non so quali e quanti giornali cattivi entrano in Parrocchia: credo però parecchi e di tutti i colori. È un po’ diffusa anche la lettura di romanzi e di libri immorali. 13. L’ambiente di paese di confine, l’eterogeneità degli abitanti e il carattere quasi urbano del luogo credo influiscano sinistramente sul sentimento religioso e sulla scostumatezza del popolo. 14. Vi sono alcuni protestanti. Una volta al mese, credo, il loro Pastore di Lugano viene a radunarli con quelli dei dintorni per i loro riti religiosi. Non sembra però che facciano propaganda. V. Degli oratori Non ci sono Oratori all’infuori della Chiesa parrocchiale. 105 DOC. 33 2. QUESTIONARIO SUL CONSIGLIO PARROCCHIALE (Vengono qui presentate solo le risposte. Da esse si evincono con chiarezza le domande) 1. Il Consiglio Parrocchiale è composto dai seguenti membri e supplenti: Borri Luigi, Presidente; Menotti Luigi, Vice Presidente; De Micheli D. Riccardo, Economo Spirituale, Membro di diritto e Cassiere; Riva Carlo, Membro e Segretario; Pellegrini Vittorio, Membro e Fabbriciere. Supplenti: Bustelli Lino e Stoppani Giuseppe. N. B. Sull’amministrazione parrocchiale vedi in questi stesso Doc. 33 le risposte date dal Parroco al Questionario sull’Amministrazione temporale (III, 1-17 della pagina 105). 2. I propri dipendenti (cassiere, fabbriciere e segretario; mancano il segretario e l’usciere) fanno del loro meglio per adempire regolarmente il loro dovere. 3. Tutte le spese straordinarie sono risolte (decise) in seduta regolare. 4. Arretrati da incassare ci sono alcune Lire italiane per fitto di terreno in territorio italiano, e diverse tasse parrocchiali, di cui non possiamo precisare la somma. 5. Solo la bussola principale (delle offerte) ha la doppia chiave, di cui una al Presidente, e una all’Economo Spirituale, che è anche cassiere. 6. Ogni tanto si cerca di ispezionate gli edifici. Cercheremo di far ciò segnatamente prima di ogni inverno. 7. I conti sono regolarmente resi in doppia copia all’Ordinario Diocesano. 8. Le registrazioni di cassa si cerca di farle con chiarezza e precisione e riportarle per categoria sul Contoreso. 9. È la Curia che amministra detti beni (i redditi che spettano al Parroco per oneri di Messe), dalla quale sono versati regolarmente (al Parroco) i relativi redditi. 10. L’assegno all’Economo Spirituale non viene corrisposto regolarmente. 11. I valori sono custoditi in Curia. 12. Si ha cura di chiedere all’Ordinario l’approvazione delle pie fondazioni. 13. Dopo l’ultima Visita pastorale (1927) non ci pare siano stati consumati capitali di pie fondazioni. 14. L’anno scorso si è completamente restaurata la Chiesa, e si è chiesta l’autorizzazione all’Ordinario. 15. Come detto (alla risposta n. 11), i capitali sono in Curia, la quale pensa all’impiego e reimpiego dei medesimi. 16. Un vero inventario (dei diversi beni amministrati) finora non è stato compilato. Cercheremo di farlo. 17. Non ci consta si siano alienati oggetti artistici od antichi senza il consenso dell’Ordinario Diocesano. - Il documento è firmato dal Presidente Luigi Borri e dal Segretario Carlo Riva. 3. INVENTARIO MOBILIO E ARREDI DELLA CHIESA (il testo originale è in italiano) Mobilio della Chiesa Altari fissi 4, Banchi balaustra 3, Banco presbiterio 1, Pulpito 1, Battistero 1, Confessionali 2, Organi 0, Banchi 30, Panche 3, Inginocchiatoi 1, Sedie 4, Seggiole imbottite 4, Scanni 2, Via Crucis 1, Crocifissi grandi 5, Crocifissi piccoli 8, Statue 8, Quadri 6, Carteglorie 5x3, Lampade a pendere 2, Lampadari 1, Porta messali 2, Armadi 4, Scaffali 7, Cassoni 7, Bossoli 30, Armadi per reliquie 2, Catafalco 1, Vasi per fiori 20, Pile per acquasanta 1, Campanella chiesa 1, Orologio campanile sì, Lampadine elettriche 15. Nota bene 1. In un foglio aggiunto è precisato che le statue sono: Immacolata, Madonna del Rosario, S. Giuseppe, S. Bernardino da Siena, S. Teresa del bambino Gesù, S. Antonio da Padova, S. Gioacchino, S. Anna. Tre statue sono in sacrestia: S. Bernardino, S. Domenico, S. Caterina. 106 DOC. 33 Nota bene 2. Nello stesso foglio è precisato che i quadri sono: B. V. Addolorata, dietro l’altare, S. Pietro e S. Girolamo ai fianchi (dell’altare, in alto, nei falsi matronei), Battesimo di Gesù vicino al Battistero, S. Cuore nella Cappella dell’Immacolata, Beata Vergine nel pulpito. Arredi della Chiesa Calici e patene 4, Pissidi grandi 3, Pissidi piccole 1, Ostensori 2, Teca 1, Vasi per oli santi 3, Reliquiari grandi 4, Reliquiari piccoli 12, Reliquiari S. Croce 1, Pace 1, Tabelle preci Leone XIII 2, Corone per statue 2, Turiboli 1, Navicelle per incenso 1, Cereo pasquale 1, Stendardi grandi 1, Stendardi piccoli 1, Tronetti 2, Secchiello per acqua santa 1, Aspersorio 1, Ferri per ostie 1, Cassetta per Viatico 1. Biancheria e stoffe della Chiesa Sopratovaglie 6, Tovaglie d’altare 15, Sottotovaglie 8, Corporali 12, Palle 15, Purificatoi 39, Manutergi 12, Asciugamani 5, Tovaglie bianche per balaustre 12, Cuscini 8, Ornato per pulpito 2, Panno per tomba 1, Tendine per finestre 2, Tappeti per altare 6, Tappeti per pavimento 1. Paramenti della Chiesa Pianete 23, Tunicelle 8, Piviali 6, Stole 5, Conopei 7, Continenze 3, Borse 2, Veli 3, Padiglioni 1, Copri pisside 4, Copri Ostensorio 2, Cingoli 5, Copri leggio 1, Camici 10, Amitti 14, Cotte per il Clero 11, Ombrello per Viatico 1, Cotte per chierici 10, Vestiti per chierici 7, Mantellette 7, Baldacchino per processione 1, Velo per Santissimo esposto 1. Devesi aggiungere A questa voce del formulario don Riccardo e Micheli dichiara: «Ci rimettiamo a quanto in proposito espose il Can. Don Vincenzo Renelli per la Visita pastorale del 6. 3. 1927». Aggiunge tuttavia: Alla Confraternita del SS.: un Crocifisso, uno Stendardo grande. Alla Confraternita della B. V. del Rosario: due Crocifissi, due cassoni, dodici candelieri, di cui 8 in stile gotico con relativa croce, e un’altra croce per altare; tre veli per crocifissi, uno stendardo. - Firmarono l’inventario l’Economo Spirituale don Riccardo De Micheli e il Fabbriciere Vittorio Pellegrini. 4. ORDINI DATI DAL VESCOVO DOPO LA VISITA (il testo originale è in italiano) 1. La lampada eucaristica deve essere messa ad olio. 2. Si cambi il vetro ad un reliquiario. 3. Sono interdetti 4 reliquiari: le reliquie si portino in Curia. 4. Si tolgano le crocette dalla lampada – globo. 5. Si cambi l’astuccio degli oli santi per gli infermi. 107 DOC. 34 Documento 34 aprile-maggio 1942 __________________________________________________________________________________ DAL LIBRO«QUATTRO MESI A S. VITTORE» DI DON RICCARDO DE MICHELI IN CARCERE A MILANO __________________________________________________________________________________ Nota. Una copia del libro, da cui è stato tratto questo documento si trova nell’Archivio parrocchiale di Ponte Tresa. Argomento. Il 14 maggio 1944 la Tipografia «La Buona Stampa» di Lugano Stazione mise in commercio per Fr. 1.50 un opuscolo di 92 pagine, scritto da Don Riccardo De Micheli, parroco di Cureglia ed ex parroco di Ponte Tresa, dal titolo: «Quattro mesi a S. Vittore. Memorie della mia prigionia politica». Don Riccardo fu arrestato dalla Polizia italiana il 30 aprile 1941 al valico di Ponte Tresa e incriminato di spionaggio a favore dell’Inghilterra. Scarcerato il 5. 9. 1941, tornò a Ponte Tresa, dove stette fino al 16. 1. 1943, quando fu nominato Parroco di Cureglia. Morì il 21. 11. 1984, a 87 anni, nel ricovero dell’Immacolata di Roveredo, nei Grigioni. Era nato in Lugano il 13. 12. 1897. Stralci da «QUATTRO MESI A S. VITTORE» (libro interessante dalla prima all’ultima pagina) Da pag. 51: «Scrissi ben ventidue pagine. Dopo un’introduzione, in cui davo le mie generalità ed un breve curriculum vitae, divisi la trattazione in tre parti. Nella prima cercai di infirmare il valore delle due dichiarazioni di colpevolezza scritte a Varese, provando che mi erano state estorte colla violenza e col timore: perciò descrissi per filo e per segno tutti i cattivi trattamenti usatimi e le minacce subite. Nella seconda parte diedi una spiegazione chiara ed esauriente delle cifre del biglietti riferentisi alla nota Ferrovia (Varese - Ponte Tresa Italia): esposi esattamente l’ora dell’arrivo e della partenza dei treni a Ponte Tresa: la sapevo a memoria ma, per non dimenticarla, in carcere la ripetevo ogni giorno come un’orazione, perché ciò aveva per me un’importanza capitale in ordine alla mia difesa. Nella terza parte mi difesi dalle accuse di attività politica a favore dell’Inghilterra. N.B. Per capire il contenuto di questa dichiarazione, bisogna tener presente ciò che don de Micheli scrive di sé a pag. 6: «Bisogna saper ch’io, fin da ragazzo, fui sempre appassionato per le ferrovie. Ricordo per esempio, quando mi trovavo nel Seminario ginnasiale di Pollegio, vicino a Biasca, il piacere che provavo nel veder passare a poche decine di metri di distanza i treni della Ferrovia del S. Gottardo: e dell’ora del passaggio, quando potevo, tenevo nota su di un foglietto, e ciò senza punto trascurare i miei studi… Lo studio degli orari delle ferrovie erano un mio piacere prediletto». Poi aggiunge a pag. 9: «Ebbene, quel famoso biglietto, che mi fu trovato nel portafoglio, e che ebbe l’onore di essere fotografato e mandato persino a Roma, altro non era che una semplice annotazione in cifre dei detti treni riferentesi a un certo periodo di giorni: la data era stampata col timbro, il resto scritto con la matita: di ogni treno visto vi era notato l’ora dell’arrivo e della parvenza, nonché la sua composizione, non altro». A pag. 43 don Riccardo descrive così i suoi timori: «La notte seguente dormii ben poco: il pensiero, come mi avevano dato ad intendere a Varese, di essere deferito al Tribunale militare di Bologna e di venir sottoposto alla tortura per carpirmi la “loro” verità, mi mise nell’anima un’angoscia, un incubo tale che rasentava la disperazione… «Domenica 4 maggio. Alle 7.30 S. Messa con accompagnamento di harmonium: ma, mio Dio, in qual modo mi toccava ascoltarla!... Il pensiero che più mi affiggeva era questo: ecco, io Sacerdote, privato della possibilità di celebrare la S. Messa, centro della mia vita spirituale, e non poter neppur ricevere la S. Comunione (i carcerati assistevano alla S. Messa dalle loro celle)». 108 DOC. 34 A pag. 40 don Riccardo espone questo interessante pensiero: «Ora io mi domando: possibile che non si sappia trovare una pena meno crudele di questa? Possibile che in tutte le nazioni cosiddette civili non si possa far a meno del carcere come mezzo di punizione dei delitti? Già prima che ne avessi io stesso la triste esperienza (immaginarsi poi adesso!), io detestavo in cuor mio il barbaro sistema dell’incarceramento. Se dipendesse da me, abolirei tutti i carceri e lascerei in libertà tanti poveri infelici: ammetterei tutt’al più il carcere preventivo… «Ma allora, si dirà, non si devono punire i malfattori? Non dico questo, ma si potrebbero ben punire in altro modo, con qualche pena, sia pure grave, ma di breve durata, e non con mesi ed anni di privazioni del sacrosanto dono della libertà. Non c’è quindi da meravigliarsi che qualche povero carcerato si suicida o impazzisca. Solo nei quattro mesi che fui io a Milano, ben quattro prigionieri divennero pazzi: tre uomini e una donna». A pag. 54 don Riccardo descrive la sua giornata di carcerato. Dopo aver elencato le sue devozioni religiose ed aver osservato:«Non ho mai pregato così tanto in vita mia», scrive a proposito dei suoi pasti: «All’ora dei pasti mangiavo, e non solo pane e minestra, ma anche altri cibi, che potevo procurarmi coi denari fornitimi in principio dal generoso Cardinale (Schuster di Milano), poi da mio buon Vescovo (Mons. Angelo Jelmini) a mezzo del Console svizzero. N. B. Nell’Archivio della Curia di Lugano e in quello della Parrocchia di Ponte Tesa si conservano le copie delle lettere di Mons. Angelo Jelmini, vescovo di Lugano, da cui risulta che il vescovo Jelmini provvide a depositare presso la Banca Commerciale di Milano Lire 1'265 a favore del sacerdote in carcere, oltre la congrua di Fr. 720 versata dal Municipio di Ponte. Il Vescovo Jelmini avrebbe anche voluto visitare il prigioniero nel Carcere di Milano, ma le Autorità italiane non gli concessero il permesso (pag. 75 del libro). Finalmente Don Riccardo De Michele fu messo in libertà. Il Consolato Generale della Svizzera, con lettera da Milano datata 5. 9. 1941, scriveva al Vescovo di Lugano, Mons. Angelo Jelmini: «Eccellenza, «Riferendomi alla Sua lettera del 6 Agosto, ho l’onore e il piacere di farLe sapere che ho ricevuto oggi la visita del Rev. Don Riccardo De Micheli, che è stato finalmente messo in libertà. «Egli conta partire per la Svizzera anche questa sera e Le dirà a viva voce le peripezie della sua triste avventura. «Partecipo di tutto cuore alla Sua gioia e colgo volentieri questa occasione per assicurarLa, Eccellenza, dei sensi della mia alta considerazione. «Il Console Generale di Svizzera» Nell’Archivio parrocchiale di Ponte Tresa c’è una lettera spedita da Lugano l’8. 9. 1941 da don Riccardo De Micheli al Lod. Consiglio parrocchiale di Ponte Tresa: «Come già è a vostra conoscenza, venerdì scorso ho fatto ritorno in patria, avendo, col divino aiuto, potuto far riconoscere la mia innocenza. «Informato poi dei sentimenti e desideri di codesta buona popolazione a mio riguardo, d’accordo con S. E. Mons. Vescovo, ho deciso di riprendere, e ben volentieri, il ministero pastorale nella vostra cara Parrocchia, nella fiducia che le indicibili sofferenze da me subite in questi quattro mesi e offerte al Signore, abbiano a giovare per un maggior risveglio morale e religioso nella vita parrocchiale. «Ora sono qui, ospite di S. E. Mons. Vescovo. Mi assenterò qualche giorno, poi sabato nel pomeriggio sarò a Ponte Tresa. «Quanto a manifestazioni esterne, vi prego di rispettare rigorosamente il decreto del Dipartimento cantonale di Polizia del 26 maggio p. p. (prossimo passato, cioè scorso) al Municipio di Ponte Tresa, con copia al Consiglio Parrocchiale. 109 DOC. 34 «Avrò invece molto piacere se i buoni fedeli, specialmente la fanciullezza, vorrà, in detta circostanza, accostarsi ai SS: Sacramenti. «In attesa di un felice arrivederci, aggradite i miei più cordiali saluti». «Dev.mo Parroco / Sac. R. De Micheli» Nota di Dante Pani, storico di Sessa su Luigi Zanetti (nella foto), anche lui in carcere a San Vittore nel periodo della detenzione di don Riccardo De Micheli Nel periodo in cui don Riccardo De Micheli fu nel carcere di S. Vittore di Milano, si trovava nello stesso carcere anche un altro ticinese, il sig. Luigi Zanetti, detto «Luiseta», di Sessa. Arrestato in Italia, dove stava eseguendo delle riparazioni ad una sua casa, che si trovava in Moncucco di Creva, frazione di Luino, stette in carcere nel periodo 1942 – 1943. Per segnalare la sua presenza nel carcere, inviò un biglietto a don De Micheli (Dante Pani su «Panorama Raiffeisen» n. 3 del 1995). Nello stesso su citato articolo del Sig. Dante Pani si legge: «Contemporaneamente allo zio Luigi Zanetti, le carceri milanesi di San Vittore avevano ospitato un prete di frontiera, il quale dal suo pulpito svizzero aveva parlato male del regime fascista»: forse fu proprio questa la causa per cui don Riccardo De Micheli fu arrestato al valico di Ponte Tresa. 110 DOC. 35 Documento 35 9 aprile 1947 __________________________________________________________________________________ 2a VISITA PASTORALE DEL VESCOVO DI LUGANO MONS. ANGELO JELMINI IN PONTE TRESA __________________________________________________________________________________ Nota. L’originale di questo documento si trova nell’Archivio vescovile di Lugano, Settore Visite pastorali, Serie Jelmini, scatola 19, fascicolo intestato a Ponte Tresa. Argomento. Il fascicolo contiene quattro documenti: 1. Questionario sullo stato della Parrocchia, con risposte date del Parroco, don Anselmo Stefanini; 2. Questionario sul Consiglio parrocchiale, con risposte date dallo stesso Parroco; 3. Inventario dei beni patrimoniali, fatto il 29. 3. 1947; 4. Inventario dell’Archivio parrocchiale, fatto il 25. 3. 1947; 5. Inventario dell’Archivio del Consiglio parrocchiale; fatto il 25. 3. 1947; 4. Ordini dati dal Vescovo dopo la Visita pastorale, datati 30. 5. 1947. 1. QUESTIONARIO SULLO STATO DELLA PARROCCHIA (Il testo originale è in italiano. Vengono qui presentate solo le stringate risposte date dal Parroco don Anselmo Stefanini. Da esse si ricavano le domande. Le scritte in corsivo sono state aggiunte da me, ed hanno valore esplicativo). I. Della Chiesa 1. La Chiesa è dedicata a S. Bernardino da Siena. Non è consacrata. 2. Dopo l’ultima Visita nessun cambiamento circa gli altari. 3. Nessun altare consacrato o privilegiato. 4. Il fabbricato trovasi in buono stato. 5. Porte Chiesa e Campanile in ordine. Chiavi al parroco. 6. Le spese di riparazione della Chiesa si fanno dalla parrocchia. 7. Il Comune concorre alla manutenzione Campanile e Campane. 8. C’è l’arredamento necessario. Manca piviale rosso e verde. 9. Esiste inventario completo, mobilio, vasi, paramenti, quadri, ecc. 10. Tre tele di valore: S. Paolo, S. Antonio (si tratta di S. Girolamo e di S. Pietro), Crocifissione. Affresco Addolorata. 11. Un piccolo quadro nuovo del B. Nicolao (de la Flüe). 12. Il libri rituali sono decenti ed i Messali hanno le addende (l’aggiunta delle nuove Messe). 13. Il Tabernacolo è in ordine e con conopeo. 14. Le ostie si provvedono dal R. D. Paltenghi, Barico. Vino: Solari, Lugano. 15. La lampada del Santissimo è ad energia elettrica. 16. Il Battistero è chiuso e coperto da decente conopeo (velario che lo copre). 17. Gli Olii e l’Acqua sono rinnovati secondo decenza. 18. Due confessionali con grata fitta. 19. Reliquie in buono stato e custodite in due tabernacoli. 20. Nulla di disdicevole attorno alla Chiesa. 21. Nessun restauro dopo l’ultima Visita. 22. Non furono tolte le crocette capovolte al lampione centrale. II. Degli Oratori Non c’è alcun Oratorio. 111 DOC. 35 III. Delle sacre funzioni 1. Regolarmente una sola Messa festiva. 2. Non è data risposta alla domanda n. 2, perché la domanda si riferiva a Parrocchie superiori ai 2.000 abitanti. 3. S. Messa festiva h. 9.30. Vesperi h. 14. 4. S. Messa feriale: estate ore 6.30; inverno ore 7. 5. Non è costituita l’Associazione Piccolo Clero. 6. Canto eseguito dal popolo. 7. La festa del (Santo) Titolare si celebra la domenica prossimamente seguente. 8. Ampia comodità di confessore straordinario. 9. Si celebra la festa di S. Rocco con processione a Barico. 10. Si celebrano liturgicamente le funzioni della Settimana Santa. 11. Non esiste fondazione per le Missioni. Le ultime si tennero nel 1937. 12. Le Quarantore coincidono con la predicazione serale per la Pasqua. 13. Si celebra il Primo Venerdì (di ogni mese) con pubblica adorazione. 14. Regolarmente si celebra la festa del Papa, Giornata Missionaria e Buona Stampa. 15. La processione della terza domenica del mese fu ripresa regolarmente. 16. Il giorno del Corpus Domini si fa la processione come alla Terza (domenica del mese). 17. Nessuna nuova processione è stata introdotta. 18. Si celebra la festa della S. Croce il 3 maggio con benedizione. 19. Ogni sera si recita il Rosario. 20. Nessuna funzione caduta in disuso. 21. Sono tenute le istruzioni catechistiche dopo la Messa. 22. È tenuto il catechismo agli Adulti nel pomeriggio domenicale. IV. Dell’Azione Cattolica 1. Circolo cattolico S. Bernardino da Siena (con l’unica sezione, quella degli) Aspiranti. 2. Non c’è risposta alla domanda: «Chi sono i rispettivi membri del Comitato di Azione cattolica, e quanti sono i Soci?». 3. Le riunioni (del Circolo) tenute secondo gli Statuti. 4. Le riunioni sono tenute all’Oratorio ogni 15 giorni. 5. Il Circolo collabora nel limite delle sue possibilità alle Opere diocesane. 6. Al Circolo vien data lettura della pagina di Azione Cattolica. 7. Finora non ci furono gare catechistiche. 8. Parecchi membri partecipano varie volte agli Esercizi. 9. Esiste inoltre la Confraternita del S. Rosario e un esiguo gruppo di Confratelli. Attività minima per le Consorelle e nulla per i Confratelli. 10. Alcune bambine fanno parte del gruppo Esploratrici Ponte Tresa – Caslano. V. Dei costumi del popolo 1. Non si può parlare di peggioramento, perché non ci furono defezioni. a. Il precetto festivo non è regolare da parte di molti: in molte domeniche il concorso è buono anche da parte degli uomini. b. L’adempimento del precetto pasquale ha avuto un buon miglioramento. 2. La frequenza ai SS. Sacramenti da parte degli uomini è molto scarsa. Da parte delle donne è abbastanza buona, specie nell’Ottava dei Morti. Da parte dei fanciulli è buona solo per intervento del Parroco, chè i Genitori non se ne danno la pena. 3. Il rispetto al riposo festivo in generale è buono. 4. Ci sono parecchie donne che si lasciano andare alla bestemmia, e di conseguenza capita sentirle anche dai bambini. 5. Ci sono nuove Osterie o Ristoranti. In un solo ristorante, nel periodo della bella stagione, si balla quasi ogni sabato o festa. 6. La moda indecente riguarda più i forestieri. 7. Giornali: Gazzetta, Dovere, Libera Stampa, Giornali e riviste italiane. 8. Un Cinema: Gambrinus. 112 DOC. 35 9. Non c’è Bollettino parrocchiale. 10. V’è una piccola Biblioteca annessa al Circolo (cattolico). VI. Dell’amministrazione temporale 1. Regolamento parrocchiale 1928 approvato dal Consiglio di Stato. 2. Il Parroco interviene regolarmente alle sedute (del Consiglio parrocchiale). 3. Non furono ancora mandati (alla Curia) i conti. 4. Esiste inventario distinto e aggiornato (dei beni della Chiesa). 5. (Esiste) libro del Conto Reso in Entrata e in Uscita. 6. Il Parroco amministra il Beneficio Parrocchiale. 7. Non vi sono altri Benefici. 8. Libro dei Legati in ordine. 9. Non vi sono diritti da rivendicare. 10. I valori sono tenuti nella Cassa della Chiesa. 11. Le offerte in Chiesa sono registrate nelle Entrate del Conto Reso. 12. Non risulta un inventario di documenti d’Archivio, essendo pochi. 13. Non esiste un Catalogo Parrocchiale. 14. Solo la Confraternita del Rosario si regge secondo uno Statuto e adempie i suoi obblighi. Non consta siano dati i conti all’Ordinario. 15. Armadio riservato all’Archivio parrocchiale. 16. La casa parrocchiale è decente. Sarebbero necessari lavori ai soffitti e ai pavimenti. 17. Si provvede alle riparazioni con le entrate della Chiesa parrocchiale. VII. Statistica parrocchiale Numero delle Anime: 370 così divise: Bambini da 1-7 anni: 16; Bambini 7-16 anni: 22; Uomini dai 16 anni innanzi: 105; Bambine 1-7 anni: 23; Bambine 7-16 anni: 20; Donne dai 16 anni innanzi: 173. Cattolici: 359. Precetto pasquale: Bambini e Bambine (7-16 anni): 42; Uomini: 40; Donne: 135. S. Messa festiva: Bambini e Bambine (7-16 anni): 42; Uomini: 25-40; Donne: 100-140. Funzioni vespertine: Uomini 5-6; Donne: 25-35. Catechismo dei bambini: Bambini: 15-20; Bambine: 15-20. 2. QUESTIONARIO PROPOSTO AL CONSIGLIO PARROCCHIALE (Vengono qui presentate solo le risposte. Da esse si evincono con chiarezza le domande. Il testo originale è in italiano) 1. Il Consiglio parrocchiale è così costituito: Presidente Borri Luigi; Segretario: Carletto Riva; Fabbriciere: D. Stefanini Anselmo, parroco; Membri: Luigi Menotti, Vittorio Pellegrini. 2. I dipendenti adempiono regolarmente il loro dovere. 3. Tutte le spese straordinarie sono risolte (decise) regolarmente. 4. Non vi sono arretrati di sorta. 5. Non ci sono le doppie chiavi per le bussole (delle offerte). 6. Gli edifici sono ispezionati per i periodi invernali. 7. I conti non sono regolarmente trasmessi in doppia copia all’Ordinario. 8. Si tiene con chiarezza il libro Conto Reso. 9. Il Consiglio parrocchiale corrisponde al Parroco quanto gli spetta per le funzioni o feste parrocchiali. 10. La congrua del Parroco è corrisposta regolarmente. 11. Non vi sono valori da custodire. 12. Per eventuali legati si ha la cura di informare l’Ordinario. 13. Non fu consumato nessun capitale. 14. Per restauri Chiesa ecc. si sottopone (il progetto e la spesa) all’Ordinario. 113 DOC. 35 15. Non esistono capitali. 16. Non vi sono enti amministrativi speciali. C’è l’inventario dei beni della Chiesa. 17. Non furono alienati oggetti artistici. Il documento fu firmato dal Presidente Luigi Borri e dal Parroco don Anselmo Stefanini. 3. INVENTARIO 29. 3. 1947 DEI BENI PATRIMONIALI spettanti alla Chiesa parrocchiale S. Bernardino di Ponte Tresa (il testo originale è in italiano) 1. Ponte Tresa: Località «pezza», mappa 54, Ronco mq 5.015 .......... valore fr. 2'256. reddito fr. 50. 2. Ponte Tresa: Località «Pianranza», Selva, mappa 59, mq. 1.775.... valore fr. 177. 3. Ponte Tresa: Località «Pianranza», Selva, mappa 62, mq. 1.770.... valore fr. 106. reddito fr. 7. 4. Ponte Tresa: Località «Alla Chiesa», orto, mappa 66, mq. 547 ...... valore fr. 601. 5. Ponte Tresa: Località «Alla chiesa», orto, mappa 66a, mq. 1.100 .. valore fr. 555. 6. Ponte Tresa: Località «S. Martino», selva, mappa 116, mq. 3.365 . valore fr. 100. 7. Ponte Tresa: Località «Casa parr.. e orto, mappa 148, mq. 115 ...... valore fr. 5'000. 8. Ponte Tresa: Località «Baragia», stalla e fienile, mappa 149, mq. 31,valore fr. 400. 9. Pura: «Al Motto», Ronco, mappa 637, mq. 362.............................. valore fr. 108. 10. Pura. «Nucelli», bosco ceduo, mappa 1760, mq. 6.141.................. valore fr. 245. 11. Lavena, Italia, incolto sterile, mappa 662, mq. 110........................ valore (non indicato) 12. Lavena, Italia, prato, mappa 707, mq. 1100 ................................... valore Lit. 72. Lit. 10. 13. Lavena, Italia, campo, mappa 853, mq. 520................................... valore Lit. 16 Lit. 15. 14. Lavena, Italia, campo, mappa 891, mq. 670................................... valore Lit. 40 Lit. 17. 15. Lavena, Italia, prato, mappa 2036, mq. 330 ................................... valore Lit. 3. 16. Lavena, Italia, campo, mappa 2242, m. 260................................... valore Lit. 4 Lit. 15 17. Ponte Tresa CH, locale sotto la sacrestia........................................ valore fr. 60. L’inventario fu firmato dal Parroco don Anselmo Stefanini il 29. 3. 1947. 4. INVENTARIO DELL’ARCHIVIO PARROCCHIALE (il testo originale è in italiano) Unico armadio con registri di Battesimo dal 1601; dei Cresimati, dei Matrimoni dal 1601; dei Morti dal 1601; un vecchio Stato d’anime (è del 1839-1845); Registro storico dei Legati; Registro degli adempimenti dei Legati; Registri della Confraternita del S. Rosario; Registri del Circolo cattolico S. Bernardino. Non esistono altri Registri. L’inventario fu fatto e firmato dal Parroco don. Anselmo Stefanini il 25. 3. 1947. 5. INVENTARIO DELL’ARCHIVIO DEL CONSIGLIO PARROCCHIALE (il testo originale è in italiano) Ci sono: un Armadio proprio; il Protocollo del Consiglio parrocchiale; Il libro dei Conti – Resi; Il libro della corrispondenza (esibiti); Il libro Copia – lettere; Il Bollo del Consiglio parrocchiale; La Legge e il Regolamento cantonale 28 gennaio – 18 giugno 1886; Il Regolamento parrocchiale datato 13 gennaio 1928. Non ci sono: Il libro cassa; Il libro degli assegni; Il mastrino dei debitori e creditori; Il catalogo dei cittadini cattolici. Incompleta è la collezione del Monitore ecclesiastico. L’inventario fu fatto e firmato dal Parroco don Anselmo Stefanini il 25. 3. 1947. 114 DOC. 35 6. ORDINI DEL VESCOVO MONS. ANGELO JELMINI (il testo originale è in italiano) Per la Chiesa parrocchiale 1. Togliere alla statua di S. Antonio l’attuale piedistallo, sostituendolo con uno più piccolo. 2. Procurare per la vasca del battistero un vaso di rame o di ferro, in modo che vi si possa conservare l’acqua battesimale. 3. Togliere le crocette della lampada globo. Per l’Archivio parrocchiale 1. Nei registri dei Battesimi, Matrimoni e Morti mettere sempre in margine il numero progressivo, il nome, il cognome e la data. 2. Completare per i legati il libro storico e degli adempimenti, come da istruzioni date. Tale lavoro dev’essere eseguito entro il giorno 30 settembre 1947 e presentato poi a Mons. Vescovo per il controllo. Gli ordini furono dati dal Vescovo il 30. 5. 1947 in Lugano, dopo la Visita pastorale, e furono firmati dal Convisitatore Don Arnoldo Giovannini. 115 DOC. 36 Documento 36 29 giugno 1960 __________________________________________________________________________________ 3a VISITA PASTORALE DEL VESCOVO DI LUGANO MONS. ANGELO JELMINI IN PONTE TRESA __________________________________________________________________________________ Nota. L’originale di questo documento si trova nell’Archivio vescovile di Lugano, Settore Visite pastorali, Serie Jelmini, scatola 19, fascicolo intestato a Ponte Tresa. Argomento. Nell’Archivio della Curia non ci sono gli Atti di questa terza Visita pastorale di Mons. Angelo Jelmini. Ci sono solo il seguente documento e un documento allegato in bozza, più o meno uguale al precedente, in cui è annotato in alto, a matita: «Il parroco va trasferito» (non fu trasferito: saggio provvedimento). ORDINI DEL VESCOVO MONS. ANGELO JELMINI dati il 20. 8. 1960 in Lugano, dopo la Visita pastorale (il testo originale è in italiano) Per la Parrocchia 1. Completare i dati del Libro storico dei legati entro il 30 settembre 1960 (data di fondazione, luogo dell’adempimento, durata del legato, ecc.). 2. Le ultime registrazioni dei matrimoni, fatte su nuovo registro, vengano portate su quello vecchio e non ne venga iniziato uno nuovo fintanto che non sia completo quello precedente. 3. Non esistendo alcuna registrazione sul libro dei conti parrocchiali per gli anni 1954-1958, si completi almeno approssimativamente questa lacuna, servendosi delle fatture pagate in quegli anni. 4. Mandare i resoconti in Curia almeno degli ultimi cinque anni. Gli ordini furono dati in Lugano il 20. 8. 1960 e furono firmati dal vescovo Mons. Angelo Jelmini. 116 DOC. 37 Documento 37 4 dicembre 1977 __________________________________________________________________________________ VISITA PASTORALE DEL VESCOVO DI LUGANO MONS. GIUSEPPE MARTINOLI IN PONTE TRESA __________________________________________________________________________________ Nota. L’originale di questo documento si trova nell’Archivio vescovile di Lugano, Settore Visite pastorali, Serie Martinola, scatola 5, fascicolo intestato a Ponte Tresa. Argomento. Il documento contiene la Relazione sulla Parrocchia presentata dal Parroco, don Gian Paolo Patelli, e il programma della Visita. La relazione del Parroco, che comprende una serie di risposte a un Questionario, è divisa in due parti: RELAZIONE del 2. 11. 1977 presentata dal Parroco don Gianpaolo Patelli (le due parti del testo originale sono in italiano) A. PRIMA PARTE DELLA RELAZIONE NOTIZIE GENERALI 1. Statistica Abitanti 850; Famiglie 280; Cattolici 700; Acattolici 150; Battesimi nel 1976: 3; Matrimoni tra cattolici: 0; Matrimoni misti: 0; Funerali religiosi: 6. Non c’è risposta alle domande: Funerali civili, divorzi, separazioni. Scuole elementari 70 (alunni); Allievi delle scuole della Parrocchia. 70; Dispensati dal catechismo: nessuno. 2. Chiese ed Oratori La Chiesa parrocchiale è denominata di S. Bernardino; Restaurata a nuovo. L’altare della Cappella Crivelli e l’Affresco della Pietà sono iscritti tra i Monumenti storici; Non c’è un inventario della suppellettile sacra; Gli oggetti fuori uso si conservano in sacrestia; Negli ultimi dieci anni è stato eseguito il restauro interno ed esterno della Chiesa; Si usa un altare provvisorio rivolto verso il popolo. 3. Archivio Esiste un Archivio; Vi sono conservati i registri aggiornati dei Battesimi, delle Cresime, delle prime Comunioni, dei Matrimoni, dei Defunti; Sono conservati i registri della Confraternita; Non c’è uno Stato d’Anime; Non c’è una Storia della Parrocchia. 4. Beneficio Il Beneficio è amministrato dal Consiglio parrocchiale; Il resoconto annuo è inviato in Curia; La congrua è versata dal Comune al 100% (fr. 1'500 al mese); Non si riceve aiuto dal Sacrificio quaresimale. 5. Amministrazione La nomina del Consiglio parrocchiale avviene regolarmente; Il Consiglio è composto da 7 membri e due supplenti; Il Municipio nomina due membri; Non vi è cassaforte. Programma di attività futura: 1. Sistemazione dell’altare maggiore secondo le norme liturgiche. 117 DOC. 37 2. Restauro del portichetto d’entrata alla Chiesa e dell’affresco della Pietà, che si trova a destra entrando in Chiesa. 3. Rifacimento dell’elettrificazione delle campane e dell’impianto per il suono delle ore. 4. Illuminazione esterna della Chiesa. 5. Migliorie al portico e alla sala della casa Parrocchiale. B. SECONDA PARTE DELLA RELAZIONE 1. VITA LITURGICA a. Santa Messa festiva Si celebrano due sante Messe; Si eseguono canti da parte del popolo; I fedeli vengono educati alla partecipazione alla santa Comunione; La frequenza degli uomini è scarsa, soddisfacente quella dei giovani; Non si celebra una Messa dei fanciulli; Si celebra una Messa vespertina il sabato; Pochi fedeli vanno a Messa in altri luoghi. b. Santa messa feriale Vi assistono in media 10 persone; Si usa per le letture il Lezionario feriale; In Avvento e in Quaresima è tenuta una breve omelia; Dei partecipanti si comunica il 90%; Non si eseguono canti. c. Collaborazione dei laici Si insegnano i canti ormai comuni in italiano; È in formazione una schola cantorum; Esiste un gruppo organizzato di ministranti (chierichetti); Ci sono dei lettori laici, preparati con prove. d. Paramenti sacri Sono ben custoditi in sacristia; Sono decorosi; Non esistono paramenti preziosi; Quelli non più usati sono custoditi bene; Nessuno di loro è stato venduto; Ci sono persone che s’interessano della confezione e della manutenzione dei paramenti. e. Suono delle campane Nessuno fa obiezione al suono tradizionale delle campane. f. Sacramenti Il battistero è nuovo; I bambini sono ammessi alla Cresima dalla quinta elementare; Sono ammessi alla confessione in età di prima Comunione; Non so se si è notata una flessione nell’accostarsi alla penitenza; Il risultato della penitenza comunitaria è stato buono; I confessionali sono in buono stato. I bambini sono ammessi alla prima Comunione quando frequentano la terza elementare; La loro preparazione avviene con catechismo extrascolastico; La frequenza al precetto pasquale è soddisfacente. Non so come avvenga la preparazione dei fidanzati al matrimonio; Non esistono classi per la celebrazione del rito matrimoniale; Non si tengono corsi per fedeli già sposati. Non so quando viene chiesta l’Unzione degli infermi; I malati sono visitati negli ospedali. Nei funerali è stata adottata la lingua italiana; Sono state eliminate le classi nella celebrazione dei funerali; Il funerale è unito alla celebrazione della santa Messa; I parenti del defunto si accostano alla Comunione. Sono state eliminate tutte le tariffe; Esiste la processione di S. Bernardino; Esiste in Ponte Tresa il fenomeno del turismo; Si celebra la Messa vespertina del sabato; Si dà raramente la Benedizione eucaristica. La Chiesa è riscaldata. Si celebrano regolarmente i riti della Settimana Santa; La partecipazione è soddisfacente. 2. MINISTERO DELLA PAROLA Si cerca di predicare soprattutto il Cristo, il Vangelo, il Concilio, la Storia della salvezza; I frutti sono discreti; Gli avvisi sono stati ridotti all’essenziale; Si tengono speciali predicazioni; 118 DOC. 37 L’istruzione religiosa non è tenuta nel pomeriggio di festa; Si fa catechismo nella Scuola; Si tengono le Missioni (non è specificato di che genere e quando); Non è facile programmare il catechismo, «dato il fatto che molte famiglie partono per il week-end». 3. VITA COMUNITARIA La missione e il lavoro del Vescovo sono ignorati dalla maggioranza dei parrocchiani; Sul piano diocesano si attende «non ingerenza»; Il Consiglio parrocchiale è composto da 7 membri; Detto Consiglio svolge compiti amministrativi; Collabora col parroco; I rapporti con le autorità civili sono buoni; Salvo eccezioni, c’è scarso interesse per l’Assemblea parrocchiale. Non esistono Confraternite; Non esistono gruppi di Azione cattolica o di altro genere; Ci sono saltuarie attività organizzative promosse dalla Parrocchia; Per i paesi in via di sviluppo si fa poco. La generosità dei fedeli per le Missioni è buona. Non si svolgono esercizi spirituali; Non ci sono seminaristi in Parrocchia; Il Seminario è poco conosciuto; Esiste un Oratorio; Esistono anche un gruppo giovanile, un gruppo corale, un gruppo teatrale. Alla domanda: «Operai esteri: Assimilati? Assenti? Ostili? Di edificazione o freno», la risposta è: «Non ci risulta molto». PROGRAMMA DELLA VISITA PASTORALE (da uno stampato conservato nell’Archivio parrocchiale) Ore 9.45. Arrivo di Mons. Giuseppe Martinoli, sul piazzale della Chiesa. Breve saluto. Ore 10. S. Messa cantata. Ore 11.45. Pranzo. Ore 14. Ricevimento in Municipio. Ore 14.30. Cresima con Messa (24 cresimandi). Ore 15.30. Visita agli ammalati e agli anziani del paese (circa 10). Ore 20. Incontro del Vescovo con la popolazione di Ponte Tresa nel salone della Casa parrocchiale. Il programma, datato 27. 10. 1977, è firmato da Eros Manghera, Presidente del Consiglio parrocchiale, e dal Parroco don Gianpaolo Patelli, segretario dello stesso Consiglio. 119 DOC. 38 Documento 38 6 e 10 ottobre 1984 __________________________________________________________________________________ VISITA PASTORALE DEL VESCOVO DI LUGANO MONS. ERNESTO TOGNI IN PONTE TRESA __________________________________________________________________________ Nota. Gli originali di questo documento 38 si trovano nell’Archivio vescovile di Lugano, nel settore delle Visite pastorali, serie Togni, fascicolo su Ponte Tresa. Argomento. Questo documento comprende: 1. il programma della Visita pastorale; 2. la relazione sulla Parrocchia inviata in Curia dal Parroco don Gian Paolo Patelli in data 5. 11. 1984, dopo la Visita pastorale effettuata un mese prima; Il fascicolo non contiene, come di solito avviene, alcun decreto rilasciato dal Vescovo dopo la Visita pastorale. 1. PROGRAMMA DELLA VISITA PASTORALE ricavato da una lettera del Parroco inviata al Vescovo in data 8 agosto 1984 (il corsivo è stato aggiunto da me per completare il testo) «Reverendissimo Monsignore, «prima di pubblicarlo ufficialmente sul Bollettino parrocchiale di Settembre – Ottobre, sottopongo alla Sua approvazione il programma per la prossima visita pastorale a Ponte Tresa, Castelrotto e Sessa, durante la settimana dal 6 al 12 ottobre. Sabato 6 ottobre: Inizio della Visita pastorale, ore 20, S. Messa prefestiva con la Popolazione di Ponte Tresa ed eventuale incontro informale con la gente (il Vescovo fu accolto dalle autorità comunali, parrocchiali e dalla popolazione sul piazzale della Chiesa). Mercoledì 10 ottobre, ore 9: Messa per le mamme e famiglie. Mattino: incontro con le scuole elementari e materna; eventualmente incontro con il personale della dogana (il Vescovo visitò il personale di dogana e delle guardie di confine). Pomeriggio: incontro con gli anziani nel salone parrocchiale alle ore 14. Sera, ore 20,15: incontro con la popolazione nel salone parrocchiale e saluto ufficiale da parte delle autorità parrocchiali e comunali. Venerdì 12 ottobre, sera: eventuale incontro con la gioventù. Don Gian Paolo Patelli, Parroco di Ponte Tresa Nota bene. Come risulta dal Bollettino parrocchiale di Ponte Tresa del Novembre – Dicembre 1984, pp. 4-6, in cui è descritta la Visita pastorale, l’incontro del Venerdì sera non ci fu, e il programma di mercoledì sera fu modificato in questo modo: ci fu prima (in prima serata, verso le ore 18) l’incontro del Vescovo Togni con il Sindaco Silvano Grandi e le altre Autorità comunali; e dopo, alle ore 20,15, com’era stato programmato, ci fu l’incontro del Vescovo con la popolazione. A proposito di questo ultimo incontro della Visita pastorale, nel su citato numero del Bollettino parrocchiale si legge: «Il Sig. Eros Manghera, presidente del Consiglio parrocchiale, salutava e ringraziava Mons. Vescovo per la sua visita pastorale a Ponte Tresa, presentando brevemente quanto si è realizzato e si vuole realizzare in questi anni, e manifestando la soddisfazione del Lodevole Consiglio parrocchiale e della popolazione per l’ottimo andamento anche della vita parrocchiale guidata dal parroco don GianPaolo Patelli e dei vari gruppi che, con lui, collaborano in vari settori dell’attività… Mons. 120 DOC. 38 Vescovo introduceva la discussione dicendo la sua gioia di poter confermare e sostenere la fede e la vita comunitaria, auspicando che la vita parrocchiale, anche di Ponte Tresa, sia la vita di una comunità viva nella fede, nella preghiera e nella collaborazione per l’applicazione concreta del Vangelo… ». «…Qual segno di riconoscenza venne poi consegnato a Monsignor Vescovo, da parte del gruppo missionario parrocchiale, un’offerta per i progetti missionari diocesani di Barranquilla e di El Socorro in America latina, ove si trovano dei sacerdoti e dei laici ticinesi». 2. RELAZIONE DEL PARROCO DON PATELLI presentata al Vescovo Mons. Ernesto Togni il 5. 11. 1984, dopo la Visita pastorale (il testo originale del documento è in italiano) La Parrocchia di Ponte Tresa conta circa 850 abitanti su un piccolo territorio di circa 1 ½ Km per 1 km. Malgrado però queste dimensioni così esigue, Ponte Tresa ha le caratteristiche di una piccolissima città, dove gli abitanti sono molto slegati gli uni dagli altri. È un ambiente di famiglie per la maggior parte benestanti ed anche, almeno alcune di esse, molto generose anche nei confronti delle opere parrocchiali e missionarie. Tutto o quasi si muove attorno al commercio di confine. Vi è pure un grande movimento demografico interno, specialmente dovuto a famiglie, che ogni anno partono ed arrivano (specialmente impiegati doganali). Punto non di poco conto inoltre è la presenza, per tutto l’anno, di molti stranieri non di lingua italiana (alcuni stabili, alcuni solo per i fine settimana e qualche mese all’anno, altri turisti nei vari alberghi). 1. VITA DI COMUNITÀ. Non è molto sentita, anche, probabilmente per una tradizione di commerci di confine, dove ognuno è interessato al proprio tornaconto. 1. 1. Vita liturgica 1. 1. 1. La partecipazione all’eucaristia domenicale si può calcolare attorno al 20%. Manca però quasi completamente la fascia di età tra i 20 e 40 anni. Molto bassa è la presenza regolare maschile. 1. 1. 2. Altre manifestazioni liturgiche (processioni, preghiera pomeridiana o serale, novene o tridui ecc.) non sono assolutamente sentite e non vi partecipano, se non sporadicamente. 1. 2. Vita di Parrocchia: esistono parecchi responsabili, i quali vengono riuniti due tre volte l’anno per discutere e analizzare il programma. Pastorale parrocchiale. Non vi è quindi un Consiglio Pastorale organico. Questi gruppi sono: - Gruppo mamme: si riunisce ogni giovedì pomeriggio per lavori a scopo benefico ed anche per incontri con il parroco. Si interessano anche della pulizia settimanale della chiesa. - Gruppo anziani: che riunisce una quarantina di partecipanti ogni mese, per un intero pomeriggio, solo però per motivi ricreativi, salvo, qualche volta l’anno, con qualche pellegrinaggio. Non prende parte alle iniziative vicariali, anche se è un gruppo parrocchiale. - Consorelle del Rosario: si riuniscono una volta al mese per un incontro formativo con il parroco. Si interessano della recita quotidiana del Rosario in parrocchia. Tra esse è nato il gruppo missionario. - Gruppo missionario: oltre ad alcune azioni di aiuto materiale per le missioni, si interessa anche della sensibilizzazione con dei richiami-riflessioni (su cartelloni) posti in fondo alla chiesa, a seconda dei vari tempi e momenti liturgici. - Gruppo corale: che si interessa del decoro del canto liturgico e di rendere particolarmente solenni alcune festività. - Gruppo giovani: manca un animatore. Ogni anno a settembre si inizia, ma per alcuni mesi, con degli incontri settimanali. C’è troppa dispersione di interessi. Si partecipa agli incontri vicariali. 121 DOC. 38 - Gruppo chierichetti e lettori: che non hanno però nessun incontro regolare, dato che ciascuno dei componenti è già impegnato in molti altri gruppi sportivi o di altro genere. 2. COLLABORAZIONE DEI LAICI 2. 1. Consiglio Parrocchiale: molto buona la collaborazione tra consiglio parrocchiale e parroco, non solo dal punto di vista amministrativo, ma anche consultivo su tutta l’attività parrocchiale. 2. 2. Apostolato dei laici: a questo livello si può fare affidamento solo a momenti sporadici, ma non assolutamente costanti. Non è ancora sentito come necessaria espressione del proprio essere cristiani. 3. CATECHESI PER ADULTI Viene tenuta dal Parroco con quattro incontri in Avvento e sei incontri in Quaresima. A seconda dell’argomento, vi è una soddisfacente partecipazione, con una media di circa 30 persone, per la maggioranza, genitori di bambini in età scolastica. I Sacramenti dell’iniziazione cristiana offrono inoltre l’occasione per fare degli incontri con i genitori, che però, per una buona maggioranza, non manifestano interesse e dopo il sacramento; generalmente, non sentono il bisogno di nessun altro contatto, spesso nemmeno nelle presenza all’eucaristia domenicale, anzi, spesso non mandano nemmeno i propri figli comunicati o cresimati. 4. DIFFICOLTÀ PARTICOLARI 4. 1. Evangelizzazione: vi è un disinteresse completo o quasi di una cerchia di persone che va dai 20 ai 40 anni. È particolarmente difficile trovare momenti di incontro ed argomenti che li interessi. Vi è ancora troppo radicata l’idea di un cristianesimo legato alla ricezione dei sacramenti e basta. Attirati da moltissimi altri interessi, sono impegnati quasi ogni sera fuori famiglia, così che resta quasi impossibile avere una sera o un momento adatto per degli incontri per la evangelizzazione, che classificherebbero certamente, almeno per la maggior parte, dopo molti altri interessi... (la frase è lasciata in sospeso). 4. 2. Ambiente socio-culturale: vi é ancora una assopita, ma latente concezione politica che tende a separare dalla chiesa, pur non combattendola, ma restando disinteressati su quanto essa propone. 4. 2. 1. Relazioni personali: non sono assolutamente difficili, anzi, al momento sono buone, almeno dal punto di vista umano, basta non toccare troppo l’argomento religioso, secondo il detto: “È un buon prete. Non dà fastidio, è come neanche averlo!...”. 4. 2. 2. Gruppi e associazioni: in Ponte Tresa vi è un pullulare di gruppi ed associazioni sportive e di altro genere che occupano la popolazione (dall’età scuola materna agli anziani) sia maschili che femminili, ogni giorno, non lasciando molto spazio ad altro. Anche con essi, così come con le varie autorità, vi è disponibilità ad una buona collaborazione, cercando di non creare spiacevoli concomitanze... 4. 2. 3. Situazione morale e familiare: è un poco come ovunque. Esistono però parecchie famiglie irregolari e che potrebbero mettersi apposto (circa 15), molte altre invece irreversibili generalmente per divorzio e nuovo matrimonio. Sono molti anche i matrimoni misti (generalmente nessuno è praticante), circa 28, mentre attorno a 30 famiglie sono interamente non cattoliche. Dall’ultima mia visita alle famiglie, lavoro pastorale che faccio parecchie volte l’anno e che ritengo molto efficace, mi risulta che su 296 famiglie visitate, circa 70 sono praticanti al completo, mentre per 40 solo alcuni membri della famiglia praticano regolarmente. Tra i 101 bambini in età scolastica, 62 praticano regolarmente. Così dei circa 100 giovani dai 16 ai 25 anni, praticano circa 15. In Ponte Tresa inoltre abbiamo solo le scuole elementari con due sezioni. 122 DOC. 39 Documento 39 Elenco Visite pastorali in P. T. __________________________________________________________________________________ VISITE PASTORALI DEI VESCOVI DI COMO E DI LUGANO NELLA CHIESA DI PONTE TRESA DOCUMENTATE NEI REGISTRI PARROCCHIALI ___________________________________________________________________________ Nota. Il seguente elenco comprende le Visite pastorali dei Vescovi di Como e di Lugano in Ponte Tresa, i cui Atti si trovano nell’Archivio vescovile di Lugano. Dette Visite furono annotate sui registri dei sacramenti amministrati in Ponte Tresa solo a partire dalla Visita pastorale del 27. 5. 1755. Le annotazioni furono fatte sui registri dei battesimi, dei matrimoni e dei morti, ma in questo Doc. 39 sono citati solo i registri dei Battesimi, dato che sugli altri registri le Visite sono annotate in modo uguale. Benché effettuate, come risulta dall’esistenza degli atti riportati in questo volume, non furono annotate sui registri dei Sacramenti solo due Visite effettuate dopo il 1755: quella del 29. 8. 1787, probabilmente per la situazione confusa creata in Ticino e in Lombardia dalla rivoluzione francese; e la Visita del 6. 10. 1984, effettuata da Mons. Ernesto Togni. VISITE DEI VESCOVI DI COMO 1580. Visita di Mons. Gianantonio VOLPI. // Non annotata sui registri parrocchiali. Gli atti della Visita si trovano nell’Archivio vescovo di Lugano e sono stati riportati in questo vol. al Doc. 4. 31. 8. 1591. Visita di Mons. Feliciano NINGUARDA. // Non annotata sui registri parrocchiali. Gli atti della Visita si trovano nell’Archivio vescovile di Lugano e sono stati riportati in questo volume al Doc. 6. 19. 9. 1599. Visita di Mons. Filippo ARCHINTI. // Non annotata sui registri parrocchiali. Gli atti della Visita si trovano nell’Archivio vescovile di Lugano e sono stati riportati in questo volume al Doc. 7. 20. 6. 1622. Visita di Mons. Aurelio ARCHINTI. // Non annotata sui registri parrocchiali. Gli atti della Visita si trovano nell’Archivio vescovile di Lugano e sono stati riportati in questo volume al Doc. 11. 7. 7. 1709. Visita di Mons. Francesco BONESANA. // Non annotata sui registri parrocchiali. Gli atti della Visita si trovano nell’Archivio vescovile di Lugano e sono stati riportati in questo volume al Doc. 12. 27. 5. 1755. Visita di Mons. Agostino Maria NEURONI (Doc. 15 di questo volume). // Annotata sul Reg. di Battesimo 2, pag. 12. 1. 9. 1769. Prima Visita di Mons. Giambattista MUGIASCA (Doc. 16 di questo volume). // Annotata sul Reg. di Battesimo 2, pag. 40. 8. 6. 1779. Seconda Visita di Mons. Giambattista MUGIASCA (Doc. 18 di questo volume). // Annotata sul Reg. di Battesimo 2, pag. 55. 29. 8. 1787. Terza Visita di Mons. Giambattista MUGIASCA. // Non annotata sui registri parrocchiali. Gli atti della Visita si trovano nell’Archivio vescovile di Lugano e sono stati riportati in questo volume al Doc. 19. VISITE DEI VESCOVI DI LUGANO 18. 3. 1896. Visita di Mons. Vincenzo MOLO, Amministratore Apostolico (Doc. 28 di questo volume). // Annotata sul Reg. di Battesimo 4, pag. 148. In questa pagina il Convisitatore, il Can. Antonio Airoldi, annota: «Status huius libri et aliorum librorum parochialium quam maxime lugendus» (sullo stato di questo libro e degli altri libri parrocchiali c’è da piangere», e dà gli ordini perché ciò non accada in séguito. Una simile annotazione è nel registro dei morti vol. 5, pag. 41. 6. 8. 1911. Visita di Mons. Alfredo PERI MOROSINI (Doc. 30 di questo volume). // Annotata sul Reg. di Battesimo vol. 6, pag. 15. 123 DOC. 39 11. 2. 1919. Prima Visita di Mons. Aurelio BACCIARINI (Doc. 31 di questo volume). // Annotata sul Reg. di Battesimo vol. 6, pag. 29. 6. 3. 1927. Seconda Visita di Mons. Aurelio BACCIARINI (Doc. 32 di questo volume). // Annotata sul Reg. di Battesimo vol. 6, pag. 45. 11. 6. 1939. Prima Visita di Mons. Angelo JELMINI (Doc. 33 di questo volume). // Annotata sul Reg. di Battesimo vol. 6, pag. 62. 9. 4. 1947. Seconda Visita di Mons. Angelo JELMINI (Doc. 35 di questo volume). // Annotata sul Reg. di Batt. vol. 6, pag. 76. 29. 6. 1960. Terza Visita di Mons. Angelo JELMINI (Doc. 36 di questo volume). // Annotata sul Reg. di Battesimo vol. 6, pag. 97. 4. 12. 1977. Visita di Mons. Giuseppe MARTINOLA (Doc. 37 di questo volume). // Annotata sul Reg. di Batt. vol. 7, pag. 46. 6. 10. 1984. Visita pastorale di Mons. Ernesto TOGNI (Doc. 38 di questo volume). // Nessuna annotazione sui registri dei Sacramenti. - Dopo il 1984 non furono effettuate Visite pastorali in Ponte Tresa. ALTRE VISITE PASTORALI Nei Registri dei Sacramenti di Ponte Tresa sono annotate altre tre Visite pastorali, i cui Atti non si trovano nell’Archivio vescovile di Lugano, e non sono stati riportati in questo volume. Si tratta delle seguenti Visite: - Reg. n. 2 dei Battesimi, pag. 89. Visita di Mons. Carlo Rovelli, Vescovo di Como in data 16 giugno 1795. - Reg.n. 3 dei Battesimi, pag. 13. Visita di Mons. Carlo Rovelli, Vescovo di Como. Sul registro si legge: «+ in Lavena 24 maggio 1818. Esaminò il registro Carlo, vescovo di Como». È probabile che il Vescovo non sia venuto a Ponte Tresa, ed abbia esaminato i registri stando in Lavena. - Reg. n. 3 dei Battesimi, pag. 99. Visita di Mons. Carlo Romanò, Vescovo di Como, effettuata il 13 luglio 1839. I registri furono vistati dal Convisitatore don Giovanni Antonio Guglielmi. 124 DOC: 40 Documento 40 Vice Curati e Parroci di P. T. __________________________________________________________________________________ ELENCO DEI VICE CURATI E DEI PARROCI DI PONTE TRESA dal 1591 al 2005 ___________________________________________________________________________ La Parrocchia di Ponte Tresa fu eretta 1’11 luglio 1821 con decreto di Mons. Giambattista Castelnuovo, vescovo di Como (Vedi Doc. 26), che la staccò dalla Parrocchia di Lavena, della quale fino a quel momento era stata una «Vicecura». La Vicecura aveva già una sua autonomia fin dal 1512, quando i quattro baliaggi italiani del Ticino furono ceduti «alli Svizzeri», come si legge nella petizione rivolta il 13 agosto 1818 al Regio Governo Lombardo dal sindaco di Ponte Tresa, Antonio Stoppani, e dal parroco Don Giuseppe Navoni. L’autonomia consisteva nel fatto che, come i richiedenti scrivono, «la frazione di Ponte Tresa… da circa trecento anni elegge da sé il proprio Viceparroco, che amministra indipendentemente da qualunque altro legame li S.S. Sacramenti, ed esercisce (sic) ogni altra parrocchiale funzione» (la lettera qui citata si trova in questo volume, nel Doc. 25,2, pag. 81). Sui sacerdoti che ressero la Chiesa di Ponte Tresa dal Medioevo fino agli inizi del 1500 non si sa nulla. Sono noti i nomi di due sacerdoti del 1500, i primi due del seguente elenco. Don Azzi Defendente di Caslano inaugura la serie continua dei Vice Curati di Ponte Tresa (il Curato era il Prevosto di Lavena), di cui conosciamo con certezza i nomi e in alcuni casi vita e miracoli. VICE CURATI DI PONTE TRESA ANNI dal 1500 fino all’11 luglio 1821, data di erezione della Vice Parrocchia in Parrocchia N. B. Nell’indice dei Nomi delle persone, posto alla fine di questo volume, ci sono altri dati sui Sacerdoti presenti in questo elenco 1518-1524 (anni 6) DON MARTINO BARTOLINI, di Intra. Fu Vicecurato di Ponte Tresa dal 1521 al 1524. In séguito, dal 1525 al 1528, fu Curato di S. Maria di Banco. Nei rogiti Avanzini è nominato in data 13 febbraio 1529 come concedente a mezzadria due vacche ai fratelli Lorenzetti Domenico e Martino di Bedigliora. 1591 DON ANDREA DAL CAGNA è citato come Vicecurato negli atti della visita pastorale del 1589-1593 fatta dal Vescovo Mons. Feliciano Ninguarda, vescovo di Como, come risulta dagli Atti di questa Visita, stampati da Santo Monti, Como 1895-1898, p. 362. 1602 - 1651 (anni 49) DON DEFENDENTE AZZI di Giovanni Giacomo, nato in Caslano il 1575, prete a 25 anni nel 1600, eletto il 21 aprile 1602 Vicecurato dai Vicini o Patrizi di Ponte Tresa, come si legge nell’Atto rogato in quella data dal notaio Girolamo Crivelli, conservato nell’Archivio parrocchiale di Lavena (vedi il Doc. 8 di questo volume). Fu in servizio fino al dicembre del 1651. Morì in Caslano il 28. 1. 1652. DOC. 40 1652 - 1653 1654 - 1663 (anni 9) 1664 - 1695 (anni 31) Sede vacante. In calce alla p. 140 bis del primo registro dei battesimi è annotato che tra il dicembre 1651 e il 1653 i battesimi furono registrati nella Chiesa parrocchiale di S. Pietro in Lavena. DON PIETRO PEDROTTO, di Curio, fu Vicecurato dall’agosto 1654 all’agosto 1663. DON FRANCESCO PELLEGRINO, nato a Croglio nel 1607, fu Vicecurato dal gennaio 1664 fino alla sua morte, avvenuta in Ponte Tresa il 22 febbraio 1695. Aveva 88 anni. Fu sepolto in Chiesa. 1695 - 1720 (anni 25) DON GIOVANNI MARIA PELLEGRINO, nato in Croglio l’8. 12. 1644 da Carlo e da Caterina (non c’è il cognome sull’atto di battesimo). Fu prima Coadiutore a partire dal 1692, poi Vicecurato dall’aprile del 1695 fino alla sua morte, avvenuta in P. Tresa il 22. 3. 1720. Aveva 77 anni. Fu sepolto in Chiesa. 1720 – 1759 (anni 39) DON CARLO FRANCESCO PELLEGRINO, nato in Beride il 6. 12. 1686 da Antonio Francesco di Carlo Pellegrini e da Camilla Gobba di Bernardino da Ponte Tresa. Fu prima Coadiutore a partire dal 1713, poi Vice Curato dal 1720 fino alla morte, avvenuta in Ponte Tresa il 2 aprile 1759. Fu sepolto in Chiesa. 1759 – 1784 (anni 25) DON CARLO FRANCESCO PELLEGRINI, nato in Croglio il 18 dicembre 1733 da don Giovanni Antonio di Antonio Francesco e da donna Laura Ruggia di Francesco da Pura. Fu Vice Curato dall’aprile del 1759 fino alla morte, avvenuta in Ponte Tresa il 17 giugno 1784. Aveva 52 anni. Fu sepolto in Chiesa. 1784 – 1802 (anni 18) DON GIUSEPPE DOMENICO BAGUTTI, nato in Rovio il 29 novembre 1758 da Antonio Maria di Giuseppe e da Falconi Maria di Paolo. Fu Vice Curato di Ponte Tresa dal settembre 1784 al dicembre 1802. Fu commissario vescovile, nominato dal Governo nel 1799 (Doc. 20). Morì in Rovio il 31 marzo 1851. Fu suo collaboratore don Giuseppe Stoppani da Ponte Tresa. 1803 – 1809 (anni 6) DON ANSELMO SOLDATI nacque forse in Vernate attorno al 1762 (vedi nell’Indice). Fu Curato di Vernate dal 1801 all’aprile 1803. Fu Vice Curato di Ponte Tresa dall’aprile 1803 al novembre 1809. Il 20 maggio 1803 fu eletto deputato al primo Gran Consiglio ticinese insieme agli avvocati tresiani Annibale Pellegrini e Angelo Maria de Stoppani. Morì in Neggio il 16 luglio 1815. Su di lui vedi il Doc. 21: «Tre Parroci di Ponte Tresa sedotti dalla politica». 1809 – 1817 (anni 8) DON GIUSEPPE FERRI, nato in Lamone il 19 dicembre 1772 da Giovanni Battista e da Ghezzi Antonia di Giacomo Antonio. Fu Coadiutore del Vice Curato don Anselmo Soldati dal febbraio 1808. In séguito fu Vice Curato dal gennaio 1810 al febbraio 1817. Nel 1815 fu processato e multato per aver accolto a fucilate i soldati di Hirzel, Commissario militare dei XII Cantoni (vedi Doc. 21, anno 1803). Morì in Lamone il 19 maggio 1844. 1817 – 1818 (anni 1) DON SEVERINO VASSALLI, nato l’11 febbraio 1789 in Riva S. Vitale da Vassalli Giovanni Giacomo detto il Frattino, figlio di Pietro, e da Moretti Maria Giovanna di Manfredo. Nominato Vice Curato di Ponte Tresa il 9 aprile 1817, fu eletto dall’Assemblea comunale il 20 aprile 1817. Fu in servizio in Ponte Tresa dal maggio al dicembre 1817, con molte assenze, in cui fu supplito da don Giuseppe Stoppani. Si dimise il 25 ottobre 1817. Emigrò in Italia, in cui dall’aprile 1822 al settembre 1837 fu Parroco di S. Fermo di Quinto sul Lambro (oggi Quinto de’ Stampi, provincia di Milano), e in séguito, dall’ottobre 1837 fino alla morte, Parroco di S. Bartolomeo di Cantalupo 126 DOC. 40 (oggi Cerro Maggiore, provincia di Milano). Morì in Cantalupo (Milano) il 22 luglio 1849. PARROCI ED ECONOMI SPIRITUALI DI PONTE TRESA ANNI dopo l’erezione della Vice parrocchia in Parrocchia avvenuta l’11 luglio 1821 N. B. Nell’indice dei Nomi personali ci sono altri dati sui Sacerdoti presenti in questo elenco 1818 - 1822 DON GIUSEPPE NAVONI, nato in S. Carlo di Peccia. Fu Vice Curato di Ponte Tresa dall’aprile 1818, e Parroco dall’11 luglio 1821 alla fine dello stesso luglio. Lo supplì occasionalmente don Fortunato Rusca, Parroco di Caslano. 1822 DON GIUSEPPE CACCIA. Fu Parroco (o Economo Spirituale?) dal settembre al dicembre 1822. 1823 – 1824 (anni 2) DON DOMENICO MAFFIOLETTI, di Verona. Già Parroco di Scudellate, fu eletto Parroco di Ponte Tresa il 29 dicembre 1822. Morì in Ponte Tresa il 20 agosto 1824. Fu sepolto «nel cimitero parrocchiale». Durante la sua assenza il servizio liturgico fu assicurato da don Paolo Anelli, Cappellano di Lavena. 1824 – 1827 (anni 3) DON GIUSEPPE CACCIA ritornò a Ponte Tresa come Parroco, dove espletò il suo servizio dal novembre 1824 all’aprile 1827. 1827 – 1855 (anni 28) DON GIUSEPPE CASANOVA, di Ligornetto. Fu Coadiutore del Parroco di Melide, poi Parroco di Ponte Tresa dal settembre 1827 fino alla sua morte, avvenuta il 19 febbraio 1855 a 55 anni. Fu sepolto nel cimitero di Ponte Tresa. Compilò uno Status Animarum, che va dal 1839 al 1845 (Quaderno n. 4 dell’ASPT). 1855 – 1864 (anni 9) DON AGOSTINO RUSCA, nato in Serocca d’Agno il 16. 10. 1819. Già frate francescano regolare con il nome di Provino, fu Parroco di Ponte Tresa dal dicembre 1855 al settembre 1864. Poi fu Economo Spirituale di Vernate dal 1874 al 1879, e di Cademario dal 1884 al 1892. Fu di nuovo Parroco di P. T. dal marzo 1983 al 1985 (vedi in questo indice sulla pagina seguente). 1864 – 1891 (anni 27) DON PIETRO DOMENICO GOBBA, nato in Caslano il 31 marzo 1807 da Giovanni Maria Gobba di Pietro Antonio e da Margherita Bettelini. Fu Economo Spirituale dall’ottobre 1864 fino alla sua morte, avvenuta in Ponte Tresa a 84 anni il 31 luglio 1891. Fu sepolto nel cimitero di Caslano. Negli ultimi dieci mesi della sua vita fu coadiuvato da don Luigi FONTI da Miglieglia, professore al Seminario di Pollegio, e da don Giovanni M. GOBBA da Caslano, Parroco di Castelrotto. 1891 - 1893 (anni 2) DON BALDASSARRE PORLEZZA, forse nativo di Riva San Vitale. Fu Economo Spirituale di Caslano, e contemporaneamente Economo Spirituale in Ponte Tresa dal settembre 1891 al febbraio 1893. 1893 - 1895 (anni 2) DON AGOSTINO PROVINO RUSCA, ritornò in Ponte Tresa come Parroco dal marzo 1893 fino alla sua morte, avvenuta in Ponte Tresa il 17 marzo 1895. Aveva circa 83 anni. Fu sepolto nel cimitero di Ponte Tresa. 127 DOC. 40 1895 - 1901 (anni 2) 1901-1902 (anni 2) DON ERMENEGlLDO BERNASCONI, nato in Novazzano il 30 Novembre 1843. Fu Economo Spirituale di Pura dal 1886, e contemporaneamente Economo Spirituale di Ponte Tresa dal luglio 1895. Morì in Pura l’8 gennaio 1901. DON FEDERICO MELLI, nato a Como il 27 febbraio 1873 da Luigi e da Rosa Pedraglio, ordinato sacerdote il 21 settembre 1895 in Rho, fu Parroco di Lavena dal 1896 al 1945. Il 12. 1. 1901 fu nominato, con il permesso del Vescovo di Como, Economo Spirituale di Ponte Tresa, ma il Consiglio parrocchiale di Lavena contestò la sua nomina adducendo il motivo che, abitando in Italia, gli sarebbe stato difficile esercitare la cura d’anime in Svizzera. Dopo una lunga contestazione descritta in questo volume nel Doc. 29, il Consiglio parrocchiale accettò come Economo Spirituale don Federico Melli in data 16. 3. 1902. Si dimise dopo un mese. Ritornò Economo spirituale nel gennaio 1904 (vedi nel séguito di questa tabella). 1902 - 1903 (anni 1) DON CARLO GRITTI, nato a Induno Olona (Varese) e incardinato nella diocesi di Lugano, fu Parroco in Ponte Tresa dall’aprile 1902 al dicembre 1903. La nomina vescovile è datata 26 Giugno 1902. 1904 - 1910 (anni 6) DON FEDERICO MELLI, che era già stato Economo Spirituale di Ponte Tresa dal 1901 al 1902, fu delegato nel gennaio 1904 dal Vescovo di Lugano Mons. Vincenzo Molo ad amministrare i Sacramenti in Ponte Tresa. I registri dei Sacramenti, probabilmente scritti in Lavena (oggi conservati nell’Archivio parrocchiale di Ponte Tresa), datano dal gennaio 1904 al dicembre 1910. Per motivi di salute rinunciò alla Parrocchia di Lavena il 21 maggio 1945 e si trasferì a Calolziocorte (Bergamo), dove morì il 20 aprile 1946. 1910 - 1915 (anni 5) DON MICHELE GRASSI, nato a Iseo il 1876, fu Parroco di Magliaso tra il 1808 e il 1917, e in séguito Economo Spirituale in Ponte Tresa dal febbraio 1910 al febbraio 1915. Morì a 42 anni. nel 1922. È sepolto nel cimitero di Gravesano. 1915 DON GIOVANNI FERREGUTTI, nato in Pura il 21 giugno 1867. Consacrato sacerdote il 21 dicembre 1889, fu Economo Spirituale in varie Parrocchie: dal 1905 in Capolago, dal 1910 in Caslano, dal 1911 in Neggio. Tra il febbraio e il marzo 1915 fu Economo Spirituale in Ponte Tresa. Nel 1944 si ritirò in quiescenza in Curio. Morì nell’Ospedale di Castelrotto il 7 ottobre 1945. È sepolto nel cimitero di Pura. 1915 - 1935 (anni 20) DON VINCENZO RENELLI, nato in Pavia il 16 novembre 1860 da Renelli Pietro e Faini Maria Regina. Sacerdote il 26 giugno 1886. Fu Canonico della Chiesa collegiata di Agno, in séguito Economo Spirituale di P. Tresa dal 1915, Parroco di P. Tresa dal giugno 1924 fino all’aprile 1935. Morì in Lugano il 25 dicembre 1939. 1935 - 1936 (anni 2) DON GIOVANNI FEREGUTTI, nato in Pura il 10. 11. 1869. Consacrato sacerdote il 17 dicembre 1892, fu Economo Spirituale in varie Parrocchie, poi nel 1901 Cancelliere della Curia vescovile. Anziano, fu Economo spirituale di Ponte Tresa dall’aprile 1935 al febbraio 1936. Morì il 25 marzo 1939 nell’ospedale di Castelrotto e fu sepolto in Pura. 128 DOC. 40 1936 - 1942 (anni 6) DON RICCARDO DE MICHELI, nato in Lugano il 13 dicembre 1897 da Emilio De Micheli e da Rosa Rossi, fu consacrato sacerdote il l gennaio 1922. Fu parroco di Bidogno dal 1824 al 1832, Vice Cancelliere vescovile dal 1932, Cancelliere dal 1933, Archivista diocesano dal 1937. Fu Economo Spirituale di Ponte Tresa dal 1 agosto 1936 al 15 gennaio 1943. Arrestato il 30 aprile 1941 dalla Polizia italiana alla dogana di Ponte Tresa e accusato di spionaggio, passò cinque mesi nelle prigioni di Milano. Assolto, fu liberato il 5 settembre 1941 (vedi in questo volume il Doc. 34). Dal gennaio 1943 fu Economo Spirituale di Cureglia. Nel 1984 si trasferì nel Ricovero Maria Immacolata di Roveredo, nei Grigioni, dove morì il 21 novembre 1984 a 87 anni. Nel giugno e nel luglio 1942, durante la sua carcerazione in Milano (Doc. 34), i sacramenti furono amministrati in Ponte Tresa da don Giovanni Marchesi, delegato vescovile. 1943 DON FRANCESCO PALTENGHI, nato in Barico il 5 dicembre 1890, consacrato sacerdote il 28 giugno 1914. Espletò il suo ministero in vari paesi: Ambrì, Davos, Bosco valle Maggia, Novaggio, Miglieglia e Neggio. Fu nominato Economo Spirituale di Ponte Tresa l’11 gennaio 1943, si dimise per motivi di salute. Lasciò Ponte Tresa il 15 Luglio 1943. In séguito fu Economo Spirituale di Neggio dal 1948 al 1961. Morì nella Clinica di Moncucco, Lugano, il 17 Maggio 1968. È sepolto a Neggio. 1943 DON LEO BERNASCHINA, nato in Riva San Vitale nel 1913, fu Parroco di Castelrotto dal 22 agosto 1936 all’11 ottobre 1957. Fu Economo Spirituale in Ponte Tresa nel secondo semestre del 1943. Amministrò i sacramenti ai Tresiani nella sua parrocchia di Castelrotto. In séguito fu Arciprete di Morbio inferiore. È sepolto nel cimitero di Riva San Vitale. 1943 - 1963 (anni 20) DON ANSELMO STEFANINI, nato in Lottigna, in VaI di Blenio, il 7 luglio 1909, fu consacrato sacerdote il 6 giugno 1936. Fu Parroco a Vergelletto - Gresso, in Val Orsenone, dal 16 agosto 1936 a 14 agosto 1943. Fu nominato Parroco di Ponte Tresa il 14 agosto 1943 e lo fu fino alla sua morte, avvenuta nell’Ospedale Italiano di Viganello il 5 gennaio 1963. 1963 - 1964 (anni l) DON ALBERTO QUADRI, nato in Tesserete il 29. 8. 1918, ordinato sacerdote nel 1941, fu Parroco di Quinto dal 1941, di Rivera dal 1943, di Caslano dal 1953, del S. Cuore di Lugano - Besso dal 1987. Mentre era Parroco di Caslano, fu Economo Spirituale di Ponte Tresa, dopo la morte di don Stefanini, dal gennaio 1963 al maggio 1964. 1964 - 1976 (anni 12) DON GUIDO MARZARO, nato in Camposampietro (Padova) il 26. 7. 1921, ordinato sacerdote in Lugano il 7. 9. 1947, fu Economo Spirituale in VaI Colla dall’ottobre 1949 al luglio 1964, Parroco di Ponte Tresa dal 25 maggio 1964 fino alla sua morte, avvenuta in Losone nella casa del fratello Attilio il 15 ottobre 1976. Fu funerato in Ponte Tresa e sepolto nel cimitero comunale di Ponte Tresa. 1976-1976 (mesi 3) DON MARTINO ALBERIO, nato in Rovello Porro (Como) il 21 luglio 1919, ordinato a Lugano il 31 maggio 1947. Fu Parroco a Colla dal 1947, a Cavagnago dal 1949, a Pollegio dal 1958, a Magliaso dal 1973. Nel contempo fu Economo Spirituale di Ponte Tresa dal novembre 1976 al febbraio 1977. Nel 2000 fu nominato Cappellano dell’Ospedale di Castelrotto. 129 DOC. 40 1977 - 1993 (anni 16) 1993 - 1996 (anni 3) 1996 - DON GIAN PAOLO PATELLI, nato a Sonvico 1’8 giugno 1942, ordinato sacerdote il 5 giugno 1966. Fu Vicario a Tesserete dal 1966 al 1971, missionario nello Zimbabwe (Africa) dal 1971 al 1976, Parroco di Ponte Tresa dal 6 febbraio 1977 al 22 settembre 1993. . Essendo stato nominato nel 1987 anche Parroco di Caslano (lo è tuttora, anno 2005) ed ivi trasferitosi nel luglio del 1987, DON FERNANDO AGUSTONI fu suo delegato residente in Ponte Tresa dal settembre 1987 al settembre 1993. DON ERNESTO RATTI, nato in Mairago (Milano) il 28 maggio 1951, ordinato sacerdote in Lugano il 22 settembre 1984, insegnante e vice rettore del Collegio Papio di Ascona per cinque anni, fu Parroco di Ponte Tresa dal 1 settembre 1993 al 30 settembre 1996. Dal 1. 10. 1996 al 30. 8. 1999 fu Rettore del Seminario Vescovile di S. Carlo in Lugano. Dal 5. 9. 1999 è Parroco di Bedigliora, di Curio e di Novaggio. DON FRANCESCO DARlO PALMISANO, nato in Napoli il 12 luglio 1929, ordinato sacerdote il 12 aprile 1952, più volte Parroco e con altri incarichi pastorali in Italia, fu Cappellano dell’Ospedale Beata Vergine di Mendrisio dal 1 settembre 1988, e Parroco di Ponte Tresa dal l Ottobre 1996. Lo è ancora il 15 gennaio 2007, data della ristampa di questo volume. 130 DOC. 41 Documento 41 Consiglio e Assemblea parrocchiale __________________________________________________________________________________ IL CONSIGLIO PARROCCHIALE E L’ASSEMBLEA PARROCCHIALE DI PONTE TRESA DAL 1891 AL 2005 ___________________________________________________________________________ CENNI STORICI L’amministrazione dei beni della Chiesa di S. Bernardino, che divenne Chiesa parrocchiale l’11. 7. 1821, avvenne attraverso quattro periodi, in ognuno dei quali ci fu un diverso modo di amministrazione. 1. Nel periodo che va dal Medioevo fino al 1667 i beni della Chiesa erano amministrati dai Vicini, che consideravano tutto ciò che riguardava la Chiesa come un bene del Patriziato locale. 2. Nel periodo che seguì l’erezione della Confraternita del S. Rosario, avvenuta il 16. 7. 1667, i beni furono amministrati dalla «Chiesa e Confraternita del santo Rosario» sotto un’unica dizione. 3. Nel periodo che seguì il 1803, anno di nascita del Cantone, ci fu della confusione su chi avesse il diritto di amministrare i beni della Chiesa. Il Comune, che per un certo periodo amministrò questi beni, ne vendette una parte e si obbligò a versare, come corrispettivo, una congrua al sacerdote che gestiva spiritualmente la Comunità. Nell’Archivio comunale di Ponte Tresa si conserva il Libro mastro delle entrate e delle uscite 1833-1858 della «Confraternita e Chiesa di Ponte Tresa», amministrate dal Comune. Si veda, a questo proposito, i documenti da me raccolti nel vol. 3 e 4 dell’Archivio Storico di Ponte Tresa: per il vol. 3, a pag. 317, il tema 22: «La Chiesa e la gestione dei suoi beni»; per il vol. 4, a pag. 320, il tema 21: «Il Comune e i beni parrocchiali». 4. Infine il periodo che seguì il 28. 1. 1886, data in cui il Cantone promulgò la Legge civile ecclesiastica, contro cui il Comune di Ponte Tresa protestò, perché si vedeva privato del suo «diritto» ad amministrare i beni della Chiesa. Vedi, a questo proposito, il vol. 3 dell’Archivio Storico di Ponte Tresa, a pag. 317: «La nuova Legge ecclesiastica». La prima Assemblea parrocchiale (registrata) che, in virtù della citata Legge civile ecclesiastica del 1886, si riunì per l’amministrazione dei beni parrocchiali, avvenne in Ponte Tresa il 30 marzo 1891. L’elezione del primo Consiglio parrocchiale avvenne il 7. 3. 1893. REGISTRI E RACCOGLITORI di documenti: 1. «Risoluzioni del Consiglio parrocchiale dal 7 marzo 1893 al 26 marzo 1965»: registro rilegato in cartone di cm. 24,5 x h. 38. Contiene 258 pagine, di cui 257 scritte. 2. «Risoluzioni del Consiglio Parrocchiale dal 1. 4. 1965» fino ad oggi: registro rilegato in cartone di cm. 21 x h. 29,5. Contiene pagine 400, di cui 337 scritte. 3. «Protocollo Assemblee Parrocchiali dal 30 marzo 1891 al 15 febbraio 1984»: registro rilegato in cartone di cm. 22,5 x h. 36. Contiene 184 pagine, di cui 179 scritte. 4. «Assemblea Parrocchiale 1985», che va da 15. 2. 1985 fino ad oggi»: registro rilegato in cartone di cm. 23 x h. 35,5. Contiene 240 pagine numerate, delle quali scritte 63. Le prime 40 pagine risultano strappate. 5. «Registro degli Estratti censuari di Ponte Tresa e Lavena – ed affitti». Nelle prima pagina interna: «Beni patrimoniali del Beneficio parrocchiale di Ponte Tresa in territorio di Ponte Tresa». Il registro, che è rilegato in cartone, misura cm. 20,5 x h. 29. Contiene 96 pagine, di cui 20 scritte, più l’ultima. Fu scritto a metà del 1900 dal Parroco don Riccardo De Micheli, come risulta con evidenza da una comparazione della sua scrittura tra questo registro e i registri di amministrazione dei Sacramenti. 6. Registro «Piccola Cassa» del Consiglio parrocchiale di Ponte Tresa: registro rilegato in cartone di cm. 21,5 x h. 30. Contiene 140 pagine, di cui 138 scritte. Registra piccoli conti dal 1964 al 1999. 7. «Registro dei Conti parrocchiali. Conto restauri della Chiesa» (dal 1935 al 1945»): registro rilegato in cartone di cm. 22 x h. 35, pagine 76, di cui 26 scritte. 131 DOC. 41 8. Raccoglitore con documenti vari: - Regolamento parrocchiale datato 23 novembre 1927, approvato dall’Assemblea parrocchiale del 27 novembre 1927, approvato dal Consiglio di Stato il 13 gennaio 1928. - Documenti vari riguardanti il Consiglio e l’Assemblea parrocchiale 1803-1940, compreso un ricorso rivolto da Bernardino Pelli al Consiglio di Stato su alcune irregolarità di voto da lui riscontrate nell’Assemblea del 21 agosto 1910. CONSIGLIO PARROCCHIALE N. B. Nella prima colonna: A = verbale dell’Assemblea; C = verbale del Consiglio parrocchiale La sbarra / indica una mancanza di notizie VERBALE PRESIDENTE (Vicari Giovanni A 11. 12. 1892 di Carlo) STOPPANI C 19. 3. 1893 Pietro di F.sco VICE PRESID. SEGRETARIO / (Vicari Carlo) CONSIGLIERI Pellegrini Annibale; Vicari Antonio. / Gobba Filippo ? Falconi Francesco, fabbriciere; Pelli Pietro. “ / “ Stoppani Pietro fu F.sco (poi dimissionario); Pelli Pietro fu Bernardino; Vicari Antonio fu Angelo; Martini Pietro fu Luigi (dal 12.2. 1899). C 16. 3. 1897 STOPPANI Pietro di F.sco / “ C 2. 3. 1899 RIVA Carlo A 17. 2. 1900 C 9. 3. 1900 “ “ MARTINI prof. Pietro “ STOPPANI Carlo STOPPANI Pietro “ “ A 15. 2.1903 “ “ “ BELLA Pietro STOPPANI Antonio A 7. 2. 1897 A 27. 3. 1904 GRITTI don Carlo, parroco “ C 19. 5. 1904 GOBBA Filippo A 14. 4. 1907 “ A 20. 3. 1910 “ C 18. 9. 1903 C 23. 3. 1910 VICARI Giovanni A 21. 8. 1910 / A 27. 11. 1910 / C 27. 1. 1911 BELLA Pietro Riva Carlo; Noseda Gaetano; Pelli Pietro. Stoppani Antonio fu Matteo; Falconi Giovanni di Domenico; supplente Vicari Carlo di Angelo. “ Vicari Carlo fu Giovanni. MARTINI prof. BUSTELLI Felice (Riva Carlo; Noseda Giovanni) Pietro Martini prof. Pietro; Gobba Filippo; Riva Carlo; Fumagalli Abbondio: dimissionario, fu “ “ sostituito dal 15. 3. 1908 da Stoppani Angelo. Stoppani Angelo; Riva Carlo; Gasparini Giovanni; Vicari Giovanni di Carlo; “ “ supplente Pelli Giovanni di Pietro. STOPPANI Vicari Carlo è il nuovo Tesoriere “ DIMISSIONI del Consiglio: 17. 8. 1910. Angelo Falconi Giovanni; Vicari Antonio; Bella Pietro; Martini Pietro; supplente Giamboni / / Cesare. L’ELEZIONE FU DICHIARATA NULLA dal Consiglio di Stato il 21. 8. 1910. Bella Pietro; Martini prof. Pietro; Falconi Giovanni; Baroni Battista; / / supplente Giamboni Cesare. FALCONI MARTINI prof. Giovanni Pietro ASSENZA di verbali dell’Assemblea dal 27. 11. 1910 al 19. 10. 1914. ASSENZA di verbali del Consiglio parrocchiale dal 26. 12. 1911 al 10. 2. 1915. A 19. 10. 1914 / / / C 10. 2. 1915 GOBBA Filippo C 19. 3. 1915 STOPPANI Carlo / / Vicari Carlo “ A 23. 5. 1915 / / “ C 6. 6. 1915 GIAMBONI / BRUGNONI Luigi 132 (Pelli Giovanni; Gobba Filippo; Paltenghi prof. Pasquale; Pellegrini Luigi fu Battista. Il Consiglio intende dimettersi. Giamboni Cesare; Pellegrini Antonio; Brugnoni Luigi; Pellegrini Carlo. DOC. 41 Cesare A 17. 5. 1921 BELLA Giovanni GIAMBONI Cesare “ A 18. 5. 1924 “ “ “ C 21. 5. 1924 CONTI Alfonso STOPPANI Giuseppe RAVASI Alessandro A 13. 3. 1927 “ “ / GASPARINI Giovanni GIORGETTI Aurelio NOSEDA Alessandro C 15. 3. 1927 (nel Registro dell’Assemblea, pag. 52) Gasparini Giovanni; Borri Luigi; Brugnoni Luigi; Vicari Carlo; supplente Falconi Giovanni. Stoppani Giuseppe fu Carlo; Conti Alfonso; Vicari Carlo fu Angelo; Ravasi Alessandro. Supplenti: Falconi Giovanni; Beretta Alfonso. Vicari Carlo (T). Noseda Carlo; Giorgetti Aurelio; Pellegrini Vittorio; Gasparini Giovanni; Noseda Alessandro. Si invia una lettera al Municipio «per la nomina di un rappresentante municipale per completare il numero legale dei membri del Consiglio parrocchiale». ASSENZA di verbali dell’Assemblea dal 12. 2. 1928 al 5. 4. 1936. ASSENZA di verbali del Consiglio parrocchiale dal 9. 3. 1928 al 25. 2. 1934. C 24. 4. 1934 GASPARINI Giovanni / BORRI Luigi C 18. 3. 1936 “ / “ A 5. 4. 1936 “ / “ A 12. 3. 1939 / / “ C 28. 3. 1939 BORRI Luigi MENOTTI Luigi RIVA Carlo A 8. 2. 1942 “ “ “ C 4. 3. 1942 “ “ “ Nel verbale è citato come Consigliere Pellegrini Vittorio. Cons. rappresentanti del Municipio: Gasparini Giovanni e Riva Giuseppe. Menotti Luigi; Borri Luigi; Pellegrini Vittorio; Pedrini Aldo. Supplenti: Brugnoni Luigi e Cameroni Francesco. Borri Luigi; Menotti Luigi; Pellegrini Vittorio; Riva Carlo. Supplenti: Bustelli Felice; Stoppani Giuseppe. Pellegrini Vittorio. Supplenti: Bustelli Felice; Stoppani Giuseppe. Menotti Luigi; Pellegrini Vittorio. Supplenti: Faralli Virgilio; Baroni Mario. Rappresentati del Municipio: Borri Luigi fu Giuseppe; Riva Carlo fu Giuseppe. Pellegrini Vittorio(T). ASSENZA di verbali del Consiglio parrocchiale dal 25. 1. 1945 al 27. 2. 1947. A 11. 2. 1945 BORRI Luigi (confermato) MENOTTI Luigi (confermato) A 20. 3. 1948 “ “ A 27. 5. 1951 “ “ RIVA Carlo (confermato) PELLEGRINI Vittorio “ Borri Luigi; Menotti Luigi; Pellegrini Vittorio. Supplenti: Pellegrini Antonio di Giovanni; Cameroni Francesco di Pasquale. Pellegrini Antonio fu Arnaldo. ASSENZA di verbali dell’Assemblea nel 1952, 1953, 1954. ASSENZA di verbali del Consiglio parrocchiale nel 1953-1954. A 30. 3. 1958 MENOTTI Luigi PEDRINI Marco PELLEGRINI Antonio Pellegrini Vittorio; Cameroni Francesco; Suppl.: Beretta Giancarlo; Tarchini Alfredo; Rappresentante del Comune: Galfetti Ottavio. Dopo il 1958 c’è un po’ di confusione nei verbali. Non sono registrate le elezioni e le nomine. È in carica lo stesso Consiglio parrocchiale su descritto, con un nome in più: il dr. Ezio Viviani. A 7. 3. 1965 ZAMPINI Giuseppe A 26.03.1969 MANGHERA Eros A 25. 8. 1972 “ MANGHERA Eros MARZARO don Somaini Pietro; Pellegrini Vittorio (T e S); Guido supplente Riva Carlo. Somaini Pietro; Zampini Giuseppe; MARTINI Pellegrini Vittorio. “ Pietro Rappresentanti del Comune: Brenchio Orlando, Martini Pietro. Somaini Pietro; Pellegrini Vittorio. GRANDI Silvano “ Rappresentanti del Comune: Tramezzani Giancarlo; Balestra Maurizio. 133 DOC. 41 A 29. 4. 1975 “ BALESTRA Maurizio A 26. 1. 1978 “ “ A 13. 2. 1981 “ “ A 15. 2. 1984 “ “ A 13. 2. 1987 “ DEMATTEIS Rosagilda come sopra. Dal 1991: DEGOUMOIS Delia come sopra. Dal 2. 3. 1995: ZAMPINI Ennio A 9. 3. 1990 “ A 16. 3. 1993 “ A 26. 2. 1996 “ ZAMPINI Ennio A 9. 2. 1999 “ MARCHESI Rinaldo A 5. 2. 2002 “ “ A 19. 4. 2005 Somaini Pietro; Pellegrini Vittorio. “ Dal 16. 4. 1976: Bella Giovanni; Cavion PATELLI don Giacinto. / Rappresentanti del Comune: Gian Paolo Tramezzani Giancarlo; Balestra Maurizio; (dal 4. 3. 1977) Quadri Aldina (dal 16. 10. 1976). Somaini Pietro; Cavion Giacinto; Pellegrini “ Vittorio. / Rappresentanti Comune: Balestra Maurizio; Quadri Aldina. Cavion Giacinto; Pellegrini Vittorio; * Pirovano Graziano. Rappresentanti del Comune: come sopra. Cavion Giacinto; Dematteis Rosagilda; Pirovano Graziano. “ Rappresentanti del Comune: Balestra Maurizio; Tramezzani Renata. Consiglieri: come sopra. “ Rappresentanti del Comune: Tramezzani Renata; Degoumois Delia. Don Fernando Agustoni; Zampini Ennio; TRAMEZZANI Riva Marco. / Rappresentanti Comune: Renata Tramezzani Renata; Degoumois Delia. Zampini Ennio; Riva Marco (dal 15. 2. 1995 Marchesi Rinaldo). Rappresentanti del Comune: come sopra. Riva Marco; Marchesi Rinaldo. “ Rappresentanti del Comune: come sopra. Zampini Ennio; Riva Marco (fino al 20. 2. “ 2002). Rappresentanti del Comune: come sopra. Zampini Ennio; Boschetti Gino. “ Rappresentanti del Comune: come sopra. Tramezzani Manghera Eros; Marchesi Rinaldo; Boschetti Renata fino al Gino; Richina Ennia; 31.12.2007“ Rappres. del Comune: Degoumois Delia. “ INDICE DEI BENI PATRIMONIALI DELLA CHIESA al 5 dicembre 1927 (rif. al reg. n. 5 citato all’inizio di questo Documento 41): in territorio di Ponte Tresa: Pezza Ronco, mappa n. 54, superficie 5.015, valore fr. 0.45, stima officiale fr. 2'256.75. Pezza Selva, mappa n. 59, superficie 1.775, valore fr. 0,10, stima officiale fr. 177.50. Pezza Selva, mappa n. 62, superficie 1.770, valore fr. 0,06, stima officiale fr. 106,20. Alla Chiesa orto, mappa n. 66, superficie 547, valore fr. 1,10, stima officiale fr. 601,70. Alla Chiesa campo, mappa n. 66, superficie 1.110, valore fr. 0,50, stima officiale fr. 555. Alla Chiesa Selva, mappa n. 116, superficie 3.365, valore 0,03, stima officiale fr. 100,95. Alla Chiesa, Giardino e Casa parr., mappa 148, superf. 115, valore /, stima officiale fr. 5'000. Baragia, Stalla e fienile, mappa n. 149, superficie 31, valore /, stima officiale fr. 400. Locale sotto la sacrestia (senza altre specificazioni). In territorio di Pura: Motto Ronco, mappa n. 637, superficie 362, valore fr. 0,30, stima officiale fr. 108,60. Nucelli Bosco ceduo, mappa n. 1760, superficie 362, valore fr. 0,04, stima off. fr. 245,65. In territorio di Lavena: Incolto sterile, mappa n. 662, superficie 110. Prato, mappa n. 707, superficie 1.100. Campo, mappa n. 853, superficie 520. Campo, mappa n. 891, superficie 670. Prato, mappa n. 203, superficie 330. Campo, mappa n. 2242, superficie 260. 134 DOC. 41 BENI PATRIMONIALI DELLA CHIESA NEL 1964 Situati nei Comuni di Ponte Tresa, Pura e Ponte Tresa Italia (stima eseguita il 4 maggio 1964 dallo studio tecnico dell’arch. Arturo Rocca) PONTE TRESA: 1. Terreno mappale n. 277 (ai Ronchi): bosco, superficie mq 6.672, stima Fr. 4 al mq. 2. Terreno mappale n. 239 (alle Pezze), prato, superf. mq (non indicata), stima Fr. 15 al mq. (poi fu venduto). PURA: 3. Terreno mappale n. 1760 (Nucelli), bosco mq 6.140, stima Fr. 2 al mq. PONTE TRESA ITALIA: 4. Terreno mappale n. 707, superficie mq 1.100, stima Fr. 1.50 al mq (in séguito fu venduto). 5. Terreno mappale n. 891, superficie mq 670, stima Fr. 14 al mq (in sèguito fu venduto). 6. Terreno mappale n. 853, superficie mq 571, stima Fr. 2 al mq. 7. Terreno mappale n. 662, superficie mq 2.110, stima Fr. 0.70 al mq (in séguito fu venduto). BENI PATRIMONIALI DELLA CHIESA NEL 2005 (1. 1. 2005) Innanzitutto i beni dell’elenco precedente, indicati come non venduti, cioè: - Mapp. 277 (bosco in via ai Ronchi), indicato al n. 1 precedente sup. mq 6.672, stima 2004: Fr. 2'268. - Mapp. 1760, oggi 1006 (zona «sotto Nucelli», Pura), indicato al n. 3 precedente con sup. mq 6.140. Nella nuova stima la proprietà è calcolata in mq. 5.753 con valore di Fr. 2'229.60. Tale stima è così ripartita: bosco mq 4.923 con valore di Fr. 984,60 (Fr. 0,20 al mq); ronco mq. 830 con valore di Fr. 1'245 (Fr. 1,50 al mq). - Mapp. 853 (in P. T. Italia) indicato al n. 6 precedente, superficie mq. 571 (oggi 521), dato in fitto per deposito di bombole di gas propano per Euro 500 all’anno al Sig. Colombo Alessandro. Inoltre: a. Mapp. 352 (Casa parrocchiale e adiacenze), superficie mq 1.166, stima 2004: Fr. 362'962. b. Mapp. 157 (Edificio della Chiesa), superficie mq 743, stima 2004: Fr. 743. N. B: Vedi nel Doc. 42, 4, propriamente a pag. 139, i «terreni della Confraternita e Chiesa» nel 1800 (erano registrati al catasto con questa dizione). N. B. Vedi nel Doc. 41, pag. 134, i terreni della Chiesa nel 1927. SACRESTANI citati nei Registri 1 e 2 (del Consiglio parrocchiale): Vanoni Giuseppe (1803-1891) è nominato «sagrista e monico» (verbale 5. 3. 1843 della Confraternita, Doc. 42,5, pag. 140). Sul senso della carica di «monico» vedi il vol. 3 dell’ASPT, al tema *21, pag. 316. Brugnoni Luigi si dimette da sacrestano il 6. 8. 1909. Borri Giuseppe, citato nel verbale del Consiglio del 19. 3. 1915. Noseda Gaetano si dimette da sacrestano il 29. 9. 1923. Noseda Alessandro si dimette. È sostituito da Giorgetti Aurelio (21. 1. 1926). Verona Fortunato è nominato sacrestano il 27. 3. 1927. Probabilmente non prese servizio. Noseda Alessandro, confermato il 14. 4. 1927. Menotti Luigi, citato nel verbale del 25. 2. 1934. Pellegrini Vittorio confermato sacrestano (verbale dell’Assemblea 17. 3. 1965). Non risulta la precedente data di nomina (probab. avvenne nel 1929). Fu sacrestano fino al novembre del 1982. Baiardi Morotti Clara, assunta in servizio provvisorio il 14. 1. 1983, definitivo l’8. 5. 1984. 135 DOC. 42 Documento 42 Confraternita S. Rosario di P. T. __________________________________________________________________________________ LA CONFRATERNITA DEL SS. SACRAMENTO E DEL SANTO ROSARIO in Ponte Tresa dal 1680 fino al termine del 1800 ___________________________________________________________________________ CENNI STORICI La Confraternita del santo Rosario fu eretta in Ponte Tresa nel 1680 dal Vescovo di Como, Mons. Ambrogio Torriani con il titolo di «Confraternita del SS. Sacramento e del Rosario» (Doc. 16,2), probabilmente fondendosi con la preesistente Congrega del SS. Sacramento o Compagnia del Corpus Domini (Doc. 6,1 del 1591) 7. Oltre i fini religiosi delle Confraternite sorte dopo il Concilio di Trento, si propose anche la gestione finanziaria della Chiesa di S. Bernardino, che fino a quel momento era stata espletata dal Patriziato locale. Per questo motivo la Confraternita ebbe una struttura democratica, in cui chiunque appartenesse alla Confraternita poteva essere eletto alle supreme cariche, che erano quelle del Priore, del Vice o Sotto Priore, del Maestro dei Novizi e degli Amministratori, tra i quali il Tesoriere o Cassiere, e del Cancelliere. Non ci sono i primi registri dei verbali e di cassa della Confraternita, ma da quelli esistenti, che sono del 1800, si ricava che, a parte le finalità prettamente religiose, la gente si iscriveva alla Confraternita soprattutto per dare e per ricevere un giorno le onoranze funebri assicurate dal regolamento della Confraternita. A metà del 1800, dopo due secoli di vita, la Confraternita entrò in fase di declino, a tal punto che il ramo femminile, istituito il 6 gennaio 1866 (le Consorelle erano già nella Confraternita agli inizi del 1800, anche se non in modo autonomo dai Confratelli) divenne in poco tempo numericamente il triplo del ramo maschile. Alla fine del 1800 il ramo maschile si spense, essendosi ridotto a pochi iscritti, come risulta dagli elenchi che seguono tra due pagine. Un tentativo di ridargli vita, fatto agli inizi del 1900 non ebbe alcun esito. Quella che oggi è chiamata Confraternita del santo Rosario e che ancora esiste, è solo una Pia Unione del santo Rosario, sorta nel solco del ramo femminile della Confraternita ed eretta canonicamente da Mons. Aurelio Bacciarini nell’estate del 1928, su richiesta di due donne, la sig.na Delmina Folchi, che fu la prima Priora dell’Unione, e la signora Giuseppina Pellegrini, che ne fu la prima Cassiera (su questa Pia Unione vedi il Documento 43 seguente). Invece non andò in porto la ricostituzione del ramo maschile della Confraternita, tentata nel 1934 dal parroco Don Vincenzo Renelli e dai signori Vittorio Pellegrini sacrestano, Luigi Menotti, Pietro Baroni e Luigi Borri, collaboratori parrocchiali: su questo argomento vedi i primi righi della pagina seguente. REGISTRI DELLA CONFRATERNITA 1. Libro delle Risoluzioni della V.a Confraternita della Parochia (sic) di S.to Bernardino di Ponte Tresa 1832 (-1875). Il nome completo della Confraternita è il seguente: «Confraternita del Rosario e del santo Nome di Gesù»: quest’ultimo titolo, tuttava, è ricordato solo nei verbali del 12 gennaio 1862 e del 6 gennaio 1866. 7 Mons. Enrico Maspoli scrive che le date di erezione delle tre Confraternite di Ponte Tresa sono le seguenti: SS. Sacramento, 6 giugno 1622; S. Rosario, 16 luglio 1667; Dottrina Cristiana, 21 maggio 1670 (in «La Pieve di Agno», ed. Bernasconi, Agno 2003, pag. 145). È probabile che, per quanto attiene alla Congrega del S. Rosario, la data da me riportata del 1680 sia quella della rifondazione della Congrega del S. Rosario con il nuovo titolo di «SS. Sacramento e del S. Rosario». 136 DOC. 42 Il registro, rilegato in cartone, misura cm. 26 x h. 40, ha 20 pagine contrassegnate con lettere dell’alfabeto da A a U; e 186 pagine (di cui 46 scritte) contrassegnate da numeri. Contiene nelle pagine contrassegnate da lettere la descrizione con figure a colori dei fondi della Confraternita; nelle pagine contrassegnate dai numeri le risoluzioni della Confraternita, che partono dal verbale 6 gennaio 1832 e terminano il 30 gennaio 1875, a pag. 42. Nelle pagine 36-38 è presentato il «Regolamento per la riorganizzazione della Veneranda Confraternita della Parrocchia di S. Bernardino di Ponte Tresa», che fa seguito al verbale del 6 gennaio 1866, che apriva le porte della Confraternita anche alle donne. Nel 1834 si tentò una nuova riorganizzazione. Nella pag. 45 c’è un elenco di 12 uomini sotto la data 4 febbraio 1934 e la scritta: «Riorganizzazione della Confraternita dopo la nomina delle cariche». Le cariche assegnate e descritte sono: Priore Luigi Menotti; Vice Priore: Vittorio Pellegrini; Sotto Vice Priore: Pietro Baroni; Segretario: Luigi Borri; Tesoriere: don Vincenzo Renelli. Nel registro non c’è traccia di altri verbali. La ricostituzione della Confraternita non riuscì. 2. Registro dei debiti e dei crediti della veneranda Chiesa e Confraternita (va dal 1850 al 1893). Il registro, rilegato in cartone scuro, misura cm. 28 x h. 40, ha 214 pagine di cui 37 scritte, contrassegnate con numeri. In questo registro sono registrate le vendite di tre terreni: il Ronchetto vicino al Madonnone, già dato in fitto a Pietro Tarchini di Purasca; il Bosco alla Tresa; e il Campo dei Genali al Madonnone, già dato in fitto a Nicola Rossi. 3. Libro de’ mandati della Confraternita e Chiesa – Ponte Tresa (che vanno dal 24 gennaio 1853 al 21 gennaio 1863). Il registro, non rilegato, misura cm. 26 x h. 34, ed ha 172 ricevute di pagamenti effettuati. Le ricevute si riferiscono 36 volte alle tasse pagate per i fondi della Confraternita in Lavena, Viconago, Ponte Tresa, Croglio, Pura. In data 21. 1. 1895 è registrato l’acquisto di sei candelieri di ottone. La maggior parte delle matrici si riferisce a pagamenti effettuati per l’acquisto di cera, di olio per la lampada del Santissimo, di paramenti sacri, di biglietti per la santa Pasqua. 4. Libro della Confraternita 1873 – 1893. Contiene nella prima pagina il «Regolamento sull’entrare in questa società» e nelle altre l’elenco dei Confratelli e delle Consorelle (a partire dalla pagina 141) con il loro «dare e avere». Il Registro, rilegato in cartone scuro, misura cm. 27 x h. 35, ed ha pag. 258, tutte scritte. 5. Libro mastro della Confraternita del santo Rosario di Ponte Tresa 1833-1858, conservato nell’Archivio comunale di Ponte Tresa. Il registro è rilegato in cartone di color camoscio, e misura cm 26,5 x 40. Ha pagine 158 tutte scritte. È il più antico dei registri contabili della Parrocchia. I primi documenti sono firmati dal Cancelliere della Confraternita Carlo Cocchi, che firma qualificandosi pittore. Da questo registro risulta che nel 1833 le donne erano ammesse come Consorelle nella Confraternita, anche se non avevano una loro gestione indipendente, che venne con delibera della Confraternita del 6. 1. 1866. ELENCO DEI CONFRATELLI 1872 – 1893, ricavato dal registro n. 4 su citato Tra parentesi sono stati descritti gli anni di permanenza nella Confraternita; il segno + indica la morte; il segno C significa cancellazione. Per alcuni Confratelli sono indicati gli anni precedenti il 1872 e quelli seguenti il 1893. I Confratelli erano 40 nel 1973; 3 nel 1893. La quasi totalità delle iscrizioni avvenne tra il 1872 e il 1873. L’elenco è stato ordinato alfabeticamente da me. Nell’indice posto alla fine di questo volume ci sono, là dove è stato possibile recuperarli, i dati anagrafici dei Confratelli indicati nel seguente elenco. Baroni Battista (1873 - + 1884); Baroni Domenico (1872 - + 1873); Beretta Giuseppe (1872 - + 1884); Bernasconi Giovanni ((1873 – 1889); Bevilacqua Giovanni lombardo (1872, subito dopo 137 DOC. 42 C); Bianchi Carlo di Ludovico lombardo (1873 – C 1877); Bianchi Ludovico, lombardo (1873 – C 1894); Falconi Domenico (1872 – + 1892); Falconi Giovanni (1871 – 1889); Ferrari Giovanni (1873 - + 1885); Fossati Domenico (1873 - + 1884); Fossati Giovanni (1873 - + 1885); Gasperini Francesco 1872 (con arretrati 1868-1871, C 1872); Giani don Carlo (1873 - + 1879); Gobba Filippo (1872 – C 1882); Gobba Pietro di Cesare (1874 – 1897); Macchi Girolamo (1873 – 1893); Mandelli Giovanni Abbondio (1873 - + 1881); Noseda Gaetano di Francesco (1873 – 1898); Paltenghi Paolo (1873 – C 1875); Papis Angelo (1873 - + 1876); Papis Carlo di Angelo (1873 – C 1879); Pellegrini Giovanni fu Luigi (1873 – C 1879); Pellegrini Pietro fu Luigi (1872 – C 1875); Rabaglio Lazzaro (1873 - + 1884); Rezzonico Giovanni (1872 – C 1874); Riva Antonio fu Giuseppe (1872 – C 1879); Riva Carlo fu Giuseppe (1872 – C 1882); Rossi Giovanni fu Antonio (1872 – 1893); Soldini Matteo (1877 – 1882); Somaini Giovanni di Angelo (1873 - + 1886); Sopranzi Carlo di Giuseppe (1872, arretrati 1870-1871, 1890); Sormani Angelo (1873 - + 1874); Sormani Giovanni di Angelo (1873 - + 1886); Tognetti Agostino fu Onorato (1873 – C 1882); Tognetti Carlo fu Pietro (1873 - + 1886); Tognetti Tomaso (1872 - + 1891); Vanoni Giuseppe (1872 - + 1886); Vicari Giovanni (1873 – 1893); Vicari Lorenzo di Giovanni (1872 – C 1884); Zoni Giuseppe (1873 - 1884). ELENCO DELLE CONSORELLE 1872-1893 ricavato dal Registro n. 4 su citato, a partire dalla pag. 141 Le Consorelle, com’è evidente dalla lunghezza del loro elenco, erano esattamente il triplo dei Confratelli. Nel 1873 erano 73, nel 1893 erano 53, nel 1998 erano 23, quando probabilmente non c’era più alcun Confratello. Sul registro della Confraternita, che non è alfabetico, ci sono prima le Consorelle iscritte nel 1873, con richiamo alle iscrizioni fatte negli anni precedenti, e poi le Consorelle iscritte in seguito anno per anno. Nell’indice di questo volume ci sono, là dove è stato possibile recuperarli, i dati anagrafici delle Consorelle indicate nel seguente elenco. Nota bene: C = cancellata; + = morta. Tra parentesi ci sono gli anni di iscrizione alla Confraternita. Alberti Carolina lombarda (1872 – C 1872); Albisetti Maddalena di Patrizio (1873 – 1887); Baroni Agostina di Carlo (1872 – C 1881); Baroni Celesta (1881 – 1893); Baroni Florinda di Battista (1873 – trasferita 1873); Baroni Maria, moglie di Battista (1873 – + 1882); Baroni Marianna (1873 - + 1894); Baroni Teresa fu Battista, sarto (1872 – C 1881); Bella Francesca di Giovanni (1873 – 1894); Bella Marta (1873 – 1894); Beretta Maddalena di Giuseppe (1873 – C 1883); Beretta Maddalena (1890 – 1898); Beretta Marianna di Giuseppe (1873 – C 1881); Bernasconi Angela di Giacomo, maritata Somaini (1872 – + 1886); Bernasconi Innocenta (1873 – 1892); Bernasconi Maddalena di Giacomo (1873 – C 1890); Bertoli Rosa (1875 – 1893); Bianchi Carlotta di Ludovico, lombarda (1873 – C 1885); Bianchi Giuseppa lombarda (1873 – 1895); Bianchi Maria di Ludovico, lombarda (1873 – C 1879); Borri Virginia (1893 – 1898); Brugnoni Angiolina (1893 – 1898); Busti Giuditta (1894 – 1898); Crivelli Beatrice (1882 – 1890); Crivelli Marietta di Leone (1873 – C 1882); Curti Marianna (1872 – C 1879); Delmenico Margherita (1873 – C 1888); Falconi Giulia (1881 – 1893); Falconi Lucrezia (1872 – 1895); Falconi Marianna (1872 - + 1872); Falconi Martina (1872 – 1890); Falconi Martina (1884-1898); Fossati Caterina di Domenico, maritata Zoni (1873 – 1892); Fossati Maria (1873 - + 1879); Frontini Ernesta (1890 – 1898); Fumagalli Maddalena (1891 – 1898); Fumagalli Maria (1885 – 1898); Fumagalli Virginia (1892 – 1898); 138 DOC. 42 Gasperini Francesca di Angelo (1873 - + 1876); Gasperini Maria, moglie di Angelo (1872 - + 1878); Giamboni Francesca, lombarda (1873 - + 1875); Giani Ernesta (1882 – 1893); Giani Maddalena (1892 – 1898); Gobba Agostina (1890 – 1898); Gobba Angiola (1875 – 1894); Gobba Lucia (1872 – 1884); Gobba Maria di Filippo (1872 - + 1884); Gobba Rachele (1873 - 1882); Maspero Angiolina (1872 – 1882); Meroni Giuseppa (1894 – 1898); Mocetti Giulia (1892 – 1898); Noseda Maddalena (1876 - + 1897); Noseda Rosa (1887 – 1893); Noseda Teresa (1893 – 1898); Paltenghi Adelina da Purasca (1872 – C 1879); Paltenghi Oliva (1881-1893); Paltenghi Santina (1893-1898); Papis Giuditta (1873 - + 1883); Parietti Cristina (1890 – 1898); Pedrola Maria (1885 - + 1898); Pellegrini Agata (1873 – + 1891); Pellegrini Amalia lombarda (1872 – C 1872); Pellegrini Angiola fu Luigi (1872 – C 1879); Pellegrini Anna fu Domenico (1873 – 1888); Pellegrini Carolina fu Luigi (1873 – 1893); Pellegrini Carolina di Guarino (1873 – 1893); Pellegrini Giovanna, lombarda (1873 – C 1879); Pellegrini Giuseppina di Cesare (1882 – 1897); Pellegrini Maria di Luigi (1886 – 1890); Pellegrini Paolina (1893 – 1898); Pellegrini Santina (1893 – 1898); Pelli Giovanna, lombarda (1873-1879); Provini Carolina (1893 – 1890); Provini Giovanna (1893 – 1898); Rabaglio Maria (1872 – C 1879); Rezzonico Maddalena (1872 – C 1874); Riva Ginetta (1893 – 1898); Riva Giuseppa fu Giuseppe (1873 – 1893); Riva Maria fu Antonio (1873 – 1884); Ronchetti Carolina (1873 – 1893); Rossi Andreina, maritata Vicari (1873 – C 1885); Rossi Antonia (1872 - + 1892); Rossi Camilla di Natale (1873 – C 1882); Rossi Eufrosina, moglie di Alessandro, lombarda (1873 – 1896); Rossi Luigina (1892 – 1898); Rossi Maria di Giovanni, da Purasca, maritata Pelli (1872 – 1893); Rossi Rachele (1873 – +1884); Savini Teresa (1874 - + 1883); Sopranzi Francesca (1873 - + 1879); Sopranzi Giovanna (1873 - + 1893); Sopranzi Maddalena (1875 – C 1882); Sopranzi Teresa di Giuseppe (1872 - + 1893); Sormani Francesca (1873 - + 1879); Sormani Giuseppa (1873 - + 1893); Stoppani Anna di Francesco (1873 – 1893); Stoppani Annunziata di Francesco (1872 – C 1879); Stoppani Caterina (1873 - + 1881); Stoppani Elvezia (1885 – 1898); Stoppani Giuseppina, moglie di Antonio (1873 – 1894); Tarchini Angiola di Giovanni (1873 – C 1879); Tarchini Carolina (1873 – C 1879); Tarchini Giuseppa da Purasca (1873 - + 1873); Tarchini Maria, lombarda (1875 – C 1878); Tognetti Marianna fu Onorato (1872 – + 1872); Tognetti Paola (1872 + 18.2.1897); Vicari Carolina di Antonio (solo 1887); Vicari Clementina di Antonio (1873 – 1888); Vicari Eugenia di Angelo (1873 – 1882); Vicari Margherita di Angelo (1872 – 1893); Vicari Margherita di Sebastiano, lombarda (1872 – 1882); Vicari Maria moglie di Giovanni (1873 – 1892); Vicari Maria di Antonio, maritata Rossi (1872 – 1882); Vicari Teresa di Giovanni (1873 – 1886); Zanoni Maria (solo 1890); Zoni Romea (1887 – 1893). I TERRENI DELLA CONFRATERNITA (con mappe a colori dei fondi), descritti nel Registro n. 1 su citato pag. B. Intestazione: «Catastrino (sic) fatto da Paolo Garzia contenente tutti gli fondi che appartiene alla veneranda Confraternita di Ponte Tresa. Come pure anche gli fondi della chiesa. pag. C. Isola, Comune di Viconago, di pertiche 12, tavole 9, che gode gli fratelli Tarchini di Purascha. pag. D. Jsola, Comune di Lavena, nº di mappa 3: pertiche 1, tavole 21, che non la godono nesun si ora (nessuno fino ad ora). pag. E. Ronchetto, Comune di Lavena, nº di mappa 5: 6: 7: di pertiche 3, tavole 17, che gode Giò Maria Mondella. pag. F. Campo di Tarcha (vicino al torrente Tarca), Comune di Lavena, nº di mappa 54, pertiche 1, tavole 12, che gode Giò Falchonne (Falconi). pag. G. Campo di crocetta, comune di Lavena, nº di mappa 202, di pertiche 1, tavole 12, che gode Giò Falconne. pag. H. campo longo, Comune di Lavena, nº di mappa 228. di pertiche 2, tavole 3: che gode pino Righetti. pag. I. Campo alla pezza, Comune di Ponte Tresa, di pertiche 1, tavole 13, piedi 6: che gode Giò Maria Giambonni. 139 DOC. 42 pag. K. in valegiai (sic), Comune di Ponte Tresa, di pertiche 0, tavole 18. ½, che gode Giò Maria Giambonne. pag. L. Campo alla Madonone, di pertiche 4, tavole 9, che gode Giuseppe Tarchini. pag. M. Campo di Genolli al Madononne, di pertiche 4, tavole 9: che gode Giuseppe Tarchini. pag. N. Chiosetto alla Madonona, di pertiche 0, tavole 8:3/4, che gode Giuseppe Tarchini. pag. O. Boscho sotto al Rocolo, di pertiche 5, tavole 0. pag. P. Campo in Tarca (presso il torrente Tarca), Comune di Lavena, nº di mappa 63, di tavole 18, che gode il Sig. Francesco Rossi, che paga £ 8. pag. Q.- Campo di Campagna verso St Fermo (Lombardia) T. 16. 8. - Boscho (?)…?... seguita da Giamboni Maddalena, pertiche 2. 20. - Bosco (?) della…?..., tavole 10. - Boscho (?) al vallone, in territorio di Purasca, fraz. di Croglio, tavole 3. 6. NOTANDA SUI VERBALI (riferimenti al Registro n. 1 dei verbali della Confraternita) I verbali della Confraternita sono stringati. Normalmente venivano scritti una volta all’anno, per ricordare le nomine dei nuovi «Officiali» della Confraternita, che avvenivano il 6 gennaio. I verbali più interessanti sono i seguenti: 6. 1. 1832. Si decide «l’incanto dei banchi della Chiesa», che vengono venduti. 6. 1. 1834. Si decide di «ultimare decentemente la cantoria e le sue colonne». 12. 1. 1834. Si decide di comprare sei «candeglieri» di legno. 6. 1. 1836. Si propone che ai funerali intervenga un organista che la Municipalità s’impegna a pagare a metà, purché il Parroco accompagni i funerali fino al Cimitero. Il Parroco non ha nulla in contrario. 8. 1. 1837. Si decide che due confratelli facciano la questua nel territorio di Purasca per le Quarantore della Chiesa di Ponte Tresa. 22. 10. 1837. Si decide di rialzare «la casa in Castello fino al livello dei tetti o coperti collaterali». 14. 1. 1938. Vengono nominati due «regolatori dell’ordine in Chiesa», che devono fare osservare «il rispetto voluto (dovuto) al Santo Luogo». 10. 6. 1841. Adesione alla proposta del sindaco Francesco Stoppani, di «erigere nella Comune un Cappellano» (non è spiegato di che genere). 15. 1. 1843. Decisione di nominare un sacrestano che sia anche «economo» della Chiesa con l’onorario annuo di Fr. 100 cantonali. 5. 3. 1843. Il Sig. Giuseppe Vanoni, che era già stato amministratore della Confraternita nel 1837, viene nominato «sagrista e monico». Sull’istituto della «Monicheria» vedi il vol. 3 dell’Archivio Storico di Ponte Tresa, al Tema 21 di pag. 316 intitolato: «La Chiesa: Sacrestano, Campanaro, Organista e Monicheria». 16 6. 1850. Si decide di affidare il disegno dello stendardo della Confraternita al pittore tresiano BERNARDINO GIANI (1823-1886). Lo stendardo fu eseguito, ma non se ne fa più cenno nei verbali. Esiste ancora ed è conservato in Chiesa: vedi la fotografia e la descrizione dello stendardo nel Doc. 51, e propriamente a pag. 182. - Sul pittore Bernardino Giani vedi il Quaderno n. 3 dell’A. S. P. T. intitolato: «I pittori di Ponte Tresa», 2001. 6. 1. 1854. Accettazione dei figli sia maschi che femmine dei Confratelli nella Confraternita, purché abbiano sedici anni. 20. 1. 1856. Si precisa che «in virtù dell’art. 80 della Legge comunale, d’oggi innanzi i conti verranno riveduti dalla Municipalità, cioè (saranno) approvati dall’assemblea in conseguenza della legge stessa». 6. 1. 1866. Nomina della prima Priora nella persona di Maria Baroni e della Vice Priora nella persona di Marta Bella. In data 11 marzo 1872 fu eletta la Vice Priora Stoppani Giuseppina. Dopo il verbale, che registra queste nomine, è trascritto il nuovo Regolamento della Confraternita. 140 DOC. 42 L’impressione generale è che la Confraternita operasse raso terra: «sbarro di mortari» o «mortaretti» quando veniva eletto il nuovo Priore, il che avveniva ogni anno il 6 gennaio; festa del Priore nella quarta domenica di gennaio; riscossione dei fitti delle terre della «Confraternita e Chiesa di S. Bernardino»; pagamento delle tasse ai Comuni di Lavena, Viconago, Ponte Tresa, Croglio, Pura, sul cui territorio c’erano i terreni dati in fitto. In altri termini, l’ambito operativo della Confraternita corrispondeva più o meno a quello in cui oggi operano il Consiglio e l’Assemblea della Parrocchia. Con il passare degli anni, l’operatività della Confraternita entrò in fase di declino, soprattutto dopo il 1866. In quell’anno fu proposto un nuovo Regolamento (pagine 36 – 39 del 1° libro delle Risoluzioni), ma non ci fu la ripresa sperata. Nell’ultimo periodo della Congrega sono registrate parecchie «inadempienze» finanziarie degli amministratori, attestate nei verbali del 10 gennaio1841; 6 gennaio 1850 e 20 gennaio 1856. «OFFICIALI» DELLA CONFRATERNITA I dati sono incompleti, perché sono tali sul registro dei verbali, che sono molto confusi, soprattutto dopo il 1841. Nella tabella non è stata inserita la carica di Cancelliere o Segretario, che dal 1832 fino 1841 fu ricoperta da pittore Carlo Cocchi; e dal 1843 al 1845 dal Sig. Rossi Giovanni. Dopo il 1845 tale carica non è più citata. La carica di Tesoriere o Cassiere è segnalata nella tabella con la lettera «T». Data PRIORE 06 01 1832 Roveda Giuseppe VICE PRIORE Soldini Antonio 13 01 1833 Soldini Giov. Ant. Dr. Stoppani Giuseppe MAESTRO DEI NOVIZI Dr. Stoppani Gius. Crivelli Girolamo 06 01 1834 Dr Stoppani Gius. Crivelli Gerolamo Tarchini Modesto 18 01 1835 ? ? 06 01 1836 Tarchini Modesto Bella Giovanni 08 01 1837 Bella Giovanni Paltenghi Angelo 14 01 1838 Bella Giovanni ? 13 01 1839 Paltenghi Angelo 22 03 1840 Gambaroni Paolo 10 06 1841 don Giani Carlo ? ? ? ? 20 02 1842 Maspero Antonio Vanoni Carlo 15 01 1843 ? ? 04 02 1844 Giamboni ? Antonio 16 03 1845 Vanoni Giuseppe ? ? 15 02 1846 Vanoni Giuseppe ? 12 04 1847 ? ? 23 12 1849 ? ? 06 01 1850 Porra Pietro Bella Giovanni di Carlo Paltenghi Angelo Gambaroni Paolo, da Barico Tarchini Giov., abit. in P. T. lombardo Don Carlo Giani Maspero Antonio Tarchini Carlo fu Gius. da Purasca Gamberoni Ant. Vanoni Giuseppe ? Rossi Giovanni Gobba Filippo Tognetti Pietro ? ? ? 141 AMMINISTRATORI T = Tesoriere Bella Giuseppe; Stoppani Angelo; supplente Vanoni Matteo. Dr. Stoppani Giuseppe; Pellegrini Nicola di Cesare; Carabelli Giulio da Purasca. Bella Giuseppe; Stoppani Angelo; Baroni Battista (T). Confermati i precedenti. Confermati i precedenti. Pellegrini Ant. di Cesare; Stoppani dr. Gius.; avv. de Stoppani GB. (T). Confermati i precedenti. Confermati i precedenti. Confermati i precedenti. Dr. Stoppani Gius., Giamboni Giov. M, Stoppani Giuseppe; Avv. de Stoppani Giovanni Battista (T). Confermati i precedenti. Confermati i precedenti. Confermati i precedenti. Confermati i precedenti, meno Giamboni Giovanni. Confermati i precedenti. Confermati i precedenti. Citati come amministratori: Stoppani Angelo e Vanoni Giuseppe. Vanoni Giuseppe; Stoppani Angelo; Pellegrini Nicola; Paltenghi Angelo (T). DOC. 42 12 01 1851 Porra Pietro 18 01 1852 Soldini Francesco 06 01 1853 Pellegrini Nicola 06 01 1854 Maspero Luigi fu Raffaele 06 01 1855 Maspero Luigi ? Riva Giuseppe Soldini Giovanni fu Cristoforo da PT lombardo Masperi Luigi Bella Annibale Bella Annibale fu Crivelli Bernardino Giuseppe di Gerolamo Bella Annibale Stoppani Girolamo fu Paolo 20 01 1856 Bella Annibale Ronchetti Carlo Sormani Giovanni 18 01 1857 Crivelli Bernardino 17 04 1858 “ 06 01 1860 ? 10 03 1861 Vicari Giovanni Ronchetti Carlo Ronchetti Santino da Purasca Bernasconi Giov. “ ? Rezzonico Giov. Tognetti Rezzonico Giov. Tommaso 06 01 1866 Bianchi Ludovico Sormani Giovanni ? 13 01 1867 Sormani Giov. 03 03 1872 Tognetti Carlo Riva Carlo 06 01 1873 Riva Carlo 06 01 1874 Macchi Girolamo Macchi Girolamo Gobba Filippo 30 01 1875 Gobba Filippo Mandelli Giovanni Maria Vicari Lorenzo Macchi Girolamo di P. T. lombardo Gobba Filippo Mandelli Giovanni Bella Giovanni Confermati i precedenti. Confermati i precedenti. Confermati i precedenti. Confermati i precedenti. Vanoni Giuseppe fu Antonio; Stoppani Girolamo fu Paolo; Bella Annibale; Paltenghi Angelo (T). Vanoni Giuseppe; Bella Annibale; Rossi Giovanni; Paltenghi Angelo (T). In più Rossi Giovanni. Confermati i precedenti. Rossi Giovanni di Antonio; Bella Giovanni (T). ? Vanoni Giuseppe; Bella Giovanni; Rezzonico Giovanni (T). Segretario: giudice Stoppani Antonio. ? Tesorieri: Riva Carlo e Sopranzi Carlo (verbale 11. 3. 1872). ? Tesorieri: Riva Carlo e Sopranzi Carlo. ? DIRIGENTI DEL RAMO FEMMINILE DELLA CONFRATERNITA Per le dirigenti del ramo femminile della Confraternita vedi il Doc. 42,5, alla data 6. 1. 1866. È l’unica citazione di donne elette alla guida della Confraternita. Nel 1928 il ramo femminile della Confraternita confluì nella Pia Unione del santo Rosario (vedi il Doc. 43 seguente). 142 DOC. 43 Documento 43 Pia Unione del S. Rosario di P. T. ___________________________________________________________________________ LA PIA UNIONE DEL SANTO ROSARIO DI PONTE TRESA dal 1928 al 2005 ___________________________________________________________________________ DOMANDA DI COSTITUZIONE DELLA PIA UNIONE Il 30 giugno 1928 la sig.na Delmina Folchi e la sig.ra Giuseppina Pellegrini indirizzavano al Vescovo di Lugano, Mons. Aurelio Bacciarini, la seguente lettera, il cui originale si conserva nell’Archivio vescovile di Lugano, nella scatola 1 intestata «Ponte Tresa»: «Le sottoscritte si permettono di inoltrare la presente domanda chiedendo che la Confraternita della B.ta Vergine del santo Rosario esistente nella Parrocchia di Ponte Tresa dal 16 VII 1667 venga riconosciuta dall’Ordinario Diocesano e canonicamente eretta in Pia Unione del santo Rosario. Il fine della Pia Unione è di onorare la St. ma Vergine del Rosario. «Le Socie aderenti sono presentemente 71, con un fondo di cassa di Fr. 230 e £it. 130. «Le mansioni della Confraternita sino ad oggi furono: provvedere ai paramenti; al decoro, luce elettrica, ecc. alla Cappella della S.ma Vergine del Rosario. «Eventuali schiarimenti potranno essere forniti da Monsignor Maspoli, avendo un ns. incaricato già conferito in merito. «Accludiamo un estratto del Regolamento che ha servito sin’ora per la ns. Confraternita, pregando S. E. di farvi apportare le variazioni che saranno del caso, variazioni che ci terremo ben onorati di accogliere. «Fidando nella bontà di S. E. sentitamente ringraziamo e imploriamo la S.ta Benedizione sulla ns. Pia Unione. «Devotissime: La Priora Folchi Delmina – e la Cassiera Giuseppina Pellegrini». N. B. In un altro documento conservato nell’Archivio vescovile di Lugano, nella scatola 1 intestata «Ponte Tresa», si legge: «Ponte Tresa 26 VII 1928. Le sottoscritte dichiarano che, pienamente d’accordo colle consorelle del Santo Rosario, la somma già dichiarata in possesso della stessa, passerà alla società Pia Unione. Nessuna socia farà opposizione, garante Folchi Delmina, Priora, e Cassiera G.(Giuseppina) Pellegrini». APPROVAZIONE DELLA PIA UNIONE La Pia Unione del santo Rosario fu canonicamente eretta nell’anno 1930. In una lettera inviata in data 1. 12. 1929 alla Curia si legge che «dopo i vesperi, in chiesa alle adunate consorelle si è dato lettura del progetto regolamento della Pia Unione del Santo Rosario in Ponte Tresa. Il progetto è stato di totale soddisfazione di tutte le presenti… In attesa del decreto Vescovile della Pia Unione del Santo Rosario in Ponte Tresa, con profondo ossequio, mi rassegno. Devot. ma Giuseppina Pellegrini, Cassiera segretaria». L’originale della lettera si conserva nell’Archivio vescovile di Lugano, nella scatola 1 intestata «Ponte Tresa». PRIME DIRIGENTI DELLA PIA UNIONE La prima Priora della Pia Unione fu la Sig.na Delmina FOLCHI; la prima Segretaria e Cassiera fu la Sig.ra Giuseppina STOPPANI. Nel 1960 era Priora la Sig.na FOLCHI Delmina, e vice Priora la Sig.ra Gina Cameroni, nata Rezzonico. 143 DOC. 43 La Sig.na CASARI Maria fu Priora dal 1966 (?) fino alla morte avvenuta il 2 aprile 2000. La Signora CAMERONI Virginia, detta Gina, nata Rezzonico, fu Vice Priora dal 1959 (?) fino alla morte, avvenuta il 16 luglio 1998. Dopo la sua morte la Confraternita non ebbe più una Vice priora. La signora CAVION Marta, nata Rezzonico (sorella della Vice Priora), fu Cassiera dal …?... fino a qualche anno prima della sua morte avvenuta il 9 marzo 1996. Le successe nella carica la Signora STOPPANI Emma, nata Minelli, dal giugno 1985 fino al 2005, anno in cui viene scritta questa memoria e in cui la Pia Unione, non avendo avuto da tempo nuove adesioni, è in via di esaurimento. REGISTRI DELLA PIA UNIONE 1. Quaderno scolastico intitolato «Registro dei Verbali della Confraternita del Rosario», che riporta i verbali dal 13. 10. 1959 al 20. 9. 1984. 2. Registro intitolato «Consorelle del santo Rosario. Verbali», rilegato in cartone scuro, di cm. 22 x h. 35, di pagine 286, di cui 39 scritte. I verbali vanno dal 21. 9. 1984 al 1998. 3. Tre blocchetti di ricevute per il pagamento delle quote annue delle Consorelle. Il primo blocchetto è del 1982; il secondo è del 1982-1983; il terzo è del 1984. I successivi blocchetti, che vanno dal 1985 al 2005, si trovano presso l’attuale Presidente e Cassiera, la Signora Stoppani Emma, nata Minelli. ELENCO DELLE CONSORELLE del 1982 – 1992 – 2004, che risultano dai blocchetti di versamento della quota annua di adesione alla Pia Unione CONSORELLE 1982 DELLA PIA UNIONE CONSORELLE 1992 DELLA PIA UNIONE CONSORELLE 2004 DELLA PIA UNIONE Airoli Maria, Mendrisio Airoli Mariuccia Albertini Carla Albertini Ileana Albertini Lorella Baroni Bice Baroni Giuseppina Baroni Zina (Teresa) Bella Maria Benoit Celestina Bettelini Margherita, Lugano Bianchi Alessandra, Varese Bonomini Emma, P. T. Italia Cameroni Gina, VICE PRIORA Canetti Angelina Casari Carolina Casari Mafalda Casari Maria, PRIORA Catterini Francesca Caverzasio Velia, P. T. Italia Cavion Marta, CASSIERA Ceppi Lucia Cometti Anna Corti Janette, Agno Croci Ilde, Cadro Dominighetti Rosilde Foletti Teresa, Purasca Galfetti Amalia Hintermann Armida Kellz (?) Manuela Mainetti Angiolina, Morcote Marchesi Nanda Mc Cord Laura Baroni Zina (Teresa) Baroni Tavoli Giuseppina Cameroni Gina Canetti Titti Casari Carolina Casari Mafalda Casari Maria Caviezel Irene Cavion Marta Cossi Anna Isella Fernanda Marchesi Nanda Marchetti Giovanna Martinetti Olga+ nipoti Albertini Carla, Manuela, Ileana, Lorella Negri Silvia Negrini Ornella Paltenghi Rinuccia Parietti Andreina Pedrini AdelePellegrini Vittoria Rezzadori Ines Stoppani Anna Stoppani Emma PRIORA Stoppani Rosita Tami Margherita Tosio Noemi Tramezzani Orsolina Vicari Ines Vigezzi Claudina Arrigo Yvonne Baroni Zina (Teresa) Baroni Tavoli Giuseppina Bezzola Giuliana Canetti Titti Casari Mafalda Cattaneo Mafalda Coppo Angelina Cossi Anna Feder Luigia Isella Fernanda Marchesi Nanda Marchetti Giovanna Martinetti Olga + Nipoti Negri Silvia Negrini Ornella Paltenghi Rinuccia Pellegrini Vittoria Prestini Maria Stoppani Emma PRIORA Tosio Noemi Tramezzani Orsolina Turini Onorina 144 DOC. 43 Negri Silvia Negrini Ornella Paltenghi Chiarina, Madonnone Paltenghi Rinuccia Pedrini Adele Pellegrini Bianca Pellegrini Ernestina, Castelrotto Poretti Maddalena Rezzadore Ines Riva Rachele Robbiani Ersilia Stoppani Anna Stoppani Emma Stoppani Rosita Tami Margherita, Lugano Toletti Olga Tomaini Angela Tramezzan Orsolina Vegezzi Claudina Vicari Antonia, Lugano Vicari Emilia Vicari Ines LIBRETTO DI RISPARMIO DELLA PIA UNIONE 31 dicembre 1922. Fu aperto un Libretto di risparmio, con numero 29. 360, presso la Banca Popolare di Lugano. Il deposito fu di Fr. 200, e si accrebbe progressivamente fino alla somma di Fr. 2'002 nel 16 luglio 1968. 4 novembre 1968. Venne chiuso il su citato libretto di risparmio presso la Banca popolare di Lugano, e ne fu aperto un altro presso l’Unione Banche Svizzere, filiale di Ponte Tresa, con numero 022 – 552292 (dalla riunione del 4. 11. 1968). 8 gennaio 1985. Il deposito iniziale del su citato libretto, ammontante a Fr. 2'002, in data 8 gennaio 1985 era salito a Fr. 3'680. In tale data il libretto fu dato al Sig. Eros Manghera, presidente del Consiglio parrocchiale, perché lo estinguesse. Fu estinto l’11 febbraio 2000. VERSAMENTI VARI Il 28 maggio 1969 la Pia Unione offrì Fr. 500 al Comune di Ponte Tresa «quale sottoscrizione destinata a contribuire alla nuova dotazione di n. 5 campane alla riattata torre campanaria». La somma fu versata nella Cancelleria comunale a nome della «Confraternita del S. Rosario – Ponte Tresa». Nella riunione del 26 maggio 1969 era stato deciso di «dare Fr. 500 per l’incisione (del nome) della nostra Confraternita sulla campana della Madonna del Rosario e Fr. 200 per l’Oratorio (giovanile)». Il 17. 4. 1973 la Pia Unione offrì Fr. 1'000 al Parroco di Ponte Tresa, don Guido Marzaro, come contribuzione ai restauri della Chiesa parrocchiale. Il 27 ottobre 1974 la Pia Unione versò Fr. 148.40 per il pagamento di n. 200 garofani acquistati per la Festa della Madonna del Rosario. Il 25 settembre 1982 la Pia Unione versò Fr. 1'000 al Consiglio parrocchiale come contribuzione ai restauri della Chiesa parrocchiale. 145 DOC. 43 NOTIZIE SULLA PIA UNIONE Nel Bollettino parrocchiale del 1985, n. 2 di marzo – aprile, pag. 13, si legge che la Priora è Maria Casari (riconfermata), Vice Priora: Gina Cameroni (riconfermata), Cassiera: Emma Stoppani (nuova, succedendo a Marta Cavion), Segretaria: Ornella Negrini (nuova). La riunione di formazione e di eventuale programmazione si svolge ogni secondo venerdì di mese. Nel Bollettino parrocchiale del 1996, n. 4 di settembre – ottobre, pag. 39, la Pia Unione è citata come Confraternita. Nel Bollettino si legge che è stato stilato una nuova Regola e un nuovo Statuto della Confraternita che, in occasione del 39º pellegrinaggio diocesano a Lourdes, è stato consegnato nelle mani del Vescovo Giuseppe Torti, affinché ne conceda l’approvazione, e (vi si legge) che «la Confraternita propone ai propri membri di assumere questo impegno: vivere il Vangelo alla maniera di Maria: con i propri mezzi e nel proprio stato di vita». Lo Statuto fu redatto dal Parroco di Ponte Tresa, don Ernesto Ratti. Nel Diario del Parroco, 25 aprile 1997: «Le consorelle del santo Rosario si sono raccolte nel primo pomeriggio al Santuario della Madonna di Iseo, che è sopra Vernate, per un ritiro spirituale. Ne erano presenti quindici, giunte a Iseo in quattro automobili. Ho celebrato la santa Messa e ho predicato. Poi, dato che era una splendida giornata, ci siamo disposti sul prato antistante il Santuario per una seconda riflessione. A chiusura del ritiro, siamo scesi a prendere un rinfresco presso un bar, che si trova sulla strada che scende da Iseo verso la strada cantonale». Nel Diario del Parroco, 27 giugno 1997: «Nella riunione mensile delle Consorelle ho proposto di meditare insieme, in sede durante la riunione mensile, e quotidianamente ciascuna di loro a casa propria, sull’intenzione mensile proposta dall’Apostolato della Preghiera a milioni di persone associate a questa organizzazione, che ha sede in Roma in Via degli Astalli. Hanno accettato. La riunione si è conclusa, come negli altri incontri, con la recita del santo Rosario». Nel Diario del Parroco, 4 ottobre 1998:«Festa del S. Rosario, organizzata dall’omonima Congrega, con triduo e santa Messa festiva. Dopo la santa Messa è stato offerto un rinfresco sul sagrato. La Congrega, un tempo fiorente in due rami, è ora ridotta a poche anziane del ramo femminile, che si riunisce con me una volta al mese. Quanto durerà?». La Pia Unione è in via di esaurimento, con la morte delle vecchie iscritte. Attualmente le Consorelle sono venti. L’unica dirigente in carica, o meglio in servizio, è la Sig.ra Emma Stoppani nata Minelli. Lo è da vent’anni, e precisamente dal giugno 1985. 146 DOC. 44 Documento 44 Azione Cattolica di P. T. __________________________________________________________________________________ LA BREVE STAGIONE DELL’AZIONE CATTOLICA IN PONTE TRESA 1934-1956 ___________________________________________________________________________ UNIONE CATTOLICA FEMMINILE TICINESE (U. C. F. T.): 1937-1951 Le solenni celebrazioni del Giubileo del 1933 fecero una profonda impressione su molti cristiani. In Ponte Tresa, coloro che nel 1928 avevano pensato di rivitalizzare il ramo femminile della Confraternita del santo Rosario innestando su di esso la Pia Unione del santo Rosario, si resero subito conto che ci voleva ben altro per evangelizzare il popolo di Ponte Tresa. Tra le persone che più sentirono questo problema ci fu la signora Antonietta STOPPANI, nata Staffieri (1876-1954), che si era dedicata completamente alla vita spirituale dopo la morte del marito, il Gran Consigliere ticinese Antonietto Stoppani, avvenuta nel 1904. In una lettera manoscritta, inviata il 16 marzo 1934 a un’amica di nome Lina, la sig.ra Annetta Stoppani scriveva: «Stiamo incominciando, che è un po’ meno brutto che il non aver fatto nulla». Poi, dopo aver ricordato ciò che si proponeva di fare, aggiunse: «Spero che il Signore benedica il principio del nostro lavoro, con questo inizio dei ragazzi alla Messa e all’Adorazione, che ci sarà di caparra di benedizione avvenire»; e concludeva ricordando che «le nostre Circoline» e «il Comitato del Circolo» hanno per scopo «la maggior gloria di Dio». Da questa lettera si ricava che il 16 marzo 1934 (data della lettera), pochi giorni prima del 25 marzo, data di chiusura dell’Anno santo, c’era già in Ponte Tresa un Comitato di Circolo», benché l’Azione Cattolica non fosse stata ancora ufficialmente istituita. In una lettera manoscritta del 3 dicembre 1936, una dirigente cantonale dell’UFCT (Unione femminile cattolica ticinese), Modestina Antonini, scriveva alla Sig.ra Annetta Stoppani: «Ella dice che sono poche finora le giovani che formeranno il Circolo. Non importa. Se, come non dubito, queste poche saranno vere Circoline, cioè modello di bontà, animate da un ardente zelo per il risveglio religioso anche fra le loro amiche, certo queste non indugeranno ad entrare nella nuova associazione, e quanto prima avremo in Ponte Tresa uno dei nostri migliori Circoli. È questo il mio voto più sincero». In una lettera dattiloscritta del 15 gennaio 1937, inviata dalla Sig.na M. Motta, segretaria dell’UFCT alla sig.na Irma Bettosini, citata nella lettera come Presidente del Circolo «Rosa Mystica» di Ponte Tresa si legge: «La Sig. Presidente Antonini ha ricevuto la Sua lettera del 9 corr. e mi incarica di rispondere unendo il formulario di adesione all’U. F. C. T. (Unione Femminile Cattolica Ticinese). La prego quindi a volerlo debitamente riempire e ritornare con qualche sollecitudine. Ci congratuliamo di cuore per l’avvenuta nuova fondazione e diamo il benvenuto…». Quindi, possiamo ritenere che la data di fondazione del Circolo femminile di Ponte Tresa fu il 9 gennaio 1937, probabilmente qualche giorno prima. Era Parroco di Ponte Tresa don Riccardo De Micheli, che favorì la costituzione dell’UCFT in Ponte Tresa. In una lettera dattiloscritta del 6 febbraio 1937, inviata ma non firmata dalla Segretaria del Circolo di Ponte Tresa alla Sig.ra Annita Stoppani, si fa l’elogio della Sig.na Delmina FOLCHI (1880-1962), definita «zelante e fervente socia». In calce alla stessa lettera è presentato il Comitato direttivo del Circolo: Annetta Stoppani – Staffieri (Vice presidente e Vice Segretaria); Delmina Folchi (la carica di Vice Segretaria forse si riferisce a lei); Pellegrini Giuseppina (Delegata Aspiranti); Tognetti Margherita (Cassiera); Tramezzani Teresa (Segretaria). 147 DOC. 44 Interessante è una lettera dattiloscritta, inviata dai dirigenti della «Cooperativa di Consumo di Ponte Tresa» alla Sig.ra Annetta Stoppani nella sua qualità di «Presidente dell’Associazione Femminile – Circolo Rosa Mystica»: «Colla presente abbiamo il piacere di comunicarle che il Consiglio di Amministrazione della Società Cooperativa locale, nella seduta di ieri ha accolto favorevolmente la domanda da lei inoltrata a nome del Circolo Rosa Mystica, ed accorda quindi il permesso alle commesse del negozio di assentarsi, scambiandosi tra loro, onde poter assistere alla Messa Parrocchiale nei giorni festivi di precetto. Per il Consiglio di amministrazione. Il Presidente Angelo Stoppani; Il Segretario P. Ferrari». Tra il 1937 e gli anni immediatamente successivi fecero parte del Circolo UCFT di Ponte Tresa: Socie attive onorarie contribuenti: Sig.ra Stoppani Staffieri Annetta; Sig.na Folchi Delmina; Sig.ra Allegrini Teresa; Sig.ra Chiaruttini Giuseppina; Sig.ra Pellegrini Giuseppina; Sig.ra Pozzi Ginetta; Sig.ra Sormani Frida; Sig.na Tognetti Margherita (maestra dell’Asilo di Ponte Tresa dal 1916 al 1978); Sig.na Tramezzani Teresa. Socie attive: Sig.na Bettosini Irma; Sig.na Beretta Lucia; Sig.na Brugnoni Teresa; Sig.na Bustelli Marisa e Jolanda; Sig.na Cometti Fosca; Sig.na Cristiani Almelina; Sig.na Faralli Margherita; Sig.na Fasetti Albertina; Gasparini Wanda; Sig.na Isella Maria; Sig.na Paltenghi Fiorita; Sig.na Parietti Andreina; Sig. ne Pellegrini Ernestina e Pierina; Sig.na Riva Rachele; Sig.na Stoppani Rosita; Sig.na Tommasini Ada; Sig.na Tramezzani Massimilla. Aspiranti (più grandi) e Crociatine (più piccole): bambine di 7-15 anni circa: Alippi Anna; Baroni Angelina; Bella Fausta; Beretta Luciana; Bettosini Angelina e Luigina; Borri Velia; Brugnoni Teresa; Bustelli Jolanda e Marisa; Cereghetti Carla e Maria; Chiaruttini Anna ed Enrica; Corti Carla; Cristiani Almellina ed Odola; Faralli Margherita; Fontana Bruna; Galfetti Jolanda; Hardmeyer Carla e Verena; Mari Franca; Paltenghi Nanda; Paltenghi Angelina; Paltenghi Rina; Pelloni Graziella; Vicari Laura. Nell’Archivio parrocchiale è conservata la corrispondenza inviata dalla segreteria dell’UCFT ai Circoli, soprattutto nell’anno 1937. Dopo il 1942 c’è un vuoto di documenti fino al 1951, quando il Circolo fu rifondato, come si legge sulla prima pagina di un quaderno, in cui venivano registrate le presenze delle socie alle adunanze di gruppo: «È rinato in Ponte Tresa il Circolo Femminile, facente parte dell’U: C. F. T. con il titolo S. Cuore, perché nel Cuore di Cristo vogliamo deporlo (il Circolo) attraverso le mani della Rosa Mistica (Maria)…». Artefice di questa rinascita fu la Sig.na Delmina Folchi, che in quell’anno aveva 71 anni. La prima fondatrice del Circolo femminile, la Sig.ra Annetta Stoppani Staffieri, che in quell’anno aveva 75 anni, era ormai uscita fuori scena. Il Circolo era costituito da due gruppi di ragazze, nominate nel su citato quaderno. Gruppo delle Crociate (aventi meno di 10 anni): Baroni Mirella e Ornella; Cossi Magda; de Stoppani Gianna; Parrini Angela; Pedrini Stefania; Rezzadore Flavia; Riva Silvia, Rocca Annamaria; Scoglio Graziella; Tarchini Flavia e Loredana; Tramezzani Gabriella; Vicari Eliana. Riva Silvia e Scoglio Graziella sono indicate come «Vedette»: sono – come si legge nel quaderno - «le più volenterose, che dovranno tenere il verbale, dare il buon esempio alle altre». Gruppo delle Aspiranti (aventi 11-15 anni): Benoit Jeanette; Codoni Edda; De Gottardi Anita; Croci Nadia; Mantovani Marina; Maina Valeria; Tramezzani Maria Antonietta. Quest’ultima e Croci Nadia sono indicate come «Vedette»: perciò il loro nome è stato sottolineato. Dirigenti: Delegata: Nicollerat Mariangela. AZIONE CATTOLICA MASCHILE: 1937-1956 Il ramo maschile dell’Azione Cattolica fu fondato in Ponte Tresa dal Parroco don Riccardo DE MICHELI e dal Sig. Vittorio PELLEGRINI negli stessi anni in cui fu fondato il ramo femminile, cioè nel 1934-1937, e per gli stessi motivi, quelli descritti all’inizio di questo documento. Anche il ramo maschile dell’A. C. ebbe inizio con una sezione di ragazzi, chiamati «Aspiranti», facenti parte della Gioventù Cattolica Ticinese. Ma, al contrario del ramo femminile, non subì un 148 DOC. 44 arresto tra il 1942 e il 1951, perché fu sempre diretto dal Sig. Vittorio Pellegrini che, essendo sacrestano (lo fu per 55 anni: dal 1927 al 1982) ed avendo un discreto ascendente sui giovani, riuscì a portare avanti in modo continuativo il piccolo gruppo degli Aspiranti. Nell’Archivio parrocchiale la documentazione si riduce a un Registrino di presenze dei ragazzi alla santa Messa per gli anni 1937-1940 (sul frontespizio del registro è stampato «Oratorio»). Per il periodo seguente si fonda sulla memoria di chi fece parte del gruppo Aspiranti quando aveva 10 - 15 anni, e su alcune fotografie, in cui i ragazzi, ormai giovani, appaiono in divisa (avevano la camicia bianca e la cravatta rosso – blu). Tra coloro che in vari tempi, tra il 1937 e il 1956 fecero parte del gruppo Aspiranti ci sono una trentina di Tresiani, che qui presento in ordine alfabetico e i cui dati più o meno completi sono presentati nell’indice di questo volume: Albisetti Americo (*1942); Baroni Osvaldo (*1930); Baiardi Antonio (1937); Baroni Piergiorgio (*1940); Bella Piero (*1926); Bettosini Gianni (*1932); Beretta Giancarlo (*1930); Brenni Riccardo (*1929); Brenni Bruno (*1934); Bustelli Rolando (*1930); Cavion Giacinto (*1934); Chiaruttini Antonio (* 1929); Chiaruttini Claudio (*1933); Cristiani Carlo (*1933); Cristiani Reno (*1928); Eberenz Norberto (*1928); Fontana Italo (*1926); Fontana Flavio (*1935); Fontana Piergiorgio (*1932); Fontana Silvano (*1932); Galfetti Gianfranco (1929); Galfetti Giuseppe (*1932); Grandi Silvano (*1946); Mantovani Cleto (*1937); Mari Renato (*1931); Nicollerat Michel (*1938); Nicollerat Pierre (*1937); Pedrini Aldo Paolo (*1930); Rezzadore Gianfranco (*1934); Rezzadore Vincenzo (*1932); Rocca Arturo (*1940); Ronchetti Enrico (*1931); Somaini Pietro (*1933); Sormani Sergio (*1930); Sormani Sandro (*1935); Soldini Antonio (*1934); Saudemon Pierre (*1934); Tramezzani Giancarlo (*1943); Vicari Juno (*1947); Zampini Ennio (*1939); Zampini Giuseppe (*1935); Zampini Silvano (*1936); Zappa Fernando (*1920); Zappa Giorgio (*1930); Zappa Vittorio (*1932). L’ultimo documento di Azione Cattolica, esistente nell’Archivio parrocchiale, è una Rivista ciclostilata a colori, intitolata «L’Orsa minore», dicembre 1955, su cui sono nominati i seguenti Capi gruppo della sezione Aspiranti: Albisetti Americo; Grandi Silvano; Tramezzani Giancarlo (ora defunto); Vicari Juno; Zampini Ennio. Segretario della sezione è Rocca Arturo; Delegato ai giuochi è Baroni Piergiorgio, Delegato responsabile della sezione Aspiranti è il Sig. Pellegrini Vittorio. È probabile che l’Azione Cattolica si sia spenta attorno al 1956. In circa 20 anni di vita non ha mai avuto una Sezione di adulti, e neppure una Sezione di giovani oltre i 20 anni. È stata più che altro un Oratorio, come si legge sul quadernetto che registra le loro presenze alla santa Messa. Gli Oratori sono utili per la formazione dei ragazzi, ma non sono l’Azione Cattolica, che si propone di dare un’impronta cristiana alla vita del paese in cui viene fondata. 149 DOC. 45 Documento 45 Oratorio, Gruppi e Varie __________________________________________________________________________________ L’ORATORIO, LA CORALE, I GRUPPI, LA CATECHESI E VARIE DELLA PARROCCHIA DI PONTE TRESA ____________________________________________________________________________________________________ Argomento. Qui vengono descritte alcune attività pastorali della Parrocchia di Ponte Tresa. La descrizione è incompleta, perché in Archivio ci sono poche notizie al riguardo, e la memoria di coloro che parteciparono a queste attività è quasi spenta. L’ORATORIO GIOVANNI XXIII con Cinematografo: 1968-1979 L’Oratorio parrocchiale di Ponte Tresa fu fondato nel 1968, dopo l’inaugurazione della nuova sala parrocchiale, da don Guido Marzaro, che fu Parroco di Ponte Tresa per dodici anni: dal 25 maggio 1964 fino alla morte, sopravvenuta il 15 ottobre 1976. L’attività dell’Oratorio consisteva soprattutto in proiezioni cinematografiche, che venivano effettuate nel Salone parrocchiale ogni domenica pomeriggio. Le proiezioni cinematografiche continuarono anche dopo la morte di don Guido, con il nuovo parroco don Gian Paolo Patelli, con la proiezione di cinque film dal 16 ottobre 1977 al 16 novembre 1979. Il 12 febbraio 1980 la sala cinematografica fu liberata dalle sedie fisse, che furono sostituite da 12 tavoli e 100 sedie accatastabili per permettere un più razionale uso della sala per incontri e riunioni di vario genere. LA CORALE PARROCCHIALE fondata nel 1970 Verso il 1955 fu costituita una Corale liturgica, che durò poco, meno di un anno. Nel Bollettino parrocchiale 1970, numero di settembre – ottobre, si legge che il Parroco don Guido Marzaro annunciò «la costituzione di una Corale parrocchiale per il decoro del canto liturgico nelle funzioni religiose. Ci auguriamo che molti, grandi e piccoli, accolgano l’invito ed entrino a far parte della Corale». Il primo organista della Corale fu un bambino di 9 anni, Diego Brenni, che fu organista della dal 1970 al 1988. Prima di tale data non c’era mai stata in parrocchia una Corale. Dalle testimonianze della sig.ra Mafalda Berti Cattaneo: Nel 1978 la Corale era diretta dal Sig. Graziano Pirovano, mentre era organista Diego Brenni, e il gruppo dei cantori era formato da adulti, da giovani e da ragazzi, tra i quali: Andreas e Sandro Iseli, Nora Cantarutti, Roberta Rezzadore e le sorelle Barbara e Paola Locatelli. Nel 1987 al Sig. Pirovano successe, come direttore, Mafalda Berti Cattaneo. Nel 1994 fu organista il sacerdote don Dino Petruzzella, ora residente in Lugano; nel 1995-1997 il Sig. Massimiliano Samaritani. Nel gennaio 1998 divenne direttore della Corale e nel contempo organista il dr. Michel Palli. Lo è ancora attualmente. Capocoro della Corale è la Sig.ra Vittorina Mafalda Cattaneo nata Berti. Fino all’ottobre del 2004 la Corale si riuniva in Chiesa per le prove di canto ogni giovedì alle ore 20,30. Dall’ottobre del 2004 la Corale si riunisce in Chiesa per le prove ogni martedì, alle ore 20,30. GRUPPO RICREATIVO TEATRALE: 1969-1984 circa Contemporaneamente all’Oratorio nacque in Parrocchia il «Gruppo Ricreativo» per Giovani, che si dedicò alle rappresentazioni teatrali. Si trascrive qui per intero la presentazione del Gruppo, fatta nel 1979 da Maria Grazia e Graziano Pirovano, fondatori ed animatori del Gruppo: 150 DOC. 45 «Dieci anni di attività: 1969-1979. «Il Gruppo Ricreativo di Ponte Tresa ha iniziato la sua attività senza pretesa alcuna nel 1969. Nel sottostante locale della Casa parrocchiale dapprima venne costruito il palco e le recite occupavano spazi fissi: Natale e feste del paese. Unitamente a Graziano Pirovano iniziarono Marisa Grob e Egidia Hengartner e molti altri. I primi mini spettacoli erano composti da brevi scenette dove i ragazzi in particolare la facevano da veri protagonisti. «In questo gruppo ognuno si è sempre impegnato a realizzare ogni cosa: dai testi alle scene ai costumi. Un genere di teatro popolare che ha subito entusiasmato la gente di Ponte Tresa. Nell’intento di trovare nuove formule di teatro, si è pensato di preparare una commedia vera e propria. Così nasceva nel 1977 la fortunata commedia (è il caso di dirlo) «Murus e Vacanz». «Scritta da Maria Grazia e Graziano Pirovano è stata replicata più volte in diverse località del Cantone. Per quest’anno nell’intento di sottolineare il decennale, abbiamo potuto ottenere, grazie alla cortesia dei signori Frigerio, di presentare uno spettacolo al Teatro Ristorante Giardino. Con impegno e un certo rinnovamento si vuole continuare a offrire al pubblico e in particolare alla gente delle regioni suburbane momenti distensivi e di buon umore. Il genere divertente è sempre stato gradito e la grande partecipazione ne è stata la migliore conferma». Questa presentazione si trova sul depliant di propaganda della commedia comico-dialettale «Quand la lüna l’è cuntenta», scritta e realizzata da Maria Grazia e Graziano Pirovano nel 1979. Ne furono interpreti: Graziano Pirovano; Angela Tomaino; Beatrice Alli; Luciano Castelletti; Nora Cantarutti; Silvana Castelletti; Maria Grazia Pirovano; Claudia Viviani. Contribuirono alla scenografia, luci, suono, costumi, trucco: Emma Stoppani; Fernanda Isella; Marina Zampini; Franca Riva; Emma Bonomini; Marco Riva; Sandra Jova; Marquita Cantarutti; Marco Jova; Renata Balestra; Giuseppina Vinci; Renata Boffa; Franco Gerosa; PIC Film; Lugano. Regia di Graziano Pirovano. Il Gruppo Ricreativo, che in seguito assunse il nome di «Compagnia teatrale di Ponte Tresa», si espresse con la rappresentazione di un gran numero di commedie, tra cui: «Murus e vacanz» nel 1977; «Buseca del Natale» nel 1977; «Quand la lüna l’è contenta» nel 1979; «La piazz di donn» nel 1980; «Ciapala da chi, che la vegn da là» nel 1982; «Donn, danee e primavera!» nel 1984 (eseguita nel Ristorante Giardino di Ponte Tresa e nel Palazzo dei Congressi di Lugano); e molte altre, eseguite, oltre che in Ponte Tresa, in vari paesi del Cantone. Impossibile in poco spazio citare i nomi di tutti gli attori e le attrici della Compagnia teatrale che, da realtà locale, divenne poco alla volta una realtà a livello più vasto. GRUPPO GIOVANILE: 1978-1984 Per iniziativa del Parroco don Gian Paolo Patelli fu costituito nel gennaio 1978 il «Gruppo giovanile» della Parrocchia, costituito da dodici giovani: Albertini Attilio, Andina Ernesto, Andina Flavia, Andina Lilia, Baiardi Fabrizio, Balestra Brenno, Brenni Diego, Iten Enrico, Soldini Pietro, Somaini Carlo, Spinelli Luca, Walter Claudio. Il Gruppo ebbe un bilancio annuale attorno ai Fr. 1'000, coperti a metà da un contributo annuo di Fr. 500 rilasciato dal Municipio di Ponte Tresa, che permise di sviluppare varie attività ricreative: cineforum mensili per giovani e per ragazzi, incontri serali con il gioco del calciobalilla, feste di Carnevale e di Capodanno, Concorso presepi, passeggiate in Svizzera e in Italia. Il Gruppo, dopo i primi entusiasmi, si assottigliò numericamente fino a spegnersi del tutto nell’estate del 1984. In un documento del 30 settembre 1977 si legge questa «programmazione giovanile»: Cineforum: un venerdì in novembre, febbraio, aprile. Scacchi: torneo in novembre – gennaio. Fotografia: concorso marzo 1978. Castagnata: novembre 1977. Discussioni: da programmare per i venerdì sera. In un documento del 26 agosto 1979 la programmazione è articolata in tre punti: 151 DOC. 45 Parte formativa religiosa, di cui sono Responsabili: Marco Casari, Ernesto Andina, Oscar Marchetti, Claudia Viviani, Sylviane Degoumois, Flavia Andina. Parte culturale (5 cineforum, serate musicali), di cui sono Responsabili: Carlo Somaini, Luca Spinelli, Patrizia Pfister. Attività di gruppo: abbellimento del «buco» (la sede del gruppo, che era sotto la sacrestia); raccolta di bottiglie o di carta; pulizia di sentieri; serate ricreative; uscite di week end; tornei di carte o di scacchi; preparazione di un carro o di carri per Carnevale e/o di un giornale di Carnevale; attività detta pionieristica per prepararsi a un eventuale campo estivo; incontri con altri gruppi giovanili vicini. Responsabili di questa programmazione: Attilio Albertini, Diego Brenni, Pietro Soldini, Lilia Andina, Marina Grob. In un documento del Consiglio parrocchiale del 15 febbraio 1984 sono citati come presenti in Parrocchia, oltre a quattro gruppi di adulti (Consorelle, Anziani, Mamme, Corale), due gruppi giovanili: Gruppo chierichetti e Gruppo scout, ambedue dipendenti dal Parroco don Gian Paolo Patelli. In una lettera datata 20 ottobre 1989 quattro giovani tresiani (Cavion Diego, Sacha e Massimo Rezzadore, Fontana Raffaele, Alessandro Tramezzani e Fabrizio Gränacher) chiedono di poter utilizzare «il buco», cioè la stanza sottostante la sacrestia. Viene loro accordato tale permesso. L’esperienza non fu religiosamente positiva. Dal diario del parroco, in data 22 marzo 1997: «Sono venuti a trovarmi alcuni giovani del paese, che mi hanno chiesto di utilizzare il cosiddetto «buco», un locale che si trova esattamente sotto la sacrestia della Chiesa, con ingresso dalla piazzetta del posteggio parrocchiale. Gliel’ho concesso, dopo aver avuto l’assenso del Consiglio parrocchiale, che era piuttosto restio al riguardo. Più volte, infatti, si è tentato inutilmente di organizzare nel «buco» un’associazione giovanile. A parte i gruppi ricreativi, è da oltre venti anni che non c’è in Ponte Tresa un’associazione giovanile di ispirazione cattolica. I tempi sono cambiati. I giovani di Ponte Tresa poi sono pochi, e preferiscono frequentano i campi di calcio, le palestre, e ancor di più le discoteche». Dal diario del Parroco, in data 23 giugno 1997: «Il buco è stato rimesso a nuovo da alcuni giovani, di cui ho scritto in data 22 marzo. Qualcuno è venuto da Ponte Tresa Italia. Si tratta di amici che si incontrano per ragioni di lavoro. Ho dato loro un notevole contributo di denaro per i lavori di restauro del buco. Ho visto alcuni di loro alla Messa domenicale. Poi, prima che riuscissi a prendere in mano la situazione, tutto si è spento. Nel buco ospitavano amici per la notte. Il Consiglio parrocchiale ha ritirato le chiavi e ha sgombrato il locale, in cui c’era anche un materasso. Mi spiace molto. Se avessi avuto un po’ di anni di meno, forse l’esperimento avrebbe preso un’altra piega». GRUPPO PARROCCHIALE MAMME: 1979-2003 Fu fondato il 13 settembre 1979 da don Gian Paolo Patelli con questo scopo: «Essere missionarie a vari livelli e preoccuparsi delle varie necessità, che anche alle nostre latitudini vi sono, cercando di dare il proprio contributo di aiuto, nello spirito del proprio cristianesimo. Ci si riunisce ogni giovedì pomeriggio nella sala parrocchiale… per fare lavori a scopo benefico…» (dal Bollettino parocchiale marzo-aprile 1987, pag. 7). Nel Bollettino parrocchiale1989, n. 3 di luglio settembre, a pag. 4 si legge che nel decennio 1979-1989 furono devoluti Fr. 19'725 in opere benefiche. In un dattiloscritto di Eros Manghera, datato 14 giugno 1999 e conservato nel Registro delle Attività pastorali della Parrocchia, è segnalato che in venti anni, dal 1979 al 1999, il Gruppo ha devoluto in opere benefiche Fr. 48'000. Le fondatrici del gruppo furono Marisa Binda nata Zeni, Mafalda Casari nata Cameroni, Lidia Locatelli nata Scamozzi ed Ornella Negrini nata Baroni. La seduta costitutiva del gruppo avvenne il 13 settembre 1979 alla presenza di 14 mamme. Il Gruppo si è spento per esaurimento nel 2003. 152 DOC. 45 GRUPPO PARROCCHIALE ANZIANI 1972 - 2005 Fu fondato nel 1972 dalla signora Armida Hintermann, collaboratrice domestica del Parroco don Guido Marzaro. La data di costituzione e le finalità di questo gruppo, che ha operato fino al 2005 con riunioni presso l’Albergo del Pesce, ora Tresa Bay Hotel, sono illustrate sufficientemente dalla seguente lettera, indirizzata al Municipio in data 6 dicembre 1977: «Egregi Signori, per iniziativa del defunto don Guido Marzaro, cinque anni or sono venne creato, nell’ambito delle opere Parrocchiali, il «Gruppo Anziani» di Ponte Tresa. «L’attività consiste in una riunione, ogni terzo mercoledì del mese: si gioca a tombola, si proietta qualche film oppure si tengono discussioni, canti o si raccontano barzellette. Inoltre si organizzano mensilmente, nella bella stagione, piccole gite o visite ad ammalati o ancora, incontri con I giovani. «Attualmente partecipano al gruppo circa 20 donne e qualche uomo. Le nostre entrate sono costituite da contributi volontari e da un aiuto della Parrocchia. Il nostro patrimonio ammonta attualmente a fr. 80. Desiderando potenziare le visite agli ammalati ed offrire eventualmente qualche piccola gita gratuita ai nostri anziani, ci permettiamo di chiedervi un sussidio annuo. Mettiamo a vostra disposizione per controllo la nostra contabilità (un semplice quadernetto con entrate ed uscite, con relativa causale). Da quanto ci consta, altri Comuni del Malcantone danno un piccolo aiuto ad analoghi gruppi. «Vi ringraziamo sentitamente per il vostro interessamento e a disposizione per eventuali informazioni supplementari, distintamente salutiamo. Per il Gruppo Anziani di Ponte Tresa: Armida Hintermann». CATECHESI PER BAMBINI La catechesi nella Scuola elementare di Ponte Tresa è svolta da sempre dai Parroci. A partire dal 5. 9. 1997 fu svolta, anche dalla Sig.ra Adele Piatti nata Ferrari, abilitata con diploma all’insegnamento della religione nella Scuola elementare. L’inserimento della signora Piatti nella scuola elementare di Ponte Tresa è avvenuta tramite un accordo intervenuto tra il Parroco don Dario Palmisano, l’Ufficio diocesano dell’Istruzione religiosa nelle Scuole elementari e il Sindaco di Ponte Tresa, Ins. Silvano Grandi. La catechesi per la prima Comunione e per la Cresima si svolge in tutte le Parrocchie cattoliche del mondo. In Ponte Tresa, dal 1965 al 1994 è stata curata direttamente dai Parroci, come risulta dal registro di prima Comunione. Nel 1995 il parroco don Ernesto Ratti nominò catechista dei bambini di prima Comunione la signora Giuliana Bezzola nata Berri. Lo è tuttora. La catechesi della Cresima dei ragazzi di Ponte Tresa si svolge in Caslano insieme ai ragazzi di quella Parrocchia. È una consuetudine iniziata nel 1988, quando don Gian Paolo Patelli era nello stesso tempo Parroco di Ponte Tresa e di Caslano. La catechesi è svolta da un gruppo di Catechisti. CONSIGLIO PARROCCHIALE (vedi Documento 41, pag. 131) CONSIGLIO PASTORALE INTERPARROCCHIALE Fu costituito nel 1987 da don Gian Paolo Patelli, Parroco di Ponte Tresa, quando, nominato anche Parroco di Caslano e di Pura, si trovò nella necessità di gestire spiritualmente tre Parrocchie. Nel 1996 nel Consiglio pastorale interparrocchiale entrarono anche le Parrocchia di Magliaso e di Neggio. Ne uscirono nel 1997. Nel settembre 1999 la Parrocchia di Magliaso entrò di nuovo a farne parte. Il fine del Consiglio suddetto è quello di coordinare le attività tra le Parrocchie che ne fanno parte, e di creare lo spirito di amicizia e di collaborazione tra coloro che sono impegnati nelle attività pastorali delle Parrocchie contigue. Coordina il Consiglio il parroco di Caslano. Presiede il Consiglio un laico o una laica, eletti ogni tre anni a rotazione tra le Parrocchie che ne fanno parte. Le riunioni del Consiglio si svolgono a rotazione, nel territorio delle Parrocchie che fanno parte del Consiglio. 153 DOC. 46 Documento 46 Cronistoria parrocchiale __________________________________________________________________________________ CRONISTORIA DELLA CHIESA E DELLA PARROCCHIA S. BERNARDINO DI PONTE TRESA DAGLI INIZI FINO AL MAGGIO 2005 ____________________________________________________________________________________________________ Argomento. Questa Cronistoria presenta le date essenziali della storia della Chiesa e della vita parrocchiale a partire dai primi documenti esistenti. L’elenco dei Vice Curati e dei Parroci di Ponte Tresa si trova nel Doc. 40; quello dei Consigli parrocchiali nel Doc. 41. 875. Da un documento notarile redatto presso la Chiesa di S. Lorenzo in Lugano risulta l’esistenza del villaggio di Ponte Tresa (Doc. 1). 1200 circa. Nella Chiesa di Ponte Tresa, sulla parete destra della Cappella dell’Immacolata, è conservata una lapide medioevale (Doc. 2). 1530 circa. Nella controfacciata della Chiesa di P. Tresa, sul lato destra dell’entrata, c’è una nicchia con un affresco, rappresentante la Pietà, cioè Maria Vergine che piange mentre regge sulle gambe Gesù deposto dalla croce. Suo probabile autore è il pittore Bartolomeo da Ponte Tresa (Doc. 3). 1580. Visita pastorale di Mons. Gianantonio Volpi, vescovo di Como (Doc. 4). 1586 05 01. Assemblea dei Vicini di Lavena, che intendono agire legalmente contro P. Tresa, perché si rifiuta di contribuire alla costruzione del campanile della Chiesa parrocch. di Lavena (Doc. 5). 1591 08 31. Visita pastorale di Mons. Feliciano Ninguarda, Vescovo di Como (Doc. 6). 1599 09 19. Visita pastorale di Mons. Filippo Archinti, Vescovo di Como (Doc. 7). 1602 04 21. I Vicini di Ponte Tresa eleggono don Defendente Azzi di Caslano come Curato del loro villaggio (Doc. 8). 1609 09 20. I Vicini chiedono a Mons. Filippo Archinti, Vescovo di Como, la facoltà di applicare il frutto di alcuni legati di sante Messe per la costruzione di una nuova Chiesa (Doc. 9). 1610 03 03. I Vicini di Ponte Tresa chiedono a Mons. Filippo Archinti, Vescovo di Como, di separare la Vice cura di Ponte Tresa dalla Parrocchia di Lavena (Doc. 10). 1622 06 20. Visita pastorale di Mons. Aurelio Archinti, Vescovo di Como, in Ponte Tresa (Doc. 11). 1680. Fondazione della Confraternita del SS. Sacramento e S. Rosario (Doc. 42,1, pag. 136). 1709 07 07. Visita pastorale di Mons. Francesco Bonesana, Vescovo di Como, in P. Tresa (Doc. 12). 1721 01 30. La famiglia Crivelli costituisce un legato per la celebrazione di sante Messe nella Cappella detta dei Crivelli, esistente nella Chiesa di S. Bernardino in Ponte Tresa (Doc. 13). 1755 aprile. Status Animarum o Anagrafe parrocchiale, redatta da Don Carlo Francesco Pellegrini, Vice Curato di Ponte Tresa (Doc. 14), da presentare al Vescovo di Como per la Visita pastorale del 27 Maggio 1755. 1755 05 27. Visita pastorale di Mons. Giovanni Battista (Albricci) Pellegrini, vescovo ausiliare di Como, in nome del Vescovo Ordinario di Como, Mons. Agostino Maria Neuroni (Doc. 15). 1769 09 01. Prima Visita pastorale di Mons. Giambattista Mugiasca, vescovo di Como (Doc. 16). 1771 07 01. Don Carlo Francesco Pellegrini, Vice Curato di Ponte Tresa, scrive al Parroco di Lavena negandogli i diritti di stola (Doc. 17). 1779 06 08. Seconda Visita pastorale di Mons. Giambattista Muggiasca, vescovo di Como (Doc. 18). 1787 08 29. Terza Visita pastorale di Mons. Giambattista Muggiasca, vescovo di Como (Doc. 19). 1799 04 19. Don Giuseppe Bagutti, Vice Curato di Ponte Tresa, viene nominato dal Governo della Repubblica elvetica Commissario vescovile del distretto di Lugano (Doc. 20). 1803. Tre Parroci di Ponte Tresa personalmente impegnati nella vita politica (Doc. 21). 1817 04 28. La Municipalità di Ponte Tresa chiede a Mons. Rovelli, vescovo di Como, che la Vice Parrocchia di Ponte Tresa sia eretta in Parrocchia (Doc. 22). 1818 06 25. Lettera del Parroco di Lavena e del Vice Curato di Ponte Tresa al Vescovo di Como, in cui gli chiedono che eriga la Vice Parrocchia di Ponte Tresa in Parrocchia indipendente (Doc. 23). 154 DOC. 46 1818 07 05. La Municipalità di Ponte Tresa si impegna a versare in perpetuum al Parroco di Ponte Tresa un supplemento di congrua (Doc. 24). 1821 07 11. Erezione della Vice Parrocchia di Ponte Tresa in Parrocchia indipendente dalla Chiesa priorale di Lavena (Doc. 26). 1850 06 16. Si decide di affidare il disegno dello stendardo della Confraternita al pittore tresiano Bernardino Giani (Doc. 42,4: «Notanda sui verbali della Confraternita»). 1865. L’avv. Leone de Stoppani trasforma l’Oratorio dell’Immacolata di Ponte Tresa in salone di ricevimento della villa de Stoppani (Doc. 27). 1866 01 06. Istituzione del ramo femminile della Confraternita del santo Rosario (Doc. 42,2). 1875 12 06. Vendita di 18 fondi di proprietà parrocchiale, effettuata dal Comune (verbale municipale 1875 12 06, Reg. A 5, pag. 305). Da tale vendita il Comune ricavò Fr. 467.60, come risulta da pag. 175 del «Protocollo dei Conti comunali 1846-1912». Su questo argomento vedi ASPT, vol. 3: «I verbali del 1800 del Comune di Ponte Tresa», al Tema 22: «La Chiesa: gestione dei suoi beni»). 1886 01 28. Legge civile ecclesiastica sui rapporti tra lo Stato e le istituzioni ecclesiastiche del Cantone. Vedi la legge del 16. 12. 2002 in questa Cronistoria, alla data 2002 12 16. 1893 03 07. Costituzione del Consiglio parrocchiale di Ponte Tresa in base alla nuova legge civile ecclesiastica del 16 dicembre 1886 (Doc. 41). 1901 01 01. Lungo braccio di ferro del Consiglio parrocchiale di Ponte Tresa contro il Parroco di Lavena, Don Federico Melli, nominato anche Economo Spirituale di Ponte Tresa (Doc. 29). 1908 11 26. Posa di vetri colorati alle finestre del Coro per Fr. 100 (da una nota dell’Archivio parrocchiale). Vedi in questa Cronistoria la posa di nuovi vetri durante i lavori di restauro della Chiesa nel 1976-1977. 1911 08 02. Visita past. di Mons. Alfredo Peri Morosini, vescovo di Lugano, in P. Tresa (Doc. 30). 1919 02 11. Prima Visita pastorale del Vescovo di Lugano, Mons. Aurelio Bacciarini, in P. Tresa (Doc. 31). 1926. Missioni predicate in Ponte Tresa dai padri di Rho (Doc. 32,2, risposta n. 32). Vedi 1937: Missioni predicate dai padri della Missione, di Genova. 1926 09 11. Il prof. Abbondio Fumagalli presenta un progetto di ampliamento del sagrato della Chiesa (da una nota conservata nell’Archivio parrocchiale). 1927 03 06. Seconda Visita pastorale di Mons. Aurelio Bacciarini, Vescovo di Lugano, in Ponte Tresa (Doc. 32). 1930. Erezione canonica della Pia Unione del santo Rosario con decreto di Mons. Aurelio Bacciarini, vescovo di Lugano (Doc. 43). 1936 03 18. Nominati per la prima volta due rappresentanti del Comune nel Consiglio parrocchiale (Doc. 41,3). 1936 11 25. Proposta di vendita delle canne del vecchio organo (da una nota dell’Archivio parrocchiale). 1937 01 09. Fondazione dell’U. C. F. T. (Unione Cattolica Femminile Ticinese). Poco dopo fu fondato il ramo maschile dell’Azione Cattolica (Doc. 44). 1937 04 10. I padri della Missione di Genova predicano per una settimana in Ponte Tresa, dal 10 al 18 aprile (da una nota dell’Archivio parrocchiale). Vedi 1926: Missioni predicate dai Padri di Rho. Dopo il 1937 non furono predicate altre «Missioni» in Ponte Tresa. 1937 04 30. Recita della Filodrammatica femminile per i restauri della Chiesa (da una nota dell’Archivio parrocchiale). 1938 06 13. Lavori di riparazione della Chiesa, soprattutto del tetto, effettuati dall’impresa dello studio tecnico Nino Moccetti di Caslano per Fr. 15'013,60 (dal Rapporto di liquidazione dei lavori, rilasciato dallo studio tecnico Nino Moccetti in data 13 giugno 1938). 1939 06 11. Prima Visita past. di Mons. Angelo Jelmini, vescovo di Lugano, in P. Tresa (Doc. 33). 1941 04 30. Don Riccardo De Micheli, fermato al valico di Ponte Tresa come spia e tradotto al carcere di S. Vittore di Milano. Assolto dall’accusa, fu scarcerato il 5. 9. 1941 (Doc. 34). 1945 09 07. Festa in onore di Maria Regina Pacis, organizzata e pagata dalla Sig.na Delmina Folchi. La festa durò dal 7 al 16 settembre e si chiuse con una processione. Alla Sig.na Folchi fu consegnato un diploma di ringraziamento, firmato dal Sindaco, dal Segretario comunale, dal Parroco e dal Presidente del Consiglio parrocchiale. Il diploma con cornice si trova su una parete della sacrestia. 155 DOC. 46 1947 04 09. Seconda Visita past. di Mons. Angelo Jelmini, vescovo di Lugano, in P. Tresa (Doc. 35). 1948 10 00. Colletta di Fr. 1'856.30 per un nuovo castello campanario, organizzata dal parroco don Giulio Stefanini (da un quaderno conservato nell’Archivio parrocchiale). Il castello fu costruito dalla ditta Torriani Anna di Giuseppe, da Mendrisio. Il Comune contribuì con Fr. 2'500. 1949 06 15. L’arch. Cino Chiesa di Lugano presenta un progetto di rifacimento del campanile (da una nota dell’Archivio parrocchiale). 1951. Rifondazione dell’U. C. F. T. (ramo femminile dell’Azione cattolica), che durò fino al 19551956 (Doc. 44). 1951 04 22. Organizzata in Parrocchia una lotteria «per le vittime delle valanghe». Furono venduti 250 biglietti per Fr. 0.20 cadauno (da una nota dell’Archivio parrocchiale). 1954 09 19. Incoronazione dell’Immacolata, a chiusura dell’Anno mariano (Archivio parrocchiale). 1958 04 16. La Parrocchia cede gratuitamente al Comune una parte del giardino parrocchiale, che servirà per la costruzione della cabina elettrica (ASPT, vol. 4, Tema 21: «Il Comune e i beni parrocchiali). 1958 11 25. Approvato in Curia il progetto del nuovo portone della Chiesa, presentato il 24. 11. 1958 dal prof. Poretti Giuseppe di Massagno. Il portone fu eseguito dalla ditta Marcacci di Magliaso e costò Fr. 3.000, offerti dalla signora Orsolina Tramezzani in memoria del marito Luigi. 1959 11 17. Il Municipio, con Ris. N. 277°, registra che il Dipartimento della Pubblica Educazione ha iscritto la Cappella Crivelli e l’Affresco della Pietà, esistenti nella Chiesa di Ponte Tresa, tra i Monumenti storici del Cantone. 1960 06 29. Terza Visita pastorale di Mons. Angelo Jelmini, vescovo di Lugano, in P. Tresa (Doc. 36). 1963 03 01. Uscita del primo Bollettino parrocchiale stampato da La Buona Stampa di Lugano. Da quella data il Bollettino è uscito regolarmente quattro volte all’anno. 1964 10 01. Il Comune, considerato lo stato pericolante della Casa parrocchiale, ne raccomanda la sollecita demolizione. La licenza per la nuova Casa parrocchiale fu concessa con Ris. Municipale n. 264 del 27 agosto 1965, in seguito approvata dal Dipartimento delle costruzioni, come risulta da Ris. municipale n. 183 del 1 aprile 1966). La vecchia Casa parrocchiale fu demolita nell’agosto del 1964. 1966-1967. Costruzione della nuova casa parrocchiale. La liquidazione dell’onorario dell’arch. Arturo Rocca avvenne l’8. 2. 1967. 1968 06 01. Liquidazione dei conti all’impresa Mario Ferretti di Caslano per il rifacimento della vecchia sacrestia. 1968 12 13. Il Municipio concede l’installazione di un’insegna luminosa di cm. 300 x h. 40 per l’Oratorio giovanile (vedi ASPT, vol. 4, Tema 23: «Oratorio e Cinema parrocchiale»). 1968 05 29. Costruzione del porticato della Casa parrocchiale su progetto dell’arch. Arturo Rocca e con l’impresa Libero Ferretti (da una nota dell’Archivio parrocchiale). 1969 01 10. Il Municipio autorizza l’apertura di una sala cinematografica nell’Oratorio parrocchiale (ASPT, vol. 4, Tema 23 «Oratorio e Cinema parrocchiale»). 1969 02 25. Prima tombola pro opere parrocchiali. Tra il 1969 e il 1975 se ne effettuarono 17. Fruttarono dai Fr. 300 iniziali agli oltre 5'000 del 1975. 1969 09 21. Benedizione delle nuove cinque campane, fuse il 3. 7. 1969 con il bronzo delle precedenti dalla ditta Mazzola di Valduggia (Vercelli). Le cinque campane sono dedicate «A Dio onnipotente», «Alla Madonna del Rosario», «A S. Bernardino da Siena», «A S. Giuseppe, Patrono dei morenti», «a S. Nicolao de la Flüe» (A. P.). Nel 1968 l’impresa Bettelini di Caslano aveva alzato il Campanile di tre metri per alloggiarle. Il vecchio cupolino a cipolla fu sostituito con una cupola a base esagonale. Ora il campanile misura m. 26. 1970 03 31. Acquisto di tre armadi per la Sacrestia per gli arredi sacri e i vestiti dei chierichetti, presso la ditta Armando Cortesi di Muzzano. Costo Fr. 2'872 (da una nota dell’Archivio parrocchiale). 1972. Lavori per il restauro del tetto della Chiesa. 1972 05 14. Lettera dell’Ufficio cantonale dei monumenti storici di Bellinzona, che consiglia al Consiglio parrocchiale di Ponte Tresa di «non eliminare l’altare maggiore in stucco, di pregevole esecuzione, e di conservare le balaustre». 1972 09 20. Il Consiglio parrocchiale notifica al Comune che durante i lavori per la posa dell’impianto di riscaldamento sotto il pavimento della sacrestia furono trovati «numerosi resti di corpi umani». I resti furono raccolti e portati nell’ossario del Cimitero di Ponte Tresa. 156 DOC. 46 1973 01 10. Il Consiglio parrocchiale ringrazia con lettera il Sig. Attilio Abbiati, che ha restaurato due tele esistenti in Chiesa (da una nota dell’Archivio parrocchiale). 1973 03 10. La ditta Spalu di Lugano Cassarate è pagata per la formazione dei posteggi sul terreno esistente tra la Chiesa e la Casa parrocchiale. 1973 03 31. La ditta Vinicio Bettelini di Caslano è pagata per la formazione di un manto verde nel giardino dei giochi per bambini, posto vicino alla Casa parrocchiale. 1973 12 11. Resoconto del restauro del tetto della Chiesa e della spesa per la posa dell’impianto di riscaldamento ad aria, acquistato dalla ditta Dübi di Zurigo. Uscita di Fr. 136'549.20. Vedi il resoconto della 2a tappa dei lavori in 1977 07 14. 1974. Restauro della Chiesa: 1a tappa dei lavori. 1974 10 20. Benedizione della corona della statua della Madonna del Rosario (da una nota dell’Archivio parrocchiale). 1975 08 27. Convenzione tra la Parrocchia e il Comune per l’affitto della particella parrocchiale n. 352 per la formazione di un parco giochi per bambini (dall’Archivio parr.). Vedi data che segue. 1976 05 16. Inaugurazione del parco giochi per bambini nel giardino parrocchiale. Il parco è stato costruito su disegno dell’arch. Charly Steiner (dall’Archivio parrocchiale). Il parco giochi fu ristrutturato nel 2001. Su questo argomento vedi ASPT, vol. 4, Tema 21: «Il parco giochi»). 1976 10 16. Morte del Parroco don Guido Marzaro. Lo sostituisce, con l’incarico di Economo Spirituale, don Martino Alberio, parroco di Magliaso. 1976-1977. Restauro della Chiesa: 2a tappa dei lavori. I lavori di muratoria furono effettuati dalla ditta Felice Robbiani di Sessa. I lavori di pittura furono effettuati da Sandro Sormani di Ponte Tresa. I vetri a colori per le due vetrate del coro furono forniti dalla ditta Santini di Besso. Sui vecchi vetri vedi in questo Doc. alla data 1908 11 26. 1977 02 00. Mentre sono in corso i lavori di restauro della Chiesa, don Gian Paolo Patelli è nominato Amministratore della Chiesa parrocchiale. Celebra la sua prima Messa nel salone parrocchiale. 1977 02 14. Asportazione del pulpito della Chiesa ad opera del falegname Alfredo Tarchini. Il tetto del pulpito fu messo come copertura del Battistero, che si trova a sinistra, dopo l’ingresso nella Chiesa (la foto del tetto del pulpito è a pag. 175). 1977 04 25. Ultimato il restauro dei banchi da parte della ditta Dotti di Manno. Vedi 1983 02 10. 1977 07 14. Resoconto del restauro dell’interno della Chiesa (arch. Alberto Finzi di Massagno). Uscita di Fr. 129'500. Vedi il resoconto della 1a tappa dei lavori di restauro in 1973. 12 11. 1977 07 14. Resoconto del rifacimento dell’intonaco del campanile della Chiesa. Uscita di Fr. 52'100 (contributo del Comune. Fr. 9'000). 1977 07 14. Resoconto dei lavori di miglioria della Casa parrocchiale per Fr. 8'720. 1977 12 04. Visita pastorale di Mons. Giuseppe Martinoli, Vescovo di Lugano, in P. Tresa (Doc. 37). 1978 03 13. Passaggio attraverso la dogana dell’apparecchiatura elettromagnetica per l’automazione del suono delle campane. La ditta fornitrice del congegno fu la De Antoni G. B. di Chiari (Brescia). Il costo dichiarato alla dogana fu di Frs. 11'500. 1979 08. 00. Costituzione del gruppo missionario «Mamme». 1980 02 12. La ditta Libero Ferretti di Ponte Tresa smantella le poltrone a schiera della sala cinematografica parrocchiale, che vengono sostituite da 12 tavoli e 100 sedie accatastabili. 1982 05 01. Ripetuti atti sacrileghi nella Chiesa di Ponte Tresa. Si decide di aprirla solo per le funzioni religiose (da una nota dell’Archivio parrocchiale). 1982 06 25. La Curia progetta di affidare le Parrocchie di Caslano, Ponte Tresa e Pura a «una comunità di sacerdoti» (da una lettera del Vicario generale). Si tratta della Congregazione Sacra Famiglia di Martinengo (Bergamo). Il Consiglio parrocchiale di Ponte Tresa è decisamente contrario al progetto (lettera 8. 7. 1982). Il progetto si realizza per Caslano e Pura. A Ponte Tresa rimane, come Parroco, don Gian Paolo Patelli: decisione del Vescovo in data 25. 9. 1982 (dall’Archivio parrocchiale). 1983 02 10. Affidata la riparazione dei banchi della Chiesa al falegname Francesco Zambernardi di Caslano, Via Colombera. 1983 08 09. Professione religiosa di Sr. Giuseppina Vinci da Ponte Tresa nella Chiesa del Convento di Ingenbohl. Sr. Giuseppina sarà destinata all’insegnamento nel Collegio S. Eugenio a Locarno. 157 DOC. 46 1983 09 19. Il Parroco don Gian Paolo Patelli benedice il nuovo vessillo comunale, che sostituisce quello benedetto da don Anselmo Stefanini nel 1953. Allora era sindaco di Ponte Tesa il dr. Edoardo de Stoppani. Ora il sindaco è l’ins. Silvano Grandi. 1984 01 17. Il Parroco Don Gian Paolo Patelli è autorizzato all’esercizio di un cinematografo per 96 posti nell’Oratorio Giovanni XXIII di P. Tresa, con rappresentazione alla domenica e nei giorni festivi riconosciuti. La tassa fu pagata per il 1983, 1984 e 1985 (Archivio parrocchiale). 1984 02 16. Il Consiglio parrocchiale rende atto delle dimissioni del sacrestano Sig. Vittorio Pellegrini dopo 55 anni di servizio. Vedi elenco Sacrestani nel Doc. 41,5 alla pag. 135. 1984 06 12. La Parrocchia di Ponte Tresa partecipa all’incontro dei Ticinesi con il Papa Giovanni Paolo II a Lugano (da una nota dell’Archivio parrocchiale). 1984 10 10. Mons. Ernesto Togni, vescovo di Lugano, visita Ponte Tresa. La Visita iniziò nella Casa comunale alle ore 18 del 10 ottobre e si protrasse in Parrocchia fino al 12 ottobre. 1985 02 08. Inizio dei lavori di sistemazione del presbiterio. I lavori durarono circa due anni. Per la consacrazione del nuovo altare vedi il 16 marzo 1987. 1986. Costruzione della camera mortuaria (su progetto dell’arch. Alberto Finzi). Vedi ASPT vol. 4, pag. 321. Per la spesa vedi in questa Cronistoria alla data 1987 12 31. 1987 03 16. Mons. Eugenio Corecco, vescovo di Lugano, consacra il nuovo altare della Chiesa restaurata (arch. Alberto Finzi di Massagno). 1987 05 30. Rammarico del Consiglio parrocchiale di Ponte Tresa per il trasferimento di Don Gian Paolo Patelli dalla Parrocchia di Ponte Tresa a quella di Caslano (dall’Archivio parrocchiale). 1987 07 27. Don Gian Paolo Patelli comunica al Consiglio parrocchiale di Ponte Tresa che sarà Parroco di Caslano, Pura e Ponte Tresa; e che, a partire dal prossimo settembre 1987, sarà rappresentato in Ponte Tresa da don Fernando Agustoni, che risiederà nella Casa parrocchiale. 1987 12 31. Il Consiglio parrocchiale presenta in Fr. 41'616 il costo della costruzione della Camera mortuaria su progetto dell’arch. Alberto Finzi. Il Comune di Ponte Tresa versò per quest’opera Fr. 30'000. Vedi ASPT, vol. 4, Tema 22: «Il Comune e i lavori della Parrocchia», pag. 321. 1988 06 11. Don Fernando Agustoni benedice la bandiera della Società federale di Ginnastica di Ponte Tresa (Archivio parrocchiale). 1989. Illuminazione esterna della Chiesa e del Campanile effettuata dalla ditta Marco Riva di Ponte Tresa, su progetto dell’arch. Alberto Finzi. 1990 05 19. Inaugurazione del sagrato della Chiesa parrocchiale, realizzato dal Comune su progetto dell’arch. Arturo Rocca. Su questo argomento vedi ASPT, vol. 4, Tema 9: «Il sagrato della Chiesa», pag. 302. 1993 09 01. Don Ernesto Ratti è nominato Amministratore parrocchiale della Parrocchia di Ponte Tresa, a partire dal 1 settembre 1993, in sostituzione di don Gian Paolo Patelli, che resta Parroco di Caslano e di Pura. Don Fernando Agustoni, sostituto di don Patelli in Ponte Tresa, è stato nominato Canonico della Cattedrale di Lugano in data 3 settembre 1993. 1993 10 03. Alle ore 10,30 S. Messa di ingresso di don Ernesto Ratti, nuovo Parroco di Ponte Tresa. Il giorno dopo, alle ore 20,30, presentazione del nuovo Parroco in Municipio. 1994 01 19. Nel salone parrocchiale, alle ore 20,30, prima delle quattro conferenze programmate su vari temi interessanti la famiglia. Ci furono quattro conferenze: il 19 gennaio, il 9 febbraio, il 16 marzo e il 6 aprile. Relatore fu il dr. Giovanni Basso di Lugano (dall’Archivio parrocchiale). 1994 06 27. La Parrocchia di Lamone vende alla Parrocchia di Ponte Tresa un Organo elettromeccanico Hammond Drawbars per Fr. 2'000 (A. P.). Dopo la revisione, effettuata dal tecnico Roger Gsell di Lugano Paradiso, il costo totale fu di Fr. 2'263 (dal Bilancio consuntivo parrocchiale del 1994). 1994 12 00. Acquisto di un presepe con 13 statue in vetro resina, con altezza media di cm. 60, al costo di Fr. 3'725 presso la ditta Dolfi di Ortisei, prov. di Bolzano (dal Bollettino parrocchiale 1995 n. 1, pag. 43 e dal Bilancio parrocchiale consuntivo del 1994). 1995 09 17. Giornata della Famiglia. Ritiro spirituale delle famiglie tresiane presso la casa Nazaret, a Villa Bedretto. Furono invitate soprattutto le giovani coppie di sposi e le famiglie dei bambini e dei ragazzi delle Scuole di Ponte Tresa e frequentanti il corso di preparazione alla prima Comunione e alla Cresima (dall’Archivio parrocchiale). 1996 03 22. Nei giorni 20-21-22 marzo fu fatto dalla protezione Civile Lugano Campagna l’inventario dei beni della Chiesa parrocchiale. L’operazione fu effettuata dall’arch. Rocca Arturo 158 DOC. 46 (comandante), residente in Ponte Tresa, e dal Sig. Todaro Giovanni (operatore), residente in Giornico. In data 16. 10. 1996 l’EIPC consegnò, su richiesta della Parrocchia, un classeur con i beni fotografati e descritti (vedi Doc. 55, Catalogo Q 22). 1996 08 29. Il Vescovo di Lugano, Mons. Giuseppe Torti, ha nominato Amministratore della Parrocchia di Ponte Tresa don Francesco Dario Palmisano, già Cappellano nell’Ospedale Beata Vergine di Mendrisio. In data 26. 8. 1996 don Ernesto Ratti è nominato Rettore del Seminario diocesano S. Carlo in Lugano. Il suo commiato da Ponte Tresa avvenne il 28 settembre 1996. 1996 10 19, sabato ore 18. Il nuovo Parroco don Dario Francesco Palmisano celebrò in Ponte Tresa la santa Messa d’ingresso. Fu nominato parroco dall’Assemblea parrocchiale il 4 febbraio 1997 e confermato in tale carica dal Mons. Giuseppe Torti, Vescovo di Lugano, il 20 febbraio 1997. 1997 05 17. Il Consiglio parrocchiale decide di riprendere l’antica consuetudine di effettuare, a conclusione del triduo di San Bernardino, la processione con la statua del Santo per le vie del paese. 1997 05 29. Celebrato alle ore 10,30 con una S. Messa il 20° di fondazione della Sezione Samaritani della valle della Tresa. Alla santa Messa seguì un pranzo nell’Albergo del Pesce (oggi Tresa Bay Hotel). 1998 07 06. La signora Monika Tgetgel, vedova di Carlo Somaini, dopo aver donato alla Parrocchia gli scritti di suo marito, le ha donato anche la sua collezione fotografica (dal Diario del Parroco). 1998 12 15. Un grande albero di Natale è stato allestito sul sagrato della Chiesa dagli operai comunali, per iniziativa del Patriziato di Ponte Tresa. È la prima volta nella storia di Ponte Tresa. L’albero è stato addobbato dai bambini delle scuole elementari e dell’infanzia di Ponte Tresa. 1999 02 16. Inizio della raccolta di danaro e di vestiti per i danneggiati della Transcarpazia. Ciò che fu raccolto fu messo nelle mani dello Jeromonaco Gabriele Klinger del monastero di S. Basilio di Revello (Cuneo), che lo recapitò con un furgone al padre Dimitry Sidor della Cattedrale di Uzgorod. 1999 03 04. La Curia progetta queste aggregazioni parrocchiali: - Ponte Tresa (abitanti 756) e Pura (abitanti 1.049) per complessivi abitanti 1.805. - Caslano (abitanti 3.417) e Magliaso (abitanti 1.316) per complessivi abitanti 4.733. 1999 04 29. Inizio della raccolta di aiuti in alimentari e vestiti per i profughi del Kossovo a causa della guerriglia tra serbi e albanesi della ex Repubblica jugoslava. 1999 05 08. Celebrazione del 30° anniversario di Presidenza del Consiglio parrocchiale da parte del Sig. Eros Manghera. Fu eletto la prima volta il 26. 3. 1969 (vedi Doc. 41,3, alla pag. 133). 1999 12 31. Suono delle campane a mezzanotte per l’ingresso del terzo Millennio della Chiesa cristiana, su invito di Mons. Giuseppe Torti, Vescovo di Lugano, rivolto a tutti i Parroci della diocesi di Lugano (dall’Archivio parrocchiale). 2000 05 05. Fondazione dell’Archivio Storico di Ponte Tresa e decisione di stampare il fascicolo n. 1 di detto Archivio, con il titolo: «Ponte Tresa 1799. Cinquanta reclami presentati al principe di Rohan al tempo del generale Suvorov» (A. P.). Il fascicolo fu stampato da «La Buona Stampa» di Lugano nel Dicembre 2000. 2000 05 20. Posa di una lapide commemorativa del Giubileo d’inizio del terzo Millennio sulla facciata della Chiesa parrocchiale al termine della santa Messa del Triduo di S. Bernardino e prima della processione con la statua del Santo. La lastra di cm. 220 x 80 x 8 in granito di beola della Vallemaggia fu fornita dalla ditta Fratelli Campana in Riveo. Il giorno dopo, domenica, seguirono nel Campo sportivo comunale la Festa dei giovani e l’Accademia ginnica della Società federale di ginnastica (dall’Archivio parrocchiale). 2000 06 13. Piccola esplorazione del sottosuolo della Chiesa parrocchiale partendo dal locale sottostante la sacrestia. Venne alla luce un sepolcro con i resti di sei Parroci morti tra il 1763 e il 1822. Fu trovata una bottiglia sigillata con argilla, che conteneva un messaggio per i posteri, datato 16 ottobre 1903 e firmato dal segretario comunale dell’epoca, Pietro Stoppani, dal parroco don Carlo Gritti, e dal muratore Paolo Bianchi (A. P., più Diario Parrocchiale). 2000 10 24. Il Consiglio parrocchiale decide di piantare un ulivo – ricordo del Giubileo nel giardino parrocchiale, tra la Chiesa e la Casa canonica (A. P.). 2000 12 16. Trovata in Cantoria una tela (cm. 40 x 47, più cornice nera larga cm. 7) una tela raffigurante la madonna con il Bambino. È una bella tela del 1800. 159 DOC. 46 2001 02 04. Restauro della tela (cm. 93 x 117 in cornice in legno nero, larga cm. 9) del pittore tresiano Bernardino Giani (1823-1886) su «Il Battesimo di Gesù». Il restauro della tela fu eseguito dal Sig. Attilio Abbiati, residente in Molinazzo di Monteggio. Vedi il Doc. 55, Catalogo EIPC n. 88 di pag. 200. 2001 07 00. Restauro dell’affresco di S. Bernardino di autore ignoto, datato 1612, dipinto nella lunetta (cm. 210 x 120) del portico d’ingresso della Chiesa parrocchiale, e della volta dello stesso portico. Il restauro fu eseguito dal Sig. Ezio Walter di Ponte Tresa, con studio in Lugano. 2001 11 00. Ristrutturazione del parco giochi nel giardino parrocchiale. Vedi alla data 1975 08 27. Questo tema è trattato ampiamente nel vol. 4 dell’ASPT, Tema 21: «Il parco giochi», pag. 321. 2002 01 17. È morto oggi, tra i suoi nipoti di Verolanuova (Brescia) il signor Riccardo Este. Aveva 80 anni: era nato il 10 aprile 1922 in Verolanuova. Nel 1980 organizzò in Ponte Tresa, per fini benefici, la Mostra di pittura di artisti italiani e svizzeri, che giunse nel 2000 alla 20a ed ultima edizione. 2002 05 01. Stampa del 1° volume dell’Archivio Storico di Ponte Tresa, intitolato: «Il Codice paleografico della pesca e delle peschiere nel fiume Tresa e nello stretto di Lavena. Documenti raccolti nel 1932 dal capitano Rodolfo Botta, con l’aggiunta di nuovi documenti raccolti nel 2002 da Francesco Dario Palmisano», Tipografia Istampa Agno, Maggio 2002. - Vedi a pag. 2 di questo volume l’elenco degli altri volumi dell’Archivio Storico di Ponte Tresa. 2002 12 12. La tela del pittore tresiano Carlo Cocchi (1771-1854), raffigurante Maria ai piedi della croce insieme a Giovanni e alla Maddalena (cm. 108 x h. 203), è stata rimessa al centro dell’abside, da cui era stata rimossa nel 1978, nel corso dei lavori di ristrutturazione della Chiesa. 2002 12 16. Promulgazione della nuova legge civile ecclesiastica in sostituzione di quella del 28 gennaio 1886. 2004 01 25. Suono di tutte le campane delle Parrocchie del Ticino per ricordare la consacrazione episcopale del nuovo vescovo del Ticino, Mons. Pier Giacomo Grampa, avvenuta in quel giorno nella Chiesa cattedrale di Lugano. 2004 04 00. Il Bollettino interparrocchiale di Caslano, Ponte Tresa, Pura, a partire dal n. 2 (Aprile – Agosto 2004), fu stampato dal Centro Tipografico PROCOM di Bioggio. Prima era stampato dalla Buona Stampa di Lugano Pregassona. 2005 01 01. Entrata in vigore della nuova legge civile ecclesiastica del 16 dicembre 2002, che sostituisce quella del 28 gennaio 1886. 2005 04 19. Assemblea parrocchiale per l’elezione del Presidente e dei Consiglieri parrocchiali per il quadriennio 2005-2009. 2005 04 19. Assemblea parrocchiale per l’elezione dei Consiglieri per il quadriennio 2005-2009 (in base alla nuova legge cantonale sulla Chiesa cattolica del 16 dicembre 2002 e suo Regolamento del 7. 12. 2004). Furono confermati: Manghera Eros; Marchesi Rinaldo; Boschetti Gino; Tramezzani Renata nata Montorfani. Nuova eletta: Richina Ennia nata Fontana. Fu confermata anche Degoumois Delia nata Rossi come rappresentante unica del Comune, in base alla su citata nuova legge. Membro di diritto il Parroco. don Dario Palmisano. Marchesi Loredana nata Di Filippo fu eletta come rappresentante della Parrocchia nel Consiglio vicariale del Malcantone Vedeggio. 2005 04 23. Il Municipio di Ponte Tresa ha organizzato la presentazione dell’Archivio storico di Ponte Tresa, nato nel 2000. Circa 120 persone intervennero alla presentazione, che fu fatta nel Salone comunale. Al termine della presentazione il Comune offrì un buffet ai presenti. Ai giovani fu offerto anche un CD con gli otto Quaderni dell’A. S. P. T. finora pubblicati. 2005 05 11. Consiglio parrocchiale per l’assegnazione delle cariche del Consiglio: confermati Manghera Eros come presidente, Marchesi Rinaldo come Vice presidente, Tramezzani Montorfani Renata come Segretaria. 2005 05 15. Ponte Tresa in TV. La TSI presenta Ponte Tresa nei suoi vari aspetti nel programma domenicale del primo pomeriggio intitolato: «Compagnia bella». Nel programma furono presentati anche la Parrocchia e l’Archivio storico di Ponte Tresa. Per la cronistoria dei lavori eseguiti in Chiesa tra il 1963 e il 2005 vedi il Doc. 56, pag. 201. 160 DOC. 47 Documento 47 Indice verbali del Comune __________________________________________________________________________________ INDICE DEI TEMI PRESENTI NEI VOLUMI 3 e 4 DELL’ARCHIVIO STORICO DI PONTE TRESA riguardanti i rapporti tra il Comune e la Parrocchia di Ponte Tresa ____________________________________________________________________________________________________ Nota. I volumi 3 e 4 citati nel titolo di questo capitolo sono stati stampati dall’Archivio Storico di Ponte Tresa nel 2004. Argomento. I Temi, dal 18° a 24°, che formano la seconda parte dei volumi 3 e 4 dell’Archivio Storico di Ponte Tresa, e costituiscono già un indice, fanno esplicito riferimento ai singoli verbali del Municipio, dell’Assemblea Comunale o del Consiglio comunale, che sono stati disposti in ordine cronologico nella prima parte dei volumi 3 e 4. Vol. 3. I VERBALI DELLE SEDUTE MUNICIPALI E DELLE ASSEMBLEE COMUNALI DI PONTE TRESA DEL 1800, Edizioni ASPT, Ponte Tresa 2004, pp. 360. INDICE DI ALCUNI TEMI: Tema 18. L’Ossario e il Cimitero ..................................................................... Vol. 3, pag. 313 Tema 19. Il Campanile, la sua cupola e l’orologio ........................................... Vol. 3, pag. 314 Tema 20. Il Comune e i Parroci ........................................................................ Vol. 3, pag. 314 Tema 21. La Chiesa: Campanaro, Organista, Sacrestano e Monicheria ........... Vol. 3, pag. 316 Tema 22. La Chiesa: la gestione dei suoi beni.................................................. Vol. 3, pag. 317 Tema 24. L’Oratorio de Stoppani o dell’Immacolata ....................................... Vol. 3, pag. 318 Vol. 4. IL DIARIO ELETTORALE E I VERBALI DEL COMUNE DI PONTE TRESA DAL 1901 AL 2000, Edizioni ASPT, Ponte Tresa 2004, pp. 390. INDICE DI ALCUNI TEMI: Tema 18. Il Cimitero e le Cappelle del Cimitero .............................................. Vol. 3, pag. 317 Tema 19. Il Campanile e l’orologio .................................................................. Vol. 3, pag. 318 Tema 20. Il Comune e i Parroci ........................................................................ Vol. 3, pag. 319 Tema 21. Il Comune e l’amministrazione dei beni parrocchiali....................... Vol. 3, pag. 320 Tema 22. Il Comune e i lavori eseguiti in Parrocchia....................................... Vol. 3, pag. 321 Tema 23 La vita parrocchiale .......................................................................... Vol. 3, pag. 322 161 162 ASPT Vol. 5 LA CHIESA DI PONTE TRESA DOCUMENTI PER LA STORIA E BENI CULTURALI SECONDA PARTE BENI CULTURALI Immagine: antico stendardo della Confraternita di Ponte Tresa, descritto a pag. 183 163 164 INTRODUZIONE ALLA SECONDA PARTE _______________________________________________________________________________ LA CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI _______________________________________________________________________________ Nota. Questa introduzione è tratta da un articolo del Sig. Giulio Foletti, pubblicato su «Dati, Statistiche e Società», trimestrale dell’Ufficio di Statistica del Cantone Ticino, IV 2004, pp. 47-49. Argomento. In questo articolo il Sig. Foletti mette in risalto due elementi: l’importanza dei beni culturali religiosi per la comprensione della storia e della cultura del Cantone Ticino, e la catalogazione ancora in corso di tutti i beni culturali del Cantone. L’Archivio Storico di Ponte Tresa intende contribuire, con la seconda parte di questo volume, al completamento di questa catalogazione. Nel Documento 55 di questo volume è riportato il Catalogo dei beni culturali della Chiesa parrocchiale di Ponte Tresa, effettuato nel 1996 dall’EIPC (Ente intercomunale della Protezione civile) di Lugano Campagna. Il Catalogo porta la sigla Q 22 e la denominazione «Ponte Tresa». La sigla e la denominazione sono state assegnate dall’EIPC di Lugano Campagna. ARTE RELIGIOSA E PATRIMONIO MONUMENTALE Articolo di Giulio Foletti, Ufficio Beni culturali, Dipartimento del Territorio Che significato assegnare all’arte religiosa nel novero del patrimonio culturale esistente sul nostro territorio? È vero che i monumenti religiosi costituiscono l’autentico e più importante nocciolo del patrimonio artistico cantonale? Come giudicare, dal punto di vista quantitativo e qualitativo, la presenza dell’arte religiosa sul territorio del cantone Ticino? Una risposta esaustiva a tali questioni può essere appena abbozzata. Appare tuttavia ovvio che larghissima parte del patrimonio d’arte e d’architettura parte dal patrimonio d’arte e d’architettura religioso, elaborato e accresciuto nel corso dei secoli sul territorio del cantone Ticino, dall’epoca antica fino all’età contemporanea, rientra, senza alcun dubbio, nell’ambito d’applicazione della Legge sulla protezione dei beni culturali del 13 maggio 1997: molti di questi manufatti, mobili e immobili, sono essenziali per comprendere la storia e la cultura del nostro cantone. D’altronde, visto che la storia religiosa – e di conseguenza la storia nelle sue espressioni architettoniche e artistiche - “non è concepibile come separata da una storia civile e del corpo sociale nel suo insieme, ma forma un tutt’uno con essa, e che tra storia delle istituzioni ecclesiastiche e storia delle dottrine e delle altre realtà «interiori» (del sentimento religioso e della pietà popolare, ad esempio) esiste una correlazione e una convergenza che fa dei due aspetti tendenzialmente un’unica storia…” 8, è ben difficile astrarre un’ipotetica e pura arte religiosa dal più ampio contesto della nostra storia culturale. … Non sorprende quindi che nel 1911, quando si trattò di elaborare, sulla base della Legge per la conservazione dei monumenti storici e artistici del 14 gennaio 1909, il primo elenco dei monumenti protetti, su 116 edifici e manufatti di proprietà pubblica tutelati, ben 95 (chiese, bassorilievi, affreschi) rientravano nel novero dell’arte religiosa 9. Le proporzioni erano differenti, per contro, per gli edifici di proprietà privata: su 86 monumenti, solamente 16 erano riducibili a questa categoria. 8 L. Prosdocimi, «Storia ecclesiastica locale e storia della società cristiana», in A. Caprioli, A. Rimoldi, L. Vaccaio, «Chiesa e società. Appunti per una storia delle diocesi lombarde», Varese 1986, p. 22. 9 Foglio ufficiale n. 15 (1911), pp. 377-427; Foglio ufficiale n. 92 (1911), pp. 2458-2488. 165 INTRODUZIONE ALLA SECONDA PARTE È una situazione che, tutto sommato, si è protratta nel tempo: fino al 1997, data a cui risalgono gli ultimi dati aggiornati, su 415 edifici protetti interamente, ben 275 erano chiese, monasteri, cappelle: l’identico stato di cose si riscontra anche per quel che concerne le tutele parziali, quelle cioè che interessano un corpo architettonico facente parte di un edificio. Su 79 singole protezioni, 37 (absidi, campanili, cappelle, cori, chiostri, sacrestie…) sono parti di edifici sacri. Anche nei lavori di allestimento dell’Inventario dei beni culturali, per stimare il numero delle schede che a poco a poco vengono inserite nella banca dati, si è tenuto conto dell’importanza della componente religiosa all’interno del patrimonio culturale cantonale 10. Secondo informazioni della Curia Vescovile di Lugano risalenti al 1999, le chiese parrocchiali sono 259, mentre gli oratori, le cappelle, le piccole chiese sorte per rispondere a esigenze particolari, come quelle ubicate in istituti pubblici o privati, quali case per anziani, ospedali, ecc. sono 646 11. Si è poi stimato che all’interno di questi edifici, sulla base delle schede elaborate dai servizi della Protezione civile che stanno elaborando catalogazioni specifiche, sono conservati circa 35.000 beni mobili, ossia mediamente 40 oggetti per edificio religioso. Vi sono inoltre le 2.500 cappelle votive disseminate lungo le strade e i sentieri, che pure costituiscono un patrimonio assai caratteristico, e le molte altre testimonianze d’arte e d’etnografia (croci, iscrizioni religiose, affreschi…) che non è stato possibile quantificare. In altre parole, poco meno della metà delle schede che troveranno posto nella banca dati, interesseranno i molteplici aspetti del patrimonio religioso. Queste prime valutazioni numeriche, che potranno essere meglio precisate con l’avanzamento dei lavori di catalogazione, confermano che dal punto di vista quantitativo il patrimonio religioso, mobile e immobile, è senz’altro importante, in particolare nel settore dei beni culturali appartenenti a enti pubblici e non conservati nei musei. È pure da sottolineare il fatto che l’arte religiosa ha una diffusione notevole, che interessa l’intero territorio: anche il più sperduto insediamento della Vallemaggia possiede la sua cappella ornata di affreschi… Più agevolmente e immediatamente percepibile è la validità e qualità culturale di questo importante patrimonio 12. Per molti secoli singole persone o intere comunità si sono adoperate, con grossi investimenti, per abbellire e arricchire, con opere d’arte e d’architettura, le chiese o altri edifici sacri, che per questo talvolta spesso conservano l’espressione migliore della loro cultura. Per comprendere la storia e l’evoluzione della cultura artistica della regione, ma che molti aspetti antropologici ed etnografici (si pensi solamente all’importanza degli ex voto…), è quindi indispensabile approfondire le conoscenze di questo patrimonio che purtroppo, proprio perché da troppi ignorato, rischia di essere cancellato». 10 Per una sintetica presentazione del progetto, con dati quantitativi, si veda G. Foletti, Inventario dei beni culturali, in «Dati. Statistiche e società», 1 (2003), pp. 40-42. 11 Queste informazioni potranno essere verificate solamente dopo l’allestimento della banca dati e indagini approfondite sul terreno. Infatti questo conteggio, fondato essenzialmente sull’ancor valido compendio di G. Sarinelli, «La Diocesi di Lugano. Guida del clero», Lugano 1931, non tiene conto degli oratori privati, degli oratori non identificati, degli edifici trasformati o distrutti e o di cui restano solamente le tracce archeologiche. 12 Su questo aspetto si veda l’articolo riassuntivo di G. Curonici, «L’arte sacra. Dall’età paleocristiana alla metà del XX secolo in «Terre del Ticino. La Diocesi di Lugano», a cura di L. Vaccaro, G. Chiesi, F. Panzera, Brescia 2003, pp. 279-304. 166 Doc. 48 Documento 48 ______________________________________________________________________________ PIANTA DELLA CHIESA PARROCCHIALE DI SAN BERNARDINO DA SIENA IN PONTE TRESA ______________________________________________________________________________ 167 Doc. 48 NOTA SULLA PIANTA DELLA CHIESA La pianta della Chiesa, presentata nella pag. 167, fu disegnata nel 1985 dall’arch. Alberto Finzi, studio tecnico in Massagno Lugano, con l’intestazione: «Progetto di sistemazione del presbiterio della Chiesa parrocchiale S. Bernardino a Ponte Tresa». Il presbiterio fu inaugurato il 16. 3. 1987 da Mons. Eugenio Corecco, vescovo di Lugano. A proposito di questa data, vedi il Doc. 56,6 (Cronistoria dei lavori), alla data 8. 2. 1985, pag. 206. Poco dopo, come si ricava dalla data 8. 11. 1985 della stessa citata Cronistoria, l’arch. Finzi, aggiornando la pianta del 1985, presentò il progetto della costruzione di una Camera mortuaria, che fu inaugurata nel febbraio 1987 (Doc. 49,3, pag. 171). Per cui la pianta presentata nella pagina 167 è l’ultima disegnata dall’arch. Finzi ed è l’ultima esistente nell’Archivio parrocchiale. MISURE DELLA CHIESA Misure della superficie della Navata: Lunghezza della Navata: m. 29,55, così ripartita: - dalla porta ai gradini del presbiterio: m. 19,35; - dai gradini del presbiterio fino al retro del vecchio altare del 1700: m. 6,25; - dal retro del vecchio altare del 1700 fino all’abside: m 3,95. Larghezza della Navata: m. 7,60. Misure della superficie delle Cappelle: 1. Cappella del Crocifisso: larga m. 4,07; profonda m. 2,70. 2. Cappella dell’Immacolata: larga m. 3,80; profonda m. 2,27. 3. Cappella della Madonna del Rosario: larga m. 4,05; profonda m. 2,65. 4. Cappella delle Confessioni: larga m. 3,72; profonda m. 2,70. Misure della superficie della Sacrestia: - Sacrestia: larga m. 5,36; profonda m. 4,17. - Ripostiglio: m. 1,90; profondo m. 2,30. Nel ripostiglio c’è una porta di uscita su via San Bernardino, oggi non più utilizzata. Misure delle altezze (misure prese con un calcolatore elettronico): - Navata dopo l’ingresso: altezza m. 8,80. - Navata davanti ai gradini dell’altare: altezza m. 11,44. - Presbiterio e Coro: altezza m. 10,80. - Cappella del Crocifisso: altezza m. 6,65. - Cappella dell’Immacolata: altezza m. 5,90. - Cappella del Rosario: altezza m. 6,70. - Cappella delle Confessioni: altezza m. 5,95. - Campanile: altezza m. 26. 168 Doc. 49 Documento 49 _______________________________________________________________________________ L’ESTERNO DELLA CHIESA _______________________________________________________________________________ Nota. All’esterno della Chiesa ci sono vari elementi che ne completano l’architettura: la parte più bassa del Campanile, probabilmente di origine medioevale; l’affresco della lunetta del portico, datato 1612; e il Cimitero e l’Ossario, chiamato anche «Eden», registrato nelle Visite pastorali del 1700, ma non più in quelle del 1800. Sembra più recente una lapide trovata tra il 1986 e il 1988 nel giardino della Chiesa. IL CAMPANILE Il Campanile della Chiesa è situato sul lato orientale della Chiesa, dalla parte del lago. La sua base quadrangolare misura cm. 290 x 290. È alto m. 26. Nella sua prima alzata è la parte più antica della Chiesa. È citato la prima volta negli atti della Visita pastorale, effettuata in Ponte Tresa il 19 settembre 1599 dal Vescovo di Como, Mons. Filippo Archinti. In questi atti si legge: «Sub navi laterali adest ostium turris campanilis cum una campana benedicta», che significa: «Nella navata laterale (l’antica Chiesa di Ponte Tresa aveva due navate, accostate una all’altra) c’è la porta della torre campanaria con una sola campana benedetta» (Doc. 7,2 di questo volume). Nel corso dei secoli la torre campanaria subì varie modifiche, che risultano dall’esame del suo interno. L’ultima modifica fu effettuata su disegno dell’arch. Mimo Cereghetti tra il 1968 e il 1969 quando, eliminato il tetto a cipolla, il campanile fu innalzato di tre metri fu dotato di cinque campane, fuse con il bronzo delle campane precedenti dalla ditta Roberto Mazzola di Valduggia (Vercelli, Italia). Le nuove campane furono benedette il 21. 9. 1969 (vedi il Doc. 46, Cronistoria, alla data 1969 09 21). Vedi soprattutto il vol. 7 ASPT, Ponte Tresa terra ed acque, 2a parte, Repertorio cartografico, tavola 28 e nota. UN’ANTICA LAPIDE A destra dell’ingresso della Chiesa c’è, posta a livello di terra, una lapide in pietra tufacea, che misura cm. 21 x h. 55 ed è spessa cm. 10. Su di essa è incisa una croce e sotto suoi bracci due C: una a destra e l’altra a sinistra. È probabile che la lapide sia la segnalazione di un incrocio di strade e le due «C» significhino: «Confine comunale» (vedi Doc. 2,1 di pag. 11). I bracci della croce sono incisi con linee parallele, come se indicassero due strade che s’incontrano. La datazione della lapide è incerta. L’arch. Arturo Rocca dichiara che la lapide fu trovata addossata al campanile, sul lato orientale, durante i primi lavori di costruzione del sagrato della Chiesa, effettuati tra il 1986 e il 1988. Il piazzale fu inaugurato il 23. 5. 1990 (vedi il paragrafo «Il sagrato della Chiesa» e la sua foto tra due pagine). 169 Doc. 49 NELLA LUNETTA DEL PORTICO Sulla porta d’ingresso alla Chiesa si trova una lunetta di cm. 110 x h. 120, in cui c’è un affresco datato 1612. Fu dipinto dallo stesso ignoto pittore che affrescò nella Chiesa la Cappella Crivelli affrescandovi anche la data «1612» (vedi il Doc. 51,2 di pag. 178, nel paragrafo: «Affreschi dei pilastri della Cappella Crivelli». Nell’affresco della lunetta è rappresentato, con il saio dell’Ordine francescano San Bernardino da Siena, santo titolare della Chiesa e patrono del paese. Il Santo ha nella mano sinistra il Vangelo e, sul dito alzato come nel gesto di chi predica, un simbolo di Cristo, che il Santo aveva fatto disegnare e che un uomo innalzava ogni volta che egli predicava. Questo stemma divenne uno dei più caratteristici della simbologia cristiana. Le lettere IHS significano: «Iesus hominum Salvator»: Gesù è il Salvatore degli uomini. La Croce levata sulle lettere significa che Gesù ha salvato gli uomini per mezzo della Croce. Ai piedi del Santo ci sono tre mitrie o infule episcopali: indicano i tre vescovadi a cui fu promosso e che rifiutò. Ultimamente l’affresco è stato restaurato due volte: la prima volta dal Sig. Attilio Abbiati da Ponte Tresa tra l’agosto e l’ottobre del 1977, a completamento dei lavori di restauro della Chiesa su progetto dell’arch. Alberto Finzi; la seconda volta nel luglio del 2001 per mano del restauratore Sig. Ezio Walter di Ponte Tresa, con studio in Lugano (vedi il Doc. 56, Cronistoria dei lavori, alle date 6. 7. 1977 e 23. 7. 2001). LE SEPOLTURE Durante la Visita pastorale del 19 settembre 1599, effettuata in Ponte Tresa dal Vescovo di Como, Mons. Filippo Archinti, si legge: «Adest coemeterium, male septum» (C’è il cimitero, ma male recintato)» e subito dopo: «Ci sono nella Chiesa due sepolcri, ma non costruiti secondo la norma» (Doc. 7,2 di questo volume, paragrafo: «Il Cimitero»). Centocinquant’anni anni dopo la situazione era cambiata. Negli atti della Visita pastorale del 27 maggio 1755, effettuata in Ponte Tresa dal Vescovo ausiliare di Como, Mons. Giovanni Battista Pellegrini, si legge: «Ci sono in questa Chiesa molti sepolcri, alcuni dei quali di particolari famiglie del luogo, e gli altri distinti per sacerdoti, uomini, donne e bambini. Sono da eliminare gli anelli nel sepolcro della famiglia Crivelli» (Doc. 15,2 di questo volume). C’erano quindi dei sepolcri in Chiesa e un cimitero fuori della Chiesa. Anzi il cimitero esterno era diventato una Cappella addossata alla facciata della Chiesa (foto a lato), come risulta dagli atti della Visita pastorale del 1 settembre 1769, effettuata in Ponte Tresa dal Vescovo di Como, Mons. Giovanni Battista Mugiasca, in cui si legge che la Chiesa aveva un «Rivario o Eden del Cimitero», che era senza grata, mancava di pittura all’interno, e doveva essere riparato (Doc. 16,1 di questo volume). 170 Doc. 49 Vedi alla fine del Documento 50 («L’interno della Chiesa») la lapide posta sul sepolcro dei Sacerdoti costruito nella seconda metà del 1700. IL SAGRATO DELLA CHIESA cioè del piazzale antistante la Chiesa, mappale n. 198. Il sagrato della Chiesa, progettato dall’architetto tresiano Arturo Rocca, fu inaugurato sabato 19 maggio 1990, alle ore 21, dopo la processione di S. Bernardino, in occasione della festa patronale. Su questo argomento vedi il vol. 4 dell’ASPT, Tema 09b, alla voce «Piazzale della Chiesa», pag. 302. Il tema del Sagrato è ivi trattato con ampiezza. LA CAMERA MORTUARIA sul lato destro della Chiesa Progettata dall’arch. Alberto Finzi, fu inaugurata nel febbraio 1987. Il pavimento è in lastre di granito bianco bocciardato di Cresciano. Per il costo dell’opera vedi il Doc. 56, Cronistoria, alle date 8. 11. 1985 e 31. 12. 1987. Su questo argomento vedi anche il vol. 4 dell’APT alla voce: «La camera mortuaria», pag. 321. L’argomento è ivi trattato con ampiezza. 171 Doc. 50 Documento 50 _______________________________________________________________________________ L’INTERNO DELLA CHIESA _______________________________________________________________________________ Nota. È evidente a chiunque che l’interno della Chiesa è stato costruito in più tempi. Nel 1600, abbattuta la Chiesa medioevale, fu costruita la prima parte della nuova Chiesa (vedi nella pagina seguente «La Chiesa medioevale»). Verso il 1755 furono gettate le fondamenta per la costruzione del Coro (vedi nella pagina seguente «La Chiesa attuale»). Negli ultimi decenni del 1900 la Chiesa fu ristrutturata in base a nuovi canoni liturgici, formulati dopo il Concilio Vaticano. In seguito a questi lavori, il presbiterio fu completamente rinnovato. Rimase il vecchio altare del 1700, ma gli fu messo davanti un nuovo altare che permettesse al Sacerdote celebrante di essere rivolto verso il popolo. Nel Doc. 48 è riprodotta la pianta della nuova Chiesa, disegnata dall’arch. Alberto Finzi, che diresse i lavori di ristrutturazione della Chiesa, effettuati in varie tappe tra il 1967 e il 1987 (vedi la Cronistoria dei lavori nel Doc. 56). Il nuovo altare, rivolto verso il popolo, fu consacrato dal vescovo di Lugano, Mons. Eugenio Corecco, il 16 marzo 1987 (vedi in questo Doc. 50 il paragrafo con foto «Il nuovo altare del 1987»). LA PIETÀ CINQUECENTESCA In una nicchia, posta nella controfacciata della Chiesa di Ponte Tresa, a destra subito dopo l’ingresso, c’è il resto di un affresco che, come si sa dagli atti della Visita pastorale effettuata in Ponte Tresa il 19 settembre 1599 dal vescovo di Como, Mons. Filippo Archinti, esisteva nella navata minore delle vecchia Chiesa (vedi in questo volume il Doc. 7,2, pag. 22). Questo spezzone di affresco misura cm. 90 x h. 115. Abbattuta la vecchia Chiesa agli inizi del 1600, l’affresco cinquecentesco della Pietà (Maria che regge sulle gambe il Figlio deposto dalla croce) fu «salvato»: si abbia presente che la vecchia Chiesa era dedicata alla Vergine Maria, come si dirà all’inizio della pagina seguente. In séguito, a Maria fu affiancato S. Bernardino (Doc. 8,1 del 21 aprile 1602). Lo storico Bernard Anderes, nella sua «Guida d’Arte della Svizzera italiana» scrive che questo affresco «ricorda vagamente la maniera di Bernardino Luini» (Nuova edizione Tre Lingue, Taverne 1998, pag. 245). Nel Quaderno n. 3 dell’A. S. P.T. intitolato «I pittori di Ponte Tresa», presentando il pittore Bartolomeo da Ponte Tresa, che ha «firmato» e datato gli affreschi da lui eseguiti nella Chiesa di S. Antonio abate in Viconago, ho ipotizzato che l’affresco della Pietà di Ponte Tresa possa essere attribuito al tresiano Bartolomeo, «allievo più che probabile del Luini», come afferma nel su citato Quaderno n. 3 il prof. Ferdinando Cesare Farra, Ispettore onorario per le opere d’arte in Lombardia. Non è un’ipotesi dell’altro mondo. L’affresco della Pietà fu restaurato insieme all’affresco di S. Bernardino, posto nella lunetta del portico della Chiesa, dal restauratore Attilio Abbiati. Il collaudo degli affreschi avvenne il 18. 11. 1978 (vedi il Doc. 56, Cronistoria dei lavori, alla data 10. 4. 1978). 172 Doc. 50 LA CHIESA MEDIOEVALE L’antica Chiesa di Ponte Tresa era dedicata alla «Gloriosissima Vergine Maria», come si ricava da un documento del 1602, in cui si legge che la Chiesa fu eretta «a onore della Gloriosissima Vergine Maria e di San Bernardino sotto un’unica dizione e sotto un unico titolo» (documento di elezione del Vicecurato il 21 aprile 1602, conservato nell’Archivio parrocchiale di Lavena, riportato in questo volume nel Doc. 8,1). Poiché S. Bernardino fu canonizzato nel 1450, è evidente che prima di tale data la Chiesa era dedicata unicamente alla Gloriosissima Vergine Maria. Dagli atti della Visita pastorale del 19 settembre 1599, effettuata in Ponte Tresa dal Vescovo di Como, Mons. Filippo Archinti (Doc. 7,2), si ricava che la Chiesa medioevale era rivolta ad oriente ed aveva due navate: la principale che era a meridione, e la navata settentrionale. La navata centrale o meridionale era collegata al campanile attraverso una porta, aveva un solo altare e un affresco con il mistero del SS. Crocifisso. La navata settentrionale aveva un altare frontale dedicato ai santi Rocco e Sebastiano e sulla parete un affresco della Beata Maria Vergine. L’antica Chiesa fu abbattuta agli inizi del 1600 (Doc. 9 del 1609). La nuova Chiesa fu costruita in due tempi, evidenti nella struttura del sacro edificio, e fu completata con il Coro nella seconda metà del 1700 (Doc. 15,2 del 1755). LA CHIESA ATTUALE La nuova Chiesa quindi è strutturata in due corpi architettonici di diversa altezza: la parte iniziale della Chiesa (alta m. 8, 80), costruita nel 1600, in stile sobrio; e la parte seguente (alta m. 10,80), costruita nel 1700 in elegante stile barocco, che va da metà Chiesa fino al Coro. Negli atti della Visita pastorale del 27 maggio 1755, effettuata in Ponte Tresa dal Vescovo ausiliare di Como, Mons. Pellegrini a nome del Vescovo titolare Agostino M. Neuroni, si legge che «il popolo pensa di erigere «elegantiorem Ecclesiam» (una Chiesa più elegante), di cui sono già visibili le fondamenta», e poco dopo: «La Chiesa è molto antica, per cui la gente di questo luogo, gettate già le fondamenta, si adopera con tutte le forze di ampliare il Coro e di portarla ad una forma più elegante («elegantiorem formam redigere»). Questo testo si trova nel Doc. 15,2 di questo volume, a pag. 48. In quel tempo la Chiesa aveva – come si legge negli atti della stessa visita – tre Cappelle: la Cappella maggiore (corrispondente all’unica navata della Chiesa), la Cappella dedicata a Cristo crocifisso, e la Cappella dedicata alla Madre di Dio sotto il titolo del Rosario. 173 Doc. 50 IL CORO E L’ALTARE MAGGIORE DEL 1700 Il Coro, che fu costruito nella seconda metà del 1700, misura m. 7,20 x 3,90. L’altare maggiore, in pietra tufacea stuccata in stile barocco, misura in larghezza totale m. 4,12 x h. 1,60. La mensa dell’altare misura cm. 2,20 x 0,71. L’altare barocco fu salvato dalla distruzione su consiglio dell’Ufficio cantonale dei monumenti storici di Bellinzona (Doc. 46 e 56, datati 14. 5. 1972). Nell’esedra del Coro c’è una tela di Maria al Calvario tra S. Giovanni evangelista (in piedi) e Maria Maddalena (in ginocchio), probabile opera del pittore Carlo Cocchi (1771 – 1854): vedi la foto della tela più giù, in questa pagina. La tela fu catalogata con il n. 24 nel Catalogo Q 22 (Doc. 55). IL NUOVO ALTARE DEL 1987 Collocato sul presbiterio nel 1986 (Doc. 46,4), fu consacrato dal Vescovo di Lugano, Mons. Eugenio Corecco, il 16 Marzo 1987 (Doc. 46,5). L’altare è in marmo d’Arzo. La mensa misura m. 2,10 x 0,89. Sulle reliquie poste nella mensa del nuovo altare vedi il Doc. 53,3 al paragrafo: «Documentazione, Attestato n. 1». L’ambone per le letture liturgiche e per la predicazione è ugualmente in marmo d’Arzo e misura m. 0,60 x h. 0,91. Il piano di appoggio è di m. 0,60 x 0,55, ed è spesso cm. 15. DIPINTI E AFFRESCHI DEL CORO E DELLA VOLTA La tela (cm. 110 x h. 205), posta nell’esedra del coro in un’ampia cornice di stucchi, rappresenta Maria al Calvario tra S. Giovanni (in piedi) e Maria Maddalena (in ginocchio). È attribuita al pittore tresiano Carlo Cocchi (17711854). Gli affreschi ovali posti ai lati dell’esedra, di cm. 110 x h. 180 ciascuno, rappresentano Luca e Matteo con i rispettivi simboli dell’angelo e del bue (l’ovale di sinistra), e Giovanni e Marco con i rispettivi simboli dell’aquila e del leone (l’ovale di destra). Vengono anch’essi attribuiti al pittore tresiano Carlo Cocchi. 174 Doc. 50 L’affresco della gloria di S. Bernardino, dipinto nella cupola, mentre si applicavano gli stucchi alla Chiesa ormai finita, viene anch’esso attribuito a Carlo Cocchi, ma anche questa attribuzione non è sicura. È invece quasi sicura l’attribuzione degli stucchi del Coro al tresiano Stoppani Giuseppe (1682-1768), che nel 1741 decorò l’abside della Chiesa di S. Maria del Rosario, in località Magliasina, presso Caslano, come si legge in Bernard Anderes, Guida d’Arte della Svizzera italiana, Nuova Ed. Tre Lingue, Taverne 1998, pag. 237, alla voce «Caslano, Magliasina». LA VIA CRUCIS dipinta da Carlo Cocchi (1771 – 1854) Consiste in 14 tavole ad olio, di cm. 72 x h. 92 ciascuna, illustranti il cammino di Gesù dal pretorio di Ponzio Pilato al Calvario. L’opera fu commissionata al pittore tresiano Carlo Cocchi il 14 dicembre 1818 dal Patriziato di Ponte Tresa al costo di quattro luigi d’oro, che egli volle commutare con la sua accettazione nel Patriziato. Su questo argomento vedi il Cap. 2 del Quaderno n. 3 dell’A. S. P. T. intitolato: «I pittori di Ponte Tresa», Tip. La Buona Stampa, Lugano 2001. La pratica di erezione della Via Crucis fu effettuata tra l’agosto e l’ottobre del 1750. IL PERGAMO C’era fino al 1972, quando furono iniziati i lavori di restauro della Chiesa di Ponte Tresa su progetto dell’arch. Alberto Finzi, un pergamo in legno. Era situato in alto, sul pilastro che divide la Cappella delle Confessioni da quella della Madonna del Rosario (vedi foto in Doc. 56,2, pag. 202). La balaustra del pergamo aveva delle formelle, in una delle quali era intarsiata l’immagine di Maria (Doc. 33,4, Nota bene 2, all’inizio della pagina 107). In seguito ai restauri completati nel 1977, il pergamo fu smontato in pezzi che sono andati perduti (Doc. 56, Cronistoria, alla data 14. 2. 1977), meno il tetto, che fu messo in fondo alla Chiesa, al disopra del fonte battesimale. La predicazione ora viene effettuata da un podio in marmo d’Arzo, posto sul presbiterio. Misure del podio o ambone: altezza cm. 91, larghezza cm. 60, profondità cm. 15. La foto del nuovo pergamo è nella pagina precedente. LA CANTORIA Nei Verbali della Confraternita del S. Rosario, che nel 1800 amministrava i beni parrocchiali di Ponte Tresa (Chiesa, casa canonica, proprietà immobiliari e fondiarie) si legge in data 6 gennaio 1834 che la Confraternita decise di «ultimare decentemente la cantoria e le sue colonne» (Doc. 42,5). È quindi probabile che la costruzione sia iniziata qualche anno prima. Lo stile della cantoria è neo classico. 175 Doc. 50 IL BATTISTERO Il Battistero della Chiesa si trova a sinistra, entrando in Chiesa. È in marmo d’Arzo e misura cm. 75 (diametro della coppa) x h. 105. Si trova ad angolo ed è recintato da un’inferriata in ferro battuto costruita verso il 1970 dal fabbro Arioli Vasco. Il Battistero porta il n. 7 nel Catalogo dei beni della Chiesa allestito nel 1996 dall’EIPC Lugano Campagna. Nella pagina precedente, nel paragrafo «Il pergamo», si trova la fotografia della copertura in legno del Battistero, derivata dal vecchio pulpito. Di fronte al Battistero, sul lato destro, c’è un Acquasantiera che ha quasi la stessa forma del Battistero, ed è ugualmente in marmo d’Arzo. È alta cm. 100; il diametro della coppa è di cm. 71. Porta il n. 5 nel su citato Catalogo EIPC. DUE BELLE TELE DEL 1600 Appese in alto alla parete di destra della navata, ci sono due tele attribuite finora al pittore ticinese Giuseppe Petrini (1677 – ca 1758) o alla sua scuola. È più probabile che siano opere di scuola lombarda, dipinte nella seconda metà del 1600. Risultano per la prima vola nell’inventario dei beni culturali descritti dal parroco don Vincenzo Renelli in occasione della Visita pastorale effettuata in Ponte Tresa il 6 marzo 1927 dal Vescovo di Lugano, mons. Aurelio Bacciarini (Doc. 32,5, punto 5). Le due tele, che fino al 1972 erano collocate nei due falsi matronei dell’altare maggiore (vedi foto nel Doc. 56,2, pag. 202), misurano cm. 100 x h. 70 ciascuna. Furono recensite nel Catalogo Q 22 dell’Ente intercomunale della Protezione civile Lugano – Campagna del 1996 con i n. 8 - 9 (Doc. 55 di questo volume). L’ANTICO SEPOLCRO DEI SACERDOTI Sotto il pavimento del presbiterio, e propriamente dietro il pergamo in marmo, coperto da un grande tappeto, c’è l’accesso al Sepolcro dei sacerdoti» di Ponte Tresa, che fu inaugurato nella seconda metà del 1700. Il primo ad esservi sepolto fu don Giuseppe Gerolamo de Stoppani di Carl’Antonio, come è annotato nel registro parrocchiale di morte in data 11.12.1763: «sepultus fuit in sepulcro novo Sacerdotum». L’accesso al Sepolcro fu in séguito sigillato. Sulla lapide si legge: «Hic in pace dormiant qui vigiles ministrabant»: qui dormano in pace i vigili amministratori (spirituali). Nel 2000 furono effettuati degli scavi che permisero di raggiungere l’antico sepolcro settecentesco, il cui interno fu anche fotografato (Doc. 56, Cronistoria dei lavori, alla data 13 giugno 2000). 176 Doc. 51 Documento 51 _______________________________________________________________________________ LE CAPPELLE DELLA CHIESA _______________________________________________________________________________ Nota. Le cappelle della Chiesa sono quattro: - Sul lato destro della Chiesa ci sono la Cappella del Crocifisso, detta «Sacellum Cribelliorum» o Cappella dei Crivelli (come si legge a caratteri grandi sul fastigio delle colonne), e la Cappella dell’Immacolata. La Cappella del Crocifisso è dedicata anche a S. Antonio da Padova. - Sul lato sinistro ci sono la Cappella della Madonna del santo Rosario e la Cappella delle Confessioni. Sul fondo di quest’ultima Cappella c’è un grande armadio che conserva gli stendardi e il Crocifisso processionale della Confraternita del SS. Sacramento e santo Rosario. 1. LA CAPPELLA DEL CROCIFISSO Nella relazione della Visita pastorale del 27 maggio 1755, effettuata in Ponte Tresa dal Vescovo ausiliare di Como, Mons. Giovanni Battista Pellegrini, a nome del Vescovo titolare Mons. Agostino Maria Neuroni, si legge: «La seconda Cappella, posta dalla parte dell’Epistola, dedicata a Cristo crocifisso, è decorata con colonne di marmo, ha la mensa di laterizi ed ha la pietra sacra mobile. È di diritto di patronato della Famiglia dei Signori Crivelli, a loro spese costruita e mantenuta» (Doc. 15,2 in questo volume). La Cappella misura in larghezza m. 3,59, in profondità m. 3,65, in altezza m. 6,65. Come risulta da uno scritto in cinque righe, affrescate sulla colonna di sinistra (vedi nella pagina seguente), fu costruita nel 1612 a spese del notaio Giovanni Ambrogio Crivelli e di sua moglie Caterina. Nella Cappella dei Crivelli si sono: UNA TELA DI GESÙ CROCIFISSO tra la Madonna e S. Giovanni evangelista: - Misure della tela senza la cornice: cm. 148 x h. 205; la cornice è larga cm. 4,5. - Posizione della tela: è posta in una fascia di marmo d’Arzo larga sui lati cm 25, in basso cm. 35. In alto ha un fastigio sorretto da due colonne ugualmente in marmo d’Arzo, in stile barocco, del diametro di cm. 30. Più in alto c’è una finestralucernario. - Descrizione della tela: Gesù crocifisso tra Maria sua madre e l’apostolo Giovanni. Sui lati inferiori della croce sono dipinti in modo sfumato: un castello (a sinistra di chi guarda) e una chiesa con una cupola. Sotto la croce è sistemato lo stemma dei Crivelli, che misura cm. 11,5 x h. 15 e reca nella parte superiore dell’ovale un’aquila nera, accovacciata, con le ali spiegate e con il rostro rivolto a sinistra; la parte inferiore dell’ovale è divisa in quattro parti a scacchiera nei colori rosso e bianco, che nell’incrocio hanno un crivello. 177 Doc. 51 Sulla tela e sul suo retro non c’è alcuna scritta, che indichi l’autore o il periodo di composizione della tela. Nella relazione della Visita pastorale del 6. 3. 1927 il Parroco scrive che «il quadro dicesi portato dalla Spagna dalla nobile famiglia Crivelli, di ignoto autore, ma di pennello insigne, elencato dal Nostro Governo fra i monumenti storici del cantone» (Doc. 32,5 elenco degli oggetti preziosi ed artistici, n. 3). A giudizio della prof. Laura Damiani Cabrini, esperta di pittura del 1600, si tratta di un’opera di scuola genovese, di ottima qualità, databile intorno al 1630. Secondo il prof. Francesco Frangi, esperto d’arte, è opera di Giovan Battista Discepoli (Castagnola 1591 - ? 1654), detto lo Zoppo da Lugano. La tela del Crocifisso è stata dichiarata monumento storico, come si ricava dal seguente Doc. n. 60, Esibito n. 9029, del Commissario di Governo di Lugano (si tratta di una conferma di precedenti documenti governativi): Lugano li 23 ottobre 1975. Al Lodevole Consiglio Parrocchiale Ponte Tresa «Vi accompagno copia della risoluzione 20 andante mese n. 7241 del Lod. Consiglio di Stato mediante la quale viene dichiarato monumento storico ai sensi di legge un dipinto di ragione Crivelli che esiste in codesta Chiesa Parrocchiale. Distintamente vi riverisco. Il Commissario di Governo». (Nome illeggibile) LA STATUA DI S. ANTONIO DI PADOVA La statua in legno, di ottima fattura, probabile scultura della fine del 1600, misura cm. 35 x h. 70 e poggia su una base formata da nubi lignee di cm. 35 x h. 10. La statua proviene probabilmente da Lisbona, come si legge in Doc. 32,5 (Visita pastorale del 6. 3. 1927, «Elenco degli oggetti preziosi ed artistici, n. 4», pag. 102). CANCELLO DI FERRO BATTUTO La balaustra della Cappella dei Crivelli è in marmo ed è chiusa da un cancello in ferro battuto di cm. 110 x h. 98. Sia la balaustra che il cancello sono probabili opere del 1700. AFFRESCHI DEI PILASTRI DELLA CAPPELLA CRIVELLI PILASTRO DI SINISTRA - Santi affrescati: S. Ambrogio di Milano e S. Caterina di Alessandria. - Misure degli affreschi: altezza cm. 157 (S. Ambrogio) 170 (S. Caterina), larghezza per ambedue: cm. 75. - Iscrizione del pilastro con caratteri alti cm. 2, 5 disposti in cinque righe: IÕ AMBROSIVS CRIBELLs NOTARs LUGI POSTQ M. HOC TOTVM SACELLVM PROPRIIS SVMPTI = BVS CONSTRVXIT; ADVOCATOR SVI, ET CAT= TÆ. VX. SUÆ, ICCONES PILASTRO ADPINGI CURAVIT AN 161Z DIE ZZ MENSIS MAY Traduzione: Giovanni Ambrogio Crivelli, notaio in Lugano, - dopo aver costruito questa Cappella con il suo danaro fece dipingere sul pilastro le immagini a nome suo e di sua moglie Caterina nell’anno 1612, 22 maggio. 178 Doc. 51 Questo Giovanni Ambrogio Crivelli (nato verso il 1560 probabilmente in Pura e morto il 15 agosto 1629 in Ponte Tresa), era il nonno di Giovanni Ambrogio (1616-1702) e di Giuseppe Ambrogio (1672-1740), che furono in successione Parroci di Lavena: Giovanni Ambrogio dal 1644 al 1702, e Giuseppe Ambrogio dal 1702 al 1740. PILASTRO DI DESTRA - Santi affrescati: S. Bernardo, vescovo di Parma, e S. Barbara martire. - Misure dell’affresco: altezza cm. 157 (San Bernardo); cm. 170 (S. Barbara); larghezza per ambedue: cm. 75. - Iscrizione del pilastro con caratteri alti cm. 2, 5 disposti in cinque righe: DIVO BERNARDO MR PARMÆ EPO, CVIVS V TE S. BARBARÆ FESTVM DIE 4 XBRIS COLR. P. G. P. D. DE COLL' MLI NOTs ANTs MA. CRIBELLs DICÆAT SEBASTs. CRIBELLs. CVM TOTO SACEL' EX V PINCB'. ANNO MDCCXXXVIII Traduzione: A San Bernardo, molto riverito (non «martire», perché non lo fu) vescovo di Parma, la cui festa si celebra, come per S. Barbara, il 4 dicembre, Antonio Maria Crivelli, notaio del collegio milanese, dedicò - e Sebastiano Crivelli dipinse con tutta la Cappella nell’anno 1738. Questo notaio Antonio M. Crivelli (1691-1748), era figlio di Carlo Francesco, a sua volta figlio di Giovanni Ambrogio, che nell’anno 1612 aveva fatto affrescare il pilastro di sinistra. Fece affrescare la Cappella da un pittore di nome Sebastiano Crivelli, forse suo parente. AFFRESCO DELL’ARCO E DELLA VOLTA Misure dell’affresco dell’arco: m. 3,47 x cm. 65. Misure dell’affresco della volta: m. 4,03 x 1,90. Figure dell’arco partendo da sinistra: due angeli che mostrano il velo, con cui la Veronica asciugò il volto di Gesù che saliva al Calvario; un angelo con una chiave; Gesù coronato di spine; un angelo che mostra la sacra Sindone (è probabile che i rombi, che si vedono sul panno, simboleggino le bruciature della Sindone); due angeli che sollevano un manto rosso, forse per indicare che non c’è Gesù, perché è avvenuta la risurrezione. Figure affrescate sulla volta: una dozzina di angeli recanti vari simboli della passione di Gesù: una spugna in cima a una canna, una tenaglia, una croce, un cartiglio con la scritta «INRI», un flagello. Sulla base sinistra dell’affresco, seduto, c’è l’angelo della Risurrezione. 179 Doc. 51 AFFRESCHI DELLE PARETI PARETE DI SINISTRA Misure dell’affresco: m. 1,65 x h. 4,27. Descrizione dell'affresco: l’affresco si divide in due parti, una parte inferiore, che presenta un drappeggio rosso che si apre, e una parte superiore che ha al centro un ovale di cm. 70 x h. 90 (presentato nella foto), in cui S. Antonio è in ginocchio, nell’atto di riattaccare il piede sinistro a una donna, che è seduta. Attorno ai due ci sono tre donne e due uomini. PARETE DI DESTRA Misure dell’affresco: m. 1,90 x h. 4,63. Descrizione dell’affresco: più alto e più largo di quello di sinistra, si divide in tre parti. La parte media (cm. 135 x h. 90), circondata da un’ampia cornice in stile barocco, ritrae S. Antonio nell’atto di guarire, alla presenza di un vescovo, un malato che giace ai suoi piedi. Sono affrescati, inoltre, una dozzina di uomini, uno dei quali sembra che abbia le mani legate dietro la schiena. Parte più alta dell’affresco di destra: La parte più alta della parete di destra ha un rientro, in cui è affrescato lo stemma dei Crivelli. Lo stemma, che misura circa cm. 80 x 80, riproduce in grande quello presente nella parte bassa della tela del Crocifisso. Sotto lo stemma e nella stessa cornice barocca affrescata c’è una scritta: Restaurata Anno D. 1933». La Cappella fu quindi restaurata nell’Anno Domini (cioè del Signore) 1933. L’autore del restauro fu il prof. Aldo Crivelli, come si legge nella seguente dichiarazione. DICHIARAZIONE DI RESTAURO DELLA CAPPELLA da parte del prof. Aldo Crivelli (Documento conservato nell’Archivio vescovile di Lugano, nella scatola intitolata: «Ponte Tresa») «Io sottoscritto dichiaro di aver restaurato la Cappella Crivelli nella Chiesa di S. Bernardino di Ponte Tresa. «I lavori eseguiti sono i seguenti: ripulitura completa degli affreschi del sei e settecento conservando intatto lo stile e senza abusive aggiunte (pura opera di preservazione); riparazione a una vetrata; ripulitura della costruzione in marmo; rinforzati gli intelaggi delle screpolature del quadro e protezione di esso a mezzo di una tenda mobile per proteggerlo dalla polvere; revisati i tetti esterni alla Cappella e i muri che in parte, esteriormente, furono cementate». In fede. Aldo Crivelli pittore Locarno». 180 Doc. 51 Timbro: 1933 AGO 9 Annotato a mano: pagati Fr. 100. LÀSCITO DI FR. 100 PER LA CAPPELLA CRIVELLI (Lettera conservata nell’Archivio vescovile di Lugano, scatola «Ponte Tresa»). «Alla veneranda Curia di Lugano Alla Riservata rispondo quanto segue. 1° La Signora vedova Crivelli (probabilmente la madre di Aldo Crivelli) ha depositato presso codesta Curia la somma di franchi 100 (dico cento fr.), quale sua offerta per restauri da farsi alla cappella di S. Antonio in parrocchia di P. Tresa. 2° Perciò detta Somma per intanto sia trattenuta costà. E quando si faranno i lavori menzionati, allora detta Somma verrà consegnata al Parroco e a nessun altro. Tanto per norma di Codesta Curia. Con profondo ossequi. Ponte Tresa 9 9bre (9 novembre) 1932. D.mo Canonico Parroco Renelli D. Vincenzo» 2. LA CAPPELLA DELL’IMMACOLATA Misura in larghezza m. 3,80, in profondità m. 2,70, in altezza m. 5,90. La Cappella ha una balaustra in marmo senza cancello. Fino al 1977 le colonne della balaustra facevano parte della balaustra dell’Altare maggiore (Doc. 56, data 12. 4. 1977b). Nella Cappella ci sono: a. Una statua lignea dell’Immacolata (cm. 50 x h. 125, più il dragone che è sotto i suoi piedi h. cm. 36), di ignoto autore del 1700. La statua proviene dall’Oratorio dell’Immacolata della villa de Stoppani (non c’è alcun documento che lo attesti). Vedi nel Doc. 55, Catalogo Q 22, al numero 22. b. Nella Cappella dell’Immacolata c’è una lapide in pietra, fissata nella parete destra della Cappella. Vedi la foto della lapide alla fine di questo documento 51 (pag. 183) e le ipotesi di interpretazione che l’accompagnano. 3. LA CAPPELLA DEL SANTO ROSARIO Su questa Cappella così è annotato nella relazione della Visita pastorale del 27 maggio 1755, effettuata in Ponte Tresa dal Vescovo ausiliare di Como, Mons. Giovanni Battista Pellegrini, a nome del Vescovo titolare Mons. Agostino Maria Neuroni (Doc. 15,2 in questo volume): «La Cappella è dedicata alla Madre di Dio sotto il titolo del Rosario, e in essa, cioè al suo altare, fu eretta la Congregazione con lo stesso titolo. Ha una statua in una nicchia di legno, protetta da un vetro, e la cui mensa, ugualmente di cotto, ha la pietra sacra mobile. A questo altare il parroco celebra ogni prima domenica del mese e in tutte le feste della B. V. Maria, che siano di precetto, ad esecuzione del legato istituito da Annibale Perseghini fu Aurelio. 181 Doc. 51 Tutte le Cappelle sono chiuse da cancelli (balaustre) di marmo, che devono essere provvisti di porte (cancelli) di ferro o di legno». «La Congregazione del SS. Sacramento e Rosario (le due Congregazioni erano unificate, e ad esse era accorpata la Congregazione della Dottrina cristiana) aveva come divisa l’abito bianco con rocchetto rosso (Doc. 16,2 del 1. 9. 1769). Negli atti della Visita pastorale effettuata il 19 settembre 1599 da Mons. Filippo Archinti è annotato che in Ponte Tresa era eretta la Scuola del SS. Sacramento; e negli atti della Visita, effettuata dallo stesso Archinti il 20 giugno 1622, è annotato che durante la Visita fu eretta la Scuola della Dottrina cristiana. La Cappella del santo Rosario misura in larghezza m. 4,05, in profondità m. 2,65, in altezza m. 6,69. Ha una balaustra in marmo, ma è senza cancello. La Cappella contiene: - Una statua lignea della Madonna del Rosario (cm. 45 x h. 166, più la base lignea), posta in alto in una nicchia frontale, probabile opera del 1700: vedi nel Doc. 55 il Catalogo Q 22 al n. 26. - Due statue di legno, dipinte in finto marmo, di S. Gioacchino (cm. 37 x h. 145) ed Anna (cm. 40 x h. 115): vedi nel Doc. 55 il Catalogo Q 22, al n. 27. - Statua lignea di S. Bernardino da Siena (cm. 45 x h. 154), del 1900: vedi foto e descrizione tra due pagine. - Un piccolo Crocifisso in ottone, posto sul tabernacolo dell’altare: vedi nel Doc. 55 il Catalogo Q 22, al n. 29. 4. LA CAPPELLA DELLE CONFESSIONI La Cappella misura in larghezza m. 3,72, in profondità m. 2,70, in altezza m. 5,99. La Cappella è con balaustra in marmo, proveniente dalla balaustra dell’altare maggiore (Doc. 56, data 12. 4. 1977b). Nella Cappella ci sono: - Un Confessionale in legno del 1700 (cm. 147 x h. 210, profondità cm. 85), che è stato inserito, per la sua vetustà, nel Catalogo Q 22 dell’EIPC (Doc. 55, n. 30). - Affisse alle pareti della Cappella ci sono varie tele (foto e descrizione nelle pagine immediatamente seguenti). - Su due mensole lignee, fissate nelle parete destra della Cappella ci sono le statue lignee di S. Teresa del Bambino Gesù e di S. Giuseppe, ambedue del 1900 (foto e descrizioni nelle pagine immediatamente seguenti). Nell’armadio, inserito nella parete di fondo della Cappella, ci sono due stendardi in seta, dipinti ad olio, della Confraternita del S. Rosario. Il più recente dei due stendardi fu dipinto dal pittore tresiano Bernardino Giani (1823-1886), come si legge nei verbali della Confraternita alla data del 16. 6. 1850 (Doc. 42,5, pag. 140). Questo stendardo misura cm. 175 x h. 240. Nelle foto di questa pagina sono presentate le due facce dello stendardo. 182 Doc. 51 Nello stesso armadio c’è un secondo stendardo della Confraternita del santo Sacramento e del santo Rosario, dipinto e ricamato su seta, che sembra essere del 1700. Misura cm. 77 x h. 113. << Nella foto le due facce dello stendardo L’immagine della Madonna del Rosario, che regge il Bambino Gesù, è stupenda, a mio avviso più bella e più fine dell’immagine dipinta sull’altro stendardo da Bernardino Giani. Nello stesso armadio c’è una croce, alta cm. 228 e larga cm. 110 (con il Crocifisso che misura cm 56 x h. 64), di buona fattura. La croce era usata dalla Confraternita durante le processioni solenni effettuate in paese. È bella come la croce che oggi si trova sull’altare grande barocco della Chiesa. Le due croci, ambedue del 1700, non sono presentate in foto in questo volume. REPERTORIO DI ALTRI BENI ESISTENTI NELLE CAPPELLE UNA LAPIDE MEDIOEVALE Lapide medioevale, infissa nella parte destra della Cappella dell’Immacolata, già citata in questo Documento, nel Doc. 2 di pag. 11 e nel paragrafo precedente sulla Cappella dell’Immacolata, a pag. 181. I quattro pesci, inscritti nell’ovale a sbalzo, suggeriscono l’appartenenza di questa lapide a qualche famiglia patrizia dedita alla pesca o al commercio ittico. Pesce persico, e quindi famiglia Perseghini? Ne dubito, perché la lapide è stata manipolata: il trattino dell’«H» è stato aggiunto dopo. E se lo stemma medioevale fosse l’antico stemma di Ponte Tresa? L’ipotesi è suggestiva. La lapide, che misura cm. 61 x h. 79, è stata inserita nel Catalogo Q 22 dell’EIPC di Lugano Campagna (Doc. 55, n. 23). UNA VASCA PER IL BATTESIMO DEI BAMBINI? In un ripostiglio della Chiesa si conserva un recipiente in pietra di cm. 71 x 45 (altezza cm. 36,5) con copertura in legno e con chiavistello (nella fotografia il recipiente è stato ripreso dall’alto). È difficile capire perché si sia voluto conservare un oggetto simile. Nella Chiesa di Viconago (Varese) ce n’è uno simile di cm. 54 x 46, con chiavistello, che viene presentato come una «prima rudimentale vasca per il battesimo dei bambini» (Prof. Mario Frecchiami in «La Chiesa di S. Antonio abate in Viconago», in «Calandari do ra famiglia Bosina par or 1984, La Tipografica Varese 1983, pag. 59). 183 Doc. 51 NUOVE STATUE MESSE IN CHIESA NEL 1900 Misure della statua di S. Bernardino da Siena: cm. 44 (alla base) x h. 154. La statua fu inaugurata nel 1930: vedi la documentazione nel Doc. 54,2 «Nuova statua di S. Bernardino». Misure della statua di S. Giuseppe: cm. cm. 53 (alla base) x h. 150. È stata messa in Chiesa attorno al 1925. Misure della statua di S. Teresa del bambino Gesù: cm. 40 (alla base) x h. 122. La statua fu inaugurata nel 1925 (Doc. 54,1). Prima del 1972 le tre statue erano collocate altrove (vedi la foto del Doc. 56,2, pag. 202). TELE DELLA CAPPELLA DELLE CONFESSIONI Tela dell’Ecce Homo. Misura cm. 70 x h. 100. È attribuita al pittore tresiano Bernardino Giani (18231886). Tela del Transito di san Giuseppe. Misura cm. 160 x h. 80. È attribuita al pittore tresiano Bernardino Giani (1823 – 1886). Si trovava sulla parte di fronte al letto di Ermenegildo Rossi, pronipote di Bernardino Giani e insegnante di disegno nella scuola di Curio dal 1856 al 1903. Il Rossi assicurava alla figlia Massimilla che la tela fosse del suo illustre prozio. Dopo la morte di Massimilla Rossi, avvenuta nel 1941, le due tele furono donate alla Chiesa di Ponte Tresa. TAVOLA DI S. NICOLAO DE LA FLÜE dipinta nel 1944 da Andrea Ender (1879-1954) e da lui donata alla Chiesa (vedi l’Indice dei luoghi, al paragrafo: «Beni culturali», pag. 253). Misura cm. 47 x h. 53, più la cornice larga cm 7. Ender Andrea nacque in Ruvigliana l’8. 5. 1879 da Francesco e da Bignasca Santina da Sonvico. Studiò disegno presso l’Accademia albertina di Torino. Fu disegnatore tecnico presso lo studio dell’architetto milanese Augusto Guidini, poi nel 1902 fu insegnante nella scuola serale di disegno di P. Tresa, e infine fondatore dell’impresa di costruzioni Ender-Canonica. Nel 1903 sposò Pellegrini Ida di Luigi, da Ponte Tresa. Morì nel 1954 a Castagnola. 184 Doc. 52 Documento 52 _______________________________________________________________________________ LA SACRESTIA E GLI ARREDI _______________________________________________________________________________ Nota. L’attuale Sacrestia è recente rispetto agli altri corpi della Chiesa. Su questo argomento vedi la voce «Sacrestia» nell’Indice dei luoghi, alla fine di questo volume, pag. 251. LA SACRESTIA La Sacrestia fu costruita alla fine 1700 (negli atti della Visita pastorale del 1769 se ne annota la mancanza, che è invece registrata negli atti della Visita del 1779). È costituita da due corpi. Il corpo maggiore, costituente la Sacrestia vera e propria, è largo m. 5,36 e profonda m. 4,17. Il corpo aggiunto a sinistra, usato come ripostiglio, misura in larghezza m. 1,90 e in profondità m. 2,30. Ha una porta su via S. Bernardino, che in un progetto futuro potrebbe essere trasformata in un’uscita di sicurezza per la Chiesa. La Sacrestia ha, situato di fronte all’ingresso, un armadione a buffet, costituito da una cassapanca con tiretti e da un sopralzo con quattro vani con porte, aventi al centro un tabernacolo con fastigio, che misura cm. 65 x h. 105, e con una porta con intarsio di un’aquila bicipite. Sull’armadione ci sono due statue in legno e stucco di San Domenico e di S. Caterina da Siena, del 1700, alte cm. 125. L’armadione è opera del 1700. In questo armadio e in altri due aggiuntigli nel 1900 ci sono gli arredi, che vengono descritti nella pagina seguente, alla voce: «Gli Arredi sacri». OPERE PRESENTI NELLA SACRESTIA descritte anche nel Doc. 55, che contiene il Catalogo Q 22, fatto dall’EIPC (Ente intercomunale della protezione civile) di Lugano Campagna: Crocifisso in legno, situato di fronte all’ingresso, sull’armadione su descritto: - Misure della croce: cm. 75 x h. 200; del Crocifisso cm. 50 x h. 60. - Età probabile dell’opera: 1700. S. Domenico di Guzman, statua in legno e stucco , situata sulla sponda alta sinistra dell’armadione su descritto: - Misure della statua: cm. 51 x h. 128. - Età probabile dell'opera: 1600-1700. S. Caterina da Siena, statua in legno e stucco, situata sulla sponda destra alta dell’armadione su descritto: - Misure della statua: cm. 51 x h. 128. - Età probabile dell’opera: 1600-1700. S. Bernardino da Siena, statua in legno e stucco colorato, situata su un piedistallo fissato al muro della parete sinistra. - Misure della statua: cm. 50 (alla base) x h. 175. - Età probabile dell’opera: 1600. Foto dell’antica statua del Santo>> 185 Doc. 52 - Descrizione: Il volto del santo, scolpito in modo grezzo, primitivo, ha un’espressione arguta e innocente nello stesso tempo; la mano sinistra è poggiata sul petto, la destra è tesa con il pollice e l’indice che si chiudono nell’atto di chi sta spiegando qualcosa a qualcuno. Due angeli in legno Negli atti della Visita pastorale, effettuata in Ponte Tresa il 19 settembre 1599 dal Vescovo di Como Mons. Filippo Archinti, è annotata la presenza di «due angeli di legno dorato» (Doc. 7,2 in questo volume). Vedi la fotografia e le misure dei due angeli tra due pagine. Tela con Madonna del Sassoferrato. Copia ad olio. Misure: cm. 70 x h. 90. Crocifisso processionale in legno, situato nel deposito della cera. - Misure della croce: cm. 68 x h. 210; di Gesù crocifisso: cm. 42 x h. 46. - Età probabile dell’opera: 1700. - Descrizione: le braccia e l’alzata della croce finiscono a freccia; sull’alzata è fisso un cartiglio, su cui è scritto: «IN (sopra) RI (sotto)». Le quattro braccia della croce sono collegate al centro da un rombo di legno, su cui è dipinta una raggiera. Croce per Via Crucis, tutta in legno, situata nel deposito della cera. - Misure della Cristo: cm. 40 x h. 50. - Età probabile dell’opera: 1700. - Descrizione: sulla croce non c’è Gesù crocifisso, ma gli strumenti della sua passione. Croce processionale di rame bianco, con anima di legno. Si usa ancora durante le processioni e nei cortei funebri (vedi la fotografia del verso A e del verso B di questa croce all’inizio della pagina seguente. Misure della croce: cm. 44 x h. 77. Periodo: 1700. Descrizione dell’opera: sul retro della croce c’è una splendida immagine di Maria con il Bambino in braccio (stata riportata anche a pag. 7). GLI ARREDI SACRI Vedi su questo argomento il Doc. 55, catalogo Q, dal numero 78 al n. 87, più il Nota bene sugli arredi sacri (pag. 200). Vedi soprattutto l’inventario degli antichi arredi sacri, fatto in occasione della Visita pastorale dell’8 giugno 1799 (Documento 18, 4, pag. 66). RELIQUIARI Nel prossimo Doc. 53 di questo volume sono riportati i dettagli dei temi interessanti i Reliquiari, e precisamente: -Le reliquie poste nella mensa dell’Altare maggiore nel giorno della sua consacrazione per mano di Mons. Eugenio Corecco, vescovo di Lugano. - L’elenco delle Reliquie conservate in Chiesa prima del 1755. - L’elenco delle Reliquie redatto dopo il 1755. L’elenco si trova in Sacrestia in un quadro di cm. 20 x 20, con cornice di cm. 5. Il quadro si trova nell’armadio delle Reliquie, vicino alla finestra. - La documentazione sulle Reliquie esistente in Sacrestia. - L’elenco delle Reliquie registrate ma mancanti, cioè andate perdute. - L’elenco dei Reliquiari, quasi tutti del 1700. Nel Doc. 53,2 ci sono, oltre alle misure dei reliquiari, anche alcune foto (pagg. 190 e 192). 186 Doc. 52 ALTRE OPERE PRESENTI IN SACRESTIA Croce processionale del 1700 (44 x h. 70) , in rame sbalzato su anima in legno. Si usa ancora per le processioni e per le funzioni funebri. È un’opera del 1700. La prima foto presenta la croce nella facciata A; la seconda foto presenta un particolare della facciata B della stessa croce: l’immagine rappresentata è quella della Madonna del Rosario, che sostiene con la sinistra il Bambino ed ha nella mano destra il santo Rosario. A sinistra una lampada del 1600-1700, che veniva utilizzata per accendere una luce ad olio davanti al SS. Sacramento (Doc. 55, n. 53 del Catalogo Q 22). Misure: 28 x h. 34. A destra un vaso, probabilmente del 1700, che è conservato in quattro pezzi (Doc. 55, n. 77 del catalogo Q 22). Misure: 18 (ai bracci) x h. 20. A sinistra due incensieri del primo Novecento (Doc. 55, n. 75 del catalogo Q 22). A destra una pisside e una navetta per contenere l’incenso (Doc. 55, n. 66 del catalogo Q 22). A sinistra tre candelieri di varia misura in rame argentato. Sono tre esemplari di una dozzina di candelieri dello stesso tipo, tutti del 1700 (Doc. 55, n. 70 del catalogo Q 22). Nella foto a destra un Ostensorio per l’esposizione del SS. Sacramento. Misura cm 26 (raggiera) x h. 53, ed è del 1700-1800 (vedi Doc. 55, Catalogo Q 22, n. 60). 187 Doc. 52 Putto alato in legno di cm. 45 x h. 55. Esiste in due pezzi. L’esistenza di questi due putti di «legno dorato» è registrata nella relazione della Visita pastorale del 19. 9. 1599 (Doc. 7,2, pag. 22). Nel Catalogo EIPC è registrato con il n. 49. Angelo che, con la destra alzata, fa da candelabro. Esiste in due pezzi di legno e stucco, alti cm. 73. Nel su citato catalogo è registrato con il n. 50. In un armadio della sacrestia c’è un gran numero di paramenti sacri, descritti nell’inventario fatto in occasione della Visita pastorale dell’8. 6. 1779 (vedi in questo volume il Doc. 18,4 di pag. 66). A questo elenco si devono aggiungere alcuni paramenti del 1800 e del 1900. Misure della cassa - panca piccola: cm. 160 x h. 165; il sedile misura cm. 160 x 35. Misure della cassa - panca grande: cm. 285 x h. 113; il sedile misura cm. 285 x 35. La panca forse più interessante esistente in Chiesa è quella presentata in questa fotografia. È in perfetto stile barocco e misura in totale cm. 187 x h. 98. Il sedile misura cm. 168 x 27. La panca fu parzialmente restaurata in occasione di un matrimonio celebrato nell’agosto del 2000, e in tale occasione fu messa in Chiesa nella posizione presentata in questa fotografia. 188 Doc. 53 Documento 53 _______________________________________________________________________________ RELIQUIE, RELIQUIARI E CARTEGLORIE _______________________________________________________________________________ Nota. Questo documento attesta quanto fosse diffusa la venerazione delle Reliquie dei Santi alla fine del 1700 e nel 1800. La quasi totalità delle Reliquie conservate nella Chiesa di Ponte Tresa e descritte in questo documento risale, infatti, a questo periodo. Nella sua aridità espositiva questo elenco attesta il clima religioso e la pietà popolare di un tempo non lontano dal nostro. LE RELIQUIE DELL’ALTARE MAGGIORE Al centro della mensa dell’Altare Maggiore, consacrato il 16 marzo 1987 da Mons. Eugenio Corecco, vescovo di Lugano, furono messe le reliquie di S. Bernardino da Siena, S. Eutiche vescovo di Como, S. Antonio di Padova, S. Nicolao de la Flüe e del beato Pietro Berno martire, ticinese. Vedi tra due pagine la documentazione su queste Reliquie nell’Attestato n. 1. RELIQUIE CONSERVATE IN CHIESA NEL 1755 Negli atti della Visita pastorale effettuata in Ponte Tresa il 27 maggio 1755 sono citate solo queste Reliquie: Una Reliquia del Legno della S. Croce; Un Capello et un pezetto (sic) del Sacro velo della S.ma Vergine; Una Reliquia di S. Anna; Una reliquia di S. Giuseppe; Una Reliquia di S. Bernardino; Una Reliquia di . Antonio da Padova. ELENCO DELLE RELIQUIE REDATTO DOPO IL 1755 L’elenco è riportato in un quadro con cornice di legno non lavorato, che si trova nel piano alto dell’armadio dei Reliquiari e misura senza cornice cm. 20 x 20, più la cornice larga cm. 0,5. L’elenco delle Reliquie viene qui trascritto nello stesso ordine presente nel quadro. «RELIQIAE AUTENTICAE SANCTORUM - QUAE REPERIUNTUR - IN HAC ECCLESIA PARROCCH. - S. BERNARDINI s. TIT.is («Reliquie autenticate dei Santi, - che si trovano - in questa Chiesa parrocchiale - di S. Bernardino, santo titolare): Ex LIGNO CRUCIS; Ex ossibus S. Firmi Martyris; Unus ex capillis B. V. Mariae; S. Felicis; Ex velo ejusdem B. V. Mariae; S. Fortunati; Ex veste S. Bernardini; S. Reparati; Ex pallio S. JOSEPH Sponsi M. V.; S. Innocentii; Ex ossibus brachii S. Annae Mat. M. V.; S. Martialis; Ex veste S. Antonii Patavini; De veste purp.ra S. Caroli Bor.; Ex ossibus S. Celsi Martyris ; De tela aspers~. sang: S. Philipi N.; Ex ossibus S. Barnabae Ap., De subsuto vestis S. Andreae Av.; Ex ossibus S. Thomae Ap.; Ex ossibbus S. Joseph a Cupertino; Ex abitu S. Seraphini a Monte Granario». 189 Doc. 53 ELENCO DEI RELIQUIARI DELLA CHIESA Questi Reliquiari vengono posti sull’altare nei giorni di festa. Sono del 1700 e sono formati da una lamina di rame lavorata su un’armatura di legno. Le misure qui trascritte prescindono dalle basi dei reliquiari, che sono completamente in legno. I santi citati corrispondono alle reliquie citate nell’elenco precedente. QUATTRO RELIQUIARI GRANDI (cm. 44 x h. 75): Reliquiario n. 1: S. Innocente Martire: l’osso del santo martire è uscito fuori dal nastro che lo bloccava. Reliquiario n. 2: S. Felice Martire: scheggia d’osso, alta cm. 6, in posizione verticale. Reliquiario n. 3: S. Fortunato Martire: il reliquiario è stato manomesso, e la reliquia non c’è più. Reliquiario n. 4: S. Marziale Martire: un osso alto cm 6, in posizione verticale. QUATTRO RELIQUIARI MEDI (cm. 24 x h. 48): Reliquiario n. 1: probabilmente S. Fermo Martire; Reliquiario n. 2: S. Reparato Martire; Reliquiario n. 3: S. Celso Martire; Reliquiario n. 4: S. Coronato Martire. DUE RELIQUIARI PICCOLI, di cm. 16 x h. 40: Reliquiario n. 1. Contiene quattro reliquie: di S. Filippo Neri, S. Carlo Borromeo, S. Serafino, S. Giuseppe. Sotto la base in legno è stato annotato «Dono dell’Avvocato Crivello (sic) alla Cappella di S. Antonio, 1788». Reliquiario n. 2: Contiene quattro reliquie: di S. Giuseppe da Copertino, S. Barnaba Apostolo e altri due santi i cui nomi sono illegibili. Sotto la base in legno è stato annotato: «Dono dell'Avvocato Crivelli alla Cappella di S. Antonio», senza data. RELIQUIARI DI VARIE MISURE Sono del 1700, in stile barocco, in lamina di rame lavorata su un’armatura di legno. Le misure qui riportate prescindono dalle basi dei reliquari. Reliquiario della S. Croce in rame. La croce misura cm. 25 x h. 40, l’abitacolo delle reliquie cm. 3 x h. 4,5. La reliquia della S. Croce, che consiste in due filamenti di legno, misura mm. 7 x 7. Reliquiario di S. Bernardino da Siena, cm. l5 x h. 35. La reliquia contiene un pezzo della tunica del Santo. Piccolo Ostensorio a raggiera, cm. 13 x h. 29. Il piccolo Ostensorio contiene due reliquie: 1. dal Velo della Beatissima Vergine Maria; 2. dai capelli della Beata Maria Vergine. Piccolo Ostensorio in rame, cm. 11 x h. 23, contenente sette reliquie: di S. Gaetano, Santa Franca, S. Andrea Avellino, S. Carlo Borromeo, Velo della tunica della B. M. V., due reliquie con nomi indecifrabili. Queste reliquie fanno da corona alla reliquia di S. Abbondio, che è al centro. Piccola teca in forma ovale, di cm. 8 x h. 20. La teca è circondata da 16 vetrini bianchi della misura di un pisello: cinque di questi vetrini formano una piccola croce, mentre gli altri adornano la base del reliquiario, che contiene le reliquie di S. Giuseppe, S. Venanzio martire, S. Francesco di Sales, S. 190 Doc. 53 Carlo Borromeo, S. Francesco Saverio, S. Francesco d’Assisi, beata Vergine Francesca. Una teca ovale in rame dozzinale di colore giallo, di cm. 8 x h. 10. La teca contiene 13 piccole reliquie, le cui iscrizioni sono illegibili. Le reliquie non sono sigillate. Due medaglioni di cm. 2,5 x h. 3 ciascuno, contenenti: 1. Ossa di un braccio di S. Anna, Madre della Beata Vergine; 2. Dal pallio, cioè dal mantello di S. Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria. DOCUMENTAZIONE SULLE RELIQUIE Attestato n. 1. Attestato della Curia di Lugano, datato 16 Marzo 1987 e firmato dal Cancelliere Don Giuseppe Bonanomi, sulle reliquie poste nella pietra sacra dell’Altare Maggiore durante la consacrazione del nuovo altare, fatta dal Vescovo Mons. Eugenio Corecco. Sono di S. Bernardino da Siena, S. Eutiche vescovo di Como, S. Antonio da Padova, S. Nicolao de la Flüe eremita e del Beato Pietro Berno martire. Attestato n. 2. Fotografia del quadro contenente l’elenco delle Reliquie conservate nel 1700 nella Chiesa di S. Bernardino. Il quadro fu messo in una cornice di legno ed era probabilmente appeso in Sacrestia. Attestato n. 3. Attestato sulle Reliquie dei Santi Martiri: Innocente, Felice, Fortunato, Fermo, Riparato, Marziale, Celso e Coronato. Autenticazione data il 29 Aprile 1760 in Roma da Fr. Nicola Angelo Maria Landini, Prefetto del Sacro Palazzo Apostolico. Ricognizione del Vicario Generale di Como in data 22 Ottobre 1770. Ricognizione del 18 Marzo 1896 durante la Visita pastorale in Ponte Tresa. Attestato n. 4. Attestato sulla Reliquia del Mantello di S. Giuseppe, Sposo della B. V. Maria; sugli arredi (de opibus) dei Santi Apostoli Tommaso e Barnaba; sulla Veste Purpurea di S. Carlo Borromeo Vescovo e Cardinale; sulla Tela intinta nel Sangue di S. Filippo Neri; sulla Veste interna (de subsuto) di S. Andrea Avellino; sugli arredi (de opibus) di S. Giuseppe da Copertino; sull’Abito di S. Serafino da Montegranaro, cappuccino. Autenticazione data 29 Aprile 1770 in Roma da fr. Nicola Angelo Maria Landini, Prefetto del Sacro Palazzo Apostolico. Ricognizione del Vicario Generale di Como in data 19 Agosto 1788. Ricognizione fatta durante la Visita pastorale effettuata in Ponte Tresa il 18 Marzo 1896. Attestato n. 5 su due filamenti del legno della SS. Croce. Autenticazione data il 2 Luglio 1741 dal Vescovo di Como. Ricognizione dell’8 Maggio 1748 durante la Visita pastorale di Sessa. Ricognizione del 18 Marzo 1896 durante la Visita pastorale in Ponte Tresa. Attestato n. 6 su una seconda autenticazione della Reliquia della SS. Croce. È probabile che si riferisca ad una seconda reliquia ora non più esistente. Autenticazione data il 21 Aprile 1779 da Mons. Vincenzo Malvezzi, Arcivescovo di Bologna. Ricognizione del 18 Marzo 1896 durante la Visita pastorale in Ponte Tresa. Attestato n. 7. Attestato sulla Reliquia della tunica di S. Bernardino da Siena. Autenticazione data in Roma il 14 Gennaio 1729 da Mons. Basilio Matranga, Arcivescovo di Achridensis, deputato dalla S. Sede per il rito greco. Ricognizione fatta il 18 Ottobre 1747 dal Vicario Generale della Diocesi di Como. Attestato n. 8. Attestato sulla Reliquia dal Velo della B. V. Maria. Autenticazione data il 3 Gennaio 1741 da Mons. Maffeo Nicola Farsetto, Arcivescovo di Ravenna. Approvazione data il 28 Settembre 1747 dal Vicario generale della Diocesi di Como. Ricognizione del 18 Marzo 1896 durante la Visita pastorale in Ponte Tresa. Attestato n. 9. Attestazione sulla Reliquia dai capelli della B. V. Maria, Madre di Dio. L’autenticazione data il 19 Giugno 1716 in Roma da Mons. Tommaso Giuseppe de Montibus, Arcivescovo di Seleucia. Ricognizione del 10 Aprile 1750 da parte della Curia di Como. Ricognizione del 18 Marzo 1896 durante la Visita pastorale in Ponte Tresa. Attestato n. 10 sulla reliquia delle Ossa del braccio di S. Anna, la Madre della B. V. Maria. Autenticazione data il 9 Novembre 1739 in Ilcino da Mons. Bernardino Ciani, Vescovo di Monte Ilcino. Ricognizione del Vicario generale della diocesi di Como in data 14 Ottobre 1750. Ricognizione del 18 Marzo 1896 durante la Visita pastorale in Ponte Tresa. 191 Doc. 53 DOCUMENTAZIONE su Reliquie non più esistenti nella Sacrestia: Attestato n. 11. Attestato sulla Reliquia delle ossa di S. Bernardino da Siena. Autenticazione data il 20 Novembre 1725 dal Cardinale Girolamo, Vescovo di Verona. Ricognizione del Vescovo di Verona datata 1 Marzo 1938. Timbro della Curia Vescovile di Lugano senza data. Attestato n. 12. Attestato sulla Reliquia delle ossa di S. Nicolao de la Flüe. Certificazione rilasciata il 21 Settembre 1948 dal parroco di Sachseln, da autenticare dal Vescovo del luogo. Attestato n. 13. Attestato sulla Reliquia della tunica di S. Antonio da Padova. Autenticazione data il 19 Gennaio 1750 da fra Giuseppe Lancillotto, vescovo di Insula (?). Ricognizione e approvazione data il 10 Aprile 1750 dal Vicario Generale della diocesi di Como. Ricognizione del 18 Marzo 1896 durante la Visita pastorale in Ponte Tresa. Attestato n. 14. Attestato sulla Reliquia dalle Ossa dei Santi martiri Prospero e Pio. Autenticazione data il 17 Settembre 1785 da Mons. Giovanni Battista Mugiasca, vescovo di Como. Ricognizione del 18 Marzo 1896 durante la Visita pastorale in Ponte Tresa. Attestato n. 15. Attestato sulla Reliquia dell’abito di S. Giuseppe da Leonessa (Rieti), cappuccino. Autenticazione data il 16 Settembre 1766 da Mons. Giovanni Battista Mugiasca, vescovo di Como. Ricognizione del 18 Marzo 1896 durante la Visita pastorale in Ponte Tresa. CARTEGLORIE in dodici pezzi Quadretti con cornici in legno ricoperte di rame arabescato, contenenti alcune preci che il Sacerdote leggeva durante la S. Messa. Queste preci erano il Gloria (donde il nome di Cartegloria), il Credo, le preghiere che si recitavano durante il Lavabo ed altre preci. In sacrestia se ne conservano dodici: n. 2 Carteglorie di cm. 44 x h. 47 (1a foto di questa pagina). n. 2 Carteglorie di cm. 35 x h. 30 (non fotografate). n. 2 Carteglorie di cm. 24 x h. 37 (2a foto di questa pagina) n. 2 Carteglorie di cm. 18 x h. 28 (non fotografate). n. 2 Carteglorie di cm. 18 x h. 21 (non fotografate). n. 2 Carteglorie di cm. 24 x h. 31 (3a foto di questa pagina). Sono le uniche completamente in ottone bianco. 192 Doc. 54 Documento 54 _______________________________________________________________________________ VARIE _______________________________________________________________________________ Nota. In questo documento sono raccolte alcune notizie che sono state presentate altrove in questo volume. Non è tuttavia un documento inutile: il documento è stato scritto per agevolare la ricerca di chi, dopo aver compulsato questo volume, non fosse riuscito a trovare ciò che cercava. Molto utile per la ricerca potrà risultare anche l’Indice dei luoghi, con particolare riferimento alla Chiesa di Ponte Tresa, che si trova in chiusura del volume. ORATORIO DELL’IMMACOLATA della villa della famiglia de Stoppani Nel libro «La Pieve di Lugano», stampato presso la Tipografia Casa Divina Provvidenza, Como 1917, Mons. Enrico Maspoli scrive a pag. 145: «Poco lungi dalla parrocchiale sorgeva un oratorio, dedicato all’Immacolata, figliale (sic) della chiesa di san Bernardino, costruito con licenza del vescovo Carafino. Con strumento 19 novembre 1665, rogato dal notaio Cesare Orello, parroco d’Arbizzo, Gerolamo Stoppani l’aveva dotato con diritti di decima in Ponte Tresa e Purasca, comprati per Lire 1'750. «Alla dotazione dell’Oratorio il dott. Nicola Stoppani, Parroco di Cugliate, aggiunse lire 2'000. Di più il Gerolamo Stoppani, con atto d’ultima volontà, vi fondò una cappellania per cinque messe settimanali, costituendo casa e giardino per il cappellano e un assegno annuo di cinquanta scudi sulla decima di Sessa e sopra le case civili possedute dal testatore in Lugano». Sull’Oratorio dell’Immacolata vedi quanto è scritto negli atti della Visita pastorale del 27 maggio 1755, effettuata in Ponte Tresa dal vescovo ausiliare di Como, Mons. Giovanni Battista Pellegrini, in nome del Vescovo titolare Mons. Agostino Maria Neuroni (Doc. 15,4 in questo volume). Vedi anche quanto è scritto negli atti della Visita pastorale del 1 settembre 1769, effettuata in Ponte Tresa dal vescovo di Como, Mons. Giovanni Battista Muggiasca (Doc. 16,3 in questo volume). L’Oratorio fu trasformato in salone della villa de Stoppani dall’avv. Leone de Stoppani nel 1865. Il fatto suscitò molte rimostranze nella popolazione. Su questo argomento e su altri riguardanti l’Oratorio dell’Immacolata vedi il Doc. 27,1 di pag. 86. STATUE DI S. TERESA DEL BAMBINO GESÙ E DI S. GIUSEPPE Foto delle due statue alla fine del Doc. 51. Nell’Archivio vescovile di Lugano, nella scatola «Ponte Tresa», c’è una lettera indirizzata il 15 luglio 1925 al Vescovo di Lugano, Mons. Aurelio Bacciarini, dal prof. Pietro Martini, che esprime il suo disappunto per la «manomissione» dell’altare dell’Immacolata, per cui «nella nicchia avremo la Statua dell’Immacolata, chiusa da vetrata, di fuori al posto della Croce, S. Teresa. E pensare che con due mensole si può collocare la statua in altro luogo…». 193 Doc. 54 In séguito a questo intervento, la statua di S. Teresa del bambino Gesù, che misura cm. 38 x h. 120, fu posta su una mensola fissata sulla parete destra della Cappella delle Confessioni. Poco dopo, su un’altra mensola, posta accanto alla prima, fu messa la statua lignea di San Giuseppe, di cm. 40 x h. 135, anch’essa scolpita a metà del 1900. Vedi foto e descrizione delle due statue a pag. 184, ultima pagina del Doc. 51. Vedi anche il Catalogo Q 22 in Doc. 55,3 di questo volume, al n. 33 bis e 33 ter. NUOVA STATUA DI S. BERNARDINO Foto della statua alla fine del Doc. 51. La statua fu messa in Chiesa nel 1930, come risulta dal seguente documento, conservato nell’Archivio vescovile di Lugano, scatola «Ponte Tresa»: «Alla Veneranda Curia di Lugano «Il sottoscritto domanda cortesemente a codesta Veneranda Curia di Lugano, la facoltà di benedire la Statua di S. Bernardino da Siena, Patrono della parrocchia di Ponte Tresa. In attesa, ringraziando / Si rafferma / D.mo Canonico Renelli D. Vincenzo / parroco. P. Tresa 28 Giugno 1930». La nuova statua di s. Bernardino, che misura cm. 45 x h. 150, fu collocata su una mensola di legno, fissata sulla parte destra della Cappella della Madonna del Rosario. Vedi foto e descrizione della statua nell’ultima pagina del Doc. 51,8, pag. 184. Vedi anche nel Doc. 55,2 Catalogo Q 22, al numero 28. N. B. Sulla vecchia statua di San Bernardino, opera del 1600-1700, vedi la foto e la descrizione nella prima pagina del Doc. 52, pag. 185. 194 Doc. 55 Documento 55 _______________________________________________________________________________ CATALOGO Q 22 DEI BENI CULTUALI DELLA CHIESA DI PONTE TRESA compilato nel 1996 dall’E. I. P. C. (Ente intercomunale della protezione civile) Lugano Campagna _______________________________________________________________________________ Nota. L’Ente intercomunale della protezione civile Lugano Campagna, con lettera del 26 agosto 1996 comunicava al Consiglio parrocchiale di Ponte Tresa che, accedendo a una sua richiesta dell’11 luglio 1996, aveva deciso di compilare un inventario dei Beni culturali della Chiesa parrocchiale di Ponte Tresa, e che il costo del lavoro era di Fr. 4 per ogni scheda. Il lavoro fotografico e di prima catalogazione fu eseguito dal Sig. Giovanni Todaro, residente in Giornico. Argomento. L’inventario è costituito da 88 schede, su ognuna delle quali, sulla parte frontale, è stata incollata una fotografia a colori del bene catalogato, e sul retro della scheda è stato espresso un giudizio su di esso (i giudizi contenuti in questo volume talvolta si discostano, per successive acquisizioni cognitive, dai giudizi espressi nel Catalogo Q 22). Una copia di questo catalogo fu consegnato al Consiglio parrocchiale nel settembre del 1996 e si trova nell’Archivio parrocchiale. Qui si riporta l’elenco delle opere in catalogo senza le fotografie corrispondenti, perché la documentazione fotografica è riportata in questo volume, dal Doc. 49 al Doc. 54, con fotografie tratte in parte da questo Catalogo. CATALOGO Q 22 DELL’E. I. P. C. Lugano Campagna (ENTE INTERCOMUNALE PROTEZIONE CIVILE LUGANO CAMPAGNA) ESTERNO DELLA CHIESA 1. Veduta esterna della Chiesa e del Campanile. 2. Portico d’ingresso. 3. Lunetta del portico con affresco di S. Bernardino, datato 1612 (Foto nel Doc. 49,2, pag. 170). INTERNO DELLA CHIESA 4. Affresco della Pietà, cm. 88 x h. 140 (foto nel Doc. 50,1, pag. 172 e nel Doc. 3,1 di pag. 12). Datazione: 1500. 5. Acquasantiera d’ingresso in marmo, cm. diametro 71 x h. 100. Datazione: 1800. 6. Acquasantiera laterale in marmo(a muro), cm. diametro 75 x h. 20. Datazione: 1800. 7. Battistero in marmo, a sinistra dell’ingresso, cm. diametro 75 x h. 105 (Foto nel Doc. 50,5, pag. 176). Datazione: 1800. Il Battistero è chiuso in una cancellata di ferro, fatta nel 1900 dal fabbro Arioli Vasco di Ponte Tresa. Sul Battistero c’è il tetto del vecchio pergamo (Doc. 50,3). 8. Tela di S. Pietro penitente, in olio, cm. 100 x h. 70, di scuola lombarda (seconda metà del 1600). Foto nel Doc. 50,5, pag. 176. 9. Tela di S. Girolamo dalmata, in olio, cm. 100 x h. 70, di scuola lombarda (seconda metà del 1600). Foto nel Doc. 50,5, pag. 176. 10. Quattordici quadri della Via Crucis, in olio, cadauna cm. 72 x h. 97, dipinte dal pittore tresiano Carlo Cocchi (1771 - 1854). Foto di uno dei quadri nel Doc. 50,4, pag. 175. 11. Cariatide di sostegno di un capitello, in stucco, cm. 70 x h. 140. Datazione. 1700. Il pezzo fotografato esiste in Chiesa in due pezzi. CAPPELLA DEL CROCIFISSO 12. Veduta della Cappella del Crocifisso, detta «dei Crivelli». 12 bis. Cancellata in ferro battuto, che chiude la balaustra di marmo. Misure: cm. 110 x h. 98. Probabile opera del 1700. 195 Doc. 55 13. Tela del Crocifisso tra Maria e S. Giovanni evangelista, in olio, cm. 155 x h. 205, di autore ignoto del 1600-1700. Foto nel Doc. 51,1, pag. 177. 14. Affresco di S. Ambrogio e di S. Caterina d’Alessandria, sul pilastro sinistro della Cappella. Misure: cm. 65 x h. 170 (S. Ambrogio) e cm. 65 x h. 175 (S. Caterina d’Alessandria). Datazione indicata sull’affresco: 1612. Foto nel Doc. 51,2, pag. 178. 15 Affresco di S. Bernardo vescovo di Parma e di S. Barbara, sul pilastro destro della Cappella. Misure: cm. 65 x h. 170 (S. Bernardo) e cm. 65 x h. 157 (S. Barbara). Datazione indicata sull’affresco: 1738 (probabilmente è la data del rifacimento dell’affresco). Foto nel Doc. 51,3, pag. 179. 16. Affresco di un miracolo di S. Antonio, che riattacca un piede a una donna, dipinto sulla parete interna sinistra della Cappella. L’intero affresco della parete misura cm. 165 x h. 427. Datazione presumibile: 1738, come per l’affresco precedente. Foto nel Doc. 51,4, pag. 180. 17. Affresco di un miracolo di S. Antonio, che guarisce un lebbroso (?), sulla parete interna destra della Cappella, cm. 190 x h. 463. Datazione presumibile: 1738, come per gli affreschi nn. 15 e 16. Foto nel Doc. 51,4, pag. 180. 18. Affresco della volta della Cappella con angeli recanti vari simboli della passione e della risurrezione di Gesù. Datazione presumibile: 1738, come per gli affreschi nn. 15, 16, 17. Foto nel Doc. 51,3, pag. 179. 19. Piccola statua in legno di S. Antonio da Padova di cm. 35 x h. 70. La statua poggia su un piccolo piedistallo di nubi lignee, che misura cm. 35 x h. 10. Datazione della statua: 1700. Foto nel Doc. 51,2, pag. 178. 20. Candeliere della Cappella Crivelli, altezza cm. 33; diametro base cm. 10; diametro coppa cm. 9. Datazione: probabilmente 1800. Il candeliere fotografato è conservato in due pezzi. CAPPELLA DELL’IMMACOLATA 21. Veduta della Cappella dell’Immacolata. 22. Statua lignea, colorata e dorata, dell’Immacolata: Immacolata h. cm. 125 + drago h. cm. 36 = totale h. cm. 161; base della statua cm. 50. La statua proviene dall’Oratorio della villa de Stoppani, ed è del 1600. Foto nel Doc. 51, 5, pag. 181. 23. Lapide in pietra, fissata nella parete destra della Cappella dell’Immacolata, cm. 61 x h. 79. La lapide presenta in rilievo un’iscrizione e, sotto l’iscrizione, uno stemma chiuso in un ovale, che misura cm. 32 x h. 38,5. L’iscrizione superiore è «S. PSG III»; nell’ovale sono effigiati quattro pesci allineati uno sull’altro, con le teste rivolte a sinistra. Datazione della lapide: attorno al 1200. Foto nel Doc. 51, 7, pag. 183. 24. Tela di Maria al Calvario tra S. Giovanni evangelista (in piedi) e Maria Maddalena (in ginocchio), cm. 110 x h. 205. La tela, che prima si trovava nella nicchia dell’abside, nel 1977 fu portata sulla parete destra della Cappella dell’Immacolata, ma nel 2000 fu riportata nella nicchia dell’abside. Datazione: 1800. È probabile opera del pittore tresiano Carlo Cocchi (1771-1854). Foto nel Doc. 50,3, pag. 174. CAPPELLA DELLA MADONNA DEL S. ROSARIO 25. Veduta della Cappella della Madonna del Rosario. 26. Statua della Madonna del Rosario, in legno colorato e dorato, cm. 45 x h. 166. La base lignea misura cm. 64 di larghezza; l’apertura della nicchia, in cui la statua è collocata, è di cm. 80. Datazione: 1600. Foto della statua nel Doc. 51,5, pag. 181. 27. Due statue, forse di S. Gioacchino e Anna, genitori di Maria secondo la tradizione cristiana. Le statue sono in legno e stucco, colorate in finto marmo. Misurano: S. Gioacchino cm. 37 x h. 145; S. Anna cm. 40 x h. 115. Datazione: 1700 ? 28. Statua di S. Bernardino da Siena, in legno colorato, cm. 45 x h. 154. La statua è collocata su un sostegno di legno fissato nel muro della parete destra della Cappella della Madonna del Rosario. Fu messa in Chiesa nel 1930 (Doc. 54,2 di pag. 194). Foto della statua nel Doc. 51,9, pag. 184. 29. Crocifisso in metallo, posto sul tabernacolo dell’altare della Madonna del Rosario. Misura cm. 19,5 x h. 50. Datazione: 1700. 196 Doc. 55 CAPPELLA DELLE CONFESSIONI 30. Confessionale in legno di noce scuro, lavorato in rilievo nelle parti di separazione e sul bordo. Misura cm. cm. 147 x h. 210, profondità cm. 85. Datazione: 1700. Foto nel Doc. 51,6, pag. 182. 31. Tela del Transito di S. Giuseppe, posta in alto sulla parete frontale della Cappella delle Confessioni. Misura cm. 160 x h. 80. È probabile che la tela sia opera del pittore tresiano Bernardino Giani (1823-1886). Vedi foto e descrizione nel Doc. 51,8, pag. 184. 32. Tavola in olio di S. Nicolao de la Flüe, appesa in alto, frontalmente, nella Cappella delle Confessioni. Misura cm. 47 x h. 53, più cornice larga cm. 7. Autore della tavola: Andrea Ender (1879-1954). Vedi Doc. 51,8 di pag. 184: foto e descrizione. 33. Tela ovale in olio dell’Ecce Homo, posta in alto, a sinistra, nella Cappella delle Confessioni. Misure: cm. 70 x h. 100, più cornice larga cm. 7. È attribuita al pittore tresiano Bernardino Giani (1823-1886). Vedi Doc. 51,8 di pag. 184: foto e descrizione. 33 bis. Statua lignea di S. Teresa del Bambino Gesù, posta su un piedistallo di legno, affisso alla parete di destra. Misure: cm. 38 x h. 120. Periodo: 1900. Fu messa in Chiesa nel 1925. Foto nel Doc. 51,9, pag. 184. 33 ter. Statua lignea di S. Giuseppe che ha in braccio Gesù bambino, collocata su un piedistallo di legno affisso alla parte di destra. Misure: cm. 40 x h. 135. Periodo: 1900. Foto nel Doc. 51,9, pag. 184. 34. Stendardo in seta con figure dipinte a olio. Presenta su un verso la Madonna del Rosario che regge il Bambino, al centro tra S. Caterina da Siena e S. Domenico di Guzman. Sull’altro verso presenta un Ostensorio del SS. mo Sacramento tra angeli e più giù, in adorazione, S. Antonio di Padova e S. Bernardino da Siena. Lo Stendardo misura cm. 175 x h. 245. Datazione: 1850. Opera di Bernardino Giani. Foto e descrizione nel Doc. 51,6, pag. 182. 35. Stendardo in seta con figure dipinte ad olio. Presenta su un verso la Vergine del Rosario, che regge il Bambino e calpesta il Serpente; sull’altro verso presenta il SS. mo Sacramento tra sette teste di angeli. Datazione: 1700. Foto nel Doc. 51,7, pag. 183. 36. Crocifisso in legno con applicazioni in metallo arabescato e dorato. Misura cm. h. 240. Era il crocifisso, che la Confraternita portava in processione. Datazione: 1700. Foto nel Doc. 51,7, pag. 183. PRESBITERIO 37. Due fotografie: il presbiterio visto dalla navata, e il nuovo altare (Doc. 50,3 di pag. 174), consacrato dal Vescovo di Lugano, Mons. Eugenio Corecco, il 16 marzo 1987. 38. Altare barocco neo-classico del 1700. Misure dell’altare: cm. 312 x h. 225. Misure della mensa: altezza dal suolo cm. h. 101; larghezza 219; profondità 71. Foto nel Doc. 50,3, pag. 174. 39. Crocifisso ligneo sovrastante l’altare neo-classico. Misure di Gesù crocifisso: cm. 65 x h. 75; della croce cm. h. 121 x 110. Datazione: 1600. 40. Due fotografie del soffitto del coro con l’affresco di S. Bernardino tra angeli nell’arcosolio della volta. Datazione: 1800. Foto nel Doc. in Doc. 50,4, pag. 175. 41 Affresco ovale sul lato sinistro del coro, raffigurante gli evangelisti Matteo e Luca. Misure: cm. 110 x h. 180. Datazione: 1800. 42. Affresco ovale sul lato destro del coro, raffigurante gli evangelisti Giovanni e Marco. Misure: cm. h. 110 x h. 180. Datazione: 1800. Foto nel Doc. 50,4, pag. 174. 43. Candeliere in metallo argentato dell’altare maggiore. Misure: cm. 22 alla base x h. 72. Datazione: 1700. Il candeliere della foto si trova in quattro pezzi. 44. Candeliere per altare, in metallo dorato, con figure di santi applicate, anch’esse in metallo. Misure: cm. h. 17 x diametro coppa cm. 17. Datazione: 1900. Il Candeliere della foto si trova in due pezzi. 45. Panca e inginocchiatoio, situati nel Coro. Misure della panca: cm. 160 x h. 153. Datazione: 1700. La panca della foto si trova nel Coro in tre pezzi. Foto nel Doc. 52, 12, pag. 188. SACRESTIA 46. Armadione della Sacrestia a buffet, con sportelli e cassettoni, in noce lavorato con fregi. Misure cm. 297 x h. 220, profondità cm. 50 + 50. Datazione: 1700. Foto nel Doc. 52,1, pag. 185. 197 Doc. 55 47. Statue di S. Domenico di Guzman e di S. Caterina da Siena, in legno e stucco colorato. Misure uguali per le due le statue: cm. 51 x h. 125. Collocazione delle due statue: sull’armadione della Sacrestia. Datazione: 1700? Osservazioni: da restaurare. Foto nel Doc. 52,1, pag. 185. 48. Statua di S. Bernardino da Siena, in legno e stucco colorato, poggiata su un sostegno infisso nella parete sinistra della Sacrestia. Misure: cm. 50 alla base x h. 175. Datazione: 1600-1700. Foto nel Doc. 52,1, pag. 185. 49. Putto alato in legno colorato, con ali indorate, situato accanto alla statua di S. Bernardino (n. 48). Misure del putto: cm. h. 55, apertura alare cm. 45. Esiste in due pezzi. Datazione: 1500. Foto e descrizione nel Doc. 52,4 di pag. 188. Da restaurare. 50. Statua in legno e stucco colorato, raffigurante un angelo - candeliere. Misure: cm. 25 alla base x h. 73. Collocazione: in un armadio della Sacrestia. Datazione: 1600. Osservazioni: da restaurare. La statua si trova in due pezzi. Foto nel Doc. 52,4, pag. 188. 51. Crocifisso in legno su croce in legno, usato per processioni. Misure della croce: cm. 68 x h. 165. Datazione: 1600. Osservazioni: da restaurare. 52. Crocifisso in legno dipinto (sull’armadione della sacrestia). Misure della croce: cm. h. 200; del crocifisso: cm. h. 60. Datazione: 1600. Osservazioni: da restaurare. 53. Lampada in metallo argentato, lavorato in rilievo. Misure: altezza cm. h. 34; diametro coppa cm. 23. Probabilmente era usata come lampada del SS. mo Sacramento. Mancano gli accessori per appenderla. Collocazione: nell’armadio del retro Sacrestia. Datazione: 1600. Osservazioni: da restaurare. Foto nel Doc. 52,3, pag. 187. 54. Reliquiario in lamina di metallo argentato su supporto di legno. Il reliquiario fotografato contiene le reliquie dei santi Innocente, Felice, Fortunato, Marziale. Collocazione: nell’armadio della Sacrestia. Datazione: 1700. Il Reliquiario fotografato si trova in quattro pezzi. 55. Reliquiario in lamina di metallo argentato su supporto di legno. Il reliquiario fotografato contiene le reliquie dei santi Fermo, Reparato, Celso, Coronato. Misure del reliquiario: cm. 24 x h. 48. Collocazione: nell’armadio della Sacrestia. Datazione. 1700. Il Reliquiario fotografato si trova in quattro pezzi. 56. Reliquiario in lamina di metallo argentato su supporto di legno. Il reliquiario fotografato contiene le reliquie dei santi Filippo, Carlo Borromeo, Serafino, Giuseppe da Copertino. Misure: cm. 16 x h. 40. Collocazione: nell’armadio della Sacrestia. Datazione: 1700. 57. Reliquiario in lamina di metallo argentato su supporto di legno. Il reliquiario fotografato contiene le reliquie di S. Bernardino da Siena. Misure: cm. 15 x h. 35. Collocazione: in un armadio della Sacrestia. Datazione: 1700. 58. Tre reliquiari in metallo, posti, come tutti gli altri, in un armadio della Sacrestia. a. Velo e capelli della B. Maria Vergine. Misure del Reliquiario: cm. 13 x h. 19. Datazione: 1700. b. Santi Gaetano, Franca, Andrea Avellino, Carlo Borromeo, Velo e tunica della Vergine; x e S. Giovanni. Misure del reliquiario: cm. 11 x h. 23. Datazione: 1700 1800. c. Vari santi: Giuseppe, Venanzio, Francesco di Sales, Carlo Borromeo, Francesco Saverio, Francesco d’Assisi, beata Francesca (?). Misure del Reliquiario: cm. 8 x h. 20. Datazione: 1900. 59. Reliquiario in forma di croce, in metallo argentato, contenente una reliquia della croce di Gesù. Misure: cm. h. 25 x h. 40. Collocazione: in un armadio della Sacrestia. Datazione: 1700. 60. Ostensorio in metallo dorato, con motivi floreali, spighe e uva alla base della raggiera, e con pietre colorate corrispondenti alla raggiera. Misure: cm. 26 x h. 53. Collocazione: in un armadio della Sacrestia. Datazione: 1700. Foto nel Doc. 52,3, pag. 187. 61. Ostensorio con base in metallo argentato, nucleo e raggi dorati, testine di putti argentati in cerchio, in corrispondenza della raggiera. Misure: cm. 27 x h. 53. Collocazione: in un armadio della Sacrestia. Datazione: 1800 - 1900. 62. Ostensorio in metallo dorato, con base argentata. Misure: cm. 21 x h. 42,5. Collocazione: in un armadio della Sacrestia. Datazione: 1800. 63. Calice in metallo dorato, lavorato a mano. Base elaborata, nodo e sottocoppa con elementi floreali e testine di putti. Misure: altezza cm 22,5, diametro coppa cm. 8, diametro base cm. 12. Collocazione: in un armadio della Sacrestia. Datazione incerta. 198 Doc. 55 64. Calice in argento (?), lavorato in rilievo con figure di santi e di putti. Coppa dorata. Misure: altezza cm. 23; diametro coppa cm. 9; diametro base cm. 12, 5. Collocazione: in un armadio della Sacrestia. Datazione: 1900 ? 65. Pisside e calice, in un armadio della Sacrestia: a. Pisside in metallo dorato, con incisioni sul coperchio. Misure: altezza cm. 22; diametro della coppa cm. 10,5; diametro della base cm. 11. Datazione: 1700. b. Calice in metallo dorato. Misure: altezza cm. 20; diametro della coppa cm. 8; diametro della base cm. 11,5. Datazione: 1700. 66. Pisside e navetta per l’incenso (nell’armadio della Sacrestia). Foto nel Doc. 52,3, pag. 187. a. Pisside: altezza cm. 23; diametro della coppa cm. 10; diametro della base cm. 8,15. Datazione: 1700? b. Navetta per l’incenso: cm. 14 di lunghezza x 11 di altezza. Datazione: 1700? 67. Croce astile, conservata all’ingresso della Sacrestia. Si usa ancora per le funzioni liturgiche e per l’accompagnamento funebre. Il supporto della croce, che è di legno, è rivestito di una lamina argentata. Sul retro della croce è effigiata la Madonna del Rosario su lamina argentata. Misure della croce astile. cm. 43,5 x h. 68. Datazione: 1700. Foto nel Doc. 52,3, pag. 187. 68. Crocifisso in metallo su croce in metallo argentato. La base ha piedi rotondi in puro barocco ed è lavorata con applicazione di putti. Misure del Crocifisso: cm. 33,5 x h. 77,5. Collocazione: in un armadio della Sacrestia. Datazione: 1700. 69. Due crocifissi in metallo, di diversa misura, conservati nell’armadio della Sacrestia: a. cm. 15 x h. 33,5. Datazione: 1900. b. cm. 20 x h. 44,5. Datazione: 1900. 70. Tre coppie di candelieri: in metallo argentato, lavorati in rilievo, con applicazioni di testine di putti. Collocazione: in un armadio, nel retro Sacrestia. Datazione: 1700 tedesco. Foto pag. 187. a. Candeliere cm. h. 74. Il Candeliere fotografato è conservato in due pezzi. b. Candeliere cm. h. 70. Il Candeliere fotografato è conservato in due pezzi. c. Candeliere cm. h. 65. Il Candeliere fotografato è conservato in due pezzi. 71 Candeliere in metallo argentato. Misure. cm. h. 62. Il Candeliere fotografato è conservato in quattro pezzi. Collocazione: in un armadio nel retro Sacrestia. Datazione: 1700. 72. Candeliere in metallo argentato. Misure: cm. h. 62. Collocazione: in un armadio nel retro Sacrestia. Datazione: 1700 - 1800. Il Candeliere fotografato (pag. 187) è conservato in sei pezzi. 73 Candeliere in metallo bronzato, lavorato a traforo in forma di tempietto. Misure: cm. h. 78. Collocazione: in un armadio nel retro Sacrestia. Datazione: 1900. Il Candeliere fotografato (pag. 187) è conservato in quattro pezzi. 74 Candeliere in metallo bronzato. Misure. cm. h. 42,5. Collocazione:in un armadio nel retro Sacrestia. Datazione: 1900. Il Candeliere fotografato (pag. 187) è conservato in due pezzi. 75. Due turiboli in metallo argentato, il primo lavorato a rilievo e traforo nella parte superiore. Misurano: il primo cm. h. 20; il secondo cm. h. 17. Collocazione: in Sacrestia. Datazione: 1800. Foto nel Doc. 52,3, pag. 187. 76. Candelabro a braccio per sei candele. Misure: larghezza cm. 49; altezza cm. 50. Collocazione: in un armadio della Sacrestia. Datazione: 1900. È conservato in due pezzi. 77. Vaso di metallo. Misure. larghezza ai bracci cm. 18; altezza cm. 20. Collocazione: nell’armadio del retro Sacrestia. Datazione: 1900. Il Vaso fotografato (pag. 187) è conservato in quattro pezzi. 78. Piviale bianco a fiori rossi, con bordature dorate, in seta broccato. Misure: apertura cm. 450; h. cm. 135. Collocazione: in un armadio della Sacrestia. Datazione: 1800. 79. Piviale viola con fiori gialli e bordature dorate. Misure: apertura cm. 450; h. cm. 135. Collocazione: in un armadio della Sacrestia. Datazione: 1900. Vedi foto di vari piviale ed altri paramenti sacri nel Doc. 52,4, pag. 188. 80. Piviale di seta color viola, con bordature dorate. Misure: apertura cm. 380; h. cm. 127. Collocazione: in un armadio della Sacrestia. Datazione: 1900. 81. Piviale nero in broccato di seta, con bordature argentate. Misure: apertura cm. 440; h. cm. 140. Collocazione: in un armadio della Sacrestia. Datazione: 1900. Il Piviale è conservato in tre pezzi. 82. Pianeta bianca in seta damascata, con fiori e bordature dorate. Misure: cm 73 x h. 103. Collocazione: in un armadio della Sacrestia. Datazione: 1800? 199 Doc. 55 83. Pianeta rossa con bordatura dorata. Misure: cm. 68 x h. 100. Collocazione: in un armadio della Sacrestia. Datazione: 1900. 84. Pianeta bianca con fiori e bordature dorate. Misure: cm. 73 x h. 101. Collocazione: in un armadio della Sacrestia. Datazione: 1900. 85 Dalmatica nera in broccato, con bordature dorate. Misure: apertura maniche cm. 128; h. cm. 99. Collocazione: in un armadio della Sacrestia. Datazione: 1900. 86. Dalmatica bianca con fiori e bordature dorate. Misure: apertura maniche 133; h. cm. 100. Collocazione: in un armadio della Sacrestia. Datazione: 1700 - 1800. La dalmatica fotografata (pag. 187) è conservata in due pezzi. 87. Dalmatica bianca con fiori e bordature dorate. Misure: apertura maniche cm. 128; h. cm. 70. La dalmatica fotografata (pag. 187) è conservata in due pezzi. Collocazione: in un armadio della Sacrestia. Datazione: 1700 - 1800. BENI NON PRESENTI NEL CATALOGO Q 22 88. Tela del battesimo di Gesù. Fino al 1987, anno del completamento del restauro della Chiesa parrocchiale, si trovava sulla parete del Battistero ora in disuso. La tela fu dipinta dal pittore tresiano Bernardino Giani (1823-1886) e fu restaurata nel 2001 dal Sig. Attilio Abbiati residente in Molinazzo di Monteggio. Misure della tela: cm. 92 x h. 117. 89. Tela di una Madonna col Bambino, dalla cui mano pende il Rosario, cm. 40 x h. 47, più cornice larga cm. 7. La tela è stata trovata il 16 dicembre del 2000 nella Cantoria della Chiesa, tra gli scarti della Chiesa. L’autore è ignoto. Potrebbe essere Antonio Rinaldi di Tremona (1816-1875). NOTA SUGLI ARREDI SACRI In Sacrestia ci sono, conservati in un armadio, molti altri paramenti non fotografati e non elencati in questo catalogo Q 22, e propriamente: Piviali: Bianchi 5; Neri 3; Verdi 2; Rossi 1; per un totale di 11 piviali. Casule: Bianche 4; Nere 0; verdi 2; Rosse 2; Verdi 2; per un totale di 10 Casule. Pianete: Bianche 12; Nere 4; Verdi 6; Rosse 6; Verdi 3; per un totale di 31 Pianete. Dalmatiche: Bianche 6; Nere 3; per un totale di 9 Dalmatiche. L’elenco completo degli antichi arredi sacri, conservati nella Sacrestia della Chiesa parrocchiale di Ponte Tresa, si trova in questo Volume nel Doc. 18,3 (pag. 66) alla voce «Inventario degli arredi sacri», fatto in occasione della Visita pastorale dell’8 giugno 1799. Vedi le fotografie di alcuni arredi sacri, tra cui piviali e pianete al termine del Doc. 52: «La sacrestia e gli arredi», a pag. 188. 200 Doc. 56 Documento 56 _______________________________________________________________________________ CRONISTORIA DEI LAVORI ESEGUITI NELLA CHIESA DI PONTE TRESA tra il 1963 e il maggio del 2005 _______________________________________________________________________________ Nota. Questa Cronistoria non è un duplicato della Cronistoria parrocchiale esistente nel Doc. 46 di questo volume. In quella Cronistoria sono registrati gli avvenimenti che interessano la vita parrocchiale di Ponte Tresa, a partire dal Medioevo. In questa Cronistoria, invece, sono presentati i lavori più importanti effettuati in Ponte Tresa tra il 1963 e il 2005 per la conservazione dell’edificio della Chiesa e del patrimonio parrocchiale. La sigla «Cl» posta tra parentesi prima di alcune date segnala che il documento citato si trova nei Classeurs dei lavori eseguiti in Parrocchia. CRONISTORIA DEI LAVORI 1963 - 2005 15. 11. 1963. Offerte di Fr. 2'735 raccolte per la costruzione del «monumento funebre» in onore del parroco Don Anselmo Stefanini, morto il 5 Gennaio 1963 e sepolto nel cimitero di Ponte Tresa. 03. 09. 1964. Fattura di Fr. 5'795 della ditta Vicari - Valenti di Ponte Tresa per la demolizione della vecchia Casa parrocchiale, che era addossata alla fiancata orientale della Chiesa, nella direzione della nuova Casa parrocchiale. La fattura finale fu di Fr. 5'500 (Cl. 20. 3. 1968). 03. 12 1964. Il Consiglio parrocchiale sceglie, per la costruzione della Casa parrocchiale ed opere annesse, il progetto dell’arch. Arturo Rocca di Ponte Tresa. 22. 01. 1965. La Curia vescovile di Lugano approva il progetto per la nuova Casa canonica, suggerendo di aggiungere alla casa la cantina e il ripostiglio. La lettera di approvazione è firmata dal vescovo Mons. Giuseppe Martinola. 11. 08. 1965. Il Tribunale di Lugano condanna la Parrocchia di Ponte Tresa e per essa il presidente del Consiglio parrocchiale, Giuseppe Zampini, a pagare Fr. 2'319, più gli interessi legali e le spese giudiziarie, agli architetti Alberto Finzi e Paolo Zürcher, di Lugano, ai quali il Consiglio parrocchiale, dopo aver commissionato la demolizione della vecchia casa parrocchiale e la costruzione della nuova, più autorimesse, per il costo di Fr. 150'000, aveva ritirato la commissione e affidato la costruzione della casa all’arch. Arturo Rocca. 21. 09. 1965. Agli architetti Finzi e Zürcher fu affidata la consulenza delle opere di costruzione suddette, che saranno costruite su disegno e sotto la guida dell’architetto Rocca. 25. 07. 1966 Contratto edilizio firmato tra la Parrocchia e varie ditte costruttrici. 08. 08. 1966. Contrasto finanziario tra il Consiglio parrocchiale e 1’arch. A Rocca. La liquidazione finale dell’arch. Rocca fu di Fr. 3'966 (Cl. 8. 2. 1967). 13. 02. 1968. Spese sostenute a conclusione della prima tappa dei lavori ed elenco delle ditte costruttrici. 01. 06. 1968. Fattura, della ditta Mario Ferretti di Caslano per la demolizione della vecchia Sacrestia e per la sua ricostruzione. 201 Doc. 56 03. 07. 1969. Elenco degli offerenti e delle offerte date per l’acquisto di cinque nuove campane presso la ditta Roberto Mazzola di Valduggia (Vercelli). Le campane furono fuse il 3 Luglio 1969 in Valduggia. Furono consacrate in Ponte Tresa il 21 settembre 1969 da Mons. Giuseppe Martinola, vescovo di Lugano. Vedi Doc. 46,3 alla data 1969 09 21. 01. 06. 1971. Sdoganamento di un altare in ferro verniciato, con mensa in mogano, della ditta Valmaggia di Gemonio (Varese). L’altare costò Fr. 517, più Fr. 23 per le spese di dogana. La Chiesa prima dei lavori di restauro iniziati nel 1972 (da B. Anderes, Guida d’Arte della Svizzera italiana, Ed. Trilingue, Taverne 1998, pag. 245) 06. 12. 1971. Presentazione di un progetto dell’arch. Alberto Finzi, di Lugano, per un impianto di riscaldamento per la Chiesa. 14. 05. 1972. Lettera dell’Ufficio cantonale dei monumenti storici di Bellinzona, che consiglia al Consiglio parrocchiale di Ponte Tresa di «non eliminare l’altare maggiore in stucco, di pregevole esecuzione, e di conservare le balaustre». 31. 07. 1972. Il Consiglio parrocchiale chiede al Municipio un contributo di Fr. 50'000 su una spesa complessiva di Fr. 100'000, per il rifacimento del tetto, delle facciate e delle adiacenze della Chiesa, nonché per gli impianti di riscaldamento e di illuminazione. Il Municipio propone un contributo di Fr. 10'000 e l’acquisto, per Fr. 50'000, di alcuni terreni della parrocchia ubicati nei territori di Ponte Tresa e di Pura (Cl. 7. 8. 1972). Il Consiglio parrocchiale accettò il contributo di Fr. 10'000, ma rifiutò di vendere per Fr. 50'000 i terreni, che a suo avviso valevano di più, riservandosi di venderli in seguito per altri lavori, che aveva in mente di fare (Cl. 2. 9. 1972). 05. 08. 1972. Licenza edilizia del Comune per il rifacimento del tetto della Chiesa. 05. 09. 1972. Appello del Consiglio parrocchiale alla popolazione di Ponte Tresa per l’inizio della SECONDA «TAPPA» DEI LAVORI per la Chiesa e per la casa parrocchiale. 20. 09. 1972. Il Consiglio parrocchiale notifica al Municipio che durante i lavori, effettuati nei locali sottostanti la Sacrestia là dove dovevano essere posti la cisterna ed il bruciatore per il riscaldamento, furono trovati «numerosi resti di corpi umani». Furono raccolti e portati nell’ossario del cimitero di Ponte Tresa. 202 Doc. 56 16. 10. 1972. Prima di sei fatture per un totale di Fr. 36'809, pagate alla ditta Eros Chiesa, di Agno Lugano, per la sistemazione del sotto - Sacrestia dove dovranno essere installati il deposito del gasolio e il bruciatore per il riscaldamento. Nelle su citate fatture è compresa quella dell’intonacatura a «raso - pietra» della facciata sud della Chiesa, da cui fu staccata per demolizione la vecchia casa parrocchiale. Le sei fatture del 1972 sono datate: 16 Ottobre, 17 Novembre; 5 Dicembre. Fatture del 1973: 15 Febbraio; 11 Aprile; 24 Settembre. 04. 12. 1972. Il Consiglio parrocchiale chiede all’arch. Finzi di porre una lapide con i nomi di coloro che verseranno per i restauri della Chiesa Fr. 500 e più. A lavori quasi ultimati, il Consiglio parrocchiale commissionò la lapide al marmista Sig. Carlo Cocchi di Riccardo, residente in Ponte Tresa con laboratorio d’arte funeraria a Lugano (Cl. 14. 07. 1977; 08. 10. 1977 e 23. 12. 1977). 22. 03. 1973. Preventivo dell’arch. Alberto Finzi per l’illuminazione della navata della Chiesa e della Cappella «Crivelli». Fu incaricata la Ditta Riva, che in seguito eseguì tutti i lavori di illuminazione della casa e della Chiesa, interni ed esterni. 03. 05. 1973. Impianto di riscaldamento della ditta Dübi di Herzogenbuchsee (BE). L’impianto costò Fr. 19'660 così divisi: Fr. 16'950 per bruciatore e canali. Il deumificatore costò Fr. 2'260, e la regolazione dell'impianto Fr. 450. 01. 12. 1973. Interessi di Fr. 40 da pagare all’Economato Diocesano sul mutuo concesso alla Parrocchia. 14. 05. 1974. Scasso della cassetta delle elemosine esposta nella Chiesa e furto del contenuto. 01. 12. 1974. Interessi maturati sul mutuo concesso alla Parrocchia ed ancora non pagati all’Economato Diocesano. 26. 08. 1975. Il Consiglio parrocchiale approva la costruzione di un «campo giochi per bambini» nel giardino parrocchiale, che circonda la Casa e l’Oratorio parrocchiale. Vedi 31. 3. 1976. 27. 08. 1975. Convenzione tra il Comune e la Parrocchia, che affitta al Comune per 20 anni e per Fr. 1'500 annui il campo giochi dei bambini. Alla scadenza dei 20 anni, la Convenzione si riterrà rinnovata, se nessuna delle due parti la disdetterà. 03. 09. 1975. I lavori furono appaltati dall’arch. Alberto Finzi, in nome della Parrocchia, all’arch. Charly Steiner di Pura per Fr. 18'758 per il campo giochi dei bambini. 01. 03. 1976. Fattura di Fr. 16. 579 della Ditta Spalu di Cassarate, Lugano, per la formazione dei posteggi per automobili tra la Chiesa e la Casa parrocchiale. 31. 03. 1976. Fattura di Fr. 3'300 della ditta Vinicio Bettelini di Caslano per la formazione di un tappeto verde nel campo giochi dei bambini. Vedi date 26. 8. 1975 e 00 11 2001. 13. 04. 1976. La segnaletica dei posteggi fu affidata alla ditta Bruno Valsecchi di Noranco. Costò Fr. 186 (Cl. 30. 04. 1976). 15. 04. 1976. La tracciatura dei posteggi fu fatta dalla ditta Piero Stoppani di Ponte Tresa. Costò Fr. 1'514 (Cl. 05. 02. 1977). 04. 06. 1976. Concorso per la sistemazione pittorica dell’interno e dell’esterno della Chiesa. 27. 08. 1976. Entra per la prima volta in campo il discorso della sistemazione del Campanile in contemporanea con la sistemazione della Chiesa. 203 Doc. 56 07. 09. 1976. I due suddetti lavori (sistemazione del Campanile e della Chiesa) furono eseguiti dalla ditta Felice Robbiani (capomastro), di Sessa; quelli di pittura dalla ditta Sandro Sormani di Magliaso. I lavori furono autorizzati dal Comune in data 16. 09. 1976 e cominciarono il 17. 09. 1976. La fattura finale del Robbiani fu di Fr. 40'070 (Cl. 31. 01. 1977). La fattura del Sormani fu di Fr. 28'483 (Cl. 23. 04. 1977). 15. 10. 1976. Muore il parroco don Guido Marzaro. Gli subentra, come amministratore parrocchiale, Don Martino Alberto, parroco di Magliaso, e dal 21. 1 1977, come parroco, Don Gian Paolo Patelli. 21. 01. 1977 a. Il giorno 7 febbraio inizierà, da parte della ditta di pittura Sandro Sormani di Magliaso, il tinteggio interno della Chiesa dopo la rimozione dei banchi e degli oggetti di valore, che saranno riposti (questi ultimi) nella Sacrestia. 21. 01. 1977 b. Le nuove vetrate della Chiesa. L’arch. Alberto Finzi chiede alla Ditta Santini di Besso lo smontaggio delle due vetrate esistenti nell’abside della Chiesa e la loro sostituzione con «vetri antichi legati a piombo, con fondo di bottiglia chiaro e stelline in rosso scuro». Vetri dello stesso tipo per una vetrata della Cappella «Crivelli». Inoltre «vetri stampati bianchi di 4 mm (tipo Cattedrale) e vetri tipo float di 4 mm: per la Sacrestia (un pezzo) e per il salone sotto la chiesa (due pezzi). Il costo dei vetri dell’abside della Chiesa e della Cappella Crivelli fu preventivato in Fr. 8'300 (Cl. 28. 03. 1977). Per i vecchi vetri dell’abside vedi il Doc. 46 alla data 1908 11 26. 14. 02. 1977. L’arch. Alberto Finzi dà commissione al falegname Alfredo Tarchini, di Ponte Tresa, di asportare il pulpito, fissato alla prima colonna di sinistra (lato della Sacrestia) e di dividerlo in più pezzi: il tetto del pulpito fu sistemato come copertura del battistero all’ingresso della Chiesa; quattro riquadrature della balconata dovevano rivestire la parte interna della porta laterale della Chiesa. In séguito si ordinò al Sig. Tarchini che «la parte restante in legno dovrà essere convenientemente collocata nel salone sottostante la Chiesa» (Cl. 23. 3. 1977). Di là «sono sparite». Il lavoro del Tarchini venne a costare Fr. 860 (Cl. 25. 05. 1977). 04. 03. 1977. L’Assemblea straordinaria, convocata in tale data, concesse Fr. 129'000 di crediti per il completamento della «seconda tappa» dei lavori programmati per la Chiesa e per la Casa parrocchiale. 10. 03. 1977. La ditta Ristoplan di Massagno arreda la cucina della Casa parrocchiale per Fr. 1'782 (Fattura in Cl.. 19. 04. 1997). 21. 03. 1977. Inizio della documentazione per i lavori di restauro del Campanile. 01. 04. 1977. L’Amministrazione cantonale delle contribuzioni ingiunge alla Parrocchia di pagare l’imposta per la signora Zanotti – De Maio Erminia, assunta dall’Italia ad ore per le pulizie. La Parrocchia pagò Fr. 37 (Cl. 08. 04. 1977). 04. 04. 1977. Il restauro dei banchi della Chiesa fu affidato alla Ditta Dotti di Manno. Il restauro fu ultimato il 25 aprile (Cl. 25. 04. 1977). La stessa Ditta costruì le pedane dei banchi (Cl. 12. 04. 1977). Costo di questi lavori Fr. 3'103 (Cl. 09. 05. 1977). 12. 04. 1977a. L’arch. Finzi presenta il disegno del sostegno in ferro battuto, da fissare al pavimento, per l’acquasantiera. Il lavoro in ferro battuto fu eseguito dal Sig. Antonio Soldini di Ponte Tresa. 12. 04. 1977b. Fattura di Fr. 6'580 della ditta A. Ardia di Viganello per la ristrutturazione del presbiterio (asportazione della balaustra dell’altare maggiore e sua collocazione nella Cappella 204 Doc. 56 dell’Immacolata e in quella delle Confessioni). La ditta presenta una seconda fattura di Fr. 11'100 (Cl. 16. 06. 1977). 26. 04. 1977. Fattura di Fr. 4'859 della Ditta Fratelli Campana di Biogno - Beride per lavori di pittura eseguiti nella Casa parrocchiale. 10. 05. 1977. Richiesta rivolta dal Consiglio parrocchiale all’Ente turistico malcantonese per un sussidio per l’illuminazione esterna della facciata della Chiesa e del Campanile. Si pensa che questa illuminazione rivesta un interesse turistico. 15. 06. 1977. Fattura di Fr. 28'483 del pittore Sandro Sormani di Magliaso (conferma in Cl. 28. 06. 1977). Nuovo lavoro di pittura per Fr. 911 (Cl. 07. 07. 1977). 01. 07. 1977. Il consuntivo presentato dall’arch. Finzi per le opere di restauro della Chiesa, suddiviso tra le dodici ditte che operarono, fu di Fr. 115'185, e il suo onorario di Fr. 10'500. 05. 07. 1977. Il parroco Don Gian Paolo Patelli propone il restauro degli affreschi della Chiesa. 06. 07. 1977. Il decoratore Attilio Abbiati, italiano, residente in Ponte Tresa, viene scelto per il restauro degli affreschi della Chiesa. Per questo restauro vedi questa Cronistoria a partire da 10. 04. 1978. 14. 07. 1977. Il consuntivo dei lavori presentato dal Consiglio parrocchiale fu di Fr. 129'173, e l’onorario del Finzi di Fr. 14'000. Il consuntivo per le migliorie alla Casa parrocchiale fu di Fr. 8. 720, mentre quello per il rifacimento dell’intonaco fu di Fr. 42'951 (Cl. 29. 09. 1977). Totale dei lavori eseguiti nel 1977: Fr. 180'844. 08. 10. 1977. Il marmista Carlo Cocchi (padre di Sandro), di Ponte Tresa, presenta una fattura di Fr. 1'200 per la fornitura e la posa di «due lastre in marmo» con i nomi dei benefattori della Chiesa (Cl. 04. 12. 1972). Vedi in questa Cronistoria dei lavori, alla data 04. 12. 1972. 10. 12. 1977. Fattura di Fr. 701 della ditta Giuseppe Bettelini, di Caslano, per il rifacimento con velluto delle poltrone del presbiterio. 08. 11.1977. Il Consiglio parrocchiale progetta l’intonacatura del Campanile, l’automazione del suono delle campane e 1’illuminazione esterna della Chiesa e del Campanile. 24. 01. 1978. Proseguono in Chiesa i lavori del pittore Sandro Sormani di Magliaso. 27. 01. 1978. Il sindaco G. Pfister, rispondendo ad una sollecitazione del Consiglio parrocchiale (Cl. 25. 01. 1978), scrive che «il Municipio è consapevole delle Sue responsabilità e quindi non ritiene gli vengano imposte direttive su come deve lavorare». 14. 03. 1978. Programmatore elettronico del suono delle campane, fornito dalla Ditta De Antoni (DAN) di Chiari (Brescia). Fu sdoganato il 14. 3. 1978 per Fr. 11'500. Il costo effettivo del congegno fu di Fr. 22'300. 10. 04. 1978. L’arch. Alberto Finzi, di Lugano, propone che il restauro degli affreschi della Pietà (del 1500, all’interno della Chiesa, a sinistra, nella controfacciata) e di S. Bernardino (nella lunetta del portichetto d’ingresso) sia fatto dal pittore Attilio Abbiati, figlio di Bruno. Il collaudo degli affreschi avvenne il 18. 11. 1978 (Cl. 10. 11. 1978). Il pittore fu pagato Fr. 6'154 (Cl. 09. 01. 1979). 27. 04. 1978. L’arch. A. Finzi presenta un progetto per il rifacimento del terrazzo della Casa parrocchiale. I lavori furono affidati alla Ditta Spalu di Cassarate (opere murarie e di 205 Doc. 56 impermeabilizzazione), alla ditta Ardia di Viganello (pavimentazione) ed alla ditta Tresoldi di Pregassona (opere di lattoneria). I lavori cominciarono il 22 maggio 1978 (Cl. 18. 05. 1078) e terminarono verso settembre (Cl. 07. 09. 1978). La spesa fu di Fr. 17'822 (Cl. 01. 09. 1978 d). 10. 05. 1978. Nel mese di Luglio fu fatta la revisione completa (o la sostituzione ?) delle cisterne del combustibile per la Chiesa e per la casa. La ditta incaricata fu la Manutank S. A. di Grancia (Cl. 29. 05. 1978), che al termine del lavoro emise una fattura di Fr. 12'000 (Cl. 04. 07. 1978), più Fr. 2'500 per la revisione (Cl. 01. 09. 1979). 01. 10. 1978. L’impresa di costruzioni Libero Ferretti di Ponte Tresa restaura il portico d’ingresso per Fr. 330, mentre il pittore Attilio Abbiati dà gli ultimi ritocchi all’affresco di S. Bernardino, che è nel lunotto del portico. 15. 05. 1979. Tassa di Fr. 30 da versare al Dipartimento Cantonale per la gestione del cinematografo dell’Oratorio Papa Giovanni XXIII. 22. 02 1980. La ditta Libero Ferretti presenta una serie di lavori effettuati per sistemare la sala cinematografica dell’Oratorio. I lavori di posa del pavimento in piastrelle furono subappaltati alla ditta Valli di Lugano (Cl. 29. 02. 1980). 30. 06. 1980 Consuntivi finanziari della Parrocchia presso 1’U.B.S. in Fr. 60'000. _______________________________________________________ Dal 30 Maggio 1980 al 28 Dicembre 1982 c’è un vuoto di documenti. _______________________________________________________ 28. 12. 1982. Il Consiglio parrocchiale scrive all’arch. Finzi: «Dopo tanto tempo ci risentiamo» e gli chiede se la mensa dell’altare debba essere in marmo, in legno o in che altro? Il Finzi risponde il 3 Gennaio 1983 suggerendo di convocare in loco la Commissione diocesana di arte sacra (CDAS). 10. 02. 1983. Nel Consiglio parrocchiale vengono presentate varie proposte sui banchi della Chiesa. L’arch. Finzi assicura che la riparazione fatta bene dei vecchi banchi è la migliore (Cl. 14. 02. 1983). L’opera fu affidata al falegname Francesco Zambernardi, di Caslano, Via Colombera, per Fr. 3'720, che poi diventano 6'003 con l’aggiunta dei lavori di riparazione e di verniciatura della porta maggiore e di quella laterale della Chiesa (Cl. 03. 10. 1983). 08. 02. 1985. L’arch. Finzi presenta un progetto con accluso disegno per la sistemazione definitiva del presbiterio con preventivo di Fr. 30'000 – 40'000. Dieci giorni dopo l’arch. Finzi presenta i1 dettaglio dei lavori da eseguire (Cl. 18. 02. 1985). I lavori cominciarono subito, durarono circa due anni e costarono Fr. 22'864 (Cl. 31. 12. 1987). Il presbiterio fu inaugurato il 16 marzo 1987, ore 19, 30, dal Vescovo Mons. Eugenio Corecco (Cl. 10. 03. 1987). N. B. I marmi usati per il presbiterio, forniti dalla ditta A. Ardia di Viganello, sono tutti di Arzo (Cl. 17. 02. 1987), compreso quello dell’ambone (Cl. 24. 11. 1986). Il leggio in legno di rovere ed il sostegno di ferro zincato e verniciato furono forniti dal Sig. Antonio Soldini di Ponte Tresa (Cl. 18. 12. 1986). 01. 03. 1985. Nello stesso periodo in cui fervevano i lavori per il nuovo presbiterio fu riparata l’acquasantiera e le fu messo un piede fisso in ferro battuto. L’operazione fu eseguita dalla ditta Ardia di Viganello e costò Fr. 698 (Cl. 07. 10. 1985). 08. 11. 1985. L’arch. Alberto Finzi presenta una relazione tecnica e un progetto per la costruzione di una Camera mortuaria, adiacente alla Chiesa sul lato sud. Il pavimento è in lastre di granito 206 Doc. 56 bianco bocciardato di Cresciano (Cl. 17. 11. 1980). Per un catafalco refrigerato vedi il Cl. 12. 03. 1987. Per il consuntivo dei lavori vedi in questa Cronistoria 31. 12. 1987. 00. 11. 1986. L’arch. A. Finzi progetta la chiusura del portico del Salone parrocchiale. Questo progetto in séguito fu lasciato cadere. 02. 12. 1986. Progetto definitivo dell’arch. Arturo Rocca per la sistemazione del sagrato, cioè del piazzale antistante la Chiesa, mappale n. 198 (Cl. 15. 10 1986). Il sagrato fu inaugurato sabato 19 maggio 1990, alle ore 21, dopo la processione di S. Bernardino, in occasione della festa patronale (Cl. 19. 05. 1990). Su questo argomento vedi il Doc. 49,3 «L’esterno della Chiesa», paragrafo «Il piazzale della Chiesa». Sulle spese di costruzione del piazzale vedi il vol. 4 dell’ASPT, Tema 09, paragrafo: «Il sagrato o piazzale della Chiesa», pp. 302-303. 10. 03. 1987. Consacrazione del nuovo altare. «Il Municipio, l’Architetto, le Maestranze ed il Lodevole Consiglio parrocchiale di Ponte Tresa comunicano che Lunedì 16 Marzo 1987 alle ore 19, 30 Mons. Vescovo Eugenio Corecco consacrerà la nuova mensa dell’altare della nostra Chiesa e il nuovo presbiterio» (da un avviso). Dopo la consacrazione dell’altare seguì una Cena per invitati, al ristorante Ceresio. 12. 03. 1987 b. La ditta E. Biaggini di Giubiasco presentò un preventivo di Fr. 10'769 per l’acquisto e la posa in opera di un catafalco refrigerato. Nel successivo documento 1’arch. A. Finzi corregge la spesa in Fr. 13'049 (Cl. 13. 03. 1987 c). Il Consiglio parrocchiale soprassedette a detto acquisto (Cl. 30. 03. 1987 e 06. 04 1987). 30. 03. 1987. Il Consiglio parrocchiale chiede all’U.B.S. (Unione Banche Svizzere) l’aumento del mutuo ipotecario da Fr. 24'300 a Fr. 75'000 per il pagamento della Camera mortuaria e della sistemazione del presbiterio della Chiesa. 27. 04. 1987. Ordine all’U.B.S. di pagamento per le ditte che hanno eseguito i sopracitati lavori e per l’architetto per complessivi Fr. 29'940. 22. 07. 1987. La ditta Giulio Isella di Ponte Tresa preventiva le opere di pittura della Casa parrocchiale per Fr. 2'662. L’offerta è accettata (Cl. 10. 08. 1987 a). 10. 08. 1987. L’impianto dei microfoni della Chiesa «fischia». Di chi è la colpa? Della ditta Riva, che ha posato i cavi, o del marmista Ardia, che ha posato i marmi? L’incontro di chiarificazione tra le due ditte, fissato per il 27 agosto 1987, (Cl. 18. 08. 1987), non chiarì nulla. 31. 12 1987. Consuntivi sulla costruzione della camera mortuaria e del presbiterio, con l’elenco ed i pagamenti delle undici ditte impegnate nei lavori. - La camera mortuaria, compreso lo spazio antistante, costò Fr. 41’612. Il Comune contribuì per Fr. 35'800 (Fr. 30'000 per la camera mortuaria e Fr. 5'800 per la sistemazione dello spazio antistante). - La sistemazione del presbiterio, compreso il nuovo altare di marmo, costò Fr. 22'864. - Praticamente la Parrocchia ebbe a suo carico Fr. 28'676, cioè Fr. 5'812 per la camera mortuaria e l’intera spesa di Fr. 22'864 per la sistemazione del presbiterio. 02. 03. 1988. L’arch. Finzi invita la ditta Riva di Ponte Tresa a sottoporgli l’offerta di illuminazione esterna della Chiesa e del Campanile con due fari, che devono essere comandati dall’orologio del campanile (è accluso un disegno illustrativo). I lavori di scavo e per la posa dei cavi furono eseguiti dalla ditta Libero Ferretti di Ponte Tresa per Fr. 2'340 (Cl. 13. 05. 1988); l’illuminazione fu curata dalla ditta Riva per Fr. 4'594. Il Municipio contribuì alla spesa con Fr. 4'000 (Cl. 21. 10. 1988). 207 Doc. 56 01. 04. 1989. Il Consiglio parrocchiale chiede al Comune di «spurgare» e lasciargli la tomba dei coniugi Stefanini, genitori del defunto parroco Don Anselmo, e di porre sulla nuova tomba «il monumento funebre» avuto in dono dalla Sig.ra Egidia Hengartner, dopo che ha rinnovato la tomba di suo marito. 29. 05. 1989 (con disegno accluso): spostamento dell’edicola della Madonna di Lourdes dall’ingresso della villa Stoppani all’angolo delle vie Mercadello - Baragia, di proprietà della Parrocchia, per la cessione di un pezzo del giardino parrocchiale all’Azienda elettrica comunale, che vi spostò la cabina elettrica (vedi 23. 01. 1990). 13. 09. 1989. Posa delle prese di luce elettrica e per il microfono nella Cappella centrale del Cimitero. Seguono, al riguardo, vari documenti. 23. 01. 1990. Spostamento della cabina elettrica dalla salita della Streccia sul suddetto terreno parrocchiale di Via Baragia. 28. 03. 1990. CONSUNTIVO degli ultimi lavori, presentato alla Curia: - Per il presbiterio: Fr. 64'477, di cui 30'000 offerti dal Comune. - Per l’illuminazione della Chiesa e del Campanile: Fr. 6'000, di cui 2'000 offerti dal Comune. - Per il nuovo sagrato: preventivo Fr. 250'000 (Vedi in questa Cronistoria, alla data 02. 12. 1986). 19. 05. 1990. Invito del Municipio all’inaugurazione del nuovo sagrato per le ore 21 di sabato 19 maggio 1990, in occasione della festa patronale di S. Bernardino. Il discorso per l’inaugurazione del sagrato fu tenuto dal sindaco, ins. Silvano Grandi. 19. 06. 1991. Il Consiglio parrocchiale dà mandato per Fr. 6'000 alla Ditta Libero Ferretti di Ponte Tresa di porre la pavimentazione tra la Chiesa e la Casa parrocchiale. 21. 01. 1994. L’arch. Ennio Zampini, per conto del Consiglio parrocchiale, commissiona per Fr. 23'914 alla Ditta Mario Silvestri, di Sessa, il tinteggio delle facciate esterne della casa parrocchiale. 03. 04. 1995. Il Consiglio parrocchiale chiede al Municipio l’autorizzazione di organizzare una tombola nella sala multiuso del Comune. L’organizzazione della tombola è affidata al F. C. Ponte Tresa – Monteggio (Cl. 06 e 08 Maggio 1995). Ci fu un utile netto di Fr. 3'313 (Cl. 05. 05. 1995). 29. 09. 1995. Alla stessa Ditta Mario Silvestri, l’arch. Ennio Zampini commissiona per Fr. 8'100 la verniciatura delle porte e dei radiatori della Casa parrocchiale, del portone della Chiesa e del garage (che è sotto la sacrestia), nonché delle linee dei posteggi. 18. 12. 1996. Eliminazione del suono dell’orologio durante le ore notturne: lire 1'100'000 (fattura della ditta De Antoni di Coccaglio, Brescia. 28. 03. 1997. Il Consiglio parrocchiale chiede all’U. B. S. l’aumento del mutuo ipotecario da Fr. 43'000 a Fr. 55'000. 28. 03. 1997. Sostituzione dei pluviali vecchi della Chiesa: Fr. 4'850 (fattura della ditta Interprogetti di Massagno). 29. 10. 1997. Taglio e trasporto di un pino che era pericolante nel giardino parrocchiale: Fr. 730 (fattura della ditta Giampiero Cassina di Barico). 208 Doc. 56 25. 11. 1998. Fornitura e posa di una barriera al parcheggio parrocchiale: Fr. 3'132 (fattura della ditta Curti Patrizio e Larghi Silvano di Coldrerio – Novazzano). 24. 06. 1999. Fornitura e posa di vetri isolanti e di ante esterne nel salone parrocchiale: Fr. 2'332 (fattura della ditta Galeazzi Marco di Molinazzo Monteggio). 25. 03 2000. Acquisto di una lapide in granito beola con scritta commemorativa del Giubileo dell’anno 2000 per Fr. 3'800 (fattura della ditta Campana S. A. di Riveo di Vallemaggia). La posa della lapide sulla facciata della Chiesa fu fatta il 6. 6. 2000 dalla ditta Tecnoedil di Massagno per Fr. 1'700. L’acquisto della lapide e la sua posa avvennero sotto la direzione dell’arch. Ennio Zampini. 13. 06. 2000. Scavi sotto la Chiesa effettuati dalla ditta Tecnoedil di Massagno per Fr. 1'900. Si giunse nel sepolcro settecentesco della Chiesa, che è sotto il presbiterio. Vedi il Doc. 46, Cronistoria, alla data 2000 06 13, pag. 159. 20. 07. 2000. Posa di un nuovo impianto di amplificazione della Chiesa: fattura di Fr. 5'000 della ditta Annovazzi di Lugano. Vedi 09. 05. 2005. 15. 11. 2000. Restauro del portico della Chiesa (non dell’affresco): fattura di Fr. 3'762 della ditta Silvestri Mario di Sessa. 23. 07. 2001. Restauro dell’affresco di San Bernardino nella lunetta del portico della Chiesa: fattura di Fr. 6'800 del decoratore Walter Ezio di Ponte Tresa. 00. 11. 2001. Ristrutturazione del campo giochi dei bambini, nel giardino parrocchiale, con un nuovo tappeto verde e con nuovi giochi. Vedi data 31. 03 1976. Questo tema è trattato ampiamente nel vol. 4 dell’ASPT, Tema 21: «Il parco giochi», pag. 321. 02. 01. 2002. Acquisto di un nuovo bruciatore per il riscaldamento della Chiesa: fattura di Fr. 4'652 della ditta Demo di Bioggio. 24. 09. 2002. Riparazione del tetto della Chiesa: fattura di Fr. 10'300 della ditta Pagnamenta Aurelio di Barbengo. 15. 07. 2004. Pulizia delle facciate della Chiesa e del Campanile: fattura di Fr. 4'293 della ditta Polyrama di Bioggio. 05. 10. 2004. Riparazione della parte meccanica dell’impianto delle campane: fattura di Fr. 10'940 della ditta De Antoni di Coccaglio (Brescia). 18. 11. 2004. Fattura di Fr. 1'129 della ditta Fratelli Zanetti per il noleggio della gru a navicella per la pulizia esterna della Chiesa e del Campanile. 02. 04. 2005. Fattura di Fr. 4'500 della ditta Sormani Sandro S. A. Magliaso per lavori di pittura eseguite nel gennaio 2005 all’interno della Chiesa e all’esterno: facciate del Campanile e della Chiesa. 09. 05. 2005. Aggiunta di un secondo altoparlante, che viene posto a metà Chiesa, e acquisto di un microfono Schure per altare e di cinquanta candele elettriche per processione. 209 210 INDICE DEI NOMI DELLE PERSONE CITATE IN QUESTO VOLUME ___________________________________________________________________________ Il seguente indice non comprende i cognomi degli abitanti di Ponte Tresa citati nell’Anagrafe parrocchiale del 1755, riportata in questo volume nel Doc. 14 dell’aprile 1755. Chi cercasse persone di quel periodo, può consultare l’Anagrafe nel Doc. 14, in cui i cognomi e i nomi delle persone sono disposti in ordine alfabetico. I cognomi e i nomi sono citati non per pagina, ma per documenti, ad esempio Doc. 5,1-2 del 1586 significa: vedi la pagina 1 e 2 del Doc. 5, datato 1586. Questo criterio è dovuto a ragioni di tipo informatico. Se, ad esempio, le citazioni fossero state fatte per pagine, nella trasmissione di questi dati tramite Cd o Internet (si sta pensando alla creazione di un sito), le pagine segnalate potrebbero non corrispondere a quelle riprodotte dalle stampanti. A ABBIATI ATTILIO *1948, figlio di Bruno di Francesco da Brescia - e di Ribolzi Francesca di Attilio da Ponte Tresa. Nel 1969 sposò in Lugano Belloni Patrizia di Giulio, da Lugano. Restaurò molte opere d’arte alla scuola di suo padre Bruno. Dopo la morte di suo padre, avvenuta nel 1966, opera in proprio. Risiede in Molinazzo di Monteggio. È citato nei Doc. 49,2 (restauro affresco della lunetta del portico, 1977); Doc. 56 (Cronistoria) in 06. 07. 1977 e 10. 04 1978 (restauro affreschi della Chiesa) e nell’Indice dei luoghi, pag. 3-4 in «Opere d’arte» (l’indice dei luoghi parte dalla pagina 249 di questo volume). AGUSTONI don FERNANDO *1937. Ordinato sacerdote nel 1959, fu Economo spirituale di varie Parrocchie tra il 1960 e il 1973, Giudice prosinodale 1975, Segretario vescovile 1980, Vice cancelliere della Curia vescovile di Lugano nel 1980 e nel 1985, delegato del Parroco don Gian Paolo Patelli in Ponte Tresa dal settembre 1987 al settembre 1993. Fu eletto Consigliere parrocchiale di Ponte Tresa nel 1990 (Doc. 41,2). ALBERGHINI ANDREA, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). ALBERIO don MARTINO, Economo spirituale di Ponte Tresa nel 1976 (Doc. 40,5). ALBERTI CAROLINA nata Pellegrini, 1812, figlia del dr. Pellegrini Nicola e di Castelli Anna. Nel 1850 sposò Alberti Giovanni Battista di Angelo e di Giani Teresa. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. nel 1872 (Doc. 42,3). ALBERTINI ATTILIO *1961, figlio di Romeo e di Soldati Carla. Nel 1986 sposò in P. T. Cogodi Franca Cinzia di Alfio, da Como. Impiegato Ferrovie dello Stato. È citato nel Doc. 45,2 (Gruppo giovanile). ALBERTINI CARLA (1923-2002), figlia di Soldati Attilio e di Toletti Massimilla, moglie di Albertini Romeo. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario 1982-2002. . ALBERTINI ILEANA *1962, figlia di Romeo e di Soldati Carla. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. Risiede in Monsonico, Agno. ALBERTINI LORELLA *1958, figlia di Romeo e di Soldati Carla. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario periodo 1982-2004. Risiede in Mondonico, Agno. ALBERTINI PIETRO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). ALBISETTI AMERICO *1942, figlio di Adeodato e di Beltrametti Irene. Nel 1967 sposò Luraschi Natalia da Pedrinate. Di professione capo stazione. Risiede in Mendrisio. È citato nel Doc. 44,2 come Aspirante di Azione cattolica. ALBISETTI MADDALENA (1846-1915), figlia di Patrizio di Agostino e di Maria da Milano. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1887 (Doc. 42,3). ALIPPI ANNA *Lavena 1925, figlia di Attilio e di Rezzonico Amalia e di Bolli Margherita. Capo reparto spedizioni articoli tessili. Nel 1944 sposò in Ponte Tresa Casartelli Augusto (+1985) da Magliaso. Vive a Lugano. È citata come Aspirante di A. C. (Doc. 44,2). 211 INDICE DELLE PERSONE ALLEGRINI MARIA TERESA nata Aritzmendi in Argentina, figlia di Manuel e di Martinez Maria. Moglie del dr. Allegrini Ilario (1884-1960), farmacista di Ponte Tresa. Sepolta col marito in Biogno di Breganzona. La signora Allegrini è citata come Socia onoraria dell’UCFT di P. T (Doc. 44,2). ALLI BEATRICE *1932, figlia del prof. Pani Antonio e di Bertoliatti Maria. Nel 1957 sposò Alli Fausto di Vernate. È citata nel Doc. 45, 1 (Gruppo ricreativo teatrale). Risiede in Sessa. È Maestra d’asilo ed esperta di musica e di attività musicali. ALLIUTI don CARLO fu Vittorio, impiegato della Curia di Como (Doc. 26 del 1821, in fine). AMBROGIO (santo) di Milano, effigiato in un affresco della Cappella dei Crivelli, 1612 (Doc. 51,2). AMBROSOLI BIANCO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). AMBROSOLI don GIUSEPPE, Parroco di Lavena dal 1793 al 1839 (Doc. 17,1 del 1771; Doc. 21,2 del 1803; Doc. 23,1-2 del 1818). Citato anche in Doc. 25, 2-3 (excursus storico). ANDERES BERNARD, storico d’arte, citato nel Doc. 50 (descrizione dell’affresco cinquecentesco della Pietà). ANDINA ERNESTO *1963, figlio di Francesco Federico e di Domenighetti Graziella Carla Carmen. Architetto. Domiciliato in Croglio. È citato nel Doc. 45,2 (Gruppo giovanile parrocchiale). ANDINA FLAVIA *1958, di Francesco e di Domenighetti Graziella. È citata nel Doc. 45,2 (Gruppo giovanile parrocchiale). ANDINA LILIA *1962, di Amedeo e di Cavadini Ines. È citata nel Doc. 45,2 (Gruppo giovanile). ANELLI don PAOLO, Cappellano di Lavena e di Ponte Tresa nel 1824 (Doc. 40, 3). ANNOVAZZI (ditta) di Lugano, citata nel Doc. 56, Cronistoria 20. 07. 2000 (nuovo impianto di amplificazione sonora della Chiesa). ANTOGNINI, cancelliere della Curia vescovile di Lugano, citato nel Doc. 29,1 del 1901. ANTONIMI MODESTINA, amica della Sig.ra Stoppani Annetta. È citata nel Doc. 44,1. ANTONIO (santo) di Padova, citato nei Doc. 51,2 (sua statua nella Cappella Crivelli, nella Chiesa parrocchiale); Doc. 51,3 (affreschi delle pareti della Cappella Crivelli); Doc. 51,6 (effigiato nello stendardo della Confraternita). APLANO (?) STEFANO, figlio di Francesco (Doc. 9,1-2 del 1609). ARCHINTI AURELIO, vescovo di Como dal 1621 al 1622. Sua Visita pastorale in Ponte Tresa il 20. 6. 1622 (Doc. 11,1-2). ARCHINTI FILIPPO, vescovo di Como dal 1595 al 1621. Sua Visita pastorale in Ponte Tresa il 19. 9. 1599 (Doc. 7 del 1599); sua seconda Visita pastorale in P. T. il 20. 9. 1609 (Doc. 9,1-2; Doc. 10,1 del 1610). Citato anche in 49,1 (descrizione esterno della Chiesa); Doc. 50,1-2 (descrizione interno della Chiesa); Doc. 51,6 (Congregazione della dottrina cristiana, 1622). ARDIA A. (ditta di marmi) di Viganello, citata nel Doc. 56, Cronistoria 12. 04. 1977 b (ristrutturazione del presbiterio) e 08. 02 1985 e seguenti (stesso argomento). ARIOLI MARIA, citata come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel 1982-2004 (Doc. 43, 2). ARIOLI VASCO (1916-1995), figlio di Giacomo da Lugano e di Finizzi Emma. Nel 1945 sposò in Ponte Tresa Gobba Maria di Carlo da Morcote. È citato nel Doc. 50,5 (interno Chiesa, paragrafo «Battistero», costruzione dell’inferriata del Battistero). ARRIGO YVONNE, citata come Socia della Pia Unione del S. Rosario (Doc. 43, 2). AZZI don DEFENDENTE, Vice curato di Ponte Tresa. È citato nei Doc. 2; Doc. 8,1 del 1602 (sua elezione a Curato di Ponte Tresa); Doc. 9,1-2 del 1609; Doc. 11,1-2 del 1622 (suo stato personale e situazione finanziaria, alla fine del documento). Citato anche in Doc. 25 (excursus storico) e in Doc. 40,1 (elenco Parroci e Vice Parroci di Ponte Tresa). B BACCIARINI Mons. AURELIO (1873-1935), Vescovo di Lugano dal 21. 1. 1917 al 27. 6. 1935, data della sua morte. È citato nel Doc. 31 (1a Visita pastorale in Ponte Tresa l’11. 2. 1919) e nel Doc. 32 (2a Visita pastorale il 6. 3. 1927). BAGUTTI avv. PAOLO, fratello di don Giuseppe, fu ambasciatore della «Libera Pieve di S. Vitale» presso la Repubblica cisalpina (in «Scheda di don Giuseppe Bagutti» del Doc. 20,2 del 1799). BAGUTTI don GIUSEPPE, Vice Parroco di Ponte Tresa dal 1784 al 1802. È citato nei Doc. 17,1-2 del 1771; Doc. 19,2 del 1787; Doc. 19,4 del 1787, nota storica in calce). Don Bagutti è nominato 212 INDICE DELLE PERSONE dal Governo Commissario vescovile del distretto di Lugano (Doc. 20,1 del 1799). È citato anche nel Doc. 21,1 del 1803; Doc. 23,1 del 1818 e Doc. 40,2 (elenco Vice Parroci e Parroci di P. Tresa) BAIARDI ANTONIO *1937, figlio di Francesco (Franco) e di Zontini Eugenia. Nel 1968 sposò Delmenico Hulda di Riccardo, da Novaggio. Meccanico di macchine da scrivere con diploma federale. Risiede in Croglio. Citato come Aspirante di A. C. (Doc. 44,2). BAIARDI CLARA, *1935 in Magadino, figlia di Morotti Gerolamo e di Bulloni Ersilia, coniugata con Baiardi Emilio nel 1960. Il 14 gennaio 1983 fu nominata sacrestana in via provvisoria per la malattia del vecchio sacrestano Vittorio Pellegrini; e sagrestana in via definitiva l’8 maggio 1884 (Doc. 41,4). Lo è ancora tuttora (gennaio 2007). BAIARDI FABRIZIO *1961, di Emilio e di Morotti Clara. È citato nel Doc. 45,2 (Gruppo giovanile parrocchiale). Buralista postale di P. T. dal novembre 1999. Nel gennaio 2000 fondò in P. T. il movimento politico Onda nuova. Fu eletto Municipale nel 2000 e nel 2004. BALESTRA BRENNO *1960, figlio di Maurizio e di Zaccheo Renata. Nel 1986 sposò in P. T. Daniela Riva di Silvio da Lugano. Medico primario nell’Ospedale Beata Vergine di Mendrisio. Risiede in Arzo. È citato nel Doc. 45,2 (Gruppo giovanile parrocchiale). BALESTRA MAURIZIO *1918, figlio di Rocco e di Paroni Ermellina. Nel 1958 sposò in Bellinzona Zaccheo Renata di Giuseppe, da Brissago. Buralista postale dal 1958 al 1974. Eletto più volte Consigliere comunale tra il 1971 e il 1976. Nel 1975 fu eletto Vice Presidente del Consiglio parrocchiale; fu Consigliere parrocchiale dal 1972 come rappresentante del Comune nel 1975, 1981, 1984 (Doc. 41,2). BALESTRA RENATA *1929, figlia di Zaccheo Giuseppe da Brissago e di Darni Angiolina, da Bellinzona. Diplomata Monitrice di ginnastica per bambini, ragazze e donne. È citata nel Doc. 45, 1 (scenografia del Gruppo ricreativo teatrale, 1979). BALLABENE MARGHERITA, pagamento del fitto di un terreno (Doc. 15,6 del 1755). BARBARA (santa), effigiata in un affresco della Cappella dei Crivelli, 1612 (Doc. 51,3). BARONI AGOSTINA *1856, figlia di Carlo e di Quadri Mariana. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1872 al 1881 (Doc. 42,3). BARONI ANGELINA, *1924, figlia di Pietro e di Paltenghi Antonietta. Nel 1951 sposò in Croglio Canetti Vittorino (+2000) di Domenico e di Boschetti Teresa. Vive a Ponte Tresa. È citata come Aspirante di A. C. (Doc. 44,2). BARONI BATTISTA (1804-1884), figlio di Giovanni e di Bella Angela Maria. Nel 1830 sposò in P. T. Garzia Maria di Paolo. È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1873 fino alla morte (Doc. 42,2). Ne era stato Tesoriere dal 1834 al 1836 (Doc. 42,5). BARONI BICE (1903-1985), figlia di Battista e di Tettamanti Amalia. Morì nubile. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. BARONI CELESTA (1859-1951), nata da Crivelli Pompeo di Ambrogio - e da Donati Rosalinda da Astano. Nel 1880 sposò in P. T. Baroni Giovanni di Battista. Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1881 al 1893 (Doc. 42,3). BARONI CLORINDA *1839, figlia di Giovanni Battista di Giovanni e da Garzia Maria di Paolo. Consorella del S. Rosario di P. T. nel 1873 (Doc. 42,3). BARONI DOMENICO, nato e morto in Purasca. È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1872 al 1873 (Doc. 42,2). Ne era stato amministratore nel 1855-1857 (Doc. 42,6). BARONI GIUSEPPINA *1912, figlia di Tavoli Giuseppe e di Lucchina Maria. Nel 1943 sposò Baroni Aldo (+ 1977). È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario 1982-2004. BARONI MARIA (1810-1882) nata Garzia, figlia di Paolo, da Lavena. Nel 1830 sposò in P. T. Baroni Battista di Giovanni. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 alla morte, avvenuta nel 1882 ( Doc. 42,3). BARONI MARIANNA (1835-1894), nata Quadri, figlia di Giovanni Battista e di Rossi Giuseppina. Nel 1853 sposò Baroni Carlo di Giovanni Battista da Agno e di Garzia Maria. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 alla morte (Doc. 42,3). BARONI MARIO *1917, da Purasca, citato nel Doc. 41,3 (Consigliere parrocchiale nel 1942). BARONI ORNELLA *1945, figlia di Baroni Ettore e di Baratelli Luigia. Nel 1965 sposò Negrini Alfredo (+ 2003) di Carlo. È citata nel Doc. 43,2 come Consorella della Pia Unione del S. Rosario 1982-2004; nel Doc. 45,3 (fondazione del Gruppo parrocchiale Mamme). Fu eletta Consigliere comunale per il quadriennio 2004-2008. 213 INDICE DELLE PERSONE BARONI OSVALDO *1930, figlio di Ettore e di Baratelli Luigia da Porto Valtravaglia. Nel 1954 sposò in Zurigo Spadarotto Teresa di Pietro. Titolare dell’impresa Baroni Trasporti. Fu eletto più volte Consigliere comunale dal 1972. Fu eletto Vice sindaco nel 1984. È citato nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. BARONI PIERGIORGIO *14.10.1940, di Giovanni e di Antonietti Quinta da Sessa. Nel 1963 sposò Ossola Carla. Giornalista del «Corriere del Ticino»; dal 2004 direttore dell’«Almanacco malcantonese e Valle del Vedeggio». Risiede in Lugano Besso. È citato nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. BARONI TERESA *1855, figlia di Giovanni Battista di Filippo e di Righetti Giovanna di Giov. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1872 al 1881 (Doc. 42,3). BARONI TERESA detta ZINA, *1922, figlia di Spadarotto Pietro e di Sartor Diletta. Nel 1954 sposò Baroni Osvaldo di Ettore. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. BARTOLINI don MARTINO, Vice Parroco di Ponte Tresa 1518-1524 (Doc. 40, 1). BARTOLOMEO da Ponte Tresa, pittore del 1500 (Doc. 3 del 16° secolo), citato nel Doc. 50 (affresco della Pietà nella Chiesa di Ponte Tresa). BELLA (della Bella) …?...., figlio di Giovanni di Ponte Tresa (Doc. 2 del 1602). BELLA ANNIBALE (1826-1864), figlio di Giuseppe di Ambrogio e di Pellegrini Giovanna di Annibale. Fu nominato maestro dei Novizi della Confraternita del S. Rosario di Ponte Tresa il 6. 1. 1853; poi fu eletto Vice Priore della stessa Confraternita il 6. 1. 1854 e il 6. 1. 1855 (Doc. 42,6), e Priore il 20. 1. 1856 (Doc. 42,6). BELLA ANTONIO MARIA (in calce al Doc. 15 del 1755). BELLA CARLO, pagamento di un fitto di capitale (Doc. 15,6 del 1755). BELLA FAUSTA *1930, figlia di Giovanni di Pietro - e di Soldati Maria di Pietro, da Bioggio. Nel 1953 sposò Rossi Giovanni (+1983) di Bernardino e di Gand Germaine. Residente in Ponte Tresa. È citata nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. BELLA FRANCESCA (1845-1894), di Giovanni e di Azzi Giuseppa, maestra elementare. Nel 1876 sposò Righetti Zaccaria di Viconago. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 alla morte (Doc. 42,3). BELLA GIOVANNA di Giovanni (Doc. 9,1-2 del 1609). BELLA GIOVANNI (1814-1892), figlio di Carlo di Ambrogio - e di Stoppani Giovanna. Fu Sindaco di Ponte Tresa dal 1855 al 1880. Fu nominato maestro dei Novizi della Confraternita del S. Rosario di Ponte Tresa il 6. 1. 1836; poi eletto Vice Priore della stessa Confraternita il 6. 1. 1836; e infine Priore l’8. 1. 1837 e il 14. 1. 1838 (Doc. 42,5). In séguito fu amministratore della Confraternita dal 1858 al 1861 (Doc. 42,6). BELLA GIOVANNI (1896-1985), figlio di Pietro di Giovanni - e di Righetti Rosa di Zaccaria. Possidente fondiario. Nel 1925 sposò in Bioggio Soldati Maria di Pietro. Sindaco di Ponte Tresa 1960-1963. Fu eletto Presidente del Consiglio parrocchiale nel 1921; Consigliere parrocchiale nel 1976 (Doc. 41,2). BELLA GIULIA, vedova di Natale, pagamento del fitto di un terreno (Doc. 15,6 del 1755). BELLA GIUSEPPE (1779-1841), figlio di Ambrogio di Carlo - e di Pellegrini Maddalena di Giuseppe. È citato come amministratore della Congrega del S. Rosario di Ponte Tresa nel 18321835 (Doc. 42,5). BELLA MARIA, citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario periodo 1982-2004. BELLA MARTA (1831-1918), figlia di Giuseppe e di Pellegrini Giovanna. Nel 1872 sposò in P. T. Vicari Antonio di Angelo. Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1894 (Doc. 42,3). BELLA PIERO *1926, di Giovanni di Pietro - e di Soldati Maria di Pietro, da Bioggio. Possidente e commerciante in materiali per l’edilizia. Nel 1957 sposò Buthey Irma, da Orsières (Vallese). Risiede in Locarno. È citato nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. BELLA PIETRO (1851-1913) di Giovanni di Carlo - e di Azzi Giuseppa da Caslano. Nel 1880 sposò Righetti Rosa di Zaccaria, da Viconago. Fu Sindaco di Ponte Tresa 1886-1896; Gran Consigliere cantonale 1893-1897. Nel Doc. 41,2 è citato come Vice Presidente del Consiglio parrocchiale nel 1903; Presidente nel 1911. BELTRAMINI ANDREA, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). BELTRAMINI GIOVANNI, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). 214 INDICE DELLE PERSONE BELTRAMINI GUARNERIO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). BELTRAMINI MATTEO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). BENOIT CELESTINA (1906-1996), figlia di Pelli Bernardino e di Navoni Amalia. Nel 1930 sposò in P. T. Benoit René. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del s. Rosario 1982-1996. BERETTA ALFONSO (1866- 1958), figlio di Antonio e di Mandelli Lucia. Nel 1896 sposò Gobba Agostina Maria di Filippo. Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1924 (Doc. 41,2). BERETTA GIANCARLO *1930, figlio di Pietro e di Cane Maria. Nel 1960 sposò in Magliaso Schürmann Isabella di Mario. Elettricista. Risiede in Neggio. È citato nel Doc. 44,2 come Aspirante di Azione cattolica e nel Doc. 41, 2 (Consigliere parrocchiale nel 1958). BERETTA GIUSEPPE (1805-1884), figlio di Giovanni e di De Marchi Marianna. Marito di Casagrande Carolina da Milano. È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1872 fino alla morte (Doc. 42,2). Ne era stato amministratore nel 1836 (Doc. 42,5). BERETTA LUCIA (1898-1983), di Alfonso Domenico e di Gobba Augusta. Nel 1922 sposò in P. T. Ceppi Giovanni di Luigi. È citata nel Doc. 44,2 come Socia di A. C. BERETTA LUCIANA *1933, di Pietro e di Cane Maria. Nel 1959 sposò in P. T. Rima Artemio di Alberto da Bellinzona. È citata nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. BERETTA MADDALENA *1846, figlia di Giuseppe di Giovanni - e di Casagrande Carolina da Milano. Nel 1877 sposò in P. T. Giannini Pietro di Tommaso, da Monteggio di Sessa. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 (Doc. 42,3). BERETTA MADDALENA (1870-1899 a 29 anni), figlia di Antonio di Domenico - e di Mandelli Lucia di Francesco e di Giamboni Maria. Nel 1899 sposò in P. T. Pezzarossi Gian Pio, italiano. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1890 al 1898 (Doc. 42,3). BERETTA MARIANNA *1843, figlia di Giuseppe di Giovanni - e di Casagrande Carolina. Nel 1881 sposò in Ponte Tresa Carli Vincenzo di Giovanni, da Lugano. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1881 (Doc. 42, 3). BERNARDINO (santo) da Siena, citato nei Doc. 51,6 (effigiato nello stendardo della Confraternita); Doc. 52,1 (fotografia e descrizione della vecchia statua del Santo); Doc. 51,7 (foto e descrizione della nuova statua del Santo); Doc. 54,2 (Il Parroco chiede al Vescovo la facoltà di benedire la nuova statua, 1930). BERNARDO (san), vescovo di Parma, effigiato in un affresco della Cappella Crivelli, nella Chiesa parrocchiale di Ponte Tresa (Doc. 51,3). BERNASCHINA don Leo, Economo spirituale di Ponte Tresa nel 1943 (Doc. 40,5). BERNASCONI ANGELA (1842-1886) di Giacomo, maritata Somaini, figlia di Bernasconi Pietro e di Stoppani Maria di Angelo. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1872 al 1886, anno della morte (Doc. 42,3). BERNASCONI don ACHILLE, Parroco di Caslano, citato nel Doc. 29,1 del 1901. BERNASCONI don ERMENEGILDO (1843-1901), Economo spirituale di Curio. Fu anche Economo spirituale di Ponte Tresa dal 1895 al 1897 (Doc. 28,1 del 1896; Doc. 29,1 del 1901; Doc. 40, 4). BERNASCONI GIOVANNI (1807-1899), figlio di Pietro e di Bottinelli Emilia. Nel 1837 sposò in P. T. Rossi Innocenza di Antonio. È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1873 fino alla morte (Doc. 42,2). Ne era stato Maestro dei Novizi nel 1860 (Doc. 42,6). BERNASCONI INNOCENTA *1814, figlia di Rossi Antonio e di Bella Anna. Nel 1837 sposò in Ponte Tresa Bernasconi Giovanni di Pietro e di Bottinelli Emilia. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1892 (Doc. 42,3). BERNASCONI MADDALENA *1855, figlia di Giacomo di Pietro - e di Stoppani Maria di Angelo. Nel 1887 sposò in P. T. Balestri Davide di Stefano da Cunardo. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 (Doc. 42,3). BERTOLI ROSA *1849, figlia del medico Bertoli Giuseppe di Luigi, da Novaggio, e di Barbacini Zelinda di Salvatore. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. 1875-1893 (Doc. 42,3). BETTELINI GIUSEPPE, da Caslano, citato nel Doc. 56, Cronistoria, alla data 10. 12.1977 (riparazione del velluto delle sedie del presbiterio). BETTELINI MARGHERITA, Lugano, citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. BETTELINI VINICIO (ditta), da Caslano, citato nel Doc. 56, Cronistoria, alla data 31. 03. 1976 (formazione di un tappeto verde nel campo giochi dei bambini). 215 INDICE DELLE PERSONE BETTOSINI ANGELINA *1928, figlia di Bettosini Arnoldo e di Bettosini Maria Maddalena. Vedova Barbey, vive a Pully (VD). È citata nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. BETTOSINI GIANNI (1932-1997), figlio di Arnoldo e di Bettosini Maddalena. Falegname, poi magazziniere della ditta metallurgica Casram di Caslano. Morì celibe. È citato nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. BETTOSINI IRMA (1904-1956), figlia di Pietro di Provino – e di Rezzonico Luigia di Giovanni. Morì nubile. È citata nel Doc. 44,1-2 come Socia di A. C. BETTOSINI LUIGINA (1924-1965), figlia di Bettosini Arnoldo e di Bettosini Maria Maddalena. Morì nubile in Ponte Tresa. È citata nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. BEVILACQUA GIOVANNI lombardo, domestico dell’avv. De Stoppani Giovanni Battista. Nel 1838 sposò in Ponte Tresa Bernasconi Caterina di Pietro. È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. nel 1872 (42,2). Ne era stato Maestro dei Novizi nel 1857 (Doc. 42,6). BEZZOLA GIULIANA *1947, figlia di Berri Carlo e di Mozzettini Emma Adelina. Impiegata d’ufficio, nel 1965 sposò in Vogorno Danilo Bezzola di Bruno, tipografo compositore, che nel 1966 fu guardia di confine, nel 1993-2003 Capoposto delle guardie di confine in P. T. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario e nel Doc. 45,4 come catechista parrocchiale dal 1995 fino ad oggi (maggio 2005). BIAGIO E GUARINO del villaggio di Ponte Tresa (Doc. 1 dell’875). BIANCHI (de Blancis) ANDREA di Carlo da Borenana, citato nel Doc. 8,2 del 1602. BIANCHI ALESSANDRA, Varese, citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. BIANCHI CARLO di Ludovico lombardo. È citato nel Doc. 42,2 come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1873-1877. BIANCHI CARLOTTA di Ludovico, lombarda, Cons. del S. Rosario di P. T. 1873-1885 (Doc. 42,3). BIANCHI GIUSEPPA, lombarda, forse sorella di Bianchi Carlotta. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1895 (Doc. 42,3). BIANCHI LUDOVICO, lombardo. È citato nel Doc. 42, 2 (Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1894). Era stato Priore della stessa Confraternita nel 1854 (Doc. 42,6). BIANCHI MARIA di Ludovico, lombarda. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1879 (Doc. 42,3). BINDA MARISA (1940-1989), figlia di Zeni Franco e di Berlanda Lidia, moglie di Binda Giuseppe, agente di Polizia comunale. È citato nel Doc. 45,3 (fondazione del Gruppo parrocchiale Mamme). BIUMIO CLEMENTE, figlio di Giovanni (Doc. 9,1-2 del 1609). BOFFA RENATA, citata nel Doc. 45, 1 (scenografia Gruppo ricreativo teatrale). BONAPARTE NAPOLEONE, Atto di mediazione (Doc. 21,1 e 21,2 del 1803, in nota 4). BONAVERIO CALLISTO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). BONESANA Mons. FRANCESCO, Vescovo di Como (1696-1709), Visita pastorale in Ponte Tresa il 7. 7. 1709 (Doc. 12,1-2). BONOMI GIOVANNI FRANCESCO, Vesc. di Como, Visita pastorale in P. Tresa, 1578 (Doc. 4,1). BONOMINI EMMA, di Ponte Tresa Italia, citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. BORRI LUIGI (1893-1956), figlio di Giuseppe e di Vicari Margherita. Nel 1917 sposò Notari Margherita. Fu eletto Consigliere parrocchiale supplente nel 1921; Segretario del Consiglio parrocchiale nel 1934; eletto di nuovo Consigliere nel 1936 e nel 1939; Presidente del Consiglio parrocchiale nel 1939, 1942, 1945, 1948, 1951 (Doc. 41,2). BORRI MARIA VIRGINIA (1876-1955), di Giuseppe e di Vicari Margherita di Angelo. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1893 al 1898 (Doc. 42,3). BORRI VELIA *1925, figlia di Borri Luigi e di Notari Maria. Nel 1957 sposò in P. T. Caverzasio Mario di Emanuele da P. Tresa Italia. Vive in P. Tresa Italia. È citata nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. BOSCHETTI GINO *1933, figlio di Eugenio da Vezio e di Broggi Cecilia da Cimo. Nel 1962 sposò in Cimo Elisabeth Dietrich di Albert, da Schaffhausen. Capo servizio doganale di Ponte Tresa. Fu Consigliere comunale subentrante nel 1972. Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 2002 e nel 2005 (Doc. 41,4). 216 INDICE DELLE PERSONE BRENCHIO ORLANDO (1920-2000), figlio di Giuseppe di Paolo – e di Crivelli Amalia di Vittorio. Negoziante di legno, di combustibili, sabbia, poi spedizioniere. Nel 1946 sposò in Ponte Tresa Baroni Enrichetta di Guido. Fu Consigliere parrocchiale dal 1965 al 1972 (Doc. 41, 3). BRENNI BRUNO *1934, figlio di Giuseppe e di Agosti Maria Teresa. Nel 1960 sposò in Ponte Tresa De Stefani Anna Maria di Remo. Magazziniere. Risiede in Aranno. È citato nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. BRENNI DIEGO OTTAVIO *1961, di Riccardo e di Galfetti Alma di Ottavio. È citato nel Doc. 45,2 (Gruppo giovanile parrocchiale) e nel Doc. 45,3 (organista parrocchiale a 8 anni). Nel 1987 sposò Lisdero Rosa da Ponte Capriasca. Ingegnere elettronico. È direttore della Corale parrocchiale di Ponte Capriasca, dove risiede. BRENNI RICCARDO (1929-2002), figlio di Giuseppe e di Agosti Maria Teresa. Nel 1956 sposò in P. T. Galfetti Alma di Ottavio. Di professione postino. Fu Consigliere comunale dal 1980 al 1992. È citato nel Doc. 44,2-3 come Aspirante di A. C. BRENTANI LUIGI, storico ticinese, citato nei Doc. 3; Doc. 4,1; Doc. 10,1 del 1610. BRUGNONI ANGIOLINA nata Pellegrini (1850-1925), figlia di Pellegrini Luigi di Giovanni Battista - e di Righetti Giuseppa di Giuseppe. Nel 1877 sposò in P. T. Brugnoni Giuseppe da Tradate (Varese, Italia). È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1893 al 1898 (Doc. 42,3). BRUGNONI LUIGI (1888-1966 Roveredo), figlio di Giuseppe e di Pellegrini Angiolina. Nel 1925 sposò Cristiani Maria di Carlo. Sarto e sacrestano. Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1915, poi Segretario nel 1915 e poi Consigliere parrocchiale nel 1921 (Doc. 41,2). BRUGNONI TERESA *1930, figlia di Luigi Giacomo e di Cristiani Maria. Nel 1958 sposò in Grosseto (Italia) Mariotti Mario, guardia di finanza. Ora è defunta, ed è sepolta in Fano (Italia). È citata nel Doc. 44,2 come Socia di A. C. BUONVICINI prefetto di Lugano (Doc. 20,2 del 1799). BUSCA MARGHERIA, vedova di Achille (Doc. 9,1-2 del 1609). BUSTELLI FELICE (Locarno 1864-1936), figlio di Michele e di Gagliardi Angelina. Nel 1894 sposò in P. T. Pellegrini Marta Maria di Luigi. Proprietario della “Birraria internazionale”, oggi “Bar dello Sport”. Funzionario dell’Azienda elettrica comun. dal 1917 al 1924. Segret. comunale dal 1904 al 1913 e dal 1924 al 1936. È citato nel Doc. 41,2 (nominato Segret. parrocchiale nel 1904). BUSTELLI JOLANDA *1933, figlia di Antonio e di Warnier Lucienne. Nel 1956 sposò in P. Tresa Blumenstein Renato di Emilio, da Viganello. Vive a Lugano Cassarate. È citata nel Doc. 44,2 come Socia di A. C. BUSTELLI MARISA *Winnipeg 1932, figlia di Antonio e di Warnier Lucienne. Nel 1955 sposò in Ponte Tresa Masera Armando di Lorenzo, da Cureggia. Vive in Magliaso. È citata nel Doc. 44,2 come Socia di A. C. BUSTELLI ROLANDO *1930, figlio di Antonio e Warnier Lucienne, belga. Di professione meccanico di aerei. Risiede in Canada dal 1951, dove si è sposato ed ha figli. È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di A. C. BUSTI GIUDITTA (1830-1910), probabilmente lombarda. Sposò tal Busti Francesco. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1894 al 1898 (Doc. 42,3). BUZZI GIANPIERO e CINZIA (padre e figlia), storici, residenti in Arcisate, citati in Doc. 25 (loro excursus storico sull’erezione della Parrocchia di Ponte Tresa). C CACCIA don GIUSEPPE. Parroco di Ponte Tresa 1822 e 1824-1827 (Doc. 40, 3). CAGNA don ANDREA da Cuvio, Vice Parroco di Ponte Tresa, 1591 (Doc. 6 del 1591). In calce al citato Doc. 6 firma come «Andrea Cagnevili di Cuvio, Curato di Ponte Tresa». Citato anche nel Doc. 25 (excursus storico) e nel Doc. 40,1 (elenco Vice Parroci e Parroci di P. T.). CALOTO ANDREA, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). CALOTO BATTISTA, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). CALOTO NICOLA, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). CAMERONI FRANCESCO (1905-1978), figlio di Pasquale e di Doizio Agnese. Nel 1934 sposò in P. T. Rezzonico Virginia di Enrico. Fu eletto Cons. parrocchiale nel 1936, 1948, 1958 (Doc. 41,2). 217 INDICE DELLE PERSONE CAMERONI VIRGINIA, detta Gina (1912-1998), figlia di Rezzonico Enrico e di Fumagalli Maddalena. Nel 1934 sposò in P. T. Cameroni Francesco di Pasquale. È citata come Vice Priora della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-1998 (Doc. 43,2). CAMPANA (ditta marmi) di Riveo, Vallemaggia, citata nel Doc. 56, Cronistoria, alla data 25. 03 2000 (acquisto di una lapide in granito con scritta commemorativa del Giubileo del 2000). CAMPANA fratelli (ditta) di Biogno, citata nel Doc. 56, Cronistoria, alla data 26. 04. 1977 (lavori di pittura eseguiti nella casa parrocchiale). CANETTI ANGELINA detta Titti, *1924, figlia di Baroni Pietro e vedova di Canetti Vittorino. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. CANTARUTTI MARQUITA (1935-2001), figlia di Pedrini Marco e di Senni Adele. Nel 1962 sposò in P. T. Cantarutti Bruno. È citata nel Doc. 45, 1 (scenografia Gruppo ricreativo teatrale). CANTARUTTI NORA *1965, figlia di Cantarutti Bruno e di Pedrini Marquita. È citata nel Doc. 45, 1 (Gruppo ricreativo teatrale) e in Doc. 45,3 (Corale parrocchiale). CAPRA FRANCESCO, prefetto di Lugano (Doc. 20,1 del 1799). CAPRA Mons. BARTOLOMEO, Vescovo di Bobbio (Piacenza), citato nel Doc. 12,1. del 1709. CARABELLI GIULIO da Purasca, citato come amministratore della Confraternita del S. Rosario di Ponte Tresa nel 1833 (Doc. 42,5). CARAFINO Mons. LAZZARO, Vescovo di Como (1626-1665), citato nel Doc. 12,1 del 1709. CARDANA DOMENICO, pagamento del fitto di un terreno (Doc. 15,6 del 1755). CASANOVA don GIUSEPPE, da Ligornetto, Parroco di P. T. 1827-1855 (Doc. 40,3 Elenco Parroci). CASARI CAROLINA (1914-2000), figlia di Aquilino e di Erba Luigina. Morì nubile. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2000. CASARI MAFALDA *1936, figlia di Cameroni Francesco di Pasquale - e di Rezzonico Virginia di Enrico. Nel 1958 sposò Casari Luigi di Francesco. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. Citata anche come confondatrice del Gruppo parrocchiale Mamme (Doc. 45,3). CASARI MARCO *1960, figlio di Luigi e di Cameroni Mafalda. Nel 1994 sposò nella Chiesa di Fornasette di Monteggio Cristina Ferretti. Più volte Consigliere com. dal 1984, nominato Vice Sindaco nel 1992, nel 1996 e nel 2000. È citato nel Doc. 45,2 (Gruppo giovanile parrocchiale). CASARI MARIA (1908-2000) di Aquilino e di Erba Luigina. Morì nubile. È citata nel Doc. 43,2 come Socia e Priora della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2000. CASERI MICHELE (1797c – 1879) di Benedetto. Era notaio. È citato nel Doc. 27 del 1865. CASSINA GIAMPIERO di Barico, citato nel Doc. 56, Cronistoria 29. 10. 1997 (taglio e trasporto di un pino che era pericolante nel giardino parrocchiale). CASTELLETTI LUCIANO, citato nel Doc. 45, 1 (Gruppo ricreativo teatrale). CASTELLETTI SILVANA, citata nel Doc. 45, 1 (Gruppo ricreativo teatrale). CASTELLI, curato di Melide, nella lista nera dei «giacobini» (Doc. 20,2 del 1799). CASTELNUOVO Mons. GIOVANNI BATTISTA, vescovo di Como (1821-1831) erige la Vice Parrocchia di Ponte Tresa in Parrocchia in data 11. 7. 1821 (Doc. 26,1 del 1821). CATERINA (santa) da Siena, citata nel Doc. 52,1 (sua statua sull’armadione della sacrestia). CATERINA (santa) di Alessandra, effigiata in un affresco della Cappella Crivelli, 1612 (Doc. 51,2). CATERINA, moglie di Giovanni Ambrogio Crivelli, citata in un affresco della Cappella Crivelli, datato 1612 (Doc. 51,2). CATTANEO VITTORINA MAFALDA *1926, figlia di Berti Marino e di Volpi Valterina, vedova di Cattaneo Denis. È citata nel Doc. 45,3 (Corale parrocchiale) e nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. CATTERINI FRANCESCA (1910-1984), citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982- 1984. CAVERZASIO VELIA, di Ponte Tresa Italia, citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. CAVIEZEL IRENE, residente in Bellinzona, abitante in Ponte Tresa. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. CAVION DIEGO *1972, figlio di Giacinto e di Gloor Ilona. Nel 2003 sposò in Ponte Tresa Zaccariotto Sylvana di Silvano. Ingegnere elettromeccanico. Fu eletto Consigliere comunale nel 218 INDICE DELLE PERSONE 1992 e nel 1996, Municipale subentrante 1998 e Municipale 2000. È citato nel Doc. 45,2 (Gruppo giovanile parrocchiale in formazione). CAVION GIACINTO *Ponte Tresa 1934, figlio di Silvio e di Rezzonico Marta. Nel 1958 sposò Gloor Ilona di Alfredo da Winterthur. Bigliettaio della Ferrovia Lugano – Ponte Tresa. Fu Consigliere comunale di P. T. più volte tra il 1971 e il 1980. Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1975, 1978, 1981, 1984, 1987 (Doc. 42,1). È citato anche in Doc. 44,3 come Aspirante di A. C. CAVION MARTA (1909-1996), figlia di Rezzonico Enrico. Nel 1933 sposò in P. T. Cavion Silvio di Francesco. È citata nel Doc. 43,2 come Socia e Cassiera della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. CEPPI LUCIA (1898-1983), figlia di Domenico e di Gobba Agostina. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. CEREGHETTI CARLA *1933, figlia di Battista (o Giuseppe?) e di Travella Enrica, originari del Mendrisiotto. È citata nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. CEREGHETTI Mimo (Muggio 27.4.1926 - 30.1.2006 Monteggio), architetto. Su suo disegno il Campanile della Chiesa di Ponte Tresa fu elevato di tre metri (vedi Doc. 49: «Il campanile»). CEREGHETTI MARIA *1930 nata Rizzi, figlia di Rizzi Giuseppe e di Travella Enrica. È morta in Caslano. È citata nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. CHIARUTTINI ANNA MARIA *1924, figlia di Ugo e di Viganò Giuseppina. Nel 1948 sposò Scoglio Franco di Luigi in Buenos Aires, ed ivi gestì col marito un ristorante. Ora vive a Lugano. È citata nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. CHIARUTTINI ANTONIO (1929-1978), di Ugo di Ant. - e di Viganò Giuseppina di Enrico. Salumiere. Nel 1955 sposò in P. T. Bernardazzi Lidia. È citato nel Doc. 44,3 come Asp. di A. C. CHIARUTTINI CLAUDIO *1933, figlio di Ugo di Antonio e di Viganò Giuseppina di Enrico. Nel 1954 sposò Fraschina Ivana. Impiegato di banca. Pensionato, risiede in Caslano. È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di A. C. CHIARUTTINI ENRICA *1925 in Como, figlia di Ugo e di Viganò Giuseppina. Nel 1957 sposò in Ponte Tresa Renzi Roberto di Luigi da Pozzuoli (Napoli). Vive col marito a Varese. È citata nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. CHIARUTTINI GIUSEPPINA nata Viganò (1900-1965), figlia di Viganò Enrico e di Valentini Luigia. Moglie di Chiaruttini Ugo di Antonio, da Bozzolo (Mantova). È citata come Socia onoraria dell’UCFT in Ponte Tresa. È citata nel Doc. 44 come Socia onoraria di A. C. CHIARUTTINI prof. Massimo *1958, figlio di Antonio e di Bernardazzi Cristiana. Nel 2001 sposò in Ponte Tresa Maria Chiara Fornari di Pier Benito, da Sapri. È autore di un documento sul clero durante la rivoluzione ticinese di fine 1700 (Doc. 20,1 del 1799). CHIESA EROS (ditta) di Agno, citata nel Doc. 5, Cronistoria 16. 10. 1972 (lavori eseguiti in Chiesa). COCCHI CARLO (1771 – 1854), di Giovanni Battista da Porlezza e di Ballabeni Giuseppa da Bellagio. Pittore. È citato nel Doc. 50,3-4 (affreschi nella Chiesa e 14 quadri ad olio della Via Crucis). COCCHI CARLO (1907-1989), figlio di Riccardo da Cantello (Como) e di Imperatori Margherita. Nel 1948 sposò in P. T. Vicari Ginevra Martina di Giovanni, da Ponte Tresa. Marmista con laboratorio di arte funebre in Lugano. È citato nel Doc. 56, Cronistoria lavori, alle date 04. 12. 1972 e 08. 10. 1977 (fornitura lapidi con i nomi dei contribuenti per i lavori eseguiti in Chiesa). COMETTI ANNA (1906-1983), figlia di Cometti Eugenio. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. COMETTI TOSCA PAOLINA *1932, figlia di Cometti Anna. Citata come Socia di A. C (Doc. 44,2). CONTI ALFONSO, eletto Consigliere del Consiglio parr. nel 1924; poi Presidente 1925 (Doc. 41,2). COPPO ANGELINA *1935, figlia di Zatti Andrea e di Marchetti Domenica, ved. di Coppo Luciano (+ 1997). È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel 1982-2005. CORBELLINI AMILCARE, pseudonimo di Zanetti Luigi di Sessa (vedi nell’indice Zanetti Luigi). CORECCO Mons. EUGENIO (1931-1995), Vescovo di Lugano dal 29. 6. 1986 fino al 1. 3. 1995, data della sua morte. È citato nei Doc. 46,4 e Doc. 50,3 (consacrazione dell’altare della Chiesa di P. T., 1987); Doc. 56, Cronistoria 10. 03. 1957 (consacrazione del nuovo altare nel nuovo presbiterio: la consacrazione avvenne il 16. 03. 1987). CORTI CARLA *1924, figlia di Rinaldo di Eugenio e Ambrogina Tettamanti di Donato. Dal 1950 in Lugano. Deceduta nubile. È citata nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. 219 INDICE DELLE PERSONE CORTI JANETTE *1938, figlia di Benoit Jean. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. COSSI ANNA *1923, figlia di Leoni Felice e di Cavalli Enrichetta, ambedue di Verscio. Nel 1944 sposò in Sessa Cossi Elso, da Lugano Paradiso. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. CRISTIANI ALMELLINA *1931, figlia di Pietro e di Paltenghi Rosa (Anna Rosa). Nel 1955 sposò Lorenzo Gada Barenco da Bellinzona. Vive a Ginevra. È citata nel Doc. 44,2 come Asp. di A. C. CRISTIANI CARLO *1933, figlio di Pietro Francesco e di Paltenghi Rosa. Nel 1963 sposò Bernasconi Irene Maria di Lugano. Di professione pasticciere. Risiede in Massagno. È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di A. C. CRISTIANI ODOLA (1926-2002), di Pietro e di Paltenghi Rosa. Nel 1956 sposò Veronesi Ezio di Mantova. Morì vedova in P. T. nel 2002. È citata nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. CRIVELLI AMBROGIO (Giovanni Ambrogio), nato in Pura verso il 1560 e morto in Ponte Tresa nel 1629. Notaio. Costruì a sue spese nella Chiesa di P. T. la Cappella del Crocifisso, detta dei Crivelli. È citato nell’affresco della Cappella dei Crivelli, datato 1612 (Doc. 51,2 ). CRIVELLI ANTONIO (1672-1752), prete, figlio di Crivelli Bernardino e di Nolino Caterina da Lavena. È citato nel Doc. 12,1-2 del 1709. CRIVELLI ANTONIO MARIA (1691-1748), notaio, figlio di Crivelli Carlo di Girolamo - e di Maria de Stoppani di Giovanni Battista. È citato nei Doc. 13,1 del 1721; Doc. 51,3 (affresco del pilastro destro della Cappella Crivelli). CRIVELLI BARTOLOMEO *1755, figlio di Bernardino e di Bernasconi Laura. Prete. È citato in calce al Doc. 19,4 del 1787. CRIVELLI BEATRICE *1863, figlia di Pompeo di Ambrogio - e di Donati Rosalinda di Stefano. Nel 1892 sposò in P. T. Ghirlanzoni Ettore di Luigi da Chiavenna. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1882 al 1890 (Doc. 42,3). CRIVELLI BERNARDINO *1829, figlio Ambrogio di Bernardino - e di Pagani Teresa di Bernardo. Fu nominato maestro dei Novizi della Confraternita del S. Rosario di Ponte Tresa il 6. 1. 1854; poi fu eletto Priore della stessa Confraternita il 22. 3. 1857 e il 17. 4. 1858 (Doc. 42,6). CRIVELLI CARLO AMBROGIO (1702-1775), fratello di Antonio Maria e del Curato di Lavena don Giovanni Ambrogio Crivelli. Suo Stato personale alla fine dei Doc. 13 del 1721; Doc. 15,6 del 1755; Doc. 16,4 del 1769 e Doc. 18,4 del 1779. CRIVELLI GEROLAMO (1557-1669), notaio, figlio del notaio Giovanni Ambrogio da Pura e di tal Caterina. È citato nel Doc. 8,2-3 del 1602. CRIVELLI GEROLAMO (1698 -1743), figlio di Carlo di Girolamo - e di Stoppani Giulia di Carlo. Citato come chierico, studente a Como (Doc. 13,1-2 del 1721: il suo stato personale si trova alla fine del documento). In séguito sarà Parroco di Ardena e poi prevosto di Sessa dal 1734 al 1743. CRIVELLI GEROLAMO (1768-1843), figlio di Bernardino di Bartolomeo - e di Bernasconi Laura di Carlo Antonio. È citato come volontario luganese (Doc. 21,1 del 1803). CRIVELLI GEROLAMO (1780-1853), figlio di Bernardino e di Bernasconi Laura. Fu nominato maestro dei Novizi della Confraternita del s. Rosario di P. Tresa il 13. 1. 1833; poi fu eletto Vice Priore della stessa Confraternita il 6. 1. 1834 (Doc. 42,5). CRIVELLI GIOVANNI AMBROGIO (Pura 1564ca - 1629 in P. T.). Notaio. Figlio di Girolamo e padre del notaio Girolamo. È citato nei Doc. 8,2-3 del 1602; Doc. 13,1-2 del 1721. CRIVELLI GIOVANNI AMBROGIO (P. T. 1616-1740), figlio del notaio Gerolamo e di Nolino Ottavia. Fu Curato di Lavena dal 1644 al 1702. È citato nei Doc. 8,2-3 del 1602; Doc. 13,1-2 del 1721; Doc. 25 (excursus storico). CRIVELLI GIOVANNI ANTONIO (1672-1752), prete, figlio di Bernardino e di Nolino Caterina, da Lavena. È citato nel Doc. 12,1-2 del 1709, alla fine. CRIVELLI GIUSEPPE AMBROGIO (P. T. 1672-1740), figlio di Carlo di Girolamo - e di Maria de Stoppani di Giovanni Battista. Succedendo a suo zio, don Giovanni Ambrogio, fu Curato di Lavena dal 1702 al 1740. È citato nel Doc. 8,2-3 del 1602; Doc. 12,1-2 del 1709; Doc. 25,1 (excursus storico). CRIVELLI MARIETTA *1852, figlia di Leone di Ambrogio - e di Zotti Adelaide di Provino. Nel 1872 sposò in P. T. Arcaini Giuseppe di Pietro da Milano. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1882 (Doc. 42,3). 220 INDICE DELLE PERSONE CRIVELLI MELCHIORRE, vescovo lombardo, 1591 (Doc. 6 del 1591). CRIVELLI prof. ALDO (1907-1981), figlio di Giuseppe Bernardino di Pompeo - e di Pellini Angiolina di Domenico. Storico, archeologo, ispettore dei monumenti storici del Cantone. È citato nel Doc. 51,3 (Dichiarazione di restauro della Cappella del SS. Crocifisso o Cappella Crivelli, anno 1933). È citato anche nell’Indice dei luoghi, pag. 249 (L’antica chiesa); e nello stesso indice, a pag. 250 (Cappella del Crocifisso della famiglia Crivelli). CRIVELLI SEBASTIANO pittore, citato nel Doc. 51,3 (affresco della Cappella Crivelli). CRIVELLI: note su alcuni Crivelli alla fine del Doc. 13,2 del 1721. CROCI MATILDE detta Ilde, *1924, figlia di Bettosini Arnoldo e Bettosini Maria Maddalena. Nel 1957 sposò Croci Eberardo di Battista, da Cadro. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. Risiede in Taverne. CURTI MARIANNA (+1893), probabilmente moglie di Corti Serafino di Pietro da Agno e di Angelini Maria di Pasquale da Ferrara. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1872 al 1879 (Doc. 42,3). CURTI PATRIZIO (ditta, insieme a Larghi Silvano), Coldrerio - Novazzano, citato nel Doc. 56, Cronistoria, alla data 25. 11. 1998. Fornitura e posa di una barriera al parcheggio parrocchiale). D DAMIANI CABRINI LAURA, esperta di pittura del 1600. È citata nel Doc. 51,2 (giudizio sulla tela del Crocifisso, esistente nella Cappella Crivelli). DA PONTE don GIUSEPPE, Priore di S. Provino, Convisitatore nella Visita pastorale del 27 maggio 1755 (Doc. 15,4 del 1755). DE ALCAGNA e DEL CAGNA: vedi «Cagna». DE ANTONI ditta di Chiari, Brescia (in séguito Coccaglio, Brescia), citata nel Doc. 56, Cronistoria 14. 03 1978 e seguenti (programmazione elettronica del suono delle campane); Doc. 56, Cronistoria, alla data 18. 12. 1996 (eliminazione del suono dell’orologio durante le ore notturne); Doc. 56, Cronistoria, alla data 05. 10. 2004 (riparazione del congegno di suono delle campane). DE CAIS ANTONIO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). DE CAIS NICOLA, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). DE GRAZIA DOMENICO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). DE GRAZIA GIORGIO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). DEGOUMOIS DELIA *1939, figlia di Rossi Silvio e di Ballinari Maurilia. Nel 1961 sposò Degoumois René di Maurice. È Consigliere parrocchiale come rappresentante del Comune dal 1987 d oggi, maggio 2005. Fu Vice Presid. dello stesso Consiglio dal 1991 al 1995 (Doc. 41,2). DEGOUMOIS SYLVIANE *1963, figlia di René e di Rossi Delia, citata nel Doc. 45,2 (Gruppo giovanile parrocchiale). DE LA CROCE BERNARDINO vescovo lombardo (Doc. 6 del 1591). DE LA STROLIGA FRANCESCO (Doc. 8,1 del 1602). DELLA BELLA: vedi «Bella». DELLA DONA FILIPPO di Bernardino (Doc. 8,1 del 1602). DELLA PIOVANA CARLO di Viconago, fitto di un terreno (Doc. 15,6 del 1755). DELLA TORRE, vedi Torriani. DELMENICO CLAUDIA: vedi Viviani Claudia. DELMENICO MARGHERITA *1849, nata Soldini, da Lavena. Nel 1888 sposò Delmenico Giacomo da Novaggio. Era madre di Delmenico Carlo, che fu Vice sindaco di P. T. dal 1892 al 1896. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1888 (Doc. 42,3). DEL PERA: vedi Pera. DEMATTEIS ins. ROSAGILDA (1916-1991), figlia di Francesco e di Bella Bice di Pietro. Morì nubile. Fu eletta Consigliere parr. nel 1984; poi Vice Presidente nel 1987 e nel 1990 (Doc. 41,2). DE MICHELI don RICCARDO (1897-1984), nato in Lugano da Emilio e da Rossi Maria. Fu Economo spirituale di Ponte Tresa dal 1936 al 1942 (Doc. 33,1 del 1939). Scrisse «Quattro mesi a San Vittore. Memorie della mia prigionia politica» (Doc. 34 del 1942). Suoi dati nel Doc. 40,5 (Elenco Parroci). D’ESTE RICCARDO (vedi ESTE Riccardo). 221 INDICE DELLE PERSONE DE STOPPANI: vedi il ramo degli «STOPPANI» alla lettera «S». Questo secondo ramo discende dagli stessi antenati del primo ramo. Vedi, a questo proposito l’albero genealogico dei due rami nel Quaderno n. 2 dell’ASPT intitolato: «Le memorie di Angelo e di Nicolao Stoppani», La Buona Stampa, Lugano 2001. DE STOPPANI avv. ANGELO MARIA (1768-1815), figlio di Nicolao e di Bellasi Marianna di Felice. Patriota. Morì nel carcere di Lugano il 14. 1.1815 (Doc. 21,1 del 1803). Eredi di Angelo Maria de Stoppani (Doc. 15,5 del 1755). DE STOPPANI ten. FELICE (1771-1798), figlio di Nicolao di Angelo Maria - e di Bellasi Marianna di Felice. Morì ucciso da una fucilata il 5. 2. 1798 durante i tumulti politici di Lugano. È citato nel Doc. 21,1 del 1803. DE STOPPANI GEROLAMO (ca 1591-1673), figlio di Giovanni Battista. È citato nel Doc. 54,1 (costruzione dell’Oratorio dell’Immacolata in Ponte Tresa, 1670); Doc. 27,1 (citato a proposito della demolizione dell’Oratorio da lui costruito nella sua villa, 1865). DE STOPPANI GIOVANNI BATTISTA figlio del maestro Matteo (Doc. 8,1 del 1602; Doc. 9,1-2 del 1609). DE STOPPANI avv. GIOVANNI BATTISTA (1779-1855), figlio di Nicolao di Angelo Maria - e di Rusca Margherita di Alessandro. È il fratello dell’avv. Angelo Maria e padre dell’avv. Leone de Stoppani. È citato come Tesoriere della Confraternita del S. Rosario di P. Tresa dal 1837 al 1847 (Doc. 42,5). È citato nel Doc. 21,1 del 1803. DE STOPPANI GIUSEPPE GIROLAMO di Carl’Antonio. Prete. È citato nei Doc. 12,1-2 del 1709; Doc. 15,4 del 1755 (Cappellano dell’Oratorio dell’Immacolata); Doc. 15,7 del 1755 (suoi dati anagrafici ed ecclesiastici); Doc. 50,5 (primo dei sepolti nel sepolcro «nuovo» dei sacerdoti). DE STOPPANI can. LEONE (1741-1813), figlio di Angelo Maria de Stoppani e di Margherita Rusca di Alessandro. Era fratello di Nicolao (vedi nell’indice) e zio dei su citati Angelo Maria, Felice e Giovanni Battista. Fu canonico della Cattedrale di Como. È citato nel Doc. 13,3 del 1769 e nel Doc. 25 (excursus storico). DE STOPPANI avv. LEONE avv. (1825-1895), figlio di Giovanni Battista di Nicolao - e di Riva Speranza. Eminente politico ticinese di parte liberale. È citato a proposito della demolizione dell’Oratorio dell’Immacolata (Doc. 21,1 del 1865). DE STOPPANI MARTA, nata Torriani (vedi Torriani Marta). DE STOPPANI MATTEO di Angelo (Doc. 8,1 del 1602). DE STOPPANI avv. NICOLAO (1728-1814), figlio di Angelo Maria di Girolamo - e di Margherita Rusca di Alessandro. Fu Vicario di Giustizia in Lugano tra il 1779 e il 1882 (da Quaderno n. 2 dell’ASPT. «Le memorie di Angelo e di Nicolao Stoppani). È citato nel Doc. 13,3 del 1769. DE STOPPANI NICOLA, parroco di Cugliate, citato nel Doc. 54,1 (contribuì alla costruzione dell’Oratorio dell’Immacolata in Ponte Tresa, 1670). DE STOPPANI PIETRO di Defendente (Doc. 8,1 del 1602). DE STOPPANI PILINO, citato per un testamento a favore della Chiesa in Doc. 12,2 del 1709. DOMENICO (san) di Guzman, citato nel Doc. 52,1 (sua statua sull’armadione della sacrestia). DOMINIGHETTI ROSILDE, citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. DOTTI (ditta) di Manno, citata nel Doc. 56, Cronistoria, 04 04 1977 (restauro dei banchi Chiesa). DÜBI ditta di Herzogenbuchsee (BE), citata nel Doc. 56, Cronistoria 03. 05. 1973 (Impianto di riscaldamento in Chiesa). E-F EBERENZ NORBERTO (1928-1989), figlio di Alfredo e di Sormani Angelina. Nel 1953 sposò Schleich Elfride di Hermann, da Francoforte sul Meno. Impiegato in un’agenzia fiduciaria. È citato nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. ENDER ANDREA (1879-1954), figlio di Francesco e di Bignasca Santina. Studiò all’Accademia di Belle Arti di Torino. Fondò in Ticino l’impresa di costruzioni Ender - Canonica. Nel 1932 suo figlio Franco fondò la ditta Spalu. Nel 1903 Andrea sposò in P. T. Ida Pellegrini di Luigi, da Ponte Tresa. Nel 1902 fu insegnante nella scuola di disegno di Ponte Tresa. È citato nel Doc. 35, 1 e nel Doc. 51,8 (sua tela di san Nicolao de la Flüe, donata alla Chiesa di Ponte Tresa nel 1944). 222 INDICE DELLE PERSONE ESTE ALESSANDRO RICCARDO *Verolanuova (Brescia) il 10. 4. 1922, figlio di Riccardo e di Montani Angela. Morì in Verolanuova (Brescia) il 17. 1. 2002. Buon pittore. È citato in Doc. 46, alla data 2002 01 17. È citato ampiamente nel vol. 4 dell’ASPT (vedi l’indice in quel volume). FALCONI (MARIA) LUCREZIA (1822-1906) nata Ronchetti, figlia di Carlo di Stefano e di Bella Giulia di Domenico Nel 1856 sposò in P. T. Falconi Francesco di Carlo. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1872 al 1895 (Doc. 42,3). FALCONI DOMENICO *1827, figlio di Giovanni di Santino e di Ferrari Martina di Domenico. Nel 1854 sposò in Ponte Tresa Girolama Pellegrini di Domenico. È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1872 al 1892 (Doc. 42,2). FALCONI Francesco (1823-1904) di Carlo e di Gianoli Marianna. È citato come fabbriciere del Consiglio parrocchiale nel Doc. 28,1 del 1896. FALCONI GIOVANNI *1858, figlio di Domenico di Giovanni - e di Pellegrini Girolama di Domenico. Nel 1884 sposò in P. T. Beatrice Bellora da Milano. Fu Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1871 al 1889 (Doc. 42,2). Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1903; Vice Presidente nel 1911; di nuovo Consigliere parrocchiale nel 1921 e nel 1924 (Doc. 41,2). FALCONI GIULIA (1860-1909), figlia di Francesco di Carlo - e di Ronchetti Lucrezia di Carlo. Nel 1893 sposò in PONTE Tresa Pettoletti Arsenio di Ermenegildo, da Airolo. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1881 al 1893 (Doc. 42,3). FALCONI MARIANNA, n. Gianoli (1792-1872), figlia di Domenico Gianoli di Francesco - e di Bonoli Maria Domenica da Sorengo. Nel 1814 sposò in P. T. Falconi Carlo di Santino. È citata nel Doc. 42,3 come Consorella del S. Rosario nel 1872, l’anno della morte. FALCONI MARTINA *1864, figlia di Falconi Domenico di Giovanni - e di Pellegrini Girolama di Domenico. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1884 al 1898 (Doc. 42,3). FALCONI MARTINA, figlia di Ferrari Domenico e moglie di Falconi Giovanni di Santino. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1872 al 1890 (Doc. 42,3). FALCONI SANTO (1821-1879), figlio di Carlo e di Gianoli Marianna. Nel 1853 sposò in Ponte Tresa Annunziata Sormani di Curzio. Municipale, citato nel Doc. 27 del 1865. FARALLI MARGHERITA (1931-2000), figlia di Adelindo di Nicola - e di Falconi Giuseppina di Carlo. Nel 1956 sposò in P. T. Tami Renato (+1999) di Fulgenzio, da Arbedo. È citata nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. FARALLI VIRGILIO (1920-1992), figlio di Adelindo di Nicola - e di Falconi Giuseppina di Carlo. Nel 1848 sposò in P.T. Alice Cesca di Pietro. Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1942 (Doc. 41, 3). FARRA prof. Ferdinando Cesare, Ispettore onorario per le opere d’arte in Lombardia, citato nel Doc. 50 (affresco della Pietà). FASETTI ALBERTINA (1913-1992), figlia di Emilio e di Sartonis Cesarina. Nel 1933 sposò Eligio Pagnamenta. È la madre di Maria Grazia Pagnamenta, moglie di Pirovano Graziano, ambedue citati in questo indice. È citata nel Doc. 44,2 come Socia di A. C. FEDER LUIGIA *1925, figlia di Cemulini Pio e vedova di Feder Domenico. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. FERREGUTTI don GIOVANNI (1867-1945), nativo di Pura. Fu Parroco di Neggio, poi di Pura e, nello stesso tempo Economo Spirituale di Ponte Tresa nel febbraio –marzo 1915. Suoi dati nel Doc. 40,4 (elenco Vice Parroci e Parroci di Ponte Tresa). FEREGUTTI don GIOVANNI (1869-1939), nativo di Pura. Fu Parroco di varie Parrocchie ed Economo spirituale di Ponte Tresa dall’aprile 1935 al febbraio 1936. Suoi dati in Doc. 40,4 (Elenco Parroci). FERRARI GIOVANNI (1812-1887), figlio di Antonio e di Vicari Caterina. Sposò Gianoli Elisabetta di Francesco. È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1886 (Doc. 42,3). FERRETTI LIBERO (impresa di costruzioni) di Ponte Tresa, citata nel Doc. 56, Cronistoria 01. 10. 1978 (restaura il portico d’ingresso della Chiesa dopo il restauro dell’affresco effettata da Attilio Abbiati); Doc. 56, Cronistoria, alla data 22. 02. 1980 (serie di lavori effettuati per sistemare la sala cinematografica dell’Oratorio); Doc. 56, Cronistoria, alla data 19. 06. 1991 (posa del pavimento tra la Chiesa e la nuova Casa parrocchiale). FERRETTI MARIO da Caslano, citato nel Doc. 56, Cronistoria, alla data 01. 06. 1968 (demolizione della vecchia Casa parrocchiale). 223 INDICE DELLE PERSONE FERRETTI, Vicario foraneo, citato nel Doc. 29,3 del 1901. FERRI don GIUSEPPE (1772-1844), fu Vice Curato di Ponte Tresa dal 1808 al 1817. Processato a Lugano come ostile al governo (Doc. 21, 2 del 1803). Suoi dati in Doc. 40,2 (Elenco Parroci e Vice Parroci). FINZI ALBERTO, architetto con studio in Massagno Lugano, citato nei Doc. 48,1-2 (pianta della Chiesa); Doc. 49,3 (progettista e realizzatore della camera mortuaria); Doc. 50,3 (fa smantellare il vecchio pergamo); Doc. 56, Cronistoria, 11. 08. 1965 e seguenti (costruzione della nuova Casa parrocchiale); Doc. 56, Cronistoria, 03. 09. 1975 (appalta i lavori di costruzione del campo giochi per bambini nel giardino parrocchiale); Doc. 56, Cronistoria, 21. 01. 1977 b (nuove vetrate della Chiesa); Doc. 56, Cronistoria, 14. 02 1977 (smantellamento del vecchio pulpito); Doc. 56, Cronistoria, 27. 04. 1978 (rifacimento della veranda della Casa parrocchiale); Doc. 56, Cronistoria, 08. 02 1985 (progetto definitivo con disegno per la ristrutturazione del presbiterio); Doc. 56, Cronistoria, 08. 11. 1985 e seguenti (progetto di costruzione di una camera mortuaria adiacente alla Chiesa). FOLCHI DELMINA (1880-1962), figlia di Giovanni Folchi da Cento (Ferrara) e di Maria Lingeri («Leggeri» nell’atto di battesimo). Era parente, per via materna, dell’avv. Americo Pellegrini, che fu Sindaco di Ponte Tresa dal 1896 al 1900 e Gran Consigliere dal 1898 al 1901. Da lui ereditò un’enorme sostanza che impegnò in opere religiose. Fu una fervente animatrice dell’Azione Cattolica in Ponte Tresa (Doc. 44,1-2). FOLETTI GIULIO, impiegato dell’Ufficio dei Beni culturali, Dipartimento del territorio, citato a pag. 165, Introduzione alla seconda parte di questo volume. FOLETTI TERESA, da Purasca, citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. FONTANA BRUNA *1926, figlia di Battista e di Donada Maria Elvezia di Muzzano. Si sposò nella Chiesa di Madonna del Piano con De Matteis ing. Carlo, figlio del dr. Francesco. Vive ad Agno. È citata nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. FONTANA FLAVIO *1935, figlio di Giacomo e da Righetti Marta, Nel 1965 sposò Wyler Emma di Brienz. Pittore, poi guardia di frontiera. Risiede in Morbio Inferiore. È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di A. C. FONTANA ITALO *1926, figlio di Giacomo e di Righetti Marta. Sposò Wanner Lidia. Meccanico, poi impiegato del Comune di Lugano. È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di A. C. FONTANA PIERGIORGIO (1932-1984), figlio di Giovanni Battista, da Grancia, e di Donada Elvezia da Muzzano. Nel 1960 sposò in P. T. Minelli Giuseppina di Mario. Metalmeccanico. È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di A. C. FONTANA RAFFAELE, citato nel Doc. 45,2 (Gruppo giovanile in formazione). FONTANA SILVANO *1932, figlio di Angelo di Eugenio e di Trezzini Norma di Angelo. Impiegato d’ufficio. Nel 1957 sposò in Cadro Pietrogiovanna Carmen. Risiede in Massagno dal 1957. È citato nel Doc. 44,3. FONTI don GIOVANNI, da Miglieglia, citato nel Doc. 40,3 (nel 1891 supplì don Pietro Gobba, malato). FOSSATI CATERINA *1854, figlia di Domenico e di Gobba Maria. Nel 1878 sposò in P. T. Zoni Pasquale di Giuseppe da Lavena. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1892 (Doc. 42,3). FOSSATI DOMENICO (1813-1885), figlio di Giuseppe di Riva Marianna. Nel 1849 sposò in Ponte Tresa Gobba Maria di Giovanni e di Giamboni Caterina. È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1885 (Doc. 42,2). FOSSATI GIOVANNI BATTISTA (1812-1887), figlio di Giuseppe e di Riva Marianna. È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1873 fino alla morte (Doc. 42,2). FOSSATI MARIA (1816-1879) nata Gobba, figlia di Gobba Giovanni Maria e di Giamboni Caterina. Nel 1849 sposò in Ponte Tresa Fossati Domenico di Giovanni Antonio e di Riva Marianna. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1879 (Doc. 42,3). FRANZETTI Giovanni fu Francesco, citato nel Doc. 13,1-2 del 1721. FRECCHIANI prof. Mario, citato nel Doc. 51,7, paragrafo: «Una vasca per il battesimo dei bambini?». FRONTINI ERNESTA, citata come Consorella del S. Rosario dal 1890 al 1898 (Doc. 42,3). 224 INDICE DELLE PERSONE FUMAGALLI MADDALENA (1870-1965), figlia di Giacinto e di Donati Virginia. Nel 1908 sposò in P. Tresa Rezzonico Enrico di Costante, da Pazzalino. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1891 al 1898 (Doc. 42,3). FUMAGALLI MARIA *1867, figlia di Fumagalli Giacinto di Sebastiano - e di Donati Virginia di Stefano da Astano. Nel 1886 sposò in Ponte Tresa Diamanti Carlo di Domenico da Ponte Tresa Italia. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1885 al 1898 (Doc. 42,3). FUMAGALLI prof. Abbondio (1854-1928) figlio di Pietro di Sebastiano - e di Busti Antonia. Insegnante di disegno, pittore, progettista e appaltatore di lavori edili. Più volte Municipale dal 1892. Nel 1921 era Presidente dell’Ufficio comunale di disoccupazione. Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1907 (Doc. 41,2). È citato anche nel Doc. 28,1 del 1896. Su Fumagalli Abbondio vedi più ampie notizie negli indici dei volumi 3 e 4 dell’A. S. P. T. FUMAGALLI VIRGINIA (1833-1897), figlia di Fumagalli Donati Stefano e di Trezzini Maria. Nel 1866 sposò in Ponte Tresa Fumagalli Giacinto di Sebastiano e di Cattani Anna. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1892 al 1898 (Doc. 42,3). G GALEAZZI MARCO di Molinazzo Montaggio, citato nel Doc. 56, Cronistoria, alla data 24. 06. 1999 (fornitura e posa di ante apribili all’esterno e di vetri isolanti alle porte del salone parrocchiale). GALFETTI AMALIA (1899-2000), figlia di Peverelli Francesco da Mendrisio e di Arrigo Elisabetta. Vedova di Galfetti Ottavio. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. GALFETTI GIANFRANCO *1929, figlio di Ottavio e di Peverelli Amalia. Nel 1958 sposò in Berna Wenger Heidi. Ingegnere di tecnica automobilistica nella General Motor e nell’Alfa Romeo. Ora pensionato, è un valente pittore per hobby. Risiede in Agno. È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di Azione cattolica. GALFETTI GIUSEPPE *1932, figlio di Ottavio e di Peverelli Amalia. Funzionario postale. Nel 1960 sposò in Argovia Mäder Yvonne. Ora risiede in Killwangen (AG). È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di A. C. GALFETTI JOLANDA (1924-2000), figlia di Ottavio e di Zoppis Chiara. Entrò nella Congregazione di Menzingen e prese il nome di suor Elisabetta. Morì a Locarno. È sepolta nel cimitero di Minusio. È citata nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. GALFETTI OTTAVIO (1896-1974), figlio di Giuseppe e di Soldini Maria. Sposò Zoppis Chiara da Novazzano, e in seconde nozze Peverelli Amalia di Francesco, da Mendrisio. Buralista postale fino al 1959. Fu Vice sindaco nel quadriennio 1952-1956. Nel 1958 fu nominato Consigliere parrocchiale come rappresentante del Comune (Doc. 41,2). GAMBARONI PAOLO, da Barico, nominato maestro dei Novizi della Confraternita del S. Rosario di Ponte Tresa l’8. 1. 1837 (Doc. 42,5); poi eletto Priore il 22. 3. 1840 (Doc. 42,5). GASPARIN CAMILLA, vedova di Francesco, citata nel Doc. 8,1 del 1602. GASPARINI ANGELO, citato per un legato di sante Messe nel Doc. 12,1-2 del 1709. GASPARINI ANNIBALE, citato per un legato di sante Messe nel Doc. 12,2 del 1709. GASPARINI BERNARDINO, figlio del maestro Martino, citato nel Doc. 9,1-2,1-2 del 1609. GASPARINI CALLISTA, vedova del fu Francesco, citata nel Doc. 9,1-2,1-2 del 1609. GASPARINI CATERINA, vedova del fu Bernardo, citata nel Doc. 9,1-2 del 1609. GASPARINI CESARE, figlio del maestro Francesco, citato nel Doc. 9,1-2 del 1609. GASPARINI ELEONORA, vedova del maestro Giovanangelo, citata nel Doc. 9,1-2 del 1609. GASPARINI FRANCESCA, figlia di …?… Gasparini, citata nel Doc. 8,1 del 1602. GASPARINI FRANCESCO di Giovanni Antonio, citato nei Doc. 8,1 del 1602; Doc. 9,1-2 del 1609. GASPARINI GIOVANNI (1884-1958), figlio di Alessandro e di Rabaglio Teresa. Nel 1914 sposò Milesi Costantina Silvia di Giovanni. Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1910, 1921, 1927; Presidente del Consiglio parrocchiale nel 1927 e nel 1934; poi di nuovo Consigliere parrocchiale nel 1936 come rappresentante del Municipio (Doc. 41,2). GASPARINI GIOVANNI ANTONIO, figlio di Francesco detto «de la Strolaga» (o Stroliga?), citato nel Doc. 9,1-2 del 1609. GASPARINI GIULIA, figlia di Francesco, detto «de la Stroliga», citata nel Doc. 8,1 del 1602. 225 INDICE DELLE PERSONE GASPARINI WANDA (1912-1980), morta nubile in Ponte Tresa e qui sepolta. È citata nel Doc. 44,2 come Socia di A. C. GASPERINI FRANCESCA (1833-1876), figlia di Angelo di Giulio e di Tognetti Maria Caterina di Tommaso. È citata come Consorella del S. Rosario dal 1873 alla morte (Doc. 42,3). GASPERINI GIULIO FRANCESCO (1829-1880), figlio di Angelo di Giulio e di Pantellini Maria di Gennaro. Nel 1865 sposò Zotti Maria di Provino e di Cerutti Maria. È citato come Confratello del S. Rosario di Ponte Tresa dal 1868 al 1872 (Doc. 42,2). GASPERINI MARIA (1829-1878), figlia di Angelo di Giulio e di Tognetti Maria Caterina di Tommaso. È citata come Consorella del S. Rosario dal 1872 alla sua morte (Doc. 42,3). GEROSA FRANCO, citato nel Doc. 45, 1 (Gruppo ricreativo teatrale). GIAMBONI ANTONIO, nominato maestro dei Novizi della Confraternita del S. Rosario di Ponte Tresa il 20. 2. 1842; poi eletto Priore della stessa Confraternita il 4. 2. 1844 (Doc. 42,5). GIAMBONI CESARE (1855-1934), figlio di Carlo e di Pellegrini Girolama. Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1915; poi Presidente nel 1915; Vice Presidente nel 1921 (Doc. 41,2). GIAMBONI don GIOVANNI FRANCESCO, prete. Suoi dati in calce al Doc. 15 del 1755. GIAMBONI FRANCESCA (+1875), lombarda. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1875, anno della sua morte (Doc. 42,3). GIAMBONI GIOVANNI di Tommaso, citato nel Doc. 8,1 del 1602 e nel Doc. 9,1-2 del 1609. GIAMBONI GIOVANNI Maria *1791, figlio di Cristiano e di Giovanelli Teresa. Fu amministratore della Confraternita del S. Rosario di Ponte Tresa dal 1841 al 1847 (Doc. 42,5). GIAMBONI MARIA, levatrice, forse sorella di Giamboni don Giovanni Francesco, citata nel Doc. 16,4 del 1769, alla fine. GIAMBONI PELINO, pagamento di un fitto di capitale (Doc. 15,6 del 1755). GIANI ALESSANDRO (1734-1799), figlio di Francesco di Antonio - e di Torriani Barbara di Giovanni Battista. È citato come chierico in calce al Doc. 15,8 del 1755. Non divenne prete. Sposò Trolli Margherita di Angelo, da Lavena. È il padre di Giani Ercole, e di don Carlo Giani, citati in questo indice. GIANI ANTONIO (1772-1835), di Carlo di Francesco - e di Somazzi Carla. È il padre del pittore Giani Bernardino. Fu segretario comunale e più volte Gran consigliere ticinese. Insieme al sindaco Stoppani Antonio, chiese al Vescovo di Como che la Vice Parrocchia di Ponte Tresa fosse eretta in Parrocchia (Doc. 21,1 del 1817; Doc. 23,1 del 1818). GIANI avv. ERCOLE (1776-1847), figlio di Alessandro di Francesco - e di Trolli Margherita, da Lavena. Più volte Municipale e Segretario comunale. Morì celibe. È citato nel Doc. 21,1 del 1803. GIANI BERNARDINO (1823-1886), figlio del medico Giani Antonio di Carlo - e di Giani Maddalena (i suoi genitori erano cugini). Pittore. Morì celibe. È citato nei Doc. 51,6 (Stendardo della Confraternita da lui dipinto); Doc. 51,8 (foto e descrizione delle sue tele dell’Ecce Homo e del Transito di San Giuseppe esistenti nella Cappella delle Confessioni). GIANI CARLO (1717-1796), figlio di Francesco di Antonio - e di Torriani Barbara di Giovanni Battista. Padre del precedente Giani Antonio. È citato nel Doc. 16,4 come dottore in chirurgia. GIANI don CARLO sacerdote (1805-1880), di Alessandro di Francesco - e di Trolli Margherita da Lavena. Fu Parroco di Dumenza, dove morì. È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1879 (Doc. 42,2). Nel 1839 era stato Maestro dei Novizi e nel 1841 Priore (Doc. 42,5). GIANI don GIOVANNI BATTISTA (1726-1803), figlio di Francesco di Antonio - e di Torriani Barbara Agostina di Giovanni Battista. Era prete. Suoi dati in calce ai Doc. 15,7 del 1755; Doc. 16,4 del 1769; Doc. 18,4 del 1779. GIANI ERNESTA (1862-1920), figlia di Alessandro di Francesco - e di Zotti Angela (Adelaide) da Lamone. Nel 1886 sposò in Ponte Tresa Righetti Francesco di Giuseppe da Viconago. È citata come Consorella del S. Rosario dal 1882 al 1893 (Doc. 42,3). GIANI FRANCESCO (1760-1826), figlio di Carlo di Francesco - e di Somazzi Lucia. Era farmacista. Fu candidato tresiano a Consigliere cantonale (Doc. 21,1 del 1803). GIANI FRANCESCO (1865-1915), figlio di Alessandro di Francesco - e di Zotti Angela (Adelaide) da Lamone. Era geometra. È citato nel Doc. 29,2 del 1901, in nota. GIANI GIOVANNI ANTONIO, nato nel 1740 da Francesco di Antonio - e da Torriani Barbara Agostina di Giovanni Battista. Prete, dimorante in Milano, dove forse morì. È citato nel calce al Doc. 15,7 del 1755 e al Doc. 16,4 del 1769. 226 INDICE DELLE PERSONE GIANI MADDALENA *1868, figlia di Alessandro di Francesco - e di Zotti Angela (Adelaide) da Lamone. Nel 1898 sposò Donada Alfonso da Novazzano. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1892 al 1898 (Doc. 42,3). GIANI PIETRO TOMMASO, Arciprete (di Como?), convisitatore di Mons. Mugiasca durante la Visita pastorale del 1. 9. 1769 (Doc. 16,2). GIANOLI ANNUNZIATA, pagamento del fitto di un terreno (Doc. 15,6 del 1755). GIANOLI CATERINA, vedova del fu Francesco (Doc. 9,1-2 del 1609). GIANOLI FRANCESCO, citato per pagamento di un fitto (Doc. 15,6 del 1755). GILARDONI Eredi, di Lugano, fornitori di ostie (Doc. 33,1 del 1939, risposta I,12). GIORGETTI AURELIO * 1885, figlio di Giuseppe da Carabietta, e di Daldini Savina. Nel 1915 sposò Pohl Anna Carolina di Vittorio. Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1927; e Vice Presidente nel 1927 (Doc. 41,2). GIOVANNINI don ARNOLDO, Convisitatore pastorale (Doc. 35,4 del 1947). GIOVIO GIULIO, Vescovo di Nocera, Italia, 1591 (Doc. 6 del 1591). GIUSEPPE (santo), citato nel Doc. 51,7 (foto e descrizione della statua del Santo, 1900). GOBBA AGOSTINA *1872, figlia di Filippo di Cesare - e di Vicari Lucia di Giovanni. Nel 1896 sposò in P. T. Beretta Alfonso di Antonio. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1890 al 1898 (Doc. 42,3). GOBBA ANGIOLA, probabilmente *1824, figlia di Tarchini Giovanni e di Menotti Antonia. Nel 1875 sposò in P. T. Gobba Pietro di Cesare e di Porra Faustina (o Agostina). È citata come Consorella del S. Rosario di Ponte Tresa dal 1875 al 1894 (Doc. 42,3). GOBBA don PIETRO (1807 – 1891), figlio di Giovanni e di Bettelini Margherita, Parroco di Ponte Tresa dal 1864 fino alla sua morte. È citato nel Doc. 27 del 1865. Suoi dati in Doc. 40,3 (Elenco Parroci). GOBBA FILIPPO (1845-1915) di Cesare e di Porra Faustina. Nel 1870 sposò Vicari Lucia di Giovanni. Nominato Cassiere comunale nel 1904. Fu Sacrestano e Segretario e del Consiglio parrocchiale (Doc. 28,1-2 del 1896). Fu eletto Presidente del Consiglio parrocchiale nel 1904; Consigliere nel 1907 e nel 1914; di nuovo Presidente nel 1915 (Doc. 41,2). È citato anche come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1872 al 1882 (Doc. 42,2); eletto come Maestro dei Novizi nel 1846 (Doc. 42,5); Vice Priore nel 1874 e Priore nel 1875 (Doc. 42,6). GOBBA GIOVANNI ANDREA, pagamento del fitto di un terreno (Doc. 15,5 del 1755). GOBBA don GIOVANNI, da Caslano, citato nel Doc. 40,3 (nel 1891 supplì don Pietro Gobba, malato). GOBBA LUCIA (1845-1912), figlia di Vicari Giovanni di Carlo - e di Falconi Maria di Carlo. Nel 1870 sposò in P. T. Gobba Filippo di Cesare. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1872 al 1884 (Doc. 42,3). GOBBA MADDALENA del fu Giovanni Battista da Caslano, pagamento per fitto di capitale (Doc. 15,5 del 1755). GOBBA MARIA, figlia di Filippo e di Vicari Lucia. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1872 al 1884, anno della sua morte (Doc. 42,3). GOBBA PAOLA, citata per il pagamento di un fitto (Doc. 15,6 del 1755). GOBBA PIETRO (1848-1914), di Cesare e di Porra Agostina. Nel 1875 sposò in P. T. Tarchini Angiola di Giovanni. È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1874 al 1897 (42,2). GOBBA RACHELE (1820-1898), di Francesco di Cesare - e di Giamboni Anna Maria di Tommaso. Morì nubile. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1882 (Doc. 42,3). GRAMPA PIER GIACOMO (*1936), Vescovo di Lugano dal 25. 1. 2004. È citato nel Doc. 46,7. GRÄNACHER FABRIZIO *1972, figlio di Giancarlo e di Margnetti Maris. È citato nel Doc. 45,2 (Gruppo giovanile in formazione). GRANDI ins. SILVANO *1946, figlio di Walter e di Galfetti Liliana. Insegnante. Fu eletto Vice Presidente del Consiglio parrocchiale nel 1972 (Doc. 41,2). Dal 1971 fu eletto in continuità nel Consiglio comunale e in Municipio. Fu Sindaco di Ponte Tresa ininterrottamente per 25 anni: dal 12 maggio 1980 fino ad oggi (anno 2005). È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di Azione cattolica; in Doc. 38,1 del 1984 (Visita pastorale del vescovo Mons. Ernesto Togni); Doc. 56, Cronistoria 19. 05. 1990 (discorso per l’inaugurazione del nuovo sagrato o piazzale della Chiesa in data 19 maggio 1990). 227 INDICE DELLE PERSONE GRASSI don MICHELE, Parroco di Magliaso (Doc. 28,1 del 1896). Suoi dati in Doc. 40,4. GRIBOVA MARIA *1973 Pietroburgo, insegnante di pittura e disegno presso l’Accademia di Belle Arti e di Disegno di Pietroburgo. Trasferitasi per matrimonio in Italia, vive a Marchirolo. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in Italia e in Francia. È l’autrice dell’acquerello di Ponte Tresa stampato sulla prima pagina di questo volume. GRITTI don CARLO, nato ad Induno Olona (Varese), Economo Spirituale di Ponte Tresa dall’aprile del 1902 al dicembre 1903. È citato nel Doc. 29,2 del 1901. Fu eletto Presidente del Consiglio parrocchiale nel 1903 (Doc. 41,2). Suoi dati nel Doc. 40,4 (Elenco Parroci). GROB MARINA, *1934, figlia di Grob Alfredo Alois e di Polledri Marisa. È citata nel Doc. 45,2 (Gruppo giovanile parrocchiale). GSELL Roger, riparatore di strumenti musicale di Lugano Paradiso, citato nel Doc. 46, Cronistoria parrocchiale 1994 06 27 (riparazione dell’organo Hammond, acquistato dalla parrocchia di Lamone). GUARINO E BIAGIO del villaggio di Ponte Tresa (Doc. 1 dell’875). GUARNERI BARTOLOMEO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). GUARNERI GIOVANNI ANGELO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). GUARNERI GIROLAMO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). GUARNERI GUARNERIO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). GUARNERI PAOLO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). GUARNERI PIETRO ANTONIO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). GUARNERI PROSPERO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). GUGLIELMI don ANDREA, sacerdote di Gandria (Doc. 20,1 del 1799). H–I–J-K HARDMEYER CARLA *1927 in Milano, figlia di Carlo e di Parodi Pierry da Sale, prov. di Alessandria. Nel 1959 sposò in P. T. Rück Alberto (+ 1990) di Otto. Impiegata. Vive in Pura. È citata nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. HARDMEYER VERENA *1925 in Carugo (Como), figlia di Carlo e di Parodi Pierry, da Sale, prov. di Alessandria. Nel 1948 sposò in P. T. Steiner Guy (+1993), comandante di aerei della Swissair. Impiegata. Vive in Pura. È citata nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. HENGARTNER EGIDIA, cita in Doc. 45,1 (Gruppo ricreativo teatrale). HINTERMANN ANNA ARMIDA nata Caimi (Lugano 1906-1989 P. T.), figlia di Caimi Marco e di Grassi Giovanna. Nel 1933 sposò Hintermann Albert Walter. Nel 1935 sposò Jmholz Emil Heinrich, da cui divorziò nel 1943. Residente in Ponte Tresa dal 1971, proveniente da San Gallo. Collaboratrice parrocchiale. Morì in P. T. nel 1989. Citata nel Doc. 45,3 come fondatrice del gruppo parrocchiale Anziani; e nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-1989. ISELI ANDREAS *1968, figlio di Erich e di Bircher Johanna. Nel 2000 sposò in Ponte Tresa Lafranchi Mirna di Mario. Albergatore. È citato nel Doc. 45,3 (Corale parrocchiale). ISELI SANDRO, *1970, figlio di Erich e di Bircher Johanna. Albergatore. Nel 2005 sposò in P. T. Vincenti Monya di Gino, da Bedano. È citato nel Doc. 45,3 (Corale parrocchiale). ISELLA FERNANDA *1921, figlia di Merlo Agostino e moglie di Isella Giulio di Pietro da Breno. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004 e nel Doc. 45, 1 (scenografia Gruppo ricreativo teatrale). ISELLA GIULIO (ditta) di Ponte Tresa, citata nel Doc. 5, Cronistoria 22. 07. 1987. (preventivo per le opere di pittura da eseguire nella Casa parrocchiale). ISELLA MARIA *1920, figlia di Pietro di Enrico e di Lavagna Maria. Dal 1946 residente in Lugano. È citata nel Doc. 44,2 come Socia di A. C. ITEN ENRICO *1959, figlio di altro Enrico e di Fischer Rosa da Gwatt (Berna). Consulente aziendale. Nel 1991 sposò in P. T. Pellegrini Cristina di Domenico. È citato nel Doc. 45,2 (Gruppo giovanile parrocchiale). JELMINI Mons. ANGELO (1893-1968), Vescovo di Lugano dal 2. 2. 1936 al 24. 6. 1968, data della sua morte. È citato nei Doc. 33 (1a Visita pastorale in Ponte Tresa dell’11. 6. 1939); Doc. 34,2 del 1942 (Soccorre Don Riccardo De Micheli, prigioniero in S. Vittore); Doc. 35 del 1947 (2a Visita 228 INDICE DELLE PERSONE pastorale del Vescovo Jelmini in Ponte Tresa 9.4. 1947); Doc. 36 (3a Visita pastorale in Ponte Tresa 29. 6. 1960). JOVANOVITCH MARCO *1946, figlio di Paul e di Friedli Elsa. Nel 1969 sposò Catterini Sandra di Luigi Domenico. È citato nel Doc. 45, 1 (scenografia Gruppo ricreativo teatrale). È impiegato di banca e risiede in Ponte Tresa. JOVANOVITCH SANDRA *1949, figlia di Catterini Luigi Domenico e di Corti Franceschina. Nel 1969 sposò Jovanovitch Marco di Paul. È citata nel Doc. 45, 1 (scenografia Gruppo ricreativo teatrale). L-M LARGHI SILVANO (insieme a Curti Patrizio) di Coldrerio - Novazzano, citato nel Doc. 56, Cronistoria, alla data 25. 11. 1998 (fornitura e posa di una barriera al parcheggio parrocchiale). LAVENA GIOVANNI MARIA, notaio di Lavena, citato nel Doc. 5,1-2 del 1586. LOCATELLI BARBARA *1969, figlia di Renato e di Scamozzi Lidia, citata nel Doc. 45,3 (Corale parrocchiale 1978). LOCATELLI LIDIA *1947, figlia di Scamozzi Battista da Baffetto (Sondrio) - e di Corradini Amalia. Nel 1969 sposò in P. T. Locatelli Renato, magazziniere, ora comandante della Polizia comunale. È citata come confondatrice del Gruppo parrocchiale Mamme (Doc. 45,3). LOCATELLI PAOLA *1971, figlia di Renato e di Scamozzi Lidia, citata nel Doc. 45,3 (Corale parrocchiale 1978). LOMBARDINI Francesco, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). LURASCHI don ANTONIO, prevosto di S. Fedele di Como (Doc. 26,1 del 1821). MACCHI FRANCO, storico di Riva S. Vitale (Doc. 21,2 del 1803). MACCHI GIROLAMO, di Ponte Tresa lombardo. È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1893 (Doc. 42,2). Ne era stato Maestro dei Novizi nel 1872, poi Vice Priore nel 1873 e Priore nel 1874 (Doc. 42,6). MAFFIOLETTI don Domenico, Parroco di Ponte Tresa 1823-1824 (Doc. 40,3, Elenco Parroci). MAGNO IPPOLITA di Nicola (Doc. 9,1-2 del 1609). MAGNO MATTEO figlio di Matteo (Doc. 9,1-2 del 1609). MAINETTI ANGIOLINA (1896-1990), figlia di Borri Ferdinando di Valentino, da Morcote – e da Vicari Francesca di Angelo. Nel 1953 sposò Mainetti Vittorio di Rinaldo, da Sessa. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-1990. MALTENCINI BERNARDO (Doc. 9,1-2 del 1609). MALTENCINI don ANTONIO (Doc. 13,1 del 1721). MALTENCINI MATTEO (Doc. 9,1-2 del 1609, in nota 7). MANDELLI GIOVANNI, probabilmente di Lavena. È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1881 (Doc. 42,3). Ne fu Vice Priore nel 1875 (Doc. 42,6). MANGHERA EROS *1934, figlio di Ambrogio e di Fusi Ines. Nel 1966 sposò in Caslano Ghirlanda Carla di Battista, da Sonvico. Impiegato di banca. Consigliere comunale dal 1971 fino ad oggi (2005). Fu eletto Vice Presidente del Consiglio parrocchiale nel 1965, poi Presidente nel 1969 e lo è fino ad oggi, gennaio 2007 (Doc. 41,2). MANTOVANI CLETO *1937 in S. Antonio di Val Morobbia, figlio di Emilio di Carlo - e di Santi Amelia di Alfredo. Nel 1965 sposò in Chiasso Ranzoni Rita. Spedizioniere, poi assicuratore. Pensionato, risiede in Morbio inferiore. È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di A. C. MARAZZI FILIPPO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). MARAZZI GASPARINO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). MARAZZI GIOVANNI MARIA, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). MARAZZI GUARNERIO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). MARAZZI MARCO ANTONIO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). MARAZZI NICOLA, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). MARCHESI don GIOVANNI (1867-1944), nato in Sessa, Economo spirituale di Pura. Delegato dal vescovo di Lugano ad amministrare i Sacramenti in Ponte Tresa nei mesi di giugno e di luglio 1942, durante la prigionia di don Riccardo De Micheli in Milano (Doc. 40,5). 229 INDICE DELLE PERSONE MARCHESI LOREDANA *1959, figlia di Di Filippo Pietro e di D’Emidio Antonia da Teramo. Nel 1979 sposò in P. T. , Marchesi Rinaldo (vedi). È citata nel Doc. 46, Cronistoria, alla data 2005 04 19. MARCHESI RINALDA, detta Nanda: vedi Paltenghi Rinalda. MARCHESI RINALDO *Cunardo 1957, figlio di Luigi di Ermenegildo - e di Paltenghi Rinalda di Rinaldo. Nel 1979 sposò in P. T. Loredana Di Filippo di Pietro, meccanico di precisione, ora responsabile di produzione della fabbrica elettrotecnica «Casram» di Caslano (nel dicembre del 2004 la ditta si trasferì a Mezzovico). Consigliere comunale eletto nel 1996 e nel 2000. Fu eletto Consigliere parrocchiale dal 1996 al 2005; eletto Vice Presidente nel 1999 e nel 2002 (Doc. 41,2). MARCHETTI GIOVANNA *1917, figlia di Meot Oscar e di Gregoratti Rosa. Nel 1945 sposò in Cadegliano Marchetti Luigi di Angelo. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. MARCHETTI OSCAR *1962, figlio di Luigi e di Meot Giovanna, oggi medico residente in Losanna. È citato nel Doc. 45,2 (Gruppo giovanile parrocchiale). MARI FRANCA *1933, figlia di Franco e di Lepori Maria che, rimasta vedova, si sposò con Stoppa Elvezio, guardia di confine. È citata nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. MARI RENATO *1931, figlio di Franco e di Lepori Maria che, rimasta vedova, si sposò con Stoppa Elvezio, guardia di confine. Studiò pressò i Salesiani di Maroggia; poi si laureò a Pavia in otorinolaringoiatria. Sposò Tallone Marilena, ticinese. Vive a Begnins (Vaud). È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di A. C. MARTINETTI OLGA (vedi Toletti Olga). MARTINI prof. PIETRO (1867-1927), figlio di Luigi e di Jermini Carolina. Nel 1897 sposò in P. T. Stoppani Elvezia di Matteo. Insegnante di latino. Più volte Municipale di Ponte Tresa, nel 1913 fu nominato Assessore giurato cantonale del Distretto di Lugano Campagna. Fu eletto Consigliere parrocchiale e subito dopo Vice Presidente del Consiglio parrocchiale nel 1899 e nel 1904, quindi Consigliere parrocchiale nel 1907, Segretario parrocchiale nel 1911 (Doc. 41,2). Citato anche nel Doc. 29,2, data 20.1.1901 (protesta contro la chiusura della Chiesa fatta dal Consiglio parrocchiale). MARTINI PETER *1929, figlio di Luigi e di Schneider Jenny. Nel 1959 sposò in Leno (Brescia) De Giuli Laura di Giulio. Vice direttore della fabbrica elettrotecnica «Casram» di Caslano dal 1952 (fondazione); ne fu Direttore dal 1978 al 2001. Eletto Municipale e in seguito Consigliere comunale più volte a partire dal 1956, fu Vice Sindaco nei quadrienni 1956-1960; 1964-1968; 1968-1972. Fu eletto Vice Presidente del Consiglio parrocchiale nel 1969 (Doc. 41,2). MARTINOLI Mons. GIUSEPPE (1903-1994), Vescovo di Lugano dal 15. 9. 1968 al 22.8. 1977 per dimissioni. Citato anche in Doc. 56, Cronistoria, alla data 3. 7. 1969 (benedizione delle nuove campane, 21 settembre 1969). MARZARO don GUIDO (1921-1976), Economo spirituale in Valcolla dall’ottobre 1949 al luglio 1964, Parroco di Ponte Tresa dal 25. 5. 1964 fino alla morte sopravvenuta il 15. 10. 1976 (Doc. 40,5). È citato come Segretario parrocchiale dal 1965 al 1976 (Doc. 41,2). È citato anche nel Doc. 56, Cronistoria 20. 12. 1968 (insegna luminosa per l’Oratorio) e nel Doc. 56, Cronistoria, alla data 15. 10. 1976 (morte di don Marzaro). Suoi dati in Doc. 40,5 (Elenco dei Parroci). MASPERO ANGIOLINA (1821-1892), figlia di Garzia Paolo di Agostino e moglie di Maspero Antonio di Raffaele. È citata come Consorella del S. Rosario dal 1872 al 1882 (Doc. 42,3. MASPERO ANTONIO (1813-1870), figlio di Raffaele e di Bella Carla. Fu nominato maestro dei Novizi della Confraternita del S. Rosario di Ponte Tresa il 22. 3. 1840; poi eletto Priore della stessa Confraternita il 20. 2. 1842 (Doc. 42,5). MASPERO LUIGI (1817ca – 1864), figlio di Raffaele e di Bella Carla. Fu eletto Vice Priore della Confraternita del S. Rosario di P. T. il 6. 1. 1853; poi Priore della Confraternita del S. Rosario di P. T. il 6. 1. 1854 e il 6. 1. 1855 (Doc. 42,6). MASPOLI mons. ENRICO, citato nel Doc. 42, 1 e nel Doc. 54,1 (suo libro «La Pieve di Agno»). MAZZOLA ROBERTO (di Valduggia, Vercelli), ditta di fusione campane, citata nel Doc. 49,1 e nel Doc. 56, Cronistoria 20. 12. 1968 (cinque nuove campane per il Campanile). MC CORD LAURA (1918-1944), moglie di Kenneth Mc Cord, citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario. 230 INDICE DELLE PERSONE MELLI don FEDERICO (1873-1946), Parroco di Lavena 1897 - 1945, fu contestato nel 1901 in P. T. come Economo spirituale. Alla fine fu accettato (Doc. 29,1-2 del 1901). In séguito ritornò in Ponte Tresa come Economo Spirituale dal 1904 al 1909. Suoi dati nel Doc. 40,4 (Elenco Parroci). MENOTTI LUIGI (1898-1977), figlio di Francesco e di Sacchi Giovanna, da Marchirolo. Nel 1923 sposò Maspoli Maria di Giovanni, da Caslano. Idraulico. Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1936 e nel 1939; poi Vice Presidente nel 1939, 1942, 1945, 1948, 1951; e infine Presidente del Consiglio parrocchiale nel 1958 (Doc. 41,2). MERINI don LUIGI, impiegato della Curia vescovile di Como (Doc. 26,1 del 1821). MERONI GIUSEPPA, forse figlia di Giuseppe e di Frontini Giuseppina. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1894 al 1898 (Doc. 42,3). MILANESE (il Milanese) DOMENICO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). MOCETTI GIULIA, forse figlia di Emilio di Bioggio e di Poretti Carolina di Bioggio. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1892 al 1898 (Doc. 42,3). MOLINO PIETRO MARIA, citato per un fitto (Doc. 15,6 del 1755). MOLO Mons. VINCENZO (1833-1904), Vescovo di Lugano dal 2. 10. 1887 al 15. 3. 1904, data della sua morte. Citato nel Doc. 28 (Visita pastorale in Ponte Tresa del 18. 3. 1896). MONTI SANTO, storico comasco, citato nel Doc. 25 (excursus storico, nella nota 1). MORONI STAMPA Luciano (Doc. 1 dell’875 d. C.). MOSSI don MARIO GASPARE, Arciprete di Bellagio, Como, Convisitatore in Ponte Tresa del Vescovo di Como, Mons. Giovanni Battista Mugiasca (Doc. 18,1 del 1779). MOTTA M(ARIA?), segretaria dell’UCFT in Lugano. È citata nel Doc. 44,1. MUGIASCA Mons. GIOVANNI BATTISTA, Vescovo di Como (1765-1789). È citato nei Doc. 16,1 (1a Visita pastorale in P. T. del 1. 9. 1769); Doc. 18,1 (2a Visita pastorale dell’8. 6. 1779); Doc. 19,1 (3a Visita pastorale in P. T. del 29. 8. 1787); Doc. 49,2 (descrizione esterno della Chiesa). N NAPOLEONE (vedi Bonaparte Napoleone). NAVONI don GIUSEPPE, Vice Parroco di Ponte Tresa dal 1817 al 1821, e poi primo Parroco dall’11. 7. 1821. Citato nei Doc. 23,1-2 del 1818; Doc. 24,1 del 1818; Doc. 23,2 (excursus storico). Suoi dati nel Doc. 40,3 (Elenco dei parroci). NEGRI SILVIA *1923, figlia di Corti Isidoro di Curio e di Poretti Maria di Massagno. Nel 1947 sposò Negri Walter di Fescoggia. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. NEGRINI ORNELLA *1945 nata Baroni (vedi Baroni Ornella). NEURONI Mons. AGOSTINO MARIA, da Riva San Vitale, Vescovo di Como (1746-1760), Visita pastorale del 27. 5. 1755 (Doc. 15,1 del 1755); Doc. 51,1 (descrizione delle Cappelle della Chiesa). NICOLAO (santo) del la Flüe, citato nel Doc. 51,8 (tela di san Nicolao de la Flüe, dipinta nel 1944 da Ender Andrea). NICOLLERAT MARIA ANGELA *1936, figlia di Ramon Alfred di Charles-François - e di Grünenfelder Marie Josephine di Anton. Nel 1957 si sposò con Bottinelli Flavio. Vive in Bienne. È citata nel Doc. 44,2 come Aspirante di Azione cattolica. NICOLLERAT MICHEL *1939, figlio di Ramon Alfred di Charles-François - e di Grünenfelder Marie Josephine di Anton. Sposò in Caslano Catterini Mirta. Dal 1967 risiede in Mendrisio, in cui ha lavorato come operaio fonditore.. È citato nel Doc. 44,3. NICOLLERAT PIERRE, nacque il 21. 1.1938 in Lausanne da Nicollerat Ramon Alfred e da Grünenfelder Marie Josephine. Studiò in Ponte Tresa, Magliaso, Seminario S. Carlo di Lugano, e infine nel Collegio Latino Americano di Roma e presso l’Università Gregoriana in Roma. Il 2. 12. 1962 fu consacrato sacerdote in Roma. Il 1. 9. 1963 partì per il Venezuela, diocesi di Calabozo. Fu Vice parroco a valle de la Pascua, poi a Tucupido e infine Parroco a El Socorro. È citato nel Doc. 44,3 (iscritto all’Azione cattolica di P. T.). NINGUARDA Mons. FELICIANO, Vescovo di Como (1588-1595), Visita pastorale del 31. 8. 1591 (Doc. 6 del 1591). NOLINO ANDREA, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). 231 INDICE DELLE PERSONE NOLINO ANDREA, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). NOLINO ANNA MADDALENA, pagamento del fitto di un terreno (Doc. 15,6 del 1755). NOLINO BARTOLOMEO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). NOLINO COMINO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). NOLINO DOMENICO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). NOLINO GIACOMO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). NOLINO GIOVANNI, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). NOLINO PIETRO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). NOSEDA ALESSANDRO (1905-1930), figlio di Giovanni e di Pozzi Rosa. Rimase celibe. Campanaro dal 1924, Usciere comunale dal 1927. Fu eletto Consigliere e Segretario parrocchiale nel 1927 (Doc. 41,2). NOSEDA GAETANO (1839-1922), figlio di Francesco, da Genestrerio. Nel 1865 (?) sposò Rossi Maddalena di Luigi. Impresario edile, Municipale del 1886 al 1896, Vice capo banda della Filarmonica di Ponte Tresa. È citato nel Doc. 42,2 (Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1898); Doc. 29,1 (Consigliere parrocchiale di P. T.); Doc. 41,2 (rieletto Cons. nel 1899 e nel 1901). NOSEDA GIOVANNI (1869-1908), figlio di Gaetano e di Rossi Maddalena. Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1904 (Doc. 41,2). NOSEDA MADDALENA (1869-1897), figlia di Rossi Giovanni di Antonio - e di Roveda Antonia di Bernardino. Sposò Gaetano Noseda di Francesco. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1876 fino alla sua morte, avvenuta nel 1897 (Doc. 42,3). NOSEDA MARIO CARLO (1906-1971), figlio di Gaetano e di Rossi Maddalena. Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1927 (Doc. 41,2). NOSEDA ROSA (1873-1955), figlia di Pozzi Angelo (Luigi) e di Verga Giuseppina. Nel 1896 sposò Noseda Giovanni di Gaetano. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1887 al 1893 (Doc. 42,3). NOSEDA TERESA *1877, figlia di Gaetano e di Rossi Maddalena. Nel 1902 sposò in P. T. Pelli Giovanni di Pietro. ``E citata come Consorella del S. Rosario dal 1893 al 1898 (Doc. 42,3). O-P ODELBERTO di Lampugnano, Milano (Doc. 1 dell’875). OGNADIO CALEDONIA, vedova di Ognadio Giovanni Battista di Giorgio (Doc. 9,1-2 del 1609). PAGNAMENTA AURELIO (ditta) di Barbengo, citata nel Doc. 56, Cronistoria 24. 09. 2002 (riparazione del tetto della Chiesa). PALLI dr. MICHEL *1944, figlio di Antonio Massimo, da Pura, e di Baudat Lucia da Vallorbe (Vaud). Farmacista in Ponte Tresa. Nel 1979 sposò Zaugg Esther di Werner, da Nebikon (Lucerna). È citato nel Doc. 45,3 (organista della Corale parrocchiale dal 1998 fino ad ora, 2005). PALMISANO don FRANCESCO DARIO, Parroco di P. T. dal 1996 fino ad ora (2005). Suoi dati nel Doc. 40,6 (Elenco dei Parroci). PALTENGHI ADELINA da Purasca. È citata come Consorella del S. Rosario di Ponte Tresa dal 1872 al 1879 (Doc. 42,3). PALTENGHI ANGELINA *1928, figlia di Paltenghi Giovanni di Giovanni e Tarchini Margherita di Pietro. Cassiera di cinema e segretaria di ufficio. Risiede in Massagno. È citata nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. PALTENGHI ANGELO (1799c. – 1869), da Purasca. Fu nominato maestro dei Novizi della Confraternita del S. Rosario di P. T. il 6. 1. 1836; poi eletto Priore il 13. 1. 1839 (Doc. 42,5). In séguito fu Tesoriere della stessa Confraternita dal 1850 al 1857 (Doc. 42,5-6). PALTENGHI CHIARINA (1911-1991), nata Crescini in Massagno, moglie di Paltenghi Francesco, residente in zona Madonnone (sulla strada Ponte Tresa - Luino). È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. PALTENGHI FIORITA *1919, figlia di Paltenghi Giovanni e di Tarchini Margherita. Nel 1940 sposò in Caslano Della Giovanna Pierino di Giuseppe da Arbizzo. Ora, vedova, vive a Lugano Massagno. È citata nel Doc. 44,2 come Socia di A. C. PALTENGHI don FRANCESCO, Economo spirituale di P. T. 1943 (Doc. 40,5). 232 INDICE DELLE PERSONE PALTENGHI RINALDA, detta Nanda ( Lugano 1930 - 2006 Ponte Tresa), figlia di Rinaldo di Giovanni - e di Monza Annita. Nel 1951 sposò Marchesi Luigi (1922-1986) di Ermenegildo, da Trescore, prov. di Bergamo. È citata nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. e nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. PALTENGHI OLIVA (1856-1918), figlia di Giuseppe e di Tarchini Lucia. Sposò Paltenghi Giovanni da Purasca. È citata come Consorella del S. Rosario dal 1881 al 1893 (Doc. 42,3). PALTENGHI PAOLO (1839-1909), figlio di Angelo di Giovanni - e di Giarda Palmina di Giovanni. Nel 1867 sposò Eusebio Teresa Giuseppina di Pietro, sua domestica. È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1875 (Doc. 42,2). Ne era stato Vice Priore nel 1837 (Doc. 42,5). PALTENGHI prof. PASQUALE (1890-1964), figlio di Giovanni e di Andreoli Antonia. Nel 1924 sposò in Lavena Napoli Rosarina da Pizzo Calabro (Catanzaro). Insegnante di materie tecniche. Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1914 (Doc. 41,2). PALTENGHI RINA o RINUCCIA, *1924, figlia di Pasquale di Giovanni - e di Napoli Rosarina. Impiegata d’ufficio. È citata nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. e nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. PALTENGHI SANTINA *1875, figlia di Giovanni di Angelo - e di Rulli Caterina. Nel 1898 sposò in P. T. Corti Pietro di Giovanni da Milano. È citata come Consorella del S. Rosario dal 1893 al 1898 (Doc. 42,3). PANCALDI don GIUSEPPE, parroco di Ascona (Doc. 20,1 del 1799). PANI DANTE *1921, figlio di Antonio e di Bertoliatti Maria di Sessa. Funzionario postale. Guida turistica di Sessa. È citato nel Doc. 34,3 (dà notizie su Luigi Zanetti di Sessa, carcerato in San Vittore dal 1942 al 1945). PANZERA FABRIZIO, collaboratore scientifico dell’Archivio cantonale di Bellinzona (Doc. 21,2, in nota 6). PAPA PIO VII, citato nel Doc. 26,1 del 1821 (documento di erezione della Parrocchia). PAPI BARTOLOMEO avvocato, nella lista nera dei «giacobini» (Doc. 20,2 del 1799). PAPIS ANGELO (1808-1876), figlio di Carlo Domenico e di Rossinelli Giuseppa da Coldrerio. Nel 1841 sposò in Ponte Tresa Gasparini Regina di Giulio e di Meneghetti Anna. È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1873 fino alla morte (Doc. 42,2). PAPIS CARLO (1849-1884) figlio di Angelo e di Gasparini Regina di Giulio. Nel 1869 sposò in P. T. Paltenghi Maria di Carlo. È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1879 (Doc. 42,3). PAPIS GIUDITTA (1813-1883), figlia di Tognetti Pietro e di Paltenghi Anna. Nel 1842 sposò in P. T. Papis Giovanni Battista di Carlo. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 alla sua morte (Doc. 42,3). PARIETTI ANDREINA (1908-1999), figlia di Savino e di Fumagalli Virginia. Morta nubile in P. T. È citata nel Doc. 44,2 come Socia di A. C. e nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-1999. PARIETTI CRISTINA (1870-1906), figlia di Parietti Giuseppe di Andrea - e di Parietti Irene di Tobia, provenienti da Bosco Marengo (Alessandria). Nel 1897 sposò in Ponte Tresa Cattarini Giacomo di Antonio. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1890 al 1898 (Doc. 42,3). PATELLI don GIAN PAOLO *1942 da Sonvico, Parroco di Ponte Tresa dal 6. 2. 1977 al 22. 9. 1993 (Doc. 37,1-3 del 1977; Doc. 38,1 del 1984). Fu anche Segretario parrocchiale dal 1977 al 1990 (Doc. 41,2). È citato anche in Doc. 56, Cronistoria 05. 07 1977 (propone il restauro degli affreschi della Chiesa). Suoi dati nel Doc. 40,6 (Elenco dei Parroci di Ponte Tresa). PEDRINI ADELE (1913-2001), figlia di Senni Luigi da Albogasio (Como) e di Chiesa Michelina. Nel 1935 sposò in Lugano Pedrini Marco di Angelo. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario. PEDRINI ALDINO PAOLO (1930-1984), figlio di Aldo e di Magno Elsa di Paolo. Commerciante. Nel 1956 sposò Visentin Bruna da Lavena. È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di A. C. PEDRINI ALDO (1904-1985), figlio di Angelo e di Gianelli Giuditta. Attinente di Osco. Nel 1929 sposò in Giornico Magno Elsa di Paolo. Farmacista e impresario, soprattutto tessile (confezioni). A partire dal 1936 fu eletto più volte Municipale e in séguito Consigliere comunale. Nel 1936 fu eletto Consigliere parrocchiale (Doc. 41,2). 233 INDICE DELLE PERSONE PEDRINI MARCO (1909-1985), figlio di Angelo e di Gianelli Giuditta. Nel 1935 sposò in Lugano Senni Adele di Luigi, da Albogasio (Como). Collaboratore del fratello dr. Aldo. Eletto nel Consiglio parrocchiale, ne fu nominato Vice Presidente nel 1958 (Doc. 41,2). PEDROLA MARIA +1898, forse lombarda. È citata come Consorella del S. Rosario di Ponte Tresa dal 1885 al 1898 (Doc. 42,3). PEDROTTA don PIETRO, Vice Parroco di Ponte Tresa 1654-1663 (Doc. 40,2). PELLEGRINI AGATA (1825-1892), figlia di Domenico di Pietro Maria e di Vanoni Costanza di Matteo. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1891 (Doc. 42,3). PELLEGRINI AMALIA *1808, figlia di Nicola e di Castelli Anna. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. nel 1872 (Doc. 42,3). PELLEGRINI ANGELO MARIA *1734, figlio di Giuseppe di Antonio - e di Pellegrini Maria Caterina di Annibale, da Ponte Tresa. È citato come chierico (in calce al Doc. 15,8 del 1755). PELLEGRINI ANGIOLA *1850, figlia di Luigi di Giovanni Battista - e di Righetti Giuseppa di Giuseppe. È citata come Consorella del S. Rosario di Ponte Tresa dal 1872 al 1879 (Doc. 42,3). PELLEGRINI ANNA (1821-1900) di Domenico di Pietro Maria - e di Vanoni Costanza di Matteo. È citata come Consorella del S. Rosario di Ponte Tresa dal 1873 al 1888 (Doc. 42,3). PELLEGRINI ANNIBALE (1824-1915), figlio di Carlo e di Pellegrini Maria Giuseppa. Rimase celibe. Emigrato negli Stati Uniti, vi lavorò come decoratore di interni. Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1892 (Doc. 41,2). PELLEGRINI ANTONIO (1798-1859), figlio di Cesare e di Guarneri Paolina, da Lavena. È citato come amministratore della Confraternita del S. Rosario di Ponte Tresa dal 1837 al 1840 (Doc. 42,5). PELLEGRINI (GIOVANNI) ANTONIO (1891-1975), figlio di Arnoldo di Giovanni Antonio – e di Vicari Carolina di Antonio. Nel 1925 sposò in Caslano Paltenghi Bianca. Fu Consigliere parrocchiale 1948-1951 e Vice Presidente nel 1858 (Doc. 41, 3). Fu nominato Segretario del Consiglio parrocchiale nel 1958 (Doc. 41,2). PELLEGRINI avv. ANNIBALE (1756-1926 Lugano), figlio di Francesco di Annibale - e di Ballabeni Francesca di Giovanni Battista. Deputato al Gran Consiglio 1803-1815; Segretario di Stato 18031807. È citato nel Doc. 21,1-2 del 1803, nota 5 (a proposito della rivolta di Giubiasco). PELLEGRINI BERNARDO *1776, figlio di Francesco di Giuseppe - e di Scolari Maddalena di Giuseppe. Tenente Colonnello. È citato nel Doc. 21,1 del 1803. PELLEGRINI BIANCA MARIA (1897-1991), nata Paltenghi, moglie di Pellegrini Antonio e madre del notaio Pellegrini Arnaldo. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario. PELLEGRINI CARLO *1855, figlio di Luigi di Giovanni - e di Tarchini Maddalena di Carlo. Nel 1902 sposò in Ponte Tresa Soldini Maria Amalia. Padre del sacrestano Pellegrini Vittorio. Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1915 (Doc. 41,2). PELLEGRINI don CARLO FRANCESCO (Beride 1686-1759 Ponte Tresa), figlio di Antonio Francesco di Carlo - e di Gobba Camilla di Bernardino da P. Tresa. Fu Vice Curato di Ponte Tresa dal 1720 al 1759 (Doc. 14 del 1755; Doc. 15 del 1755). Suoi dati nel Doc. 40,2 (Elenco Parroci e Vice Parroci). PELLEGRINI don CARLO FRANCESCO (Castelrotto 1733 - 1784 P. Tresa), figlio di Giovanni Maria di Antonio - e di Ruggia donna Laura di Francesco, da Pura. È citato come chierico in calce al Doc. 15,7 del 1755. In séguito fu Vice Curato di P. Tresa dal 1759 fino alla sua morte, avvenuta in P. T. il 17. 6. 1784 (vedi Doc. 16,4 del 1769; Doc. 18,4 del 1779). Contesta il pagamento dei diritti di stola al Parroco Priore di Lavena (Doc. 17,1 del 1771). Suoi dati nel Doc. 40,2 (elenco Vice Parroci di P. T.). PELLEGRINI CAROLINA (1858-1925), figlia di Luigi di Giovanni - e di Tarchini Maddalena di Carlo, da Purasca. Nel 1883 sposò in Ponte Tresa Tettamanti Vittorio di Antonio, comasco. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1872 al 1897 (Doc. 42,3). PELLEGRINI CAROLINA *1848, figlia di Guarino di Nicola - e di Cocchi Giuseppa di Carlo. È citata come Consorella del S. Rosario dal 1873 al 1893 (Doc. 42,3). PELLEGRINI DOMENICO, pagamento del fitto di un terreno (Doc. 15,6 del 1755). PELLEGRINI ERNESTINA (1906-1986), figlia di Arnaldo di Giovanni e di Vicari Carolina di Antonio. Morta nubile in Ponte Tresa. È citata nel Doc. 44,2 come Socia di Azione Cattolica e nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-1986. 234 INDICE DELLE PERSONE PELLEGRINI don FRANCESCO, Vice Parroco di Ponte Tresa 1664-1695. Suoi dati nel Doc. 40,2. PELLEGRINI don GAETANO, nato 1754 in Croglio, consacrato sacerdote nel 1779. È citato in calce al Doc. 18,4 del 1779. PELLEGRINI don GIOVANNI MARIA (1644-1720), figlio di Carlo e di Caterina (non c’è il cognome). Vice Parroco di Ponte Tresa dal 1695 al 1720 (Doc. 12,1-2 del 1709: il suo stato personale è alla fine del documento). Suoi dati nel Doc. 40,2 (Elenco Parroci e Vice Parroci di Ponte Tresa). PELLEGRINI GIOVANNA, lombarda. È citata come Consorella del S. Rosario di Ponte Tresa dal 1873 al 1879 (Doc. 42,3). PELLEGRINI GIOVANNI *1846, figlio di Luigi di Giovanni Battista - e di Righetti Giuseppa di Giuseppe. Nel 1870 sposò in Ponte Tresa Papis Giuseppa di Giovanni. È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1879 (Doc. 42,3). PELLEGRINI GIOVANNI BATTISTA, Vescovo ausiliare di Como, visitatore di Ponte Tresa a nome del Vescovo di Como Mons. Neuroni (vedi): Doc. 15,1 del 27. 5. 1755. Citato anche nei Doc. 49,2 (descrizione esterno della Chiesa); Doc. 50,2 (descrizione interno della Chiesa); Doc. 51,1 (descrizione Cappelle della Chiesa). PELLEGRINI GIOVANNI MARIA, nato probabilmente in Croglio verso il 1762. Era chierico nel 1787 (Doc. 9,1-2,4 del 1787). In séguito fu Parroco di Ardena. Morì in P. T. nel 1806. PELLEGRINI GIUSEPPE (1771-1832), figlio di Francesco di Giuseppe – e di Scolari Maddalena di Giuseppe. Medico. Candidato tresiano nel Circolo della Magliasina (Doc. 21,1 del 1803). PELLEGRINI GIUSEPPINA (1892-1973), di Arnaldo e di Vicari Carolina. Morì nubile. È citata come Socia onoraria dell’UCFT in Ponte Tresa (Doc. 44,1-2). PELLEGRINI GIUSEPPINA *1868, figlia di Cesare e di Cima Giuseppa di Baldassarre. Nel 1886 sposò in P. T. Stoppani Carlo di Giuseppe. È citata come Consorella del S. Rosario di Ponte Tresa dal 1882 al 1897 (Doc. 42,3). PELLEGRINI LUIGI (1869-1938 Friburgo), figlio di Battista di Luigi - e di Bernasconi Teresa di Giacomo. Probabilmente pittore decoratore. Nel 1898 sposò in Ponte Tresa Enrichetta Rota di Anselmo. È citata come eletto Consigliere parrocchiale nel 1914 (Doc. 41,2). PELLEGRINI MARIA *1850, figlia di Luigi di Giovanni - e di Tarchini Maddalena di Carlo. Nel 1883 sposò Tettamanti Vittorio, comasco. È citata come Consorella del S. Rosario di Ponte Tresa dal 1886 al 1890 (Doc. 42,3). PELLEGRINI NICOLA (1764-1846), figlio di Francesco di Annibale – e di Ballabeni Francesca di Giovanni Battista. Era fratello dell’avv. Annibale Pellegrini, Segretario di Stato nel 1803. Nicola fu candidato tresiano al Consiglio cantonale (Doc. 21,1 del 1803). PELLEGRINI NICOLA (1786-1867), figlio di Cesare e di Guarneri Paolina, da Lavena. È citato come amministratore della Confraternita del S. Rosario di P.T. nel 1833 e nel 1850-1853 (Doc. 42,5-6). PELLEGRINI NICOLA, pagamento di un Istromento di vendita (Doc. 15,6 del 1755). PELLEGRINI PAOLINA (1862-1937), figlia di Luigi di Giovanni - e di Tarchini Maddalena di Carlo. Nel 1896 sposò in Ponte Tresa Vicari Carlo di Angelo. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1893 al 1898 (Doc. 42,3). PELLEGRINI PIERINA *1891, di Arnoldo di Giovanni - e di Vicari Carolina di Antonio. Nel 1945 sposò in Ponte Tresa Banfi Ernesto di Tesserete. È citata nel Doc. 44,2 come Socia di A. C. PELLEGRINI PIETRO (1819-1877), figlio di Carlo Antonio e di Pellegrini Carolina. Nel 1856 sposò in Ponte Tresa Pellegrini Elisabetta di Giovanni. È citata come Confratello del S. Rosario di Ponte Tresa dal 1872 fino alla morte (Doc. 42,2). PELLEGRINI SANTINA *1863, figlia di Cesare di Giovanni - e di Bernasconi Margherita di Giovanni. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1893 al 1898 (Doc. 42,3). PELLEGRINI VITTORIA *1933, figlia di Venturini Antonio e moglie di Pellegrini Renzo. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. PELLEGRINI VITTORIO (1903-1987), figlio di Carlo e di Soldini Maria Amalia. Sacrestano dal 1927 al 1982. Fu eletto Consigliere parrocchiale quasi ininterrottamente dal 1927 al 1981; Tesoriere del Consiglio parrocchiale nel 1942, 1965 (Doc. 41,2). Citato anche come Delegato degli Aspiranti di A. C. (Doc. 44,2-3). Morì celibe. PELLI avv. Ferruccio, citato nel Doc. 21,2 del 1803: in nota 3. 235 INDICE DELLE PERSONE PELLI GIOVANNA, nata Rezzonico, figlia di Rezzonico Giuseppe e moglie di Pelli Bernardino. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1879 (Doc. 42,3). PELLI GIOVANNI (1877-1922), figlio di Pietro e di Rossi Maria. Nel 1902 sposò in Ponte Tresa Noseda Teresa di Gaetano. Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1910 e nel 1914 (Doc. 41,2). PELLI Pietro (1843-1916) di Bernardino e di Rezzonico Giovanna, citato come Consigliere parrocchiale nel Doc. 28,1-2 del 1896. PELLI PIETRO (1843-1916), figlio di Bernardino e di Rezzonico Giovanna. Falegname. Nel 1873 sposò Rossi Maria di Giovanni. Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1897 e nel 1900 (Doc. 41,2). PELLONI GRAZIELLA, citata nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. PERA (Del Pera) AMBROGIO di Pietro (Doc. 9,1-2 del 1609). PERA (Del Pera) ANTONIO di Pietro (Doc. 8,1 del 1602). PERA (Del Pera) GASPARE di Ambrogio (Doc. 9,1-2 del 1609). PERA (Del Pera) GASPARE di Pietro (Doc. 8,1 del 1602). PERA (Del Pera) GIOVANNI, Console di Ponte Tresa (Doc. 8,1 del 1602). PERA (Pera) PIETRO di Giorgio, Console di Ponte Tresa (Doc. 9,1-2 del 1609). PERA BERNARDINO fu Pietro (Doc. 13,1 del 1721). PERI - MOROSINI ALFREDO (1862-1931), Vescovo di Lugano dal 17. 4. 1904 al 29. 12. 1916, data delle sue dimissioni. Visita pastorale in Ponte Tresa il 6. 8. 1911 (Doc. 30). PERLASCA don GIOVANNI Giuseppe, Cancelliere della Curia di Como (Doc. 26,1 del 1821). PERSEGHINI ANDREA (Doc. 8,1 del 1602). PERSEGHINI ANDREA, di anni 17, accolito di Ponte Tresa, 1591 (Doc. 6 del 1591). PERSEGHINI ANNIBALE, figlio di Don (del nobile) Aurelio (Doc. 9,1-2 del 1609). PERSEGHINI BERNARDINO di Cristoforo (Doc. 9,1-2 del 1609). PERSEGHINI CRISTOFORO di Angelo (Doc. 8,1 del 1602). PERSEGHINI donna CLARA, vedova del fu Don Francesco (Doc. 9,1-2 del 1609). PERSEGHINI donna CLAUDIA, vedova di Gianantonio (Doc. 9,1-2 del 1609). PERSEGHINI donna IPPOLITA, vedova del fu Girolamo (Doc. 9,1-2 del 1609). PERSEGHINI EUFEMIA, vedova di Giovanni Battista (Doc. 9,1-2 del 1609). PERSEGHINI FRANCESCA, figlia di Pietro (Doc. 9,1-2 del 1609). PERSEGHINI FRANCESCA, moglie di …?... (Doc. 2 del 1602). PERSEGHINI FRANCESCA, moglie di Maltencini Giovanni Maria (Doc. 12,2 del 1709). PERSEGHINI FRANCESCHINA, figlia di Antonio (Doc. 9,1-2 del 1609). PERSEGHINI FRANCESCO (Doc. 9,1-2 del 1609). PERSEGHINI FRANCESCO, citato per un legato di sante Messe in Doc. 12,2 del 1709. PERSEGHINI GIROLAMA, figlia di Francesco Perseghini e moglie di Del Pera Battista, citata nel Doc. 11,4 del 1622 per un legato di 25 scudi, fatto alla Chiesa di San Bernardino per la costruzione di una Cappella di san Carlo (che non fu costruita). PERSEGHINI GIROLAMO di Andrea (Doc. 8,1 del 1602). PERSEGHINI MARGHERITA, vedova del fu Domenico (Doc. 9,1-2 del 1609). PERSEGHINI URSINA, vedova del fu Giacomo (Doc. 9,1-2 del 1609). PESSEGHINI (Perseghini) famiglia (Doc. 2). PETRINI GIUSEPPE (1677 – ca 1758), pittore ticinese, citato nel Doc. 50,5 (due tele, esistenti nella Chiesa di Ponte Tresa, attribuite erroneamente a pittori della sua scuola). PETRUZZELLA don DINO, citato nel Doc. 45,3 (organista della Corale parrocchiale di Ponte Tresa nel 1994). Ora abita in Cassarate – Viganello. PFISTER GEBHARD *1925, sindaco di Ponte Tresa da 1976 al 1980. È citato nel Doc. 56, Cronistoria, alla data 27. 01. 1978 (dichiara al Consiglio parrocchiale di sapere quali siano i doveri del Comune riguardo alla Parrocchia). PFISTER PATRIZIA *Mendrisio 1961, figlia di Gebhard e di Rathas Margrith. È citata nel Doc. 45,2 (Gruppo giovanile parrocchiale). PIATTI ADELE *1961, figlia di Ferrari Pietro e di Milivinti Maria. Nel 1984 sposò la guardia di confine Piatti Arwin di Mario. Maestra d’Asilo. Diplomata per l’insegnamento della Religione nella Scuola elementare. Insegna nella scuola elementare di Ponte Tresa dal 1997-1998 (Doc. 45,4). 236 INDICE DELLE PERSONE PIAZZA ALFONSO, medico in Ponte Tresa, originario di Claino, val d’Intelvi (Doc. 16,4 del 1769). PIOVANA da Viconago (vedi Della Piovana). PIROVANO GRAZIANO *1945, figlio di Quirico e di Gambazzi Elena. Di professione elettricista. Nel 1968 sposò Pagnamenta Maria Grazia di Eligio. È citato nei Doc. 41,2 (eletto Consigliere parrocchiale nel 1981, 1984, 1987); Doc. 45,1 (Gruppo ricreativo teatrale 1969-1984 circa). Nel 1987 lasciò Ponte Tresa per Lugano. PIROVANO MARIAGRAZIA *Croglio 1948, nata Pagnamenta, figlia di Pagnamenta Eligio e di Fasetti Albertina. Nel 1968 sposò in Ponte Tresa Pirovano Graziano di Quirico e di Gambazzi Elena. È citata nel Doc. 45,1 (Gruppo ricreativo teatrale 1969-1984 circa). POCOBELLI GIULIO, volontario luganese (Doc. 21,1 del 1803). PORETTI MADDALENA (1897-1989), citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario. Morta a 92 anni in Ponte Tresa, fu sepolta nel cimitero di Tesserete. PORLEZZA don BALDASSARE, Economo spirituale di Ponte Tresa dal 1891al 1893. Suoi dati nel Doc. 40,4 (Elenco parroci e Vice Parroci di Ponte Tresa). PORRA PIETRO (1792-1863), figlio di Domenico da Cadegliano. Nel 1810 sposò in Ponte Tresa Stoppani Maria di Matteo. Fu eletto Priore della Confraternita del S. Rosario di Ponte Tresa il 6. 1. 1850 e il 12. 1. 1851 (Doc. 42,5). POZZI don CARLO, Parroco di Riva S. Vitale, cisalpino (Doc. 21,1 del 1803). POZZI GINETTA (1872-1953) nata Riva, figlia di Riva Giovanni e di Bossi Francesca. Nel 1897 sposò Pozzi Giovanni di Angelo, da Induno Olona (Varese). È citata come Socia onoraria dell’UCFT in Ponte Tresa nel Doc. 44,2. PRESTINI MARIA nata Medina, *1922 Borgomanero (Novara), residente in Caslano. Maestra elemenatre. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 19822004. PROVINI CAROLINA, forse di Lavena. Probabilmente moglie di Paltenghi Angelo di Paolo e di Eusebio Teresa. È citata come Consorella del S. Rosario dal 1893 al 1890 (Doc. 42,3). PROVINI GIOVANNA, forse lombarda. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1893 al 1898 (Doc. 42,3). PUSTERLA TADDEA, citata per un legato di sante Messe in Doc. 12,2 del 1709. Q-R QUADRI don ALBERTO, Economo Spirituale di Ponte Tresa 1963-1964 (Doc. 40,5). QUADRI ins. ALDINA *1914, figlia di Enrico e di Boido Laura. Nubile. Maestra dell’Asilo di Ponte Tresa. Fu eletta Consigliere parrocchiale nel 1975; nominata alla stessa carica nel 1981 come rappresentante del Comune (Doc. 41,2). Nel 1999 si trasferì a Leno (Brescia). QUADRI ANGELA, vedova del fu Giorgio (Doc. 9,1-2 del 1609). QUADRI donna BATTISTINA, vedova di Cedro (Doc. 9,1-2 del 1609). QUADRI avv. GIOVANNI BATTISTA di Magliaso (Doc. 21,1 del 1803). QUADRI RAMELLA, figlia di Antonio (Doc. 9,1-2 del 1609). RABAGLIO LAZZARO (1806-1884), figlio di Antonio e di Brignoni Giovanna. Nel 1860 sposò Tarchini Palmina da Purasca. È citato come Confratello del S. Rosario di Ponte Tresa dal 1873 fino alla morte (Doc. 42,2). RABAGLIO MARIA (1842-1880), figlia di Vicari Giovanni di Carlo - e di Falconi Maria di Carlo. Moglie di Rabaglio Antonio. È citata come Consorella del S. Rosario di Ponte Tresa dal 1872 al 1879 (Doc. 42,3). RACHINALDO, figlio di Gisberto di Scaria, val d’Intelvi (Doc. 1 dell’875 d. C.). RATTI don ERNESTO, Parroco di Ponte Tresa 1993-1996. Suoi dati nel Doc. 40,6 (Elenco Parroci). RAVASI ALESSANDRO (Varese 1882-1937 Mendrisio), figlio di Carlo e di Vanetti Erminia. Nel 1907 sposò Valsangiacomo Giuseppa, di Mendrisio. Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1924; Segretario parrocchiale nel 1924 (Doc. 41,2). RENELLI don VINCENZO (1860-1939). Fu Economo spirituale di Ponte Tresa dal 1915 al 1935. Citato nel Doc. 31,2 del 1919. Suoi dati nel Doc. 40,4 (Elenco Parroci e Vice Parroci di Ponte Tresa). 237 INDICE DELLE PERSONE REZZADORE GIANFRANCO *1934, figlio di Enrico e di Salina Ines. Nel 1965 sposò in Ponte Tresa Grand Hildegard Katharina, di Robert da Lenk (Vallese). Di professione pittore edile, ora pensionato. Risiede in Ponte Tresa. È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di A. C. REZZADORE FILOMENA detta Ines (Viconago 1911-2005 Castelrotto), figlia di Salina Felice e di Righetti Maria. Moglie di Rezzadore Enrico di Vincenzo. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario dal 1982. REZZADORE MASSIMO *1974, figlio di Gianfranco e di Grand Hildegard. È citato nel Doc. 45,2 (Gruppo giovanile in formazione). REZZADORE ROBERTA *1965, citata nel Doc. 45,3 (Corale parrocchiale). Vive in Italia. REZZADORE VINCENZO (Croglio 1932 - 2006 Savosa), figlio di Enrico e di Salina Ines. Nel 1959 sposò in Barbengo Maria Kurzo, da St. Ursen (Friburgo). Sottufficiale di artiglieria, istruttore militare. Tra il 1968 e il 2000 fu più volte Presidente del Consiglio comunale di Savosa. È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di A. C. REZZONICO GIOVANNI (1829-1911), figlio di Bernardo e di Bernasconi Maddalena. Nel 1855 sposò Robustelli Anna Maria di Giuseppe, da Lavena. Nel 1857 sposò in seconde nozze Bernasconi Maddalena di Pietro e di Arrigoni Emilia. Fu Confratello del S. Rosario di Ponte Tresa dal 1872 al 1874 (Doc. 41,2) e Tesoriere della stessa Confraternita nel 1861 (Doc. 42,6). REZZONICO MADDALENA *1803, figlia di Bernasconi Pietro e di Arrigoni Emilia. Nel 1826 sposò in Ponte Tresa Rezzonico Bernardo di Giovanni Battista. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1872 al 1974 (Doc. 42,3). RICHINA ENNIA *Bidogno 1937, figlia di Fontana Attilio e di Campana Ines. Nel 1964 sposò Richina Renato, guardia doganale, ora funzionario doganale. Nel 2005 fu eletta Consigliere parr. (Doc. 41,4). RIGHETTI ANGELA, moglie di Giuseppe, levatrice in Ponte Tresa, citata nel Doc. 16,4 del 1769. RIGHETTI ANGELINA, pagamento del fitto di un campo (Doc. 15,6 del 1755). RIGHETTI BERNARDINO di Battista (Doc. 8,1 del 1602). RIGHETTI DOMENICA, vedova di Francesco (Doc. 9,1-2 del 1609). RIGHETTI don GIOVANNI ANTONIO di Bernardino (Doc. 8,1 del 1602; Doc. 9,1-2 del 1609). RIGHETTI FRANCESCO, figlio di Battista (Doc. 9,1-2 del 1609). RIVA (ditta), citata nel Doc. 56, Cronistoria 16. 10. 1972 e seguenti (vari lavori di illuminazione interna ed esterna della Chiesa). RIVA ANTONIO (1838-1897), figlio di Giuseppe di Saverio e di Mandelli Maddalena di Domenico. È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1872 al 1879 (Doc. 42,2). RIVA CARLO (1842-1922), figlio di Giuseppe e di Mandelli Maddalena. Nel 1878 sposò in Ponte Tresa Vicari Graziosa di Giovanni. È citato come Municipale in Doc. 28,1 del 1896; poi come Presidente del Consiglio parrocchiale dal 1899 al 1903 (Doc. 41,2; Doc. 29,1-3: contestazione di don Federico Melli, anno 1901). È citato anche come Confratello del S. Rosario di Ponte Tresa dal 1872 al 1882 (Doc. 42,2). Fu eletto Vice Priore della Confraternita il 3. 3. 1872 e il 6. 1. 1873 (Doc. 42,6). Fu anche Tesoriere della stessa Confraternita dal 1872 al 1874 (Doc. 42,6). RIVA CARLO (1906-1995), figlio di Giuseppe e di Gobba Teresa. Nel 1941 sposò in Basilea Baumann Margherita di Heinrich Robert. Fu nominato direttore dell’Azienda elettrica comunale nel 1936 ed eletto Municipale nel 1940. Fu eletto nel Consiglio parrocchiale nel 1939 e nel 1965. Ne fu Segretario parrocchiale dal 1939 al 1945 (Doc. 41,3). RIVA don CLAUDIO, Vicario generale della Curia di Como (Doc. 26,2 del 1821). RIVA FRANCA *1954 nata Brignoni, figlia di Brignoni Aristide da Breno, dal 1976 moglie di Riva Marco di Carlo. È citata nel Doc. 45, 1 (scenografia Gruppo ricreativo teatrale). RIVA don FRANCESCO, Parroco di Lugano, citato nel Doc. 20 del 1799 in «Note» finali. RIVA GINETTA o Reginetta *1872, figlia di Giovanni di Giuseppe e di Bassi Francesca di Antonio, da Grono. Nel 1897 sposò Pozzi Giovanni di Angelo da Induno (Varese, Italia). È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1893 al 1898 (Doc. 42,3). RIVA GIUSEPPA (1834-1913), di Giuseppe e di Mandelli Maddalena. Morì nubile. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1893 (Doc. 42,3). RIVA GIUSEPPE (1800c. – 1863) di Saverio. Fu nominato maestro dei Novizi della Confraternita del S. Rosario di Ponte Tresa il 12. 1. 1851 (Doc. 42,6). 238 INDICE DELLE PERSONE RIVA GIUSEPPE (1874-1965), figlio di Carlo e di Rossi Rachele. Nel 1904 sposò la levatrice Gobba Maria Teresa di Filippo. Nominato perito (geometra) comunale nel 1952. Fu nominato Consigliere parrocchiale dal 1936 al 1942 (Doc. 41,2). RIVA MARCO *1946, di Carlo Elvezio e di Baumann Margherita. Nel 1976 sposò in Breno Franca Brignoni di Aristide. Proprietario e direttore della ditta Riva di materiali elettrici. Fu eletto più volte Consigliere comunale nel 1992 e nel 2004. Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1990, 1993, 1996 (Doc. 41,4) RIVA MARIA *1851, figlia di Antonio di Giovanni - e di Gobba Maria di Giovanni Maria. Nel 1876 sposò in P. T. Pasi Bernardo di Giovanni, del Tirolo. È citata come Consorella del S. Rosario di Ponte Tresa dal 1873 al 1884 (Doc. 42,3). RIVA RACHELE (1911-1982), figlia di Giuseppe di Carlo - e di Gobba Maria di Filippo. Infermiera e insegnante di lavori femminili nella Scuola elementare di Ponte Tresa. Morì nubile. È citata nel Doc. 44,2 come Socia di A. C. e nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel 1982. RIVA SILVIA *1942, figlia di Carlo e di Baumann Margherita. Nel 1964 sposò in Ponte Tresa Müller Hans Rudolf (Rolf). Segretaria d’ufficio. Fu eletta ininterrottamente Consigliere comunale dal 1976 al 2004. ROBBIANI SILVIA detta Ersilia, *1913, figlia di Baroni Angelo di Novazzano e vedova di Robbiani Giuseppe. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 19822004. ROBBIANI FELICE (ditta) di Sessa, citato nel Doc. 56, Cronistoria 07. 09. 1976 (opere da capomastro per la Chiesa e il Campanile di Ponte Tresa). ROCCA ARTURO *1940, figlio di Valentino e di Vicari Oliva. Nel 1963 sposò in P. T. Scoglio Graziella di Luigi. Architetto. Presidente della S. F. G. di Ponte Tresa dal 1989 fino ad oggi, maggio 2005. Fu eletto Consigliere comunale di P. T. ininterrottamente dal 1971. È citato nei Doc. 44,3 come Aspirante di A. C.; Doc. 49,1 (ritrovamento di un’antica lapide); Doc. 49,3 (progettista e realizzatore del sagrato della Chiesa); Doc. 56, Cronistoria, 11. 08. 1965 e seguenti (costruzione della nuova Casa parrocchiale); Doc. 56, Cronistoria 02. 12. 1986 e seguenti (Costruzione del sagrato della Chiesa); Doc. 46, Cronistoria parrocchiale, alla data 22. 3. 1996 (inventario dei beni parrocchiali). RODONI ANGELO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). RODONI BATTISTA, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). RODONI DOMENICO, sindaco di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). RONCHETTI CARLO (1779c – 1864), di Carlo. Sposò Bella Giulia di Domenico. Fu eletto Vice Priore della Confraternita del S. Rosario di P. T. il 20. 1. 1856, il 22. 3. 1857 e il 17. 4. 1858 (Doc. 42,6). RONCHETTI CAROLINA, figlia di Rossi Giuseppe da Sessa e moglie di Ronchetti Domenico di Carlo Francesco. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1893 (Doc. 42,3). RONCHETTI ENRICO *1931, figlio di Antonio e di Sormani Giuseppina. Negoziante di tabacchi. Celibe. Pensionato, risiede a Gemmo, Lugano. È citato nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. RONCHETTI SANTINO da Purasca, nominato maestro dei Novizi della Confraternita del S. Rosario di Ponte Tresa il 22. 3. 1857 (Doc. 42,5). ROSSI (MARIA) CAMILLA *1855, figlia di Natale di Antonio - e di Pellegrini Rachele di Nicola. Nel 1883 sposò in Ponte Tresa Ribolzi Angelo di Cesare da Lavena. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1882 (Doc. 42,3). ROSSI ANDREINA, figlia di Giovanni e moglie di Vicari Lorenzo di Giovanni e di Falconi Maria, da P. T. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1885 (Doc. 42,3). ROSSI ANTONIA (1812-1892), nata Roveda, figlia di Bernardino di Giovanni Battista - e di Maspero Maria di Antonio. Nel 1841 sposò in P. T. Rossi Giovanni di Giovanni Battista. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1872 alla sua morte, avvenuta nel 1892 (Doc. 42,3). ROSSI ANTONIO, pagamento di un fitto (Doc. 15,6 del 1755). ROSSI EUFROSINA, lombarda, moglie di Alessandro. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1896 (Doc. 42,3). ROSSI GIOVANNI (1852-1902), figlio di Giovanni Antonio da Croglio e di Roveda Antonia. Nel 1884 sposò Scattolini Domenica di Giovanni e di Pastrella Caterina. È citato come Confratello del 239 INDICE DELLE PERSONE S. Rosario dal 1872 al 1893 (Doc. 42,2). Ne era stato Maestro dei Novizi nel 1845 (Doc. 42,5) e amministratore dal 1856 al 1858 (Doc. 42,6). ROSSI LUIGINA forse *1864, figlia di Luigi di Basilio - e di Giani Lucia di Antonio. Era zia del pittore Giani Bernardino. Morì nubile in P. T. nel 1916. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1892 al 1898 (Doc. 42,3). ROSSI MARIA (Maddalena) (1855-1919), figlia di Giovanni di Antonio - e di Roveda Antonia di Bernardino. Nel 1873 sposò in Ponte Tresa Pelli Pietro di Bernardino. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1872 al 1893 (Doc. 42,3). ROSSI RACHELE (1823-1887), figlia di Pellegrini Nicola e di Rizzotti Camilla. Nel 1853 sposò in Ponte Tresa Rossi Natale di Antonio. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1879 (Doc. 42,3). ROVEDA GIUSEPPE (1775ca. – 1860), eletto Priore della Confraternita del S. Rosario di Ponte Tresa il 6. 1. 1832 (Doc. 42,5). ROVELLI Mons. CARLO, vescovo di Como dal 1793 al 1819, citato nei Doc. 17,2 del 1771; Doc. 23,1-2 del 1818; Doc. 25,3 (excursus storico); Doc. 26,1 del 1821. RUSCA di Agno (Rogiti dei notai Rusca di Agno) in Doc. 10,1 del 1610. RUSCA don Fortunato, Parroco di Caslano, citato nel Doc. 40,3 (supplì talvolta don Giuseppe Navoni). RUSCA don PROVINO (1819-1895), nativo di Agno, già frate con il nome di FRA AGOSTINO. Fu Parroco di Ponte Tresa dal 1855 al 1864 e dal 1893 al 1895. È citato nel Doc. 28,1 del 1896. Vedi suoi dati in Doc. 40,3 (Elenco dei Vice Curati e dei Curati di Ponte Tresa). S SALVOLI ANTONIO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). SAMARITANI MASSIMILIANO *1951, figlio di Veles e di Luzzi Ernesta. Vedovo di Artho Maria. Operaio comunale dal 2005. È citato nel Doc. 45,3 (organista della Corale parrocchiale nel 19951997). SANTINI (ditta) di Besso Lugano, citata nel Doc. 56, Doc. 56, Cronistoria 21. 01. 1977 b (nuove vetrate della Chiesa). SAUDEMON PIERRE, 1934, francese, ora defunto. Abitava presso la famiglia Borri. Rientrò in Francia. È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di A. C. SAVINI TERESA (1855-1883), figlia di Giovanni e moglie di Vicari Carlo di Antonio, da lei sposato in P. T nel 1876. È citata come Consorella del S. Rosario di Ponte Tresa dal 1874 alla sua morte (Doc. 42,3). SCOGLIO GRAZIELLA *1941, figlia di Luigi e di Canepa Maria. Nel 1963 sposò Rocca Arturo di Valentino. Dal 1992 al 2005 fu impiegata contabile del Comune di Ponte Tresa. Fu eletta Consigliere comunale nel 1991. È citata come Aspirante di A. C. nel Doc. 44,2. SCOLARI ANGELO di Francesco (Doc. 8,1 del 1602). SCOLARI DOMENICO di Giovanni Battista (Doc. 9,1-2 del 1609). SCOLARI GIUSEPPE, pagamento per un prestito (Doc. 15,6 del 1755). SCOLARI MARIA, vedova del fu Carlo Battista (Doc. 15,6 del 1755). SCOLARO DOMENICO, pagamento di una polizza (Doc. 15,6 del 1755). SESTI don DAVIDE (1878-1950) da Rancate, prevosto di Sessa dal 1903 al 1916; Vicario foraneo del Vicariato di Sessa dal 1906-1913; nel 1913 Prevosto di Riva S. Vitale e Vicario foraneo; Vicario generale della Diocesi di Lugano dal 1935 al 1940. Firma la relazione della Visita pastorale di Mons. Peri-Morosini in Ponte Tresa come Vicario foraneo di Sessa (Doc. 30,3 del 1911). SILVESTRI MARIO (ditta) di Sessa, citato nei Doc. 56, Cronistoria 21. 01. 1994 (tinteggio delle facciate esterne della Casa parrocchiale); Doc. 56, Cronistoria 29. 09 1995 (verniciatura delle porte e dei radiatori della Casa parrocchiale, del portone della Chiesa e quello del garage, nonché delle linee dei posteggi); Doc. 56, Cronistoria 15. 11. 2000 (restauro del portico della Chiesa, non dell’affresco). SIMONE (Simonis) PAOLO di Pietro, del paese di Marzio (Doc. 8,1 del 1602). SIRIANI PIETRO di Giuseppe, impiegato della Curia di Como (Doc. 26 del 1821, in fine). SIRONI don CARLO, Cancelliere vescovile di Como (Doc. 26,1 del 1821). 240 INDICE DELLE PERSONE SOLARI BERNARDINO, residente in Lugano, fornitore di vino per la santa Messa (Doc. 33,1 del 1939, risposta I, 12). SOLDATI don ANSELMO (1762ca - 1815), Vice Parroco di Ponte Tresa dal 1803 al 1809 (Doc. 21,1-2 del 1803). Suoi dati nel Doc. 40,5 (Elenco Parroci e Vice parroci). SOLDINI ANTONIO *1934, figlio di Antonio e di Quadri Orsola. Fabbro. Nel 1960 sposò in P. T. Brenchio Paola di Pietro. È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di A. C. e nel Doc. 56, Cronistoria, alla data 12. 04 1977a (costruisce un piede in ferro battuto per l’acquasantiera posta a metà della Chiesa). SOLDINI FRANCESCO, forse da Lavena. eletto Priore della Confraternita del S. Rosario di Ponte Tresa il 18. 1. 1852 (Doc. 42,5). SOLDINI GIOVANNI ANTONIO, da Lavena. Fu eletto Priore della Confraternita del S. Rosario di Ponte Tresa il 13. 1. 1833 (Doc. 42,5). SOLDINI GIOVANNI DOMENICO di Cristoforo, forse da Lavena. Fu nominato maestro dei Novizi della Confraternita del S. Rosario di Ponte Tresa il 6. 1.1853 (Doc. 42,6). SOLDINI MATTEO (1856-1896), figlio di Francesco e di Vanoni Beatrice. Nel 1874 sposò in Ponte Tresa Vicari Eugenia di Angelo. È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1877 al 1882 (Doc. 42,2). SOLDINI PIETRO, citato nel Doc. 45,2 (Gruppo giovanile parrocchiale). SOMAINI CARLO *1961, di Pietro e di Ponti Carmen Lucia. Lavora per gli studi televisivi della Svizzera Italiana e vive ad Arosio. È citato nel Doc. 45,2 (Gruppo giovanile parrocchiale). SOMAINI GIOVANNI di Angelo, forse da Magliaso. È citato come Confratello del S. Rosario di Ponte Tresa dal 1873 al 1886 (Doc. 42,2). SOMAINI PIETRO *1933. Nel 1957 sposò Ponti Carmen Lucia di Carlo, da Breganzona. Consulente aziendale. A partire dal 1964 fu più volte eletto Municipale e poi Consigliere comunale. Fu Sindaco di Ponte Tresa dal 1964 al 1972. È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di A. C. e nel Doc. 41,2 (eletto Consigliere parrocchiale nel 1965, 1969, 1972, 1975, 1978). SOPRANZI CARLO (1847-1929), figlio di Giuseppe e di Gobba Giovanna. Nel 1870 sposò Papa Maria di Battista; e nel 1914 in seconde nozze Crescionini M. Teresa di Pietro. Fu Confratello di P. T. dal 1872 al 1890 (Doc. 42,2) e Tesoriere della Confraternita dal 1872 al 1874 (Doc. 42,6). SOPRANZI FRANCESCA (1857-1879), nata Diamanti, figlia di Diamanti Domenico e di Giamboni Giuseppa. Nel 1882 sposò in P. T. Sopranzi Giovanni Battista di Giuseppe. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 alla sua morte (Doc. 42,3). SOPRANZI GIOVANNA, citata nel Doc. 42,3 come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 alla sua morte, non registrata nei registri della Parrocchia. Forse si tratta di Gobba Giovanna di Francesco e sposa di Sopranzi Giuseppe di Carlo. SOPRANZI MADDALENA *1849, figlia di Giuseppe di Carlo - e di Gobba Giovanna di Francesco. Nel 1879 sposò in P. T. Barozzi Lino di Giacomo da Riva Po. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1875 al 1882 (Doc. 42,3). SOPRANZI TERESA, citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1872 al 1893 (Doc. 42,3). Probabilmente è Crescionini M. Teresa, moglie di Sopranzi Carlo (vedi sopra). SORMANI ANGELO (CURZIO) (1803-1875), figlio di Giovanni Antonio da Sormano (Como). Nel 1826 sposò in P. T. Bertoni Francesca Giacomina di Domenico e di Spensi (?) Maria Antonia. Nativo di Sormano (Como), entrò in P. T. nel 1825 da Viconago. È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1873 alla morte (Doc. 42,2). SORMANI FRANCESCA GIACOMINA (1801-1877), figlia di Bertoni Domenico e di Spensi (?) Maria Antonia. Nel 1826 sposò in P. T. Sormani Curzio di Giovanni Antonio, da Sormano (Como). È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1877 (Doc. 42,3). SORMANI FRIDA (1901-1952), figlia di Schürmann Emilio e di Schürch Maria, da Lucerna. Nel 1925 sposò in P. T. Sormani Angelo di Carlo. È citata come Socia onoraria dell’UCFT in P. T. (Doc. 44,2). SORMANI GIOVANNI (1827-1887), figlio di Angelo (Curzio) e di Bertoni Francesca Giacomina di Domenico. Nel 1852 sposò Tarchini Giuseppina di Natale e di Torrazza Anna Maria. È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1873 alla morte (Doc. 42,2). Era stato nominato maestro dei Novizi della Confraternita il 20. 1. 1856 (Doc. 42,5); poi eletto Vice Priore della Confraternita il 6. 1. 1866 e infine Priore il 13. 1. 1867 (Doc. 42,6). 241 INDICE DELLE PERSONE SORMANI GIUSEPPA, citata come Consorella del S. Rosario nel 1873 (Doc. 42,3). Probabilmente si tratta di Tarchini Giuseppina da Purasca, figlia di Tarchini Natale e di Torrazza Angela Maria. Verso il 1856 sposò (non in Ponte Tresa) Sormani Giovanni di Curzio. SORMANI SANDRO (Alessandro) *1935, figlio di Domenico Carlo e di Riva Maria Carolina. Dirige un’impresa di pittura. Risiede in Magliaso. È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di A. C. e nel Doc. 56, Cronistoria 07. 09. 1976; 15. 06 1977 e 02. 04. 2005 (opere di pittura della Chiesa). SORMANI SERGIO *1930, figlio di Domenico e di Riva Maria Carolina. Comproprietario della ditta Transfor di Molinazzo di Monteggio. Risiede in Senegal (Africa). È citato nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. SPINELLI LUCA *1962, figlio di Luigi e di Martini Liliana, citato nel Doc. 45,2 (Gruppo giovanile parrocchiale). STEFANINI don ANSELMO (1909-1963), Parroco di Ponte Tresa dall’agosto 1943 al 5. 1. 1963, data della sua morte. È citato nel Doc. 35 (atti della 2a Visita pastorale di Mons. Jelmini a Ponte Tresa nel 1947) e nel Doc. 56, Cronistoria 01. 04. 1989 (monumento funebre). Suoi dati nel Doc. 40,5 (Elenco dei Parroci di Ponte Tresa). STEINER CHARLY, architetto, citato nel Doc. 56, Cronistoria 03. 09. 1975 (lavori di costruzione del campo giochi per bambini nel giardino parrocchiale). STOPPANI: vedi i «DE STOPPANI» alla lettera «D». STOPPANI ANGELA, vedova del fu Antonio (Doc. 9,1-2 del 1609). STOPPANI ANGELO (1785-1869), figlio di Matteo di Angelo Maria - e di Notari Maddalena. Nel 1811 sposò in P. T. Crivelli Sabina di Ambrogio. Vice Sindaco di Ponte Tresa, citato nel Doc. 27 del 1865. È citato come amministratore della Confraternita del S. Rosario di Ponte Tresa nel 1832, nel 1841-1851 (Doc. 42,5-7). STOPPANI ANGELO (1870-1952), figlio di Francesco e di Porra Anna. Nel 1914 sposò Malcotti Veronica di Francesco, da Lavena. Fu Cassiere comunale dal 1908 al 1928. Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1907, 1910; Vice Presidente del Consiglio parrocchiale nel 1910 (Doc. 41,2). STOPPANI ANNA (MARIA), *1831, figlia di Porra Pietro di Domenico - e di Stoppani Maria di Matteo. Nel 1857 sposò in P. T. Stoppani Francesco di Angelo di Matteo - e di Crivelli Sabina di Ambrogio. Suo marito fu colonnello e in seguito Sindaco di P. T. e Gran consigliere (vedi l’indice del vol. 3 dell’Archivio storico di P.T.). È citata come Consorella del S. Rosario dal 1873 al 1893 (Doc. 42,3). STOPPANI ANNA (1915-1998), figlia di Angelo e di Malcotti Veronica. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del s. Rosario nel periodo 1982-1998. Morì nubile. STOPPANI ANNETTA (1876-1954), figlia di Staffieri Federico da Pambio Noranco. Nel 1900 sposò in Pambio Stoppani Antonietto di Matteo, che fu Gran Consigliere dal 1897 fino alla morte, avvenuta il 31. 1. 1904, quando aveva 31 anni. Nel 1937 fondò in Ponte Tresa l’U.C. F. T. (Doc. 44,1-2). STOPPANI ANNUNZIATA *1843, figlia di Francesco di Giovanni Battista - e di Pellegrini Caterina di Nicola. Nel 1878 sposò in P. T. Gilardi Michele di Battista da Porto Ceresio. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1872 al 1879 (Doc. 42,3). STOPPANI ANTONIO (1779-1855), figlio di Giovanni Battista di Angelo Maria – e di Pellegrini Annunziata di Francesco. Speziale (farmacista). Sindaco di Ponte Tresa dal 1815 al 1825, chiede al Vescovo di Como, Mons. Carlo Rovelli, che la Vice Parrocchia di Ponte Tresa sia eretta in Parrocchia (Doc. 22,1 del 1817; Doc. 23,1 del 1818). STOPPANI ANTONIO detto ANTONIETTO (1873-1904), figlio di Matteo di Paolo - e di Giani Margherita di Francesco. Fu eletto Gran Consigliere cantonale nel 1897 e nel 1901. Sposò Staffieri Anna di Federico, da Pambio Noranco. Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1903 (Doc. 41,2). Citato anche nel Doc. 29,2 alla data 20. 1. 1901 (protesta contro la chiusura della Chiesa fatta dal Consiglio parrocchiale).. STOPPANI BATTISTA (1835-1891), figlio del Col. Francesco Stoppani di Giovanni Battista - e di Pellegrini Caterina, Segretario comunale di Ponte Tresa, citato nel Doc. 27 del 1865. STOPPANI BERNARDINO, citato per un legato di sante Messe in Doc. 12,2 del 1709. STOPPANI CARLO (1859-1920), figlio Giuseppe di Angelo - e di Porra Anna di Pietro. Era pittore. Nel 1886 sposò Pellegrini Giuseppa di Cesare. Gestore della “Birraria della Dogana”. Fu perito comunale dal 1903 al 1904; Municipale e Vice Sindaco nel 1908; ancora perito comunale dal 1912 242 INDICE DELLE PERSONE al 1915. Fu anche Vice Presidente del Consiglio parrocchiale nel 1900; Consigliere nel 1901; Tesoriere nel 1910; Presidente nel 1915 (Doc. 41,2). STOPPANI CARLO Antonio di Giuseppe (Doc. 16,3 del 1769). STOPPANI CATERINA (1815-1895), figlia di Stoppani Angelo di Matteo - e di Crivelli Sabina di Ambrogio. Nel 1840 sposò in Ponte Tresa Bernasconi Giacomo di Pietro. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 alla sua morte (Doc. 42,3). STOPPANI don GIUSEPPE (1736-1822), figlio di Angelo Maria di Antonio - e di Gobba Ippolita. Prete. Citato nel calce al Doc. 18,4 del 1779 (suoi dati). STOPPANI dr. GIUSEPPE (1801-1850), figlio di Giovanni Battista di Angelo Maria - e di Pellegrini Annunziata di Francesco. Nel 1842 sposò De Marchi Clorinda di Giovanni Antonio, da Astano. Fu eletto più volte amministratore della Confraternita del S. Rosario, poi Vice Priore della stessa Confraternita il 13. 1. 1833 e infine Priore il 6. 1. 1834 (Doc. 42,5). STOPPANI ELVEZIA (1865-1934), figlia di Matteo di Paolo - e di Giani Margherita di Francesco. Nel 1894 sposò Martini Pietro di Luigi da Indemini e di Jermini Carolina. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1885 al 1898 (Doc. 42,3). STOPPANI EMMA *1928 nata Minelli, figlia di Minelli Mario da Bergamo. Nel 1953 sposò Stoppani Pietro (detto Piero) di Giuseppe. È citata nel Doc. 45,1 (scenografia del Gruppo ricreativo teatrale) e più volte nel Doc. 43,2 come Socia e Dirigente della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2005. STOPPANI Eredi del fu Stoppani Giuseppe (Doc. 15,5 del 1755). STOPPANI FRANCESCO, figlio di Antonio Maria (Doc. 9,1-2 del 1609). STOPPANI GEROLAMO (1833-1855), figlio di Paolo di Matteo - e di Orlandi Caterina. Fu nominato maestro dei Novizi della Confraternita del S. Rosario di Ponte Tresa il 6. 1. 1855 (Doc. 42,5). In seguito fu amministratore della Confraternita nel 1855 (Doc. 42,6). STOPPANI GIOVANNA, citata per un legato lasciato all’Oratorio di S. Pietro martire di Purasca (Doc. 12,2 del 1709). STOPPANI GIUSEPPE (1886-1961), figlio di Carlo di Giuseppe - e di Pellegrini Giuseppina di Cesare. Nel 1921 sposò Rezzonico Fiorina, e nel 1947 in seconde nozze Ramseier Erika. Proprietario del bar Tresa, decoratore e pittore. A partire dal 1912 fu più volte Municipale, Vice sindaco e infine Sindaco dal 1940 al 1948. Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1924; Vice Presidente del Consiglio parrocchiale nel 1924 e nel 1939 (Doc. 41,2). STOPPANI GIUSEPPINA, nata Bossi (1836-1899), figlia di Bossi Francesco e di Giarda Angelina. Nel 1856 sposò Stoppani Antonio, giudice di pace, figlio di Paolo e di Orlando Caterina. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1894 (Doc. 42,3). STOPPANI PIETRO (1872-1924), figlio di Francesco di Angelo - e di Porra Anna di Pietro. Nel 1899 sposò Bernasconi Giuseppina di Carlo. Segretario comunale nel 1901, poi Ricevitore doganale a Brusino Arsizio. Fu Presidente del Consiglio parrocchiale dal 1893 al 1898 e Segretario del Consiglio parrocchiale nel 1899 (Doc. 41,2). STOPPANI PIETRO, detto PIERO *1926, figlio di Giuseppe di Carlo - e di Rezzonico Fiorina di Carlo. Nel 1953 sposò Minelli Emma di Mario, da Bergamo. Pittore. È citato nel Doc. 56, Cronistoria 15. 04. 1976 (tracciatura dei posteggi). STOPPANI ROSITA *1918, figlia di Angelo di Giuseppe - e di Malcotti Veronica. Infermiera. Nubile. È citata nel Doc. 44,2 come Socia di Azione cattolica e nel nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. T TAMI MARGHERITA, citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. TARCHINI ALFREDO (1907-1978), figlio Pietro e di Quadri Chiara da Croglio, e marito di Invernizzi Sandra Regina di Riccardo, da Cadegliano. Falegname con un suo laboratorio. È citato nel Doc. 41,2 (eletto Consigliere parrocchiale supplente nel 1958) e nel Doc. 56, Cronistoria, alla data 14. 02 1977 (smantellamento del vecchio pulpito). TARCHINI ANGIOLA di Giovanni, da Purasca. Nel 1875 sposò in P. T. Gobba Pietro di Cesare. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1879 (Doc. 42,3). 243 INDICE DELLE PERSONE TARCHINI CARLO fu Giuseppe, da Purasca, citato nel Doc. 42,5 (nominato maestro dei Novizi della Confraternita del S. Rosario di Ponte Tresa il 10. 1. 1841). TARCHINI CAROLINA, da Purasca. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1879 (Doc. 42,3). TARCHINI Eredi del fu Tarchini Antonio di Purasca (Doc. 15,5 del 1755). TARCHINI GIOVANNI, abitante in Ponte Tresa lombardo, nominato maestro dei Novizi della Confraternita del S. Rosario di Ponte Tresa il 14. 1. 1838 (Doc. 42,5). TARCHINI GIUSEPPA (+1873), da Purasca. Si iscrisse alla Confraternita del S. Rosario di Ponte Tresa nel 1873 e morì il 30. 10. 1873 (Doc. 42,3). TARCHINI MARIA, lombarda. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1875 al 1878 (Doc. 42,3). TARCHINI MODESTO da Purasca, nominato maestro dei Novizi della Confraternita del S. Rosario di Ponte Tresa il 6. 1. 1834; poi eletto Priore della stessa Confraternita il 6. 1. 1836 (Doc. 42,5). TERESA (santa) del bambino Gesù, citata nei Doc. 51,7 (foto e descrizione della statua della santa, 1925); Doc. 54,1 (a proposito della nuova statua). TODARO GIOVANNI *1940, impiegato presso la ditta Monteforno di Giornico, residente in Giornico, dal 2005 residente in Bellinzona. È citato nel Doc. 45, Cronistoria parrocchiale alla data 22. 3. 1996 (inventario dei beni parrocchiali) e nel Doc. 55,1 (Catalogo Q 22 dei beni culturali della Chiesa parrocchiale di Ponte Tresa). TOGNETTI AGOSTINO (1852-1924), figlio di Onorato e di Giamboni Giovanna. Nel 1893 sposò Jermini Francesca di Beniamino e di Busti Luigia. È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1882 (Doc. 42,2). TOGNETTI CARLO (1826-1888), figlio di Pietro di Tommaso - e di Paltenghi Anna di Antonio. Nel 1870 sposò Busti Paola, di Francesco e di Provini Giovanna. È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1873 fino alla morte (Doc. 42,2). Era stato Priore della stessa Confraternita nel 1872 (Doc. 42,6). TOGNETTI MARGHERITA (1891-1978), di Tognetti Giovanni e di Maddalena Delfini. Maestra d’Asilo in Ponte Tresa dal 1916 al 1947. È citata come Cassiera del Circolo dell’UCFT di Ponte Tresa, e poco dopo come Socia onoraria contribuente del Circolo (Doc. 44,1-2). TOGNETTI MARIANNA (M. Maddalena Anna) *1849, figlia di Tognetti Onorato di Pietro - e di Giamboni Giovanna di Agostino. E citata come Consorella del S. Rosario dal 1881 al 1897 (Doc. 42,3). TOGNETTI PAOLA (+1897) figlia di Busti Francesco da Viconago e moglie di Tognetti Carlo di Francesco. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1872 al 1897, anno della sua morte (Doc. 42,3). TOGNETTI PIETRO (1788c. – 1866), figlio di Tommaso e di Odoni Domenica Maria, ambedue da Marchirolo. Nel 1809 sposò in P. T. Paltenghi Anna Maria di Antonio, da Purasca. Fu nominato maestro dei Novizi della Confraternita del S. Rosario di P. Tresa il 12. 4. 1847 (Doc. 42,5). TOGNETTI TOMMASO (1822-1892), figlio di Pietro di Tommaso - e di Paltenghi Anna di Antonio. Nel 1851 sposò in P. T. Bernasconi M. Maddalena di Pietro. È citato come Confratello del S. Rosario dal 1872 fino alla morte (Doc. 42,2). Fu eletto Vice Priore della Confraternita il 10. 3. 1861 (Doc. 42,6). TOGNI Mons. ERNESTO *1926, vescovo di Lugano dal 17. 9. 1978 al 21. 6. 1985, data delle sue dimissioni. Visita pastorale in Ponte Tresa del 6-10 ottobre 1984 (Doc. 38). TOLETTI OLGA MARIA (1907-2005), figlia di Toletti Carlo di Giuseppe – e di Tarchini Maria di Fermo. Nel 1943 sposò in Lugano Martinetti Eliseo di Carlo. È citata con quattro nipoti nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. TOMAINO MARIANGELA nata Porrini *1941, figlia di Porrini Angelo e di Baroni Ersilia, ambedue di Viconago. Nel 1962 sposò Tomaino Angelo. È citata nel Doc. 45, 1 (Gruppo ricreativo teatrale) e nel Doc. 43,2 (Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2005). TOMASINI ADA (1909-1970), figlia di Giulio e di Brusa Angela Maria. Nata in Lozza (Varese), morì nubile in Lavena il 6 settembre 1970. È citata nel Doc. 44,2 come Socia di A. C. TORRIANI (o DELLA TORRE) EUTICHIO, notaio in Como nel 1679, citato nel Doc. 13 del 1769. TORRIANI AMBROGIO, Vescovo di Como ((1667-1679), citato nel Doc. 12,1 del 1709. 244 INDICE DELLE PERSONE TORRIANI MARTA (citata anche come Della Torre Marta, di Menaggio), moglie di Girolamo de Stoppani vissuto tra il 1591c. e il 1673. È citata nel Doc. 15,4 del 1755 e nel Doc. 16, 3 del 1769 come «seconda moglie del fu Girolamo Stoppani». TORTI Mons. GIUSEPPE (1928-2005), Vescovo di Lugano dal 9. 6. 1995 alla fine del 2002 per raggiunti limiti di età. È citato nel Doc. 43,4 e nel Doc. 46,6. TOSIO NOEMI *1914, figlia di Sartori Giuseppe e moglie di Tosio Luigi, sergente doganale, sostituto Capo posto. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel 1982-2004. TRAMEZZANI ALESSANDRO *1972, figlio di Giancarlo di Luigi - e di Montorfani Renata di Giuseppe. È citato nel Doc. 45,2 (Gruppo giovanile in formazione). TRAMEZZANI GIANCARLO (1943-1993), figlio di Luigi e di Giamboni Orsolina di Pietro. Laureato in Scienze economiche a Friburgo (CH). Nel 1972 sposò Montorfani Renata di Giuseppe, da Vezia. Eletto Consigliere comunale e Municipale più volte a partire dal 1971, fu Vice sindaco di P. T. dal 1972 al 1976. È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di Azione cattolica. Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1972 e nel 1975 come rappresentante del Comune (Doc. 41,2). TRAMEZZANI ORSOLINA *1913, figlia di Giamboni Pietro da Curio e di Paltenghi Marietta da Barico. Vedova di Tramezzani Luigi (+1957). È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo dal 1982; nel Doc. 46, data 1958 11 25: offre Fr. 3.000 in memoria del marito Luigi per il pagamento del nuovo portone della Chiesa. TRAMEZZANI MASSIMILLA (1912-1994), figlia di Carlo e di Antonietta Bordonzotti. Morì nubile. È citata nel Doc. 44,2 come Socia di A. C. TRAMEZZANI RENATA *1950, figlia di Giuseppe da Vezia e di Ghielmetti Bruna da Carona. Vedova di Tramezzani Giancarlo di Luigi (+1993). Eletta più volte nel Consiglio comunale dal 1984 in poi. Fu nominata Cons. parrocchiale dal 1984 al 2005 come rappresentante del Comune. Fu Segretaria parrocchiale dal 1990 al 2006 (Doc. 41,2). TRAMEZZANI TERESA (1900-1981), di Carlo e di Bordonzotti Antonietta. Morì nubile. È citata come Segretaria del Circolo dell’UCFT di Ponte Tresa, e poco dopo come Socia onoraria contribuente del Circolo (Doc. 44,1-2). TRIVELI ANNA MARIA fu Paolo da Rovio, domestica di don Giuseppe Bagutti, «di età settuagenaria» (Doc. 19,2 del 1787). TROLLI BERNARDO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). TROLLI don MARCO FELICE, Parroco di Lavena dal 1771 al 1793 (Doc. 17,1 del 1771). Citato anche nel Doc. 19,1 e 4 del 1787 (nota in calce); Doc. 23,1 del 1818; e in Doc. 25,1 (excursus storico). TROLLI FRANCESCO, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5 del 1586). TROLLI GIOVANNI ANTONIO, console di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). TROLLI GIUSEPPE, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). TROLLI NICOLA, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). TURCONI GIOVANNI, abitante di Lavena, Varese, 1586 (Doc. 5,1-2 del 1586). TURINI ONORINA *1924, figlia di Beltrame Emilio e moglie di Turini Walther di Francesco, da Sessa. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. U-V-W VALSECCHI BRUNO (ditta), citata nel Doc. 56, Cronistoria, alla data 13. 04. 1976 (segnaletica dei posteggi). VANDA PIETRO, pagamento del fitto di un terreno (Doc. 15,6 del 1755). VANELLI don GIUSEPPE (abate Vanelli), nella lista nera dei «giacobini» (Doc. 20,2 del 1799, nel corpo del testo e in «Note» finali). VANOLA PIETRO, pagamento del fitto di un terreno (Doc. 15,6 del 1755). VANONI CARLO *1782 in Castelrotto da Vanoni Pietro di Giuseppe da Purasca - e da Mainoni Antonia di Domenico da Ponte Tresa. Fu eletto Vice Priore della Confraternita del S. Rosario di P. T. il 20. 2. 1842 (Doc. 42,5). VANONI DOMENICO, nipote ed erede di don Matteo Vanoni (vedi nell’Indice), citato nel Doc. 12,2 del 1709. 245 INDICE DELLE PERSONE VANONI GIUSEPPE (1803-1891), figlio di Antonio e di Mainoni Elisabetta. Nel 1867 sposò Lingeri Luigia di Carlo e di Gianinazzi Francesca. Fu nominato maestro dei Novizi della Confraternita del S. Rosario di Ponte Tresa il 15. 1. 1843. Poi fu eletto Priore della stessa Confraternita il 16. 3. 1845 e il 15. 2. 1846 (Doc. 42,5). In séguito fu più volte amministratore della Confraternita tra il 1849 e il 1861 (Doc. 42,6). Il Sig. Vanoni Giuseppe era sacrista di Ponte Tresa: la sua nomina è registrata nel verbale della Confraternita del 5. 3. 1843 (Doc. 41,5, Elenco sacrestani, pag. 135). VANONI MARCO, Curato di S. Martino di Pura (Doc. 12,2 del 1709: suo stato personale alla fine del documento). VANONI MATTEO (1762-1847), nato in Castelrotto da Giuseppe di Carlo da Purasca - e da Vanoni Anna di Santino da Purasca. È citato come amministratore della Confraternita del S. Rosario di Ponte Tresa nel 1832 (Doc. 42,5). VANONI MATTEO, nipote di Vanoni Marco. È citato nel Doc. 12,2 del 1709: suo stato personale alla fine del documento. VASSALLI ANSELMO, cisalpino di Riva S. Vitale (Doc. 21,2 del 1803). VASSALLI don CARLO ANTONIO, di Riva S. Vitale, cisalpino (Doc. 21,2 del 1803). VASSALLI don SEVERINO (1779-1849) fu Vice Curato di Ponte Tresa per pochi mesi nel 1817 (Doc. 21,2 del 1803). Suoi dati nel Doc. 40, 2 (elenco Vice Parroci e Parroci di Ponte Tresa). VASSALLI GIOVANNI BATTISTA, cisalpino di Riva S. Vitale (Doc. 21,2 del 1803). VICARI ANTONIA (1907-1987), figlia di Fumagalli Giuseppe di Pietro – e di Tarchini Margherita di Fermo. Vedova di Conti Antonio, sposò nel 1967 in P. T. Vicari Egidio di Domenico. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. VICARI ANTONIO (1817ca- 1887) di Carlo, da Ponte Tresa milanese. Commerciante. Nel 1844 sposò in P. T. Riva Giuseppa di Giovanni. Fu Municipale, citato nel Doc. 27 del 1865. Fu anche Vice sindaco eletto nel 1874. VICARI ANTONIO *1877, figlio di Carlo di Antonio - e di Savini Teresa di Giovanni. Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1892 e nel 1897; nominato Segretario parrocchiale nel 1903 (Doc. 41,2). VICARI CARLO (1838-1918), figlio di Giacomo di Carlo - e di Falconi Maria di Carlo. Oste e negoziante di birra. Nel 1885 sposò Alli Massimilla da Castelrotto. Fu Consigliere parrocchiale nel 1892 e nel 1903-1904 (Doc. 41, 2); Tesoriere del Cons. parrocchiale nel 1907 (Doc. 41, 2). VICARI CARLO (1867-1931), figlio di Angelo e di Battilora Martina. Nel 1896 sposò Pellegrini Paolina di Cesare. Fu Municipale, poi perito comunale dal 1920 al 1928. Fu eletto Segretario del Consiglio parrocchiale nel 1892; Consigliere parrocchiale nel 1903, 1921, 1924; Segretario parrocchiale nel 1915; Tesoriere nel 1924 (Doc. 41,2). VICARI CAROLINA (1863-1936), figlia di Antonio di Carlo - e di Riva Giuseppa di Giovanni. Nel 1889 sposò in P. T. Pellegrini Arnaldo di Giovanni. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. nel 1887 (Doc. 42,3). VICARI CLEMENTINA di Antonio. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1888 (Doc. 42,3). VICARI EMILIA (1909-1990), figlia Faralli Adelindo di Nicola – e di Falconi Giuseppa di Carlo. Nel 1933 sposò in P. T. Vicari Aldo di Carlo. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. VICARI EUGENIA (1849-1923), figlia di Angelo di Carlo - e di Battilora Martina di Giuseppe. Nel 1874 sposò in P. T. Soldini Matteo di Francesco, da Lavena. È citata come Consorella del S. Rosario dal 1873 al 1882 (Doc. 42,3). VICARI GIOVANNI (1814-1897), figlio di Carlo di Sebastiano - e di Gasparini Lucia di Giulio. Sposò Falconi Maria di Carlo e di Gianoli Marianna. Nel 1838 sposò in Ponte Tresa Falconi Maria di Carlo. Fu Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1893 (Doc. 42,2). Era stato Priore della Confraternita del S. Rosario di P. T. nel 1861 (Doc. 42,6). Fu presidente del Consiglio parrocchiale nel 1892 (Doc. 41,2). VICARI GIOVANNI (1870-1946), figlio di Angelo e di Battilora Martina. Nel 1894 sposò in Rancio (Como) Gandini Virginia di Giorgio. Probabilmente è lui il Presidente del Consiglio parrocchiale eletto nel 1910 (Doc. 41,2). 246 INDICE DELLE PERSONE VICARI INES (1909-1996), figlia di Cappelli Telemaco e di Gavazza Secondina, da Lavena. Nel 1927 sposò in P. T. Vicari Rinaldo di Giovanni. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo 1982-2004. VICARI JUNO *1947, figlio di Rinaldo di Giovanni - e di Capelli Ines Carolina di Telemaco, da Lavena. Nel 1974 sposò Valaperti Lorena di Silvio, da Varese; e in seconde nozze Maina Cristina di Rinaldo da Caslano. Attende al trasporto di ghiaia e sabbia. Risiede in Ponte Tresa. È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di A. C. VICARI LAURA VIRGINIA *1927, figlia di Rinaldo di Giovanni - e di Capelli Ines Carolina di Telemaco, da Lavena. Direttrice di albergo. Nubile. Vivente a Lugano Pregassona. È citata nel Doc. 44,2 come Aspirante di A. C. VICARI LORENZO AMBROGIO (1840-1928), figlio di Giovanni di Carlo - e di Falconi Maria di Carlo. Nel 1875 sposò probabilmente in Croglio Rossi Andreina di Giovanni. È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1872 al 1884 (Doc. 42,2) e Maestro dei Novizi (Doc. 42,6). VICARI MARGHERITA (1857-1928), figlia di Antonio e di Riva Giuseppa. Nel 1880 sposò in P. T. Somazzi Carlo di Pietro da Barbengo. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1872 al 1882 (Doc. 42,3). VICARI MARGHERITA *1855, figlia di Angelo di Carlo - e di Battilora Martina di Giuseppe. Nel 1876 sposò in P. T. Borri Giuseppe di Valentino da Castelrotto. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1872 al 1893 (Doc. 42,3). VICARI MARIA *1855, figlia di Vicari Antonio di Carlo - e di Riva Giuseppa di Giovanni. Nel 1877 sposò in P. T. Rossi Giuseppe di Luigi da Lavena. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1872 al 1882 (Doc. 42,3). VICARI MARIA *1814, figlia di Falconi Carlo di Santino - e di Gianoli Marianna di Domenico. Nel 1838 sposò in P. T. Vicari Giovanni di Carlo. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1892 (Doc. 42,3). VICARI TERESA (1855-1883), figlia di Savini Giovanni. Nel 1876 sposò in P. T. Vicari Carlo di Antonio. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1883 (Doc. 42,3). VIGEZZI CLAUDINA (1903-1994), figlia di Aquilino da Cunardo e di Boni Anna. Morta nubile. È citata nel Doc. 43,2 come Socia della Pia Unione del S. Rosario nel periodo nel 1992-1994. VINCI GIUSEPPINA 1958, figlia di Vincenzo e di Scoglio Ester. È citata nel Doc. 45, 1 (scenografia Gruppo ricreativo teatrale). Nel 1980 entrò nella Congregazione religiosa della S. Croce di Ingenböll e nel 1985 vi fece la professione religiosa solenne. È residente nella Comunità di Villa Erica di Locarno. VIVANI CLAUDIA *1961, figlia di Ezio (medico) e di Pedroli Rosangela. Nel 1986 sposò in P. T. Delmenico Moreno di Emilio, da Novaggio. Diplomata maestra di scuola elementare. È citata nel Doc. 45, 1 (Gruppo ricreativo teatrale); Doc. 45,2 (Gruppo giovanile parrocchiale). VOLPI GIANANTONIO, Vescovo di Como, Visita pastorale del 1578 in P. T. (Doc. 4,1 del 1580). WALTER CLAUDIO *1962, figlio di Alfredo e di Rossi Diva. Economista. Consigliere comunale eletto nel 1992. È citato nel Doc. 45,2 (Gruppo giovanile parrocchiale). WALTER EZIO *1968, figlio di Alfredo e di Rossi Diva. Restauratore. Citato nei Doc. 49,2 (restauro dell’affresco posto nella lunetta del portico, 2001); Doc. 56, Cronistoria, alla data 23. 07. 2001 (restauro dell’affresco di San Bernardino nella lunetta del portico della Chiesa). Z ZAMBERNARDI FRANCESCO di Caslano, citato nel Doc. 56, Cronistoria 10. 02. 1983 (riparazione dei vecchi banchi della Chiesa ed altri lavori effettuati alle porte della Chiesa). ZAMPINI ENNIO *1939, figlio di Pietro di Giuseppe - e di Galeazzi Irma di Fortunato da Ramello di Monteggio. Nel 1967 sposò Casella Marina di Maurizio da Barbengo. Architetto. Fu eletto più volte Consigliere comunale a partire dal 1971 e fu Municipale nel periodo 1972-1976. È citato nei Doc. 44,3 come Aspirante di Azione cattolica; Doc. 56, Cronistoria, alla data 21. 01. 1994 (per conto del Consiglio parrocchiale, commissiona alla Ditta Mario Silvestri, di Sessa, il tinteggio delle facciate esterne della Casa parrocchiale); Doc. 56, Cronistoria, alla data 25. 03. 2000 (acquisto di una lapide di marmo in granito beola presso la ditta Campana di Riveo 247 INDICE DELLE PERSONE di Vallemaggia per commemorare il Giubileo dell’anno 2000). Fu eletto Consigliere parrocchiale nel 1990, 1993, 1996, 1999, 2002 e Vice Presidente nel 1996 (Doc. 41,2). ZAMPINI GIUSEPPE *1935, figlio di Pietro di Giuseppe - e di Galeazzi Irma di Fortunato da Ramello di Monteggio. Nel 1966 sposò Petrini Margherita di Marco, da Origlio. Impiegato di banca. Pensionato, risiede in Caslano. È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di A. C. e nel Doc. 41,2 (eletto Presidente del Consiglio parrocchiale nel 1965 e Consigliere parrocchiale nel 1969). ZAMPINI MARINA *1946, figlia di Casella Maurizio, da Barbengo. Nel 1967 sposò Zampini Ennio (vedi nell’indice). È citata nel Doc. 45, 1 (scenografia Gruppo ricreativo teatrale, 1979). ZAMPINI SILVANO *1936, figlio di Pietro di Giuseppe - e di Galeazzi Irma di Fortunato da Ramello di Monteggio. Nel 1961 sposò Quadri Maristella di Arturo, da Cassina d’Agno. Assicuratore. Pensionato, risiede in Cassina d’Agno. È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di A. C. ZANETTI fratelli, citati in Doc. 56, Cronistoria, alla data 18. 11. 2004 (noleggio della gru a navicella per la pulizia della Chiesa e del Campanile). ZANETTI LUIGI di Sessa, detto «Luiseta», citato nel Doc. 34,3 (in carcere a San Vittore insieme a don Riccardo De Micheli, Parroco di Ponte Tresa, 1942). ZANOLI o Zanole (vedi Gianoli). ZANONI MARIA, forse nata in Cunardo (Varese). È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. nel solo anno 1890 (Doc. 42,3-4). ZAPPA FERNANDO (1920-1999), figlio di Mario (capoposto della dogana) e di Rossi Maria. Fu seminarista fino al liceo. Si laureò in lettere classiche presso l’Università di Friburgo. Insegnò in varie scuole del Ticino. Nel 1947 (circa) sposò in prime nozze Wootli Trudy di Zofingen (AG). Defunto. È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di A. C. ZAPPA GIORGIO *1930, figlio di Mario e di Robbiani Ersilia. Nel 1959 sposò Rezzonico Margherita da Lugano Paradiso. Si laureò in lettere moderne all’Università Cattolica del S. Cuore di Milano. Fu Direttore del Ginnasio di Mendrisio dal 1963 al 1977, e del Liceo di Mendrisio dal 1977al 1990. Risiede in Mendrisio. È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di A. C. ZAPPA VITTORIO *1932, figlio di Mario e di Robbiani Ersilia, impiegato di banca. Nel 1958 sposò Vassalli Giuseppina di Riva S. Vitale. Risiede in Riva S. Vitale. È citato nel Doc. 44,3 come Aspirante di Azione cattolica. ZONI GIUSEPPE (probabilmente figlio di Pietro, da Lavena). È citato come Confratello del S. Rosario di P. T. dal 1873 al 1884 (Doc. 42,2). ZONI ROMEA *1850, figlia di Riva Giuseppe di Saverio - e di Mandelli Maddalena di Domenico. Nel 1882 sposò in P. T. Zoni Domenico di Giuseppe. È citata come Consorella del S. Rosario di P. T. dal 1887 al 1893 (Doc. 42,3). ZURINI don GOTTARDO, Parroco di Riva S. Vitale, patriota cisalpino (Doc. 21,1 del 1803). 248 INDICE DEI LUOGHI E DEGLI ARGOMENTI ___________________________________________________________________________ Per ragioni di tipo informatico, i luoghi sono citati non per pagina, ma per Documenti: ad esempio Doc. 6,1 del 1591 significa: vedi la pagina 1 del Doc. 6, datato 1591. Tuttavia, talvolta sono indicate le pagine dei documenti, che in eventuali ristampe con formati tipografici diversi dovrebbero essere controllate. AGNO, Chiesa plebana, Visita pastorale 1591 (Doc. 6,1 del 1591). ARDENA, paese vicino a Lavena, citata nel Doc. 25,2 (excursus storico). CASLANO, terreno di Camparlongo (Doc. 9,1-2 del 1609). CASLANO, luogo detto «a Crana, cioè a Chiarosetti» (Doc. 13,1 del 1721). CASTELROTTO, peschiera di sotto (Doc. 13,1 del 1721). COMO, Monastero di S. Abbondio (Doc. 1 dell’875). LAVENA, prov. di Varese, in Doc. 5,1 del 1586; Doc. 7,1 del 1599; Doc. 15,1 del 1755: rapporti con la Vice Cura di Ponte Tresa; Doc. 26,2 del 1821 (atto di erezione della Parrocchia di Ponte Tresa). LUGANO, Capitaniato di Lugano (Doc. 6 del 1591, in fine). MARZIO, paese vicino a Lavena, citato nei Doc. 5,1 del 1586; Doc. 25,2 (excursus storico). MILANO, Chiesa di S. Eustorgio (Doc. 6,1 del 1591). MILANO, Monastero di S. Ambrogio (Doc. 1 dell’875). PURA, Cura di S. Martino (Doc. 12,1 del 1709). PURASCA, Oratorio di S. Pietro martire (Doc. 12,1 del 1779). SAVOIA (Ducato di) in Doc. 5,1 del 1586. SESSA, territorio di Sessa (Doc. 16,1 del 1769). VERNA, Monastero (Doc. 1 dell’875). VICONAGO, Chiesa S. Antonio di Viconago, prov. di Varese (Doc. 2; Doc. 3). PONTE TRESA EREZIONE DELLA PARROCCHIA L’antica Vice Parrocchia di Ponte Tresa fu eretta in Parrocchia l’11 luglio 1821 da Mons. Giovanni Battista Castelnuovo, vescovo di Como (Doc. 26, pag. 83). La Municipalità di Ponte Tresa, per ottenere dal Vescovo l’erezione della Parrocchia, s’impegnò a pagare in perpetuum la congrua al Parroco (Doc. 24 del 5 luglio 1818, pag. 79). Breve storia delle trattative che portarono la Vice Parrocchia di Ponte Tresa ad essere riconosciuta come Parrocchia (Doc. 25, pag. 80). 1939. «La congrua è di fr. 1'500, data dall’imposta parrocchiale, della cui evasione è incaricato il Comune» (Doc. 33,3 n. 9 del 1939, pag. 105). IL CAMPANILE 1599. «Torre del campanile» (sic: «torre») con una campana (Doc. 7,2 del 1599; Doc. 10,1 del 1610; Doc. 15 del 1755). La parte inferiore del Campanile sembra di origine medioevale. 1927. «La manutenzione del Campanile e delle campane spetta al Comune» (Doc. 32,1, n. 5). 1939. «Le riparazioni del Campanile sono a spese del Comune» (Doc. 33,1 del 1939, risposta I, 5-6). 1947. «Il Comune concorre alla manutenzione del Campanile e delle campane» (Doc. 35 del 1947, risposta I,7). 1968. Elevazione del Campanile per tre metri e consacrazione di cinque nuove campane in data 21. 9.1969 (Doc. 49,1di pag. 169). Nel 1978 fu installato il programmatore del suono elettronico delle campane (della ditta «de Antoni» di Chiari, prov. di Brescia). 249 INDICE LUOGHI ED ARGOMENTI L’ANTICA CHIESA MEDIOEVALE Era intitolata alla Gloriosissima Vergine Maria e a S. Bernardino «sub unico vocabolo et titulo», cioè «sotto un’unica dizione e un unico titolo (Doc. 8,1 del 1602, pag. 26). 1000 circa. La lapide medioevale ed altri resti dell’antica Chiesa (Doc. 2,1, pag. 11). 1500 circa. Affreschi nella Chiesa, citati nella relazione della Visita pastorale del 1599: affresco con il mistero del Crocifisso nella Cappella maggiore, e affresco con l’immagine della Beata Vergine Maria nella Cappella minore (Doc. 3,1 di pag. 12; Doc. 7,2 del 1599, pag. 22). Sull’affresco della Beata Vergine Maria, detto della Pietà, vedi il Doc. 50,1 di pag. 172 (con foto). Su consiglio del prof. Aldo Crivelli l’affresco fu restaurato nel 1973. In tale occasione fu fatta un’apertura per aerare l’affresco. Sui restauri degli affreschi vedi il Doc. 56,4 di pag. 205, alla data 6. 7. 1977. 1599. Descrizione dell’antica Cappella in Doc. 7,1 del 1599, poco prima che fosse abbattuta per essere sostituita dalla nuova (Doc. 7,1-2 del 1599, pp. 21-22). Era consacrata (Doc. 7,3). Era a due navate: la maggiore con l’altare grande, e la minore (Doc. 7,2, pag. 22). Vedi la pianta delle due Chiese: la vecchia e la nuova, in Doc. 50,2, pag. 173. 1580. Altare di S. Rocco e di S. Sebastiano (Doc. 4,1 del 1580; Doc. 7,2 del 1599). LA NUOVA CHIESA BAROCCA 1610. Notizie sulla costruzione della nuova Chiesa: al termine del Doc. 10,1 del 1610. 1755. Terminata la costruzione della nuova Chiesa, «gettate già le fondamenta, ci si adopera con tutte le forze di ampliare il Coro» (Doc. 15, 2, pag. 48, del 1755). 1755. La nuova Chiesa aveva «la vasca di marmo del Fonte della sacra rigenerazione (del battesimo), su cui è stato posto un ciborio piramidale» (Doc. 15,1 del 1755). 1799. Nella relazione della Visita pastorale del 1779 si legge che «la Chiesa è in parte recente e in parte antica, che tuttavia si desidera rinnovare al più presto» (Doc. 18,1, pag. 63, del 1779). 1779. Non c’erano ancora le balaustre in marmo, e neppure di legno (Doc. 18,1 del 1779). Nel 1787 le balaustre, chiamate «cancelli» sono citate come recentemente costruiti (Doc. 19,1 del 1787). 1779. La Sacrestia (l’attuale sacrestia) è stata costruita dopo l’ultima Visita del 1769, come si legge in Doc. 18,1 del 1779; Doc. 19,2 del 1787. Su questo argomento vedi nella pagina seguente il paragrafo intitolato «La Sacrestia». 1787. Altare di «legno indorato» (Doc. 19,1 del 1787). 1834. Si decide di ultimare la Cantoria (Doc. 42,5, pag. 140, verbale della Confraternita 6. 1.1834). 1938-1839. Restauri effettuati (Doc. 31,1, risposta alla domanda 2). 1958. Costruzione del nuovo portone della Chiesa (Doc. 46, alla data 1958 11 25) 1969. Costruzione della terza alzata del Campanile e collocazione di cinque campane, che furono benedette il 21. 9. 1969 (Doc. 49,1, paragrafo: «Il Campanile», di pag. 169). 1972. Restauro completo del tetto della Chiesa (Doc. 56, Cronistoria dei lavori, vedi alla data 31. 07. 1972). 1974-1977. Restauri della Chiesa in varie tappe (Doc. 56, Cronistoria lavori). 1985. Completamento del presbiterio (Doc. 56,6, Cronistoria dei lavori, alla data 8. 2. 1985). L’altare fu consacrato il 16. 3. 1987 (ivi). 1990. Inaugurazione del sagrato della Chiesa (Doc. 46,5 alla data 1990 05 19 e Doc. 49,3 con foto). LE CAPPELLE DELLA CHIESA 1599. Nella vecchia Chiesa, abbattuta agli inizi del 1600, c’era la Cappella maggiore, su cui era «dipinto il mistero del santissimo Crocifisso» (Doc. 7,1-2, pagg. 21-22). 1612. Inaugurato nella nuova Chiesa il Sacellum Cribelliorum (Cappella dei Crivelli), come risulterebbe dalla data dipinta sull’affresco del pilastro sinistro della Cappella (Doc. 51,2). 1721. La Cappella del Crocifisso è citata come Cappella Crivelli nel Doc. 13,1-2 del 1721. 1755. La Chiesa ha due Cappelle oltre la navata: quella del Crocifisso e del Rosario (Doc. 15,2 del 1755); idem nell’anno 1787 (Doc. 19,1 del 1787). 1755. Descrizione della Cappella Crivelli, delle spese fatte dalla famiglia Crivelli per restaurarla e mantenerla, anche con legati di sante Messe (Doc. 15,2 del 1755). 1755. Citata la Cappella del santo Rosario con statua in legno della Madonna del Rosario» (Doc. 15,2 del 1755). 250 INDICE LUOGHI ED ARGOMENTI 1933. Restauro della Cappella Crivelli fatto dal prof. Aldo Crivelli. La data del restauro è dipinta sulla parete di destra della Cappella. Vedi la dichiarazione del prof. Aldo Crivelli in Doc. 51,4, datata 9 agosto 1933. 1939. Nella Cappella si celebra il 3 maggio la S. Messa della santa Croce (Doc. 33 della Visita pastorale 11 giugno 1939, risposta II, 19). 1959. Il Dipartimento della Pubblica Educazione del Cantone Ticino, con provvedimento datato 28. 10. 1959, inserisce «tutta» la Cappella Crivelli, costruita nel 1612, tra i monumenti storici da proteggere e vi aggiunge l’affresco della Pietà, che è del sec. XVI (Doc. 46,3. Cronistoria, alla data 1959 11 17). Un simile provvedimento del Cantone era stato preso in data 20. 10. 1915 per la sola tela del Crocifisso. LA SACRESTIA 1755. La prima Sacrestia della nuova Chiesa (oggi non più esistente) era sul lato destro della Chiesa (Doc. 15,2 del 1755). Di questa Sacrestia è rimasta solo la porta. Dove c’è ora la Sacrestia c’era l’Oratorio della Confraternita (Doc. 15,3 del 1755: al termine della relazione della Visita). 1779. L’attuale Sacrestia è stata costruita dopo l’ultima Visita del 1769, come si legge nel Doc. 18,1 del 1779 e nel Doc. 19,2 del 1787. 1972. Lavori effettuati nel locale sottostante la Sacrestia per liberarlo dalle sepolture ed installarvi il deposito del gasolio e il bruciatore per il riscaldamento della Chiesa (Doc. 56,2, Cronistoria dei lavori, alla data 16. 10. 1972). I REGISTRI PARROCCHIALI 1599. Si ordina al Vice Curato di Ponte Tresa di avere i Registri dei battesimi, dei matrimoni, dei morti e il Registro dello Stato d’anime (Doc. 7,5, Vista pastorale del 1599). 1601. La registrazione dei Sacramenti ebbe inizio il 1601. 1755. Gli unici Registi dello Stato d’anime esistenti oggi in Parrocchia sono quelli del 1755 e del 1839-1845 (vedi, a questo proposito, il Doc. 14 del 1755, soprattutto la Nota iniziale di pag. 43). 1919. «Il libro parrocchiale dei battesimi non è in ordine. Vi sono diverse lacune» (Doc. 31,1, Osservazioni fatte durante la Visita pastorale del 1919). Mancano le prime 50 pagine. LE CONFRATERNITE 1591. Citata due volte una «Scuola del Corpus Domini», chiamata anche «Compagnia del Corpus Domini» (Doc. 6,1 del 1591 di pag. 19). 1599. Citata l’erezione della Scuola del SS: Sacramento come precedente al 1599 (Doc. 7,2, Visita pastorale del 1599 di pag. 22). 1622. Erezione della Congregazione della Dottrina cristiana il 20. 6. 1622 e citazione dell’esistenza della Congregazione del SS. Sacramento (Doc. 11,1 di pag. 35). 1680. La Confraternita del SS. Sacramento e del Rosario fu eretta in P. T. nel 1680 dal vescovo Mons. Torriani (Doc. 16,2 del 1769, pag. 58). Diversa datazione per Mons. Maspoli (Doc. 42,1 note). 1755. Risultano canonicamente erette «tre Congreghe: del Santissimo, del Rosario e della Dottrina cristiana, che formano un’unica società» (Doc. 15,1-2 del 1755). «I Confratelli hanno un Oratorio, a cui convengono nelle feste della Madre di Dio, per celebrare le Lodi. Si trova sul lato sinistro del presbiterio» (Doc. 15,2 del 1755). Detto Oratorio della Confraternita si trovava dove c’è ora la Sacrestia della Chiesa parrocchiale (Doc. 15,4 del 1755). 1769. L’abito della Confraternita del SS. Sacramento e Rosario è bianco con rocchetto rosso» (Doc. 16,2 del 1769). 1787. La Confraternita amministra i beni della Chiesa (Doc. 19,1 del 1787). 1911. «Esiste un sola Confraternita del SS. Sacramento e del Rosario… I Confratelli sono una ventina» (Doc. 30,2 del 1911). 1919. «Vi appartengono (alla Confraternita del santo Rosario) una ventina di uomini e un’ottantina di donne» (Doc. 31,2 del 1919). 251 INDICE LUOGHI ED ARGOMENTI 1939. «La Confraternita maschile del SS. Sacramento non esiste più» (Doc. 33,2 risposta II,15; Doc. 33,3 del 1939, risposta III, 15). Excursus storico sulla Confraternita del S. Rosario (Doc. 42,1, pag. 136). - Registri della Confraternita (Doc. 42,1). - Elenco dei Confratelli 1873-1893 (Doc. 42,2); Elenco Consorelle 1872-1893 (Doc. 42,2-3). - I terreni della Confraternita (Doc. 42,4). - Gli «officiali» della Confraternita (Doc. 42,5-6). LA SCUOLA DI DOTTRINA CRISTIANA 1591. Citata due volte una «Scuola del Corpus Domini», chiamata anche «Compagnia del Corpus Domini» (Doc. 6,1 del 1591 di pag. 19). 1599. L’erezione della Scuola del SS. Sacramento è citata come effettuata prima del 1599 (Doc. 7,2, Visita pastorale del 1599 di pag. 22). Multa per il Vice curato che non insegni la dottrina cristiana ai fanciulli e agli adulti (Doc. 7,5, pag. 25). 1622. Erezione della Congregazione della Dottrina cristiana il 20. 6. 1622 e citazione dell’esistenza della Congregazione del SS. Sacramento (Doc. 11,1 di pag. 35). 1787. «Oltre al Parroco, altri tre Sacerdoti attendono nell’insegnare in classe la Dottrina cristiana» (Doc. 19,2, Visita pastorale del 1787, pag. 69). 2005. Catechesi per i bambini oggi (Doc. 45,4, pag. 153). SEPOLTURE E CAMERA MORTUARIA 1599. Cimitero esterno alla Chiesa e due sepolture interne, (Doc. 7,2 e 7,4: Visita pastorale del 1599). 1755. Molti sepolcri interni alla Chiesa (Doc. 15,2); un «sepolcro nuovo dei sacerdoti» (Doc. 15,9: Visita pastorale del 1755). 1769. Ci sono dieci sepolcri: uno per i bambini, uno per i Confratelli, un terzo per gli uomini e le donne, i rimanenti sette per determinate famiglie (Doc. 16,1). C’è un «Rivario o Eden» del Cimitero, fuori la Chiesa (Doc. 16,1 del 1769). Foto del Rivario nel Doc. 49,2, pag. 170. 1787. Oltre ai sepolcri, c’è un «Ossario» o «Cimitero» (esterno alla Chiesa), a cui è stata applicata una rete di ferro, secondo le disposizioni dell’ultima Visita (Doc. 19,2 del 1787). 1820. Progettazione e costruzione del Cimitero comunale su terreno parrocchiale detto «Baragia». Su questo argomento vedi il vol. 3 dell’ASPT, al tema 18 intitolato «L’Ossario e il Cimitero», in cui sono citati tutti i verbali comunali dal 1810 al 1900 riguardanti la costruzione e i continui rifacimenti del Cimitero comunale. Nel vol. 4 dell’ASPT è trattato lo stesso argomento per gli anni 1901-2000. 1972. Duranti lavori effettuati nel 1972-1973 per la posa del serbatoio e dell’impianto di riscaldamento sotto la sacrestia della Chiesa furono trovate molte ossa, probabilmente dei Confratelli del santo Rosario, che nel primo 1700 avevano il loro Oratorio dove è ora la sacrestia (vedi nella pagina precedente, al paragrafo «Sacrestia»). Le ossa furono raccolte e deposte nell’Ossario comunale. 1987. Nel febbraio del 1987 fu inaugurata la camera mortuaria, adiacente alla Chiesa sul lato orientale. La camera fu progettata dall’arch. Alberto Finzi (Doc. 49,3, pag. 171). Sulla camera mortuaria vedi anche Doc. 46, Cronistoria, alla data 1987 12 31 e il Doc. 56,7 alla data 31 12 1987. L’ORATORIO DELL’IMMACOLATA nella villa de Stoppani Citato nel 1709 (Doc. 12,1, Visita pastorale); nel 1755 (Doc. 15,5 Visita pastorale); nel 1769 (Doc. 16,2-3 Visita pastorale); nel 1779 (Doc. 18,3: Visita pastorale). Nelle note di quest’ultima Visita si legge: «Nell’Oratorio si celebra una messa in una domenica di ogni mese»). Nel 1865 l’Oratorio fu trasformato in salone dall’avv. Leone de Stoppani (Doc. 27 di pag. 86). BENI CULTURALI DELLA CHIESA 1000 -1200. Lapide medioevale nella Chiesa di Ponte Tresa (Doc. 2,1 di pag. 11). 1500 (prima metä del secolo). Affresco della Pietà. Vedi più su in «L’antica Chiesa medioevale»: Affreschi nella Chiesa, citati nella relazione della Visita pastorale del 1599: affresco con il mistero del Crocifisso nella Cappella maggiore, e affresco con l’immagine della B. V. Maria 252 INDICE LUOGHI ED ARGOMENTI nella Cappella minore (Doc. 7,2 del 1599 di pag. 22. Vedi anche Doc. 3,1 di pag. 12). L’affresco della Pietà fu restaurato nel 1977 dal Sig. Abbiati Attilio di Bruno (Doc. 56, Cronistoria, alla data 6. 7. 1977). 1500 (prima metä del secolo). Due angeli di legno colorato e con indoratura (Doc. 7,2 di pag. 22, Visita pastorale del 19. 9. 1599). Foto dei due angeli in Doc. 52,4 di pag. 188. 1700 circa. I beni culturali del 1700 sono descritti nei Doc. 51; Doc. 52; Doc. 55 (Catalogo Q 22 dell’EIPC (Ente intercomunale della protezione civile) di Lugano Campagna. 1850. La Confraternita del SS. Sacramento e santo Rosario commissionò al pittore tresiano Bernardino Giani lo stendardo della Congrega, come si legge in Doc. 42,5 di pag. 140 in «Notanda sui verbali» della Confraternita alla data 16. 6. 1850. Foto dello stendardo dipinto dal Giani nel Doc. 51,6, a pag. 182. 1927. Inventario delle opere d’arte fatto in occasione della Visita pastorale del 6. 3. 1927 (Doc. 32,4 del 1927, punti 3-4-5-6. Al punto 1 è registrato lo stendardo (foto pag. 182); al punto 3 la tela del Crocifisso (foto a pag. 177); al punto 4 la statuetta di S. Antonio che sarebbe venuta da Lisbona (foto pag. 178). Al punto 5 sono inventariate le tele di S. Girolamo e di S. Pietro penitente (foto pag. 176). Vedi anche l’inventario del Doc. 33,1 del 1939, risposta I, 9; e l’inventario del Doc. 35 del 1947, Questionario 1,I,10-11. 1955. La Commissione d’Arte sacra della Diocesi di Lugano giudica «bellissima» una tela raffigurante S. Nicolao del la Flüe (cm. 48 x 48), dipinta nel 1944 dal prof. Andrea Ender (1879-1954), che nel 1902 era stato insegnante della Scuola di disegno di Ponte Tresa. La tela si trovava già esposta in Chiesa prima del 1947: è citata nella Visita pastorale del 1947 (Doc. 35, 1, Questionario, n. 11). Vedi la foto della tela nel Doc. 51,8, pag. 184. 1973. Il Consiglio parrocchiale ringrazia con lettera il Sig. Attilio Abbiati, che ha restaurato due tele esistenti nella navata della Chiesa, oggi appese al muro di destra (prima erano appese ai muri del presbiterio, all’interno dei falsi matronei (Doc. 46,3, Cronistoria, alla data 1973 01 10. Vedi la posizione delle tele prima del 1972 nella foto di pag. 202). INVENTARI VARI 1755. Primo inventario degli arredi sacri in Doc. 15,7 del 1755, pag. 53. 1927. Ampio inventario degli arredi, fatto in occasione della Visita pastorale del 6. 3. 1927 (Doc. 32,4 del 1927) e della Visita pastorale del 1939 (Doc. 33,4 del 1939, pag. 106). 1947. Inventari degli Archivi parrocchiali e del Parroco (Doc. 35,4, alla fine, Visita pastorale del 1947). 1996. Catalogo Q 22 dei beni culturali della Chiesa di Ponte Tresa compilato dall’E. I. P. C. (Ente intercomunale della Protezione Civile) Lugano Campagna (Doc. 55, pag. 195). RELIQUIE SACRE 1755. Poche le Reliquie nel 1755 (Doc. 15,7 del 1755). 1787. Nel 1787 sono segnalate quattro reliquie «chiuse in teche di legno, esteriormente argentate» (Doc. 19,1 del 1787). 1927. Ampio inventario delle Reliquie fatto per la Visita pastorale del 6. 3. 1927 (Doc. 32,4). 1987. Reliquie deposte nella mensa del nuovo altare della Chiesa il 16. 3. 1987, durante la consacrazione dell’altare fatta da Mons. Eugenio Corecco, Vescovo di Lugano (Doc. 53,1, all’inizio della pagina, subito dopo la «Nota»). PROCESSIONI 1755. Nel paragrafo «Processioni» della Visita pastorale del 27. 5. 1755 (vedi Doc. 15, pag. 52), oltre alle processioni effettuate all’interno del paese, sono segnalate: la processione a Lavena nel 2° giorno delle Rogazioni; la processione all’Oratorio di S. Pietro martire a Purasca nel 3° giorno delle Rogazioni; e quella all’Oratorio di S. Rocco di Barico «il giorno di S. Rocco» (16 agosto). Di queste tre processioni oggi è effettuata solo l’ultima: a S. Rocco di Barico. 1927. Nel paragrafo «Delle sacre funzioni» della Visita pastorale del 6. 3. 1927 (vedi Doc. 32, pag. 99) si legge – tra l’altro: «La processione del Corpus Domini si fa in occasione della festa del (Santo) Titolare» (risposta 35) e: «Si conserva l’antichissima processione di S. Rocco da Ponte 253 INDICE LUOGHI ED ARGOMENTI Tresa a Barico» (risposta n. 37). Nei documenti non sono citate altre processioni effettuate fuori di Ponte Tresa. 1939. Processione all’Oratorio di S. Rocco di Barico (Doc. 33,2, Visita pastorale del 1939, risposta II,11); «processione della 3a domenica del mese» (Doc. 33, 2, Visita pastorale del 1939, risposta II,15); «Processioni poco frequentate» (Doc. 33,2, risposta II, 17, Visita pastorale del 1939). 1947. Ricordata la processione a S. Rocco di Barico in Doc. 35,2, Questionario 1, III,9, Visita pastorale del 1947. CASA CANONICA 1599 09 19. Registrata l’esistenza di una Casa canonica nella Visita pastorale del 1599 (Doc. 7,2 del 1599; Doc. 15,2 del 1755: alla fine delle relazione della Visita). 1787 08 29. «La casa parrocchiale è mantenuta dal popolo» (Doc. 19,2 del 1787). 1964 10 01. Il Comune, considerato lo stato pericolante della Casa parrocchiale, ne raccomanda la sollecita demolizione. La licenza per la nuova Casa parrocchiale fu concessa con Risoluzione municipale n. 264 del 27 agosto 1965, in seguito approvata dal Dipartimento delle costruzioni, come risulta dalla risoluzione. municipale n. 183 del 1 aprile 1966). La vecchia Casa parrocchiale fu demolita nell’agosto del 1964. 1966-1967. Costruzione della nuova Casa parrocchiale (Doc. 46,3, Cronistoria parrocchiale, alla data 1966-1967, pag. 156). 1977 07 14. Lavori di miglioria (Doc. 46, Cronistoria parrocchiale, alla data 1977 07 14, pag. 157). CONSIGLIO PARROCCHIALE Cenni storici all’inizio del Doc. 41, pag. 131. Nello stesso Doc. c’è l’elenco dei membri del Consiglio parrocchiale dal 1892 al 2005. 1939. Questionario sul Consiglio parrocchiale in Doc. 33,4, Visita pastorale di Mons. Angelo Jelmini. 1947. Questionario in Doc. 35,3, Visita pastorale di Mons. Angelo Jelmini. 1977. Questionario in Doc. 37,1 al n. 5, Visita pastorale di Mons. Giuseppe Martinoli. 1928. Regolamento parrocchiale approvato dal Governo (Doc. 33,3 del 1939, risposta III 1-2; Doc. 35,2 del 1947, questionario 1, VI, 1. 2005. Prime elezioni del Consiglio parrocchiale con la nuova legge cantonale della Chiesa cattolica del 16 dicembre 2002 (Doc. 46, Cronistoria, 2005 04 19, pag. 160). SACRESTANI: Elenco dei Sacrestani dal 1843 al 2005 (Doc. 41,4 di pag. 135). BENI PATRIMONIALI DELLA CHIESA 1800 (documento di fine secolo). «I terreni della Confraternita» in Doc. 42,4 di pag. 139. Vedi anche il vol. 3 dell’ASPT, Tema 22 di pag. 317: «La Chiesa. Gestione dei suoi beni (nel 1800)». Interessante la vendita di 18 fondi della Chiesa effettuata dal Comune con autorizzazione governativa data in Lugano il 5. 5. 1875. 1900. Vedi il vol. 4 dell’ASPT, Tema 21 di pag. 320: «Il Comune e i beni parrocchiali (nel 1900)». 1927. Beni patrimoniali della Chiesa nel Doc. 41,4 di pag. 134: «Indice dei beni patrimoniali della Chiesa al 5. 12. 1927». È un documento della Confraternita del santo Rosario. 1947. Vedi Doc. 35,4 di pag. 114 intitolato: «Inventario del 29. 3. 1947 dei Beni patrimoniali spettanti alla Chiesa parrocchiale S. Bernardino di Ponte Tresa» (l’inventario fu firmato dal Parroco). 1964. Vedi il Doc. 41,5 di pag. 135 intitolato: «Beni patrimoniali della Chiesa nel 1964». È un documento del Consiglio parrocchiale. 2005. Vedi il Doc. 41,5 di pag. 135 intitolato: «Beni patrimoniali della Chiesa al 1. 1. 2005». È un documento del Consiglio parrocchiale. VITA PARROCCHIALE N. B. Vedi nelle pagine precedenti il paragrafo: «La scuola di dottrina cristiana». PIA UNIONE DEL S. ROSARIO 254 INDICE LUOGHI ED ARGOMENTI 1930. Costituzione della Pia Unione (Doc. 43,1). 1984. Le Socie della Pia Unione sono chiamate «Consorelle del Rosario» nella relazione scritta dal Parroco per la Visita pastorale del 6 e 10 ottobre 1984 (Doc. 38,2). - Prime Dirigenti e prime Consorelle della Pia Unione del santo Rosario, iscritte tra il 1982 e il 2004 (Doc. 43, 1-3). - Parte finanziaria della Pia Unione (Doc. 43,3). AZIONE CATTOLICA 1937. UCFT, Unione Cattolica Femminile Ticinese dal 1937 al 1951 (Doc. 44,1-2, pag. 147). 1937. ASPIRANTI di Azione Cattolica dal 1937 al 1956 (Doc. 44,2-3, pp. 148-149). 1947. Note sul Circolo cattolico in Doc. 35 del 1947, risposte IV, 1-10. 1977. Non esistono gruppi di Azione cattolica (Doc. 37,2 del 1977). ORATORIO Giovanni XXIII 1968-1979 (Doc. 45,1, cenni storici, pag. 150). GRUPPO GIOVANILE (Doc. 38,2 del 1984, Visita pastorale; Doc. 45,2, pag. 151, cenni storici). CORALE PARROCCHIALE 1970-2005. Cenni storici sulla Corale parrocchiale in Doc. 45,3, pag. 150. 1984. Esistenza di un «Gruppo corale» (Doc. 38,2, Visita pastorale del 1984). GRUPPO MAMME (Doc. 38,2 del 1984, Visita pastorale; Doc. 45,3, pag. 152, cenni storici). GRUPPO ANZIANI (Doc. 38,2 del 1984, Visita pastorale; Doc. 45,4, pag. 153, cenni storici). GRUPPO RICREATIVO TEATRALE 1969-1984 (Doc. 45,1, cenni storici, pag. 150). VARIE - Elenco delle Visite pastorali in Ponte Tresa (Doc. 39, pag. 123). - Ponte Tresa è «terra privilegiata» (Doc. 6,3 del 1591, pag. 20). - La Chiesa è di giuspatronato dei parrocchiani (Doc. 16,1 del 1769, pag. 57; Doc. 18,1 del 1779, pag. 63 in fine; Doc. 19,2 del 1787, pag. 69). - Dipendenza dalla Chiesa plebana di Agno (Doc. 32,1 del 1927, pag. 98, n. 14). - Don Carlo Francesco Pellegrini, Vice curato di Ponte Tresa, contesta il pagamento dei diritti di stola al Parroco Priore di Lavena (Doc. 17,1 del 1771, pag. 61). - Nel 1591 probabilmente gli abitanti di Ponte Tresa erano chiamati, non Tresiani, ma Pontensi: vedi, a questo proposito la seconda pagina del Doc. 6, pag. 19, in cui don Andrea Perseghini firma come «pontense». - Il 19. 5. 1990 fu inaugurato il sagrato della Chiesa, costruito su disegno dell’arch. Arturo Rocca (Doc. 49, pag. 171). Vedi, su questo argomento, il vol. 4 dell’Archivio Storico di Ponte Tresa, al Tema 09b, pag. 302: «Il Sagrato o piazzale della Chiesa». -Nel febbraio 1987 fu inaugurata la Cappella mortuaria costruita sul lato orientale della Chiesa (vedi Doc. 49, pag. 171). - Nel 1987 fu costituito tra Caslano, Pura e Ponte Tresa il Consiglio pastorale interparrocchiale (Doc. 45,4, pag. 153). NUMERO DEGLI ABITANTI di Ponte Tresa dal 1755 al 2004. 300 abitanti nel 1591 (Doc. 6,2 del 1591); 250 abitanti recensiti nell’Anagrafe del 1755 (Doc. 14,1); 306 nel 1769 (Doc. 16,2 del 1769); 296 abitanti nel 1779 con famiglie 60 (Doc. 18,2 del 1779); 397 nel 1839 e 408 nel 1845, come si ricava dall’Anagrafe parrocchiale di quegli anni, non riportata in questo volume; circa 400 nel 1911 (Doc. 30,1 del 1911); circa 400 nel 1919 (Doc. 31,1 del 1919); circa 350 nel 1927 (Doc. 32,3 del 1927); circa 400 nel 1939 (Doc. 33,3 del 1929); 370 nel 1947 (Doc. 35,3 del 1947); 850 nel 1977 (Doc. 37,1 del 1977); 850 circa nel 1984 (Doc. 38,2 del 1984); 765 nel 1999 (Doc. 46,5 del 1999); 790 al 31.12. 2004. Considerazioni. La popolazione di Ponte Tresa, che aveva 300 abitanti nel 1591, scese a 250 unità del 1755. Poi salì lentamente fino a circa 400 unità nel 1911, raddoppiò tra il 1947 e il 1977, cioè in trent’anni, quelli del dopoguerra, salendo a 850. Poi, a partire dal 1984, la popolazione è lentamente diminuita fino ai 785 abitanti registrati al 31 dicembre del 2005. 255 DEO FAVENTE IDIBUS MAJI MMV HELVETIAE PONTIS TRISIAE PAROCVS FRANCISCVS DARIVS PALMISANO HOC OPVS PERFECIT _________________________________________________________________________________ Ristampato in proprio il 15 gennaio 2007 256