GIUGNO 2013
ANNO X
MAGAZINE
NUMERO 6
RINVIO IMU
CAOS 730
LA RATA SLITTA A DICEMBRE
OCCUPAZIONE
BOOM BADANTI: CI PENSANO
ANCHE GLI ITALIANI
CONTI CORRENTI
LA CONVENIENZA E’
ON LINE
ISSN 2039-8034
Contribuenti.it
Sommario
Contribuenti.it
Giugno 2013 - Anno X - Numero 6
EDITORE
Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani
DIRETTORE RESPONSABILE
Vittorio Carlomagno
Dottore Commercialista e Giornalista Pubblicista
VICE DIRETTORE
Serafina Pane
Dottore Commercialista e Giornalista Pubblicista
IN REDAZIONE
Daniela Castellano, Maria A. Rojas Boschetti.
15
NUOVE FORME
DI LAVORO
di
Vittorio Carlomagno
EQUITALIA, UNA LETTERA NON BASTA
08 Primo Piano
di
Redazione
RIFORMA FISCALE: QUANTO DOBBIA
MO ASPETTARE?
10 Interviperando
di
Serena Pane
CRISI EQUITALIA: PIU’ RUOLI,
MENO INCASSI
12 Dal Mondo
di
Alessandra Potenza
APPLE, LA MARCA TECNOLOGICA
PIÙ POTENTE AL MONDO
13 Dall’Italia
21 Lo Sportello Risponde
IL RAPPORTO TRA CITTADINO ONESTO
ED AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA
22 Fisco
di
Valentina Tortelli
IVA AL 22%, MANO AL PORTAFOGLI:
FINO A 200 EURO IN PIÙ ENTRO
FINE ANNO
23 Giurisprudenza
di
24 Curiosando
di
di
Daniela Castellano
Maria A. Rojas Boschetti
NEL PAESE DELLA PIZZA
MANCANO I PIZZAIOLI!
26 Sportello Consumatori
di
Giuseppe De Stefano
PROROGA IMU, DOPO IL CAOS I RINVII
28 Sportello Lavoro
di
di
Daniela Castellano
Maria A. Rojas Boschetti
LAVORI STAGIONALI:
UN PICCOLO FRENO
ALLA DISOCCUPAZIONE
30 Scadenze
di
Antonio Scherillo
APPUNTAMENTI CON IL FISCO
15 Speciale
di
Amabile Amato
BADANTE: IL LAVORO DI OGGI
E FORSE ANCHE DI DOMANI
20 Good News
di
4
STAMPA
In proprio
AUTORIZZAZIONI
Registrazione Tribunale di Napoli n.6 del 07.01.2004
Iscrizione al R.O.C. n. 11504
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003
(conv. L. 46/2004) art.1, c.1, DCB Napoli
REDAZIONE DI NAPOLI
Via R. Bracco, 45 - Tel. 0814202418 - Fax 0815518082
REDAZIONE DI ROMA
Via Piave, 61 - Tel. 0642828753 - Fax 06233201721
RESPONSABILE TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
Gennaro Morra
ABBONAMENTO A CONTRIBUENTI.IT MAGAZINE
Euro 50,00 comprensivo della quota di iscrizione all'Associazione Contribuenti
Italiani
DIRITTI SULLA PRIVACY
In relazione a quanto disposto dall’articolo 11del D.lgs. 30 giugno 2003, n.196,
i dati personali oggetto di trattamento sono: a) trattati in modo lecito e secondo
correttezza; b) raccolti e registrati per scopi determinati, espliciti e legittimi, ed
utilizzati in altre operazioni del trattamento in termini compatibili con tali scopi;
c) esatti e, se necessario, aggiornati; d) pertinenti, completi e non eccedenti
rispetto alle finalità per le quali sono raccolti o successivamente trattati; e) conservati in una forma che consenta l'identificazione dell'interessato per un periodo di tempo non superiore a quello necessario agli scopi per i quali essi sono stati
raccolti o successivamente trattati. Ai sensi dell’art. 7 del D. lgs. n. 196/2003,
Lei potrà chiedere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge.
I contenuti e i pareri espressi negli articoli sono da considerarsi opinioni personali degli autori che non impegnano pertanto l’editore, la direzione, le redazioni e il comitato scientifico. Infatti gli articoli firmati possono non rappresentare la
linea dell’editore ma, per una più ampia e completa informazione, vengono pubblicate anche le opinioni non condivise.
Contribuenti.it
Valentina Tortelli
PICCOLE IMPRESE,
SICUREZZA SUL LAVORO:
OBBLIGATORIO IL DVR STANDARD
PROGETTO GRAFICO
Antonio Matarese
Gilda Benevento
ILLEGITTIMITÀ DELL’AGGIO DI RISCOS
SIONE DI EQUITALIA
CONTI CORRENTI:
DOV’ E’ LA CONVENIENZA?
FIAT: TROPPE TASSE,
INDUSTRIAL TRASLOCA IN GB
14 Economia
HANNO COLLABORATO
Amabile Amato, Gilda Benevento, Giuseppe De Stefano, Lucia Molino, Alessandra
Potenza, Valentina Tortelli.
GIUGNO 2013
ANNO X
MAGAZINE
NUMERO 6
12
APPLE
LA PIÙ P O T E N T E
ISSN 2039-8034
05 Editoriale
COMITATO SCIENTIFICO
Enrico Carlomagno - Dottore Commercialista e Pubblicista, Salvatore Coppola Dottore Commercialista, Raffaele D’Alessio - Avvocato, Luigi Del Prete - Antonella
Di Benedetto- Sociologa d’impresa e Pubblicista, Avvocato, Maria Rosaria
Imperatore - Avvocato, Gaetano Laghi - Avvocato, Luigi Romano - Dottore
Commercialista, Antonio Scherillo - Dottore Commercialista, Valentina Tortelli Giornalista Pubblicista, Marco Carlomagno - Coordinatore Didattico Medialo, Nora
Capece - Referente Scientifico Medialo, Stefano Dumontet - Professore Ordinario
Università Parthenope, Ezio Sciarra - Professore Ordinario Università G.
D’Annunzio.
Associato USPI Unione Stampa
Periodica Italiana
RINVIO IMU
CAOS 730
LA RATA SLITTA A DICEMBRE
OCCUPAZIONE
BOOM BADANTI: CI PENSANO
ANCHE GLI ITALIANI
CONTI CORRENTI
LA CONVENIENZZA E’
ON LINE
Editoriale
di Vittorio Carlomagno
Equitalia, una lettera non basta
C
ontinua senza sosta il pressing su Equitalia, affinché
riveda le proprie strategie di recupero dei crediti vantati dai contribuenti con le diverse amministrazioni pubbliche. Pressing da cui è sicuramente scaturita la recente lettera
che l'AD dell'ente di riscossione, Benedetto Mineo, ha fatto
recapitare ai suoi dipendenti, con cui si invitava ad avere atteggiamenti più sensibili ed umani nei confronti dei contribuenti in
difficoltà, come se la colpa fosse dei dipendenti scontrosi e non
della struttura stessa della società in questione; eppure, tutti
sanno che se si vuole operare un cambiamento concreto, non si
fa con un cortese invito ma con richieste efficaci di modifiche
degli atti legislativi.
Una lettera generica e di puro principio non può certo risolvere
le cronicità di un sistema percepito sempre più come vessatorio
dai cittadini; per avere un rapporto "orientato alla sensibilità",
basato su "dialogo e capacità di valutare caso per caso", non
basta un lettera e tantomeno le intenzioni, se queste non vengo-
no convalidate da un'assunzione di responsabilità piena e operativa che si traduce in proposte concrete di atti legislativi.
Punto primo: revisione dell'aggio, cioè del corrispettivo che la
società compartecipata da Agenzia delle Entrate ed Inps percepisce per ciascuno dei crediti recuperati.
Secondo: rateizzazione, dilazionando tempi e modalità della
stessa.
Terzo: abolizione del versamento di un terzo dell'importo che il
contribuente è tenuto a pagare in via preliminare anche se fa
ricorso, salvo poi vederselo restituire se viene accolto (probabilmente la cosa più odiosa agli occhi del contribuente).
Quarto: impignorabilità della prima casa, rappresentando quest'ultima un valore inviolabile di ogni cittadino.
Basterebbero questi pochi ritocchi per addolcire i lineamenti di
Equitalia e provare a colmare il divario che la separa dalla realtà del Paese.
§
© RIPRODUZIONE RISERVATA
5
Non possiamo pretendere che le cose cambino,
se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone
e le nazioni,
perché la crisi porta progressi.
La creatività nasce dall’angoscia, come il giorno
nasce dalla notte oscura.
È nella crisi che nasce l’inventiva, le scoperte
e le grandi strategie.
Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà,
violenta il suo stesso talento
e da più valore ai problemi che alle soluzioni.
La vera crisi è la crisi dell’incompetenza.
L’inconveniente delle persone e delle nazioni
è la pigrizia
nel cercare soluzioni e vie d’uscita.
Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è
una routine, una lenta agonia.
Senza crisi non c’è merito.
È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché
senza crisi
tutti i venti sono lievi brezze.
Parlare di crisi significa incrementarla e tacere nella crisi
è esaltare il conformismo.
Invece, lavoriamo duro.
Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa,
che è la tragedia di
non voler lottare per superarla.
Albert Einstein
6
Primo Piano di Redazione
RIFORMA FISCALE: QUANTO
DOBBIAMO ASPETTARE?
Il paese ha bisogno di riconsiderare il rapporto tra contribuenti e Stato e ritrovare fiducia
U
n Paese in balia di una crisi strutturale
come quella in cui versa il nostro non può
essere sottovalutata; c'è bisogno di riforme urgenti e radicali che riescano a segnare una
svolta, una discontinuità con tutto quanto è stato
fatto, e soprattutto non fatto, in precedenza. C'è
bisogno di riconsiderare il rapporto dal contribuente nei confronti dello Stato, rendendolo più
equo e diretto, e conseguentemente di rivalutare il
senso stesso di "cosa pubblica", vincendo le resistenze che, da ogni lato, agiscono nell'ottica di un
allontanamento da quello che realmente significa
governare un Paese. I contribuenti sono stanchi,
vessati da un livello di tassazione troppo alto che
non permette gli investimenti, scoraggia le iniziative, distrugge il rapporto di fiducia nei confronti
dello Stato e non consente alcun reciproco scambio
di competenze e fiducia, l'unico in grado di far
uscire il nostro Paese dalle sacche della recessione.
Per questo l'Associazione Contribuenti Italiani ha
presentato presso la Commissione Tributaria
Provinciale di Napoli i 10 principi cardine per conformare il fisco italiano agli standard europei e
dare piena attuazione allo Statuto dei diritti del
Contribuente.
1. COMPENSAZIONE DEI DEBITI:
Dare immediata attuazione all'art. 8 dello Statuto
del Contribuente per permettere ai contribuenti di
estinguere l'obbligazione tributaria anche mediante compensazione.
2. SANZIONI FISCALI:
Le sanzioni amministrative non devono superare la
soglia del 30% dell'imposta evasa, prevedendo
sempre il cumulo giuridico.
3. RISCOSSIONE:
Proporzionalità dell'uso dei mezzi espropriativi
(ganasce fiscali, pignoramenti, ipoteche) e divieto
di cumulo.
8
4. CERTEZZA DEI DIRITTI
DEL CONTRIBUENTE:
Le disposizioni delle norme contenute nello
Statuto del Contribuente non possono essere
mai derogate, neppure espressamente da leggi
generali.
5. INTERESSI MORATORI:
Gli interessi moratori non possono mai essere
richiesti per inerzia dell'Amministrazione
Finanziaria e comunque non possono superare il valore degli interessi legali maturati
nel corso di un anno.
6. ESECUZIONE:
Uniformare l'esecuzione tributaria a quella
civile, consentendo al contribuente di avvalersi
di tutte le norme previste dal codice di rito.
7. RATEIZZAZIONE DEI PAGAMENTI:
Le rate devono adeguarsi sempre all'Isee del contribuente, senza limiti temporali.
8. SPESE LEGALI:
Consentire la deducibilità o la detraibilità
dei costi sostenuti per la difesa tributaria,
con una franchigia di 129,00.
9. PENALE:
Applicare la sanzione penale
esclusivamente ai grandi evasori
fiscali.
10. INCENTIVI FISCALI:
Abolire qualsiasi incentivo fiscale alle
imprese che non producono in Italia,
destinando i fondi all'autoimpiego.
All'incontro ha partecipato anche
Maurizio Stanziola, giudice tributario e candidato per il prossimo
Consiglio Superiore della Giustizia
Tributaria, il quale ha ribadito
"il ruolo dei giudici tributari nella
corretta applicazione della L. 212/00 e che
la giustizia tributaria italiana rappresenta il più alto
livello di democrazia finanziaria dei Paesi occidentali sempre più condizionati dal sistema dell'integrazione europea e dal processo di globalizzazione
mondiale delle economie".
"Siamo pronti a firmare un patto tra fisco e contribuenti - ha concluso Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti
Italiani - che sia basato sull'equità fiscale e sulla
correttezza tra le parti".
§
© RIPRODUZIONE RISERVATA
9
di Serena Pane
INTERVIPERANDO
CRISI EQUITALIA: PIÙ RUOLI,
MENO INCASSI
L
a riscossione in Italia è in crisi. A certificarlo è la Corte
dei Conti nel rapporto sul coordinamento della finanza
pubblica 2013, che snocciola i dati relativi all'anno
appena trascorso: il volume della riscossione a mezzo ruoli ha
segnato una flessione del 13% , a fronte dell'aumento del carico affidatole, cresciuto del 2%, fino a circa 77 miliardi. Se a ciò
si aggiunge la nuova riduzione del tasso di riscossione (rapporto tra il riscosso ed il carico netto), giù dell'1,94%, si capisce
perché i giudici contabili considerino i risultati concreti dell'attività a cui è preposta Equitalia carenti rispetto alla massa dei
ruoli trasmessa dagli Enti creditori. Aumentano i ruoli, quindi, ma gli incassi della riscossione pubblica diminuiscono.
Crisi congiunturale o perdita di credibilità? Le cause della
crisi di Equitalia probabilmente non sono chiare ed univoche;
se è vero che il continuo peggioramento del quadro economico ha contribuito a rendere più difficili i pagamenti (con
aumento delle rateazioni), altrettanto i continui cambiamenti
10
di regole in corsa hanno dato una mano all'indebolimento
della riscossione coattiva.
I giudici si sono esplicitamente riferiti alle norme che hanno
limitato l'iscrizione di ipoteca sugli immobili, la pignorabilità
di stipendi e salari, le espropriazioni immobiliari. Norme che,
però, se hanno in qualche modo indebolito i poteri coercitivi
di Equitalia, hanno sicuramente fatto tirare un sospiro di sollievo ai contribuenti.
Intanto, i Comuni si stanno organizzando per riscuotere autonomamente i crediti vantati, avvalendosi delle ingiunzioni
fiscali al posto dei ruoli, anche se, nei fatti, Equitalia ha già
abbandonato la riscossione per loro conto (-9,77% nel 2012).
Cosa succederà ora con la riscossione gestita a livello locale?
Speriamo non siano i contribuenti a rimetterci di tasca propria.
§
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Dal Mondo di Alessandra Potenza
APPLE, LA MARCA TECNOLOGICA
PIÙ POTENTE AL MONDO
Dal garage di casa Jobs a multinazionale da $ 164 miliardi
Q
uando nel 1976 Steve Jobs e
Stephen Wozniak, due amici del
liceo, decisero di unire i propri
risparmi-$1.300-e cominciare un'azienda nel
garage di casa Jobs, non sapevano di aver
appena dato vita a quella che sarebbe diventata la marca più potente al mondo, secondo
Forbes, e un gigante della tecnologia con
redditi più alti negli Stati Uniti. Oggi il fatturato Apple è di $164.69 miliardi e, con
76,000 dipendenti, i suoi negozi si trovano in
ogni angolo del pianeta, dalle Americhe,
all'Europa, all'Oceania.
Il successo di Apple è spesso collegato alla
figura del suo co-fondatore, e CEO fino alla
sua morte nel 2011, Steve Jobs, che negli
anni 70 comprese che i computer, enormi
macchine fuori dalla portata dell'uomo
comune, stavano diventando "personal". Job
è passato alla storia come un visionario che
rese la tecnologia accessibile a tutti e rivoluzionò non solo l'industria dei computer, ma
anche quella della musica e della telefonia
wireless. Nel 1977, Jobs e Wozniak introdussero l'Apple II, il primo personal computer
prodotto su scala industriale che, con monitor beige e tastiera, diede forma al desktop
computer che utilizziamo ancora adesso. Le
vendite esplosero, da $2 milioni nel 1977 a
$600 milioni nel 1981, e resero l'Apple una
delle aziende più famose e redditizie nel
mondo. Dall'Apple II al Macintosh, introdotto nel 1984, Jobs creò i primi computer
con interfaccia grafica che permettevano agli
utenti di visualizzare i documenti sul desktop
come se fossero dei fogli di carta veri e propri su una scrivania non digitale.
Dopo una breve pausa dalla Apple negli
anni 90, quando Jobs andò a lavorare alla
Pixar, rendendola all'avanguardia dell'animazione digitale, Jobs tornò alla Apple e ne
diventò il CEO nel 2000. In questo periodo,
Apple tornò nuovamente a essere quel
gigante della tecnologia alla portata di tutti,
con il lancio dell'iPod nel 2001 e dell'iPhone
nel 2007. L'iPod e il sistema iTunes rivoluzionarono per sempre la diffusione e fruizione
della musica, trasportando l'intera industria
sulla piattaforma digitale. L'iPhone, invece,
con touch screen e applicazioni, rivoluzionò
il concetto della telefonia cellulare. Gli
iPhone sono oggi onnipresenti: nel 2012,
uno smartphone su cinque era un iPhone 5 o
4S. Oggi, Apple rimane una marca status
symbol e, dopo la scomparsa del co-fondatore Jobs, i nuovi titoli di giornale li ha fatti lo
scorso mese lo scandalo per evasione fiscale.
Un'investigazione del Congresso degli Stati
Uniti ha messo sotto il riflettore l'Apple e il
suo nuovo CEO Timothy Cook per aver
evaso $74 miliardi in società sussidiarie
all'estero dal 2009 al 2012. In realtà, Apple
non ha fatto nulla d'illegale, ma si è semplicemente servita dei punti deboli nel sistema
di tassazione degli USA, aprendo società
all'estero come la Apple Operations
International, in Irlanda, che non dichiaravano redditi né in Europa né negli Stati
Uniti.
Ma l'Apple non è l'unica corporazione ad aggirare il sistema di tassazione
negli USA, dove le corporazioni sono
tassate al 35% (uno sproposito secondo il business world americano).
Google, Starbucks e Amazon fanno
esattamente lo stesso. Ma la quantità
di soldi evasi, $74 miliardi, ha impressionato tutti. "Non ho mai visto una cosa
del genere," ha detto Carl Levin, senatore
del Michigan e presidente della commissione investigativa. "E non conosco nessuno che
abbia visto qualcosa del genere."
§
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LEI JUN, LO STEVE JOBS CINESE
PET ECONOMY, WALL STREET FIUTA L’AFFARE
L'ossessione sarebbe iniziata durante il periodo al college, quando ha letto
un libro sul guru di Apple. Poi la sua carriera è stata tutta in ascesa. Dopo
la laurea Lei Jun ha lavorato nella società cinese di software Kingsoft della
quale è diventato amministratore delegato nel 1998. Negli anni ha messo
in piedi diverse start-up e investito in numerose società di tecnologia. Uno
dei suoi primi successi: nel 2004 Amazon acquistò una delle sue aziende,
la Joyo.com, per 75 milioni di dollari. Con una fortuna stimata in 1,7
miliardi dollari Lei Jun è oggi uno degli imprenditori cinesi più ricchi.
I numeri, la legge che i banchieri capiscono meglio, sono inequivocabili:
dal 2007 ad oggi - mentre mercati ed economia venivano asfaltati da
Lehman, subprime e recessione - le spese per i migliori amici dell'uomo
sono cresciute negli Usa del 30%, arrivando a 53 miliardi, più del pil
della Tunisia. Ciotole high tec, improbabili impermeabili e vestitini griffati, per non parlare di costosi pranzetti gourmet: l'assortimento dell'oggettistica e dell'alimentazione a quattro zampe si presenta come il vero affare del futuro, con cifre che sono destinate ad aumentare. Lucia Molino
12
Dall’Italia di Daniela Castellano
FIAT: TROPPE TASSE,
INDUSTRIAL TRASLOCA IN GB
Polemiche sulla decisione del gruppo, meno entrate per l’erario
Q
uando si nomina la Fiat il rischio è
sempre quello di dividere le opinioni,
aumentando quel divario tra considerazioni di fatto e di principio che da sempre
accompagnano le discussioni sulla più grande
industria italiana.
Grande opportunità, nonostante tutto, o pesante zavorra per le casse dello Stato?
La risposta non può essere univoca, data l'ampiezza della questione.
Quando si nomina la Fiat vengono subito in
mente le considerevoli cifre stanziate dallo Sato
per sostenere questo colosso dell'industria meccanica italiana, storico simbolo dell'industrializzazione del nostro Paese. Cifre che si trascinano dietro le inevitabili polemiche suscitate dalla
recente volontà dell'azienda di spostare la sede
di Fiat Industrial (Iveco e macchine industriali)
in Inghilterra; come dire: ben vengano i vostri
soldi, ma le tasse andiamo a pagarle dove ci
conviene. E ciò alla fine di un processo lungo e
a dir poco tormentato che ha portato alla delocalizzazione della produzione dello storico
marchio italiano. Polonia, Brasile, paesi dell'ex
Yugoslavia si sono rivelate delle mete ottime
dal punto di vista del rapporto tra costo della
manodopera e tasse statali sul lavoro. Se il mercato globale presuppone la libera circolazione
delle merci, dei soldi e di quel capitale umano
che il neoliberismo americano ha messo in circolo come una merce qualsiasi, allora i conti
tornano e non c'è niente che possa destare stupore.
Se invece prendessimo in considerazione la
portata potenzialmente esplosiva, per l'occupazione, di un "ritorno" di Fiat nel nostro paese,
vedremmo le cose in un'altra ottica. Un ritorno
che implica, necessariamente, un legame col
territorio nazionale, un filo doppio che esula
dalle delocalizzazioni della produzione imposti
dall'eccessivo costo del lavoro del nostro Paese
e dalle regole del mercato globale.
E mentre ancora si discute l'azienda ha annunciato che sposterà la sede fiscale di una parte
del gruppo in Gran Bretagna; incentivi italiani
ma tasse da versare oltremanica, insomma, per
sfruttare la meglio la piazza finanziaria inglese,
dopo la fusione del gruppo Industrial con una
sua controllata olandese, la Chn, e la quotazione in Borsa a New York. Lo scorso anno Fiat
Industrial ha fatturato oltre 25 miliardi e ha
versato al Fisco italiano 564 milioni di euro,
pari al 37,9% di quanto guadagnato. Cifre che
rischiano di diventare un miraggio per le casse
COPRIFUOCO DEL GELATO
DIETROFRONT A MILANO
Aveva scatenato polemiche l'ordinanza del comune che vietava la consumazione dopo mezzanotte, nelle strade della movida milanese, del gelato.
Una gaffe che ha suscitato subito
polemiche ed ironia, fino alla retromarcia del sindaco Pisapia che ci ha
provato buttandola sull'autoironia,
con una confessione: "Amo il gelato
alla follia, sia di giorno, sia di notte".
A cui ha accompagnato un'autocritica:
"Se da parte nostra c'è stata una sottovalutazione, è stata superata".
CONDOMINIO,
DAL 18 LE NUOVE REGOLE
dell'erario. Fiat industrial, quindi, si avvia a
scomparire dal registro delle imprese di Torino,
mentre i vertici del Lingotto si affrettano a ridimensionare la portata del trasferimento, spiegando che questo non andrà a danneggiare le
casse dello Stato italiano. Ricordiamo che il tax
rate, il carico fiscale complessivo che Fiat
Industrial paga in Italia, è del 36%, il 31,4%
solo di corporate tax. L'assegno staccato al
Fisco italiano è stato per questo di 536 milioni
di euro, senza contare i soldi spesi per l'Irap.
Andare in Inghilterra potrebbe avere i suoi bei
vantaggi. Già oggi nel Regno Unito le imprese
devono versare all'erario solo il 23%. Un prelievo molto più basso di quello italiano, ma
soprattutto destinato ancora a scendere: al 21%
nel 2014 e al 20% nel 2015. Staremo a vedere
come finirà.
§
[email protected]
Quella che dopo 71 anni (le norme
del codice civile in materia risalgono
al 1942) riforma le regole del vivere
in comune, per lo più riprendendo gli
orientamenti consolidati in giurisprudenza. Tutto racchiuso in 32 articoli
sulla cui elaborazione il Parlamento
ha lavorato 2 anni. Resta da vedere
se la nuova normativa sarà in grado
di ridurre l'altissimo livello di litigiosità e contenziosi che caratterizza
attualmente la vita condominiale. Le
innovazioni più rilevanti riguardano,
però, la figura dell'amministratore.
Da una parte il ruolo si professionalizza e qualifica, dall'altra aumentano anche le sue prerogative e i suoi
Lucia Molino
"obblighi".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
13
Economia di Giuseppe De Stefano
PROROGA IMU, DOPO IL CAOS I RINVII
La sospensione della prima rata ingarbuglia l’iter degli adempimenti
per i contribuenti italiani: scattano i primi rinvii sulle scadenze fiscali
C
ompilare il 730 non è un'impresa
facile, ma quando si è costretti a
tenere il passo delle manovre politiche, economiche e fiscali del nostro
Governo, le cose si fanno davvero difficili.
E così anche quella che sembrava preannunciare una buona notizia per i contribuenti italiani, cioè il rinvio e probabile
ridimensionamento dell'Imu, ha il suo
strascico negativo. Già, perché se già di
norma gli addetti ai lavori chiedono sistematicamente una proroga per far fronte
all'enorme traffico di adempimenti fiscali
tipicamente accumulati a ridosso dell'esta-
te, quest'anno rischia di svilupparsi un
vero e proprio ingorgo, considerato che c'è
chi aveva già previsto, per l'appunto, il
pagamento della prima rata della famigerata imposta municipale unica. Alcuni
contribuenti, infatti, avevano deciso di
pagare la prima tranche della tassa sull'abitazione principale tramite i crediti del
modello 730/2013. Un problema che, stando alle stime della Consulta nazionale dei
Caf, al momento della decisione da parte
dell'Esecutivo Letta di rinviare il pagamento della prima rata Imu, riguardava
già oltre 100mila contribuenti. Tutti loro
hanno dunque dovuto fare inversione di
marcia per non rischiare di disperdere il
loro diritto ad ottenere una compensazione fiscale, affrettandosi a ricompilare la
loro dichiarazione. Per quanto riguarda i
soli dipendenti, coloro che lo scorso 16
maggio hanno consegnato al proprio sostituto d'imposta il modello 730/2013, destinando parte del credito Irpef alla compensazione F24 dell'Imu sull'abitazione principale, riceveranno un rimborso inferiore
del credito con la busta paga di fine luglio
(o inizi agosto) 2013 e compenseranno
l'imposta municipale con la presentazione
del modello F24 il 16 settembre 2013. Nel
caso si arrivi all'abolizione dell'Imu sull'abitazione principale, ancora, per chi ha
presentato il modello indicando la compensazione, il maggior credito del 730, già
indicato in F24 e non più utilizzato per la
compensazione perché non più dovuta,
potrà essere recuperato correggendo l'originario 730/2013 consegnato. In alternativa, oltre a poter attendere le dichiarazioni
da presentare il prossimo anno, si potrà
produrre un modello 730/2013 integrativo
entro il 25 ottobre 2013, l'Unico persone
fisiche 2013 'correttivo nei termini' entro il
30 settembre 2013 o l'Unico persone fisiche 2013 'integrativo a favore' entro il 30
settembre 2014. In seguito alla richiesta
degli ordini professionali, comunque, i termini sono stati slittati predisponendo un
Dpcm che ha prorogato dal 30 maggio al
10 giugno i termini per presentare il
modello 730 ai Caf; dal 17 giugno al 24
giugno per ottenere dai Caf il responso e
dal 30 giugno all'8 luglio per la consegna al
fisco. Le nuove scadenze, compreso il
modello Unico 2013, saranno quindi previste per l'8 luglio senza alcuna maggiorazione (la precedente scadenza era fissata
per il 17 giugno); e dal 9 luglio al 20 agosto, con la maggiorazione dello 0,40%. §
[email protected]
© RIPRODUZIONE RISERVATA
14
Speciale
di Amabile Amato
BADANTE: IL LAVORO DI OGGI
E FORSE ANCHE DI DOMANI
Assistere un anziano
o un disabile potrebbe
dar da mangiare a sempre
più italiani
I
l mercato del lavoro, si sa, è mutevole e si adatta al passare
del tempo e alle esigenze che, man mano, la società manifesta. In un Paese come l'Italia, per esempio, dove la popolazione vanta di essere la più longeva d'Europa, seconda nel
mondo solo al Giappone, appare chiaro come il settore dei servizi alla persona occupi una grossa fetta della nostra economia
e, quindi, non stupisce che le badanti, in poco più di dodici anni,
da circa un milione, siano passate ad essere 1,6 milioni.
La provenienza di coloro che ogni giorno curano i nostri anziani, è noto, è per lo più straniera, con picchi sull'Europa dell'Est,
anche se ci sono percentuali molto alte di asiatici e sudamerica-
15
Speciale
ni: questo perché, sempre più spesso,
un anziano bisognoso di cure non può
essere assistito dai propri familiari
(causa impegni lavorativi di questi ultimi) e necessita di essere affidato ad
una terza persona. Se, da un lato, gli
italiani riconoscono l'importanza di
tali figure nel menage familiare, e ciò
si evidenzia anche dal fatto che sono
sempre di più le famiglie che registrano regolarmente tali tipologie di contratto per arrivare a riconoscere a questi lavoratori, a differenza del passato,
ferie, malattie, tredicesime, ecc. nulla
in più, nulla in meno di un normale
impiego, insomma, dall'altro lato sorge
una domanda più che lecita: perché, se
in questa forte crisi economica che sta
attraversando il nostro Paese un
mestiere come quello della badante
può essere definito "sicuro", non viene
preso in considerazione da tanti giovani italiani?
La risposta non è così semplice come
può sembrare. Alla base, sicuramente,
c'è un retaggio culturale che, prima
ancora del giovane disoccupato, coinvolge la famiglia di quest'ultimo, che,
di fronte ad una simile prospettiva,
storce il naso, auspicando per il figlio
"un futuro migliore", "una professione
più prestigiosa". Se, però, tale occasione non arriva, è sciocco non volere
investire il proprio tempo in questo
settore, per il sol fatto di non voler
sporcarsi le mani, facendo i choosy,
come disse una famosa ministra del
lavoro di qualche tempo fa.
Tutto ciò è stato ben capito e analizzato da chi sceglie il nostro Paese per
emigrare, anche se, nella propria
patria si è laureati o si esercitano professioni come l'insegnante, l'avvocato,
ecc. Non è raro, infatti, trovare presso
case di riposo o famiglie italiane,
donne straniere che, pur esercitando
delle professioni di tutto rispetto nel
proprio paese, l'hanno lasciato in vista
di una prospettiva economica migliore.
Proprio per questo possiamo osservare
che se tali flussi, inizialmente, erano
del tutto spontanei, man mano sono
diventati sempre più regolari e organizzati, oltre che più consistenti.
Dietro all'assistenza agli anziani e ai
disabili, però, grazie al fenomeno
16
Speciale
migratorio delle badanti, seppur indi- ti così come assicurano l'onestà (tramirettamente, si sono creati delle occasio- te certificazione fornita dal casellario
ni lavorative anche per gli italiani. giudiziario) e la professionalità della
Crescono come i funghi, infatti, le lavoratrice di turno.
agenzie che s'impegnano a mettere in Tutti questi "inquadramenti" e queste
contatto la famiglia bisognosa d'aiuto professionalità che stanno nascendo
con la badante in cerca di lavoro. In intorno al mondo delle badanti, però,
molti casi gestite dalle stesse istituzioni c'è da dire che stanno comunque facen(come i comuni, per esempio) o, do riflettere gli italiani che, sempre più
comunque, da servizi paralleli a queste, spesso, si iscrivono a corsi per operatotali agenzie hanno profili differenti ma ri socio-assistenziali o socio-sanitari
lo scopo in comune
(OSA e OSS) il cui
di far conoscere ad
sbocco professioLa
percentuale
entrambi i clienti
nale è proprio l'asdi provenienza di costoro
che richiedono tale
sistenza alla persoprestazione (famina. La percentuale
che scelgono
glia e lavoratrice)
di provenienza di
(o ripiegano) su tali
delle persone di
costoro che scelgoqualifiche resta maggiore
fiducia, che non
no (o ripiegano) su
abbiano nulla da
tali
qualifiche
al sud
nascondere, né tanresta maggiore al
tomeno vogliano approfittare della sud ma, probabilmente, date le previsituazione. Non è raro, infatti, sentire sioni sull'invecchiamento della popolaaneddoti di famiglie che, una volta zione e quelle sul mercato economico,
inviati soldi all'estero per far giungere anche il nord non tarderà a farsi attenin Italia chi si sarebbe dovuto occupare dere.
dei propri cari, alla fine, siano rimasti a Del resto, occuparsi di chi non è più
bocca asciutta così, viceversa, ragazze autosufficiente è più che dignitoso, è
straniere siano state ingannate da sedi- un lavoro riconosciuto come un altro
centi procacciatori di lavoro che, poi, ma, in più, ha una grande componente
una volta intascata la percentuale, etica e morale che chi l'ha sperimentasiano spariti nel nulla.
to non smette di decantare, dichiaranProprio per pensare a tutto questo, e dosi arricchito dall'esperienza personanon solo, sono nate tali agenzie che le trasmessagli da coloro che ha assistis'impegnano a fornire anche la giusta to.
§
guida alla regolarizzazione dei [email protected]
© RIPRODUZIONE RISERVATA
17
Good News
di Valentina Tortelli
PICCOLE IMPRESE SICUREZZA SUL LAVORO:
OBBLIGATORIO IL DVR STANDARD
Dal primo giugno 2013 va in pensione l’autovalutazione del rischio
per le imprese fino a dieci dipendenti
S
catta anche per le piccole imprese
l'obbligo di ricorrere alla procedura standard per la valutazione
dei rischi sul posto di lavoro. Una novità che a partire dal 1 giugno 2013 interessa anche le realtà con meno di 10
dipendenti che prima provvedevano
all'autovalutazione dei rischi nell'ambiente di lavoro. La nuova procedura,
nell'ottica di una omogenizzazione della
valutazione del rischio in azienda che
sia valida per tutti i datori di lavoro era
L’aspetto normativo
Il Decreto interministeriale del 30/11/2012, allegato
al quale vi è anche la modulistica necessaria, recepisce
le "procedure standardizzate" per la valutazione dei
rischi di cui all'articolo 29, comma 5, del Decreto legislativo 81/2008, comunemente conosciuto come
Decreto 81 o Testo Unico sulla salute e sicurezza sul
lavoro. Sul sito web www.sicurezza.lavoro.gov.it vengono rilasciati periodici aggiornamenti. Inoltre sul sito
del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sono
archiviate tutte le circolari in materia di sicurezza sul
lavoro, facilmente e intuitivamente consultabili.
stata prevista nel Decreto interministeriale sulle procedure standardizzate il
30 novembre scorso. Lo scopo di questa disposizione, va da sé, ha l'obiettivo
di garantire una più uniforme valutazione del rischio in ambienti di lavoro a
tutela dei dipendenti stessi.
Per consentire l'avvio del processo di
valutazione a tutela della sicurezza dei
lavoratori, ciascuna impresa deve
comunicare quattro informazioni fondamentali: una descrizione dettagliata
di azienda e mansioni della stessa, i
pericoli presenti (posti nel modo più
oggettivo possibile, come la presenza di
20
macchinari o di gas asfissianti anche se
inodore), il sistema di prevenzione
adottato in base al rischio e anche un
piano di massima sul miglioramento
delle condizioni di lavoro e di salute dei
propri dipendenti. In altre parole,
anche le piccole imprese dovranno formulare un Documento Valutazione dei
Rischi (DVR) standardizzato. Sul sito
istituzionale Lavoro.gov è possibile sca-
ricare in formato PDF le linee guida
sulla procedura di valutazione dei rischi
e anche la modulistica relativa.
Indirizzo completo del sito: http:
//www.lavoro.gov.it/nr/rdonlyres/b486e4
e 2 - 9 e f e - 4 a 2 8 - 9 7 8 7 5a2b7d550539/0/procedurastandardizzata.pdf
§
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Lo Sportello Risponde
IL RAPPORTO TRA CITTADINO ONESTO
ED AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA
Sono iscritta alla vostra newsletter e
leggo sempre con soddisfazione le
vostre segnalazioni. Provo a inviare una
richiesta di aiuto, chissà che qualcuno
non risponda davvero e magari riesco a
spiegare la mia situazione.
Sono anni che cerco, anzi cerchiamo,
perché è coinvolta tutta la famiglia, di
regolarizzare la posizione debitoria
verso Equitalia ma, nonostante continui
versamenti mensili, richieste di rateazioni, ricorsi vinti, condoni fiscali è impossibile districarsi nelle continue complicazioni e aumenti di interessi che rendono vani tutti i nostri sforzi e siamo sempre da capo.
Non credo molto che la nostra situazione possa essere sanata e sono rassegnata
a pagare vita natural durante e alla fine
lasciare un debito sulle spalle dei miei
figli alla mia morte. Non ho mai avuto la
possibilità di parlare con qualcuno sul
serio perché Equitalia mi spedisce agli
enti impositori e viceversa da anni.
Faccio questo tentativo di rivolgermi
alla vostra associazione,nella speranza
che tramite il nuovo servizio " sportello
del contribuente " io possa avere un
appuntamento per delle spiegazioni precise
Si, perché tutti i ricorsi vinti (sono diversi) mi hanno dato ragione, non dovevo
pagare !!!
Voglio credere che avrò almeno una
risposta da parte vostra.
con rispetto
Veltri Rosa
Gentile sig.ra Rosa,
la questione che lei solleva tocca un nervo
scoperto nei rapporti tra cittadino onesto
ed amministrazione finanziaria: l'umanità
e la capacità di ascoltare.
Sì, perché fermo restando il miglioramento "tecnologico"nella gestione quotidiana
dei rapporti, si registrano decisi passi
indietro per quanto riguarda la loro componente umana. Bisogna smetterla con
questa assurda caccia alle streghe di cui
restano vittime tanti cittadini onesti,
costretti a barcamenarsi tra sportelli,
addetti scortesi e impreparati, funzionari
sordi e ciechi davanti alle esigenze concrete delle persone che, loro sì, vivono nel
concreto situazioni difficili e non trovano
nessuno in grado di ascoltare e capire. È
la solitudine il dramma peggiore per i contribuenti, quella costante sensazione di
abbandono che può portare a prendere
strade senza ritorno, come testimonia
amaramente la lunga lista di suicidi che
sta segnando il nostro presente.
La nostra Associazione si è fatta, da sempre, promotrice di una gestione più
umana e trasparente dei rapporti tra cittadini e Fisco, in tutte le sue possibili declinazioni.
Da sempre siamo convinti che un fisco
dal volto e dai comportamenti umani sia
l'unica via da percorrere se davvero si
vuole far ricominciare a camminare il
paese.
21
Fisco di Valentina Tortelli
IVA AL 22% MANO AL PORTAFOGLI:
FINO A 200 EURO IN PIÙ ENTRO FINE ANNO
Il Governo non sembra scongiurare l’aumento dell’Imposta sul valore aggiunto
A rischio i redditi più bassi e 26 mila esercizi commerciali
S
alvo colpo di scena finale, che nel momento in cui scriviamo non sembra dipanarsi all'orizzonte, il temuto
aumento dell'Iva ci sarà. L'innalzamento dell'Imposta
sul valore aggiunto (si passerà dal 21 al 22% a luglio) incastrerà i consumatori tra l'incudine e il martello; già, perché altre
due impennate metteranno a dura prova il portafogli degli italiani: l'Imu di giugno e la Tares di dicembre. Tornando all'Iva,
il contraccolpo per le famiglie non sarà da poco, soprattutto se
la tendenza del Governo sarà quella di confermare l'aumento
così come era stato programmato dall'esecutivo Monti.
Confcommercio ha calcolato che i consumatori sborseranno
135 euro in più. Effetti non solo sul commercio al dettaglio
(esclusi i beni di prima necessità, non toccati dall'aumento Iva)
ma anche sulle imprese, perché l'intervento "correttivo" impatterà sul 60-70% dei consumi. Per Federconsumatori, a fine
anno, ogni famiglia spenderà 734 euro in più rispetto al 2012,
escludendo dalla carrellata soltanto la rata Imu sulla prima
casa, che per il momento resta congelata. Conti presto fatti,
dichiara Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori:
"Sommando i rincari per ogni singola imposta: 45-45 euro per
la nuova tassa sui rifiuti e servizi comunali, 207 euro per il possibile aumento Iva considerando anche i costi indiretti, 480
22
euro medi per l'Imu, si arriva a 734 euro in media".
Il ritocco dell'aliquota Iva sembra destinato a operare una devastazione: tra 100 e 200 euro sono le stime dei rincari per famiglia, dicevamo, mentre i negozi costretti a chiudere entro il
2013, saranno circa 26 mila. In tutta Italia. La Cgia di Mestre
stima un esborso di 2,1 miliardi di euro per le tasse solo nel
2013. Cifra già alta che è destinata al raddoppio il prossimo
anno. La coincidenza interessante, fa notare Michele Di Branco
su Il Messaggero, è che il gettito di 2,1 miliardi è "più o meno la
cifra che corrisponde all'acconto Imu sull'abitazione principale,
quello posticipato al 16 settembre dal governo Letta
in attesa di portare a termine una riforma complessiva della tassazione".
La risposta di Palazzo
Chigi alle pressioni delle
Assoconsumatori preoccupate, non tarda ad arrivare.
Il sottosegretario Pier
Paolo Baretta, ai primi di
giugno, ha chiesto il confronto tra Governo, enti
locali e parti sociali perché
"tutto non si può fare" e
bisogna decidere quali
sono le azioni più urgenti
su
cui
concentrarsi.
L'orientamento dell'esecutivo, dunque, sembra quello di non bloccare l'aumento Iva. "Questa ipotesi va assolutamente scongiurata - osserva Giuseppe Bortolussi segretario
della Cgia di Mestre sull'Agenzia di stampa TMNews- non si
possono penalizzare le famiglie più numerose e in particolar
modo quelle più povere". I calcoli della Cgia di Mestre, infatti,
parlano chiaro: il peso dell'Iva al 22% si farà sentire soprattutto sui redditi più bassi e sulle famiglie numerose. Quest'anno,
poi, già senza aumento, il potere d'acquisto delle famiglie del
Belpaese si è contratto del 4,4% e la propensione al risparmio è
scesa ai minimi storici.
§
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Giurisprudenza
di Gilda Benevento dottore commercialista
ILLEGITTIMITÀ DELL’AGGIO
DI RISCOSSIONE DI EQUITALIA
C
on l'ordinanza n. 41 del 2013, la
Commissione Tributaria Provinciale di
Latina ha rinviato alla Corte di giustizia UE la questione pregiudiziale circa la possibilità che l'aggio di riscossione posto a carico
del contribuente costituisca un sussidio per
l'Equitalia idoneo ad essere qualificato come
aiuto di stato vietato ai sensi dell'art. 107 del
TFUE.
E' bene precisare che il compenso per l'attività
di riscossione svolta dal concessionario,
l'"aggio di riscossione", è disciplinato dall'art.
17 del D.Lgs 112/1999, il quale stabilisce che
l'attività dei concessionari viene remunerata
con un aggio pari ad una percentuale sulle
somme iscritte a ruolo riscosse, da determinarsi, per ogni biennio, con decreto del Ministro
delle Finanze, di concerto con il Ministro del
Tesoro, del bilancio e della programmazione
economica.
La misura dell'aggio conferirebbe all'impresa
Equitalia un vantaggio economico che non
avrebbe ottenuto nel corso normale della sua
attività. È noto che il concetto di impresa comprende qualsiasi ente, a prescindere dal suo
status giuridico, che eserciti un'attività economica e dalle sue modalità di finanziamento
(Corte di giustizia CE, 23 aprile 1991, causa C411/90). Inoltre, costituisce attività economica
qualsiasi attività che consista nell'offrire beni o
servizi su un determinato mercato (Corte di
Giustizia CE, 18 giugno 1998, causa C-35/96).
L' Equitalia costituisce un'impresa agli effetti
del diritto comunitario della concorrenza, atteso che riveste la forma di società commerciale
e, ai sensi del proprio statuto sociale, persegue
una finalità lucrativa nell'attività di riscossione
delle imposte per conto dello Stato e di altri
soggetti, costituente attività economica.
Ad Equitalia si applicano le regole del diritto
comunitario in materia di concorrenza.
L'art. 107 del TFUE, che vieta gli aiuti che incidono sugli scambi tra Stati membri che falsano
o minacciano di falsare la concorrenza, dispone che "salvo proroghe contemplate nel presente Trattato, sono incompatibili con il mercato comune, nella misura in cui incidano sugli
scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli
Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto
qualsiasi forma che, favorendo talune imprese
o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza".
I presupposti che devono essere presenti affinché l'intervento costituisca un aiuto di Stato
nel senso comunitario del termine ex art 107
del TFUE sono, dunque, i seguenti: "in primo
luogo deve trattarsi di un intervento dello
Stato effettuato mediante risorse statali; in
secondo luogo tale intervento deve poter incidere sugli scambi tra gli Stati membri; in terzo
luogo, deve concedere un vantaggio al suo
beneficiario; in quarto luogo deve falsare o
minacciare di falsare la concorrenza" (Corte di
giustizia CE 21 marzo 1990, causa C-142/87,
punto 25). La dottrina ha poi attribuito all'art.
107 una vasta portata interpretativa funzionale a coprire ogni possibile aggiramento, da
parte statale, del vincolo europeo. Un compenso preferenziale per la riscossione è paragonabile all'aiuto di Stato in contrasto con il
diritto comunitario perché lede il divieto di cui
all'art. 107 del TFUE.
Si adombra, nella fattispecie, che l'art. 17 del
D. Lgs n. 112/1999, così come modificato dal
D.L. 185/2008 - il quale stabilisce che l'attività
degli agenti della riscossione è remunerata con
un aggio, pari all'8% delle somme iscritte a
ruolo riscosse oltre gli interessi di mora - costituisca un sussidio per l'impresa Equitalia, realizzando un vantaggio economico in capo
all'impresa. In tal modo, la posizione di
Equitalia è rafforzata nei confronti delle altre
imprese concorrenti. L'Equitalia è in concorrenza con le altre imprese che, ai sensi dell'art.
52, comma 5 lett. B) del D.Lgs. 446/97, svolgono l'attività di riscossione dei tributi per conto
degli enti locali e che per la riscossione si avvalgono di società esterne. In altre parole, la
modalità di remunerazione prevista per i servizi resi dal agente della riscossione, rappresenta un trattamento di vantaggio rispetto alle
altre aziende che svolgono lo stesso tipo di
ruolo.
Come ha stabilito la Corte di Giustizia, un tri-
buto o qualsiasi altra prestazione imposta
costituisce parte integrante di una misura di
aiuto allorché sussiste un vincolo di destinazione tra il tributo e l'aiuto in forza della normativa nazionale pertinente, nel senso che il gettito del tributo venga necessariamente destinato
al finanziamento dell'aiuto medesimo. Tale
situazione ricorre certamente nel caso di specie posto che il compenso da riscossione a carico del contribuente è interamente destinato
alla remunerazione del servizio prestato dall'agente della riscossione a prescindere dall'effettivo costo sostenuto (sentenza 13 gennaio
2005, causa C-174/02). Inoltre, la Corte di giustizia ha espressamente statuito che rientrano
nell'ambito di applicazione della normativa in
tema di aiuti di Stato anche le sovvenzioni che
uno Stato membro concede, sotto qualsiasi
forma, ad un'impresa incaricata di pubblici servizi per remunerarla dell'incarico svolto (sentenza 24 luglio 2003, causa 280/00)
Il vantaggio economico sussiste ogni volta che
l'agevolazione fiscale comporta per il soggetto
un beneficio economico apprezzabile "aggiunto", ossia un vantaggio che altrimenti l'impresa
non avrebbe conseguito nell'esercizio della sua
normale attività o che non avrebbe ricevuto
nel normale corso degli affari.
Un compenso preferenziale per la riscossione,
quale quello previsto dalla Legge in favore di
Equitalia, è considerabile un aiuto di stato, in
contrasto con il diritto comunitario perché
lede il divieto di cui all'articolo 107 del T.F.U.E.
In altre parole, la modalità di remunerazione
prevista per i servizi resi dal noto agente della
riscossione, rappresenterebbe un trattamento
di vantaggio rispetto alle altre aziende che
svolgono lo stesso tipo di ruolo.
Per di più, tale aggio, inteso come aiuto di
stato, è illegittimo laddove viene posto interamente a carico del Contribuente, decorsi sessanta giorni dalla notifica della cartella di
pagamento. Tale imposizione, unitamente agli
illegittimi interressi di mora, assume gli aspetti
di una sanzione impropria non consentita nel§
l'ordinamento interno e comunitario.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
23
Curiosando di Maria A. Rojas Boschetti
NEL PAESE DELLA PIZZA
MANCANO I PIZZAIOLI!
Sai fare bene la
pizza? In questi tempi di crisi c'è un vecchio mestiere capace di offrire quel che adesso manca
nel nostro paese, cioè un lavoro. Sarebbero 6 mila i posti vacanti per pizzaioli qualificati ma si fa fatica a trovarli. C'è bisogno di gente
esperta che sappia fare per bene la pizza, ma nonostante i milioni di disoccupati, risulta difficile trovare gente specializzata in questo settore. Tanto che, al meno
un gestore su cinque, deve accontentarsi di reclutare personale non qualificato da formare. Il perché lo spiega Enrico Stoppani, presidente Fipe (Federazione Italiana Pubblici
Esercizi) che allude il "problema" col modo di vedere il lavoro di pizzaiolo: "i nostri giovani la
percepiscono come una professione a basso valore aggiunto". Così, molti di quelli che si specializzano
nel settore della ristorazione, preferiscono percorrere la strada per diventare chef e lavorare nei grandi
alberghi. Una scelta altrettanto valida ma è una strada sicuramente più chiusa. Secondo Stoppani, "il vantaggio di imparare a fare bene la pizza è quello di trasformarsi da subito in imprenditori di se stessi". Infatti,
fare la pasta e trasformarla in una ottima pizza non è cosa da meno. Anzi, oggi come oggi risulterebbe un antidoto anti-crisi. Sia per chi la consuma sia per chi vuole fare questo mestiere. I consumatori cercano l'economia
anche nel momento di mangiare, e la pizzeria costa meno del ristorante, offre un alimento completo ad un ottimo
prezzo, e sopratutto piace a tutti. Quindi, il rischio d'impresa, per chi voglia aprire soltanto una pizzeria al taglio, è
ridotto. Basta col pensare che dalla sua invenzione la pizza è diventata uno dei cibi più amati della nostra cucina.
Nonché simbolo del buon cibo italiano. E sono proprio le pizzerie al taglio a far registrare un successo sempre crescente, specialmente nelle grandi città e nei posti turistici dove sono frequentatissime all'ora di pranzo. Solo nel
nostro paese si consumano una media di 8 milioni di pizze al giorno, cioè quasi 3 miliardi all'anno (dati Fipe).
Addirittura, ci sono anche quelli che scelgono di mangiare la pizza a colazione. Tanto che, sarebbero almeno l'8%
del campione preso ad esame secondo la sintesi del report del centro studi Fipe. Mentre l'altro 75%, come era
da aspettarsi, preferisce la pizza di sera. Curiosamente, le pizzerie al taglio sono la metà degli es ercizi attivi in
tutta Italia, e fatturano circa 9 miliardi di euro. Ma, la domanda dei consumatori cresce ogni volta di più, e
nonostante le 50 mila pizzerie italiane con circa 240 mila pizzaioli, la richiesta dei consumatori rimane
superiore. Per colmare questa lacuna, si sono inseriti anche gli stranieri. Sono sopratutto gli egiziani a
essersi specializzati in questa nicchia di mercato. Prima molto timidamente per poi aprire centinaia di
punti vendita nelle grandi città, come Roma e Milano, ma anche nei capoluoghi di Provincia, con
dei risultati eccellenti. Spesso restano aperti dalla mattina alla notte, vendendo pizze, focacce e
altri prodotti da forno. Eppure l'impulso dato dagli immigrati, aumenta sempre di più il
fabbisogno di personale esperto, tanto che si stima crescerà ancora la domanda di
pizzaioli nei prossimi mesi. Praticamente sono le piccole imprese a colmare la
richiesta di pizzaioli specialisti (l'80% del fabbisogno). Mentre, oltre
un'assunzione su due tra quelle non stagionali è a tempo indeterminato. Una realtà di questi tempi che non può essere
che a favore di chi ama mettere le mani in
pasta.
24
Sportello Consumatori di
Daniela Castellano
CONTI CORRENTI
DOV’È LA CONVENIENZA?
Quelli on line sono i migliori, ecco un confronto
L
a sorpresa è che, nonostante
tutto, nonostante girino pochi
soldi, nonostante la ritrosia
all'abbandono del contante, siamo al
primo posto in Europa per quanto
riguarda l'uso e la convenienza dei
conti on line. Superato il grande passo
dell'abbandono del classico sportello,
gli italiani mostrano sempre più dimestichezza con l'impiego di strumenti
tecnologici per la gestione dei propri
soldi: il 40%, infatti, usa internet per
controllare saldo e movimenti del proprio conto, fare bonifici, ricariche telefoniche o pagare le bollette.
I conti abilitati ad operare via web sono
circa 17,3 milioni, di cui 10,7 milioni
esclusivamente on line; ciò conferma
una tendenza che sta prendendo campo
un po' in tutti i settori della popolazione, allargando il proprio raggio d'influenza anche agli over 50, categoria
generalmente più diffidente a servirsi
del web quando si tratta dei propri
CONTI CORRENTI ON LINE
Banca
Conto corrente
Valutazione
Banca Ifis
Conto Max Free
34,50
Migliore c/c on line
Ing Direct
Conto Corrente Arancio
-1,44
Top c/c on line
Webank
Conto Webank
-16,85
IWBank
Conto IW
-18,18
Banca Popolare
Conto YouBanking-Nuovo cliente
-20,49
Fineco
Fineco
-27,13
Banca Mediolanum Conto Freedom One
26
Saldo annuo in
-38,89
risparmi. I salvadanai virtuali, insomma, fanno sempre più parte del nostro
modo di gestire il denaro e lo dimostra
anche la proliferazione dei conti deposito, che hanno visto un deciso incremento della produttività sia su soldi
sempre disponibili che su quelli vincolati.
Facili da aprire, semplici da utilizzare,
immediati e soprattutto economici: è
soprattutto questo il valore aggiunto
dei conti corrente on line, che ne giustifica le diffusione ed l'utilizzo sempre
più diffuso. Soprattutto alla luce dei
continui aumenti dei costi relativi ai
conti classici; gli ultimi riguardano i
canoni di abbonamenti, i costi per i
bonifici, le commissioni applicate sulle
operazioni in filiale (probabilmente le
più sgradite). Sono i numeri a parlare:
gestire un conto allo sportello può arrivare a costare anche il 50% in più
rispetto allo scorso anno. Il modo per
abbattere i costi c'è e, come ormai
hanno capito sempre più italiani, si
chiama conto on line; bisogna, però,
imparare a conoscere e confrontare le
varie offerte per essere in grado di scegliere quello più consono alle proprie
esigenze ed operare in maniera corretta
perché, anche in quest'ambito, la conoscenza consente di evitare fregature.
L'istituto Tedesco Qualità e Finanza,
che per il Corriere Economia ha monitorato prodotti e strumenti di risparmio, ha condotto un'analisi in tal senso,
mettendo in rilievo differenze e convenienze in seno alla varietà di conti tra
cui scegliere.
I parametri considerati per la valutazione hanno riguardato l'aspetto delle condizioni economiche applicate: interessi
creditori e debitori, costi fissi (carta di
credito, bollo, canone bancomat) e
variabili (prelievi e pagamenti), commissioni per fido e sconfinamenti. Alla
luce di questo raffronto, è emerso che il
"miglior conto corrente on line" è il
Conto Max di Banca Ifis, che però non
prevede la carta di credito. Le aree del
servizio analizzate sono state sei: offerta di prodotti, comunicazione con i
clienti, conto corrente, conto di deposito libero e vincolato, assistenza, relazione con i clienti e rapporto qualitá-prezzo. Che Banca!, Ing e Fineco finiscono
sul podio della superclassifica finale.
Che banca! e Ing Direct, oltre a meritarsi la palma per la migliore assistenza
ai clienti, vincono anche il sigillo di
miglior banca online - costumer satisfaction. Fineco, con la migliore offerta
di prodotti, è anche la migliore per rapporto qualità/prezzo, insieme a Ing
Direct.
Un'altra notizia per certi versi sorprendente è che i conti ed i depositi on line
italiani rendono più di quelli tedeschi,
campo in cui il nostro Paese mostra di
essere più conveniente.
§
[email protected]
© RIPRODUZIONE RISERVATA
27
Sportello Lavoro di Maria A. Rojas Boschetti
LAVORI STAGIONALI
UN PICCOLO FRENO ALLA DISOCCUPAZIONE
P
arlare di lavoro nell'angoscioso e
ormai dilagante problema della
disoccupazione nel nostro paese
sembrerebbe non molto coerente con la
realtà. Tuttavia, con l'avvicinarsi del
periodo estivo si crea l'alternativa di un
lavoro stagionale. Un impiego limitato
nel tempo, che però rappresenta una
interessate opportunità per chi cerca
occupazione in questo periodo dell'anno, ma sopratutto per i giovani che cercano una possibilità sia di fare esperienze sia di guadagnare un po' di soldi per
potersi
mantenere.
Anche perché, proprio
loro, in questo momento,
rappresentano il tasso di
disoccupazione giovanile
del 12,8% nel primo trimestre del 2013 (dati
Istat). Un balzo da
record che, in confronto
ai livelli tendenziali è il
più alto dal primo trimestre del 1977. Tuttavia,
saranno le assunzioni stagionali in vista
dell'estate ad incidere in modo positivo
sull'andamento delle previsioni occupazionali, che già nel secondo trimestre
dell'anno toccano quota 232 mila
(secondo il rapporto pubblicato dal
Sistema informativo Excelsior di
Unioncamere).
I LAVORI PIÙ RICHIESTI
La maggior richiesta proviene dal settore turistico e dalla ristorazione (alberghi
e ristoranti principalmente). In particolare l'offerta gira in torno alle strutture
ricettive (navi da crociera, villaggi turistici, centri vacanza, stabilimenti balneari, parchi divertimento, centri spa, strutture sportive, piscine, ecc...) e alle strutture legate alla ristorazione (ristoranti,
bar, club, pub, locali notturni). Tra i
diversi ruoli da svolgere, le figure più
richieste in assoluto sono la categoria
28
dei cuochi, camerieri e quelle dei servizi
turistici. Parliamo di lavori piuttosto
impegnativi, che nella maggioranza dei
casi richiedono un’alta disponibilità,
turni di lavoro a tempo pieno, orari notturni, e anche molto spesso a muoversi
sul territorio nazionale e all'estero. Ma
non solo, esperienza, qualifiche ed un
italiano fluente, e anche la conoscenza
di altre lingue, sono richiesti per tutte le
migliori e più alte posizioni economiche,
sebbene sia disponibile una gamma di
lavori per gli inesperti e per quelli senza
esperienza. Ancora, nella graduatoria
delle assunzioni c'è un trend positivo che
riguarda la categoria degli addetti all'accoglienza, informazione e assistenza alla
clientela. L'addetto all'accoglienza deve
avere in primo luogo grande familiarità
con le tecniche di comunicazione e di
gestione delle relazioni con il pubblico.
A questa figura competono anche ruoli
di sorveglianza e tutela e, pertanto, deve
conoscere le norme relative alla sicurezza del patrimonio e delle persone.
Questo addetto deve essere in grado di
utilizzare gli strumenti informatici, elettronici e audiovisivi, presenti presso l'organizzazione in cui lavora. Chi decide di
intraprendere questa strada deve puntare la ricerca su qualsiasi tipo di organizzazione culturale, pubblica o privata,
ottenendo un rapporto di lavoro per lo
più a carattere subordinato ma non
necessariamente a tempo indetermina-
to. Infine, rimangono quelle assunzioni
di sempre abbastanza richieste in questo
periodo, quali: guide turistiche, promotori, istruttori sportivi, animatori, fino ai
lavori nelle fattorie per la raccolta stagionale degli ortaggi e della frutta. Per
questi ultimi può servire rivolgersi agli
uffici di collocamento (locali) e le cooperative agricole sebbene sia generalmente meglio contattare direttamente le
fattorie.
ATTENZIONE!
Indipendentemente dall'impiego da svolgere è importante conoscere le caratteristiche del lavoro stagionale per non essere colti di sorpresa. Il lavoro stagionale è
regolato da contratti a tempo determinato, quindi, è un contratto di lavoro subordinato con la caratteristica principale che
la conclusione avviene al raggiungimento
del termine fissato dalle parti. E' bene
considerare con estrema attenzione il
contratto offerto che deve essere sempre
scritto e deve contenere l'indicazione
della mansione in modo da evitare eventuali equivoci e raggiri. È necessario
anche chiarire la retribuzione, gli orari di
lavoro, il luogo, i turni, i riposi e il trattamento in caso di straordinari. Se il lavoro comporta il trasferimento in una località lontana da casa, è necessario fare
attenzione che il contratto specifichi se il
vitto e l'alloggio e il rimborso delle spese
di viaggio sono a carico del datore di
lavoro. Diffidate dei periodi di prova
troppo lunghi e di datori di lavoro che
chiedono il pagamento o il rimborso del
costo di eventuali corsi di formazione.
Infine, dovreste essere estremamente
attenti ad accettare un lavoro illegale
senza un contratto poiché non sarete
assicurati in nessun caso, sia per quanto
riguarda la paga sia per quanto riguarda
a possibili incidenti lavorativi.
§
[email protected]
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Scadenze
a cura di Antonio Scherillo
APPUNTAMENTI CON IL FISCO
10 Giugno 2013
Modello 730/2013 - Presentazione dichiarazione Ultimo giorno utile per i contribuenti che si
avvalgono dell'assistenza fiscale per la presentazione al Caf o a un professionista abilitato del
modello 730 e della busta contenente la scelta
della destinazione dell'8 e del 5 per mille (mod.
730/1). La consegna va effettuata direttamente
al Caf o al professionista che rilasciano apposita ricevuta (mod. 730/2) di avvenuta consegna
da parte del contribuente.
17 Giugno 2013
Ravvedimento - Versamenti
Ultimo giorno utile per la regolarizzazione dei
versamenti di imposte e ritenute non effettuati
(o effettuati in misura insufficiente) entro il 16
maggio per i contribuenti tenuti al versamento
unitario di imposte e contributi.
Il versamento delle imposte e delle ritenute,
maggiorate degli interessi legali e della sanzione ridotta al 3% va effettuato utilizzando il
modello F24 telematico (titolari di partita Iva)
ovvero anche con modello F24 presso banche,
agenzie postali, concessionari (non titolari di
partita Iva).
Iva - Registrazione corrispettivi
I commercianti al minuto e assimilati, nonché
gli operatori della grande distribuzione che già
possono adottare, in via opzionale, la trasmissione telematica dei corrispettivi, devono procedere alla registrazione, anche cumulativa,
delle operazioni effettuate nel mese di maggio
per le quali è stato rilasciato lo scontrino o la
ricevuta fiscale.
Iva - Riepilogo fatture vendita
Ultimo giorno utile per effettuare l'annotazione in un unico documento riepilogativo delle
fatture di importo inferiore a 300 euro emesse
nel mese di maggio. Sul documento vanno indicati i numeri delle fatture, l'imponibile complessivo e l'ammontare dell'Iva complessiva
distinto per aliquota.
Iva - Fatturazione differita
I contribuenti Iva devono provvedere all'emissione e alla registrazione delle fatture differite
relative a beni consegnati o spediti nel mese di
maggio, risultanti da documento di trasporto o
da altro documento idoneo a identificare i soggetti contraenti. Le fatture devono contenere la
data e il numero dei documenti cui si riferiscono. Per tutte le cessioni effettuate nel mese precedente nei confronti degli stessi soggetti è possibile emettere una sola fattura riepilogativa.
Contribuenti Iva - Adempimenti
I contribuenti Iva, che hanno scelto il pagamento rateale dell'imposta dovuta per il 2012, devono provvedere al pagamento della 4° rata
dell'Iva risultante dalla dichiarazione annuale
con maggiorazione dello 0,33% mensile, a prescindere dal giorno di versamento, utilizzando il
modello F24 telematico;
I contribuenti Iva mensili devono versare l'imposta dovuta per il mese di maggio (per quelli
30
che hanno affidato a terzi la tenuta della contabilità si tratta, invece, dell'imposta divenuta esigibile nel mese di aprile) utilizzando il modello
F24 telematico;
I contribuenti Iva con obbligo di liquidazione
mensile che hanno ricevuto le dichiarazioni
d'intento rilasciate da esportatori abituali nonché intermediari abilitati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni devono comunicare,
telematicamente, all'Agenzia delle Entrate i
dati contenuti nelle dichiarazioni d'intento ricevute per le quali le operazioni effettuate senza
applicazione di imposta sono confluite nella
liquidazione con scadenza 17 giugno.
Imu - Versamento
Ultimo giorno utile per i proprietari o altri titolari di diritti reali su beni immobili per effettuare il versamento della prima rata dell'imposta
municipale propria (Imu). Il versamento va
effettuato utilizzando il modello F24 telematico. I non titolari di partita Iva possono anche
presentare l'F24 presso banche, agenzie postali
e concessionari.
Unico e Irap 2013 Persone Fisiche Versamenti
Ultimo giorno utile a disposizione delle persone fisiche e delle società di persone per provvedere al versamento, in unica soluzione o come
prima rata, delle imposte risultanti dalle dichiarazioni Unico e Irap 2013, senza alcuna maggiorazione, e del saldo Iva relativo al 2012 risultante dalla dichiarazione annuale, maggiorata
dello 0,40% per mese o frazione di mese per il
periodo 16/3/2013 - 16/6/2013. Il versamento va
effettuato utilizzando il modello F24 telematico. I non titolari di partita Iva possono anche
presentare l'F24 presso banche, agenzie postali
e concessionari.
Cedolare secca - Versamento Ultimo giorno
utile per i locatori, persone fisiche, proprietari
o titolari di diritti reali di godimento di unità
immobiliari abitative locate, che abbiano esercitato l'opzione per il regime della cedolare
secca, per eseguire il versamento, in un'unica
soluzione o come prima rata, dell'imposta sostitutiva, a titolo di saldo per il 2012 e di primo
acconto per il 2013 . Il versamento va effettuato utilizzando il modello F24 telematico. I non
titolari di partita Iva possono anche presentare
l'F24 presso banche, agenzie postali e concessionari.
Unico e Irap 2013 Soggetti Ires - Versamenti
Ultimo giorno utile per i soggetti Ires, con
periodo d'imposta coincidente con l'anno solare e che approvano il bilancio entro 120 giorni
dalla chiusura dell'esercizio, per effettuare il
versamento, in unica soluzione o come prima
rata, delle imposte risultanti dai modelli Unico
e Irap 2013 senza alcuna maggiorazione e del
saldo Iva relativo al 2012 risultante dalla dichiarazione annuale, maggiorato dello 0,40% per
mese o frazione di mese per il periodo
16/3/2013 - 16/6/2013. Il versamento va effettuato utilizzando il modello F24 telematico.
Sostituti d'imposta - Versamento ritenute
I sostituti d'imposta devono provvedere al versamento delle ritenute effettuate nel mese di
maggio su redditi di lavoro dipendente e assimilati, redditi di lavoro autonomo, provvigioni,
redditi di capitale, redditi diversi. Il versamento va effettuato utilizzando il modello F24 telematico. I non titolari di partita Iva possono
anche presentare l'F24 presso banche, agenzie
postali e concessionari.
Società che hanno posto in essere operazioni
straordinarie - Versamento imposta sostitutiva
- Le società che hanno posto in essere operazioni straordinarie (art.1, commi 46-47,
L.244/2007) devono versare la rata dell'imposta
sostitutiva delle imposte sui redditi e dell'Irap
sui maggiori valori iscritti in bilancio in occasione di operazioni di conferimento di aziende,
fusioni e scissioni. Sulla seconda e sulla terza
rata sono dovuti gli interessi annuali nella
misura del 2,5%.
- I soggetti esercenti attività d'impresa con
periodo di imposta coincidente con l'anno solare che pongono in essere operazioni straordinarie (art.15, commi 10-12, D.L. 185/2008)
sono tenuti al versamento dell'imposta sostitutiva dell'Irpef, dell'Ires e dell'Irap, nella misura
pari al 16%, sui maggiori valori attribuiti all'avviamento, ai marchi e ad altre attività immateriali e nella misura del 20% sui maggiori valori
attribuiti ai crediti, senza alcuna maggiorazione. Il versamento va effettuato utilizzando il
modello F24 telematico.
Società di capitali
Versamento della maggiorazione Ires
Le società di capitali e soggetti assimilati
(società ed enti di ogni tipo non residenti, con
stabile organizzazione nel territorio dello
Stato) che si qualificano "di comodo" (vale a
dire "Società non operative" e "Società in perdita sistematica") devono versare, in un'unica
soluzione o come prima rata, la maggiorazione
Ires del 10,5% a titolo di saldo per l'anno 2012
e di primo acconto per l'anno 2013, senza alcuna maggiorazione. Il versamento va effettuato
utilizzando il modello F24 telematico.
24 Giugno 2013
Modello 730/2013
Consegna prospetto liquidazione
Ultimo giorno utile per i CAF e professionisti
abilitati che prestano assistenza fiscale per la
consegna diretta al dipendente o al pensionato
di copia del mod. 730/2013 elaborato e del prospetto di liquidazione mod. 730-3.
25 Giugno 2012
Elenchi intrastat - Presentazione
Gli operatori intracomunitari con obbligo
mensile devono provvedere alla presentazione
in via telematica degli elenchi riepilogativi delle
cessioni e/o acquisti e prestazioni di servizi
intracomunitari effettuati nel mese di maggio.
Scarica

di - Contribuenti.it