GIUGNO 2013 ANNO X MAGAZINE NUMERO 6 RINVIO IMU CAOS 730 LA RATA SLITTA A DICEMBRE OCCUPAZIONE BOOM BADANTI: CI PENSANO ANCHE GLI ITALIANI CONTI CORRENTI LA CONVENIENZA E’ ON LINE ISSN 2039-8034 Contribuenti.it Sommario Contribuenti.it Giugno 2013 - Anno X - Numero 6 EDITORE Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani DIRETTORE RESPONSABILE Vittorio Carlomagno Dottore Commercialista e Giornalista Pubblicista VICE DIRETTORE Serafina Pane Dottore Commercialista e Giornalista Pubblicista IN REDAZIONE Daniela Castellano, Maria A. Rojas Boschetti. 15 NUOVE FORME DI LAVORO di Vittorio Carlomagno EQUITALIA, UNA LETTERA NON BASTA 08 Primo Piano di Redazione RIFORMA FISCALE: QUANTO DOBBIA MO ASPETTARE? 10 Interviperando di Serena Pane CRISI EQUITALIA: PIU’ RUOLI, MENO INCASSI 12 Dal Mondo di Alessandra Potenza APPLE, LA MARCA TECNOLOGICA PIÙ POTENTE AL MONDO 13 Dall’Italia 21 Lo Sportello Risponde IL RAPPORTO TRA CITTADINO ONESTO ED AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA 22 Fisco di Valentina Tortelli IVA AL 22%, MANO AL PORTAFOGLI: FINO A 200 EURO IN PIÙ ENTRO FINE ANNO 23 Giurisprudenza di 24 Curiosando di di Daniela Castellano Maria A. Rojas Boschetti NEL PAESE DELLA PIZZA MANCANO I PIZZAIOLI! 26 Sportello Consumatori di Giuseppe De Stefano PROROGA IMU, DOPO IL CAOS I RINVII 28 Sportello Lavoro di di Daniela Castellano Maria A. Rojas Boschetti LAVORI STAGIONALI: UN PICCOLO FRENO ALLA DISOCCUPAZIONE 30 Scadenze di Antonio Scherillo APPUNTAMENTI CON IL FISCO 15 Speciale di Amabile Amato BADANTE: IL LAVORO DI OGGI E FORSE ANCHE DI DOMANI 20 Good News di 4 STAMPA In proprio AUTORIZZAZIONI Registrazione Tribunale di Napoli n.6 del 07.01.2004 Iscrizione al R.O.C. n. 11504 Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. L. 46/2004) art.1, c.1, DCB Napoli REDAZIONE DI NAPOLI Via R. Bracco, 45 - Tel. 0814202418 - Fax 0815518082 REDAZIONE DI ROMA Via Piave, 61 - Tel. 0642828753 - Fax 06233201721 RESPONSABILE TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Gennaro Morra ABBONAMENTO A CONTRIBUENTI.IT MAGAZINE Euro 50,00 comprensivo della quota di iscrizione all'Associazione Contribuenti Italiani DIRITTI SULLA PRIVACY In relazione a quanto disposto dall’articolo 11del D.lgs. 30 giugno 2003, n.196, i dati personali oggetto di trattamento sono: a) trattati in modo lecito e secondo correttezza; b) raccolti e registrati per scopi determinati, espliciti e legittimi, ed utilizzati in altre operazioni del trattamento in termini compatibili con tali scopi; c) esatti e, se necessario, aggiornati; d) pertinenti, completi e non eccedenti rispetto alle finalità per le quali sono raccolti o successivamente trattati; e) conservati in una forma che consenta l'identificazione dell'interessato per un periodo di tempo non superiore a quello necessario agli scopi per i quali essi sono stati raccolti o successivamente trattati. Ai sensi dell’art. 7 del D. lgs. n. 196/2003, Lei potrà chiedere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge. I contenuti e i pareri espressi negli articoli sono da considerarsi opinioni personali degli autori che non impegnano pertanto l’editore, la direzione, le redazioni e il comitato scientifico. Infatti gli articoli firmati possono non rappresentare la linea dell’editore ma, per una più ampia e completa informazione, vengono pubblicate anche le opinioni non condivise. Contribuenti.it Valentina Tortelli PICCOLE IMPRESE, SICUREZZA SUL LAVORO: OBBLIGATORIO IL DVR STANDARD PROGETTO GRAFICO Antonio Matarese Gilda Benevento ILLEGITTIMITÀ DELL’AGGIO DI RISCOS SIONE DI EQUITALIA CONTI CORRENTI: DOV’ E’ LA CONVENIENZA? FIAT: TROPPE TASSE, INDUSTRIAL TRASLOCA IN GB 14 Economia HANNO COLLABORATO Amabile Amato, Gilda Benevento, Giuseppe De Stefano, Lucia Molino, Alessandra Potenza, Valentina Tortelli. GIUGNO 2013 ANNO X MAGAZINE NUMERO 6 12 APPLE LA PIÙ P O T E N T E ISSN 2039-8034 05 Editoriale COMITATO SCIENTIFICO Enrico Carlomagno - Dottore Commercialista e Pubblicista, Salvatore Coppola Dottore Commercialista, Raffaele D’Alessio - Avvocato, Luigi Del Prete - Antonella Di Benedetto- Sociologa d’impresa e Pubblicista, Avvocato, Maria Rosaria Imperatore - Avvocato, Gaetano Laghi - Avvocato, Luigi Romano - Dottore Commercialista, Antonio Scherillo - Dottore Commercialista, Valentina Tortelli Giornalista Pubblicista, Marco Carlomagno - Coordinatore Didattico Medialo, Nora Capece - Referente Scientifico Medialo, Stefano Dumontet - Professore Ordinario Università Parthenope, Ezio Sciarra - Professore Ordinario Università G. D’Annunzio. Associato USPI Unione Stampa Periodica Italiana RINVIO IMU CAOS 730 LA RATA SLITTA A DICEMBRE OCCUPAZIONE BOOM BADANTI: CI PENSANO ANCHE GLI ITALIANI CONTI CORRENTI LA CONVENIENZZA E’ ON LINE Editoriale di Vittorio Carlomagno Equitalia, una lettera non basta C ontinua senza sosta il pressing su Equitalia, affinché riveda le proprie strategie di recupero dei crediti vantati dai contribuenti con le diverse amministrazioni pubbliche. Pressing da cui è sicuramente scaturita la recente lettera che l'AD dell'ente di riscossione, Benedetto Mineo, ha fatto recapitare ai suoi dipendenti, con cui si invitava ad avere atteggiamenti più sensibili ed umani nei confronti dei contribuenti in difficoltà, come se la colpa fosse dei dipendenti scontrosi e non della struttura stessa della società in questione; eppure, tutti sanno che se si vuole operare un cambiamento concreto, non si fa con un cortese invito ma con richieste efficaci di modifiche degli atti legislativi. Una lettera generica e di puro principio non può certo risolvere le cronicità di un sistema percepito sempre più come vessatorio dai cittadini; per avere un rapporto "orientato alla sensibilità", basato su "dialogo e capacità di valutare caso per caso", non basta un lettera e tantomeno le intenzioni, se queste non vengo- no convalidate da un'assunzione di responsabilità piena e operativa che si traduce in proposte concrete di atti legislativi. Punto primo: revisione dell'aggio, cioè del corrispettivo che la società compartecipata da Agenzia delle Entrate ed Inps percepisce per ciascuno dei crediti recuperati. Secondo: rateizzazione, dilazionando tempi e modalità della stessa. Terzo: abolizione del versamento di un terzo dell'importo che il contribuente è tenuto a pagare in via preliminare anche se fa ricorso, salvo poi vederselo restituire se viene accolto (probabilmente la cosa più odiosa agli occhi del contribuente). Quarto: impignorabilità della prima casa, rappresentando quest'ultima un valore inviolabile di ogni cittadino. Basterebbero questi pochi ritocchi per addolcire i lineamenti di Equitalia e provare a colmare il divario che la separa dalla realtà del Paese. § © RIPRODUZIONE RISERVATA 5 Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia, come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e da più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza. L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie d’uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla. Albert Einstein 6 Primo Piano di Redazione RIFORMA FISCALE: QUANTO DOBBIAMO ASPETTARE? Il paese ha bisogno di riconsiderare il rapporto tra contribuenti e Stato e ritrovare fiducia U n Paese in balia di una crisi strutturale come quella in cui versa il nostro non può essere sottovalutata; c'è bisogno di riforme urgenti e radicali che riescano a segnare una svolta, una discontinuità con tutto quanto è stato fatto, e soprattutto non fatto, in precedenza. C'è bisogno di riconsiderare il rapporto dal contribuente nei confronti dello Stato, rendendolo più equo e diretto, e conseguentemente di rivalutare il senso stesso di "cosa pubblica", vincendo le resistenze che, da ogni lato, agiscono nell'ottica di un allontanamento da quello che realmente significa governare un Paese. I contribuenti sono stanchi, vessati da un livello di tassazione troppo alto che non permette gli investimenti, scoraggia le iniziative, distrugge il rapporto di fiducia nei confronti dello Stato e non consente alcun reciproco scambio di competenze e fiducia, l'unico in grado di far uscire il nostro Paese dalle sacche della recessione. Per questo l'Associazione Contribuenti Italiani ha presentato presso la Commissione Tributaria Provinciale di Napoli i 10 principi cardine per conformare il fisco italiano agli standard europei e dare piena attuazione allo Statuto dei diritti del Contribuente. 1. COMPENSAZIONE DEI DEBITI: Dare immediata attuazione all'art. 8 dello Statuto del Contribuente per permettere ai contribuenti di estinguere l'obbligazione tributaria anche mediante compensazione. 2. SANZIONI FISCALI: Le sanzioni amministrative non devono superare la soglia del 30% dell'imposta evasa, prevedendo sempre il cumulo giuridico. 3. RISCOSSIONE: Proporzionalità dell'uso dei mezzi espropriativi (ganasce fiscali, pignoramenti, ipoteche) e divieto di cumulo. 8 4. CERTEZZA DEI DIRITTI DEL CONTRIBUENTE: Le disposizioni delle norme contenute nello Statuto del Contribuente non possono essere mai derogate, neppure espressamente da leggi generali. 5. INTERESSI MORATORI: Gli interessi moratori non possono mai essere richiesti per inerzia dell'Amministrazione Finanziaria e comunque non possono superare il valore degli interessi legali maturati nel corso di un anno. 6. ESECUZIONE: Uniformare l'esecuzione tributaria a quella civile, consentendo al contribuente di avvalersi di tutte le norme previste dal codice di rito. 7. RATEIZZAZIONE DEI PAGAMENTI: Le rate devono adeguarsi sempre all'Isee del contribuente, senza limiti temporali. 8. SPESE LEGALI: Consentire la deducibilità o la detraibilità dei costi sostenuti per la difesa tributaria, con una franchigia di 129,00. 9. PENALE: Applicare la sanzione penale esclusivamente ai grandi evasori fiscali. 10. INCENTIVI FISCALI: Abolire qualsiasi incentivo fiscale alle imprese che non producono in Italia, destinando i fondi all'autoimpiego. All'incontro ha partecipato anche Maurizio Stanziola, giudice tributario e candidato per il prossimo Consiglio Superiore della Giustizia Tributaria, il quale ha ribadito "il ruolo dei giudici tributari nella corretta applicazione della L. 212/00 e che la giustizia tributaria italiana rappresenta il più alto livello di democrazia finanziaria dei Paesi occidentali sempre più condizionati dal sistema dell'integrazione europea e dal processo di globalizzazione mondiale delle economie". "Siamo pronti a firmare un patto tra fisco e contribuenti - ha concluso Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani - che sia basato sull'equità fiscale e sulla correttezza tra le parti". § © RIPRODUZIONE RISERVATA 9 di Serena Pane INTERVIPERANDO CRISI EQUITALIA: PIÙ RUOLI, MENO INCASSI L a riscossione in Italia è in crisi. A certificarlo è la Corte dei Conti nel rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 2013, che snocciola i dati relativi all'anno appena trascorso: il volume della riscossione a mezzo ruoli ha segnato una flessione del 13% , a fronte dell'aumento del carico affidatole, cresciuto del 2%, fino a circa 77 miliardi. Se a ciò si aggiunge la nuova riduzione del tasso di riscossione (rapporto tra il riscosso ed il carico netto), giù dell'1,94%, si capisce perché i giudici contabili considerino i risultati concreti dell'attività a cui è preposta Equitalia carenti rispetto alla massa dei ruoli trasmessa dagli Enti creditori. Aumentano i ruoli, quindi, ma gli incassi della riscossione pubblica diminuiscono. Crisi congiunturale o perdita di credibilità? Le cause della crisi di Equitalia probabilmente non sono chiare ed univoche; se è vero che il continuo peggioramento del quadro economico ha contribuito a rendere più difficili i pagamenti (con aumento delle rateazioni), altrettanto i continui cambiamenti 10 di regole in corsa hanno dato una mano all'indebolimento della riscossione coattiva. I giudici si sono esplicitamente riferiti alle norme che hanno limitato l'iscrizione di ipoteca sugli immobili, la pignorabilità di stipendi e salari, le espropriazioni immobiliari. Norme che, però, se hanno in qualche modo indebolito i poteri coercitivi di Equitalia, hanno sicuramente fatto tirare un sospiro di sollievo ai contribuenti. Intanto, i Comuni si stanno organizzando per riscuotere autonomamente i crediti vantati, avvalendosi delle ingiunzioni fiscali al posto dei ruoli, anche se, nei fatti, Equitalia ha già abbandonato la riscossione per loro conto (-9,77% nel 2012). Cosa succederà ora con la riscossione gestita a livello locale? Speriamo non siano i contribuenti a rimetterci di tasca propria. § © RIPRODUZIONE RISERVATA Dal Mondo di Alessandra Potenza APPLE, LA MARCA TECNOLOGICA PIÙ POTENTE AL MONDO Dal garage di casa Jobs a multinazionale da $ 164 miliardi Q uando nel 1976 Steve Jobs e Stephen Wozniak, due amici del liceo, decisero di unire i propri risparmi-$1.300-e cominciare un'azienda nel garage di casa Jobs, non sapevano di aver appena dato vita a quella che sarebbe diventata la marca più potente al mondo, secondo Forbes, e un gigante della tecnologia con redditi più alti negli Stati Uniti. Oggi il fatturato Apple è di $164.69 miliardi e, con 76,000 dipendenti, i suoi negozi si trovano in ogni angolo del pianeta, dalle Americhe, all'Europa, all'Oceania. Il successo di Apple è spesso collegato alla figura del suo co-fondatore, e CEO fino alla sua morte nel 2011, Steve Jobs, che negli anni 70 comprese che i computer, enormi macchine fuori dalla portata dell'uomo comune, stavano diventando "personal". Job è passato alla storia come un visionario che rese la tecnologia accessibile a tutti e rivoluzionò non solo l'industria dei computer, ma anche quella della musica e della telefonia wireless. Nel 1977, Jobs e Wozniak introdussero l'Apple II, il primo personal computer prodotto su scala industriale che, con monitor beige e tastiera, diede forma al desktop computer che utilizziamo ancora adesso. Le vendite esplosero, da $2 milioni nel 1977 a $600 milioni nel 1981, e resero l'Apple una delle aziende più famose e redditizie nel mondo. Dall'Apple II al Macintosh, introdotto nel 1984, Jobs creò i primi computer con interfaccia grafica che permettevano agli utenti di visualizzare i documenti sul desktop come se fossero dei fogli di carta veri e propri su una scrivania non digitale. Dopo una breve pausa dalla Apple negli anni 90, quando Jobs andò a lavorare alla Pixar, rendendola all'avanguardia dell'animazione digitale, Jobs tornò alla Apple e ne diventò il CEO nel 2000. In questo periodo, Apple tornò nuovamente a essere quel gigante della tecnologia alla portata di tutti, con il lancio dell'iPod nel 2001 e dell'iPhone nel 2007. L'iPod e il sistema iTunes rivoluzionarono per sempre la diffusione e fruizione della musica, trasportando l'intera industria sulla piattaforma digitale. L'iPhone, invece, con touch screen e applicazioni, rivoluzionò il concetto della telefonia cellulare. Gli iPhone sono oggi onnipresenti: nel 2012, uno smartphone su cinque era un iPhone 5 o 4S. Oggi, Apple rimane una marca status symbol e, dopo la scomparsa del co-fondatore Jobs, i nuovi titoli di giornale li ha fatti lo scorso mese lo scandalo per evasione fiscale. Un'investigazione del Congresso degli Stati Uniti ha messo sotto il riflettore l'Apple e il suo nuovo CEO Timothy Cook per aver evaso $74 miliardi in società sussidiarie all'estero dal 2009 al 2012. In realtà, Apple non ha fatto nulla d'illegale, ma si è semplicemente servita dei punti deboli nel sistema di tassazione degli USA, aprendo società all'estero come la Apple Operations International, in Irlanda, che non dichiaravano redditi né in Europa né negli Stati Uniti. Ma l'Apple non è l'unica corporazione ad aggirare il sistema di tassazione negli USA, dove le corporazioni sono tassate al 35% (uno sproposito secondo il business world americano). Google, Starbucks e Amazon fanno esattamente lo stesso. Ma la quantità di soldi evasi, $74 miliardi, ha impressionato tutti. "Non ho mai visto una cosa del genere," ha detto Carl Levin, senatore del Michigan e presidente della commissione investigativa. "E non conosco nessuno che abbia visto qualcosa del genere." § © RIPRODUZIONE RISERVATA LEI JUN, LO STEVE JOBS CINESE PET ECONOMY, WALL STREET FIUTA L’AFFARE L'ossessione sarebbe iniziata durante il periodo al college, quando ha letto un libro sul guru di Apple. Poi la sua carriera è stata tutta in ascesa. Dopo la laurea Lei Jun ha lavorato nella società cinese di software Kingsoft della quale è diventato amministratore delegato nel 1998. Negli anni ha messo in piedi diverse start-up e investito in numerose società di tecnologia. Uno dei suoi primi successi: nel 2004 Amazon acquistò una delle sue aziende, la Joyo.com, per 75 milioni di dollari. Con una fortuna stimata in 1,7 miliardi dollari Lei Jun è oggi uno degli imprenditori cinesi più ricchi. I numeri, la legge che i banchieri capiscono meglio, sono inequivocabili: dal 2007 ad oggi - mentre mercati ed economia venivano asfaltati da Lehman, subprime e recessione - le spese per i migliori amici dell'uomo sono cresciute negli Usa del 30%, arrivando a 53 miliardi, più del pil della Tunisia. Ciotole high tec, improbabili impermeabili e vestitini griffati, per non parlare di costosi pranzetti gourmet: l'assortimento dell'oggettistica e dell'alimentazione a quattro zampe si presenta come il vero affare del futuro, con cifre che sono destinate ad aumentare. Lucia Molino 12 Dall’Italia di Daniela Castellano FIAT: TROPPE TASSE, INDUSTRIAL TRASLOCA IN GB Polemiche sulla decisione del gruppo, meno entrate per l’erario Q uando si nomina la Fiat il rischio è sempre quello di dividere le opinioni, aumentando quel divario tra considerazioni di fatto e di principio che da sempre accompagnano le discussioni sulla più grande industria italiana. Grande opportunità, nonostante tutto, o pesante zavorra per le casse dello Stato? La risposta non può essere univoca, data l'ampiezza della questione. Quando si nomina la Fiat vengono subito in mente le considerevoli cifre stanziate dallo Sato per sostenere questo colosso dell'industria meccanica italiana, storico simbolo dell'industrializzazione del nostro Paese. Cifre che si trascinano dietro le inevitabili polemiche suscitate dalla recente volontà dell'azienda di spostare la sede di Fiat Industrial (Iveco e macchine industriali) in Inghilterra; come dire: ben vengano i vostri soldi, ma le tasse andiamo a pagarle dove ci conviene. E ciò alla fine di un processo lungo e a dir poco tormentato che ha portato alla delocalizzazione della produzione dello storico marchio italiano. Polonia, Brasile, paesi dell'ex Yugoslavia si sono rivelate delle mete ottime dal punto di vista del rapporto tra costo della manodopera e tasse statali sul lavoro. Se il mercato globale presuppone la libera circolazione delle merci, dei soldi e di quel capitale umano che il neoliberismo americano ha messo in circolo come una merce qualsiasi, allora i conti tornano e non c'è niente che possa destare stupore. Se invece prendessimo in considerazione la portata potenzialmente esplosiva, per l'occupazione, di un "ritorno" di Fiat nel nostro paese, vedremmo le cose in un'altra ottica. Un ritorno che implica, necessariamente, un legame col territorio nazionale, un filo doppio che esula dalle delocalizzazioni della produzione imposti dall'eccessivo costo del lavoro del nostro Paese e dalle regole del mercato globale. E mentre ancora si discute l'azienda ha annunciato che sposterà la sede fiscale di una parte del gruppo in Gran Bretagna; incentivi italiani ma tasse da versare oltremanica, insomma, per sfruttare la meglio la piazza finanziaria inglese, dopo la fusione del gruppo Industrial con una sua controllata olandese, la Chn, e la quotazione in Borsa a New York. Lo scorso anno Fiat Industrial ha fatturato oltre 25 miliardi e ha versato al Fisco italiano 564 milioni di euro, pari al 37,9% di quanto guadagnato. Cifre che rischiano di diventare un miraggio per le casse COPRIFUOCO DEL GELATO DIETROFRONT A MILANO Aveva scatenato polemiche l'ordinanza del comune che vietava la consumazione dopo mezzanotte, nelle strade della movida milanese, del gelato. Una gaffe che ha suscitato subito polemiche ed ironia, fino alla retromarcia del sindaco Pisapia che ci ha provato buttandola sull'autoironia, con una confessione: "Amo il gelato alla follia, sia di giorno, sia di notte". A cui ha accompagnato un'autocritica: "Se da parte nostra c'è stata una sottovalutazione, è stata superata". CONDOMINIO, DAL 18 LE NUOVE REGOLE dell'erario. Fiat industrial, quindi, si avvia a scomparire dal registro delle imprese di Torino, mentre i vertici del Lingotto si affrettano a ridimensionare la portata del trasferimento, spiegando che questo non andrà a danneggiare le casse dello Stato italiano. Ricordiamo che il tax rate, il carico fiscale complessivo che Fiat Industrial paga in Italia, è del 36%, il 31,4% solo di corporate tax. L'assegno staccato al Fisco italiano è stato per questo di 536 milioni di euro, senza contare i soldi spesi per l'Irap. Andare in Inghilterra potrebbe avere i suoi bei vantaggi. Già oggi nel Regno Unito le imprese devono versare all'erario solo il 23%. Un prelievo molto più basso di quello italiano, ma soprattutto destinato ancora a scendere: al 21% nel 2014 e al 20% nel 2015. Staremo a vedere come finirà. § [email protected] Quella che dopo 71 anni (le norme del codice civile in materia risalgono al 1942) riforma le regole del vivere in comune, per lo più riprendendo gli orientamenti consolidati in giurisprudenza. Tutto racchiuso in 32 articoli sulla cui elaborazione il Parlamento ha lavorato 2 anni. Resta da vedere se la nuova normativa sarà in grado di ridurre l'altissimo livello di litigiosità e contenziosi che caratterizza attualmente la vita condominiale. Le innovazioni più rilevanti riguardano, però, la figura dell'amministratore. Da una parte il ruolo si professionalizza e qualifica, dall'altra aumentano anche le sue prerogative e i suoi Lucia Molino "obblighi". © RIPRODUZIONE RISERVATA 13 Economia di Giuseppe De Stefano PROROGA IMU, DOPO IL CAOS I RINVII La sospensione della prima rata ingarbuglia l’iter degli adempimenti per i contribuenti italiani: scattano i primi rinvii sulle scadenze fiscali C ompilare il 730 non è un'impresa facile, ma quando si è costretti a tenere il passo delle manovre politiche, economiche e fiscali del nostro Governo, le cose si fanno davvero difficili. E così anche quella che sembrava preannunciare una buona notizia per i contribuenti italiani, cioè il rinvio e probabile ridimensionamento dell'Imu, ha il suo strascico negativo. Già, perché se già di norma gli addetti ai lavori chiedono sistematicamente una proroga per far fronte all'enorme traffico di adempimenti fiscali tipicamente accumulati a ridosso dell'esta- te, quest'anno rischia di svilupparsi un vero e proprio ingorgo, considerato che c'è chi aveva già previsto, per l'appunto, il pagamento della prima rata della famigerata imposta municipale unica. Alcuni contribuenti, infatti, avevano deciso di pagare la prima tranche della tassa sull'abitazione principale tramite i crediti del modello 730/2013. Un problema che, stando alle stime della Consulta nazionale dei Caf, al momento della decisione da parte dell'Esecutivo Letta di rinviare il pagamento della prima rata Imu, riguardava già oltre 100mila contribuenti. Tutti loro hanno dunque dovuto fare inversione di marcia per non rischiare di disperdere il loro diritto ad ottenere una compensazione fiscale, affrettandosi a ricompilare la loro dichiarazione. Per quanto riguarda i soli dipendenti, coloro che lo scorso 16 maggio hanno consegnato al proprio sostituto d'imposta il modello 730/2013, destinando parte del credito Irpef alla compensazione F24 dell'Imu sull'abitazione principale, riceveranno un rimborso inferiore del credito con la busta paga di fine luglio (o inizi agosto) 2013 e compenseranno l'imposta municipale con la presentazione del modello F24 il 16 settembre 2013. Nel caso si arrivi all'abolizione dell'Imu sull'abitazione principale, ancora, per chi ha presentato il modello indicando la compensazione, il maggior credito del 730, già indicato in F24 e non più utilizzato per la compensazione perché non più dovuta, potrà essere recuperato correggendo l'originario 730/2013 consegnato. In alternativa, oltre a poter attendere le dichiarazioni da presentare il prossimo anno, si potrà produrre un modello 730/2013 integrativo entro il 25 ottobre 2013, l'Unico persone fisiche 2013 'correttivo nei termini' entro il 30 settembre 2013 o l'Unico persone fisiche 2013 'integrativo a favore' entro il 30 settembre 2014. In seguito alla richiesta degli ordini professionali, comunque, i termini sono stati slittati predisponendo un Dpcm che ha prorogato dal 30 maggio al 10 giugno i termini per presentare il modello 730 ai Caf; dal 17 giugno al 24 giugno per ottenere dai Caf il responso e dal 30 giugno all'8 luglio per la consegna al fisco. Le nuove scadenze, compreso il modello Unico 2013, saranno quindi previste per l'8 luglio senza alcuna maggiorazione (la precedente scadenza era fissata per il 17 giugno); e dal 9 luglio al 20 agosto, con la maggiorazione dello 0,40%. § [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 14 Speciale di Amabile Amato BADANTE: IL LAVORO DI OGGI E FORSE ANCHE DI DOMANI Assistere un anziano o un disabile potrebbe dar da mangiare a sempre più italiani I l mercato del lavoro, si sa, è mutevole e si adatta al passare del tempo e alle esigenze che, man mano, la società manifesta. In un Paese come l'Italia, per esempio, dove la popolazione vanta di essere la più longeva d'Europa, seconda nel mondo solo al Giappone, appare chiaro come il settore dei servizi alla persona occupi una grossa fetta della nostra economia e, quindi, non stupisce che le badanti, in poco più di dodici anni, da circa un milione, siano passate ad essere 1,6 milioni. La provenienza di coloro che ogni giorno curano i nostri anziani, è noto, è per lo più straniera, con picchi sull'Europa dell'Est, anche se ci sono percentuali molto alte di asiatici e sudamerica- 15 Speciale ni: questo perché, sempre più spesso, un anziano bisognoso di cure non può essere assistito dai propri familiari (causa impegni lavorativi di questi ultimi) e necessita di essere affidato ad una terza persona. Se, da un lato, gli italiani riconoscono l'importanza di tali figure nel menage familiare, e ciò si evidenzia anche dal fatto che sono sempre di più le famiglie che registrano regolarmente tali tipologie di contratto per arrivare a riconoscere a questi lavoratori, a differenza del passato, ferie, malattie, tredicesime, ecc. nulla in più, nulla in meno di un normale impiego, insomma, dall'altro lato sorge una domanda più che lecita: perché, se in questa forte crisi economica che sta attraversando il nostro Paese un mestiere come quello della badante può essere definito "sicuro", non viene preso in considerazione da tanti giovani italiani? La risposta non è così semplice come può sembrare. Alla base, sicuramente, c'è un retaggio culturale che, prima ancora del giovane disoccupato, coinvolge la famiglia di quest'ultimo, che, di fronte ad una simile prospettiva, storce il naso, auspicando per il figlio "un futuro migliore", "una professione più prestigiosa". Se, però, tale occasione non arriva, è sciocco non volere investire il proprio tempo in questo settore, per il sol fatto di non voler sporcarsi le mani, facendo i choosy, come disse una famosa ministra del lavoro di qualche tempo fa. Tutto ciò è stato ben capito e analizzato da chi sceglie il nostro Paese per emigrare, anche se, nella propria patria si è laureati o si esercitano professioni come l'insegnante, l'avvocato, ecc. Non è raro, infatti, trovare presso case di riposo o famiglie italiane, donne straniere che, pur esercitando delle professioni di tutto rispetto nel proprio paese, l'hanno lasciato in vista di una prospettiva economica migliore. Proprio per questo possiamo osservare che se tali flussi, inizialmente, erano del tutto spontanei, man mano sono diventati sempre più regolari e organizzati, oltre che più consistenti. Dietro all'assistenza agli anziani e ai disabili, però, grazie al fenomeno 16 Speciale migratorio delle badanti, seppur indi- ti così come assicurano l'onestà (tramirettamente, si sono creati delle occasio- te certificazione fornita dal casellario ni lavorative anche per gli italiani. giudiziario) e la professionalità della Crescono come i funghi, infatti, le lavoratrice di turno. agenzie che s'impegnano a mettere in Tutti questi "inquadramenti" e queste contatto la famiglia bisognosa d'aiuto professionalità che stanno nascendo con la badante in cerca di lavoro. In intorno al mondo delle badanti, però, molti casi gestite dalle stesse istituzioni c'è da dire che stanno comunque facen(come i comuni, per esempio) o, do riflettere gli italiani che, sempre più comunque, da servizi paralleli a queste, spesso, si iscrivono a corsi per operatotali agenzie hanno profili differenti ma ri socio-assistenziali o socio-sanitari lo scopo in comune (OSA e OSS) il cui di far conoscere ad sbocco professioLa percentuale entrambi i clienti nale è proprio l'asdi provenienza di costoro che richiedono tale sistenza alla persoprestazione (famina. La percentuale che scelgono glia e lavoratrice) di provenienza di (o ripiegano) su tali delle persone di costoro che scelgoqualifiche resta maggiore fiducia, che non no (o ripiegano) su abbiano nulla da tali qualifiche al sud nascondere, né tanresta maggiore al tomeno vogliano approfittare della sud ma, probabilmente, date le previsituazione. Non è raro, infatti, sentire sioni sull'invecchiamento della popolaaneddoti di famiglie che, una volta zione e quelle sul mercato economico, inviati soldi all'estero per far giungere anche il nord non tarderà a farsi attenin Italia chi si sarebbe dovuto occupare dere. dei propri cari, alla fine, siano rimasti a Del resto, occuparsi di chi non è più bocca asciutta così, viceversa, ragazze autosufficiente è più che dignitoso, è straniere siano state ingannate da sedi- un lavoro riconosciuto come un altro centi procacciatori di lavoro che, poi, ma, in più, ha una grande componente una volta intascata la percentuale, etica e morale che chi l'ha sperimentasiano spariti nel nulla. to non smette di decantare, dichiaranProprio per pensare a tutto questo, e dosi arricchito dall'esperienza personanon solo, sono nate tali agenzie che le trasmessagli da coloro che ha assistis'impegnano a fornire anche la giusta to. § guida alla regolarizzazione dei [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 17 Good News di Valentina Tortelli PICCOLE IMPRESE SICUREZZA SUL LAVORO: OBBLIGATORIO IL DVR STANDARD Dal primo giugno 2013 va in pensione l’autovalutazione del rischio per le imprese fino a dieci dipendenti S catta anche per le piccole imprese l'obbligo di ricorrere alla procedura standard per la valutazione dei rischi sul posto di lavoro. Una novità che a partire dal 1 giugno 2013 interessa anche le realtà con meno di 10 dipendenti che prima provvedevano all'autovalutazione dei rischi nell'ambiente di lavoro. La nuova procedura, nell'ottica di una omogenizzazione della valutazione del rischio in azienda che sia valida per tutti i datori di lavoro era L’aspetto normativo Il Decreto interministeriale del 30/11/2012, allegato al quale vi è anche la modulistica necessaria, recepisce le "procedure standardizzate" per la valutazione dei rischi di cui all'articolo 29, comma 5, del Decreto legislativo 81/2008, comunemente conosciuto come Decreto 81 o Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro. Sul sito web www.sicurezza.lavoro.gov.it vengono rilasciati periodici aggiornamenti. Inoltre sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sono archiviate tutte le circolari in materia di sicurezza sul lavoro, facilmente e intuitivamente consultabili. stata prevista nel Decreto interministeriale sulle procedure standardizzate il 30 novembre scorso. Lo scopo di questa disposizione, va da sé, ha l'obiettivo di garantire una più uniforme valutazione del rischio in ambienti di lavoro a tutela dei dipendenti stessi. Per consentire l'avvio del processo di valutazione a tutela della sicurezza dei lavoratori, ciascuna impresa deve comunicare quattro informazioni fondamentali: una descrizione dettagliata di azienda e mansioni della stessa, i pericoli presenti (posti nel modo più oggettivo possibile, come la presenza di 20 macchinari o di gas asfissianti anche se inodore), il sistema di prevenzione adottato in base al rischio e anche un piano di massima sul miglioramento delle condizioni di lavoro e di salute dei propri dipendenti. In altre parole, anche le piccole imprese dovranno formulare un Documento Valutazione dei Rischi (DVR) standardizzato. Sul sito istituzionale Lavoro.gov è possibile sca- ricare in formato PDF le linee guida sulla procedura di valutazione dei rischi e anche la modulistica relativa. Indirizzo completo del sito: http: //www.lavoro.gov.it/nr/rdonlyres/b486e4 e 2 - 9 e f e - 4 a 2 8 - 9 7 8 7 5a2b7d550539/0/procedurastandardizzata.pdf § © RIPRODUZIONE RISERVATA Lo Sportello Risponde IL RAPPORTO TRA CITTADINO ONESTO ED AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA Sono iscritta alla vostra newsletter e leggo sempre con soddisfazione le vostre segnalazioni. Provo a inviare una richiesta di aiuto, chissà che qualcuno non risponda davvero e magari riesco a spiegare la mia situazione. Sono anni che cerco, anzi cerchiamo, perché è coinvolta tutta la famiglia, di regolarizzare la posizione debitoria verso Equitalia ma, nonostante continui versamenti mensili, richieste di rateazioni, ricorsi vinti, condoni fiscali è impossibile districarsi nelle continue complicazioni e aumenti di interessi che rendono vani tutti i nostri sforzi e siamo sempre da capo. Non credo molto che la nostra situazione possa essere sanata e sono rassegnata a pagare vita natural durante e alla fine lasciare un debito sulle spalle dei miei figli alla mia morte. Non ho mai avuto la possibilità di parlare con qualcuno sul serio perché Equitalia mi spedisce agli enti impositori e viceversa da anni. Faccio questo tentativo di rivolgermi alla vostra associazione,nella speranza che tramite il nuovo servizio " sportello del contribuente " io possa avere un appuntamento per delle spiegazioni precise Si, perché tutti i ricorsi vinti (sono diversi) mi hanno dato ragione, non dovevo pagare !!! Voglio credere che avrò almeno una risposta da parte vostra. con rispetto Veltri Rosa Gentile sig.ra Rosa, la questione che lei solleva tocca un nervo scoperto nei rapporti tra cittadino onesto ed amministrazione finanziaria: l'umanità e la capacità di ascoltare. Sì, perché fermo restando il miglioramento "tecnologico"nella gestione quotidiana dei rapporti, si registrano decisi passi indietro per quanto riguarda la loro componente umana. Bisogna smetterla con questa assurda caccia alle streghe di cui restano vittime tanti cittadini onesti, costretti a barcamenarsi tra sportelli, addetti scortesi e impreparati, funzionari sordi e ciechi davanti alle esigenze concrete delle persone che, loro sì, vivono nel concreto situazioni difficili e non trovano nessuno in grado di ascoltare e capire. È la solitudine il dramma peggiore per i contribuenti, quella costante sensazione di abbandono che può portare a prendere strade senza ritorno, come testimonia amaramente la lunga lista di suicidi che sta segnando il nostro presente. La nostra Associazione si è fatta, da sempre, promotrice di una gestione più umana e trasparente dei rapporti tra cittadini e Fisco, in tutte le sue possibili declinazioni. Da sempre siamo convinti che un fisco dal volto e dai comportamenti umani sia l'unica via da percorrere se davvero si vuole far ricominciare a camminare il paese. 21 Fisco di Valentina Tortelli IVA AL 22% MANO AL PORTAFOGLI: FINO A 200 EURO IN PIÙ ENTRO FINE ANNO Il Governo non sembra scongiurare l’aumento dell’Imposta sul valore aggiunto A rischio i redditi più bassi e 26 mila esercizi commerciali S alvo colpo di scena finale, che nel momento in cui scriviamo non sembra dipanarsi all'orizzonte, il temuto aumento dell'Iva ci sarà. L'innalzamento dell'Imposta sul valore aggiunto (si passerà dal 21 al 22% a luglio) incastrerà i consumatori tra l'incudine e il martello; già, perché altre due impennate metteranno a dura prova il portafogli degli italiani: l'Imu di giugno e la Tares di dicembre. Tornando all'Iva, il contraccolpo per le famiglie non sarà da poco, soprattutto se la tendenza del Governo sarà quella di confermare l'aumento così come era stato programmato dall'esecutivo Monti. Confcommercio ha calcolato che i consumatori sborseranno 135 euro in più. Effetti non solo sul commercio al dettaglio (esclusi i beni di prima necessità, non toccati dall'aumento Iva) ma anche sulle imprese, perché l'intervento "correttivo" impatterà sul 60-70% dei consumi. Per Federconsumatori, a fine anno, ogni famiglia spenderà 734 euro in più rispetto al 2012, escludendo dalla carrellata soltanto la rata Imu sulla prima casa, che per il momento resta congelata. Conti presto fatti, dichiara Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori: "Sommando i rincari per ogni singola imposta: 45-45 euro per la nuova tassa sui rifiuti e servizi comunali, 207 euro per il possibile aumento Iva considerando anche i costi indiretti, 480 22 euro medi per l'Imu, si arriva a 734 euro in media". Il ritocco dell'aliquota Iva sembra destinato a operare una devastazione: tra 100 e 200 euro sono le stime dei rincari per famiglia, dicevamo, mentre i negozi costretti a chiudere entro il 2013, saranno circa 26 mila. In tutta Italia. La Cgia di Mestre stima un esborso di 2,1 miliardi di euro per le tasse solo nel 2013. Cifra già alta che è destinata al raddoppio il prossimo anno. La coincidenza interessante, fa notare Michele Di Branco su Il Messaggero, è che il gettito di 2,1 miliardi è "più o meno la cifra che corrisponde all'acconto Imu sull'abitazione principale, quello posticipato al 16 settembre dal governo Letta in attesa di portare a termine una riforma complessiva della tassazione". La risposta di Palazzo Chigi alle pressioni delle Assoconsumatori preoccupate, non tarda ad arrivare. Il sottosegretario Pier Paolo Baretta, ai primi di giugno, ha chiesto il confronto tra Governo, enti locali e parti sociali perché "tutto non si può fare" e bisogna decidere quali sono le azioni più urgenti su cui concentrarsi. L'orientamento dell'esecutivo, dunque, sembra quello di non bloccare l'aumento Iva. "Questa ipotesi va assolutamente scongiurata - osserva Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre sull'Agenzia di stampa TMNews- non si possono penalizzare le famiglie più numerose e in particolar modo quelle più povere". I calcoli della Cgia di Mestre, infatti, parlano chiaro: il peso dell'Iva al 22% si farà sentire soprattutto sui redditi più bassi e sulle famiglie numerose. Quest'anno, poi, già senza aumento, il potere d'acquisto delle famiglie del Belpaese si è contratto del 4,4% e la propensione al risparmio è scesa ai minimi storici. § © RIPRODUZIONE RISERVATA Giurisprudenza di Gilda Benevento dottore commercialista ILLEGITTIMITÀ DELL’AGGIO DI RISCOSSIONE DI EQUITALIA C on l'ordinanza n. 41 del 2013, la Commissione Tributaria Provinciale di Latina ha rinviato alla Corte di giustizia UE la questione pregiudiziale circa la possibilità che l'aggio di riscossione posto a carico del contribuente costituisca un sussidio per l'Equitalia idoneo ad essere qualificato come aiuto di stato vietato ai sensi dell'art. 107 del TFUE. E' bene precisare che il compenso per l'attività di riscossione svolta dal concessionario, l'"aggio di riscossione", è disciplinato dall'art. 17 del D.Lgs 112/1999, il quale stabilisce che l'attività dei concessionari viene remunerata con un aggio pari ad una percentuale sulle somme iscritte a ruolo riscosse, da determinarsi, per ogni biennio, con decreto del Ministro delle Finanze, di concerto con il Ministro del Tesoro, del bilancio e della programmazione economica. La misura dell'aggio conferirebbe all'impresa Equitalia un vantaggio economico che non avrebbe ottenuto nel corso normale della sua attività. È noto che il concetto di impresa comprende qualsiasi ente, a prescindere dal suo status giuridico, che eserciti un'attività economica e dalle sue modalità di finanziamento (Corte di giustizia CE, 23 aprile 1991, causa C411/90). Inoltre, costituisce attività economica qualsiasi attività che consista nell'offrire beni o servizi su un determinato mercato (Corte di Giustizia CE, 18 giugno 1998, causa C-35/96). L' Equitalia costituisce un'impresa agli effetti del diritto comunitario della concorrenza, atteso che riveste la forma di società commerciale e, ai sensi del proprio statuto sociale, persegue una finalità lucrativa nell'attività di riscossione delle imposte per conto dello Stato e di altri soggetti, costituente attività economica. Ad Equitalia si applicano le regole del diritto comunitario in materia di concorrenza. L'art. 107 del TFUE, che vieta gli aiuti che incidono sugli scambi tra Stati membri che falsano o minacciano di falsare la concorrenza, dispone che "salvo proroghe contemplate nel presente Trattato, sono incompatibili con il mercato comune, nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza". I presupposti che devono essere presenti affinché l'intervento costituisca un aiuto di Stato nel senso comunitario del termine ex art 107 del TFUE sono, dunque, i seguenti: "in primo luogo deve trattarsi di un intervento dello Stato effettuato mediante risorse statali; in secondo luogo tale intervento deve poter incidere sugli scambi tra gli Stati membri; in terzo luogo, deve concedere un vantaggio al suo beneficiario; in quarto luogo deve falsare o minacciare di falsare la concorrenza" (Corte di giustizia CE 21 marzo 1990, causa C-142/87, punto 25). La dottrina ha poi attribuito all'art. 107 una vasta portata interpretativa funzionale a coprire ogni possibile aggiramento, da parte statale, del vincolo europeo. Un compenso preferenziale per la riscossione è paragonabile all'aiuto di Stato in contrasto con il diritto comunitario perché lede il divieto di cui all'art. 107 del TFUE. Si adombra, nella fattispecie, che l'art. 17 del D. Lgs n. 112/1999, così come modificato dal D.L. 185/2008 - il quale stabilisce che l'attività degli agenti della riscossione è remunerata con un aggio, pari all'8% delle somme iscritte a ruolo riscosse oltre gli interessi di mora - costituisca un sussidio per l'impresa Equitalia, realizzando un vantaggio economico in capo all'impresa. In tal modo, la posizione di Equitalia è rafforzata nei confronti delle altre imprese concorrenti. L'Equitalia è in concorrenza con le altre imprese che, ai sensi dell'art. 52, comma 5 lett. B) del D.Lgs. 446/97, svolgono l'attività di riscossione dei tributi per conto degli enti locali e che per la riscossione si avvalgono di società esterne. In altre parole, la modalità di remunerazione prevista per i servizi resi dal agente della riscossione, rappresenta un trattamento di vantaggio rispetto alle altre aziende che svolgono lo stesso tipo di ruolo. Come ha stabilito la Corte di Giustizia, un tri- buto o qualsiasi altra prestazione imposta costituisce parte integrante di una misura di aiuto allorché sussiste un vincolo di destinazione tra il tributo e l'aiuto in forza della normativa nazionale pertinente, nel senso che il gettito del tributo venga necessariamente destinato al finanziamento dell'aiuto medesimo. Tale situazione ricorre certamente nel caso di specie posto che il compenso da riscossione a carico del contribuente è interamente destinato alla remunerazione del servizio prestato dall'agente della riscossione a prescindere dall'effettivo costo sostenuto (sentenza 13 gennaio 2005, causa C-174/02). Inoltre, la Corte di giustizia ha espressamente statuito che rientrano nell'ambito di applicazione della normativa in tema di aiuti di Stato anche le sovvenzioni che uno Stato membro concede, sotto qualsiasi forma, ad un'impresa incaricata di pubblici servizi per remunerarla dell'incarico svolto (sentenza 24 luglio 2003, causa 280/00) Il vantaggio economico sussiste ogni volta che l'agevolazione fiscale comporta per il soggetto un beneficio economico apprezzabile "aggiunto", ossia un vantaggio che altrimenti l'impresa non avrebbe conseguito nell'esercizio della sua normale attività o che non avrebbe ricevuto nel normale corso degli affari. Un compenso preferenziale per la riscossione, quale quello previsto dalla Legge in favore di Equitalia, è considerabile un aiuto di stato, in contrasto con il diritto comunitario perché lede il divieto di cui all'articolo 107 del T.F.U.E. In altre parole, la modalità di remunerazione prevista per i servizi resi dal noto agente della riscossione, rappresenterebbe un trattamento di vantaggio rispetto alle altre aziende che svolgono lo stesso tipo di ruolo. Per di più, tale aggio, inteso come aiuto di stato, è illegittimo laddove viene posto interamente a carico del Contribuente, decorsi sessanta giorni dalla notifica della cartella di pagamento. Tale imposizione, unitamente agli illegittimi interressi di mora, assume gli aspetti di una sanzione impropria non consentita nel§ l'ordinamento interno e comunitario. © RIPRODUZIONE RISERVATA 23 Curiosando di Maria A. Rojas Boschetti NEL PAESE DELLA PIZZA MANCANO I PIZZAIOLI! Sai fare bene la pizza? In questi tempi di crisi c'è un vecchio mestiere capace di offrire quel che adesso manca nel nostro paese, cioè un lavoro. Sarebbero 6 mila i posti vacanti per pizzaioli qualificati ma si fa fatica a trovarli. C'è bisogno di gente esperta che sappia fare per bene la pizza, ma nonostante i milioni di disoccupati, risulta difficile trovare gente specializzata in questo settore. Tanto che, al meno un gestore su cinque, deve accontentarsi di reclutare personale non qualificato da formare. Il perché lo spiega Enrico Stoppani, presidente Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) che allude il "problema" col modo di vedere il lavoro di pizzaiolo: "i nostri giovani la percepiscono come una professione a basso valore aggiunto". Così, molti di quelli che si specializzano nel settore della ristorazione, preferiscono percorrere la strada per diventare chef e lavorare nei grandi alberghi. Una scelta altrettanto valida ma è una strada sicuramente più chiusa. Secondo Stoppani, "il vantaggio di imparare a fare bene la pizza è quello di trasformarsi da subito in imprenditori di se stessi". Infatti, fare la pasta e trasformarla in una ottima pizza non è cosa da meno. Anzi, oggi come oggi risulterebbe un antidoto anti-crisi. Sia per chi la consuma sia per chi vuole fare questo mestiere. I consumatori cercano l'economia anche nel momento di mangiare, e la pizzeria costa meno del ristorante, offre un alimento completo ad un ottimo prezzo, e sopratutto piace a tutti. Quindi, il rischio d'impresa, per chi voglia aprire soltanto una pizzeria al taglio, è ridotto. Basta col pensare che dalla sua invenzione la pizza è diventata uno dei cibi più amati della nostra cucina. Nonché simbolo del buon cibo italiano. E sono proprio le pizzerie al taglio a far registrare un successo sempre crescente, specialmente nelle grandi città e nei posti turistici dove sono frequentatissime all'ora di pranzo. Solo nel nostro paese si consumano una media di 8 milioni di pizze al giorno, cioè quasi 3 miliardi all'anno (dati Fipe). Addirittura, ci sono anche quelli che scelgono di mangiare la pizza a colazione. Tanto che, sarebbero almeno l'8% del campione preso ad esame secondo la sintesi del report del centro studi Fipe. Mentre l'altro 75%, come era da aspettarsi, preferisce la pizza di sera. Curiosamente, le pizzerie al taglio sono la metà degli es ercizi attivi in tutta Italia, e fatturano circa 9 miliardi di euro. Ma, la domanda dei consumatori cresce ogni volta di più, e nonostante le 50 mila pizzerie italiane con circa 240 mila pizzaioli, la richiesta dei consumatori rimane superiore. Per colmare questa lacuna, si sono inseriti anche gli stranieri. Sono sopratutto gli egiziani a essersi specializzati in questa nicchia di mercato. Prima molto timidamente per poi aprire centinaia di punti vendita nelle grandi città, come Roma e Milano, ma anche nei capoluoghi di Provincia, con dei risultati eccellenti. Spesso restano aperti dalla mattina alla notte, vendendo pizze, focacce e altri prodotti da forno. Eppure l'impulso dato dagli immigrati, aumenta sempre di più il fabbisogno di personale esperto, tanto che si stima crescerà ancora la domanda di pizzaioli nei prossimi mesi. Praticamente sono le piccole imprese a colmare la richiesta di pizzaioli specialisti (l'80% del fabbisogno). Mentre, oltre un'assunzione su due tra quelle non stagionali è a tempo indeterminato. Una realtà di questi tempi che non può essere che a favore di chi ama mettere le mani in pasta. 24 Sportello Consumatori di Daniela Castellano CONTI CORRENTI DOV’È LA CONVENIENZA? Quelli on line sono i migliori, ecco un confronto L a sorpresa è che, nonostante tutto, nonostante girino pochi soldi, nonostante la ritrosia all'abbandono del contante, siamo al primo posto in Europa per quanto riguarda l'uso e la convenienza dei conti on line. Superato il grande passo dell'abbandono del classico sportello, gli italiani mostrano sempre più dimestichezza con l'impiego di strumenti tecnologici per la gestione dei propri soldi: il 40%, infatti, usa internet per controllare saldo e movimenti del proprio conto, fare bonifici, ricariche telefoniche o pagare le bollette. I conti abilitati ad operare via web sono circa 17,3 milioni, di cui 10,7 milioni esclusivamente on line; ciò conferma una tendenza che sta prendendo campo un po' in tutti i settori della popolazione, allargando il proprio raggio d'influenza anche agli over 50, categoria generalmente più diffidente a servirsi del web quando si tratta dei propri CONTI CORRENTI ON LINE Banca Conto corrente Valutazione Banca Ifis Conto Max Free 34,50 Migliore c/c on line Ing Direct Conto Corrente Arancio -1,44 Top c/c on line Webank Conto Webank -16,85 IWBank Conto IW -18,18 Banca Popolare Conto YouBanking-Nuovo cliente -20,49 Fineco Fineco -27,13 Banca Mediolanum Conto Freedom One 26 Saldo annuo in -38,89 risparmi. I salvadanai virtuali, insomma, fanno sempre più parte del nostro modo di gestire il denaro e lo dimostra anche la proliferazione dei conti deposito, che hanno visto un deciso incremento della produttività sia su soldi sempre disponibili che su quelli vincolati. Facili da aprire, semplici da utilizzare, immediati e soprattutto economici: è soprattutto questo il valore aggiunto dei conti corrente on line, che ne giustifica le diffusione ed l'utilizzo sempre più diffuso. Soprattutto alla luce dei continui aumenti dei costi relativi ai conti classici; gli ultimi riguardano i canoni di abbonamenti, i costi per i bonifici, le commissioni applicate sulle operazioni in filiale (probabilmente le più sgradite). Sono i numeri a parlare: gestire un conto allo sportello può arrivare a costare anche il 50% in più rispetto allo scorso anno. Il modo per abbattere i costi c'è e, come ormai hanno capito sempre più italiani, si chiama conto on line; bisogna, però, imparare a conoscere e confrontare le varie offerte per essere in grado di scegliere quello più consono alle proprie esigenze ed operare in maniera corretta perché, anche in quest'ambito, la conoscenza consente di evitare fregature. L'istituto Tedesco Qualità e Finanza, che per il Corriere Economia ha monitorato prodotti e strumenti di risparmio, ha condotto un'analisi in tal senso, mettendo in rilievo differenze e convenienze in seno alla varietà di conti tra cui scegliere. I parametri considerati per la valutazione hanno riguardato l'aspetto delle condizioni economiche applicate: interessi creditori e debitori, costi fissi (carta di credito, bollo, canone bancomat) e variabili (prelievi e pagamenti), commissioni per fido e sconfinamenti. Alla luce di questo raffronto, è emerso che il "miglior conto corrente on line" è il Conto Max di Banca Ifis, che però non prevede la carta di credito. Le aree del servizio analizzate sono state sei: offerta di prodotti, comunicazione con i clienti, conto corrente, conto di deposito libero e vincolato, assistenza, relazione con i clienti e rapporto qualitá-prezzo. Che Banca!, Ing e Fineco finiscono sul podio della superclassifica finale. Che banca! e Ing Direct, oltre a meritarsi la palma per la migliore assistenza ai clienti, vincono anche il sigillo di miglior banca online - costumer satisfaction. Fineco, con la migliore offerta di prodotti, è anche la migliore per rapporto qualità/prezzo, insieme a Ing Direct. Un'altra notizia per certi versi sorprendente è che i conti ed i depositi on line italiani rendono più di quelli tedeschi, campo in cui il nostro Paese mostra di essere più conveniente. § [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 27 Sportello Lavoro di Maria A. Rojas Boschetti LAVORI STAGIONALI UN PICCOLO FRENO ALLA DISOCCUPAZIONE P arlare di lavoro nell'angoscioso e ormai dilagante problema della disoccupazione nel nostro paese sembrerebbe non molto coerente con la realtà. Tuttavia, con l'avvicinarsi del periodo estivo si crea l'alternativa di un lavoro stagionale. Un impiego limitato nel tempo, che però rappresenta una interessate opportunità per chi cerca occupazione in questo periodo dell'anno, ma sopratutto per i giovani che cercano una possibilità sia di fare esperienze sia di guadagnare un po' di soldi per potersi mantenere. Anche perché, proprio loro, in questo momento, rappresentano il tasso di disoccupazione giovanile del 12,8% nel primo trimestre del 2013 (dati Istat). Un balzo da record che, in confronto ai livelli tendenziali è il più alto dal primo trimestre del 1977. Tuttavia, saranno le assunzioni stagionali in vista dell'estate ad incidere in modo positivo sull'andamento delle previsioni occupazionali, che già nel secondo trimestre dell'anno toccano quota 232 mila (secondo il rapporto pubblicato dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere). I LAVORI PIÙ RICHIESTI La maggior richiesta proviene dal settore turistico e dalla ristorazione (alberghi e ristoranti principalmente). In particolare l'offerta gira in torno alle strutture ricettive (navi da crociera, villaggi turistici, centri vacanza, stabilimenti balneari, parchi divertimento, centri spa, strutture sportive, piscine, ecc...) e alle strutture legate alla ristorazione (ristoranti, bar, club, pub, locali notturni). Tra i diversi ruoli da svolgere, le figure più richieste in assoluto sono la categoria 28 dei cuochi, camerieri e quelle dei servizi turistici. Parliamo di lavori piuttosto impegnativi, che nella maggioranza dei casi richiedono un’alta disponibilità, turni di lavoro a tempo pieno, orari notturni, e anche molto spesso a muoversi sul territorio nazionale e all'estero. Ma non solo, esperienza, qualifiche ed un italiano fluente, e anche la conoscenza di altre lingue, sono richiesti per tutte le migliori e più alte posizioni economiche, sebbene sia disponibile una gamma di lavori per gli inesperti e per quelli senza esperienza. Ancora, nella graduatoria delle assunzioni c'è un trend positivo che riguarda la categoria degli addetti all'accoglienza, informazione e assistenza alla clientela. L'addetto all'accoglienza deve avere in primo luogo grande familiarità con le tecniche di comunicazione e di gestione delle relazioni con il pubblico. A questa figura competono anche ruoli di sorveglianza e tutela e, pertanto, deve conoscere le norme relative alla sicurezza del patrimonio e delle persone. Questo addetto deve essere in grado di utilizzare gli strumenti informatici, elettronici e audiovisivi, presenti presso l'organizzazione in cui lavora. Chi decide di intraprendere questa strada deve puntare la ricerca su qualsiasi tipo di organizzazione culturale, pubblica o privata, ottenendo un rapporto di lavoro per lo più a carattere subordinato ma non necessariamente a tempo indetermina- to. Infine, rimangono quelle assunzioni di sempre abbastanza richieste in questo periodo, quali: guide turistiche, promotori, istruttori sportivi, animatori, fino ai lavori nelle fattorie per la raccolta stagionale degli ortaggi e della frutta. Per questi ultimi può servire rivolgersi agli uffici di collocamento (locali) e le cooperative agricole sebbene sia generalmente meglio contattare direttamente le fattorie. ATTENZIONE! Indipendentemente dall'impiego da svolgere è importante conoscere le caratteristiche del lavoro stagionale per non essere colti di sorpresa. Il lavoro stagionale è regolato da contratti a tempo determinato, quindi, è un contratto di lavoro subordinato con la caratteristica principale che la conclusione avviene al raggiungimento del termine fissato dalle parti. E' bene considerare con estrema attenzione il contratto offerto che deve essere sempre scritto e deve contenere l'indicazione della mansione in modo da evitare eventuali equivoci e raggiri. È necessario anche chiarire la retribuzione, gli orari di lavoro, il luogo, i turni, i riposi e il trattamento in caso di straordinari. Se il lavoro comporta il trasferimento in una località lontana da casa, è necessario fare attenzione che il contratto specifichi se il vitto e l'alloggio e il rimborso delle spese di viaggio sono a carico del datore di lavoro. Diffidate dei periodi di prova troppo lunghi e di datori di lavoro che chiedono il pagamento o il rimborso del costo di eventuali corsi di formazione. Infine, dovreste essere estremamente attenti ad accettare un lavoro illegale senza un contratto poiché non sarete assicurati in nessun caso, sia per quanto riguarda la paga sia per quanto riguarda a possibili incidenti lavorativi. § [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Scadenze a cura di Antonio Scherillo APPUNTAMENTI CON IL FISCO 10 Giugno 2013 Modello 730/2013 - Presentazione dichiarazione Ultimo giorno utile per i contribuenti che si avvalgono dell'assistenza fiscale per la presentazione al Caf o a un professionista abilitato del modello 730 e della busta contenente la scelta della destinazione dell'8 e del 5 per mille (mod. 730/1). La consegna va effettuata direttamente al Caf o al professionista che rilasciano apposita ricevuta (mod. 730/2) di avvenuta consegna da parte del contribuente. 17 Giugno 2013 Ravvedimento - Versamenti Ultimo giorno utile per la regolarizzazione dei versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 maggio per i contribuenti tenuti al versamento unitario di imposte e contributi. Il versamento delle imposte e delle ritenute, maggiorate degli interessi legali e della sanzione ridotta al 3% va effettuato utilizzando il modello F24 telematico (titolari di partita Iva) ovvero anche con modello F24 presso banche, agenzie postali, concessionari (non titolari di partita Iva). Iva - Registrazione corrispettivi I commercianti al minuto e assimilati, nonché gli operatori della grande distribuzione che già possono adottare, in via opzionale, la trasmissione telematica dei corrispettivi, devono procedere alla registrazione, anche cumulativa, delle operazioni effettuate nel mese di maggio per le quali è stato rilasciato lo scontrino o la ricevuta fiscale. Iva - Riepilogo fatture vendita Ultimo giorno utile per effettuare l'annotazione in un unico documento riepilogativo delle fatture di importo inferiore a 300 euro emesse nel mese di maggio. Sul documento vanno indicati i numeri delle fatture, l'imponibile complessivo e l'ammontare dell'Iva complessiva distinto per aliquota. Iva - Fatturazione differita I contribuenti Iva devono provvedere all'emissione e alla registrazione delle fatture differite relative a beni consegnati o spediti nel mese di maggio, risultanti da documento di trasporto o da altro documento idoneo a identificare i soggetti contraenti. Le fatture devono contenere la data e il numero dei documenti cui si riferiscono. Per tutte le cessioni effettuate nel mese precedente nei confronti degli stessi soggetti è possibile emettere una sola fattura riepilogativa. Contribuenti Iva - Adempimenti I contribuenti Iva, che hanno scelto il pagamento rateale dell'imposta dovuta per il 2012, devono provvedere al pagamento della 4° rata dell'Iva risultante dalla dichiarazione annuale con maggiorazione dello 0,33% mensile, a prescindere dal giorno di versamento, utilizzando il modello F24 telematico; I contribuenti Iva mensili devono versare l'imposta dovuta per il mese di maggio (per quelli 30 che hanno affidato a terzi la tenuta della contabilità si tratta, invece, dell'imposta divenuta esigibile nel mese di aprile) utilizzando il modello F24 telematico; I contribuenti Iva con obbligo di liquidazione mensile che hanno ricevuto le dichiarazioni d'intento rilasciate da esportatori abituali nonché intermediari abilitati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni devono comunicare, telematicamente, all'Agenzia delle Entrate i dati contenuti nelle dichiarazioni d'intento ricevute per le quali le operazioni effettuate senza applicazione di imposta sono confluite nella liquidazione con scadenza 17 giugno. Imu - Versamento Ultimo giorno utile per i proprietari o altri titolari di diritti reali su beni immobili per effettuare il versamento della prima rata dell'imposta municipale propria (Imu). Il versamento va effettuato utilizzando il modello F24 telematico. I non titolari di partita Iva possono anche presentare l'F24 presso banche, agenzie postali e concessionari. Unico e Irap 2013 Persone Fisiche Versamenti Ultimo giorno utile a disposizione delle persone fisiche e delle società di persone per provvedere al versamento, in unica soluzione o come prima rata, delle imposte risultanti dalle dichiarazioni Unico e Irap 2013, senza alcuna maggiorazione, e del saldo Iva relativo al 2012 risultante dalla dichiarazione annuale, maggiorata dello 0,40% per mese o frazione di mese per il periodo 16/3/2013 - 16/6/2013. Il versamento va effettuato utilizzando il modello F24 telematico. I non titolari di partita Iva possono anche presentare l'F24 presso banche, agenzie postali e concessionari. Cedolare secca - Versamento Ultimo giorno utile per i locatori, persone fisiche, proprietari o titolari di diritti reali di godimento di unità immobiliari abitative locate, che abbiano esercitato l'opzione per il regime della cedolare secca, per eseguire il versamento, in un'unica soluzione o come prima rata, dell'imposta sostitutiva, a titolo di saldo per il 2012 e di primo acconto per il 2013 . Il versamento va effettuato utilizzando il modello F24 telematico. I non titolari di partita Iva possono anche presentare l'F24 presso banche, agenzie postali e concessionari. Unico e Irap 2013 Soggetti Ires - Versamenti Ultimo giorno utile per i soggetti Ires, con periodo d'imposta coincidente con l'anno solare e che approvano il bilancio entro 120 giorni dalla chiusura dell'esercizio, per effettuare il versamento, in unica soluzione o come prima rata, delle imposte risultanti dai modelli Unico e Irap 2013 senza alcuna maggiorazione e del saldo Iva relativo al 2012 risultante dalla dichiarazione annuale, maggiorato dello 0,40% per mese o frazione di mese per il periodo 16/3/2013 - 16/6/2013. Il versamento va effettuato utilizzando il modello F24 telematico. Sostituti d'imposta - Versamento ritenute I sostituti d'imposta devono provvedere al versamento delle ritenute effettuate nel mese di maggio su redditi di lavoro dipendente e assimilati, redditi di lavoro autonomo, provvigioni, redditi di capitale, redditi diversi. Il versamento va effettuato utilizzando il modello F24 telematico. I non titolari di partita Iva possono anche presentare l'F24 presso banche, agenzie postali e concessionari. Società che hanno posto in essere operazioni straordinarie - Versamento imposta sostitutiva - Le società che hanno posto in essere operazioni straordinarie (art.1, commi 46-47, L.244/2007) devono versare la rata dell'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e dell'Irap sui maggiori valori iscritti in bilancio in occasione di operazioni di conferimento di aziende, fusioni e scissioni. Sulla seconda e sulla terza rata sono dovuti gli interessi annuali nella misura del 2,5%. - I soggetti esercenti attività d'impresa con periodo di imposta coincidente con l'anno solare che pongono in essere operazioni straordinarie (art.15, commi 10-12, D.L. 185/2008) sono tenuti al versamento dell'imposta sostitutiva dell'Irpef, dell'Ires e dell'Irap, nella misura pari al 16%, sui maggiori valori attribuiti all'avviamento, ai marchi e ad altre attività immateriali e nella misura del 20% sui maggiori valori attribuiti ai crediti, senza alcuna maggiorazione. Il versamento va effettuato utilizzando il modello F24 telematico. Società di capitali Versamento della maggiorazione Ires Le società di capitali e soggetti assimilati (società ed enti di ogni tipo non residenti, con stabile organizzazione nel territorio dello Stato) che si qualificano "di comodo" (vale a dire "Società non operative" e "Società in perdita sistematica") devono versare, in un'unica soluzione o come prima rata, la maggiorazione Ires del 10,5% a titolo di saldo per l'anno 2012 e di primo acconto per l'anno 2013, senza alcuna maggiorazione. Il versamento va effettuato utilizzando il modello F24 telematico. 24 Giugno 2013 Modello 730/2013 Consegna prospetto liquidazione Ultimo giorno utile per i CAF e professionisti abilitati che prestano assistenza fiscale per la consegna diretta al dipendente o al pensionato di copia del mod. 730/2013 elaborato e del prospetto di liquidazione mod. 730-3. 25 Giugno 2012 Elenchi intrastat - Presentazione Gli operatori intracomunitari con obbligo mensile devono provvedere alla presentazione in via telematica degli elenchi riepilogativi delle cessioni e/o acquisti e prestazioni di servizi intracomunitari effettuati nel mese di maggio.