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Divulgare l’innovazione: al SAIE va in scena l’EPS
I pregi di una scelta polifunzionale come il polistirene espanso sono sostenuti e promossi da Aipe il 16 ottobre a BolognaFiere
AIE, Salone Internazionale dell’Edilizia, è ormai da
anni un punto fermo per gli
operatori del settore costruzioni: non solo chi progetta,
ma anche chi costruisce e chi
abita. In ben 18 padiglioni rivenditori, progettisti e pubblico specializzato si aggirano
per carpire le applicazioni future dell’edilizia e dell’architettura. Non a caso lo slogan di
questa edizione della fiera è
proprio: “Fare futuro: tecnologie per fare architettura ieri,
oggi e domani”. Un convegno
organizzato da Aipe (Associazione italiana polistirene
espanso) focalizzerà l’attenzione della manifestazione su
di una questione quanto mai
attuale e utile per il futuro del
settore, l’applicazione, in edilizia, di un materiale estremamente innovativo. L’AIPE è una
associazione senza fini di lucro
costituita nel 1984 al fine di tutelare e promuovere l’immagine del polistirene espanso
sinterizzato di qualità e di svilupparne l’impiego. L’EPS (polistirene espanso sinterizzato,
appunto) rappresenta un’efficace tipologia di materiale
dalle caratteristiche durature
ed efficienti. Nello specifico si
tratta di una materia rigida, di
peso ridotto (e già possiamo
collegarlo ad un primo tipo di
risparmio: quello sui trasporti), derivata dal petrolio tramite un processo industriale, che
estrae dal’oro nero piccolissime perle di polistirene, alle
quali viene aggiunto pentano,
un idrocarburo che funge da
gas espandente. La peculiarità del materiale in questione
è la sua massa volumica, che
generalmente è compresa tra
10 e 40 Kg/ mc, esso è quindi
costituito al 92% di aria e solo
al 2% di materiale strutturale
di puro idrocarburo. L’EPS è in
grado di coniugare gli aspetti
dell’isolante termico (ha una
conducibilità termica ridotta,
grazie ala sua struttura cellulare chiusa) e acustico, ovvero,
ridotto impatto ambientale con
possibilità di recupero e riciclo
ad esaurimento delle funzioni
S
primarie, bassa conduttività,
buona comprimibilità, ottima
resistenza nel tempo e bassa
rigidità dinamica. L’EPS è interamente riciclabile, può essere, infatti, macinato e poi mescolato a polistirene espanso
vergine per produrre nuovi
imballi e componenti di alleggerimento per l’edilizia. La sua
compatibilità al cemento, calcestruzzo, mattoni, muratura,
malta, gesso e membrane impermeabili bituminose lo rendono adatto alle più svariate
applicazioni.
L’appuntamento è per tutti gli interessati al
tema del contenimento dello
spreco di energia e alle possibilità colme di applicazioni che
questi nuovi materiali nascondono: sala Sinfonia giovedì 16
ottobre 2008. Il programma del
convegno prevede, tra le altre
cose, l’intervento di Pierluigi
Panza del Corriere della Sera,
dal titolo “Tradizione ed Innovazione: la casa europea”.
Altro distintivo aspetto della
conferenza sarà la condivisione di sapere teorico, tecnico ed
interattività; Aipe presenterà
infatti, anche un paio di Cdrom
all’avanguardia che renderanno partecipe il pubblico degli
innovativi programmi di calcolo, indirizzati ai progettisti per
il riscontro del comportamento dei singoli edifici, secondo
quanto previsto dalla normativa per il risparmio energetico.
L’apporto delle suddette tecnologie è di grande interesse,
e permetterà ai presenti di cor-
redare di sano ed aggiornato
discernimento le proprie competenze in termini di Polistirene
espanso. Il primo dei due compact disc ci consentirà di ottenere la trasmittenza termica
periodica, lo sfasamento e l’attenuazione dell’onda termica
di pareti verticali ed elementi
orizzontali opachi, grazie all’introduzione di parametri relativi
alla stratigrafia dell’elemento.
Il secondo Cdrom è in grado di
valutare l’eventuale formazione
di condensa superficiale ed interstiziale delle strutture opache, grazie alla sola stratigrafia
e all’indicazione dei dati climatici. Il tutto ci verrà abilmente e
professionalmente illustrato e
chiarito dagli esperti, tra i quali Augusto Baruzzi, presidente
Aipe e Leonardo Maffia, LCE.
Ad analizzare più da vicino il
rapporto dei prodotti in EPS
con il mercato, ci penserà, a
conclusione del convegno,
Marco Piana, direttore tecnico Aipe, occupandosi da vicino dell’introduzione della nuova iniziativa legata al marchio
HQI (High Quality Insulation),
che prende in considerazione
il prodotto EPS come isolante
termico, perciò marcato CE.
Il principale obbiettivo di manifestazioni come questa sta
nel sostegno, nella promozione e nella divulgazione di una
soluzione utile all’edilizia, ma
anche all’ambiente; evidenziare le caratteristiche e le innovative potenzialità dell’EPS è la
missione concreta di Aipe.
Asilo eco-sostenibile: progresso pulito in Emilia Romagna
La bio-edilizia a Barco di Bibbiano è un passo avanti per l’ambiente e uno spunto educativo per i nostri bambini
L
a notizia era stata resa pubblica più
di un anno fa, tra autocompiacimento e crescente fiducia nel progresso:
sarebbe nata nel comune di Bibbiano
un grande polo scolastico ecocompatibile e sarebbe stato il primo ad utilizzare al contempo energia geotermica,
fotovoltaica ed impianti di recupero per
le acque piovane. Non c’è che dire, stavolta gli impegni presi sono stati portati
a termine con successo e le tempistiche non si sono dilungate oltremodo.
La struttura è nata su di una superficie
di 1500 metri quadrati, circondata da
un’area verde di quasi 5000 metri quadrati. I fortunati bambini che potranno
popolare la scuola saranno in totale
150, suddivisi in quattro sezioni di nido
e tre sezioni di scuola d’infanzia. L’investimento che sta dietro a questo grande progetto è pari a 3,5 milioni di euro,
il ministero dell’ambiente, affiancato
dal piano provinciale “Sostegno agli investimenti nei nidi”, ha inoltre finanziato
la struttura per 750.000 euro. Architetti,
urbanisti, personale ausiliario e docente della scuola comunale, pedagogisti
hanno fatto confluire forze e competenze in un percorso di “Progettazione
partecipata”, sostenendo sin dall’inizio
un piano di lavoro intelligente e lungi-
mirante, realizzato da Unieco di Reggio
Emilia, vincitore della gara d’appalto
per la realizzazione della scuola e altre autorità locali. Unieco è una società
cooperativa multibusiness che presenta una struttura articolata su 5 divisioni
(costruzioni Italia, Costruzioni Emilia,
Laterizi, Ambiente e Ferroviario).
Ma quali sono le caratteristiche ecocompatibili di questo asilo? Attraverso
quali accorgimenti si impegna ad alleggerire l’impatto inquinante sull’ambiente? Oltre agli impianti solari e fotovoltaici, la struttura è dotata di pozzi
geometrici, ovvero strumentazioni che
forniscono possibilità di riscaldamento
alternativo. Essi sono in grado di recuperare, incamerare e, successivamente, trasferire il calore del sottosuolo;
le aule saranno riscaldate d’inverno
e rinfrescate d’estate nel modo più
semplice e naturale possibile, grazie
al contributo del terreno. Proprio per
accortezze come queste, la scuola si
trasforma in prima della classe dei 22
edifici scelti dal ministero dell’ambiente come esempi perfetti di bioedilizia e
risparmio energetico, meritandosi una
bella A (lasciamo perdere, per una volta, il ritorno dei vecchi voti che surclassano i giudizi), è infatti espressa in tal
giallo
crema
grigio
bianco
carrara
modo la certificazione della sua classe
energetica. L’asilo di Barco di Bibbiano
è, in tutto e per tutto, un modello da
emulare, che vede l’accordo dell’amministrazione e della cittadinanza nel
riconoscerne l’effettiva importanza.
Far crescere i nostri figli in un ambiente
ecosostenibile significa porli di fronte,
sin dal loro primo approccio con la socialità, ad una situazione che necessita più che mai delle prese di posizione
decise. Le generazioni future vengono rese partecipi del problema ambientale, e ciò che ne ricavano è una
sensibilizzazione che indubbiamente li
aiuterà ad affrontare la questione con
più coscienza e cognizione di causa.
Si troveranno, ancor più di noi, a dover fronteggiare l’impatto ambientale
delle proprie scelte, ma facendoli crescere in spazi come l’asilo di Barco di
Bibbiano, vi arriveranno preparati. Un
investimento quindi non solo sulla natura, ma anche sui nostri bambini. Alla
posa della prima pietra nel cantiere di
via De Gasperi, mesi fa, l’allora sottosegretario all’ambiente Laura Marchetti si era espressa con soddisfazione: “Questa scuola non solo garantirà
un basso impatto nella fase di costruzione, ma sarà un edificio che, anche
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nell’organizzazione degli spazi, sposa la filosofia ecologica, rispondendo
a criteri di filosofia sociale, perché le
aule guardano all’interno, ricostruendo simbolicamente la piazza. E’ una
scelta complessiva (costruttiva e anche educativa) di alto profilo”. Proprio
il binomio costruzione- educazione si
riconferma oggi a realizzazione avvenuta. Nel pieno rispetto del protocollo
di Kyoto sulla riduzione delle emissioni
inquinanti, lancia un messaggio formativo e costruttivo di rispetto. Viene
infatti ridotta sensibilmente la quantità di anidride carbonica emessa in
un anno: se mediamente una struttura del genere arriva a 900 tonnellate,
la scuola in questione riduce l’apporto inquinante a 300 tonnellate. Anche
gli stessi materiali utilizzati non fanno
che alimentare il prestigio dello stabile: tetto in legno, muri esterni spessi
50 cm con isolanti termici (ovviamente
naturali), finestre in vetro stratificato.
Materiali bio-edilizi e tutti certificati. Il
mutamento in questo caso porta con
se il germe del progresso e bisogna
lodare il progresso pulito (merce rara
negli ultimi tempi) che, come questo,
non sembra nascondere o camuffare
temibili effetti collaterali.
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