Cap. 5° Le dimensioni della domanda educativa
Obiettivi del capitolo:
Indicare le principali dimensioni della domanda educativa
e le loro reciproche relazioni,
Descrivere le caratteristiche della dimensione emozionale
e sociale,
Descrivere le caratteristiche della dimensione cognitiva,
Descrivere le caratteristiche della dimensione volitiva
e comportamentale;
Elencare le tappe dello sviluppo della dimensione valoriale,
presentandone le caratteristiche,
Esplicitare i caratteri dello sviluppo di un’identità narrativa,
Indicare alcuni aspetti fondamentali della dimensione
spirituale e religiosa.
Lo sviluppo della dimensione
emozionale e affettiva
A. R. DAMASIO (19952), L’errore di Cartesio. Emozione, ragione e cervello
umano, Milano: Adelphi, 19-20; 32-45.
A. R. DAMASIO (2003), Emozioni, sentimenti e cervello …
L’assenza di emozioni e di sentimento è dannosa
e “capace di compromettere la razionalità
che ci permette di essere peculiarmente umani
e ci permette di decidere in armonia
con un senso di futuro personale,
di convenzione sociale e di moralità”.
DIMENSIONE
EMOZIONALE E RELAZIONALE
“Nell’edificio neurale della ragione, i livelli più bassi
sono gli stessi che regolano l’elaborazione delle
emozioni e dei sentimenti, insieme con le funzioni
somatiche necessarie per la sopravvivenza
dell’organismo.
A loro volta, questi livelli mantengono relazioni dirette
e mutue con pressoché tutti gli organi del corpo;
questo viene così posto direttamente all’interno della
catena di operazioni che generano le conquiste più
alte del ragionamento, della decisione e, per
estensione, del comportamento sociale e della
creatività.
Emozione, sentimento, regolazione biologica hanno
tutti un ruolo nella ragione umana. I livelli più modesti
del nostro organismo fanno parte del ciclo della
ragione superiore”
DIMENSIONE
EMOZIONALE E RELAZIONALE
P. SOLOVEY – J. D. MAYER (1990), Emotional intelligence, «Imagination,
Cognition and Personality» 9, 185-211.
da cui D. GOLEMAN (1996), Intelligenza emotiva, Milano: Rizzoli.
1. Conoscenza delle proprie emozioni.
L’autoconsapevolezza come capacità di riconoscere
un sentimento nel momento in cui esso si presenta.
La capacità di monitorare istante per istante
i sentimenti è fondamentale per la comprensione
psicologica di se stessi,
mentre l’incapacità di farlo ci lascia alla loro mercé.
2. Controllo delle emozioni.
La capacità di controllare i sentimenti in modo
che essi siano appropriati.
Come la capacità di calmarsi dall’ansia,
dalla tristezza o dall’irritabilità.
DIMENSIONE
EMOZIONALE E RELAZIONALE
3. Motivazione di se stessi.
La capacità di dominare le emozioni
per raggiungere un obiettivo.
Il controllo emozionale come capacità di ritardare
la gratificazione e di reprimere gli impulsi.
4. Riconoscimento delle emozioni altrui.
L’empatia come fondamentale capacità
di mettersi in relazione con gli altri.
5. Gestione delle relazioni.
L’arte delle relazioni consiste in larga misura
nella capacità di entrare in relazione con le
emozioni altrui.
DIMENSIONE
EMOZIONALE E RELAZIONALE
J. D. MAYER – P. SALOVEY (1997), «What Is emotional intelligence?». In: P.
SALOVEY – J. D. SLUYTER (Eds.), Emotional development and emotional
intelligence: Implications for educators, New York: Basic Books, 3-31.
Intelligenza emotiva è un’abilità che si esprime
attraverso quattro dimensioni evolutive.
1. Percezione, valutazione ed espressione
di una emozione:




abilità di identificare una emozione che caratterizza
uno stato fisico, un sentimento, un pensiero;
abilità di identificare emozioni negli altri, nelle opere
d’arte, nei progetti, ecc. attraverso il linguaggio, il
suono, l’aspetto e il comportamento;
abilità nell’esprimere accuratamente le emozioni,
e di esprimere i bisogni riferiti a questi sentimenti;
abilità di discernere tra accurata e inaccurata,
onesta o disonesta espressione dei sentimenti.
2. Facilitazione emozionale del pensiero:




le emozioni danno priorità al pensiero
dirigendo l’attenzione su informazioni importanti;
le emozioni sono sufficientemente vivide
e disponibili in modo da poter essere generate
come un aiuto al giudizio e al ricordo dei sentimenti;
l’umore emozionale fa oscillare la prospettiva
individuale da ottimistica a pessimistica,
incoraggiando la considerazione
di molteplici punti di vista;
gli stati emozionali incoraggiano specifici approcci
differenziati ai problemi come quando la felicità
facilita il ragionamento induttivo e la creatività.
DIMENSIONE
EMOZIONALE E RELAZIONALE
3. Comprendere e analizzare le emozioni;
usare la conoscenza emozionale:




abilità nell’assegnare un nome alle emozioni
e nel riconoscere relazioni tra le persone
e le emozioni stesse come la relazione tra
piacere (mi piaci) e amare (ti amo);
abilità nell’interpretare il significato
che le emozioni hanno nei riguardi delle relazioni,
come la tristezza che spesso accompagna una
perdita;
abilità nel comprendere sentimenti complessi:
sentimenti simultanei di amore e odio o mescolanze
come il timore combinazione di paura e sorpresa;
abilità nel riconoscere probabili transizioni
tra le emozioni, come quelle tra rabbia e
soddisfazione o tra rabbia e vergogna.
4. Regolazione riflessiva delle emozioni al fine di
promuovere la crescita intellettuale ed emozionale:




abilità nel rimanere aperti nei riguardi dei sentimenti,
sia di quelli piacevoli che di quelli spiacevoli;
abilità nell’impegnarsi o distaccarsi in maniera
riflessiva da una emozione sulla base
di un giudizio dell’informazione dell’utilità che offre;
abilità nel monitorare in maniera riflessiva
le emozioni in relazione a se stessi o agli altri,
come il riconoscere quanto siano chiare, tipiche,
influenti o ragionevoli;
abilità nel gestire le emozioni proprie e altrui
moderando quelle negative e intensificando
quelle piacevoli, senza reprimere o esagerare
le informazioni che esse possono evidenziare.
DIMENSIONE
EMOZIONALE E RELAZIONALE
Stima di sé
Percezione di fisica, morale, intellettuale…
Modelli (possible self)
Sé ideale – Sé reale
Non esasperare solo unico criterio di sviluppo…
H. GARDNER (1993), Multiple intelligence, New York: Basic Books.
Il concetto di intelligenza multipla
INTELLIGENZA
LINGUISTICA
LOGICO-MATEMATICA
VISIVO-SPAZIALE
CORPOREO-CINESTETICA
MUSICALE
NATURALISTICA
INTRAPERSONALE
INTERPERSONALE
Le ultime due (intrapersonale e interpersonale) riguardano
il settore delle relazioni che il soggetto instaura
sia con se stesso, e quindi riguarda il suo mondo interiore,
sia con gli altri, e quindi riguarda le competenze comunicative
e relazioni sociali.
A ogni tipo di intelligenza corrispondono
particolari competenze, abilità, capacità,
e prove relative al livello di sviluppo raggiunto,
mentre esiste una relativa discontinuità, se non estraneità,
di ciascun tipo di intelligenza rispetto all’altro,
cioè lo sviluppo di ognuna di queste particolari forme
di intelligenza richiede un processo formativo specifico
e per molti versi separato dagli altri.
La nona intelligenza
Con qualche perplessità viene considerata
l’intelligenza esistenziale relativa alla
dimensione spirituale dell’uomo (Gardner,
1999). Essa riguarda in particolare:



una apertura particolare alla ricerca di senso
esistenziale e di sua valorizzazione
forme specifiche dello stato di coscienza
particolari modalità di influenza sulle persone
Dimensione cognitiva e razionale
Secondo ARISTOTELE le forme della razionalità
(intelligenza umana) sono:
ANALITICA: deduttiva, induttiva (matematico–scientifica),
DIALETTICA: filosofica,
RETORICA: arte della persuasione,
PRATICA: tecnico-pratica, etico-sociale,
ERMENEUTICA: interpretativa.
Dimensione volitiva e del carattere
A. R. DAMASIO (19952), L’errore di Cartesio. Emozione, ragione e cervello
umano, Milano: Adelphi, 86-93.
Dalle ricerche in neuropsicologia (lesioni cerebrali)
risulta che i soggetti che erano capaci di ragionamento
e di analisi delle conseguenze, delle scelte sociali
e di continuità di impegno,
una volta subite particolari lesioni cerebrali
conservano le capacità di concettualizzare i modi per
conseguire obiettivi sociali, di predire il probabile esito
e di compiere ragionamenti morali,
tuttavia non sono in grado di scegliere e perseverare.
LO SVILUPPO MORALE
COME SVILUPPO DEL CARATTERE
(tre direzioni secondo T. LICKONA (1993), The return of character education,
Educational Leadership, 51, 3, 6-11.):
CAPACITÀ DI COGLIERE IL BENE,
nelle diverse situazioni di vita;
CAPACITÀ DI AMARE TALE BENE,
capacità di scegliere di agire coerentemente
conseguirlo;
cioè
per
CAPACITÀ DI ESSERE COSTANTE
E PERSEVERANTE NEL CERCARLO,
nonostante le difficoltà, i contrasti e le disillusioni.
LO SVILUPPO DEL CARATTERE
sul piano psicologico
(convergenza di tre fattori secondo M. PELLEREY (1995), Educazione morale,
educazione sociale, educazione del carattere: i compiti della scuola.
Orientamenti Pedagogici, 2, 219-233.):
COGNITIVO
AFFETTIVO
VOLITIVO
 Questi tre componenti o fattori
interagendo tra loro in forma circolare
costituiscono una struttura interna unitaria.
FATTORE COGNITIVO
implica lo sviluppo di:
•Conoscenza dei valori morali
e delle esigenze che essi pongono,
•Agire in senso prospettico e proattivo,
•Competenza di ragionamento
e di argomentazione morale,
•Capacità di decisione riflessiva e consapevole
delle conseguenze,
•Autocoscenza morale.
 Acquisizione della virtù intellettuale della PRUDENZA
FATTORE AFFETTIVO
implica lo sviluppo di:
•Sensibilità di fare ciò che si giudica giusto,
•Costante rispetto per se stessi,
•Atteggiamenti empatici nei riguardi degli altri,
•Amore per il bene (come dedizione),
•Autocontrollo emotivo,
•Umiltà, disponibilità di riconoscere
le proprie debolezze morali e a correggerle.
FATTORE VOLITIVO
implica lo sviluppo di:
•Competenza nel saper ascoltare, saper comunicare,
saper collaborare,
•Volontà realizzatrice che riesce a mobilizzare giudizi ed
energie interne,
•Abilità morali come disposizioni interne, stabili
ed efficaci alle situazioni in forma moralmente buona.
Lo sviluppo della dimensione
motivazionale e valoriale
MOTIVO + AZIONE = MOTIVAZIONE
MOTIVO – dall’agg. lat. motīvus che muove, ciò che muove la volontà
o il giudizio a qualche atto (causa, ragione)
AZIONE – sf. lat. actio operazione di chi agisce o di ciò che agisce
ed effetto che ne segue
MOTIVO ?
VALORE o SISTEMA DI VALORI
I motivi-valori stanno alla base dello SVILUPPO della motivazione
all’azione
Lo sviluppo stabile di motivi-valori interni costituisce la base
di una struttura personale ben formata
VALORE – dal lat. valor, ciò che vale una cosa o una persona; il significato…
in sé (universale)
VALORE
soggettivo
Bello
Buono
Vero
Problema: Come valutare in modo sistematico il raggiungimento
degli obiettivi educativi?
TASSONOMIA di BLOOM (1964)
• dal gr.  ordinare, classificare
• e   norma, regola
1. (biol.) metodo e sistema di descrizione e classificazione degli
organismi
2. (ped.) lista ordinata di obiettivi che consente di analizzare una
finalità educativa e di specificarne i diversi livelli di realizzazione
LO SVILUPPO DELLA DIMENSIONE
MOTIVAZIONALE E VALORIALE
CINQUE LIVELLI INTERIORIZZAZIONE
(TASSONOMIA di BLOOM, KRATHWOHL e MASIA)
RICEZIONE
REAZIONE
APPRENDIMENTO
ORGANIZZAZIONE INTERNA DEI VALORI
CARATTERIZZAZIONE DELL’AGIRE
RICEZIONE – rendersi conto dell’esistenza
di uno o più valori e quindi disponibilità
a prestare attenzione in maniera selettiva
a discorsi, azioni, giudizi relativi a essi;
REAZIONE – oltre l’interesse, un coinvolgimento,
una risposta attiva;
APPRENDIMENTO – accettazione o scelta del
valore, seguita da una preferenza per esso,
che si manifesta nell’impegno, nell’azione
coerente;
ORGANIZZAZIONE – strutturazione interna
dei valori, più chiara concettualizzazione ed
elaborazione di un sistema valoriale;
CARATTERIZZAZIONE DELL’AGIRE – a partire da
un sistema di valori stabile e chiaramente
organizzato. I valori entrano a far parte di una
gerarchia personale: formano una filosofia di vita
una “visione del mondo”, a cui si rimane coerenti
LIVELLI
DI INTERIORIZZAZIONE
Apertura
Acquiescenza
Accettazione
Strutturazione
Stato di
interiorizzazione
AZIONE
CARATTERISTICHE
• Minimo livello dell’interesse
con qualche disponibilità
ricettiva all’esistenza di uno
o più valori
• L’interesse
permanente,
maggiore
coinvolgimento
con acquiescenza e ricerca
della
soddisfazione,
del
piacere
• Accettazione dei valori;
processi di natura cognitiva e
decisionale;
valore determina il
comportamento
• Organizzazione interna dei
valori; elaborazione di un
sistema valoriale
(strutturazione della gerarchia
dei valori)
• L’agire parte da un sistema di
valori stabiliti; la tendenza ad
agire secondo i valori ha
carattere stabile; valori formano
una filosofia di vita, una «visione
del mondo»
EDUCATIVA
Sensibilizzare il soggetto a
differenziare un oggetto,
un’azione, una persona
dall’intero contesto delle
percezioni
Sollecitare una risposta attiva;
aiutare ad impegnarsi in una
chiarificazione degli argomenti,
attività, fenomeni
Sollecitare i processi cognitivi e
volitivi, sostenere l’impegno
Sollecitare il consolidamento
del sistema valoriale e la
coerenza negli atteggiamenti
Insegnare gli altri
interiorizzare i valori…
come
Processo di interiorizzazione
E. L. DECI e R. M. RYAN (1985), Intrinsic motivation and self-determination
in human behavior, New York: Plenum.
REGOLAZIONE ESTERNA
INTROIEZIONE
IDENTIFICAZIONE
INTEGRAZIONE
Processo di interiorizzazione
LIVELLO
CARATTERISTICHE
PERCEPITO
PERCEZIONE
DEI PROCESSI ASSOCIATI
LUOGO DI CAUSALITÀ
DI AUTONOMIA
Passività, indifferenza,
bassa percezione di competenza
impersonale
Sottomissione, ricerca delle ricompense,
evitare la punizione
esterno
L’evitare i sensi di colpa e di ansietà,
mantenimento dell’autostima
esterno
- - - -
L’impegno consapevole per ottenere
interno
+
l’integrazione nella gerarchia dei valori
interno
+ +
Interesse, curiosità piacere,
soddisfazione
interno
+ + +
i risultati, accettazione da parte del Sé
Consapevolezza, congruenza,
Motivazione estrinseca ed intrinseca
ESTERNA
Motivi generatori:
• rinforzo estrinseco
• pressione
dell’ambiente
esterno
• regolazione
esterna
regolazione esterna
PERCEZIONE
e
introiezione
identificazione
integrazione
COMPORTAMENTO
MOTIVATO
ESTRINSECAMENTE
INTERNA
Motivi generatori:
• autonomia
VALUTAZIONE
COGNITIVA
• competenza
dei
• relazionalità
FATTORI ESTERNI
ed INTERNI
MOTIVAZIONE
ESTRINSECA
EFFETT
O
REGOLAZION
E
• curiosità
• senso del Sé
MOTIVAZIONE
INTRINSECA
COMPORTAMENTO
MOTIVATO
INTRINSECAMENTE
L’IDENTITA’ NARRATIVA
P. RICOEUR (1994), Persona, comunità e istruzioni, Firenze: Ed. Cultura
della Pace.
“CHE COSA SONO IO ?” – idem
“CHI SONO IO ?” – ipse
«La persona si disegna essa stessa nel tempo
come unità narrativa di una vita
che riflette la dialettica della coesione
e della dispersione, che l’intreccio media».
RICOEUR (1994), p. 78.
L’IDENTITÀ NARRATIVA
Che cosa sono io?
IDEM
Chi sono io?
IPSE
L’identità narrativa si costituisce nell’interazione tra le due identità:
SEDIMENTAZIONE
ANTERIORE
Ricordi sedimentati nella memoria
es. trauma della nascita,
ricordi del corpo, esperienze
passate consce e inconsce ecc.
PROSPETTICA
Ideali verso i quali si tende
(pronunciati e nascosti)
DEMETRIO (1998), Pedagogia della memoria, Roma: Meltemi.
«Il narratore»:
• descrive,
• autoriflette,
• interpreta,
• si rivolge le domande,
• ricerca se stesso.
AZIONE EDUCATIVA
L’educatore si deve aprire all’ascolto attento
delle storie di vita dell’educando:
aiutandolo a scoprire le domande profonde:
CHI SONO? – CHI VOGLIO ESSERE?
DIMENSIONE SPIRITUALE
• dare senso e significato trascendente all’esistenza umana
• attribuzione di valore alla vita dello spirito
SPIRITUALE
• cultura religiosa
• conoscenza delle
problematiche religiose
• comportamento etico-morale
RELIGIOSA
MORALE
• esecuzione delle leggi morali
Tutte le religioni riconoscono la dimensione spirituale
come fondamentale della vita e dell’esistenza umana
VITA DELL’UOMO
SPIRITUALE
SOCIALE
PSICHICA
FISICA
La vita spirituale si rivela nel crescere dell’uomo
interiore, che non attribuisce solo valore alle cose,
ma soprattutto alla vita dello spirito,
allo scambio di significati, di senso,
di speranza con gli altri,
alla risonanza profonda di quanto si vive
nell’esperienza della vita…
Condizioni per coltivare la dimensione spirituale:



Apertura e ricettività
Senso di incompletezza
Percezioni di possibilità di essere migliori, trasformati, di
poter trascendere se stessi
Si realizza:



Lavoro, studio
Relazioni interpersonali
Vita quotidiana, vita sociale, vita culturale
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Capitolo 5