Guida al Sistema Bassa Tensione
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1
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Indice generale
Introduzione
Generalità _____________________________________________________ 4
Studio di una installazione ________________________________________ 6
Le norme
Introduzione __________________________________________________ 10
Le norme per gli impianti elettrici __________________________________ 12
Sistemi di distribuzione __________________________________________ 16
Caratteristiche della rete
Protezione e sezionamento dei circuiti _____________________________ 19
La sicurezza nei sistemi TT ______________________________________ 20
La sicurezza nei sistemi TN ______________________________________ 21
La sicurezza nei sistemi IT _______________________________________ 22
Introduzione __________________________________________________ 28
Protezione dei circuiti
Protezione contro i sovraccarichi __________________________________ 30
Installazione dei cavi ___________________________________________ 32
Portata dei cavi ________________________________________________ 35
Caduta di tensione _____________________________________________ 43
Protezione contro il cortocircuito __________________________________ 47
Protezione dei conduttori di protezione e di neutro ____________________ 54
Dimensionamento rapido dei cavi _________________________________ 55
Condotti sbarre prefabbricati _____________________________________ 57
Tabelle di coordinamento ________________________________________ 74
Caratteristiche degli apparecchi di protezione
Definizioni ____________________________________________________ 82
e manovra
Tipi di protezioni _______________________________________________ 85
Tipi di sganciatori ______________________________________________ 86
Caratteristiche elettriche interruttori automatici _______________________ 89
Curve di intervento ____________________________________________ 128
Declassamento in temperatura __________________________________ 144
Comando e sezionamento ______________________________________ 148
Potenze dissipate _____________________________________________ 164
Curve di limitazione ___________________________________________ 167
Filiazione ____________________________________________________ 181
Selettività ____________________________________________________ 189
Selettività rinforzata ___________________________________________ 211
Impiego in corrente continua ____________________________________ 216
Impiego a 400 Hz _____________________________________________ 218
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2
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Introduzione _________________________________________________ 220
Dispositivi differenziali _________________________________________ 222
Protezione delle persone
Lunghezza massima protetta per la protezione delle persone __________ 246
Protezione degli apparecchi utilizzatori
Protezione dei circuiti di illuminazione _____________________________ 256
Protezione motori _____________________________________________ 257
Protezione dei circuiti alimentati da un generatore ___________________ 262
Protezione dei trasformatori BT/BT ________________________________ 265
Compensazione dell'energia reattiva ______________________________ 268
Introduzione _________________________________________________ 274
Quadri prefabbricati
Il sistema funzionale Prisma _____________________________________ 276
Contenitori universali Sarel _____________________________________ 283
Il sistema di installazione modulare
Centralini e quadri per apparecchiature modulari ____________________ 290
Verifiche e prove secondo norma CEI 23-51 ________________________ 292
Quadri di distribuzione a norme CEI EN 60439-4 ____________________ 295
Prese e spine di tipo industriale __________________________________ 297
Guida alla scelta ______________________________________________ 300
Grado di protezione degli involucri _______________________________ 301
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Quadri prefabbricati
288
Schneider Electric
Generalità
4
Studio di una installazione
6
Schneider Electric
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3
3
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Introduzione
Generalità
Scopo della Guida BT
Contenuti della presente
edizione
La guida non vuol essere né un libro
né un catalogo tecnico, ma uno strumento
di lavoro destinato a soddisfare molteplici
esigenze.
L'obiettivo è quello di aiutare il progettista
e l'utilizzatore di reti elettriche a scegliere
le apparecchiature che meglio si adattano
all'impianto.
La complessità degli impianti di distribuzione
di energia elettrica spesso rende difficile
questa scelta per la diversità dei problemi
da risolvere e la varietà di materiali elettrici
che il progettista deve scegliere.
La guida è il complemento indispensabile
ai cataloghi dei prodotti di bassa tensione.
Questo documento intende fornire
informazioni pratiche e presenta, sotto forma
di tabelle sempre illustrate da uno o più
esempi, i problemi che si pongono
al momento della definizione delle
apparecchiature da installare.
Talvolta i dati presenti nelle tabelle di questa
guida sono necessariamente approssimati.
In ogni caso i risultati sono sempre in favore
della sicurezza e rispettano quanto indicato
dalla norma CEI 64-8 V Edizione.
Qualora si desideri un calcolo più preciso
si consiglia l'impiego del Software i-project.
Il successo avuto dalle precedenti edizioni
della Guida BT presso i nostri Clienti ci ha
motivati a preparare ed a pubblicare questa
nuova edizione.
In essa, abbiamo provveduto ad aggiornare
i contenuti tecnici legati all'evoluzione della
gamma di prodotti posti sul mercato dopo il
1997 (miglioramento di prestazioni, nuovi
prodotti, ecc.).
Il tutto è stato organizzato in uno spirito di
continuità rispetto alle precedenti edizioni,
per fornire ai nostri Clienti informazioni
teoriche e pratiche per l'uso coordinato dei
prodotti del Sistema BT Schneider, oltre
che regole generali di impiantistica
di bassa tensione applicabili in un
più ampio contesto.
In questa opera di aggiornamento, abbiamo
spesso tenuto in evidenza i suggerimenti
che ci sono stati rivolti dai nostri Clienti, a
cui vanno dunque i nostri ringraziamenti.
La nostra speranza è che questa edizione
venga accolta con favore, contribuendo così
a rinsaldare i legami di collaborazione con
tutti i nostri Clienti.
Il Software i-project
I concetti espressi nella Guida BT sono
alla base della realizzazione del Software
i-project.
La conoscenza della guida consentirà una
migliore comprensione delle procedure di
calcolo messe in atto dal software e quindi
un migliore sfruttamento pratico dello stesso
software per la progettazione rapida degli
impianti in modo sicuro ed economico.
Il Software i-proiect è un programma
destinato a chi opera nel settore
dell'impiantistica elettrica.
Schneider Electric
4
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4
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Funzione dell'interruttore
automatico
L'interruttore svolge un ruolo determinante
nell'impianto elettrico.
Le sue funzioni fondamentali sono quelle
di sezionamento e protezione di una rete
elettrica.
Una scelta appropriata dell'interruttore
automatico garantisce una sicurezza globale
dei beni, delle persone e dei cicli produttivi.
Scelta dell'interruttore
automatico
La scelta di un interruttore automatico
deve essere fatta in funzione:
c delle caratteristiche della rete sulla quale
viene installato;
c della continuità di servizio desiderata;
c delle diverse regole di protezione
da rispettare.
Caratteristiche della rete
Tensione
La tensione nominale dell'interruttore
automatico deve essere maggiore
o uguale alla tensione tra le fasi
della rete.
Frequenza
La frequenza nominale dell'interruttore
automatico deve corrispondere
alla frequenza della rete.
Gli apparecchi funzionano indifferentemente
alle frequenze di 50 o 60 Hz (per impiego
su reti a 400 Hz vedere a pag. 218,
per impiego su reti a corrente continua
vedere a pag. 216).
Corrente di impiego/corrente nominale
La regolazione della protezione termica
dello sganciatore dell'interruttore automatico
deve essere maggiore o uguale alla corrente
d'impiego della linea sulla quale è installato
e deve essere minore o uguale alla corrente
ammissibile (portata) della conduttura.
Corrente di cortocircuito/potere
di interruzione
Il potere di interruzione dell'interruttore
automatico deve essere almeno uguale
alla massima corrente di cortocircuito
che può verificarsi nel punto in cui esso
è installato.
A pag. 47 è proposto un metodo
che permette di determinare la corrente
di cortocircuito in un punto qualsiasi
dell'impianto.
Eccezione: il potere di interruzione
dell'interruttore automatico può essere
inferiore alla corrente di cortocircuito,
se a monte esiste un dispositivo:
c che abbia il potere di interruzione
corrispondente alla corrente di cortocircuito
nel punto della rete dove è installato;
c che limiti l'energia specifica passante
(I2t) e la corrente di cresta a valori inferiori
a quelli ammissibili dall'interruttore
automatico a valle e dai conduttori
(vedere le curve di limitazione a pag. 167 e
le tabelle di filiazione da pag. 181).
Numero di poli
Il sistema di distribuzione (TT, TN, IT)
e la funzione richiesta (protezione, manovra,
sezionamento) determinano il numero
dei poli degli apparecchi (vedere a pag. 19).
Continuità di servizio
In funzione delle esigenze di continuità
di servizio di una rete (regolamenti
di sicurezza, vincoli di esercizio ecc.)
il progettista può essere portato a scegliere
degli interruttori automatici che assicurino:
c una selettività totale tra due apparecchi
installati in serie;
c una selettività parziale
(vedere le tabelle di selettività a pag. 135).
Regole di protezione
Protezione delle persone contro
i contatti indiretti
Le misure di protezione contro i contatti
indiretti tramite interruzione automatica
del circuito dipendono dal sistema di
distribuzione impiegato (vedere a pag. 15).
Nel sistema TT (schema caratteristico
a pag. 20) la protezione è assicurata
dai dispositivi differenziali a corrente residua
DDR (vedere a pag. 221).
Nel sistema IT o TN (schemi caratteristici
a pag. 22 e 21) la protezione è in generale
assicurata dai dispositivi di protezione
contro i cortocircuiti.
La corrente di regolazione magnetica
di questi apparecchi permette di
determinare, nel rispetto della protezione
delle persone, la lunghezza massima dei
cavi in funzione della loro sezione
(vedere a pag. 251).
Inoltre nel sistema IT l'impianto deve essere
costantemente sorvegliato da un controllore
permanente d'isolamento CPI
(vedere a pag. 23).
Protezione dei cavi
c L'interruttore automatico, in caso
di sovraccarico, deve intervenire in tempi
compatibili con la caratteristica
di sovraccaricabilità del cavo.
Questa verifica si effettua confrontando
la corrente nominale dello sganciatore con
la portata del cavo (vedere a pag. 53).
c L'interruttore automatico, in caso
di cortocircuito, non deve lasciar passare
un'energia specifica superiore a quella che
può essere sopportata dal cavo.
Questa verifica si effettua confrontando la
caratteristica I2t del dispositivo di protezione
con l'energia specifica ammissibile del cavo
K2S2 (vedere a pag. 52).
c In casi particolari in cui la protezione
termica dell'interruttore automatico è
sovradimensionata, oppure l'interruttore
non è munito di sganciatori termici, è
necessario assicurarsi che la corrente
di cortocircuito all'estremità più lontana
della linea provochi l'apertura
dell'interruttore automatico per mezzo degli
sganciatori magnetici.
Ne risulta una lunghezza massima protetta
in funzione della sezione del cavo
(vedere a pag. 172 e 173).
Protezione dei condotti sbarre
c L’interruttore automatico posto a monte
del condotto sbarre deve proteggere lo
stesso dagli effetti della corrente di corto
circuito che si possono identificare
nell’effetto dinamico, con il valore della
corrente di cresta, e dall’effetto termico che
a sua volta può essere identificato con la
corrente di breve durata.
Questi due valori, riportati nelle
caratteristiche tecniche dei condotti
identificano, per questi, il limite massimo di
sopportabilità che non dovrà essere mai
superato. Il coordinamento della protezione
con il condotto sta in questo, cioè
l’interruttore dovrà evitare di lasciare
passare una corrente di cresta o di breve
durata superiore a quella del condotto.
c Per la protezione alle persone la soglia
magnetica dell’interruttore dovrà avere una
taratura tale che sia inferiore alla corrente di
corto circuito di fondo linea (pag. 256)
Protezione dei diversi componenti
elettrici
Alcune apparecchiature necessitano
di protezioni con caratteristiche speciali.
È il caso dei motori (vedere a pag. 261)
dei trasformatori BT/BT (vedere a pag. 268),
delle batterie di condensatori (vedere
a pag. 271) e dei circuiti alimentati
dai generatori (vedere a pag. 266).
Realizzazione dei quadri
elettrici
La recente evoluzione del concetto
di sicurezza dei quadri elettrici ha posto
all'attenzione generale l'esigenza
di realizzare quadri di bassa tensione
in conformità alle relative norme CEI.
A questo argomento è dedicato un capitolo
(vedere a pag. 277) che fornisce i criteri
fondamentali per la corretta determinazione
delle caratteristiche tecniche dei quadri,
sia nel campo delle applicazioni domestiche
e similari che in quello industriale.
Avvertenze
La Guida BT e il Software i-project
costituiscono un mezzo di ausilio per una
progettazione preliminare e veloce
degli impianti elettrici di bassa tensione.
Tutti i rischi per ciò che concerne
la progettazione sono assunti dall'utente.
L'utente dovrà inoltre controllare
la rispondenza della guida e dei programmi
alle proprie esigenze, interpretando
criticamente i risultati per verificare
la congruenza con le scelte progettuali
utilizzate.
Schneider Electric si riserva di modificare
il contenuto di questi documenti in relazione
all'evoluzione normativa e di prodotto.
Schneider Electric
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5
5
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Studio di una installazione
Introduzione
Introduzione
Ci proponiamo di studiare il seguente
impianto in un sistema di neutro TN.
Tra ogni trasformatore e l'interruttore di
arrivo corrispondente ci sono 5 m di cavo
unipolare e tra un interruttore di arrivo
e un interruttore di partenza c'è 1 m
di sbarre in rame.
Tutti i cavi sono in rame e la temperatura
ambiente è di 40°C.
Caratteristica dei cavi
lunghezza [m]
40
riferimento cavi
S1
Ib [A]
350
35
S2
110
80
S3
29
30
S4
230
50
65
10
S5
S6
S7
65
22
17
modalità di posa
cavo unipolare PVC su passerella
perforata con 4 circuiti vicini
cavo multipolare XLPE
su passerella con 4 circuiti vicini
cavo multipolare PVC
in canaletta con 2 circuiti vicini
cavo multipolare XLPE
su passerella con 2 circuiti vicini
cavo multipolare XLPE a parete
cavo multipolare XLPE in tubo
cavo multipolare PVC in tubo
2 x 800 kVA
20 kV/400 V
D0
D'0
PEN
PEN
A
D4
D1
S1
B
D7
S7
N
PE
S4
PEN
Ausiliari
PE
D
D2
S2
D5
D6
PEN
C
S6
S5
D3
S3
PE
P = 37 kW
N
PE
PE
U
Utilizzatori F.M.
U
P = 12 kW
Illuminazione:
30 lampade fluorescenti per fase (2 x 58W)
Determinazione
della corrente nominale
degli interruttori
La tabella di pag. 260 permette di
determinare la corrente nominale
dell'interruttore terminale D3 di protezione
al circuito d'illuminazione in funzione della
potenza, del tipo e del numero di lampade.
Per le altre partenze si considera la corrente
nominale dell'interruttore di taglia
immediatamente superiore alla corrente
d'impiego calcolata.
Determinazione
della sezione del cavo
Dalle tabelle a pag. 35 e seguenti
si ricavano i coefficienti di correzione
in funzione delle modalità di posa e le
rispettive sezioni minime dei cavi.
riferimento
interruttori
D0 e D'0
D1
D2
D3
D4
D5
D6
D7
potenza
riferimento
cavi
S1
S2
S3
S4
S5
S6
S7
In interruttori
[A]
400
125
32
250
80
25
20
800 kVA
30 lampade/fase 2 x 58 W
coefficiente
Ktot
0,64
0,68
0,61
0,75
0,91
0,91
0,87
corrente
d'impiego [A]
1155
350
110
29
230
65
22
17
Iz
[A]
373
131
38
258
98
27
21
sezione
minima [mm2]
300
50
16
120
16
4
2,5
Schneider Electric
6
PAG4_8 INTRO.p65
corrente
nominale [A]
1250
400
125
32
250
80
25
20
6
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Determinazione
della caduta di tensione
Le tabelle da pag. 44 a 69 permettono
di determinare la caduta di tensione per
i diversi cavi.
Il cos ϕ medio dell'installazione è 0,9.
Occorre verificare in seguito, che la somma
delle cadute di tensione lungo la linea sia
inferiore al 4%.
Determinazione della
corrente di cortocircuito
La tabella a pag. 49 permette di ottenere
il valore della corrente di cortocircuito sulle
sbarre di parallelo in funzione della potenza
e del numero di trasformatori.
Le tabelle a pag. 50 permettono di
determinare la corrente di cortocircuito
nei differenti punti in cui sono installate
le protezioni.
Scelta del dispositivo
di protezione
Per scegliere il dispositivo di protezione
è sufficiente verificare che:
Pdi ≥ Icc.
Per la scelta dell'interruttore automatico
si utilizzino le tabelle a pag. 89 e seguenti.
La selettività
delle protezioni
Le tabelle di selettività da pag. 190
permettono di determinare i limiti di
selettività tra i diversi livelli di distribuzione.
Per acquistare significato, i limiti di
selettività devono essere confrontati con i
valori della corrente di cortocircuito calcolati
precedentemente.
I limiti di selettività tra gli interruttori D0-D1,
D0-D4 e D0-D7 sono moltiplicati per il
numero di trasformatori in parallelo.
Calcolo della caduta di tensione
dei diversi circuiti
c Circuito di forza motrice (22 A)
∆u = 0,63 + 3,15 = 3,78%
c Circuito di illuminazione
∆u = 0,65 + 0,78 + 1,33 = 2,76%
c Circuito ausiliario
∆u = 0,60% = 0,6%
c Circuito di forza motrice (65 A)
∆u = 0,63 + 1,86 = 2,49%
riferimento
cavi
S1
S2
S3
S4
S5
S6
S7
riferimento
A
B
C
D
sezione
[mm2]
300
50
16
120
16
4
2,5
lunghezza [m]
300
50
120
40
35
30
interruttore
NS1250N
NS400N
NS160N
C60L
NS250sx
NS160N
C60L
NG125L
0,65
0,78
1,33
0,63
1,86
3,15
0,60
Icc [kA]
45
27
13
23
sganciatore
Micrologic 2.0
STR23SE
TM125D
C32
TM250D
TM80D
C25
C20
2 x 800 kVA
20 kV / 400 V
D0
NS1250N
D0
NS1250N
Micrologic 2.0
Micrologic 2.0
45 kA
PEN
A
Totale
Totale
PEN
totale
D1
NS400N
STR23SE
D4
NS250SX
TM250D
S1
27 kA
PEN
D7
NG125L
C20
S4
Totale
PE
Totale
S7
23 kA
N
PE
Totale
D
D2
NS160N
TM125D
S2
C
10 kA
PEN
13 kA
Ausiliari
D5
NS160N
TM80D
S3
D3
C60H
C32
PE
N
PE
PE
U
Schneider Electric
D6
C60L
C25
S6
S5
PAG4_8 INTRO.p65
∆u%
lunghezza
[m]
40
35
80
30
50
65
10
sezione [mm2]
riferimento
D0 e D'0
D1
D2
D3
D4
D5
D6
D7
B
Esempio
La selettività tra un NS1250N e un NS400N
è totale.
I d'impiego
[A]
350
110
29
230
65
22
17
Utilizzatori
U
7
7
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Studio di una installazione
Introduzione
Applicazione della tecnica
di filiazione
L'applicazione della tecnica di filiazione
permette di installare interruttori con potere
di interruzione inferiore alla corrente
di cortocircuito nel punto di installazione.
Le tabelle a pag. 181 permettono di
effettuare il coordinamento tra due
apparecchi.
Nel caso di trasformatori in parallelo
si possono utilizzare le tabelle da pag. 51
per la scelta degli interruttori a valle
delle sbarre di parallelo.
I limiti di selettività tra gli interruttori così
scelti è in genere inferiore a quello ottenuto
con la soluzione standard.
2 x 800 kVA
20 kV / 400 V
D’0
NS1250N
D0
NS1250N
Micrologic
Micrologic
45 kA
PEN
A
24 kA
D1
NS400N
STR23SE
B
Totale
Totale
PEN
D4
NS250SX
TM250D
S1
27 kA
PEN
D7
NG125L
C20
S4
Totale
PE
Totale
S7
23 kA
S2
10 kA
13 kA
PEN
Ausiliari
D5
NS160NE
TM80D
S3
D3
C60N
C32
N
PE
riferimento
cavi
S1
S2
S3
S4
S5
S6 (1)
S7
interruttori
NS400N STR23SE
NS160N TM125D
C60H C32
NS250SX TM250D
NS160N TM80D
C60L C25
NG125L C20
PE
PE
U
Utilizzatori
sezione
[mm2]
300
50
16
120
16
4
2,5
U
lunghezza
[m]
40
35
80
30
50
65
10
lunghezza
massima [m]
153
141
170
122
69
55
41
(1) La protezione delle persone non è assicurata per il cavo S6 di sezione 4 mm2. Le soluzioni possibili sono:
c aumentare la sezione del cavo a 6 mm2; così facendo la lunghezza massima protetta è di 82 m;
c utilizzare un interruttore C60L con sganciatore B25 che assicura una lunghezza massima protetta di 109 m
con il cavo da 4 mm2;
c installare un dispositivo differenziale.
Schneider Electric
8
PAG4_8 INTRO.p65
D6
C60N
C25
S6
S5
Nel sistema di distribuzione TN si deve
verificare la massima lunghezza del cavo
protetto dal rispettivo interruttore
automatico.
Le tabelle a pag. 251 indicano, in funzione
della regolazione della protezione
magnetica, la lunghezza del cavo per la
quale è assicurata la protezione delle
persone con SF = SPE.
L'esempio della tabella qui a fianco è basato
sullo schema ottenuto con il miglioramento
della selettività.
Totale
D
D2
NS160E
TM125D
C
Verifica della protezione
delle persone
N
PE
8
25/11/2003, 11.45
Introduzione
10
Le norme per gli impianti elettrici
12
Schneider Electric
pag9_14 NORME.p65
9
9
25/11/2003, 11.49
Le norme
Introduzione
Gli impianti elettrici di bassa tensione sono
regolamentati da un insieme di testi che
hanno l'obiettivo di definire le misure per la
protezione dei beni e delle persone.
Tale obiettivo, necessario per il corretto
funzionamento degli impianti, prevede
l'utilizzo di apparecchi che rispondono
alle norme di costruzione e implica
l'osservanza di regole che definiscono
le modalità di installazione di questi
apparecchi.
Di fatto quindi, le Norme CEI sono
considerate una delle possibili forme
di regola dell'arte, sia per gli impianti
che per i singoli componenti.
La legge n. 186, entro certi limiti, implica
il superamento del DPR 547 in materia
elettrica in favore della Norma CEI, più
affidabile, aggiornata e completa dal punto
di vista tecnico di quanto non possa essere
la legge dello Stato di per sé generica e,
su certi punti, necessariamente obsoleta.
Inoltre, la sua applicazione non si limita
agli ambienti di lavoro, ma si estende a tutti
gli impianti elettrici.
Norme tecniche e norme
di legge
Il progetto di un impianto elettrico deve
essere elaborato per soddisfare le
esigenze di funzionamento e di servizio,
nel rispetto dei fondamentali requisiti della
sicurezza.
Il progetto è un documento di natura
tecnica, regolamentato da testi normativi
(tecnici) e legislativi.
Questi guidano alla scelta appropriata
di apparecchiature che rispondono
ai requisiti di buona tecnica e ne definiscono
le modalità di installazione e di utilizzo
per il corretto esercizio dell'impianto.
In Italia, il primo testo legislativo è costituito
dal Decreto del Presidente della Repubblica
(DPR) n. 547 del 27/4/1955, che riguarda
la prevenzione infortuni sul lavoro.
Esso è applicabile unicamente ai luoghi
di lavoro, ove cioè esista la figura del datore
di lavoro e del lavoratore dipendente, non è
quindi applicabile (salvo ulteriore specifica):
c nel settore Civile;
c nel settore Scuola;
c nel settore locali di Pubblico Spettacolo.
La legge n. 186 e la regola
dell'arte
Un importante passo avanti è stato fatto,
nel 1968, con l'emanazione della legge
n.186: "Disposizioni concernenti
la produzione di materiali, apparecchiature,
macchinari, installazioni e impianti elettrici
ed elettronici."
La legge 186 è composta di due soli articoli
qui riportati:
Art. 1. Tutti i materiali, le apparecchiature,
i macchinari, le installazioni e gli impianti
elettrici ed elettronici devono essere
realizzati e costruiti a regola d'arte.
Art. 2. I materiali, le apparecchiature,
i macchinari, le installazioni e gli impianti
elettrici ed elettronici realizzati secondo
le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano
si considerano costruiti a regola d'arte.
L'art. 1 ribadisce l'obiettivo che vengano
realizzate opere "a regola d'arte"; l'art. 2
evidenzia l'intenzione del legislatore
di fornire un riferimento preciso,
individuandolo nelle norme CEI. Ciò lascia
al progettista la libertà (e la conseguente
responsabilità) di soluzioni alternative,
che soddisfino comunque i fondamentali
requisiti di sicurezza; si possono cioè
realizzare apparecchiature e impianti
a regola d'arte anche al di fuori della
Normativa CEI, ma in tal caso si è tenuti
a dimostrare la rispondenza alla regola
dell'arte medesima.
Le direttive comunitarie
Sono strumenti legislativi comunitari
emanati dal Consiglio della Comunità su
proposta della Commissione Europea; l'iter
di approvazione coinvolge il Parlamento
Europeo al fine di armonizzare
la legislazione dei paesi membri, che sono
tenuti ad adottarle entro i termini stabiliti
dalle Direttive stesse.
Lo scopo principale delle direttive è quello
di eliminare gli ostacoli tecnici agli scambi
commerciali nell'ambiente del Mercato
Unico Europeo, fissando per i diversi tipi
di prodotto i requisiti essenziali della
sicurezza. Le Direttive prevedono
l'applicazione della marcatura CE da parte
del costruttore, il quale attesta la
rispondenza del prodotto ai requisiti
essenziali della sicurezza, riportati in tutte le
DIRETTIVE COMUNITARIE applicabili
al prodotto in questione.
La marcatura CE è obbligatoria
e rappresenta la condizione necessaria
per l'immissione dei prodotti sul mercato
e la loro libera circolazione all'interno della
Comunità Europea.
La marcatura CE è un obbligo
amministrativo ed è destinata al controllo
delle autorità (ad es. doganali);
non è quindi un 'marchio' destinato all'utente
(ad es. il cittadino).
I prodotti elettrici di Bassa Tensione utilizzati
nella distribuzione devono riportare
la marcatura CE dal 1° Gennaio 1997.
Nota:
la marcatura CE deve essere apposta
dal fabbricante o dal suo mandatario nella
Comunità sul materiale elettrico o, in
alternativa, sull'imballaggio, sulle avvertenze
d'uso o sul certificato di garanzia, in modo
visibile, facilmente leggibile e indelebile.
Le Direttive Comunitarie applicabili (salvo
alcune eccezioni) sono due, di seguito
descritte.
Direttiva per il materiale elettrico di
Bassa Tensione (73/23/CEE - 93/68/CEE)
È stata recepita in Italia con la legge 791
del 18/10/1977.
Si applica a tutti i prodotti elettrici di Bassa
Tensione (tra 50 a 1000 Vca e tra 75
e 1500 Vcc), assicurandone un livello
di sicurezza adeguato, stabilito mediante
i requisiti essenziali (minimi).
Assicura peraltro la libera circolazione
dei prodotti elettrici in tutti gli Stati membri.
Nello stesso tempo demanda alle Norme
tecniche il compito di prescrivere
le questioni specifiche conseguenti
ai dettami della Direttiva stessa:
in particolare, condizione sufficiente perché
un prodotto sia ritenuto sicuro secondo
la legge n.791, è la rispondenza alla Norma
armonizzata del CENELEC recepita
dalla Comunità e pubblicata sulla Gazzetta
Ufficiale della Comunità o, in assenza
di questa, alle Norme CEE o IEC o, infine,
alle Norme del paese di produzione purché
di sicurezza equivalente a quella richiesta
in Italia.
Direttiva sulla Compatibilità
Elettromagnetica (EMC) (89/336/CEE)
È stata recepita in Italia con il Decreto
Legislativo n.472 del 4/12/1992.
Si applica a tutte le apparecchiature
elettrotecniche ed elettroniche, nonché
agli impianti ed installazioni che contengono
componenti elettrici ed elettronici,
che possono creare perturbazioni
elettromagnetiche o il cui funzionamento
possa venire influenzato da tali perturbazioni.
Tali apparecchiature devono essere costruite
in modo che:
c le perturbazioni elettromagnetiche
generate siano limitate ad un livello
che consenta agli apparecchi radio,
di telecomunicazione ed altri apparecchi
di funzionare in modo conforme alla loro
destinazione;
c abbiano un adeguato livello di immunità
alle perturbazioni elettromagnetiche
che permetta loro di funzionare in modo
conforme alla loro destinazione.
Legge n. 46 del 5-3-1990
L'obbligo alla sicurezza coinvolge,
in un qualsiasi processo produttivo, tutti
gli operatori, ciascuno in misura dipendente
dalle capacità decisionali o di intervento
che gli competono. È quindi compito
di ognuno, per la propria parte, osservare
leggi, regolamenti e norme, applicandoli con
diligenza, al fine di rendere l'impalcatura
normativa non fine a se stessa.
È a questo scopo che, anche se con grave
ritardo, è uscita nel marzo del 1990
la legge 46/90, che finalmente costituisce
un testo legislativo che comprende
e disciplina tutti gli impianti elettrici.
Questa legge, nel quadro complessivo
della regolamentazione degli impianti
elettrici ai fini della sicurezza, risulta
particolarmente importante, in quanto:
c ribadisce la legge n. 186 del 1968,
per cui il rispetto delle Norme CEI/UNI
è condizione sufficiente per la conformità
alla regola dell'arte;
c impone l'utilizzo dell'interruttore
differenziale ad alta sensibilità (I∆n ≤ 1 A,
ved. Regolamento d'attuazione)
e l'adeguamento degli impianti esistenti.
Inoltre sancisce:
v la lotta all'abusivismo, ostacolando
il lavoro di soggetti impreparati che
potrebbero realizzare impianti pericolosi, sia
dal punto di vista dell'installazione, sia per la
qualità stessa dei materiali impiegati;
v l'individuazione precisa e giuridica
delle figure chiave, con relativi compiti
e responsabilità:
Committente
Progettista
Installatore
Collaudatore
Schneider Electric
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l'obbligatorietà del progetto (ove
richiesto), che costituisce il primo passo
nella direzione della sicurezza dell'impianto.
L'insieme di queste regole potrà contribuire
ad ottenere una maggiore sicurezza degli
impianti.
Quindi, come detto prima, dovranno essere
tutti i protagonisti del processo produttivo
ad essere qualificati e responsabilizzati
nel proprio lavoro, a partire dall'imprenditore
(Committente) per la sua parte di
responsabilità per arrivare all'installatore, che
deve comunque essere professionalmente
preparato, conoscere la Normativa e i
materiali e non essere solo un buon esecutore
o, al più, un buon organizzatore dei lavori.
L'art. 9 della legge n. 46 impone
all'installatore il rilascio della "dichiarazione
di conformità" dell'impianto realizzato,
in cui si assicura il rispetto della regola
dell'arte.
Nella maggioranza dei casi, come si è detto,
conviene all'installatore riferirsi alle norme
CEI, in quanto già di per sé regola dell'arte.
In pratica quindi, l'installatore dichiara
la conformità dell'impianto alle norme CEI.
Le Norme CEI
Per quanto finora detto l'osservanza
delle norme CEI diviene in pratica un
obbligo per il progettista e l'installatore
medio che, in questa maniera, non hanno
difficoltà a dimostrare la regola dell'arte
rispetto ad impianti realizzati secondo
normative differenti.
Norme riguardanti
gli impianti elettrici
di bassa tensione
Costituiscono le regole di concezione
e progettazione degli impianti.
Tra queste, la più importante è sicuramente
la norma CEI 64.8 che riguarda le regole
generali degli impianti di Bassa Tensione.
Norme riguardanti
le apparecchiature
di bassa tensione
Queste norme definiscono le caratteristiche
delle apparecchiature elettriche (dimensioni,
prestazioni meccaniche ed elettriche ecc.).
Le norme di prodotto di maggiore interesse
per il catalogo Schneider Electric sono,
per quanto riguarda gli interruttori
automatici, le seguenti:
c interruttori per applicazioni "domestiche
e similari" che devono essere conformi
alla norma CEI 23.3 (EN 60898);
c interruttori per applicazioni "industriali"
che devono essere conformi alla norma
CEI EN 60947-2;
c interruttori differenziali senza sganciatori
di sovracorrente incorporati per installazioni
domestiche e similari conformi alla Norma
CEI EN 61008-1;
c interruttori differenziali con sganciatori
di sovracorrente incorporati per installazioni
domestiche e similari conformi alla Norma
CEI EN 61009-1;
c apparecchiature assiemate di protezione e
manovra per bassa tensione (quadri BT)
v Parte 1: apparecchiature di serie (AS) e
non di serie (ANS) CEI EN 60439-1
v Parte 2: prescrizioni particolari per i
condotti sbarre CEI EN 60439-2;
c prescrizioni per la realizzazione, le
verifiche e le prove dei quadri di
distribuzione per installazioni fisse per uso
domestico e similari: CEI EN 23.51.
Tutti i dispositivi di protezione di nostra
produzione sono conformi a queste norme.
Relazioni internazionali
Il CEI è membro, tra gli altri, dei seguenti
organismi internazionali:
c IEC (International Electrotechnical
Commission): è l'organismo che prepara
norme tecniche su scala mondiale; costituito
nel 1907, attualmente raggruppa i 41 paesi
maggiormente industrializzati del mondo ed
ha in catalogo più di 2200 norme. L'Italia
partecipa a tutti i Comitati Tecnici della IEC
e utilizza le norme internazionali come base
per le norme italiane;
c CENELEC (Comitè Européen de
Normalisation Electrotechnique): è l'ente
normativo europeo avente lo scopo di
armonizzare le norme nell'ambito europeo.
È costituito da 17 Comitati Tecnici nazionali.
Il CENELEC agisce anche per incarico della
Comunità Europea con lo scopo
di eliminare gli ostacoli agli scambi, dovuti
alle normative tecniche, e predisporre
i documenti di armonizzazione destinati
a diventare, nei singoli Paesi, norme
armonizzate ai sensi della Direttiva
Comunitaria per i materiali di bassa tensione
n. 73/23/CEE.
Norme CEI di particolare
rilevanza per impianti
e apparecchi di bassa
tensione
Corrispondenza con le norme europee
(CENELEC) ed internazionali (IEC)
c La corrispondenza può essere totale
o parziale: maggiori dettagli sono riportati
nel testo;
c Sotto l'intestazione CENELEC
sono riportate anche le corrispondenti
norme CEE.
(Vedere pagine 12, 13, 14).
Indirizzi utili
Le norme CEI sono reperibili presso:
MILANO
CEI - Comitato Elettrotecnico Italiano
Sede di Milano
Via Saccardo, 9 - 20134 Milano
Tel. 02 21006.226 - fax 02 21006.222
BERGAMO
TELMOTOR S.p.A.
Via Zanica, 91 - 24126 Bergamo
tel. 035 325122 - fax 035 317393
BRESCIA
AQM
Via Lithos, 53 - 25086 Rezzato (BS)
tel. 030 2590656 - fax 030 2590659
BIT S.p.A.
Via G. Di Vittorio, 3d/3e - 25125 Brescia
tel. 030 2687511 - fax 030 2687611
FIRENZE
CONFINDUSTRIA TOSCANA SERVIZI
Via Valfonda, 9 - 50123 Firenze
tel. 055 2661521 - fax 055 218055
LECCO
G. SACCHI S.p.A.
Via G. Sacchi, 2 - 23691 Barzanò (LC)
tel. 039 92181 - fax 039 958984
NAPOLI
CONSORZIO PROMOS RICERCHE
Corso Meridionale, 58 - 80143 Napoli
tel. 081 5537106 - fax 081 5537112
MONZA
G. SACCHI S.p.A.
Via della Giardina, 6 - 20052 Monza (MI)
tel. 039 27031 - fax 039 796311
MODENA
Libreria ATHENA
Via Campi, 284/A - 41100 Modena
tel. 059 370842 - fax 059 372964
PADOVA
Libreria PROGETTO
Via Marzolo, 28 - 35131 Padova
tel. 049 665585 - fax 049 8076036
ROMA
Libreria UNIVERSITARIA INGEGNERIA 2000
Via della Polveriera, 15 - 00184 Roma
tel. 06 4744169 - fax 06 4885834
DEI s.r.l.
Via Nomentana, 20 - 00161 Roma
tel. 06 4402046 - fax 06 4403307
TORINO
Libreria LEVROTTO & BELLA
Via Pigafetta, 2 E - 10129 Torino
tel. 011 5097367 - fax 011 504025
TRENTO
Libreria UNIVERSITARIA
Via Travai, 28 - 38100 Trento
tel. 0461 230440 - fax 0461 266938
TREVISO
TREVISO TECNOLOGIA
Via Roma, 4/D - 31020 Lancenigo di Villorba (TV)
tel. 0422 608858 - fax 0422 608866
MARCHIOL S.p.A.
Via della Repubblica, 41 - 31050 Villorba (TV)
tel. 0422 4271 - fax 0422 421729
VARESE
FOGLIANI S.p.A.
Via per Cassano, 157 - 21052 Busto Arsizio (VA)
tel. 0331 696911 - fax 0331 686561
VENEZIA
MEB
Via Pialoi, 96 - 30020 Marcon (VE)
tel. 041 5951206 - fax 041 5951253
VICENZA
TECNOIMPRESA
Istituto Promozionale per l’Industria
P.zza Castello, 30 - 36100 Vicenza
tel. 0444 232794 - fax 0444 545573
Sedi CNA - ANIM
BOLOGNA
V.le Aldo Moro, 22 - 40127 Bologna
Tel. 051 299212- fax 051 359902
FERRARA
Via Caldirolo, 84 - 44100 Ferrara
tel. 0532 749210 - fax 0532 749236
FORLI’
Via Pelacano, 29 - 47100 Forlì
tel. 0543 770317 - fax 0543 770301
MODENA
Via Malavolti, 27 - 41100 Modena
Tel. 059 418565 - fax 059 418598
PARMA
Via La Spezia, 52/a - 43100 Parma
tel. 0521 227211 - fax 0521 227205
PIACENZA
Via Coppalati-Z. Dogana Loc. Le Mose- 29100 Piacenza
tel. 0523 572211 - fax 0523 645300
RAVENNA
Viale Randi, 90 - 48100 Ravenna
tel. 0544 298699 - fax 0544 400272
REGGIO EMILIA
Via Maiella, 4 - 42100 Reggio Emilia
tel. 0522 356367 - fax 0522 356351
RIMINI
Piazzale Tosi, 4 - 47900 Rimini
tel. 0541 760214 - fax 0541 791734
Punti di Sola Consultazione
ANCONA
SO.GE.SI.
Via Filonzi - 60131 Ancona
tel. 071 2900240
BARI
TECNOPOLIS CSATA NOVUS ORTUS
S.P. per Casamassima, km. 3 - 70010 Valenzano (BA)
tel. 080 4670301 - fax 080 4670553
CAGLIARI
CENTRO SERVIZI PROMOZIONALI PER LE IMPRESE
V.le A. Diaz, 221 - 09126 Cagliari
tel. 070 34996305/08 - fax 070 34996306
LA SPEZIA
C.C.I.A.A.
Piazza Europa, 16 - 19124 La Spezia
tel. 0187 728264/251 - fax 0187 777961
UDINE
CATAS Srl
Via Antica, 14 - 33048 S. Giovanni al Natisone (UD)
tel. 0432 747211 - fax 0432 747250
BOLOGNA
CERMET
Via Cadriano, 23 - 40057 Cadriano di Granarolo (BO)
tel. 051 764811 - fax 051 763382
RIMINI
ISTITUTO GIORDANO
Via Rossini, 2 - 47814 Bellaria (RN)
tel. 0541 343030 - fax 0541 345540
Schneider Electric
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Le norme per gli impianti elettrici
Le norme
Norma
Anno Titolo
CEI 0-1
1997
CT 0 : Applicazione delle norme e testi di carattere generale
Adozione di nuove norme come base per la certificazione dei prodotti nei paesi membri del CENELEC (prima ediz.)
CEI 0-2
2002
Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici
CEI 0-3
1996
Legge 46/90 : Guida per la compilazione della dichiarazione di conformità e relativi allegati (prima ediz.); variante 1 (1999)
CEI 0-4/1
1998
Documenti CEI normativi e non normativi. Parte 1: Tipi, definizioni e procedure (prima ediz.)
CEI 0-5
1997
Dichiarazione CE di conformità. Guida all’applicazione delle Direttive Nuovo Approccio e della Direttiva Bassa Tensione (prima ediz.)
CEI ES 59004
1998
Qualificazione delle imprese di installazione di impianti elettrici (prima ediz.)
CEI 1
1997
CT 1/24/25 Terminologia, grandezze ed unità
Glossario. 1° elenco di termini (prima ediz.)
CEI 24-1
1997
Simboli letterali da usare in elettrotecnica (settima ediz.)
CEI EN 60034-1
2000
CT 2 Macchine rotanti
Macchine elettriche rotanti. Parte 1: Caratteristiche nominali e di funzionamento (quinta ediz.)
CEI EN 60617
1997/98
CT 3 Documentazione e segni grafici
Segni grafici per schemi (seconda ediz.). Parti da 2 a 13
CEI EN 61082
1997/98
Preparazione di documenti utilizzati in elettrotecnica (prima ediz.). Parti 1, 2, 3 e 4
CEI 8-6
1998
CT 8/28 Tensioni, correnti e frequenze normali / coordinamento degli isolamenti
Tensioni nominali dei sistemi elettrici di distribuzione pubblica a bassa tensione (prima ediz.)
CEI 28-6
1997
Coordinamento dell’isolamento per gli apparecchi nei sistemi a bassa tensione. Parte 1: principi, prescrizioni e prove (prima ediz.)
CEI 11-1
1999
CT 11 Impianti elettrici ad alta tensione e di distribuzione pubblica di bassa tensione
Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata (nona ediz.). Variante V1 (2000)
CEI 11-8
1998
Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Impianti di terra (terza ediz.)
CEI 11-17
1997
Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo (seconda ediz.)
CEI 11-18
1997
Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Dimensionamento degli impianti in relazione alle tensioni (prima ediz.)
CEI 11-20
2000
Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati a reti di I e II categoria (quarta ediz.)
CEI 11-25
1997
Calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti trifasi a corrente alternata (prima ediz.)
CEI EN 60865-1
1998
Correnti di cortocircuito - Calcolo degli effetti. Parte 1: definizioni e metodi di calcolo (seconda ediz.)
CEI 11-28
1998
Guida d’applicazione per il calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti radiali di bassa tensione (prima ediz.)
CEI 11-35
1996
Guida all’esecuzione delle cabine elettriche d’utente (prima ediz.)
CEI 11-37
1996
Guida per l’esecuzione degli impianti di terra di stabilimenti industriali per sistemi di I, II e III categoria (prima ediz.)
CEI EN 61036/A1
2001
CT 13 Apparecchi per la misura dell’energia elettrica e per il controllo del carico
Contatori elettrici statici di energia attiva per corrente alternata (Classi 1 e 2)
CEI EN 60076-1
1998
CT 14 Trasformatori
Trasformatori di potenza. Parte 1: Generalità
CEI EN 60076-2
1998
Trasformatori di potenza. Parte 2: Riscaldamento
CEI EN 60076-3
2002
Trasformatori di potenza. Parte 3: Livelli e prove di isolamento
CEI EN 60076-5
2002
Trasformatori di potenza. Parte 5: Capacità di tenuta al cortocircuito
CEI 14-7
1997
Marcatura dei terminali dei trasformatori di potenza (prima ediz.)
CEI 14-8
1999
Trasformatori di potenza a secco (seconda ediz.)
CEI 16-1
1997
CT 16 Contrassegni dei terminali ed altre indicazioni
Individuazione dei conduttori isolati (prima ediz.)
CEI EN 60445
2000
Individuazione dei morsetti degli apparecchi e delle estremità di conduttori designati e regole generali per un sistema
alfanumerico (terza ediz.)
CEI EN 60073
1997
Principi fondamentali e di sicurezza per le interfacce uomo-macchina, la marcatura e l’identificazione.
Principi di codifica per i dispositivi indicatori e per gli attuatori (quarta ediz.)
CEI 16-4
1998
Individuazione dei conduttori isolati e dei conduttori nudi tramite colori (prima ediz.)
CEI EN 60447
1997
Interfaccia uomo-macchina. Principi di manovra (seconda ediz.)
CEI EN 60947-1
(17-44)
2000
CT 17 Grossa apparecchiatura
Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 1°: regole generali. Variante 1 (2002). Variante 2 (2002)
CEI EN 60947-2
(17-5)
2004
Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 2°: interruttori automatici
CEI EN 60947-3
2000
Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 3°: interruttori di manovra, sezionatori, interruttori di manovraSezionatori e unita' combinate con fusibili. Variante 1 (2002)
CEI EN 60947-4-1
2002
Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 4°: contattori ed avviatori. Sezione uno Contattori ed avviatori elettromeccanici
CEI EN 60947-5-1
(17-45)
1998
Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 5°: dispositivi per circuiti di comando ed elementi
di manovra. Sezione uno - Dispositivi elettromeccanici per circuiti di comando (seconda ediz.). Variante V1 (2000). Errata c.(2001)
CEI EN 60947-6-1
(17-47)
1998
Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 6°: apparecchiature a funzioni multiple. Sezione uno Apparecchiature di commutazione automatica (prima ediz.). Variante 2 (1998)
CEI EN 60947-6-2
(17-51)
1998
Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 6°: apparecchiature a funzioni multiple. Sezione due Apparecchi integrati di manovre e protezione (ACP) (prima ediz.). Variante V2 (2000)
CEI EN 60947-7-1
(17-48)
1998
Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 7°: apparecchiature ausiliarie. Sezione uno Morsettiere per conduttori di rame (prima ediz.). Variante V2 (2000)
CEI EN 60439-1
(17-13/1)
2000
Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT)
Parte 1°: Apparecchiature di serie soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature non di serie
parzialmente soggette a prove di tipo (ANS) (quarta ediz.)
CEI EN 60439-2
(17-13/2)
2000
Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT)
Parte 2°: prescrizioni particolari per i condotti sbarre (seconda ediz.). Errata c. (2001)
CEI EN 60439-3
1997
Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT)
Parte 3°: prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e manovra destinate ad essere installate in luoghi
dove personale non addestrato ha accesso. Variante 1 (2001)
CEI EN 60439-4
(17-13/4)
1998
Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT)
Parte 4°: prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate per cantiere (ASC) (prima ediz.). Variante 1 (2000)
(17-11)
(17-50)
Schneider Electric
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25/11/2003, 11.49
Norma
Anno Titolo
CEI EN 60439-5
1999
Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione (quadri bt). Parte 5: prescrizioni particolari per apparecchiature
assiemate destinate ad essere installate all’esterno in luoghi pubblici - Cassette per distribuzione in cavo (prima ediz.)
CEI EN 61095
2001
Contattori elettromeccanici per usi domestici o similari
CEI 17-43
2000
Metodo per la determinazione delle sovratemperature, mediante estrapolazione, per le apparecchiature assiemate di
protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) non di serie (ANS) (seconda ediz.)
CEI 17-52
1997
Metodo per la determinazione della tenuta al cortocircuito delle apparecchiature assiemate non di serie (ANS) (prima ediz.)
CEI EN 50298
1999
Involucri vuoti per apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione. Prescrizioni generali
(prima ediz.)
CEI 17.70
1999
Guida all’applicazione delle norme dei quadri di bassa tensione (prima ediz.)
1983
CT 18 Impianti elettrici di bordo
Impianti elettrici a bordo di navi. Parte 202: progetto dell'impianto - protezioni (prima ediz.). Varianti: 1
CEI 18-8
1984
Impianti elettrici a bordo di navi. Parte 101: definizioni e prescrizioni generali. Varianti: 1
CEI 18-13
1986
Impianti elettrici a bordo di navi. Parte 201: progetto dell'impianto - Generalità (prima ediz.). Varianti: 1
CEI 18-14
2000
Impianti elettrici a bordo di navi. Parte 401: installazione e prove a impianto completato (seconda ediz.)
CEI 20-19
2003
CT 20 Cavi per energia
Cavi isolati con gomma con tensione nominale non superiore a 450/750 V. Parti : da 1 a 4, da 6 a 11, 13 e 14
CEI 20-20
2002
Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a 450/750 V. Parti : da 1 a 5, da 7 a 13
CEI 20-22
2002
Prove d’incendio su cavi elettrici. Parti: da 1 a 5 (quarta ediz.)
CEI 20-27
2000
Cavi per energia e per segnalamento. Sistema di designazione (seconda ediz.)
CEI 20-29
1997
Conduttori per cavi isolati (seconda ediz.)
CEI 20-33
1998
Giunzioni e terminazioni per cavi d'energia a tensione Uo/U non superiore a 600/1000 V in corrente alternata a 750 V in
corrente continua (prima ediz.)
CEI 20-37
2002
Prove sui gas emessi durante la combustione di cavi elettrici e dei materiali dei cavi. Parti da 1 a 7
CEI 20-38/1
2001
Cavi isolati con gomma non propaganti l'incendio e a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi
Parte 1° - tensione nominale Uo/U non superiore a 0,6/1 kV
CEI 20-38/2
1997
Cavi isolati con gomma non propaganti l’incendio e a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi. Parte 2 Tensione nominale U0/U superiore a 0.6/1 kV prima ediz.)
CEI 20-39/1
2002
Cavi ad isolamento minerale con tensione nominale non superiore a 750 V. Parte 1: cavi
CEI 20-40
1998
Guida per l’uso di cavi a bassa tensione (seconda ediz.)
CEI 20-45
2003
Cavi resistenti al fuoco isolati con mescola elastomerica con tensione nominale Uo/U non superiore a 0.6/1 kV (prima ediz.)
CEI 20-48
1996
Cavi da distribuzione per tensioni nominali 0.6/1 kV. Parte 1: prescrizioni generali; Parte 7: cavi isolati in gomma EPR ad alto
modulo (prima ediz.). Errata corrige, V1 (1999)
CEI EN 60898
1999
CT 23 Apparecchiatura a bassa tensione
Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici e similari
CEI EN 60669-1
2000
Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica fissa per uso domestico e similare. Parte 1: prescrizioni
generali (quarta ediz.)
CEI EN 60309-1/2
2000
Spine e prese per uso industriale. Parte 1: prescrizioni generali. Parte 2 : prescrizioni per intercambiabilità dimensionale per
spine e prese con spinotti ad alveoli cilindrici (quarta ediz.)
CEI EN 60934
2002
Interruttori automatici per apparecchiature
CEI EN 61008-1
1999
Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari
Parte 1: prescrizioni generali (seconda ediz.)
CEI EN 61008-2-1
1997
Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari. Parte 2-1: applicabilità delle
prescrizioni generali agli interruttori differenziali con funzionamento indipendente dalla tensione di rete (prima ediz.). Variante 1 (1999)
CEI EN 61009-1
1999
Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari
Parte 1: prescrizioni generali (seconda ediz.)
CEI EN 61009-2-1
1997
Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari. Parte 2-1: applicabilità delle
prescrizioni generali agli interruttori differenziali con funzionamento indipendente dalla tensione di rete (prima ediz.). Variante 1 (1998)
CEI 23-48
1998
Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi domestici e similari. Parte 1°: prescrizioni generali.
CEI 23-49
1996
Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi domestici e similari. Parte 1°: prescrizioni generali.
Parte 2°: prescrizioni particolari per involucri destinati a contenere dispositivi di protezione ed apparecchi che nell'uso
ordinario dissipano una potenza non trascurabile (prima ediz.). Variante1 (2001). Variante 2 (2003)
CEI 23-51
1996
Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione perinstallazioni fisse per uso domestico
e similare (prima ediz.) Variante 1 (1998). Variante 3 (2001). Variante 4 (2003)
CEI EN 61543
1996
Interruttori differenziali (RCD) per usi domestici e similari. Compatibilità elettromagnetica (prima ediz.)
CEI EN 60669-2-1
2002
Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica fissa per uso domestico e similare. Parte 2: prescrizioni particolari.
Sezione 1: Interruttori elettronici (prima ediz.). Variante 1 (1998)
CEI EN 60669-2-2
1998
Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica fissa per uso domestico e similare. Parte 2: prescrizioni particolari.
Sezione 2: Interruttori con comando a distanza (RCS) (prima ediz.)
CEI EN 60669-2-3
1998
Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica fissa per uso domestico e similare. Parte 2: prescrizioni particolari.
Sezione 3: Interruttori a tempo ritardato (seconda ediz.)
CEI EN 60269-1
2000
CT 32 Fusibili
Fusibili a tensione non superiore a 1000 V per corrente alternata ed a 1500 V per corrente continua.
Parte 1°: prescrizioni generali (quinta ediz.)
CEI EN 60269-2
1997
Fusibili a tensione non superiore a 1000 V per corrente alternata ed a 1500 V per corrente continua.
Parte 2°: prescrizioni supplementari per i fusibili per uso da parte di persone addestrate (fusibili principalmente per
applicazioni industriali) (seconda ediz.). Variante V1 (1999)
CEI EN 60269-3
1997
Fusibili a tensione non superiore a 1000 V per corrente alternata ed a 1500 V per corrente continua.
Parte 3°: prescrizioni supplementari per i fusibili per uso da parte di persone non addestrate (fusibili principalmente per applicazioni
domestiche e similari) (seconda ediz.)
CEI EN 60127-1/6
1997/98
Fusibili miniatura. Parte 1° - 2° - 3° - 5° - 6°: definizioni per fusibili miniatura e prescrizioni generali per cartucce di fusibili
miniatura (terza ediz.)
CEI EN 60143-1
1998
CT 33 Condensatori
Condensatori per inserzione in serie sulle reti in corrente alternata (seconda ediz.). Parte 1° - Generalità
CEI 18-4
Schneider Electric
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13
13
25/11/2003, 11.49
Le norme per gli impianti elettrici
Le norme
Norma
Anno Titolo
CT 38 Trasformatori di misura
Trasformatori di misura. Parte 1: trasformatori di corrente (quarta ediz.)
CEI EN 60044-1
2000
CEI 38-2
1998
Trasformatori di tensione (terza ediz.)
CEI EN 60204-1
1998
CT 44 Equipaggiamento elettrico delle macchine industriali
Sicurezza del macchinario. Equipaggiamento elettrico delle macchine. Parte 1: regole generali (terza ediz.)
CEI 44-14
2000
Guida all'applicazione della Norma CEI EN 60204-1. Regole generali per l'equipaggiamento elettrico delle macchine
CEI 64-7
1998
CT 64 Impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione (fino a 1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c.)
Impianti elettrici di illuminazione pubblica (terza ediz.)
CEI 64-8/1
2003
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1500 V in corrente continua.
Parte 1°: oggetto scopo e principi fondamentali (quinta ediz.)
CEI 64-8/2
2003
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1500 V in corrente continua.
Parte 2°: definizioni (quinta ediz.)
CEI 64-8/3
2003
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1500 V in corrente continua.
Parte 3°: caratteristiche generali (quinta ediz.)
CEI 64-8/4
2003
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1500 V in corrente continua.
Parte 4°: prescrizioni per la sicurezza (quinta ediz.)
CEI 64-8/5
2003
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1500 V in corrente continua.
Parte 5°: scelta ed installazione dei componenti elettrici (quinta ediz.)
CEI 64-8/6
2003
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1500 V in corrente continua.
Parte 6°: verifiche (quinta ediz.)
CEI 64-8/7
2003
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1500 V in corrente continua.
Parte 7°: ambienti ed applicazioni particolari (quinta ediz.)
CEI 64-12
1998
Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario (prima ediz.) Varianti 1 (2003)
CEI 64-14
1996
Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori (prima ediz.). Variante V1 (2000)
CEI 64-15
1998
Impianti elettrici negli edifici pregevoli per rilevanza storica e/o artistica (prima ediz.)
CEI 64-17
2000
Guida all'esecuzione degli impianti elettrici nei cantieri. Errata corrige (2000)
CEI 64-50
2001
Guida per l'esecuzione nell'edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione per impianti ausiliari, telefonici
e di trasmissione dati. Criteri generali. Variante 1 (2002)
CEI 64-51
1999
Guida all'esecuzione degli impianti elettrici nei centri commerciali.
CEI 64-52
2000
Guida all'esecuzione degli impianti elettrici negli edifici scolastici
CEI EN 60529
1997
CT 70 Involucri di protezione
Grado di protezione degli involucri (codice IP) (seconda ediz.). Variante V1 (2000)
CEI EN 61032
1998
Protezione delle persone e delle apparecchiature mediante involucri. Calibri di prova (seconda ediz.)
CEI EN 50102
1996
Gradi di protezione degli involucri per apparecchiature elettriche contro impatti meccanici esterni (codice IK) (prima ediz.)
Variante V1 (1999)
CEI 81-1
1998
CT 81 Protezione contro i fulmini
Protezione di strutture contro i fulmini (terza ediz.). Variante: 1.
CEI 81-3
1999
Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato dei comuni d’Italia in ordine alfabetico
(terza ediz.)
CEI 81-4
1996
Protezione delle strutture contro i fulmini. Valutazione del rischio dovuto al fulmine (prima ediz.). Variante 1 (1998)
CEI 81-8
2002
Guida d'applicazione all'utilizzo di limitatori di sovratensioni sugli impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione
1998
CT 89 Prove relative ai rischi da fuoco
Prove relative ai rischi di incendio. Parte 2: metodi di prova (prima ediz.)
CEI EN 60695-2-2
CEI EN 60695-2-1/0-3 1997/99
Prove relative ai rischi da fuoco. Parte 2: Metodi di prova. Sezione 1/fogli da 0 a 3
CEI EN 60742
1995
CT 96
Trasformatori di isolamento e trasformatori di sicurezza - Prescrizioni. Sicurezza dei trasformatori, delle unità di alimentazione
e similari
CE EN 61558-1
1998
Parte1: Prescrizioni generali e prove
CEI UNEL 35024/1
1997
CEI UNEL
Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente
alternata e 1500 V in corrente continua - Portate di corrente in regime permanente per posa in aria
CEI UNEL 35024/2
1997
Cavi elettrici ad isolamento minerale per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente
continua - Portate di corrente in regime permanente per posa in aria
CEI UNEL 35026
2000
Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente
alternata e 1500 V in corrente continua - Portate di corrente in regime permanente per posa interrata
Schneider Electric
14
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25/11/2003, 11.49
Caratteristiche
della rete
Sistemi di distribuzione
16
Protezione e sezionamento dei circuiti
19
La sicurezza nei sistemi TT
20
La sicurezza nei sistemi TN
21
La sicurezza nei sistemi IT
22
Schneider Electric
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15
15
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Caratteristiche
della rete
Sistemi di distribuzione
Sistemi TT e TN
Modi di collegamento a terra
Essi differiscono per la messa a terra
del neutro e per il tipo di collegamento
a terra delle masse.
Gli schemi e le principali caratteristiche
di questi tre sistemi sono indicati qui di
seguito. Gli apparecchi installati sulle reti
devono assicurare la protezione dei beni
e delle persone e soddisfare le esigenze
di continuità di servizio dell'impianto.
Nelle reti BT si considerano tre modi
di collegamento a terra (detti anche sistemi
di neutro):
c sistema TT;
c sistema TN in 3 varianti: TN-C, TN-S e
TN-C-S;
c sistema IT.
Sistema TT:
neutro collegato a terra
c Neutro collegato direttamente a terra;
c masse collegate a terra (solitamente
interconnesse);
c sgancio obbligatorio al primo guasto
d'isolamento, eliminato tramite un dispositivo
differenziale a corrente residua posto a
monte dell'installazione ed eventualmente
su ogni partenza per migliorare la selettività.
Impiego
Sistema elettrico in cui l'utenza è alimentata
direttamente dalla rete pubblica di
distribuzione in bassa tensione (edifici
residenziali e similari).
Nota 1: se le masse non sono collegate ad
una terra comune, deve essere utilizzato un
dispositivo differenziale su ogni partenza.
1
2
3
N
PE
Considerazioni
c Soluzione più semplice per l'installazione;
c non necessita di manutenzioni frequenti
(è necessario verificare periodicamente il
funzionamento del dispositivo differenziale
mediante il tasto di test).
Sistema TN:
masse collegate al neutro
c Neutro collegato direttamente a terra;
c conduttore di neutro e conduttore di
protezione comuni (PEN): sistema TN-C;
c conduttore di neutro e conduttore di
protezione separati (PE + N): TN-S;
c masse collegate al conduttore di
protezione, a sua volta collegato al punto
di messa a terra dell'alimentazione.
Si raccomanda di collegare il conduttore
di protezione a terra in più punti;
c sgancio obbligatorio al primo guasto
d'isolamento, eliminato tramite i dispositivi di
protezione contro le sovracorrenti o tramite
dispositivo differenziale.
Considerazioni
c Il sistema TN-C consente risparmio
sull'installazione (impiego di interruttori
tripolari e soppressione di un conduttore);
c aumenta i rischi di incendio in caso di forti
correnti di guasto;
c la verifica dell'intervento della protezione
deve essere effettuata, se possibile, durante
lo studio tramite calcoli, ed eventualmente al
momento della messa in funzione tramite
strumenti di misura. Questa verifica è la sola
garanzia di funzionamento, sia al momento
del collaudo, sia al momento
dell'utilizzazione, sia dopo qualsiasi modifica
o ampliamento sulla rete.
utilizzatori
Nota 2: nel sistema TN-C le funzioni di
protezione e di neutro sono assolte dallo
stesso conduttore.
In particolare il conduttore PEN deve essere
direttamente collegato al morsetto
di terra dell'utilizzatore e quindi, tramite un
ponte, al morsetto di neutro.
Nota 3: i sistemi TN-C e TN-S possono
essere utilizzati in una medesima
installazione (sistema TN-C-S).
Il sistema TN-C deve obbligatoriamente
trovarsi a monte del sistema TN-S.
Nota 4: per sezioni di fase <10 mm2 in Cu
o < 16 mm2 in Al e in presenza di cavi
flessibili è sconsigliabile l'utilizzo di un
sistema TN-C.
Nota 5: nel sistema TN-C il dispositivo
di protezione differenziale non può essere
utilizzato sulle partenze con neutro distribuito.
Nota 6: in presenza di ambienti a maggior
rischio in caso di incendio è vietato l'uso
del sistema TN-C .
1
2
3
PEN
Sistema TNC
utilizzatori
1
2
3
N
PE
Impiego
Sistema elettrico con propria cabina di
trasformazione (stabilimenti industriali).
Nota 1: nel sistema TN-C il conduttore PEN
e nel sistema TN-S il conduttore PE non
devono mai essere interrotti.
Sistema TNS
utilizzatori
Schneider Electric
16
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25/11/2003, 12.31
Caratteristiche
della rete
Sistemi di distribuzione
Sistema IT, separazione elettrica
Sistema IT: neutro isolato
c la verifica dello sgancio al secondo guasto
deve essere effettuata durante lo studio
tramite calcoli ed eventualmente alla messa
in funzione tramite strumenti di misura.
c Neutro isolato da terra o collegato a terra
attraverso un'impedenza di valore
sufficientemente elevato (qualche centinaio
di Ohm);
c masse collegate a terra individualmente,
per gruppi o collettivamente (si raccomanda
la messa a terra collettiva);
c segnalazione obbligatoria al primo guasto
d'isolamento tramite un controllore
permanente d'isolamento (CPI) installato tra
neutro e terra;
c sgancio non obbligatorio al primo guasto;
c ricerca ed eliminazione del primo guasto;
c sgancio obbligatorio al secondo guasto
d'isolamento tramite i dispositivi di
protezione contro le sovracorrenti o tramite
dispositivo differenziale.
Considerazioni
c Necessita di personale qualificato per la
manutenzione;
c soluzione che assicura una migliore
continuità di servizio;
c richiede un buon livello d'isolamento della
rete (implica la frammentazione della rete
se questa è molto estesa, e l'alimentazione
degli apparecchi utilizzatori con dispersioni
elevate tramite trasformatori
di separazione);
Sistema di protezione
per separazione elettrica
Un metodo di protezione contro i contatti
indiretti previsto dalla norma CEI 64-8 e
alternativo all’interruzione automatica
dell’alimentazione è la separazione elettrica.
Con questo metodo l’alimentazione del
circuito deve essere realizzata con un
trasformatore di isolamento o con una
sorgente avente caratteristiche di sicurezza
equivalenti (es. gruppo motore-generatore
con avvolgimenti separati in modo
equivalente a quelli del trasformatore).
Sistemi a bassissima
tensione
La norma CEI 64.8 individua due sistemi
di distribuzione e le rispettive prescrizioni
costruttive per garantire la protezione contro
i contatti diretti e indiretti.
I due sistemi sono denominati:
c a bassissima tensione di sicurezza
(SELV);
c a bassissima tensione di protezione
(PELV).
Impiego
Sistema elettrico con propria cabina
di trasformazione (con necessità prioritaria
di continuità di servizio).
Nota 1: se il dispersore delle masse della
cabina è separato da quello degli utilizzatori
(soluzione sconsigliata dalle orme), occorre
installare un dispositivo differenziale a
corrente residua a monte dell'installazione.
Nota 2: con le masse collegate a terra
per gruppi o individualmente, verificare
l'intervento dei dispositivi automatici
secondo la condizione richiesta per i sistemi
TT (praticamente è sempre necessaria
l'installazione di un dispositivo differenziale).
Nota 3: con le masse collegate a terra
collettivamente, verificare l'intervento
del dispositivo automatico secondo
una condizione analoga a quella richiesta
per i sistemi TN.
Nota 4: la norma raccomanda vivamente
di non distribuire il neutro nei sistemi IT.
1
2
3
N
CPI
utilizzatori
La tensione nominale del circuito separato
non deve superare 500 V. Le parti attive del
circuito separato non devono essere
connesse in alcun punto a terra e devono
essere separate rispetto a quelle di altri
circuiti con un isolamento equivalente a
quello esistente tra avvolgimento primario e
secondario del trasformatore di isolamento.
Le masse del circuito separato devono
essere collegate tra loro mediante
collegamenti equipotenziali non connessi
a terra ne a conduttori di protezione
o a masse di altri circuiti.
Le prese a spina devono avere un contatto
di protezione per il collegamento al
conduttore equipotenziale così come
i cavi che alimentano i componenti elettrici
devono possedere un conduttore di
protezione.
Con questo metodo al verificarsi di un primo
guasto nel circuito separato la corrente di
guasto non può praticamente circolare. Al
secondo guasto su una polarità diversa da
quella interessata dal primo guasto deve
intervenire una protezione automatica
secondo il criterio stabilito dalla norma per il
sistema TN.
Inoltre se per ragioni funzionali si utilizzano
bassissime tensioni, la norma prevede un
sistema denominato a bassissima tensione
funzionale (FELV).
v da sorgente con grado di sicurezza
equivalente,
v da sorgenti elettrochimiche (batterie di
accumulatori),
v da dispositivi elettronici (gruppi statici).
Inoltre le parti attive devono essere protette
contro i contatti diretti mediante involucro
con grado di protezione non inferiore a
IPXXB o isolamento in grado di sopportare
una tensione di prova di 500 Veff. per 1
minuto
( in ogni caso per PELV, solo se
Un > 25 VCA o 60 VCC per SELV).
Data la complessità della materia si
consiglia di consultare la norma.
I circuiti SELV e PELV devono essere
alimentati:
c con tensioni non superiori a 50 V CA e
120 V CC non ondulata. In alcuni ambienti a
maggior rischio la tensione di alimentazione
deve essere ridotta a 25 V CA e 60 V CC;
c da una delle seguenti sorgenti:
v trasformatore di sicurezza (CEI 14.6),
Schneider Electric
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Sistemi di distribuzione
Sistemi a bassissima tensione
Caratteristiche
della rete
400 V
Circuiti
separati
50 V max
Sistema SELV
Il sistema SELV garantisce un elevato livello
di sicurezza verso il pericolo di contatti diretti
e indiretti e per questo motivo viene
impiegato in ambiente a maggior rischio
come luoghi conduttori ristretti, luoghi con
pareti conduttrici e luoghi con alto livello di
umidità.
Trasformatore
isolamento
Utilizzatore
400 V
Circuiti
separati
50 V max
Sistema PELV
Per soddisfare i criteri di sicurezza e
affidabilità dei circuiti di comando o per
esigenze funzionali può essere necessario
collegare a terra un punto del circuito attivo.
In tal caso viene utilizzato il sistema PELV
che garantisce un livello di sicurezza
inferiore rispetto al sistema SELV in quanto
non risulta completamente isolato dal
sistema esterno.
Trasformatore
di isolamento
Utilizzatore
400 V
Un guasto verso terra del circuito primario
potrebbe introdurre attraverso l'impianto di
terra delle tensioni pericolose sulle masse
del sistema PELV, tale rischio è accettabile
per la presenza, sul circuito principale,
dei dispositivi automatici atti alla protezione
contro i contatti indiretti.
Sistema FELV
Il circuito FELV è un circuito alimentato,
per ragioni funzionali, con un normale
trasformatore con tensione secondaria non
superiore a 50 V.
50 V max
Trasformatore
di isolamento
Utilizzatore
Un guasto di isolamento tra primario e
secondario del trasformatore può introdurre
tensioni pericolose per le persone senza che
i dispositivi a monte del circuito FELV
intervengano. Il circuito FELV richiede
l'utilizzo di dispositivi automatici di
interruzione atti a garantire la protezione
contro i contatti indiretti.
Condizioni di installazione
c Masse non collegate né a terra né
al conduttore di protezione o alle masse
di altri circuiti elettrici;
c parti attive del circuito di alimentazione
principale o di eventuali altri circuiti a
bassissima tensione PELV o FELV devono
essere separate dal circuito SELV mediante
schermo o guaina per garantire un livello
di sicurezza non inferiore a quello previsto
per la sorgente di alimentazione;
c prese a spina senza contatto per
il conduttore di protezione di tipo tale da
non consentire l'introduzione di spine di altri
sistemi elettrici;
c le spine non devono poter entrare nelle
prese di altri sistemi elettrici.
Condizioni di installazione
c Masse collegate a terra (non obbligatorio);
c parti attive del circuito di alimentazione
principale separate dal circuito PELV
mediante schermo o guaina atti a garantire
un livello di sicurezza non inferiore a quello
previsto per la sorgente di alimentazione;
c prese a spina con o senza contatti per
il conduttore di protezione, di tipo tale da
non consentire l'introduzione di spine di altri
sistemi elettrici;
c le spine non devono poter entrare nelle
prese di altri sistemi elettrici.
Condizioni di installazione
c Masse obbligatoriamente collegate a terra;
c grado di isolamento dei componenti pari
a quello del circuito primario;
c prese a spina con contatto per il conduttore
di protezione, di tipo tale da non consentire
l'introduzione delle spine del sistema FELV
nelle prese alimentate con altre tensioni e da
non consentire l'introduzione di spine di altri
circuiti nelle prese del sistema FELV.
c coordinamento del circuito di protezione
con il dispositivo automatico di interruzione
previsto sul circuito principale per garantire
la protezione contro i contatti indiretti.
Schneider Electric
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Protezione e sezionamento dei circuiti
Numero di poli da interrompere e
proteggere
Caratteristiche
della rete
Protezione e sezionamento dei circuiti
ll numero di poli indicato è valido per gli interruttori automatici che assicurano contemporaneamente le funzioni di protezione, manovra
e sezionamento.
Sistema TT o TNS
neutro non distribuito
trifase
neutro distribuito
trifase + N
schema A
SN = SF: schemi B o C
SN < SF: schema C sotto la condizione 5
o schema B sotto le condizioni 1 e 2
fase + N
schemi D o E
fase + fase
schema E
Sistema TNC
neutro non distribuito
trifase
schema A
neutro distribuito
trifase + PEN
SPEN = SF: schema F
SPEN < SF: schema F sotto la condizione 4
fase + PEN
SPEN = SF: schema G
neutro non distribuito
trifase
schema A
neutro distribuito
trifase + N
schema C
fase + N
schema E
fase + fase
schema E
Sistema IT
schema A
schema B
schema C
schema D
schema E
schema F
schema G
PEN
Condizione 1
Il conduttore di neutro, di opportuna
sezione, deve essere protetto contro il
cortocircuito dal dispositivo di protezione
delle fasi.
Condizione 2
Solo in presenza di un sistema
sostanzialmente equilibrato.
La massima corrente che può attraversare
il conduttore di neutro è, in servizio
ordinario, nettamente inferiore alla portata
di questo conduttore.
Condizione 3
Quando la protezione del neutro è già
assicurata da un dispositivo di protezione a
monte contro il cortocircuito o quando il
circuito è protetto da un dispositivo a
corrente differenziale residua che
interrompe tutti i conduttori.
Condizione 4
Se non sono soddisfatte le condizioni 1 e 2 si
deve disporre sul conduttore PEN un
dispositivo sensibile alle sovracorrenti che
interrompa le fasi, ma non il conduttore PEN.
Condizione 5
La protezione del neutro deve essere adatta
alla sua sezione.
Nota 1: la norma CEI 64.8 raccomanda
di non distribuire il neutro nei sistemi IT.
Nota 2: il conduttore di neutro deve avere
la stessa sezione del conduttore di fase
in circuiti monofasi e in circuiti polifasi
con sezione di fase ≤ 16 mm 2 (rame)
e ≤ 25 mm 2 (alluminio).
Schneider Electric
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PEN
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19
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Caratteristiche
della rete
La sicurezza nei sistemi TT
Presentazione
Prescrizioni per ambienti particolari
In un sistema TT, per garantire la protezione
delle persone contro i contatti indiretti, deve
essere soddisfatta la seguente relazione:
escludendone di fatto l'applicazione nella
maggior parte dei casi.
L'impiego di un dispositivo differenziale
consente di prevedere un impianto di terra
facile da realizzare ed affidabile nel tempo.
Il dispositivo differenziale può essere:
VL
RA
dove:
Ia <
c Ia [A] è la corrente che provoca l'intervento
automatico del dispositivo
di protezione;
c UL [V] è la tensione limite di contatto pari
a 50 V (25 V in ambienti a maggior rischio);
c RA [Ω] è la somma delle resistenze
del dispersore e dei conduttori di protezione
delle masse.
c parte integrante del dispositivo
di interruzione automatica (sganciatori
elettronici con opzione T o W).
In questo caso il dispositivo differenziale ha
lo scopo di proteggere l'impianto dai guasti
verso terra e viene installato sugli interruttori
generali;
c direttamente associato al dispositivo
di interruzione automatica (blocchi Vigi);
c esterno al dispositivo di interruzione
automatica (Vigirex).
MT/BT
Sistema TT
I dispositivi automatici ammessi dalla norma
sono il dispositivo a corrente differenziale e
il dispositivo di protezione contro le
sovracorrenti.
Utilizzando un dispositivo differenziale ad
alta sensibilità, il collegamento delle masse
con la terra può avere un valore di
resistenza elevato (vedi tabella) senza
compromettere l'intervento del dispositivo.
La Norma CEI 64.8 ammette l'impiego
della protezione contro le sovracorrenti,
per garantire la protezione delle persone;
ciò può essere realizzato solo in caso
di resistenza di terra molto bassa
Prescrizioni per ambienti
particolari
L’impiego dei dispositivi differenziali con
sensibilità ≤ 30 mA è obbligatorio nei
seguenti casi:
c locali da bagno, docce e piscine;
c circuiti che alimentano prese a spina di
impianti per cantieri di costruzione e di
demolizione o per strutture adibite ad uso
agricolo o zootecnico;
c circuiti che alimentano non più di tre prese
a spina di impianti per aree di campeggio di
caravan e camper.
Ia
Ig
Uc
RA
Rn
Valori massimi della resistenza di terra RA [Ω]
Ia [A]
VL [V]
50
0,03
≤ 1660
0,3
≤ 166
0,5
≤ 100
3
≤ 16
10
≤5
30
≤ 1,6
25
≤ 830
≤ 83
≤ 50
≤8
≤ 2,5
≤ 0,8
Inoltre l’utilizzo dei differenziali con
sensibilità ≤ 30 mA è vivamente consigliato
in presenza di apparecchi utilizzatori
trasportabili, mobili o portatili alimentati
tramite cavi flessibili e come protezione
addizionale contro i contatti diretti.
In ambienti a maggior rischio in caso
di incendio una delle misure di protezione
aggiuntive è quella che prevede l’impiego
di dispositivi differenziali aventi corrente
nominale di intervento non superiore
a 300 mA.
Queste considerazioni sono valide anche
per un impianto gestito con modo di
collegamento a terra di tipo TN.
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1
2
3
N
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Caratteristiche
della rete
La sicurezza nei sistemi TN
Presentazione
In un sistema TN per garantire la protezione
contro i contatti indiretti deve essere
soddisfatta la seguente relazione:
I dispositivi di interruzione automatica
ammessi dalle norme sono il dispositivo a
corrente differenziale e il dispositivo di
protezione contro le sovracorrenti.
Uo
Zs
dove:
c Ia [A] è la corrente che provoca l'apertura
automatica del dispositivo di protezione
entro i tempi previsti dalla norma in funzione
della tensione nominale verso terra del
sistema, indicati nella tabella sottostante.
Ia =≤
Tempi massimi di interruzione
per i sistemi TN
U0[V]
tempi di interruzione [s]
120
0,8
130
0,4
400
0,2
>400
0,1
Che corrente di intervento utilizzare
Se si utilizza per la protezione delle persone
lo stesso dispositivo impiegato per
la protezione contro le sovracorrenti,
è consigliabile utilizzare, per la verifica
della relazione sopra riportata, la
corrente di intervento della protezione
magnetica Im [A].
c Il tempo di intervento della protezione
magnetica è infatti inferiore ai tempi
massimi previsti della norma. La relazione
iniziale diventa:
Im =
c Uo [V] è la tensione nominale (valore
efficace) tra fase e terra;
c Zs [Ω] è l'impedenza dell'anello di guasto
dalla sorgente di energia fino al punto di
guasto e comprende l'impedenza del
conduttore di fase e di protezione
trascurando l'impedenza di guasto.
Se il dispositivo di interruzione è
equipaggiato con una protezione
differenziale, la corrente utilizzata per
la verifica è la soglia di intervento nominale
I∆n del dispositivo differenziale:
I∆n ≤=
Uo
Zs
Selettività differenziale
Per realizzare la selettività, tra protezioni
differenziali disposte in serie, verificare
le relazioni riportate a pag. 123.
La norma ammette, l'impiego di dispositivi
differenziali selettivi del tipo S oppure
di dispositivi differenziali regolabili in tempo
e corrente.
Uo .
Zs
Tuttavia si ricorda che per circuiti di
distribuzione o per circuiti terminali che
alimentano solo componenti elettrici fissi
la norma ammette tempi di intervento
inferiori o uguali a 5 s.
Per la soluzione pratica di questo
problema vedere pag. 184.
Un/Uo
MT/BT
1
2
3
PEN
Ia
ZS
Ig
Uc
Rn
Come ottenere la protezione contro
i contatti indiretti
Qualora la protezione contro i contatti
indiretti non sia verificata utilizzando i
comuni dispositivi di protezione si possono
impiegare i seguenti accorgimenti:
c utilizzare uno sganciatore a soglia
magnetica bassa:
v interruttori modulari con curva di intervento
tipo B,
v interruttori scatolati con sganciatore
magnetotermico tipo G,
v interruttori equipaggiati con sganciatore
elettronico tipo STR.
Abbassando la soglia di intervento del relé
magnetico è possibile proteggere contro i
contatti indiretti condutture di lunghezza
maggiore.
In tal caso si consiglia di verificare i limiti
di selettività determinati precedentemente.
c Utilizzare un dispositivo differenziale.
Il suo impiego permette di realizzare la
protezione contro i contatti indiretti in tutti
quei casi dove l'intervento della protezione
magnetica non è assicurata:
c circuiti soggetti a modifiche e ampliamenti
importanti,
c impedenze di guasto elevata o di difficile
valutazione.
L'utilizzo del dispositivo differenziale, nella
maggior parte dei casi, rende la protezione
indipendente dai parametri dell'impianto
elettrico (lunghezza e sezione dei cavi).
Esempio
Ad una soglia di intervento differenziale pari
a 1 A corrisponde un'impedenza dell'anello
di guasto di 230 Ω.
c Aumentare la sezione del cavo.
Dove non sia possibile utilizzare interruttori
con la soglia magnetica bassa:
v richiesta di limiti di selettività elevati,
v rischi di scatti intempestivi dovuti a correnti
di avviamento importanti,
e dove non si possa o non si voglia
utilizzare dispositivi differenziali, per
assicurare l'intervento della protezione è
necessario aumentare la sezione del
conduttore di protezione o al limite la
sezione del conduttore di fase.
Così facendo si riduce l'impedenza
dell'anello di guasto e si eleva la corrente di
guasto verso terra migliorando le condizioni
di intervento del dispositivo di protezione.
Inoltre la soglia magnetica può essere
regolata al valore massimo migliorando così
le condizioni richieste per la selettività in
cortocircuito.
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Caratteristiche
della rete
La sicurezza nei sistemi IT
Presentazione
La particolare configurazione di questo
sistema fa si che in caso di singolo guasto
a terra la corrente di guasto sia fortemente
limitata dall'impedenza capacitiva verso
terra della linea e non richieda quindi di
essere interrotta tempestivamente.
Primo guasto
È obbligatorio limitare la tensione di contatto
Uc = RT • Id ≤ UL
Supponendo un valore di RT pari a 10 Ω, la
tensione di contatto VC uguaglia il valore
limite di UL per una lunghezza totale delle
linee in partenza
dal trasformatore pari a 92 km.
Se la tensione di contatto è sicuramente
limitata, non è necessario interrompere
il circuito, ma si deve prevedere la
segnalazione del primo guasto utilizzando
dove:
c UL [V] è la tensione limite di contatto pari
a 50 V (25 V in ambienti a maggior rischio);
c RT [Ω] è la resistenza del dispersore al
quale sono collegate le masse;
c Id [A] è la corrente che si richiude verso
terra, al primo guasto, attraverso
l'impedenza capacitiva verso terra ZFT
dell'intera rete di bassa tensione.
In reti trifasi senza neutro la corrente di
primo guasto si può calcolare con la
formula:
e•U
Id =
ZFT
un controllore permanente di isolamento
CPI (Vigilohm) che aziona un allarme
sonoro o visivo.
È opportuno che il primo guasto venga
localizzato e quindi eliminato.
Inoltre è richiesta l'installazione di uno
scaricatore di sovratensione (Cardew C) tra
il neutro del trasformatore MT-BT e la terra,
per proteggere l'impianto di BT dai possibili
guasti interni al trasformatore tra MT e BT.
Un/Uo
MT/BT
1
2
3
PEN
Ia
ZS
dove U è la tensione concatenata della rete.
Esempio: un valore tipico di capacità di una
linea in cavo verso terra è di 0,25 µF/km, da
cui segue ZFT=12,7 KΩ/km.
Per ogni chilometro di linea si ha
Id=54,5 mA.
Secondo guasto
Al secondo guasto (su una fase diversa o
sul neutro), le condizioni che garantiscono
l'intervento della protezione sono differenti
se le masse sono collegate a terra
collettivamente oppure a gruppi e se
il neutro viene o non viene distribuito:
c masse collegate a terra per gruppi o
individualmente. Il guasto si chiude
attraverso le resistenze di collegamento a
terra. Verificare le condizioni di intervento in
modo analogo a quanto richiesto nel
sistema TT. È praticamente sempre
necessario il dispositivo differenziale;
c masse interconnesse con un conduttore
di protezione:
c neutro non distribuito
U
Ia ≤
2 ⋅ Zs
.
Ig
Uc
Rn
dove:
c Ia [A] è la corrente che provoca l'apertura
automatica del dispositivo di protezione
entro i tempi previsti dalla norma;
c Uo [V] è la tensione nominale (valore
efficace) tra fase e terra;
c U [V] è la tensione nominale (valore
efficace) tra fase e fase;
c Zs [Ω] è l'impedenza del circuito
di guasto costituito dal conduttore di fase e
dal conduttore di protezione del circuito;
c Z's [Ω] è l'impedenza del circuito
di guasto costituito dal conduttore di neutro
e dal conduttore di protezione del circuito.
I dispositivi di interruzione automatica
riconosciuti dalla norma sono il dispositivo
di protezione contro le sovracorrenti
e il dispositivo a corrente differenziale.
Per la soluzione pratica di questo
problema vedere pag. 266.
Che corrente di intervento utilizzare
(masse interconnesse)
Per quanto riguarda la corrente di intervento
da utilizzare nella verifica valgono le stesse
considerazioni espresse per il sistema TN
applicate alle relazioni sopra riportate.
Se si utilizza un dispositivo differenziale è
necessario assicurarsi che la soglia di
intervento sia superiore alla corrente verso
terra al primo guasto di isolamento.
Considerando il campo di possibile
intervento del differenziale (da I∆n/2 a I∆n),
si dovrà imporre:
I∆n
> Id primo guasto.
2
Come ottenere la protezione contro
i contatti indiretti
Valgono le stesse considerazioni esposte
per il sistema TN.
c neutro distribuito
Ia ≤
Uoo
.
2 • Z’s
MT/BT
Ig
Un/Uo
1
2
3
PE
Ia
Ia
C
P
I
Ig
RT
Ig
Sistema IT
2û guasto
Uc
Uc
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La sicurezza nei sistemi IT
Controllori permanenti di isolamento
Caratteristiche
Caratteristiche
della rete
Tabella di scelta
La scelta del controllore permanente d'isolamento deve essere effettuata in funzione dei seguenti parametri:
c la tensione tra le fasi e il tipo di rete da controllare;
c l'estensione della rete da controllare;
c altri elementi quali installazione, alimentazione ausiliaria, ecc.
tipo
tensione tra le fasi
TR22A
da 20 a 1000 Hz ≤ 760 V (1)
TR22AH
da 20 a 1000 Hz ≤ 760 V
XM200
XM300C
da 45 a 400 Hz ≤ 760 V da 45 a 400 Hz ≤ 760 V (1)
CA neutro non accessibile da 20 a 1000 Hz ≤ 440 V (1)
da 20 a 1000 Hz ≤ 440 V
da 45 a 400 Hz ≤ 440 V da 45 a 440 Hz ≤ 440 V (1)
CA neutro accessibile
si
da 115 a 525 V
≤ 500 V
CA ≤ 30 km
CA 2,5 Hz
da 10 a 100 kΩ
da 0,1 a 20 kΩ
si
da 115 a 525 V
≤ 500 V (1)
CA ≤ 30 km
CA 2,5 Hz
da1 a 299 kΩ
da 0,2 a 99.,9 kΩ
si
da 115 a 525 V
c
c
c
c
estraibile
IP40
EM9
da 50 a 1000 Hz ≤ 760 V
estraibile
IP40
EM9B/BV
da 50 a 1000 Hz ≤ 760 V
estraibile
estraibile
IP40
IP40
EM9T
TR5A
da 50 a 1000 Hz ≤ 380 V
CA neutro non accessibile da 50 a 1000 Hz ≤ 440 V
da 50 a 1000 Hz ≤ 440 V
da 50 a 1000 Hz ≤ 220 V
CC
estensione della rete
principio di funzionamento: iniezione di
soglia di funzionamento 1° soglia
2° soglia
lettura diretta
tensione ausiliaria CA
installazione
ad incasso
su guida DIN
morsettiera di collegamento
grado di protezione
parte frontale
tipo
tensione tra le fasi
CA neutro accessibile
CA ≤ 50 km
CC
da 0,7 a 100 kΩ
CA ≤ 50 km
CC
da1 a 251 kΩ
si
da 115 a 525 V
estensione della rete
principio di funzionamento: iniezione di
CA ≤ 50 km
CC
CA ≤ 50 km
CC
CA ≤ 50 km
CC
≤ 420 V
CC ≤ 50 km
segnalazione di squilibrio
di tensione
soglia di funzionamento
da 10 a 150 kΩ
da 1 a 100 kΩ
da 10 a 150 kΩ
24/48 V da 5 a 25 kΩ
CC
120 V da 10 a 50 kΩ
220/420 V da 30 a 150 kΩ
lettura diretta
tensione ausiliaria
CA
no
da 115 a 480 V
si (solo EM9BV)
da 115 a 480 V
no
da 24 a 240 V
no
senza sorgente ausiliaria
c
c
c
c
c
fissa
IP30
IP20
fissa
IP30
IP20
fissa
IP30
IP20
fissa
IP30
IP20
ad incasso
installazione
su guida DIN
morsettiera di collegamento
grado di protezione
parte frontale
involucro
Tabella di scelta degli apparecchi di ricerca sotto tensione dei guasti d'isolamento
apparecchio fisso
XM200 + XD301 o XD312 + toroidi
apparecchiatura portatile
generatore XGR + rilevatore mobile XRM + pinze
(1) Fino a 1700 V con neutro accessibile e 1000 V con neutro non accessibile utilizzando una piastra di adattazione.
Fino a 1200 V in CC per l'XM300c con la stessa piastra.
Tabella di scelta del limitatore di sovratensioni Cardew C
Un [V]
≤ 230
230 ≤ U ≤ 400
400 ≤ U ≤ 660
660 ≤ U ≤ 1000
1000 ≤ U ≤ 1560
neutro accessibile
neutro non accessibile
MT
MT
BT
tipo 250 V
tipo 250 V
tipo 440 V
tipo 660 V
tipo 1000 V
BT
tipo 250 V
tipo 440 V
tipo 660 V
tipo 1000 V
Tabella di scelta dei cavi di collegamento del Cardew C (1)
potenza del trasformatore [kVA]
≤ 63
100
125
160
200
250
315
400
500
630
800
sezione Cu [mm2]
25
25
35
35
50
70
70
95
95
120
120
35
35
50
70
70
95
95
neutro accessibile
neutro non accessibile 25
25
25
25
(1) Per cavi in Al moltiplicare la sezione del conduttore in Cu, qui indicata x 1,5.
Schneider Electric
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1000
1250
120
120
23
23
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Caratteristiche
della rete
La sicurezza nei sistemi IT
Sicurezza minima
Segnalazione del primo
guasto
batteria funziona in isola. Considerando
però la limitata estensione dei circuiti
alimentati dall'UPS ed il breve tempo per il
quale l'UPS può funzionare in isola
(generalmente dell'ordine dell'ora), non si
considera giustificato l'utilizzo di un
dispositivo di segnalazione del primo guasto
in quanto risulta estremamente improbabile
l'insorgere, dopo un primo guasto, di un
secondo guasto nel breve tempo di
funzionamento con alimentazione da
batteria (si veda a questo proposito il
commento all'articolo 413.1.5.1 della nuova
edizione della norma CEI 64-8).
La norma CEI 64-8 richiede l’inserimento
di un controllore di isolamento (CPI) per la
segnalazione del primo guasto a terra.
Per una normale rete a 50 Hz si possono
utilizzare sia controllori che iniettano un
segnale di tipo continuo che controllori che
iniettano un segnale alternato a bassa
frequenza (2.5 Hz). Il secondo tipo di CPI
può fungere anche da generatore di segnale
per la ricerca dei guasti.
Il controllore di isolamento può essere
inserito in alternativa sul centro stella del
trasformatore o su una delle fasi; nel primo
caso la tensione che è applicata al CPI per
un guasto a terra è la stellata mentre nel
secondo caso è la concatenata.
Uno dei parametri di scelta di un CPI è
proprio la tensione concatenata della rete da
controllare: infatti nel caso di neutro non
accessibile (collegamento del CPI su una
fase) essa risulta 1/e volte inferiore
rispetto al caso di neutro accessibile.
I CPI sono dotati di una soglia di allarme in
kΩ al raggiungimento della quale si ha
l’accensione di una spia sul fronte degli
apparecchi e la commutazione di un
contatto per la segnalazione a distanza.
La soglia di allarme deve essere impostata
ad un valore di resistenza inferiore al
normale valore di resistenza di isolamento
verso terra dell’impianto con tutti i carichi
inseriti.
L’intervento delle protezioni è obbligatorio
al secondo guasto.
Nel caso di reti TT o TN alimentate tramite
UPS può verificarsi la situazione in cui
l'impianto a valle, in assenza di tensione di
rete, riceva tensione dalla batteria. Si ha
quindi il passaggio da un sistema di neutro
TT o TN ad un sistema IT, in quanto la
Reti con più trasformatori
Bisogna sottolineare che non è corretto
installare due o più CPI su una stessa rete
poiché se tra i due vi è continuità metallica le
correnti iniettate si sovrappongono e di
conseguenza i dispositivi danno luogo a
misurazioni errate che si traducono in
indicazioni inaffidabili del livello di isolamento.
In base a quanto detto, se la rete è
alimentata da più trasformatori in parallelo
va installato un solo CPI il quale comunque
controllerà l’isolamento del secondario dei
trasformatori e di tutto l’impianto a valle dei
trasformatori stessi.
Reti a configurazione
variabile
In questo caso le valutazioni da fare sono
più complesse: bisogna considerare tutte le
configurazioni che può assumere l’impianto
e verificare che in nessuna di esse vi siano
due o più CPI collegati alla stessa rete.
Le manovre che portano a modifiche della
topologia della rete (ad esempio chiusura o
apertura di congiuntori) devono modificare
opportunamente anche i collegamenti dei
CPI per evitare di averne più di uno
collegato alla stessa parte di impianto o di
lasciare parti di impianto prive di controllo.
Nel caso di due reti esercite
indipendentemente in servizio normale ma
che possono essere comunque collegate
(ad esempio per fuori servizio di un
trasformatore), è necessario che uno dei
CPI venga scollegato nel funzionamento
con congiuntore chiuso. E’ necessario
inoltre verificare che la regolazione della
soglia di intervento sia inferiore al livello di
isolamento dell’impianto a congiuntore
chiuso e che il CPI sopporti la lunghezza
totale dei cavi di tutto l’impianto (ad esempio
tale valore è di 30 km per l’XM200).
Conclusioni
L’installazione di un CPI in un impianto IT
(peraltro imposta dalla norma CEI 64-8)
permette di mantenere nel tempo i vantaggi
di questa tipologia di gestione del neutro:
è un dispositivo fondamentale dell’impianto
da scegliere con cura e collegare
con oculatezza poichè scelte errate o
collegamenti scorretti renderebbero
l’impianto inaffidabile e quindi inutili i costi
sostenuti per realizzarlo.
Se associato ad una modalità di ricerca
guasti tempestiva ed efficace, il CPI
permette di limitare l’eventualità di un
doppio guasto simultaneo che causerebbe
sia il fuori servizio almeno delle utenze
interessate dai guasti che possibilità di
danneggiamento delle stesse (un doppio
guasto è, a tutti gli effetti, un cortocircuito).
Ad esempio, ipotizzando che statisticamente
ci possa essere un guasto ogni tre mesi
e che il servizio manutenzione sia in grado
di eliminarlo entro 24 ore, si avrebbe in
media un doppio guasto circa ogni 22 anni.
CPI
CPI
Rete a configurazione variabile: un solo CPI deve
essere collegato per ogni rete indipendente.
Protezioni minime indispensabili: segnalazione del primo guasto (permette di avere
continuità di servizio) e intervento della protezione obbligatorio al secondo guasto.
Schneider Electric
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PAG15_26 RETE.p65
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Caratteristiche
della rete
La sicurezza nei sistemi IT
Miglioramento delle condizioni di servizio
Ricerca sotto tensione
del guasto di isolamento
(Vigilohm System)
L’apparecchio Vigilohm XM200 permette di
localizzare rapidamente il primo guasto e di
effettuare quindi la riparazione al più presto,
evitando così lo sgancio per il secondo
guasto. La localizzazione della partenza
guasta può essere fatta in due modi:
(1) Controllo dell’isolamento di motori
normalmente non in tensione
Un caso particolare si presenta quando
nell’impianto (anche non IT) vi sono dei
motori che normalmente non sono
in tensione ma che devono funzionare
con certezza in determinate circostanze
(ad esempio motori che azionano pompe
antincendio).
L’isolamento del motore e del relativo cavo di
alimentazione potrebbe abbassarsi durante
lunghi periodi di fuori servizio a causa di umidità
o altro fino ad impedire il suo funzionamento
proprio quando di vitale importanza.
Per controllare l’isolamento dei motori
destinati ad un tale utilizzo, è disponibile
un apposito CPI (Vigilohm SM21).
Quando il motore è fuori tensione, l’SM21
applica una tensione continua tra lo statore
e la terra, controllandone l’isolamento,
e segnalando prontamente (mediante
contatti di uscita) eccessivi abbassamenti
di isolamento.
Il contatto di uscita può anche essere utilizzato
per impedire l’avviamento del motore,
quando il livello di isolamento è troppo basso,
al fine di evitare danneggiamenti.
Il collegamento da prevedere è riportato
a fianco.
Il CPI deve essere scollegato quando il motore
è in tensione e dunque bisogna interporre tra il
CPI stesso e la rete un contatto normalmente
chiuso del dispositivo che alimenta il motore
(generalmente un contattore).
c utilizzando i rilevatori fissi XD301
(individuali) o XD312 (per gruppi di 12
partenze) per una ricerca automatica
ed immediata della partenza guasta;
c utilizzando un rilevatore portatile XRM
con pinza amperometrica, per individuare
manualmente la partenza guasta.
CPI
CPI
M
16
Controllo dell’isolamento di motori normalmente
fuori tensione.
Schneider Electric
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25
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La sicurezza nei sistemi IT
Rete in corrente continua isolata da terra
Caratteristiche
della rete
+
Le protezioni minime
indispensabili
G
(condizioni normali di installazione)
Segnalazione al primo guasto
(permette di avere continuità di servizio).
Intervento della protezione obbligatorio
al secondo guasto
Per controllare l'isolamento della rete e
segnalare un guasto verso massa utilizzare
le apparecchiature seguenti:
c TR5A su reti in corrente continua del tipo
non ondulata (batterie di accumulatori).
In questo apparecchio un dispositivo ad alta
impedenza misura la variazione di
potenziale delle due polarità della rete
con riferimento alla terra.
Queste variazioni vengono confrontate
con la soglia impostata.
Il limite di utilizzazione è la tensione della
rete da controllare, cioè 420 V;
c Vigilohm System XM200 o XM300C su reti
in corrente continua del tipo ondulata
(generatori in corrente continua, gruppi
statici di conversione) o non ondulata.
MERLIN GERIN
vigilohm system
XM200
TR5A
test
R
C
Sp
Sa
S
ok
menu
Vigilohm
System
XM200
o XM300C
RT
test
RT
Miglioramento delle
condizioni di servizio
G
MERLIN GERIN
vigilohm system
XM200
test
R
C
Sp
Sa
S
menu
ok
test
XD301
Vigilohm
System
XM200
o XM300C
M
XD301
PE
RT
G
Ricerca sotto tensione del guasto
d'isolamento (Vigilohm System)
L'utilizzo di un Vigilohm System abbinato
a dei rilevatori XD301 o XD312 consente
di effettuare la ricerca sotto tensione
del primo guasto, permettendo di ottenere
un miglioramento della continuità di servizio;
questo è possibile grazie all'iniezione
da parte dell'XM200 o dell'XM300C di un
segnale a bassa frequenza (2,5 Hz).
Il rilevatore portatile XRM con le relative
pinze amperometriche è compatibile
con gli apparecchi XM200 o XM300C.
Per interrompere il circuito è possibile
utilizzare un controllore d'isolamento
che comanda l'apertura dell'interruttore
di protezione.
MERLIN GERIN
vigilohm system
XM200
Toroidi
test
R
C
Sp
Sa
S
menu
ok
test
XM200
XD312
XRM
PE
RT
Schneider Electric
26
PAG15_26 RETE.p65
26
25/11/2003, 12.31
Protezione
dei circuiti
Introduzione
28
Protezione contro i sovraccarichi
30
Installazione dei cavi
32
Portata dei cavi
35
Caduta di tensione
43
Protezione contro il cortocircuito
47
Protezione dei conduttori di protezione e di neutro
54
Dimensionamento rapido dei cavi
55
Condotti sbarre prefabbricati
57
Tabelle di coordinamento
74
Schneider Electric
pag27_37 prot circuiti1.p65
27
27
25/11/2003, 14.02
Protezione
dei circuiti
Introduzione
Definizioni
Impianto elettrico
Insieme di componenti elettrici associati
al fine di soddisfare scopi specifici e aventi
caratteristiche coordinate.
Fanno parte dell'impianto elettrico tutti
i componenti elettrici non alimentati tramite
prese a spina; fanno parte dell'impianto
elettrico anche gli apparecchi utilizzatori
fissi alimentati tramite prese a spina
destinate unicamente alla loro alimentazione.
Corrente di impiego (IB)
Corrente che può fluire in un circuito
nel servizio ordinario:
c a livello dei circuiti terminali è la corrente
corrispondente alla potenza apparente
dell'utilizzatore. In presenza di avviamento
motori o messe in servizio frequenti
(ascensori o saldatrici a punti) è necessario
tener conto delle correnti transitorie se i loro
effetti si accumulano;
c a livello dei circuiti di distribuzione
(principali e secondari) è la corrente
corrispondente alla potenza apparente
richiesta da un gruppo di utilizzatori tenendo
conto del coefficiente di utilizzazione e di
contemporaneità.
Conduttore di neutro
Conduttore collegato al punto di neutro
del sistema ed in grado di contribuire
alla trasmissione dell'energia elettrica.
Temperatura ambiente
Temperatura dell'aria o di altro mezzo
nel luogo in cui il componente elettrico
deve essere utilizzato.
Tensione nominale
Tensione per cui un impianto o una sua
parte è progettato.
Nota: la tensione reale può differire dalla
nominale entro i limiti di tolleranza permessi.
In relazione alla loro tensione nominale
i sistemi elettrici si dividono in:
c sistemi di categoria 0, quelli a tensione
nominale minore o uguale a 50 V se a
corrente alternata o a 120 V se a corrente
continua (non ondulata);
c sistemi di categoria I, quelli a tensione
nominale da oltre 50 a fino 1000 V compresi
se a corrente alternata o da oltre 120
fino a 1500 V se a corrente continua;
c sistemi di categoria II, quelli a tensione
nominale oltre a 1000 V se a corrente
alternata o oltre 1500 V se a corrente
continua, fino a 30000 V compreso;
c sistemi di categoria III, quelli a tensione
nominale maggiore di 30000 V.
Qualora la tensione nominale verso terra sia
superiore alla tensione nominale fra le fasi,
agli effetti della classificazione del sistema si
considera la tensione nominale verso terra.
La tensione effettiva può variare entro
le abituali tolleranze.
I transitori non vengono considerati.
Questa classificazione non esclude
l'introduzione nelle diverse categorie
di limiti intermedi per ragioni particolari.
Circuito elettrico
Insieme di componenti di un impianto
alimentato da uno stesso punto e protetto
contro le sovraccorrenti da uno stesso
dispositivo di protezione.
Circuito di distribuzione
Circuito che alimenta un quadro
di distribuzione.
Circuito terminale
Circuito direttamente collegato agli
apparecchi utilizzatori o alle prese a spina.
Portata in regime permanente
di una conduttura (Iz)
Massimo valore della corrente che può fluire
in una conduttura, in regime permanente ed
in determinate condizioni, senza che la sua
temperatura superi un valore specificato.
È quindi la massima corrente che
la conduttura può sopportare senza
pregiudicare la durata della sua vita.
Dipende da diversi parametri come
ad esempio da:
c costituzione del cavo e della canalizzazione
v materiale conduttore,
v materiale isolante,
v numero di conduttori attivi,
v modalità di posa;
c temperatura ambiente.
Sovraccorrente
Ogni corrente che supera il valore nominale.
Per le condutture, il valore nominale è la
portata.
Tale corrente dev'essere eliminata
in tempi tanto più brevi quanto più elevato
è il suo valore.
Corrente di sovraccarico
Sovracorrente che si verifica in un circuito
elettricamente sano.
Ad esempio la corrente di avviamento di
un motore o il funzionamento momentaneo
di un numero di utilizzatori maggiore
di quello previsto.
Corrente di cortocircuito (franco)
Sovracorrente che si verifica a seguito di un
guasto di impedenza trascurabile fra due
punti tra i quali esiste tensione in condizioni
ordinarie di esercizio.
(di secondo guasto per il sistema IT)
che si richiude verso terra può assumere
valori elevati, paragonabili alle correnti
di sovraccarico e di cortocircuito.
Corrente convenzionale di funzionamento
(di un dispositivo di protezione) (If)
Valore specificato di corrente che provoca
l'intervento del dispositivo di protezione
entro un tempo specificato, denominato
tempo convenzionale.
Conduttura
Insieme costituito da uno o più conduttori
elettrici e dagli elementi che assicurano
il loro isolamento, il loro supporto, il loro
fissaggio e la loro eventuale protezione
meccanica.
Componente elettrico
Termine generale usato per indicare sia
i componenti dell'impianto sia gli apparecchi
utilizzatori.
Apparecchio utilizzatore
Apparecchio che trasforma l'energia elettrica
in un'altra forma di energia, per esempio
luminosa, calorica o meccanica.
Apparecchio utilizzatore trasportabile ed
apparecchio utilizzatore mobile
Un apparecchio utilizzatore si definisce
trasportabile se può essere spostato
facilmente, perché munito di apposite
maniglie o perché la sua massa è limitata;
un apparecchio utilizzatore trasportabile
si definisce apparecchio utilizzatore mobile
solo se deve essere spostato dall'utente per
il suo funzionamento, mentre è collegato al
circuito di alimentazione.
Apparecchio utilizzatore portatile
Apparecchio mobile destinato ad essere
sorretto dalla mano durante il suo impiego
ordinario, nel quale il motore, se esiste, è
parte integrante dell'apparecchio.
Apparecchio utilizzatore fisso
Apparecchio utilizzatore che non sia
trasportabile, mobile o portatile.
Corrente di guasto
Corrente che si stabilisce a seguito di un
cedimento dell'isolamento o quando
l'isolamento è cortocircuitato.
Alimentazione dei servizi di sicurezza
Sistema elettrico inteso a garantire
l'alimentazione di apparecchi utilizzatori
o di parti dell'impianto necessari per la
sicurezza delle persone.
Il sistema include la sorgente, i circuiti
e gli altri componenti elettrici.
Corrente di guasto a terra
Corrente di guasto che si chiude attraverso
l'impianto di terra.
In determinate configurazioni di impianto,
sistema TN e IT, la corrente di guasto
Alimentazione di riserva
Sistema elettrico inteso a garantire
l'alimentazione di apparecchi utilizzatori
o di parti dell'impianto per motivi diversi
dalla sicurezza delle persone.
Schneider Electric
28
pag27_37 prot circuiti1.p65
28
25/11/2003, 14.02
Protezione
dei circuiti
Introduzione
Dimensionamento degli impianti
Nel dimensionamento di un impianto
elettrico, ha un ruolo determinante la scelta
dei cavi e delle relative protezioni.
Per definire i due componenti sopra citati si
può utilizzare il seguente schema operativo
utilizzato in questa guida:
c scelta degli interruttori automatici in base
alla corrente d’impiego delle condutture da
proteggere e al livello di cortocircuito nel
punto in cui sono installati; la scelta degli
interruttori automatici può anche essere
influenzata da esigenze di selettività e
filiazione;
c verifiche di congruenza interruttore/cavo:
v verifica della protezione contro il
cortocircuito massimo, confrontando
l’energia specifica passante dell’interruttore
automatico (I2t) con l’energia specifica
ammissibile del cavo (K2S2),
v verifica della protezione contro
i cortocircuiti a fondo linea. Il confronto tra
la corrente di cortocircuito minima a fondo
linea (Iccmin) e la soglia di intervento
istantaneo Im dell'interruttore è necessario
solo in presenza di sganciatore solo
magnetico o termico sovradimensionato
(ad esempio circuiti di sicurezza),
v verifica della protezione contro i contatti
indiretti, confrontando le caratteristiche di
intervento del dispositivo di protezione
c calcolo delle correnti d’impiego delle
condutture (IB). Per giungere alla
determinazione di questi valori si parte da
una prima analisi riguardante il censimento
e la disposizione topografica dei carichi;
questa prima analisi permette di identificare
i coefficienti di utilizzazione e di
contemporaneità dei carichi e di determinare
le potenze e quindi le correnti che le
condutture devono portare;
c dimensionamento dei cavi a portata,
tenendo conto delle modalità di posa e delle
caratteristiche costruttive dei cavi;
c verifica della caduta di tensione ammessa;
c calcolo della corrente di cortocircuito
presunta ai vari livelli di sbarre;
(soglie di intervento istantaneo Im o
differenziale I∆n) con la corrente di guasto a
terra Id; questa verifica cambia in funzione
del modo di collegamento a terra (TT, TN e
IT) e delle condizioni di installazione.
Per quest'ultima verifica consultare
il capitolo relativo alla protezione delle
persone.
Corrente d'impiego IB
pag. 35
aumento della sezione
Dimensionamento dei cavi a portata
pag. 43
Verifica caduta di tensione
Si
No
(1)
pag. 47
Calcolo del livello di cortocircuito sui quadri
pag. 89
(1)
Scelta interruttore automatico
pag. 52
2
kS
2
≥I t
2
pag. 52
Verifiche di congruenza
interruttore/cavo
pag. 221
Im ≤ Id
Si
(1) In caso di verifica negativa è generalmente
possibile intervenire in alternativa sulla sezione del
cavo oppure sul tipo di interruttore automatico.
Schneider Electric
pag27_37 prot circuiti1.p65
No
OK
Im ≤ Iccmin
fine
29
29
25/11/2003, 14.02
Protezione
dei circuiti
Protezione contro i sovraccarichi
Determinazione della sezione
del conduttore di fase
La norma CEI 64.8 richiede che, per la
protezione contro le correnti di sovraccarico,
si debbano rispettare le due condizioni
seguenti:
c IB ≤ In ≤ Iz
c If ≤ 1,45 Iz
dove:
IB è la corrente di impiego della conduttura,
In è la corrente nominale o di regolazione
del dispositivo di protezione,
Iz è la portata in regime permanente
della conduttura che deve essere
determinata in riferimento alle effettive
condizioni di funzionamento.
Praticamente si deve determinare la sezione
di cavo che abbia la portata effettiva
superiore a In,
If è la corrente di sicuro funzionamento
del dispositivo di protezione.
Il coordinamento tra un cavo ed un
interruttore automatico deve quindi iniziare
dalla scelta di un interruttore automatico
che abbia una corrente nominale superiore
alla corrente di impiego della conduttura
riservandosi poi di scegliere un cavo
di portata adeguata.
Per quando riguarda il rispetto della
seconda condizione nel caso di interruttori
automatici non è necessaria alcuna verifica,
in quanto la corrente di funzionamento è
rispettivamente:
c 1,45 In per interruttori per uso domestico
conformi alla norma CEI 23-3;
c 1,3 In per interruttori per uso industriale
conformi alla norma CEI EN 60947-2.
Tale verifica è indispensabile quando
il dispositivo di protezione è un fusibile.
Il metodo utilizzato in questa guida prende
come riferimento la norma italiana
CEI-UNEL 35024/1 per quanto riguarda le
pose non interrate e la norma francese
NFC15-100 per le pose interrate.
Nota 1: il metodo utilizzato serve per la
determinazione della portata a regime
permanente.
Nota 2: le portate si riferiscono a condizioni
di posa senza variazioni lungo il percorso
della conduttura. In caso fosse necessario,
per ragioni di protezione meccanica,
modificare la modalità di posa del cavo
lungo il percorso, considerare l'installazione
con le condizioni di utilizzo più gravose.
Se per proteggere un cavo viene utilizzato
un tubo o una canala per un tratto
di conduttura inferiore al metro, non
è necessario ridurre la portata.
Conduttura
Utilizzatore
di
im
pi
eg
o
Iz
a
at
rt
Po
45
1,
Iz
I
B
IB
1,45 Iz
Iz
In
C
o orre
di n
re te
go no
laz mi
io na
ne le
In
Zona a
If
Zona b
C
di orre
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m en
en zi
to on
If ale
Co
rr
en
te
Dispositivo di protezione
Schneider Electric
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30
25/11/2003, 14.02
Protezione contro i sovraccarichi
Designazione
Protezione
dei circuiti
Designazione delle sigle
dei cavi
A livello nazionale le sigle di designazione
dei cavi sono indicate nella norma
CEI 20.27 (CENELEC HD361).
Tali regole si applicano solo per i cavi
armonizzati dal CENELEC e per quei cavi
nazionali per i quali il CENELEC
ha concesso espressamente l'uso.
Sigla di designazione
armonizzato
H
cavo nazionale riconosciuto dal Cenelec
A
tensione nominale Uo/U 100/100 <= Uo/U < 300/300
01
300/300 V
03
300/500 V
05
450/750 V
07
materiali per isolanti e
gomma etilenpropilenica
guaine non metalicche
etilene-vinilacetato
treccia di fibra di vetro
minerale
policloroprene
gomma di etilpropilene ordinario
gomma siliconica
cloruro di polivinile
guaina, conduttori
conduttore di rame concentrico
concentrici e schermi
schermo di rame sotto forma di treccia sull'insieme delle anime
componenti
elemento portante posto al centro di un cavo rotondo
costruttivi
o ripartito in un cavo piatto
riempitivo centrale non portante
costruzione speciale
cavi piatti divisibili, con o senza guaina
cavi piatti non divisibili
cavo piatto con tre o più anime
cavo con isolante a doppio strato
cordone estensibile
materiale del conduttore rame
alluminio
forma del conduttore (1) conduttore flessibile per uso cavi per saldatrici
conduttore flessibile di un cavo flessibile
conduttore flessibile di un cavo per installazioni fisse
conduttore rigido, rotondo, a corda
conduttore rigido, rotondo, a filo unico
numero e dimensione
numero delle anime
dei conduttori
simbolo moltiplicatore in caso di cavo senza anima giallo/verde
simbolo moltiplicatore in caso di cavo con anima giallo/verde
sezione del conduttore
riferimento del cavo
alle norme
B
G
J
M
N
R
S
V
C
C4
D3
D5
H
H2
H6
H7
H8
A
D
F
K
R
U
n
X
G
s
Esempio 1: H07B-F5G2,5 = cavo
armonizzato, tensione nominale 450/750 V,
isolato in EPR, flessibile, 5 conduttori di
sezione 2,5 mm2 di cui uno con funzione di
conduttore di protezione (giallo/verde)
Esempio 2: H07B-F3X50+1G25 = cavo
armonizzato, tensione nominale 450/750 V,
isolato in EPR, flessibile, con 4 anime, tre
delle quali con conduttori di sezione 50
mm2, mentre l'anima giallo/verde ha una
sezione di 25 mm2
Nota: alcuni cavi in commercio sono
identificati in modo diverso secondo la
designazione CEI-UNEL 35011.
(1) Nella designazione del cavo, prima della forma
del conduttore occorre inserire un trattino.
Schneider Electric
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31
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Protezione
dei circuiti
Installazione dei cavi
Tipi di cavi ammessi e tipi di posa
ammissibili
La parte 5 della norma CEI 64.8 è
interamente dedicata alla scelta e
all'installazione dei componenti elettrici.
In questo ambito vengono definiti i tipi di
cavi ammessi in funzione dei tipi di posa
ed i tipi di posa ammissibili per le varie
ubicazioni. La seguente tabella ne dà una
rappresentazione sintetica.
modalità di posa
senza fissaggio
fissaggio diretto
tubi protettivi
circolari
tubi protettivi
non circolari
canali, elementi
scanalati
passerelle
o mensole
su isolatore
conduttori nudi
no
no
no
no
no
no
si
cavi unipolari senza guaina
no
no
si
si
si (1)
no
si
cavi unipolari con guaina
(2)
si
si
si
si
si
(2)
cavi multipolari
si
si
si
si
si
si
(2)
entro cavità di struttura (4)
si
(2)
si
si
no
si
(2)
entro cunicolo (4)
si
si
si
si
si
si
(2)
interrata
si
(2)
si
si
no
(2)
(2)
incassata nella struttura
no (3)
no (3)
si
si
no (3)
(2)
(2)
montaggio sporgente
no
si
si
si
si
si
(2)
tipo di conduttore
ubicazione
(1) L'installazione è ammessa se i canali sono
provvisti di coperchio asportabile mediante attrezzo
e con gradi di protezione IP4X o IPXXD
o grado di protezione inferiore ma con installazione
fuori dalla portata di mano.
(2) Non applicabile o non utilizzato in generale nella
pratica.
(3) Solo per cavi con isolamento minerale e
guaina aggiuntiva in materiale non metallico.
La norma raccomanda, per altri tipi di cavi,
di realizzare l'installazione in modo da permettere
la sostituzione degli stessi in caso di
deterioramento.
(4) Per cavità si intende lo spazio ricavato
in strutture di un edificio e accessibile solo in punti
determinati.
Per cunicolo si intende un involucro che permette
l'accesso ai cavi lungo tutto il percorso.
Per galleria si intende un luogo dove sono installati
conduttori secondo le modalità di posa indicate in
tabella e in modo tale da permettere la libera
circolazione di persone.
Schneider Electric
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Installazione dei cavi
Modalità di posa
previste dalla norma CEI 64-8
Protezione
dei circuiti
Esempio
Riferimento
Descrizione
1
Cavi senza guaina in tubi protettivi circolari
posati entro muri termicamente isolanti
2
Cavi multipolari in tubi protettivi circolari
posati entro muri termicamente isolanti
3
Esempio
Riferimento
Descrizione
17
Cavi unipolari con guaina (o multipolari)
sospesi a od incorporati in fili o corde di
supporto
18
Conduttori nudi o cavi senza guaina su
isolatori
21
Cavi multipolari (o unipolari con guaina) in
cavità di strutture
22
Cavi unipolari senza guaina in tubi protettivi
non circolari posati in cavità di strutture
22A
Cavi multipolari (o unipolari con guaina) in
tubi protettivi circolari posati in cavità di
strutture
23
Cavi unipolari senza guaina in tubi protettivi
non circolari posati in cavità di strutture
24
Cavi unipolari senza guaina in tubi protettivi
non circolari annegati nella muratura
24A
Cavi multipolari (o unipolari con guaina),
in tubi protettivi non circolari annegati
nella muratura
25
Cavi multipolari (o unipolari con guaina)
posati in
- controsoffitti
- pavimenti sopraelevati
31
Cavi senza guaina e cavi multipolari
(o unipolari con guaina) in canali posati
su parete con percorso orizzontale
32
Cavi senza guaina e cavi multipolari
(o unipolari con guaina) in canali posati
su parete con percorso verticale
33
Cavi senza guaina posati in canali incassati
nel pavimento
33A
Cavi multipolari posati in canali incassati
nel pavimento
34
Cavi senza guaina in canali sospesi
34A
Cavi multipolari (o unipolari con guaina)
in canali sospesi
41
Cavi senza guaina e cavi multipolari (o cavi
unipolari con guaina) in tubi protettivi
circolari posati entro cunicoli chiusi,
con percorso orizzontale o verticale
Cavi senza guaina in tubi protettivi circolari
posati su o distanziati da pareti
3A
Cavi multipolari in tubi protettivi circolari
posati su o distanziati da pareti
4
Cavi senza guaina in tubi protettivi non
circolari posati su pareti
4A
Cavi multipolari in tubi protettivi non
circolari posati su pareti
5
Cavi senza guaina in tubi protettivi annegati
nella muratura
5A
Cavi multipolari in tubi protettivi annegati
nella muratura
11
Cavi multipolari (o unipolari con guaina),
con o senza armatura, posati su o
distanziati da pareti
11A
Cavi multipolari (o unipolari con guaina)
con o senza armatura, fissati su soffitti
12
Cavi multipolari (o unipolari con guaina),
con o senza armatura, su passerelle non
perforate
13
Cavi multipolari (o unipolari con guaina),
con o senza armatura, su passerelle
perforate con percorso orizzontale o
verticale
14
Cavi multipolari (o unipolari con guaina),
con o senza armatura, su mensole
15
Cavi multipolari (o unipolari con guaina),
con o senza armatura, fissati da collari
16
Cavi multipolari (o unipolari con guaina),
con o senza armatura, su passerelle
a traversini
Schneider Electric
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33
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Installazione dei cavi
Modalità di posa previste
dalla norma CEI 64-8 e CEI 11-17
Protezione
dei circuiti
Esempio
Riferimento
Descrizione
42
Cavi senza guaina in tubi protettivi circolari
posati entro cunicoli ventilati incassati
nel pavimento
43
Cavi unipolari con guaina e multipolari
posati in cunicoli aperti o ventilati con
percorso orizzontale e verticale
51
Cavi multipolari (o cavi unipolari con guaina)
posati direttamente entro pareti
termicamente isolanti
Per le pose dei cavi interrati la norma CEI 64-8 non dà nessuna
indicazione. Queste vengono individuate nella norma CEI 11-17 in
cui vengono definite le seguenti tipologie di pose
Esempio
52
Cavi multipolari (o cavi unipolari con guaina)
posati direttamente nella muratura senza
protezione meccanica addizionale
53
Cavi multipolari (o cavi unipolari con guaina)
posati nella muratura con protezione
meccanica addizionale
61
Cavi unipolari con guaina e multipolari in tubi
protettivi interrati od in cunicoli interrati
62
63
71
72
Cavi multipolari (o unipolari con guaina)
interrati senza protezione meccanica
addizionale
Cavi multipolari (o unipolari con guaina)
interrati con protezione meccanica
addizionale
Riferimento
Descrizione
L
Cavi direttamente interrati senza protezione
meccanica supplementare
M-1
Cavi direttamente interrati con protezione
meccanica supplementare, lastra piena
M-2
Cavi direttamente interrati con protezione
meccanica supplementare,
con apposito legolo
N
Cavo in tubo interrato
O-1
Cavo in condotti: condotti non apribili,
manufatti gettati in opera
O-2
Cavi in condotti: condotti apribili,
manufatti prefabbricati
P-1
Cavi in cunicolo affiorante: ventilato
P-2
Cavi in cunicolo affiorante: chiuso riempito
P-3
Cavi in cunicolo affiorante: chiuso rempito
Q
Cavo in cunicolo interrato
R-1
Cavo in acqua posato sul fondo
R-2
Cavo in acqua interrato sul fondo
Cavi senza guaina posati in elementi
scanalati
Cavi senza guaina (o cavi unipolari con
guaina o cavi multipolari) posati in canali
provvisti di elementi di separazione:
- circuiti per cavi per comunicazione e per
elaborazione dati
73
Cavi senza guaina in tubi protettivi o cavi
unipolari con guaina (o multipolari) posati
in stipiti di porte
74
Cavi senza guaina in tubi protettivi o cavi
unipolari con guaina (o multipolari) posati
in stipiti di finestre
75
Cavi senza guaina, cavi multipolari o cavi
unipolari con guaina in canale incassato
81
Cavi multipolari immersi in acqua
Schneider Electric
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34
25/11/2003, 14.02
Protezione
dei circuiti
Portata dei cavi
Posa non interrata
Calcolo della sezione
di cavi isolati in PVC
ed EPR
Determinazione
del coefficiente ktot
Per la determinazione della sezione del
conduttore di fase di cavi in rame isolati con
materiale elastomerico o termoplastico in
questa guida si applica un metodo che fa
riferimento alla norma CEI-UNEL 35024/1.
Il procedimento è il seguente:
c si determina un coefficiente correttivo
ktot come prodotto dei coefficienti k1
e k2, dove:
v k1 è il fattore di correzione da applicare
se la temperatura ambiente è diversa
da 30°C (tabella T1A),
v k2 è il fattore di correzione per i cavi
installati in fascio o in strato (tabella T2),
o per i cavi installati in strato su
più supporti secondo le modalità di posa
13, 14, 15, 16 e 17 della CEI 64-8
(tabella T3 per cavi multipolari, T4 per
cavi unipolari);
c si divide il valore della corrente nominale
dell’interruttore (In) o della corrente di
regolazione termica (Ir) per il coefficiente
correttivo ktot trovando così il valore In’ (Ir’):
In' = In/ktot
c in funzione del numero di posa della CEI
64-8, dell’isolante e del numero di conduttori
attivi si individua sulla tabella T-A per i cavi
unipolari con e senza guaina e sulla tabella
T-B per i cavi multipolari:
v la portata Iz’ che rispetta la condizione
Iz’ ≥ In’,
v la corrispondente sezione del conduttore
di fase.
La portata effettiva della conduttura si ricava
come Iz = Iz’ × ktot.
Nota:
c nelle tabelle delle portate T-A e T-B è
indicato il numero di conduttori caricati,
cioè dei conduttori effettivamente
percorsi da corrente in condizioni ordinarie
di esercizio.
Nei circuiti trifase con neutro con carichi
equilibrati o lievemente squilibrati, oppure in
assenza di armoniche che si richiudono sul
conduttore di neutro la portata di un cavo
quadripolare si calcola considerando tre
conduttori caricati.
Nei casi particolari di sistema fortemente
squilibrato o in presenza di forti componenti
armoniche sul neutro occorre considerare 4
conduttori caricati.
Poiché nelle tabelle T-A e T-B il numero di
conduttori caricati è soltanto 2 o 3, in caso
di 4 conduttori caricati si trova la portata
relativa a due conduttori e poi si moltiplica
questo valore per il fattore di riduzione
relativo a due circuiti o cavi multipolari.
Il coefficiente ktot caratterizza l’influenza
delle differenti condizioni di installazione
e si ottiene moltiplicando i fattori correttivi
k1, k2 e k3 dedotti dalle tabelle T1, T2, T3
e T4.
Tabella T1A: valori di k1
Il fattore correttivo k1 tiene conto
dell’influenza della temperatura ambiente
in funzione del tipo di isolante per
temperature diverse da 30°C.
Tabella T2: valori di k2
Il fattore correttivo k2 considera la
diminuzione di portata di un cavo posato
nelle vicinanze di altri cavi per effetto
del mutuo riscaldamento tra di essi.
Il fattore k2 è riferito a cavi posati in modo
ravvicinato, in fascio o strato.
Per strato si intende un gruppo di cavi
affiancati disposti in orizzontale o in
verticale. I cavi su strato sono installati
su muro, passerella, soffitto, pavimento
o su scala portacavi. Per fascio si intende
un raggruppamento di cavi non distanziati
e non posti in strato. Più strati sovrapposti
su un unico supporto (es. passarella) sono
considerati un fascio. Due cavi unipolari
posati in strato si possono considerare
distanziati se la distanza tra loro supera
di due volte il diametro del cavo di sezione
maggiore.
Due cavi multipolari posati in strato
si possono considerare distanziati se la
distanza tra loro è almeno uguale al
diametro esterno del cavo di sezione
maggiore.
Con posa distanziata il fattore k2 è sempre
uguale a 1.
Il fattore k2 si applica quando i cavi del
fascio o dello strato hanno sezioni simili,
cioè rientranti nelle tre sezioni adiacenti
unificate (es. 10 – 16 – 25 mm2) e sono
uniformemente caricati.
Nel caso di circuito trifase con n conduttori
in parallelo per fase si considerano n circuiti
tripolari.
Se un sistema consiste sia di cavi bipolari
sia tripolari, il numero di circuiti è preso pari
al numero di cavi e il corrispondente fattore
è applicato alle tabelle di portata per due
conduttori caricati per i cavi bipolari e a
quelle per tre conduttori caricati per cavi
tripolari. Un fascio o strato costituito da n
cavi unipolari caricati, si può cosiderare
come n/2 circuiti bipolari per sistemi F-Fo FN o n/3 circuiti tripolari per sistemi trifase.
Tabelle T3 e T4: valori di k2 in alternativa
a quelli della tabella T2
In caso di installazione di cavi in strato
su più supporti (passerelle orizzontali o
verticali) il fattore correttivo k2 si deduce
dalle tabelle T3 o T4, rispettivamente
per cavi multipolari e unipolari, e non
dalla tabella T2. Questi valori sono
applicabili a cavi simili uniformemente
caricati.
Nel caso di passerelle orizzontali i valori
indicati si riferiscono a distanze verticali
tra le passerelle di 300 mm.
Per distanze verticali inferiori i fattori
dovrebbero essere ridotti.
Nel caso di passerelle verticali i valori indicati
si riferiscono a distanze orizzontali tra le
passerelle di 225 mm, con passerelle
montate dorso a dorso.
Per distanze inferiori i fattori dovrebbero
essere ridotti.
Calcolo della sezione
di cavi con isolamento
minerale
Per la determinazione della sezione del
conduttore di fase di cavi con isolamento
minerale in questa guida si applica un
metodo che fa riferimento alla norma CEI
UNEL 35024/2.
Il procedimento è analogo a quello utilizzato
per la determinazione della sezione di fase
dei cavi con isolamento in PVC ed EPR:
c si determina un coefficiente correttivo ktot
come prodotto dei coefficienti k1 e k2, dove:
v k1 è il fattore di correzione da applicare se
la temperatura ambiente è diversa da 30 °C,
che assume valori diversi a seconda che il
cavo sia non esposto o esposto al tocco
(tabella T1B);
v k2 è il fattore di correzione per i cavi
installati in fascio o in strato (tabella T2), o
per i cavi installati in strato su più supporti
secondo le modalità di posa 13, 14, 15 e 16
della CEI 64-8 (tabella T3 per cavi
multipolari, T4 per cavi unipolari);
c si divide il valore della corrente nominale
dell’interruttore (In) o della corrente di
regolazione termica (Ir) per il coefficiente
correttivo ktot trovando così il valore In’ (Ir’):
In
I’n = ______
ktot
c in funzione del numero di posa della CEI
64-8, dell’isolante e del numero di conduttori
attivi si individua sulla tabella T-C per i cavi
unipolari con e senza guaina e sulla tabella
T-D per i cavi multipolari:
v la portata Iz’ che rispetta la condizione
Iz’≥In’,
v la corrispondente sezione del conduttore di
fase.
La portata effettiva della conduttura si ricava
come Iz = Iz’ × ktot.
Schneider Electric
pag27_37 prot circuiti1.p65
35
35
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Portata dei cavi
Posa non interrata
Protezione
dei circuiti
Tabella T1B - influenza della
temperatura
Tabella T1A - influenza della
temperatura
Temperatura
ambiente
Tipo di isolamento
PVC
EPR
10
1,22
1,15
15
1,17
1,12
20
1,12
1,08
25
1,06
1,04
35
0,94
0,96
40
0,87
0,91
45
0,79
0,87
50
0,71
0,82
55
0,61
0,76
60
0,5
Isolamento minerali
0,71
65
0,65
70
0,58
75
0,5
80
0,41
cavo nudo o ricoperto
in materiale
termoplastico
esposto al tocco
cavo nudo
non esposto
al tocco
Temp. max della
guaina metallica
Temp. ambiente
70° C
105° C
10
15
20
25
35
40
45
50
55
60
65
70
75
80
85
90
95
1,26
1,2
1,14
1,07
0,93
0,85
0,76
0,67
0,57
0,45
-
1,14
1,11
1,07
1,04
0,96
0,92
0,88
0,84
0,8
0,75
0,7
0,65
0,6
0,54
0,47
0,4
0,32
Tabella T2 - circuiti realizzati con cavi installati in fascio o strato
n° di posa CEI 64-8 Disposizione
tutte le altre pose
raggruppati a fascio,
annegati
11-12-25
singolo strato su muro,
pavimento o passerelle
non perforate
11A
strato a soffitto
13
strato su passerelle
perforate orizzontali
o verticali (perforate
o non perforate)
14-15-16-17
strato su scala posa
cavi o graffato ad
un sostegno
Numero di circuiti o di cavi multipolari
1
2
3
4
5
6
1,00
0,80
0,70
0,65
0,60
0,57
7
0,54
8
0,52
9
0,50
12
0,45
1,00
0,85
0,79
0,75
0,73
0,72
0,72
0,71
0,70
nessuna ulteriore
riduzione per più di 9
circuiti o cavi multipolari
0,95
1,00
0,81
0,88
0,72
0,82
0,68
0,77
0,66
0,75
0,64
0,73
0,63
0,73
0,62
0,72
0,61
0,72
1,00
0,87
0,82
0,80
0,80
0,79
0,79
0,78
0,78
16
0,41
20
0,38
Tabella T3 - circuiti realizzati con cavi multipolari in strato su più supporti (es. passerelle)
n° posa CEI 64-8
13
13
14-15-16-17
Metodo di installazione
passerelle
perforate
orizzontali
passerelle
perforate
verticali
scala posa
cavi
elemento di
di sostegno
posa ravvicinata
posa distanziata
posa ravvicinata
posa distanziata
posa ravvicinata
posa distanziata
Nota: per posa distanziata si intende che
la distanza tra i cavi unipolari affiancati
sulla passerella è superiore al diametro esterno
del cavo multipolare.
numero di passerelle
2
3
2
3
2
2
Numero di cavi per ogni supporto
1
2
3
4
1,00
0,87
0,80
0,77
1,00
0,86
0,79
0,76
1,00
0,99
0,96
0,92
1,00
0,98
0,95
0,91
1,00
0,88
0,81
0,76
1,00
0,91
0,88
0,87
6
0,73
0,71
0,87
0,85
0,71
0,85
9
0,68
0,66
2
3
2
3
1,00
1,00
1,00
1,00
0,76
0,73
0,96
0,93
0,73
0,70
0,86
0,85
0,99
0,98
0,80
0,79
0,98
0,97
Nelle pose su passerelle orizzontali o su scala
posa cavi, i cavi devono essere posizionati
ad una distanza dalla superficie verticale (parete)
maggiore o uguale a 20 mm.
Schneider Electric
36
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0,78
0,76
0,97
0,96
0,70
36
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Protezione
dei circuiti
Tabella T4 - circuiti realizzati con cavi unipolari in strato su più supporti
n° posa CEI 64-8
Metodo di installazione
13
passerelle perforate
orizzontali
13
passerelle perforate
verticali
scala posa cavi
o elemento di sostegno
14-15-16-17
13
passerelle perforate
orizzontali
13
passerelle perforate
verticali
scala posa cavi
o elemento di sostegno
14-15-16-17
Nota: nelle pose su passerelle orizzontali o su
scala posa cavi, i cavi devono essere posizionati
ad una distanza dalla superficie verticale (parete)
maggiore o uguale a 20 mm.
Numero di circuiti trifasi
numero di passerelle 1
2
3
2
0,96
0,87
0,81
3
2
0,95
0,95
0,85
0,84
0,78
2
0,98
0,93
0,89
3
2
0,97
0,97
0,90
0,93
0,86
0,89
3
2
0,96
1,00
0,92
0,90
0,86
0,86
2
3
0,97
0,96
0,95
0,94
0,93
0,9
Utilizzato per
3 cavi in formazione
orizzontale
3 cavi in formazione
verticale
3 cavi in formazione
orizzontale
3 cavi in formazione a
trefolo
Le terne di cavi in formazione a trefolo si intendono
disposte ad una distanza maggiore
di due volte il diametro del singolo cavo unipolare.
Determinazione della sezione del conduttore di fase
Tabella T-A - cavi unipolari con e senza guaina con isolamento in PVC o EPR (1)
Metodologia
tipica di
installazione
Altri tipi di
posa della
CEI 64-8
Tipo di
Numero Portata [A]
isolamento cond. Sezione [mm2]
caricati
1
1,5
2,5
Cavi in tubo
1-51-71-73-74 PVC
incassato in
parete isolante
EPR
Cavi in tubo
in aria
2
14,5
19,5
4
6
10
16
25
35
50
70
95
120
150
185
240
26
34
46
61
80
99
119
151
182
210
240
273
320
286
3
13,5
18
24
31
42
56
73
89
108
136
164
188
216
245
2
19,0
26
36
45
61
81
106
131
158
200
241
278
318
362
424
3
17,0
23
31
40
54
73
95
117
141
179
216
249
285
324
380
3-4-5-22-23 PVC
2
13,5
17,5
24
32
41
57
76
101
125
151
192
232
269
309
353
415
24-31-32-33
3
12
15,5
21
28
36
50
68
89
110
134
171
207
239
275
314
369
34-41-42-72 EPR
2
17
23,0
31
42
54
75
100
133
164
198
253
306
354
402
472
555
3
15
20,0
28
37
48
66
88
117
144
175
222
269
312
355
417
490
Cavi in aria
18
libera in posizione
non a portata
di mano
2
19,5
26
35
46
63
85
112
138
168
213
258
299
344
392
461
3
15,5
21
28
36
57
76
101
125
151
192
232
269
309
353
415
2
24,0
33
45
58
80
107
142
175
212
270
327
3
20,0
28
37
48
71
96
127
157
190
242
293
11-12-21-25 PVC
3
19,5
26
35
46
63
85
110
137
167
216
264
308
356
409
485
561
43-52-53
EPR
3
24
33
45
58
80
107
135
169
207
268
328
383
444
510
607
703
Cavi in aria
13-14-15-16-17PVC
libera in piano
a contatto
EPR
2
Cavi in aria
libera a
trifoglio
PVC
300
EPR
Cavi in aria libera 14-15-16
distanziati su un
piano orizzontale (2)
PVC
Cavi in aria libera 13-14-15-16
distanziati su
piano verticale (2)
30
40
52
71
96
131
162
196
251
304
352
406
463
546
629
3
19,5
26
35
46
63
85
114
143
174
225
275
321
372
427
507
2
27
37
50
64
88
119
161
200
242
310
377
437
504
575
679
783
3
24
33
45
58
80
107
141
176
216
279
342
400
464
533
634
736
146
709
2
22
587
181
219
281
341
396
456
521
615
3
146
181
219
281
341
396
456
521
615
709
EPR
2
182
226
275
353
430
500
577
661
781
902
3
182
226
275
353
430
500
577
661
781
902
PVC
2
130
162
197
254
311
362
419
480
569
659
3
130
162
197
254
311
362
419
480
569
659
EPR
2
161
201
246
318
389
454
527
605
719
833
3
161
201
246
318
389
454
527
605
719
833
(1) PVC: mescola termoplastica a base di polivinilcloruro (temperatura massima del conduttore uguale a 70 °C)
EPR: mescola elastomerica reticolata a base di gomma etilenpropilenica o similari (temperatura massima del conduttore uguale a 90 °C)
(2) I cavi affiancati del singolo circuito trifase si considerano distanziati se posati in modo che la distanza tra di essi sia superiore o uguale al diametro esterno
del singolo cavo unipolare.
Schneider Electric
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Protezione
dei circuiti
Portata dei cavi
Posa non interrata
Tabella T-B: cavi multipolari con isolamento in PVC o EPR (1)
Metodologia
tipica di
installazione
Altri tipi di
posa della
CEI 64-8
Cavo in tubo
2-51-73-74
incassato in
parete isolante
Cavo in tubo
in aria
Tipo di
Numero Portata [A]
isolamento cond.
Sezione [mm2]
caricati
1
1,5
2,5
PVC
EPR
4
6
10
16
25
35
50
70
95
120
150
185
240
2
14,0
18,5
25
32
43
57
75
92
110
139
167
192
219
248
291
300
334
3
13,0
17,5
23
29
39
52
68
83
99
125
150
172
196
223
261
298
2
18,5
25,0
33
42
57
76
99
121
145
183
220
253
290
329
386
442
3
16,5
22,0
30
38
51
68
89
109
130
164
197
227
259
295
346
396
3A-4A-5A-21 PVC
2
13,5
16,5
23,0
30
38
52
69
90
111
133
168
201
232
258
294
344
394
22A-24A-25
3
12,0
15,0
20,0
27
34
46
62
80
99
118
149
176
206
225
255
297
339
33A-31-34A EPR
2
17,0
22,0
30,0
40
51
69
91
119
146
175
221
265
305
334
384
459
532
43-32
3
15,0
19,5
26,0
35
44
60
80
105
128
154
194
233
268
300
340
398
455
Cavo in aria
13-14-15-16-17 PVC
libera, distanziato
dalla parete/soffitto
EPR
o su passerella
2
15,0
22,0
30,0
40
51
70
94
119
148
180
232
282
328
379
434
514
593
3
13,6
18,5
25,0
34
43
60
80
101
126
153
196
238
276
319
364
430
497
2
19,0
26,0
36,0
49
63
86
115
149
185
225
289
352
410
473
542
641
741
3
17,0
23,0
32,0
42
54
75
100
127
158
192
246
298
346
399
456
538
621
Cavo in aria
libera, fissato
alla parete/
soffitto
2
15,0
19,5
27,0
36
46
63
85
112
138
168
213
258
299
344
392
461
530
3
13,5
17,5
24,0
32
41
57
76
96
119
144
184
223
259
299
341
403
464
2
19,0
24,0
33,0
45
58
80
107
138
171
209
269
328
382
441
506
599
693
3
17,0
22,0
30,0
40
52
71
96
119
147
179
229
278
322
371
424
500
576
11-11A-52-
PVC
53-12
EPR
(1) PVC: mescola termoplastica a base di polivinilcloruro (temperatura massima del conduttore uguale a 70 °C)
EPR: mescola elastomerica reticolata a base di gomma etilenpropilenica o similari (temperatura massima del conduttore uguale a 90 °C)
Esempio:
Un cavo in rame trifase isolato in EPR
è posato su una passerella perforata
in vicinanza di tre circuiti costituiti da:
c un cavo trifase (1° circuito);
c 3 cavi unipolari (2° circuito);
c 6 cavi unipolari (3° circuito).
Il circuito, costituito da 2 conduttori in parallelo
per fase, è equivalente a 2 circuiti trifasi.
Sulla passerella in totale si considerano
perciò posati 5 circuiti.
La temperatura ambiente è di 40°C.
Il cavo deve trasportare una corrente
di impiego IB di 23 A.
La sezione del cavo si determina nel modo
seguente:
c scelta dell'interruttore automatico:
l'interruttore deve avere una corrente
nominale In maggiore o uguale alla corrente
di impiego della conduttura IB;
utilizzando un interruttore modulare si avrà:
In = 25 A;
38
c determinazione del coefficiente correttivo
ktot:
v temperatura ambiente tab T1: k1 = 0,91,
v posa ravvicinata tab T2: k2 = 0,75,
ktot = k1 . k2 = 0,68;
c determinazione della minima portata
teorica richiesta alla conduttura:
In' = In/ktot = 36,8 A;
c determinazione della sezione del
conduttore di fase (tab T-B):
v n° posa: 13,
v isolante EPR,
v n° di conduttori attivi: 3,
v materiale conduttore: rame.
La sezione, con portata teorica Iz'
immediatamente superiore alla minima
portata teorica In', è di 4 mm2 (42 A), come
evidenziato nella tabella T-B.
Determinazione della portata effettiva
della conduttura:
la portata effettiva Iz di un cavo da 4 mm2
nelle condizioni di posa considerate è pari a:
Iz = I'z . ktot = 28,5 A.
Schneider Electric
Protezione
dei circuiti
Tabella T-C: cavi ad isolamento minerale unipolari; serie L: cavi per servizio leggero fino a 500 V;
serie H: cavi per servizio pesante fino a 750 V
Metodologia
tipica di
installazione
Altri tipi di
posa della
CEI 64-8
Tipo di
Num. Portata [A]
isolamento cond. Sezione [mm2]
caricati
1,5
2,5
4
Cavi in aria
libera
a trifoglio
13 - 14
15 - 16
serie L (1)
3
21
28
37
serie L (2)
3
26
35
46
serie H (1)
3
22
30
serie H (2)
3
28
38
serie L (1)
2
25
33
44
3
23
31
41
2
31
41
54
3
29
39
51
2
26
36
47
60
82
109
142
174
215
264
317
364
416
472
552
3
26
34
45
57
77
102
132
161
198
241
289
331
377
426
496
Cavi in aria
13 - 14
libera in piano 15 - 16
a contato
serie L (2)
serie H (1)
serie H (2)
Cavi in aria
14-15-16
libera distanziati
su un piano
orizzontale
serie L (1)
serie L (2)
serie H (1)
serie H (2)
Cavi in aria
14-15-16
libera distanziati
su un piano
verticale
serie L (1)
serie L (2)
serie H (1)
serie H (2)
Cavi in aria
libera, fissati
sulla parete
o soffitto
11 - 11A
serie L (1)
serie L (2)
serie H (1)
serie H (2)
Cavi a trifoglio 11 - 11A
in aria libera
fissati sulla
parete o soffitto
6
10
16
25
35
50
70
95
120
150
185
240
40
51
69
92
120
147
182
223
267
308
352
399
466
50
64
87
115
150
184
228
279
335
385
441
500
584
2
33
45
60
76
104
137
179
220
272
333
400
460
526
596
697
3
32
43
56
71
96
127
164
200
247
300
359
411
469
530
617
2
25
33
44
3
29
39
2
31
41
54
3
37
49
64
2
26
36
47
60
82
109
142
174
215
264
317
364
416
472
552
3
32
43
56
71
95
125
162
197
242
294
351
402
454
507
565
51
2
33
45
60
76
104
137
179
220
272
333
400
460
526
596
697
3
40
54
70
89
120
157
204
248
304
370
441
505
565
629
704
2
25
33
44
3
26
34
45
2
31
41
54
3
33
43
56
2
26
36
47
60
82
109
142
174
215
264
317
364
416
472
552
3
28
37
49
62
84
110
142
173
213
259
309
353
400
446
497
2
33
45
60
76
104
137
179
220
272
333
400
460
526
596
697
3
35
47
61
78
105
137
178
216
266
323
385
441
498
557
624
2
23
31
40
3
21
29
38
2
28
38
51
3
27
36
47
2
25
34
45
57
77
102
133
163
202
247
296
340
388
440
514
3
23
31
41
52
70
92
120
147
181
221
264
303
346
392
457
2
31
42
55
70
96
127
166
203
251
307
369
424
485
550
643
3
30
41
53
67
91
119
154
187
230
280
334
383
435
492
572
serie L (1)
3
19
26
35
serie L (2)
3
24
33
44
serie H (1)
3
21
28
37
48
65
86
112
137
169
207
249
286
327
371
434
serie H (2)
3
26
35
47
59
81
107
140
171
212
260
312
359
410
465
544
(1) Cavi ad isolamento minerale nudi esposti al tocco oppure rivestiti in materiale termoplastico (T massima della guaina metallica 70°C).
Per i cavi nudi moltiplicare per 0,9.
(2) Cavi ad isolamento minerale nudi non esposti al tocco (T massima della guaina metallica 105°C).
Schneider Electric
39
Portata dei cavi
Posa non interrata
Protezione
dei circuiti
Tabella T-D: cavi ad isolamento minerale multipolari; serie L: cavi per servizio leggero fino a 500 V; serie H:
cavi per servizio pesante fino a 750 V
Metodologia
tipica di
installazione
Altri tipi di
posa della
CEI 64-8
Tipo di
isolamento
Numero
cond.
caricati
Sezione [mm2]
1,5
2,5
4
Cavo in aria
libera,
distanziato
dalla parete
o soffitto
o su passerella
13 -14
serie L (1)
2
25
33
44
3
21
28
37
2
31
41
54
3
26
35
46
2
26
36
3
22
30
2
33
3
28
15 - 16
serie L (2)
serie H (1)
serie H (2)
Cavo in aria
libera, fissato
sulla parete
o soffitto
11 - 11A
serie L (1)
serie L (2)
serie H (1)
serie H (2)
Portata [A]
6
10
16
47
60
82
109
142
40
51
69
92
120
45
60
76
104
137
179
38
50
64
87
115
150
2
23
31
40
3
19
26
35
25
2
28
38
51
3
24
33
44
2
25
34
45
57
77
102
133
3
21
28
37
48
65
86
112
2
31
42
55
70
96
127
166
3
26
35
47
59
81
107
140
(1) Cavi ad isolamento minerale nudi esposti al tocco oppure rivestiti in materiale termoplastico (T massima della guaina metallica 70°C).
Per i cavi nudi moltiplicare per 0,9.
(2) Cavi ad isolamento minerale nudi non esposti al tocco (T massima della guaina metallica 105°C).
40
Schneider Electric
Protezione
dei circuiti
Portata dei cavi
Posa interrata
Posa interrata
correttivo ktot trovando così il valore In’ (Ir’):
In
I’n = ______
ktot
Per la determinazione della sezione del
conduttore di fase di cavi in rame isolati con
materiale elastomerico o termoplastico
interrati, in questa guida si applica il metodo
che fa riferimento alla tabella CEI-UNEL
35026. Il procedimento è il seguente:
c si determina un coefficiente correttivo ktot
come prodotto dei coefficienti k5, k6, k7 e
k8, dove:
v k5 è il fattore di correzione da applicare se
la temperatura del terreno è diversa da 20°C
(tabella T5);
v k6 è il fattore di correzione per gruppi di
più circuiti installati sullo stesso piano
(tabella T6);
v k7 è il fattore di correzione per profondità
di interramento diverso dal valore preso
come riferimento, pari a 0,8 m (tabella T7);
v k8 è il fattore di correzione per resistività
termica diversa dal valore preso come
riferimento, pari a 1,5 K x m/W, cioè terreno
secco (tabella T8).
v si divide il valore della corrente nominale
dell’interruttore (In) o della corrente di
regolazione termica (Ir) per il coefficiente
Determinazione
del coefficiente ktot
Il coefficiente ktot caratterizza l’influenza
delle differenti condizioni di installazione e si
ottiene moltiplicando i fattori correttivi k5, k6,
k7 e k8 dedotti dalle tabelle T5, T6, T7 e T8.
Tabella T5: valori di k5
Il fattore correttivo k5 tiene conto
dell’influenza della temperatura del terreno
per temperature di quest’ultimo diverse da
20°C.
Tabella T5: influenza della
temperatura del terrreno
Temperatura
del terreno [°C]
10
15
20
25
30
35
40
45
50
55
60
65
70
75
80
Schneider Electric
Tipo di isolamento
PVC
EPR
1,1
1,07
1,05
1,04
1
1
0,95
0,96
0,89
0,93
0,84
0,89
0,77
0,85
0,71
0,8
0,63
0,76
0,55
0,71
0,45
0,65
0,6
0,53
0,46
0,38
v in funzione del numero di posa della
CEI 64-8, dell’isolante e del numero
di conduttori attivi si individua sulla tabella
T-E:
v la portata Iz’ che rispetta la condizione
Iz’ ≥ In’,
v la corrispondente sezione del conduttore
di fase.
La portata effettiva della conduttura si
ricava come Iz = Iz’ × ktot.
Nota:
c i valori di portata indicati si riferiscono alle
seguenti condizioni di posa:
v temperatura terreno = 20°C
v profondità di posa = 0,8 m
v resistività termica del terreno = 1,5 K x m/W
v nella tabella delle portate T-E è indicato il
numero di conduttori caricati, cioè dei
conduttori effettivamente percorsi da
corrente in condizioni ordinarie di esercizio.
Nei circuiti trifase con neutro con carichi
equilibrati o lievemente squilibrati, oppure in
Tabella T6: valori di k6
Il fattore correttivo k6 considera la
diminuzione di portata di un cavo unipolare
o multipolare in tubo interrato, posato sullo
stesso piano di altri cavi, per effetto del
mutuo riscaldamento tra di essi. Il fattore k6
è riferito a cavi posati ad una distanza
inferiore a 1 m; per distanze superiori
a 1m il fattore k6 è sempre uguale a 1.
Il fattore k6 si applica quando i cavi del
fascio o dello strato hanno sezioni simili,
cioè rientranti nelle tre sezioni adiacenti
unificate (es. 10 – 16 – 25 mm2).
Nel caso di circuito trifase con n conduttori
in parallelo per fase si considerano
n circuiti tripolari.
Tabella T6: gruppi di più circuiti
installati sullo stesso piano
un cavo multipolare per ciascun tubo
n.
distanza fra i circuiti [m]
circuiti a contatto 0,25
0,5
1
2
0,85
0,9
0,95
0,95
3
0,75
0,85
0,9
0,95
4
0,7
0,8
0,85
0,9
5
0,65
0,8
0,85
0,9
6
0,6
0,8
0,8
0,9
un cavo unipolare per ciascun tubo
n.cavi distanza fra i circuiti [m]
a contatto 0,25
0,5
1
2
0,8
0,9
0,9
0,95
3
0,7
0,8
0,85
0,9
4
0,65
0,75
0,8
0,9
5
0,6
0,7
0,8
0,9
6
0,6
0,7
0,8
0,9
assenza di armoniche che si richiudono sul
conduttore di neutro la portata di un cavo
quadripolare si calcola considerando tre
conduttori caricati.
Nei casi particolari di sistema fortemente
squilibrato o in presenza di forti componenti
armoniche sul neutro occorre considerare 4
conduttori caricati. Poiché nella tabella T-E il
numero di conduttori caricati è soltanto 2 o
3, in caso di 4 conduttori caricati si trova la
portata relativa a due conduttori e poi si
moltiplica questo valore per il fattore di
riduzione relativo a due circuiti o cavi
multipolari.
c nella tabella T-E sono indicate le portate
relative a cavi interrati posati in tubo; nel
caso di cavi direttamente interrati (pose 62 e
63 della norma CEI 64-8), essendo più
favorevoli le condizioni di scambio termico,
la portata aumenta di un fattore, dipendente
dalla tipologia e dalle dimensioni dei cavi,
che indicativamente può essere considerato
pari a 1,15.
Tabella T7: valori di k7
Il fattore correttivo k7 considera
la variazione di portata per profondità
di interramento diversa dal valore preso
come riferimento, pari a 0,8 m.
Tabella T8: valori di k8
Il fattore correttivo k8 considera
la variazione di portata del cavo
per resistività termica diversa dal valore
preso come riferimento, pari a 1,5 K x m/W,
cioè terreno secco.
cavi multipolari
cavi unipolari
Distanza fra i circuiti
41
Portata dei cavi
Posa interrata
Protezione
dei circuiti
Tabella T7: influenza della
profondità di posa
profondità
di posa [m]
fattore di
correzione
0,5
0,8
1,02 1
1
1,2
Tabella T8: influenza della
resistività termica del terreno
1,5
cavi unipolari
resistività
1
de terreno
(K x m/W)
fattore
1,08
di correzione
cavi multipolari
resistività
1
del terreno
(K x m/W)
fattore
1,06
di correzione
0,98 0,96 0,94
1,2
1,5
2
2,5
1,05 1
0,9
0,82
1,2
2
2,5
1,5
1,04 1
0,91 0,84
Tabella T-E : cavi unipolari con e senza guaina e cavi multipolari (1)
Metodologia Altri tipi
tipica di
di posa
installazione della
CEI 64-8
Tipo
N.
di
cond.
isolam.
Portata [A]
Sezione [mm2]
1,5
2,5
4
6
10
16
25
35
50
70
95
120
150
185
240
cavi unipolari
in tubi interrati
a contatto
(1 cavo per tubo)
PVC
2
22
29
38
47
63
82
105
127
157
191
225
259
294
330
386
3
20
26
34
43
57
74
95
115
141
171
201
231
262
293
342
2
26
34
44
54
73
95
122
148
182
222
261
301
343
385
450
509
592
666
759
3
23
31
40
49
67
85
110
133
163
198
233
268
304
340
397
448
519
583
663
2
21
27
36
45
61
78
101
123
153
187
222
256
292
328
385
3
18
23
30
38
51
66
86
104
129
158
187
216
246
277
325
2
24
32
41
52
70
91
118
144
178
218
258
298
340
383
450
510
595
671
767
3
21
27
35
44
59
77
100
121
150
184
217
251
287
323
379
429
500
565
645
cavi unipolari
in tubo
interrato
cavi
multipolari
in tubo
interrato
EPR
61
PVC
EPR
61
PVC
EPR
2
19
25
33
41
56
73
94
115
143
175
208
240
273
307
360
3
16
21
28
35
47
61
79
97
120
148
175
202
231
259
304
2
23
30
39
49
66
86
111
136
168
207
245
284
324
364
428
3
19
25
32
41
55
72
93
114
141
174
206
238
272
306
360
300
400
500
630
(1) PVC: mescola termoplastica a base di polivinilcloruro (temperatura massima del conduttore uguale a 70°C; EPR: mescola elastomerica reticolata a base di gomma
etilenpropilenica o similari (temperatura massima del conduttore uguale a 90°C)
Esempio:
Dimensionamento di un circuito trifase
in condotto interrato in terreno secco
e alla temperatura di 25°C.
Il cavo multipolare, isolato in PVC,
alimenta un carico trifase da 100 kW
(400 V) e fattore di potenza 0,88 ed è
posato a contatto con un altro cavo
multipolare.
La sezione del cavo si determina nel
modo seguente:
c scelta dell'interruttore automatico:
l'interruttore deve avere una corrente
nominale In maggiore o uguale alla
corrente di impiego della conduttura IB:
IB =
42
100000
0, 88 ⋅ 3 ⋅ 400
= 164 A ;
sarà possibile utilizzare un interruttore
Compact NS da 250 A con sganciatore
TM200D regolato a 164 A; per il
dimensionamento del cavo si potrà
dunque considerare In = 164 A;
c determinazione del coefficiente
correttivo ktot:
v temperatura del terreno: K5 = 0,95,
v posa ravvicinata, 2 circuiti: K6 = 0,85,
v profondità di posa 0,8 m: K7 = 1,
v natura del terreno: secco, k8 = 1,
ktot= k5 . k6 . k7 . K8 = 0,8
c determinazione della minima portata
teorica richiesta alla conduttura:
I'n= In/ktot = 205 A;
c determinazione della sezione
del conduttore di fase (tab T-E):
v isolante: PVC,
v n° conduttori attivi: 3,
v materiale conduttore: rame.
La sezione con portata teorica I'z
immediatamente superiore alla minima
portata teorica I'n è di 150 mm2 (231 A),
come evidenziato nella tabella T-E.
Determinazione della portata effettiva
della conduttura:
la portata effettiva Iz di un cavo da 150 mm2
nelle condizioni di posa considerate
è pari a: Iz = I'z . ktot = 184,8 A.
Schneider Electric
Protezione
dei circuiti
Caduta di tensione
Presentazione
In un qualsiasi impianto di bassa tensione
è necessario valutare la caduta di tensione
tra l'origine dell'installazione e il punto
di utilizzazione dell'energia elettrica.
Una eccessiva caduta di tensione influenza
negativamente il funzionamento delle
apparacchiature.
La Norma CEI 64.8 raccomanda una caduta
di tensione tra l'origine dell'impianto elettrico
e qualunque apparecchio utilizzatore non
superiore in pratica al 4% della tensione
nominale dell'impianto.
In un impianto di forza motrice una caduta
di tensione superiore al 4% può essere
eccessiva per le seguenti ragioni:
c il corretto funzionamento, in regime
permanente, dei motori è generalmente
garantito per tensioni comprese tra il ± 5%
della tensione nominale;
c la corrente di avviamento di un motore
può raggiungere o anche superare il valore
di 5 ÷ 7 In.
Se la caduta di tensione è pari al 6%
in regime permanente, essa probabilmente
raggiungerà, al momento dell'avviamento,
un valore molto elevato.
Questo provoca:
c un cattivo funzionamento delle utenze
più sensibili;
c difficoltà di avviamento del motore.
Ad una caduta di tensione del 15%
corrisponde una riduzione della coppia
di spunto pari circa al 28%.
Durante la fase di avviamento, si consiglia
di non superare la caduta di tensione
percentuale del 10% sul cavo del motore.
La caduta di tensione è sinonimo di perdite
in linea e quindi di una cattiva
ottimizzazione dell'impianto di trasmissione
dell'energia elettrica.
Per questi motivi è consigliabile non
raggiungere mai la caduta di tensione
massima ammessa.
La tabella seguente fornisce i valori della
resistenza e della reattanza dei cavi per
unità di lunghezza (Ω/km corrispondenti a
mΩ/m) in funzione della sezione dei
conduttori.
Il valore della caduta di tensione [V] può
essere determinato mediante la seguente
formula:
∆U = K . IB . L . (r . cos ϕ + x . sen ϕ)
ed in percentuale
∆u% =
∆U
⋅100
Un
dove:
IB [A] è la corrente nel cavo,
k è un fattore di tensione pari a 2 nei sistemi
monofase e bifase e e nei sistemi trifase,
L [km] è la lunghezza della linea,
r [Ω/km] è la resistenza di un chilometro
di cavo,
x [Ω/km] è la reattanza di un chilometro
di cavo,
Un [V] è la tensione nominale dell'impianto,
cosϕ è il fattore di potenza del carico.
Resistenza e reattanza specifica dei cavi unificati (Tabella UNEL 35023-70) (1)
sez. [mm2] 1,5
2,5
cavo unipolare
r [mΩ/m]
14,8
8,91
x [mΩ/m]
0,168
0,156
cavo bipolare, tripolare
r [mΩ/m]
15,1
9,08
x [mΩ/m]
0,118
0,109
4
6
10
16
25
35
50
70
95
120
150
185
240
300
5,57
0,143
3,71
0,135
2,24
0,119
1,41
0,112
0,889
0,106
0,641
0,101
0,473
0,101
0,328
0,0965
0,236
0,0975
0,188
0,0939
0,153
0,0928
0,123
0,0908
0,0943
0,0902
0,0761
0,0895
5,68
0,101
3,78
0,0955
2,27
0,0861
1,43
0,0817
0,907
0,0813
0,654
0,0783
0,483
0,0779
0,334
0,0751
0,241
0,0762
0,191
0,0740
0,157
0,0745
0,125
0,0742
0,0966
0,0752
0,0780
0,0750
(1) Materiale conduttore: rame, temperatura di riferimento 80°C.
Esempio
In un impianto del tipo in figura occorre
effettuare una verifica della caduta di
tensione della partenza in cavo, la cui
sezione è stata dimensionata a portata. Il
dimensionamento a portata ha condotto ad
una sezione di 50 mm2. È imposta una
caduta di tensione del 2%.
Dalla tabella della resistenza e reattanza
specifica dei cavi si ha:
S = 50 mm2, cavo multipolare,
r = 0,483 Ω/km,
x = 0,0779 Ω/km.
Calcoliamo ora la caduta di tensione con la
formula (NB: la lunghezza del cavo deve
essere in km):
∆U = K . IB . L . (r . cos ϕ + x . sen ϕ) = 8,52 V
Schneider Electric
Utilizzando quindi la formula della caduta di
tensione percentuale si ottiene:
∆U
∆u% =
⋅100 = 2,13%
Un
essendo ∆u% > del 2% occorre scegliere
una sezione superiore:
S = 70 mm2, cavo multipolare,
r = 0,334 Ω/km,
x = 0,0751 Ω/km.
Utilizzando questi dati otteniamo quindi:
∆U = k . lB . L . (r . cosϕ + x . senϕ) = 6 V,
∆u% =
∆U
⋅100 = 1,5%.
Un
cavo multipolare Cu/EPR
posa in aria libera ravvicinata
su passerella non perforata
S = 50 mm2
L = 70 m
IB = 150 A
cos ϕ = 0,9
La caduta di tensione risulta verificata
(<2%).
La sezione adottata è dunque 70 mm2
in cavo multipolare.
43
Protezione
dei circuiti
Caduta di tensione
Calcolo della caduta di tensione
Calcolo della caduta di tensione
Le tabelle di seguito riportate forniscono i
valori di ∆U% per diversi valori del fattore
potenza, nelle seguenti ipotesi:
La ∆U% effettiva del cavo si ottiene nel
seguente modo:
∆U%eff = ∆U%tab x (L/100) x (Ib/Ibtab)
La tabella relativa a cos ϕ = 0.35 si riferisce
al caso di una partenza motore. Il calcolo
della ∆U% è considerato all’avviamento del
motore nell’ipotesi che Ibeff = Iavv = 5 x Ib.
c tensione nominale: 400 V;
dove:
L [m] è la lunghezza della linea,
Ib è la reale corrente d’impiego della linea
Ibtab è il valore nella prima colonna della
tabella immediatamente superiore a Ib,
∆U%tab è il valore di caduta di tensione
percentuale fornito dalla tabella in
corrispondenza di Ibtab.
Note
In caso di distribuzione monofase,
moltiplicare il valore in tabella per 2.
Nel caso di più conduttori in parallelo per
fase si considera il valore di ∆U% in
corrispondenza della sezione del singolo
conduttore, ad una corrente pari a Ib/n°
conduttori in parallelo.
c lunghezza cavo: 100 m;
c cavi unipolari conformi alle tabelle
UNEL 35023-70;
c distribuzione trifase.
Tabella 1 : caduta di tensione % a cos ϕ = 0.8 per 100 m di cavo
sez [mm2]
1,5
2,5
4
6
10
16
25
Ib [A]
4
2,07
1,25
0,79
0,53
0,32
0,21
0,13
6
3,10
1,88
1,18
0,79
0,48
0,31
0,20
10
5,17
3,13
1,97
1,32
0,81
0,52
0,34
16
8,27
5,00
3,15
2,11
1,29
0,83
0,54
20
10,34 6,25
3,93
2,64
1,61
1,04
0,67
25
12,93 7,82
4,92
3,30
2,02
1,29
0,84
32
10,01 6,29
4,22
2,58
1,66
1,07
40
7,87
5,28
3,23
2,07
1,34
50
9,83
6,60
4,03
2,59
1,68
63
8,32
5,08
3,26
2,11
80
10,56 6,46
4,14
2,68
90
7,26
4,66
3,02
100
8,07
5,18
3,35
125
6,47
4,19
150
7,76
5,03
175
9,06
5,87
200
10,35 6,71
225
7,55
250
275
300
325
350
375
400
450
500
44
35
50
0,15
0,25
0,40
0,50
0,62
0,79
0,99
1,24
1,56
1,99
2,23
2,48
3,10
3,72
4,35
4,97
5,59
6,21
0,11
0,19
0,30
0,38
0,48
0,61
0,76
0,95
1,20
1,52
1,71
1,90
2,38
2,85
3,33
3,80
4,28
4,75
5,23
70
95
0,14
0,22
0,28
0,35
0,44
0,55
0,69
0,87
1,11
1,25
1,39
1,73
2,08
2,43
2,77
3,12
3,47
3,81
4,16
0,11
0,17
0,21
0,27
0,34
0,43
0,54
0,67
0,86
0,96
1,07
1,34
1,61
1,87
2,14
2,41
2,68
2,94
3,21
3,48
120
150
185
0,14
0,18
0,22
0,29
0,36
0,45
0,56
0,72
0,81
0,90
1,12
1,34
1,57
1,79
2,01
2,24
2,46
2,69
2,91
3,13
0,12
0,15
0,19
0,25
0,31
0,39
0,49
0,62
0,69
0,77
0,96
1,16
1,35
1,54
1,73
1,93
2,12
2,31
2,51
2,70
2,89
0,11
0,13
0,17
0,21
0,26
0,33
0,42
0,53
0,60
0,66
0,83
0,99
1,16
1,32
1,49
1,65
1,82
1,99
2,15
2,32
2,48
2,65
240
0,11
0,14
0,18
0,22
0,28
0,35
0,45
0,50
0,56
0,70
0,84
0,98
1,12
1,26
1,40
1,54
1,68
1,82
1,96
2,10
2,24
2,52
300
0,12
0,16
0,20
0,25
0,31
0,40
0,45
0,50
0,62
0,74
0,87
0,99
1,12
1,24
1,36
1,49
1,61
1,74
1,86
1,98
2,23
2,48
Schneider Electric
Protezione
dei circuiti
Tabella 2: caduta di tensione % a cos ϕ = 0,85 per 100 m di cavo
sez [mm2]
1,5
2,5
4
6
10
16
25
Ib [A]
4
2,19
1,33
0,83
0,56
0,34
0,22
0,14
6
3,29
1,99
1,25
0,84
0,51
0,33
0,21
10
5,49
3,32
2,08
1,40
0,85
0,54
0,35
16
8,78
5,30
3,33
2,23
1,36
0,87
0,56
20
10,97 6,63
4,17
2,79
1,70
1,09
0,70
25
13,71 8,29
5,21
3,49
2,13
1,36
0,88
32
10,61 6,66
4,47
2,73
1,74
1,12
40
8,33
5,59
3,41
2,18
1,41
50
10,41 6,98
4,26
2,72
1,76
63
8,80
5,37
3,43
2,21
80
11,17 6,81
4,36
2,81
90
7,66
4,90
3,16
100
8,52
5,45
3,51
125
6,81
4,39
150
8,17
5,27
175
9,53
6,15
200
10,89 7,03
225
7,91
250
275
300
325
350
375
400
450
500
Tabella 3: caduta di tensione % a cos ϕ = 0,9 per 100 m di cavo
sez [mm2]
1,5
2,5
4
6
10
16
25
Ib [A]
4
2,32
1,40
0,88
6
3,48
2,10
1,32
0,88
0,54
0,34
0,22
10
5,80
3,50
2,20
1,47
0,90
0,57
0,37
16
9,28
5,60
3,52
2,35
1,43
0,91
0,59
20
11,60 7,00
4,40
2,94
1,79
1,14
0,73
25
14,50 8,75
5,49
3,68
2,24
1,43
0,92
32
11,21 7,03
4,71
2,87
1,83
1,17
40
8,79
5,89
3,58
2,28
1,47
50
7,36
4,48
2,85
1,83
63
5,64
3,60
2,31
80
7,16
4,57
2,93
90
8,06
5,14
3,30
100
8,95
5,71
3,66
125
7,13
4,58
150
8,56
5,50
175
9,99
6,41
200
11,41 7,33
225
8,25
250
275
300
325
350
375
400
450
500
Schneider Electric
35
50
0,16
0,26
0,41
0,52
0,65
0,83
1,04
1,29
1,63
2,07
2,33
2,59
3,24
4,88
4,53
5,18
5,83
6,47
0,12
0,20
0,32
0,39
0,49
0,63
0,79
0,99
1,24
1,58
1,77
1,97
2,46
2,96
3,45
3,94
4,44
4,93
5,42
35
50
0,16
0,27
0,43
0,54
0,67
0,86
1,08
1,34
1,69
2,15
2,42
2,69
3,36
4,03
4,71
5,38
6,05
6,72
0,12
0,20
0,33
0,41
0,51
0,65
0,81
1,02
1,28
1,63
1,83
2,03
2,54
3,05
3,56
4,07
4,58
5,09
5,59
70
95
0,14
0,23
0,29
0,36
0,46
0,57
0,71
0,90
1,14
1,28
1,43
1,78
2,14
2,50
2,85
3,21
3,57
3,93
4,28
0,11
0,17
0,22
0,27
0,35
0,44
0,55
0,69
0,87
0,98
1,09
1,36
1,64
1,91
2,18
2,46
2,73
3,00
3,27
3,55
70
95
0,15
0,23
0,29
0,37
0,47
0,58
0,73
0,92
1,17
1,31
1,46
1,83
2,19
2,56
2,92
3,29
3,65
4,02
4,38
0,11
0,18
0,22
0,28
0,35
0,44
0,55
0,70
0,88
0,99
1,10
1,38
1,66
1,93
2,21
2,48
2,76
3,04
3,31
3,59
120
150
185
0,14
0,18
0,23
0,29
0,36
0,45
0,57
0,72
0,82
0,91
1,13
1,36
1,59
1,81
2,04
2,27
2,49
2,72
2,95
3,17
0,12
0,15
0,19
0,25
0,31
0,39
0,49
0,62
0,70
0,77
0,97
1,16
1,36
1,55
1,74
1,94
2,13
2,32
2,52
2,71
2,91
0,11
0,13
0,16
0,21
0,26
0,33
0,42
0,53
0,59
0,66
0,82
0,99
1,15
1,32
1,48
1,65
1,81
1,98
2,14
2,31
2,47
2,64
120
150
185
0,15
0,18
0,23
0,29
0,36
0,45
0,57
0,73
0,82
0,91
1,14
1,36
1,59
1,82
2,05
2,27
2,50
2,73
2,96
3,18
0,12
0,15
0,19
0,25
0,31
0,39
0,49
0,62
0,69
0,77
0,96
1,16
1,35
1,54
1,74
1,93
2,12
2,31
2,51
2,70
2,89
0,10
0,13
0,16
0,21
0,26
0,33
0,41
0,52
0,59
0,65
0,81
0,98
1,14
1,30
1,46
1,63
1,79
1,95
2,12
2,28
2,44
2,60
240
0,11
0,14
0,18
0,22
0,28
0,35
0,44
0,50
0,55
0,69
0,83
0,97
1,11
1,24
1,38
1,52
1,66
1,80
1,94
2,07
2,21
2,49
240
0,11
0,13
0,17
0,22
0,27
0,34
0,43
0,48
0,54
0,67
0,81
0,94
1,08
1,21
1,34
1,48
1,61
1,75
1,88
2,02
2,15
2,42
300
0,12
0,15
0,19
0,24
0,31
0,39
0,44
0,48
0,61
0,73
0,85
0,97
1,09
1,21
1,33
1,45
1,57
1,70
1,82
1,94
2,18
2,42
300
0,12
0,15
0,19
0,23
0,29
0,37
0,42
0,47
0,58
0,70
0,81
0,93
1,05
1,16
1,28
1,40
1,51
1,63
1,75
1,86
2,09
2,33
45
Protezione
dei circuiti
Caduta di tensione
Calcolo della caduta di tensione
Tabella 4: caduta di tensione % a cos ϕ = 0.35 per 100 m di cavo
sez [mm2]
1,5
2,5
4
6
10
16
25
Ib [A]
4
4,62
2,83
1,80
1,23
0,78
0,52
0,36
6
6,93
4,24
2,71
1,85
1,16
0,78
0,53
10
11,56 7,07
4,51
3,09
1,94
1,30
0,89
16
18,49 11,31 7,22
4,94
3,10
2,07
1,42
20
23,11 14,14 9,02
6,17
3,88
2,59
1,78
25
28,89 17,67 11,28 7,71
4,85
3,24
2,22
32
22,62 14,43 9,87
6,20
4,15
2,84
40
18,04 12,34 7,75
5,18
3,55
50
15,43 9,69
6,48
4,44
63
12,21 8,16
5,60
80
15,51 10,36 7,11
90
17,45 11,66 8,00
100
19,39 12,96 8,89
125
16,19 11,11
150
19,43 13,33
175
22,67 15,55
200
25,91 17,77
225
29,15 19,99
250
22,22
275
300
325
350
375
400
450
500
Esempio
Un cavo tripolare in rame, con sezione
di 35 mm2 e 120 m (0,12 km) di lunghezza,
alimenta un motore trifase (400 V) che
assorbe:
c 100 A con cos ϕ = 0,8 (corrente nominale);
c 500 A (5 In) con cos ϕ = 0,35 all'avviamento.
La caduta di tensione al livello del quadro
di alimentazione (altri carichi alimentati oltre
al motore) è di 4 V tra le fasi.
Qual'è la caduta di tensione % in
corrispondenza dei morsetti del motore?
Caduta di tensione in condizioni normali
c Caduta di tensione sul cavo
la tabella 1 indica una caduta di tensione
pari al 2.48% per 100 m di cavo della stessa
sezione e a fronte di una corrente d'impiego
di 100 A; la caduta di tensione reale è:
∆U%cavo = 2.48 • 1.2 = 2.97%
c caduta di tensione sul quadro di
distribuzione
35
50
70
95
120
150
185
240
0,28
0,41
0,69
1,10
1,38
1,73
2,21
2,76
3,45
4,35
5,52
6,22
6,91
8,63
10,36
12,08
13,81
15,54
17,26
0,23
0,34
0,56
0,90
1,13
1,41
1,80
2,25
2,82
3,55
4,51
5,07
5,63
7,04
8,45
9,86
11,27
12,67
14,08
15,49
0,18
0,27
0,44
0,71
0,89
1,11
1,42
1,78
2,22
2,80
3,55
4,00
4,44
5,55
6,66
7,77
8,89
10,00
11,11
12,22
13,33
0,15
0,23
0,38
0,60
0,75
0,94
1,21
1,51
1,88
2,37
3,01
3,39
3,77
4,71
5,65
6,59
7,53
8,47
9,41
10,36
11,30
12,24
0,13
0,20
0,33
0,53
0,67
0,83
1,07
1,33
1,66
2,10
2,66
3,00
3,33
4,16
4,99
5,83
6,66
7,49
8,32
9,15
9,99
10,82
11,65
0,12
0,18
0,30
0,49
0,61
0,76
0,97
1,22
1,52
1,92
2,43
2,74
3,04
3,80
4,56
5,32
6,08
6,84
7,60
8,36
9,12
9,88
10,64
11,41
0,11
0,17
0,28
0,44
0,55
0,69
0,89
1,11
1,39
1,75
2,22
2,50
2,77
3,47
4,16
4,85
5,55
6,24
6,93
7,63
8,32
9,01
9,71
10,40
11,09
0,10
0,15
0,25
0,41
0,51
0,64
0,81
1,02
1,27
1,60
2,04
2,29
2,54
3,18
3,82
4,45
5,09
5,72
6,36
7,00
7,63
8,27
8,90
9,54
10,18
11,45
300
0,14
0,24
0,38
0,48
0,60
0,77
0,96
1,20
1,51
1,91
2,15
2,39
2,99
3,59
4,19
4,78
5,38
5,98
6,58
7,18
7,77
8,37
8,97
9,57
10,76
11,96
c caduta di tensione totale
∆U%tot = ∆U%cavo
+
∆U%quadro = 3.97%
Caduta di tensione all'avviamento
c Caduta di tensione sul cavo:
la tabella 4 indica una caduta di tensione
pari al 6.91% per 100 m di cavo della stessa
sezione e a fronte di una corrente
di avviamento pari a 5 • 100 A; la caduta
di tensione è:
∆U%cavo = 6.91 • 1.2 = 8.3%
caduta di tensione accettabile (≤10%)
Nota: questa verifica è generalmente
sufficiente, a meno che il motore
considerato abbia una corrente nominale
superiore al 30% del totale dei carichi
allacciati allo stesso quadro di
alimentazione.
In quest'ultimo caso è opportuno verificare
la caduta di tensione sull'intero sistema
di alimentazione.
S= 35 mm2 Cu
L= 120 m
IB= 100 A
IAVV= 500 A
M
∆U%quadro = (4/400) • 100 = 1%
46
Schneider Electric
Protezione
dei circuiti
Protezione contro il cortocircuito
Calcolo della corrente di cortocircuito
Determinazione della
corrente di cortocircuito Icc
in un punto dell’impianto
Guasto fase-neutro
o monofase a terra
La conoscenza delle correnti di cortocircuito
in un impianto elettrico è necessaria per i
seguenti scopi:
c determinare i poteri di interruzione e di
chiusura degli interruttori da installare;
c verificare la tenuta elettrodinamica dei
punti critici dell’impianto (es. supporti
sbarre);
c verificare la tenuta termica dei cavi;
c determinare la regolazione dei relé
di protezione.
In un impianto elettrico di bassa tensione il
guasto trifase è quello che dà luogo nella
maggior parte dei casi ai valori più elevati
della corrente di cortocircuito.
Il calcolo delle correnti di cortocircuito si
basa sul principio che la corrente di guasto
è uguale a quella attribuibile ad un
generatore unico, la cui forza elettromotrice
uguaglia la tensione nominale della rete nel
punto di guasto, che alimenti un circuito
avente un’impedenza unica equivalente a
tutte le impedenze della rete a monte,
comprese tra i generatori ed il punto di
guasto considerato.
Guasto trifase
Per determinare il valore della corrente di
cortocircuito trifase presunta in un punto
dell’impianto seguire il metodo seguente:
1 Sommare:
c le resistenze situate a monte del punto
scelto: Rt = R1+R2+R3+ .... Rn;
c le reattanze situate a monte del punto
scelto: Xt = X1+X2+X3+ .... Xn.
2 Calcolare:
Icc3 =
U
3 ⋅ R 2t + X 2t
con U espresso in V e Rt e Xt espresse
in mΩ, Icc risulta espressa in kA.
Importante:
U è la tensione nominale a vuoto lato bassa
tensione tra le fasi del trasformatore.
Guasto bifase
In caso di guasto bifase in lontananza dagli
alternatori la corrente di cortocircuito vale:
Icc2 =
U
= 0,866 ⋅ Icc 3
2 ⋅ Zt
La stessa formula vale anche in presenza di
alternatori per i primi istanti del guasto
(t < 10÷20 ms), quando l’alternatore è in
regime subtransitorio (si vedrà a questo
proposito il capitolo "Protezione dei circuiti
alimentati da un generatore" a pag. 262).
In caso di guasto fase-neutro o monofase
a terra in lontananza dal trasformatore
MT/BT di alimentazione la corrente di
guasto vale:
IFN =
IFPE =
U
3 ⋅ (Z t + Z n )
U
c ucc%: tensione di cortocircuito percentuale
alla temperatura normale di funzionamento
del trasformatore;
c Sn [kVA]: potenza nominale
del trasformatore.
A partire da questi dati si ricavano i seguenti
valori:
R=
Pcu ⋅ U2
Sn2
⋅ [mΩ]
3 ⋅ ( Z t + Z PE )
dove Zn e ZPE sono le impedenze
complessive rispettivamente del conduttore
di neutro e del conduttore di protezione
del circuito sede del guasto.
Nel caso in cui il neutro o il conduttore di
protezione abbiano la stessa sezione della
fase si ha:
IFN o IFPE = 0.5 Icc3
Il calcolo di queste correnti è spesso
necessario per la scelta delle regolazioni dei
relé e per le verifiche riguardanti la
protezione delle persone.
La norma CEI 64-8 fornisce delle indicazioni
per il calcolo di queste correnti
a partire dalle formule sopra indicate.
Per un guasto fase-neutro o monofase a
terra nelle vicinanze di un trasformatore
triangolo-stella con neutro a terra non è più
possibile applicare le formule indicate in
questo paragrafo e si può dimostrare che la
corrente di cortocircuito è circa uguale a
quella del cortocircuito trifase.
Determinazione delle
resistenze e delle reattanze
dei componenti dell’impianto
Rete a monte
In un impianto con consegna in media
tensione la capacità della rete a monte di
contribuire al cortocircuito, funzione
dell’impedenza della rete stessa, è espressa
mediante la potenza di cortocircuito SCC
(MVA) o la corrente di cortocircuito; questi
dati devono essere forniti dall’ente
distributore.
L’impedenza equivalente della rete a monte
è data dalla seguente espressione:
2
VBT
Z MBT [mΩ] =
⋅ 10 −3
[
]
S CC ⋅ MVA
Il fattore di potenza in cortocircuito della rete
a monte (cos ϕcc) può variare tra 0.15 e 0.2,
da cui si ricavano i valori di RMBT e XMBT.
Trasformatori
L’impedenza del trasformatore è ricavabile
dai seguenti dati di targa:
c Pcu [kW]: sono le perdite nel rame
a pieno carico, alla temperatura normale
di funzionamento del trasformatore (ad
esempio 75°C per il trasformatore in olio);
dove U [V] è la tensione nominale del
trasformatore, Pcu e Sn sono espressi
rispettivamente in kW e in kVA.
Il valore di R è calcolato alla temperatura
nominale di funzionamento del trasformatore.
Nelle tabelle allegate sono riportate le
caratteristiche tipiche di trasformatori
standard MT/BT in olio ed in resina.
In queste tabelle sono riportati i valori di
corrente di cortocircuito trifase ai morsetti del
trasformatore, nell’ipotesi che la rete a monte
abbia una potenza di cortocircuito di 500 MVA.
Inoltre è poi indicato il tipo di condotto
sbarre utilizzabile per il collegamento tra
il trasformatore e l’interruttore automatico
generale, tenendo conto della corrente di
cortocircuito ai morsetti del trasformatore
e della corrente nominale secondaria del
trasformatore.
Cavi e condotti sbarre
Le reattanze dei cavi dipendono
principalmente dalla distanza tra i
conduttori; un valore più preciso può essere
ottenuto dal costruttore.
Valori tipici sono:
c cavo tripolare: X = 0.08 mΩ/m;
c cavo unipolare: X = 0.10 ÷ 0.20 mΩ/m
a seconda della distanza tra i conduttori;
c collegamenti in sbarre: X3 = 0,15 L.
La resistenza è data dalla formula
R = ρ⋅
L
S
dove:
L = lunghezza [m]
S = sezione [mm2]
ρ = resistività = 18 (Cu), 27 (Al) mΩ × mm2/m
In presenza di più conduttori in parallelo
per fase, occorre dividere la resistenza
e la reattanza di un conduttore per il numero
di conduttori.
I valori di resistenza e reattanza dei condotti
sbarre sono forniti dai costruttori nella loro
documentazione tecnica.
Interruttori
Nel calcolo delle Icc presunte le impedenze
degli interruttori si devono trascurare.
Schneider Electric
47
Protezione
dei circuiti
Protezione contro il cortocircuito
Calcolo della corrente di cortocircuito
Esempio
componenti
dell'impianto
resistenze [mΩ]
rete a monte
Pcc= 500 MVA
R1 =
400 2
⋅ 0,15 ⋅ 10 −3
500
R1 = 0, 04
X1 =
trasformatore
Sn= 630 kVA
ucc= 4 %
U= 400 V
Pcu= 6,5 kW
6, 5 ⋅ 400 2
630 2
R 2 = 2, 62
 4 400 2 
2
X2 = 
⋅
 − 2, 62
 100 630 
collegamento
trasf./int.
(cavo)
3 x (1 x 150 mm2)
Cu per fase
L= 3 m
1
3
R 3 = ⋅ 18 ⋅
3
150
R 3 = 0,12
X3 =
interruttore M1
R4= 0
X 4= 0
R2 =
reattanze [mΩ]
400 2
⋅ 0, 98 ⋅ 10 −3
500
X 1 = 0, 31
2
(
)
X2 = 9,81
1
⋅ 0,12 ⋅ 3
3
X 3 = 0,12
M1
1
2
3
collegamento
interruttore M1
partenza M2
(sbarre AI)
1 x 100 x 5 mm2
L = 2 m per fase
2
R5 = 27 • ____
200
X5= 0,15x2
X5= 0,30
R5 = 0,11
interruttore M2
R6= 0
X 6= 0
collegamento
quadro generale
BT/quadro
secondario
(cavo)
1 x (1 x 185 mm2)
Cu per fase
L= 70 m
R 7 = 18 ⋅
70
185
R 7 = 6, 81
X7 = 0,12 • 70
X7 = 8,40
reattanze [mΩ]
Icc [kA]
M2
M3
calcolo delle correnti di cortocircuito
resistenze [mΩ]
M1
M2
M3
48
Rt 1 = R1 + R 2 + R 3
Xt 1 = X 1 + X 2 + X 3
Rt 1 = 2, 78
Xt 1 = 10, 24
Rt 2 = Rt 1 + R 4 + R 5
Xt 2 = Xt 1 + X 4 + X 5
Rt 2 = 2, 89
Xt 2 = 10, 54
Rt 3 = Rt 2 + R 6 + R 7
Xt 3 = Xt 2 + X 6 + X 7
Rt 3 = 9, 7
Xt 3 = 18, 94
400
3
(2, 78
3
(2, 89
3
(
2
+ 10, 24 2
)
400
2
+ 10, 54 2
)
400
9, 7 2 + 18, 94 2
)
= 21, 76 kA
,
= 2113
kA
= 10, 85 kA
Schneider Electric
Protezione contro il cortocircuito
Caratteristiche elettriche
trasformatori MT/BT in olio e resina
Protezione
dei circuiti
Trasformatore in olio a norma CEI 14-13 lista A
potenza nominale [kVA]
100
160
250
315
400
500
630
800
1000
1250
1600
2000
2500
corrente nominale secondaria [A]
145
231
361
455
578
723
910
1156
1445
1806
2312
2890
3613
3000
4335
perdite [kW]
a vuoto
0,32
0,46
0,65
0,77
0,93
1,10
1,30
1,50
1,70
2,10
2,60
3,20
3,80
4,40
a carico (75°C)
1,75
2,35
3,25
3,90
4,60
5,50
6,50
9,00
10,50
13,10
17,00
22,00
26,50
30,50
tensione di cortocircuito % (75°C)
4
4
4
4
4
4
4
6
6
6
6
6
6
6
corrente a vuoto %
2,5
2,3
2,1
2
1,9
1,9
1,8
1,7
1,5
1,4
1,3
1,2
1,1
1
resistenza equivalente a 75°C [mohm]
27,93
14,65
8,30
6,27
4,59
3,51
2,61
2,24
1,68
1,34
1,06
0,88
0,68
0,54
reattanza equivalente [mohm]
57,58
37,22
24,22
19,32
15,33
12,31
9,82
11,79
9,45
7,56
5,91
4,72
3,78
3,15
impedenza equivalente a 75°C [mohm]
64,00
40,00
25,60
20,32
16,00
12,80
10,16
12,00
9,60
7,68
6,00
4,80
3,84
3,20
corrente di cortocircuito trifase a valle [kA]
3,6
5,7
8,9
11,2
14,2
17,6
22,1
18,8
23,3
28,9
36,6
45,2
55,7
65,8
condotto Canalis
tipo
KHF-14 KHF-16 KHF-18 KHF-26 KHF-28 KHF-36 KHF-46 KHF-48
ventilato Al
In [A]
1000
condotto Canalis
tipo
KTIC-10 KTIC-13 KTIC-16 KTIC-20 KTIC-25 KTIC-32 KTIC-40 KTIC-50
compatto Cu
In [A]
1000
condotto Canalis
tipo
KTIA-10 KTIA-13 KTIA-16 KTIA-20 KTIA-25 KTIA-32 KTIA-40
compatto Al
In [A]
1000
1200
1250
1250
1450
1600
1600
2200
2000
2000
2500
2500
2500
3000
3200
3200
4000
4000
4500
5000
4000
Trasformatore in olio a basse perdite
potenza nominale [kVA]
100
160
250
315
400
500
630
800
1000
1250
1600
2000
2500
corrente nominale secondaria [A]
145
231
361
455
578
723
910
1156
1445
1806
2312
2890
3613
3000
4335
perdite [kW]
a vuoto
0,25
0,36
0,52
0,63
0,74
0,82
0,90
1,10
1,33
1,65
2,09
2,40
3,04
3,35
a carico (75°C)
1,40
1,85
2,60
3,10
3,65
4,50
5,60
7,50
9,00
11,00
13,00
16,00
21,00
24,20
tensione di cortocircuito % (75°C)
4
4
4
4
4
4
4
6
6
6
6
6
6
6
corrente a vuoto %
1,5
1,3
1,1
1,0
0,9
0,9
0,8
0,7
0,7
0,6
0,5
0,5
0,5
0,4
resistenza equivalente a 75°C [mohm]
22,35
11,54
6,64
4,99
3,64
2,87
2,25
1,87
1,44
1,12
0,81
0,64
0,54
0,43
reattanza equivalente [mohm]
59,97
38,30
24,72
19,70
15,58
12,47
9,91
11,85
9,49
7,60
5,94
4,76
3,80
3,17
impedenza equivalente a 75°C [mohm]
64,00
40,00
25,60
20,32
16,00
12,80
10,16
12,00
9,60
7,68
6,00
4,80
3,84
3,20
corrente di cortocircuito trifase a valle [kA]
3,6
5,7
8,9
11,2
14,2
17,6
22,1
18,8
23,3
28,9
36,6
45,2
55,7
65,8
condotto Canalis
tipo
KHF-14 KHF-16 KHF-18 KHF-26 KHF-28 KHF-36 KHF-46 KHF-48
ventilato Al
In [A]
1000
condotto Canalis
tipo
KTIC-10 KTIC-13 KTIC-16 KTIC-20 KTIC-25 KTIC-32 KTIC-40 KTIC-50
compatto Cu
In [A]
1000
condotto Canalis
tipo
KTIA-10 KTIA-13 KTIA-16 KTIA-20 KTIA-25 KTIA-32 KTIA-40
compatto Al
In [A]
1000
1250
1600
2000
2500
3200
4000
1200
1250
1450
1600
2200
2000
2500
2500
3000
3200
4000
4000
4500
5000
Trasformatore in resina a norma CEI 14-12
potenza nominale [kVA]
100
160
250
315
400
500
630
800
1000
1250
1600
2000
2500
corrente nominale secondaria [A]
145
231
361
455
578
723
910
1156
1445
1806
2312
2890
3613
3150
4552
perdite [kW]
a vuoto
0,46
0,65
0,88
1,03
1,20
1,40
1,65
2,00
2,30
2,80
3,10
4,00
5,00
6,30
a carico (120°C)
2,05
2,70
3,80
4,60
5,50
6,50
7,80
9,40
11,00
13,10
16,00
20,00
23,00
26,00
tensione di cortocircuito % (120°C)
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
7
corrente a vuoto %
2,5
2,3
2,0
1,8
1,5
1,5
1,3
1,3
1,2
1,2
1,2
1,1
1,0
1,0
resistenza equivalente a 120°C [mohm]
32,72
16,84
9,70
7,40
5,49
4,15
3,14
2,34
1,76
1,34
1,00
0,80
0,59
0,42
reattanza equivalente [mohm]
90,25
57,59
37,15
29,56
23,36
18,75
14,91
11,77
9,44
7,56
5,92
4,73
3,79
3,53
impedenza equivalente a 120°C [mohm]
96,00
60,00
38,40
30,48
24,00
19,20
15,24
12,00
9,60
7,68
6,00
4,80
3,84
3,56
corrente di cortocircuito trifase a valle [kA]
2,4
3,8
6,0
7,5
9,5
11,9
14,9
18,8
23,3
28,9
36,6
45,2
55,7
59,8
condotto Canalis
tipo
KHF-14 KHF-16 KHF-18 KHF-26 KHF-28 KHF-36 KHF-46 KHF-48
ventilato Al
In [A]
1000
condotto Canalis
tipo
KTIC-10 KTIC-13 KTIC-16 KTIC-20 KTIC-25 KTIC-32 KTIC-40 KTIC-50
compatto Cu
In [A]
1000
condotto Canalis
tipo
KTIA-10 KTIA-13 KTIA-16 KTIA-20 KTIA-25 KTIA-32 KTIA-40
compatto Al
In [A]
1000
Schneider Electric
1200
1250
1250
1450
1600
1600
2200
2000
2000
2500
2500
2500
3000
3200
3200
4000
4000
4500
5000
4000
49
Protezione
dei circuiti
Protezione contro il cortocircuito
Scelta degli interruttori
secondari e terminali
Determinazione dell'Icc
a valle di un cavo in
funzione dell'Icc a monte
Determinato il valore di corrente
di cortocircuito a valle, è possibile
dimensionare correttamente l'interruttore
automatico (Pdi > Icc).
Se si desidera ottenere valori più precisi,
è possibile effettuare un calcolo dettagliato
(vedere pag. 47) o utilizzare
il programma Software i-project.
Inoltre, la tecnica di filiazione permette
di installare a valle interruttori con potere di
interruzione inferiore alla corrente di
cortocircuito presunta (vedere pag. 181).
Le tabelle qui riportate permettono
di determinare il valore della corrente
di cortocircuito trifase in un punto
della rete a valle di un cavo, conoscendo:
c la corrente di cortocircuito trifase a monte
del cavo;
c la lunghezza e la sezione del cavo
(supposto in rame).
sezione dei cavi [mm2]
1,5
2,5
4
6
10
16
25
35
50 esempio
70
95
120
150
185
240
300
2x120
2x150
2x185
3x120
3x150
3x185
Icc a monte [kA]
100
90
80
70
60
50
45
40
35
30 esempio
25
22
15
10
7
5
4
In entrambi i casi l'Icc a valle individuata
è superiore a quella effettiva, l'approssimazione
è dunque nel senso della maggiore sicurezza.
lunghezza dei cavi [m]
1,2
1
1,5
1,3
2
1,6
2,5
1,9
2,9
2,1
3,3
2,3
3,6
2,4
3,9
2,6
4,1
2,7
4,3
4,2
6,6
4,5
7,2
4,8
7,7
6,2
9,9
6,7
10,8
7,2
11,6
Icc a valle [kA]
91
86
83
79
75
72
66
64
57
55
48
47
44
43
39
38
34
34
30
29
25
25
22
22
15
15
10
10
7
7
5
5
4
4
1,1
1,6
2,1
2,8
3,6
4,3
4,9
5,4
5,8
6,3
6,6
9,7
10,7
11,6
14,6
16,1
17,4
1
1,6
2,3
3,1
4,1
5,4
6,5
7,6
8,4
9,2
10
10,6
15,1
16,8
18,4
22,6
25,2
27,6
1,4
2,2
3,3
4,5
6,1
8
10
11,7
13,2
14,6
16
17,1
23,3
26,3
29,1
34,9
39,4
43,6
1,2
2
3,1
4,7
6,4
8,8
11,6
14,6
17,3
19,7
22
24,4
26,3
34,5
39,3
44
51,7
59
65,9
80
74
68
61
53
45
41
37
33
29
24
21
15
10
7
5
4
71
67
61
55
49
42
39
35
31
27
23
21
15
10
7
5
4
60
57
53
49
44
38
36
32
29
26
22
20
14
10
7
5
4
49
47
45
42
38
34
32
29
27
24
21
19
13
10
7
5
4
Nota 1: la tabella è stata calcolata
considerando:
c tensione trifase: 400 V;
c cavi tripolari in rame;
c temperatura del rame: 20°C.
Nota 2: per una tensione trifase
concatenata di 230 V, dividere le lunghezze
in tabella per e = 1,732.
Nota 3: nel caso di cavi in parallelo (non
compresi nella tabella) dividere la lunghezza
per il numero di cavi in parallelo.
Esempio:
Si consideri la rete rappresentata qui a lato:
c tensione 400 V;
c cavo con sezione 50 mm2 in rame e
lunghezza 10 m. Procedere sulla riga
relativa al cavo utilizzato fino a trovare
la corrispondente lunghezza approssimata
per difetto (8,8 m);
50
Nota: Nel caso in cui i valori della Icc
a monte e della lunghezza del cavo non
risultino in tabella considerare i seguenti
valori:
c Icc a monte: valore immediatamente
superiore;
c lunghezza cavo: valore immediatamente
inferiore.
1,2
1,7
2,8
4,4
6,7
9,2
12,7
17
21,6
25,8
29,7
33,5
37,4
40,6
51,5
59,3
66,9
77,2
89
100,3
1
1,6
2,4
3,9
6,1
9,4
12,9
17,9
24,2
31
37,2
43,2
49
55,3
60,3
74,3
86,3
97,9
111,5
129,5
146,9
38
37
36
34
32
29
27
25
23
21
19
17
13
9
7
5
4
29
29
28
27
25
24
23
21
20
18
17
15
12
9
7
5
4
1,4
2,3
3,4
5,6
8,8
13,6
18,8
26,2
35,5
45,8
55,3
64,6
73,7
83,7
91,7
110,5
129,1
147,3
165,8
193,7
221
1,2
1,9
3
4,5
7,4
11,8
18,3
25,3
35,4
48,2
62,4
75,6
88,7
101,5
115,8
127,3
151,2
177,3
202,9
226,7
265,9
304,4
1,7
2,6
4,1
6,1
10,1
16
24,8
34,4
48,2
65,8
85,6
103,9
122,2
140,3
160,6
176,9
207,8
244,4
280,5
311,6
366,6
2,3
3,9
6,2
9,2
15,3
24,3
37,8
52,4
73,8
101
131,8
160,4
189,2
217,7
250,1
276,1
320,7
378,3
3,3
5,2
8,2
12,3
20,5
32,7
50,7
70,5
99,3
136,1
177,9
216,7
256,1
295,1
339,5
375,3
4,6
6,2
9,9
14,8
24,7
39,3
61,1
84,9
119,6
164,1
214,7
261,8
309,5
357
6,4
10,4
16,6
24,8
41,3
65,9
102,5
142,6
201,1
276,3
362,1
8,9
12,8
20,4
30,3
49,8
70,3
123,3
173,7
242,1
331,6
434,5
12,4
15,6
24,9
37,3
62,1
99,1
154,2
214,6
303
21
21
21
20
19
18
18
17
16
15
14
13
10
8
6
5
4
16
16
16
16
15
15
14
14
13
13
12
11
9
7
6
4
4
12
12
12
12
12
11
11
11
11
10
10
9
8
6
5
4
4
8
8
8
8
8
8
8
8
8
7
7
7
6
5
4
4
3
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
5
4
4
3
3
5
5
5
5
5
5
5
5
5
5
5
5
4
4
4
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
2
2
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
400 V
c corrente di cortocircuito a monte 28 kA.
Identificare la riga corrispondente alla Icc a
monte approssimata per eccesso (30 kA);
c determinare la corrente di cortocircuito
a valle individuando l'intersezione tra:
v la colonna della lunghezza cavo 8,8 m,
v la riga relativa a Icc a monte 30 kA.
La corrente di cortocircuito a valle è
di 24 kA.
Scelta degli interruttori:
c interruttore A: Compact NS250N TM250D
Pdi 35 kA;
c interruttore B: Multi 9 C60L Pdi 15 kA,
con Pdi "rinforzato per filiazione" 30 kA;
c interruttore C: Compact NS160N
TM160D Pdi 25 kA.
Icc = 28 kA
A
50 mm2,
Cu 10 m
Icc = ?
B
IB
C
IB
Schneider Electric
Protezione
dei circuiti
Protezione contro il cortocircuito
Scelta degli interruttori alimentati
da uno o più trasformatori MT/BT
Scelta degli interruttori
di arrivo e di partenza
La tabella permette di determinare per una
rete a 400 V:
c l'interruttore di alimentazione in funzione
del numero e della potenza dei trasformatori
di alimentazione;
c l'interruttore di partenza in funzione
del numero e della potenza dei trasformatori
in parallelo e della corrente nominale della
partenza (gli interruttori indicati nella tabella
possono essere sostituiti con altri coordinati
in filiazione, se si desidera utilizzare questa
tecnica).
La scelta dell'interruttore di protezione
di un circuito dipende principalmente:
c dalla corrente nominale dei trasformatori
o degli apparecchi utilizzatori che
determinano le correnti nominali degli
interruttori;
c dalla corrente di cortocircuito massima nel
punto considerato, che determina
il potere d'interruzione minimo che deve
possedere l'apparecchio di protezione.
Nel caso di più trasformatori in parallelo:
c gli interruttori di arrivo devono possedere
un potere di interruzione superiore ad
entrambi i seguenti valori:
v Icc1 (caso di cortocircuito in B1),
v Icc2 + Icc3 (caso di cortocircuito in A1);
c gli interruttori di partenza devono
possedere un potere di interruzione
superiore a Icc1 + Icc2 + Icc3.
MT
MT
MT
1
Icc 1
A1
D1
B1
A2
Icc 3
D2
B2
D4
C4
La seguente tabella è stata elaborata
considerando:
c La potenza di cortocircuito della rete
a monte è di 500 MVA;
c i trasformatori hanno caratteristiche
standard (vedere pag. 169);
c i trasformatori sono in olio;
c tra ogni trasformatore e l'interruttore
corrispondente ci sono 5 m di condotto
sbarre prefabbricato della gamma Canalis;
c tra un interruttore di alimentazione
e un interruttore di partenza è previsto 1 m
di sbarre;
c la temperatura di funzionamento degli
interruttori all'interno dei quadri è di 40°C.
3
2
Icc 2
Dati di base
A3
D3
B3
D5
C5
Nota: Per accoppiare più trasformatori
in parallelo, occorre soddisfare le seguenti
condizioni:
c stessa ucc% Ie;
c stesso rapporto di trasformazione
a vuoto;
c il rapporto delle potenze tra 2 trasformatori
non superiore a 2;
c avvolgimenti appartenenti allo stesso
gruppo orario.
Tabella di scelta
numero e
Pdi minimo
Interruttore
potenza dei interruttore
di alimentazione
trasformatori alimentazione (selettività totale
con le partenze)
n x [kVA]
[kA]
Pdi minimo Corrente nominale
interruttore interruttore di partenza
partenza
[kA]
<63 A (1)
100 A
1x400
2x400
3x400
13,8
13,6
26,6
NW08N1/NT08H1/NS630bN
NW08N1/NT08H1/NS630bN
NW08N1/NT08H1/NS630bN
13,6
27,0
39,9
C60H
NG125L
NG125L
NS160E (5) NS160E
NS160N
NS160N
NS160sx
NS160sx
1x500
2x500
3x500
17,3
16,9
33,0
NW08N1/NT08H1/NS800N
NW08N1/NT08H1/NS800N
NW08N1/NT08H1/NS800N
17,1
33,8
49,6
1x630
2x630
3x630
21,6
21,0
40,7
NW10N1/NT10H1/NS1000N
NW10N1/NT10H1/NS1000N
NW10N1/NT10H1/NS1000N
1x800
2x800
3x800
18,4
18,0
35,1
1x1000
2x1000
3x1000
250 A
400 A
630 A (4)
800 A
1000 A
1250 A
NS250N
NS250N
NS250sx
NS400N
NS400N
NS400N
NS630N
NS630N
NS800N
NS800N
NS1000N
NS1000N
NS1250N
NS1250N
NG125N (2) NS160NE (6) NS160NE
NG125L
NS160N
NS160N
NS160sx
NS160sx
NS160sx
NS250N
NS250N
NS250sx
NS400N
NS400N
NS400H
NS630N
NS630N
NS630H
NS800N
NS800H
NS1000N
NS1000H
NS1250N
NS1250N
21,3
41,9
61,1
NG125N (3) NS160NE (6) NS160NE
NG125L
NS160sx
NS160sx
NS160H
NS160H
NS160H
NS250N
NS250sx
NS250H
NS400N
NS400N
NS400H
NS630N
NS630N
NS630H
NS800N
NS800N
NS800H
NS1000N
NS1000N
NS1000H
NS1250N
NS1250N
NS1250H
NW12N1/NT12H1/NS1250N
NW12N1/NT12H1/NS1250N
NW12N1/NT12H1/NS1250N
18,2
35,9
52,6
NG125N (2) NS160NE (6) NS160NE
NG125L
NS160N
NS160N
NS160H
NS160H
NS160H
NS250N
NS250sx
NS250H
NS400N
NS400N
NS400H
NS630N
NS630N
NS630H
NS800N
NS800N
NS800H
NS1000N
NS1000N
NS1000H
NS1250N
NS1250N
NS1250H
22,8
22,1
43,0
NW16N1/NT16H1/NS1600N
NW16N1/NT16H1/NS1600N
NW16H1/NS1600N
22,6
44,24
64,5
NG125N (3) NS160NE (6) NS160NE
NG125L
NS160sx
NS160sx
NS160H
NS160H
NS160H
NS250N
NS250sx
NS250H
NS400N
NS400N
NS400H
NS630N
NS630N
NS630H
NS800N
NS800N
NS800H
NS1000N
NS1000N
NS1000H
NS1250N
NS1250N
NS1250H
1x1250
2x1250
3x1250
28,6
27,4
52,8
NW20N1/NS2000N
NW20N1/NS2000N
NW20N1/NS2000N
28,3
54,9
79,2
NG125L
NS160H
NS160L
NS160N
NS160H
NS160L
NS160N
NS160H
NS160L
NS250N
NS250H
NS250L
NS400N
NS400H
NS400L
NS630N
NS630H
NS630L
NS800N
NS800H
NS800L
NS1000N
NS1000H
NS1000L
NS1250N
NS1250H
NW12H2a
1x1600
2x1600
3x1600
36,1
35,0
65,4
NW25H1/NS2500N
NW25H1/NS2500N
NW25H2a/NS2500N
35,9
68,7
98,2
NG125L
NS160H
NS160L
NS160N
NS160H
NS160L
NS160N
NS160H
NS160L
NS250N
NS250H
NS250L
NS400N
NS400H
NS400L
NS630N
NS630H
NS630L
NS800N
NS800H
NS800L
NS1000N
NS1000H
NS1000L
NS1250N
NS1250H
NW12H2
1x2000
2x2000
3x2000
44,8
42,1
79,1
NW32H1/NS3200N
NW32H1/NS3200N
NW32H2a/NS3200H
44,5
84,0
119,2
NG125L
NS160L
NS160L
NS160sx
NS160L
NS160L
NS160sx
NS160L
NS160L
NS250sx
NS250L
NS250L
NS400N
NS400L
NS400L
NS630N
NS630L
NS630L
NS800N
NS800L
NS800L
NS1000N
NS1000L
NS1000L
NS1250N
NW12H2a
NW12L1
(1) Qualora si desideri installare solo interruttori
scatolati, sostituire il tipo di interruttori indicati con
quelli della colonna successiva.
(2) C60L per In ≤ 40 A
Esempio:
l'impianto è composto da:
c 2 trasformatori 20 kV/400 V da 1000 kVA
ciascuno (In = 1443 A);
c 8 partenze:
v 4 da 150 A (Tipo A),
v 2 da 220 A (Tipo B),
v 1 da 60 A (Tipo C),
v 1 da 540 A (Tipo D).
(3) C60L per In ≤ 25 A
(4) Se, per ragioni di selettività con gli interruttori a
valle è richiesto un interruttore in categoria B, la
scelta cade sull'NS630b tipo N fino a 50 kA, H fino
a 70 kA, L per Icc > 70 kA.
NW16N1
NS250H
(5) In alternativa NG125a
(6) In alternativa NG125N
Scelta degli interruttori:
c Interruttori di arrivo:
v NW16N1 o NT16H1 o NS1600N,
c Interruttori di partenza:
v tipo A: NS160SX,
v tipo B: NS250SX,
v tipo C: NG125L,
v tipo D: NS630N.
MT/BT
NS160H
Schneider Electric
160 A
NG125L
NS630N
51
Protezione
dei circuiti
Protezione contro il cortocircuito
Protezione dei cavi a inizio linea
e a fondo linea
Cortocircuito
ad inizio linea
c S è la sezione del cavo in mm2.
Il valore di I2t deve essere fornito
dal costruttore (vedere curve al capitolo
"Caratteristiche degli apparecchi
di protezione e manovra") per gli interruttori
di tipo limitatore.
Nel caso di interruttori ad intervento
ritardato, il valore di I2t deve essere
calcolato come prodotto del quadrato
del valore efficace della corrente di
cortocircuito per il tempo totale di apertura.
Un cavo si considera protetto contro
il cortocircuito ad inizio linea se:
I2t ≤ K2S2
dove:
c I2t, espressa in A2s, è l'energia specifica
(per unità di resistenza) lasciata passare
dall'interruttore;
c K è una costante caratteristica dei cavi
che dipende sia dal materiale conduttore
che dal tipo di isolante (vedere tabella
qui a fianco);
Energia specifica
ammissibile dei cavi
Esempio 1
In una rete trifase a 400 V, un cavo
Cu/PVC di sezione 1,5 mm 2 può essere
protetto da un C60L di corrente nominale
16A se nel punto di installazione il livello
di cortocircuito è 20 kA?
La tabella seguente indica le sollecitazioni
termiche ammissibili K2S2 per i cavi
secondo l'isolante, il materiale conduttore
e la sezione. I valori di K sono tratti dalla
norma CEI 64.8.
Gli stessi valori di K2S2 per i soli cavi in
rame isolati in PVC ed EPR/XLPE sono
indicati anche a fianco delle curve di
limitazione dell'energia specifica passante al
capitolo "Caratteristiche degli apparecchi
di protezione e manovra".
Risposta: L'energia specifica lasciata
passare dal C60L in corrispondenza di una
corrente di cortocircuito di 20 kA è pari a
7•104 A2s (vedasi curva di limitazione I2t a
pag. 101); questo valore è superiore
all'energia specifica ammissibile del cavo
con sezione 1,5 mm2.
Bisognerà usare un cavo di sezione
2,5 mm2.
costante K
isolante
conduttore
rame
115
135
143
PVC
G2
EPR/XLPE
alluminio
74
87
87
I valori di K indicati in tabella sono validi per
cortocircuiti di durata inferiore a 5 secondi,
per i quali si considera che il riscaldamento
dei conduttori avvenga senza trasmissione
di calore all'isolante ed alle parti circostanti
(riscaldamento adiabatico dei conduttori).
Esempio 2
Un cavo Cu/PVC di sezione 300 mm2
può essere protetto da un Masterpact
NW12H1 con intervento di corto
ritardo tarato sul primo gradino (tempo
massimo di interruzione 140 ms), se nel
punto di installazione il livello di
cortocircuito è 50 kA?
Risposta: L'energia specifica lasciata
passare è:
I2t = (50•103)2•0,14 = 3,5•108 A2s
L'energia specifica ammissibile del cavo è:
K2S2 = 1152•3002 = 1,19•10 9 A 2s.
Il cavo risulta quindi protetto.
Valori di K2S2 [A 2S]
sezione [mm2]
cavo
PVC
G2
1,5
2,5
4
6
10
16
25
35
50
Cu
2,97•104
8,26•104
2,11•105
4,76•105
1,32•106
3,38•106
8,26•106
1,62•107
3,30•107
Al
1,23•104
3,42•104
8,76•104
1,97•105
5,47•105
1,40•106
3,42•106
6,70•106
1,36•107
Cu
4,10•104
1,13•105
2,91•105
6,56•105
1,82•106
4,66•106
1,13•107
2,23•107
4,55•107
4,73•104
1,21•105
2,72•105
7,56•105
1,93•106
4,73•106
9,27•106
1,89•107
Al
1,70•104
EPR
Cu
4,60•104
1,27•105
3,27•105
7,36•105
2,04•106
5,23•106
1,27•107
2,50•107
5,11•107
XLPE
Al
1,70•104
4,73•104
1,21•105
2,72•105
7,56•105
1,93•106
4,73•106
9,27•106
1,89•107
Cortocircuito a fondo linea
La norma CEI 64-8 prescrive che l'intervento
delle protezioni debba essere verificato
anche per cortocircuiti a fondo linea.
La presenza di una protezione di tipo
termico è considerata sufficiente a garantire
la protezione contro il cortocircuito a fondo
linea.
Alcuni tipi di circuiti tuttavia possono o
devono essere realizzati senza protezione
termica, oppure con una protezione termica
sovradimensionata.
È ad esempio il caso dei circuiti di sicurezza
e di alimentazione di elettromagneti di
sollevamento.
In questi casi la condizione da verificare
è la seguente:
Iccmin ≥ Im
dove:
c Iccmin è il valore della corrente di
cortocircuito a fondo linea;
c Im è la corrente di intervento della
protezione magnetica.
52
Il calcolo di Iccmin si può effettuare con
le seguenti formule:
quando il conduttore di neutro non è
distribuito;
Icc min =
0, 8 ⋅ Uo ⋅ SF
⋅ k x ⋅ k par
1, 5 ⋅ ρ ⋅ (1+ m) ⋅ L
quando il conduttore di neutro è distribuito.
Significato dei simboli:
U [V] è la tensione concatenata di
alimentazione;
ρ [Ω • mm2/m] è la resistività a 20°C
del materiale dei conduttori
(0,018 per il rame -0,027 per l'alluminio);
L [m] è la lunghezza della conduttura
protetta;
SF [mm 2] è la sezione del conduttore
di fase;
Iccmin [A] è la corrente di cortocircuito
a fondo linea;
U0 [V] è la tensione di fase di alimentazione;
m è il rapporto tra la sezione del conduttore
di fase e la sezione del conduttore di neutro.
Fattori di correzione
kx
sez. cavo
[mm 2]
kx
kpar
n° cavi
in parallelo
kpar
120
150
185
240
300
0,90 0,85 0,80 0,75 0,72
1
2
3
4
1
2
2,65 3
5
3,2
I coefficienti kx e kpar sono da utilizzarsi
rispettivamente in presenza di cavi
di sezione superiore a 95 mm2
(per tener conto della loro reattanza) e
per il caso di diversi conduttori in parallelo.
Schneider Electric
Protezione
dei circuiti
Protezione contro il cortocircuito
Lunghezza massima protetta
Lunghezza massima
protetta
Fattori di correzione da applicare alle lunghezze massime
S fase = 1
S neutro
Utilizzando le formule della pagina
precedente è possibile determinare
la tabella delle lunghezze massime protette
dei cavi in funzione dei valori di corrente
di regolazione magnetica.
Questa tabella sarà da usarsi quando non
è presente la protezione termica.
Le tabelle delle lunghezze massime protette
tengono conto di un coefficiente di tolleranza
di intervento del magnetico pari a 1,2.
trifase 400 V o bifase 400 V
senza neutro
trifase 400 V
+ neutro
monofase 230 V
fase + neutro
S fase = 2
S neutro
1
0,58
0,39
0,58
Nelle formule si tiene conto di una riduzione
dell'80% della tensione di alimentazione,
per effetto della corrente di cortocircuito,
rispetto alla tensione nominale
di alimentazione (coeff. 0,8) e dell'aumento
di resistenza dei conduttori dovuto
al riscaldamento (coeff. 1,5).
Protezione del cavo - lunghezza massima protetta [m]
sez.
regolazione magnetica [A]
[mm2]
1,5
20
370
30
247
40
185
50
148
60
123
70
106
80
93
90
82
100
74
120
62
140
53
160
46
180
41
200
37
240
31
280
26
320
23
400
19
440
17
480
15
520
14
2,5
4
617
412
658
309
494
247
395
206
329
176
282
154
247
137
219
123
198
103
165
88
141
77
123
69
110
62
99
51
82
44
71
39
62
31
49
28
45
26
41
24
38
741
593
494
423
705
370
617
329
549
296
494
247
412
212
353
185
309
165
274
148
247
123
206
106
176
93
154
74
123
67
112
62
103
57
95
790
658
564
494
772
439
686
395
617
329
514
282
441
247
386
198
309
180
281
165
257
152
237
720
617
540
772
432
617
393
561
360
514
332
475
786
720
665
6
10
16
25
35
50
70
95
120
150
185
240
300
Protezione del cavo - lunghezza massima protetta [m]
sez.
[mm2]
regolazione magnetica [A]
560 600
650
700
800
900
1000
1100
4
6
35
53
33
49
30
46
28
42
25
37
22
33
20
30
27
10
16
88
141
82
132
76
122
71
113
62
99
55
88
49
79
25
35
220
309
206
288
190
266
176
247
154
216
137
192
50
70
441
617
412
576
380
532
353
494
309
432
670
586
667
1250
1600
2000
2500
3200
4000
5000
6300
8000
10000 12500
45
72
40
63
31
49
25
40
20
32
25
20
123
173
112
157
99
138
77
108
62
86
49
69
39
54
31
43
25
35
20
27
15
22
12
17
10
14
274
384
247
346
224
314
198
277
154
216
123
173
99
138
77
108
62
86
49
69
39
55
31
43
25
35
20
28
521
593
469
533
426
485
375
427
293
333
235
267
188
213
147
167
117
133
94
107
74
85
59
67
47
53
38
43
630
572
664
504
585
394
457
315
365
252
292
197
228
157
183
126
146
100
116
79
91
63
73
50
58
556
667
444
533
356
427
278
333
222
267
178
213
141
169
111
133
89
107
71
85
1,5
2,5
95
120
150
185
240
300
Esempio 1
Rete trifase 400 V senza neutro.
Protezione assicurata con un interruttore
NS400N munito di sganciatore solo
magnetico tipo MA da 320 A, regolato
a 4000 A (precisione ± 20%).
Sezione delle fasi: 120 mm2.
Il cavo è protetto da cortocircuito in fondo
alla conduttura se la sua lunghezza
è inferiore a 133 m.
Schneider Electric
Esempio 2
Rete monofase 230 V (fase + neutro).
Protezione assicurata tramite un interruttore
NS80H sganciatore solo magnetico, tipo
MA, da 50 A, regolato
a 500 A (precisione ± 20%).
Sezione delle fasi e del neutro: 10 mm2.
Sulla tabella si considera la regolazione a
520 A (più cautelativa di 500 A) da cui si
ottiene 95 m.
Applicando il fattore 0,58 si ottiene una
lunghezza di 55 m.
Il cavo è protetto da cortocircuito in fondo
alla linea se la sua lunghezza è inferiore
a 55 m.
53
Protezione
dei circuiti
Protezione dei conduttori
di protezione e di neutro
Sezione del conduttore di protezione
e di neutro
Sezione del conduttore
di protezione (PE)
di guasto a terra ed essere dimensionato in
modo da permettere l'intervento delle
protezioni contro i contatti indiretti.
Qui di seguito vengono riportati due metodi
per il solo dimensionamento termico
del conduttore.
Nota 1: Il conduttore di protezione deve
essere identificato con la colorazione
giallo/verde.
Nota 2: Il conduttore di protezione che
svolge contemporaneamente anche la
funzione di neutro viene chiamato PEN.
Il conduttore di protezione realizza
il collegamento delle masse all'impianto
di terra. La sua funzione primaria è quella
di permettere la circolazione della corrente di
guasto verso terra e, unitamente
all'interruttore automatico, di garantire
la protezione contro i contatti indiretti.
Il conduttore di protezione deve sopportare
le sollecitazioni termiche dovute alla corrente
c Metodo semplificato
Il dimensionamento viene effettuato
in funzione della sezione del conduttore
di fase.
Nota: le sezioni riportate in tabella sono
valide soltanto se i conduttori di protezione
sono costituiti dallo stesso materiale dei
conduttori di fase.
c Metodo adiabatico (economico)
Questo metodo conduce a sezioni
notevolmente inferiori a quelle indicate
nella tabella del metodo semplificato.
La sezione del conduttore di protezione SPE
deve rispettare la seguente relazione:
SPE ≥
I2 t
K 2PE
dove:
I2t
è l'energia specifica lasciata passare
dall'interruttore automatico durante
l'interruzione del guasto.
Tale valore si ricava dalle curve di energia
specifica passante fornite dal costruttore
dell'interruttore.
In caso di interruttore automatico ritardato,
l'energia in gioco può essere determinata
come il prodotto del quadrato della corrente
di guasto presunta per il tempo totale
di interruzione.
KPE è un fattore il cui valore dipende dal
materiale conduttore, dal materiale isolante
e dal tipo di conduttore utilizzato.
In tabella sono riportate le configurazioni più
diffuse.
Sezione del conduttore
di neutro
Il conduttore di neutro contribuisce alla
trasmissione dell'energia elettrica e viene
utilizzato in presenza di carichi monofasi.
In queste condizioni, il conduttore di neutro
è percorso da una corrente la cui intensità
dipende dal grado di squilibrio dei carichi.
L'eventuale conduttore di neutro deve avere
la stessa sezione dei conduttori
di fase:
c nei circuiti monofasi a due fili, qualunque
sia la sezione dei conduttori;
c nei circuiti polifasi, quando la dimensione
dei conduttori di fase sia inferiore od uguale
a 16 mm2 se in rame o a 25 mm2 se
in alluminio.
Nei circuiti polifasi i cui conduttori di fase
abbiano una sezione superiore a 16 mm2
se in rame o a 25 mm2 se in alluminio
54
sezione di fase
[mm 2]
≤ 16
25-35
> 35
Nota 3: Connessione e posa
c non deve essere in nessun caso interrotto
da dispositivi di protezione, e sezionamento;
c le masse devono essere collegate
al conduttore di protezione tramite l'apposito
morsetto di terra, in parallelo e non in serie;
c deve essere posato in prossimità
dei conduttori di fase e senza interposizione
di materiale ferromagnetico (sistemi TN e IT).
c per ulteriori informazioni consultare
il capitolo riguardante i sistemi di neutro.
sezione minima del conduttore di protezione [mm2]
Cu
Al
PE
PEN
PE
SF
SF
SF
16
16
16
SF/2
SF/2
SF/2
Valori del coefficiente KPE
tipo conduttore
cavo unipolare
Cu
Al
Cu
Al
Fe
Cu
Al
cavo nudo a contatto
con cavi isolati
anima di cavo
multipolare
tipo isolante
PVC
143
95
143
95
52
115
76
G2
166
110
166
110
60
135
89
PEN
SF
25
SF/2
EPR/XLPE
176
116
176
116
64
143
94
Nota 1: quando il conduttore di
protezione non fa parte della conduttura di
alimentazione non deve essere, in ogni
caso, inferiore a:
c 2,5 mm2 se è prevista una protezione
meccanica;
c 4 mm2 se non è prevista una protezione
meccanica.
Nota 2: le apparecchiature di elaborazione
dati con correnti di dispersione che
superano 10 mA devono essere collegate a
terra con una delle seguenti configurazioni:
c cavo unipolare di sezione non inferiore
a 10 mm2 o due cavi in parallelo ciascuno
di sezione non inferiore a 4 mm2 con
terminali indipendenti;
c anima di cavo multipolare con sezione non
inferiore a 2,5 mm2.
La sezione complessiva del cavo multipolare
non deve essere inferiore a 10 mm2 in modo
da rendere minimi i danni provocati da
eventuali sollecitazioni meccaniche;
c 2 cavi in parallelo di sezione non inferiore
a 2,5 mm2 in componenti protettivi metallici.
il conduttore di neutro può avere
una sezione inferiore a quella dei conduttori
di fase se sono soddisfatte
contemporaneamente le seguenti
condizioni:
c la corrente massima, comprese le
eventuali armoniche, che si prevede possa
percorrere il conduttore di neutro durante
il servizio ordinario, non sia superiore
alla corrente ammissibile corrispondente
alla sezione ridotta del conduttore di neutro;
c la sezione del conduttore di neutro sia
almeno uguale a 16 mm2 se in rame
od a 25 mm2 se in alluminio.
Nota 1: il conduttore di neutro deve essere
identificato con la colorazione blu chiaro.
Nota 2: sistema TN-C
Il conduttore di neutro svolge anche la
funzione prioritaria di conduttore di
protezione e come tale non può essere
interrotto.
Per il suo corretto dimensionamento
consultare il paragrafo relativo al conduttore
di protezione e rispettare le considerazioni
riguardanti le minime sezioni del conduttore
di neutro.
Nota 3: sistema IT
La norma sconsiglia di distribuire il neutro.
Dove è necessaria la distribuzione valgono
le condizioni già esposte.
Nota 4: devono essere previsti i dispositivi
di protezione delle fasi ed, eventualmente,
del neutro in accordo con quanto riportato
nel capitolo "Protezione delle persone".
Cu
Al
sezione fase
[mm2]
minima sezione neutro
[mm2]
≤ 16
SF
> 16
16
≤ 25
SF
> 25
25
Schneider Electric
Protezione
dei circuiti
Dimensionamento rapido dei cavi
Linee monofasi
I metodi di calcolo della sezione dei cavi
proposti in questo capitolo e quelli di verifica
descritti nei capitoli successivi sono
rigorosamente rispondenti alle norme CEI.
La loro applicazione porta all'ottimizzazione
della sezione dei cavi (sezione minima
possibile) con conseguente minimizzazione
dei costi di acquisto e di installazione.
Per contro, questo procedimento richiede
attenzione e tempo per la progettazione.
Può perciò risultare utile fare riferimento al
metodo rapido che viene descritto qui di
seguito.
risultino comunque rispondenti alle
norme, in qualche applicazione impiantistica
la sezione può risultare leggermente
sovrabbondante.
Metodo rapido
Il metodo che viene qui proposto
in forma tabellare non richiede calcoli né
verifiche, poiché le sezioni dei cavi
indicate sono precalcolate.
Tuttavia, affinché le sezioni suggerite
Determinazione rapida
della sezione dei cavi
Linee monofase
Le tabelle 1, 2, 3, 4, 5 forniscono le
lunghezze massime dei cavi in funzione
della corrente nominale dell'interruttore,
della sezione dei cavi e della caduta
di tensione massima ammissibile
nel circuito in esame.
La determinazione della sezione adatta
all'applicazione in esame si farà scegliendo
la sezione avente lunghezza massima
ammissibile immediatamente superiore
a quella del circuito in esame.
Esempio: una linea monofase di 35 m
di lunghezza, protetta da un interruttore
da 16 A, con una caduta di tensione
massima ammissibile del 3%.
Dalla tabella 5, con 16 A, si determina
la sezione di 4 mm2 (lunghezza massima
ammissibile 38,6 m).
Campo di applicazione
La scelta dei cavi effettuata con questo
metodo è particolarmente mirata per
impianti nel campo domestico e del piccolo
terziario, con sistema di distribuzione TT e
posa dei cavi in tubi incassati nei muri.
Per impianti con sistema TN ed altre
modalità di posa dei cavi, il metodo può
essere utilizzato con i seguenti
accorgimenti:
Tabella A
Sezioni del conduttore di protezione SPE in
funzione della sezione del conduttore di
fase SF
SF [mm2] rame
SPE [mm2] rame
≤ 16
SF
25-35
16
> 35
SF/2
c corrente di cortocircuito all'origine
dell'impianto BT non superiore a 15 kA;
c sezione del conduttore di protezione PE
ricavato dalla seguente tabella A.
Tabella 1
Dimensionamento delle linee di distribuzione monofase con ∆u%Ie dell'1%
sezione cavi rame [mm2]
lunghezza max [m]
In interr. 10 A
1,5
2,5
4
6
7,7
12,8
20,6
30,9
8,0
12,8
19,3
32,0
10,3
15,4
25,5
40,5
10
16
In interr. 16 A
In interr. 20 A
10
16
Tabella 2
Dimensionamento delle linee di distribuzione monofase con ∆u%Ie dell'1,5%
sezione cavi rame [mm2]
lunghezza max [m]
In interr. 10 A
1,5
2,5
4
6
11,6
19,3
30,9
46,4
12,0
19,3
29,0
48,0
15,4
23,2
38,4
61,0
10
16
In interr. 16 A
In interr. 20 A
Tabella 3
Dimensionamento delle linee di distribuzione monofase con ∆u%Ie del 2%
sezione cavi rame [mm2]
lunghezza max [m]
In interr. 10 A
1,5
2,5
15,5
25,7
41,2
61,9
16,0
25,7
38,7
64,1
20,6
30,9
51,2
81,3
10
16
In interr. 16 A
In interr. 20 A
4
6
Tabella 4
Dimensionamento delle linee di distribuzione monofase con ∆u%Ie del 2,5%
sezione cavi rame [mm2]
lunghezza max [m]
In interr. 10 A
1,5
2,5
4
6
19,4
32,2
51,6
77,4
20,1
32,2
48,4
80,2
25,8
38,7
64,1
101,8
10
16
In interr. 16 A
In interr. 20 A
Tabella 5
Dimensionamento delle linee di distribuzione monofase con ∆u%Ie del 3%
sezione cavi rame [mm2]
lunghezza max [m]
In interr. 10 A
In interr. 16 A
In interr. 20 A
Schneider Electric
1,5
2,5
4
6
23,2
38,6
61,9
92,8
24,1
38,6
58,0
96,1
30,9
46,4
76,8
122,1
55
Protezione
dei circuiti
Dimensionamento rapido dei cavi
Linee monofasi
Linee trifasi
Determinazione rapida
della sezione dei cavi
Tabella 6
Dimensionamento delle linee di distribuzione monofasi in due tratti con ∆u%Ie del 2,5%
In interruttore 10 A
Linee monofasi costituite da
tratti di diversa sezione
Nella distribuzione terminale, è abbastanza
frequente realizzare circuiti che abbiano
diverse derivazioni, che a volte possono
avere sezioni di fase (e neutro) diverse da
quelle del cavo da cui sono derivate.
Le tabelle 6 e 7 forniscono le lunghezze
dei tratti di circuito di diversa sezione
in funzione della lunghezza totale della
tratta alimentata con interruttore da 10 A
(tabella 6) o da 16 A (tabella 7).
Entrambe le tabelle fanno riferimento ad
una caduta di tensione massima del 2,5%
(caratteristica di un'appartamento in cui sul
montante tra il contatore e l'appartamento si
preveda una caduta di tensione inferiore
all'1,5%).
Esempio: un circuito di distribuzione
monofase di 25 m di lunghezza alimentato
da un interruttore da 10 A. Dalla tabella 6
si ottengono due tratti, 15 m da 2,5 mm2
e 10 m da 1,5 mm2.
Linee trifasi
La tabella 8 fornisce le lunghezze massime
dei cavi in funzione della corrente nominale
dell'interruttore, della sezione dei cavi e
della caduta di tensione massima
ammissibile nel circuito in esame (1% per i
circuiti di distribuzione e 3% per i circuiti
terminali).
La determinazione della sezione adatta
all'applicazione in esame si fa scegliendo
la sezione avente lunghezza massima
ammissibile immediatamente superiore
a quella del circuito in esame.
Esempio: una linea trifase di un circuito
terminale (∆u massima 3%) di 100 m di
lunghezza protetta da un interruttore da
25 A. Dalla tabella 8, con 25 A e ∆u 3%
si determina la sezione di 10 mm2
(lunghezza massima ammissibile 133 m).
56
lunghezza totale linee [m]
lunghezza
singoli tratti [m]
-19
20
25
30
4 mm2
2,5 mm2
1,5 mm2
35
20
19
5
15
15
10
25
30
10
40
10
25
25
15
45
33
35
50
41
50
10
10
7
4
Tabella 7
Dimensionamento delle linee di distribuzione monofasi in due tratti con ∆u%Ie del 2,5%
In interruttore 16 A
lunghezza totale linee [m]
lunghezza
singoli tratti [m]
-20
25
6 mm2
4 mm2
2,5 mm2
30
10
15
20
10
35
13
25
25
15
5
40
10
34
25
17
10
45
48
23
39
48
17
6
6
Tabella 8
Dimensionamento delle linee di distribuzione trifasi con ∆u%Ie dell'1% (circuiti di distribuzione)
e del 3% (circuiti terminali)
sezione cavi rame [mm2]
I max [m] ∆u 1%
1,5
2,5
4
6
In interr. 6 A
28,6
47,5
75,6
113
In interr. 10 A
17,2
28,5
45,4
67,9
17,8
28,3
42,4
69,6
22,7
33,9
55,7
87,4
27,1
44,6
69,9
108
34,8
54,6
84,8
In interr. 16 A
In interr. 20 A
In interr. 25 A
In interr. 32 A
I max [m] ∆u 3%
10
16
25
In interr. 6 A
85
142
227
339
In interr. 10 A
51
85
136
203
53
85
127
68
101
167
262
81
133
209
266
104
163
207
In interr. 16 A
In interr. 20 A
In interr. 25 A
In interr. 32 A
35
116
209
234
Nota: in caso di utilizzo di interruttori scatolati
o modulari con curva D, K e MA per sistemi TN
verificare la lunghezza massima per la protezione
delle persone.
Schneider Electric
Protezione
dei circuiti
Condotti sbarre prefabbricati
Introduzione
Generalità
La gamma Canalis
La soluzione prefabbricata
Le funzioni principali delle canalizzazioni
elettriche prefabbricate sono il trasporto e
la distribuzione dell'energia da una sorgente
ad un punto di utilizzo. È inoltre possibile
realizzare altre funzioni come il comando dei
circuiti di illuminazione e l'integrazione di
circuiti ausiliari o di emergenza.
Per trasporto di energia si intendono i
collegamenti trasformatore-quadro e
quadro-quadro caratterizzati da elevate
correnti nominali (800-5000 A) con
soluzioni standard o personalizzate.
La distribuzione dell'energia comprende
un campo applicativo più ampio (correnti
nominali da 20 a 5000 A) ed è da intendersi
come l'insieme delle soluzioni tecniche
realizzabili per alimentare direttamente
impianti industriali e del terziario fino agli
utilizzatori (macchine utensili, motori, corpi
illuminanti).
Le canalizzazioni elettriche prefabbricate
indipendentemente dalla loro corrente
nominale sono composte da 4 elementi
fondamentali:
c alimentazioni
inserite in testa o centralmente alla
canalizzazione ne assicurano l'alimentazione.
Per correnti nominali elevate sono disponibili
testate di alimentazione dedicate per quadri
tipo Prisma e per trasformatori (resina e olio);
c elementi rettilinei
costituenti la linea che permette il trasporto
dell'energia dal punto sorgente al punto
di utilizzo;
c dispositivi di fissaggio
per il fissaggio della canalizzazione a muro
o in sospensione e per il sostegno dei corpi
illuminanti ove necessario;
c spine e cassette di derivazione
consentono l'alimentazione diretta di
lampade o macchine operatrici con la
protezione integrata tramite fusibili,
interruttori modulari (serie Multi 9) o
scatolati (serie Compact NS).
c Serie illuminazione
Caratterizzate da correnti nominali di piccola
intensità (20-40 A) e dal grado di protezione
fino ad IP55, le canalizzazioni Canalis KBA
e KBB sono dedicate alla distribuzione e al
comando dei circuiti di illuminazione. Sono
disponibili in versione bipolare e tetrapolare,
con possibilità di scelta della lunghezza
degli elementi rettilinei (2-3 m) e del numero
di derivazioni presenti sugli stessi.
La tecnologia adottata per le giunzioni,
di tipo rapido, e per i dispositivi di fissaggio
(staffe autobloccanti) consente
l'installazione in tempi estremamente ridotti.
c Serie piccola e media potenza
Dedicate alla distribuzione della forza motrice
per l'alimentazione diretta dei carichi, le
canalizzazioni Canalis KNA, KNT e KS
raggiungono correnti nominali di 800 A in
versione tetrapolare.
Si distinguono per le dimensioni ridotte
dell'involucro e per la facilità di montaggio
grazie anche alle giunzioni prive di bulloni,
in grado di assorbire le dilatazioni dei
conduttori, e per la disponibilità nella
versione KNT di 3 conduttori supplementari,
integrati d'origine nella canalizzazione,
per circuiti ausiliari o di telecomando.
c Serie forte potenza
Le canalizzazioni Canalis KH, KTIA e KTIC
si collocano nel settore trasporto e
distribuzione ad elevate correnti nominali
(fino a 5000 A) e trovano la migliore
applicazione nelle cabine di trasformazione
per il collegamento trasformatore-quadro o
come distribuzione principale nelle industrie o
negli insediamenti commerciali e nel terziario.
Sono caratterizzate da un ingombro molto
ridotto data la disposizione a sandwich dei
conduttori, utile anche a ridurre gli sforzi
elettrodinamici in caso di cortocircuito, e dalla
disponibilità di elementi su misura (rettilinei,
curve o alimentazioni).
Le canalizzazioni elettriche prefabbricate
nascono come alternativa al tradizionale
impianto realizzato in cavo, rispetto al quale,
proprio per il fatto di nascere
come prodotto prefabbricato, evidenziano
una maggiore flessibilità di gestione degli
impianti con larga possibilità di riutilizzo
dei materiali.
I tempi di posa sono ridotti grazie alla
maggior facilità di installazione: il costo
globale dell'impianto è sensibilmente ridotto.
Le canalizzazioni elettriche prefabbricate
Canalis coprono un panorama completo
di applicazioni, dall'illuminazione di uffici ai
grossi impianti in cabine di trasformazione.
Tutti i prodotti sono conformi alla norma
CEI-EN 60439-2 ed offrono quindi una
maggior sicurezza, garantita da Schneider
che ne certifica la rispondenza alla norma.
La gamma Canalis in sintesi
Canalis
KBA
KBB
KNA
KNT
KS
KH
KTIA
KTIC
In [A]
25-40
25-40
40-63-100
40-63-100
100÷800
1000÷5000
1000÷4000
1000÷5000
n. conduttori
2/4
2÷8
4
4+3
4
3/4
3/4/5
3/4/5
grado di protez. IP
55
55
41/54 (1)
41/54 (1)
52/54 (1)
31
55
55
(1) Con accessori di tenuta.
Schneider Electric
57
Protezione
dei circuiti
Condotti sbarre prefabbricati
Prescrizioni normative
Introduzione
La norma CEI EN 60439-2 deve essere letta
congiuntamente alla EN 60439-1 (2000)
"Apparecchiature assiemate di protezione e
di manovra per bassa tensione (quadri BT),
Parte 1: Prescrizioni per apparecchiature di
serie (AS) e non di serie (ANS)", che si
applica integralmente, ove la prima non
contenga articoli o paragrafi specifici che ne
modifichino o sostituiscano il contenuto.
I condotti sbarre trattati dalla norma sono
"Apparecchiature costruite in serie (AS)",
cioè conformi alla definizione:
"Apparecchiatura di protezione e manovra
conforme ad un tipo o ad un sistema
prestabilito senza scostamenti tali
da modificarne in modo determinante
le prestazioni rispetto all’apparecchiatura
tipo provata secondo quanto prescritto nella
presente Norma”.
In pratica, la norma richiede che ogni
condotto sbarre costruito sia conforme
ad un ben identificato prototipo, già
sottoposto a tutte le prove di tipo
da essa previste.
Questa precisa prescrizione serve
a limitare, per quanto possibile,
l’improvvisazione che può caratterizzare
la realizzazione dei condotti sbarre,
e lo fa richiedendo ai vari costruttori una
standardizzazione sempre più spinta
del proprio prodotto.
Le prove di tipo che la norma richiede
di eseguire sui condotti sbarre per
dimostrarne la rispondenza alle sue
prescrizioni sono numerose e, in qualche
caso, gravose sia tecnicamente che
economicamente.
La nuova edizione della norma CEI EN
60439-2, di recente pubblicazione, prevede
la possibilità che le unità di derivazione, più
suscettibili di adattamenti e personalizzazioni
da parte dell’installatore, siano
"Apparecchiature costruite non in serie
(ANS)" e, quindi, non completamente
conformi al prototipo di riferimento.
Per i prodotti ANS (e, quindi, anche
per le derivazioni dei condotti sbarre),
la norma ammette che alcune delle prove
di tipo non vengano effettuate, purché
le relative prestazioni siano comunque
verificate attraverso estrapolazioni,
calcoli o altri metodi che il costruttore
dimostri validi a tal fine; a tale scopo, la
verifica va fatta per confronto con i risultati
omogenei ottenuti durante le prove di tipo
che l’apparecchiatura di serie (AS)
di riferimento ha superato (ad esempio,
per il riscaldamento, la derivazione
non deve essere in condizioni peggiori
Dovendo realizzare impianti secondo la
regola dell’arte, per quanto detto in altre
parti di questa guida, è spesso interessante
per l’installatore fare riferimento a quanto
previsto dalle norme CEI, sia per quanto
riguarda la concezione e la realizzazione
impiantistica, sia per quanto riguarda i vari
componenti utilizzati.
Ciò, anche in virtù dell’art. 2 della legge 186
del 1 marzo 1968, secondo il quale i
materiali, le apparecchiature, i macchinari,
le installazioni e gli impianti elettrici ed
elettronici realizzati secondo le norme
del CEI si considerano costruiti "a regola
d’arte".
Per quanto riguarda i condotti sbarre
prefabbricati, la norma di riferimento è la
CEI EN 60439-2 (CEI 17-13/2).
Questa norma rappresenta un’evoluzione
rispetto alla precedente CEI 17-13 (Parte 2)
del 1980, soprattutto per ciò che concerne
gli aspetti legati all’industrializzazione
del prodotto e le prove da effettuare per
garantirne le prestazioni.
La norma CEI EN 60439-2:
presentazione
La norma si applica ai condotti sbarre,
apparecchiature costituite da un sistema
di conduttori comprendente una o più sbarre
distanziate e sostenute da materiali isolanti
(isolatori), il tutto contenuto in un involucro
(condotto) al quale possono essere applicati
dispositivi di derivazione ed apparecchiature
di protezione, e ai loro accessori; si applica
inoltre ai condotti sbarre destinati ad
alimentare apparecchi di illuminazione
mediante unità di derivazione.
Un condotto sbarre prefabbricato è
composto da un’unità principale (elemento
rettilineo) alla quale sono successivamente
collegati dispositivi atti ad assolvere
differenti funzioni: cassette di alimentazione,
dispositivi di fissaggio (staffe murali o a
sospensione), dispositivi di derivazione
(spine precablate o a morsetti), cassette
per interruttori modulari, scatolati o per
fusibili), elementi complementari per il
cambio di direzione (elementi flessibili,
elementi a T, Z, X).
I condotti sbarre, se non diversamente
specificato all’interno del testo normativo,
devono essere conformi a tutte le
prescrizioni riportate nella EN 60439-1
già applicabile per i quadri elettrici
(ad es. di distribuzione) di bassa tensione.
58
rispetto alla derivazione provata di
riferimento, e, analogamente, si devono
studiare accorgimenti perché la tenuta
al cortocircuito sia almeno equivalente
a quella del prototipo).
I condotti sbarre
e la legge 46/90
Come già anticipato, la Legge 46/90
richiede che i materiali ed i componenti
dell’impianto siano scelti tra quelli realizzati
e verificati secondo la regola dell’arte;
è quindi conveniente per l’installatore
utilizzare condotti sbarre conformi alla
Norma di riferimento e provati con prove
di tipo dal costruttore.
L’installatore dovrà poi curarne il montaggio,
seguendo le istruzioni e gli elementi
di scelta forniti dal costruttore, ed effettuare
il collaudo finale prima della messa
in tensione dell’impianto; l’esito positivo
di tale collaudo gli consentirà, all’atto
della Dichiarazione di conformità prevista
dalla Legge 46/90, di garantire
la rispondenza alla regola dell’arte
anche della parte di impianto realizzata
utilizzando i condotti sbarre.
Il costruttore dei condotti sbarre ha l’obbligo
di apporre su ciascun elemento una targa
che riporti le principali caratteristiche: i dati
di targa obbligatori che la norma prescrive
sono il marchio o il nome del costruttore
ed il numero di identificazione del prodotto.
Nella documentazione del costruttore
devono essere riportati i dati e le
caratteristiche tecniche richieste dalla
norma, tali da consentire una scelta corretta
degli elementi costituenti il condotto:
c la norma di riferimento;
c la corrente nominale, la natura della
corrente (c.c. o c.a) e la frequenza,
se in c.a.;
c la tensione nominale di impiego e la
tensione nominale di isolamento;
c il valore di tenuta al cortocircuito;
c i valori di resistenza, reattanza e
impedenza del condotto;
c i valori di resistenza, reattanza ed
impedenza del sistema in codizioni di guasto;
c il grado di protezione, se diverso da IP2X.
Il problema della rispondenza dei materiali
elettrici (e, nel nostro caso, dei condotti di
bassa tensione) alle norme è stato messo in
particolare risalto dalla legge 46/90 e dal
suo regolamento d’attuazione, attraverso
le loro specifiche direttive.
Schneider Electric
Protezione
dei circuiti
Le prestazioni
dei condotti
e le relative prove
La richiesta pressante del mercato per
prodotti di bassa tensione rispondenti
alla norma induce qualche costruttore
(principalmente per i fattori tecnici ed
economici succitati) ad estendere
certificazioni relative a configurazioni e
prestazioni di condotti sbarre provati, anche
a prodotti di concezione e caratteristiche
molto diverse da quelle del prototipo di
riferimento, andando in tal modo al di là
delle estrapolazioni consentite dalla norma.
I rapporti di prova realizzati dal costruttore
per specifici prodotti o configurazioni non
sono validi e applicabili per tutta la gamma
della sua produzione.
L’acquirente ed utilizzatore di condotti
sbarre si deve quindi rivolgere a costruttori
in grado di dimostrare la rispondenza alle
norme dell’intera gamma di loro produzione,
per le varie configurazioni e prestazioni
dichiarate.
Tra i documenti che il costruttore deve
esibire, la norma CEI EN 60439-1 (e, di
conseguenza, la 60439-2) non fa distinzione
riguardo all’ente emittente, che può,
pertanto, essere un laboratorio del
costruttore stesso oppure un laboratorio
o istituto indipendente dal costruttore
e/o ufficialmente riconosciuto come ente
certificatore.
Condotti sbarre
industrializzati in forma
di componenti
Le norme CEI EN 60439-1/2 ammettono
che alcune fasi del montaggio dei condotti
vengano eseguite fuori dall’officina del
costruttore, purché siano realizzate secondo
le sue istruzioni. Ciò è in accordo con lo
spirito della norma, che tende a conferire al
condotto sbarre di bassa tensione le
caratteristiche di prodotto industrializzato
che si traducono poi in significativi vantaggi
per l’utilizzatore finale, non ultimo quello
della maggiore affidabilità e del
conseguente aumento del livello di
sicurezza ottenibile.
L’installatore è dunque autorizzato e in
qualche modo indirizzato dalla norma CEI
ad utilizzare prodotti commercializzati in
forma di pezzi sciolti da comporre
correttamente per la costruzione, volta
per volta, dello specifico impianto.
L’utilizzazione di questo tipo di prodotto
pone, inoltre, il problema della suddivisione
(condivisione) di responsabilità
nel garantire la rispondenza alla norma
del prodotto finale. Infatti, né il costruttore
dei pezzi sciolti, né l’installatore hanno la
Schneider Electric
possibilità di controllare completamente
l’iter realizzativo del prodotto e di garantire
quindi la rispondenza alla norma, in
particolare per la parte di realizzazione
del condotto sbarre non di propria
competenza.
Tuttavia, è la norma stessa che indica una
soluzione razionale a questo problema;
riferendosi in particolare alla tabella 7:
“Elenco delle verifiche e prove da eseguire
sull’apparecchiatura AS ed ANS”.
Questa tabella definisce sia le prove di tipo
che le prove individuali che devono essere
effettuate per garantire la rispondenza del
condotto sbarre alla norma.
Le prove di tipo hanno lo scopo di verificare
la rispondenza del prototipo al progetto,
in conformità alle prescrizioni della norma; in
generale dovrà essere il costruttore dei
pezzi sciolti a farsene carico ed a garantire
di conseguenza il prodottocommercializzato.
Inoltre, lo stesso costruttore dovrà fornire
adeguate istruzioni per la scelta dei
componenti da utilizzare, per il montaggio e
l’installazione del condotto sbarre.
Nel caso dei condotti sbarre, il costruttore
dei pezzi sciolti effettua anche le prove
individuali in fabbrica sui singoli componenti,
per i quali garantisce quindi la corretta
costruzione e la mancanza di difetti nei
materiali.
L’installatore ha, dall’altra parte, la
responsabilità di una scelta oculata
dei componenti e di un montaggio accurato,
effettuati seguendo scrupolosamente le
istruzioni del costruttore dei componenti.
L’installatore ha inoltre l’obbligo di garantire
la conformità alla norma delle modifiche
effettuate sul prodotto finito (possibili,
come abbiamo visto, soltanto per le unità
di derivazione del condotto).
Infine, l’installatore dovrà eseguire le
verifiche impiantistiche (ad esempio, come
previste dalla Norma CEI 64-8 parte 6) per
assicurarsi del buon esito del montaggio e
dell’installazione del condotto completo.
Dichiarazione di conformità
richiesta dalla legge 46/90
Si presenta ora il problema estremamente
pratico ed immediato di cosa allegare alla
dichiarazione di conformità richiesta dalla
legge 46/90.
L’installatore che ha scelto condotti sbarre di
bassa tensione conformi alla norma
CEI EN 60439-2, deve riportare nella
relazione allegata alla dichiarazione
di conformità dell’impianto l’attestato di
conformità dei prodotti a questa norma (ad
esempio, allegando le fotocopie delle pagine
di catalogo pertinenti). Inoltre, dovrà
indicare il nome o la ragione sociale del
costruttore dei componenti del condotto ed il
tipo di prodotto utilizzato, ancora citando il
catalogo del costruttore stesso.
Quest’ultimo si rende responsabile,
in particolare della rispondenza dei prodotti
alle norme che vi vengono citate. È bene
comunque che l’installatore controlli quanto
indicato sul catalogo del costruttore dei
componenti, onde evitare di fare
affidamento su frasi di rispondenza generica
alla norma che, nella sostanza, non hanno
alcun significato tecnico.
Situazioni di questo genere talvolta si
verificano ancora poiché alcuni costruttori, in
ritardo con l’adeguamento alla norma,
affidano a messaggi ambigui la definizione
della rispondenza alla norma stessa, che
è invece un requisito fondamentale per
dimostrare la rispondenza del condotto
sbarre alla regola dell’arte e dunque alle
leggi dello Stato italiano.
Oltre a verificare con attenzione le
indicazioni del catalogo del costruttore,
è consigliabile quindi che l’installatore si
renda conto della veridicità di quanto in esso
affermato.
Conclusioni
Le regole essenziali da osservare, da parte
dell’installatore, per poter garantire e
documentare opportunamente la conformità
del condotto sbarre alla norma si possono
così sintetizzare:
c scegliere un fornitore affidabile in grado
di dimostrare l’esecuzione delle prove di tipo
sui prototipi;
c effettuare la scelta dei componenti
del condotto sbarre in stretta osservanza
dei cataloghi del fornitore;
c montare il condotto seguendo
scrupolosamente le istruzioni del fornitore
dei pezzi sciolti e degli apparecchi;
c verificare, tramite prove di tipo o metodi di
calcolo/estrapolazione, eventuali modifiche
sostanziali (ad esempio, sulle unità di
derivazione) apportate rispetto alle
configurazioni “tipo” garantite dal
costruttore;
c installare correttamente il condotto sbarre
effettuando le ulteriori necessarie verifiche
elettriche o meccaniche;
c conservare nei propri archivi la
documentazione relativa alle prove di tipo
ed alle prove impiantistiche sul condotto
installato;
c redigere la dichiarazione di conformità
dell’impianto ed allegare alla relazione
tecnica le caratteristiche e la
documentazione di riferimento per il
condotto sbarre installato.
59
Protezione
dei circuiti
Condotti sbarre prefabbricati
Prescrizioni normative
In sintesi, si tratta di una serie di azioni
abbastanza semplici di cui uno degli aspetti
più importanti è quello della scelta del
fornitore dei componenti, per la quale
l’installatore deve agire con cautela per
poter correttamente e con poche ulteriori
attenzioni rispondere alle prescrizioni delle
norme e regole vigenti.
Il rischio d’incendio
Prove di tipo previste
dalla norma CEI EN 60439-2
Come già ricordato in precedenza, lo scopo
delle prove di tipo è di verificare la
conformità di un dato tipo di apparecchiatura
(con le prestazioni dichiarate dal costruttore)
alle prescrizioni della presente Norma.
Le prove di tipo vanno effettuate, per
iniziativa del costruttore, su un esemplare
di apparecchiatura o su parti di
apparecchiatura che siano costruite
secondo lo stesso progetto o secondo
progetti simili.
Le prove di tipo, previste dalla Norma
CEI EN 60439-2, comprendono:
c verifica dei limiti di sovratemperatura;
c verifica delle proprietà dielettriche;
c verifica della tenuta al cortocircuito;
c verifica dell’efficienza del circuito
di protezione;
c verifica delle distanze in aria e superficiali;
c verifica del funzionamento meccanico;
c verifica del grado di protezione.
c verifica dei valori di resistenza, reattanza
e impedenza in condizioni normali ed in
condizioni di guasto;
c verifica della solidità della costruzione;
c verifica della durata di vita del condotto
con mezzi di derivazione mediante carrello
collettore;
c verifica della resistenza allo
schiacciamento;
c verifica della resistenza dei materiali
isolanti al calore anormale;
c verifica della non propagazione alla
fiamma;
c verifica di barriere tagliafuoco alla
penetrazione del fuoco di edifici.
Queste prove possono essere effettuate
in qualsiasi ordine di successione
e/o su esemplari diversi del medesimo
tipo di apparecchiatura. Una modifica
costruttiva sostanziale rispetto al prototipo
provato comporta, per i condotti sbarre
(AS), l’obbligo di eseguire nuovamente
le prove di tipo da parte del costruttore.
La descrizione delle principali prove
di tipo è fornita sul Documento prove
Condotti sbarre, unitamente alla raccolta
dei certificati di prova.
60
Nella progettazione di un impianto elettrico
nei luoghi a maggior rischio in caso
d’incendio, la prima cosa da considerare è
la riduzione della probabilità che accada
l’evento.
Il pericolo d’incendio in un locale dipende da
molti fattori e, in generale:
c dalla natura e dal volume di combustibile
in grado d’alimentare l’incendio;
c dalla presenza di una sorgente di calore
anomala, che può essere l’origine di un
principio d’incendio.
Il rischio, anche se non può mai essere
nullo, deve tuttavia essere ridotto il più
possibile in funzione del danno. Un aspetto
importante da affrontare consiste, perciò,
nel conoscere il comportamento dei
materiali durante una loro eventuale
esposizione al fuoco, per essere certi che il
pubblico possa evacuare gli immobili in tutta
sicurezza e che i sistemi di detenzione,
allarme e spegnimento degli incendi,
installati negli edifici, funzionino
correttamente.
Le norme impiantistiche
La legge 46/90 richiede che gli impianti
siano costruiti a “regola d’arte”,
condizione questa soddisfatta dal rispetto
delle norme CEI.
In ambienti con particolari problemi per
l’incendio si deve ridurre al minimo la
probabilità che l’impianto elettrico sia causa
d’innesco o di propagazione; quindi, anche
le apparecchiature elettriche devono essere
scelte ed installate in modo da impedire che
eventuali archi o scintille diano origine ad un
incendio.
L’individuazione degli ambienti a maggior
rischio d’incendio dipende da una
molteplicità di parametri che devono essere
attentamente valutati in fase di progetto.
Tali parametri, richiamati nella norma
tecnica degli impianti CEI 64-8, possono
dipendere da diversi fattori come, ad
esempio:
c la densità d’affollamento o la capacità di
deflusso e sfollamento dell’ambiente;
c l’entità del possibile danno alle persone,
animali, e/o cose;
c il comportamento al fuoco delle strutture
dell’edificio;
c la presenza di materiale combustibile e/o
esplosivo;
c la destinazione d’uso dei locali, ecc.
Le prescrizioni per questi luoghi sono più
severe rispetto a quelle per gli ambienti
ordinari ed, in particolare, sono richiamate
nelle seguenti norme impiantistiche:
v CEI 64-8 “Impianti elettrici utilizzatori”
v Capitolo 751 (Ambienti a maggior rischio
d’incendio),
v Capitolo 752 (Luoghi di pubblico
spettacolo e d’intrattenimento);
c CEI EN 60079-10 e 14 “Impianti elettrici
nei luoghi con pericolo d’esplosione”.
Comportamento al fuoco dei cavi
Per “ambienti ordinari”, la Norma CEI 648, nella sezione 422 relativa alla protezione
contro gli incendi, prescrive che tutti i
componenti elettrici degli impianti non
devono costituire un pericolo per l’innesco o
la propagazione di un incendio per gli altri
materiali adiacenti.
Per gli isolanti, una caratteristica comune è
quella di non provocare incendi in caso di
riscaldamento eccessivo dovuto ad un
guasto. A tal fine si devono rispettare le
condizioni e le temperature di prova col filo
incandescente indicate nella CEI 64-8 e si
devono osservare le misure più appropriate
per l’installazione, in modo da evitare questo
rischio.
Per “ambienti di pubblico spettacolo
e di intrattenimento”, la non propagazione
alla fiamma è il minimo requisito richiesto
dalla Norma CEI 64-8, sez. 752, per le
canalizzazioni e per i cavi.
In particolare, viene prescritto che,
per i circuiti a tensione nominale non
superiore a 230/400 V, i cavi devono avere
una tensione nominale di isolamento non
inferiore a 450/750 V, mentre per i circuiti
di segnalazione e comando la tensione
nominale d’isolamento non deve essere
inferiore a 300/500 V. Inoltre, è previsto
che i circuiti di sicurezza funzionino durante
l’incendio e debbano essere resistenti
al fuoco ed ai danneggiamenti meccanici
in relazione al tempo di funzionamento
che è stato previsto.
Negli "ambienti a maggior rischio
in caso di incendio", la Norma CEI 64-8,
sez. 751, richiede che sia ridotta al minimo
la probabilità che l’impianto elettrico e,
quindi anche i componenti, possano
innescare e propagare gli incendi.
Le condutture ed i cavi devono avere
specifiche caratteristiche di resistenza
al fuoco, nei modi di realizzazione indicati
dalla Norma, ed inoltre, in tutti gli
attraversamenti, come solai o pareti
che delimitano il compartimento antincendio,
si devono prevedere barriere tagliafiamma
con il grado di resistenza all’incendio (REI)
richiesto per l’elemento costruttivo
dell’edificio in cui si prevede
l’attraversamento. Per i cavi e le
canalizzazioni usate a questo scopo è
richiesta anche un’otturazione per il grado
REI previsto.
Schneider Electric
Protezione
dei circuiti
Negli "impianti che richiedono i massimi
requisiti di sicurezza negli incendi"
come quelli per la rilevazione automatica,
spegnimento dell’incendio, apertura di porte
automatiche per i sistemi di aerazione e
per altri circuiti di emergenza, le
caratteristiche dei materiali richieste
dalla Norma impianti, per il comportamento
al fuoco, sono più severe.
Per i cavi e le canalizzazioni, oltre alla
non propagazione della fiamma, è prevista
anche una resistenza al fuoco al fine
di assicurare, entro determinati tempi,
una continuità di servizio durante l’incendio.
Questi circuiti devono garantire la funzione
principale di sicurezza prevista, per
permettere d’evacuare rapidamente le
persone e consentire al personale preposto
di intervenire nella maniera più rapida
possibile. Si utilizzano, perciò, alcuni tipi
di cavi che rilasciano nella combustione
una ridottissima quantità di fumi opachi
e che non contengono gas tossici, nocivi
alle persone, e gas corrosivi, che possono
deteriorare i componenti elettrici/elettronici
e le parti metalliche con le quali vengono
a contatto.
Comportamento al fuoco dei
condotti sbarre
Nei condotti sbarre Canalis, la qualità
dei contatti elettrici, grazie alla scelta
dei materiali conduttori e dei sistemi di
serraggio, assicura il buon funzionamento
e la massima affidabilità nel tempo.
Queste prestazioni danno la garanzia che,
sia nelle condizioni normali sia in quelle più
gravose di installazione e di utilizzo, non
si possa mai generare un punto caldo,
origine di un principio d’incendio.
La nuova edizione della norma CEI EN
60439-2 introduce una serie di prove di tipo
per verificare il comportamento al fuoco
dei condotti sbarre.
Resistenza dei materiali al calore
anomalo
Tutti i materiali isolanti che entrano nella
composizione dei condotti sono sottoposti
alla prova denominata "del filo
incandescente", in conformità alla norma
IEC 60695.2.1.
Le temperature minime di prova per i
materiali isolanti sono:
c per parti di materiale isolante a contatto
con parti attive, necessarie a tenere in
posizione elementi sotto tensione: 850 °C
± 15 °C;
Schneider Electric
c per parti di materiale isolante non a
contatto con parti attive e non necessarie a
tenere in posizione elementi sotto tensione:
650 °C ± 10°C.
La maggior parte dei materiali isolanti
utilizzati nei condotti sbarre Canalis sono
stati verificati a 960°C.
La prova deve essere effettuata su un
campione al quale è applicato il filo
incandescente per un tempo di 30 secondi.
Il risultato è positivo quando nessuna
fiamma visibile, o alcun prolungamento di
incandescenza, appare sul campione 30
secondi dopo la rimozione del filo e quando
questo non ha provocato né l’accensione,
né la bruciatura di una tavola posta a
contatto durante la prova.
Non propagazione della fiamma
Non propagazione dell’incendio
Nel caso in cui un’installazione, eseguita
con i condotti sbarre prefabbricati, possa
essere sottoposta al fuoco, si verifica il suo
comportamento realizzando la prova che si
avvicina maggiormente alle condizioni reali
di un incendio.
Il test, effettuato secondo la norma IEC
60332-3, consiste nel sottoporre uno
spezzone di condotto di almeno 3 m alla
fiamma di un bruciatore, la cui temperatura
può raggiungere più di 800 °C, per un
tempo di 40 minuti. Il condotto è posto in
posizione verticale.
L’esito è soddisfacente il condotto in prova
non si è incendiato o se la parte
carbonizzata o bruciata per effetto della
fiamma non raggiunge un’altezza superiore
a 2,5 metri dall’estremità della bruciatura.
Ciò è stato verificato da Telemecanique
senza alcun problema, anche perché tutti i
materiali che compongono i condotti sbarre
sono classificati come non infiammabili.
Segregazione dell’incendio
Un condotto sbarre per barriere tagliafuoco
deve essere previsto per prevenire la
propagazione del fuoco per un determinato
tempo, in condizioni d’incendio, quando
il condotto sbarre passa attraverso
le divisioni orizzontali o verticali di un edificio
(ad esempio pareti o pavimento).
calcestruzzo, il cui spessore è stabilito
secondo il tempo di resistenza all’incendio
previsto. Un sigillante di tenuta al fuoco
deve essere usato per riempire il vuoto
tra l’involucro del condotto ed il foro
del pavimento di prova in cui passa
il condotto.
I condotti sbarre Canalis sono stati
sottoposti con successo alle prove descritte
dalla ISO 834 ed è stata verificata la loro
capacità di tenuta alle fiamme, ai gas ed alla
penetrazione del fuoco in una barriera
tagliafuoco, per una durata minima di 2 ore.
Per i condotti compatti del tipo KT, questa
proprietà è stata verificata su tutti gli
elementi standard della gamma.
Continuità di servizio
in caso di incendio
È la caratteristica principalmente richiesta,
necessaria per realizzare i circuiti
di sicurezza (es. ascensori, condotti
di ventilazione, illuminazione di sicurezza,
ecc.) ed agevolare i passaggi delle linee
elettriche nei locali più a rischio (parcheggi,
sale caldaie).
Vi sono due soluzioni per rispondere
al bisogno di continuità di servizio
nelle condizioni di incendio:
1. l’uso di cavi speciali che soddisfano
tali proprietà, secondo la norma IEC 331;
2. l’installazione in un involucro, esso stesso
refrattario al fuoco, secondo
la norma ISO 1182.
I condotti sbarre devono essere collocati
all’interno di un’armatura in materiale
refrattario che permette loro di garantire
la funzione di alimentazione dei circuiti
(in generale quelli di sicurezza) quando
una parte della linea è sottoposta
all’incendio. Il tempo minimo per il quale
deve essere assicurata la continuità di
servizio della linea, dipende dalla natura e
dallo spessore di tale armatura.
Per esempio, con un’armatura realizzata
con peltro di 50 mm di spessore,
il condotto sbarre assicura la funzione
di alimentazione dei circuiti per due
ore in condizioni di incendio.
La prova è effettuata secondo la ISO 834
per tempi di resistenza all’incendio di 60,
120, 180 o 240 minuti. La prova è effettuata
solo su unità di condotto rettilinee installate
come nella situazione reale, cioè fatte
passare attraverso un pavimento di prova in
61
Protezione
dei circuiti
Condotti sbarre prefabbricati
Prescrizioni normative
Fumi non opachi, non tossici
e non corrosivi
I condotti sbarre sottoposti alla prova
relativa ai fumi fanno registrare una ridotta
emissione.
In effetti, a causa del basso volume di
materiale combustibile, i fumi prodotti sono
quasi nulli e ciò è ulteriormente giustificato
nei condotti sbarre compatti. In questi
prodotti, infatti, il volume d’aria è nullo,
escludendo così ogni eventuale possibilità di
ventilazione e combustione dei materiali.
Inoltre, il tipo di isolante dei condotti di tipo
KT, un poliestere di classe B, non contiene
alcun composto alogeno ed il suo degrado
per effetto dell’azione di pirolisi non
produce, dunque, danni tossici o corrosivi.
Esami a vista
L’esame a vista deve precedere le prove
e deve essere effettuato, di regola, con
l’intero impianto fuori tensione.
L’esame a vista deve accertare che i
componenti elettrici (singoli componenti
dei condotti sbarre) siano:
Prove
c conformi alle prescrizioni di sicurezza
delle relative Norme (per i condotti sbarre,
la CEI EN 60439-2), con la conseguenza
automatica di conformità alle Direttive
applicabili; questo può essere accertato
dall’esame di marchiature o di certificazioni
e, comunque, dalla targhetta del prodotto
apposta dal costruttore (una dichiarazione di
conformità del costruttore, ad esempio
all’interno del catalogo anche può essere
considerata valida ai fini dell’accertamento).
c resistenza di isolamento dell’impianto
elettrico;
Le prove individuali
Inoltre, la marcatura CE sul prodotto indica
la rispondenza ai requisiti essenziali delle
Direttive ad esso applicabili;
Le prove individuali hanno lo scopo di
rivelare difetti inerenti ai materiali e alla
fabbricazione.
Le prove individuali comprendono:
c il controllo visivo dell’apparecchiatura,
ivi compreso il controllo del cablaggio,
e, se necessario, una prova di
funzionamento elettrico;
c una prova dielettrica;
c la verifica dei mezzi di protezione
e della efficienza elettrica del circuito
di protezione.
Queste prove sono eseguite
in fabbrica sui singoli componenti;
ciò garantisce l’installatore nell’utilizzo
di prodotti conformi alla Norma, ma non
lo esonera dall’obbligo di realizzare
ulteriori verifiche e prove dopo il
trasporto e, soprattutto, dopo
l’installazione.
Verifiche dopo il montaggio
e l’installazione del
condotto sbarre
Al termine del montaggio il condotto
sbarre deve essere sottoposto alle verifiche
finali (per quanto applicabili) previste
dalla norma CEI 64-8/Parte 6: Verifiche,
e successivamente descritte e spiegate
in dettaglio all’interno della Guida
CEI 64-14.
La verifica è l’insieme delle operazioni
mediante le quali si accerta la rispondenza
alle prescrizioni della Norma dell’impianto
elettrico. La verifica comprende un esame
a vista e delle prove.
62
c scelti correttamente e messi in opera
in accordo con le prescrizioni della norma
e con le istruzioni del costruttore (ad
esempio, si può verificare che le
connessioni siano state fatte correttamente,
che i morsetti non risultino allentati, che non
ci sia la mancanza di targhe o che ci siano
involucri rotti);
c non danneggiati visibilmente in modo tale
da compromettere la sicurezza.
L’esame a vista può riguardare, a seconda
del tipo di impianto, le seguenti condizioni:
c la protezione contro i contatti diretti
ed indiretti;
c la protezione dagli effetti termici e
dall’incendio;
c la protezione delle condutture dalle
sovracorrenti;
c i dispositivi di sezionamento;
c altro.
Il tutto deve essere verificato controllando la
conformità alle prescrizioni relative ai punti
elencati e contenute nel progetto
dell’impianto elettrico.
Gli impianti, infatti, devono essere corredati
di tutta la documentazione necessaria per
una loro corretta identificazione e
valutazione; la documentazione non solo
serve alla persona che effettua le verifiche,
ma deve essere allegata alla dichiarazione
di conformità.
Devono essere eseguite, per quanto
applicabili, e preferibilmente nell’ordine
indicato, le seguenti prove:
c continuità dei conduttori di protezione
e dei conduttori equipotenziali principali
e supplementari;
c protezione mediante interruzione
automatica dell’alimentazione (su questa
prova vedasi il paragrafo che ne richiama
in dettaglio le modalità).
Nel caso in cui qualche prova indichi la
presenza di un difetto, tale prova e ogni
altra prova precedente che possa essere
stata influenzata dal difetto segnalato
devono essere ripetute dopo l’eliminazione
del difetto stesso.
L’avere effettuato le prove sul condotto
sbarre a montaggio avvenuto è una
garanzia per il cliente finale che è sicuro di
ricevere un prodotto (o un impianto), non
solo rispondente alle proprie richieste, ma
anche alle prescrizioni normative e
legislative.
Inoltre le prove servono all’installatore
per verificare e a volte migliorare il
funzionamento ed il risultato della propria
attività e, in alcuni casi, permettono di
evitare costi indesiderati dovuti a difetti
di fabbricazione.
È indubbio che riscontrare un difetto,
anche se minimo, in sede di assemblaggio
del condotto sbarre o durante i collaudi
piuttosto che immediatamente prima della
consegna dell’impianto, evita ulteriori
trasporti e lavorazioni a carico
dell’installatore.
Inoltre, un perfetto controllo sull’operato
umano nelle fasi di montaggio della struttura
e di tutto quello che le sta intorno, nelle fasi
di cablaggio e sui materiali utilizzati
(apparecchi, strumenti, conduttori e
carpenteria) può essere effettuato
solamente con il collaudo finale ed è
appunto il motivo per cui risulta
fondamentale adempiere alle richieste
normative, anche in questa fase.
Schneider Electric
Protezione
dei circuiti
Condotti sbarre prefabbricati
Caratteristiche elettriche
Canalis KBA, KBB
Caratteristiche elettriche
generalità
tipo di condotto
KBA25
KBA40
KBB25
KBB40
numero di conduttori
2/4
2/4
2/4/6/8 (2)
2/4/6/8 (2)
40
corrente nominale In (1)
[A]
2540
25
tensione nominale d'isolamento
[V]
660
660
660
660
tensione nominale d'impiego
[V]
230÷400
230÷400
230÷400
230÷400
frequenza nominale
[Hz]
50/60
50/60
50/60
50/60
restistenza media per conduttore a freddo
(temperatura ambiente 20°C)
[mΩ/m]
6,83
2,93
6,83
2,93
resistenza media per conduttore con In
(temperatura ambiente 35°C)
[mΩ/m]
8,45
3,6
8,45
3,6
reattanza media per conduttore
[mΩ/m]
0,21
0,18
0,21
0,18
impedenza media per conduttore
[mΩ/m]
8,45
3,66
8,45
3,66
conduttore
di protezione
resistenza media a freddo
(temperatura ambiente 20°C)
[mΩ/m]
1,57
1,57
0,8
0,8
anello di guasto
resistenza media tra conduttori attivi
con In (temperatura ambiente 35°C)
[mΩ/m]
16,66
7,09
16,66
7,09
reattanza media tra conduttori attivi
[mΩ/m]
1,4
1,2
1,4
1,2
resistenza media tra conduttori attivi
e PE con In (temperatura ambiente 35°C)
[mΩ/m]
9,9
5,12
9,08
3,81
reattanza media tra conduttori attivi e PE
[mΩ/m]
1,3
1,28
1,3
1,28
corrente nominale di cresta ammissibile
(trifase)
[kA]
4,4
9,6
4,4
9,6
corrente nominale di breve durata
ammissibile (0,1 s)
[kA]
2,9
6,4
2,9
6,4
limite termico massimo
[A2s]
195 x 103
900 x 103
195 x 103
900 x 103
IP55
IP55
IP55
IP55
conduttori attivi
tenuta alle correnti
di cortocircuito
grado di protezione
di costruzione
con accessori di tenuta
(1) La corrente nominale In è data per una temperatura ambiente media di 35°C e per un riscaldamento
dell'involucro che non supera i 40°K secondo le condizioni di prova previste dalla norma CEI EN 60439-2.
(2) Con il condotto KBB si ha la possibilità di realizzare diverse combinazioni di circuiti, a seconda del numero
di conduttori (2, 4, 6 o 8): monofase, trifase con neutro, due circuiti monofasi, un circuito monofase più un
circuito trifase con neutro e due circuiti trifase con neutro.
(3) Con il solo otturatore.
Determinazione della corrente ammissibile Iz di un condotto KBA o KBB
in funzione della temperatura ambiente
Coefficiente moltiplicatore di surclassamento o di declassamento da applicare al valore di
corrente nominale In del condotto per una temperatura ambiente media diversa da 35°C
temperatura ambiente [°C]
15
20
25
30
35
40
45
coefficiente
1,17
1,13
1,09
1,05
1,00
0,95
0,9
Schneider Electric
50
0,85
63
Condotti sbarre prefabbricati
Caratteristiche elettriche
Canalis KNA, KNT, KSA
Protezione
dei circuiti
Caratteristiche elettriche
generalità
tipo di condotto
KNA04/KNT04
KNA06/KNT06
KNA10/KNT10
KSA10
numero di conduttori
4
4
4
4
corrente nominale In (3)
[A]
40 (1)
63 (1)
100 (1)
100
tensione nominale d'isolamento
[V]
500
500
500
660
tensione nominale d'impiego
[V]
500
500
500
660
frequenza nominale
[Hz]
50/60
50/60
50/60
50/60
resistenza media per conduttore a freddo
(temperatura ambiente 20°C)
[mΩ/m]
4,75
1,9
0,8
1,059
resistenza media per conduttore con In
(temperatura ambiente 35°C)
[mΩ/m]
5,55
2,24
0,94
1,395
reattanza media per conduttore
[mΩ/m]
0,2
0,2
0,2
0,457
impedenza media per conduttore
[mΩ/m]
5,55
2,25
0,96
1,468
conduttore
di protezione
resistenza media a freddo
(temperatura ambiente 20°C)
[mΩ/m]
0,73
0,73
0,73
0,27
anello di guasto
resistenza media tra conduttori attivi
con In (temperatura ambiente 35°C)
[mΩ/m]
11,05
4,42
1,85
2,75
reattanza media tra conduttori attivi
[mΩ/m]
0,75
0,75
0,75
0,86
resistenza media tra conduttori attivi
e PE con In (temperatura ambiente 35°C)
[mΩ/m]
6,39
3,07
1,79
1,681
reattanza media tra conduttori attivi e PE
[mΩ/m]
0,8
0,8
0,8
0,604
corrente nominale di cresta ammissibile
(trifase)
[kA]
6
11
14
13,6
corrente nominale di breve durata
ammissibile (0,1 s) (4)
[kA]
1,7
4,2
8,9
8
limite termico massimo
[A2s]
0,29 x 106
1,8 x 106
8 x 106
6,8 x 106
di base
IP41
IP41
IP41
IP52
con accessori di tenuta
IP54
IP54
IP54
IP54
di base
IP40 (2)
IP40 (2)
IP40 (2)
IP50
con accessori di tenuta
IP51 (2)
IP51 (2)
IP51 (2)
IP54
conduttori attivi
tenuta alle correnti
di cortocircuito
grado di protezione
installazione orizzontale, posa di costa
installazione verticale, posa di piatto
(1) Per posa di piatto applicare un coefficiente di declassamento di 0,9.
(2) IP41/54 con prese di derivazioni soprastanti.
(3) La corrente nominale In è data per una emperatura ambiente media di 35°C e per un riscaldamento
dell'involucro che non supera i 40°K secondo le condizioni di prova previste dalla norma CEI EN 60439-2.
(4) Per durate d'interruzione dell'interruttore automatico superiori 0,1 s consultateci.
Determinazione della corrente ammissibile Iz di un condotto KN in funzione della
temperatura ambiente
Coefficiente moltiplicatore di surclassamento o di declassamento da applicare al valore
di corrente nominale In del condotto per una temperatura ambiente media diversa da 35°C
temperatura ambiente [°C]
15
20
25
30
35
40
45
50
coefficiente
1,25 1,19 1,13 1,06 1,00 0,92 0,84 0,75
64
Schneider Electric
Protezione
dei circuiti
KSA16
KSA25
KSA40
KSA50
KSA63
KSA80
4
4
4
4
4
4
160
250
400
500
630
800
660
660
660
660
660
660
660
660
660
660
660
660
50/60
50/60
50/60
50/60
50/60
50/60
0,49
0,216
0,142
0,091
0,074
0,045
0,661
0,294
0,19
0,123
0,101
0,061
0,233
0,192
0,112
0,116
0,07
0,071
0,701
0,351
0,221
0,17
0,123
0,094
0,23
0,23
0,142
0,142
0,074
0,074
1,3
0,58
0,37
0,24
0,19
0,12
0,38
0,36
0,16
0,19
0,11
0,12
0,911
0,549
0,304
0,238
0,167
0,128
0,292
0,323
0,303
0,295
0,225
0,225
22
28
49,2
55
67,5
78,7
11
14
24,6
27,1
32,5
38,3
20,2 x 106
100 x 106
354 x 106
733 x 106
1096 x 106
1798 x 106
IP52
IP52
IP52
IP52
IP52
IP52
IP54
IP54
IP54
IP54
IP54
IP54
IP50
IP50
IP50
IP50
IP50
IP50
IP54
IP54
IP54
IP54
IP54
IP54
Determinazione della corrente ammissibile Iz di un condotto KS in funzione della
temperatura ambiente
Coefficiente moltiplicatore di surclassamento o di declassamento da applicare al valore
di corrente nominale In del condotto per una temperatura ambiente media diversa da 35°C
temperatura ambiente [°C] 10
15
20
25
30
35
40
45
50
55
coefficiente
1,10 1,08 1,06 1,04 1,02 1,00 0,97 0,94 0,91 0,88
Schneider Electric
60
0,85
65
Condotti sbarre prefabbricati
Caratteristiche elettriche
Canalis KH
Protezione
dei circuiti
Caratteristiche elettriche
generalità
conduttori attivi
conduttore
di protezione
tenuta alle correnti
di cortocircuito
grado di protezione
tipo di condotto
KHF14
KHF16
KHF18
KHF26
KFH28
KHF36
KHF38
KHF46
numero di conduttori
3/4
3/4
3/4
3/4
3/4
3/4
3/4
3/4
KHF48
3/4
natura dei conduttori
Al
Al
Al
Al
Al
Al
Al
Al
Al
corrente nominale In (1)
[A]
1000
1200
1450
2200
2500
3000
3400
4000
4500
tensione nominale
d'isolamento
[V]
750
750
750
750
750
750
750
750
750
tensione nominale d'impiego
[V]
750
750
750
750
750
750
750
750
750
frequenza nominale
[Hz]
50/60
50/60
50/60
50/60
50/60
50/60
50/60
50/60
50/60
restistenza media per
conduttore a freddo
(temperatura ambiente 20°C)
[mΩ/m]
0,084
0,057
0,042
0,028
0,021
0,019
0,014
0,014
0,01
resistenza media per
conduttore con In
(temperatura ambiente 35°C)
[mΩ/m]
0,108
0,073
0,054
0,037
0,027
0,024
0,018
0,018
0,014
reattanza media
per conduttore
[mΩ/m]
0,035
0,035
0,035
0,016
0,016
0,01
0,01
0,007
0,007
impedenza media
per conduttore
[mΩ/m]
0,114
0,081
0,064
0,04
0,031
0,026
0,021
0,019
0,016
resistenza media a freddo
(temperatura ambiente 20°C)
[mΩ/m]
0,175
0,175
0,175
0,175
0,175
0,175
0,175
0,175
0,175
sezione (equivalente in rame)
[mm2]
105
105
105
105
105
105
105
105
105
corrente nominale di cresta
ammissibile (trifase)
[kA]
58
79
79
202
202
258
258
310
310
corrente nominale di breve
durata ammissibile (1 s)
[kA]
25
37
39
75
96
111
111
147
147
IP31
IP31
IP31
IP31
IP31
IP31
IP31
IP31
IP31
di costruzione
(1) La corrente nominale In è data per una emperatura ambiente media di 35°C e per un riscaldamento
dell'involucro che non supera i 40°K secondo le condizioni di prova previste dalla norma CEI EN 60439-2.
Determinazione della corrente ammissibile Iz di un condotto in funzione del tipo di posa
Coefficiente moltiplicatore da applicare al valore di corrente nominale In in funzione
delle condizioni di impiego
tipo di posa
orizz. di piatto orizz. di costa
verticale
coefficiente 1
trasporto
coefficiente 0,75
distribuzione
coefficiente 1
coefficiente 0,8
Determinazione della corrente ammissibile Iz di un condotto KH in funzione
della temperatura ambiente
Coefficiente moltiplicatore di surclassamento o di declassamento da applicare al valore
di corrente nominale In del condotto per una temperatura ambiente media diversa da 35°C
temperatura ambiente [°C]
15
20
25
30
35
40
45
50
55
60
coefficiente
1,12 1,09 1,06 1,03 1
0,97 0,94 0,90 0,87 0,83
66
65
0,79
Schneider Electric
Protezione
dei circuiti
Condotti sbarre prefabbricati
Caratteristiche elettriche
Canalis KTIC
Caratteristiche elettriche
generalità
conduttori attivi
tipo di condotto
KTIC-10
KTIC-13
KTIC-16
KTIC-20
KTIC-25
KTIC-30
KTIC-40
numero di conduttori
3o4
3o4
3o4
3o4
3o4
3o4
3o4
KTIC-50
3o4
natura dei conduttori
Cu
Cu
Cu
Cu
Cu
Cu
Cu
Cu
corrente nominale In (1)
[A]
1000
1250
1600
2000
2500
3200
4000
5000
tensione nominale d’isolamento
[V]
1000
1000
1000
1000
1000
1000
1000
1000
tensione nominale d’impiego
[V]
1000
1000
1000
1000
1000
1000
1000
1000
frequenza nominale
[Hz]
50/60
50/60
50/60
50/60
50/60
50/60
50/60
50/60
restistenza media per
conduttore a freddo
(temperatura ambiente 20°C)
[mΩ/m]
0,0431
0,0392
0,0234
0,019
0,0148
0,0118
0,01
0,0074
resistenza media
per conduttore con In
(temperatura ambiente 35°C)
[mΩ/m]
0,0534
0,0486
0,0293
0,0236
0,0187
0,0146
0,0124
0,0092
reattanza media per conduttore
[mΩ/m]
0,0322
0,0259
0,0171
0,0134
0,0104
0,0082
0,0069
0,0052
impedenza media per conduttore
[mΩ/m]
0,0538
0,049
0,029
0,0232
0,0181
0,014
0,0121
0,009
sezione (equivalente in rame)
[mm2]
2228
2322
2644
3065
3265
4782
5588
5988
resistenza media tra
conduttori attivi e PE con In
(temperatura ambiente 35°C)
[mΩ/m]
0,0728
0,0662
0,0396
0,0322
0,0251
0,0199
0,0169
0,0125
reattanza media tra
conduttori attivi e PE
[mΩ/m]
0,0766
0,0593
0,0461
0,0287
0,0341
0,0294
0,0155
0,0127
corrente nominale
di cresta ammissibile (trifase)
[kA]
92
125
173
173
198
346
346
346
corrente nominale
di breve durata ammissibile (1 s)
[kA]
42
57
79
79
90
158
158
158
IP55
IP55
IP55
IP55
IP55
IP55
IP55
IP55
conduttore di protezione
anello di guasto
tenuta alle correnti
di cortocircuito
grado di protezione
(1) La corrente nominale In è data per una temperatura ambiente media di 35°C e per un riscaldamento dell’involucro che non supera i 55°K secondo le condizioni
di prova previste dalla norma CEI EN 60439-2.
Determinazione della corrente ammissibile Iz del condotto KTIC in funzione
delle condizioni d’impiego
Coefficiente moltiplicatore di declassamento da applicare al valore di corrente nominale In
del condotto per una temperatura ambiente media diversa da 35°C
temperatura ambiente [°C]
35
40
45
50
coefficiente
1,03
1
0,95
0,84
Schneider Electric
67
Condotti sbarre prefabbricati
Caratteristiche elettriche
Canalis KTIA
Protezione
dei circuiti
Caratteristiche elettriche
generalità
conduttori attivi
tipo di condotto
KTIA-10
KTIA-13
KTIA-16
KTIA-20
KTIA-25
KTIA-32
numero di conduttori
3o4
3o4
3o4
3o4
3o4
3o4
KTIA-40
3o4
natura dei conduttori
corrente nominale In (1)
[A]
Al
1000
Al
1250
Al
1600
Al
2000
Al
2500
Al
3200
Al
4000
tensione nominale d’isolamento
[V]
1000
1000
1000
1000
1000
1000
1000
tensione nominale d’impiego
[V]
1000
1000
1000
1000
1000
1000
1000
frequenza nominale
[Hz]
50/60
50/60
50/60
50/60
50/60
50/60
50/60
restistenza media
per conduttore a freddo
(temperatura ambiente 20°C)
[mΩ/m]
0,0565
0,0457
0,0291
0,0267
0,0215
0,0173
0,0138
resistenza media
per conduttore con In
(temperatura ambiente 35°C)
[mΩ/m]
0,0712
0,0567
0,0367
0,0343
0,0269
0,0218
0,0174
reattanza media per conduttore
[mΩ/m]
0,0224
0,0181
0,0119
0,0119
0,0085
0,0074
0,006
impedenza media per conduttore
[mΩ/m]
0,0608
0,0491
0,0315
0,0292
0,0231
0,0189
0,015
conduttore di protezione
anello di guasto
sezione (equivalente in rame)
[mm2]
2322
2644
3265
3265
4782
5988
5988
resistenza media
tra conduttori attivi e PE
con (temperatura ambiente 35°C)
[mΩ/m]
0,0955
0,0773
0,0492
0,0451
0,0364
0,0292
0,0233
reattanza media
tra conduttori attivi e PE
[mΩ/m]
0,0786
0,0613
0,0481
0,0307
0,0361
0,0314
0,0175
[kA]
92
125
173
173
250
346
346
[kA]
42
57
79
79
114
159
158
IP55
IP55
IP55
IP55
IP55
IP55
IP55
tenuta alle correnti corrente nominale
di cortocircuito
di cresta ammissibile (trifase)
corrente nominale
di breve durata ammissibile (1 s)
grado di protezione
(1) La corrente nominale In è data per una temperatura ambiente media di 35°C e per un riscaldamento dell’involucro che non supera i 55°K secondo le condizioni
di prova previste dalla norma CEI EN 60439-2.
Determinazione della corrente ammissibile Iz del condotto KTIA in funzione
delle condizioni d’impiego
Coefficiente moltiplicatore di declassamento da applicare al valore di corrente nominale In
del condotto per una temperatura ambiente media diversa da 35°C
temperatura ambiente [°C]
35
40
45
50
coefficiente
1,03
1
0,95
0,84
68
Schneider Electric
Protezione
dei circuiti
Condotti sbarre prefabbricati
Caduta di tensione
Generalità
Caduta di tensione
c per i condotti KBA, KBB e KN
è stata ipotizzata la condizione di carico
uniformemente distribuito lungo il condotto
di lunghezza L;
c per i condotti KS, KH, KTA e KTC
è stata ipotizzata la condizione di carico
concentrato all’estremità del condotto
di lunghezza L.
In caso di corrente d’impiego inferiore
alla corrente nominale del condotto
per determinare il valore della caduta
di tensione nel tratto di condotto occorre
moltiplicare il dato della tabella per il
rapporto Ib/Inc.
La caduta di tensione in un tratto di condotto
sbarre senza derivazioni si calcola con la
seguente formula:
∆U = k • Ib • L • (rc cos ϕ + xc sen ϕ)
ed in percentuale:
∆U% =
∆U
Un
•
100
dove:
c Ib [A] è la corrente d’impiego del tratto
di condotto;
c L[m] è la lunghezza del tratto;
c rc[mΩ/m] è la resistenza di un metro
di condotto;
c xc[mΩ/m] è la reattanza di un metro
di condotto;
c Un è la tensione nominale dell’impianto;
c cos ϕ è il fattore di potenza del carico;
c k è un fattore che tiene conto del tipo di
distribuzione in condotto realizzata:
v k = 2 per sistemi monofase e bifase;
v k = e per sistemi trifase.
Le tabelle alle pagine seguenti (1A, 2A, 1B,
2B, 1C, 2C) forniscono i valori di ∆U% nei
condotti Canalis per diversi valori di cos ϕ.
Per il calcolo di questi valori sono state
assunte le seguenti ipotesi:
c tensione nominale del sistema pari a 400 V;
c condotti trifasi con carico equilibrato sulle
tre fasi;
c resistenza del condotto considerata a
temperatura ambiente pari a 35°C e
condotto percorso dalla corrente nominale
(anche nel caso in cui la corrente d’impiego
del condotto è inferiore alla corrente
nominale del condotto);
Esempi di calcolo della caduta
di tensione nei condotti
c Si consideri un condotto KN40 avente
le seguenti caratteristiche d’impiego:
c rete trifase,
v cos ϕ = 0.9,
v Ib condotto = 36 A,
v Ib I° derivazione = 20 A,
v Ib II° derivazione = 16 A,
v L I° tratto = 30 m,
v L II° tratto = 20 m.
Canalis KN40: Ib = 36 A
L=30 m
c Si consideri un condotto KS160 avente
le seguenti caratteristiche d’impiego:
v rete trifase,
v cos ϕ = 0.9,
v Ib condotto = 150 A,
v Ib I° derivazione = 80 A,
v Ib II° derivazione = 70 A,
v L I° tratto = 30 m,
v L II° tratto = 20 m.
Canalis KS160: Ib = 150 A
L=30 m
L=20 m
Ib I° derivazione = 80 A
Ib II° derivazione = 70 A
Per il calcolo della ∆U% si fa riferimento
alla tabella 2B.
∆U% I° tratto = (150/160) • 1.45 = 1.36
∆U% II° tratto = (70/160) • 0.97 = 0.424
∆U% = ∆U% I° tratto + ∆U% II° tratto =
1.784
L=20 m
Ib I° derivazione = 20 A
Ib II° derivazione = 16 A
Per il calcolo della ∆U% si fa riferimento
alla tabella 1B.
∆U% I° tratto = (36/40) • 1.32 x 2 = 2.376
∆U% II° tratto = (16/40) • 0.88 x 2 = 0.704
∆U% = ∆U% I° tratto + ∆U% II° tratto =
3.080
Schneider Electric
69
Condotti sbarre prefabbricati
Caduta di tensione
Calcolo
Protezione
dei circuiti
Tabella 1A: condotto con derivazioni puntuali, cos ϕ = 0.8
Lunghezza [m]
Inc
5
10
15
20
KBA/KBB25
25
0,19 0,37 0,56 0,75
KBA/KBB40
40
0,13 0,26 0,39 0,52
KN40
40
0,20 0,39 0,59 0,79
KN63
63
0,13 0,26 0,39 0,52
KN100
100
0,09 0,19 0,28 0,38
25
0,93
0,65
0,99
0,65
0,47
30
1,12
0,78
1,18
0,78
0,57
35
1,30
0,91
1,38
0,91
0,66
40
1,49
1,04
1,58
1,04
0,76
45
1,68
1,16
1,78
1,17
0,85
50
1,86
1,29
1,97
1,30
0,94
60
2,24
1,55
2,37
1,56
1,13
70
2,61
1,81
2,76
1,83
1,32
80
2,98
2,07
3,16
2,09
1,51
90
3,35
2,33
3,55
2,35
1,70
100
3,73
2,59
3,95
2,61
1,89
Nota: In caso di carico concentrato all'estremità del tratto di condotto moltiplicare il valore in tabella per 2.
In caso di sistema di distribuzione monofase o di condotto monofase moltiplicare il valore in tabella per 2.
Tabella 2A: condotto usato come trasporto, cos ϕ = 0.8
Lunghezza [m]
Inc
5
10
15
20
KS100
100
0,30 0,60 0,90 1,20
KS160
160
0,23 0,46 0,69 0,93
KS250
250
0,19 0,38 0,57 0,76
KS400
400
0,19 0,38 0,57 0,76
KS500
500
0,18 0,36 0,55 0,73
KS630
630
0,17 0,33 0,50 0,67
KS800
800
0,16 0,32 0,47 0,63
KHF14
1000
0,23 0,47 0,70 0,93
KHF16
1200
0,21 0,41 0,62 0,83
KHF18
1450
0,20 0,40 0,60 0,81
KHF26
2200
0,19 0,37 0,56 0,75
KHF28
2500
0,17 0,34 0,51 0,68
KHF36
3000
0,16 0,33 0,49 0,65
KHF38
3400
0,15 0,30 0,45 0,60
KHF46
4000
0,16 0,32 0,48 0,64
KHF48
4500
0,15 0,30 0,45 0,60
KTIA10
1000
0,15 0,30 0,46 0,61
KTIA13
1250
0,15 0,30 0,46 0,61
KTIA16
1600
0,13 0,25 0,38 0,51
KTIA20
2000
0,15 0,30 0,45 0,60
KTIA25
2500
0,14 0,29 0,43 0,58
KTIA32
3200
0,15 0,30 0,45 0,61
KTIA40
4000
0,15 0,30 0,46 0,61
KTIC10
1000
0,13 0,27 0,40 0,54
KTIC13
1250
0,15 0,29 0,44 0,59
KTIC16
1600
0,12 0,23 0,35 0,47
KTIC20
2000
0,12 0,23 0,35 0,47
25
1,50
1,16
0,95
0,95
0,91
0,84
0,79
1,16
1,03
1,01
0,93
0,84
0,82
0,75
0,81
0,75
0,76
0,76
0,63
0,75
0,72
0,76
0,76
0,67
0,74
0,58
0,58
30
1,80
1,39
1,14
1,14
1,09
1,00
0,95
1,40
1,24
1,21
1,12
1,01
0,98
0,90
0,97
0,90
0,91
0,91
0,76
0,90
0,86
0,91
0,91
0,81
0,88
0,70
0,70
35
2,10
1,62
1,33
1,33
1,27
1,17
1,11
1,63
1,44
1,41
1,31
1,18
1,15
1,05
1,13
1,05
1,07
1,07
0,89
1,05
1,01
1,06
1,06
0,94
1,03
0,82
0,82
40
2,40
1,85
1,52
1,52
1,45
1,34
1,27
1,86
1,65
1,61
1,49
1,35
1,31
1,20
1,29
1,20
1,22
1,22
1,01
1,20
1,15
1,21
1,21
1,07
1,18
0,93
0,93
45
2,70
2,08
1,71
1,71
1,64
1,51
1,42
2,09
1,86
1,81
1,68
1,52
1,47
1,35
1,45
1,35
1,37
1,37
1,14
1,35
1,30
1,36
1,37
1,21
1,33
1,05
1,05
50
3,01
2,32
1,90
1,90
1,82
1,67
1,58
2,33
2,06
2,02
1,87
1,69
1,64
1,50
1,61
1,50
1,52
1,52
1,26
1,50
1,44
1,52
1,52
1,34
1,47
1,17
1,17
60
3,61
2,78
2,28
2,28
2,18
2,01
1,90
2,79
2,48
2,42
2,24
2,03
1,96
1,80
1,93
1,80
1,83
1,83
1,52
1,80
1,73
1,82
1,82
1,61
1,77
1,40
1,40
70
4,21
3,24
2,66
2,66
2,55
2,34
2,22
3,26
2,89
2,82
2,61
2,36
2,29
2,10
2,26
2,10
2,13
2,13
1,77
2,10
2,02
2,12
2,12
1,88
2,06
1,63
1,63
80
4,81
3,71
3,03
3,04
2,91
2,68
2,53
3,72
3,30
3,22
2,99
2,70
2,62
2,40
2,58
2,40
2,44
2,43
2,02
2,40
2,31
2,43
2,43
2,15
2,36
1,87
1,87
90
5,41
4,17
3,41
3,42
3,27
3,01
2,85
4,19
3,71
3,63
3,36
3,04
2,95
2,70
2,90
2,70
2,74
2,74
2,28
2,70
2,59
2,73
2,73
2,42
2,65
2,10
2,10
100
6,01
4,63
3,79
3,80
3,64
3,35
3,17
4,65
4,13
4,03
3,73
3,38
3,27
3,00
3,22
3,00
3,05
3,04
2,53
2,99
2,88
3,03
3,03
2,69
2,95
2,33
2,33
KTIC25
2500
0,11
0,23
0,34
0,46
0,57
0,69
0,80
0,92
1,03
1,15
1,38
1,61
1,84
2,07
2,29
KTIC32
3200
0,12
0,23
0,35
0,46
0,58
0,69
0,81
0,92
1,04
1,15
1,38
1,61
1,84
2,07
2,30
KTIC40
4000
0,12
0,24
0,37
0,49
0,61
0,73
0,85
0,97
1,10
1,22
1,46
1,70
1,95
2,19
2,44
KTIC50
5000
0,11
0,23
0,34
0,45
0,57
0,68
0,79
0,91
1,02
1,13
1,36
1,59
1,82
2,04
2,27
Nota: In caso di carico uniformemente distribuito dividere il valore in tabella per 2.
In caso di sistema di distribuzione monofase moltiplicare i valori in tabella per 2.
70
Schneider Electric
Protezione
dei circuiti
Tabella 1B: condotto con derivazioni puntuali, cos ϕ =
Lunghezza [m]
Inc
5
10
15
KBA/KBB25
25
0,20 0,39 0,59
KBA/KBB40
40
0,14 0,27 0,41
KN40
40
0,21 0,42 0,63
KN63
63
0,14 0,27 0,41
KN100
100
0,10 0,20 0,29
0.85
20
0,79
0,55
0,84
0,55
0,39
25
0,99
0,68
1,04
0,69
0,49
30
1,18
0,82
1,25
0,82
0,59
35
1,38
0,96
1,46
0,96
0,69
40
1,58
1,09
1,67
1,10
0,78
45
1,78
1,23
1,88
1,23
0,88
50
1,97
1,37
2,09
1,37
0,98
60
2,37
1,64
2,51
1,64
1,17
70
2,76
1,91
2,92
1,92
1,37
80
3,16
2,19
3,34
2,19
1,57
90
3,55
2,46
3,76
2,47
1,76
100
3,95
2,73
4,18
2,74
1,96
45
2,77
2,13
1,71
1,72
1,61
1,51
1,39
2,15
1,88
1,82
1,71
1,53
1,50
1,36
1,48
1,37
1,41
1,41
1,17
1,38
1,33
1,40
1,40
1,22
1,34
1,06
1,06
1,04
1,04
1,10
1,03
50
3,08
2,37
1,90
1,91
1,79
1,67
1,55
2,39
2,09
2,02
1,90
1,70
1,67
1,51
1,64
1,52
1,57
1,56
1,30
1,53
1,48
1,55
1,55
1,35
1,49
1,17
1,17
1,16
1,16
1,23
1,14
60
3,70
2,85
2,28
2,29
2,15
2,01
1,86
2,86
2,51
2,42
2,28
2,04
2,00
1,82
1,97
1,82
1,88
1,87
1,56
1,84
1,78
1,86
1,87
1,62
1,78
1,41
1,41
1,39
1,39
1,47
1,37
70
4,32
3,32
2,66
2,67
2,51
2,34
2,16
3,34
2,93
2,83
2,66
2,38
2,33
2,12
2,30
2,13
2,19
2,19
1,82
2,15
2,07
2,18
2,18
1,89
2,08
1,64
1,64
1,62
1,62
1,72
1,60
80
4,93
3,79
3,04
3,06
2,87
2,68
2,47
3,82
3,35
3,23
3,04
2,72
2,67
2,42
2,63
2,43
2,51
2,50
2,08
2,45
2,37
2,49
2,49
2,16
2,38
1,88
1,88
1,85
1,85
1,96
1,83
90
5,55
4,27
3,42
3,44
3,23
3,01
2,78
4,30
3,76
3,64
3,42
3,06
3,00
2,73
2,96
2,73
2,82
2,81
2,34
2,76
2,66
2,80
2,80
2,43
2,68
2,11
2,11
2,08
2,09
2,21
2,06
100
6,17
4,74
3,80
3,82
3,59
3,35
3,09
4,77
4,18
4,04
3,80
3,40
3,33
3,03
3,29
3,04
3,13
3,12
2,60
3,07
2,96
3,11
3,11
2,70
2,97
2,35
2,35
2,31
2,32
2,46
2,29
Nota: In caso di carico concentrato all'estremità del tratto di condotto moltiplicare il valore in tabella per 2.
In caso di sistema di distribuzione monofase o di condotto monofase moltiplicare il valore in tabella per 2.
Tabella 2B: condotto usato come trasporto, cos ϕ = 0.85
Lunghezza [m]
Inc
5
10
15
20
KS100
100
0,31 0,62 0,92 1,23
KS160
160
0,24 0,47 0,71 0,95
KS250
250
0,19 0,38 0,57 0,76
KS400
400
0,19 0,38 0,57 0,76
KS500
500
0,18 0,36 0,54 0,72
KS630
630
0,17 0,33 0,50 0,67
KS800
800
0,15 0,31 0,46 0,62
KHF14
1000
0,24 0,48 0,72 0,95
KHF16
1200
0,21 0,42 0,63 0,84
KHF18
1450
0,20 0,40 0,61 0,81
KHF26
2200
0,19 0,38 0,57 0,76
KHF28
2500
0,17 0,34 0,51 0,68
KHF36
3000
0,17 0,33 0,50 0,67
KHF38
3400
0,15 0,30 0,45 0,61
KHF46
4000
0,16 0,33 0,49 0,66
KHF48
4500
0,15 0,30 0,46 0,61
KTIA10
1000
0,16 0,31 0,47 0,63
KTIA13
1250
0,16 0,31 0,47 0,62
KTIA16
1600
0,13 0,26 0,39 0,52
KTIA20
2000
0,15 0,31 0,46 0,61
KTIA25
2500
0,15 0,30 0,44 0,59
KTIA32
3200
0,16 0,31 0,47 0,62
KTIA40
4000
0,16 0,31 0,47 0,62
KTIC10
1000
0,14 0,27 0,41 0,54
KTIC13
1250
0,15 0,30 0,45 0,59
KTIC16
1600
0,12 0,23 0,35 0,47
KTIC20
2000
0,12 0,23 0,35 0,47
KTIC25
2500
0,12 0,23 0,35 0,46
KTIC32
3200
0,12 0,23 0,35 0,46
KTIC40
4000
0,12 0,25 0,37 0,49
KTIC50
5000
0,11 0,23 0,34 0,46
25
1,54
1,19
0,95
0,95
0,90
0,84
0,77
1,19
1,05
1,01
0,95
0,85
0,83
0,76
0,82
0,76
0,78
0,78
0,65
0,77
0,74
0,78
0,78
0,68
0,74
0,59
0,59
0,58
0,58
0,61
0,57
30
1,85
1,42
1,14
1,15
1,08
1,00
0,93
1,43
1,25
1,21
1,14
1,02
1,00
0,91
0,99
0,91
0,94
0,94
0,78
0,92
0,89
0,93
0,93
0,81
0,89
0,70
0,70
0,69
0,70
0,74
0,69
35
2,16
1,66
1,33
1,34
1,26
1,17
1,08
1,67
1,46
1,41
1,33
1,19
1,17
1,06
1,15
1,06
1,10
1,09
0,91
1,07
1,04
1,09
1,09
0,95
1,04
0,82
0,82
0,81
0,81
0,86
0,80
40
2,47
1,90
1,52
1,53
1,43
1,34
1,24
1,91
1,67
1,62
1,52
1,36
1,33
1,21
1,32
1,22
1,25
1,25
1,04
1,23
1,18
1,24
1,24
1,08
1,19
0,94
0,94
0,93
0,93
0,98
0,91
Nota: In caso di carico uniformemente distribuito dividere il valore in tabella per 2.
In caso di sistema di distribuzione monofase moltiplicare i valori in tabella per 2.
Schneider Electric
71
Protezione
dei circuiti
Condotti sbarre prefabbricati
Caduta di tensione
Calcolo
Tabella 1C: condotto con derivazioni puntuali , cos ϕ = 0.9
Lunghezza [m]
Inc
5
10
15
20
KBA/KBB25
25
0,21 0,42 0,62 0,83
KBA/KBB40
40
0,14 0,29 0,43 0,57
KN40
40
0,22 0,44 0,66 0,88
KN63
63
0,14 0,29 0,43 0,57
KN100
100
0,10 0,20 0,30 0,40
25
1,04
0,72
1,10
0,72
0,51
30
1,25
0,86
1,32
0,86
0,61
35
1,46
1,01
1,54
1,00
0,71
40
1,67
1,15
1,76
1,15
0,81
45
1,87
1,29
1,98
1,29
0,91
50
2,08
1,44
2,20
1,43
1,01
60
2,50
1,72
2,64
1,72
1,21
70
2,92
2,01
3,08
2,01
1,41
80
3,33
2,30
3,52
2,29
1,62
90
3,75
2,59
3,96
2,58
1,82
100
4,17
2,87
4,40
2,87
2,02
45
2,83
2,17
1,70
1,71
1,57
1,49
1,34
2,19
1,89
1,80
1,73
1,52
1,52
1,36
1,50
1,37
1,44
1,44
1,19
1,41
1,36
1,42
1,42
1,21
1,34
1,05
1,06
1,04
1,04
1,10
1,03
50
3,14
2,41
1,89
1,90
1,75
1,66
1,49
2,43
2,10
2,00
1,92
1,69
1,69
1,51
1,67
1,52
1,60
1,59
1,32
1,56
1,51
1,58
1,58
1,34
1,49
1,17
1,17
1,16
1,16
1,23
1,14
60
3,77
2,90
2,26
2,28
2,10
1,99
1,78
2,92
2,52
2,41
2,30
2,03
2,02
1,82
2,00
1,83
1,92
1,91
1,59
1,87
1,81
1,90
1,90
1,61
1,79
1,41
1,41
1,39
1,39
1,47
1,37
70
4,40
3,38
2,64
2,67
2,44
2,32
2,08
3,41
2,94
2,81
2,69
2,37
2,36
2,12
2,33
2,13
2,24
2,23
1,85
2,19
2,12
2,22
2,22
1,88
2,09
1,64
1,64
1,62
1,62
1,72
1,60
80
5,03
3,86
3,02
3,05
2,79
2,65
2,38
3,90
3,37
3,21
3,07
2,71
2,70
2,42
2,67
2,44
2,56
2,55
2,12
2,50
2,42
2,53
2,53
2,15
2,38
1,87
1,88
1,85
1,85
1,96
1,83
90
5,66
4,34
3,39
3,43
3,14
2,98
2,68
4,38
3,79
3,61
3,45
3,05
3,04
2,72
3,00
2,74
2,88
2,87
2,38
2,81
2,72
2,85
2,85
2,42
2,68
2,11
2,11
2,08
2,08
2,21
2,06
100
6,29
4,83
3,77
3,81
3,49
3,31
2,97
4,87
4,21
4,01
3,84
3,39
3,37
3,03
3,33
3,05
3,20
3,19
2,65
3,12
3,02
3,17
3,17
2,69
2,98
2,34
2,35
2,31
2,32
2,45
2,28
Nota: In caso di carico concentrato all'estremità del tratto di condotto moltiplicare il valore in tabella per 2.
In caso di sistema di distribuzione monofase o di condotto monofase moltiplicare il valore in tabella per 2.
Tabella 2C: condotto usato come trasporto, cos ϕ = 0.9
Lunghezza [m]
Inc
5
10
15
20
KS100
100
0,31 0,63 0,94 1,26
KS160
160
0,24 0,48 0,72 0,97
KS250
250
0,19 0,38 0,57 0,75
KS400
400
0,19 0,38 0,57 0,76
KS500
500
0,17 0,35 0,52 0,70
KS630
630
0,17 0,33 0,50 0,66
KS800
800
0,15 0,30 0,45 0,59
KHF14
1000
0,24 0,49 0,73 0,97
KHF16
1200
0,21 0,42 0,63 0,84
KHF18
1450
0,20 0,40 0,60 0,80
KHF26
2200
0,19 0,38 0,58 0,77
KHF28
2500
0,17 0,34 0,51 0,68
KHF36
3000
0,17 0,34 0,51 0,67
KHF38
3400
0,15 0,30 0,45 0,61
KHF46
4000
0,17 0,33 0,50 0,67
KHF48
4500
0,15 0,30 0,46 0,61
KTIA10
1000
0,16 0,32 0,48 0,64
KTIA13
1250
0,16 0,32 0,48 0,64
KTIA16
1600
0,13 0,26 0,40 0,53
KTIA20
2000
0,16 0,31 0,47 0,62
KTIA25
2500
0,15 0,30 0,45 0,60
KTIA32
3200
0,16 0,32 0,47 0,63
KTIA40
4000
0,16 0,32 0,47 0,63
KTIC10
1000
0,13 0,27 0,40 0,54
KTIC13
1250
0,15 0,30 0,45 0,60
KTIC16
1600
0,12 0,23 0,35 0,47
KTIC20
2000
0,12 0,23 0,35 0,47
KTIC25
2500
0,12 0,23 0,35 0,46
KTIC32
3200
0,12 0,23 0,35 0,46
KTIC40
4000
0,12 0,25 0,37 0,49
KTIC50
5000
0,11 0,23 0,34 0,46
25
1,57
1,21
0,94
0,95
0,87
0,83
0,74
1,22
1,05
1,00
0,96
0,85
0,84
0,76
0,83
0,76
0,80
0,80
0,66
0,78
0,76
0,79
0,79
0,67
0,74
0,59
0,59
0,58
0,58
0,61
0,57
30
1,89
1,45
1,13
1,14
1,05
0,99
0,89
1,46
1,26
1,20
1,15
1,02
1,01
0,91
1,00
0,91
0,96
0,96
0,79
0,94
0,91
0,95
0,95
0,81
0,89
0,70
0,70
0,69
0,69
0,74
0,69
35
2,20
1,69
1,32
1,33
1,22
1,16
1,04
1,70
1,47
1,40
1,34
1,19
1,18
1,06
1,17
1,07
1,12
1,12
0,93
1,09
1,06
1,11
1,11
0,94
1,04
0,82
0,82
0,81
0,81
0,86
0,80
40
2,51
1,93
1,51
1,52
1,40
1,32
1,19
1,95
1,68
1,60
1,53
1,35
1,35
1,21
1,33
1,22
1,28
1,28
1,06
1,25
1,21
1,27
1,27
1,08
1,19
0,94
0,94
0,93
0,93
0,98
0,91
Nota: In caso di carico uniformemente distribuito dividere il valore in tabella per 2.
In caso di sistema di distribuzione monofase moltiplicare i valori in tabella per 2.
72
Schneider Electric
Protezione
dei circuiti
Determinazione dell’Icc a
valle di un tratto di condotto
sbarre prefabbricato
in funzione dell’Icc a monte
Le tabelle qui riportate permettono
di determinare il valore della corrente
di cortocircuito trifase in un punto della rete
a valle di un tratto di condotto sbarre,
conoscendo:
c la corrente di cortocircuito trifase a monte
del condotto;
c la lunghezza del tratto di condotto ed il tipo
di condotto.
Tipo condotto
KBA25/KBB25
KBA40/KBB40
KNA04/KNT04
KNA06/KNT06
KNA10/KNT10
KSA10
KSA16
KSA25
KSA40
KSA50
KSA63
KSA80
KHF14
KHF16
KHF18
KHF26
KHF28
KHF36
KHF38
KHF46 esempio
KHF48
KTIC-10
KTIC-13
KTIC-16
KTIC-20
KTIC-25
KTIC-32
KTIC-40
KTIC-50
KTIA-10
KTIA-13
KTIA-16
KTIA-20
KTIA-25
KTIA-32
KTIA-40
Icc a monte [kA]
100
90
80
70
60
50
45
40
35
30 esempio
25
22
15
10
7
5
4
Nota: Nel caso in cui i valori della Icc a
monte e della lunghezza del tratto di
condotto non risultino in tabella considerare
i seguenti valori:
c Icc a monte: valore immediatamente
superiore;
c lunghezza tratto condotto: valore
immediatamente inferiore.
In entrambi i casi l’Icc a valle individuata è
superiore a quella effettiva,
l’approssimazione è dunque nel senso della
maggiore sicurezza.
Lunghezza del condotto [m]
0,1
0,1
0,2
0,3
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,7
0,3
0,4
0,5
0,8
0,8
1,2
1,3
2
1,4
2,2
2,2
3,4
2,4
3,7
3,4
5,1
4
6
4,3
6,5
8,4
12,7
9,2
14
13,0
19,7
14,4
22
18,3
27,6
20,4
31,1
4
6,4
5,1
7,7
7,9
12,0
10
15,1
12,8
19,4
16,3
24,7
19
29,2
25,7
39,0
4,6
7,0
5,8
8,7
8,9
13,3
9,2
13,8
12,3
18,4
14,6
21,9
18,1
27,3
Icc a valle [kA]
92,6
89
84
81
75,2
72,9
66,4
64,5
57,3
56
48
47
43,4
42,6
38,7
38,1
34
33,6
29,3
28,9
24,5
24,3
21,6
21,4
14,8
14,7
9,9
9,9
7
7
5
5
4
4
0,2
0,4
0,3
0,6
1,1
0,7
1,4
2,1
3,5
3,8
5,8
6,4
8,6
10,2
11,3
21,7
24,0
33,6
37,6
47
53,4
11,0
13,0
20,5
25,9
33,1
42,1
49,8
66,6
11,6
14,5
22,3
23,1
30,8
36,8
45,8
0,3
0,6
0,4
0,9
1,8
1,1
2,3
3,5
5,9
6,4
9,9
10,9
14,2
17,1
19,1
36,3
40,5
56
63,3
78,0
89,8
18,4
21,7
34,2
43
55,1
70
83,1
111,0
18,9
23,6
36,3
37,8
50,0
60,0
74,7
0,4
0,9
0,6
1,4
2,8
1,8
3,6
5,8
9,5
10,6
16,2
18,0
22,5
27,5
31,0
58,2
65,7
89,4
102,6
124,4
145,3
29,6
34,7
55,0
69,2
88,3
112,5
133,2
178,0
29,5
36,8
56,6
59,2
77,9
93,8
116,9
0,6
1,3
0,8
1,9
4
2,5
5,2
8,5
13,9
15,6
23,8
26,7
32,1
39,8
45,4
84,0
96
128,7
149,4
178,8
211,6
42,9
50,0
79,5
100,0
127,5
162,5
192,2
257,1
41,6
52,0
80,0
84
109,9
132,7
165,5
82
75,2
68,2
60,9
53,2
45
41
36,8
32,6
28,2
23,8
21
14,5
9,8
6,9
5
4
72,6
67,2
61,5
55,5
49,2
42
38,5
34,8
31
27,1
23
20,4
14,2
9,6
6,8
4,9
4
61,4
57,5
53,3
48,7
43,8
38
35,2
32,2
28,9
25,5
21,9
19,6
13,8
9,4
6,7
4,9
3,9
51,5
48,8
45,7
42,3
38,6
34
31,8
29,3
26,7
23,8
20,7
18,6
13,3
9,1
6,6
4,8
3,9
Nota 1: la tabella è stata calcolata considerando:
c tensione trifase: 400 V;
c condotti sbarre alla temperatura ambiente di 20°C
Schneider Electric
Determinato il valore di corrente di
cortocircuito a valle, è possibile
dimensionare correttamente l’interruttore
automatico a valle del tratto di condotto (Pdi
> Icc) e verificare che quest’ultimo protegga
contro il cortocircuito l’eventuale cavo,
condotto o sistema sbarre che si trova a
valle dell’interruttore stesso. Nel caso di
condotto con molte linee in derivazione
protette da interruttori automatici è
preferibile dal punto di vista della sicurezza e
della semplicità di calcolo scegliere
il potere d’interruzione degli interruttori
in derivazione sulla base della corrente
di cortocircuito all’inizio del condotto e non
della corrente di cortocircuito nel punto
in cui si ha la derivazione.
0,8
1,8
1,1
2,7
5,6
3,7
7,7
12,8
20,9
23,8
36
41
47
59,3
68,5
124,7
144,1
190,4
223,8
263,7
1,1
2,4
1,5
3,7
8
5,3
11,0
18,8
30,6
35,3
53
61
67,1
86
100,4
180,3
210,6
274,3
1,6
3,6
2,3
5,5
12,1
8,2
17,3
30,2
49
57,4
85,2
99,4
104,4
136,0
160,8
284,5
2,0
4,5
2,8
6,9
15,3
10,5
22,2
39,3
63,4
75
110,8
130,1
133,7
175,4
208,7
2,8
6,5
4,0
10
22,3
15,5
32,7
58,8
94,7
113,1
166,3
196,9
196,5
260,5
64
74,0
118,1
148,4
189,0
241,0
92,4
106,7
170,8
214,4
146,2
168
188,5
279,8
60,1
75,2
115,8
121,6
159
192,5
240
85,0
106,4
163,8
172,5
224,8
130,9
164
253
166,7
208,9
40,8
39,1
37,1
34,8
32,3
29
27,5
25,7
23,9
21,7
19,2
17,5
12,8
8,8
6,4
4,7
3,8
31,5
30,5
29,3
27,9
26,2
24
23
21,9
20,6
19,1
17,2
15,9
12
8,3
6,2
4,5
3,7
21,9
21,4
20,8
20,1
19,2
18
17,5
17
16,3
15,4
14,3
13,4
10,7
7,6
5,8
4,3
3,5
17,6
17,3
16,9
16,5
15,9
15
14,7
14,3
13,9
13,3
12,5
11,9
9,7
7,1
5
4,1
3,4
12,4
12,2
12
11,8
11,5
11
10,9
10,6
10,4
10,1
9,7
9,4
8,1
6,2
5
3,8
3,2
4
9,2
5,7
14,1
32
22,4
47,3
86,2
138,5
166,7
244
290,7
284,0
5,4
12,5
7,8
19,2
43,7
30,8
65,2
119,6
192
232,1
6,5
15,2
9,4
23,2
53,1
37,5
79,4
146,3
234,6
284,3
11,1
25,7
15,9
39,4
90,5
64,2
136,3
253
16,7
38,8
24
59,6
137,3
97,6
207,3
8,7
8,6
8,5
8,4
8,3
8
8
7,9
7,8
7,6
7,4
7,3
6,5
5,3
4,4
3,4
2,9
6,4
6,4
6,3
6,2
6,2
6
6
5,9
5,9
5,8
5,7
5,6
5,2
4,4
3,8
3
2,6
5,3
5,3
5,2
5,2
5,1
5
5
5
4,9
4,9
4,8
4,8
4,5
3,9
3,4
2,8
2,5
3,1
3,1
3,1
3,1
3,1
3
3
3
3
3
3
2,9
2,8
2,6
2,4
2,1
1,9
2,1
2,1
2,1
2,1
2
2
2
2
2
2
2
2
2
1,8
1,8
1,6
1,5
Nota 2: per una tensione trifase concatenata di 230
V, dividere le lunghezze in tabella per 1,732.
73
Protezione
dei circuiti
Tabelle di coordinamento
La scelta di un interruttore per la protezione
di un condotto sbarre prefabbricato deve
essere fatta tenendo conto:
c delle regole abituali per la taratura del relé
termico dell'interruttore, quindi:
IB ≤ Ir ≤ Inc
dove:
v IB è la corrente d'impiego,
v Ir è la corrente di regolazione termica
dell'interruttore,
v Inc è la corrente nominale del condotto;
c della tenuta elettrodinamica del condotto,
cioè la corrente di cresta limitata Icr
dall'interruttore deve essere inferiore
alla tenuta elettrodinamica (o corrente
di cresta ammissibile) del condotto;
c del limite termico massimo [A2s]
ammissibile dal condotto, che deve essere
superiore all'energia specifica [I2t] lasciata
passare dall'interruttore.
Tabelle di coordinamento
Le tabelle di coordinamento degli interruttori
Compact NS e Masterpact con i condotti
Canalis forniscono direttamente, in funzione
del tipo di condotto prefabbricato e del tipo
di interruttore di protezione, la corrente di
cortocircuito massima alla quale il condotto
Canalis è protetto.
Interruttori Multi 9
I condotti Canalis tipo KLE-20, KBA25/40,
KBB25/40, KN40/100 e KSA100 sono
protetti da interruttori della serie Multi 9 fino
al potere di interruzione dell'interruttore
Multi 9 associato.
Corrente di cortocircuito condizionata [kA eff.] (tensione 380/415 V)
tipo di condotto Canalis
portata nominale (In a 35°C)
tipo interr. Compact
NSA160E
Icc max
NSA160NE
in kA eff.
NSA160N
NS160E
NS160NE
NS160N
NS160sx
NS160H
NS160L
NS250N
NS250sx
NS250H
NS250L
NS400N
NS400H
NS400L
NS630N
NS630H
NS630L
NS630bN
NS630bH
NS630bL
NS800N/H
NS800L
NS1000N/H
NS1000L
NS1250N/H
Masterpact NT08/10/12H1
NT08/10L1
NW08/10/12N1
NW08/10/12H1
NW08/10/12H2a
NW08/10/12H2
NW08/10/12L1
74
KN-40
40
4,5
4,5
4,5
KN-63
63
16
25
30
12
12
12
12
12
12
KN/KSA-10
100
16
25
30
16
20
20
20
20
20
17
17
17
17
KSA-16
160
16
25
36
16
25
36
50
70
70
36
50
55
55
30
30
30
KSA-25
250
16
25
36
16
25
36
50
70
150
36
50
70
150
45
45
45
30
30
30
14
14
KSA-40
400
45
70
150
45
70
150
24
55
24
24
24
24
24
KSA-50
500
KSA-63
630
KSA-80
800
45
70
150
26
26
70
45
70
150
32
32
120
32
120
26
70
26
26
26
26
26
32
120
32
32
32
32
32
45
70
150
38
38
150
38
150
38
150
38
38
150
38
38
38
38
38
Schneider Electric
Protezione
dei circuiti
Corrente di cortocircuito condizionata [kA eff.] (tensione 380/415 V)
tipo di condotto Canalis
portata nominale (In a 35°C)
Compact
NS1000N
NS1000H
NS1000L
NS1250N/H
NS1600N/H
Masterpact
NT10/12/16H1
NT10L1
NW10/12/16N1
NW20N1
NW10/12H1
NW16H1
NW20/25H1
NW32/40H1
NW40bH1
NW50H1
NW10/12H2a
NW16H2a
NW20/25H2a
NW32/40H2a
NW10/12H2
NW16H2
NW20/25H2
NW32/40/40b H2
NW50H2
NW20/25H3
NW32/40H3
NW10/12L1
NW16L1
NW20L1
KTIA-10
1000
40
40
150
40
40
40
150
40
KTIA-13
1250
KTIA-16
1600
KTIA-20
2000
KTIA-25
2500
KTIA-32
3200
50
50
42
150
42
42
50
50
42
150
42
42
65
65
65
42
40
40
60
60
42
150
42
42
60
60
60
65
65
65
80
65
65
65
86
80
80
80
85
85
85
80
80
80
86
86
86
80
80
86
86
150
150
150
tipo di condotto Canalis
portata nominale (In a 35°C)
Compact
NS1000N/H
NS1000L
NS1250N/H
NS1600N/H
Masterpact
NT10/12/16H1
NT10L1
NW10/12/16N1
NW20N1
NW10/12/16H1
NW20/25H1
NW32/40H1
NW40bH1
NW50/63H1
NW10/12/16H2a
NW20/25H2a
NW32/40 H2a
NW10/12/16H2
NW20/25H2
NW32/40/40b H2
NW50/63H2
NW20/25H3
NW32/40H3
NW10/12L1
NW1620L1
KTIC-10
1000
40
150
40
40
40
150
40
KTIC-13
1250
50
150
50
50
KTIC-16
1600
150
42
40
50
150
42
42
60
60
Schneider Electric
40
40
50
50
60
60
60
72
72
72
40
40
50
50
60
60
60
72
72
72
60
40
40
40
55
50
50
80
80
80
55
55
140
140
KTIC-20
2000
KTIC-25
2500
KTIC-32
3200
150
42
42
65
65
42
42
65
65
82
65
65
82
65
90
90
85
90
90
90
KTIC-40
4000
KTIC-50
5000
65
90
90
95
60
60
60
60
73
73
60
60
73
73
60
40
72
KTIA-40
4000
80
80
73
140
82
82
82
82
82
82
82
82
82
82
82
82
150
150
85
90
90
95
90
75
Tabelle di coordinamento
Protezione
dei circuiti
Corrente di cortocircuito condizionata [kA eff.] (tensione 380/415 V)
tipo di condotto Canalis
portata nominale (In a 35°C)
Compact
NS800N/H
NS800L
NS1000N/H
NS1000L
NS1250N/H
NS1600N/H
NS1600bN/bH
NS2000N
NS2000H
NS2500N
NS2500H
NS3200N
NS3200H
Masterpact
NT08/10/12H1
NT16H1
NT08/10L1
NW08/10/12N1
NW16N1
NW20N1
NW08/10/12H1
NW16H1
NW20/25H1
NW32/40H1
NW40b/50/63H1
NW08/10/12H2a
NW16H2a
NW20/25H2a
NW32/40H2a
NW08/10/12H2
NW16H2
NW20/25H2
NW32/40H2
NW40b/50/63H2
NW20/25H3
NW32/40H3
NW08/10/12L1
NW16L1
NW20L1
76
KHF
1000
28
70
28
70
28
28
28
80
28
28
28
28
28
28
KHF
1200
KHF
1450
38
150
38
38
38
48
150
48
48
48
38
38
150
38
38
38
38
38
38
38
38
150
38
38
38
38
38
38
28
28
28
38
38
38
38
38
38
28
28
28
38
38
38
38
38
38
28
38
38
28
28
28
38
38
38
38
38
38
KHF
2200/2500
KHF
3000/3400
70
70
85
70
85
70
85
70
70
85
70
85
70
85
KHF
4000/4500
42
42
42
42
65
65
65
92
65
65
100
65
100
85
85
85
85
85
85
92
92
92
92
92
92
100
100
117
117
117
150
150
150
100
147
147
Schneider Electric
Protezione
dei circuiti
Corrente di cortocircuito condizionata [kA eff.] (tensione 660/690 V)
tipo di condotto Canalis
portata nominale (In a 35°C)
tipo di interruttore
Compact
Icc max
in kA eff.
NS160NE
NS160N
NS160sx
NS160H
NS160L
NS250N
NS250sx
NS250H
NS250L
NS400N
NS400H
NS400L
NS630N
NS630H
NS630L
NS630bN
NS630bH
NS630bL
NS800N
NS800H
NS800L
NS1000N
NS1000H
NS1000L
Masterpact NT08/10/12H1
NT08/10L1
NW08/10/12N1
NW08/10/12H1
NW08/10/12H2a
NW08/10/12H2
NW08/10/12L1
Schneider Electric
KSA-10
100
8
8
10
10
20
8
10
10
15
KSA-16
160
8
8
10
10
20
8
10
10
20
10
17
14
KSA-25
250
8
8
10
10
20
8
10
10
20
10
20
28
14
KSA-40
400
10
20
35
10
20
35
24
24
75
24
25
24
24
24
24
24
KSA-50
500
KSA-63
630
KSA-80
800
10
20
35
26
26
75
26
26
75
10
20
35
30
32
75
30
32
75
26
25
26
26
26
26
26
32
25
32
32
32
32
32
20
20
35
30
38
75
30
38
75
30
38
35
38
25
38
38
38
38
38
77
Tabelle di coordinamento
Protezione
dei circuiti
Corrente di cortocircuito condizionata [kA eff.] (tensione 660/690 V)
tipo di condotto Canalis
portata nominale (In a 35°C)
Compact
NS1000N
NS1000H
NS1000L
NS1250N
NS1250H
NS1600N
NS1600H
Masterpact
NT10/12/16H1
NT10L1
NW10/12/16N1
NW20N1
NW10/12/16H1
NW20/25H1
NW32H1
NW40H1
NW40bH1
NW50/63H1
NW10/12/16H2a
NW20/25H2a
NW32/40 H2a
NW10/12/16H2
NW20/25H2
NW32/40/40bH2
NW50/63H2
NW20/25H3
NW32/40H3
NW10/12L1
NW16/20L1
78
KTIC-10
1000
30
40
35
30
40
30
40
40
25
40
KTIC-13
1250
30
42
35
30
42
40
42
KTIC-16
1600
KTIC-20
2000
KTIC-25
2500
KTIC-32
3200
25
42
42
50
25
42
42
65
65
42
40
25
42
42
60
60
65
65
65
82
65
65
65
82
40
40
50
50
60
60
73
73
60
60
73
73
60
40
50
50
65
65
73
100
82
82
82
82
82
82
82
82
82
82
82
82
100
100
KTIC-40
4000
KTIC-50
5000
65
65
90
95
85
90
90
95
90
Schneider Electric
Protezione
dei circuiti
Corrente di cortocircuito condizionata [kA eff.] (tensione 660/690 V)
tipo di condotto Canalis
portata nominale (In a 35°C)
Compact
NS800N
NS800H
NS800L
NS1000N
NS1000H
NS1000L
NS1250N
NS1250H
NS1600N
NS1600H
NS1600bN
NS1600bH
NS2000N
NS2000H
NS2500N
NS2500H
NS3200N
NS3200H
Masterpact
NT08/10/12H1
NT16H1
NT08/10L1
NW08/10/12/16/20N1
NW08/10/12H1
NW16H1
NW20/25H1
NW32/40H1
NW40b/50/63H1
NW08/10/12H2
NW16H2
NW20/25H2
NW32/40H2
NW08/10/12H2
NW16H2
NW20/25H2
NW32/40H2
NW40b/50/63H2
NW20/25H3
NW32H3
NW40H3
NW08/10/12L1
NW16L1
NW20L1
Schneider Electric
KHF
1000
28
28
75
28
28
35
28
28
28
28
28
28
28
28
25
28
28
28
28
KHF
1200
KHF
1450
30
38
35
30
38
30
38
30
38
30
48
35
30
48
30
48
48
48
48
48
38
38
25
38
38
38
38
38
38
25
38
38
38
38
28
28
28
38
38
38
38
38
38
28
28
28
38
38
38
38
38
38
28
28
28
28
38
38
38
38
38
38
38
38
KHF
2200/2500
KHF
3000/3400
30
42
60
40
60
40
60
40
60
40
60
40
60
40
60
40
KHF
4000/4500
38
65
65
65
92
65
65
100
65
100
85
85
85
85
85
85
85
85
85
92
92
92
92
85
85
100
100
100
100
100
100
100
85
100
100
100
79
Protezione
dei circuiti
80
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Schneider Electric
Definizioni
82
Tipi di protezioni
85
Tipi di sganciatori
86
Caratteristiche elettriche interruttori automatici
89
Curve di intervento
128
Declassamento in temperatura
144
Comando e sezionamento
148
Potenze dissipate
164
Curve di limitazione
167
Filiazione
181
Selettività
189
Selettività rinforzata
211
Impiego in corrente continua
216
Impiego a 400 Hz
218
81
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Interruttori automatici
Corrente nominale di impiego (In)
È la corrente che l'interruttore può portare
in servizio ininterrotto, considerando cioè
la corrente costante, sempre circolante, pari
al suo valore nominale In, per intervalli di
tempo superiori a 8 ore: settimane, mesi o
anche anni.
La corrente nominale dell'interruttore è
uguale alla sua corrente termica
convenzionale in aria libera (Irth), che
rappresenta il valore massimo di corrente
che l'interruttore è destinato a portare, in
conformità alle prescrizioni sui limiti di
sovratemperatura che le relative Norme di
prodotto impongono.
La Norma CEI 23-3 fissa i valori
preferenziali della corrente nominale: 6-1013-16-20-25-32-40-50-63-80-100-125A.
Tensione nominale di impiego (Ue)
È il valore di tensione che il costruttore
specifica per l'apparecchio unitamente alla
corrente nominale di impiego, garantendone
le prestazioni dichiarate.
Allo stesso interruttore possono essere
assegnati diversi valori di tensione nominale
di impiego, alle quali corrispondono servizi
e prestazioni diversi dell'interruttore stesso,
specificati dal costruttore.
I valori normali della tensione nominale di
impiego stabiliti dalla Norma 23-3 sono:
c 230 V per interruttori unipolari e bipolari;
c 230/400 V per interruttori unipolari;
c 400 V per interruttori bipolari, tripolari e
tetrapolari.
Tensione nominale di isolamento (Ui)
È il valore di tensione per il quale è
dimensionato l'isolamento elettrico
dell'interruttore (verificato da prove
dielettriche ed assicurato da adeguate
distanze di isolamento superficiali).
Evidentemente, il massimo valore di
tensione nominale di impiego non può
essere superiore al valore della tensione
nominale di isolamento; inoltre, se per un
apparecchio non viene specificato il valore
della tensione di isolamento, si considera
come tensione nominale di isolamento la
sua più alta tensione nominale di impiego.
Tensione nominale di tenuta ad impulso
(Uimp)
È il valore di picco di una tensione ad
impulso (con forma d'onda definita da
1,2/50 µs) che l'apparecchio può sopportare
senza guasti in condizioni specificate di
prova: ad interruttore aperto non si devono
verificare scariche tra i contatti di una stessa
fase né tra fase e massa.
Definizioni
Tale valore se dichiarato dal costruttore,
deve essere utilizzato ai fini del
coordinamento dell'isolamento dell'impianto,
che fornisce le prescrizioni per la tenuta
dielettrica degli apparecchi nei confronti
delle sovratensioni, soprattutto di origine
atmosferica; in particolare, la tensione
nominale di tenuta ad impulso di un
apparecchio deve essere uguale
o superiore ai valori specificati per le
sovratensioni transitorie che possono
verificarsi nel circuito in cui l'apparecchio
è inserito. Le Norme prevedono anche valori
minimi di Uimp in funzione della tensione
nominale di impiego dell'apparecchio.
Corrente convenzionale
di non intervento (Inf)
Valore specificato di corrente che
l'interruttore o lo sganciatore è in grado di
portare per un tempo stabilito (tempo
convenzionale) senza operare lo sgancio.
Corrente convenzionale di intervento (If)
Valore specificato di corrente che determina
lo sgancio dell'interruttore entro un limite di
tempo stabilito (tempo convenzionale).
Il legame tra In, If, Inf e tempo
convenzionale dipende dalla Norma di
riferimento (Norma domestica CEI 23-3 e
Norma industriale CEI EN 60947-2).
Norma
CEI 23-3
CEI EN 60947-2
Inf
1,13 In
1,05 In
If
1,45 In
1,30 In
Il tempo convenzionale vale 1h per In < 63A
e 2h per In ≥ 63A.
Potere di interruzione nominale estremo
in cortocircuito (Icu)
(Norma CEI EN 60947-2)
È il valore della massima corrente
di cortocircuito che l'interruttore è in grado
di interrompere per 2 volte (secondo il ciclo
O-CO), alla corrispondente tensione
nominale di impiego.
Le condizioni previste per la verifica
dell'interruttore dopo il ciclo di interruzione
O-CO "non includono" l'attitudine
dell'interruttore stesso a portare con
continuità la sua corrente nominale.
Esso è espresso come il valore della
corrente di cortocircuito presunta interrotta,
in kA (per la corrente alternata è il valore
efficace della componente simmetrica).
Allo stesso apparecchio il costruttore
può assegnare diversi valori di Icu,
corrispondenti a valori diversi di tensione
nominale di impiego Ur.
Potere di interruzione nominale
di servizio in cortocircuito (Ics)
(Norma CEI EN 60947-2)
È il valore della massima corrente di
cortocircuito che l'interruttore è in grado
di interrompere per 3 volte (secondo il ciclo
O-CO-CO), alla corrispondente tensione
nominale di impiego. Le condizioni previste
per la verifica dell'interruttore dopo il ciclo di
interruzione O-CO-CO "includono"
l'attitudine dell'interruttore stesso a portare
con continuità la sua corrente nominale.
Esso è espresso come il valore della
corrente di cortocircuito presunta interrotta,
in kA (per la corrente alternata è il valore
efficace della componente simmetrica).
Esso viene normalmente dichiarato dal
costruttore utilizzando valori percentuali
del potere di interruzione nominale estremo
di cortocircuito Icu (come suggerito dalla
Norma CEI EN 60947-2).
Potere di interruzione nominale
in cortocircuito (Icn)
(Norma CEI 23-3)
È il valore della massima corrente di
cortocircuito assegnato dal costruttore
che l'interruttore è in grado in interrompere
per 2 volte (secondo il ciclo O-CO), sotto
specifiche condizioni; queste non
comprendono, dopo la prova, l'attitudine
dell'interruttore a portare una corrente
di carico.
Un interruttore avente un dato potere di
interruzione nominale di cortocircuito Icn
deve avere un corrispondente potere di
cortocircuito di servizio Ics, secondo la
seguente tabella ricavata dalla Norma
CEI 23-3 (EN 60898).
Potere di interruzione in kA
Icn 1,5 3
4,5 6
10 15 20
Ics 1,5 3
4,5 6
7,5 7,5 10
25
12,5
Potere di chiusura nominale
in cortocircuito (Icm)
(Norma CEI EN 60947-2)
È il valore della massima corrente di
cortocircuito, assegnato dal costruttore,
che l'interruttore automatico è in grado di
stabilire alla tensione nominale di impiego
ed in condizioni specificate.
Il potere di chiusura nominale in
cortocircuito di un interruttore non deve
essere inferiore al suo potere di interruzione
nominale estremo in cortocircuito Icu,
moltiplicato per il fattore n riportato dalla
sottostante tabella tratta dalla norma CEI
EN 60947-2; il suo valore è espresso come
il massimo picco della corrente presunta.
Rapporto n tra potere di chiusura e potere di interruzione in cortocircuito
e fattore di potenza relativo (interruttori per c.a.)
Pdi in cortocircuito [kA]
(valore efficace)
4,5 ≤ Icu ≤ 6
6 < Icu ≤ 10
10 < Icu ≤ 20
20 < Icu ≤ 50
50 < Icu
82
Fattore di potenza
Valore minimo del fattore
potere di chiusura
n=
potere di interruzione in cortocircuito
0,7
0,5
0,3
0,25
0,2
1,5
1,7
2,0
2,1
2,2
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Categoria di utilizzazione
(Norma CEI EN 60947-2)
La categoria di utilizzazione di un
apparecchio ne definisce le possibili
applicazioni, in conformità a quanto previsto
dalle relative norme di prodotto.
Per gli interruttori automatici sono definite
due categorie di utilizzazione.
c categoria A: gli interruttori classificati
in questa categoria non sono previsti
per realizzare la selettività cronometrica,
in condizioni di cortocircuito, rispetto ad altri
dispositivi di protezione posti in serie, lato
carico; non hanno quindi ritardo intenzionale
applicabile all'intervento dello sganciatore di
cortocircuito. Conseguentemente essi non
prevedono una corrente nominale
ammissibile di breve durata;
c categoria B: gli interruttori classificati
in questa categoria sono previsti per
realizzare la selettività cronometrica
in condizioni di cortocircuito
(non necessariamente fino al potere
di interruzione nominale estremo
dell'interruttore), rispetto ad altri dispositivi
di protezione posti in serie lato carico;
hanno un ritardo intenzionale (talvolta
regolabile) applicabile all'intervento
dello sganciatore di cortocircuito.
Tra le loro caratteristiche tecniche,
il costruttore deve garantire il valore
di corrente nominale di breve durata
ammissibile (Icw).
Corrente nominale ammissibile
di breve durata (Icw)
(Norma CEI EN 60947-2)
È il valore di corrente, dichiarato dal
costruttore, che l'interruttore può
portare senza danneggiamenti per tutta la
durata del tempo di ritardo previsto
(dichiarata dal costruttore). Tale valore
è il valore efficace, in corrente alternata,
della corrente di cortocircuito presunta,
considerata costante per tutta la durata
del tempo di ritardo previsto. I valori minimi
della corrente nominale ammissibile di breve
durata richiesti per gli interruttori
di categoria di utilizzazione B sono:
In ≤ 2500A
In ≥ 2500A
Icw è il maggior valore
tra 12 In e 5 kA
Icw = 30 kA
I valori preferenziali di tempo di ritardo
previsto sono: 0,05 - 0,1 - 0,25 - 0,5 - 1 s.
Sezionamento
Il sezionamento secondo la norma
CEI 64-8 è quella funzione che contribuisce
a garantire la sicurezza del personale
avente il compito di svolgere lavori,
riparazioni, localizzazione di guasti o
sostituzione di apparecchi, su od in
vicinanza di parti attive.
La norma stabilisce che ogni circuito debba
poter essere sezionato dall’alimentazione. È
anche possibile sezionare con un unico
dispositivo più circuiti.
Schneider Electric
Gli apparecchi di manovra per poter essere
definiti anche come sezionatori devono
essere conformi ad una norma che
garantisca la loro attitudine al
sezionamento, come ad esempio la
CEI EN 60947-1/3 per gli apparecchi previsti
per uso in ambiente industriale.
Gli interruttori automatici di bassa tensione
Schneider a norma industriale garantiscono
anche la funzione di sezionamento.
Per i dispositivi che non rispondono a norme
CEI specifiche, sono fornite nella parte
commenti della norma CEI 64-8 le minime
distanze d’isolamento tra i contatti in
posizione di aperto, riferite alla tensione
nominale dell’impianto:
c 230/400 V: 4 mm;
c 400/690 V: 8 mm;
c 1000 V: 12 mm.
Secondo la norma CEI 64-8, anche gli
interruttori automatici e gli interruttori
differenziali rispondenti alle norme
domestiche (CEI EN 60898,
CEI EN 61008-61009) assicurano la
funzione di sezionamento, nonostante
per questi apparecchi, al momento attuale,
non siano previste prescrizioni e prove
aggiuntive in merito.
Sezionamento visualizzato
La norma CEI EN 60947-1
(“Apparecchiature a bassa tensione Parte 1: Regole generali“) stabilisce delle
prescrizioni a cui devono soddisfare gli
interruttori adatti al sezionamento.
Essi devono assicurare in posizione
di aperto una distanza tra contatto fisso
e mobile conforme ai requisiti necessari
a soddisfare la funzione di isolamento
e devono essere muniti di un dispositivo
che indichi la posizione dei contatti mobili.
Questo indicatore di posizione deve essere
connesso ai contatti mobili in modo
affidabile, ovvero deve indicare la posizione
di aperto solo se i contatti sono
effettivamente separati. Questa funzione
è detta “sezionamento visualizzato”.
Secondo la norma, l’attitudine di un
interruttore al sezionamento visualizzato
si verifica con una prova di robustezza
meccanica: mantenendo forzatamente
chiusi i contatti (ricorrendo a
imbullonamento o saldatura), si sottopone
l’organo di manovra ad una forza pari a 3
volte lo sforzo necessario alla manovra.
Durante l’applicazione dello sforzo,
non deve essere possibile bloccare l’organo
di manovra mediante lucchetto.
Al termine della prova, rilasciato l’organo
di manovra, questo non deve indicare
la posizione di aperto.
Interruttori differenziali
Corrente nominale differenziale
∆n)
di intervento (I∆
(Norme CEI EN 61008-1 e CEI EN 61009-1)
È il valore di corrente differenziale
assegnato dal costruttore all'interruttore
differenziale, per il quale l'interruttore deve
funzionare in condizioni specificate.
I valori normali di corrente nominale
differenziale di intervento sono:
0,01-0,03-0,1-0,3-0,5A.
Corrente nominale differenziale
∆no)
di non intervento (I∆
(Norme CEI EN 61008-1 e CEI EN 61009-1)
È il valore di corrente differenziale
assegnato dal costruttore all'interruttore
differenziale, per il quale l'interruttore non
deve funzionare in condizioni specificate.
Il valore normale di corrente nominale
differenziale di non intervento è 0,5 I∆n.
Potere di chiusura e di interruzione
∆m)
differenziale nominale (I∆
(Norme CEI EN 61008-1 e CEI EN 61009-1)
È il valore efficace della componente
alternata della corrente presunta
differenziale, assegnato dal costruttore, che
un interruttore differenziale può stabilire,
portare ed interrompere in condizioni
specificate.
Il valore minimo del potere nominale
differenziale di chiusura e di interruzione
(I∆m) è 10 In oppure 500 A, scegliendo il
valore più elevato.
Potere di chiusura e di interruzione
nominale (Im)
(Norma CEI EN 61008-1)
È il valore efficace della componente
alternata della corrente presunta, assegnato
dal costruttore, che un interruttore
differenziale può stabilire, portare
ed interrompere in condizioni specificate.
Il valore minimo del potere nominale
di chiusura e di interruzione Im è 10 In
oppure 500 A, scegliendo il valore
più elevato.
Corrente di cortocircuito nominale
condizionale (Inc)
(Norma CEI EN 61008-1)
È il valore efficace di corrente presunta,
assegnato dal costruttore, che un
interruttore differenziale, protetto da un
dispositivo di protezione dal cortocircuito
(interruttore automatico o fusibile), può
sopportare in condizioni specificate senza
subire alterazioni che ne compromettano
la funzionalità.
Fino a 10 kA compresi, i valori della corrente
nominale condizionale di cortocircuito Inc
sono normalizzati e sono:
3-4,5-6-10 kA; oltre 10 kA fino a 25 kA, il
valore preferenziale è 20 kA.
Corrente di cortocircuito nominale
∆c)
condizionale differenziale (I∆
(Norma CEI EN 61008-1)
È il valore di corrente presunta
differenziale, assegnato dal costruttore,
che un interruttore differenziale,
protetto dal dispositivo di protezione
dal cortocircuito, può sopportare
in condizioni specificate senza subire
alterazioni che ne compromettano
la funzionalità.
I valori normali di I∆c sono gli stessi di Inc.
83
Definizioni
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Apparecchi conformi
alla norma CEI EN 60947-3
Interruttore di manovra
È un dispositivo di manovra, in grado
di stabilire, portare ed interrompere correnti
in condizioni normali del circuito ed anche
di portare per un tempo specificato correnti
di cortocircuito. Un interruttore di manovra
può essere in grado di stabilire, ma non
interrompere, correnti di cortocircuito.
Sezionatore
È un dispositivo di manovra in grado
di aprire e chiudere un circuito in assenza di
corrente e che in posizione di aperto
soddisfa le prescrizioni specificate per
la funzione di sezionamento.
Interruttore di manovra-sezionatore
È un interruttore di manovra che, in
posizione di aperto, soddisfa le prescrizioni
di sezionamento specificate per un
sezionatore.
Interruttore di manovra con fusibile
È un interruttore di manovra nel quale uno
o più poli hanno un fusibile in serie in una
unità combinata.
Interruttore di manovra-fusibile
È un interruttore di manovra nel quale un
fusibile o un porta fusibile con fusibile forma
il contatto mobile.
Sezionatore con fusibile
È un sezionatore nel quale uno o più poli
hanno un fusibile in serie in una unità
combinata.
Sezionatore-fusibile
È un sezionatore nel quale un fusibile o un
porta-fusibile con fusibile forma il contatto
mobile.
Interruttore di manovra-sezionatore
con fusibile
È un interruttore di manovra-sezionatore nel
quale uno o più poli hanno un fusibile
in serie in una unità combinata.
Interruttore di manovra-sezionatorefusibile
È un interruttore di manovra-sezionatore nel
quale un fusibile o un portafusibile con
fusibile forma il contatto mobile.
Nella tabella sottostante sono indicate le
caratteristiche elettriche in corrente richieste
ai vari tipi di apparecchiatura conformi alla
norma CEI EN 60947-3.
Parametri elettrici
in corrente relativi
agli apparecchi conformi
alla norma CEI EN 60947-3
Potere di chiusura e di interruzione
nominale
Sono i valori di corrente che un apparecchio
può rispettivamente stabilire ed
interrompere in modo soddisfacente in
condizioni specificate di chiusura ed
interruzione, espressi con riferimento alla
tensione nominale d’impiego, alla corrente
nominale d’impiego ed alla categoria di
utilizzazione
(si veda a questo proposito il paragrafo
dedicato agli interruttori di manovrasezionatori). Sono valori che si riferiscono
alla manovra di questi apparecchi sotto
carico.
Corrente nominale ammissibile
di breve durata
È la corrente, espressa in valore efficace,
che un interruttore di manovra, un
sezionatore o un interruttore di manovrasezionatore può sopportare senza danni
per un tempo specificato dal costruttore.
Il valore della corrente di breve durata
nominale ammissibile deve essere non
inferiore a 12 volte la corrente nominale
massima dichiarata dal costruttore.
Potere di chiusura nominale su
cortocircuito
È il valore della massima corrente
(espresso in kA di cresta) che un interruttore
di manovra o un interruttore di manovrasezionatore è in grado di stabilire alla
tensione nominale d’impiego e ad uno
specificato valore del fattore di potenza di
cortocircuito.
Questa grandezza si riferisce quindi alla
manovra di chiusura dell’interruttore in
condizioni di cortocircuito.
Corrente nominale condizionale
di cortocircuito
È il valore della corrente presunta che
l’apparecchio può sopportare se protetto
da un dispositivo di protezione contro il
cortocircuito specificato dal costruttore.
Elenco delle caratteristiche elettriche in corrente richiesta ad una determinata apparecchiatura conforme alla
norma CEI EN 60947-3
Prova
Interruttore
di manovra
Poteri di interruzione
c
e di chiusura nominali
(in sovraccarico)
Tenuta alla corrente
c
di breve durata
Potere di chiusura
c
nominale su cortocircuito
Corrente condizionale
c
di cortocircuito
c Caratteristica richiesta
v Caratteristica non richiesta
84
Interruttore
di manovra
fusibile
Interruttore
di manovra
con fusibile
Sezionatore Sezionatore Sezionatore Interruttore Interruttore
con fusibile fusibile
di manovra di manovra
sezionatore sezionatore
con fusibile
Interruttore
di manovra
sezionatore
fusibile
c
c
c
v
v
c
c
c
v
v
c
v
v
c
v
v
v
v
v
v
v
c
v
v
c
c
c
c
c
c
c
c
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Generalità
La funzione principale di un interruttore
automatico è quella di assicurare la
protezione dei circuiti che alimenta.
Esso può inoltre assicurare funzioni
di sezionamento e di manovra.
La protezione dei circuiti deve essere
assicurata contro:
c i sovraccarichi; questa funzione
è realizzata mediante sganciatori termici
bimetallici o mediante sganciatori statici
a tempo inverso associati all’interruttore
automatico;
c i cortocircuiti; questa funzione è realizzata
mediante sganciatori magnetici o mediante
sganciatori statici a tempo indipendente,
istantanei o con breve ritardo, associati
all’interruttore automatico;
c i guasti verso terra; questa funzione
è realizzata mediante blocchi differenziali
associati meccanicamente agli interruttori,
mediante sganciatori elettronici con opzioni
specifiche o mediante relé separati che
impiegano bobine di sgancio per
determinare l’apertura degli interruttori.
L’associazione di sganciatori termici
bimetallici con sganciatori magnetici
dà luogo agli sganciatori comunemente
chiamati magnetotermici.
Gli sganciatori statici, che normalmente
prevedono sia la protezione contro i
sovraccarichi che contro i cortocircuiti,
vengono comunemente chiamati elettronici.
Tipi di protezioni
Correnti operanti negli sganciatori
La corrente che passa nell’interruttore è
direttamente utilizzata per il funzionamento
degli sganciatori magnetotermici negli
interruttori aventi correnti nominali basse
o medie (fino a 250 A).
Negli interruttori aventi correnti nominali
superiori ed in quelli equipaggiati con relé
elettronici gli sganciatori vengono alimentati
mediante appositi trasformatori di corrente
integrati nello sganciatore; per questa
ragione essi non sono adatti al
funzionamento in corrente continua.
Tipi di interruttori e relativi sganciatori
c Gli interruttori di tipo modulare (serie
Multi 9) sono equipaggiati con sganciatori
di tipo magnetotermico integrati nella
struttura dell’interruttore e pertanto non
intercambiabili.
Gli sganciatori di questi interruttori non
hanno possibilità di regolazione delle
correnti di intervento da parte degli
utilizzatori, ma sono disponibili in una larga
gamma di correnti di intervento tali da
coprire tutti i bisogni applicativi.
Sono disponibili sganciatori aventi diverse
tipologie di curve di intervento in relazione ai
diversi possibili impieghi;
c gli interruttori di tipo scatolato fino a 630 A
di corrente nominale (serie Compact)
possono essere equipaggiati sia con
sganciatori di tipo magnetotermico che con
sganciatori elettronici per correnti fino a
Denominazioni
1a cifra
numero di
protezioni
regolabili
c i nuovi interruttori scatolati da 630 A fino
a 3200 A ed i nuovi interruttori di tipo aperto
Masterpact NT ed NW sono equipaggiati
con delle nuove unità di controllo,
denominate Micrologic che, oltre alle
funzioni di protezione con ampi campi di
regolazione delle correnti e dei tempi di
intervento, offrono delle funzioni evolute
gestite da un microprocessore indipendente,
come le misure delle diverse grandezze
elettriche delle reti o funzioni di protezione o
di sorveglianza aggiuntive (es. squilibrio di
corrente, minima tensione, massima
tensione, ritorno di potenza ecc…).
In particolare, l’uso di interruttori di tipo
aperto e delle relative unità di controllo
consente di ottenere la selettività
cronometrica tra diversi interruttori
mantenendo il ritardo di intervento molto
contenuto anche per gli interruttori installati
a monte degli impianti.
Unità di controllo Micrologic
per Compact NS630b/3200 e
Masterpact NT ed NW
Le unità di controllo Micrologic per i nuovi
interruttori di potenza sono designate dalle
seguenti sigle:
Sganciatori elettronici
per Compact NS100/630
Gli sganciatori elettronici per Compact
NS100/630 sono designati da una sigla
che ne identifica le caratteristiche.
Nella tabella sottostante è indicato
il significato di ogni elemento.
STR
sganciatore
statico
con lettura RMS
(valore efficace)
della corrente
250 A, solo con sganciatori elettronici per
correnti maggiori di 250 A. In entrambi i casi
è possibile la regolazione delle soglie di
intervento, con un campo di regolazione più
ristretto per gli sganciatori magnetotermici e
più ampio per gli sganciatori elettronici.
Gli sganciatori magnetotermici sono
disponibili con diverse tipologie di curve di
intervento, mentre gli sganciatori elettronici
possono essere adattati alle caratteristiche
dei diversi circuiti da proteggere grazie
all’ampiezza dei loro campi di regolazione;
2.0 A
Xy Z
2a cifra
famiglia:
2: NS100÷NS250
3: NS400 e NS630
lettera
tipo di protezione
M: motori
G: generatori
S: selettivo
U: universale
X: tipo di protezione
c 2 per una protezione di base;
c 5 per una protezione selettiva;
c 6 per una protezione selettiva + “guasto
a terra”;
c 7 per una protezione selettiva +
differenziale.
Y: versione del modulo di controllo
Identificazione delle diverse versioni.
Lo 0 indica la 1a versione realizzata.
Z: tipo di misura
c A per “amperometro”;
c P per “potenza”;
c H per “armonica”.
Schneider Electric
85
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Il sistema Multi 9
Le norme CEI che regolano la progettazione,
le prestazioni e le prove degli interruttori
automatici per protezione contro
sovracorrenti sono due.
La norma CEI EN 60947-2 (17-5 V edizione)
costituisce il testo di riferimento per i prodotti
per applicazioni “industriali”, con elevati valori
di potere di interruzione e caratteristiche
rispondenti alle esigenze di sicurezza e di
corretto esercizio di moderni impianti elettrici
nel settore produttivo.
La norma CEI 23-3 (EN 60898) si applica agli
interruttori automatici per usi domestici
e similari di tipo ordinario, intendendo incluse
le applicazioni per uffici, alberghi, scuole,
ecc., cioè il settore comunemente chiamato
“terziario”.
Nella tabella a fianco sono riportate
le caratteristiche di intervento magnetico
dei diversi tipi di sganciatore, con riferimento
alle norme e inoltre si sono riportate
le applicazioni “standard” dei diversi tipi
di protezione.
Merlin Gerin offre a catalogo interruttori
automatici modulari rispondenti a tutte
le diverse esigenze d’installazione
e di esercizio sopra elencate.
Tipi di sganciatori
Sganciatori magnetotermici
Tipi di sganciatori e loro applicazioni
tipo
Intervento secondo norma di riferimento
protezione
CEI EN 60947-2
CEI EN 60898 (CEI 23-3)
Im 3,2 ÷ 4,8 In
(4 In ± 20%)
Im 3 ÷ 5 In
di generatori, delle persone
e di grandi lunghezze di cavi
Sovraccarico: termici
standard
Im 6,4 ÷ 9,6 In
(8 In ± 20%)
Im 5 ÷ 10 In
di cavi e impianti che
alimentano apparecchi
utilizzatori classici.
Sovraccarico: termici
standard
Im 9,6 ÷ 14,4 In (1)
(12 In ± 20%)
Im 10 ÷ 14 In
di cavi che alimentano
apparecchi utilizzatori
a forte corrente
di avviamento.
Sovraccarico: termici
standard
curva B
curva C
curva D
Im 9,6 ÷ 14,4 In (1)
di cavi che alimentano
apparecchi utilizzatori
a forte corrente
di avviamento.
Sovraccarico: termici
standard
Im 2,4 ÷ 3,6 In
dei circuiti elettronici
Im 12 In (2)
(12 In ± 20%)
dei motori
(senza protezione termica)
curva K
curva Z
curva MA
(1) La caratteristica K si differenzia dalla D per la corrente di funzionamento If = 1,2 In (K); If = 1,3 In (D).
(2) Tolleranza ammessa ±20%
Merlin Gerin offre a catalogo interruttori
automatici modulari rispondenti a tutte
le diverse esigenze d’installazione
e di esercizio sopra elencate.
Nella tabella a fianco sono riportati i prodotti
a catalogo con le rispettive caratteristiche
d’intervento, a seconda del settore
di applicazione.
Tabella di scelta
tipo
campo (In)
C40a
C40N
C60a
C60N
C60H
C60L
C60L-MA
C120N
NG125a
NG125N
NG125L
NG125L-MA
C32H-DC
curva B (1)
3÷5
c
c
c
c
c
c
c
c
curva C (2) curva D
5 ÷ 10
10 ÷ 14
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
curva K
10 ÷ 14
curva Z
2,4 ÷ 3,6
c
c
c
c
c
c
curva MA
12 (3)
c
c
(1) Per C60L, C120N, NG125N, NG125L: 3,2 ÷ 4,8 In
(2) Per C60L, C120N, NG125a, NG125N, NG125L, C32H-DC: 7 ÷ 10 In
(3) Tolleranza ammessa ±20%
86
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Compact NSA ed NSC100N
Gli interruttori della serie Compact NSA
ed NSC100N sono equipaggiati con uno
sganciatore di tipo magnetotermico non
intercambiabile con soglie di intervento
termico e magnetico fisse.
Tipi di sganciatori
Sganciatori elettronici
La soglia di intervento dello sganciatore
magnetico varia da 10 a 16 In a seconda
della corrente nominale.
Questi interruttori possono quindi adattarsi
bene a reti di tipo standard.
Compact NS
Tipi di sganciatori e loro applicazioni
Gli interruttori della gamma Compact NS
presentano il vantaggio di avere
la possibilità di montare diversi tipi
di sganciatore in funzione del tipo
di protezione da realizzare e della corrente
nominale richiesta.
Nella tabella a fianco sono riportate le
caratteristiche dei diversi tipi di sganciatori
con le applicazioni per le quali sono
normalmente utilizzati.
Nota: gli interruttori NS400 e NS630 hanno
sganciatori di tipo elettronico e quindi, dato
che rilevano le correnti mediante dei
trasformatori di corrente, non sono in grado
di funzionare in corrente continua,
applicazione per la quale sono previsti
gli sganciatori MP.
Sganciatori elettronici
Di seguito sono sintetizzate le principali
caratteristiche e le possibilità di regolazione
degli sganciatori elettronici che
equipaggiano gli interruttori scatolati
Compact NS160/630
e delle unità di controllo che equipaggiano
tipo
TM-D
protezione contro
i sovraccarichi
regolabile
protezione contro
i cortocircuiti
non regolabile, soglie
elevate (1)
non regolabile, soglie
basse
TM-G
regolabile
MA
non presente
regolabile
MP
non presente
regolabile
aplicazioni
protezione di reti
di tipo standard
protezione di reti
alimentate da
generatori e reti
con cavi molto lunghi
protezione contro
il cortocircuito di linee
che alimentano motori
protezione di reti
in corrente continua
per NS400 e NS630
(1) Regolabile da 5 a 10 In per TM200D e TM250D.
i nuovi interruttori scatolati Compact
NS630b/3200 ed i nuovi interruttori aperti
Masterpact NT ed NW.
Le possibilità di regolazione di ciascuno
sganciatore elettronico sono mostrate
nella parte di questo capitolo dedicata
alle curve d'intervento degli sganciatori.
Nelle pagine di sinistra sono illustrati
gli andamenti delle curve degli sganciatori
elettronici in forma qualitativa e nelle pagine
di destra le corrispondenti curve tempo/
corrente su scala logaritmica.
Compact NS 160/250
sganciatore tipo
STR22SE
lungo ritardo
a soglia regolabile
STR22GE
a soglia regolabile e
tempi di sgancio ridotti
a soglia regolabile e
temporizzazione conforme
alla classe d'intervento 10
secondo la Norma CEI EN 60947-4
STR22ME
corto ritardo
a soglia regolabile e
temporizzazione fissa
a soglia regolabile e
temporizzazione fissa
a soglia pari ad un multiplo costante
della soglia di lungo ritardo
e temporizzazione fissa
istantaneo
a soglia fissa
a soglia fissa
a soglia fissa
Compact NS 400/630
sganciatore tipo
STR23SE
lungo ritardo
a soglia regolabile
STR53UE
a soglia e temporizzazione
regolabile
a soglia regolabile e temporizzazione
conforme alle classi d'intervento
10 A, 10 e 20 secondo la Norma
CEI EN 60947-4
STR43ME
corto ritardo
a soglia regolabile e
temporizzazione fissa
a soglia e temporizzazione
regolabili e pos. I2t ON-OFF
a soglia regolabile e temporizzazione
fissa
istantaneo
a soglia fissa
a soglia regolabile
a soglia fissa
Compact NS 630b/3200, Masterpact NT ed NW
unità di controllo tipo lungo ritardo
Micrologic 2.0
a soglia e temporizzazione
regolabili
Micrologic 5.0
a soglia e temporizzazione
regolabili
Micrologic 6.0
a soglia e temporizzazione
regolabili
Micrologic 7.0
Schneider Electric
a soglia e temporizzazione
regolabili
corto ritardo
istantanea
a soglia regolabile
a soglia e temporizzazione
regolabili e pos. I2t ON-OFF
a soglia e temporizzazione
regolabili e pos. I2t ON-OFF
a soglia regolabile
a soglia e temporizzazione
regolabili e pos. I2t ON-OFF
a soglia regolabile
a soglia regolabile
guasto a terra
protezione di terra a bassa sensibilità,
a soglia e temporizzazione regolabili e
pos. I2t ON-OFF
protezione differenziale residua
ad alta sensibilità, a soglia e
temporizzazione regolabili
87
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tipi di sganciatori
Panorama delle funzioni
delle unità di controllo Micrologic
Misure e altre protezioni fornite dalle unità di controllo Micrologic
A: amperometro
c I1, I2, I3, IN, Iterra, Idifferenziale e valori massimi di queste misure
c segnalazione dei guasti
c valori delle regolazioni in ampere e secondi.
P: A + potenza + protezioni configurabili (disponibile per Masterpact NT ed NW)
c misure V, A, W, VAR, VA, Wh, VARh, VAh, Hz, Vcresta, Acresta, cos ø, valori max e min
c protezioni lungo ritardo in IDMTL, minimo e massimo in tensione e frequenza, squilibri in tensione
e corrente, senso di rotazione delle fasi, ritorno di potenza
c distacco/riattacco in funzione della potenza o della corrente
c misure delle correnti interrotte, segnalazione differenziata del guasto, indicatori di manutenzione,
datazione, funzione cronologica degli eventi, ecc…
H: P + armoniche (disponibile per Masterpact NT ed NW)
c qualità dell’energia: fondamentali, tasso di distorsione, ampiezza e fase delle armoniche fino
all'ordine 51
c cattura d'onda in caso di guasto, allarme o su comando
c allarmi programmabili: soglie e azioni programmabili su misura, ecc…
Protezioni in corrente
Micrologic 2: protezione base
2.0 A
Micrologic 5: protezione selettiva
5.0 A
5.0 P
5.0 H
Micrologic 6: protezione selettiva + "guasto a terra"
6.0 A
6.0 P
6.0 H
Micrologic 7: protezione selettiva + differenziale
7.0 A
88
7.0 P
7.0 H
Schneider Electric
Caratteristiche elettriche
interruttori automatici
Il Sistema Multi 9
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
tipo
corrente nominale [A]
categoria d’impiego
tensione nominale d’impiego [V]
tensione d’impiego massima [V]
tensione minima d’impiego [V]
tensione d’isolamento [V]
tensione nominale di tenuta ad impulso [kV]
numero di poli
potere d’interruzione (1)
CA IEC 60898 - CEI EN 60898 [A]
In
Ue
Ue max
Ue min
Ui
Uimp
CA
CA-CC
DomA45
6÷32
A
230
250
12
440
4
1+N
DomA42/7
6÷32
A
230
250
12
440
4
1+N, 2
C40a
1÷40
A
230/400
415
12
440
6
1+N 3P+N
C40N
1÷40
A
230/400
415
12
440
6
1+N
3P+N
C60a
6÷40
A
230/400
440
12
500
6
1
2, 3, 4
C60N
0,5÷63
A
230/400
440
12
500
6
1
2, 3, 4
4500 (5)
4500 (5)
4500 (5)
4500 (5)
4500 (5)
4500 (5)
6000 (5)
6000 (5)
4500
4500
6000 6000
6000 6000
12
6
15
10
10
5
3
Ue [V]
Icn
Ics
230/400
230/400
Icu
130
240
415
440
500
4500
4500
CA IEC 60947-2 - CEI EN 60947-2 [kA]
6
Ics
CC IEC 60947-2 - CEI EN 60947-2 [kA]
costante di tempo
del circuito
L/R - 0,015s (2)
Icu
75% Icu
10
3
75% Icu
60 (1P)
125 (1P)
125 (2P)
125 (3P)
250 (2P)
250 (4P)
Ics
classe di limitazione
chiusura rapida
sezionamento visualizzato
blocco Vigi adattabile
ausiliari elettrici
3
c
OF, SD
OF+OF/SD
MN, MNs, MX+OF
MNx
MSU
Tm
TL C40, CTC 40
diretta
rinviata (con blocco porta)
utensile
coppia di serraggio [Nm]
accessorio manovra rotativa
collegamento
dimensione
cavo [mm2]
tipo
sganciatore
magnetotermico (3)
3
c
3
c
c
c
c
c (4)
c
3
c
c
c
c
c (4)
c
3
c
c
c
c
c (4)
c
3
c
c
c
c
c (4)
c
c
c
c
c
c
c
c
c
*
2
**
2
*
2
max.10
max.10
max.16
flessibile max.10
max.10
max.16
DomA42/7
C
6
10
16
20
25
32
C40a
B
6
10
16
20
25
32
40
rigido
DomA45
C
6
10
16
20
25
32
caratteristiche
In [A]
corrente
nominale
temperatura di riferimento [°C]
30
30
30
(1) Per interruttori 2P, 3P, 4P impiegati in un sistema a neutro isolato (caso di doppio guasto
d’isolamento) utilizzare il Pdi relativo ad interruttori unipolari ed alla tensione concatenata.
Im=In x
C
D
CEI EN 60898
3÷5
(CEI 23-3 4a ed.)
5 ÷ 10
10 ÷ 14
CEI EN 60947-2
6,4÷ 9,6
9,6 ÷ 14,4 9,6 ÷ 14,4
Schneider Electric
B
3,2 ÷ 4,8
K
Z
30
20
10
3
20
10
75% Icu
75% Icu
10
15
10
20
20
30
25
100% Icu
3
3
c
c
40
100% Icu
3
3
c
c
c
c (4)
c
c
c
c
c (4)
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
**
≤ 25 A: 2
32÷63 A: 3,5
≤ 25 A: max 25
32 ÷ 63 A: max 35
≤ 25 A: max 16
32 ÷ 63 A: max 25
C40N
B
6
10
16
20
25
32
40
30
C
1
2
3
4
6
10
16
20
25
32
40
30
C60a
B
6
10
16
20
25
32
40
C
6
10
16
20
25
32
40
30
40
50
63
30
C60N
B
C
6
0,5
10
1
16
2
20
3
25
4
32
6
40
10
50
16
63
20
25
32
40
50
63
30
30
(4) Ausiliaria OF+OF/SD compatibile solo se
l'interruttore C40 viene utilizzato come interruttore
di protezione di gruppi di partenza o senza i
ripartitori.
(2) Tra parentesi è indicato il numero di poli che devono partecipare all'interruzione.
(3) caratteristica tipo
C
1
2
3
4
6
10
16
20
25
32
40
10
5
6
MA
(5) Icn-Ics riferiti a 230 V.
(6) Per C60H curva D: Ue = 240/415
(7) Per In 1,6 e 2,5 Pdi = 50kA
2,4 ÷ 3,6
12±20%
* cacciavite Poz idriv nr.2 o a lama piatta -6mm
** cacciavite Pozidriv nr.2 o a lama piatta da 6,5 mm
89
Caratteristiche elettriche
interruttori automatici
Il Sistema Multi 9
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
tipo
C60H
corrente nominale [A]
categoria d’impiego
tensione nominale di impiego [V]
tensione d’impiego massima [V]
In
tensione minima d’impiego [V]
tensione d’isolamento [V]
tensione nominale di tenuta ad impulso [kV]
numero di poli
potere d’interruzione (1)
CA IEC 60898 - CEI EN 60898 [A]
Ue min
Ui
Uimp
Ue
Ue max
CA
CC
CA-CC
0,5÷63
A
230/400 (6)
440
60 / polo
12
500
6
1
2, 3, 4
10000
7500
Ue [V]
Icn
Ics
230/400 (5)
230/400
10000
7500
Icu
130
240
415
440
500
690
30
15
4
CA IEC 60947-2 - CEI EN 60947-2 [kA]
Ics
CC IEC 60947-2 - CEI EN 60947-2 [kA]
costante di tempo
del circuito
L/R - 0,015s (2)
30
15
10
50% Icu
Icu
60 (1P)
125 (1P)
125 (2P)
125 (3P)
250 (2P)
250 (4P)
Ics
classe di limitazione
chiusura rapida
sezionamento visualizzato
blocco Vigi adattabile
tipo
20
25
40
50
100% Icu
3
c
c
3
c
c
c
C60H
sganciatore magnetotermico (3)
caratteristiche
In [A]
corrente
nominale
C
0,5
1
2
3
4
6
10
16
20
25
32
40
50
63
30
temperatura di riferimento [°C]
D
0,5
1
2
3
4
6
10
16
20
25
32
40
50
63
40
(1) per interruttori 2P, 3P, 4P impiegati in un sistema a neutro isolato (caso di doppio guasto
d’isolamento) utilizzare il Pdi relativo ad interruttori unipolari ed alla tensione concatenata.
(2) Tra parentesi è indicato il numero di poli che devono partecipare all’interruzione.
(3) caratteristica tipo
Im=In x
B
C
CEI EN 60898
CEI 23-3 4a ed.
3÷5
5 ÷ 10
CEI EN 60947-2
3,2 ÷ 4,8 7 ÷ 10
D
K
Z
MA
10 ÷ 14
10 ÷ 14
2,6 ÷ 3,6 12
(4) La caratteristica K si differenzia dalla D per la corrente di funzionamento: IF = 1,2 In (K), IF = 1,3 In (D).
(5) Il potere di chiusura e di interruzione nominale di un polo singolo (Icn1) a 230 V è uguale a Icn.
(6) Per C60H curva D: Ue=240/415 V.
(7) Per In=1,6 e 2,5 Icu= 50 kA.
90
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
C60L
0,5÷25
A
240/415
440
60 / polo
12
500
6
1
50
25
6
C60L-MA
2, 3, 4
50
25
20
32-40
A
240/415
440
60 / polo
12
500
6
1
50
20
5
2, 3, 4
40
20
15
50-63
A
240/415
440
60 / polo
12
500
6
1
50
15
4
2, 3, 4
30
15
10
1,6÷25
A
240/415
440
60 / polo
12
500
6
2,3
50
25 (7)
20
50% Icu
50% Icu
50% Icu
25
25
25
30
50
30
50
30
50
30
50
60
100% Icu
60
100% Icu
60
100% Icu
100% Icu
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
C60L
B
0,5
1
2
3
4
6
10
16
20
25
32
40
50
63
40
C
0,5
1
2
3
4
6
10
16
20
25
32
40
50
63
40
Schneider Electric
c
c
C120N
40
A
240/415
440
60 / polo
12
500
6
2,3
40
20
15
50% Icu
80÷125
A
230/400
440
125 / polo
12
500
6
1
2, 3, 4
10000
7500
10000
7500
20
10
3
20
10
6
75% Icu
20
c
c
c
c
c
c
30
40
c
c
c
20
100% Icu
3
c
c
C60L-MA
C120N
c
c
c
K (4)
1
1,6
2
3
4
6
10
16
20
25
32
40
Z
1
1,6
2
3
4
6
10
16
20
25
32
40
MA
1,6
2,5
4
6,3
10
12,5
16
25
40
B
80
100
125
C
80
100
125
D
80
100
125
40
40
40
30
30
30
91
Caratteristiche elettriche
interruttori automatici
Il Sistema Multi 9
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
tipo
corrente nominale [A]
categoria d’impiego
tensione nominale d'impiego [V]
tensione d’impiego massima [V]
In
tensione minima d’impiego [V]
tensione d’isolamento [V]
tensione nominale di tenuta ad impulso [kV]
numero di poli
potere d’interruzione (1)
CA IEC 60947-2 - CEI EN 60947-2 [kA]
Ue min
Ui
Uimp
Ue
Ue max
CA
CC
CA-CC
NG125a
NG125N
80÷125
A
240/415
500
60/polo
12
690
8
3, 4
10÷125
A
240/415
500
60/polo
12
690
8
1
2
3, 4
50
25
20
10
50
25
20
10
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
Ue [V]
Icu
130
240
415
440
500
690
30
16
10
8
Ics
CC IEC 60947-2 - CEI EN 60947-2 [kA]
costante di tempo
del circuito
L/R - 0,015s (2)
75% Icu
Icu
60 (1P)
125 (1P)
125 (2P)
125 (3P)
250 (2P)
250 (4P)
50
25
4,5
75% Icu
25
40
25
25
chiusura rapida
sezionamento visualizzato
blocco Vigi adattabile
leva di comando a 3 posizioni (aperto-chiuso-sganciato)
pulsante di test meccanismo di sgancio
blocco a lucchetto integrato
morsetti intercambiabili (80÷125 A)
20
100% Icu
c
c
c
c
c
c
c
tipo
NG125a
NG125N
C
80
100
125
B
80
100
125
C
10
16
20
25
32
40
50
63
80
100
125
D
80
100
125
40
40
40
40
Ics
100% Icu
c
c
c
c
c
sganciatore magnetotermico (3)
caratteristiche
In [A]
corrente
nominale
temperatura di riferimento [°C]
(1) Per interruttori 2P, 3P, 4P impiegati in un sistema a neutro isolato (caso di doppio guasto d'isolamento)
utilizzare il Pdi relativo ad interruttori unipolari ed alla tensione concatenata.
(2) Tra parentesi è indicato il numero di poli che devono partecipare all'interruzione.
(3) caratteristica tipo
Im = In x
B
C
CEI EN 60898 3 ÷ 5
CEI 23-3 4a ed.
5 ÷ 10
CEI EN 60947-2 3,2 ÷ 4,8
7 ÷ 10
D
K
Z
MA
10 ÷ 14
10 ÷ 14
2,4 ÷ 3,6
12
(4) Ics = 75% Icu
(5) Ics = 50% Icu
(6) Ics = 40% Icu
92
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
NG125L
NG125L-MA
C32H-DC
P25M
10÷63
A
240/415
500
60/polo
12
690
8
1
0,16÷1,6
A
690
690
220
12-24
690
6
3
2,5÷4
6,3
10
14÷18
23÷25
3
1÷40
A
127/250 CC
440
60/polo
12
500
1, 2
100
50
40
15
illimitato
illimitato
illimitato
illimitato
illimitato
100% Icu
illimitato
illimitato
illimitato
illimitato
3 (4)
100% Icu
illimitato
illimitato
50
50
3 (4)
100% Icu
illimitato
illimitato
15
10
3 (4)
100% Icu
illimitato
15 (5)
8 (5)
6 (4)
3 (4)
100% Icu
50
15 (6)
6 (5)
4 (4)
3 (4)
100% Icu
100
50
12,5
2
3, 4
4÷63
A
240/415
500
60/polo
12
690
8
2
100
50
40
15
100
50
40
15
100
50
40
15
75% Icu
75% Icu
50
50
50
50
10
20
10
50
100% Icu
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
NG125L
100% Icu
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
100% Icu
c
c
c
c
NG125L-MA
C32H-DC
P25M
MA
0,1÷0,16
0,16÷0,25
0,25÷0,4
0,4÷0,63
0,6÷1
1÷1,6
1,6÷2,5
2,5÷4
4÷6,3
6÷10
9÷14
13÷18
17÷23
20÷25
40
B
10
16
20
25
32
40
50
63
C
10
16
20
25
32
40
50
63
D
10
16
20
25
32
40
50
63
MA
4
6,3
10
12,5
16
25
40
63
C
1
2
3
6
10
16
20
25
32
40
40
40
40
40
40
Schneider Electric
c
c
93
Caratteristiche elettriche
interruttori automatici
Il Sistema Multi 9
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
tipo
TC16 (5)
corrente nominale [A]
categoria d’impiego
tensione nominale d’impiego circuito di potenza [V]
In
tensione minima d’impiego [V]
tensione d’isolamento [V]
tensione nominale di tenuta ad impulso [kV]
frequenza [Hz]
frequenza di manovra [cicli/minuto]
lunghezza cavo di comando [m]
comando tramite ordine mantenuto
tensione di comando [V]
Ue min
Ui
Uimp
6÷16
Ue
CA
CC
CA-CC
220
500
6
50 / 60
< 600
< 500
CA
CC
comando tramite ordine impulsivo
tensione di comando [V]
220 / 240
CA
CC
numero di poli
potere d’interruzione (1)
CA IEC 60898 - CEI EN 60898 [A]
1
1+N
3000 (4)
3000 (4)
3000 (4)
3000 (4)
4,5
4,5
Ue [V]
Icn
Ics
230/400
230/400
Icu
130
240
415
440
500
690
CA IEC 60947-2 - CEI EN 60947-2 [kA]
Ics
CC IEC 60947-2 - CEI EN 60947-2 [kA]
costante di tempo
del circuito
L/R - 0,015s (2)
Icu
75% Icu
60 (1P)
125 (1P)
125 (2P)
125 (3P)
250 (2P)
250 (4P)
Ics
chiusura rapida
sezionamento visualizzato
blocco Vigi adattabile
blocco a lucchetto integrato
tipo
TC16 (5)
sganciatore magnetotermico (3)
caratteristiche
In [A]
corrente
nominale
temperatura di riferimento [°C]
C
6
10
16
30
(1) Per interruttori 2P, 3P, 4P impiegati in un sistema a neutro isolato (caso di doppio guasto d'isolamento)
utilizzare il Pdi relativo ad interruttori unipolari ed alla tensione concatenata.
(2) Tra parentesi è indicato il numero di poli che devono partecipare all'interruzione.
(3) caratteristica tipo
Im = In x
B
C
CEI EN 60898 3 ÷ 5
CEI 23-3 4a ed.
5 ÷ 10
CEI EN 60947-2 3,2 ÷ 4,8
7 ÷ 10
D
K
Z
MA
10 ÷ 14
10 ÷ 14
2,4 ÷ 3,6
12
(4) Icn-Ics riferiti a 230 V.
(5) L'interruttore TC16 associa in un unico apparecchio la funzione di comando ad elevate cadenze
(contattore) e protezione magnetotermica
(6) L'interruttore TC16P presenta caratteristiche analoghe al TC16, ma viene comandato con segnali di tipo
impulsivo.
94
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
TC16P (6)
Reflex XC40 (7)
Tm + C60/C120 (8)
10÷16
10÷40
220
440
250 / polo
500
6
50 / 60
60
< 500
500
5
50 / 60
4
< 500; < 1000 con MDI (9)
0,5÷125
A
440
60 / polo
12
500
6
50 / 60
10/giorno
220 / 240
220 / 240; 12, 24, 48 con MDU (10)
12, 24, 48 con MDU (10)
1
1+N
220 / 240; 12, 24, 48 con MDU (10)
12, 24, 48 con MDU (10)
2, 3, 4
3000 (4)
3000 (4)
3000 (4)
3000 (4)
4500 (3000 curva D)
4500 (3000 curva D)
4,5
4,5
16
6 (4,5 curva D)
75% Icu
220/240
1, 2
dati dell’interruttore
associato
3, 4
dati dell’interruttore
associato
75% Icu
dati dell’interruttore
associato
c
c
c
c
c
TC16P (6)
Reflex XC40 (7)
C
10
16
B
10
16
20
25
32
40
30
30
c
c
c
c
Tm + C60/C120 (8)
C
10
16
20
25
32
40
30
D
10
16
20
25
dati dell’interruttore
associato
30
(7) L'interruttore Reflex XC40 associa in un unico apparecchio le funzioni di telecomando (per segnale
impulsivo e mantenuto) e protezione magnetotermica.
(8) L'associazione di un modulo Tm e di un interruttore C60/C120 rende possibile il comando a distanza
dell'interruttore.
(9) L'MDI è un modulo di adattamento di intensità di corrente.
(10) L'MDU è un modulo di adattamento di tensione.
Schneider Electric
95
Caratteristiche elettriche
interruttori automatici
Compact NSC100, NSA160
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Interruttore Compact tipo
NSC100N (1)
NSA160
numero di poli
caratteristiche elettriche secondo CEI EN 60947-2
corrente nominale [A]
In
tensione nominale d'isolamento [V]
Ui
tensione nominale tenuta
Uimp
ad impulso [kV]
3,4
3,4
40 °C
100
750
8
160
500
8
potere di interruzione
nominale estremo [kA eff.]
50/60 Hz
E
25
16
10
NE
50
25
15
N
70
36
18
Ics
N
42
18
18
10
10
10
100 %
5
5
50%
10
10
100%
10
10
100%
meccanica
elettrica (In - 440 V)
c
A
20000
7000
c
A
10000
5000
c
c
c
c
c
c
c
c
90 x 120 x 100
120 x 120 x 100
210 x 120 x 100
240 x 120 x 100
1
1,3
2,5
3
90 x 120 x 82,5
120 x 120 x 82,5
210 x 120 x 82,5
240 x 120 x 82,5
1,1
1,4
2,6
3,1
Icu
220 / 240 V
380 / 415 V
440 V
500 / 525 V
125 V (1P)
250 V (2P)
CC
potere di interruzione
nominale di servizio (% Icu)
attitudine al sezionamento
categoria di utilizzazione
durata (cicli CO)
protezione
sganciatore magnetotermico
integrato
TM-D
blocco Vigi
relé Vigirex
dispositivo differenziale
dimensioni e pesi
dimensioni
L x H x P [mm]
Compact
3P
4P
3P
4P
3P
4P
3P
4P
Vigicompact
peso [kg]
Compact
Vigicompact
(1) L'interruttore NSC100N è conforme alle norme UL508, CSA22-2 N°14, garantendo i seguenti valori di
potere di interruzione estremo [kA eff]:
c 240 V: 42;
c 480 V: 18;
c 600 V: 10.
Protezione contro le sovracorrenti
NSC100N
corrente nominale [A] In a 40°C 16
20
NSC100
c
c
protezione contro i sovraccarichi (termico)
soglia di
Ir
fissa
intervento [A]
16
20
protezione contro i cortocircuiti (magnetico)
soglia di
Im
fissa
intervento [A]
600
600
25
c
32
c
40
c
50
c
63
c
70
c
80
c
100
c
25
32
40
50
63
80
100
125
600
600
600
1000
1000
1000
1000
1250
32
c
40
c
50
c
63
c
80
c
100
c
125
c
160
c
32
40
50
63
80
100
125
160
600
600
1000
1000
1000
1250
1250
1250
NSA160
corrente nominale [A] In a 40°C 16
25
NSA160
c
c
protezione contro i sovraccarichi (termico)
soglia di
Ir
fissa
intervento [A]
16
25
protezione contro i cortocircuiti (magnetico)
soglia di
Im
fissa
intervento [A]
600
600
96
Schneider Electric
Caratteristiche elettriche
interruttori automatici
Compact NS80H
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Interruttore Compact tipo
NS80H
numero di poli
caratteristiche elettriche secondo IEC 947-2 e CEI EN 60947.2
corrente nominale [A]
In
65°C
tensione nominale di isolamento [V]
Ui
tensione nominale tenuta ad impulso [kV]
Uimp
tensione nominale d'impiego [V]
Ue
CA 50/60 Hz
CC
potere di interruzione nominale estremo
Icu
CA 50/60 Hz
[kA eff.]
3
CC (L/R ≤ 0, 015 s)
potere di interruzione nominale di servizio
attitudine al sezionamento
categoria di utilizzazione
durata (cicli CO)
Ics
(% Icu)
meccanica
elettrica
caratteristiche secondo Nema AB1
potere di interruzione [kA eff.]
protezione
sganciatore magnetico MA
taglia [A]
protezione cortocircuito
dimensioni e pesi
dimensioni L x H x P [mm]
peso [kg]
In
Im
220/240 V
380/415 V
440 V
500 V
660/690 V
≤ 250 V (1 polo)
500 V (2 poli)
400 V - In/2
400 V - In
80
750
8
690
500
100
70
65
25
6
10
10
100%
c
A
20000
10000
7000
240 V
480 V
600 V
100
65
25
integrato
min/max
regolabile
c
1,5/80
6÷14 In
3 poli fisso ANT
3 poli fisso ANT
90 x 120 x 80
0,98
Protezione contro i cortocircuiti
taglia [A]
In 65°C
soglia di
Im =
intervento
6÷14xIn
regolabile [A]
Schneider Electric
1,5
9÷21
2,5
15÷35
6,3
38÷88
12,5
75÷175
25
50
80
150÷350 300÷700 480÷1120
97
Caratteristiche elettriche
interruttori automatici
Compact NS160/630
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Interruttore Compact tipo
NS160
numero di poli
3, 4
caratteristiche elettriche secondo CEI EN 60947-2
corrente nominale [A] (1)
In
tensione nominale d'isolamento [V]
Ui
tensione nominale di tenuta ad impulso [kV]
Uimp
tensione nominale d'impiego [V]
Ue
potere di interruzione nominale estremo
Icu
40°C
160
750
8
CA 50/60 Hz
690
CC
500
CA 50/60 Hz
[kA eff.]
E
NE
N
SX
H
L
220/240 V
25
85
85
90
100
150
380/415 V
16
25
36
50
70
150
440 V
10
25
35
50
65
130
500 V
6
18
30
36
50
70
8
8
10
10
20
35
50
70
85
100
35
50
70
85
100
100%
100%
100%
100%
100%
660/690 V
CC
250 V (1 polo)
10
500 V (2 poli in serie)
potere di interruzione nominale di servizio
Ics
(% Icu)
50%
c
attitudine al sezionamento
categoria di utilizzazione
durata (cicli CO)
A
meccanica
elettrica
40000
440 V - In/2
40000
440 V - In
20000
caratteristiche elettriche secondo Nema AB1
potere di interruzione [kA]
240 V
85
100
200
480 V
35
65
130
600 V
20
35
50
protezione
sganciatore magnetotermico (2)
TM-D
TM-G
MA
c
c
c
MP
sganciatore elettronico (2)
STR22SE
STR22GE
STR22ME
c
c
c
STR43ME
STR23SE (u ≤ 525 V)
STR23SV (u > 525 V)
STR53UE (u ≤ 525 V)
STR53SV (u > 525 V)
dispositivo differenziale
blocco Vigi
relé Vigirex
c
c
dimensioni e pesi
dimensioni L x H x P [mm]
peso [kg]
3 poli fisso ANT
105x161x86
4 poli fisso ANT
140x161x86
3 poli fisso ANT
1,6
4 poli fisso ANT
2,1
(1) Interruttore in versione fissa.
(2) Sia gli sganciatori magnetotermici che gli sganciatori elettronici sono intercambiabili.
98
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
NS250
NS400
NS630
3, 4
3, 4
3, 4
250
400
630
750
750
750
8
8
8
690
690
690
500
500
500
N
SX
H
L
N
H
L
N
H
L
85
90
100
150
85
100
150
85
100
150
36
50
70
150
45
70
150
45
70
150
35
50
65
130
42
65
130
42
65
130
30
36
50
70
30
50
100
30
50
70
8
10
10
20
10
20
70
10
20
35
50
70
85
100
50
70
85
100
100%
100%
100%
100%
c
85
85
85
100%
100%
85
100%
c
100%
100%
100%
200
c
A
A
A
20000
15000
15000
20000
12000
8000
10000
6000
4000
85
100
200
85
100
200
85
100
35
65
130
42
65
130
42
65
130
20
35
50
20
35
50
20
35
50
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
105x161x86
140x255x110
140x255x110
140x161x86
185x255x110
185x255x110
1,9
6,0
6,0
2,3
7,8
7,8
c
c
c
Schneider Electric
99
Caratteristiche elettriche
interruttori automatici
Compact NS400 calibri <400 A
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Interruttore Compact tipo
NS400-150
NS400-250
numero di poli
3,4
3,4
caratteristiche elettriche secondo CEI EN 60947-2
corrente nominale [A] (1)
ln
tensione nominale d’isolamento [V]
Ui
tensione nominale di tenuta ad impulso [kV]
Uimp
tensione nominale d’impiego [V]
Ue
potere di interruzione nominale estremo
Icu
40° C
150
250
750
750
8
8
CA 50/60 Hz
690
690
CC
500
500
CA 50/60 Hz
[kA eff]
CC
N
H
L
N
H
220/240 V
85
100
150
85
100
L
150
380/415 V
45
70
150
45
70
150
440 V
42
65
130
42
65
130
500 V
30
50
100
30
50
100
660/690 V
10
20
75
10
20
75
200
250 V (1 polo)
500 V (2 poli in serie)
potere di interruzione nominale di servizio
100%
100%
attitudine al sezionamento
c
c
categoria di utilizzazione
A
A
durata (cicli CO)
Ics
(% Icu)
meccanica
elettrica
15000
15000
440 V - In/2
12000
12000
440 V - In
6000
6000
caratteristiche elettriche secondo NEMA AB1
potere di interruzione [kA]
240 V
85
100
200
85
100
480 V
42
65
130
42
65
130
600 V
20
35
50
20
35
50
protezione
sganciatore elettronico
c
c
STR23SE
c
c
STR43ME
c
c
STR53UE
c
c
blocco Vigi
c
c
Relé Vigirex
c
c
intercambiabile
dispositivo differenziale
installazione
attacchi
versioni
ANT
POST
ANT
fisso
c
c
c
POST
c
estraibile su zoccolo
c
c
c
c
sezionabile su telaio
c
c
c
c
dimensioni e pesi
dimensioni L x H x P [mm]
pesi [kg]
3 poli fisso ANT
140x255x110
140x255x110
4 poli fisso ANT
185x255x110
185x255x110
3 poli fisso ANT
6
6
4 poli fisso ANT
7,8
7,8
(1) Interruttore in versione fissa.
100
Schneider Electric
Caratteristiche elettriche
interruttori automatici
Sganciatori per Compact NS160/630
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Sganciatori magnetotermici
TM16D/TM 250D
tipo
corrente nominale [A]
In
40 °C
per Compact
NS160
NS250
protezione contro i sovraccarichi (termico)
soglia di intervento [A]
Ir
protezione del neutro [A]
25
32
40
50
63
80
100
125
160
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
senza protezione
4P 3r + N/2
non prevista
4P 4r
1 x Ir
NS160
NS250
16
25
40
63
c
c
c
c
c
c
c
c
c
senza protezione
56
56
63
0,5 x Ir
regolabile
300
400
500
500
500
STR22GE
40
80
100
160
c
c
c
c
c
c
c
non prevista
1 x Ir
fisso
Sganciatori elettronici RMS
tipo
STR22SE
per Compact
c
250
regolabile
da 0,8 a 1 x In
4P 3r
190
da 20° a 70° C
200
regolabile
da 0,8 a 1 x In
protezione contro i cortocircuiti (magnetico)
soglia di intervento [A]
Im
In [A]
TM16G/TM63G
16
250
40
100
160
c
c
c
c
c
c
NS400
250
c
fisso
1000 1250 1250 1250 5÷10 x In
63
80
80
125
STR23SE/STR23SV
STR53UE/STR53SV
400
400
c
NS630
630
c
630
c
c
protezione contro i sovraccarichi (lungo ritardo)
soglia di
intervento [A]
Ir
tempi di
intervento [s]
regolabile (48 gradini)
da 0,4 a 1 x In
regolabile (48 gradini)
da 0,4 a 1 x In
regolabile (48 gradini)
da 0,4 a 1 x In
regolabile (48 gradini)
da 0,4 a 1 x In
intervento
da 1,05 a 1,20 x Ir
da 1,05 a 1,20 x Ir
da 1,05 a 1,20 x Ir
da 1,05 a 1,20 x Ir
temporiz.
a 1,5 x Ir min
fissa
120
fissa
12
fissa
120
regolabile
17
34
69
138
277
15
180
25
50
100 200
400
5
0,8
1,6
3,2
6,4
12,8
7,5
1
2
4
8
16
3,2
0,5
1,1
2,2
4,4
8,8
1,4
2,8
5,5
11
max 180
a 6 x Ir
min
5
max 7,5
a 7,2 x Ir min
3,2
max 5
protezione del
4P 3r
neutro regolabile 4P 3r + N/2
4P 4r
5
0,7
senza protezione
senza protezione
senza protezione
senza protezione
0,5 x Ir
0,5 x Ir
0,5 x Ir
0,5 x Ir
1 x Ir
1 x Ir
1 x Ir
1 x Ir
regolabile (8 gradini)
da 2 a 10 x Ir
regolabile (8 gradini)
da 2 a 10 x Ir
regolabile (8 gradini)
da 1,5 a 10 x Ir
protezione contro i cortocircuiti (corto ritardo)
soglia di
intervento [A]
Im
regolabile (8 gradini)
da 2 a 10 x Ir
precisione
± 15%
± 15%
± 15%
± 15%
tempi di
temporizzazione
fissa
fissa
fissa
reg. (4 grad.+ opzione
max senza sgancio
40
40
40
15
60
140
tempo max interr. 60
60
60
60
140
230 350
fissa
11 x In
fissa
11 x In
regolabile (8 gradini)
da 1,5 a 11 x In
"I2t=costante")
intervento [ms]
230
protezione contro i cortocircuiti (istantaneo)
soglia di
intervento [A]
I
Schneider Electric
fissa
11 x In
101
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Caratteristiche elettriche
interruttori automatici
Altre funzioni degli sganciatori elettronici
per Compact NS160/630
Altre funzioni degli sganciatori STR22SE/STR22GE/STR23SE(U ≤ 525 V)/STR53SV(U > 525 V)
Autosorveglianza
Apertura dell’interruttore in caso di temperatura anomala attorno allo sganciatore elettronico.
Segnalazione del superamento della soglia LR (%Ir)
Un LED posto sul fronte dello sganciatore indica lo stato di carico dell’interruttore:
c LED fisso: 0,9 Ir;
c LED intermittente: > 1,05 Ir.
Test
La presa di test permette il collegamento di una valigetta di prova o uno strumento di test per verificare il corretto funzionamento dell’assieme
sganciatore + blocco interruttore.
Altre funzioni dello sganciatore STR53UE(U ≤ 525 V)/STR53SV(U > 525 V)
Autosorveglianza
Apertura dell’interruttore in caso di:
c guasto del microprocessore;
c temperatura anomala attorno allo sganciatore elettronico.
Segnalazione del superamento della soglia LR (% Ir)
Un LED posto sul fronte dello sganciatore indica lo stato di carico dell’interruttore:
c LED fisso: 0,9 Ir;
c LED intermittente: > 1,05 Ir.
Segnalazione dei guasti (F)
Segnalazione luminosa del tipo di guasto che ha provocato l’apertura dell’interruttore:
c sovraccarico (protezione LR) o temperatura anormale (> Ir);
c cortocircuito (protezione CR o istantaneo) (> Im);
c guasto di terra (> Ih);
c guasto del microprocessore: accensione simultanea dei LED (> Ir), (> Im) e (Ih).
L’alimentazione con pila è inclusa. Test della pila con pulsante sul fronte dello sganciatore.
Test
c La presa di test permette il collegamento di una valigetta di prova o uno strumento di test per verificare il corretto funzionamento dell’assieme
sganciatore + blocco interruttore;
c il pulsante di test permette di verificare il funzionamento dei LED (% Ir), (> Ir), (> Im) e (> Ih).
102
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Caratteristiche elettriche
interruttori automatici
Opzioni sganciatori elettronici
per Compact NS160/630
Opzioni sganciatore STR53UE(U ≤ 525 V)/STR53SV(U > 525 V)
protezione di terra (T)
tipo
soglia di intervento [A]
tempi di intervento [ms]
differenziale a corr. residua
Ih
regolabile (8 gradini) 0,2 ÷ 1 x In
precisione
± 15%
tempo max di non intervento
regolabile
tempo max di interruzione
alimentazione
60
140
230
350
140
230
350
500
autoalimentata
comunicazione (COM) (1)
dati trasmessi
regolazioni dello sganciatore
valore efficace istantaneo della corrente di fase e di neutro
valore di corrente della fase più caricata
allarme: sovraccarico in corso
apparecchio aperto, chiuso o sganciato
causa dello sgancio (sovraccarico, cortocircuito, ecc.)
collegamento
con morsetti Digipact
amperometro (I)
Un indicatore digitale visualizza in permanenza il valore di corrente della fase più carica e consente, tramite successive pressioni
su un tasto, la lettura delle correnti di fase e del neutro (I1, I2, I3, IN).
Un LED acceso indica a quale fase è riferita la corrente visualizzata.
selettività logica (ZSI)
Un filo pilota collega diversi interruttori in cascata. In caso di guasto a terra o di cortocircuito,
lo sganciatore rispetta la temporizzazione impostata solamente se riceve un segnale emesso dall'interruttore installato
immediatamente a valle, altrimenti l'intervento è istantaneo.
In questo modo il guasto viene eliminato nel modo più rapido dall'interruttore più vicino
e le sollecitazioni subite dalla rete sono minime.
(1) Trasmissione di dati verso moduli Digipact per la sorveglianza ed il controllo della distribuzione (vedi catalogo Digipact).
Schneider Electric
103
Caratteristiche elettriche
interruttori automatici
Sganciatori protezione motori e corrente
continua per Compact NS160/630
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Sganciatori solo magnetici per protezione motori (1)
MA
tipo
corrente nominale [A]
In (65°C)
25
50
100
150
220
per Compact
NS160
c
c
c
c
c
c
c
NS250
320
500
c
NS400
c
NS630
protezione contro i cortocircuiti (magnetico)
soglia di intervento [A]
Im reg.
da 6 a 14 x In
da 8 a
13 x In
da 6,3 a
12,5 x In
(1) Da abbinare a protezioni termiche separate (vedere tabelle di coordinamento a pag. 257).
Per In inferiori a 25 A consultateci.
Sganciatori elettronici RMS per protezione motori
STR22ME
tipo
corrente nominale [A]
In (65°C)
per Compact
NS160
NS250
STR43ME
40
50
80
100
150
220
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
NS400
320
c
NS630
500
c
protezione contro i sovraccarichi (lungo ritardo)
soglia d'intervento [A]
tempi di intervento
Ir
regolabile (10 gradini) da 0,6 a 1 x In
regolabile (32 gradini)
da 0,4 a 0,8 x In
intervento
da 1,05 a 1,20 x Ir
da 1,05 a 1,20 x Ir
temporizzazione
fissa
regolabile
classe di avviamento
secondo la
CEI EN 60947-4-1
10
10 A
c
c
13 Ir (regolazione comune a Ir)
regolabile (8 gradini)
da 6 a 13 x Ir
± 15%
protezione contro la mancanza di una delle fasi
10
20
protezione contro i cortocircuiti (corto ritardo)
soglia di intervento [A]
Im
precisione
± 15%
tempi di intervento [ms]
temporizzazione
fissa
fissa
max senza sgancio
10
10
tempo max sgancio
60
60
protezione contro i cortocircuiti (istantaneo)
soglia di intervento [A]
N/H
fissa 15 x In
fissa 13 x In
L
fissa 15 x In
fissa 13 x In
c
c
c
c
opzioni
modulo SDTAM (1)
amperometro (I)
segnalazione guasti (F)
(1) SDTAM: segnalazione guasto termico anticipato alla manovra.
Sganciatori integrati per corrente continua (1)
tipo
per Compact
NS400H
NS630H
MP1
MP2
MP3
MP4
c
c
c
c
c
c
c
1250/2500
2000/4000
3200/6300
protezione contro i cortocircuiti (magnetico)
soglia di intervento [A]
Im
regolabile
800/1600
(1) Con i Compact NS fino a 250A, la protezione in corrente continua si effettua con gli sganciatori magnetotermici tipo TMD o TMG.
104
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Caratteristiche elettriche
interruttori automatici
Altre funzioni e opzioni sganciatori elettronici
protezione motori per Compact NS160/630
Altre funzioni dello sganciatore STR22ME
Autosorveglianza
Apertura dell’interruttore in caso di temperatura anomala attorno allo sganciatore elettronico.
Segnalazione del superamento della soglia LR
Un LED posto sul fronte dello sganciatore indica lo stato di carico dell’interruttore:
c LED spento: < 1,05 Ir;
c LED intermittente: > 1,05 Ir.
Test
La presa di test permette il collegamento di una valigetta di prova o di uno strumento di test per verificare il corretto funzionamento dell’assieme
sganciatore + blocco interruttore.
Opzioni sganciatore STR22ME
Modulo SDTAM: Modulo di sgancio del contattore o di segnalazione di sovraccarico
c Provoca l’apertura del contattore in caso di sovraccarico. Permette così di differenziare gli sganci per sovraccarico e per cortocircuito;
c può essere anche utilizzato per segnalare il guasto termico;
c riarmo locale o a distanza;
c tensione di alimentazione: 110/240 V CA/CC, 24/48 V CA e 24/72 V CC;
c viene installato al posto delle bobine di sgancio MX/MN.
Altre funzioni dello sganciatore STR43ME
Autosorveglianza
Apertura dell’interruttore in caso di:
c guasto del microprocessore;
c temperatura anomala attorno allo sganciatore elettronico.
Segnalazione del superamento della soglia LR (%Ir)
Un LED posto sul fronte dello sganciatore indica lo stato di carico dell’interruttore:
c LED fisso: 0,9 Ir;
c LED intermittente: > 1,05 Ir.
Segnalazione dei guasti (F)
Segnalazione luminosa del tipo di guasto che ha provocato l’apertura dell’interruttore:
c guasto del microprocessore: accensione simultanea dei LED (> Ir), (> Im) e ( );
c sovraccarico (protezione LR) o temperatura anomala (>Ir);
c cortocircuito (protezione CR o istantaneo (> Im);
c marcia in monofase ( ).
Alimentazione con pila, inclusa. Test della pila con pulsante sul fronte dello sganciatore.
Test
c Una presa di test permette il collegamento di una valigetta di prova o di uno strumento di test per verificare il corretto funzionamento
dell’assieme sganciatore + blocco interruttore;
c Un pulsante di test sul fronte permette di verificare il funzionamento dei LED (%Ir), (> Ir), (> Im) e ().
Opzioni sganciatore STR43ME
Modulo SDTAM: Modulo di sgancio del contattore o di segnalazione di sovraccarico
c Provoca l’apertura del contattore in caso di sovraccarico. Permette così di differenziare gli sganci per sovraccarico e per cortocircuito;
c può essere anche utilizzato per segnalare un guasto termico;
c riarmo locale o a distanza;
c tensione di alimentazione: 110/240 V CA/CC, 24/48 V CA e 24/72 V CC;
c viene installato al posto delle bobine di sgancio MX/MN.
Amperometro (I)
Un indicatore digitale visualizza in permanenza il valore di corrente della fase più carica e consente tramite sucessive pressioni su un tasto,
la lettura delle correnti di fase e del neutro (I1, I2, I3, IN). Il LED acceso indica a quale fase è riferita la corrente visualizzata.
Comunicazione (COM)
Trasmissione dei dati con moduli Digipact di sorveglianza e controllo della distribuzione.
Dati trasmessi:
c regolazioni dello sganciatore;
c valore efficace istantaneo della corrente delle fasi e del neutro;
c valore di corrente della fase più caricata;
c allarme: sovraccarico in corso;
c causa dello sgancio (sovraccarico, cortocircuito, ecc.).
Schneider Electric
105
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Caratteristiche elettriche
interruttori automatici
Compact NS630b/3200
Interruttore Compact tipo
Numero di poli
Caratteristiche elettriche secondo CEI EN 60947-2
Corrente nominale [A]
In
Tensione nominale d'isolamento [V]
Ui
50°C
65°C
Tensione nominale di tenuta ad impulso [kV]
Uimp
Tensione nominale d’impiego [V]
Ue
Potere d’interruzione nominale estremo [kA eff]
Icu
CA 50/60 Hz
CC
CA 50/60 Hz
220/240 V
380/415 V
440 V
500/525 V
660/690 V
Potere d’interruzione nominale di servizio [kA eff]
Ics
%Icu
Corrente nom. di breve durata ammissibile [kA eff]
Icw
0.5 s
V CA 50/60 Hz
1s
Attitudine al sezionamento
Categoria di utilizzazione
Durata (cicli CO)
meccanica
elettrica
440 V
In/2
690 V
In/2
In
In
Grado di inquinamento
Caratteristiche elettriche secondo NEMA AB1
Potere d’interruzione [kA]
240 V
480 V
600 V
Protezioni e misure
Sganciatori intercambiabili
Protezione contro i sovraccarichi
lungo ritardo
Protezione contro i cortocircuiti
corto ritardo
Ir (In x …)
Isd (Ir x …)
istantanea
Ii (In x …)
Protezione di terra
Ig (In x …)
Protezione differenziale
I∆
∆n
Selettività logica
ZSI
Protezione del neutro
Misura delle correnti
Installazione e collegamenti
Esecuzione
fisso
attacchi anteriori
attacchi posteriori
estraibile
attacchi anteriori
attacchi posteriori
Comando
manuale
comando diretto
rotativo diretto o rinviato
Dimensioni [mm]
elettrico
telecomando
fisso
3P
fisso
3P
HxLxP
Pesi [kg]
4P
4P
(1) NS1000L: 950 A
106
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
NS630b
NS800
NS1000
3,4
NS1250
NS1600
3,4
NS2000
630
800
1000
1250
1600
630
800
1000 (1)
1090
1160
2000
750
750
750
8
8
8
690
690
690
500
500
H
L
N
H
N
50
70
150
50
70
85
125
50
70
150
50
70
70
85
85
50
65
130
50
65
65
40
50
100
40
50
65
65
42
25
30
42
75%
50%
100%
75%
50%
65 kA
75 %
25
25
10
25
25
40
40
17
17
7
17
17
28
28
c
B
A
B
2500
3200
H
30
B
NS3200
500
N
c
NS2500
3,4
c
B
B
10000
10000
6000
5000
5000
3000
5000
4000
2000
2000
4000
3000
2000
2000
2000
2000
1000
1000
III
III
B
6000
III
N
H
L
N
H
N
50
70
150
50
70
85
H
125
42
65
100
42
65
65
85
30
42
25
30
42
50
-
Micrologic 2.0
Micrologic 5.0
Micrologic 2.0 A
Micrologic 5.0 A
Micrologic 6.0 A
Micrologic 7.0 A
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
-
-
-
-
c
c
c
c
-
-
-
-
-
-
-
c
c
c
c
c
c
c
c
c
-
c
c
-
-
-
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
327 x 210 x 147
327 x 210 x 147
350 x 420 x 160
327 x 280 x 147
327 x 280 x 147
350 x 535 x 160
14
14
24
18
18
36
Schneider Electric
-
c
c
c
c
-
c
-
107
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Caratteristiche elettriche
interruttori automatici
Compact NS400 1000V
Interruttori Compact
Numero di poli
Calibro dei TA (A)
Comando
manuale
Versioni
elettrico
fisso
rimovibile
estraibile
Caratteristiche elettriche
Tensione nominale d'impiego (V)
Potere di interruzione nominale estremo (kA eff)
Potere di interruzione nominale di servizio (kA eff)
Caratteristiche elettriche secondo CEI EN 60947-2
Corrente nominale (A)
Tensione nominale di isolamento (V)
Tensione di tenuta ad impulso kV)
Tensione nominale d'impiego (V)
Potere di interruzione nominale estremo (kA eff)
Potere di interruzione nominale di servizio
Attitudine al sezionamento
Corrente nom. di breve durata ammissibile (kA eff)
V CA 50/60 Hz
Categoria di utilizzazione
Durata (cicli CO)
Grado di inquinamento
Protezioni e misure
Sganciatori elettronici intercambiabili
Protezioni contro i sovraccarichi
Protezioni contro i cortocircuiti
Protezione di terra
Protezioni differenziale residua
Selettività logica
Protezione del neutro
Protezione differenziale
Misura delle correnti
Ausiliari di segnalazione e comando
Contatti di segnalazione
Sganciatori voltmetrici
comando diretto
manovra rotativa diretta o rinviata
attacchi
attacchi
attacchi
attacchi
attacchi
attacchi
anteriori
posteriori
anteriori
posteriori
anteriori
posteriori
Ue
lcu
lcs
CA 50/60 Hz
CA 1000 V
% Icu
In
Ui
Uimp
Ue
lcu
lcs
40°C
lcw
0,5 s
1s
meccanica
elettrica
lungo ritardo
corto ritardo
istantanea
lg (In x …)
∆n
I∆
ZSI
CA 50/60 Hz
CA 1000 V
% Icu
1000 V
In/2
In
Ir (In x …)
Isd (Ir x …)
Ii (In x …)
con relé Vigirex associato
sganciatore a lancio di corrente MX
sganciatore di minima tensione MN
Comunicazione a distanza tramite bus
Segnalazioni dello stato dell'interruttore
Comando a distanza dell'interruttore
Trasmissione delle regolazioni dello sganciatore
Segnalazione e identificazione delle protezione e degli allarmi
Trasmissione delle correnti misurate
Installazione
Accessori
attacchi e distanziatore poli
coprimorsetti e separatori di fase
mostrine
Dimensioni (mm)
fisso
3P
LxHxP
4P
Peso (kg)
fisso
3P
4P
Commutatori di rete
Interblocchi
108
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
NS400 1000V
3
150, 250, 400
c
c
c
c
consultateci
consultateci
consultateci
consultateci
consultateci
1150
10
100%
150, 250, 400
1250
8
1000
10
100%
c
normalizzata
normalizzata
A
15000
4000
2000
III
STR23SP
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
140 x 480 x 110
13
consultateci
Schneider Electric
109
Caratteristiche elettriche
interruttori automatici
Masterpact NT
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
caratteristiche comuni
numero di poli
tensione nominale d’isolamento (V)
tensione nominale di tenuta ad impulso (kV)
tensione nominale d’impiego (V AC 50/60 Hz)
attitudine al sezionamento
grado di inquinamento
Ui
Uimp
Ue
CEI EN 60947-2
IEC 60664-1
3/4
1000/1250
12
690 / 1000V
3
interruttori automatici secondo norma CEI EN 60947-2
corrente nominale (A)
portata del 4o polo (A)
portata dei TA (A)
tipo di interruttore automatico
potere d’interruzione nominale estremo (kA eff)
V AC 50/60 Hz
potere d’interruzione nominale di servizio (kA eff)
corrente di breve durata ammissibile nominale (kA eff)
V AC 50/60 Hz
tenuta elettrodinamica (kA cresta)
potere di chiusura nominale (kA cresta)
V AC 50/60 H
In
a 40 °C / 50 °C (1)
Icu
220/415 V
440 V
525 V
690 V
Icw
Icm
1000 V
Ics
0,5 s
3s
220/415 V
440 V
525 V
690 V
1000 V
durata di interruzione (ms)
durata di chiusura (ms)
interruttori automatici secondo norma NEMA AB1
potere di interruzione (kA)
240 V
V AC 50/60 Hz
480 V
600 V
interruttori non automatici secondo norma CEI EN 60947-3
potere di chiusura nominale (kA cresta)
Icm
V AC 50/60 Hz
220/415 V
440 V
500/690 V
1000 V
corrente di breve durata ammissibile nominale (kA eff)
V AC 50/60 Hz
Icw
0,5s
potere di interruzione Icu (kA eff) con un relè di protezione esterno
temporizzazione massima: 350 ms
installazione, collegamento e manutenzione
durata
meccanica
cicli CO x 1000
con manutenzione
senza manutenzione
elettrica
senza manutenzione
440 V
690 V
1000 V
comando motori (AC3-947-4)
collegamenti
690 V
estraibile
attacchi frontali
attacchi orizz./vert.
fisso
attacchi frontali
attacchi orizz./vert.
dimensioni (mm)
estraibile
3P
fisso
3P
HxLxP
4P
4P
pesi (kg)
estraibile
3P/4P
fisso
3P/4P
(1) Con attacchi posteriori verticali
(2) NT16: 440 V = 3
690 V = 1
(3) NT16: 1
110
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
NT08
NT10
NT12
NT16
800
800
da 400
a 800
1000
1000
da 400
a 1000
1250
1250
da 630
a 1250
1600
1600
da 800
a 1600
H1
42
42
42
42
L1
150
130
100
75
H10
-
H1
42
42
42
42
H10
-
20
-
% Icu
42
20
88
88
88
88
88
25
< 50
100%
10
15
330
286
220
165
9
25
42
25
42
20
88
75
75
75
75
25
< 50
20
100%
25
42
25
42
150
-
42
-
42
100
-
42
-
42
25
-
42
-
75
-
75
-
75
-
75
-
75
-
75
-
-
42
-
42
42
20
42
20
42
20
42
20
25
25
25
25
25
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
6
3
-
6 (2)
-
3
2
-
2 (2)
-
-
-
0,5
-
0,5
3
2
-
2 (3)
-
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
-
-
322 x 288 x 280
322 x 288 x 280
322 x 358 x 280
322 x 358 x 280
259 x 210 x 211
259 x 210 x 211
259 x 245 x 211
259 x 245 x 211
30/39
30/39
14/18
14/18
scelta dei trasformatori di corrente (TA)
portata (A)
regolazione della soglia Ir (A)
Schneider Electric
400
da 160 a 400
630
da 250 a 630
800
da 320 a 800
1000
da 400 a 1000
1250
da 500 a 1250
1600
da 640 a 1600
111
Caratteristiche elettriche
interruttori automatici
Masterpact NW
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
caratteristiche comuni
numero di poli
tensione nominale d’isolamento (V)
tensione nominale di tenuta ad impulso (kV)
tensione nominale d’impiego (V AC 50/60 Hz)
attitudine al sezionamento
grado di inquinamento
Ui
Uimp
Ue
CEI EN 60947-2
IEC 60664-1
3/4
1000/1250
12
690/1150
4
interruttori automatici secondo norma CEI EN 60947-2
corrente nominale (A)
portata del 4o polo (A)
portata dei TA (A)
tipo di interruttore
potere d’interruzione nominale estremo (kA eff)
V AC 50/60 Hz
potere d’interruzione nominale di servizio (kA eff)
corrente di breve durata ammissibile nominale (kA eff)
V AC 50/60 Hz
tenuta elettrodinamica (kA cresta)
protezione istantanea integrata
potere di chiusura nominale (kA cresta)
V AC 50/60 Hz
In
a 40 °C / 50 °C (1)
Icu
220/415 V
440 V
525 V
690 V
1150 V
Ics
1s
3s
Icw
Icm
NW08
NW10
NW12
NW16
800
800
da 400
a 800
1000
1000
da 400
a 1000
1250
1250
da 630
a 1250
1600
1600
da 800
a 1600
N1
42
42
2
42
% Icu
42
22
88
220/415 V
440 V
525 V
690 V
1150 V
88
88
88
88
25
< 70
240 V
480 V
600 V
42
42
42
durata di interruzione (ms)
durata di chiusura (ms)
H1
65
65
65
65
100%
65
36
143
senza
143
143
143
143
25
H2a
85
85
65
65
-
H2
100
100
85
85
-
L1
150
150
130
100
-
H10
50
85
50
187
senza
220
220
187
187
25
85
50
187
30
30
63
50
50
105
220
220
187
187
25
330
330
286
220
10
105
-
65
65
65
85
85
85
100
100
85
150
150
100
-
HF
c
c
c
interruttori automatici secondo norma NEMA AB1
potere di interruzione (kA)
V AC 50/60 Hz
interruttori non automatici secondo norma CEI EN 60947-3
NA
HA
HA10
HA
potere di chiusura nominale (kA cresta)
V AC 50/60 Hz
Icm
220/415 V
440 V
500/690 V
1150 V
88
88
88
-
105
105
105
-
187
187
187
-
105
corrente di breve durata ammissibile nominale (kA eff)
Icw
1s
42
50
85
50
36
75
V AC 50/60 Hz
3s
potere di interruzione Icu (kA eff) con un relè di protezione esterno
temporizzazione massima: 350 ms
42
50
10
10
10
10
10
10
50
85
installazione, collegamento e manutenzione
durata
cicli CO x 1000
meccanica
elettrica
con manutenzione
senza manutenzione
senza manutenzione
comando motori (AC3-947-4)
collegamenti
estraibile
fisso
dimensioni (mm)
HxLxP
estraibile
fisso
pesi (kg)
estraibile
fisso
440 V
690 V
1150 V
690 V
attacchi frontali
attacchi orizz./vert.
attacchi frontali
attacchi orizz./vert.
3P
4P
3P
4P
3P/4P
3P/4P
25
12,5
10
10
10
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
10
10
10
c
c
c
c
3
3
-
c
c
0,5
c
c
439 x 441 x 367
439 x 556 x 367
352 x 429 x 290
352 x 544 x 290
90/120
60/80
(1) Con attacchi posteriori verticali
(2) tranne 4000 A
112
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
NW20
NW25 NW32 NW40
NW40b NW50 NW63
2000
2000
da 1000
a 2000
2500
2500
da 1250
a 2500
3200
3200
da 1600
a 3200
4000
4000
da 2000
a 4000
4000
4000
da 2000
a 4000
5000
5000
da 2500
a 5000
H2a
85
85
65
65
H2
100
100
85
85
-
H3
150
150
130
100
-
H10
50
H1
100
100
100
100
-
100%
85
50
187
senza
220
220
187
187
25
85
75
187
c
220
220
187
187
25
65
65
190
c
330
330
286
220
25
50
50
210
c
105
-
100
100
220
c
220
220
220
220
25
< 80
H2
150
150
130
100
100%
100
100
220
senza
330
330
286
220
25
85
85
65
100
100
85
150
150
100
-
100
100
100
N1
42
42
42
42
42
22
88
c
88
88
88
88
25
< 70
42
42
42
H1
65
65
65
65
100%
65
36
143
senza
143
143
143
143
25
H2a
85
85
65
65
H2
100
100
85
85
-
H3
150
150
130
100
-
L1
150
150
130
100
-
H10
50
H1
65
65
65
65
-
85
50
187
senza
220
220
187
187
25
85
75
187
c
220
220
187
187
25
65
65
143
c
330
330
286
220
25
30
30
63
c
330
330
286
220
10
50
50
105
c
105
-
65
36
143
c
143
143
143
143
25
< 70
65
65
65
85
85
65
100
100
85
150
150
100
150
150
100
-
65
65
65
HA
HF
HA10
HA
HF
HA10
HA
105
105
105
-
187
187
187
-
105
121
121
121
-
187
187
187
-
105
187
187
187
-
50
85
50
55
85
50
85
36
75
50
55
75
50
50
20
10
8
8
6
c
c
c
c
50
8
6
6
c
c
c
c
8
6
6
c
c
c
c
8
6
6
c
c
c
c
85
50
2
2
6
20
10
5
2,5
2,5
c
c
3
3
-
c
c
0,5
c
c
c
c
c (2)
c
55
5
2,5
2,5
c
c
c (2)
c
5
2,5
2,5
c
c
c (2)
c
85
50
85
1,25
1,25
2,5
10
5
1,5
1,5
-
1,5
1,5
-
c
c
c
c
c
c
c
c
c
150
150
100
85
0,5
-
6300
6300
da 3200
a 6300
479 x 786 x 367
479 x 1016 x 367
352 x 774 x 290
352 x 1004 x 290
225/300
120/160
scelta dei trasformatori di corrente (TA)
portata (A)
regolazione
della soglia Ir (A)
Schneider Electric
400
da 160
a 400
630
da 250
a 630
800
da 320
a 800
1000
da 400
a 1000
1250
da 500
a 1250
1600
da 630
a 1600
2000
da 800
a 2000
2500
da 1000
a 2500
3200
da 1250
a 3200
4000
da 1600
a 4000
5000
da 2000
a 5000
6300
da 2500
a 6300
113
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Le unità di controllo Micrologic 2.0 e 5.0
garantiscono la protezione dei circuiti di potenza
e dei carichi.
L’unità Micrologic 5.0 permette di realizzare la
selettività cronometrica in caso di cortocircuito.
Caratteristiche elettriche
interruttori automatici
Unità di controllo Micrologic
per Compact NS630b/3200
Regolazione
delle protezioni
Appositi commutatori consentono
la regolazione dei valori di soglia
e temporizzazione delle protezioni.
La precisione delle regolazioni può essere
aumentata mediante sostituzione del «plug»
lungo ritardo.
Protezione contro i sovraccarichi
Protezione lungo ritardo LR riferita al valore
efficace della corrente (RMS).
Memoria termica: immagine termica prima
e dopo l’apertura.
Protezione contro i cortocircuiti
Protezione corto ritardo CR (valore
efficace RMS) e protezione istantanea IST.
Scelta del tipo di I2t (ON o OFF) su
temporizzazione corto ritardo.
Protezione del neutro
Sugli interruttori tripolari non è disponibile
la funzione di protezione del neutro.
Sugli interruttori tetrapolari è possibile
scegliere il tipo di protezione del neutro
con un commutatore a 3 posizioni:
neutro non protetto (4P 3d),
neutro protetto al 50% (4P 3d + N/2), neutro
protetto al 100% (4P 4d).
1 soglia e temporizzazione protezione
Lungo Ritardo LR
2 LED di segnalazione del sovraccarico
3 soglia e temporizzazione protezione
Corto Ritardo CR
4 soglia regolabile protezione istantanea
5 viti di fissaggio plug Lungo Ritardo
6 presa test
Nota:
Le unità di controllo Micrologic senza misura
sono dotate anche nella versione standard
di una calotta di protezione trasparente.
114
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Protezioni
Lungo ritardo
Soglia
intervento da 1,05 a 1,20 Ir
Temporizzazione (s)
precisione: da 0 a -20%
Micrologic 2.0
Ir = In x …
t r a 1,5 x Ir
t r a 6 x Ir
t r a 7,2 x Ir
Memoria termica
Istantanea
Soglia
precisione: ±10 %
Temporizzazione
Isd = Ir x …
Istantanea
Soglia
precisione: ±10 %
Schneider Electric
1,5
10
2
2,5
3
4
5
6
8
600
24
16,6
Micrologic 5.0
Ir = In x …
t r a 1,5 x Ir
t r a 6 x Ir
t r a 7,2 x Ir
Memoria termica
Corto ritardo
Soglia
precisione: ±10 %
Temporizzazione (ms) a 10 Ir
1
fissa: 20 ms
Protezioni
Lungo ritardo
Soglia
intervento da 1,05 a 1,20 Ir
Temporizzazione (s)
precisione: da 0 a -20%
0,4
0,5
0,6
0,7
0,8
0,9
0,95 0,98
altre regolazioni o inibizione mediante cambio di plug
12,5 25
50
100
200
300
400
500
0,5
1
2
4
8
12
16
20
0,34 0,69 1,38 2,7
5,5
8,3
11
13,8
20 mn prima e dopo lo sgancio
Isd = Ir x …
0,4
0,5
0,6
0,7
0,8
0,9
0,95 0,98
altre regolazioni o inibizione mediante cambio di Plug
12,5 25
50
100
200
300
400
500
0,5
1
2
4
8
12
16
20
0,34 0,69 1,38 2,7
5,5
8,3
11
13,8
20 mn prima e dopo lo sgancio
1
1,5
I2t Off
I2t On
2
2,5
3
4
5
0
0,2
0,2
230
320
0,3
0,3
350
500
0,4
0,4
6
8
10
t sd (non intervento)
t sd (max di interruzione)
20
80
80
140
0,1
0,1
140
200
Ii = In x …
2
3
4
gradini di regolazione
600
24
16,6
6
8
10
12
15
off
115
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Le unità di controllo Micrologic A integrano le
funzioni di misura, segnalazione, comunicazione
e valori massimi di corrente.
La versione 6 integra la protezione "guasto a terra",
mentre la versione 7 integra la protezione
differenziale.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
Caratteristiche elettriche
interruttori automatici
Unità di controllo Micrologic A «amperometro»
per Compact NS630b/3200, Masterpact NT, NW
Regolazione
delle protezioni
Appositi commutatori consentono di
regolare la soglia e la temporizzazione
delle protezioni.
I valori selezionati vengono visualizzati
sul display in tempo reale in ampere e
in secondi.
La precisione delle regolazioni può essere
ampliata limitando la zona di regolazione
mediante modifica del «plug» lungo ritardo.
Protezione contro i sovraccarichi
Protezione contro i sovraccarichi con
sgancio lungo ritardo LR di tipo RMS
(valore efficace vero della corrente).
Memoria termica: immagine termica
prima e dopo lo sgancio.
Protezione contro i cortocircuiti
Protezioni contro i corto-circuiti con sgancio
corto ritardo di tipo RMS e istantanea.
Scelta del tipo I2t (On o Off) su
temporizzazione corto ritardo.
Protezione contro i guasti a terra
Protezione di tipo «residual» o «source
ground return».
Scelta del tipo I2t (On o Off) su
temporizzazione.
Protezione differenziale residua (Vigi)
Funziona senza alimentazione esterna.
d Immunizzato contro i rischi di sganci
intempestivi.
k Sensibile alle componenti continue
della corrente di dispersione verso terra fino
a 10 A (classe A).
Protezione del neutro
Su interruttori tripolari, nessuna possibilità
di protezione del neutro.
Su interruttori tetrapolari, regolazione della
protezione del neutro con commutatore
a 3 posizioni: neutro non protetto (4P 3d),
neutro protetto a metà corrente (4P 3d
+ N/2), neutro protetto a piena corrente
(4P 4d).
Selettività logica ZSI
Una morsettiera «Zona Selettiva
Interlocking» (ZSI) consente il cablaggio di
più unità di controllo per una selettività
logica totale su protezioni corto ritardo e
guasto a terra senza temporizzazione allo
sgancio.
Misure «Amperometro»
L'unità di controllo Micrologic A misurano il
valore efficace (RMS) delle correnti.
Un display digitale a cristalli liquidi visualizza
in permanenza il valore di corrente della
fase più caricata (Imax) e consente, tramite
successive pressioni su un tasto, la lettura
dei valori I1, I2, I3, IN, Ig,I∆n, delle correnti
memorizzate (massimi valori medi) e delle
regolazioni.
L’alimentazione esterna, opzionale,
consente anche la visualizzazione delle
correnti < 20% In.
Opzione di comunicazione
Associato alla funzione opzionale di
comunicazione COM, l'unità di controllo
consente di trasmettere i seguenti
parametri:
c lettura delle regolazioni;
c insieme delle misure «amperometro»;
c segnalazione delle cause di sgancio;
c reset dei valori massimi.
soglia e temporizzazione di sgancio Lungo
ritardo
LED di segnalazione sovraccarico
soglia e temporizzazione di sgancio Corto
ritardo
soglia di sgancio istantaneo
soglia e temporizzazione di sgancio Vigi o
"guasto a terra"
pulsante test Vigi o "guasto a terra"
vite di fissaggio plug Lungo ritardo
presa test
test dei LED, «reset» e stato della pila
segnalazione delle cause di intervento
display digitale
amperometro e indicatori a led della
percentuale di carico delle fasi
tasti di navigazione
Nota:
Le unità di controllo Micrologic A sono dotate anche
nella versione di base di una calotta di protezione
trasparente.
116
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Protezioni
lungo ritardo
soglia (A)
sgancio tra 1,05 e 1,20 Ir
temporizzazione (s)
precisione: da 0 a -20%
Micrologic 2.0 A
Ir = In x …
tr a 1,5 x Ir
tr a 6 x Ir
tr a 7,2 x Ir
memoria termica
istantanea
soglia (A)
precisione: ±10 %
temporizzazione
Isd = Ir x …
Protezioni
"guasto a terra"
soglia (A)
precisione: ±10 %
temporizzazione (ms)
a In o 1200 A
differenziale residua (Vigi)
sensibilità (A)
precisione: 0 a -20%
temporizzazione (ms.)
10
2
2,5
3
4
5
6
8
I2
I3
IN
I1
autoalimentata (per I > 20% In)
I1 max I2 max I3 max IN max
Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 A
Ir = In x …
0,4
0,5
0,6
0,7
0,8
0,9
0,95 0,98
altre regolazioni o inibizione mediante cambio di plug
12,5 25
50
100
200
300
400
500
0,5
1
2
4
8
12
16
20
0,34 0,69 1,38 2,7
5,5
8,3
11
13,8
20 min prima e dopo lo sgancio
1
Isd = Ir x …
1,5
2
2,5
3
4
I2t Off
I2t On
tsd (senza sgancio)
tsd (max di interruzione)
0
20
80
0,1
0,1
80
140
0,2
0,2
140
200
0,3
0,3
230
320
0,4
0,4
350
500
Ii = In x …
2
3
4
6
Ig = In x …
In i 400 A
400 A < In i 1200 A
In > 1200 A
gradini con
I2t Off
I2t On
tg (senza sgancio)
tg (max di interruzione)
Micrologic 6.0 A
A
B
C
0,3
0,3
0,4
0,2
0,3
0,4
500
640
720
0
0,1
0,2
0,1
0,2
20
80
140
80
140
200
I∆
∆n
gradini di regolazione
t∆n (senza sgancio)
t∆n (max di interruzione)
tr a 1,5 x Ir
tr a 6 x Ir
tr a 7,2 x Ir
memoria termica
istantanea
soglia (A)
precisione: ±10 %
1,5
600
24
16,6
Micrologic 2.0 A
misura permanente delle correnti
misure da 20 a 200 % di In
precisione: 1,5 % (sensori inclusi)
massimi valori medi
corto ritardo
soglia (A)
precisione: ±10 %
temporizzazione (ms) a 10 Ir
1
fisso: 20 ms
Amperometro
lungo ritardo
soglia (A)
sgancio tra 1,05 e 1,20 Ir
temporizzazione (s)
precisione: da 0 a -20%
0,4
0,5
0,6
0,7
0,8
0,9
0,95 0,98
altre regolazioni o inibizione mediante cambio di plug
12,5 25
50
100
200
300
400
500
0,5
1
2
4
8
12
16
20
0,34 0,69 1,38 2,7
5,5
8,3
11
13,8
20 min prima e dopo lo sgancio
gradini con
Amperometro
misura permanente delle correnti
misure da 20 a 200 % di In
precisione: 1,5 % (sensori inclusi)
massimi valori medi
600
24
16,6
5
6
8
10
8
10
12
15
off
D
0,5
0,5
800
0,3
0,3
230
320
E
0,6
0,6
880
0,4
0,4
350
500
F
0,7
0,7
960
G
0,8
0,8
1040
H
0,9
0,9
1120
J
1
1
1200
Micrologic 7.0 A
0,5
1
2
3
5
7
10
20
30
60
80
40
350
350
500
800
800
1000
140
140
200
230
230
320
Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 A
I2
I3
IN
Ig
I1
autoalimentata (per I > 20% In)
I1 max I2 max I3 max IN max Ig max
I∆n
I∆n max
Nota:
Tutte le funzioni di protezione in corrente sono autoalimentate.
Un «reset» consente l’azzeramento dei guasti, dei massimi valori medi e delle correnti interrotte memorizzate.
Schneider Electric
117
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Le unità di controllo Micrologic P integrano oltre a
tutte le funzioni dei moduli Micrologic A la misura
delle tensioni e calcolano le potenze e le energie.
La protezione dei carichi è ampliata da nuove
funzioni di protezione basate sui valori di correnti,
tensioni, frequenza e potenze.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
soglia e temporizzazione di sgancio Lungo
ritardo
LED di segnalazione sovraccarico
soglia e temporizzazione di sgancio Corto
ritardo
soglia di sgancio Istantaneo
soglia e temporizzazione di sgancio Vigi o
"guasto a terra"
pulsante test Vigi o "guasto a terra"
viti di fissaggio plug Lungo ritardo
presa test
test dei LED + pila e «reset» delle segnalazioni
segnalazione delle cause di sgancio
indicatore alta definizione
visualizzazione delle misure
indicatori di manutenzione
configurazione delle protezioni
tasti di navigazione
blocco delle regolazioni calotta chiusa (spina
d’innesto)
Caratteristiche elettriche
interruttori automatici
Unità di controllo Micrologic P «potenze»
per Masterpact NT, NW
Regolazioni
delle protezioni
+
Appositi commutatori consentono la
regolazione delle protezioni, identiche a
quelle delle unità di controllo Micrologic A:
contro i sovraccarichi, i cortocircuiti, i guasti
a terra o differenziale.
Doppia regolazione
All’interno del campo di regolazione fissato
mediante commutatore direttamente sul
fronte, è possibile effettuare una
regolazione fine delle soglie (all’ampere)
e delle temporizzazioni (al secondo)
mediante tastiera o a distanza con l’opzione
di comunicazione COM.
Regolazione IDMTL
Il coordinamento con le protezioni media
tensione o fusibili è ottimizzato mediante la
regolazione della pendenza della curva di
protezione contro i sovraccarichi. Questa
regolazione consente inoltre un migliore
adattamento della protezione ad alcuni tipi
di carichi.
Protezione del neutro
Sugli interruttori tripolari, regolazione della
protezione del neutro mediante tastiera o a
distanza con l’opzione di comunicazione
COM su 4 posizioni: neutro non protetto (4P
3d), neutro protetto a metà corrente (4P 3d
+ N/2), protezione completa del neutro (4P
4d), protezione del neutro a corrente doppia
(4P 3d + 2N).
La protezione del neutro a corrente doppia
viene utilizzata quando la sezione del neutro
è doppia rispetto a quella delle fasi (forte
squilibrio di carico, forte tasso di armoniche
di ordine 3).
Sugli interruttori tetrapolari, regolazione
della protezione del neutro mediante
commutatore a 3 posizioni e mediante
tastiera: neutro non protetto (4P 3d), neutro
protetto a metà corrente (4P 3d + N/2),
protezione completa del neutro (4P 4d).
La protezione del neutro è disattivata se la
curva lungo ritardo è regolata su una delle
protezioni IDMTL.
Configurazione degli
allarmi e altre protezioni
Micrologic P controlla, in funzione di una
soglia e di una temporizzazione regolabile
mediante tastiera o a distanza con l’opzione
di comunicazione COM, le correnti e
tensioni, la potenza, la frequenza e il senso
di rotazione delle fasi.
Ogni superamento di soglia è segnalato a
distanza con l’opzione COM.
Ogni superamento di soglia può essere
associato a scelta ad uno sgancio
(protezione) o ad una segnalazione
realizzata da un contatto programmabile
M2C o M6C opzionale (allarme) o ad
entrambi (allarme e protezione).
Distacco-riattacco
Il controllo di un carico (distacco-riattacco)
può essere configurato in funzione della
potenza o della corrente che transitano
nell’interruttore. Il comando di distacco è
controllato da un supervisore con l’opzione
di comunicazione COM o con un contatto
programmabile M2C o M6C.
Misure
Micrologic P calcola in tempo reale tutte le
grandezze elettriche (V, A, W, VAR, VA,
Wh, VARh, VAh, Hz), i fattori di potenza ed i
fattori di cresta.
Micrologic P calcola inoltre i valori medi in
corrente e potenza su un intervallo di tempo
regolabile. Ad ogni misura è associato un
valore minimo e un valore massimo,
memorizzati.
In caso di sgancio dovuto ad un guasto la
corrente interrotta viene memorizzata.
L’alimentazione esterna, opzionale,
consente la visualizzazione delle grandezze
memorizzate anche in caso di interruttore
aperto o non alimentato.
Funzione cronologica e
indicatori di manutenzione
Gli ultimi 10 interventi ed allarmi vengono
registrati in due archivi cronologici distinti.
Appositi indicatori di manutenzione (usura
dei contatti, numero di manovre, ecc…)
sono inseriti in un archivio accessibile in
modo locale.
Opzione di segnalazione
mediante contatti
programmabili
Appositi contatti ausiliari M2C (2 contatti) e
M6C (6 contatti) segnalano eventuali
superamenti di soglia o cambiamenti di
stato; questi possono essere programmati
con l'unità di controllo Micrologic P mediante
tastiera o a distanza con l’opzione COM.
Opzione di comunicazione
L’opzione di comunicazione COM consente:
c la lettura e la configurazione a distanza
delle protezioni e degli allarmi;
c la trasmissione di tutte le misure
e indicatori calcolati;
c la segnalazione delle cause di sgancio
e degli allarmi;
c la consultazione degli archivi cronologici
e degli indicatori di manutenzione;
c il reset dei valori massimi memorizzati.
Con l’opzione COM è possibile inoltre
accedere ad un archivio degli eventi e ad un
archivio di manutenzione, memorizzati
nell’unità di controllo ma non disponibili in
locale.
Nota:
Le unità di controllo Micrologic P sono dotate anche
nella versione di base di una calotta di piombatura
opaca.
118
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Protezioni
lungo ritardo (RMS)
soglia (A)
sgancio tra 1,05 a 1,20 Ir
temporizzazione (s)
precisione: da 0 a -20%
regolazione IDMTL
memoria termica
corto ritardo (RMS)
soglia (A)
precisione: ±10 %
temporizzazione (ms) a 10 Ir
istantanea
soglia (A)
precisione: ±10 %
"guasto a terra"
soglia (A)
precisione: ±10 %
temporizzazione (ms) a 10 Ir
differenziale residua (Vigi)
sensibilità (A)
precisione: da 0 a -20%
temporizzazione (ms)
Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 P
Ir = In x …
+
0,4
0,5
0,6
0,7
0,8
0,9
0,95 0,98
altre regolazioni o inibizione con cambiamento del plug
12,5 25
50
100
200
300
400
500
0,5
1
2
4
8
12
16
20
0,34 0,69 1,38 2,7
5,5
8,3
11
13,8
SIT
VIT
EIT
HVFuse DT
20 min prima e dopo lo sgancio
1
Isd = Ir x …
1,5
2
2,5
3
4
I2t Off
I2t On
tsd (senza sgancio)
tsd (max di interruzione)
0
20
80
0,1
0,1
80
140
0,2
0,2
140
200
0,3
0,3
230
320
0,4
0,4
350
500
Ii = In x …
2
3
4
6
Ig = In x …
In i 400 A
400 A < In i 1200 A
In > 1200 A
gradini con
I2t Off
I2t On
tg (senza sgancio)
tg (max di interruzione)
Micrologic 6.0 P
A
B
C
0,3
0,3
0,4
0,2
0,3
0,4
500
640
720
0
0,1
0,2
0,1
0,2
20
80
140
80
140
200
I∆
∆n
gradini di regolazione
t∆n (senza sgancio)
t∆n (max di interruzione)
tr a 1,5 x Ir
tr a 6 x Ir
tr a 7,2 x Ir
pendenza della curva
gradini con
600
24
16,6
5
6
8
10
8
10
12
15
OFF
D
0,5
0,5
800
0,3
0,3
230
320
E
0,6
0,6
880
0,4
0,4
350
500
F
0,7
0,7
960
G
0,8
0,8
1040
H
0,9
0,9
1120
J
1
1
1200
Micrologic 7.0 P
0,5
1
2
3
5
7
10
20
30
60
60
140
350
350
500
800
800
1000
140
140
200
230
230
320
Nota:
Tutte le funzioni di protezione in corrente sono
autoalimentate.
È possibile impostare delle regolazioni più fini delle
protezioni in corrente agendo sul fronte dell'unità di
controllo o a distanza, ottenendo
i seguenti passi minimi di regolazione:
c lungo ritardo e protezione guasto a terra: 1 A;
c corto ritardo ed istantanea: 10 A.
Schneider Electric
119
Caratteristiche elettriche
interruttori automatici
Valori soglie e temporizzazioni
di regolazione
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Protezioni in corrente
Tipo
Campo di regolazione
Preregolazione
Passo di regolazione
Tolleranza
soglia di attivazione
da 5 % a 60 %
60 %
1%
-10 %, +0 %
soglia di disattivazione
5 % alla soglia di attivazione
soglia di attivazione
1%
-10 %, +0 %
temporizzaz. di attivazione
da 1 s a 40 s
40 s
1s
-20 %, +0 %
temporizzazione
di disattivazione
da 10 s a 360 s
10 s
1s
-20 %, +0 %
soglia di attivazione
da 20 A a 1200 A
1200 A
1A
+/- 15 %
soglia di disattivazione
20 A alla soglia di attivazione
soglia di attivazione
1A
+/- 15 %
temporizzaz. di attivazione
da 1 s a 10 s
10 s
0,1 s
-20 %, +0 %
temporizzazione
di disattivazione
da 1 s a 10 s
1s
0,1 s
-20 %, +0 %
squilibrio in corrente I squil.
I
I
Allarme Terra
Allarme Differenziale
soglia di attivazione
da 0,5 A a 30 A
30 A
0,1 A
-20 %, +0 %
soglia di disattivazione
0,5 A alla soglia di attivazione
soglia di attivazione
0,1 A
-20 %, +0 %
temporizzaz. di attivazione
da 1 s a 10 s
10 s
0,1 s
-20 %, +0 %
temporizzazione
di disattivazione
da 1 s a 10 s
1s
0,1 s
-20 %, +0 %
massima corrente I max, I max, I max, In max
soglia di attivazione
da 0,2 In a 10 In
In
1A
± 6,6 %
soglia di disattivazione
0,2 In alla soglia di attivazione
soglia di attivazione
1A
± 6,6 %
temporizzaz. di attivazione
da 15 s a 1500 s 1
500 s
1s
-20 %, +0 %
temporizzazione
di disattivazione
da 15 s a 3000 s
15 s
1s
-20 %, +0 %
Campo di regolazione
Preregolazione
Passo di regolazione
Tolleranza
soglia di attivazione
100 V alla soglia di attivazione
di U max
100 V
5V
-5 %, +0 %
soglia di disattivazione
soglia di attivazione alla soglia
di attivazione di U max
soglia di attivazione
5V
-5 %, +0 %
temporizzaz. di attivazione
da 0,2 s a 5 s
5s
0,1 s
-0 %, +20 %
temporizzazione
di disattivazione
da 0,2 s a 36 s
0,2 s
0,1 s
-0 %, +20 %
soglia di attivazione
soglia di attivazione di
U min a 1200 V
725 V
5V
-0 %, +5 %
soglia di disattivazione
100 Volt alla soglia di attivazione
soglia di attivazione
5V
-0 %, +5 %
temporizzaz. di attivazione
da 0,2 s a 5 s
5s
0,1 s
-0 %, +20 %
temporizzazione
di disattivazione
da 0,2 s a 36 s
0,2 s
0,1 s
-0 %, +20 %
Protezioni in tensione
Tipo
minima tensione U min
massima tensione U max
squilibrio in tensione U squil.
soglia di attivazione
da 2 % a 30 %
30 %
1%
-10 %, +0 %
soglia di disattivazione
2 % alla soglia di attivazione
soglia di attivazione
1%
-10 %, +0 %
temporizzaz. di attivazione
da 1 s a 40 s
40 s
1s
-20 %, +0 %
temporizzazione
di disattivazione
da 10 s a 360 s
10 s
1s
-20 %, +0 %
120
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Altre protezioni
Tipo
Campo di regolazione
Preregolazione
Passo di regolazione
Tolleranza
soglia di attivazione
da 5 kW a 500 kW
500 kW
5 kW
± 2,5 %
soglia di disattivazione
5 kW alla soglia di attivazione
soglia di attivazione
5 kW
± 2,5 %
temporizzaz. di attivazione
da 0,2 s a 20 s
20 s
0,1 sec
-0 %, +20 %
temporizzazione
di disattivazione
da 1 s a 360 s
1s
0,1 s
-0 %, +20 %
soglia di attivazione
soglia di attivazione
di F min a 540 Hz
65 Hz
0,5 Hz
± 0,5 Hz
soglia di disattivazione
45 Hz alla soglia di attivazione soglia di attivazione 0,5 Hz ± 0,5 Hz
temporizzaz. di attivazione
da 0,2 s a 5 s
5s
0,1 s
-0 %, +20 %
temporizzazione
di disattivazione
da 1 s a 36 s
1s
0,1 s
-0 %, +20 %
soglia di attivazione
45 Hz alla soglia di attivazione
di F max
45 Hz
0,5 Hz
± 0,5 Hz
soglia di disattivazione
soglia di attivazione alla
soglia di attivazione di F max
soglia di attivazione
0,5 Hz
± 0,5 Hz
temporizzaz. di attivazione
da 0,2 s a 5 s
5s
0,1 s
-0 %, +20 %
temporizzazione
di disattivazione
da 1 s a 36 s
1s
0,1 s
-0 %, +20 %
soglia di attivazione
senso Ph1, Ph2, Ph3
o senso Ph1, Ph3, Ph2
Senso Ph1, Ph2, Ph3
nessuna
nessuna
soglia di disattivazione
soglia di attivazione
soglia di attivazione
nessuna
nessuna
temporizzaz. di attivazione
0,3 s
0,3 s
nessuna
+/- 20 %
temporizzazione
di disattivazione
0,3 s
0,3 s
nessuna
+/- 20 %
Campo di regolazione
Preregolazione
Passo di regolazione
Tolleranza
soglia di attivazione
da 50 % Ir a 100 % Ir
100 % Ir
1%
±6%
soglia di disattivazione
30 % Ir alla soglia di distacco
soglia di distacco
1%
±6%
temporizzaz. di attivazione
da 20 % tr a 80 % tr
80 % tr
1%
-20 %, +0 %
temporizzazione
di disattivazione
da 10 s a 600 s
10 s
1s
-20 %, +0 %
soglia di attivazione
da 200 kW a 10000 kW
10000 kW
50 kW
± 2,5 %
soglia di disattivazione
100 kW alla soglia di distacco
soglia di distacco
50 kW
± 2,5 %
temporizzaz. di attivazione
da 10 s a 3600 s
3600 s
10 s
-20 %, +0 %
temporizzazione
di disattivazione
da 10 s a 3600 s
10 s
10 s
-20 %, +0 %
ritorno di potenza rP max
massima frequenza F max
minima frequenza F min
senso di rotazione delle fasi
Distacco/riattacco dei carichi
Tipo
in corrente I
in potenza P
Schneider Electric
121
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Caratteristiche elettriche
interruttori automatici
Unità di controllo Micrologic P «potenze»
per Masterpact NT, NW
La navigazione tra le videate è intuitiva.
I 6 pulsanti della tastiera consentono di
visualizzare i menu e di selezionare i valori
in modo semplice. Quando la calotta di
protezione dei commutatori è chiusa, la
tastiera non consente più l’accesso alle
regolazioni delle protezioni ma permette la
lettura delle videate di misura, degli archivi
cronologici, degli indicatori, ecc…
Misure
Valori istantanei
Il valore indicato sul display viene aggiornato
ogni secondo.
I valori massimi e minimi delle misure
vengono memorizzati.
correnti
I RMS
Videata d’ingresso
Visualizzazione
delle correnti max
A
A
A
A
1
2
3
N
"guasto a terra" differenziale
1
2
3
N
"guasto a terra" differenziale
V
V
V
%
12
23
31
1N
2N
3N
(U12 + U23 + U31) / 3
P attiva, Q reattiva, S apparente
E attiva, E reattiva, E apparente
W, VAR, VA
Wh, VARh, VAh
fattore di potenza
PF
totali
totali consumate - restituite
totali consumate
totali restituite
totale
I max RMS
tensioni
U RMS
V RMS
U media RMS
U squilibrio
potenze, energie
frequenze
F
Visualizzazione
delle tensioni
Visualizzazione
delle potenze
Hz
Valori medi
Il valore medio può essere calcolato a scelta
su un tempo fisso o variabile di durata
programmabile compresa tra
5 e 60 minuti.
Un indicatore calcolato in base al contratto
firmato con il distributore di energia
e associato ad una funzione di distacco/
riattacco consente di evitare o ridurre
al minimo gli addebiti in caso di
superamento della potenza sottoscritta.
I valori massimi medi vengono memorizzati
e datati sistematicamente.
correnti
I media
I max media
A
A
A
A
1
2
3
N
"guasto a terra" differenziale
1
2
3
N
"guasto a terra" differenziale
W, VAR, VA
W, VAR, VA
totali
totali
potenze
P, Q, S media
P, Q, S max media
Visualizzazione
della frequenza
Visualizzazione
archivio cronologico
degli interventi
122
Visualizzazione
delle potenze medie
Valori massimi e minimi
Sul display vengono indicati solo i valori
massimi memorizzati in corrente e in
potenza.
Funzione cronologica
Indicatori di manutenzione
Gli ultimi 10 interventi ed allarmi vengono
registrati in due archivi cronologici distinti
visualizzabili a display:
c archivio cronologico degli interventi:
v tipo di guasto
v data e ora
v valori misurati al momento del guasto
(corrente interrotta, ecc…)
c archivio cronologico degli allarmi:
v tipo di allarme
v data e ora
v valori misurati all’attivazione dell’allarme.
Su richiesta è possibile visualizzare gli
indicatori di manutenzione che segnalano:
c usura dei contatti;
v contamanovre:
v totale,
v dall’ultimo reset.
Visualizzazione in
seguito ad interruzione
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Visualizzazione su un supervisore di un archivio
degli eventi
Schneider Electric
Con l’opzione
di comunicazione
Caratteristiche tecniche
complementari
Misure complementari, valori
massimi e minimi memorizzati
Alcuni valori misurati o calcolati sono
accessibili esclusivamente con l’opzione di
comunicazione COM:
c I cresta / r, (I1 + I2 + I3)/3, I squilibrio
c tasso di carico in % Ir;
c cos ϕ totale.
Tutti i valori massimi e minimi registrati sono
disponibili esclusivamente con l’opzione di
comunicazione COM per un impiego con
supervisore.
Archivio degli eventi
Tutti gli eventi sono datati:
c sganciamenti;
c comparsa e scomparsa degli allarmi;
c modifiche delle regolazioni e delle
configurazioni;
c reset dei contatori;
c guasti sistema:
v posizione di ripristino
v autoprotezione termica;
c perdita dell’ora;
c superamento degli indicatori di usura;
c collegamenti agli strumenti di test, ecc…
Archivio di manutenzione
Consente di affinare la funzione di
diagnostica e di pianificare al meglio le
operazioni di manutenzione
dell’apparecchio:
c corrente più elevata misurata;
c contamanovre;
c numero di collegamenti degli strumenti
di test;
c numero di interventi in modo impiego
e in modo test;
c indicatore di usura dei contatti.
Scelta della lingua
I messaggi possono essere visualizzati in 6
lingue diverse. La scelta della lingua si
effettua mediante tastiera.
Funzioni di protezione
Tutte le funzioni di protezione in corrente
sono autoalimentate. Le funzioni di
protezione in tensione sono collegate alla
rete con una presa di tensione interna
all’interruttore.
Funzioni di misura
La misura è indipendente dalle protezioni:
il modulo di misura fine funziona
indipendentemente dal modulo di protezione
pur essendo sincronizzato sugli eventi della
funzione di protezione.
Metodo di calcolo delle misure
La misura implementa il nuovo concetto di
«zero blind time» corrispondente ad una
misura continua dei segnali a frequenza di
campionamento elevata: non esiste finestra
«cieca» tradizionalmente occupata
dall’elaborazione dei campionamenti.
Questo metodo garantisce la precisione
del calcolo delle energie anche per forti
variazioni di carico (saldatrici, robot, ecc…).
Le energie vengono accumulate a partire
dal valore istantaneo delle potenze in 2
modi:
c in modalità tradizionale, in base al quale
vengono accumulate solo le energie positive
(consumate);
c in modalità con segno, in base al quale le
energie positive (consumate) e negative
(fornite) sono accumulate separatamente.
Precisione delle misure fornite sensori
inclusi:
c tensione (V): 1%;
c corrente (A): 1,5%;
c frequenza (Hz): 0,1 Hz;
c potenza (W) e energia (Wh): 2,5% .
Memorizzazione
In caso di interruzione dell’alimentazione le
regolazioni fini, gli ultimi 100 eventi
e l'archivio di manutenzione restano
memorizzati nell’unità di controllo.
Datazione
La funzione cronologica viene attivata solo
in presenza di un modulo di alimentazione
esterno (con precisione 1 ora su un anno).
Reset
Un «reset» specifico per ogni singola
funzione consente l’azzeramento mediante
tastiera o a distanza del guasto, dei valori
minimi e massimi, dei valori di cresta, dei
contatori e degli indicatori.
123
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Micrologic H riprende tutte le funzioni del Micrologic
P. Dotato di una capacità di calcolo
e di memoria maggiore, Micrologic H consente
un’analisi fine della qualità dell’energia
ed una diagnostica dettagliata degli eventi.
Micrologic H è adatto ad un impiego con
supervisore.
Caratteristiche elettriche
interruttori automatici
Unità di controllo Micrologic H «armoniche»
per Masterpact NT, NW
Oltre alle funzioni del Micrologic P,
il modulo Micrologic H consente:
c un'analisi fine della qualità dell’energia
con il calcolo delle armoniche e delle
fondamentali;
c un aiuto alla diagnostica e all’analisi di un
evento con la cattura dell'onda;
c la programmazione di allarmi
personalizzati per analizzare un disturbo
sulla rete.
Regolazioni
delle protezioni
+
Misure
Micrologic H riprende tutte le misure di
Micrologic P alle quali si aggiungono:
c la misura fase per fase:
v delle potenze ed energie
v dei fattori di potenza.
c il calcolo:
v del tasso di distorsione armonica totale
THD in corrente e tensione
v delle fondamentali di correnti, tensioni
e potenze
v delle armoniche in corrente e tensione fino
al rango 51.
Le possibilità di regolazione delle protezioni
sono identiche a quelle dell'unità di controllo
Micrologic P.
Valori istantanei visualizzati a video
correnti
I RMS
I max RMS
A
1
A
"guasto a terra" differenziale
2
3
2
3
N
A
1
A
"guasto a terra" differenziale
N
U RMS
V
12
23
31
V RMS
V
1N
2N
3N
U media RMS
V
(U12 + U23 + U31) / 3
U squilibrio
%
tensioni
potenze, energie
P attiva, Q reattiva, S apparente
W, VAR, VA
totali
1
E attiva, E reattiva, E apparente
Wh, VARh, VAh
totali
consumate - restituite
totali
consumate
totali
restituite
totali
1
U I
P Q S
fattore di potenza
PF
2
2
3
3
frequenze
F
Hz
indicatori di qualità dell’energia
fondamentali totali
THD
%
U I
armoniche di U e I
ampiezze
3
5
7
9
11 13
Le armoniche di ordine 3, 5, 7, 9, 11 e 13, controllate dai distributori di energia, vengono visualizzate
sul display dell’unità di controllo.
Valori medi (richieste)
Come per i moduli Micrologic P, i valori medi (richieste) vengono calcolati a scelta su un
intervallo di tempo fisso o variabile di durata programmabile compresa tra 5 e 60 minuti.
correnti
I richiesta
I max richiesta
A
1
A
"guasto a terra" differenziale
2
2
3
3
N
A
1
A
"guasto a terra" differenziale
N
P, Q, S richiesta
W, VAR, VA
totali
P, Q, S max richiesta
W, VAR, VA
totali
potenze
Massimi valori medi
Sul display vengono visualizzati solo i valori massimi in corrente e in potenza.
Archivi cronologici e indicatori di manutenzione
Queste funzioni sono identiche a quelle dei moduli Micrologic P.
Nota:
Le unità di controllo Micrologic H sono dotate
anche nella versione standard di una calotta
piombabile opaca.
124
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Con l’opzione
di comunicazione
Caratteristiche tecniche
complementari
Misure complementari, valori
massimi e minimi
Alcuni valori misurati o calcolati sono
accessibili solo con l’opzione di
comunicazione COM:
Scelta della lingua
I messaggi possono essere visualizzati
in 6 lingue diverse. La scelta della lingua
si effettua mediante tastiera.
c I cresta / r, (I1 + I2 + I3)/3, I squilibrio;
Funzioni di protezione
Tutte le funzioni di protezione in corrente
sono autoalimentate. Le funzioni di
protezione in tensione sono collegate alla
rete con una presa di tensione interna
all’interruttore.
c tasso di carico e tasso di carico di cresta
in % Ir;
c cos ϕ totale e per fasi;
c thd in tensioni e correnti;
Visualizzazione delle armoniche fino all'ordine 12
c fattori K delle correnti e fattore K medio;
c fattori di cresta delle correnti e tensioni;
c tutte le fondamentali per fase;
c sfasamento delle fondamentali in correnti
e tensioni;
c potenza e fattore di distorsione fase per
fase;
c ampiezza e sfasamento delle armoniche
di ordine da 3 a 51 di correnti e tensioni,
ecc….
Tutti i valori massimi e minimi sono
disponibili con l’opzione di comunicazione
COM per un impiego con supervisore.
Rilevamento di un’onda di corrente
Creazione di un archivio
Cattura d'onda
Micrologic H memorizza costantemente
gli ultimi 12 cicli dei valori istantanei delle
correnti e tensioni. Su richiesta o in modo
automatico alla comparsa di eventi
programmati, Micrologic H memorizza le
onde rilevate in un archivio. Le onde rilevate
vengono visualizzate sotto forma
di oscillogrammi su un supervisore con
l’opzione di comunicazione COM.
Programmazione di allarmi
personalizzabili
Ogni valore istantaneo può essere
confrontato con una soglia bassa ed una
soglia alta configurabili. Un eventuale
superamento di soglia provoca un allarme.
Ogni allarme può essere associato ad una o
più azioni programmabili: apertura
dell’interruttore, attivazione di un contatto
ausiliario M2C, M6C, inserimento selettivo
degli allarmi in un archivio, acquisizione di
onde, ecc…
Archivio degli eventi e registro
di manutenzione
Le unità di controllo Micrologic H editano
un archivio degli eventi ed un archivio
di manutenzione identici a quelli illustrati
per i moduli Micrologic P.
Schneider Electric
Funzioni di misura
La misura è indipendente dalle protezioni:
il modulo di misura fine funziona
indipendentemente dal modulo di protezione
pur essendo sincronizzato sugli eventi della
funzione di protezione.
Metodo di calcolo delle misure
Una catena analogica dedicata alla misura
consente di aumentare la precisione nel
calcolo delle armoniche e degli indicatori di
qualità dell’energia. Le grandezze elettriche
vengono calcolate dall'unità di controllo
Micrologic H su una dinamica di 1,5 In
(20 In per Micrologic P).
Le energie vengono accumulate a partire
dal valore istantaneo delle potenze in base
al modo tradizionale e con segno.
Le componenti armoniche vengono
calcolate mediante DFT (Trasformata di
Fourier Discreta).
Precisione delle misure indicate sensori
inclusi:
c tensione (V): 1%;
c corrente (A): 1,5%;
c frequenza (Hz): 0,1 Hz;
c potenza (W) ed energia (Wh): 2,5%;
c tasso di distorsione delle armoniche
(THD): 1%.
Memorizzazione
In caso di interruzione dell’alimentazione
le regolazioni fini, gli ultimi 100 eventi
e l'archivio di manutenzione restano
memorizzati nell’unità di controllo.
Datazione
La funzione cronologica viene attivata solo
in presenza di un modulo di alimentazione
esterno (precisione 1 ora su un anno).
Reset
Un «reset» consente l’azzeramento
mediante tastiera o a distanza dei guasti,
dei valori minimi e massimi, dei valori di
cresta, dei contatori e degli indicatori.
125
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
L’integrazione dell‘interruttore automatico
o dell’interruttore non automatico in un sistema
di supervisione richiede l’opzione di comunicazione
COM.
La gamma Masterpact si integra totalmente nel
sistema di gestione dell’impianto elettrico Digivision
e SMS Powerlogic comunicando su protocollo
BatiBUS o Modbus.
Una interfaccia esterna permette la comunicazione
su altre reti:
c Profibus;
c Ethernet.
Caratteristiche elettriche
interruttori automatici
Comunicazione
L’opzione di comunicazione
COM
Questi contatti restano disponibili per un
impiego tradizionale.
Per gli interruttori fissi è composta da un
modulo di comunicazione installato
nell’apparecchio, fornito con il suo gruppo di
contatti (OF, SDE, PF) ed il suo kit di
collegamento agli sganciatori voltmetrici XF
e MX con opzione COM.
Per gli interruttori estraibili, è invece
composta:
Modulo di comunicazione «interruttore»
Questo modulo è indipendente dall’unità di
controllo. Installato dietro l’unità di controllo,
trasmette e riceve le informazioni
provenienti dalla rete di comunicazione.
Un collegamento ad infrarossi consente
di trasmettere i dati tra l’unità di controllo
ed il modulo di comunicazione.
Il montaggio del modulo viene eseguito
esclusivamente da personale Schneider.
c da un modulo di comunicazione installato
nella parte mobile, fornito con il suo gruppo
di contatti (OF, SDE, PF, AD) ed il suo kit di
collegamento agli sganciatori voltmetrici XF
e MX con opzione COM;
c da un modulo di comunicazione installato
sul telaio fisso, fornito con il suo gruppo di
contatti (CE, CD, CT).
Ogni apparecchio installato ha il proprio
indirizzo, assegnato mediante la tastiera del
modulo di controllo (Modbus) o a distanza
(Bus Digipact). L’indirizzo dell’interruttore
estraibile viene riportato sul telaio in modo
da mantenerlo anche in caso di sostituzione
dell’apparecchio.
La segnalazione degli stati utilizzati
dall’opzione COM è indipendente dai
contatti di segnalazione dell’apparecchio.
Modulo di comunicazione «telaio»
Questo modulo, installato sul telaio fisso,
consente di indirizzare il telaio e di
mantenere l’indirizzo assegnato anche
con l’interruttore automatico scollegato.
Sganciatori voltmetrici MX e XF con
opzione COM
Gli sganciatori MX e XF con opzione COM
possiedono appositi connettori per il
collegamento al modulo di comunicazione
«interruttore».
I comandi di apertura di sicurezza (2o MX
o MN) sono indipendenti dalla funzione di
comunicazione.
L’architettura della comunicazione
1
2
3
4
5
6
126
modulo di comunicazione "interruttore"
modulo di comunicazione "telaio"
sensori "interruttore" OF, SDE, PF, CH
sensori "telaio" CE, CD, CT
sganciatori voltmetrici MX e XF
bus di comunicazione Digipact
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
La comunicazione
Masterpact
c la segnalazione degli stati;
c il comando.
A seconda dell'unità di controllo Micrologic,
l’opzione di comunicazione COM consente
inoltre:
c la configurazione delle protezioni;
c l’analisi dei parametri della rete
per esigenze di aiuto all’impiego
e alla manutenzione.
L’opzione di comunicazione COM
è compatibile con tutti gli interruttori
non automatici e automatici Masterpact.
Consente, qualunque sia l’unità
di controllo:
c l’identificazione dell’apparecchio;
l’identificazione dell’apparecchio
indirizzo
interruttore
c
tipo d’apparecchio
-
tipo di unità di controllo
-
tipo di plug lungo ritardo
-
interruttore automatico
c
c
c
c
segnalazione guasti
pronto a chiudere
c
c
c
intervento per guasto
-
inserito/estratto/test
c
aperto/chiuso
molla carica
c
c
c
c
c
comandi
apertura/chiusura
c
configurazione
c
Micrologic
A
P
H
lettura delle regolazioni realizzate mediante i commutatori
c
regolaz. fini entro il campo di regolaz. fissato mediante commutatori
-
c
c
c
c
configurazione delle protezioni e degli allarmi
-
c
c
c
programmazione di allarmi personalizzabili
-
-
aiuto all’impiego e alla manutenzione
lettura delle protezioni e degli allarmi:
standard
c
c
c
configurate
c
c
personalizzate
c
lettura delle misure:
di corrente
c
c
c
di tensioni, frequenze, potenze...
c
c
della qualità dell’energia: fondamentali, armoniche…
c
lettura dei guasti:
c
c
c
tipo di guasto
correnti interrotte
c
c
cattura d'onda:
c
su guasto
su richiesta o programmato
c
archivi cronologici e archivi eventi:
c
c
archivio cronologici degli interventi
archivio cronologici degli allarmi
c
c
archivio degli eventi
c
c
indicatori:
usura dei contatti, contatori…
c
c
registro di manutenzione
c
c
Nota:
per maggiori dettagli su protezioni, allarmi, misure, cattura d'onda, archivio cronologico, archivio degli eventi e
indicatori di manutenzione, consultare la descrizione dell'unità di controllo Micrologic.
Schneider Electric
127
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tipologie di sganciatori
Gli sganciatori per gli interruttori di bassa
tensione sono generalmente disponibili sul
mercato con diverse caratteristiche di
intervento e, in determinati casi, con
possibilità più o meno ampie di regolazione
delle curve di intervento.
Si va dalle soluzioni più semplici ed
economiche che sono realizzate con gli
interruttori modulari a soluzioni sempre più
sofisticate che sono disponibili per
equipaggiare interruttori scatolati di grossa
taglia ed interruttori aperti.
La soluzione più semplice è costituita dallo
sganciatore magnetotermico degli
interruttori modulari. Questo sganciatore
non ha nessuna possibilità di regolazione,
l'adattazione alle caratteristiche del circuito
deve essere fatta cambiando la corrente
nominale dell'interruttore oppure la curva
caratteristica di intervento (ad esempio, la
caratteristica B invece della C descritte nel
seguito).
Salendo nella scala delle prestazioni degli
interruttori, si trovano gli sganciatori
magnetotermici per gli scatolati, che sono
caratterizzati principalmente dal fatto di
consentire la regolazione della corrente
d'intervento per la protezione contro i
sovraccarichi (comunemente chiamata
protezione termica o di lungo ritardo).
Questo consente di adeguare il livello di
protezione ai bisogni del circuito e di
ottimizzare la sezione dei cavi.
L'andamento della curva della protezione di
lungo ritardo nel campo tempo/corrente è
però fisso e non può essere modificato.
Generalmente, questi sganciatori hanno una
caratteristica di intervento fissa per la
protezione contro i cortocircuiti
(comunemente chiamata protezione
magnetica).
L'intervento della protezione magnetica
avviene al di sopra di un valore fisso di
corrente (a meno delle tolleranze previste
dalle norme) con un tempo molto breve e
tale da fare definire l'intervento "istantaneo".
Gli sganciatori magnetotermici per correnti
nominali più elevate (200 e 250 A) offrono
anche la possibilità di regolazione della
corrente di intervento della protezione
magnetica.
Per gli interruttori scatolati e gli interruttori
aperti, sono disponibili gli sganciatori
elettronici (in alternativa ai magnetotermici
per gli scatolati fino a 250 A).
Gli sganciatori elettronici offrono diverse
possibilità di regolazione dei valori di
corrente.
Le versioni più semplici offrono la possibilità
di regolazione della corrente di intervento
della protezione termica (lungo ritardo) e di
128
Curve di intervento
Scelta degli sganciatori e regolazione
delle curve di intervento
quella della protezione contro i cortocircuiti
(corto ritardo). Le versioni più sofisticate
offrono molteplici possibilità di regolazione
di correnti e tempi di intervento.
La scelta degli sganciatori
La scelta di uno sganciatore dovrebbe essere
effettuata sulla base di considerazioni tecnicoeconomiche, tenendo conto delle
caratteristiche dell'impianto da proteggere e
della eventuale necessità di realizzare un
sistema di protezione ad intervento selettivo.
Dal punto di vista economico, alla semplicità si
accompagna il basso costo, mentre dal punto
di vista tecnico, alla versione più sofisticata
corrispondono prestazioni e possibilità di
impiego superiori.
È importante notare che gli sganciatori
elettronici garantiscono una maggiore
precisione di intervento, garantendo tra l'altro
la costanza della corrente di intervento della
protezione termica al variare della
temperatura nel loro punto di installazione.
Al contrario, gli sganciatori magnetotermici
intervengono a valori diversi di corrente in
funzione della temperatura all'interno del
quadro in cui sono installati.
La scelta degli sganciatori deve essere
effettuata in modo da garantire la protezione
contro i sovraccarichi, contro i cortocircuiti e la
protezione delle persone secondo le regole
fissate dalle norme.
Le possibilità di regolazione possono a volte
facilitare il compito del progettista per ottenere
l'effetto di protezione desiderato.
La regolazione
delle protezioni
Considerando unicamente il bisogno di
proteggere l'impianto elettrico, la
regolazione ideale delle protezioni sarebbe
quella che determina l'intervento istantaneo
della protezione con un valore di corrente di
poco superiore alla corrente nominale del
circuito da proteggere.
In pratica, il diagramma tempo/corrente di
intervento della protezione risulterebbe
"schiacciato" il più possibile verso gli assi
cartesiani, cioè verso un valore minimo di
corrente e verso il tempo zero.
Nella pratica, questa regolazione ideale non
viene mai realizzata poiché risulta
necessario consentire ai circuiti protetti di
superare qualche condizione di
funzionamento transitoria che è
caratteristica del carico alimentato e che
può far parte del suo normale
funzionamento.
Esempi tipici di questi transitori sono
l'avviamento del motore asincrono (vedasi la
curva caratteristica tempo/corrente al
capitolo "Protezione degli apparecchi
utilizzatori") e l'accensione di lampade ad
incandescenza che, avendo il filamento
freddo, presentano una resistenza più bassa
e di conseguenza assorbono inizialmente
una corrente più elevata di quella nominale
assorbita quando il loro filamento diventa
incandescente.
Quando lo sganciatore presenta la
possibilità di regolare la sua caratteristica di
intervento, la regolazione ideale sarà quella
che posizionerà la curva di intervento il più
vicino possibile agli assi cartesiani senza
però interferire con le curve di corrente dei
transitori caratteristici del carico. Il tutto
dovrà tener conto delle tolleranze di
intervento delle protezioni previste dalle
norme o garantite dal costruttore (quando
fossero inferiori a quelle indicate dalle
norme come nel caso degli sganciatori
elettronici).
Qualora l'interruttore sia disposto a
protezione di un circuito di distribuzione
(linea quadro-quadro), può essere
necessario prevedere l'intervento selettivo
delle protezioni a monte del quadro rispetto
a quelle a valle.
In questo caso, la regolazione ideale sarà
ancora quella che risulterà più "schiacciata"
possibile verso gli assi cartesiani del
diagramma tempo/corrente; si dovrà però
evitare che le curve di monte e di valle si
tocchino o si intersechino (tenendo in debito
conto anche le tolleranze di intervento).
Bisogna porre attenzione alle differenze tra i
tempi di intervento di monte e valle delle
protezioni di corto ritardo che devono essere
differenziati di un tempo abbastanza lungo
per tenere in considerazione:
c il tempo necessario all'interruttore a valle
per interrompere la corrente dopo
l'intervento della relativa protezione;
c le tolleranze del tempo di intervento
degli sganciatori;
c le tolleranze del tempo effettivo
di interruzione delle correnti.
In caso di diversi gradini di selettività
cronometrica, la regolazione del tempo
di intervento dell'interruttore più a monte
può così risultare molto elevata (più di
mezzo secondo).
Questo incoveniente viene brillantemente
superato con l'impiego degli interruttori
Merlin Gerin con sganciatori elettronici che,
grazie alla precisione degli sganciatori
ed al perfetto controllo della tecnica
di interruzione garantiscono selettività
cronometrica con un ∆t tra monte e valle
di soli 0,1 secondi, consentendo così 4
gradini di selettività con un ritardo
di intervento dell'interruttore più a monte
di soli 0,4 secondi.
Schneider Electric
Curve di intervento
Il Sistema Multi 9
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Curve B e C secondo
la norma CEI 23-3 (4° ed.)
(EN 60.898)
C40a, C40N curva B (CEI EN 60898)
Queste curve si differenziano per il campo di
funzionamento degli sganciatori magnetici:
c curva B: intervento magnetico
fra 3 e 5 In
c curva C: intervento magnetico
fra 5 e 10 In.
Nota
c Punto di riferimento 1:
limiti di intervento termico a freddo,
tutti i poli caricati
v Inf: corrente di prova di non intervento
1,13 In,
v If: corrente di prova di sicuro intervento
1,45 In;
c punto di riferimento 2:
limiti di intervento elettromagnetico,
2 poli caricati.
DOMA45/42/47, C40a,
C40N curva C (CEI EN 60898)
C60 curva C (CEI EN 60898)
C60 curva B (CEI EN 60898)
t(s)
t[s]
10 000
5 000
1h
2 000
1 000
10 000
5 000
1h
2 000
1 000
500
500
200
100
50
200
100
50
20
20
10
10
5
5
2
1
.5
2
1
.5
.2
.2
.1
.05
.1
.05
.02
.01
.005
.02
.01
.005
.002
.001
.5 .7 1
C120N curva B (CEI EN 60898)
I / In
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70100
200300
C120N curva C (CEI EN 60898)
t[s]
.002
.001
.5 .7 1
10 000
5 000
1h
2 000
1 000
500
500
500
200
100
200
100
200
100
50
50
50
20
10
20
10
20
10
5
5
5
2
2
1
.5
2
1
.5
.2
.2
.2
.1
.05
.1
.05
.1
.05
.002
.001
.5 .7 1
.02
.01
.005
t < 10ms
I / In
2
3 4 5 7 10
Schneider Electric
20 30
50 70100
200300
.002
.001
.5 .7 1
20 30
50 70100
200300
t[s]
t[s]
10 000
5 000
1h
2 000
1 000
.02
.01
.005
3 4 5 7 10
C120N curva D (CEI EN 60898)
10 000
5 000
1h
2 000
1 000
1
.5
I / In
2
.02
.01
.005
t < 10ms
I / In
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70100
200300
.002
.001
.5 .7 1
t < 10ms
I / In
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70100
200300
129
Curve di intervento
Il Sistema Multi 9
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Curve B, C, D, Z, K e MA
secondo la norma
CEI EN 60947-2
Queste curve si differenziano per il campo
di funzionamento degli sganciatori magnetici:
c curva B: intervento fra 3,2 e 4,8 In
c curva C: intervento fra 7 e 10 In
c curva D: intervento fra 10 e 14 In
c curva Z: intervento fra 2,4 e 3,6 In
c curva K: intervento fra 10 e 14 In
c curva MA: intervento 12 In
c curva P25M: intervento 12 In.
Nota
c Punto di riferimento 1:
limiti di intervento termico a freddo,
tutti i poli caricati
c corrente di prova di non intervento: 1,05 In,
c corrente di prova di sicuro intervento:
1,3 In;
c punto di riferimento 2:
limiti di intervento elettromagnetico,
2 poli caricati
C40 curva B
C40 curva C
10 000
5 000
1h
2 000
1 000
10 000
5 000
1h
2 000
1 000
500
500
200
100
200
100
50
50
20
10
20
10
5
5
t[s]
t[s]
2
1
.5
C60 curva B (CEI EN 60947-2)
t[s]
10 000
5 000
1h
2 000
1 000
500
200
100
50
20
10
5
2
1
.5
2
1
.5
.2
.2
.2
.1
.05
.1
.05
.1
.05
.02
.01
.005
.02
.01
.005
.02
.01
.005
.002
.001
.5 .7 1
2
3 4 5 7 10
20 30
I In
/ In
50 70100
200300
C60 curva C (CEI EN 60947-2)
.002
.001
.5 .7 1
.002
.001
2
3 4 5 7 10
20 30
I In
/ In
50 70100
200300
t[s]
10 000
5 000
1h
2 000
1 000
10 000
5 000
1h
2 000
1 000
500
500
500
200
100
50
200
100
50
200
100
50
20
10
20
10
20
10
5
5
5
2
1
.5
2
1
.5
2
1
.5
.2
.2
.2
.1
.05
.1
.05
.1
.05
.02
.01
.005
.02
.01
.005
.02
.01
.005
130
I / In
.5 .7 1
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70100
200300
.002
.001
I / In
.5 .7 1
3 4 5 7 10
20 30
50 70100
200300
t[s]
10 000
5 000
1h
2 000
1 000
.002
.001
2
C60 curva K (CEI EN 60947-2)
C60 curva D (CEI EN 60947-2)
t[s]
I / In
.5 .7 1
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70100
200300
.002
.001
I / In
.5 .7 1
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70100
200300
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
C60 curva Z (CEI EN 60947-2)
C60 curva MA (CEI EN 60947-2)
C120N curva B (CEI EN 60947-2)
t[s]
t[s]
10 000
5 000
1h
2 000
1 000
10 000
5 000
500
500
200
100
50
200
100
50
20
10
20
5
5
2
1
.5
2
10 000
5 000
1h
2 000
1 000
2 000
1 000
500
200
100
50
20
10
10
5
t [s]
1
.5
2
1
.5
.2
.2
.2
.1
.05
.1
.05
.1
.05
.02
.01
.02
.01
.005
.005
.005
.002
.001
I / In
.5 .7 1
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70100
200300
.02
.01
.002
.001
.5 .7 1
I / In
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70100
.002
.001
.5 .7 1
200300
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70100
200300
I / In
C120N curva C (CEI EN 60947-2)
C120N curva D (CEI EN 60947-2)
NG125 curva B (CEI EN 60947-2)
10 000
5 000
1h
2 000
1 000
10 000
5 000
1h
2 000
1 000
10 000
5 000
1h
2 000
1 000
500
500
500
200
100
200
100
200
100
50
50
50
20
10
20
10
20
5
5
t[s]
t[s]
2
1
.5
10
5
t [s]
2
1
.5
2
1
.5
.2
.2
.2
.1
.05
.1
.05
.1
.05
.02
.01
.02
.01
.005
.02
.01
.005
.005
.002
.001
.5 .7 1
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70100
.002
.001
.5 .7 1
200300
2
3 4 5 7 10 14 20 30
50 70100
.002
.001
.5 .7 1
200300
NG125 curva C (CEI EN 60947-2)
NG125 curva D (CEI EN 60947-2)
10 000
5 000
1h
2 000
1 000
500
500
500
200
100
200
100
200
100
50
50
50
20
20
10
10
20
10
t [s]
2
1
.5
.2
.2
.1
.05
.1
.05
.1
.05
.02
.01
.005
.02
.01
.005
.02
.01
.005
2
3 4 5 7 10
I / In
Schneider Electric
20 30
50 70100
200300
.002
.001
.5 .7 1
200300
2
1
.5
.2
.002
.001
.5 .7 1
50 70100
5
5
t[s]
2
1
.5
20 30
NG125 curva MA (CEI EN 60947-2)
10 000
5 000
1h
2 000
1 000
5
3 4 5 7 10
I / In
10 000
5 000
1h
2 000
1 000
t[s]
2
I / In
I / In
2
3 4 5 7 10 14 20 30
I / In
50 70100
200300
.002
.001
.5 .7 1
2
3 4 5 7 10 14 20 30
50 70100
200300
I / In
131
Curve di intervento
Il Sistema Multi 9
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
P25M curva intervento (CEI EN 60947-2)
C32H-DC curva C (CEI EN 60947-2)
In da 5 a 40 A
TC16 curva C (CEI EN 60898)
In da 6 a 16 A
t (s)
10000
5000
1H
2000
1000
500
200
2
100
50
20
10
5
2
1
0,5
0,2
0,1
0,05
0,02
0,01
0,005
0,002
0,001
0,5 1
t [s]
10000
5000
2000
1000
500
200
100
50
20
10
5
2
1
0,5
0,2
0,1
0,05
0,02
0,01
0,005
0,002
0,001
0,5 0,71
10000
5000
2000
1000
500
200
100
50
20
10
5
2
1
0,5
0,2
0,1
0,05
0,02
0,01
0,005
0,002
0,001
1
1 3 poli a freddo
2 2 poli a freddo
3 3 poli a caldo
3
I/In
2 3 45 710 2030 50 100 200
XC40 curva B (CEI EN 60898)
t (s)
I/In
2 3 45 710
0,5 0,7 1
2030 50 100 200
XC40 curva C (CEI EN 60898)
10 000
5 000
10 000
5 000
2 000
1 000
2 000
1 000
2 000
1 000
500
500
500
200
100
200
100
200
100
50
50
50
20
20
10
10
20
10
5
5
t[s]
2
1
.5
5
t[s]
2
1
.5
2
1
.5
.2
.2
.2
.1
.05
.1
.05
.1
.05
.02
.01
.005
.02
.01
.005
.02
.01
.005
.002
.001
.5 .7 1
2
3 4 5 7 10
I / In
132
20 30
50 70100
200300
.002
.001
.5 .7 1
20 30 50 70 100 200
XC40 curva D (CEI EN 60898)
10 000
5 000
t[s]
I/In
2 3 4 5 7 10
2
3 4 5 7 10
I / In
20 30
50 70100
200300
.002
.001
.5 .7 1
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70100
200300
I / In
Schneider Electric
Curve di intervento
Compact NSC100N
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Compact NSC100N - TM16D / TM25D / TM32D / TM40D
Compact NSC100N - TM50D / TM63D / TM80D
10 000
5 000
10 000
5 000
2 000
2 000
1 000
1 000
500
500
200
200
100
100
50
50
20
20
10
10
5
5
t[s]
t[s]
2
2
1
16A : Im = 37,5 x In
.5
20A : Im = 30 x In
1
.5
.2
25A : Im = 24 x In
.2
.1
.05
32A : Im = 19 x In
.1
.05
40A : Im = 15 x In
.02
.01
.02
.01
.005
.005
.002
.001
.5 .7 1
.002
.001
.5 .7 1
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70 100
200 300
I / Ir
50A : Im = 20 x In
63A : Im = 16 x In
70A : Im = 14,3 x In
80A : Im = 12,5 x In
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70 100
200 300
I / Ir
Compact NSC100N - TM100D
10 000
5 000
2 000
1 000
500
200
100
50
20
10
5
t[s]
2
100A : Im = 12,5 x In
1
.5
.2
.1
.05
.02
.01
.005
.002
.001
.5 .7 1
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70 100
200 300
I / Ir
Schneider Electric
133
Curve di intervento
Compact NSA
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Compact NSA160 - TM16D/TM25D/TM32D/TM40D
Compact NSA160 - TM50D/TM63D/TM8D
10 000
5 000
10 000
5 000
2 000
1 000
2 000
1 000
500
500
200
100
200
100
50
50
20
10
20
10
5
5
t [s]
t(s)
t [s]
t(s)
2
1
.5
16A : Im = 37,5 x In
25A : Im = 24 x In
.2
.005
.02
.01
.005
.002
.001
.5 .7 1
.002
.001
.5 .7 1
.02
.01
3 4 5 7 10
20 30
50 70100
63A : Im = 16 x In
.1
.05
40A : Im = 15 x In
2
50A : Im = 20 x In
.2
32A : Im = 19 x In
.1
.05
2
1
.5
200300
80A : Im = 12,5 x In
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70100
In corrente nominale
Im soglia protezione magnetica
In corrente nominale
Im soglia protezione magnetica
Compact NSA160 - TM100D
Compact NSA160 - TM125D, TM160D
10 000
5 000
10 000
5 000
2 000
1 000
2 000
1 000
500
500
200
100
200
100
50
50
20
10
20
10
5
5
160A : Im = 7,8 x In
2
1
.5
125A : Im = 10 x In
t(s)
t [s]
t(s)
t [s]
2
1
.5
100A : Im = 12,5 x In
.2
.2
.1
.05
.1
.05
.02
.01
.005
.02
.01
.005
.002
.001
.5 .7 1
.002
.001
.5 .7 1
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70100
200300
2
3 4 5 7 10
I / Ir
In corrente nominale
Im soglia protezione magnetica
134
200300
I / Ir
I / Ir
20 30
50 70100
200300
I / Ir
In corrente nominale
Im soglia protezione magnetica
Schneider Electric
Curve di intervento
Compact NS160/630
Sganciatori magnetotermici
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Compact da NSA160 a NS250 - TM16D/TM16G
Compact da NSA160 a NS250 - TM25D/TM25G
10 000
5 000
10 000
5 000
2 000
1 000
2 000
1 000
500
500
200
100
200
100
50
50
20
20
10
10
5
t(s)
t [s]
5
t [s]
t(s)
2
1
.5
2
TM16D : 12 x In
.2
.2
TM16G : 4 x In
.1
.05
TM25G :
3.2 x In
.1
.05
.02
.01
.005
.002
.001
.5 .7 1
TM25D : 12 x In
1
.5
.02
.01
sgancio riflesso:
déclenchement
réflexe :
10ms
ms
t t<<10
sgancio riflesso:
déclenchement
réflexe :
10 ms
ms
t t<<10
.005
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70100
200300
.002
.001
.5 .7 1
2
3 4 5 7 10
I / Ir
20 30
50 70100
I / Ir
In corrente nominale
Ir soglia di protezione termica
Im soglia protezione magnetica
In corrente nominale
Ir soglia di protezione termica
Im soglia protezione magnetica
Compact da NSA160 a NS250 - TM32D/TM40D/TM40G
Compact da NSA160 a NS250 - TM50D/TM63D/TM63G
10 000
5 000
10 000
5 000
2 000
1 000
2 000
1 000
500
500
200
100
200
100
50
50
20
10
20
10
5
5
tt(s)
[s]
tt(s)
[s]
2
1
.5
TM40D : 12 x In
TM63G :
2 x In
.1
.05
.02
.01
.005
sgancio riflesso:
déclenchement
réflexe :
10 ms
ms
t t<<10
2
TM63D : 8 x In
.2
TM40G :
2 x In
.1
.05
2
1
.5
TM50D : 10 x In
TM32D : 12,5 x In
.2
.002
.001
.5 .7 1
3 4 5 7 10
20 30
50 70100
200300
.02
.01
.005
.002
.001
.5 .7 1
sgancio riflesso:
déclenchement
réflexe :
10ms
ms
t t<<10
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70100
200300
I / Ir
I / Ir
e
In corrente nominale
Ir soglia di protezione termica
Im soglia protezione magnetica
Schneider Electric
200300
In corrente nominale
Ir soglia di protezione termica
Im soglia protezione magnetica
135
Curve di intervento
Compact NS160/630
Sganciatori magnetotermici
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Compact da NS160 a NS250 - TM80D/TM100D
Compact NS250 - TM125D/TM160D
10 000
5 000
10 000
5 000
2 000
1 000
2 000
1 000
500
500
200
100
200
100
50
50
20
20
10
10
t (s)
TM125D
10 x In
5
5
t(s)
2
Im = 8 x In
2
.5
1
.5
.2
.2
.1
.05
.1
.05
1
.005
.02
.01
.005
.002
.001
.5 .7 1
.002
.001
.5 .7 1
.02
.01
sgancio riflesso:
t < 10 ms
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70 100
200 300
TM160D
8 x In
sgancio riflesso:
t < 10 ms
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70100
200300
I / Ir
I / Ir
In corrente nominale
Ir soglia protezione termica
Im soglia protezione magnetica
In corrente nominale
Ir soglia protezione termica
Im soglia protezione magnetica
Compact NS250 - TM200D/TM250D
10 000
5 000
2 000
1 000
500
200
100
50
20
10
5
t(s)
2
1
.5
Im = 5 … 10 x In
.2
.1
.05
.02
.01
.005
.002
.001
.5 .7 1
sgancio riflesso:
t < 10 ms
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70100
200300
I / Ir
In corrente nominale
Ir soglia protezione termica
Im soglia protezione magnetica
136
Schneider Electric
Curve di intervento
Compact NS160/630
Sganciatori solo magnetici
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Compact NS80H - da MA1,5 a MA80
Compact da NS160 a NS250 - da MA25 a MA100
10 000
5 000
Θ di riferimento: 65°C
10 000
5 000
2 000
1 000
2 000
1 000
500
500
200
100
200
100
tenuta termica
50
50
20
20
10
10
tenuta termica
5
5
t(s)
Θ di riferimento: 65°C
t(s)
2
1
.5
Im = 6…14 x In
2
.2
.2
.1
.05
.1
.05
.02
.01
.005
.02
.01
.005
.002
.001
.5 .7 1
.002
.001
.5 .7 1
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70100
Im = 6 …14 x In
1
.5
200300
sgancio riflesso:
t < 10 ms
2
3 4 5 7 10
In corrente nominale
Im soglia protezione magnetica
10 000
5 000
Θ di riferimento: 65°C
2 000
1 000
500
MA220
MA150
200
100
Θ di riferimento: 65°C
2 000
1 000
tenuta termica
500
200
100
50
50
20
10
20
10
5
tenuta termica
5
t(s)
2
Im = 8 …13 x In
1
.5
2
1
.5
.2
.2
.1
.05
.1
.05
.02
.01
.005
Im = 6.3 ... 12.5 x In
.02
.01
sgancio riflesso:
t < 10 ms
sgancio riflesso:
t < 10 ms
.005
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70100
200300
.002
.001
.5 .7 1
2
3 4 5 7 10
I / In
In corrente nominale
Im soglia protezione magnetica
Schneider Electric
200300
Compact NS400, NS630 - MA320/ MA500
10 000
5 000
.002
.001
.5 .7 1
50 70100
In corrente nominale
Im soglia protezione magnetica
Compact da NS160 a NS250 - MA150/ MA220
t(s)
20 30
I / In
I / Ir
20 30
50 70100
200300
I / In
In corrente nominale
Im soglia protezione magnetica
137
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Sganciatore selettivo
STR22SE (1)
Sganciatore per protezione
generatori
STR22GE (1)
Curve di intervento
Compact NS160/630
Sganciatori elettronici
Offrono due livelli di regolazione:
c protezione lungo ritardo LR contro
i sovraccarichi a soglia regolabile Ir;
c protezione corto ritardo CR contro
i cortocircuiti a soglia regolabile Im
e temporizzazione fissa.
Regolazione delle protezioni
t
Soglia LR
Offrono inoltre una protezione istantanea
a soglia fissa.
Soglia CR
0
I
Regolazione delle protezioni
Sganciatore selettivo
STR23SE (1)
STR23SV (1)
Offre due livelli di regolazione:
c protezione lungo ritardo LR contro
i sovraccarichi a soglia regolabile Ir;
c protezione corto ritardo CR contro
i cortocircuiti a soglia regolabile Im
e temporizzazione fissa.
Regolazione delle protezioni
t
Soglia LR
Offre inoltre una protezione istantanea a
soglia fissa.
Soglia CR
0
I
Regolazione delle protezioni
Sganciatore universale
STR53UE (1)
STR53SV (1)
Offre cinque livelli di regolazione:
c protezione lungo ritardo a soglia regolabile
(LR);
c temporizzazione della protezione lungo
ritardo regolabile;
c protezione corto ritardo CR a soglia
regolabile, con selezione I2t ON-OFF;
in posizione ON la caratteristica d'intervento
è a tempo inverso. Permette una migliore
selettività con le apparecchiature di
protezione installate a valle;
c temporizzazione della protezione
corto ritardo regolabile;
c protezione istantanea a soglia regolabile
(IST).
Regolazione delle protezioni
t
Soglia LR
Temporizzazione
LR
Soglia CR
I2t ON
Temporizzazione CR
I2t OFF
0
Regolazione delle protezioni
Soglia IST
I
(1) Sugli interruttori tetrapolari è possibile regolare
la protezione del neutro con un commutatore a tre
posizioni: 4P 3d, 4P 3d + N/2 o 4P 4d.
(P: poli, d: sganciatori, N: neutro)
138
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Compact da NS160 a NS250 - STR22SE
Compact da NS160 a NS250 - STR22GE
10 000
5 000
10 000
5 000
2 000
1 000
2 000
1 000
Ir = 0.4…1 x In
500
500
200
100
200
100
50
50
20
20
10
Ir = 0.4…1 x In
10
5
5
tt(s)
[s]
t [s]
t(s)
2
Im = 2…10 x Ir
1
.5
2
1
.5
Im = 2…10 x Ir
.2
.2
.1
.05
.1
.05
.02
.01
.02
.01
.005
sgancio riflesso:
t < 10 ms
.005
.002
.001
.5 .7 1
I = 11 x In
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70100
.002
.001
.5 .7 1
200300
sgancio riflesso:
t < 10 ms
I = 11 x In
2
3 4 5 7 10
I / Ir
In
Ir
I
corrente nominale del TA
soglia di protezione LR
soglia istantanea
Im
soglia di protezione CR
In
Ir
I
2 000
1 000
corrente nominale del TA
soglia di protezione LR
soglia istantanea
2 000
1 000
Ir = 0.4…1 x In
500
500
200
100
200
100
50
50
20
20
10
10
t [s]
t(s)
2
Im = 2…10 x Ir
1
.5
soglia di protezione CR
Ir = 0.4…1 x In
tr = 15…240 s
sgancio riflesso:
t < 10 ms
I = 1.5…11 x In
Im = 1.5…10 x Ir
2
1
.5
2
i t ON
0.3
0.2
0.1
.2
.2
.1
.05
.1
.05
.02
.01
I = 11 x In
2
3 4 5 7 10
20 30
50 70100
.002
.001
.5 .7 1
200300
I / Ir
corrente nominale del TA
soglia di protezione LR
soglia istantanea
Im
soglia di protezione CR
2
i t OFF
0
.02
.01
.005
sgancio riflesso:
t < 10 ms
.005
Schneider Electric
Im
5
5
In
Ir
I
200300
10 000
5 000
10 000
5 000
.002
.001
.5 .7 1
50 70100
Compact da NS400, NS630 - STR53UE
Compact da NS400, NS630 - STR23SE
tt(s)
[s]
20 30
I / Ir
2
3 4 5 7 10
I / Ir
In
Ir
I
corrente nominale del TA
soglia di protezione LR
soglia istantanea
20 5 7 10
20 30 50
I / In
Im
soglia di protezione CR
139
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Protezione guasto di terra
(opzione T)
Curve di intervento
Compact NS160/630
Opzione T per STR53UE
Sganciatori elettronici per protezione motori
Offre due livelli di regolazione:
c regolazione in corrente (Ih) in funzione
della corrente nominale (In) con selezione
I2t ON-OFF; in posizione ON la caratteristica di
intervento è a tempo inverso.
Permette una migliore selettività con le
apparecchiature installate a valle;
c temporizzazione regolabile.
Regolazione delle protezioni
t
Soglia T
La protezione guasto di terra è di tipo
"Residual".
I2t ON
Temporizzazione T
I2t OFF
0
Sganciatore per protezione
motori
STR22ME (1)
Offre un livello di regolazione:
c protezione lungo ritardo LR contro i
sovraccarichi a soglia regolabile Ir, conforme
alla classe d'intervento 10 secondo la norma
CEI EN 60947-4-1.
Inoltre offre tre ulteriori livelli di protezione:
c protezione contro la marcia in monofase;
c protezione corto ritardo contro i
cortocircuiti a soglia Im pari a ad un
multiplo costante della soglia di lungo
ritardo Ir, e temporizzazione fissa;
c protezione istantanea contro i cortocircuiti
a soglia fissa.
I
Regolazione delle protezioni
t
Soglia LR
Regolazione
comune
0
Sganciatore per protezione
motori
STR43ME (1)
Offre tre livelli di protezione:
c protezione lungo ritardo LR contro i
sovraccarichi a soglia regolabile Ir;
c temporizzazione della protezione lungo
ritardo regolabile conformemente alle classi
d'intervento 10 A, 10 e 20; secondo la
norma CEI EN 60947-4;
c protezione corto ritardo CR contro
i cortocircuiti a soglia regolabile Im
e temporizzazione fissa.
Inoltre offre due ulteriori livelli di protezione:
c protezione contro la marcia in monofase;
c protezione istantanea contro i cortocircuiti
a soglia fissa.
I
Im
Ir
Regolazione delle protezioni
t
Soglia LR
Temporizzazione LR
Soglia CR
0
Ir
Im
I
I
(1) Sugli interruttori tetrapolari è possibile regolare
la protezione del neutro con un commutatore a tre
posizioni: 4P 3d, 4P 3d + N/2 o 4P 4d.
(P: poli, d: sganciatori, N: neutro)
140
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Compact NS400, NS630 - Protezione di terra (T)
Compact da NS160 a NS250 - STR22ME
In corrente nominale del TA
Ih soglia protezione "guasto a terra"
(gradini di temporizzazione 0-0,1-0,2-0,3-0,4)
In corrente nominale del TA
Ir soglia protezione LR
I soglia istantanea
Im soglia di protezione CR
Compact NS400, NS630 - STR43ME
10 000
5 000
2 000
1 000
Ir = 0.4…1 x In
500
classe 20
classe 10
classe 5
200
100
50
20
10
5
t(s)
2
1
.5
.2
Im = 6…13 x Ir
.1
.05
sgancio
riflesso:
< 10 ms
.02
.01
.005
.002
.001
.5 .7 1
I = 15 x In
2
3 4 5 7 10
x Ir
In corrente nominale del TA
Ir soglia protezione LR
I soglia istantanea
Schneider Electric
20 5 7 10
20 30
50
x In
Im soglia di protezione CR
141
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Unità di controllo
Micrologic 2.0
Curve di intervento
Compact NS630b/3200, Masterpact NT, NW
Unità di controllo Micrologic
Offre tre livelli di regolazione:
c protezione lungo ritardo LR a soglia Ir
regolabile contro i sovraccarichi;
c temporizzazione della protezione LR
regolabile su 9 livelli di temporizzazione;
c protezione istantanea Isd a soglia
regolabile contro i cortocircuiti.
t
Soglia LR
Soglia IST
I
0
Unità di controllo
Micrologic 5.0, 6.0, 7.0
Protezione guasto di terra
(opzione T) in standard su
Micrologic 6.0
Offre cinque livelli di regolazione:
c protezione lungo ritardo LR a soglia Ir
regolabile contro i sovraccarichi;
c temporizzazione della protezione LR
regolabile su 9 livelli di temporizzazione;
c protezione corto ritardo CR a soglia Isd
regolabile contro i cortocircuiti:
v con selezione I2 t ON-OFF. In posizione
ON la caratteristica di intervento è a tempo
inverso. Permette una migliore selettività
con le apparecchiature di protezione
installate a valle;
v in opzione è possibile fornire la
protezione corto ritardo con selettività
logica (opzione Z),
c temporizzazione della protezione CR
regolabile su 4 gradini di temporizzazione;
c protezione istantanea a soglia regolabile
contro i cortocircuiti.
È sempre possibile in tutte le versioni di
interruttori Compact NS630b/3200 e
Masterpact NT e NW escludere la protezione
istantanea (posizione OFF), grazie alla
presenza di una soglia di autoprotezione
istantanea sull’unità di controllo Micrologic in
corrispondenza della tenuta elettrodinamica
e termica dell’interruttore.
t
Soglia LR
Temporizzazione LR
Temporizzazione CR
Soglia
IST
0
I
t
Soglia T
Offre due livelli di regolazione:
c regolazione in corrente (Ih) in funzione
della corrente nominale (In) con selezione
I2t ON-OFF; in posizione ON la caratteristica
di intervento è a tempo inverso. Permette
una migliore selettività con le
apparecchiature installate a valle;
temporizzazione regolabile.
142
IST OFF
I2t OFF
Nota:
c protezione di terra:
v tipo "Residual" (T): l’unità di controllo
effettua la somma vettoriale delle correnti
di fase e di neutro, se distribuito;
v tipo "Source Ground Return" (W):
l’unità di controllo misura direttamente
la corrente verso terra mediante un
trasformatore di corrente esterno posto
sulla presa di terra della sorgente di energia.
La protezione di guasto verso terra (T)
fornita in standard è del tipo "Residual"
con o senza selettività logica (opzione Z).
Su richiesta, può essere del tipo "Source
Ground Return" (W).
I2 t ON
Soglia CR
I2t ON
Temporizzazione T
I2t OFF
0
I
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Compact NS630b/3200, Masterpact NT, NW
Micrologic 2.0
10 000
5 000
Compact NS630b/3200, Masterpact NT, NW
Micrologic 5.0/6.0/7.0
10 000
5 000
Ir = 0,4…1 x In
2 000
2 000
1 000
1 000
500
500
Ir = 0,4…1 x In
200
200
100
100
tr = 0,5...24 s
50
50
20
20
10
10
5
t[s]
t[s]
2
Isd = 1,5…10 x Ir
1
tr = 0,5…24 s
5
Isd = 1,5…10 x Ir
2
1
.5
.5
.2
.2
I2t ON
0,2
.02
.01
.02
.01
.005
.005
.002
.001
.5 .7 1
.002
.001
.5 .7 1
20 30
50 70 100
200 300
0,2
0,1
.1
.05
3 4 5 7 10
0,3
0,3
.1
.05
2
0,4
0,4
2
0
I t OFF
0,1
0
Ii = 2…15 x In . OFF (1)
2
3 4 5 7 10
20
3
x Ir
I / Ir
Compact NS630b/3200, Masterpact NT, NW
Protezione di terra per Micrologic 6.0
5
7 10
20 30
x In
Masterpact NT, NW Micrologic 5.0/6.0/7.0 P
curve IDMTL
10 000
5 000
2 000
Ig = A…J x In
1200 A max.
1 000
500
200
100
50
20
10
t[s]
5
I2t ON
2
1
.5
.2
.1
.05
2
It
0.4
0.4
0.3
0.2
0.1
0.3
0.2
0.1
0
OFF
0
.02
.01
.005
.002
.001
.05.07 .1
.2 .3 .4 .5 .7 1
2
3
5
7 10
200 300
x In
Schneider Electric
143
Declassamento in temperatura
Il Sistema Multi 9
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
In certe condizioni di installazione, gli interruttori automatici possono
trovarsi a funzionare a temperature diverse da quelle di riferimento.
Per evitare malfunzionamenti (scatti intempestivi o non interventi) è
necessario prevedere un declassamento dell’interruttore in funzione
della temperatura ambiente.
La temperatura ambiente è la temperatura presente all’interno della
cassetta o del quadro nel quale sono installati gli interruttori.
Le tabelle qui di seguito riportate forniscono:
c la temperatura di riferimento per i diversi interruttori (colonna
evidenziata);
Interruttori automatici
c la massima corrente di impiego in funzione della temperatura
ambiente, all’interno delle cassette o del quadro nel quale sono
installati.
Declassamento per installazione in cassetta
Nel caso in cui più interruttori (automatici e/o differenziali) siano
installati fianco a fianco in una cassetta di volume ridotto e con grado
di protezione superiore ad IP 54, l’aumento della temperatura al suo
interno comporta una riduzione delle loro correnti di impiego.
Si dovrà, quindi, moltiplicare il valore di corrente nominale (già
declassato in funzione della temperatura ambiente) per un
coefficiente pari a 0,8.
C120 curve B, C e D (CEI EN 60898)
C40a ed N curve B, C; C40Vigi
20°C
25°C
30°C
35°C
40°C
45°C
50°C
55°C
60°C
In [A]
20°C
25°C
30°C
35°C
40°C
45°C
50°C
55°C
60°C
80
85,9
83,0
80
76,9
73,6
70,2
66,6
62,8
58,7
1
1,0
1,0
1
1,0
1,0
0,9
0,9
0,9
0,9
100
109,1
104,7
100
95,1
90,0
84,5
78,7
72,4
65,4
2
2,1
2,0
2
2,0
1,9
1,9
1,8
1,8
1,7
125
136,7
131,0
125
118,7
112,1
105,0
97,4
89,2
80,1
3
3,1
3,1
3
2,9
2,9
2,8
2,7
2,7
2,6
4
4,2
4,1
4
3,9
3,8
3,7
3,6
3,6
3,5
In [A]
20°C
25°C
30°C
35°C
40°C
45°C
50°C
55°C
60°C
6
6,2
6,1
6
5,9
5,8
5,7
5,6
5,5
5,4
4
4,40
4,30
4,20
4,10
4
3,90
3,80
3,70
3,60
10
10,4
10,2
10
9,8
9,6
9,4
9,2
9,0
8,8
6,3
6,96
6,77
6,61
6,46
6,3
6,14
5,98
5,82
5,67
13
13,4
13,2
13
12,8
12,6
12,3
12,1
11,9
11,6
10
11,0
10,75
10,5
10,25
10
9,75
9,50
9,25
9,00
16
16,5
16,3
16
15,7
15,4
15,1
14,8
14,5
14,2
12,5
13,7
13,4
13,1
12,8
12,5
12,1
11,8
11,5
11,2
20
20,7
20,3
20
19,7
19,3
18,9
18,6
18,2
17,8
16
17,6
17,2
16,8
16,4
16
15,6
15,2
14,8
14,4
25
25,9
25,4
25
24,5
24,1
23,6
23,1
22,6
22,1
20
22,0
21,5
21,0
20,5
20
19,5
19,0
18,5
18,0
32
33,2
32,6
32
31,4
30,7
30,1
29,4
28,7
28,0
25
27,5
26,87
26,25
25,62
25
24,37
23,75
23,12
22,5
40
41,6
40,8
40
39,2
38,3
37,5
36,6
35,7
34,7
32
35,2
34,4
33,6
32,8
32
31,2
30,4
29,6
28,8
40
88,0
86,0
84,0
82,0
80
78,0
76,0
74,0
72,0
C60a, C60N, C60H: curve B e C (CEI EN 60898)
In [A]
NG125 curve B, C, D e MA (CEI EN 60947-2)
In [A]
20°C
25°C
30°C
35°C
40°C
45°C
50°C
55°C
60°C
100
110,0
107,5
105,0
102,5
100
97,5
95,0
92,5
90,0
0,5
0,52
0,51
0,5
0,49
0,48
0,465
0,45
0,44
0,43
125
137,5
134,3
131,2
128,1
125
121,8
118,7
121,8
112,5
1
1,05
1,02
1
0,98
0,95
0,93
0,90
0,88
0,85
2
2,08
2,04
2
1,96
1,92
1,88
1,84
1,80
1,74
In [A]
20°C
25°C
30°C
35°C
40°C
45°C
50°C
55°C
60°C
3
3,18
3,09
3
2,91
2,82
2,70
2,61
2,49
2,37
1
1,1
1,1
1,0
1,0
1
0,95
0,9
0,9
0,9
4
4,24
4,12
4
3,88
3,76
3,64
3,52
3,36
3,24
2
2,2
2,2
2,1
2,1
2
1,95
1,9
1,8
1,7
6
6,24
6,12
6
5,88
5,76
5,64
5,52
5,40
5,30
3
3,3
3,3
3,2
3,1
3
2,9
2,8
2,7
2,6
10
10,6
10,3
10
9,70
9,30
9,00
8,60
8,20
7,80
6
6,6
6,5
6,3
6,1
6
5,8
5,7
5,5
5,3
16
16,8
16,5
16
15,5
15,2
14,7
14,2
13,8
13,3
10
11,0
10,7
10,5
10,3
10
9,7
9,5
9,0
8,5
20
21,0
20,6
20
19,4
19,0
18,4
17,8
17,4
16,8
16
17,6
17,4
17,0
16,5
16
15,4
15,0
14,4
13,9
25
26,2
25,7
25
24,2
23,7
23,0
22,2
21,5
20,7
20
22,0
21,5
21,0
20,5
20
19,5
19,0
18,5
18,0
32
33,5
32,9
32
31,4
30,4
29,8
28,4
28,2
27,5
25
27,5
27,0
26,0
25,5
25
24,0
23,5
23,0
22,0
40
42,0
41,2
40
38,8
38,0
36,8
35,6
34,4
33,2
32
35,5
35,5
34,0
33,0
32
31,0
30,0
29,0
28,0
50
52,5
51,5
50
48,5
47,4
45,5
44,0
42,5
40,5
40
44,5
43,5
42,5
41,0
40
38,5
37,0
36,0
34,0
63
66,2
64,9
63
61,1
58,0
56,7
54,2
51,7
49,2
C32H-DC curva C (CEI EN 60947-2)
C60H: curva D, C60L: curve B, C, K, Z, MA (CEI EN 60947-2)
In [A]
20°C
25°C
30°C
35°C
40°C
45°C
50°C
55°C
60°C
0,5
0,55
0,54
0,53
0,52
0,5
0,48
0,47
0,46
0,44
1
1,10
1,08
1,05
1,03
1
0,97
0,95
0,92
0,89
1,6
1,75
1,72
1,67
1,64
1,6
1,56
1,52
1,48
1,43
2
2,18
2,14
2,08
2,04
2
1,96
1,90
1,86
1,80
3
3,42
3,30
3,21
3,12
3
2,88
2,77
2,64
2,52
4
4,52
4,40
4,24
4,12
4
3,88
3,72
3,56
3,44
6
6,48
6,36
6,24
6,12
6
5,88
5,76
5,58
5,46
10
11,4
11,1
10,7
10,4
10
9,60
9,20
8,80
8,40
16
17,9
17,4
16,9
16,4
16
15,5
15,0
14,4
13,9
20
22,2
21,6
21,2
20,6
20
19,4
18,8
18,2
17,6
25
27,7
27,0
26,5
25,7
25
24,2
23,5
22,7
21,7
32
35,2
34,2
33,6
32,9
32
31,0
30,4
29,4
28,4
40
44,4
43,6
42,4
41,2
40
38,8
37,6
36,4
34,8
50
56,0
54,5
53,0
51,5
50
48,5
46,5
45,0
43,0
63
71,8
69,9
67,4
65,5
63
60,4
57,9
55,4
52,9
144
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Interruttori differenziali,
Interruttori non automatici
Interruttori automatici telecomandati
TC16: curva C (CEI EN 60898)
20°C
25°C
30°C
35°C
40°C
45°C
50°C
55°C
60°C
In [A]
25°C
30°C
40°C
50°C
60°C
6
6,4
6,2
6
5,9
5,7
5,5
5,4
5,2
5
25
32
30
25
23
20
10
10,6
10,3
10
9,7
9,4
9,1
8,7
8,4
8
40
46
44
40
36
32
16
16,8
16,4
16
15,5
14,8
14,2
13,5
12,8
12
63
75
70
63
56
50
80
95
90
80
72
65
In [A]
20°C
25°C
30°C
35°C
40°C
45°C
50°C
55°C
60°C
100
123
120
100
95
90
10
10,6
10,3
10
9,7
9,4
9,1
8,7
8,4
8
16
17,2
16,6
16
15,4
14,8
14,2
13,5
12,8
12
ID, I-NA (CEI EN 60947-3)
Interruttori automatici differenziali
TC16P: curva C (CEI EN 60898)
Reflex XC40: curve B, C e D (CEI EN 60898)
ID C40
In [A]
20°C
30°C
40°C
50°C
60°C
16
20
19
16
15
13
25
32
30
25
23
20
40
46
44
40
36
32
63
75
70
63
56
50
80
95
90
80
72
65
100
123
120
100
95
90
125
135
133
125
118
110
Schneider Electric
In [A]
In [A]
20°C
25°C
30°C
35°C
40°C
45°C
50°C
55°C
60°C
10
10,6
10,3
10
9,8
9,5
9,0
8,5
8,3
8,0
16
17,0
16,5
16
14,5
14,0
13,5
13,0
12,5
12,0
20
21,0
20,5
20
19,5
19,0
18,5
18,0
17,0
16,0
25
26,0
25,5
25
24,0
23,5
23,0
22,0
21,0
20,0
32
34,0
33,5
32
31,0
30,0
29,0
28,0
27,0
25,0
40
43,0
41,5
40
36,5
35,0
34,0
32,0
31,0
29,0
145
Declassamento in temperatura
Compact NSC100N,
NSA160, NS160/630
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Sganciatori magnetotermici
NSC100N, NSA160, NS160, NS250
Il funzionamento dei relé di protezione è influenzato dalle condizioni
ambientali del punto in cui essi vengono installati.
Ne deriva quindi che l'interruttore automatico ha una soglia
di intervento variabile in funzione della temperatura ambiente.
Nella tabella a fianco si può leggere il declassamento subito
dall'interruttore in funzione della temperatura ambiente.
Per gli interruttori NS160 con sganciatore TM160D e NS250 con
sganciatore TM200D e TM250D in versione rimovibile/estraibile
equipaggiati di blocco Vigi o sorveglianza di isolamento applicare
un ulteriore coefficiente 0,9.
Sganciatori elettronici
Regolazione della soglia Ir (protezione lungo ritardo)
Gli sganciatori elettronici offrono il vantaggio di una grande stabilità
di funzionamento in caso di variazioni di temperatura.
Tuttavia, gli apparecchi sono sempre soggetti agli effetti della
temperatura ambiente che, a volte, possono limitarne la massima
corrente d'impiego.
Per un uso corretto dell'interruttore, la regolazione dello sganciatore
non dovrà superare il valore della massima corrente d'impiego riferita
alla temperatura del punto di installazione dell'interruttore.
NS400N/H/L
fisso
In 400 A
Io/Ir max
con Vigi In 400 A
Io/Ir max
estraibile In 400 A
Io/Ir max
con Vigi In 360 A
Io/Ir max
40°C
45°C
50°C
55°C
60°C
65°C
70°C
400
1/1
400
1/1
400
1/1
360
1/0,9
400
1/1
390
1/0,98
390
1/0,98
350
1/0,88
400
1/1
380
1/0,95
380
1/0,95
340
1/0,85
390
1/0,98
370
1/0,93
370
1/0,93
330
1/0,8
380
1/0,95
360
1/0,9
360
1/0,9
320
1/0,8
370
1/0,93
350
1/0,88
350
1/0,88
312
0,8/0,98
360
1/0,9
340
1/0,85
340
1/0,85
304
0,8/0,95
In [A]
40°C
45°C
50°C
55°C
60°C
65°C
70°C
16
16
15,6
15,2
14,8
14,5
14
13,8
25
25
24,5
24
23,5
23
22
21
32
32
31
30
29
28
27
26
40
40
39
38
37
36
35
34
50
50
48,5
47
45,5
44
42,5
41
63
63
61,5
60
58,5
57
55,5
54
80
80
78
76
74
72
70
68
100
100
97,5
95
92,5
90
87,5
85
125
125
122
119
116
113
109
106
160
160
156
152
148
144
140
136
200
200
195
190
185
180
175
170
250
250
244
238
231
225
219
213
Gli interruttori NS160 e NS250 (con sganciatori fino a 160 A) in
versione fissa, rimovibile o estraibile, non subiscono declassamenti fino
a temperature di 70°C.
Per l'interruttore NS250 con sganciatore da 250 A, indipendentemente
dalla versione, applicare il coefficiente 1 fino a 50°C, 0,95 a 55°C
e 0,90 a 65°C.
In versione estraibile, con un blocco Vigi o di sorveglianza
dell'isolamento, applicare un ulteriore coefficiente 0,86.
Per quanto riguarda gli interruttori NS400 e NS630, applicare
i coefficienti riportati nelle tabelle seguenti.
Gli interruttori NS160 e NS250 (con sganciatori fino a 160 A) in
versione fissa, rimovibile o estraibile, non subiscono declassamenti fino
a temperature di 70°C.
Per l'interruttore NS250 con sganciatore da 250 A, indipendentemente
dalla versione, applicare il coefficiente 1 fino a 50°C, 0,95 a 55°C
e 0,90 a 65°C.
In versione estraibile, con un blocco Vigi o di sorveglianza
dell'isolamento, applicare un ulteriore coefficiente 0,86.
Per quanto riguarda gli interruttori NS400 e NS630, applicare
i coefficienti riportati nelle tabelle seguenti.
NS630N/H/L
fisso
In 630 A
Io/Ir max
con Vigi In 570 A
Io/Ir max
estraibile In 570 A
Io/Ir max
con Vigi In 505 A
Io/Ir max
146
40°C
45°C
50°C
55°C
60°C 65°C
70°C
630
1/1
570
1/0,9
570
1/0,9
505
1/0,8
615
1/0,98
550
1/0,88
550
1/0,88
490
0,8/0,98
600
1/0,95
535
1/0,85
535
1/0,85
480
0,8/0,95
585
1/0,93
520
1/0,83
520
1/0,83
465
0,8/0,93
570
1/0,9
505
1/0,8
505
1/0,8
450
0,8/0,9
535
1/0,85
475
0,8/0,95
475
0,8/0,95
430
0,8/0,85
550
1/0,88
490
0,8/0,98
490
0,8/0,98
440
0,8/0,88
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Declassamento in temperatura
Compact NS630b/3200,
Masterpact NT, NW
Ta è la temperatura all’interno del quadro attorno all'interruttore
e ai suoi collegamenti.
Per un uso corretto dell'interruttore, la regolazione dell'unità
di controllo Micrologic non dovrà superare il valore della massima
corrente d'impiego riferita alla temperatura del punto d'installazione
dell'interruttore.
Le tabelle qui di seguito riportate indicano il valore
massimo della corrente nominale, per ogni tipo di collegamento,
in funzione della temperatura.
Per un collegamento misto, considerare lo stesso declassamento
applicato per un collegamento con attacchi orizzontali.
Per le temperature superiori a 60 °C, consultateci.
Compact NS630b/3200
versione
tipo di attacchi
temp. Ta [°C]
NS630b N/H/L
NS800 N/H/L
NS1000 N/H/L
NS1250 N/H
NS1600 N/H
NS2000 N/H
NS2500 N/H
NS3200 N/H
versione
tipo di attacchi
temp. Ta [°C]
NS630b N/H/L
NS800 N/H/L
NS1000 N/H/L
NS1250 N/H
NS1600 N/H
interruttore fisso
frontali o post. orizzontali
40
45
50
55
630
630
630
630
800
800
800
800
1000
1000
1000
1000
1250
1250
1250
1250
1600
1600
1560
1510
2000
2000
2000
2000
2500
2500
2500
2500
60
630
800
1000
1250
1470
1900
2500
65
630
800
1000
1170
1420
1800
2500
70
630
800
1000
1000
1360
1700
2500
interruttore estraibile
frontali o post. orizzontali
40
45
50
55
630
630
630
630
800
800
800
800
1000
1000
1000
1000
1250
1250
1250
1250
1600
1600
1520
1480
60
630
800
1000
1250
1430
65
630
800
1000
1240
1330
70
630
800
920
1090
1160
posteriori verticali
40
45
50
630
630
630
800
800
800
1000
1000
1000
1250
1250
1250
1600
1600
1600
2000
2000
2000
2500
2500
2500
3200
3200
3200
55
630
800
1000
1250
1600
2000
2500
3180
60
630
800
1000
1250
1600
2000
2500
3080
65
630
800
1000
1250
1510
1900
2500
2970
70
630
800
1000
1090
1460
1800
2500
2860
posteriori verticali
40
45
50
630
630
630
800
800
800
1000
1000
1000
1250
1250
1250
1600
1600
1600
55
630
800
1000
1250
1560
60
630
800
1000
1250
1510
65
630
800
1000
1250
1420
70
630
800
990
1180
1250
Masterpact NT, NW
versione
interruttore estraibile
tipo di attacchi frontali o post. orizzontali
temp. Ta [° C]
40
45
50
55
60
NT08 H1/L1
800 800 800 800 800
NT10 H1/L1
1000 1000 1000 1000 1000
NT12 H1
1250 1250 1250 1250 1250
NT16 H1
1600 1600 1520 1480 1430
NW08 N/H/L
800 800 800 800 800
NW10 N/H/L
1000 1000 1000 1000 1000
NW12 N/H/L
1250 1250 1250 1250 1250
NW16 N/H/L
1600 1600 1600 1600 1600
NW20 H1/H2/H3 2000 2000 2000 1980 1890
NW20 L1
2000 2000 1900 1850 1800
NW25 H1/H2/H3 2500 2500 2500 2500 2500
NW32 H1/H2/H3 3200 3200 3100 3000 2900
NW40 H1/H2/H3 4000 4000 3900 3750 3650
NW40b H1/H2
4000 4000 4000 4000 4000
NW50 H1/H2
5000 5000 5000 5000 5000
NW63 H1/H2
5900 5800 5600 5500 5300
Schneider Electric
posteriori verticali
40
45
50
55
800 800 800 800
1000 1000 1000 1000
1250 1250 1250 1250
1600 1600 1600 1560
800 800 800 800
1000 1000 1000 1000
1250 1250 1250 1250
1600 1600 1600 1600
2000 2000 2000 2000
2000 2000 2000 2000
2500 2500 2500 2500
3200 3200 3200 3200
4000 4000 4000 4000
4000 4000 4000 4000
5000 5000 5000 5000
6300 6300 6300 6300
60
800
1000
1250
1510
800
1000
1250
1600
2000
2000
2500
3200
3850
4000
5000
6200
interruttore fisso
frontali o post. orizzontali
40
45
50
55
60
800 800 800 800 800
1000 1000 1000 1000 1000
1250 1250 1250 1250 1250
1600 1600 1600 1600 1550
800 800 800 800 800
1000 1000 1000 1000 1000
1250 1250 1250 1250 1250
1600 1600 1600 1600 1600
2000 2000 2000 2000 2000
2500 2500 2500 2500 2500
3200 3200 3200 3200 3200
4000 4000 4000 3900 3800
4000 4000 4000 4000 4000
5000 5000 5000 5000 5000
6300 5000 5000 5000 5000
posteriori verticali
40
45
50
55
800 800 800 800
1000 1000 1000 1000
1250 1250 1250 1250
1600 1600 1600 1600
800 800 800 800
1000 1000 1000 1000
1250 1250 1250 1250
1600 1600 1600 1600
2000 2000 2000 2000
2500 2500 2500 2500
3200 3200 3200 3200
4000 4000 4000 4000
4000 4000 4000 4000
5000 5000 5000 5000
6300 6300 6300 6300
60
800
1000
1250
1600
800
1000
1250
1600
2000
2500
3200
4000
4000
5000
6300
147
Comando e sezionamento
Presentazione
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Introduzione
Un interruttore di manovra-sezionatore
è un apparecchio di manovra destinato
a stabilire, portare ed interrompere correnti
in condizioni normali del circuito. È in grado
di portare, per un tempo specificato (1 sec.),
correnti di cortocircuito ma non è in grado di
interromperle; per questo motivo deve
essere protetto con un dispositivo di
protezione contro il cortocircuito (DPCC).
Inoltre in posizione di aperto, soddisfa le
prescrizioni di sezionamento specificate per
un sezionatore.
Un interruttore di manovra-sezionatore viene
solitamente inserito in un impianto
per realizzare una di queste funzioni:
c come congiuntore di due sistemi di sbarre;
c in testa ad un quadro secondario per
isolare una parte dell’impianto;
c direttamente a monte di un’utenza (es. un
motore) per isolare quest’ultima dalla rete.
Per gli apparecchi previsti per l’impiego in
ambiente industriale, la norma CEI EN
60947-3 stabilisce le prescrizioni a cui essi
devono rispondere.
Il termine sezionatore viene genericamente
usato in questa parte della Guida BT per
raggruppare diversi tipi di apparecchi che
hanno funzionalità e norme di riferimento
diverse, ma che hanno in comune la
caratteristica di poter permettere il
sezionamento di un circuito.
Con il termine sezionatore verranno
nel seguito considerati:
c interruttore di manovra/sezionatore;
c interruttore non automatico;
c interruttore differenziale puro.
caratteristica che si riferisce all’applicazione
per cui l’interruttore è previsto, cioè al tipo
di carico (resistivo o induttivo) alimentato
tramite l’interruttore.
La norma fissa 4 categorie per l’utilizzo
in corrente alternata e altrettante per
la corrente continua.
La tabella qui riportata, conforme a quanto
prescritto dalla Norma CEI 60947-3,
indica le categorie di utilizzazione previste
in corrente alternata e in corrente continua,
le applicazioni più frequenti e le prestazioni
nominali in apertura e chiusura che
gli apparecchi devono avere in funzione
della categoria di utilizzazione stessa.
Per ciascuna categoria di utilizzazione
sono previsti due tipi d’impiego: per
operazioni frequenti (A) o non frequenti (B).
La norma quindi distingue l’uso
dei sezionatori impiegati come apparecchi
di chiusura e apertura di circuiti, dall’impiego
per garantire il sezionamento in occasione
di lavori di manutenzione.
All’aumentare della componente induttiva
dei carichi manovrati si ha una maggiore
gravosità delle operazioni di apertura
e chiusura. È quindi possibile che,
a parità di valori di durata elettrica,
gli interruttori possano subire
dei declassamenti in corrente nominale
d’impiego.
La scelta degli interruttori
di manovra-sezionatori
La scelta di un interruttore di manovrasezionatore deve essere effettuata in base:
c alle caratteristiche della rete sulla quale
sarà installato;
c alla categoria di utilizzazione;
c al coordinamento con il dispositivo
di protezione a monte;
c alle funzioni da assicurare e agli ausiliari
elettrici richiesti.
Caratteristiche della rete
La determinazione della tensione nominale,
della frequenza nominale, della corrente
nominale e del numero dei poli si effettua
con gli stessi criteri utilizzati nella scelta
di un interruttore automatico.
Categoria di utilizzazione
Il costruttore dichiara il valore della corrente
nominale d’impiego di un interruttore di
manovra-sezionatore riferita alla tensione
d’impiego, alla frequenza e alla categoria
di utilizzazione. Quest’ultima è una
corrente
nominale
di impiego
I/Ie
U/Ue
cosϕ
ϕ Ic/Ie
numero
Ur/Ue cosϕ
ϕ di cicli
stabilimento e
interruzione a vuoto
tutti i valori
-
-
-
-
-
-
AC-21B
manovra di carichi
resistivi con
sovraccarichi di
modesta entità
tutti i valori
1,5
1,05
0,95
1,5
1,05
0,95
5
AC-22A
AC-22B
manovra di carichi misti tutti i valori
resistivi e induttivi con
sovraccarichi di
modesta entità
3
1,05
0,65
3
1,05
0,65
5
AC-23A
AC-23B
manovra di motori o
altri carichi altamente
induttivi
0<Ie≤100 A
100 A<Ie
10
10
1,05
1,05
0,45
0,35
8
8
1,05
1,05
0,45
0,35
5
3
natura della corrente categoria di utilizzazione
manovra
manovra non
frequente
frequente
applicazioni tipiche
corrente
nominale
di impiego
I/Ie
U/Ue
L/R
[ms]
Ic/Ie
Ur/Ue L/R
[ms]
corrente continua
natura della corrente categoria di utilizzazione
corrente alternata
I
Ic
Ie
manovra non
frequente
AC-20A (2)
AC-20B (2)
AC-21A
stabilimento (1)
interruzione
numero
di cicli
DC-20A (2)
DC-20B (2)
stabilimento e
interruzione a vuoto
tutti i valori
-
-
-
-
-
-
DC-21A
DC-21B
manovra di carichi
resistivi con
sovraccarichi di
modesta entità
tutti i valori
1,5
1,05
1
1,5
1,05
1
5
DC-22A
DC-22B
manovra di carichi misti tutti i valori
resistivi, induttivi e
resistivi con
sovraccarichi di
modesta entità
(per es. motori in
derivazione)
4
1,05
2,5
4
1,05
2,5
5
DC-23A
DC-23B
manovra di carichi
tutti i valori
altamente induttivi
(per es. motori in serie)
4
1,05
15
4
1,05
15
= corrente di stabilimento
= corrente di interruzione
= corrente nominale d'impiego
148
applicazioni tipiche
manovra
frequente
U = tensione applicata
Ue = tensione nominale d'impiego
Ur = tensione di ritorno alla frequenza di
alimentazione (o in corrente continua)
5
(1) Nel caso di corrente alternata, la corrente
di stabilimento è espressa dal valore efficace
della componente alternata della corrente.
(2) L'uso di questa categoria di utilizzazione
non è ammesso negli USA.
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Coordinamento
con il DPCC a monte
Riguardo al comportamento in cortocircuito,
la norma degli interruttori di manovrasezionatori definisce due grandezze
indicative della tenuta termica ed
elettrodinamica di questi apparecchi:
c corrente nominale ammissibile di breve
durata Icw (kA efficaci): è il valore di
sovracorrente che l’interruttore può
sopportare per un certo tempo (es. 1 sec.),
senza essere danneggiato;
c potere di chiusura in cortocircuito Icm
(kA cresta): è il valore di corrente di
cortocircuito che l’interruttore può stabilire
all’atto della chiusura su cortocircuito, senza
essere danneggiato.
Un interruttore di manovra-sezionatore
inserito in un circuito deve essere
opportunamente protetto contro gli effetti
di un cortocircuito da un dispositivo di
protezione posto a monte, cioè un
interruttore automatico o un fusibile.
Occorre che il dispositivo di protezione
limiti i valori di cresta della corrente
di cortocircuito e di energia specifica
passante a livelli sopportabili dall’interruttore
di manovra.
Grazie al potere di limitazione dei fusibili
e degli interruttori limitatori, è quindi
possibile inserire un sezionatore in un punto
della rete in cui i valori di cresta ed efficace
della corrente di cortocircuito siano superiori
a Icm e Icw ammissibili per l’interruttore
di manovra.
Il valore efficace della corrente
di cortocircuito presunta sopportato
si chiama “corrente condizionale di
cortocircuito”.
Nelle tabelle alle pagine seguenti, relative
alle caratteristiche elettriche degli interruttori
di manovra-sezionatori, i valori che si
leggono alla voce “protezione a monte con
interruttore automatico o con fusibile”
corrispondono alla corrente di cortocircuito
presunta fino alla quale un determinato
interruttore di manovra-sezionatore è
protetto da un interruttore automatico o da
un fusibile e sono stati ottenuti da prove di
coordinamento secondo le modalità previste
dalla norma degli interruttori di manovrasezionatori.
I valori di corrente di cortocircuito
condizionale presenti in tabella in
corrispondenza di un dispositivo di
protezione specificato coprono ogni altra
applicazione che comporta l’utilizzo di un
dispositivo di protezione non presente in
tabella, avente valori di energia specifica
Schneider Electric
passante e corrente di picco limitata inferiori
a quelli del dispositivo di protezione indicato,
a parità di tensione nominale, corrente di
cortocircuito presunta e fattore di potenza
della prova.
Ad esempio, un interruttore non automatico
NS160NA è protetto da un interruttore
automatico NS160N fino a 36 kA.
Secondo quanto detto in precedenza,
si può sicuramente affermare che lo stesso
interruttore non automatico è protetto
da un interruttore automatico NS100H,
avente quindi corrente nominale pari a 100
A, fino allo stesso valore di corrente di
cortocircuito presunta, essendo i valori
di corrente di picco limitata e di energia
specifica passante di quest’ultimo inferiori
a quelli dell’interruttore NS160N.
Funzione da assicurare
La funzione da assicurare determina il tipo
di interruttore da impiegare:
c se sono necessarie solo le funzioni
di sezionamento e comando, utilizzare
un interruttore I o un Interpact fino a 2500 A;
c se sono necessarie funzioni ausiliarie
(protezione differenziale, apertura
e chiusura a distanza, equipaggiamento
con bobine di sgancio), utilizzare un
interruttore differenziale ID o un interruttore
Compact o Masterpact non automatico;
c se è richiesta la funzione estraibilità,
utilizzare un interruttore Compact
o Masterpact non automatico.
Presentazione della gamma
La gamma degli interruttori comprende
diversi tipi di apparecchi:
c interruttori Multi 9 per correnti inferiori
a 125 A nelle loro diverse versioni:
interruttori non automatici I, I-NA,
NG125NA, interruttori differenziali puri ID;
c interruttori Interpact per correnti comprese
tra 40 e 2500 A destinati al comando e al
sezionamento dei circuiti.
Sono caratterizzati da prestazioni elevate
e offrono un alto livello di sicurezza;
la gamma di interruttori Interpact si
compone a sua volta dei seguenti tipi di
apparecchi:
v Interpact INS da 40 a 160 A per
montaggio su guida DIN, aventi profondità
analoga a quella delle apparecchiature
modulari, equipaggiabili di due contatti
ausiliari che svolgono contemporaneamente
la funzione aperto/chiuso e la funzione
contatto anticipato alla manovra,
v Interpact INS da 160 a 630 A equipaggiabili
di due contatti ausiliari fino alla corrente
nominale di 250 A e quattro contatti
ausiliari da 320 a 630 A, che svolgono
contemporaneamente la funzione aperto/
chiuso e la funzione contatto anticipato alla
manovra,
c Interpact INT da 800 a 2500 A
equipaggiabili di due contatti ausiliari
che svolgono la funzione aperto/chiuso
e di un contatto anticipato alla manovra,
sia all'apertura che alla chiusura;
c interruttori Compact NS non automatici,
derivati dagli interruttori automatici (fissi o
estraibili da 100 a 1250 A) offrono, rispetto
agli Interpact:
v la possibilità di comando a distanza
(MX, MN, comando motore),
v la protezione differenziale,
v la disponibilità della gamma di accessori
Compact NS,
c interruttori Masterpact non automatici NT
HA da 800 a 1600 A, derivati dagli
interruttori automatici, in versione fissa
o estraibile, danno la possibilità di avere:
v la possibilità di comando a distanza
(MX, MN, comando motore),
v la disponibilità della gamma di accessori
dell'interruttore Masterpact NT automatico,
c interruttori Masterpact non automatici NW
da 800 a 6300 A, derivati dagli interruttori
automatici, in versione fissa o estraibile,
esistono in due versioni:
v NA e HA,
v HF ad alte prestazioni equipaggiato con
uno sganciatore istantaneo alla chiusura
(soglia 12 In).
Anch'essi danno la possibilità di avere
la vasta gamma di accessori dei
corrispondenti interruttori automatici
Masterpact NW.
Le caratteristiche elettriche degli interruttori
Masterpact non automatici sono indicate
nelle pagine di questa guida dedicate alle
caratteristiche elettriche degli interruttori
automatici NT e NW.
Nota: si può ammettere l’installazione
dell’interruttore automatico a valle del
sezionatore se il tratto di conduttura a monte
dell’interruttore (includendo il sezionatore)
soddisfa le seguenti condizioni:
c la sua lunghezza non supera i 3 metri;
c è realizzato in modo da ridurre al minimo
il rischio di cortocircuito;
c non è posto vicino a materiale combustibile.
Questo tipo di installazione è comunque
vietata in ambienti a maggior rischio
(es.: in caso di incendio).
149
Comando e sezionamento
Il Sistema Multi 9
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
tipo
norma di riferimento
corrente nominale [A]
tensione d’impiego nominale [V]
tensione d’impiego massima [V]
tensione nominale d’isolamento [V]
tensione nominale di tenuta
ad impulso [kV]
numero di poli
corrente nominale di breve
durata ammissibile [kA eff/1s]
tenuta elettrodinamica alle correnti
di cortocircuito [kA cresta]
durata elettrica AC22 [cicli CO]
grado d’inquinamento
sezionamento visualizzato
contatti ausiliari
I
CEI EN 60669-1
In
20
32
Ue
250
415
250
250
440
250
Ui
500
500
500
Uimp 6
6
6
tipo
norma di riferimento
corrente nominale [A]
tensione d’impiego nominale [V]
tensione d’impiego massima [V]
tensione nominale d’isolamento [V]
tensione nominale di tenuta
ad impulso [kV]
numero di poli
corrente nominale di breve
durata ammissibile [kA eff/1s]
tenuta elettrodinamica alle
correnti di cortocircuito [kA cresta]
durata elettrica AC22 [cicli CO]
grado d’inquinamento
sezionamento visualizzato
contatti ausiliari
ausiliari elettrici
blocchi differenziali Vigi
I-NA
CEI EN 60947-3
In
40
63
Ue
415
415
440
440
Ui
500
500
Uimp 6
6
tipo (1)
norma di riferimento
grandezza
tensione d’impiego nominale [V]
numero poli
STI
CEI EN 60947-3
8,5 x 31,5
10,3 x 38
400
500
cartucce fusibili
da utilizzare
In [A]
categoria
d'impiego
potere di interruzione
sezionamento per rotazione
del cassetto
spia di segnalazione
avvenuta fusione
Icw
I
415
440
500
6
40
250
250
500
6
100
250
250
500
6
415
440
500
6
125
250
250
500
6
415
440
500
6
1
0,4
2, 3, 4 1
0,4
0,64
2, 3, 4 1
0,64
0,8
2, 3, 4 1
0,8
1,26
2, 3, 4 1
1,26
2
2, 3, 4 1
2
2,5
2, 3, 4
2,5
2,5
2,5
2,5
4,6
4,6
4,6
6,5
6,5
6,5
6,5
20000
III
c
c
20000
III
c
c
20000
III
c
c
10000
III
c
c
10000
III
c
c
2500
III
c
c
2500
III
c
c
2,5
4,6
30000 30000 30000 30000 20000
III
III
III
III
III
c
c
c
c
c
c
Icw
CEI EN 60947-3
63
415
250
415
440
250
440
500
500
500
6
6
6
NG125NA
CEI EN 60947-3
125
500
500
690
8
2, 4
0,64
2, 4
1,008
3, 4
1,5 (50 ms)
2,5
5000
III
c
c
c
4,6
5000
III
c
c
c
2,25
1000
III
c
c
c
c
22 x 58
660
N
1
1+N
2
3
3+N
≤100 A
gG
aM
vale quello
della cartuccia
c
1
1+N
2
3
3+N
≤32 A (gG)
20 A (aM)
gG
aM
vale quello
della cartuccia
c
SBI
CEI 32-4
14 x 51
500
N
1
1+N
2
3
3+N
≤50
gG
aM
vale quello
della cartuccia
c
gG
aM
vale quello
della cartuccia
c
lampada
accessoria
lampada
accessoria
lampada
accessoria
1
1+N
2
3
3+N
≤20 A
IF
CEI 17-11
8,5 x 31,5
380
1+N
2
3
3+N
≤20 A
gG
aM
vale quello
della cartuccia
c
10,3 x 38
380
1+N
2
3
3+N
≤32 A (gG)
20 A (aM)
gG
aM
vale quello
della cartuccia
c
finestra
finestra
trasparente sul trasparente sul
portacartucce
portacartucce
(1) I prodotti STI e SBI sono sezionatori-fusibili che garantiscono quindi la protezione contro le sovraccorrenti ed il sezionamento visibile.
L'IF è un intterruttore-fusibile adatto alla manovra sotto carico e alla protezione contro le sovraccorrenti.
150
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Interruttori non automatici - corrente di corto-circuito massima sopportabile in kA eff.
a monte
a valle
In[A]
1P, 2P (240V)
I
20
32
40
63
100
125
INA
40
63
3P, 4P (415V)
I
20
32
40
63
100
125
INA
40
63
NG125NA 125
Interruttore automatico (1)
C40
C60
a
N
a
6,5
5,5
7
6,5
5,5
7
6,5
5,5
7
7
Fusibile gG (2)
N
H
L
6,5
5,5
7
7
6,5
5,5
7
7
6,5
5,5
7
7
7
7
7
7
10
20
20
30
30
40
30
4,5
4
5
4,5
4
5
4,5
4
5
5
4,5
4
5
5
4,5
4
5
5
4,5
4
5
5
tenuta alle correnti di cortocircuito
[kÂ]
5
10
10
15
15
20
15
I-20
2,5
C120
N
NG125
a
N
L
20
3
3
5
5
15
15
10
10
4,5
4,5
6,5
6,5
15
15
10
10
4,5
4,5
6,5
6,5
15
15
15
15
4,5
4,5
6,5
6,5
15
15
15
15
8
2
2
6
6
5
5
7
7
10
3
3
6
6
10
10
7
7
16
3
3
6
6
10
10
15
15
25
3
3
6
6
10
10
15
15
50
8
I-32
2,5
I-40
4,6
I-63
4,6
I-100
6,5
I-125
6,5
32
40
63
100
10
20
6
30
30
20
20
10
20
6
8
10
80
8
10
80
30
30
20
20
20
INA-40 INA-63 NG125 NA-125
(1) La corrente di regolazione della protezione termica dell'interruttore a monte deve essere minore o uguale alla corrente nominale dell'apparecchiatura a valle.
(2) I fusibili tipo gG assicurano la protezione contro i sovraccarichi ed i cortocircuiti. Vengono utilizzati per la protezione di utilizzatori classici con sovraccarichi
di piccola entità e breve durata.
Schneider Electric
151
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Comando e sezionamento
Interruttori di manovra/sezionatori
Interpact INS40/125
Interruttore lnterpact tipo
numero di poli
caratteristiche elettriche CEI EN 60947-3
corrente termica convenzionale [A]
tensione nominale d’isolamento [V]
tensione nominale di tenuta ad impulso [kV]
tensione d’impiego nominate [V]
lth
Ui
Uimp
Ue
corrente d’impiego nominate [A]
le
60° C
CA 50/60 Hz
CA 50/60 Hz
CC
CA 50/60 Hz
220/240 V
380/41 5 V
440/480 V
500 V
660/690 V
CC
125 V (2P in serie)
250 V (4P in serie)
potere di chiusura in cortocircuito [kA di cresta]
corrente nominate di breve
durata ammissibile [kA eff]
attitudine al sezionamento
durata (cicli CO)
Icm
Icw
meccanica
elettrica CA
elettrica CC
1s
3s
AC22A 500 V
AC23A 500 V
DC23A 250 V
protezione a monte con interruttore automatico (380/415 V)
tipo/Icc max [kA eff]
con fusibile
dimensioni e pesi
dimensioni L x H x P [mm]
pesi [kg]
tipo aM (1)
lcc max
tipo gG (2)
tipo gG (1)
Icc max
In max [A]
[kA eff] <= 500 V
In max [A]
In max [A]
[kA eff] <= 500 V
3 poli fisso ANT
4 poli fisso ANT
3 poli fisso ANT
4 poli fisso ANT
(1) Protezione con relè termico esterno obbligatoria
(2) Senza protezione termica esterna.
152
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
INS40
INS63
INS80
INS100
INS125
3,4
3,4
3,4
3,4
3,4
40
690
8
500
250
AC 22 A
40
40
40
40
63
690
8
500
250
AC 22 A
63
63
63
63
80
690
8
500
250
AC 22 A
80
80
80
80
100
750
8
690
250
AC 22 A
100
100
100
100
100
DC 22 A
100
100
20
5,5
3,2
c
15.000
1500
1500
1500
125
750
8
690
250
AC 22 A
125
125
125
125
125
DC 22 A
125
125
20
5,5
3,2
c
15.000
1500
1500
1500
DC 22 A
40
40
15
3,0
1,7
c
20.000
1500
1500
1500
AC 23 A
40
40
40
32
DC 23 A
40
40
DC 22 A
63
63
15
3,0
1,7
c
20.000
1500
1500
1500
AC 23 A
63
63
63
40
DC 23 A
63
63
DC 22 A
80
80
15
3,0
1,7
c
20.000
1500
1500
1500
AC 23 A
80
72
63
40
DC 23 A
80
80
AC 23 A
100
100
100
100
63
DC 23 A
100
100
C40a/10
C40N/10
C60N-H-L/10
C120N/10
NG125a/16
NG125N/25
NG125L/50
NSA160E/16
NSA160NE/25
NSA160N/30
NS160E/16
NS160NE-N-sx/25
NS160H-L/25
40
80
32
125
100
C40a/10
C40N/10
C60N-H-L/10
C120N/10
NG125a/16
NG125N/25
NG125L/50
NSA160E/16
NSA160NE/25
NSA160N/30
NS160E/16
NS160NE-N-sx/25
NS160H-L/25
63
80
50
125
100
C120N/10
NG125a/16
NG125N/25
NG125L/50
NSA160E/16
NSA160NE/25
NSA160N/30
NS160E/16
NS160NE-N-sx/25
NS160H-L/25
C120N/10
NG125a/16
NG125N/25
NG125L/50
NSA160E/16
NSA160NE/25
NSA160N/30
NS160E/16
NS160NE/25
NS160N/36
NS160sx/50
NS160H-L/70
C120N/10
NG125a/16
NG125N/25
NG125L/50
NSA160E/16
NSA160NE/25
NSA160N/30
NS160E/16
NS160NE/25
NS160N/36
NS160sx/50
NS160H-L/70
80
80
63
125
100
100
80
80
160
100
125
55
100
160
100
90x81x62.5
90x81x62.5
0,5
0,6
90x81x62.5
90x81x62.5
0,5
0,6
90x81x62.5
90x81x62.5
0,5
0,6
135x100x62.5
135x100x62.5
0,8
0,9
135x100x62.5
135x100x62.5
0,8
0,9
Schneider Electric
AC 23 A
125
125
125
125
80
DC 23 A
125
125
153
Comando e sezionamento
Interruttori di manovra/sezionatori
Interpact INS160/630
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Interruttore lnterpact tipo
numero di poli
caratteristiche elettriche CEI EN 60947-3
corrente termica convenzionale [A]
tensione nominale d’isolamento [V]
tensione nominale di tenuta ad impulso [kV]
tensione d’impiego nominate [V]
lth
Ui
Uimp
Ue
corrente d’impiego nominate [A]
le
60° C
CA 50/60 Hz
CA 50/60 Hz
CC
CA 50/60 Hz
220/240 V
380/41 5 V
440/480 V
500 V
660/690 V
CC
125 V (2P in serie)
250 V (4P in serie)
potere di chiusura in cortocircuito
[kA di cresta]
corrente nominate di breve
durata ammissibile [kA eff]
attitudine al sezionamento
durata (cicli CO)
Icm
Icw
1s
3s
meccanica
elettrica CA
elettrica CC
protezione a monte con interruttore automatico (380/415 V)
tipo/Icc max [kA eff]
con fusibile
dimensioni e pesi
dimensioni L x H x P [mm]
tipo aM (1)
lcc max
tipo gG (2)
tipo gG (1)
Icc max
3 poli fisso ANT
4 poli fisso ANT
pesi [kg]
3 poli fisso ANT
4 poli fisso ANT
(1) Protezione con relè termico esterno obbligatoria
(2) Senza protezione termica esterna.
154
INS160
INS250 (160)
3,4
3,4
160
750
8
690
250
AC 22 A
160
160
160
160
160
DC 22 A
160
160
20
160
750
8
690
250
AC 22 A
160
160
160
160
160
DC 22 A
160
160
25
AC 23 A
160
160
160
160
100
DC 23 A
160
160
AC 23 A
160
160
160
160
160
DC 23 A
160
160
AC22A 690 V
AC23A 690 V
DC23A 250 V
5,5
3,2
c
15.000
1500
1500
1500
8,5
4,9
c
15.000
1500
1500
1500
NS160E/16
NS160NE/25
NS160N/36
NS160sx/50
NS160H/70
NS160L/150
In max [A]
[kA eff] ≤ 500 V
In max [A]
In max [A]
[kA eff] ≤ 500 V
C120N/10
NG125a/16
NG125N/25
NG125L/50
NSA160E/16
NSA160NE/25
NSA160N/30
NS160E/16
NS160NE/25
NS160N/36
NS160sx/50
NS160H-L/70
160
33
125
160
100
135x100x62.5
135x100x62.5
0,8
0,9
140x136x86
140x136x86
2
2,2
160
100
125
160
100
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
INS250 (200)
INS250
INS320
INS400
INS500
INS630
3,4
3,4
3,4
3,4
3,4
3,4
200
750
8
690
250
AC 22 A
200
200
200
200
200
DC 22 A
200
200
25
250
750
8
690
250
AC 22 A
250
250
250
250
250
DC 22 A
250
250
25
320
750
8
690
250
AC 22 A
320
320
320
320
320
DC 22 A
320
320
50
400
750
8
690
250
AC 22 A
400
400
400
400
400
DC 22 A
400
400
50
500
750
8
690
250
AC 22 A
500
500
500
500
500
DC 22 A
500
500
50
630
750
8
690
250
AC 22 A
630
630
630
630
630
DC 22 A
630
630
50
AC 23 A
200
200
200
200
200
DC 23 A
200
200
AC 23 A
250
250
250
250
250
DC 23 A
250
200
AC 23 A
320
320
320
320
280
DC 23 A
320
320
AC 23 A
400
400
400
400
320
DC 23 A
400
400
AC 23 A
500
500
500
500
400
DC 23 A
500
500
AC 23 A
500
500
500
500
500
DC 23 A
500
500
8,5
4,9
c
15.000
1500
1500
1500
8,5
4,9
c
15.000
1500
1500
1500
20,0
11,5
c
10.000
1500
1500
1500
20,0
11,5
c
10.000
1500
1500
1500
20,0
11,5
c
10.000
1500
1500
1500
20,0
11,5
c
10.000
1500
1500
1000
NS160E/16
NS160NE/25
NS160N/36
NS160sx/50
NS160H/70
NS160L/150
NS250N/36
NS250sx/50
NS250H/70
NS250L/150
NS160E/16
NS160NE/25
NS160N/36
NS160sx/50
NS160H/70
NS160L/150
NS250N/36
NS250sx/50
NS250H/70
NS250L/150
NS400N/45
NS400H/70
NS400L/150
NS400N/45
NS400H/70
NS400L/150
NS400N/45
NS400H/70
NS400L/150
NS630N/45
NS630H/70
NS630L/150
NS630N/45
NS630H/70
NS630L/150
200
100
160
200
100
250
100
200
250
100
320
100
250
320
100
400
100
315
400
100
500
100
400
500
100
500
100
500
630
100
140x136x86
140x136x86
2
2,2
140x136x86
140x136x86
2
2,2
185x205x120
185x205x120
4,6
4,9
185x205x120
185x205x120
4,6
4,9
185x205x120
185x205x120
4,6
4,9
185x205x120
185x205x120
4,6
4,9
Schneider Electric
155
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Comando e sezionamento
Interruttori di manovra/sezionatori
Interpact INS800/2500
Interruttori Interpact INS
numero di poli
caratteristiche elettriche CEI EN 60947-3
corrente termica convenzionale (A)
tensione nominale d'isolamento (V)
tensione nominale di tenuta d'impulso (kV)
tensione d'impiego nominale
Ith
Ui
Uimp
Ue
corrente d'impiego nominale (A)
Ie
a 60 °C
CA 50/60 Hz
CA 50/60 Hz
CC
CA
50/60 Hz
220-240 V
380-415 V
440-480 V
500-525 V
660-690 V
CC
potere di chiusura in cortocircuito
corrente nominale di breve
durata ammissibile
Icm
(kA cresta)
Icw
(A eff)
attitudine al sezionamento
durata (cicli CO)
125 V (2P serie)
250 V (4P serie)
min (solo interruttore
di manovra/sezionatore)
max (protezione a monte)
con interruttore automatico)
0,8 s
1s
3s
20 s
30 s
meccanica
Elettrica CA
dimensioni e pesi
dimensioni L x H x P [mm]
pesi [kg]
156
3 poli fisso ANT
4 poli fisso ANT
3 poli fisso ANT
4 poli fisso ANT
3, 4
800
800
8
690
250
AC21A
800
800
800
800
800
DC21A
800
800
105
1000
800
8
690
250
AC22A AC23A AC21A
800
800
1000
800
800
1000
800
800
1000
800
800
1000
800
800
1000
DC22A DC23A DC21A
800
800
1000
800
800
1000
105
330
AC22A
1000
1000
1000
1000
1000
DC22A
1000
1000
AC23A
1000
1000
1000
1000
1000
DC23A
1000
1000
AC22A
500
500
500
500
500
DC22A
500
500
AC23A
500
500
500
500
500
DC23A
500
500
330
125 V
250 V
In max [A]
[kA eff] ≤ 500 V
In max [A]
In max [A]
[kA eff] ≤ 500 V
NS800N/50
NS800H/50
NS800L/150
NT08H1/42
NT08L1/100
NW08N1/42
NW08H1/50
NW08H2/50
NW08L1/50
800
100
630
1250
100
NS1000N/50
NS1000H/50
NS1000L/150
NT10H1/42
NT10L1/100
NW10N1/42
NW10H1/50
NW10H2/50
NW10L1/50
1000
100
800
1250
100
340x300x198
410x300x198
14
18
340x300x198
410x300x198
14
18
50/60 Hz
220/240 V
380/415 V
440/480 V
500/525 V
660/690 V
protezione a monte con interruttore automatico (380/415 V)
tipo/Icc max [kA eff]
tipo aM (1)
lcc max
tipo gG (2)
tipo gG (1)
Icc max
INS1000
3, 4
50
35
20
10
8
c
3000
AC21A
500
500
500
500
500
DC21A
500
500
Elettrica CC
con fusibile
INS800
50
35
20
10
8
c
3000
AC22A AC23A AC21A
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
DC22A DC23A DC21A
500
500
500
500
500
500
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
INS1250
INS1600
INS2000
INS2500
3, 4
3, 4
3, 4
3, 4
1250
800
8
690
250
AC21A
1250
1250
1250
1250
1250
DC21A
1250
1250
105
1450 (1600 a 50 °C)
800
8
690
250
AC21A/B
AC22A
1600/1600 1600/1600
1600/1600 1600/1600
1450/1600 1450/1600
1450/1600 1450/1600
1450/1600 1450/1600
DC21A/B
DC22A
1450/1600 1450/1600
1450/1600 1450/1600
105
2000
800
8
690
250
AC21A
2000
2000
2000
2000
2000
DC21A
2000
2000
105
2500
800
8
690
250
AC21A
2500
2500
2500
2500
2500
DC21A
2500
2500
105
AC22A
1250
1250
1250
1250
1250
DC22A
1250
1250
AC23A
1250
1250
1250
1250
1250
DC23A
1250
1250
AC23A
1250
1250
1250
1250
1250
DC23A
1250
1250
AC22A
2000
2000
2000
2000
2000
DC22A
2000
2000
105
105
105
105
50
35
20
10
8
c
3000
AC21A
500
500
500
500
500
DC21A
500
500
50
35
20
10
8
c
3000
AC21A/B
500/–
500/–
500/100
500/100
500/100
DC21A/B
500/–
500/100
50
50
30
13
11
c
3000
AC21A
500
500
500
500
500
DC21A
500
500
50
50
30
13
11
c
3000
AC21A
500
500
500
500
500
DC21A
500
500
AC22A
500
500
500
500
500
DC22A
500
500
AC23A
500
500
500
500
500
DC23A
500
500
AC22A/B
500/–
500/–
500/100
500/100
500/100
DC22A/B
500/–
500/100
NS1250N/50
NS1250H/50
NT12H1/42
NT12L1/100
NW12N1/42
NW12H1/50
NW12H2/50
NW12L1/50
NS1600N-bN/50
NS1600H-bH/50
NT16H1/42
NT16L1/100
NW16N1/42
NW16H1/50
NW16H2/50
NW16L1/50
1250
100
1000
1250
100
1250
100
1250
340x300x198
410x300x198
14
18
340x300x198
410x300x198
14
18
Schneider Electric
AC23A
500
500
500
500
500
DC23A
500
500
AC22A
500
500
500
500
500
DC22A
500
500
AC22A
2500
2500
2500
2500
2500
DC22A
2500
2500
AC22A
500
500
500
500
500
DC22A
500
500
NS2000N/50
NS2000H/50
NW20H1/50
NW20H2/50
NW20H3/50
NW20L1/50
NS2500N/50
NS2500H/50
NW25H1/50
NW25H2/50
NW25H3/50
347,5x440x320
462,5x440x320
35
45
347,5x440x320
462,5x440x320
35
45
100
157
Comando e sezionamento
Interruttori non automatici
Compact NSA160NA, NS250/630NA
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Interruttore di manovra-sezionatore Compact tipo
numero di poli
caratteristiche elettriche CEI EN 60947-3
corrente termica convenzionale [A]
tensione nominale d’isolamento [V]
tensione nominale di tenuta ad impulso [kV]
tensione d’impiego nominate [V]
lth
Ui
Uimp
Ue
corrente d’impiego nominate [A]
le
60° C
CA 50/60 Hz
CA 50/60 Hz
CC
CA 50/60 Hz
220/240 V
380/41 5 V
440/480 V
500 V
660/690 V
CC
250 V (2P in serie)
500 V (4P in serie)
potere di chiusura in cortocircuito [kA di cresta]
Icm
corrente nominate di breve
Icw
1s
durata ammissibile [kA eff]
3s
attitudine al sezionamento
durata (cicli CO)
meccanica
elettrica CA
elettrica CC
protezione a monte con interruttore automatico (380/415 V)
tipo/Icc max [kA eff]
protezione a monte con fusibile (500 V)
dimensioni e pesi
dimensioni L x H x P [mm]
pesi [kg]
tipo aM (1)
lcc max
tipo gG (2)
tipo gG (1)
Icc max
3 poli fisso ANT
4 poli fisso ANT
3 poli fisso ANT
4 poli fisso ANT
In max [A]
[kA eff] ≤ 500 V
In max [A]
In max [A]
[kA eff] ≤ 500 V
NSA160NA
NS160NA
3,4
3,4
160
500
8
500
250
AC 22 A
160
160
160
160
DC 22 A
DC 23 A
160
160
160
160
2,1
1,5
1,5
c
10.000
AC22A 690 V
AC23A 440 V
DC23A 250 V
160
750
8
690
500
AC 22 A
160
160
160
160
160
DC 22 A
160
160
3,6
2,5
2,5
c
40.000
5000 (1)
5000
5000
NSA160E/16
NSA160NE/25
NSA160N/30
NS160E/16
NS160NE/25
NS160N/36
NS160sx/50
NS160H-L/70
NS250H/70
NS250L/150
160
33
125
160
100
NS160E/16
NS160NE/25
NS160N/36
NS160sx/50
NS160H/70
NS160L/150
NS250N/36
NS250sx/50
NS250H/70
NS250L/150
160
33
125
160
100
120x90x82.5
120x120x82.5
1,1
1,4
161x105x86
161x140x86
1,6
2
AC 23 A
160
160
160
125
AC 23 A
160
160
160
160
160
DC 23 A
160
160
(1) Protezione termica esterna obbligatoria
(2) Senza protezione termica esterna
158
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
NS250NA
NS400NA
NS630NA
3,4
3,4
3,4
250
750
8
690
250
AC 22 A
250
250
250
250
250
DC 22 A
250
250
4,9
3,5
3,5
c
20.000
40.000
20000
20000
400
750
8
690
500
AC 22 A
400
400
400
400
400
DC 22 A
400
400
7,1
5
5,0
c
15.000
20.000
10000
10000
630
750
8
690
500
AC 22 A
630
630
630
630
630
DC 22 A
630
630
8,5
6
6,0
c
15.000
15.000
6000
6000
AC 23 A
250
250
250
250
250
DC 23 A
250
250
AC 23 A
400
400
400
400
400
DC 23 A
400
400
NS160E/16
NS160NE/25
NS160N/36
NS160sx/50
NS160H/70
NS160L/150
NS250N/36
NS250sx/50
NS250H/70
NS250L/150
250
100
200
250
100
NS250N/36
NS250sx/50
NS250H/70
NS250L/150
NS400N/45
NS400H/70
NS400L/150
NS400N/45
NS400H/70
NS400L/150
NS630N/45
NS630H/70
NS630L/150
400
100
315
400
100
500
100
500
630
100
161x105x86
161x140x86
1,8
2,2
255x140x110
255x185x110
5,2
6,8
255x140x110
255x185x110
5,2
6,8
Esempio
Un quadro generale di distribuzione,
la cui corrente di cortocircuito a livello delle
sbarre è di 35 kA, presenta una partenza
avente corrente nominale di 60 A.
La protezione della conduttura è realizzata
con un interruttore NS160N (Icu = 70 kA).
Questo cavo alimenta un quadro
secondario nel quale si vuole installare,
all'arrivo, un sezionatore per
assicurare le funzioni di comando
e sezionamento.
La corrente di cortocircuito a livello
del quadro secondario vale 30 kA.
Schneider Electric
AC 23 A
630
630
630
630
630
DC 23 A
630
630
Se sono richieste funzioni ausiliarie come
telecomando, estraibilità, protezione
differenziale, la scelta cade su un Compact
NA, le cui caratteristiche di coordinamento
sono date nella tabella di questa pagina.
In modo particolare si sceglie un NS160NA,
la cui tenuta in associazione con l'NS160N
è di 36 kA.
Se nessuna funzione ausiliaria è richiesta,
oppure si richiedono solo funzioni ausiliarie
come contatti ausiliari, comando rotativo,
si sceglie un INS100 che in coordinamento
con l'NS160H ha una tenuta di 70 kA,
secondo quanto mostrato nella tabella
di pagina 153.
Icc = 35 kA
NS160N
Coordinamento
I = 60A
Icc = 30 kA
159
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Comando e sezionamento
interruttori non automatici
Compact NS630b/1600NA
Interruttore Compact tipo
numero di poli
caratteristiche elettriche secondo CEI EN 60947-3
corrente termica convenzionale [A]
tensione nominale d'isolamento [V]
tensione nominale di tenuta ad impulso [kV]
tensione nominale d'impiego [V]
In
Ui
Uimp
Ue
corrente nominale d’impiego [A]
le
50 °C
CA 50/60 Hz
CA 50/60 Hz
CC
CA 50/60 Hz
220/240 V
380/415 V
440/480 V
500/525 V
660/690 V
potere di chiusura in cortocircuito [kA cresta]
corrente nominale di breve durata
ammissibile [kA eff]
V CA 50/60 Hz
attitudine al sezionamento
durata (cicli CO)
lcm
lcw
meccanica
elettrica
0,5 s
1s
20 s
CA
AC22A 690 V
AC23A 440 V
grado di inquinamento
protezione a monte con interruttore automatico (380/415 V)
tipo / Icc max [kA eff]
installazione e collegamenti
esecuzione
fisso
estraibile
comando
dimensioni [mm]
LxHxP
peso [kg]
160
manuale
elettrico
fisso
fisso
attacchi anteriori
attacchi posteriori
attacchi anteriori
attacchi posteriori
comando diretto
rotativo diretto o rinviato
telecomando
3P
4P
3P
4P
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
NS630bNA
NS800NA
NS1000NA
NS1250NA
NS1600NA
3, 4
3, 4
3, 4
3, 4
3, 4
630
750
8
690
500
AC22A
630
630
630
630
630
50
25
17
4
c
10000
8000
5000
III
800
750
8
690
500
AC22A
800
800
800
800
800
50
25
17
4
c
10000
8000
5000
III
1000
750
8
690
500
AC22A
1000
1000
1000
1000
1000
50
25
17
4
c
10000
8000
5000
III
1250
750
8
690
500
AC22A
1250
1250
1250
1250
1250
50
25
17
4
c
10000
8000
5000
III
1600
750
8
690
500
AC22A
1600
1600
1600
1600
1600
50
25
17
4
c
10000
8000
5000
III
AC23A
630
630
630
630
630
AC23A
800
800
800
800
800
AC23A
1000
1000
1000
1000
1000
AC23A
1250
1250
1250
1250
1250
AC23A
1600
1600
1600
1600
1600
NS630N/45
NS630H/70
NS630L/150
NS630bN/50
NS630bH/70
NS630bL/150
NS630bN/50
NS630bH/70
NS630bL/150
NS800N/50
NS800H/70
NS800L/150
NS800N/50
NS800H/70
NS800L/150
NS1000N/50
NS1000H/70
NS1000L/150
NS1000N/50
NS1000H/70
NS1250N/50
NS1250H/70
NS1250N/50
NS1250H/70
NS1600N/50
NS1600H/70
c
c
c
c
c
c
c
327 x 210 x 147
327 x 280 x 147
14
18
c
c
c
c
c
c
c
327 x 210 x 147
327 x 280 x 147
14
18
c
c
c
c
c
c
c
327 x 210 x 147
327 x 280 x 147
14
18
c
c
c
c
c
c
c
327 x 210 x 147
327 x 280 x 147
14
18
c
c
c
c
c
c
c
327 x 210 x 147
327 x 280 x 147
14
18
Schneider Electric
161
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Comando e sezionamento
interruttori non automatici
Compact NS2000/3200NA
Interruttore Compact tipo
numero di poli
caratteristiche elettriche secondo CEI EN 60947-3
corrente termica convenzionale [A]
tensione nominale d'isolamento [V]
tensione nominale di tenuta ad impulso [kV]
tensione nominale d'impiego [V]
In
Ui
Uimp
Ue
corrente nominale d’impiego [A]
le
50 °C
CA 50/60 Hz
CA 50/60 Hz
CC
CA 50/60 Hz
220/240 V
380/415 V
440/480 V
500/525 V
660/690 V
potere di chiusura in cortocircuito [kA cresta]
corrente nominale di breve durata
ammissibile [kA eff]
V CA 50/60 Hz
attitudine al sezionamento
durata (cicli CO)
lcm
lcw
meccanica
elettrica
0,5 s
1s
20 s
CA
AC22A 690 V
AC23A 440 V
grado di inquinamento
protezione a monte con interruttore automatico (380/415 V)
tipo / Icc max [kA eff]
installazione
esecuzione
fisso
estraibile
comando
dimensioni [mm]
LxHxP
peso [kg]
162
manuale
elettrico
fisso
fisso
attacchi anteriori
attacchi posteriori
attacchi anteriori
attacchi posteriori
comando diretto
rotativo diretto o rinviato
telecomando
3P
4P
3P
4P
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
NS2000NA
NS2500NA
NS3200NA
3, 4
3, 4
3, 4
2000
750
8
690
500
AC22A
2000
2000
2000
2000
2000
63
30
21
4,7
c
6000
1000
1000
III
2500
750
8
690
500
AC22A
2500
2500
2500
2500
2500
63
30
21
4,7
c
6000
1000
1000
III
3200
750
8
690
500
AC22A
3200
3200
3200
3200
3200
63
30
21
4,7
c
6000
1000
1000
III
AC23A
2000
2000
2000
2000
2000
AC23A
2500
2500
2500
2500
2500
NS1600N/50
NS1600H/70
NS2000N/70
NS2000H/85
NS2000N/70
NS2000H/85
NS2500N/70
NS2500H/85
NS2500N/70
NS2500H/85
NS3200N/70
NS3200H/85
c
c
c
c
c
c
c
350 x 420 x 160
350 x 535 x 160
23
36
c
c
c
c
c
c
c
350 x 420 x 160
350 x 535 x 160
23
36
c
c
c
c
c
c
c
350 x 420 x 160
350 x 535 x 160
23
36
Schneider Electric
AC23A
3200
3200
3200
3200
3200
163
Potenze dissipate
Il sistema Multi 9
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
La tabella seguente indica la potenza
dissipata per polo in watt per ogni corrente
nominale degli apparecchi Multi 9.
In [A]
0,5
1
1,6
2
2,5
Per la conoscenza delle funzioni di alcuni
apparecchi citati in questa tabella fare
riferimento al catalogo Multi 9.
3
4
5
6
6,3
10
13
16
20
25
32
40
50
63
80
100
125
4,5
6
8
potenza [W]
AMP
digitale: 0,3; analogico 1,1
ATm
BP
0,3
C120
C32H-DC
1,6
1,3
1,8
C40 1P+N (1)
2,3
2,1
2,2
C40 3P+N (1)
6,9
6,3
6,6
2,4
2,6
1,5
2,1
2,1
2,4
3,1
4,2
2,6
3,2
2
3,3
3,5
4,8
4,9
6,9
7,7
8,7
4,8
9,2
9,6
9,3
9,6
15
2,4
3
2,6
2,9
3
3,5
C40 Vigi (1)
C60
2,2
C60L-MA
CE/CEr
2,3
2,5
3
2,5
2
2
2,6
3
3,5
4,6
1,3(2)
1,6(4)
1,6(3)
2,1(4)
4,5
6,6
0,3
CMA/V/B/D/E
0,3
CMA/V 48x48
0,3
CT, CT C40
1,3
1,6(3)
2,1(4)
4,2
1,5
2,3
3,81 6
9
0,3
I
0,28
ID
ID C40
IF
4,5
2
CM
FREQ
4,6
5,5
0,72 0,5
1,3
2,88
1,3
2,88
f.to 8,5x31,5: 3,5W + potenza dissipata dal fusibile;
f.to 10,3x38: 7,4W + potenza dissipata dal fusibile
INA
2,88
IM100
lettura diretta: 3,5; lettura attraverso TA: 0,5
ME
2,5
NG125
NG125L-MA
3
2
2
2,5
3
3,2
3,5
4
2
2,5
3
3,2
3,5
4
3,81
4,7
5,5
6
7
9
7,5
PC
1,2
PM
alimentazione 2; ingresso TA: 0,5 (a In), 1 (a 2 In)
PM9
2
RBN
RC
9
5,5
NG125-NA
P25M (1)
3,7
5
3
Reflex XC40
1,4
RLI, ERL
4
RTBT
1,7
2
2,4
2,9
3,3
5
SBI
f.to 14x51: 4,2W + potenza dissipata dal fusibile;
f.to 22x58: 8,5W + potenza dissipata dal fusibile
STI
3W + potenza dissipata dal fusibile
TC16/TC16P(1)
6
10
16
TL, TL C40
2
4
Tm C60/C120 2
UM100
3,5
V
0,3
Vigi C120
1,3
2
3
1,6
2,5
4
Vigi C40
Vigi C60
0,001 0,002 0,005 0,01
0,012 0,02
0,03
0,07
0,076 0,19
Vigi NG125
VLT
0,1
0,30
0,49
0,77
1,2
0,77
1,21
1,89
3
0,3
0,5
0,7
1,2
1,8
2,8
4,5
digitale: 0,3; analogico 2,5 (scala 0/300), 3,5 (scala 0/500)
(1) potenza dissipata per apparecchio
(2) (1P-2P)
(3) (2P)
(4) (3P-4P)
164
Schneider Electric
Potenze dissipate
Compact NSA, NSC100,
NS160/630
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Compact NSA
fisso
fisso + Vigi
In [A]
Pdiss/polo [W]
In [A]
Pdiss/polo [W]
NSA160E, NE, N
16
25
4
5
16
25
4,06
5,16
32
5,5
32
5,76
40
6
40
6,4
50
7
50
7,63
63
8
63
9
80
9
80
10,6
100
10
100
12,5
125
12,5
125
16,4
160
15,4
160
21,8
NSA160NA
160
15,4
160
21,8
NSC100N
16
20
4
4,5
16
20
4,06
4,6
25
5
25
5,16
32
5,5
32
5,76
40
6
40
6,4
50
7
50
7,63
63
8
63
9
70
10
70
11,3
80
9
80
10,6
100
10
100
12,5
NSC100NA
100
6
100
8,5
Compact NSC100N
fisso
fisso + Vigi
In [A]
Pdiss/polo [W]
In [A]
Pdiss/polo [W]
Compact NS160/630 con sganciatore magnetotermico
fisso
In [A]
Pdiss/polo
rimovibile/estraibile
In [A]
Pdiss/polo
fisso + Vigi
In [A]
Pdiss/polo
rimovibile/estraibile + Vigi In [A]
Pdiss/polo
In [A]
Pdiss/polo
rimovibile/estraibile
In [A]
Pdiss/polo
fisso + Vigi
In [A]
Pdiss/polo
rimovibile/estraibile + Vigi In [A]
Pdiss/polo
[W]
[W]
[W]
[W]
fisso
[W]
[W]
[W]
[W]
NS160E, NE, N, sx, H, L TMD
16
25
32
40
2,92
4,01
4,03
5,47
16
25
32
40
2,98
4,13
4,55
4,97
16
25
32
40
2,97
4,09
4,49
4,88
16
25
32
40
3,00
4,17
4,61
5,07
NS250N, sx, H, L TMD
16
25
32
40
2,87
3,91
4,24
4,36
16
25
32
40
2,90
3,98
4,34
4,53
16
25
32
40
2,89
3,95
4,30
4,46
16
25
32
40
2,91
4,02
4,41
4,62
50
4,11
50
5,45
50
5,30
50
5,60
63
8,61
63
6,19
63
5,97
63
6,44
80
8,06
80
8,66
80
8,46
80
9,06
100
7,7
100
8,7
100
8,4
100
9,4
125
10,78
125
12,4
125
11,9
125
13,5
160
13,95
160
16,6
160
15,8
160
18,4
50
4,80
50
5,05
50
4,95
50
5,20
63
5,21
63
5,62
63
5,45
63
5,86
80
7,11
80
7,76
80
7,50
80
8,15
100
6,06
100
7,08
100
6,67
100
7,69
125
9,45
125
11,05
125
10,55
125
12,15
160
11,78
160
14,38
160
13,58
160
16,18
250
17,56
250
23,86
250
21,96
250
28,56
NS400 STR
150
250
2,7
7,5
150
250
4,05
11,25
150
250
3,15
8,75
150
250
4,5
12,5
400
19,2
400
28,8
400
22,4
360
32
NS630 STR
630
39,7
570
52
570
39
505
45,9
200
15,4
200
19,4
200
18,2
200
22,2
250
18,75
250
25,05
250
23,15
250
29,45
Compact NS 160/630 con sganciatore elettronico
fisso
In [A]
Pdiss/polo
rimovibile/estraibile
In [A]
Pdiss/polo
fisso + Vigi
In [A]
Pdiss/polo
rimovibile/estraibile + Vigi In [A]
Pdiss/polo
Schneider Electric
[W]
[W]
[W]
[W]
NS160 STR
40
100
1,17
3,58
40
100
1,77
4,58
40
100
1,57
4,28
40
100
2,17
5,28
160
9,16
160
11,76
160
10,96
160
13,56
NS250 STR
40
100
1,05
2,73
40
100
1,21
4,33
40
100
1,15
4,83
40
100
1,31
6,43
165
Potenze dissipate
Compact NS NA, NS MA,
NS80H-MA, NS630b/3200, Interpact,
Masterpact NT, NW
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Compact NS non automatici e partenze motori
fisso
In [A]
Pdiss/polo [W]
rimovibile/estraibile In [A]
Pdiss/polo [W]
fisso + Vigi
In [A]
Pdiss/polo [W]
rimovibile/estraibile In [A]
+ Vigi
Pdiss/polo [W]
fisso
In [A]
Pdiss/polo
rimovibile/estraibile In [A]
Pdiss/polo
fisso + Vigi
In [A]
Pdiss/polo
rimovibile/estraibile In [A]
+ Vigi
Pdiss/polo
In [A]
Pdiss/polo
rimovibile/estraibile In [A]
Pdiss/polo
fisso + Vigi
In [A]
Pdiss/polo
rimovibile/estraibile In [A]
+ Vigi
Pdiss/polo
[W]
[W]
[W]
[W]
fisso
[W]
[W]
[W]
[W]
NS NA
160
250
9,16
17,56
160
250
11,76
23,86
160
250
10,96
21,96
160
250
13,56
28,26
NS160 MA
2,5
6,3
0,93
3,93
2,5
6,3
0,93
0,16
2,5
6,3
0,93
0,16
2,5
6,3
0,93
0,16
NS250 MA
2,5
0,93
2,5
0,93
2,5
0,93
2,5
0,93
6,3
0,15
6,3
0,16
6,3
0,16
6,3
0,16
400
19,2
400
28,8
400
22,4
360
32
630
39,69
630
51,98
570
39
505
45,9
12,5
0,63
12,5
0,62
12,5
0,61
12,5
0,62
25
1,04
25
0,65
25
0,62
25
0,69
12,5
0,58
12,5
0,6
12,5
0,59
12,5
0,61
25
0,58
25
0,60
25
0,57
25
0,63
NS80H -MA
1,5
2,5
0,21
0,56
6,3
3
50
1,66
50
4,17
50
4,03
50
4,32
150
8,55
150
11,14
150
9,9
150
12,49
100
5,2
100
5,27
100
4,72
100
5,87
50
3,68
50
3,93
50
3,83
50
4,08
100
3,32
100
4,33
100
3,92
100
4,93
150
6,75
150
9,02
150
8,1
150
10,37
12,5
2
25
1,4
50
2,6
80
6,02
220
14,52
220
19,41
220
17,42
220
22,31
NS400
MA/MP
320
12,29
320
18,43
320
15,49
320
21,63
NS630
MA/MP
500
25
500
40
500
38,99
500
53,99
Compact NS630b/3200 automatici e non automatici
fisso
NS630b N, H/L
630
30/45
630
55/115
In [A]
Pdiss [W]
In [A]
Pdiss [W]
estraibile
NS800 N, H/L
800
45/60
800
90/120
NS1000 N, H/L
1000
65/100
1000
150/230
NS1250 N, H
1250
130
1250
250
NS1600 N, H NS2000 N, H NS2500 N, H NS3200 N, H
1600
2000
2500
3200
220
250
260
420
1600
460
250
(160)
4
250
320
400
500
630
800
1000 1250 1600 2000 2500
9,5
6,1
9,6
15
24
16
24
Interpact
In [A]
Pdiss/
polo [W]
INS
40
63
80
100
125
160
0,5
1,2
1,9
2
3,1
5,1
250
(200)
6
38
62
48
75
Masterpact NT ed NW
fisso
In [A]
Pdiss [W]
estraibile In [A]
Pdiss [W]
fisso
In [A]
Pdiss [W]
estraibile In [A]
Pdiss [W]
166
NT08 H1/L1
800
45/60
800
90/120
NW16 N1
1600
250
1600
480
NT10 H1/L1
1000
65/100
1000
150/230
NW16 H,L
1600
170
1600
390
NT12 H1 NT16H1 NW08 N1 NW08 H, L NW10 N1
1250
1600
800
800
1000
130
220
62
42
100
1250
1600
800
800
1000
250
460
137
100
220
NW20 H,L NW25 H NW32 H NW40 H
NW40b H
2000
2500
3200
4000
4000
250
260
420
650
270
2000
2500
3200
4000
4000
530
600
670
900
380
NW10 H, L
1000
70
1000
150
NW50 H
5000
420
5000
590
NW12 N1 NW12 H, L
1250
1250
150
105
1250
1250
330
230
NW63 H
6300
660
6300
950
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Curve di limitazione
Presentazione
Corrente presunta
e corrente limitata reale
Potere di limitazione di un
interruttore automatico
La corrente di cortocircuito presunta è la
corrente che circolerebbe nel circuito se
ciascun polo del dispositivo di protezione,
installato nel punto considerato, fosse
sostituito da un conduttore di impedenza
trascurabile.
Questa caratteristica dell'interruttore
automatico viene tradotta in curve
di limitazione che indicano:
c l'energia specifica passante I2t [A2s]
limitata in funzione del valore efficace
della corrente di cortocircuito presunta;
c il valore di cresta I [kÂ] della corrente
limitata in funzione del valore efficace
della corrente di cortocircuito presunta.
La tecnica di interruzione rotoattiva utilizzata
negli interruttori scatolati Compact NS
fornisce a questo tipo di interruttori un
eccezionale potere di limitazione.
Vantaggi offerti
dalla limitazione
!
Il potere di limitazione di un interruttore
automatico rappresenta la sua capacità,
più o meno grande, di lasciar passare, in
occasione di un cortocircuito, una corrente
limitata reale inferiore alla corrente di
cortocircuito presunta.
Migliore protezione della rete
L'utilizzo di interruttori limitatori attenua
fortemente gli effetti nocivi prodotti dalle
correnti di cortocircuito su un impianto
riducendo gli:
v effetti termici; minor surriscaldamento a
livello dei conduttori, quindi maggior durata
dei cavi e degli isolanti in genere,
v effetti meccanici; forze elettrodinamiche di
repulsione ridotte, quindi meno rischi
di deformazione o di rottura a livello dei
collegamenti elettrici,
v effetti elettromagnetici; minore influenza
sugli apparecchi di misura situati
in prossimità di un circuito elettrico.
Curva di limitazione dell'energia specifica passante
DOMA47/42 230V
Schneider Electric
Risparmio grazie alla filiazione
La tecnica della filiazione permette
di utilizzare, a valle di interruttori automatici
limitatori, interruttori con potere
di interruzione ridotto rispetto a quello
normalmente necessario ed ottenere quindi
risparmi sostanziali sui componenti elettrici
e sui tempi di progettazione.
!
Dati del costruttore
Le curve di limitazione sono il risultato
di prove condotte secondo le norme
CEI 23.3 e CEI EN 60947-2.
I valori indicati sulle curve di limitazione della
corrente di cresta e dell'energia specifica
passante corrispondono ai valori massimi.
I costruttori sono tenuti a fornire le
caratteristiche di limitazione di ogni
interruttore in funzione del valore efficace
della corrente di cortocircuito presunta.
Per interruttori ad uso civile o similare,
la norma CEI 23.3 classifica gli apparecchi
per classi di limitazione (classe 1, classe 2
e classe 3).
Gli interruttori modulari C60a, C60N e C60H
soddisfano le condizioni imposte dalla classe
3 di limitazione che corrisponde al massimo
livello di prestazione.
Le curve di limitazione dell'energia specifica
passante presentano a fianco una tabella
che fornisce i limiti di energia specifica
ammissibile dai cavi.
Tali limiti sono rappresentati dai segmenti
orizzontali che sono posti in corrispondenza
del valore di A2s ammissibile letto sull'asse
delle ordinate.
Curva di limitazione della corrente di cresta
DOMA47/42 230V
167
Curve di limitazione
Il Sistema Multi 9
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
C40 3P+N 400V
Curve di limitazione dell'energia specifica passante
C40 1P+N, 3P+N 230V, DOMA45 230V
C40 Vigi 1P+N 230V
230 V
Cu/PVC
Cu/ERP
[G5-G7]
Sez.
Sez.
[mm2]
[mm2]
2
A s
3
2
10
2
A s
3
2
2,5
2,5
5
10
1,5
5
1
3
2
10
400V
40 A
10
10 A
2
4A
3
3A
2
2A
10
3
2A
1A
5
5
1A
3
2
3
2
2
10
5
5
3
2
3
2
10
16 A
6A
4
3
4A
3
10
40 A
25 A
5
5
10
2
3
2
20 A
4
1
5
1,5
2
5
1
10
.2
.3
.4 .5 .6 .7.8.9 1
2
3
4
5 6 7 8 9 10
2
1
20
kA eff /rms
.2
.3
.4 .5 .6 .7.8.9 1
2
3
4
5 6 7 8 9 10
20
kA eff/rms
C40 3P+N 400V
Curve di limitazione della corrente di cresta
C40 1P+N, 3P+N 230V, DOMA45 230V
C40 Vigi 1P+N 230V
400 V
230 V
I(kÂ)
I(kÂ)
30
cos phi = 0.3
20
corrente di cresta non limitato
max prospective peak current
20
15
= 0.5
10
10
9
8
8
7
6
5
1
4
2
40 A
6
20 A
3
1
2A
1A
2
16A
= 0.9
3
40A
25A
1
4
4A
.8
.7
.6
.5
= 0.8
5
10 A
2
= 0.7
7
10A
6A
2
= 0.95
.4
.3
.2
.2
.3
.4 .5 .6 .7.8.9 1
2
3
4
5 6 7 8 9 10
20
kA eff /rms
1
1
2
3
4
5
6 7 8 9 10
15
20
30
kA eff /rms
1 C40a, DOMA45
2 C40N
168
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
C60 1P 230/240 V
2, 3, 4P 400/415 V
Curve di limitazione dell'energia specifica passante
C60 2, 3, 4P 230/240 V
Cu/PVC Cu/EPR
[G5-G7]
Sez.
Sez.
[mm2] [mm2]
A2s
3
2
107
10
5
106
4
3
105
− 63 A
2
− 10 A
4
3
4 5 6 7 8 10
20
30 40
10
10
−6A
103
2
10
5
3
2
− 25 A
10
25
60 80100
25
107
10
5
16
3
2
10
106
10
6
6
5
4
4
4
2,5
10
− 40 A
1
35
16
3
2
3
2
35
3
2
5
5
A2s
2
2,5
1
1,5
10
5
3
2
− 10 A
1,5
−6A
104
10
5
5
3
2
3
2
kA eff.
103
2
3
4 5 6 7 8 10
20
30 40
60 80100
kA eff.
C60 1P 230/240 V
2, 3, 4P 400/415 V
Curve di limitazione della corrente di cresta
C60 2, 3, 4P 230/240 V
kA
kA
cos phi = 0.3
cos phi = 0.3
20
20
15
15
= 0.5
= 0.5
3
10
9
8
2
= 0.7
7
4
5
£ 63A
£ 40A
£ 25A
£ 10A
6
= 0.8
£ 6A
1
5
4
10
9
8
3
= 0.7
4
2
= 0.9
2
6
= 0.8
1
1
£ 6A
= 0.9
2
2
3
4
5 6 7 8 9 10 12 15
20
30
40 50
kA eff.
1
£ 63A
£ 40A
£ 10A
5
3
= 0.95
5
£ 25A
7
4
3
1
3
2
− 63 A
− 40 A
− 25 A
3
105
5
= 0.95
1
2
3
4
5
6 7 8 9 10
15
20
30
kA eff.
1 C60a
2 C60N
3 C60H/L 50-63 A
4 C60L, C60L-MA 32-40 A
5 C60L, C60L-MA £25 A
Schneider Electric
169
Curve di limitazione
Il Sistema Multi 9
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Curve di limitazione dell'energia specifica passante
C120 2, 3, 4P 230/240 V
Cu/PVC
Cu/ERP
[G5-G7]
Sez.
[mm2]
Sez.
[mm2]
A2s
3
2
10
6
10
1
10
5
125A
100A
80A
10
2
10
4
3
2
16
10
6
10
5
3
2
10
10
6
1
6
4
10
4
5
3
A2s
16
5
3
2
C120 1P 230/240 V
2, 3, 4P 400/415 V
125A
100A
80A
5
10
2,5
5
3
2
2,5
1,5
1,5
10
10
4
10
5
5
3
2
3
2
10
10
3
10
2
2
4
3
5
6
7 8 9 10
15
20
10
30
3
2
2
3
5
4
7 8 9 10
6
15
20
kA eff.
C120 1P 230/240 V
2, 3, 4P 400/415 V
Curve di limitazione della corrente di cresta
C120 2, 3, 4P 230/240 V
kA
kA
cos phi = 0.3
cos phi = 0.3
20
20
15
15
= 0.5
= 0.5
1
10
9
8
10
9
8
= 0.7
7
1
= 0.7
7
6
6
= 0.8
5
5
4
4
= 0.9
3
2
1
30
kA eff.
2
2
3
4
5
6 7 8 9 10
15
20
30
kA eff.
170
= 0.9
3
= 0.95
1
= 0.8
1
= 0.95
1
2
3
4
5
6 7 8 9 10
15
20
30
kA eff.
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Curve di limitazione dell'energia specifica passante (I2t)
NG125
2, 3, 4P 240 V
NG125
1P 240 V 2, 3, 4P 415 V
Cu/PVC Cu/EPR
G5-G7
sez
sez
[mm2] [mm2]
A2s
3
2
10
10
2
5
10
1
3
2
10
125A
100A
80A
63A
50A
40A
32A
25A
20A
16A
10A
5
5
3
2
10
16
3
6
6
6
4
4
2,5
2,5
1,5
4
1,5
A2s
3
2
10
5
10
2
5
3
2
10
5
5
3
2
3
2
2
2
3
4
5 6 7 8 9 10
20
30 40 50 60
10
100 kA eff.
5
3
3
2
10
125A
100A
80A
63A
50A
40A
32A
25A
20A
16A
10A
5
10
3
2
1
3
2
5
10
3
6
4
3
2
2
3
4
5 6 7 8 9 10
20
30 40 50 60
100 kA eff.
Curve di limitazione della corrente di cresta
NG125
1P 240 V 2, 3, 4P 415 V
NG125
2, 3, 4P 240 V
kA
kA
cos phi = 0.3
cos phi = 0.3
20
20
15
3
= 0.5
1
10
9
8
80-100-125A
50-63A
32-40A
20-25A
7
= 0.8
10-16A
5
= 0.9
80-100-125A
50-63A
32-40A
20-25A
= 0.7
7
10-16A
6
= 0.8
5
= 0.9
3
3
1
10
9
8
4
4
2
2
= 0.5
1
2
= 0.7
6
3
15
2
= 0.95
= 0.95
1
1
2
3
4
5 6 7 8 9 10
20
30 40 50
100
kA eff.
1
2
3
4
5 6 7 8 9 10
20
30 40 50
100
kA eff.
1 NG125a
2 NG125N
3 NG125L
Schneider Electric
171
Curve di limitazione
Il Sistema Multi 9
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Curve di limitazione dell'energia specifica passante
XC40 230/240 V
A2 s
XC40 380/415 V
3
2
10 7
10
5
10 6
10
10
10
10 4
25
16
3
2
XC40
35
3
2
5
10 5
Cu/PVC Cu/EPR
[G5-G7]
Sez.
Sez.
2
[mm ] [mm 2]
5
3
2
10
6
A2 s
3
2
35
25
10 7
10
5
16
3
2
10
10 6
10
6
5
3
2
4
4
2,5
2,5
10 5
XC40
1,5
1,5
10 4
0,3
0,5
0,8 1
2
3
4 5 6 7 8 10
kA eff.
5
3
2
10 3
0,2
Curve di limitazione della corrente di cresta
XC40 230/240 V
0,3
0,5
0,8 1
2
3
4 5 6 7 8 10
kA eff.
XC40 380/415 V
kA
kA
30
30
20
20
Corrente di cresta non limitata
10
8
XC40
6
5
4
3
3
2
2
1
0,8
1
0,8
0,5
0,5
0,3
0,3
0,2
172
0,3 0,4 0,6 0,8 1
2
3
4 5 6 7 8 9 10
0,2
kA eff.
Corrente di cresta non limitata
10
8
6
5
4
0,2
5
3
2
10
5
3
2
10 3
0,2
10
XC40
0,2
0,3 0,4 0,6 0,8 1
2
3
4 5 6 7 8 9 10
kA eff.
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
C32H-DC 127V
Curve di limitazione dell'energia specifica passante
C32H-DC 250 V
A2s
3
2
106
Cu/PVC Cu/EPR
[G5-G7]
Sez.
Sez.
[mm2] [mm2]
16
10
10
6
5
6
3
2
105
106
10
5
4
2,5
2,5
5
3
2
105
10
5
1,5
3
2
104
3
2
4
10
C32H-DC 2P
A2s
16
10
1,5
C32H-DC 1P
104
10
10
5
3
2
3
4 5 6 7 8 10
10
102
0,2
kA eff.
A2s
1
2
3
4
Cu/PVC
Cu/EPR
[G5-G7]
Sez.
[mm2]
Sez.
[mm2]
2,5
1,5
5
1,5
0,3
0,5
0,8 1
2
3
4 5 6 7 8 10
kA eff.
Curve di limitazione della corrente di cresta
P25M 415 V
100
kA
1
5
2
,2
0,8 1
3
2
50
2
3
,3
6
=0
0,5
5
3
2
20
4
5
,5
104
=0
7
10
=0
,7
0,3
10
5
Curve di limitazione dell'energia specifica passante
P25M 415 V
5
C32H-DC 2P
103
10
102
0,2
5
3
2
=0
103
3
2
,8
6
7
=0
5
8
=0
,
9
103
8
=0
,9
5
2
co
sj
9
1
102
9
0,5
10
0,2
10
0,1
0,2
0,5
1 20-25 A
2 17-23 A
3 13-18 A
Schneider Electric
1
2
4 9-14 A
5 6-10 A
6 4-6,3 A
5
10
20
50
100
kA eff.
7 2,5-4 A
8 1,6-2,5 A
9 1-1,6 A
0,1
0,1
1
2
3
4
0,2
0,5
1
2
corrente di cresta non limitata
20-25 A
17-23 A
13-18 A
5
5
6
7
8
10
9-14 A
6-10 A
4-6,3 A
2,5-4 A
20
50
100
kA eff.
9 1,6-2,5 A
10 1-1,6 A
173
Curve di limitazione
Compact NS80H-MA
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Curve di limitazione dell'energia specifica passante Compact NS80H-MA 400/415 V
Cu/PVC Cu/EPR
2
Sez.
[mm2]
2
I t [A S]
5
6
3
80 A
50 A
25 A
2
6
4
4
12,5 A
105
Sez.
[mm2]
2,5
2,5
5
6,3 A
3
2,5 A
1,5
1,5
2
104
5
3
2
2
3
4
6
10
20
30
40
60
100
200
300
kA eff
Curve di limitazione della corrente di cresta Compact NS80H-MA 380/415 V
Icc cresta [kA]
20
80 A
50 A
25 A
12.5 A
10
8
7
6
5
6.3 A
4
2.5 A
1.5 A
I [kA] 3
2
1
0.8
0.7
0.6
0.5
0.4
2
3
4
6
10
20
30 40
60
100
200
300 kA eff.
kA rms
174
Schneider Electric
Curve di limitazione
Compact NS
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Curve di limitazione dell'energia specifica passante Compact 380/415 V
Cu/PVC Cu/EPR
Sez.
Sez.
[mm2] [mm2]
I2t [A2s]
10
9
5
3
2
NS630bH
NS800H
NS1000H
NS1250H
NS1600H
NS630bN
NS800N
NS1000N
NS1250N
NS1600N
8
10
5
120
120
95
70
50
35
7
NS1000L
NS800L (1)
5
3
2
N
H
N
H
6
10
5
E
3
2
E
NE
5
E
L
H
L
N
SX
H
L
NSA160
NE
N
SX
H
NE
N
SX
H
L
25
16
16
10
10
NS250
NS160
TM32…250
L
35
25
NS400
SX
N
NS630
L
N
NE
E
10
NS160TM25
NS160TM16
6
6
4
4
2,5
2,5
5
3
2
70
50
3
2
10
95
1,5
2
3
4
6
10
20
30 40 60 70 100 150 200 300
kA eff
(1) Curva valida anche per interruttore NS630bL
Schneider Electric
175
Curve di limitazione
Compact NS
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Curve di limitazione della corrente di cresta Compact 380/415 V
Icc cresta [kA]
300
200
NS630bH
NS800H
NS1000H
NS1250H
NS1600H
NS630bN
NS800N
NS1000N
NS1250N
NS1600N
100
80
70
60
50
40
NS630bL
NS800L
NS1000L
N
L
30
NE
E
176
SX
N
20
10
8
7
6
5
4
NS630
NS400
H
NE
E
SX
H
NS250
NS160
TM32...250
H
NS160 TM25
NS160 TM16
N
NSA160
2
3
4
6
10
20
30 40
60
100
200 300
kA eff
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Curve di limitazione dell'energia specifica passante Compact 690 V
2
Cu/PVC Cu/EPR
Sez.
Sez.
2
[mm ] [mm2]
2
I t [A s]
9
10
5
3
2
8
10
NS630bN
NS800N
NS1000N
NS1250N
NS1600N
5
3
2
95
NS630bH
NS800H
NS1000H
NS1250H
NS1600H
95
70
50
35
7
10
5
NS630bL
NS800L
NS1000L
NS630
L
H
3
2
N
H
N
L
SX-H
L
6
10
N
5
3
2
N-NE
150 A / 250 A / 400 A
10
10
NS250
NS160
6
6
4
4
L
2,5
2,5
5
3
2
25
16
SX-H
N-NE SX-H
35
16
L NS400
NS160 TM 16
5
50
25
NS160 TM 25
10
70
1,5
2
3
Schneider Electric
4
6
10
20
30 40
60
100 150 200 300
kA eff
177
Curve di limitazione
Compact NS
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Curve di limitazione della corrente di cresta Compact 690 V
Icc cresta [kA]
300
200
NS630bN
NS800N
NS1000N
NS1250N
NS1600N
NS630bL
NS800L
NS1000L
100
80
70
60
50
40
20
N
N-NE
178
L
NS630
H
30
10
8
7
6
5
4
NS630bH
NS800H
NS1000H
NS1250H
NS1600H
H-SX
L
NS400
TC150/250/400
NS250
NS160
NS160 TM 25
NS160 TM 16
N-NE
2
3
4
6
10
20
30 40
60
100
200 300
kA eff
Schneider Electric
Curve di limitazione
Masterpact NT, NW
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Curve di limitazione dell'energia specifica passante Masterpact 380/415 V
9
10
Cu/PVC Cu/EPR
Sez.
Sez.
[mm2] [mm2]
I2t [A2s]
185
5
3
Masterpact
NW H3
2
8
185
150
150
120
120
95
95
10
Masterpact
NW L1
5
70
70
50
3
50
35
2
35
7
10
Masterpact
NT L1
5
25
25
16
3
16
2
6
10
10
20
30
40
60
100
150 200
300
kA eff
Curve di limitazione della corrente di cresta Masterpact 380/415 V
Icc cresta [kA]
300
Masterpact
NW H3
200
Masterpact
NW L1
100
80
70
60
50
Masterpact
NT L1
40
30
20
10
20
Schneider Electric
30
40
60
100
200
kA eff
179
Curve di limitazione
Masterpact NT, NW
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Curve di limitazione dell'energia specifica passante Masterpact 690 V
2
Cu/PVC Cu/EPR
Sez.
Sez.
[mm2] [mm2]
2
I t [A s]
10
9
185
5
Masterpact
NW H3
3
2
10
8
150
120
120
95
95
Masterpact
NW L1
5
185
150
70
50
3
50
35
2
10
70
35
7
Masterpact
NT L1
5
25
25
16
3
16
2
10
6
10
20
30
40
60
100
150 200
300 kA eff
Curve di limitazione della corrente di cresta Masterpact 690 V
Icc cresta [kA]
300
Masterpact
NW H3
200
Masterpact
NW L1
100
80
70
60
50
Masterpact
NT L1
40
30
20
10
180
20
30
40
60
100
200
kA eff
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Filiazione
Filiazione vuol dire coordinare due
dispositivi di protezione in serie utilizzando il
loro potere di limitazione. Questa limitazione
offre la possibilità di installare a valle
interruttori con potere di interruzione inferiori
a quello normalmente richiesto.
Gli interruttori a monte svolgono un ruolo
di barriera per le forti correnti di
cortocircuito.
Infatti, essi limitano i valori di corrente nel
circuito e consentono perciò agli interruttori
a valle (con Pdi inferiore alla corrente di
cortocircuito presunta nel loro punto di
installazione) di essere sollecitati da correnti
inferiori al loro Pdi in caso di cortocircuito.
La limitazione di corrente avviene lungo
tutto il circuito controllato dall'interruttore a
monte e la filiazione interessa tutti gli
apparecchi situati a valle di tale interruttore.
Filiazione
Presentazione
Non è limitata a due apparecchi consecutivi,
ma può essere realizzata anche tra
apparecchi installati in quadri diversi.
In questo modo, il termine filiazione viene
ad indicare, in senso generale, tutte quelle
associazioni di interruttori che permettono
di installare in un punto di un impianto un
interruttore di Pdi inferiore alla Icc presunta.
E' inteso che il potere di interruzione
dell'apparecchio a monte deve essere
maggiore o uguale alla corrente di
cortocircuito presunta nel punto in cui esso
è installato (corrente determinabile con il
metodo proposto nelle pagine seguenti,
vedere pag. 47).
L'associazione di due apparecchi in
filiazione è prevista dalla norma CEI 64-8
e dalla norma CEI EN 60947-2.
Secondo queste norme i dispositivi
di protezione contro i cortocircuiti devono
avere un potere di interruzione almeno
Rete a 230V a valle
di una rete a 400V
F
uguale alla corrente di cortocircuito presunta
nel punto di installazione.
È tuttavia ammesso l'impiego di un
dispositivo di protezione con potere di
interruzione inferiore, a condizione che a
monte vi sia un altro dispositivo avente il
necessario potere di interruzione; in questo
caso le caratteristiche dei due dispositivi
devono essere coordinate in modo che
l'energia specifica passante (l2t) lasciata
passare dal dispositivo a monte non risulti
superiore a quella che può essere
sopportata senza danno dal dispositivo
a valle e dalle condutture protette.
La filiazione può essere verificata solo
con prove di laboratorio e le associazioni
possibili possono essere fornite solamente
dal costruttore.
Le tabelle seguenti indicano le possibilità
di filiazione tra i vari interruttori per reti
230 V, 400 V e 440 V.
N
In caso di interruttori, unipolare + neutro o
bipolari collegati tra fase e neutro in una
rete a 400V, in un sistema TT o TNS,
per determinare le possibilità di filiazione
tra apparecchi a valle e a monte, consultare
la tabella di filiazione per reti a 230 V.
F
Filiazione a tre livelli
Si identifichino tre interruttori in serie,
A, B e C.
Il funzionamento in filiazione fra i tre
apparecchi è assicurato nei due casi
seguenti:
c l'apparecchio di testa A si coordina in
filiazione con l'apparecchio B e con
l'apparecchio C (anche se il coordinamento
in filiazione non è soddisfacente tra gli
apparecchi B e C). È sufficiente verificare
che le associazioni A+B e A+C abbiano
il potere di interruzione necessario
(vedere esempio 1).
c due apparecchi successivi si coordinano
tra loro, A con B e B con C (anche se il
coordinamento in filiazione non è
soddisfacente tra gli apparecchi A e C).
È sufficiente verificare che le associazioni
A+B e B+C abbiano il potere di interruzione
necessario (vedere esempio 2).
Schneider Electric
N
Esempio 1: Rete a 400V
80
A
200
Esempio 2: Rete a 400V
48 kA
kA
A
A NS250L
50
B
63
320 A NS400H
30 kA
kA
A NS160NE
B
100 A NSA160E
14 kA
2 7 kA
C
25
A C60N
L'interruttore di testa A è un NS250L
(Pdi: 150 kA) con una lcc presunta ai suoi
morsetti di 80 kA. Si può scegliere come
interruttore B un NS160NE (Pdi: 25 kA) con
una lcc presunta ai suoi morsetti di 50 kA,
poichè il potere di interruzione di questo
apparecchio, per filiazione con l'NS250L
a monte, è di 150 kA.
Come interruttore C può essere impiegato
un C60N (Pdi: 10 kA) per una lcc presunta
ai suoi morsetti di 27 kA, poichè il potere
di interruzione di questo apparecchio per
filiazione con l'NS250L a monte è di 30 kA.
È da notare che il Pdi "rinforzato" del C60N
con l'NS100N a monte è solo di 25 kA, ma:
A+B = 150 kA
A+C = 30 kA.
C
25 A C60N
L'interruttore di testa A è un NS400H
(Pdi: 70 kA) con una lcc presunta ai suoi
morsetti di 48 kA. Si può scegliere per
interruttore B un NSA160E (Pdi: 16 kA) con
una lcc presunta ai suoi morsetti di 30 kA,
poichè il potere di interruzione di questo
apparecchio, per filiazione con l'NS400H
a monte, è di 30 kA.
Come interruttore C può essere impiegato
un C60N (Pdi: 10 kA) con una lcc presunta
ai suoi morsetti a valle di 14 kA, poichè il
potere di interruzione di questo apparecchio,
per filiazione con il NSA160E a monte, è di
15 kA.
È da notare che il Pdi del C60N non
è "rinforzato" per filiazione con il NS400H
a monte, ma:
A+B = 30 kA
B+C = 15 kA.
181
Filiazione
Rete a 230/240 V
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 1 - Filiazione tra Multi 9 a monte e Multi 9 a valle
a monte C60a
XC40
C60N
C60H
C60L
(25 A)
C60L
(40 A)
C60L
(63 A)
C120N
NG125a
NG125N
NG125L-LMA
Icu [kA] 10
16
20
30
50
40
30
20
30
50
100
a valle
Multi 9
Icu rinforzata [kA]
C40a
6
16
20
30
50
40
30
20
20
50
100
C40N
10
10
16
20
30
50
40
30
20
30
50
100
C60a
10
16
20
30
50
100
XC40
16
C60N
20
50
100
C60H
30
50
100
C60L (fino a 25 A)
50
C60L (fino a 40 A)
40
50
100
C60L (fino a 63 A)
30
50
100
C120N
20
NG125a
35
NG125N
50
20
30
50
40
30
20
30
50
40
30
30
50
40
30
50
40
30
100
30
50
100
50
100
100
Tabella 2 - Filiazione tra Compact a monte e Multi 9 e Compact a valle
a monte NSC100N NSA160E NSA160NENSA160N NS160E
NS160NE NS160N
NS160sx NS160H
NS160L
NS250N
NS250sx NS250H
NS250L
Icu [kA] 42
85
90
150
85
90
150
a valle
Multi 9
50
70
25
85
100
100
Icu rinforzata [kA]
C40a
6
15
15
15
15
C40N
10
15
20
20
20
C60a
10
30
25
XC40
16
P25M >= 14 A
50
C60N
20
40
C60H
30
30
30
40
40
40
40
42
50
50
50
50
50
50
40
40
40
40
C60L (fino a 25 A)
50
C60L (fino a 40 A)
40
42
C60L (fino a 63 A)
30
42
C120N
20
42
NG125a
30
40
NG125N
50
NG125L/LMA
100
Compact NSA160E
182
25
25
25
25
25
25
30
30
40
40
40
30
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
85
85
90
100
100
40
40
60
60
60
40
60
60
60
50
50
80
80
80
50
65
65
65
65
65
80
80
80
65
80
80
80
65
65
80
80
80
65
80
80
80
65
65
80
80
80
50
65
65
65
40
40
50
50
70
40
50
50
70
40
40
50
50
70
40
50
50
70
60
60
70
70
85
60
70
70
85
50
60
60
60
150
60
150
25
50
50
60
60
NSA160NE
50
85
85
90
100
100
85
90
100
100
NSA160N
70
85
85
90
100
100
85
90
100
100
85
85
90
100
100
85
90
100
100
50
50
50
NS80HMA
100
NSC100N
42
150
NS160E
25
60
60
60
60
60
60
NS160NE
85
90
100
150
90
100
150
NS160N
85
90
100
150
90
100
150
NS160sx
90
150
NS160H
100
150
NS250N
85
90
100
NS250sx
90
NS250H
100
50
50
150
150
150
150
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 3 - Filiazione tra Compact a monte e Compact a valle
a monte NS400N
NS400H
NS400L
NS630N
NS630H
NS630L
NS630bL
NS800L
NS1000L
NT L1
NW L1
Icu [kA] 85
100
150
85
100
150
150
150
150
150
150
60
150
a valle
Icu rinforzata [kA]
Compact NSA160E
25
50
60
60
50
60
NSA160NE
50
65
100
100
65
100
100
NSA160N
70
85
100
100
85
100
100
NS80HMA
100
NSC100N
42
85
100
100
85
100
100
NS160E
25
50
60
60
50
60
60
NS160NE
85
100
150
100
150
150
150
150
NS160N
85
100
150
100
150
150
150
150
150
NS160sx
90
100
150
100
150
150
150
150
150
NS160H
100
150
150
150
150
150
NS250N
85
100
150
100
150
150
150
150
150
NS250sx
90
100
150
100
150
150
150
150
150
NS250H
100
150
150
150
150
150
NS400N
85
150
150
150
150
150
NS400H
100
150
150
150
150
150
NS630N
85
NS630H
100
NS630bN
NS630bH
150
150
150
150
100
150
100
150
150
150
150
150
150
150
150
150
150
150
50
150
150
150
70
150
150
150
NS800N
50
150
150
150
NS800H
70
150
150
150
NS1000N
50
150
NS1000H
70
150
NS1250N
50
Schneider Electric
100
100
100
100
100
100
100
183
Filiazione
Rete a 400/415 V
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 4 - Filiazione tra Multi 9 a monte e Multi 9 a valle
a monte XC40
C40N
C60N
C60H
C60L
(25 A)
C60L
(40 A)
C60L
(63 A)
C120N
NG125a
NG125N
NG125L-LMA
Icu [kA] 6
10
10
15
25
20
15
10
16
25
50
10
a valle
Multi 9
Icu rinforzata [kA]
C40a
6
C40N
10
10
C60a
5
XC40
6
C60N
10
C60H
15
C60L (fino a 25 A)
25
C60L (fino a 40 A)
20
25
50
C60L (fino a 63 A)
15
25
50
C120N
10
25
50
NG125a
16
25
50
NG125N
25
6
10
10
10
20
15
10
15
25
20
15
10
15
25
20
15
10
15
25
20
15
15
25
20
15
25
20
15
10
10
10
20
15
15
25
16
25
50
25
50
25
50
16
50
50
Tabella 5 - Filiazione tra Compact a monte e Multi 9 e Compact a valle
a monte NSC100N NSA160E NSA160NE NSA160N NS160E NS160NE NS160N NS160sx NS160H NS160L NS250N NS250sx NS250H NS250L
Icu [kA] 18
a valle
Multi 9
25
36
16
C40a
6
10
10
10
10
10
C40N
10
15
15
15
15
15
25
36
50
70
150
36
50
70
150
C60a
5
15
15
15
15
15
15
15
20
20
20
15
20
20
20
XC40
6
18
16
25
25
16
25
25
30
30
30
25
30
30
30
30
P25M >= 14 A
15
18
16
25
25
16
25
25
50
50
50
C60N
10
18
16
25
25
16
25
25
30
30
30
25
30
30
C60H
15
18
16
25
30
16
25
30
40
40
40
25
30
30
30
C60L (fino a 25 A)
25
25
30
30
40
40
40
30
40
40
40
C60L (fino a 40 A)
20
25
30
25
30
40
40
40
30
40
40
40
C60L (fino a 63 A)
15
25
30
25
30
40
40
40
30
30
30
30
C120N
10
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
NG125a
16
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
NG125N
25
36
36
36
70
36
36
36
70
NG125L/LMA
50
70
150
Compact NSA160E
184
16
Icu rinforzata [kA]
18
16
16
NSA160NE
25
NSA160N
36
NS80HMA
70
NSC100N
18
16
25
70
150
25
30
30
30
25
30
30
30
36
36
36
36
36
36
36
36
50
50
50
50
50
50
36
50
50
50
150
25
25
25
150
36
50
50
50
25
30
30
30
25
30
30
30
36
50
70
150
36
50
70
150
50
70
150
50
70
150
70
150
70
150
NS160E
16
NS160NE
25
NS160N
36
NS160sx
50
NS160H
70
NS250N
36
70
NS250sx
50
70
NS250H
70
150
150
150
150
150
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 6 - Filiazione tra Compact a monte e Compact a valle
a monte
NS400N
NS400H
NS400L
NS630N
NS630H
NS630L
da NS630bN
a NS1600N
NS630bH
Icu [kA]
45
70
150
45
70
150
50
70
a valle
Icu rinforzata [kA]
Compact NSA160E
16
25
30
30
25
30
30
NSA160NE
25
36
36
36
36
36
36
NSA160N
36
36
50
50
36
50
50
NS80HMA
70
NSC100N
18
45
50
50
150
45
50
150
50
NS160E
16
25
30
30
25
30
30
NS160NE
25
45
70
150
45
70
150
50
70
NS160N
36
45
70
150
45
70
150
50
70
NS160sx
50
70
150
70
150
NS160H
70
NS250N
36
NS250sx
50
NS250H
70
NS400N
45
NS400H
70
NS630N
45
NS630H
70
NS630bN
50
NS630bH
70
NS800N
50
NS800H
70
NS1000N
50
NS1000H
70
NS1250N
50
150
45
70
150
70
150
45
70
150
70
150
150
70
70
150
50
70
70
150
150
70
150
150
50
70
50
70
150
70
150
150
Tabella 7 - Filiazione tra Compact e Masterpact a monte e Compact a valle
a monte
NS630bL
NS800H
NS800L
NS1000H
NS1000L
NS1250H
NS1600H
NT L1
NW L1
Icu [kA]
150
70
150
70
150
70
70
150
150
a valle
Icu rinforzata [kA]
Compact NSA160E
NSA160NE
16
25
NSA160N
36
NS80HMA
70
NSC100N
18
NS160E
16
NS160NE
25
150
70
150
70
150
70
70
150
NS160N
36
150
70
150
70
150
70
70
150
NS160sx
50
150
70
150
70
150
70
70
150
NS160H
70
150
NS250N
36
150
70
150
70
150
70
70
150
NS250sx
50
150
70
150
70
150
70
70
150
NS250H
70
150
NS400N
45
150
70
70
NS400H
70
150
NS630N
45
150
NS630H
70
150
NS630bN
50
NS630bH
70
NS800N
50
NS800H
70
NS1000N
50
NS1000H
70
NS1250N
50
Schneider Electric
150
150
150
70
150
150
70
150
70
150
150
70
150
150
150
70
150
70
70
70
150
70
70
150
150
100
150
100
150
70
70
150
70
100
150
150
150
150
150
150
150
70
150
150
150
70
150
150
100
150
70
70
100
70
70
100
150
185
Filiazione
Rete a 440 V
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 8 - Filiazione tra Compact a monte e Multi 9 e Compact a valle
a monte NSA160E NSA160NE NSA160N NS160E
NS160NE NS160N
NS160sx
NS160H
NS160L
NS250N
NS250sx
NS250H
NS250L
Icu [kA] 10
25
50
65
130
35
50
65
130
65
130
a valle
Multi 9
15
18
10
35
Icu rinforzata [kA]
C60N
6
10
15
15
15
20
20
C60H
10
20
20
20
25
25
C60L (fino a 25 A)
20
25
25
25
30
30
C60L (fino a 40 A)
15
25
25
25
30
30
C60L (fino a 63 A)
10
20
20
20
25
25
65
130
50
50
35
50
50
50
65
130
35
65
65
130
65
130
65
65
130
65
65
C120N
NG125a
10
NG125N
20
NG125L/LMA
40
Compact NSA160E
10
NSA160N
15
NSA160N
18
NS80HMA
65
NSC100N
18
NS160E
10
NS160NE
25
NS160N
35
NS160sx
50
NS160H
65
NS250N
35
NS250sx
50
NS250H
65
150
25
35
35
150
130
130
130
130
Tabella 9 - Filiazione tra Compact a monte e Compact a valle
a monte NS400N
NS400H
NS400L
NS630N
NS630H
NS630L
NS630bL
NS800N
NS800H
NS800L
Icu [kA] 45
65
130
42
65
130
130
50
65
130
a valle
Icu rinforzata [kA]
Compact NSA160E
NSA160NE
186
10
15
NSA160NE
18
NS80HMA
65
NSC100N
18
150
150
42
50
50
42
50
50
NS160E
10
NS160NE
25
42
65
130
42
65
130
130
50
65
130
NS160N
35
42
65
130
42
65
130
130
50
65
130
NS160sx
50
130
130
42
65
130
42
65
130
130
50
65
130
130
130
65
130
65
130
130
50
65
130
130
130
65
130
130
50
65
130
130
130
NS160H
65
NS250N
35
NS250sx
50
NS250H
65
NS400N
42
NS400H
65
NS630N
42
NS630H
65
NS630bN
50
NS630bH
65
NS800N
50
NS800H
65
NS1000N
50
NS1000H
65
NS1250N
50
130
130
130
130
130
130
130
65
130
130
65
130
130
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 10 - Filiazione tra Compact a monte e Compact a valle
a monte NS1000N
NS1000H
NS1000L
NS1250N
NS1250H
NS1600H
NT L1
NW L1
Icu [kA]
65
130
50
65
65
150
150
a valle
50
Icu rinforzata [kA]
Compact NSA160E
10
NSA160NE
15
NSA160NE
18
NS80HMA
65
NSC100N
18
NS160E
10
NS160NE
25
50
65
130
50
65
100
NS160N
35
50
65
130
50
65
100
NS160sx
50
50
65
130
50
65
50
65
130
50
65
NS160H
65
NS250N
35
NS250sx
50
NS250H
65
NS400N
42
NS400H
65
NS630N
42
NS630H
65
NS630bN
50
NS630bH
65
NS800N
50
NS800H
65
NS1000N
50
NS1000H
65
NS1250N
50
Schneider Electric
130
100
100
130
100
100
130
50
65
130
100
50
65
100
130
65
130
100
65
65
130
65
130
130
65
100
65
65
130
65
100
100
65
100
65
65
65
65
65
65
130
187
Filiazione
Trasformatori in parallelo
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Le tabelle seguenti indicano i tipi di
interruttore da installare sulle partenze
nel caso di 2 o 3 trasformatori in parallelo.
Sono determinate in base alle seguenti
ipotesi:
c la potenza di cortocircuito della rete
a monte è di 500 MVA;
Esempio 1: 2 trasformatori in parallelo
D1
c i trasformatori sono identici (... kV/400 V)
ed hanno caratteristiche standard
(vedere pag. 49);
c la corrente di cortocircuito sul sistema
di sbarre non tiene conto delle impedenze
di collegamento (caso più sfavorevole).
Nota
Per collegare due o più trasformatori in
parallelo, occore soddisfare le seguenti
condizioni:
c stessa Vcc;
c stesso rapporto di trasformazione a vuoto;
c avvolgimenti aventi lo stesso
indice (gruppo) orario (es.: Dy - 11);
c rapporto delle potenze tra i trasformatori
non superiore a 2.
Filiazione nel caso di due trasformatori in parallelo
D2
potenza dei trasformatori [kVA]
Icc max a valle di D4 [kA] (1)
In dei trasformatori [A]
interruttori di macchina D1 e D2
Pdi [kA]
interruttore D4 in filiazione
Pdi rinforzato [kA]
70 kA
315
22,1
444
NS630N
45
400
27,8
564
NS630N
45
500
34,4
704
NS800N
50
630
44
887
NS1000N
50
50 kA
45 kA
Esempio 2: 3 trasformatori in parallelo
D1
D2
D4
Icc
800
36,6
1126
NS1250N
50
NS630N
NS400N
NS250N
NS160N
D4
Icc
630
42,9
887
NS1000H
70
NS630N
NS400N
NS250N
NS160N
NS250N
NS160N
NS630N
NS400N
NS250N
NS160N
NS630N
NS400N
NS250N
NS160N
NS250N
NS160N
Filiazione nel caso di tre trasformatori in parallelo
D3
potenza dei trasformatori [kVA]
Icc max a valle di D4 [kA] (1)
In dei trasformatori [A]
interruttori di macchina D1, D2 e D3
Pdi [kA]
interruttore D4 in filiazione
Pdi rinforzato [kA]
70 kA
50 kA
45 kA
250
26,1
352
NS400N
45
NS250N
NS160N
315
32,6
444
NS630N
45
NS250N
NS160N
400
40,9
564
NS630N
45
500
50,5
704
NS800H
70
630
62,4
887
NS1000H
70
800
53,6
1126
NS1250H
70
NS630N
NS400N
NS250N
NS160N
NS630N
NS400N
NS250N
NS160N
NS630N
NS400N
NS250N
NS160N
NS250N
NS160N
(1) La Icc è fornita a titolo indicativo. Potrà essere diversa in funzione della Vcc fornita dai costruttori di
trasformatori. In tal caso consultateci.
Esempio 1
Si considerino 2 trasformatori da 800 kVA
in parallelo.
Gli interruttori di macchina saranno
NS1250N muniti di unità di controllo
Micrologic 2.0 regolati a 1125 A (1250 0,9).
Le partenze sono 2, rispettivamente da 125
e 630 A.
La Icc max a valle di D4 è di 36,6 kA.
La partenza da 630 A sarà protetta da un
interruttore NS630N
(Pdi in filiazione di 50 kA).
La partenza da 125 A sarà protetta da un
NS160N (Pdi in filiazione di 50 kA).
.
188
Esempio 2
Si considerino 3 trasformatori da 630 kVA
in parallelo.
Gli interruttori di macchina saranno
NS1000H muniti di unità di controllo
Micrologic 2.0 regolati a 900 A (1000 0,9).
Le partenze sono 2 rispettivamente da 250
e 400 A.
La Icc max a valle di D4 è di 62,43 kA.
La partenza da 250 A sarà protetta da un
interruttore NS250N
(Pdi in filiazione di 70 kA).
La partenza da 400 A sarà protetta
da un NS400N (Pdi in filiazione di 70 kA).
.
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Il concetto di selettività
In un impianto elettrico la distribuzione viene
effettuata tramite dispositivi di protezione,
sezionamento e comando installati
in serie tra di loro per una migliore gestione
dell’energia.
In una distribuzione radiale l’obiettivo
primario della selettività è quello di separare
dalla rete elettrica le sole partenze soggette
a guasto ed ottenere il massimo livello di
continuità di servizio.
Selettività
Presentazione
Le principali perturbazioni che possono
interessare una rete elettrica di bassa
tensione sono:
c il sovraccarico;
c il cortocircuito;
c il guasto verso terra.
Se il coordinamento selettivo tra i dispositivi
di protezione installati in serie non è
corretto, la perturbazione può provocare
la mancanza di tensione in una zona più
o meno vasta della rete elettrica.
Il livello di selettività può essere:
c totale
Il coordinamento si dice totalmente selettivo
se, per tutte le correnti di guasto, fino alla
corrente di cortocircuito IccB, apre solo
e soltanto l’interruttore B installato subito
a monte del guasto,
c parziale
Il coordinamento si dice parzialmente
selettivo se la condizione sopra riportata
viene verificata solo fino ad un certo valore
di corrente Is (detto limite di selettività).
Per correnti superiori a Is gli interruttori A
e B aprono simultaneamente.
Icc A
A
Icc B
B
Selettività totale
si apre solo B
Ir B
Icc B Icc
Selettività parziale
si aprono A e B
si apre solo B
Ir B
Is
Icc
Icc B
Selettività = continuità di servizio
I campi di selettività
In questo capitolo verranno presi
in considerazione due tipi di perturbazioni:
i sovraccarichi e i cortocircuiti.
Generalmente, un sovraccarico viene
considerato come una sovracorrente di
intensità compresa tra 1,1 e 10 volte la
corrente di impiego della conduttura. I guasti
che danno origine a correnti superiori a tale
valore sono considerati cortocircuiti e quindi
devono essere eliminati nel più breve tempo
possibile.
Selettività amperometrica
La selettività amperometrica è basata sulla
differenziazione delle soglie di intervento
istantanee o di corto ritardo (ImA e ImB)
degli interruttori installati in serie.
Il limite di selettività è dato dalla soglia
magnetica dell'interruttore a monte (ImA).
Si applica prevalentemente a livello
di distribuzione terminale dove gli interruttori
sono istantanei e conduce generalmente
ad una selettività parziale.
Questa tecnica è tanto più efficace quanto
più si differenziano le correnti di cortocircuito
nei punti in cui vengono installati gli
c In sovraccarico
Il dispositivo di protezione contro
i sovraccarichi ha una curva di sgancio
generalmente a tempo inverso al fine
di meglio adattarsi alla caratteristica
di sovraccaricabilità del cavo e del carico.
Il metodo normalmente utilizzato per
verificare la selettività in sovraccarico
consiste nel riportare su scala bilogaritmica
le caratteristiche di funzionamento
delle protezioni installate in serie.
La selettività è assicurata se il tempo
di non intervento del dispositivo a monte
è superiore al tempo massimo
di interruzione del dispositivo a valle
per qualunque corrente di sovraccarico.
Questa condizione è sempre verificata in
pratica se il rapporto tra le correnti nominali
o di regolazione del dispositivo a monte
e del dispositivo a valle è superiore a 1,6.
interruttori e quindi quando si è in presenza
di conduttori di piccola sezione che
abbattono notevolmente il livello di
cortocircuito tra monte e valle.
Si realizza selettività totale solo quando
la corrente di cortocircuito ai morsetti
dell’interruttore a valle è inferiore alla soglia
di intervento istantaneo o di corto ritardo
dell’interruttore a monte.
Per ottenere selettività amperometrica
(parziale o totale), il minimo rapporto tra
la soglia di intervento istantaneo della
protezione a monte e a valle deve essere
superiore a 1,5 per tener conto delle
tolleranze di intervento ammesse dalle
norme.
c In cortocircuito
Le tecniche che permettono di realizzare
la selettività in cortocircuito si basano
sull’utilizzo di interruttori e/o sganciatori
di tipo e di regolazione diversa e si possono
identificare come segue:
v selettività amperometrica,
v selettività cronometrica,
v selettività energetica,
v selettività logica.
Queste tecniche possono essere applicate,
nello stesso impianto, sia singolarmente
sia in combinazione.
Si ricorda che il coordinamento selettivo
va verificato sia in sovraccarico che
in cortocircuito.
t
AIST
A
BIST
B
ICC
tA = tB
apre solo B
I rB
I mB
aprono
AeB
ICC
I mA
Selettività amperometrica
Schneider Electric
189
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Selettività
Presentazione
Selettività cronometrica
La selettività cronometrica si ottiene
differenziando i tempi di intervento dei
dispositivi di protezione e rispettando
comunque un rapporto tra le correnti
di intervento istantaneo (o di corto ritardo)
dei due dispositivi non inferiore a 1,5
come richiesto anche per la selettività
amperometrica.
In particolare, occorre verificare che il tempo
totale di interruzione dell'interruttore posto a
valle (tiB) sia inferiore al tempo di ritardo allo
sgancio del dispositivo posto
a monte (trA).
Le temporizzazioni realizzate con interruttori
di nostra produzione si sviluppano in
generale su quattro gradini con tempi
crescenti e selettivi tra di loro; ciò consente
di realizzare un coordinamento con
selettività totale su quattro livelli di
distribuzione.
Gli interruttori adatti ad essere temporizzati
sono quelli di categoria B secondo la Norma
CEI EN60947-2, i quali riescono a
sopportare, da chiusi, valori elevati di
corrente per un tempo significativo. Questo
comportamento è caratterizzato dalla
"corrente di breve durata ammissibile
nominale - Icw" (in kA per 0,5 o 1 sec.).
Al di sopra del valore Icw, l'interruttore deve
assolutamente intervenire istantaneamente,
non essendo in grado di sopportare questi
valori di corrente, a causa delle elevate
sollecitazioni elettrodinamiche e termiche
che si determinano e di conseguenza
Selettività energetica
Considerando due interruttori aventi
sganciatori per i quali non è possibile
impostare un tempo di ritardo all’intervento,
la selettività energetica può consentire
di ottenere un limite di selettività che va oltre
il valore della soglia magnetica
dell’interruttore a monte. Ciò è dovuto
all’impiego di un interruttore limitatore a valle.
Nel caso in cui l’interruttore a monte è in
categoria B ma con Icw < Icu, grazie alla
limitazione operata dall’interruttore a valle,
è anche possibile avere un limite di
selettività superiore alla soglia istantanea
dell’interruttore a monte, che, come si è
visto in precedenza, è inferiore a Icw
(Iist < Icw).
Data l’esiguità dei tempi di intervento delle
protezioni a monte e a valle, per lo studio
della selettività energetica non si
confrontano le curve di intervento correntetempo dei dispositivi installati in serie, ma la
curva dell’energia specifica lasciata passare
dall’interruttore a valle e la curva
dell’energia di non intervento dell’interruttore
a monte (caratteristiche I2t): per avere
selettività energetica queste due curve non
devono avere punti di intersezione.
Mentre l’effetto di limitazione sull’energia
specifica passante è funzione del tipo
di interruttore (contatti, meccanismo
di apertura e camere di interruzione),
il livello di energia di non sgancio dipende
dalla caratteristica di intervento
dello sganciatore (soglia istantanea
e relativo tempo di intervento) e dalla soglia
di repulsione dei contatti (apertura
incondizionata).
190
ATEMP
ATEMP
t
t
BIST
A
BIST
A
ICC
B
ICC
B
trA
gradino 1
tiB
gradino Ø
apre solo B
I rB
trA
tiB
gradino Ø
ICC
apre solo B
IcuB
Selettività cronometrica senza soglia istantanea
trA = ritardo sgancio
gradino 1
tiB = tempo di interruzione
non si può avere selettività cronometrica.
In questi casi la selettività non risulta totale,
ma limitata dalla corrente di intervento
istantaneo Iist dello sganciatore
dell'interruttore di monte, a meno che si
utlizzi un interruttore limitatore a valle che
consenta di realizzare la selettività
energetica.
Le prestazioni Icw degli interruttori
Masterpact sono molto elevate e rendono
quindi questi interruttori particolarmente
adatti a garantire la selettività fino
Per realizzare al meglio una selettività di
tipo energetico è necessario quindi
utilizzare:
c sganciatori istantanei con tempo
di risposta dipendente dalla corrente
di cortocircuito e differenziati per taglia;
c interruttori fortemente limitatori con
una soglia di repulsione dei contatti
differenziata per taglie.
L’utilizzo a valle di interruttori limitatori
permette inoltre di ridurre sensibilmente
le sollecitazioni termiche ed elettrodinamiche
a cui è soggetto l’impianto e di contenere i
ritardi intenzionali imposti agli interruttori
installati a livello primario
di distribuzione e quindi ridurre i tempi
di interruzione per cortocircuito sulle sbarre.
Gli interruttori della serie NS da 100 a 630 A
sono stati appositamente studiati per
realizzare una selettività energetica totale,
infatti grazie alle tecniche estremamente
innovative dell'interruzione roto-attiva e dello
sgancio riflesso, essi sono in grado di
sfruttare l'energia dell'arco e la pressione da
esso sviluppata all'interno dell'interruttore per
una rapidissima apertura dei contatti e per
l'azionamento rapidissimo di uno speciale
sganciatore a pressione.
Il perfetto coordinamento tra le caratteristiche
degli interruttori di diversa taglia consente di
realizzare selettività totale di tipo energetico
tra interruttori Compact NS osservando
unicamente le due semplici regole seguenti:
c le correnti di regolazione termica
degli sganciatori in serie devono avere
un rapporto superiore a 1,6;
c le taglie degli interruttori in serie devono
essere differenziate di un rapporto maggiore
o uguale a 2,5.
ICC
aprono
AeB
I rB
IistA
Selettività cronometrica con soglia istantanea
trA = ritardo sgancio
tiB = tempo di interruzione
agli elevati valori di corrente di cortocircuito
che si raggiungono utilizzando trasformatori
MT/BT di grossa potenza o trasformatori
in parallelo.
Occorre aggiungere che l'impiego
di sganciatori ritardabili implica maggiori
sollecitazioni termiche ed elettrodinamiche
per i componenti dell'impianto elettrico;
infatti, il tempo complessivo di interruzione
risulta di molto superiore al periodo (20 ms)
relativo ad un'onda di corrente
alla frequenza di 50 Hz.
Caratteristica di intervento
Compact serie NS
t
AIST
A
B
BIST
ICC
tA
tB
tC
IA
IB
IC
ICC
I2 t
[A2S]
A
Energia di non
intervento
B
Energia
passante
IA
IB
IC
ICC
IA = soglia magnetica / corto ritardo
IB = soglia istantanea
IC = soglia di sgancio riflesso
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Selettività logica
Questa tecnica di selettività può essere
applicata solo con sganciatori elettronici
STR e unità di controllo Micrologic, e
richiede uno scambio di informazioni tramite
un filo pilota che collega due o più dispositivi
di protezione in serie.
Il principio di funzionamento è semplice:
c lo scambio di informazioni richiede
un tempo massimo di 100 ms quindi tutti
gli sganciatori interessati dalla selettività
logica devono essere temporizzati
sul secondo gradino di temporizzazione
(t maggiore di 100 ms);
c tutti gli interruttori che vedono transitare
una corrente superiore alla soglia di
funzionamento inviano un segnale di attesa
all’interruttore installato a monte;
c l’interruttore installato immediatamente
a monte del cortocircuito, non ricevendo
nessun ordine di attesa, apre
istantaneamente, mentre il successivo
interruttore a monte rimane chiuso
consentendo così di realizzare un intervento
selettivo.
Così facendo il tempo di eliminazione
del guasto è limitato al minimo
indispensabile a tutti i livelli di distribuzione,
i livelli di selettività possono essere maggiori
del numero di gradini di temporizzazione e
l’affidabilità globale dell’impianto è
migliorata.
A
B
ICC
Selettività differenziale
La selettività in caso di guasto verso terra
è altrettanto importante della selettività
in sovraccarico e in cortocircuito.
Nel caso si abbiano due dispositivi
differenziali in serie, devono essere
rispettate entrambe le seguenti condizioni:
c la soglia di intervento differenziale
del dispositivo a monte deve essere
maggiore o al limite uguale a 2 volte
la soglia del dispositivo a valle;
La selettività con gli
interruttori Masterpact NT,
NW e Compact NS630b/3200
Le prestazioni elettriche in cortocircuito
dei nuovi interruttori Masterpact NT ed NW
e Compact NS da 630b a 3200 consentono
di soddisfare le diverse esigenze
impiantistiche, dalla necessità di realizzare
selettività ai diversi livelli d’impianto a quella
di avere elevati poteri d’interruzione.
Le caratteristiche principali delle nuove
gamme di interruttori sono le seguenti:
c Masterpact NT H1, NW N1, H1 ed H2a
Gli interruttori Masterpact NT ed NW nelle
versioni sopra indicate presentano
un valore di corrente di breve durata
ammissibile pari al potere d’interruzione
estremo (Icw = Icu) rispettivamente
per 0.5s e 1s; essi possono essere
temporizzati per l’intero campo di correnti
di cortocircuito che sono in grado
di interrompere, realizzando quindi la
selettività cronometrica fino ad un valore di
corrente di cortocircuito pari a 42 kA per
l’NT tipo H1 e 85 kA per l’NW tipo H2a.
Sulle unità di controllo Micrologic nelle
versioni 5.0, 6.0 e 7.0 si possono impostare
fino a 4 gradini di temporizzazione della
soglia di corto ritardo, per un tempo
d’interruzione massimo di 0.5 s;
Schneider Electric
c il ritardo intenzionale del dispositivo
a monte deve essere maggiore o al limite
uguale al tempo totale di apertura
del dispositivo a valle.
Per maggiori dettagli e per consultare
la tabella di selettività si rimanda al capitolo
dedicato alla protezione delle persone
(vedere pag. 228).
Si ricorda che se la protezione contro
i guasti verso terra a monte è delegata
alla protezione contro le sovracorrenti
(sistemi TN), l’eventuale dispositivo
differenziale installato a valle dovrà avere
una caratteristica (soglia e tempo
di intervento) inferiore a quella
del dispositivo magnetotermico.
c Masterpact NW H2
Nella versione H2 l’interruttore Masterpact
NW ha un valore di Icw=85 kA<Icu=100 kA.
L’interruttore Masterpact di tipo H2 possiede
perciò una soglia di autoprotezione
istantanea per le correnti di cortocircuito
comprese tra 85 e 100 kA; questa soglia
è sensibile al valore di picco della corrente
di cortocircuito ed è fissata in fabbrica ad un
valore che sta appena al di sotto della
tenuta elettrodinamica dell’apparecchio.
Il raggiungimento di soglie di autoprotezione
elevate è stato possibile grazie all’impiego di
trasformatori di corrente in aria che
consentono una misura precisa (assenza di
saturazione), fino al valore di Icw.
L’interruttore può comunque essere dotato
di uno sganciatore avente protezione di
corto ritardo temporizzabile allo scopo di
realizzare la selettività cronometrica fino a
Icc = Icw, al di sopra del quale interviene
l’autoprotezione; è quindi possibile eliminare
la protezione istantanea (Ii=2÷15 In)
dell'unità di controllo Micrologic;
per esigenze di selettività cronometrica.
Anche in questo caso, così come per la
versione H2, per le correnti di cortocircuito
superiori a Icw si ha l’intervento di una
soglia di autoprotezione istantanea in
corrispondenza della tenuta elettrodinamica
dell’interruttore, pari a 150 kA in valore di
picco.
Per ottenere un potere d’interruzione
così elevato si è resa necessaria la
realizzazione di un meccanismo di sgancio
che bypassasse quello dell’unità di controllo
per le correnti superiori alla tenuta termica
Icw; per queste correnti infatti l’unità di
controllo non garantisce tempi così rapidi da
evitare il danneggiamento dell’interruttore.
Il nuovo meccanismo di sgancio brevettato
da Schneider sfrutta l’azione della forza
elettromagnetica creata dalla corrente di
guasto per allontanare il contatto mobile del
polo interessato dalla corrente di guasto dal
contatto fisso. Il movimento del polo grazie
ad una catena cinematica viene trasmesso
ad una leva, la quale libera con la sua
azione l’albero su cui sono montati i poli
dell’interruttore;
c Masterpact NW H3
Con la versione NW H3 (In da 2000 A
a 4000 A) si ha la possibilità di avere
un interruttore con elevato potere
d’interruzione (Icu = Ics = 150 kA),
mantenendo un alto valore di corrente
di breve durata ammissibile (Icw = 65 kA),
c Masterpact NT ed NW L1
Con la versione L1, gli interruttori NT ed
NW sono limitatori e hanno elevato potere
d’interruzione (Icu = 150 kA a Vn = 400 V).
Grazie alla loro capacità di limitazione
191
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Selettività
Presentazione
consentono ad esempio di abbattere una
corrente di cortocircuito presunta pari
a 150 kA in valore efficace ad un valore
di cresta di 75 kA e 170 kA rispettivamente
per Masterpact NT ed NW.
v L’interruttore NW L1 (In da 800 a 2000 A)
conserva una buona tenuta termica
(Icw = 30 kA).
La limitazione della corrente di cortocircuito
è ottenuta grazie ad una conformazione dei
contatti dell’interruttore tale da aumentare
la forza di repulsione sul contatto mobile
e favorire la spinta dell’arco nella camera
d’interruzione. Anche per questa versione
è presente il meccanismo di sgancio rapido
della versione H3.
v L’interruttore NT L1 (In da 800 a 1000 A),
oltre ad avere una conformazione dei poli
simile a quella dell’NW L1, per garantire
tempi rapidi d’intervento utilizza una
funzione dell’unità di controllo che, in
presenza di un cortocircuito consente di
avere un intervento basato non sul valore
istantaneo della corrente, ma sulla
pendenza del primo fronte di salita della
forma d’onda della corrente stessa; infatti la
pendenza del fronte d’onda della corrente di
cortocircuito raggiunge i massimi valori negli
istanti iniziali del guasto, quando la corrente
è in fase di rapida crescita, e quindi l’ordine
di sgancio viene dato dall’unità di controllo
in tempi più rapidi.
Sezione del polo di un interruttore Compact NS
100/630 che evidenzia l’interruzione rotoattiva
Meccanismo di sgancio riflesso dell’interruttore
Compact NS 100/630 che sfrutta la pressione
dei gas all’interno della camera d’interruzione
Sistema di sgancio rapido per Masterpact NW H3
ed L1
Polo dell’interruttore Masterpact NW L1
192
c Compact NS da 630b a 3200 tipo N ed H
Gli interruttori Compact NS tipo N ed H
nelle due taglie dimensionali, da 630 A a
1600 A e da 2000 A a 3200 A, presentano
rispettivamente un valore di Icw per
0.5 s pari a 25 kA e 30 kA;
c Selettività energetica tra interruttori
Masterpact NW ed NT H1 a monte e
interruttori Compact NS da 100 a 630 A
a valle.
Gli interruttori NS aventi corrente nominale
fino a 630 A sono in grado di realizzare
una selettività totale con gli interruttori
Masterpact in tutte le versioni possibili,
ad eccezione della versione NT L1, dotati
dell’unità di controllo avente il minimo
numero di regolazioni, cioè l’unità di
controllo Micrologic 2.0.
Ciò si deve alla loro capacità di limitazione
delle correnti di cortocircuito, alla loro
rapidità di interruzione del circuito sede
del guasto e alla leggera temporizzazione
impostata sulla soglia di corto ritardo
dell’unità di controllo Micrologic 2.0.
In particolare è da sottolineare come
questo fatto si verifichi anche con gli
interruttori NW H3 ed L1 a monte, cioè
quelli con potere d’interruzione pari
a 150 kA;
c Selettività energetica tra interruttori
Compact NS N ed H da 630b a 3200
a monte e interruttori Compact NS
da 100 a 630 A a valle.
Gli interruttori NS aventi corrente nominale
fino a 630 A sono in grado di realizzare
una selettività in molti casi totale con
i nuovi interruttori scatolati a monte dotati
dell’unità di controllo base, Micrologic 2.0.
Anche in questo caso come nel precedente
la selettività energetica è dovuta agli effetti
concomitanti della limitazione operata
dai Compact NS fino a 630 A a valle
e della temporizzazione impostata
sulle unità di controllo Micrologic.
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Selettività
Selettività tra interruttori modulari
Regole per le tabelle di selettività
Selettività tra interruttori
modulari C60 a monte e a valle,
e interruttori modulari C120 o
NG125 a monte e a valle
Condizioni di utilizzazione
delle tabelle di selettività
In questi casi la selettività è amperometrica
e quindi il limite di selettività è dato
semplicemente dalla soglia magnetica
dell’interruttore a monte, che è fissa.
Questo valore di selettività si ottiene se tra
le correnti nominali dei due interruttori è
rispettato un rapporto minimo pari a 1.6
(Inmonte/Invalle ≥ 1.6).
c Esempio 1:
interruttore a monte: C60H curva D 63 A
interruttore a valle: C60a curva C 32 A
limite di selettività = (10÷14) × In = 630 ÷
882 A
c Esempio 2:
interruttore a monte: NG125L curva D 125 A
interruttore a valle: C120N curva C 80 A
limite di selettività = (10÷14) × In = 1250 ÷
1750 A
sganciatore a monte
TM..D
I valori forniti nelle tabelle di selettività sono
da intendere per reti alla tensione alternata
pari a 400 V, 50 Hz.
Per reti a tensione superiore in corrente
continua rimane valido il concetto di
selettività amperometrica e, dove è
applicabile, di selettività cronometrica.
Per individuare il limite di selettività occorre:
c individuare la colonna relativa
all’interruttore a monte in base al tipo,
allo sganciatore o unità di controllo e alla
corrente nominale;
c individuare la riga relativa all’interruttore a
valle in base al tipo, alla caratteristica di
intervento e alla corrente nominale.
Il punto di incrocio tra la riga e la colonna
così individuate, indica, se esiste, il limite di
selettività. Una T indica che tale limite è il
potere di interruzione dell’interruttore a valle
(e quindi selettività totale).
applicazione
sganciatore a valle
Distribuzione
TM..D o Multi9
STR..SE/GE
MA+ relé termico
magnetoterm.mot.
STR..ME
TM..D o Multi9
STR..SE/GE
MA+ relé termico
magnetoterm.mot.
STR..ME
TM..D o Multi9
STR..SE/GE
Micrologic 2/5/6/7.0
MA + relé termico
magnetoterm.mot.
STR..ME
Partenza motore
STR2.. o 3..
temp. LR fisso
Distribuzione
Partenza motore
Micrologic 2/5/6/7.0
STR5.. o 6..
temporizzazione LR regolabile
impostata sul gradino
superiore rispetto alla
protezione a valle
Schneider Electric
Distribuzione
Partenza motore
Regolazione degli sganciatori
magnetotermici o elettronici
degli interruttori a monte
I valori di selettività indicati nelle tabelle
delle pagine seguenti sono garantiti se sono
rispettate le condizioni di regolazione
delle protezioni della tabella sottostante.
Le condizioni della tabella, se rispettate,
assicurano in particolare che le curve
d’intervento degli sganciatori nella zona
d’intervento della termica e della magnetica
non si sovrappongano.
Se la selettività tra due interruttori è
amperometrica, cioè pari alla soglia
magnetica dell'interruttore a monte, il valore
letto in tabella è quello ottenuto in
corripondenza della massima regolazione
della soglia magnetica stessa (corto ritardo
o soglia istantanea).
Gli interruttori in categoria B (NS630b/3200,
Masterpact NT H1 e NW N1, H1, H2a, H2)
consentono di realizzare la selettività
cronometrica grazie all’impiego di unità di
controllo temporizzabili sulla soglia di corto
ritardo. In presenza di due interruttori in
categoria B in cascata si può quindi avere
selettività rispettando le seguenti condizioni:
c Im (a monte) / Im (a valle) ≥ 1,5;
c tempo di non sgancio a monte > tempo
totale d’interruzione a valle, cioè differenza
di un gradino di temporizzazione tra le
regolazioni di corto ritardo della protezione
a monte e a valle.
rapporto minimo tra le regolazioni a monte e a valle
Ir monte/Ir valle
Im monte/Im valle
≥ 1.6
≥2
≥ 1.6
≥ 1.5
≥3
≥2
≥3
≥2
≥3
≥ 1.5
≥ 2.5
≥ 1.5
≥ 1.6
≥ 1.5
≥3
≥ 1.5
≥3
≥ 1.5
≥3
≥ 1.5
≥ 1.6
≥ 1.5
≥ 1.2
≥ 1.5
≥3
≥3
≥3
≥ 1.5
≥ 1.5
≥ 1.5
193
Selettività
a monte: NG125, C120
a valle: DPNa, DPN
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 1 - Limite di selettività espresso in A
a monte NG125, N, L, C120N
curva B
a valle In[A] 16
20
25
32
C40a
6
63
80
400 500
curva B 10
80
100 100
16
100 125
20
125
25
32
40
C40a
6
63
80
400 500
C40N
10
100 350
XC40
16
125
curva C 20
25
32
40
C40N
6
63
80
400 500
curva B 10
80
100 100
16
100 125
20
125
25
32
40
194
40
700
500
160
160
160
50
800
600
200
200
200
200
63
3000
1800
1000
1000
800
800
700
500
340
160
800
600
450
200
200
3000
1800
1000
1000
800
600
700
500
160
160
160
800
600
200
200
200
200
3000
1800
1000
1000
800
800
80
T
3000
2000
1600
1300
1000
320
T
3000
2000
1600
1300
1000
320
4500
3000
2000
1600
1300
1000
320
100
T
T
3300
2500
2100
1800
1600
T
4000
3300
2500
2100
1800
1600
4500
4500
3300
2500
2100
1800
1600
NG125a, N, L, C120N
curva C
125 16
20
25
32
T
170 400 500
T
200 350
3750
270
3700
3700
2700
2400
T
170 400 500
T
200 350
3700
270
3700
3700
2700
2400
4500
170 400 500
4500
200 350
3750
270
3700
3700
2700
2400
40
700
500
340
340
50
800
600
450
450
450
63
3000
1800
1300
1000
800
600
700
500
340
340
800
600
450
450
450
3000
1800
1300
1000
800
600
700
500
340
320
800
600
450
400
400
3000
1800
1250
1000
800
600
80
4000
3000
2000
1600
1300
1000
700
4000
3000
2000
1600
1300
1000
700
4500
3000
2000
1600
1300
1000
700
100
4500
4300
3300
2500
2100
1800
1600
4500
4300
3300
2500
2100
1800
1600
4500
4500
3300
2500
2100
1800
1600
125
4500
4500
4400
3700
3300
2700
2400
4500
4500
4400
3700
3300
2700
2400
4500
4500
3700
3700
3700
2700
2400
Schneider Electric
Selettività
a monte: NG125N/L, C120N
a valle: C60a/N/H/L/L-MA
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 2 - Limite di selettività espresso in kA
a monte
a valle
C60a/N/H/L
curva B, C, Z
C60H/L
curva D, K
C60L-MA
curva MA
Schneider Electric
In [A]
0,5
0,75
1
2
3
4
6
10
16
20
25
32
40
50
63
1
2
3
4
6
10
16
20
25
32
40
50
63
1,6
2,5
4
6,3
10
12,5
16
25
40
NG125N/L, C120N
NG125a/N/L, C120N
NG125N/L, C120N
curva B
curva C
curva D
16 20 25 32 40 50 63 80 100 125 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125
T
T
0,3
0,22
0,15
0,1
T
T
0,45
0,3
0,22
0,15
0,12
T
T
0,7
0,45
0,35
0,25
0,2
T
T
1
0,55
0,45
0,4
0,3
0,2
T
T
1,3
0,9
0,7
0,65
0,5
0,3
T
T
1,6
1,26
1,15
1
0,7
0,6
0,45
T
T
2,8
2,5
2,3
2
1,75
1,1
0,7
T
T
3,5
3,0
2,6
2,3
2
1,5
1
0,8
0,7
T
T
5,0
4,5
4,0
3,3
3,0
2,6
2,3
1,9
1,7
T
T
T
T
4,5
4,0
3,5
3,3
2,9
2,5
2,2
1,55
1,1
T
T
0,5
0,3
0,2
0,14
T
T
0,6
0,45
0,3
0,22
0,17
T
T
1
0,6
,045
0,35
0,3
0,21
T
T
1,4
0,8
0,6
0,5
0,4
,027
0,27
0,3 0,45 0,7 1
0,22 0,3 0,45 0,55
0,22 0,35 0,45
0,4
1,3
0,9
0,7
0,65
1,6
1,26
1,15
1
0,7
2,8
2,5
2,3
2
1,75
3,5
3
2,6
2,3
2
1,5
1
5
4,5
4
3,3
3
2,6
2,3
6
0,45 0,6 1
1,4 1,9 2,5 T
6
0,3 0,45 0,6 0,8 1,3 1,8 T
4,5
0,3 0,45 0,6 1
1,6 5
4
0,35 0,5 0,9 1,4 3,6
3,5
0,4 0,7 1,1 2,5
3,3
0,4 0,8 1,5
2,9
0,6 1
2,5
0,8
2,2
0,12 0,15 0,188 0,24
0,12 0,15 0,188 0,24
0,12 0,15 0,188 0,24
0,15 0,188 0,24
0,188 0,24
T
T
1,9
1,3
1
0,9
0,7
0,5
0,4
0,34
0,3
0,3
0,3
0,3
0,3
0,3
T
T
2,5
1,8
1,6
1,4
1,1
0,8
0,6
0,5
0,42
T
T
T
T
5
3,6
2,5
1,5
1
0,8
0,6
0,53
T
T
T
T
T
5
4
3
1,4
1,2
1
0,85
0,68
T
T
T
T
T
T
T
T
5,5
4
3,1
2,2
1,6
1,3
1,1
T
T
T
T
T
T
T
T
T
5
T
T
4
T
T
3
5
T
1,4 3,6 5,5
1,2 3
4
1
2,4 3,1
1,5 2,2
1,6
0,375 0,473 0,6
0,375 0,473 0,6
0,375 0,473 0,6
0,375 0,473 0,6
0,375 0,473 0,6
0,375 0,473 0,6
0,375 0,473 0,6
0,6
T
T
T
T
T
T
T
5
3,6
3
2,4
1,5
1
0,85
0,75
0,75
0,75
0,75
0,75
0,75
0,75
0,75
1
1
1
1
1
1
1
1
1
T
T
0,55
0,4
0,25
0,14
T
T
0,9
,055
0,35
0,27
0,22
T
T
1,4
0,9
0,65
0,45
0,4
0,26
T
T
1,9
1,2
0,9
0,7
0,6
0,5
0,37
0,55 0,9 1,4 1,9
0,4 0,55 0,9 1,2
0,25 0,35 0,65 0,9
0,27 0,45 0,7
4
0,6
0,5
0,192 0,24
0,192 0,24
0,192 0,24
0,192 0,24
0,192 0,24
0,3
0,3
0,3
0,3
0,3
0,3
T
T
2,4
1,6
1,3
1,1
0,9
0,6
0,5
0,45
T
T
3
2,1
1,9
1,7
1,3
0,9
0,7
0,6
0,5
T
T
T
T
T
4
3
2
1,4
1,1
1
0,8
0,5
T
T
T
T
T
T
4,3
3,3
2
1,8
1,3
1,3
1
T
T
T
T
T
T
T
T
4,3
3,5
3
1,8
1,3
1,1
2,4
1,6
1,3
1,1
0,9
0,6
0,5
3
2,1
1,9
1,7
1,3
0,9
0,7
T
T
T
4
3
2
1,4
1,1
1
T
T
T
T
4,3
3,3
2
1,8
1,3
1,3
T
T
T
T
T
T
4,3
3,5
3
1,8
1,3
0,6
0,6
0,6
0,6
0,6
0,6
0,6
0,6
0,756 0,96
0,756 0,96
0,756 0,96
0,756 0,96
0,756 0,96
0,756 0,96
0,756 0,96
0,756 0,96
0,96
0,384 0,48
0,384 0,48
0,384 0,48
0,384 0,48
0,384 0,48
0,384 0,48
0,384 0,48
1,2
1,2
1,2
1,2
1,2
1,2
1,2
1,2
1,2
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
3,6
2,6
2,2
1,8
1,5
T
T
T
T
T
T
T
4,5
3,6
2,6
2,2
1,8
1,5
1,5
1,5
1,5
1,5
1,5
1,5
1,5
1,5
195
Selettività
a monte: NSC100, NSA160, NS100/250
a valle: Multi 9, NSC100, NSA160
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 3 - Limite di selettività espresso in kA
a monte
a valle
P25M
C40a/C40N
C60a
C60N/H
C60L
NSC100N
sganciatore TM-D
50
63
70
80
T
T
T
T
1
1
1
1
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
In [A]
≤4
≤25
tutte
tutte
≤ 25
32
40
50
63
≤ 25
32
40
50
63
T
T
T
T
T
T
T
T
NSA160E/NE/N
sganciatore TM-D
100 63
80
100
T
1
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
6
6
8
6
8
6
6
T
15
15
T
T
6
6
8
6
8
6
6
125
160
T
T
T
8
8
6
6
T
8
8
6
6
T
T
T
8
8
6
6
T
8
8
6
6
Tabella 4 - Limite di selettività espresso in kA
a monte
NS160E/NE/N/sx/H/L
sganciatore TM-D (1)
In [A]
80
100
125
a valle
XC40
C40a/c40N
C60a
C60N
C60H
C60L
C60LMA
C120N
NG125a
NG125N
NG125L
NG125LMA
P25M
NSC100N
NSA160E/NE/N
NS80H-MA
NS160E/NE/N/
sx/H/L
TM-D
NS250N/sx/H/L
TM-D
NS160E/NE/N/
sx/H/L
STR22SE
NS250N/sx/H/L
tutte
tutte
≤ 40
≤ 25
32 - 40
50 - 63
≤ 25
32 - 40
50 - 63
≤ 25
32 - 40
50 - 63
tutte
80
100
125
80
100
125
≤ 40
50
63
80
100
125
≤ 40
50
63
≤ 25
40
63
≤ 14
18
23
25
≤ 40
≤ 63
≤ 40
50 - 63
80
100
125
160
≤ 12,5
25
50
80
63
80
100
≤ 100
125
160
40
100
160
STR22SE ≤100
4
T
T
T
T
160
5
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
2,5
5
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
2,5
2,5
2,5
2,5
2,5
T
T
2,5
2,5
2,5
2,5
2,5
T
2,5
2,5
T
T
2,5
2,5
2,5
2,5
2,5
T
2,5
2,5
T
T
T
10
5
4
T
10
6
6
T
T
T
T
T
T
T
15
T
T
2,5
T
2,5
T
1
1
5
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
1,2
1
NS250N/sx/H/L
TM-D
125
160
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
2,5
T
T
2,5
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
2,5
2,5
2,5
2,5
2,5
T
2,5
2,5
T
T
T
2,5
2,5
2,5
2,5
2,5
T
2,5
2,5
T
T
T
T
T
T
T
2,5
T
T
T
T
T
T
T
T
T
1,3
T
T
T
T
2
2
1,3
1,3
2
1,25
1,25
T
T
T
T
2
2
T
T
T
T
T
1,2
1,2
T
1,2
1,2
T
1,2
1,2
T
T
T
2
2
2
2
2
1
1
1
2,6
2,6
1,25
1,25
200
250
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
5
5
5
2,5
2,5
2,5
2,5
2,5
2,5
2,5
T
T
T
T
4
4
1,6
2
2
1,6
1,6
2
2
1,6
2
NS160E/NE/N/sx/H/L NS250N/sx/H/L
STR22SE
STR22SE
100
160
250
1,2
1,2
T
T
T
T
T
T
T
1,2
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
2,5
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
2,5
2,5
T
T
2,5
2,5
T
T
T
T
T
T
T
2
2
2
2
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
1,2
1,2
1,2
T
T
T
T
T
T
T
T
3
3
3
3
2
2
2
3
3
3
3
1,2
1,2
1,2
1,2
1,2
1,2
1,2
2
2
(1) Per gli apparecchi a monte con sganciatori da TM16D a TM63D il limite di selettività è uguale alla soglia magnetica.
196
Schneider Electric
Selettività
a monte: NS400/1600
a valle: Multi 9, NSC100,
NSA160, NS160/630
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 5 - Limite di selettività espresso in kA
a valle
Multi 9
NSC100N
NSA160E
NSA160NE
NSA160N
NS160E
NS160NE/N
NS160sx/H/L
NS250N
NS250sx/H/L
NS160NE/N
NS160sx/H/L
NS250N
NS250sx/H/L
NS400N
NS400H
NS400L
NS630N
STR23SE0
STR53UE
NS630H
STR23SE
STR53UE
NS630L
STR23SE
STR53UE
Schneider Electric
a monte
unità
di controllo
In [A]
NS400 NS630 NS630b/NS800/NS1000/NS1250/1600N/H NS630b/NS800/NS1000/NS1250/1600N/H NS630b/NS800/NS1000 L
STR
STR
Micrologic 2.0 Isd: 10 Ir
Micrologic 5-6-7 Ist. OFF
Micrologic 5-6-7 Ist: OFF
400
630
630
800
1000
1250
1600
630
800
1000
1250
1600
630
800
1000
tutti
≤ 100
≤ 160
≤ 160
≤ 160
TMD
TMD
TMD
TMD
TMD
STR22SE
STR22SE
STR22SE
STR22SE
STR 23/53
STR 23/53
STR 23/53
≤ 400
500
630
≤ 400
500
630
400
500
630
T
T
T
T
T
T
T
T
5 (<160)
5 (<160)
T
T
5
5
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
8
8
8
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
18
18
30
12
12
T
T
12
12
12
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
18
18
30
12
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
12
12
12
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
18
18
30
12
12
12
12
12
12
12
12
12
T
T
T
T
T
197
Selettività
a monte: NS630b/1600
a valle: NS630b/1600, C801/1251
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 6 - Limite di selettività in kA
a monte
NS630b/800/1000/1250/1600 N/H
unità di controllo Micrologic 2.0 Isd: 10 Ir
In [A]
630
800
1000
1250
1600
a valle
NS630bN/H ≤ 400
500
630
NS630bL
≤ 400
500
630
NS800N
≤ 400
500
630
800
NS800H
≤ 400
500
630
800
NS800L
≤ 400
500
630
800
NS1000N
≤ 400
500
630
800
1000
NS1000H
≤ 400
500
630
800
1000
NS1000L
≤ 400
500
630
800
1000
NS1250N
≤ 500
630
800
1000
1250
NS1250H
≤ 500
630
800
1000
1250
NS1600N
≤ 630
800
960
1250
1600
NS1600H
≤ 630
800
960
1250
1600
C801N/H
≤ 400
STR25DE
500
630
800
C801L
≤ 400
STR25DE
500
630
800
C1001N/H
≤ 500
STR25DE
630
800
1000
C1001L
≤ 500
STR25DE
630
800
1000
C1251N
≤ 500
STR25DE
630
800
1000
1250
198
25
25
10
10
10
50
50
50
10
10
10
25
25
25
10
10
10
25
25
25
25
25
25
10
10
10
10
10
10
50
50
50
50
50
50
10
10
10
10
10
10
25
25
25
25
25
25
10
10
10
10
10
10
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
10
10
10
10
10
10
50
50
50
50
50
50
50
50
50
50
10
10
10
10
10
10
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
6,3
8
8
6,3
8
8
6,3
8
8
10
10
10
6,3
8
8
10
10
10
6,3
8
8
10
10
10
6,3
8
8
10
10
10
12,5
12,5
12,5
12,5
6,3
8
8
10
10
10
12,5
12,5
12,5
12,5
8
10
12,5
10
16
12,5
12,5
10
10
12,5
12,5
12,5
16
16
16
16
10
12,5
12,5
16
16
16
25
25
25
25
25
25
10
12,5
12,5
16
16
16
25
25
25
25
25
25
10
10
10
12,5
12,5
12,5
16
16
16
16
25
25
25
25
40
40
40
40
25
25
25
25
40
40
40
40
25
25
25
25
8
8
8
8
10
10
10
10
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
25
8
8
6,3
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
NS630b/800/1000 L
Micrologic 5-6-7 Ii: OFF
630
800
1000
6,3
8
10
10
10
10
10
10
10
10
10
NS630b/800/1000/1250/1600 N/H
Micrologic 5-6-7 Ii: OFF
630
800
1000
1250
1600
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
25
25
25
25
50
50
50
25
25
25
25
25
25
50
50
50
25
25
25
25
25
25
25
25
50
50
50
50
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
40
40
40
40
40
40
40
40
40
25
25
25
25
25
25
40
40
40
40
40
40
25
25
25
25
25
25
25
25
25
50
50
50
25
25
25
25
25
25
25
25
50
50
50
50
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
50
50
50
50
50
10
10
10
10
10
10
10
10
10
25
25
25
Schneider Electric
Selettività
a monte: NS2000/3200
a valle: tutti
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 7 -Limite di selettività espressa in kA
a valle
Multi 9
NSC100N
NSA160E/NE/N
NS160E/NE/N
NS160sx/H/L
NS250N
NS250sx/H/L
NS160NE/N
NS160sx/H/L
NS250N
NS250sx/H/L
NS400N
NS400H
NS400L
NS630N
NS630H
NS630L
NS630bN/H
NS630bL
NS800N
NS800H
NS800L
NS1000N
NS1000H
NS1000L
NS1250N
NS1250H
NS1600N
Micrologic 2.0
NS1600H
Micrologic 2.0
NS2000b/3200
N/H
C801N/H
C801L
C1001N/H
C1001L
C1251N
Schneider Electric
a monte
unità
di controllo
In [A]
NS2000/2500/3200 N
Micrologic 2.0 Isd: 10 Ir
NS2000/2500/3200 N
NS2000/2500/3200 H
Micrologic 5.0-6.0-7.0 Ii: OFF Micrologic 2.0 Isd: 10 Ir
NS2000/2500/3200 H
Micrologic 5.0-6.0-7.0 Ii: OFF
2000
2500
3200
2000
2500
3200
2000
2500
3200
2000
2500
3200
tutti
≤ 100
≤ 160
TMD
TMD
TMD
TMD
STR22SE
STR22SE
STR22SE
STR22SE
STR 23/53
STR 23/53
STR 23/53
STR 23/53
STR 23/53
STR 23/53
630
630
800
800
800
1000
1000
1000
≤ 1000
1250
≤ 1000
1250
≤ 960
1250
1600
≤ 960
1250
1600
≤ 1250
1600
2000
≤ 800
≤ 800
≤ 1000
≤ 1000
≤1000
1250
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
0
20
20
0
20
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
60
T
T
60
T
T
T
60
60
60
60
0
60
60
0
60
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
60
T
T
60
T
T
T
60
60
60
60
60
60
60
60
60
60
T
T
T
T
40
T
40
T
40
T
40
40
40
40
40
40
40
25
25
25
25
40
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
T
T
T
T
40
T
40
T
40
T
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
20
20
20
20
20
20
25
36
25
25
25
25
T
T
T
T
40
T
40
T
40
T
40
40
40
40
40
40
40
32
32
32
32
40
32
32
40
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
40
32
36
32
32
T
T
T
T
40
T
40
T
40
T
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
0
40
40
0
40
25
36
25
25
25
25
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
60
T
T
60
T
T
T
60
60
60
60
60
60
60
60
60
60
60
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
40
T
40
T
40
T
40
40
35
35
30
30
30
20
20
20
20
40
20
20
20
20
20
20
20
20
20
0
20
20
0
20
20
20
20
20
20
20
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
32
32
32
32
45
32
32
45
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
62
32
36
32
32
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
T
T
T
T
40
T
40
T
40
T
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
199
Selettività
a monte: NT H1
a valle: tutti
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 8 - Limite di selettività espressa in kA
a valle
Multi 9
NSC100N
NSA160E/NE/N
NS160/630
NS160/630
C801N/H/L
C1001N/H/L
C1251N/H
NS630bN/H/L
0
NS800N/H/L
0
0
NS1000N/H/L
0
0
NS1200N/H
0
0
NS1600N/H
0
0
Masterpact NT
H1
Masterpact NT
L1
a monte
unità
di controllo
In [A]
Ir [A]
Masterpact NT H1
Micrologic 2,0 Isd: 10 Ir
NT08
NT10
800
1000
800
1000
tutti
≤ 100
≤ 160
≤ 500
630
≤ 500
630
800
≤ 630
800
1000
≤ 800
1000
1250
≤ 500
630
≤ 500
630
800
≤ 630
800
1000
≤ 800
1000
1250
≤ 960
1280
1600
≤ 800
1000
1200
1600
≤ 800
1000
T
T
T
T
8
0
0
0
0
0
0
0
0
8
0
8
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
T
T
T
T
T
10
10
0
10
0
0
0
0
0
10
10
10
10
0
10
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
NT12
1250
1250
NT16
1600
1600
T
T
T
T
T
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
0
12,5
0
0
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
0
12,5
0
0
0
0
0
12,5
0
0
0
12
0
T
T
T
T
T
16
16
16
16
16
16
16
16
0
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
0
16
0
0
16
16
0
0
16
16
Masterpact NT H1
Micrologic 5.0 - 6.0 -7.0 Ii: 15 In (1)
NT08
NT10
NT12
800
1000
1250
800
1000
1250
T
T
T
T
12
0
0
0
0
0
0
0
0
12
0
12
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
T
T
T
T
T
15
15
0
15
0
0
0
0
0
15
15
15
15
0
15
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
018,7
0
T
T
T
T
T
18,7
18,7
18,7
18,7
18,7
0
18,7
0
0
18,7
18,7
18,7
18,7
18,7
18,7
18,7
0
18,7
0
0
0
0
0
18,7
0
0
0
24
0
NT16
1600
1600
T
T
T
T
T
24
24
24
24
24
24
24
24
0
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
0
24
0
0
24
24
0
0
24
(1) Con soglia istantanea Ii in posizione OFF la selettività parziale, sopra evidenziata, diventa totale.
200
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Selettività
a monte: NT L1
a valle: tutti
Tabella 9 - Limite di selettività espressa in kA
a monte
unità
di controllo
In [A]
a valle
Multi 9
tutti
NSC100N
≤100
NSA160E/NE/N ≤ 160
NS160E/NE/N/sx TMD
NS160H
TMD
NS160L
TMD
NS250N
TMD
NS250sx/H/L
TMD
NS160NE/N/sx STR22SE
NS160H/L
STR22SE
NS250N/sx
STR22SE
NS250H/L
STR22SE
NS400N
STR 23/53
NS400H
STR 23/53
NS400L
STR 23/53
NS630N
STR ≤ 500
NS630N
STR > 500
NS630H
STR ≤ 500
NS630H
STR > 500
NS630L
STR ≤ 500
NS630L
STR > 500
C801N/H/L
≤ 500
630
800
C1001N/H/L
≤ 630
800
1000
NS630bN/H/L
≤ 500
0
630
NS800N/H/L
≤ 500
0
630
0
800
NS1000N/H/L
≤ 630
0
800
0
1000
Schneider Electric
Masterpact NT L1
Micrologic 2,0
Isd: 10 Ir
NT08
NT10
800
1000
Masterpact NT L1
Micrologic 5.0-6.0-7.0
Ii: 15 In
NT08
NT10
800
1000
Masterpact NT L1
Micrologic 5.0-6.0-7.0
Ii: OFF
NT08
NT10
800
1000
T
T
T
13
13
13
11
11
13
13
11
11
8
8
8
8
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
15
15
15
12
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
18
18
18
12
8
8
8
0
0
0
0
0
8
0
8
0
0
0
0
0
T
T
T
22
22
22
19
19
22
22
19
19
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
0
10
0
0
10
10
10
10
0
10
0
0
12
12
10
0
0
0
0
0
10
0
10
0
0
0
0
0
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
18
18
18
12
12
12
12
12
12
10
10
0
10
0
0
10
10
10
10
0
10
0
0
12
12
10
0
0
0
0
0
10
0
10
0
0
0
0
0
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
18
18
18
12
12
12
12
12
12
10
10
0
10
0
0
10
10
10
10
0
10
0
201
Selettività
a monte: NW N1, H1, H2a, H2
a valle: Multi 9, NSA, NSC100, NS100/
800, C801/1251
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 10 - Limite di selettività espressa in kA
a monte Masterpact NW N1 - H1 - H2a - H2
Masterpact NW N1 - H1 - H2a - H2
unità di Micrologic 2.0 Isd: 10 Ir
Micrologic 5.0-6.0-7.0 Ii: 15 In (1)
controllo NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63 NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63
In [A]
a valle
Multi 9
NSC100
tutti
tutti
NSA160E/N/sx tutti
NS160/630 ≤ 500
NS160/630 630
C801N
≤ 500
630
800
C801H
≤500
630
800
C801L
≤500
630
800
C1001N
≤630
800
1000
C1001H
≤630
800
1000
C1001L
≤630
800
1000
C1251N
≤800
1000
1250
C1251H
≤800
1000
1250
NS630bN
≤500
630
NS630bH
≤500
630
NS630bL
≤500
630
NS800N
≤500
630
800
NS800H
≤500
630
800
NS800L
≤500
630
800
800
1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300 800
1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300
T
T
T
T
T
T
T
T
T
10
10
T
T
T
T
T
15
15
8
8
10
10
8
10
10
10
T
T
T
T
T
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
10
12,5
12,5
10
12,5
12,5
12,5
T
T
T
T
T
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
12,5 16
16
8
8
8
8
10
10
10
10
10
10
10
10
8
10
10
8
10
10
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
T
T
T
T
T
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
T
T
T
T
T
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
T
T
T
T
T
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
T
T
T
T
T
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
T
T
T
T
T
T
T
T
50
50
50
70
70
70
T
T
T
50
50
50
70
70
70
T
T
T
50
50
50
T
T
50
50
50
50
T
T
T
50
50
50
50
50
50
T
T
T
T
T
T
T
T
63
63
63
T
T
T
T
T
T
63
63
63
T
T
T
T
T
T
63
63
63
T
T
63
63
63
63
T
T
T
63
63
63
63
63
63
T
T
T
T
12
12
15
15
12
15
15
15
15
15
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
18,75 24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
24
18,75 24
18,75 24
24
18,75 24
18,75 24
24
18,75 24
24
18,75 24
24
12
12
12
12
15
15
15
15
15
15
15
15
12
15
15
12
15
15
18,75 24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
T
T
T
T
T
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
T
T
T
T
T
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
40
40
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
40
40
40
T
T
T
T
T
48
48
48
48
48
48
60
60
60
48
48
48
48
48
48
60
60
60
48
48
48
48
48
48
48
48
48
48
T
T
48
48
48
48
48
48
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
60
60
60
T
T
T
T
T
T
60
60
60
T
T
T
T
T
T
60
60
60
T
T
60
60
T
T
T
T
T
60
60
60
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
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T
T
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T
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T
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T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
(1) Con soglia istantanea Ii in posizione OFF la selettività è totale per tutte le combinazioni della tabella. Naturalmente occorre sempre differenziare le correnti
di regolazione degli interruttori a monte e a valle per avere selettività nella zona di intervento termico e magnetico delle protezioni.
Nota: con l'interruttore NW40b a monte si hanno gli stessi valori di selettività dell'NW40.
202
Schneider Electric
Selettività
a monte: NW N1, H1, H2a, H2
a valle: NS100/3200, NT
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 11 - Limite di selettività espressa in kA
a monte Masterpact NW N1 - H1 - H2a - H2
Masterpact NW N1 - H1 - H2a - H2
unità di Micrologic 2.0 Isd: 10 Ir
Micrologic 5.0-6.0-7.0 Ii: 15 In (1)
controllo NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63 NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63
In [A]
800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300
a valle
NS1000N
≤500
630
800
1000
NS1000H
≤500
630
800
1000
NS1000L
≤500
630
800
1000
NS1200N
≤500
630
800
1000
1250
NS1200H
≤500
630
800
1000
1250
NS1600N
≤640
800
960
1280
1600
NS1600H
≤640
800
960
1280
1600
NS2000/3200 ≤1250
N/H
1600
2000
2500
3200
Masterpact NT ≤800
H1
1000
1200
1600
Masterpact NT ≤800
L1
1000
8
10
10
8
10
10
8
10
10
8
10
10
8
10
10
10
10
12,5 16
12,5 16
12,5 16
16
12,5 16
12,5 16
12,5 16
16
12,5 16
12,5 16
12,5 16
16
12,5 16
12,5 16
12,5 16
16
12,5 16
12,5 16
12,5 16
16
10
16
12,5 16
12,5 16
16
12,5 16
12,5 16
16
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
12
16
16
20
20
20
12
16
16
20
20
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
25
25
25
25
26
26
32
32
32
32
45
45
40
40
40
40
T
T
T
T
T
T
50
50
50
50
50
50
50
50
T
T
T
T
T
50
50
50
50
50
T
T
T
T
T
50
50
50
50
50
50
50
50
50
50
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
63
63
63
63
63
63
63
63
T
T
T
T
T
63
63
63
63
63
T
T
T
T
T
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
T
T
T
T
T
T
12
15
15
18,75 24
18,75 24
18,75 24
24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
24
12
15
15
12
15
15
12
15
15
12
15
15
18,75 24
18,75 24
18,75 24
24
15
18,75 24
18,75 24
24
15
18,75 24
18,75 24
24
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
18,75 24
24
30
30
30
18,75 24
24
35
35
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
40
40
40
40
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
48
48
48
48
48
48
48
48
T
T
T
T
48
48
48
48
48
48
48
48
48
48
48
48
48
48
48
48
48
48
48
48
48
48
48
T
T
T
T
60
60
60
60
T
T
T
T
T
T
T
T
T
60
60
60
60
60
T
T
T
T
T
60
60
60
60
60
60
60
60
60
37,5
37,5
37,5
37,5
65
65
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
75
75
75
75
75
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
94,5
94,5
94,5
94,5
94,5
T
T
T
T
T
T
(1) Con soglia istantanea Ii in posizione OFF la selettività è totale per tutte le combinazioni della tabella. Naturalmente occorre sempre differenziare le correnti
di regolazione degli interruttori a monte e a valle per avere selettività nella zona di intervento termico e magnetico delle protezioni.
Nota: con l'interruttore NW40b a monte si hanno gli stessi valori di selettività dell'NW40.
Schneider Electric
203
Selettività
a monte: NW N1, H1, H2a, H2
a valle: NW e M
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 12 - Limite di selettività espresso in kA
a monte Masterpact NW N1 - H1 - H2a - H2
Masterpact NW N1 - H1 - H2a - H2
unità di Micrologic 2.0 Isd: 10 Ir
Micrologic 5.0-6.0-7.0 Ii: 15 In (1)
controllo NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63
In [A]
1250
1600
2000
2500
3200
4000
5000
6300
1250
12
16
16
20
20
20
25
25
25
25
32
32
32
32
32
40
40
40
40
40
40
50
50
50
50
50
50
50
12
16
16
20
20
20
25
25
25
25
32
32
32
32
32
40
40
40
40
40
40
50
50
50
50
50
50
50
12
16
16
20
20
20
25
25
25
25
12
16
16
20
20
20
25
25
25
25
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
50
50
50
50
50
50
50
50
50
50
50
50
20
25
25
32
32
32
40
40
40
40
50
50
50
50
50
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
63
1600
2000
2500
3200
4000
5000
6300
18,75 24
24
30
30
30
37,5
37,5
37,5
37,5
48
48
48
48
48
60
60
60
60
60
60
T
T
T
T
T
T
T
18,75 24
24
30
30
30
37,5
37,5
37,5
37,5
48
48
48
48
48
60
60
60
60
60
60
75
75
75
75
75
75
75
18,75 24
24
30
30
30
37,5
37,5
37,5
37,5
18,75 24
24
30
30
30
37,5
37,5
37,5
37,5
48
48
48
48
48
48
48
48
48
48
60
60
60
60
60
60
60
60
60
60
60
75
75
75
75
75
75
75
T
T
T
T
T
30
37,5
37,5
48
48
48
60
60
60
60
75
75
75
75
75
T
T
T
T
T
T
T
T
82
82
82
82
82
82
82
82
94,5
94,5
94,5
94,5
94,5
82
82
T
T
T
T
T
T
82
82
82
82
82
82
a valle
Masterpact NW NW08
N1/H1
Masterpact NW
H2a/H2/H3
Masterpact NW
L1
Masterpact
N1/H1
Masterpact
H2
NW10
NW12
NW16
NW20
NW25
NW32
NW40
NW08
NW10
NW12
NW16
NW20
NW25
NW32
NW40
NW08
NW10
NW12
NW16
NW20
M08
M10
M12
M16
M20
M25
M32
M40
M12
M16
M20
M25
M32
M40
(1) Con soglia istantanea Ii in posizione OFF la selettività è totale per tutte le combinazioni della tabella con a valle gli interruttori Masterpact NW N1, H1 ed L1 e H N1 e
H1, mentre è pari a 82 kA (totale da NW40 a NW63 a monte) con a valle gli interruttori Masterpact NW H2a, H2 e H3 e M H2.
204
Schneider Electric
Selettività
a monte: NW H3
a valle: tutti
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 13 - Limite di selettività espresso in kA
a valle
Multi 9
NSC100
NSA160E/N/sx
NS160/630
C801N
C801H
C801L
C1001N
C1001H
C1001L
C1251N
C1251H
NS630bN
NS630bH
NS630bL
NS800N
NS800H
NS800L
NS1000N
NS1000H
NS1000L
NS1250N
NS1250H
NS1600N
NS1600H
NS2000/3200
N/H
Masterpact NT
H1
Masterpact NT
L1
Masterpact NW
N1/H1
Masterpact NW
H2a/H2/H3
Masterpact NW
L1
Masterpact
N1/H1
Masterpact H2
Schneider Electric
a monte
unità
di controllo
In [A]
Masterpact NW H3
Micrologic 2.0 Isd: 10 Ir
NW20 NW25 NW32
2000
2500
3200
tutti
tutti
tutti
≤630
≤800
≤800
≤800
≤1000
≤1000
≤1000
≤1250
≤1250
≤630
≤630
≤630
≤800
≤800
≤800
≤1000
≤1000
≤1000
≤1250
≤1250
≤1280
1600
≤960
1280
1600
≤1250
1600
2000
2500
3200
≤1200
1600
≤800
1000
NW08/12
NW16
NW20
NW25
NW08/12
NW16
NW20
NW25
NW08/12
NW16
NW20
M12/16
M20
M25
M12/16
M20
M25
T
T
T
T
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
NW40
4000
T
T
T
T
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
T
T
T
T
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
T
T
T
T
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
25
25
25
25
25
25
32
32
32
32
32
32
32
20
25
25
32
32
32
20
25
25
32
32
32
32
32
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
45
45
45
40
40
40
40
40
40
20
20
20
20
20
20
20
25
25
32
32
Masterpact NW H3
Micrologic 5.0 - 6.0 - 7.0 Ii: 15 In
NW20 NW25 NW32 NW40
2000
2500
3200
4000
Masterpact NW H3
Micrologic 5.0 - 6.0 - 7.0 Ii: OFF
NW20 NW25 NW32 NW40
2000
2500
3200
4000
T
T
T
T
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
40
37,5
37,5
40
37,5
37,5
40
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
37,5
T
T
T
T
48
48
60
48
48
60
48
48
48
48
T
48
48
T
48
48
T
48
48
48
48
48
48
48
48
48
48
T
T
T
T
T
60
T
T
60
T
T
60
T
60
T
T
60
T
T
60
T
T
60
T
T
60
60
60
60
60
60
60
37,5
37,5
65
65
37,5
37,5
T
T
110
110
48
48
48
30
37,5
37,5
48
48
48
30
37,5
37,5
48
48
48
48
48
T
T
T
T
60
60
60
60
60
60
60
60
60
60
60
60
60
60
60
60
60
30
30
30
30
35
35
30
37,5
37,5
48
48
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
65
65
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
65
65
65
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
65
65
65
65
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
65
65
65
65
65
65
100
100
100
100
100
100
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
65
65
65
65
100
100
100
T
T
T
65
65
65
T
T
65
T
T
T
T
T
65
65
65
205
Selettività
a monte: NW L1
a valle: Multi 9, NSA, NSC100,
NS100/800, C801/1251
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 14 - Limiti di selettività espressi in kA
a valle
Multi 9
NSC100
NSA160E/N/sx
NS160/400
NS630N/H/L
C801N
C801H
C801L
C1001N
C1001H
C1001L
C1251N
C1251H
NS630bN
NS630bH
NS630bL
NS800N
NS800H
NS800L
206
a monte
unità
di controllo
In [A]
Masterpact NW L1
Masterpact NW L1
Micrologic 2.0 Isd: 10 Ir
Micrologic 5.0 - 6.0 - 7.0 Ii: 15 In
NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW08 NW10 NW12 NW16 NW20
800
1000 1250 1600 2000 800
1000 1250 1600 2000
Masterpact NW L1
Micrologic 5.0 - 6.0 - 7.0 Ii: OFF
NW08 NW10 NW12 NW16 NW20
800
1000 1250 1600 2000
tutti
tutti
tutti
tutti
630
≤500
630
800
≤500
630
800
≤500
630
800
≤630
800
1000
≤630
800
1000
≤630
800
1000
≤800
1000
1250
≤800
1000
1250
≤500
630
≤500
630
≤500
630
≤500
630
800
≤500
630
800
≤500
630
800
T
T
T
T
T
T
T
T
8
T
T
T
T
T
10
10
8
10
10
8
10
10
10
T
T
T
T
T
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
10
12,5
12,5
10
12,5
12,5
12,5
8
8
8
8
10
10
10
10
10
10
10
10
8
10
10
8
10
10
T
T
T
T
T
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
12,5
16
16
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
12,5
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
T
T
T
T
T
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
T
T
T
T
12
T
T
T
T
T
15
15
12
15
15
12
15
15
15
T
T
T
T
T
18,75
18,75
18,75
18,75
18,75
18,75
18,75
18,75
18,75
18,75
18,75
15
18,75
18,75
15
18,75
18,75
18,75
T
T
T
T
T
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
18,75 24
24
12
12
12
12
15
15
15
15
15
15
15
15
12
15
15
12
15
15
18,75
18,75
18,75
18,75
18,75
18,75
18,75
18,75
18,75
18,75
18,75
18,75
18,75
18,75
18,75
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
T
T
T
T
T
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
T
T
T
T
T
T
T
T
50
50
50
90
90
90
T
T
T
T
T
T
T
T
T
50
50
50
90
90
90
T
T
50
50
50
90
90
90
T
37
37
T
37
37
37
37
37
T
T
37
37
37
37
37
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
50
50
50
90
90
90
T
T
T
50
50
50
90
90
90
T
T
50
50
50
37
37
37
37
T
T
37
37
37
37
37
37
T
T
T
37
37
37
37
T
T
37
37
37
37
37
37
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
50
50
50
90
90
90
T
T
T
50
50
50
90
90
90
T
T
T
50
50
50
37
37
37
37
T
T
37
37
37
37
37
37
T
T
T
Schneider Electric
Selettività
a monte: NW L1
a valle: NS1000/3200, NT
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 15 - Limiti di selettività espressa in kA
a valle
NS1000N
NS1000H
NS1000L
NS1250N
NS1250H
NS1600N
NS1600H
NS2000/3200
N/H
Masterpact NT
H1
Masterpact NT
L1
Schneider Electric
a monte
unità
di controllo
In [A]
Masterpact NW L1
Masterpact NW L1
Micrologic 2.0 Isd: 10 Ir
Micrologic 5.0 - 6.0 - 7.0 Ii: 15 In
NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW08 NW10 NW12 NW16 NW20
800
1000 1250 1600 2000 800
1000 1250 1600 2000
Masterpact NW L1
Micrologic 5.0 - 6.0 - 7.0 Ii: OFF
NW08 NW10 NW12 NW16 NW20
800
1000 1250 1600 2000
≤500
630
800
1000
≤500
630
800
1000
≤500
630
800
1000
≤500
630
800
1000
1250
≤500
630
800
1000
1250
≤640
800
960
1280
1600
≤640
800
960
1280
1600
≤1250
1600
≤800
1000
1200
1600
≤800
1000
8
10
10
12,5
12,5
12,5
37
37
37
37
37
37
8
10
10
12,5
12,5
12,5
37
37
37
37
37
37
8
10
10
12,5
12,5
12,5
T
T
T
T
T
T
8
10
10
12,5
12,5
12,5
37
37
37
37
37
37
8
10
10
12,5
12,5
12,5
16
16
16
16
37
37
37
37
37
37
37
37
37
37
10
12,5
12,5
16
16
16
37
37
37
37
37
37
10
12,5
12,5
16
16
16
37
37
37
37
37
37
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
12
15
15
18,75 24
18,75 24
18,75 24
24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
24
18,75 24
18,75 24
18,75 24
24
12
15
15
12
15
15
12
15
15
12
15
15
18,75 24
18,75 24
18,75 24
24
15
18,75 24
18,75 24
24
15
18,75 24
18,75 24
24
20
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
37
37
37
37
37
37
37
37
T
T
T
T
37
37
37
37
30
37
37
37
37
37
37
37
37
T
T
T
T
37
37
37
37
37
37
37
37
37
37
37
37
37
37
37
37
37
37
37
12,5
16
16
20
20
20
18,75 24
24
30
30
30
37
37
37
37
37
37
12,5
16
16
20
20
18,75 24
24
30
30
T
T
T
T
T
207
Selettività
a monte: NW L1
a valle: NW
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 16 - Limiti di selettività espresso in kA
a valle
Masterpact NW
N1/H1
Masterpact NW
H2a/H2/H3
Masterpact NW
L1
Masterpact NW
N1/H1
Masterpact NW
H2
Masterpact NW
L1
208
a monte
unità
di controllo
In [A]
Masterpact NW L1
Micrologic 2.0 Isd: 10 Ir
Masterpact NW L1
Micrologic 5.0 - 6.0 - 7.0 Ii: OFF
Masterpact NW L1
Micrologic 5.0 - 6.0 - 7.0 Ii: OFF
NW12
NW16
NW20
NW12
NW16
NW20
NW12
NW16
NW20
NW08
NW10
NW12
NW16
NW08
NW10
NW12
NW16
NW08
NW10
NW12
NW16
NW08
NW10
NW12
NW16
NW08
NW10
NW12
NW16
NW08
NW10
NW12
NW16
12,5
16
16
20
20
20
18,7
24
24
30
30
30
37
37
37
37
37
37
12,5
16
16
20
20
20
18,7
24
24
30
30
30
37
37
37
37
37
37
12,5
16
16
20
20
20
18,7
24
24
30
30
30
37
37
37
37
37
37
12,5
16
16
20
20
20
18,7
24
24
30
30
30
37
37
37
37
37
37
12,5
16
16
20
20
20
18,7
24
24
30
30
30
37
37
37
37
37
37
12,5
16
16
20
20
20
18,7
24
24
30
30
30
37
37
37
37
37
37
Schneider Electric
Selettività
a monte: M N1, H1, H2
a valle: NS630b/3200, NT, NW
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 17 - Limiti di selettività espresso in kA
a monte Masterpact M N1 - H1 - H2
sganciat. STR28D
M12 M16 M20 M25
In [A]
1250 1600 2000 2500
a valle
NS630bN
NS630bH
NS630bL
NS800N
NS800H
NS800L
NS1000N
630
630
630
800
800
800
800
1000
NS1000H
800
1000
NS1000L
800
1000
NS1200N
800
1000
1250
NS1200H
800
1000
1250
NS1600N
960
1280
1600
NS1600H
960
1280
1600
NS2000/3200 1250
N/H
1600
2000
2500
3200
Masterpact NT NT08
N1/H1
NT10
NT12
NT16
Masterpact NT NT08
L1
NT10
Masterpact NW NW08
N1/H1/H2/H3 NW10
NW12
NW16
NW20
NW25
NW32
NW40
NW50
NW63
Masterpact NW NW08
L1
NW10
NW12
NW16
NW20
12
12
16
12
12
16
12
12
12
16
16
30
16
16
30
16
16
16
16
18
18
16
16
16
16
20
20
45
20
20
45
20
20
20
20
31
31
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
12
16
16
20
20
20
12
16
16
16
16
20
20
20
20
20
16
16
20
20
20
12,5
12,5
Masterpact M N1 - H1 - H2
STR38S/58U Ii: ON - posizione max (1)
M12 M16 M20 M25 M32 M40
1250 1600 2000 2500 3200 4000
M32
3200
M40
4000
M50
5000
M63
6300
25
25
90
25
25
90
25
25
25
25
54
54
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
32
32
T
32
32
T
32
32
32
32
T
T
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
40
40
T
40
40
T
40
40
40
40
T
T
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
T
50
T
T
50
T
T
T
50
50
T
T
T
T
T
50
50
50
T
T
T
50
50
50
T
63
T
T
63
T
T
T
63
63
T
T
T
T
T
63
63
63
T
T
T
63
63
63
28
28
70
28
28
70
28
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
T
T
T
T
T
T
50
50
50
50
50
50
50
T
T
T
T
T
T
63
63
63
63
63
63
63
63
28
100
25
25
25
25
32
32
32
32
32
40
40
40
40
40
50
50
50
50
50
63
63
63
63
63
28
70
40
40
T
40
40
T
40
40
40
40
T
T
40
40
40
40
T
40
40
T
40
40
40
40
T
T
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
T
40
40
T
40
40
40
40
T
T
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
T
40
40
T
40
40
40
40
T
T
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
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40
40
40
40
T
40
40
T
40
40
40
40
T
T
40
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40
40
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40
40
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40
40
T
T
40
40
T
T
40
40
40
40
40
40
40
T
T
40
40
40
40
40
40
40
40
T
T
40
40
40
40
40
40
40
40
40
T
T
40
40
40
40
40
40
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
40
40
40
40
40
40
28
30
M50
5000
M63
6300
T
50
T
T
50
T
T
T
50
50
T
T
T
T
T
50
50
50
T
T
T
50
50
50
50
50
50
50
50
T
T
T
T
T
T
50
50
50
50
50
50
50
T
63
T
T
63
T
T
T
63
63
T
T
T
T
T
63
63
63
T
T
T
63
63
63
63
63
63
63
63
T
T
T
T
T
T
63
63
63
63
63
63
63
63
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
(1) Con soglia istantanea Ii in posizione OFF per tutte le combinazioni della tabella con a monte Masterpact M N1 e H1 la selettività è totale.
Schneider Electric
209
Selettività
a monte: M N1, H1, H2, L
a valle: NS630b/3200, N, NW
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 18 - Limiti di selettività espresso in kA
a monte Masterpact N1 - H1 - H2
sganciat. STR68U Ii: ON - posizione max (1)
M12 M16 M20 M25 M32
In [A]
1250 1600 2000 2500 3200
a valle
NS630bN
NS630bH
NS630bL
NS800N
NS800H
NS800L
NS1000N
630
630
630
800
800
800
800
1000
NS1000H
800
1000
NS1000L
800
1000
NS1200N
800
1000
1250
NS1200H
800
1000
1250
NS1600N
960
1280
1600
NS1600H
960
1280
1600
NS2000/3200 1250
N/H
1600
2000
2500
3200
Masterpact NT NT08
N1/H1
NT10
NT12
NT16
Masterpact NT NT08
L1
NT10
Masterpact NW NW08
N1/H1/H2/H3 NW10
NW12
NW16
NW20
NW25
NW32
NW40
NW50
NW63
Masterpact NW NW08
L1
NW10
NW12
NW16
NW20
40
40
T
40
40
T
40
40
T
40
40
T
40
40
T
40
40
40
40
T
T
40
40
40
40
T
65
T
T
65
T
T
T
65
65
T
T
T
T
T
65
65
65
T
T
65
65
40
40
40
40
T
T
T
T
T
T
40
40
T
T
65
65
65
40
40
T
T
T
40
40
M40
4000
M50
5000
M63
6300
T
65
T
T
65
T
T
T
65
65
T
T
T
T
T
65
65
65
T
T
T
65
65
65
50
50
50
50
50
T
T
T
T
T
T
65
65
65
65
65
65
65
T
65
T
T
65
T
T
T
65
65
T
T
T
T
T
65
65
65
T
T
T
65
65
65
63
63
63
63
63
T
T
T
T
T
T
65
65
65
65
65
65
65
65
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
65
T
T
65
T
T
T
65
65
T
T
T
T
T
65
65
65
T
T
T
65
65
65
40
40
T
65
T
T
65
T
T
T
65
65
T
T
T
T
T
65
65
65
T
T
T
65
65
65
40
40
40
T
65
T
T
65
T
T
T
65
65
T
T
T
T
T
65
65
65
T
T
T
65
65
65
40
40
40
40
T
T
T
T
T
T
65
65
65
65
T
T
T
T
T
T
65
65
65
65
65
T
T
T
T
T
T
65
65
65
65
65
65
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
Masterpact L
STR38S/58U Ii: OFF
M12 M16 M20 M25
1250 1600 2000 2500
Masterpact L
STR68U
M12 M16 M20
1250 1600 2000
10
10
10
10
10
10
10
15
15
25
15
15
25
15
15
15
15
25
25
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
10
10
10
10
10
10
10
15
15
15
15
25
25
10
12
12
12
12
10
15
15
15
15
10
10
12
12
15
12
12
15
12
12
12
12
15
15
12
12
12
12
12
12
12
12
15
12
12
15
12
12
12
12
15
15
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
15
10
12
12
12
12
10
15
15
15
15
10
10
12
12
15
12
12
15
12
12
12
12
15
15
12
12
12
12
12
12
12
12
15
12
12
15
12
12
12
12
15
15
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
15
M25
2500
15
15
25
15
15
25
15
15
15
15
25
25
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
25
25
(1) Con soglia istantanea Ii in posizione OFF per tutte le combinazioni della tabella con a monte Masterpact M N1 e H1 la selettività è totale.
210
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
La selettività rinforzata nasce grazie alle
caratteristiche meccaniche ed elettriche degli
interruttori Compact NS.
Con gli interruttori tradizionali quando si
sceglie per un’applicazione che sfrutti la
filiazione e quindi l’aumento della capacità di
apertura su guasto dell’interruttore a valle si
avrà un’apertura simultanea dei due
apparecchi (monte-valle) con la conseguente
assenza di selettività nell’impianto.
Grazie alla tipologia costruttiva degli
apparecchi Compact NS e quindi al
funzionamento Roto-Attivo, allo stabilirsi del
guasto l’interruttore, posto a protezione della
linea, aprirà il circuito molto rapidamente
evitando che l’interruttore, subito a monte,
abbia l’energia necessaria per aprirsi, per
contro lo stesso limiterà l’energia generata
dal corto circuito in modo da aumentare le
prestazioni dell’interruttore a valle.
Questo duplice effetto generato dalla coppia
degli interruttori permette lo sviluppo delle
Selettività rinforzata
seguenti tabelle che individuano le coppie di
interruttori che garantiscono non solo la
filiazione ma anche la selettività fino ad un
valore indicato che può arrivare al massimo
al potere di apertura dell’interruttore a
monte; ecco perché parliamo di selettività
rinforzata.
Per poter meglio capire il concetto e leggere
in modo adeguato le tabelle riportiamo un
esempio:
l'interruttore a monte è un NS800H mentre a
valle si ha un NS400N. Con questa
associazione si ottiene una filiazione che
permette all'NS400N di portare il potere di
interruzione da 45 a 70 kA ma anche una
selettività (rinforzata da 45 a 70 kA).
Nuovo potere di
interruzione
dell'interruttore a valle
grazie all'accoppiamento
di quello a monte in kA
NS800H
Micrologic
70/70
NS400N
STR23SE
Limite di selettività
in kA
Selettività rinforzata
A valle
NS160E
NS160NE
NS160N
NS160sx
NS160H
NS250N
NS250H
NS160N
16 kA
25 kA
36 kA
50 kA
70 kA
36 kA
70 kA
36 kA
NS160H
70 kA
NS250N
36 kA
NS250H
70 kA
NS400N
45 kA
NS630N
45 kA
Schneider Electric
A monte
Potere di interruzione
Sganciatore
Calibro
TM-D-MA
TM-D-MA
TM-D-MA
TM-D-MA
TM-D-MA
TM-D-MA
TM-D-MA
STR22SE
STR22ME
STR22SE
STR22ME
STR22SE
STR22ME
STR22SE
STR22ME
STR22SE
STR53UE
STR43ME
STR23SE
STR53UE
STR43ME
NS800N
NS800H
50 kA
70 kA
'Micrologic / 2 Isd: 10 Ir - 5.0-6.0-7.0 inst: OFF
800
800
50/50
70/70
50/50
70/70
50/50
70/70
70/70
50/50
70/70
50/50
50/50
70/70
70/70
50/50
50/50
70/70
70/70
50/50
50/50
50/50
50/50
50/50
50/50
70/70
70/70
70/70
70/70
70/70
50/50
NS800L
150
800
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
211
Selettività rinforzata
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 1 - Selettività rinforzata
A valle
C60a
5 kA
C60N
10 kA
A monte
Potere d’interruzione
Sganciatore
Calibro
≤ 16
20
25
32
40
≤16
20
25
32
40
50
63
NSC100N
18 kA
TM-D
63
18/18
18/18
18/18
6/18
18/18
18/18
18/18
6/18
70
18/18
18/18
18/18
6/18
6/18
18/18
18/18
18/18
6/18
6/18
80
18/18
18/18
18/18
6/18
6/18
18/18
18/18
18/18
6/18
6/18
6/18
100
18/18
18/18
18/18
8/18
8/18
18/18
18/18
18/18
8/18
8/18
6/18
6/18
Tabella 2 - Selettività rinforzata
A valle
C60a
C60N
5 kA
10 kA
A monte
NSA160E
NSA160NE
NSA160N
Potere d’interruzione
16 kA
25 kA
36 kA
Sganciatore
TM-D
TM-D
Calibro
63
80
100
125
160
63
80
100
125
160
63
80
100
125
160
≤ 16
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
20
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
25
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
32
06/15
06/15
08/15
08/15
08/15
06/15
06/15
08/15
08/15
08/15
06/15
06/15
08/15
08/15
08/15
40
06/15
06/15
08/15
08/15
08/15
06/15
06/15
08/15
08/15
08/15
06/15
06/15
08/15
08/15
08/15
≤ 16
1 5/15 15/15
15/15
15/15
15/15
15/25
15/25
15/25
15/25
15/25
15/25
15/25
15/25
15/25
15/25
20
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/25
15/25
15/25
15/25
15/25
15/25
15/25
15/25
15/25
15/25
25
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/25
15/25
15/25
15/25
15/25
15/25
15/25
15/25
15/25
15/25
32
6/15
6/15
8/15
8/15
8/15
06/25
06/25
08/25
08/25
08/25
16/25
06/25
08/25
08/25
08/25
40
6/15
8/15
8/15
8/15
06/25
08/25
08/25
08/25
06/25
08/25
08/25
08/25
50
6/15
6/15
6/15
6/15
06/25
06/25
06/25
06/25
06/25
06/25
06/25
06/25
6/15
6/15
6/15
06/25
06/25
06/25
06/25
06/25
06/25
63
C60H
15 kA
≤ 16
15/25
15/25
30/30
25/25
25/25
15/30
15/30
30/30
30/30
30/30
20
15/25
15/25
30/30
25/25
25/25
15/30
15/30
30/30
30/30
30/30
25
15/25
15/25
30/30
25/25
25/25
15/30
15/30
30/30
30/30
30/30
32
06/25
06/25
08/25
08/25
08/25
06/30
06/30
08/30
08/30
08/30
40
06/25
08/25
08/25
08/25
06/30
08/30
08/30
08/30
50
06/25
06/25
06/25
06/25
06/30
06/30
06/30
06/30
06/25
06/25
06/25
06/30
06/30
06/30
63
C60L
25 kA
20 kA
15 kA
≤ 16
15/30
15/30
30/30
30/30
30/30
20
15/30
15/30
30/30
30/30
30/30
25
15/30
15/30
30/30
30/30
30/30
32
06/30
06/30
08/30
08/30
08/30
40
06/30
08/30
08/30
08/30
50
06/30
06/30
06/30
06/30
06/30
06/30
06/30
63
212
TM-D
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 3 - Selettività rinforzata
A valle
C60a
C60N
5 kA
10 kA
A monte
NS160E
NS160NE
NS160N
NS160sx
NS160H
NS160L
NS250N NS250H NS250L
Potere
d’interruzione
16 kA
25 kA
36 kA
50 kA
70 kA
150 kA
36 kA
70 kA
150 kA
TM-D
TM-D
TM-D
Sganciatore
TM-D
Calibro
80
15 kA
25 kA
20 kA
15 kA
NG125a
10kA
16kA
TM-D
100/125/ 80
160
TM-D
100/125/ 80
160
100/125/ 160/200/ 160/200/ 160/200/
160
250
250
250
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
20/20
20/20
20/20
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15/15
20/20
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15/15
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20/20
20/20
15/15
20/20
20/20
25
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
20/20
20/20
20/20
20/20
20/20
20/20
15/15
20/20
20/20
32
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
20/20
20/20
20/20
20/20
20/20
20/20
15/15
20/20
20/20
40
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
20/20
20/20
20/20
20/20
20/20
20/20
15/15
20/20
20/20
≤ 16
16/16
16/16
25/25
25/25
25/25
25/25
30/30
30/30
30/30
30/30
30/30
30/30
25/25
30/30
30/30
20
16/16
16/16
25/25
25/25
25/25
25/25
30/30
30/30
30/30
30/30
30/30
30/30
25/25
30/30
30/30
25
16/16
16/16
25/25
25/25
25/25
25/25
30/30
30/30
30/30
30/30
30/30
30/30
25/25
30/30
30/30
32
15/16
16/16
15/25
25/25
15/25
25/25
15/30
30/30
15/30
30/30
15/30
30/30
25/25
30/30
30/30
40
15/16
16/16
15/25
25/25
15/25
25/25
15/30
30/30
15/30
30/30
15/30
30/30
25/25
30/30
30/30
50
15/16
16/16
15/25
25/25
15/25
25/25
15/30
30/30
15/30
30/30
15/30
30/30
25/25
30/30
30/30
30/30
25/25
30/30
30/30
16/16
25/25
25/25
30/30
30/30
≤ 16
16/16
16/16
25/25
25/25
30/30
30/30
40/40
40/40
40/40
40/40
40/40
40/40
30/30
30/30
30/30
20
16/16
16/16
25/25
25/25
30/30
30/30
40/40
40/40
40/40
40/40
40/40
40/40
30/30
30/30
30/30
25
16/16
16/16
25/25
25/25
30/30
30/30
40/40
40/40
40/40
40/40
40/40
40/40
30/30
30/30
30/30
32
15/16
16/16
15/30
25/25
15/30
30/30
15/40
40/40
15/40
40/40
15/40
40/40
30/30
30/30
30/30
40
15/16
16/16
15/30
25/25
15/30
30/30
15/40
40/40
15/40
40/40
15/40
40/40
30/30
30/30
30/30
50
15/16
16/16
15/30
25/25
15/30
30/30
15/40
40/40
15/40
40/40
15/40
40/40
30/30
30/30
30/30
40/40
30/30
30/30
30/30
16/16
25/25
30/30
40/40
40/40
≤ 16
30/30
30/30
40/40
40/40
40/40
40/40
40/40
40/40
30/30
40/40
40/40
20
30/30
30/30
40/40
40/40
40/40
40/40
40/40
40/40
30/30
40/40
40/40
25
30/30
30/30
40/40
40/40
40/40
40/40
40/40
40/40
30/30
40/40
40/40
32
15/25
15/25
15/30
30/30
15/40
40/40
15/40
40/40
15/40
40/40
30/30
40/40
40/40
40
15/25
15/25
15/30
30/30
15/40
40/40
15/40
40/40
15/40
40/40
30/30
40/40
40/40
50
15/25
15/25
15/30
30/30
15/40
40/40
15/40
40/40
15/40
40/40
30/30
30/30
30/30
40/40
30/30
30/30
30/30
80
25/25
25/25
25/25
100
25/25
25/25
25/25
125
25/25
25/25
25/25
80
20/25
20/25
20/25
100
20/25
20/25
20/25
63
C120N
TM-D
100/125/ 80
160
20
63
C60L
TM-D
100/125/ 80
160
≤ 16
63
C60H
TM-D
100/125/ 80
160
15/25
30/30
40/40
40/40
125
NG125N 25 kA
≤ 16
36/36
36/36
36/36
36/36
36/36
36/36
70/70
70/70
36/36
36/36
70/70
20 - 25
36/36
36/36
36/36
36/36
36/36
36/36
70/70
70/70
36/36
36/36
70/70
32 - 40
36/36
36/36
36/36
36/36
36/36
36/36
70/70
70/70
36/36
36/36
70/70
50 - 63
36/36
36/36
70/70
80
36/36
36/36
70/70
100
36/36
36/36
70/70
125
NG125L
50 kA
NG125LMA
Schneider Electric
≤ 16
70/70
70/70
150/150
150/150
70/70
150/150
20 - 25
70/70
70/70
150/150
150/150
70/70
150/150
32 - 40
70/70
70/70
150/150
150/150
70/70
150/150
50 - 63
70/70
150/150
80
70/70
150/150
213
Selettività rinforzata
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 4 - Selettività rinforzata
A valle
C60a
C60N
C60H
C60L
5 kA
10 kA
15 kA
25 kA
20 kA
15 kA
C120N
10 kA
A monte
NS160E
NS160NE
NS160N
NS160sx
NS160H
NS160L
NS250N
NS250H
NS250L
Potere
d’interruzione
16 kA
25 kA
36 kA
50 kA
70 kA
150 kA
36 kA
70 kA
150 kA
STR22SE
Sganciatore
STR22SE
STR22SE
STR22SE
STR22SE
STR22SE
STR22SE
STR22SE
STR22SE
Calibro
80
160
80
160
80
160
80
160
80
160
80
160
250
250
250
≤ 16
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
20/20
20/20
20/20
20/20
20/20
20/20
15/15
20/20
20/20
20
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
20/20
20/20
20/20
20/20
20/20
20/20
15/15
20/20
20/20
25
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
15/15
20/20
20/20
20/20
20/20
20/20
20/20
15/15
20/20
20/20
20/20
32
15/15
15/15
15/15
20/20
20/20
20/20
15/15
20/20
40
15/15
15/15
15/15
20/20
20/20
20/20
15/15
20/20
20/20
≤ 16
15/15
15/15
25/25
25/25
25/25
25/25
30/30
30/30
30/30
30/30
30/30
30/30
25/25
30/30
30/30
20
15/15
15/15
25/25
25/25
25/25
25/25
30/30
30/30
30/30
30/30
30/30
30/30
25/25
30/30
30/30
25
15/15
15/15
25/25
25/25
25/25
25/25
30/30
30/30
30/30
30/30
30/30
30/30
25/25
30/30
30/30
32
15/15
25/25
25/25
30/30
30/30
30/30
25/25
30/30
30/30
40
15/15
25/25
25/25
30/30
30/30
30/30
25/25
30/30
30/30
50
15/15
25/25
25/25
30/30
30/30
30/30
25/25
30/30
30/30
63
15/15
25/25
25/25
30/30
30/30
30/30
25/25
30/30
30/30
≤ 16
25/25
25/25
30/30
30/30
40/40
40/40
40/40
40/40
40/40
40/40
30/30
30/30
30/30
20
25/25
25/25
30/30
30/30
40/40
40/40
40/40
40/40
40/40
40/40
30/30
30/30
30/30
25
25/25
25/25
30/30
30/30
40/40
40/40
40/40
40/40
40/40
40/40
30/30
30/30
30/30
32
25/25
30/30
40/40
40/40
40/40
30/30
30/30
30/30
40
25/25
30/30
40/40
40/40
40/40
30/30
30/30
30/30
50
25/25
30/30
40/40
40/40
40/40
30/30
30/30
30/30
63
25/25
30/30
40/40
40/40
40/40
30/30
30/30
30/30
≤ 16
30/30
30/30
40/40
40/40
40/40
40/40
40/40
40/40
30/30
40/40
40/40
20
30/30
30/30
40/40
40/40
40/40
40/40
40/40
40/40
30/30
40/40
40/40
25
30/30
30/30
40/40
40/40
40/40
40/40
40/40
40/40
30/30
40/40
40/40
32
30/30
40/40
40/40
40/40
30/30
40/40
40/40
40
30/30
40/40
40/40
40/40
30/30
40/40
40/40
50
30/30
40/40
40/40
40/40
30/30
30/30
30/30
63
30/30
40/40
40/40
40/40
30/30
30/30
30/30
50
25/25
25/25
25/25
63
25/25
25/25
25/25
80
25/25
25/25
25/25
100
25/25
25/25
25/25
80
20/25
20/25
20/25
100
20/25
20/25
20/25
125
NG125a
16 kA
125
NG125N 25 kA
≤ 16
36/36
36/36
36/36
36/36
36/36
36/36
70/70
70/70
36/36
36/36
70/70
20 - 25
36/36
36/36
36/36
36/36
36/36
36/36
70/70
70/70
36/36
36/36
70/70
70/70
36/36
36/36
70/70
50 - 63
36/36
36/36
70/70
80
36/36
36/36
70/70
100
36/36
36/36
70/70
32 - 40
36/36
36/36
36/36
125
NG125L 50 kA
≤ 16
70/70
70/70
150/150 150/150
70/70
150/150
NG125LMA
20 - 25
70/70
70/70
150/150 150/150
70/70
150/150
70/70
150/150
70/70
150/150
50 - 63
70/70
150/150
80
70/70
150/150
32 - 40
214
Schneider Electric
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella 5 - Selettività rinforzata
A valle
NSA160N
NS160E
NS160NE
NS160N
NS160sx
NS160H
NS250N
NS250H
NS160E
30 kA
16 kA
25 kA
36 kA
50 kA
70 kA
36 kA
70 kA
16 kA
NS160NE 25 kA
NS160N
36 kA
NS160sx 50 kA
NS160H
70 kA
NS250N
36 kA
NS250H
70 kA
A monte
Potere d’interruzione
Sganciatore
Calibro
63 - 160
TM-D-MA
TM-D-MA
TM-D-MA
TM-D-MA
TM-D-MA
TM-D-MA
TM-D-MA
STR22SE
STR22ME
STR22SE
STR22ME
STR22SE
STR22ME
STR22SE
STR22ME
STR22SE
STR22ME
STR22SE
STR22ME
STR22SE
STR22ME
NS400N
NS400H
45 kA
70 kA
STR23SE o STR53UE
400
400
36/36
50/50
25/25
30/30
45/45
70/70
45/45
70/70
70/70
25/25
25/25
45/45
45/45
45/45
45/45
30/30
30/30
70/70
70/70
70/70
70/70
70/70
70/70
NS400L
150 kA
400
50/50
30/30
150/150
150/150
150/150
150/150
30/30
30/30
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
NS630N
NS630H
45 kA
70 kA
STR23SE ou STR53UE
630
630
36/36
50/50
25/25
30/30
45/45
70/70
45/45
70/70
70/70
45/45
70/70
25/25
25/25
45/45
45/45
45/45
45/45
30/30
30/30
70/70
70/70
70/70
70/70
70/70
70/70
45/45
45/45
70/70
70/70
NS630L
150 kA
630
50/50
30/30
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
30/30
30/30
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
Tabella 6 - Selettività rinforzata
A monte
Potere d’interruzione
Sganciatore
A valle
NS160E
NS160NE
NS160N
NS160sx
NS160H
NS250N
NS250H
NS160N
16 kA
25 kA
36 kA
50 kA
70 kA
36 kA
70 kA
36 kA
NS160H
70 kA
NS250N
36 kA
NS250H
70 kA
NS400N
45 kA
NS630N
45 kA
Schneider Electric
Calibro
TM-D-MA
TM-D-MA
TM-D-MA
TM-D-MA
TM-D-MA
TM-D-MA
TM-D-MA
STR22SE
STR22ME
STR22SE
STR22ME
STR22SE
STR22ME
STR22SE
STR22ME
STR23SE
STR53UE
STR43ME
STR23SE
STR53UE
STR43ME
NS800N
NS800H
50 kA
70 kA
Micrologic / 2 Isd:
10Ir - 5.0-6.0-7.0 inst:
800
800
50/50
70/70
50/50
70/70
50/50
70/70
70/70
50/50
70/70
50/50
50/50
70/70
70/70
50/50
50/50
70/70
70/70
50/50
50/50
50/50
50/50
50/50
50/50
70/70
70/70
70/70
70/70
70/70
70/70
NS800L
150 kA
OFF
800
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
NS1000N NS1000H
50 kA
70 kA
Micrologic / 2 Isd:
10Ir - 5.0-6.0-7.0 inst:
1000
1000
50/50
70/70
50/50
70/70
50/50
70/70
70/70
50/50
70/70
50/50
50/50
70/70
70/70
50/50
50/50
70/70
70/70
50/50
50/50
50/50
50/50
50/50
50/50
70/70
70/70
70/70
70/70
70/70
70/70
NS1000L
150 kA
OFF
1000
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
150/150
NS1250N NS1250H
50 kA
70 kA
Micrologic / 2 Isd:
10Ir - 5.0-6.0-7.0 inst: OFF
1250
1250
50/50
70/70
50/50
70/70
50/50
70/70
70/70
50/50
70/70
50/50
50/50
70/70
70/70
50/50
50/50
70/70
70/70
50/50
50/50
50/50
50/50
50/50
50/50
70/70
70/70
70/70
70/70
70/70
70/70
215
Impiego in corrente continua
Presentazione
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Criteri di scelta
c corrente nominale;
c tensione nominale che permette
di determinare il numero di poli in serie
che devono prendere parte all'interruzione;
La scelta del tipo di interruttore per
la protezione di una installazione in corrente
continua dipende essenzialmente
dai seguenti parametri:
Tabella 1
reti collegate a terra
l'alimentazione è collegata a terra
o l'alimentazione e l'utenza sono
collegate a terra
B
b
analisi
di ogni
guasto
U/2
+
U/2
R
C
A
i
a
a
U
reti isolate da terra
nessun punto della rete è collegato
a terra
l'alimentazione presenta il punto
mediano collegato a terra
i
i
schemi
e diversi
casi di guasto
c corrente di cortocircuito massima
nel punto di installazione, che permette
di definire il potere di interruzione;
c tipo di rete (vedere tabella seguente).
B
b
R
C
a
B
U
A
b
R
C
A
guasto A
Icc max (con tensione U)
Solo una polarità dell'alimentazione è
interessata dal guasto,
con tensione piena U
Icc < Icc max (con tensione U/2)
Solo una polarità dell'alimentazione è
interessata dal guasto,
con tensione dimezzata U/2
senza conseguenza
guasto B
Icc max (con tensione U)
Le due polarità dell'alimentazione sono
interessate dal guasto,
con tensione piena U
Icc max (con tensione U)
Le due polarità dell'alimentazione
sono interessate dal guasto,
con tensione piena U
Icc massima
Le due polarità (positiva o negativa)
dell'alimentazione sono interessate
dal guasto
guasto C
senza conseguenza
come guasto A, ma è la polarità
negativa ad essere interessata
senza conseguenza
caso più sfavorevole
guasto A
guasto A o C
guasto B (o guasto A e C simultanei)
ripartizione
dei poli per
l'interruzione
tutti i poli dell'interruttore necessari
all'interruzione devono essere
collegati in serie sulla polarità
non a terra. Prevedere un polo
supplementare sulla polarità
collegata a terra se si vuole
realizzare il sezionamento
prevedere su ogni polarità
il numero di poli dell'interruttore
necessari all'interruzione dell'Icc
max alla tensione U/2
ripartire il numero di poli dell'interruttore
necessari all'interruzione su ogni polarità
(positiva e negativa)
Calcolo della corrente
di cortocircuito ai
morsetti di una batteria
di accumulatori
Su cortocircuito a livello dei morsetti,
una batteria di accumulatori genera
una corrente il cui valore è dato dalla legge
di Ohm: Icc=Vb/Ri
Vb=tensione massima di scarica (batteria
carica al 100%).
Ri=resistenza interna equivalente all'insieme
degli elementi (valore generalmente fornito dal
costruttore e funzione della capacità in Ah
della batteria).
Esempio 1
Come realizzare la protezione di una
partenza da 80 A su di una rete a 125 V
in corrente continua la cui polarità negativa
è messa a terra e con Icc=15 kA?
+
Nota: se la resistenza interna non è nota,
si può utilizzare la seguente formula
approssimativa:
Icc=kC
dove C è la capacità della batteria espressa
in Ah e k un coefficiente prossimo a 10 ed in
ogni caso inferiore a 20.
Icc è espressa in A
Ri=110 x 0,5 = 55 mΩ
Icc=240/55=4,4 kA.
Come si può notare, le correnti
di cortocircuito relative alle batterie
di accumulatori sono relativamente deboli.
Icc
Esempio 2
Come realizzare la protezione di una
partenza da 100 A su una rete a 250 V
in corrente continua il cui punto medio
è collegato a terra e con Icc=20 kA?
+
125V =
Esempio:
Determinare la corrente di cortocircuito
sui morsetti di una batteria avente
le seguenti caratteristiche:
c capacità 500 Ah
c tensione massima di scarica: 240 V
(110 elementi da 2,2 V)
c corrente di scarica: 300 A
c autonomia di 1/2 ora
c resistenza interna: 0,5 mΩ per elemento
Esempio 3
Come realizzare la protezione di una
partenza da 380 A su una rete a 250 V
a corrente continua isolata da terra
e con Icc=35 kA?
+
250V =
250 V =
NS400N
tripolare
C120N
tetrapolare
100A
C120N
tripolare
80A
}
}
}
carico
carico
La tabella di scelta indica che occorre
utilizzare un interruttore C120N (30 kA,
2P, 125 V).
I 2 poli devono essere posti in serie sulla
polarità positiva.
È possibile utilizzare un polo supplementare
sulla polarità negativa per assicurare
il sezionamento del circuito alimentato.
216
Ogni polo sarà sottoposto al massimo
a U/2=125 V.
La tabella di scelta indica che occorre
utilizzare un interruttore C120N (30 kA, 2P,
125 V) o NS100N (50kA, 1P, 250 V).
Utilizzando il C120N devono partecipare
all'interruzione 2 poli disposti su ciascuna
polarità, mentre con l'NS100N basta un polo
su ciascuna polarità.
carico
La tabella di scelta indica che occorre
utilizzare un interruttore NS400H (85 kA, 1P,
250 V).
Un solo polo è sufficiente per l'interruzione.
È consigliabile utilizzare un polo
supplementare sull'altra polarità per
assicurarne il sezionamento.
Schneider Electric
Impiego in corrente continua
Tabella di scelta
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Tabella di scelta degli interruttori in corrente continua
tipo
corrente nominale
[A]
C32H-DC (1)
C60a
C60N
C60H
C60L
C60L-MA
C120N
NG125a
NG125N
NG125L/L-MA
NSA160E
NSA160N
NS160N
NS160H
NS160L
NS250N
NS250H
NS250L
NS400H
NS630H
C1251N-DC
NW 10 NDC (3)
NW 20 NDC (3)
NW 40 NDC (3)
NW 10 HDC (3)
NW 20 HDC (3)
NW 40 HDC (3)
1 ÷ 40
6 ÷ 40
0,5 ÷ 63
0,5 ÷ 63
0,5 ÷ 63
1,6 ÷ 40
80 ÷ 125
80 ÷ 125
10 ÷ 125
10 ÷ 63
16 ÷ 160
16 ÷ 160
16 ÷ 160
16 ÷ 160
16 ÷ 160
16 ÷ 250
16 ÷ 250
16 ÷ 250
MP1-MP2-MP3
MP1-MP2-MP3-MP4
P21-P41
1000
2000
4000
1000
2000
4000
potere di interruzione [kA] (L/R<0,015s)
(tra parentesi il numero di poli che devono partecipare all'interruzione)
≤ 60 V
10 (1P)
15 (1P)
20 (1P)
25 (1P)
20 (1P)
125 V
125 V
250 V
10 (1P)
10 (2P)
20 (2P)
25 (2P)
30 (2P)
30 (2P)
30 (2P)
20 (2P)
20 (3P)
30 (3P)
40 (3P)
50 (3P)
50 (3P)
40 (3P)
40 (3P)
10 (2P)
25 (4P)
40 (4P)
50 (4P)
60 (4P)
25 (1P)
50 (1P)
25 (2P)
50 (2P)
5 (1P)
10 (1P)
50 (1P) 50 (1P)
85 (1P) 85 (1P)
100 (1P) 100 (1P)
50 (1P) 50 (1P)
85 (1P) 85 (1P)
100 (1P) 100 (1P)
85 (1P) 85 (1P)
85 (1P) 85 (1P)
50 (1P) 50 (1P)
20 (4P)
20 (4P)
25 (4P)
50 (4P)
5 (2P)
10 (2P)
50 (1P)
85 (1P)
100 (1P)
50 (1P)
85 (1P)
100 (1P)
85 (1P)
85 (1P)
50 (2P)
500 V
750 V
50 (2P)
85 (2P)
100 (2P)
50 (2P)
85 (2P)
100 (2P)
85 (2P)
85 (2P)
50 (2P) 25 (3P)
35 (2P)
35 (2P)
35 (2P)
85
85
85
900 V
protezione
contro i
sovraccarichi
protezione
contro i
cortocircuiti
(termica)
(magnetica)
speciale per CC
come CA 1,38xIm
come CA 1,38xIm
come CA 1,38xIm
come CA 1,38xIm
–
1,38xIm
come CA 1,42xIm
come CA 1,42xIm
come CA 1,42xIm
come CA 1,42xIm
come CA come CA
come CA come CA
come CA come CA
come CA come CA
come CA come CA
come CA come CA
come CA come CA
come CA come CA
protezione
termica non
operante,
se necessario
prevedere
un relé esterno
speciale per CC
800-4000 A
800-6300 A
1600-6400 A
35 (4P)
35 (4P)
35 (4P)
(1) In fase di installazione è necessario rispettare le polarità indicate, in quanto l'interruttore C32H-DC è munito di un magnete permanente.
(2) Esistono 7 versioni di sganciatori istantanei DINA: 1,5/3 kA-3/6 kA-10/20 kA-9/18 kA-12/24 kA-20/40 kA.
(3) Per la scelta della versione e le modalità d'installazione consultare la tabella seguente.
Disposizione dei poli
La scelta della disposizione dei poli
è lasciata all'iniziativa dell'utilizzatore
nel caso degli interruttori Multi 9 e Compact.
I collegamenti per la messa in serie di più
poli devono essere realizzati dall'utilizzatore.
Nel caso di interruttori Masterpact, esistono
3 varianti di configurazione dei poli
denominate C, D e E.
La scelta della variante è in funzione della
tabella di scelta qui a lato e dovrà essere
necessariamente definita.
Le connessioni per i collegamenti in serie,
che permettono di realizzare la
configurazione prescelta, sono fornite
con l'interruttore.
Nota: esiste la possibilità di utilizzare
apparecchi Masterpact della gamma
in corrente alternata in versione interruttore
non automatico anche in corrente continua,
fino ad un valore di tensione che non superi
125 V CC.
Per tale applicazione è necessario
impiegare un interruttore non automatico
3P tipo HA con:
c 1 polo sulla polarità positiva;
c 1 polo sulla polarità negativa
(il terzo polo può non essere utilizzato).
Schneider Electric
Tabella di selezione
Tipo di interruttore automatico
tensione nominale di impiego (Vcc)
potere di interruzione (L/R <15 ms)
n°1: rete isolata
n° 2: rete punto centrale
n°3: polo negativo a terra
Versione C
Potere di interruzione N e H
carico
NW10-20-40 NDC
NW 10-20-40 NDC
500
35 kA
Versione C
Versione C
Versione C
500
85 kA
Versione E
Versione C
Versione D
Versione D
Potere di interruzione H
carico
900
35 kA
Versione E
Versione D
VersioneD
Versione E
Potere di interruzione H
carico
217
Caratteristiche
degli apparecchi
di protezione
e manovra
Impiego a 400 Hz
Generalità, Multi 9, Compact NS,
Masterpact NT e NW
Generalità
Interruttori Multi 9
Gli interruttori Multi 9, Compact e Masterpact
sono utilizzabili sulle reti a 400 Hz.
Le correnti di cortocircuito ai morsetti dei
generatori a 400 Hz sono generalmente
inferiori a 4 volte la loro corrente nominale.
Per questo motivo difficilmente si possono
presentare problemi nella definizione del
potere d'interruzione.
L'impiego degli interruttori a 400 Hz implica
una modifica delle caratteristiche di
intervento degli sganciatori magnetotermici
e differenziali.
Interruttori automatici DPN, C60
Modifica della soglia di sgancio:
c termico: nessuna variazione;
c magnetico: aumento delle soglie;
C40: coeff. 1,4
C60: coeff. 1,48
Interruttori Compact
Le correnti di intervento a 400 Hz sono
ottenute a partire dal valore a 50 Hz tramite
i seguenti coefficienti:
c k1 per gli sganciatori termici;
c k2 per gli sganciatori magnetici.
Questi coefficienti correnti sono indipendenti
dalla posizione della tacca di regolazione.
Per gli sganciatori termici le correnti di
intervento sono meno elevate a 400 Hz
che a 50 Hz (k1 ≤ 1).
Per gli sganciatori magnetici, le correnti
di intervento sono più elevate a 400 Hz
che a 50 Hz (k2 ≥ 1), di conseguenza
è consigliabile, se gli sganciatori sono
regolabili, una regolazione minima
o l'impiego di interruttori con sganciatore
di tipo G. Le stesse considerazioni valgono
per i Compact NSA e NSC100N.
Gli sganciatori elettronici offrono una grande
stabilità di funzionamento alla variazione di
frequenza.
Le apparecchiature possono a volte subire
delle limitazioni nel loro impiego a causa
dell'aumento di temperatura dovuta alla
frequenza. Per questo motivo sono forniti i
coefficienti correttivi k1 che determinano la
massima regolazione possibile sullo
sganciatore.
Per i dispositivi differenziali esistono delle
varianti speciali senza declassamento della
soglia, consultateci.
Sganciatori magnetotermici: coefficienti correttivi
tipo
NS160
NS250
NS160
sganciatore
TM16D
TM25D
TM32D
TM40D
TM50D
TM63D
TM80D
TM100D
TM125D
TM160D
TM200D
TM250D
TM16G
TM25G
TM40G
TM63G
termico
Ir a 50 Hz [A] (a 40°C)
16
25
32
40
50
63
80
100
125
160
200
250
16
25
40
63
k1 (Ir400Hz=k1.Ir50 Hz)
0,95
0,95
0,95
0,95
0,95
0,95
0,9
0,9
0,9
0,9
0,9
0,9
0,95
0,95
0,95
0,95
magnetico
Im a 50 Hz [A]
240
300
400
500
500
500
650
800
1000
1250
1000
1250
63
80
80
125
k2 (Im400Hz=k2.Im50Hz)
1,6
1,6
1,6
1,6
1,6
1,6
1,6
1,6
1,6
1,6
1,6
1,6
1,6
1,6
1,6
1,6
Sganciatori elettronici: coefficienti correttivi
interruttore
sganciatore
protezione lungo ritardo
protezione corto ritardo
Ir a 50 Hz a 40°C
k1
Im a 50 Hz [A]
k2 x Im a 50 Hz
40
100
da 0,4 a 1
da 0,4 a 1
da 2 a 10 Ir
da 2 a 10 Ir
1
1
Compact
NS160
STR22SE/GE
STR22SE
160
da 0,4 a 0,9
da 2 a 10 Ir
1
NS250
STR22SE
250
da 0,4 a 0,9
da 2 a 10 Ir
1
NS400
NS630
STR23SE
400
630
da 0,4 a 0,8
da 0,4 a 0,8
da 2 a 10 Ir
da 2 a 10 Ir
1
1
NS400
NS630
STR53UE
400
630
da 0,4 a 0,8
da 0,4 a 0,8
da 1,5 a 10 Ir
da 1,5 a 10 Ir
1
1
NS630b
Micrologic
630
da 0,4 a 0,75
da 1,5 a 10 Ir
1
NS/NT/NW08
Micrologic
800
da 0,4 a 0,75
da 1,5 a 10 Ir
1
NS/NT/NW10
Micrologic
1000
da 0,4 a 0,75
da 1,5 a 10 Ir
1
NS/NT/NW12
Micrologic
1250
da 0,4 a 0,75
da 1,5 a 10 Ir
1
NS/NT/NW16
Micrologic
1600
da 0,4 a 0,75
da 1,5 a 10 Ir
1
Esempio
La massima corrente di regolazione di un
NS1000N impiegato a 400 Hz sarà 750 A.
Poiché l'unità di controllo non è sensibile alla
frequenza, per assicurare una protezione
corretta sarà necessario regolare il lungo
ritardo ad un valore il più vicino possibile per
218
difetto a 0,75 (la regolazione superiore non
deve mai essere utilizzata).
Le unità di controllo Micrologic hanno
una regolazione del lungo ritardo Ir che
va da 0,4 a 1 x In. Si utilizza la regolazione
pari a 0,7.
Schneider Electric
Protezione
delle persone
Schneider Electric
Introduzione
220
Dispositivi differenziali
222
Lunghezza massima protetta per la protezione
delle persone
246
219
Protezione
delle persone
Definizioni
Conduttore di protezione (PE)
conduttore prescritto per alcune misure
di protezione contro i contatti indiretti per
il collegamento di alcune delle seguenti
parti: masse, masse estranee, collettore
(o nodo) principale di terra.
Conduttore PEN
Conduttore che svolge insieme le funzioni
sia di conduttore di protezione sia
di conduttore di neutro.
Conduttore di terra (CT)
Conduttore di protezione che collega
il collettore principale di terra (o nodo)
al dispersore o i dispersori tra di loro.
Conduttore equipotenziale principale
(EQP) e supplementare (EQS)
Conduttore di protezione destinato
ad assicurare il collegamento equipotenziale.
Contatto diretto
Contatto di persona con parti attive.
Contatto indiretto
Contatto di persona con una massa
in tensione per un guasto.
Introduzione
Definizioni
Effetti della corrente elettrica
sul corpo umano
Corrente differenziale
Somma algebrica dei valori istantanei
delle correnti che percorrono tutti i conduttori
attivi di un circuito in un punto dell'impianto.
Circuito terminale
Circuito direttamente collegato agli
apparecchi utilizzatori o alle prese a spina.
Massa
Parte conduttrice di un componente elettrico
che può essere toccata e che non è in
tensione in condizioni ordinarie, ma che può
andare in tensione in condizioni di guasto.
Interruttore differenziale classe A
Interruttore differenziale il cui sgancio è
assicurato per correnti alternate sinusoidali
differenziali e per correnti differenziali
unidirezionali pulsanti, applicate
improvvisamente o lentamente crescenti.
Massa estranea
Parte conduttrice non facente parte
dell'impianto elettrico in grado di introdurre
un potenziale, generalmente il potenziale
di terra.
Parte attiva
Conduttore o parte conduttrice in tensione
nel servizio ordinario, compreso
il conduttore di neutro, ma escluso
per convenzione il conduttore PEN.
Resistenza di terra
Resistenza tra il collettore (o nodo)
principale di terra e la terra.
Tensione di contatto
Tensione che si stabilisce fra parti
simultaneamente accessibili, in caso
di guasto dell'isolamento.
Corrente di guasto
Corrente che si stabilisce a seguito
di un cedimento dell'isolante o quando
l'isolamento è cortocircuitato.
Tensione di contatto limite
convenzionale (UL)
Massimo valore della tensione di contatto
che è possibile mantenere per un tempo
indefinito in condizioni ambientali specificate.
Corrente di guasto a terra
Corrente di guasto che si chiude attraverso
l'impianto di terra.
Circuito di distribuzione
Circuito che alimenta un quadro di
distribuzione.
Effetti della corrente
elettrica sul corpo umano
Arresto respiratorio
Per le correnti da 20 a 30 mA, le contrazioni
possono raggiungere l'apparato muscolare
respiratorio fino a procurare un arresto
respiratorio.
Il rischio maggiore dell'elettricità risiede
nell'azione delle correnti elettriche sulle due
più importanti funzioni dell'organismo:
la respirazione e la circolazione.
Non sono comunque da sottovalutare i rischi
di ustioni dovute al passaggio della corrente
elettrica attraverso l'organismo.
Limiti di percezione
Il limite di percezione è molto variabile da
un soggetto all'altro. Alcune persone
percepiscono la corrente di intensità
nettamente inferiori a 1 mA, mentre altre
cominciano a percepire il passaggio della
corrente ad intensità più elevate, dell'ordine
di 2 mA.
Contrazione muscolare
Approssimativamente la corrente di rilascio
in CA 50÷100 Hz ha il valore di 10 mA per
le donne e di 15 mA per gli uomini.
Alcuni soggetti però sono in grado di liberarsi
a correnti superiori (differenze sensibili
secondo il sesso degli individui, l'età, le
condizioni di salute, il livello di attenzione,
ecc.).
220
Fibrillazione ventricolare
Esiste una proporzionalità approssimativa tra
il peso corporale e la corrente necessaria alla
fibrillazione, che permette di identificare una
soglia compresa tra 70 e 100 mA.
In realtà questa soglia non può essere
definita in modo preciso poiché essa varia
con le condizioni fisiologiche del soggetto,
ma anche con i parametri ambientali e
casuali dell'incidente: percorso della corrente
all'interno del corpo, resistenza
dell'organismo, tensione, tipo di contatto e
tempo di passaggio della corrente
nell'organismo.
Rischi di ustioni
Un altro rischio importante collegato
all'impiego dell'elettricità è legato alle ustioni.
Queste sono molto frequenti in caso di
incidenti domestici e soprattutto industriali.
Esistono due tipi di ustioni:
c dovuta all'arco: è causata dal calore
irradiato dall'arco elettrico;
c elettrotermica: è un'ustione elettrica
dovuta al passaggio della corrente elettrica
attraverso l'organismo.
Interruttore differenziale classe AC
Interruttore differenziale il cui sgancio è
assicurato per correnti alternate sinusoidali
differenziali applicate improvvisamente o
lentamente crescenti.
Isolamento principale
Isolamento delle parti attive utilizzato per
la protezione base contro i contatti diretti e
indiretti.
Isolamento supplementare
Isolamento indipendente previsto in
aggiunta all'isolamento principale per
assicurare la protezione contro i contatti
elettrici in caso di guasto dell'isolamento
principale.
Doppio isolamento
Isolamento comprendente sia l'isolamento
principale che l'isolamento supplementare.
Isolamento rinforzato
Sistema unico di isolamento applicato alle
parti attive, in grado di assicurare un grado
di protezione contro i contatti elettrici
equivalente al doppio isolamento, nelle
condizioni specificate nelle relative Norme.
Sintesi delle conseguenze
del passaggio della corrente
nell'organismo
1A
Arresto cardiaco
75 mA
Soglia di fibrillazione
cardiaca
30 mA
Soglia di arresto
respiratorio
10 mA
Contrazione muscolare
(tetanizzazione)
0,5 mA
Sensazione molto
debole e scossa
Schneider Electric
Protezione
delle persone
Introduzione
Classificazione dei componenti elettrici
Protezione da contatti elettrici diretti
ed indiretti
Classificazione dei componenti elettrici
classe 0
Isolamento principale
Involucro
metallico
componente dotato di isolamento principale
e non provvisto di alcun dispositivo
per il collegamento delle masse a un PE
c masse isolate da terra
c protezione contro i guasti di isolamento
affidate alle caratteristiche dell'ambiente
circostante (es: pedana isolante)
componente dotato di isolamento principale
e provvisto di un dispositivo di collegamento
delle masse a un PE
c masse collegate a terra
c protezione contro i guasti di isolamento
affidata ai dispositivi di protezione dei circuiti
componente dotato di doppio isolamento
o di isolamento rinforzato e non provvisto
di alcun dispositivo per il collegamento delle masse
ad un PE
l'isolamento supplementare può essere
un involucro isolante con grado di protezione
almeno IPXXB
c masse isolate da terra
c possibilità di realizzare un isolamento
equivalente durante l'installazione mediante
isolamento supplementare
esempio: circuito SELV (V - 50 V CA)
Massa
classe I
Isolamento principale
Involucro
metallico
Massa
classe II
Ulteriore isolamento
Isolamento
principale
classe III
50 V
componente ad isolamento ridotto
perché destinato ad essere alimentato
esclusivamente da un sistema a bassissima
tensione di sicurezza
Nota: Le condutture elettriche realizzate con i seguenti componenti hanno isolamento di classe II:
c cavi con guaina non metallica con tensione nominale maggiore di un gradino rispetto a quella necessaria per il sistema elettrico;
c cavi unipolari senza guaina installati in tubo o canale isolante conformi alle rispettive norme;
c cavi con guaina metallica aventi isolamento idoneo.
Protezione da contatti
diretti
Qualunque sia il sistema di neutro, nel caso
di un contatto diretto, la corrente che ritorna
alla fonte di energia è quella che attraversa
il corpo umano.
I mezzi per proteggere le persone
dai contatti diretti sono di diverso tipo
(norma CEI 64.8 terza edizione).
Protezione totale
c Isolamento delle parti attive (scatola
isolante degli interruttori, isolamento
del cavo, ecc);
c impiego di involucri o barriere con
un grado di protezione almeno IPXXB.
In caso di superfici orizzontali di barriere
o involucri a portata di mano il grado di
protezione non deve essere inferiore a
IPXXD.
Protezione da contatti
indiretti
Le misure di protezione contro i contatti
indiretti sono di due tipi:
c protezione senza interruzione automatica
del circuito tramite:
v componenti con isolamento doppio
o rinforzato (materiali in classe II),
v quadri prefabbricati aventi un isolamento
completo e cioè realizzato con apparecchi in
classe II, involucro in materiale isolante,
ecc. (Norma CEI EN 60439-1),
v isolamento supplementare in aggiunta a
quello principale,
v separazione elettrica realizzata con un
trasformatore di isolamento,
v locali in cui pavimenti e pareti sono in
materiale isolante,
v locali in cui le masse siano collegate tra
loro da un conduttore equipotenziale e non
siano connesse con la terra;
Schneider Electric
Protezione parziale
Protezione mediante allontanamento
delle parti attive o con un interposizione
di un ostacolo, tra le parti in tensione e
l'utente, rimovibile senza attrezzi particolari.
Per altro, alcune installazioni possono
presentare rischi particolari, malgrado
l'attuazione delle disposizioni precedenti,
come l'isolamento che rischia di essere
danneggiato, conduttori di protezione
assenti o con rischi di rottura (cantiere,
miniere, ecc.).
Protezione addizionale
Dispositivi differenziali a corrente residua
(DDR) ad alta sensibilità (I∆ n - 30 mA).
Tali dispositivi sono riconosciuti come
protezione addizionale e quindi in aggiunta
alle misure di protezione sopra indicate e
c protezione tramite interruzione
automatica del circuito.
È il metodo maggiormente usato per la
maggior semplicità delle regole da
osservare (rispetto a quelle previste dai casi
precedentemente elencati) e per la minore
dipendenza dalla conservazione nel tempo
delle misure adottate per ottenere la
protezione.
Perché si possa realizzare una protezione
attiva contro i contatti indiretti è necessario
che:
c tutte le masse estranee e tutti gli elementi
conduttori accessibili siano collegati
all'impianto di terra tramite un conduttore di
protezione.
Due masse accessibili simultaneamente
devono essere collegate al medesimo
dispersore;
c i tempi di intervento della protezione siano
tali da garantire l'incolumità della persona
non come unico mezzo di protezione contro
i contatti diretti.
Circuiti a bassissima tensione
Tali circuiti permettono di realizzare una
protezione combinata contro i contatti diretti
e indiretti tramite l'alimentazione dei circuiti
a bassissima tensione, l'utilizzo di
componenti speciali e particolari condizioni
di installazione.
Sistema
di sbarre
1 2 3 N
Sistema
di sbarre
Contatto diretto
Contatto diretto
che venga a contatto con una massa
accidentalmente sotto tensione.
Il massimo tempo di intervento delle
protezioni dipende:
c dal sistema di neutro;
c dalla tensione nominale tra fase e terra;
c dalle caratteristiche dell'ambiente.
Guasto di
isolamento
Contatto indiretto
221
Protezione
delle persone
Funzionamento
Il principio della protezione differenziale di
Schneider Electric si basa su un sistema in
grado di assicurare quasi istantaneamente
tre funzioni successive:
rilevazione della corrente di dispersione,
misura della stessa ed interruzione
del circuito affetto da guasto.
c La rilevazione è ottenuta mediante un
trasformatore di corrente (toroide)
in cui il primario è rappresentato dai
conduttori attivi del circuito da proteggere.
In condizioni normali, la somma vettoriale
delle correnti che attraversano
i conduttori attivi è nulla, pertanto i flussi
generati all’interno del toroide si annullano
reciprocamente. La comparsa di una
corrente di dispersione rompe
quest’equilibrio ed induce una corrente
residua al secondario.
c La misura é effettuata da un relè
elettromagnetico che compara il segnale
elettrico ricevuto dal toroide con la soglia
d’intervento prestabilita (sensibilità).
Selettività orizzontale
Permette il risparmio di un interruttore
differenziale a monte dell'impianto quando
gli interruttori sono installati nello
stesso quadro.
La parte di quadro e l'impianto
a monte dei dispositivi differenziali devono
essere realizzati in modo da ridurre
al minimo il rischio di messa in tensione
accidentale delle masse.
Dispositivi differenziali
Funzionamento
Selettività differenziale
Il principio di funzionamento del relè è il
seguente: un elettromagnete alimentato
dalla corrente residua trasmessa dal
toroide, esercita sul meccanismo di
sgancio una forza che si contrappone a
quella esercitata da un magnete
permanente per trattenere i contatti in
posizione di chiuso. Finché la forza del
magnete permanente è superiore a quella
dell’elettromagnete, il circuito rimane
chiuso.
c L’intervento avviene quando la corrente
residua è sufficientemente elevata per
annullare l’effetto del magnete
permanente: il meccanismo di sgancio
comanda l’apertura dei contatti,
interrompendo così, il circuito in cui si è
verificato il guasto.
I dispositivi differenziali Multi 9 sono di tipo
elettromeccanico con funzionamento a
corrente propria.
La tecnologia a corrente propria
è la più sicura, perché è indipendente dalla
tensione di rete e soprattutto non richiede
alcuna sorgente d’alimentazione esterna.
In caso di perdita di isolamento solo
la partenza interessata al guasto viene
messa fuori servizio in quanto gli altri
dispositivi differenziali non rilevano alcuna
corrente verso terra.
Ig
DDR
Selettività verticale
Per ragioni legate alla continuità di esercizio
ed ai pericoli indotti da un eventuale
mancanza di energia elettrica può essere
richiesto un coordinamento selettivo tra due
o più dispositivi differenziali disposti in serie.
Per assicurare la selettività tra due
dispositivi in serie è necessario soddisfare
contemporaneamente le seguenti
condizioni:
n la corrente differenziale nominale del
dispositivo a monte deve essere almeno
il doppio di quella del dispositivo a valle:
I∆nA ≥ 2I∆nB.
Questo per tener conto della tolleranza
ammessa dalle norme le quali prevedono
che l'intervento sia garantito per correnti
uguali o superiori a I∆n e che il differenziale
non intervenga per correnti inferiori uguali a
0,5 I∆n.
Le correnti comprese tra 0,5 I∆n e I∆n
appartengono al campo di tolleranza di
intervento della protezione differenziale
ammesso dalle norme di prodotto.
222
Un dispositivo differenziale con soglia di
intervento pari a 30 mA non interviene per
correnti inferiori a 15 mA, potrebbe
intervenire per correnti comprese tra 15 e
30 mA e deve intervenire per correnti
superiori a 30 mA.
c Il ritardo intenzionale tA imposto al
dispositivo a monte deve essere superiore
al tempo totale di interruzione tB TOT del
dispositivo a valle
tA ≥ tB TOT
Così facendo la selettività differenziale
è garantita per tutti i valori di corrente
superiori alla soglia di intervento del
dispositivo differenziale disposto a valle.
Nel campo degli interruttori differenziali per
uso domestico e similare la selettività si può
ottenere utilizzando dispositivi di protezione
a corrente differenziale del tipo s in serie
con dispositivi di protezione a corrente
differenziale di tipo generale.
In questo caso occorre rispettare un
rapporto minimo tra le soglie di intervento
pari a 3.
DDR
Per ottenere selettività con i dispositivi a
corrente differenziale nei circuiti
di distribuzione è ammesso un tempo
di interruzione non superiore a 1 s.
Quando si utilizza un relé differenziale
esterno all'apparecchio di interruzione
il tempo tB TOT include il tempo di risposta
del relé differenziale e del dispositivo
di apertura dell'interruttore automatico
e il tempo di interruzione di quest'ultimo
(generalmente inferiore a 50 ms).
Il coordinamento tra le protezioni differenziali
Merlin Gerin permette di garantire la
continuità di servizio fra 2 o 3 livelli.
ritardo tA>tBTOT
I∆nA ≥ 2 I∆nB
tempo totale
di interruzione tBTOT
I∆nB
Schneider Electric
Schneider Electric
alla variazione di induzione ∆B, si riducono
e di conseguenza il dispositivo differenziale
non è in grado di intervenire.
Il circuito magnetico dei dispositivi in classe
A è realizzato in materiale magnetico con
ciclo di isteresi molto più inclinato e ristretto
del precedente (curva b).
In presenza di correnti di guasto verso terra
con componenti pulsanti il ciclo non subisce
variazioni sostanziali e di conseguenza il
segnale di guasto è sufficiente a far
intervenire il dispositivo differenziale.
Al contrario, le Norme per gli apparecchi
di tipo domestico (CEI EN 61008
e CEI EN 61009) e industriale (CEI EN
60947-2/App.B) hanno ben distinto
e definito le prove e le prescrizioni
per i dispositivi di classe AC (di gran lunga
ad oggi i più utilizzati) e di classe A.
Il circuito magnetico dei dispositivi in classe
AC è realizzato in materiale magnetico con
ciclo di isteresi molto ripido (curva a).
In presenza di una corrente di guasto verso
terra con componente continua, il ciclo di
isteresi e il segnale di guasto, proporzionale
B
a
DBa
Comportamento degli interruttori
differenziali in presenza di correnti con
componenti pulsanti unidirezionali e/o
continue
L'utilizzo ormai sempre più diffuso, anche in
ambienti non necessariamente di tipo
industriale, di apparecchi con dispositivi
elettronici di controllo o regolazione può
comportare, in caso di guasto a terra,
correnti di dispersione con componenti
continue oppure pulsanti di tipo
unidirezionale.
Le Norme IEC prevedono la classificazione
dei dispositivi differenziali in tre tipi secondo
la loro attitudine a funzionare in presenza
di una corrente di guasto aventi componenti
continue o pulsanti unidirezionali.
Classe AC
Dispositivi differenziali sensibili alla sola
corrente di dispersione alternata.
Classe A
Dispositivi differenziali che garantiscono le
caratteristiche di funzionamento anche
per correnti di dispersione con componenti
pulsanti ben specificate.
Classe B
Dispositivi differenziali che garantiscono le
caratteristiche di funzionamento anche
per le correnti di dispersione di tipo
continuo.
Le Norme di prodotto, sia nel settore
domestico che industriale, ad oggi,
non hanno ancora previsto le prescrizioni
o le prove per i dispositivi differenziali
di classe B.
Dispositivi differenziali
Comportamento in presenza
di correnti non sinusoidali
DBb
Protezione
delle persone
b
H
a
b
classe AC
classe A
223
Protezione
delle persone
Forme d’onda delle correnti
di guasto a terra in circuiti
che presentano
componenti elettronici
In questo paragrafo si tratterà della
protezione mediante interruttore differenziale
di apparecchi in classe di isolamento I.
Nella figura sottostante sono mostrati degli
esempi di circuiti elettronici con a fianco
l’andamento della corrente di guasto a terra.
La forma d’onda della corrente di guasto a
terra è legata alla tensione esistente tra il
punto di guasto e il punto a terra
dell’impianto.
Solo nel caso in cui si abbiano componenti
elettronici bidirezionali (schema A) la
corrente di guasto è alternata e quindi tale
da consentire l’intervento dei dispositivi
differenziali in classe AC.
Circuito con componente elettronico
bidirezionale: si può utilizzare un
differenziale in classe AC.
Dispositivi differenziali
Esempi di circuiti
Nell’ambito domestico e similare la
distribuzione e i sistemi di raddrizzamento
sono monofase e questo corrisponde agli
schemi da B a G della figura. L’andamento
delle correnti di guasto è di tipo pulsante e
di conseguenza i DDR in classe A
garantiscono generalmente la protezione
delle persone. Fa eccezione il caso dello
schema D, in cui la presenza di un
condensatore con la sua corrente di scarica
introduce nella forma d’onda della corrente
di guasto una componente continua; in
questo caso il DDR in classe A è in grado di
rilevare la corrente di guasto soltanto nel
caso in cui si stabilisca in maniera molto
rapida, per cui risulta più indicato l’impiego
di un differenziale in classe B.
Nell’ambiente industriale la maggior parte
dei raddrizzatori sono trifasi (schemi da H
a J della figura).
Alcuni di questi schemi possono generare
una corrente di guasto continua con un
basso tasso di ondulazione:
Schema A
c lo schema H fornisce una tensione
raddrizzata con un basso tasso di
ondulazione a regime, quindi delle correnti
di guasto difficili da rilevare con il DDR in
classe A;
c lo schema K invece genera delle correnti
di guasto molto parzializzate e quindi
rilevabili dagli stessi DDR in classe A, ma è
equivalente allo schema H nel caso di
conduzione di onda non parzializzata;
c lo schema J è il più frequente e si trova
normalmente nei variatori di velocità per
motori a corrente continua. Con questo
schema, per la presenza della forza
controelettromotrice e dell’induttanza del
motore, si generano delle correnti di guasto
meno ondulate che nel caso degli schemi
precedenti H e J, specialmente alle alte
velocità; occorre quindi utilizzare
necessariamente un differenziale in classe B.
Id
ii
ph
ωt
N
α
Circuiti per saldatrici o regolatori
di luminosità: è preferibile utilizzare
un differenziale in classe A.
Schema B
Id
ph
R
ωt
N
Schema C
Id
ph
R
N
Circuito per carica batterie monofase:
è più indicato l'impiego di un differenziale
in classe B.
Schema D
ph
N
224
ωt
Id
ωt
Schneider Electric
Protezione
delle persone
Circuito per l'alimentazione di apparecchi
domestici a motore: è preferibile utilizzare
un differenziale in classe A
Schema E
ph
Id
M
N
Raddrizzatore a ponte monofase non
controllato (schema F) e controllato
(schema G) utilizzato in ingresso
all'alimentazione di vari apparecchi elettrici
(TV, forno micro-onde, calcolatori,
fotocopiatrici): è preferibile utilizzare
un differenziale in classe A
ωt
Schema F
Id
ph
N
R
ωt
Schema G
Id
ph
R
N
ωt
Ponte trifase utilizzato in raddrizzatori per
saldatrici, elettrocalamite ed elettrolisi:
utilizzare un differenziale in classe B
Schema H
(+)
Id
guasto su (+)
1
2
ωt
3
guasto su (-)
(-)
Ponte trifase controllato per rete in c.c. di
tipo industriale: in caso di onda parzializzata
può essere sufficiente utilizzare un
differenziale in classe A
Schema K
(+)
Id
guasto su (+)
1
2
ωt
3
guasto su (-)
(-)
Ponte trifase controllato utilizzato nei
variatori di velocità per motori in c.c.:
utilizzare un differenziale in classe B
Id
Schema J
guasto su (+) alle basse velocità
(+)
1
2
ωt
3
Id
guasto su (+) alle alte velocità
(-)
ωt
Schneider Electric
225
Protezione
delle persone
Le perturbazioni
dei dispositivi differenziali
Dispositivi differenziali
Perturbazioni
Dispositivi differenziali super immunizzati
Quali sono le cause?
I differenziali sono sensibili a numerose
perturbazioni. In realtà, sono le
conseguenze di queste perturbazioni,
cioè la creazione di correnti di dispersione
verso terra, che, rilevate dai dispositivi
differenziali, possono provocare dei
malfunzionamenti.
Negli impianti di bassa tensione le
perturbazioni possono avere origine
all'interno dell'impianto stesso oppure
possono provenire dall'esterno (es. fenomeni
atmosferici, reti di media tensione).
in ampiezza. Esse producono nella rete
un’onda di sovratensione transitoria, che
provoca correnti di dispersione attraverso le
capacità costituite dalla rete e dalla terra;
c sovratensioni di manovra: si verificano
in corrispondenza dell’apertura e della
chiusura di circuiti capacitivi (batterie
di condensatori), induttivi (motori) e
all'interruzione di correnti di cortocircuito.
Le sovratensioni di manovra provocano
correnti di dispersione di forma paragonabile
a quella originata da fenomeni atmosferici,
sono generalmente più frequenti, ma di
ampiezza minore;
c sovratensioni a frequenza industriale:
sono quelle dovute ad esempio a:
c guasto d’isolamento in rete IT;
c rottura del neutro con conseguente
squilibrio delle tensioni di fase;
c intervento di scaricatori su linee MT
con conseguente innalzamento del
potenziale di terra dell’installazione
(e quindi delle masse collegate);
c guasto MT/BT in cabina;
c tensioni con forte contenuto armonico
prodotte da apparecchi connessi alla rete
di media tensione (es. forni ad arco);
c correnti di dispersione verso terra
permanenti dovute alla presenza
nell’impianto di apparecchi elettronici che
possiedono in ingresso un filtro capacitivo
collegato tra le fasi e la massa.
Queste correnti permanenti sono sia a
frequenza industriale che ad alta frequenza;
c correnti e tensioni con forti componenti
armoniche generate dalla presenza sempre
più massiccia di componenti elettronici
negli impianti.
Se si eccettua il caso delle scariche
atmosferiche, le perturbazioni interne alle reti
BT hanno un’influenza molto più forte sul
funzionamento dei differenziali rispettto alle
perturbazioni esterne per ragioni di maggiore
prossimità e intensità dei fenomeni.
Gli effetti delle perturbazioni che hanno
origine sulla rete di media tensione sono
ammortizzati dalla presenza del
trasformatore MT/BT e dei cavi dell’impianto.
Tipi di perturbazioni
Le perturbazioni sono essenzialmente
dovute a sovratensioni e ad armoniche:
c sovratensioni dovute a scariche
atmosferiche: sono quelle più elevate
Immunità dei dispositivi differenziali
Per verificare il comportamento degli
interruttori differenziali nei confronti di
questi fenomeni, le Norme CEI EN 61008
e CEI EN 61009 hanno introdotto una prova
da effettuare in laboratorio utilizzando
I dispositivi di protezione differenziali
(interruttori automatici differenziali,
interruttori non automatici differenziali a
toroide separato) sono utilizzati in campo
civile, terziario e industriale.
La protezione differenziale viene installata
per assicurare tre funzioni fondamentali:
c proteggere le persone contro il rischio
di un contatto indiretto;
c proteggere contro le correnti di guasto
verso terra che possono essere causa
di rischi d’incendio;
c assicurare una protezione addizionale
contro il rischio di un contatto diretto.
Cosa vuol dire intervento intempestivo
di un differenziale
Un dispositivo differenziale deve essere
in grado, in qualunque momento, di
assicurare la protezione differenziale senza
intervenire sotto l’azione di una corrente
di dispersione transitoria, cioè in assenza
di un vero guasto d’isolamento.
Questi interventi intempestivi nuociono
al comfort dell’ambiente e alla continuità
di servizio e possono spingere l’utente
ad eliminare l’inconveniente disattivando
il dispositivo di protezione.
Si definisce intervento intempestivo di una
protezione differenziale il suo intervento
causato da correnti di dispersione non
pericolose per le persone e per i beni.
generatori di impulso ben specificati con i
quali si può ottenere una tensione transitoria
di tipo oscillatorio, la cui forma d’onda, nota
come "ring-wave" (vedi fig.1), è definita dalle
seguenti caratteristiche:
c 0,5 µs: durata del fronte di risalita;
c 100 kHz: frequenza di oscillazione
del fenomeno transitorio;
c 200 A: valore di picco iniziale della
corrente.
In aggiunta, i dispositivi differenziali
della gamma modulare Merlin Gerin di tipo
standard sono sottoposti ad un ulteriore
verifica; si tratta di una prova, prevista
dalla Norma Internazionale IEC60 (e ripresa
dalla norma francese relativa agli interruttori
di utenza NFC 62-411), nella quale il
dispositivo è sottoposto ad un’onda di
corrente di tipo impulsivo che simula la
corrente di fuga che circola attraverso le
capacità in aria esistenti tra impianto e terra
in conseguenza di una sovratensione
atmosferica. Questa corrente è definita dalle
seguenti caratteristiche:
c 8 µs: durata del fronte di risalita;
c 20 µs: tempo fino all’emivalore;
c 250 A: valore di picco della corrente
di prova per i differenziali istantanei;
c 3000 A: valore di picco della corrente
di prova per i differenziali selettivi.
I dispositivi differenziali
super immunizzati (tipo "SI")
I dispositivi differenziali dalla gamma "SI"
super immunizzati sono dei relé differenziali
in classe A concepiti appositamente per
sopportare le perturbazioni presenti negli
impianti, senza che si abbiano interventi
intempestivi o desensibilizzazione del relé
per saturazione del toroide.
La soluzione proposta da Schneider si basa
sull’inserimento tra il toroide e il relé di
sgancio di un filtro elettronico che introduce
un leggero ritardo allo sgancio del relé;
questo ritardo consente al differenziale di
tipo SI di sopportare tutti i fenomeni
transitori, restando nei limiti di sicurezza per
quanto riguarda i tempi d’intervento (tempo
di sgancio a 2I∆n < 30 ms).
A
200
90%
A
250
10µs (f=100 kHz)
125
10%
t[µs]
ca 0,5µs
60%
Fig. 1: Andamento dell'onda di prova "ring wave"
226
8
20
t[µs]
Fig. 2: Andamento dell'onda di prova IEC60
Schneider Electric
Protezione
delle persone
Influenza delle sovratensioni
I nuovi differenziali istantanei tipo "SI"
resistono a dei livelli ben superiori
di sovratensioni rispetto a quelli previsti
dalle norme CEI EN 61008 e CEI EN 61009
e sopportano, senza interventi, la maggior
parte delle sovracorrenti transitorie verso
terra provocate dalle scariche atmosferiche
o dalle manovre sulla rete attraverso
le capacità della linea e dei filtri degli
utilizzatori.
Infatti i differenziali "SI" sono concepiti
per non sganciare istantaneamente, ma
con una leggera temporizzazione dell’ordine
di 10 ms, consentendo così una miglior
tenuta ai transitori.
Influenza delle correnti ad alta
frequenza
Correnti ad alta frequenza sono generate
e inviate a terra dai filtri di alcuni carichi
come ad esempio i reattori elettronici
delle lampade fluorescenti, i variatori
di velocità dei motori, i variatori elettronici
di luminosità, ecc.. Inoltre questi carichi
possono dare luogo a correnti di dispersione
verso terra con componenti continue.
In funzione del numero di utilizzatori
installati, si possono presentare due tipi
di problemi con i differenziali standard:
c intervento intempestivo dovuto alle
correnti ad alta frequenza di modo comune;
c non intervento per saturazione dovuto alle
componenti continue della corrente
di dispersione verso terra.
I filtri della nuova gamma "SI" sono di tipo
passo basso e quindi attenuano gli effetti
delle componenti ad alta frequenza
della corrente di dispersione verso terra.
Il differenziale di tipo "SI" è quindi in grado
di realizzare un declassamento in
frequenza, adattando la soglia di sgancio
alla frequenza della corrente; ad esempio
con una corrente di dispersione a 1000 Hz
la soglia di sgancio I∆n di un interruttore
differenziale da 30 mA diventa pari a 14 I∆n,
ma gli effetti di una corrente a 1000 Hz che
attraversa il corpo umano sono molto
inferiori a quelli provocati dallo stesso valore
di corrente a 50 Hz.
Nei differenziali di tipo standard il relé
di sgancio riceve continuamente un segnale
elettrico del trasformatore, creando un
rischio permanente di intervento
intempestivo o di saturazione.
Nella gamma "SI" il segnale non arriva
al relé fino a che tutti i filtri non autorizzano
l’intervento.
Stabilità della soglia d’intervento
La stabilità della soglia d’intervento
alle basse temperature è garantita dalla
scelta di un opportuno materiale magnetico
del toroide così come da una configurazione
dell’insieme elettronica/relè favorevole.
I dispositivi differenziali della gamma
"SI" funzionano fino ad una temperatura
di ≤25°C.
Schneider Electric
Esempi d’impiego
del differenziale SI
Le sovratensioni di origine atmosferica e
gli utilizzatori prioritari.
Quando un fulmine cade nei pressi di un
immobile o di un fabbricato, la rete è
sottoposta ad un onda di tensione che
genera delle correnti di dispersione
transitorie che si richiudono verso terra
attraverso i cavi o i filtri. In funzione
dell’intensità, della prossimità dell’impatto
e delle caratteristiche dell’installazione
elettrica, queste correnti di dispersione
possono provocare un intervento
intempestivo.
Per garantire la continuità di servizio dei
circuiti prioritari, assicurando
contemporaneamente la sicurezza, in caso
di perturbazioni atmosferiche occorre
associare:
c uno scaricatore di sovratensioni, che
permette di proteggere gli utilizzatori
sensibili dalle sovratensioni atmosferiche;
c un dispositivo differenziale 300/500 mA
tipo "SI" selettivo a monte, per assicurare
una selettività differenziale totale;
c un dispositivo differenziale 30 mA tipo
"SI", installato a protezione degli utilizzatori
prioritari.
sovratensione o picco di corrente
(provocato, per esempio, dall’avviamento
di uno o di più personal computers)
per provocare un intervento intempestivo.
Le possibili soluzioni sono:
c suddividere i circuiti: la divisione dei
circuiti evita il sovrannumero di utilizzatori
dipendenti dallo stesso differenziale
convenzionale monofase. Si arriva ad un
massimo di 6 utilizzatori partendo dalla
seguente considerazione: nel peggiore dei
casi, ipotizzando una dispersione di 1,5 mA
per ognuno, la dispersione totale è pari
a 9 mA, cioè il 30% della soglia di sensibilità
del differenziale da 30 mA;
c utilizzare dei dispositivi "SI": grazie al suo
comportamento in presenza di correnti
transitorie, la gamma "SI" è particolarmente
indicata in presenza di apparecchiature
informatiche. Permette l’installazione di un
maggior numero di apparecchi (fino ad un
massimo di 12 utilizzatori informatici) a valle
dello stesso dispositivo differenziale, senza
che si verifichino interventi intempestivi.
Lampade fluorescenti con reattore
elettronico
Le lampade fluorescenti possono dare
origine a tre tipi di problemi:
c correnti di dispersione continue pulsanti;
c correnti di dispersione ad alta frequenza
per la presenza di filtri capacitivi collegati
verso terra o correnti ad alta frequenza
introdotte nella rete che provocano anomalie
di funzionamento del relé;
La micro-informatica e gli interventi
intempestivi
Per garantire la conformità alle direttive
europee riguardanti la compatibilità
elettromagnetica, numerosi costruttori
hanno installato all’interno dei loro prodotti
informatici dei filtri antidisturbo.
Questi filtri generano delle correnti di
dispersione permanenti a 50 Hz, dell’ordine
di 0,5 ÷ 1,5 mA per apparecchio, a seconda
del modello e della marca.
Quando più utilizzatori di questo tipo sono
collegati alla stessa fase, le correnti di
dispersione si sommano vettorialmente;
nelle reti trifasi, le dispersioni di due fasi
possono annullarsi reciprocamente in
funzione del loro sfasamento e delle
dispersioni prodotte su ciascuna fase.
Quando la somma delle correnti di
dispersione permanenti raggiunge
approssimativamente il 30% della soglia
nominale della sensibilità del dispositivo
differenziale (I∆n), è sufficiente una piccola
c correnti di spunto all’accensione
o allo spegnimento a causa dei transitori
d’inserzione dovuti alla carica dei
condensatori alla messa in tensione.
Se le correnti di dispersione ad alta
frequenza sono deboli non provocano
l’intervento del differenziale, ma inducono
comunque una presensibilizzazione
del relé di sgancio. In caso d’inserzione
di altri circuiti dello stesso tipo, le correnti
di spunto dovute alla capacità dei reattori
delle lampade verso terra, sensibilizzano
ulteriormente il relé dando origine a
interventi intempestivi dei differenziali.
Le possibili conseguenze in caso di impiego
di differenziali toroidali sono:
c non intervento per saturazione
dei differenziali in classe AC;
c interventi intempestivi per correnti
di spunto o ad alta frequenza di valore
superiore alla soglia di sgancio.
La soluzione a questi problemi può essere
quella di limitare il numero di reattori
elettronici a valle di ogni differenziale
standard a meno di 20 per fase.
In alternativa si possono utilizzare
dei dispositivi differenziali di tipo "SI",
con i quali si ha la possibilità di collegare
fino a 50 reattori elettronici per fase.
227
Dispositivi differenziali
Dispositivi differenziali a toroide separato
Tabelle di selettività differenziale
Protezione
delle persone
Dispositivi differenziali a
toroide separato Vigirex
I relè differenziali Vigirex nascono per
rispondere ad esigenze installative ed
impiantistiche più complesse ma non prive
di tutte le perturbazioni sopra descritte e che
in parte il differenziale SI va a risolvere.
Infatti questo relè include non solo tutti i
plus dei SI ma, visto le sue maggiori
possibilità applicative, anche altre che
andremo di seguito a descrivere.
Il funzionamento della gamma dei relè
differenziali Vigirex si fonda sui 4
principi (tolleranza ridotta della soglia di
protezione, sgancio a tempo inverso,
filtraggio in frequenza e misura RMS della
corrente di dispersione verso terra) che
hanno l’obiettivo di:
c gestire la misura delle correnti residua
senza sganci intempestivi
c garantire la protezione delle persone con
uno sgancio istantaneo in caso di guasto
pericoloso
Tolleranza ridotta della soglia di
protezione I∆n
Per tenere conto delle tolleranze
(temperature, dispersione dei componenti,
ecc…..), le norme di prodotto prevedono
che un relè differenziale regolato ad un
valore Idn debba avere:
c una soglia di non funzionamento per
qualsiasi corrente di guasto ≤I∆n/2,
c una soglia di funzionamento per qualsiasi
corrente di guasto ≥ I∆n.
Le tecnologie applicate ai relè differenziali
Vigirex permettono di garantire una soglia di
non intervento sicura per 0,8 I∆n.
Grazie alla tolleranza ridotta della soglia
di protezione si riducono notevolmente
gli sganci intempestivi dovuti alle
correnti naturali ed intenzionali.
La norma prodotto CEI EN 60947-2 lascia al
costruttore la libertà di indicare il livello di
non funzionamento, se questo è diverso
dalla regola generale.
Differenziale
standard
I guasto
Non funzionamento
Funzionamento
Tabella di selettività differenziale
I∆
∆n a monte
I∆
∆n a valle
sec.
mA
10
IST
30
IST
300
mA
A
300
S
500
Taratura da 0,06 a 4,5 sec.
S
1
0,06 0,15 0,25 0,31 0,5
0,8
1
4,5
S
0,06 0,15 0,25 0,31 0,5
0,8
1
4,5
IST
S
0,06
0,15
0,25
0,31
0,5
0,8
1
4,5
500
IST
S
0,06
0,15
0,25
0,31
0,5
0,8
1
4,5
Selettività garantita con solo differenziali Merlin Gerin sia a monte che a valle.
Selettività differenziale garantita solo con la gamma Vigirex a pag. 238 installati a monte.
228
Schneider Electric
Dispositivi differenziali
Selettività differenziale
Protezione
delle persone
Tabella di selettività differenziale
I∆
∆n a monte
I∆
∆n a valle
sec.
mA
A
3
10
IST
30
IST
300
IST
S
10
0,06 0,15 0,25 0,31 0,5
0,8
1
4,5
0,06 0,15 0,25 0,31 0,5
30
0,8
1
4,5
0,06 0,15 0,25 0,31 0,5
0,8
1
4,5
S
0,06
0,15
0,25
0,31
0,5
0,8
1
4,5
500
IST
S
0,06
0,15
0,25
0,31
0,5
0,8
1
4,5
A
1
IST
S
0,06
0,15
0,25
0,31
0,5
0,8
1
4,5
3
IST
S
0,06
0,15
0,25
0,31
0,5
0,8
1
4,5
10
IST
0,06
0,15
0,25
0,31
0,5
0,8
1
4,5
Selettività garantita con solo differenziali Merlin Gerin sia a monte che a valle.
Selettività differenziale garantita solo con la gamma Vigirex a pag. 238 installati a monte.
Schneider Electric
229
Protezione
delle persone
Filtraggio delle frequenze
armoniche
I relè Vigirex si avvalgono della
tecnologia di misura del valore efficace
RMS delle correnti omopolari consentendo:
c la misura precisa delle correnti armoniche,
evitando gli sganci intempestivi dovuti a
correnti (non pericolose) con fattore di cresta
importante
c di calibrare correntemente le energie di
queste correnti di guasto che occorre tenere
in considerazione in caso di rischio
d’incendio o per garantire la protezione dei
beni
Corrente verso terra non pericolosa
I convertitori di frequenza provocano le
correnti residue più specifiche da analizzare.
La forma della tensione generata dal
convertitore di frequenza e in particolare la
presenza di fronti di tensione creati dalla
commutazione degli IGBT è all'origine di
correnti residue alta frequenza che circolano
attraverso i cavi di alimentazione.
Il valore efficace di queste correnti può
raggiungere diverse decine o centinaia di
milliampere.
Curva I∆n/ tempo dei relè
temporizzati
La protezione delle persone richiede
l'utilizzo di relé non temporizzati. Questi
devono essere conformi alle norme vigenti
per garantire la sicurezza.
Le norme CEI EN 60947-2 e IEC 60755
indicano i valori consigliati della corrente di
regolazione.
Stabiliscono inoltre i tempi massimi di
intervento da rispettare in funzione del
livello della corrente differenziale di guasto
ovvero:
Caratteristiche dei tori
I tori delle gamme Vigirex permettono al relé
elettronico di misurare le diverse correnti
omopolari che circolano sulla partenza da
controllare.
Sono adatti:
c alla misura delle correnti
c alla tenuta alle sovratensioni
c alla tenuta alle correnti di cortocircuito.
230
Dispositivi differenziali
Caratteristiche dei dispositivi differenziali
a toroide separato
Corrente verso terra pericolosa
La norma IEC 60479-2 traduce la sensibilità
del corpo umano in funzione della
frequenza. In conseguenza l'interpretazione
della tabella dimostra che:
c la protezione delle persone alle frequenze
industriali 50/60 Hz è il caso più critico,
c l'utilizzo di filtri che rispondano a questa
curva di "densibilizzazione" garantisce una
protezione sicura.
La figura, riportata a fianco, risulta essere
molto esplicativa di come il relè differenziale
Vigirex, grazie alla sua tecnologia, riesce a
garantire la protezione alle persone e non
subisce il disturbo delle armoniche delle
correnti naturali ed intenzionali garantendo
una alta continuità di esercizio.
Circolazione delle correnti residue in un
convertitore di frequenza.
1
Fattore di frequenza della soglia di
fibrillazione (IEC 749-2).
2
Correnti residue naturali a valle di un
raddrizzatore.
Tabella B sezione B.4.2.4.1 della norma CEI EN 60947-2.
If
I∆n
2 I∆n
5 I∆n
Tps
0,3 s
0,15 s
0,04 s
10 I∆n
0,04 s
Legenda:
Tps: tempo totale d'interruzione della corrente (compreso il tempo di apertura del dispositivo associato)
If: corrente residua
I∆n: regolazione della soglia del relé differenziali.
Per 30 mA 5 I∆n può essere sostituito da
0,25 A: in questo caso 10 I∆n viene
sostituito da 0,5 A.
Vigirex utilizza questo tipo di curva di
risposta per gestire le false correnti di
guasto legate alla chiusura dei carichi
(messa sotto tensione del trasformatore,
avviamento motore).
Questi tempi di intervento vengono garantiti
da Schneider per l'associazione dei relé
Vigirex con le proprie gamme di interruttori
automatici calibro ≤ 630 A.
Soprattutto in caso di regolazione alla
soglia 30 mA.
Misura delle correnti omopolari
c La dinamica di misura:
la realizzazione di questa dinamica di
misura richiede un circuito magnetico
particolare per la misura delle correnti molto
deboli ed un corretto adattamento
d'impedenza per la misura delle correnti più
forti (onde evitare la saturazione).
Per fare questo occorre trovare il giusto
compromesso tra:
v un materiale di permeabilità magnetica mr
elevata ed i fenomeni di saturazione
v un toro di sezione rilevante ed un
ingombro accettabile
v un numero di avvolgimenti (spire) n
elevato e:
- una resistenza sufficientemente bassa
- un'ampiezza dei segnali sufficiente
(guadagno 1/n).
Tabella dei limiti I∆n / corrente nominale
Vedere pag. XX.
Nota: è indispensabile rispettare rigorosamente le
regole d'installazione dei cavi attraverso il toro.
L'aggiunta di un manicotto "regolatore" del campo
magnetico permette di aumentare sensibilmente la
corrente nominale d'impiego.
Schneider Electric
Protezione
delle persone
Tenuta alle sovratensioni
I relé differenziali Vigirex sono testati per la
tenuta alle sovratensioni secondo quanto
previsto dalla norma CEI EN 60947-1
allegato H (che riprende i requisiti normativi
del "coordinamento dell'isolamento").
c Livello di tenuta agli impulsi di tensione
La tensione della rete e la posizione
dell'apparecchio sulla rete elettrica
determinano i livelli di sovratensione ai quali
rischia di essere sottoposto il dispositivo
elettrico (tabella H1 della norma
CEI EN 60947-1).
Un dispositivo differenziale a tensione
residua Vigirex (relé + toro) puo essere
installato in testa all'installazione. Per
questo Schneider Electric garantisce la
tenuta alle sovratensioni dei tori per i limiti
massimi di una rete BT alla tensione
nominale massima ammessa (1000 V)
Tensione
nominale
dell'installazione
Utilizzi
All'origine dell'installazione BT
230/240 V
400/690 V
.../1000 V
Categoria
6 kV
8 kV
12 kV
IV
c messa in opera su Vigirex
Le caratteristiche seguenti sono specificate.
Tori
Tensione di riferimento
Categoria
Uimp
Misura delle correnti
perturbate
L'acquisizione dell'onda di corrente
composta da armoniche a bassa frequenza
non pone problemi per i tori.
Il limite principale consiste nel garantire la
misura della corrente con componenti
continue: queste possono provocare la
saturazione del circuito magnetico e in tal
modo desensibilizzare la misura; in questo
Tenuta ai cortocircuiti
Il dispositivo differenziale deve essere scelto
per livelli di corrente di cortocircuito adatti
alla protezione comandata, nel punto
dell’impianto in cui è installato.
La norma CEI EN 60947-2 allegato M,
richiede di indicare le diverse correnti di
cortocircuito che il DDR dovrà sopportare
per poter garantire un funzionamento
corretto.
Schneider Electric
100 kA/0,5 s
150 kA
85 kA/0,5 s
Alimentazione
(per Us>48 V)
525 V
IV
8 kV
A livello
dei ricevitori
2,5 kV
4 kV
6 kV
II
Contatti
di uscita relé
400 V
IV
6 kV
caso una corrente di guasto pericolosa
rischia di non essere rilevata. A questo
scopo affinché il toro emetta un segnale di
uscita corretto è necessario utilizzare un
materiale magnetico che non presenti una
curva di saturazione orizzontale, ovvero un
materiale con una debole induzione residua Br.
Questo permette di assicurare una misura
tipo A
c Icc: corrente di cortocircuito nominale
c Icw: corrente di cortocircuito nominale di
breve durata
c I∆w: corrente di cortocircuito di guasto a
terra.
Relé Vigirex con tori TA 30, PA 50, IA 80, MA120
associato ad un interruttore Schneider Electric,
Icw
Icc
∆w
I∆
1000 V
IV
12 kV
Sui circuiti di
distribuzione
4 kV
6 kV
8 kV
III
Nota: le caratteristiche indicate sono richieste per
un’associazione DDR-interruttore.
In caso di associazione interruttore-DDR, è
necessario uno studio più approfondito se le
correnti di guasto da controllare sono superiori a 6
In (ove In è la corrente nominale o calibro
dell’interruttore).
Per la gamma Vigirex Schneider garantisce valori
pratici omogenei alle caratteristiche dei circuiti
controllati e agli interruttori automatici che
realizzano la funzione di protezione.
Relé Vigirex con tori SA 200 e GA 300
associato ad un interruttore Compact NS630b
a 3200 A, Masterpact NT o NW fino a 6300 A
100 kA/0,5 s
100 kA
85 kA/0,5 s
231
Dispositivi differenziali
Sistema Multi 9
Protezione
delle persone
Interruttori differenziali puri (1)
tipo
norma di riferimento
classe
corrente nominale [A]
tensione nominale d’impiego [V]
tensione d’isolamento [V]
tensione nominale di tenuta
ad impulso [kV]
frequenza di impiego nomi nale [Hz]
potere di chiusura e di interruzione
differenziale nominale [A]
corrente condizionale nominale
di cortocircuito differenziale [kA]
ID
In
Ue
Ui
Uimp
I∆
∆c
2P
4P
2P
4P
2P
4P
2P
4P
2P
4P
2P
4P
2P
4P
2P
4P
2P
4P
2P
4P
2P
4P
istantanei
selettivi S
C40N
C60a
C60N
C60H
C60L
C120N
NG125a
NG125N
NG125L
NS160
istantanei
selettivi S
tensione minima di funzionamento
del tasto di prova a 50 Hz [V]
∆n [ms]
tempo totale di sgancio a 2 I∆
temperatura di riferimento [°C]
modo differenziale
modo comune
I∆
∆m
C40a
tenuta alle correnti impulsive [kÂ]
onda di corrente 8/20 µs
numero di poli
∆ n) a 50 Hz [mA]
sensibilità (I∆
2P
4P
istantanei
selettivi S
10
30
300
500
300
500
1000
CEI EN 61008
AC
25
40
230
230
400
400
500
500
4
4
5
5
50/60
50/60
2500
2500
63
230
400
500
4
5
50/60
2500
80
230
400
500
4
5
50/60
2500
100
230
400
500
4
5
50/60
2500
20
fusibile
gG 80 A
6
2
7,5
3
10
5
20
10
30
15
50
20
10
7
15
7
15
15
15
15
6
4
0,25
20
fusibile
gG 80 A
6
2
7,5
3
10
5
20
10
30
15
40
20
10
7
15
7
15
15
15
15
6
4
0,25
20
fusibile
gG 80 A
10
fusibile
gG 100 A
10
fusibile
gG 100 A
20
10
30
15
30
15
10
7
15
7
15
15
15
15
6
4
0,25
10
5
10
15
15
15
10
15
6
4
0,25
10
5
7
7
7
7
7
7
5
4
0,25
2
c
c
c
4
2
4
2
4
4
4
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
176
176
176
176
176
≤150
≤150
≤150
≤150
≤150
40
40
40
40
40
(1) Interruttori automatici differenziali puri: sono i tipi modulari per montaggio su guida DIN.
232
Schneider Electric
Protezione
delle persone
A
25
230
400
500
4
5
50/60
2500
40
230
400
500
4
5
50/60
2500
63
230
400
500
4
5
50/60
2500
20
fusibile
gG 80 A
6
2
7,5
3
10
5
20
10
30
15
50
20
10
7
15
7
15
15
15
15
6
4
0,25
20
fusibile
gG 80 A
6
2
7,5
3
10
5
20
10
30
15
40
20
10
7
15
7
15
15
15
15
6
4
0,25
20
fusibile
gG 80 A
2
4
2
4
2
4
2
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
40
230
400
500
4
5
50/60
2500
63
230
400
500
4
5
50/60
2500
80
100
IEC60755
B
63
400
500
4
5
50/60
2500
400
500
4
5
50/60
2500
400
500
4
5
50
2000
10
fusibile
gG 100
10
10
20
fusibile fusibile fusibile
gG 100 A gG 100 A gG 80 A
4
20
fusibile
gG 80 A
6
2
7,5
3
10
5
20
10
30
15
40
20
10
7
15
7
15
15
15
15
6
4
3
5
2
4
20
10
30
15
30
15
10
7
15
7
15
15
15
15
6
4
3
5
2
4
10
5
10
15
15
15
10
15
6
4
3
5
4
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
A tipo "SI"
25
230
400
500
4
5
50/60
2500
20
fusibile
gG 80 A
6
2
7,5
3
10
5
20
10
30
15
50
20
10
7
15
7
15
15
15
15
6
4
3
20
10
30
15
30
15
10
7
15
7
15
15
15
15
6
4
0,25
10
5
7
7
7
7
7
7
5
4
3
5
4
3
5
4
c
c
c
c
c
176
176
176
176
176
176
176
176
≤150
≤150
≤150
≤150
≤150
60 ÷ 200
40
40
≤150
60 ÷ 200
40
40
≤150
60 ÷ 200 60 ÷ 200
40
40
40
40
40
Schneider Electric
40
40
40
40
40
40
100
233
Dispositivi differenziali
Sistema Multi 9
Protezione
delle persone
Interruttori differenziali puri
tipo
norma di riferimento
classe
corrente nominale [A]
tensione nominale d’impiego [V]
tensione d’isolamento [V]
tensione nominale di tenuta
ad impulso [kV]
frequenza di impiego nominale [Hz]
potere di chiusura e di interruzione
differenziale nominale [A]
corrente condizionale nominale
di cortocircuito differenziale [A]
C40a
C40N
C60a
C60N
C60H
C60L
C120N
NG125a
NG125N
NG125L
NS160
tenuta alle correnti impulsive [kA]
onda di corrente 8/20 µs
numero di poli
∆n) a 50 Hz [mA]
sensibilità (I∆
ID C40
In
Ue
Ui
Uimp
∆m
I∆
I∆
∆c
istantanei
selettivi S
istantanei
selettivi S
tensione minima di funzionamento
del tasto di prova a 50 Hz [V]
∆n [ms]
tempo totale di sgancio a 2 I∆
temperatura di riferimento [°C]
234
1P+N
CEI EN 61008-1
AC
25
40
230
230
440
440
6
6
A
25
230
440
6
40
230
440
6
A tipo "SI"
25
40
230
230
440
440
6
6
50
1000
50
1000
50
1000
50
1000
50
1000
50
1000
50
fusibile
gG 25 A
4,5
6
6
10
15
20
30
fusibile
gG 40 A
4,5
6
6
10
15
20
50
fusibile
gG 25 A
4,5
6
6
10
15
20
30
fusibile
gG 40 A
4,5
6
6
10
15
20
50
fusibile
gG 25 A
4,5
6
6
10
15
20
30
fusibile
gG 40 A
4,5
6
6
10
15
20
6
10
10
6
10
10
6
10
10
6
10
10
6
10
10
6
10
10
0,25
10
30
300
500
300
500
1000
3
1P+N
1P+N
1P+N
1P+N
1P+N
5
1P+N
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
189
istantanei
selettivi S
0,25
189
189
189
189
≤150
≤150
≤150
30
30
30
189
60÷200
Schneider Electric
Protezione
delle persone
Interruttori automatici magnetotermici differenziali (1)
tipo
C40a Vigi
norma di riferimento
classe
corrente nominale [A]
tensione nominale d’impiego [V]
tensione d’isolamento [V]
tensione nominale di tenuta
ad impulso [kV]
frequenza di impiego nominale [Hz]
potere di chiusura e di interruzione
differenziale nominale [A]
numero di poli
∆n) a 50 Hz [mA]
sensibilità (I∆
tensione minima di funzionamento
del tasto di prova a 50 Hz [V]
∆ n [ms]
tempo totale di sgancio a 2 I∆
classe di limitazione
sganciatore magnetotermico (2)
In
Ue
Ui
Uimp
1P+N
I∆
∆m
istantanei
30
300
istantanei
caratteristiche
In [A]
corrente
nominale
temperatura di riferimento [°C]
C40N Vigi
CEI EN 61009
AC
6÷40
230
440
6
CEI EN 61009
AC
6÷40
230
440
6
50
4500
50
6000
1P+N
c
1P+N
c
189
189
≤150
3
C
6
10
16
20
25
32
40
30
≤150
3
C
6
10
16
20
25
32
40
30
(1) Interruttori magnetotermici differenziali disponibili in un blocco unico che assolve ad entrambe le funzioni di protezione magnetotermica
e differenziale.
(2) caratteristica tipo
Im=In x
C
CEI EN 60898
(CEI 23-3 4a ed.)
5÷10
Blocchi differenziali Vigi (3)
tipo
norma di riferimento
classe
tensione nominale d’impiego [V]
tensione d’isolamento [V]
tensione nominale di tenuta
ad impulso [kV]
frequenza di impiego nominale [Hz]
potere di chiusura e di interruzione
differenziale nominale [A]
tenuta alle correnti impulsive [kA]
onda di corrente 8/20 µs
numero di poli
corrente nominale [A]
∆n) a 50 Hz [mA]
sensibilità (I∆
Vigi C40
Ue
Ui
Uimp
I∆
∆m
istantanei
selettivi S
In
istantanei
selettivi S
tensione minima di funzionamento
del tasto di prova a 50 Hz [V]
∆n [ms]
tempo totale di sgancio a 2 I∆
1P+N
istantanei
selettivi S
10
30
300
500
300
500
1000
CEI EN 61009-1 App. G
AC
A
230/400
230/400
440
440
6
6
A tipo "SI"
230/400
440
6
50
Icn dell'interuttore
associato
0,25
50
Icn dell'interuttore
associato
0,25
1+N
25
3+N
40
1+N
25
3+N
40
c
c
c
c
c
c
c
c
50
Icn dell'interuttore
associato
3
5
1+N
3+N
25
40
c
c
c
189
189
189
≤150
≤150
≤150
60÷200
(3) Blocchi differenziali Vigi per interruttori modulari C40: questi blocchi devono essere necessariamente assemblati con il relativo interruttore magnetotermico.
Schneider Electric
235
Dispositivi differenziali
Sistema Multi 9
Protezione
delle persone
Blocchi differenziali Vigi (1)
tipo
norma di riferimento
classe
tensione nominale d’impiego [V]
tensione d’isolamento [V]
tensione nominale di tenuta
ad impulso [kV di cresta]
frequenza di impiego nominale [Hz]
potere di chiusura e di interruzione
differenziale nominale [A]
tenuta alle correnti impulsive [kÂ]
onda di corrente 8/20 µs
numero di poli
corrente nominale [A]
∆n) a 50 Hz [mA]
sensibilità (I∆
tensione minima di funzionamento
del tasto di prova a 50 Hz [V]
∆ n [ms]
tempo totale di sgancio a 2 I∆
regolazioni possibili
Ue
Ui
Uimp
Vigi C60
CEI EN 61009-1 App.G
AC
230/400
500
6
A
230/400
500
6
A tipo "SI"
230/400
500
6
I∆
∆m
50/60
(2)
50/60
(2)
50/60
(2)
0,25
0,25
3
5
2,3,4
25
63
c
c
istantanei
selettivi S, regolabili I/S, I/S/R
In
istantanei
10
30
300
500
selettivi S
300
500
1000
regolabili I/S
300÷1000
I/S/R 300÷3000
230/415 V
istantanei
selettivi S
regolabili I
regolabili S
regolabili R
2,3,4
25
c (2P)
c
c
c
40
63
2,3,4
25
63
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
176
176
176
≤150
≤150
≤150
60÷200
versione
sensibilità [mA]
ritardo [ms]
(I)
(S)
(R)
preallarme
(1) Blocchi differenziali Vigi per interruttori modulari C60, C120, NG125: questi blocchi devono essere necessariamente assemblati con il relativo interruttore magnetotermico
(2) Icn/Icu dell'interruttore associato.
236
Schneider Electric
Protezione
delle persone
Vigi C120
AC
230/400
500
6
A
230/400
500
6
A tipo “SI”
230/400
500
6
Vigi NG125
CEI EN 60947-2 App.B
AC
A tipo “SI”
230/415
230/415
690
690
8
8
50/60
(2)
50/60
(2)
50/60
(2)
50/60
(2)
50/60
(2)
50/60
(2)
50/60
(2)
50/60
(2)
0,25
0,25
0,25
2,3,4
125
2,3,4
125
3
5
2,3,4
125
2,3,4
63
3
5
2
63
3, 4
63
3
5
3, 4
63
3
5
3,4
125
3
5
3, 4
125
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
176
176
176
178
178
≤150
≤150
≤150
60÷200
≤150
≤150
60÷200
Schneider Electric
≤150
60÷200
≤150
60÷200
≤500
I/S/R
300
500
1000
3000
0
60
150
10÷50% I∆n
440/500
690
8
230/415
690
8
440/500
690
8
c (4P)
c (4P)
c
224
≤150
60÷200
≤500
I/S/R
300
500
1000
3000
0
60
150
c
c
178
≤150
60÷200
≤500
I/S
300
500
1000
0
60
c
224
I/S/R
300
500
1000
3000
0
60
150
10÷50% I∆n
≤150
60÷200
≤500
I/S/R
300
500
1000
3000
0
60
150
237
Protezione
delle persone
Dispositivi differenziali
Dispositivi differenziali a toroide separato
La protezione differenziale è realizzata con
l'associazione di un relé differenziale a
toroide separato ad un interruttore
automatico provvisto di sganciatore
voltmetrico.
I Relé differenziali sono tutti in classe A e
protetti contro scatti intempestivi.
Per il loro funzionamento richiedono una
tensione di alimentazione ausiliaria in CA o CC.
Relè standard ad una soglia
RH21
RH21M
RH99
RH21P
RH99M
RH99P
Tipo di rete da proteggere
BT corrente alternata
≤ 1000 V
≤ 1000 V
Frequenza
da 50/60 a 400 Hz
da 50/60 a 400 Hz
Funzioni
Protezione
c
c
Segnalazione guasto differenziale senza intervento protezione
c
-
Preallarme
-
-
Visualizzazione percentuale I∆n (barra di LED)
-
-
Misura corrente differenziale I∆n (display)
-
-
Comunicazione (Digipact)
-
-
Installazione
Su guida DIN
c
Incasso
-
c
c
-
c
∆n
Sensibilità I∆
Regolazione soglie
commutatore
commutatore
Soglia di guasto
2 soglie commutabili
30 mA o 300 mA
9 soglie commutabili
da 30 mA a 30 A
Soglia di segnalazione
-
-
Soglia di preallarme
-
-
Regolazione temporizzazioni
commutatore
commutatore
Soglia di guasto
1 temporizzazione
istantanea per I∆n= 30 mA
istantanea o 0,06 s per I∆n= 300 mA
9 temporizzazioni
da istantanea a 4,5 s
Soglia di segnalazione
-
-
Soglia di preallarme
-
-
Temporizzazione
Contatti di uscita
Numero contatti
1
1
Soglia di guasto: contatto a riarmo manuale
c
c (2)
Soglia di guasto: contatto a riarmo automatico
-
c (3)
Soglia di guasto: contatto a riarmo man/aut selezionabile
-
-
Soglia di segnalazione: contatto a riarmo automatico
-
-
Soglia di preallarme: contatto a riarmo automatico
-
-
c
c
c
c
Tensioni di alimentazione
12/24 V CA
48 V CA
110/130 V CA
220/240 V CA
380/415 V CA
440/525 V CA
c
c
c
c
c
c
c
c
12/48 V CC
c
24/130 V CC
-
c
-
c
c
A distanza di più relè (massimo 10)
c
c
A distanza mediante comunicazione
-
-
c
c
c
c
Test di funzionamento
Locale (pulsante di test)
A distanza
c
c
Toroidi associabili
Toroidi chiusi tipo A
Toroidi aperti tipo OA
Todoridi sommatori
Compatibilità con toroidi chiusi tipo E
238
c
c
c
c
Schneider Electric
Protezione
delle persone
Relè a doppia soglia
Centrale di misure differenziali
RH197
RHUs
RHU
RMH
RH197P
RHUs
RHU
Centrale RMH
≤1000 V
≤1000 V
≤ 1000 V
≤1000 V
da 50/60 a 400 Hz
da 50/60 a 400 Hz
da 50/60 a 400 Hz
da 50/60 a 400 Hz
c
c
-
-
-
-
-
c
c
c
c
-
-
-
-
c
c
c fino a 12 partenze misurate (1)
-
-
c
c
-
-
-
-
c
c
c
commutatore
tastiera
tastiera
tastiera
19 soglie commutabili
da 30 mA a 30 A
1 soglia regolabile
da 30 mA a 30 A
1 soglia regolabile
da 30 mA a 30 A
-
da 30 mA a 30 A
-
-
1 soglia regolabile
fissa
50% I∆n
1 soglia regolabile
da 15 mA a 30 A
1 soglia regolabile
da 15 mA a 30 A
1 soglia regolabile
da 15 mA a 30 A
commutatore
tastiera
tastiera
tastiera
7 temporizzazioni
da istantanea a 4,5 s
1 temporizzazione
regolabile
da istantanea a 4,5 s
1 temporizzazione
regolabile
da istantanea a 4,5 s
-
-
-
-
1temporizzazione regolabile
per ogni partenza
da istantanea a 4,5 s
istantanea
1temporizzazione
regolabile
da istantanea a 4,5 s
1temporizzazione
regolabile
da istantanea a 4,5 s
1 temporizzazione regolabile
per ogni partenza
da istantanea a 4,5 s
2
2
2
2
-
c
c
-
-
-
-
-
c
-
-
c
-
-
-
c
c
-
-
-
-
c
c
-
c
c
c
c
c
c
c
c
c
-
-
-
-
-
-
-
c
-
-
-
c
c
c
c
c
c
c
c
c
-
-
-
-
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
c
Schneider Electric
c
c
c
c
-
-
-
c
c
c
c
c
c
c
c
c
Concentratore RM12T
c
c
239
Dispositivi differenziali
Dispositivi differenziali a toroide separato
Protezione
delle persone
Rilevatori
Toro di tipo chiuso A
Relé associati
Relé a riarmo automatico
RH99, RMH
Relé differenziali
Impiego
RH10, RH21, RH99, RHUs e RHU
Per lavori ex nono ed estensioni
c
Per ristrutturazioni ed estensioni
-
Caratteristiche generali
Tipo di rete da controllare
BT 50/60/400 Hz
Tensione d'isolamento Ui
1000 V
Rilevatore di tipo chiuso
c
Rilevatore di tipo aperto
-
Temperatura di funzionamento
-35 °C / +70 °C
Temperatura di stoccaggio
-55 °C / +85 °C
Indice di protezione
IP30 (collegamenti IP20)
Caratteristiche elettriche del prodotto
Rapporto di trasformazione
1/1000
Tenuta alla corrente di cortocircuito trifase
Icw 100 kA/0,5 s
Tenuta alla corrente di cortocircuito differenziale
(secondo IEC 60947-2 in kA efficace)
I∆w 85 kA/0,5 s
Categoria di sovratensione
c
c
IV
Tensione nominale di tenuta ad impulso Uimp (kV)
12
Caratteristiche dei rilevatori
TA30
PA50
IA80
MA120
SA200
Corrente nominale d’impiego Ie (A)
65
85
160
250
400
630
Sezione massima ammissibile per fase (mm² rame)
25
50
95
240
2 x 185
2 x 240
3,89
7,05
-
GA300
Caratteristiche meccaniche del prodotto
Tipo di rilevatore
Dimensioni ∅ (mm)
Peso (kg)
Toro TA30
30
0,12
Toro PA50
50
0,2
Toro IA80
80
0,42
Toro MA120
120
0,59
Toro SA200
200
1,32
Toro GA300
300
2,23
Toro POA
-
-
Toro GOA
-
-
Toroide sommatore
-
-
Toroide sommatore
-
-
Cablaggio
Sezione dei cavi (mm²) per una resistenza R = 3 W
Lunghezza max di collegamento (m)
0,22
0,75
18
60
1
80
1,5
100
Tipo di montaggio
Aggancio su relé Vigirex (montaggio posteriore)
TA30, PA50
Su guida DIN (montaggio orizzontale o verticale)
TA30, PA50, IA80, MA120
Su piastra piena o forata o su profilato
TA30, PA50, IA80, MA120, SA200
Su cavo
IA80, MA120, SA200, GA300
Su sistema sbarre
-
Caratteristiche ambientali
Calore umido non in funzionamento (IEC 60068-2-30)
28 cicli +25 °C / +55 °C / HR 95 %
Calore umido in funzionamento (IEC 60068-2-56)
48 h 00 Categoria C2
Nebbia salina (IEC 60068-2-52)
Prova KB severità 2
Grado di inquinamento (IEC 60664-1)
3
Potere calorifico (MJ)
(1) Per I∆n u 500 mA.
(2) Da 0,5 a 2,5 mm².
0,98
1,42
3,19
Scelta dei rilevatori in funzione del circuito di potenza
Cavi rame 3P + N
240
Corrente nominale d’impiego (Ie)
Sezione max per fase
Rilevatori
65 A
85 A
25 mm2
50 mm2
TA30
PA50 o POA
160 A
95 mm2
IA80
250 A
240 mm2
MA120 o GOA
400 A
2 x 185 mm2
SA200
630 A
2 x 240 mm2
GA300
1600 A
4 x 240 mm2
280 x 115 mm
Schneider Electric
Protezione
delle persone
Toro di tipo aperto OA
Toroide sommatore
RH99, RMH
RH99 (1)
RH10, RH21, RH99, RHUs e RHU
RH10, RH21, RH99 (1)
-
c
c
-
BT 50/60/400 Hz
BT 50/60/400 Hz
1000 V
1000 V
-
c
c
-
-35 °C / +70 °C
-35 °C / +80 °C
-55 °C / +85 °C
-55 °C / +100 °C
-
IP30 (collegamenti IP20)
1/1000
1/1000
c
c
c
IV
IV
12
12
POA
GOA
280 x 115
470 x 160
85
250
1600
4000
50
240
2 x 100 x 5
2 x 125 x 10
Dimensioni ∅ (mm)
Peso (kg)
Dimensioni interne (mm)
Peso (kg)
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
46
1,3
-
-
110
3,2
-
-
-
-
280 x 115
13,26
-
-
470 x 160
21,16
Lunghezza max di collegamento (m)
Lunghezza max di collegamento (m)
18
60
10 (2)
80
10 (2)
100
10 (2)
-
-
-
-
POA, GOA
c
-
c
28 cicli +25 °C / +55 °C / HR 95 %
28 cicli +25 °C / +55 °C / HR 95 %
48 h 00 Categoria C2
48 h 00 Categoria C2
Prova KB severità 2
Prova KB severità 2
3
8,02
4
16,35
-
Scelta dei toroidi sommatori in funzione del circuito di potenza
Sbarre rame 3P + N
Corrente nominale d’impiego (Ie)
Sezione max per fase
Toroidi sommatori
1600 A
2 sbarre 100 x 5 mm2
280 x 115 mm
4000 A
2 sbarre 125 x 10 mm2
470 x 160 mm
Schneider Electric
241
Dispositivi differenziali
Indicazioni installative
Protezione
delle persone
Protezione mediante
trasformatore toroidale
Protezione differenziale di tipo toroidale
1
A
3
2
Esempio di cattivo serraggio dei conduttori
nel toroide
Il trasformatore toroidale è utilizzato per i
seguenti dispositivi differenziali: interruttori
magnetotermici con blocchi differenziali Vigi,
interruttori magnetotermici differenziali,
interruttori differenziali puri.
Il toroide deve abbracciare tutti i conduttori
attivi affinchè sia interessato dal campo
magnetico residuo corrispondente alla
somma vettoriale delle correnti che
percorrono le fasi ed il neutro.
L’induzione magnetica nel toroide e il
segnale elettrico disponibile al secondario
sono dunque, da un punto di vista teorico,
l’immagine della corrente differenziale
residua. Il segnale elettrico al secondario del
toroide viene inviato al relé per lo sgancio.
Lo stesso principio può essere applicato
utilizzando un relé differenziale a toroide
separato esterno al dispositivo di
interruzione (Vigirex). In questo caso, per la
corretta installazione del toroide occorre
attenersi ad alcune regole di seguito
indicate.
Il sensore toroidale permette di determinare
correnti differenziali nel campo che va da
qualche milliampere a qualche decina di
ampere. In particolare si realizzano
dispositivi differenziali ad alta sensibilità
per circuiti di distribuzione e terminali
(protezione delle persone e protezione
contro gli incendi).
Relé differenziale a toroide
separato
Posizionamento del toroide lontano dai tratti
di curvatura dei cavi
∅
L’insieme necessario per il funzionamento
è costituito dal toroide o trasformatore di
corrente e dal relé differenziale, associati
al dispositivo di interruzione provvisto della
relativa bobina di apertura (MX o MN).
Il collegamento toroide-relé differenziale
deve essere realizzato con cavo schermato
in caso di:
c soglia differenziale <100 mA;
c toroide installato a distanza superiore a 10 m;
c cavo di segnale installato a meno di
30 cm dal cavo di potenza.
Nota 1: se si utilizzano differenziali ad alta
sensibilità, è consigliabile formare una treccia
con i cavi di collegamento toroide-relé.
Nota 2: i relé differenziali Vigirex presentano
il controllo permanente del collegamento
toroide-relé: in caso di interruzione si ha
l’apertura dell’interruttore associato.
Nota 3: alcuni tipi di relé differenziali Vigirex
sono provvisti di dispositivo a sicurezza
positiva per la segnalazione in caso di
mancanza dell’alimentazione ausiliaria
o di rottura del cavo di alimentazione.
Affinchè la "risposta" del toroide sia fedele e
lineare, è necessario collocare i conduttori
il più vicino possibile al centro del toroide,
affinchè la loro azione magnetica in assenza
di corrente differenziale residua sia
perfettamente compensata.
Il campo magnetico generato da un
conduttore diminuisce proporzionalmente
alla distanza ed è quindi molto forte nel
punto A della figura a fianco; ne deriva
una saturazione magnetica locale che si
traduce in un contributo al flusso magnetico
nel toroide, dovuto alla fase 3, non
proporzionale alla corrente che la percorre.
Lo stesso fenomeno può verificarsi se il
toroide è posizionato in prossimità di una
zona di curvatura dei cavi da cui esso è
attraversato. Ciò può causare la comparsa
di una induzione residua parassita, in grado,
nel caso di correnti di elevata intensità, di
far apparire al secondario del toroide un
segnale che può dare luogo ad un
intervento intempestivo.
Questo rischio è tanto più elevato quanto
più la soglia d’intervento del differenziale è
bassa rispetto alla corrente nelle fasi, in
modo particolare in caso di cortocircuito.
Nei casi critici (Ifasemax / I∆n elevato),
due soluzioni consentono di far fronte
al problema degli scatti intempestivi:
c utilizzare un toroide avente diametro
interno almeno doppio del diametro del cavo
o del fascio di cavi;
c disporre un manicotto di materiale
ferromagnetico (ferro dolce - lamiera
ferromagnetica) all’interno del toro per
rendere il campo omogeneo.
Una volta che sono state considerate
tutte queste precauzioni, cioè centraggio dei
conduttori, uso di un toroide di grandi
dimensioni e applicazione di un
manicotto magnetico, il valore del rapporto
Ifasemax / I∆n può arrivare fino a 50000.
Occorre sottolineare che l’utilizzo di
differenziali a toroide incorporato consente
all’installatore di risolvere i problemi sopra
evidenziati, perchè in questo caso è il
costruttore che studia e mette a punto le
soluzioni per risolvere il problema del
centraggio dei conduttori attivi e ottimizzare
il dimensionamento del toroide.
L ≥ 2∅
Il manicotto di materiale ferromagnetico
disposto attorno ai conduttori all'interno
del toroide riduce il rischio di sganci causati
da correnti di spunto.
Schneider Electric
242
pag242_254 persone2.p65
242
01/12/2003, 17.33
Protezione
delle persone
Conduttore di protezione
d
d
c
{
{
Il conduttore di protezione deve essere
installato esternamente al toroide (fig. a).
In caso contrario il dispositivo differenziale
non interviene.
Se la guaina metallica del cavo è collegata a
terra e passa all'interno del toroide
(fig. b), il conduttore che collega la guaina
al collettore di terra deve passare all'interno
del toroide per annullare gli effetti di una
eventuale corrente di guasto che potrebbe
circolare all'interno della guaina stessa.
b
e
f
a
a
e
Fig. a
Protezione mediante
trasformatori di corrente
Per misurare la corrente differenziale di un
circuito trifase sono installati tre o quattro
trasformatori di corrente a seconda che il
circuito sia senza neutro o con neutro.
I tre (o quattro) TA si comportano come dei
generatori di corrente collegati in parallelo
che fanno circolare sul circuito d’uscita una
corrente che è la somma vettoriale delle tre
correnti di fase piu quella dell’eventuale
conduttore di neutro, cioè la corrente
differenziale residua. Questa corrente è
rilevata dal relé differenziale.
Questa soluzione è adottata per realizzare
la protezione detta “residual” (opzione T),
integrata negli sganciatori elettronici.
Per rilevare la corrente di guasto verso terra
vengono utilizzati i trasformatori di corrente
impiegati per il rilevamento delle
sovracorrenti.
a:
b:
c:
d:
e:
f:
In presenza
di guaina
metallica
Fig. b
Per ragioni costruttive legate alla classe di
precisione dei trasformatori di corrente si
possono realizzare con questa soluzione
solo dispositivi differenziali a bassa
sensibilità utilizzabili ai primi livelli di
distribuzione per la protezione contro gli
incendi e più in generale per la protezione
dell’impianto. Infatti potrebbe succedere
che, in seguito all’errore di lettura operato
dai TA, la sommatoria delle correnti nei
conduttori attivi potrebbe dare un risultato
diverso da zero anche in assenza di
corrente di dispersione verso terra.
Ad esempio, con dei TA di classe 5, utilizzati
alla loro corrente nominale, è consigliabile
non effettuare regolazioni del relé
differenziale al di sotto del 10% della
corrente nominale stessa dei TA.
In alternativa alla protezione di terra
integrata negli sganciatori un’altra soluzione
che sfrutta lo stesso principio è quella che
utilizza il toroide del relè differenziale a
toroide
neutro eventuale
conduttore di protezione
conduttori di fase
guaina metallica
collegamento guaina - PE.
toroide separato per la rilevazione della
somma delle correnti dei TA.
In aggiunta alle considerazioni fatte in
precedenza riguardanti la precisione dei TA,
bisogna considerare che per determinare la
reale soglia di intervento di questa protezione
occorre moltiplicare la soglia regolata sul
fronte del relé differenziale per il rapporto di
trasformazione dei TA.
Ad esempio regolando un Vigirex a
I∆n = 500 mA e avendo dei TA 100/5 A la
reale soglia di intervento impostata è pari
a 500 mA x 100/5 = 10 A.
I1
I3
I2
A
Ih
DDR
B
Protezione differenziale realizzata con TA in
un circuito trifase senza neutro
Protezione "Source Ground
Return"
Una soluzione alternativa a quella dell’uso
dei trasformatori di corrente, in caso di
protezione di arrivi di forte potenza e quindi
in presenza di cavi di fase aventi elevata
sezione, è la "Source Ground Return".
In questo caso si posiziona il toroide sul
collegamento a terra del centro stella
dell’avvolgimento di bassa tensione del
trasformatore. Infatti, per la legge di Kirchoff
ai nodi, la corrente differenziale vista dal
toroide T della figura sottostante è uguale
a quella vista dal toroide G, per un guasto
d’isolamento che si verifica sulla rete BT.
Il toroide rileva ed invia al relé differenziale
la corrente di guasto verso terra.
Il relé differenziale può essere integrato
nello sganciatore elettronico (opzione W) del
dispositivo di interruzione o esterno allo
stesso (Vigirex).
Questa soluzione si può applicare nei sistemi
TN-S, qualora sia possibile installare il
toroide sul tratto del conduttore di terra tra la
derivazione del neutro e quella del PE.
AT / BT
G
1
2
3
N
T
DDR
DDR
PE
Inserzione sui conduttori attivi (G) e source
ground return (T).
Schneider Electric
pag242_254 persone2.p65
243
243
01/12/2003, 17.33
Dispositivi differenziali
Indicazioni installative
Protezione
delle persone
Trasformatori in parallelo
L'impiego di dispositivi differenziali in
presenza di trasformatori in parallelo può
dar luogo a due tipi di inconvenienti:
c perdita di sensibilità del dispositivo
differenziale.
La corrente di guasto verso terra Ig si
ripartisce sui trasformatori e di
conseguenza i dispositivi differenziali
installati sui montanti percepiscono solo una
frazione di tale corrente;
c correnti di circolazione.
In presenza di trasformatori con
caratteristiche diverse, ad esempio potenza
nominale e tensione di corto circuito, è
molto probabile la circolazione
di correnti che interessano anche l'impianto
di terra (correnti di circolazione Ic).
Anche in presenza di trasformatori
nominalmente identici, piccole differenze
costruttive possono dare luogo a queste
correnti di circolazione. La presenza di
carichi squilibrati, accentuando eventuali
differenze di potenziale tra i centri stella
dei due trasformatori, acuisce il problema.
I relé differenziali installati sugli arrivi dei
trasformatori possono pertanto scattare
intempestivamente.
Questa figura mostra un esempio
di realizzazione della messa a terra dei
trasformatori in parallelo in un sistema
TN-S ed indica il corretto posizionamento
dei toroidi.
Si ricorda che l'installazione dei differenziali
non è ammessa nei sistemi TN-C.
La realizzazione pratica del collegamento
a terra di trasformatori funzionanti
in parallelo e provvisti di protezione
differenziale richiede un buon progetto
ed una particolare attenzione
in fase di montaggio.
In particolare il collegamento delle sbarre
di terra (PE) del quadro principale
deve essere tale da rispettare il corretto
posizionamento dei toroidi.
Per ovviare a questi inconvenienti utilizzare
una delle seguenti soluzioni:
c installare le protezioni differenziali sulle
partenze e non sugli interruttori di arrivo
realizzando i montanti con elementi che
riducono al minimo il rischio di guasti verso
terra.
c equipaggiare gli interruttori di arrivo con
una protezione di terra ed installare i relativi
toroidi sui conduttori che uniscono il neutro
al dispersore dell'impianto di terra comune
ai due trasformatori.
Nota: le soluzioni proposte non producono
scatti intempestivi delle protezioni diffrenziali
inserite; tuttavia le correnti di circolazione
sono sempre presenti sull'impianto.
È dunque consigliabile evitare il parallelo
di trasformatori di diverse caratteristiche
nominali.
No
Ic
Si
Ic
PE
Ic
PE
NO
(1)
SI
(1)
1
2
3
N
PE
NO
DA (2)
(1) L'intervento della protezione differenziale deve
provocare l'apertura dell'interruttore del montante di
media tensione.
Infatti, in caso di guasto interno al trasformatore,
la sola apertura dell'interruttore di bassa tensione
non isola il punto di guasto.
(2) DA è il dispersore intenzionale dell'impianto
di terra comune ai due trasformatori.
Schneider Electric
244
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244
01/12/2003, 17.33
Protezione
delle persone
Dispositivi differenziali
Impiego a 400 Hz
Dispositivi differenziali Multi 9
Incidenza della frequenza
della corrente
I dispositivi differenziali della gamma Multi 9
sono utilizzabili a 400 Hz.
La soglia di sensibilità varia al variare della
frequenza e in genere aumenta con essa.
Tuttavia è dimostrato che il corpo umano è
meno sensibile alla corrente a 400 Hz.
Quindi a fronte di un aumento delle soglie di
intervento dei dispositivi differenziali con la
frequenza, essi assicurano ancora la
protezione delle persone.
Il comportamento dei dispositivi differenziali
al variare della frequenza è indicato nei
diagrammi sottostanti.
La Norma IEC 60479-1 § 3 e -2 § 4
definisce la sensibilità e la fibrillazione del
corpo umano in funzione della frequenza.
Soglia in corrente in funzione della frequenza
Frequenza (Hz)
Percezione (mA)
Tetanizzazione (mA)
Corrente continua
2
-
100
50
0,5
10
40
100
0,5
10
80
300
0,6
12
180
1000
1
17
560
3000
2
23
-
5000
4
32
-
10000
6
50
-
>10000
100
-
-
ID, IDC40
C40 Vigi, Vigi C40
Id
IDn
ID
I∆n
2.5
1
2
3
4
2
2.5
2
1.5
1.5
1
1
0.5
Fibrillazione (mA)
0.5
10
tipo
ID
50 60
classe
AC
In [A]
150
250
350 400 Hz
10
numero curva
tipo
10 mA
30 mA
300 mA 500 mA
25
2
1
1
40
50
classe
60
In [A]
-
C40a Vigi
AC
40
90
150
250
350 400 Hz
numero curva
10 mA
30 mA
300 mA
500 mA
-
1
-
-
-
1
1
1
C40N Vigi
AC
40
-
1
1
-
63-80-100 -
2
1
1
Vigi C40
AC
25-40
-
1
1
-
25-40-63
-
3
2
-
A
25-40
-
1
1
-
A tipo "si" 25-40-63
-
4
-
-
A tipo “si” 25-40
-
2
2
-
40-63-80-100 -
-
2
2
selettivi S
A tipo “si” 40
-
-
2
-
tipo
classe
In [A]
numero curva
10 mA
30 mA
300 mA
500 mA
Vigi C60
AC
25
2
1
1
1
-
40-63
-
2
1
1
-
A
selettivo S
90
A tipo "si"
Vigi C60
ID
l∆n
2.5
2
A
1.5
selettivi S
1A
25-63
-
3
2
2
-
A tipo "si" 25-63
-
4
-
-
-
A tipo "si" 63
-
-
4
-
4
1
0.5
10
50 60
90
150
250
350 400 Hz
Schneider Electric
pag242_254 persone2.p65
245
245
01/12/2003, 17.33
Lunghezza massima protetta
per la protezione delle persone
Generalità
Protezione
delle persone
Verifica delle condizioni
di intervento del
dispositivo di protezione
contro le sovracorrenti
Sistema di neutro IT
Il metodo convenzionale utilizzato in questa
guida è suggerito dalla Norma CEI 64.8
ed è nella maggior parte dei casi sufficiente
a determinare con buona approssimazione
la massima lunghezza della conduttura
per la quale è verificata la protezione
delle persone.
Per la determinazione della lunghezza limite
della conduttura utilizzare la legge
di Ohm opportunamente adattata.
Nel fare la valutazione della corrente di
guasto a terra si considerano soltanto le
impedenze della fase e del PE relative alla
partenza in esame.
La precisione di questo metodo si può
considerare equivalente a quella del calcolo
che tiene conto di tutte le impedenze della
rete (metodo seguito dal programma
On-Off Rete), quando l'impedenza della rete
a monte è trascurabile rispetto a quella della
partenza in esame.
Questo metodo risulta efficace per fare una
rapida valutazione della lunghezza massima
protetta quando non sono note le
caratteristiche della rete a monte.
È un metodo applicabile a condizione che
il conduttore di protezione sia posto nelle
immediate vicinanze dei conduttori attivi
del circuito (in caso contrario la verifica della
protezione delle persone può essere
eseguita solo con delle misure effettuate
ad impianto terminato).
PE
c senza distribuzione del neutro (1)
D
B
C
A
Sez. fase [mm2]
kx
2
n. cavi in parallelo
SPE
SF
L max = k x ⋅ k par
kpar
0, 8 ⋅ U ⋅ SF
2 ⋅ 1, 5 ⋅ ρ ⋅ (1 + m) ⋅ k m ⋅ Im
c con distribuzione del neutro (1) (2)
R
S
T
N
PE
D
B
A
C
VAB =
0,8 Uo
2
SF
SN
Sistema di neutro TN
caso A
B
PE
L
SPE
L max = k x ⋅ k par
C
caso B
v caso A - nel caso di circuiti senza neutro
inseriti in un sistema con neutro distribuito,
la formula diventa:
0,8 · U0 · SF
Lmax = kx · kpar · _______________
2·1,5·ρ·(1+m)·km·Im
v caso B - linea con neutro
SF
1
2
3
1
2
2,65 3
4
5
3,2
km è il fattore che tiene conto della
tolleranza della soglia di intervento
magnetico; vale:
c 1,2 per gli sganciatori magnetotermici;
c 1,15 per gli sganciatori elettronici.
1,5 è il fattore correttivo della resistenza
del circuito. Si ritiene che, in occasione del
guasto, tale resistenza aumenti del 50%
rispetto al suo valore a 20°C;
0,8 per tener conto di una riduzione all'80%
della tensione di alimentazione durante
il guasto, sulla parte di impianto a monte
della conduttura in esame;
U0 [V] è la tensione nominale tra fase
e terra;
U [V] è la tensione nominale tra fase e fase;
SF [mm2] è la sezione del conduttore
di fase;
SN [mm2] è la sezione del conduttore
di neutro;
ρ [Ω mm2/m] è il valore della resistività a
20°C del materiale conduttore, (pari a 0,018
per il rame e 0,027 per l'alluminio);
m è il rapporto tra la sezione del conduttore
di fase e la sezione del conduttore
di protezione (in presenza di conduttori
in parallelo considerare la sezione
complessiva);
m' è il rapporto tra la sezione del conduttore
di neutro e la sezione del conduttore
di protezione;
Im [A] è la taratura della protezione contro
i cortocircuiti.
0,8 · U0 · SN
Lmax = kx · kpar · _______________
2·1,5·ρ·(1+m’)·km·Im
0, 8 ⋅ Uo ⋅ SF
1, 5 ⋅ ρ ⋅ (1 + m) ⋅ k m ⋅ Im
(1) Nell'impossibilità pratica di effettuare
la verifica per ogni configurazione di doppio
guasto, il calcolo viene condotto
supponendo una uguale ripartizione
della tensione tra i due circuiti in guasto (ciò
corrisponde alla condizione più sfavorevole
per uno dei due circuiti interessati dal
doppio guasto).
(2) Si ricorda che le norme raccomandano di
non distribuire il neutro nei sistemi IT.
Schneider Electric
246
pag242_254 persone2.p65
120 150 185 240 300
0,90 0,85 0,80 0,75 0,72
kpar è il fattore correttivo in caso di più cavi
in parallelo;
VAB = 0,8 U
SPE
A
I simboli utilizzati significano:
Lmax [m] è la massima lunghezza
della conduttura che permette l'intervento
della protezione;
kx è il fattore di riduzione che tiene conto
della reattanza dei cavi di sezione maggiore
di 95 m 2;
246
01/12/2003, 17.33
Lunghezza massima protetta
per la protezione delle persone
Sistema TN
Protezione
delle persone
Lunghezze massime (in metri) di cavo
protetto contro i contatti indiretti tramite
interruttori automatici nel sistema TN.
Fattori correttivi da applicarsi alle lunghezze date dalle tabelle
Sfase
Spe
1
2
rete 400 V
cavo Cu
1
0,67
tra le fasi (1)
cavo Al
0,62
0,41
3
0,50
0,31
4
0,40
0,25
(1) Nel caso di reti trifasi a 230 V tra le fasi, applicare il coefficiente 0,6.
Per reti monofasi a 230 V (fase neutro), non applicare il coefficiente.
Tabella 1 - C60, C120, NG125 caratteristica B
sez.
In [A]
[mm2]
1,5
2,5
4
6
10
16
25
35
50
Tabella 2 - C60, C120, NG125 caratteristica C
sez.
In [A]
[mm2]
0,5
1
2
3
4
1,5
1022 511
256
170
128
2,5
1704 852
426
284
213
4
681
454
341
6
681
511
10
852
16
25
35
50
Tabella 3 - C60, C120, NG125 caratteristica D o K
sez.
In [A]
[mm2]
0,5
1
2
3
4
1,5
730
365
183
122
91
2,5
1217 608
304
203
152
4
487
325
243
6
730
487
365
10
811
608
16
25
35
50
Tabella 4 - C60, NG125 caratteristica MA
sez.
In [A]
[mm2]
1,6
2,5
4
6,3
1,5
222
142
89
56
2,5
370
237
148
94
4
592
379
237
150
6
568
355
225
10
592
376
16
601
25
35
50
10
35
59
95
142
237
379
592
828
6
170
284
454
681
10
102
170
273
409
681
16
64
106
170
256
426
681
20
51
85
136
204
341
545
852
25
41
68
109
164
273
436
681
32
32
53
85
128
213
341
532
745
1065
40
26
43
68
102
170
273
426
596
852
50
20
34
55
82
136
218
341
477
681
63
16
27
43
65
108
173
270
379
541
80
13
21
34
51
85
136
213
298
426
100
10
17
27
41
68
109
170
239
341
125
8
14
22
33
55
87
136
191
273
6
85
142
227
341
568
10
51
85
136
204
341
545
852
16
32
53
85
128
213
341
532
745
20
26
43
68
102
170
273
426
596
852
25
20
34
55
82
136
218
341
477
681
32
16
27
43
64
106
170
266
373
532
40
13
21
34
51
85
136
213
298
426
50
10
17
27
41
68
109
170
239
341
63
8
14
22
32
54
87
135
189
270
80
6
11
17
26
43
68
106
149
213
100
5
9
14
20
34
55
85
119
170
125
4
7
11
16
27
44
68
95
136
6
61
101
162
243
406
649
10
37
61
97
146
243
389
608
852
16
23
38
61
91
152
243
380
532
761
20
18
30
49
73
122
195
304
426
608
25
15
24
39
58
97
156
243
341
487
32
11
19
30
46
76
122
190
266
380
40
9
15
24
37
61
97
152
213
304
50
7
12
19
29
49
78
122
170
243
63
6
10
15
23
39
62
97
135
193
80
5
8
12
18
30
49
76
106
152
100
4
6
10
15
24
39
61
85
122
125
3
5
8
12
19
31
49
68
97
12,5
28
47
76
114
189
303
473
663
16
22
37
59
89
148
237
370
518
739
25
14
24
38
57
95
151
237
331
473
40
9
15
24
35
59
95
148
207
296
63
6
9
15
23
38
60
94
131
188
Schneider Electric
pag242_254 persone2.p65
247
247
01/12/2003, 17.33
Lunghezza massima protetta
per la protezione delle persone
Sistema TN
Protezione
delle persone
Tabella 5 - Compact NS, Masterpact (1)
Im [A]
63
80
125
sez.
Tipo di sganciatori NS
[mm2]
(2) TM16G
TM 25/40G TM63G
2,5
112
88
56
4
180
141
90
6
270
212
136
10
450
354
227
16
721
567
363
25
1126
887
567
35
1577
1242
795
50
2253
1774
1135
70
3155
2484
1590
95
4281
3371
2158
120
4867
3833
2453
150
5746
4525
2896
185
6670
5253
3361
240
8112
6388
4088
300
9735
7666
4906
Tabella 6 - Compact NS, Masterpact (1)
sez.
Im [A]
[mm2]
1500
2000
2,5
4
3
4
7
5
6
11
8
10
18
14
16
30
22
25
47
35
35
66
49
50
94
70
70
132
99
95
179
134
120
204
153
150
241
181
185
280
210
240
340
255
300
408
306
(1) Nel caso di regolazione della soglia magnetica
ad una Im non contenuta in tabella, considerare la
colonna con Im immediatamente superiore.
190
300
400
500
650
800
1000
1250
TM16D
37
60
90
149
239
374
523
591
828
1123
1277
1508
1751
2129
2555
TM25D
23
37
56
94
151
236
331
473
662
899
1022
1206
1400
1703
2044
TM32D
18
28
43
71
114
177
248
355
497
674
767
905
1051
1278
1533
TM 40/63D
14
22
34
56
90
141
198
283
397
539
613
724
840
1022
1226
TM80D
10
17
26
43
69
109
152
218
305
415
471
556
646
786
943
TM100D
8
14
21
35
56
88
124
177
248
337
383
452
525
638
766
7
11
17
28
45
70
99
141
198
269
306
362
420
511
613
TM125/160D
5
9
13
22
36
56
79
113
159
215
245
289
336
408
490
2500
2
4
6
11
18
28
39
56
79
107
122
144
168
204
245
3200
2
3
5
8
14
22
31
44
62
84
95
113
131
159
191
4000
1
2
4
7
11
17
24
35
49
67
76
90
105
127
153
5000
1
2
3
5
9
14
19
28
39
53
61
72
84
102
122
6300
1
1
2
4
7
11
15
22
31
42
48
57
66
81
97
8000
10000
12500
1
2
3
5
8
12
17
24
33
38
45
52
63
76
1
1
2
4
7
9
14
19
26
30
36
42
51
61
1
2
3
5
7
11
15
21
24
28
33
40
49
(2) In questa riga sono indicati gli sganciatori
magnetotermici degli interruttori Compact NS
a cui corrispondono i valori di soglia magnetica
della tabella.
Schneider Electric
248
pag242_254 persone2.p65
248
01/12/2003, 17.33
Lunghezza massima protetta
per la protezione delle persone
Sistema IT
Protezione
delle persone
Lunghezze massime (in metri) di cavo
protetto contro i contatti indiretti tramite
interruttori automatici nel sistema IT.
Fattori correttivi da applicarsi alle lunghezze date dalle tabelle
Sfase
Spe
1
rete trifase
cavo Cu
neutro non distributo
1
400 V (1)
neutro distribuito
0,60
cavo Al
neutro non distribuito
0,62
neutro distribuito
0,37
2
0,67
0,40
0,41
0,25
3
0,50
0,30
0,31
0,19
4
0,40
0,24
0,25
0,15
(1) Nel caso di reti trifase a 230 V tra le fasi, applicare il coefficiente 0,6.
Per reti monofase a 230 V (fase neutro), non applicare il coefficiente.
Tabella 7 - C60, C120, NG125 caratteristica B
sez.
In [A]
[mm2]
1,5
2,5
4
6
10
16
25
35
50
Tabella 8 - C60, C120, NG125 caratteristica C
sez.
In [A]
[mm2]
0,5
1
2
3
4
1,5
889
444
222
148
111
2,5
370
247
185
4
395
296
6
444
10
16
25
35
50
Tabella 9 - C60, C120, NG125 caratteristica D o K
sez.
In [A]
[mm2]
0,5
1
2
3
4
1,5
635
317
159
106
79
2,5
529
265
176
132
4
423
282
212
6
423
317
10
529
16
25
35
50
Tabella 10 - C60, NG125 caratteristica MA
sez.
In [A]
[mm2]
1,6
2,5
4
6,3
1,5
193
123
77
49
2,5
322
206
129
82
4
514
329
206
131
6
494
309
196
10
514
327
16
523
25
35
50
10
31
51
82
123
206
329
514
6
148
247
395
10
89
148
237
356
16
56
93
148
222
370
20
44
74
119
178
296
474
25
36
59
95
142
237
379
593
32
28
46
74
111
185
296
463
40
22
37
59
89
148
237
370
519
50
18
30
47
71
119
190
296
415
593
63
14
24
38
56
94
150
235
329
470
80
11
19
30
44
74
119
185
259
370
100
9
15
24
36
59
95
148
207
296
125
7
12
19
28
47
76
119
160
237
6
74
123
198
296
494
10
44
74
119
178
296
474
16
28
46
74
111
185
296
463
20
22
37
59
89
148
237
370
25
18
30
47
71
119
190
296
415
32
14
23
37
56
93
148
231
324
463
40
11
19
30
44
74
119
185
259
370
50
9
15
24
36
59
95
148
207
296
63
7
12
19
28
47
75
118
165
235
80
6
9
15
22
37
59
93
130
185
100
4
7
12
18
30
47
74
104
148
125
4
6
9
14
24
38
59
83
119
6
53
88
141
212
353
564
10
32
53
85
127
212
339
529
16
20
33
53
79
132
212
331
463
20
16
26
42
63
106
169
265
370
529
25
13
21
34
51
85
135
212
296
423
32
10
17
26
40
66
106
165
231
331
40
8
13
21
32
53
85
132
185
265
50
6
11
17
25
42
68
106
148
212
63
5
8
13
20
34
54
84
118
168
80
4
7
11
16
26
42
66
93
132
100
3
5
8
13
21
34
53
74
106
125
3
4
7
10
17
27
42
59
85
12,5
25
41
66
99
165
263
412
576
16
19
32
51
77
129
206
322
450
643
25
12
21
33
49
82
132
206
288
412
40
8
13
21
31
51
82
129
180
257
63
5
8
13
20
33
52
82
114
163
Schneider Electric
pag242_254 persone2.p65
249
249
01/12/2003, 17.33
Lunghezza massima protetta
per la protezione delle persone
Sistema IT
Protezione
delle persone
Tabella 11 - Compact NS, Masterpact
Im [A]
63
80
sez.
Tipo di sganciatori NS
[mm2]
(2) TM16G
TM 25/40G
2,5
97
77
4
156
123
6
235
185
10
391
308
16
627
493
25
979
771
35
1371
1080
50
1959
1543
70
2743
2160
95
3723
2932
120
4232
3333
150
4997
3935
185
5800
4567
240
7054
5555
300
8465
6666
(1)
125
190
300
400
500
650
800
1000
1250
TM63G
49
79
118
197
316
493
691
987
1382
1876
2133
2518
2923
3555
4266
TM16D
32
52
78
130
208
325
455
650
910
1235
1404
1657
1923
2339
2729
TM25D
20
32
49
82
131
205
288
411
576
781
888
1049
1218
1481
1777
TM32D
15
25
37
62
99
154
216
309
432
586
667
787
914
1111
1333
TM 40/63D
12
19
29
49
79
123
172
246
345
469
533
629
730
888
1066
TM80D
9
15
22
37
60
94
132
189
265
360
410
484
562
683
820
TM100D
7
12
18
30
49
77
108
154
216
293
333
393
456
555
666
6
9
14
24
39
61
86
123
172
234
266
314
365
444
533
TM 125/160D
4
7
11
19
31
49
69
98
138
187
213
251
292
355
426
Tabella 12 - Compact NS, Masterpact (1)
sez.
Im [A]
[mm2]
1500
2000
2,5
4
3
4
6
4
6
9
7
10
16
12
16
26
19
25
41
30
35
57
43
50
82
61
70
115
86
95
156
117
120
177
133
150
209
157
185
243
182
240
296
222
300
355
266
(1) Nel caso di regolazione della soglia magnetica
ad una Im non contenuta in tabella, considerare la
colonna con Im immediatamente superiore.
2500
2
3
5
9
15
24
34
49
69
93
106
125
146
177
213
3200
1
3
4
7
12
19
27
38
54
73
83
98
114
138
166
4000
1
2
3
6
9
15
21
30
43
58
66
78
91
111
133
5000
1
1
2
4
7
12
17
24
34
46
53
62
73
88
106
6300
8000
10000
12500
1
2
3
6
9
13
19
27
37
42
49
58
70
84
1
1
3
4
7
10
15
21
29
33
39
45
55
66
1
2
3
6
8
12
17
23
26
31
36
44
53
1
1
3
4
6
9
13
18
21
25
29
35
42
(2) In questa riga sono indicati gli sganciatori
magnetotermici degli interruttori Compact NS a cui
corrispondono i valori di soglia magnetica della
tabella.
Schneider Electric
250
pag242_254 persone2.p65
250
01/12/2003, 17.33
Protezione
delle persone
Protezione del singolo
condotto
I condotti sbarre sono da considerarsi a tutti
gli effetti condutture così come definite dalla
norma CEI 64.8. È perciò necessario che il
dispositivo di protezione installato a monte
del condotto sbarre assicuri la protezione
delle persone come nel caso dei cavi (vedasi
capitolo Protezione delle persone).
Il dispositivo di protezione (interruttore
magnetotermico o magnetotermico
differenziale) deve intervenire per un guasto
verso massa che sia localizzato alla fine del
condotto.
Le tabelle della pagina seguente forniscono i
valori delle lunghezze massime protette dei
condotti in funzione delle caratteristiche di
intervento degli interruttori per i sistemi TN.
Per i sistemi TT è sempre indispensabile
l'uso di un DDR.
Per i sistemi IT consultateci.
Per la determinazione della lunghezza limite
del condotto viene utilizzata la legge di Ohm
opportunamente adattata (secondo quanto
suggerito dalla norma CEI 64-8):
L max =
Lunghezza massima protetta
per la protezione delle persone
Singolo condotto
Esempio
In un impianto, una delle partenze da un
quadro di distribuzione è costituita da un
condotto sbarre prefabbricato tipo Canalis
KSA250, che alimenta dei carichi terminali
tramite delle derivazioni protette all'origine
da interruttori automatici.
Il condotto KSA250, avente una lunghezza
L = 45 m, è protetto a monte contro i
sovraccarichi ed i cortocircuiti da un
interruttore NS250N dotato di sganciatore
TM250D.
Il sistema di neutro adottato è il TN-S.
Avendo deciso di proteggere il condotto dai
contatti indiretti con lo stesso interruttore
automatico utilizzato per la protezione
contro le sovracorrenti (senza impiego di un
DDR), occorre verificare che la corrente di
guasto minima, cioè quella fase-PE in
corrispondenza dell'estremità finale del
condotto, sia superiore alla soglia magnetica
dell'interruttore automatico.
In altre parole, questo significa verificare
che la lunghezza del tratto di condotto sia
inferiore alla lunghezza massima protetta
dall'interruttore. Supponendo che la
protezione magnetica dell'interruttore a
monte sia regolata al massimo, cioè 10 In
(condizione più gravosa), dalla tabella di
pag. 191 in corrispondenza di Im = 2500 A
per il condotto KSA250 si ha Lmax= 83 m.
Il condotto risulta protetto contro i contatti
indiretti.
36 kA
NS250N TM250D
0, 8 ⋅ U0
Z g1 ⋅ K 3 ⋅ Im
dove:
Lmax [m] è la massima lunghezza del
condotto sbarre che permette l'intervento
della protezione automatica;
Uo [V] è la tensione nominale tra fase e
terra;
0,8 è un fattore che tiene conto di una
riduzione all'80% della tensione di
alimentazione durante il guasto sulla parte
di impianto a monte del condotto in esame;
Zg1 [Ω/m] è l'impedenza dell'anello di guasto
di un metro di lunghezza, costituito dal
conduttore di fase e dal conduttore di
protezione del condotto sbarre, ammettendo
un aumento del 50% della resistenza del
circuito (rispetto al valore a 20°C) dovuto
al riscaldamento dei conduttori causato
dalla corrente di cortocircuito;
km è il fattore che tiene conto della tolleranza
della soglia d'intervento magnetico (vedi
anche capitolo Protezione delle persone);
Im [A] è la taratura della protezione contro
i cortocircuiti.
CANALIS KSA250
L= 45 m
Schneider Electric
pag242_254 persone2.p65
Guasto
a terra
a fine
condotto
251
251
01/12/2003, 17.33
Lunghezza massima protetta
per la protezione delle persone
Sistema TN
Protezione
delle persone
Lunghezze massime (in metri) del condotto
sbarre prefabbricato, nel sistema TN
protetto contro i contatti indiretti tramite
interruttori automatici.
Tabella 1 - C60, C120, NG125 curva B
sez.
In [A]
[mm2]
6
10
KBA-25
KBB-25
KBA-40
KBB-40
KN40
KN63
KN100
KSA100
484
532
290
319
536
641
446
Tabella 2 - C60, C120, NG125 curva C
sez.
In [A]
[mm2]
6
10
KBA-25
KBB-25
KBA-40
KBB-40
KN40
KN63
KN100
KSA100
242
266
446
534
371
145
160
268
321
223
457
Tabella 3 - Compact NS, Masterpact
sez.
Im
[mm2]
63
80
Nel caso di reti trifase a 230 V, tra le fasi,
applicare il coefficiente 0,6. Per reti
monofase a 230 V (fase/neutro) non
applicare il coefficiente.
16
182
200
335
401
278
571
20
145
160
265
321
223
457
757
25
116
128
214
256
178
365
606
32
91
100
167
200
139
285
473
553
40
73
80
134
160
111
228
379
442
50
58
64
107
128
89
183
303
354
63
46
51
85
102
71
145
240
281
80
36
40
67
80
56
114
189
221
100
29
32
54
64
45
91
151
177
125
23
26
43
51
36
73
121
142
16
91
100
167
200
139
285
473
20
73
80
134
160
111
228
379
442
25
58
64
107
128
89
183
303
354
32
45
50
84
100
70
143
237
276
40
36
40
67
80
56
114
189
221
50
29
32
54
64
45
91
151
177
63
23
25
43
51
35
72
120
140
80
18
20
33
40
28
57
95
111
100
15
16
27
32
22
46
76
88
125
12
13
21
26
18
37
61
71
125
190
300
400
500
650
800
1000
1250
Tipo di sganciatori NS
(1) TM16G
TM25/40G
354
279
424
334
295
232
604
476
1002
789
1170
921
1711
TM63G
TM16D
TM25D
TM32D
TM40/63D TM80D
TM100D
TM125/160D
KBA-40
179
117
74
56
45
34
28
22
18
KBB-40
214
141
89
67
53
41
33
27
21
KN40
149
98
62
46
37
29
23
19
15
KN63
304
200
127
95
76
59
48
38
30
KN100
505
332
210
158
126
97
79
63
50
KSA100
590
388
246
184
147
113
92
74
59
KSA160
1095
721
456
342
274
211
171
137
110
KSA250
1658
1091
691
518
414
319
259
207
166
KSA400
1552
983
737
590
454
369
295
236
KSA500
1754
1111
833
667
513
417
333
267
KSA630
1597
1198
958
737
599
479
383
KSA800
1762
1322
1057
813
661
529
423
(1) In questa riga sono indicati gli sganciatori magnetotermici degli interruttori Compact NS a cui corrispondono i valori di soglia magnetica della tabella.
Tabella 4 - Compact NS, Masterpact
sez.
Im
[mm2]
1500
2000
KBA-40
KBB-40
KN40
KN63
KN100
KSA100
KSA160
KSA250
KSA400
KSA500
KSA630
KSA800
15
18
12
25
42
49
91
138
197
222
319
352
11
13
9
19
32
37
68
104
147
167
240
264
2500
9
11
7
15
25
29
55
83
118
133
192
211
3200
7
8
6
12
20
23
43
65
92
104
150
165
4000
6
7
5
10
16
18
34
52
74
83
120
132
5000
4
5
4
8
13
15
27
41
59
67
96
106
6300
4
4
3
6
10
12
22
33
47
53
76
84
8000
3
3
2
5
8
9
17
26
37
42
60
66
12500
2
2
1
3
5
6
11
17
24
27
38
42
Schneider Electric
252
pag242_254 persone2.p65
10000
2
3
2
4
6
7
14
21
29
33
48
53
252
01/12/2003, 17.33
Protezione
delle persone
Protezione
dell'associazione condotto
sbarre/cavo
È molto diffusa la realizzazione di condotti
sbarre collegati al quadro di alimentazione
mediante un cavo.
In qualche applicazione si realizzano
derivazioni a valle del condotto sbarre
protette unicamente dall'interruttore installato
a monte del condotto stesso.
In entrambi i casi, è necessario verificare
la protezione delle persone alla fine
del condotto o alla fine del cavo a valle
del condotto, considerando l'insieme dei tratti
di condutture interessati dal guasto a terra.
Conoscendo i valori (in metri) delle
lunghezze massime protette per ogni tipo di
conduttura posto in serie nell'applicazione in
esame e le lunghezze effettive di ciascun
tratto, è possibile la verifica della protezione
delle persone secondo la formula seguente:
L3
L1
L2
+
+
≤1
L1max L 2 max L 3 max
dove:
L1, L2, L3 [m] sono le lunghezze dei vari tratti
di cavo o condotto sbarre che costituiscono
la linea da proteggere;
L1max, L2max, L3max [m] sono le lunghezze
massime protette per ogni tipo di conduttura
posto in serie; i valori di lunghezza massima
protetta dei singoli tratti si trovano, nel caso
dei cavi, al capitolo Protezione delle persone
alle pagine 228 e 229 e, nel caso dei
condotti, a pag. 253.
Esempio
Consideriamo un'installazione del tipo in
figura che alimenta dei corpi illuminanti,
costituita in parte da condotto ed in parte
da cavi, avente i seguenti dati:
sistema di neutro TN-S;
C1: cavo
S1 = 2,5 mm2 multipolare
L1 = 30 m,
C2: condotto sbarre prefabbricato
Canalis KBA25 tetrapolare
L2 = 40 m,
C3: cavo (uguale per tutte le derivazioni)
S3 = 1,5 mm2
L3 = 2 m.
La linea è protetta a monte contro le
sovracorrenti da un interruttore modulare
C60H curva C 16 A.
Volendo utilizzare per la protezione contro
i contatti indiretti l'interruttore automatico
a monte, occorre verificare che la corrente di
guasto minima fase-PE, in corrispondenza
del corpo illuminante più distante, sia
superiore alla soglia magnetica
dell'interruttore automatico.
Lunghezza massima protetta
per la protezione delle persone
Associazione condotto/cavo
In pratica, occorre applicare la formula
sopra indicata relativa alla verifica della
lunghezza massima protetta dall'insieme
cavo-condotto-cavo.
In questo caso, essendo le derivazioni
per i corpi illuminanti di uguale lunghezza,
la corrente di cortocircuito minima si ha
in corrispondenza dell'ultima derivazione.
Dalle tabelle di pag. 228 per i cavi,
e di pag. 253 per i condotti ricaviamo:
C1 : L1max = 53 m
L1
= 0, 566
L1max
Non essendo verificata la condizione
imposta, una delle soluzioni possibili è
aumentare la sezione del cavo di
alimentazione a 4 mm2. Si ha quindi:
C1 : L1max = 85 m
L1
= 0, 353
L1max
L3
L1
L2
+
+
= 0, 856 < 1
L1max L 2 max L 3 max
Con il cavo C1 da 4 mm2, l'insieme
cavo-condotto-cavo risulta protetto contro
i contatti indiretti.
C 2 : L 2 max = 91 m
L2
= 0, 440
L 2 max
C 3 : L 3 max = 32 m
L3
= 0, 063
L 3 max
L3
L1
L2
+
+
= 1, 069 > 1
L1max L 2 max L 3 max
15 kA
C60 H curva C16 A
C1
C2
C3
Guasto
a terra
sul corpo
illuminante
Schneider Electric
pag242_254 persone2.p65
253
253
01/12/2003, 17.33
Protezione
delle persone
Schneider Electric
254
pag242_254 persone2.p65
254
01/12/2003, 17.33
Protezione degli
apparecchi utlizzatori
Schneider Electric
Protezione dei circuiti di illuminazione
256
Protezione motori
257
Protezione dei circuiti alimentati da un generatore
262
Protezione dei trasformatori BT/BT
265
Compensazione dell’energia reattiva
268
255
Protezione degli
apparecchi utlizzatori
Determinazione
della corrente nominale
dell'interruttore
La corrente nominale dell'interruttore di
protezione è normalmente scelta in funzione
del carico da alimentare.
Protezione dei circuiti di illuminazione
Generalità
La corrente IB si può determinare
con i metodi qui proposti.
La corrente d'impiego può essere:
c fornita direttamente dal costruttore
delle apparecchiature;
c calcolata semplicemente a partire
dalla potenza nominale e dalla tensione
di utilizzazione.
Una volta nota la corrente d'impiego, verrà
scelto l'interruttore con corrente nominale
immediatamente superiore a tale corrente
e quindi la sezione del cavo.
Le tabelle qui di seguito riportate
permettono di determinare la corrente
nominale dell'interruttore in funzione del tipo
e della potenza dell'utilizzatore.
Tabella 1: lampade fluorescenti
In funzione del tipo di alimentazione
del numero e della potenza delle lampade
le tabelle qui riportate definiscono
la corrente nominale degli interruttori
generali.
distribuzione monofase 230 V - distribuzione trifase + N (400 V) collegamento a stella
tipo di
potenza
numero di lampade per fase
lampada
tubo [W]
Ipotesi di calcolo:
c temperatura di riferimento 30 e 40°C
a seconda dell'interruttore automatico;
c potenza starter: 25% della potenza
della lampada;
c fattore di potenza
v cos ϕ = 0,6 lampada non rifasata,
v cos ϕ = 0,86 lampada rifasata.
singola
rifasata
Metodo di calcolo
IB =
PL ⋅ n°L ⋅ k ST ⋅ k c
cosϕϕ⋅ k D
VUn n⋅ .cos
dove:
PL: potenza lampada;
n°L : numero di lampade per fase;
kST : 1,25 tiene conto della potenza
assorbita dallo starter;
kC: per tener conto del tipo di collegamento:
v 1 per collegamento a stella,
v 1,732 per collegamento a triangolo;
Un : tensione nominale delle lampade
pari a 230 V;
cos ϕ : fattore di potenza.
Le tabelle a fianco indicano il numero
di lampade per fase in funzione della
corrente nominale dell'interruttore, tenendo
conto di un coefficiente di declassamento
(0,8) per temperature elevate all'interno
del quadro o installazione in cassetta.
Tabella 2: lampade a scarica ad alta
pressione
Nota 1: questa tabella è valida per tensioni
di 230 V e 400 V (collegamento a triangolo o
a stella) con reattore rifasato o non rifasato.
Nota 2: i valori di potenza sono da intendere
massimi per ogni partenza.
256
singola
non rifasata
doppia
rifasata
18
36
58
18
36
58
2x18= 36
2x36= 72
2x58= 118
In [A] 2P o 4P
4
2
1
7
3
2
3
1
1
1
9
4
3
14
7
4
7
3
2
2
14
7
4
21
10
6
10
5
3
3
29
14
9
42
21
13
21
10
6
6
49
24
15
70
35
21
35
17
10
10
78
39
24
112
56
34
56
28
17
16
98
49
30
140
70
43
70
35
21
20
122
61
38
175
87
54
87
43
27
25
157
78
48
225
112
69
112
56
34
32
196
98
60
281
140
87
140
70
43
40
245
122
76
351
175
109
175
87
54
50
309
154
95
443
221
137
221
110
68
63
392
196
121
562
281
174
281
140
87
80
490
245
152
703
351
218
351
175
109
100
56
28
17
81
40
25
40
20
12
20
70
35
21
101
50
31
50
25
15
25
90
45
28
127
64
40
64
32
20
32
113
56
35
162
81
50
81
40
25
40
141
70
43
203
101
63
101
50
31
50
178
89
55
255
127
79
127
63
39
63
226
113
70
324
162
100
162
81
50
80
283
141
87
406
203
126
203
101
63
100
linea trifase 230 V collegamento a triangolo
tipo di
potenza
numero di lampade per fase
lampada
tubo [W]
singola
non rifasata
singola
rifasata
doppia
rifasata
18
36
58
18
36
58
2x18= 36
2x36= 72
2x58= 118
In [A] 3P
lampada a vapori di mercurio
+ sostanza fluorescente
lampada a vapori di mercurio
+ metalli alogeni
lampada a vapori di sodio
ad alta pressione
2
1
0
4
2
1
2
1
0
1
5
2
1
8
4
2
4
2
1
2
8
4
2
12
6
3
6
3
1
3
P
I
P
I
P
I
16
8
5
24
12
7
12
6
3
6
[W]
[A]
[W]
[A]
[W]
[A]
28
14
8
40
20
12
20
10
6
10
45
22
14
64
32
20
32
16
10
16
≤ 700
6
≤ 375
6
≤ 400
6
≤ 1000
10
≤ 1000
10
≤ 1000
10
≤ 2000
16
≤ 2000
16
Schneider Electric
Protezione degli
apparecchi utlizzatori
Protezione motori
Generalità
Il motore asincrono è un motore robusto ed
affidabile e per questo ha un'applicazione
molto diffusa. Di conseguenza le protezioni
associate hanno un'importanza rilevante per
quanto riguarda il suo utilizzo.
Il cattivo funzionamento dei dispositivi
associati può causare gravi danni:
c alle persone
v pericolo di contatti indiretti per un guasto
all'isolamento,
v effetti indotti dal cattivo funzionamento
dei dispositivi di protezione;
c alle macchine e ai cicli produttivi
v mancato avviamento del sistema
di sicurezza,
v perdita di produttività dell'impianto;
c ai motori
v costo di manutenzione ordinaria,
v costo di revisione del motore.
La protezione deve quindi garantire
un'affidabilità globale dell'impianto,
delle persone e dei beni.
Caratteristica
di funzionamento
di un motore asincrono
Il sistema di comando
e protezione
v la protezione del motore e delle persone
in caso di guasto a terra all'interno del
motore;
c il livello di isolamento del motore non
in marcia può essere verificato con un
controllore permanente di isolamento SM21
Le principali funzioni richieste sono:
c le funzioni di base
v sezionamento,
v comando manuale o telecomando,
v protezione contro il cortocircuito,
v protezione contro il sovraccarico;
c la protezione preventiva o limitativa
realizzata con
v sonde termiche,
v relé multifunzione,
v controllo permanente dell'isolamento o
dispositivo differenziale a corrente residua.
Il dispositivo di comando e protezione
(avviatore) viene generalmente realizzato
usando i componenti illustrati in tabella.
Altre funzioni possono essere realizzate in
base al livello di sicurezza e a particolari
necessità dell'installazione con
apparecchiature complementari:
c è possibile utilizzare una protezione
differenziale integrata all'interruttore (blocco
Vigi con soglia differenziale pari a circa il 5%
di In) allo scopo di garantire
v la protezione contro i rischi d'incendio,
Scelta dei componenti
dell'avviatore
Gli apparecchi che costituiscono l'avviatore
devono essere scelti in base all'andamento
caratteristico della corrente assorbita dal
motore durante l'avviamento, alla frequenza
degli avviamenti stessi ed alle caratteristiche
della rete di alimentazione.
Quando le varie funzioni sono realizzate da
più apparecchi, i componenti possono
essere coordinati in modo da non subire
alcun danno o solamente danni accettabili e
prevedibili in caso di cortocircuito a valle
dell'avviatore.
La norma prevede due tipi di coordinamento
in funzione al danneggiamento ammesso:
c il coordinamento di tipo 1 richiede
che, in caso di cortocircuito, l'avviatore
non provochi danni alle persone
o alle installazioni, pur non potendo essere
in grado di funzionare ulteriormente senza
riparazioni o sostituzioni di parti;
t [s]
La curva tipica dell'assorbimento di corrente
di un motore asincrono in funzione del
tempo è rappresentata dalla seguente
figura.
da 1 a
10 s
Corrente nominale ln =
Pn
3 ⋅ Un ⋅ η ⋅ cos ϕ
.
Corrente di avviamento Ia = 5 ÷8 In.
Corrente di spunto Is = 8 ÷12 In.
da 20 a
30 ms
In
Un [V]: tensione di alimentazione;
Pn [W]: potenza nominale;
cosϕ: fattore di potenza a carico nominale;
η: rendimento del motore a carico nominale.
dispositivo di comando
e protezione
Is
I [A]
(caso di motori per servizi di emergenza).
In caso di diminuzione del livello di
isolamento dovuto a guasto o a particolari
condizioni ambientali (umidità), viene
impedito l'avviamento del motore e si ha
la possibilità di dare un allarme a distanza.
componente
funzione di fase
interruttore automatico con
relé solo magnetico tipo MA
sezionamento e
protezione contro i cortocircuti
contattore
comando elettrico locale
o a distanza
relé termico
protezione contro i sovraccarichi
c il coordinamento di tipo 2 richiede che,
in caso di cortocircuito, l'avviatore non
provochi danni alle persone o alle
installazioni e sia in grado di funzionare
ulteriormente.
Il rischio della saldatura dei contatti del
contattore è ammesso, purché la loro
separazione risulti facile (ad esempio
utilizzando un cacciavite).
Caratteristica di funzionamento
del relé termico
t [s]
Interrutore
automatico
Ia
avviamento
terminato
Caratteristica del cavo
Fase di avviamento
Contattore
Relé termico
da 1 a
10 s
Caratteristica di autoprotezione
del relé termico
Caratteristica di funzionamento
del relé magnetico
Potere di interruzione
dell'interrutore automatico
Cavo
Motore
da 20 a
30 ms
I [A]
In
Ia
Is
Curve di funzionamento dell'associazione interruttore solo magnetico / contattore / relé termico
Schneider Electric
257
Protezione degli
apparecchi utlizzatori
Le categorie di impiego
dei contattori
La Norma CEI EN 60947-4-1 definisce
quattro categorie di impiego per assicurare
una buona durata del contattore nelle reali
condizioni d'uso, tenendo conto di:
c condizioni di apertura e di chiusura
dell'apparecchio di comando;
c adattabilità dell'apparecchio di comando
ad applicazioni tipo;
c valori normalizzati per le prove di durata
a carico in funzione dell'applicazione.
Protezione motori
Scelta del coordinamento
categoria
d'impiego
applicazioni
caratteristiche
AC-1
carichi non induttivi
o debolmente induttivi,
forni a resistenza
AC-2
motori ad anelli: avviamento,
arresto
AC-3
motori a gabbia: avviamento,
arresto del motore durante
la marcia
AC-4
motori a gabbia: avviamento,
frenatura in controcorrente,
manovra a impulsi
Criteri di scelta del tipo
di coordinamento
v quando richiesto espressamente nella
specifica dell’impianto.
È il tipo generalmente usato.
La scelta del tipo di coordinamento può
essere fatta in funzione dei bisogni
dell’utilizzatore e del costo dell’installazione,
in accordo con i seguenti criteri:
c coordinamento di tipo 1
v servizio di manutenzione qualificato,
v costo dell’apparecchiatura ridotto,
v volume dei componenti ridotto,
v continuità di servizio non prioritaria e
comunque assicurata sostituendo il cassetto
della partenza che ha subito il guasto;
c coordinamento di tipo 2
v continuità di servizio indispensabile,
v servizio di manutenzione ridotto,
La scelta dell’interruttore automatico e degli
apparecchi componenti l’avviatore, per
quanto riguarda il coordinamento di tipo 1,
si effettua semplicemente in funzione dei
seguenti parametri:
o corrente nominale del motore
o corrente di cortocircuito
o tensione di alimentazione
o tipo di avviamento: normale o pesante.
Il coordinamento di tipo 2 comporta
l’esecuzione di prove di cortocircuito e
quindi la scelta degli apparecchi si basa sui
risultati di queste prove.
Classe di intervento relé
termici
Le tabelle di coordinamento degli avviatori
prevedono:
c relé in classe 10 per avviamenti "normali";
c relé in classe 20 per avviamenti "pesanti".
classe
tempi di sgancio
a 7,2 Ir
10 A
2 ⇒ 10 s
10
4 ⇒ 10 s
20
6 ⇒ 20 s
30
9 ⇒ 30 s
Nelle pagine seguenti si trovano le tre
tipiche tabelle di coordinamento di tipo 2 tra
interruttori e avviatori Schneider Electric,
precisamente con corrente di cortocircuito
pari a 25 kA, 70 kA e 130 kA, per
avviamento normale, alla tensione
di 380/415 V.
In caso di avviamento pesante occorre
fare riferimento alla tabella di
corrispondenza tra relé termici in classe
10/10A e classe 20 di questa pagina e
sostituire a parità di corrente di regolazione
il relé termico in classe 10/10A con il
corrispondente in classe 20.
In caso di condizioni d’impiego diverse
da quelle delle tre tabelle qui di seguito
fornite consultateci.
Tabella di corrispondenza tra relé termici Telemecanique
di classe 10/10 A e classe 20 a parità di campo di regolazione
Relé termici
classe 10/10 A
classe 20
campo di regolazione [A]
LRD05
da 0,63 a 1
LRD06
da 1 a 1,7
LRD07
da 1,6 a 2,5
LRD08
LR2-D1508
da 2,5 a 4
LRD10
LR2-D1510
da 4 a 6
LRD12
LR2-D1512
da 5,5 a 8
LRD14
LR2-D1514
da 7 a 10
LRD16
LR2-D1516
da 9 a 13
LRD21
LR2-D1521
da 12 a 18
LRD22
LR2-D1522
da 16 a 24
LRD3353
LR2-D3553
da 23 a 32
LRD3355
LR2-D3555
da 30 a 40
LRD3357
LR2-D3557
da 37 a 50
LRD3359
LR2-D3559
da 48 a 65
LRD3363
LR2-D3563
da 63 a 80
LR9F5357
LR9F5557
da 30 a 50
LR9F5363
LR9F5563
da 48 a 80
LR9F5367
LR9F5567
da 60 a 100
LR9F5369
LR9F5569
da 90 a 150
LR9F5371
LR9F5571
da 132 a 220
LR9F7375
LR9F7575
da 200 a 330
LR9F7379
LR9F7579
da 300 a 500
258
Schneider Electric
Protezione degli
apparecchi utlizzatori
Tabella di coordinamento interruttori e avviatori Schneider
Norma : CEI EN 60947-4-1, Tensione nominale d’impiego Ue = 380/415 V - 50 Hz, Avviamento : diretto normale, Corrente di cortocircuito Iq = 25 kA, Coordinamento : tipo 2
motore
interruttore automatico
contattore
relé termico (5)
Pn [kW]
Inm [A]
tipo
In [A]
Im [A]
tipo
tipo
reg. min [A]
reg. max. [A]
0,06
0,3
C60L-MA
1,6
20
LC1D09
LRD03
0,25
0,4
0,09
0,4
C60L-MA
1,6
20
LC1D09
LRD03
0,25
0,4
0,12
0,45
C60L-MA
1,6
20
LC1D09
LRD04
0,4
0,63
0,185
0,6
C60L-MA
1,6
20
LC1D09
LRD04
0,4
0,63
0,25
0,8
C60L-MA
1,6
20
LC1D09
LRD05
0,63
1
0,37
1,03
C60L-MA
1,6
20
LC1D09
LRD06
1
1,7
0,55
1,6
C60L-MA
2,5
30
LC1D09
LRD07
1,6
2,5
0,75
2
C60L-MA
2,5
30
LC1D09
LRD07
1,6
2,5
1,1
2,6
C60L-MA
4
50
LC1D18
LRD08
2,5
4
1,5
3,5
C60L-MA
4
50
LC1D18
LRD08
2,5
4
2,2
5
C60L-MA
6,3
75
LC1D25
LRD10
4
6
3
6,6
C60L-MA
10
120
LC1D25
LRD12
5,5
8
4
8,5
C60L-MA
10
120
LC1D25
LRD14
7
10
5,5
11,5
C60L-MA
12,5
150
LC1D25
LRD16
9
13
7,5
15,5
C60L-MA
16
190
LC1D25
LRD21
12
18
10
20
C60L-MA
25
300
LC1D32
LRD22
16
24
11
22
C60L-MA
25
300
LC1D32
LRD22
16
24
15
30
C60L-MA
40
480
LC1D40
LRD3353
23
32
18,5
37
C60L-MA
40
480
LC1D40
LRD3355
30
40
22
44
NG125-MA
100
750
LC1D115/LC1F115
LRD3357/LR9F5357
37/30
50
30
60
NG125-MA
100
750
LC1D115/LC1F115
LRD3359/LR9F5363
48
65/80
37
72
NS160NE
100
900
LC1D115/LC1F115
LRD3363/LR9F5363
63/48
80
45
85
NS160NE
100
1100
LC1D115/LC1F115
LRD4365/LR9F5367
80/60
104/100
55
105
NS160NE
150
1350
LC1D115/LC1F115
LRD4367LR9F5369
95/90
120/150
75
138
NS160NE
150
1800
LC1F150
LR9F5369
90
150
90
170
NS250N
220
2200
LC1F185
LR9F5371
132
220
110
205
NS250N
220
2640
LC1F225
LR9F5371
132
220
132
245
NS400N
320
3200
LC1F265
LR9F7375
200
330
160
300
NS400N
320
3840
LC1F330
LR9F7375
200
330
200
370
NS630N
500
5000
LC1F400
LR9F7379
300
500
220
408
NS630N
500
5500
LC1F500
LR9F7379
300
500
250
460
NS630N
500
6000
LC1F500
LR9F7379
300
500
Note:
(1) Motori con caratteristiche standard (Iavv
< 8 x Inm dove Inm è la corrente nominale
del motore).
(2) Tutti gli interruttori sono equipaggiati con
sganciatori di tipo MA la cui corrente
nominale è indicata nella colonna “In”.
(3) Per tensione di impiego pari a 415 V
verificare la corretta scelta del relé termico
in funzione della corrente nominale del
motore.
(4) Le condizioni di utilizzo degli apparecchi
in tabella sono le seguenti:
c categoria d’impiego: AC3
c numero di manovre/ora: 30
c temperatura max interno quadro: 65°C.
(5) I relé termici di tipo LRD… si montano
direttamente sotto i contattori di tipo
LC1D..., mentre i relé termici di tipo LR9F…
si montano direttamente sotto i contattori di
tipo LC1F...
Schneider Electric
259
Protezione degli
apparecchi utlizzatori
Protezione motori
Scelta del coordinamento
Tabella di coordinamento interruttori e avviatori Schneider
Norma : CEI EN 60947-4-1, Tensione nominale d’impiego Ue = 380/415 V - 50 Hz, Avviamento : diretto normale, Corrente di cortocircuito Iq = 50 kA, Coordinamento : tipo 2
motore
contattore
relè termico (1)
Pn [kW]
Inm [A]
tipo
interruttore automatico
In [A]
Im [A]
tipo
tipo
reg. min [A]
reg. max. [A]
0,06
0,3
NG125L-MA
1,6
20
LC1D09
LRD03
0,25
0,4
0,09
0,4
NG125L-MA
1,6
20
LC1D09
LRD03
0,25
0,4
0,12
0,45
NG125L-MA
1,6
20
LC1D09
LRD04
0,4
0,63
0,185
0,6
NG125L-MA
1,6
20
LC1D09
LRD04
0,4
0,63
0,25
0,8
NG125L-MA
1,6
20
LC1D09
LRD05
0,63
1
0,37
1,03
NG125L-MA
1,6
20
LC1D09
LRD06
1
1,6
0,55
1,6
NG125L-MA
2,5
30
LC1D09
LRD07
1,6
2,5
0,75
2
NG125L-MA
2,5
30
LC1D09
LRD07
1,6
2,5
1,1
2,6
NG125L-MA
4
50
LC1D25
LRD08
2,5
4
1,5
3,5
NG125L-MA
4
50
LC1D25
LRD08
2,5
4
2,2
5
NG125L-MA
6,3
75
LC1D25
LRD10
4
6
3
6,6
NG125L-MA
10
120
LC1D25
LRD12
5,5
8
4
8,5
NG125L-MA
10
120
LC1D25
LRD14
7
10
5,5
11,5
NG125L-MA
12,5
150
LC1D25
LRD16
9
13
7,5
15,5
NG125L-MA
16
190
LC1D25
LRD21
12
18
10
20
NG125L-MA
25
300
LC1D25
LRD22
17
25
11
22
NG125L-MA
25
300
LC1D25
LRD22
17
25
15
30
NG125L-MA
40
480
LC1D40
LRD3353
23
32
18,5
37
NG125L-MA
40
480
LC1D40
LRD3355
30
40
22
44
NG125L-MA
63
750
LC1D50
LR9F5357
37
50
30
60
NG125L-MA
63
750
LC1D65
LR9F5363
48
65
37
72
NS160sx
100
900
LC1D80
LR9F5363
63
80
45
85
NS160sx
100
1100
LC1F115
LR9F5367
60
100
55
105
NS160sx
150
1350
LC1F115
LR9F5369
90
150
75
138
NS160sx
150
1800
LC1F150
LR9F5369
90
150
90
170
NS250sx
220
2200
LC1F185
LR9F5371
132
220
110
205
NS250sx
220
2640
LC1F225
LR9F5371
132
220
132
245
NS400H
320
3200
LC1F265
LR9F7375
200
330
160
300
NS400H
320
3840
LC1F330
LR9F7375
200
330
200
370
NS630H
500
5000
LC1F400
LR9F7379
300
500
220
408
NS630H
500
5500
LC1F500
LR9F7379
300
500
250
460
NS630H
500
6000
LC1F500
LR9F7379
300
500
Note:
(1) Motori con caratteristiche standard (Iavv
< 8 x Inm dove Inm è la corrente nominale
del motore)
(2) Tutti gli interruttori sono equipaggiati con
sganciatori di tipo MA la cui corrente
nominale è indicata nella colonna “In”
(3) Per tensione di impiego pari a 415 V
verificare la corretta scelta del relè termico
in funzione della corrente nominale del
motore
(4) Le condizioni di utilizzo degli apparecchi
in tabella sono le seguenti:
- categoria d’impiego : AC3
- numero di manovre/ora : 30
- temperatura max interno quadro : 65°C
(5) I relè termici di tipo LRD… si montano
direttamente sotto i contattori di tipo
LC1D..., mentre i relè termici di tipo LR9F…
si montano direttamente sotto i contattori di
tipo LC1F...
260
Schneider Electric
Protezione degli
apparecchi utlizzatori
Tabella di coordinamento interruttori e avviatori Schneider
Norma : CEI EN 60947-4-1, Tensione nominale d’impiego Ue = 380/415 V - 50 Hz, Avviamento : diretto normale, Corrente di cortocircuito Iq =70 kA, Coordinamento: tipo 2
motore
contattore
relé termico (7)
Pn [kW]
Inm [A]
interruttore automatico
tipo
In [A]
Im [A]
tipo
tipo
reg. min [A]
reg. max. [A]
0,06
0,3
NS80H
1,5
9
LC1D09
LRD03
0,25
0,4
0,09
0,4
NS80H
1,5
9
LC1D09
LRD03
0,25
0,4
0,12
0,45
NS80H
1,5
9
LC1D09
LRD04
0,4
0,63
0,185
0,6
NS80H
1,5
9
LC1D09
LRD04
0,4
0,63
0,25
0,8
NS80H
1,5
10,5
LC1D09
LRD05
0,63
1
0,37
1,03
NS80H
2,5
15
LC1D09
LRD06
1
1,7
0,55
1,6
NS80H
2,5
20
LC1D09
LRD07
1,6
2,5
0,75
2
NS80H
2,5
25
LC1D09
LRD07
1,6
2,5
1,1
2,6
NS80H
6,3
38
LC1D18
LRD08
2,5
4
1,5
3,5
NS80H
6,3
44
LC1D18
LRD08
2,5
4
2,2
5
NS80H
6,3
63
LC1D25
LRD10
4
6
3
6,6
NS80H
12,5
88
LC1D32
LRD12
5,5
8
4
8,5
NS80H
12,5
112
LC1D32
LRD14
7
10
5,5
11,5
NS80H
12,5
150
LC1D32
LRD16
9
13
7,5
15,5
NS80H
25
200
LC1D32
LRD21
12
18
10
20
NS80H
25
250
LC1D40
LRD22
16
24
11
22
NS80H
25
300
LC1D40
LRD22
16
24
15
30
NS80H
50
400
LC1D40
LRD3353
23
32
18,5
37
NS80H
50
500
LC1D50
LRD3355
30
40
22
44
NS80H
50
550
LC1D50
LRD3357
37
50
30
60
NS80H
80
800
LC1D65
LRD3359
48
65
37
72
NS80H
80
960
LC1D80
LRD3363
63
80
45
85
NS160H (4) (5)
100
1100
LC1D115/LC1F115
LRD4365/LR9F5367
80/60
104/100
55
105
NS160H (4) (5)
150
1350
LC1D115/LC1F115
LRD4367LR9F5369
95/90
120/150
75
138
NS160H (4) (5)
150
1800
LC1F150
LR9F5369
90
150
90
170
NS250H (4) (5)
220
2200
LC1F185
LR9F5371
132
220
110
205
NS250H (4) (5)
220
2640
LC1F225
LR9F5371
132
220
132
245
NS400H
320
3200
LC1F265
LR9F7375
200
330
160
300
NS400H
320
3840
LC1F330
LR9F7375
200
330
200
370
NS630H
500
5000
LC1F400
LR9F7379
300
500
220
408
NS630H
500
5500
LC1F500
LR9F7379
300
500
250
460
NS630H
500
6000
LC1F500
LR9F7379
300
500
Note:
(1) Motori con caratteristiche standard (Iavv
< 8 x Inm dove Inm è la corrente nominale
del motore)
(2) Tutti gli interruttori sono equipaggiati con
sganciatori di tipo MA la cui corrente
nominale è indicata nella colonna “In”
(3) Per tensione di impiego pari a 415 V
verificare la corretta scelta del relé termico
in funzione della corrente nominale del
motore
(4) Per Icc <= 50 kA sostituire gli interruttori
NS160H con gli NS160sx e gli NS250H con
gli NS250sx
(5) Per Icc <= 36 kA sostituire gli interruttori
NS160H con gli NS160N e gli NS250H
con gli NS250N
(6) Le condizioni di utilizzo degli apparecchi
in tabella sono le seguenti:
c categoria d’impiego: AC3
c numero di manovre/ora: 30
c temperatura max interno quadro: 65°C
(7) I relé termici di tipo LRD… si montano
direttamente sotto i contattori di tipo
LC1D..., mentre i relé termici di tipo LR9F…
si montano direttamente sotto i contattori di
tipo LC1F...
Schneider Electric
261
Protezione dei circuiti alimentati
da un generatore
Scelte del coordinamento
Protezione degli
apparecchi utlizzatori
Tabella di coordinamento interruttori e avviatori Schneider
Norma : CEI EN 60947-4-1, Tensione nominale d’impiego Ue = 380/415 V - 50 Hz, Avviamento : diretto normale, Corrente di cortocircuito Iq =130 kA, Coordinamento: tipo 2
motore
contattore
relé termico (1)
Pn [kW]
Inm [A]
interruttore automatico
tipo
In [A]
Im [A]
tipo
tipo
reg. min [A]
reg. max. [A]
7,5 (4)
15,5
NS160L
25
250
LC1D80
LRD21 (2)
12
18
10
20
NS160L
25
325
LC1D80
LRD22 (2)
16
24
11
22
NS160L
25
325
LC1D80
LRD22 (2)
16
24
15
30
NS160L
50
450
LC1D80
LRD3353
23
32
18,5
37
NS160L
50
550
LC1D80
LRD3355
30
40
22
44
NS160L
50
650
LC1D115/LC1F115
LRD3357/LR9F5357 (3)
37/30
50
30
60
NS160L
100
800
LC1D115/LC1F115
LRD3359/LR9F5363 (3)
48
65/80
37
72
NS160L
100
900
LC1D115/LC1F115
LRD3363/LR9F5363 (3)
63/48
80
45
85
NS160L
100
1100
LC1D115/LC1F115
LRD4365/LR9F5367
80/60
104/100
55
105
NS160L
150
1350
LC1D115/LC1F115
LRD4367LR9F5369
95/90
120/150
75
138
NS160L
150
1800
LC1F150
LR9F5369
90
150
90
170
NS250L
220
2200
LC1F185
LR9F5371
132
220
110
205
NS250L
220
2640
LC1F225
LR9F5371
132
220
132
245
NS400L
320
3200
LC1F265
LR9F7375
200
330
160
300
NS400L
320
3840
LC1F330
LR9F7375
200
330
200
370
NS630L
500
5000
LC1F400
LR9F7379
300
500
220
408
NS630L
500
5500
LC1F500
LR9F7379
300
500
250
460
NS630L
500
6000
LC1F500
LR9F7379
300
500
Note:
(1) I relè termici di tipo LRD… si montano
direttamente sotto i contattori di tipo
LC1D..., mentre i relè termici di tipo LR9F…
si montano direttamente sotto i contattori di
tipo LC1F...
(2) Per poter agganciare direttamente il relè
termico al contattore si deve accoppiare tra i
due una morsettiera LAD7B10
(3) Per poter agganciare direttamente il relè
termico al contattore si deve accoppiare tra i
due una morsettiera LA7D3064
(4) Per motori con potenza inferiore
a 7,5 kW consultateci.
262
Schneider Electric
Protezione degli
apparecchi utlizzatori
Protezione dei circuiti
prioritari alimentati da un
generatore di soccorso
In un numero sempre maggiore di impianti
sono previsti utilizzatori che devono essere
alimentati anche in caso di interruzione
della rete di distribuzione pubblica:
c circuiti di sicurezza: illuminazione
di sicurezza, sistema antincendio,
sistema di allarme e segnalazione;
c circuiti prioritari: alimentano quelle
apparecchiature il cui arresto prolungato
causerebbe perdita di produttività, danni
alla catena produttiva o situazioni pericolose
per gli operatori.
Protezione dei circuiti alimentati
da un generatore
Generalità
Un sistema correntemente utilizzato
per rispondere a questo bisogno consiste
nell'installare un gruppo motore termicogeneratore collegato all'impianto per
mezzo di un sistema di commutazione
automatica che alimenta, in caso
di emergenza, i circuiti di sicurezza
ed i circuiti prioritari ed impedisce
il funzionamento in parallelo con la rete
pubblica.
rete normale
rete soccorso
MT
BT
GE
sistema automatico
di commutazione
circuiti non
prioritari
L'alternatore
in cortocircuito
Al verificarsi di un cortocircuito
ai morsetti di un alternatore,
l'andamento della corrente presenta
un picco iniziale dell'ordine
di 5÷10 volte la corrente nominale
del generatore (periodo subtransitorio
che va da 10 a 20 ms), poi decresce
(periodo transitorio tra 100 e 300 ms),
per stabilizzarsi ad un valore che,
secondo il tipo di eccitazione
dell'alternatore, può variare da 0,3 a 3 volte
la corrente nominale dell'alternatore.
Scelta dell'interruttore
di macchina
L'interruttore di alimentazione va scelto
in funzione della corrente di cortocircuito
trifase ai morsetti del generatore, pari a:
Icc 3F =
circuiti prioritari
dove:
In è la corrente nominale del generatore;
x''d è la reattanza subtransitoria in valore
percentuale, variabile tra il 10÷20%.
Nel caso in cui l'interruttore di macchina non
sia dotato di protezione specifica (vedere
figura in basso a destra) è possibile
utilizzare uno sganciatore a bassa soglia
magnetica in grado di intervenire in
presenza delle correnti di cortocircuito che,
in genere, non sono di valore molto elevato.
Scelta degli interruttori
di partenza
Il potere d'interruzione viene scelto in
conformità alle caratteristiche della rete di
alimentazione normale (trasformatore MT/
BT). Per quanto riguarda lo sganciatore, la
scelta cade su sganciatori a bassa soglia
magnetica. L'impiego di questi sganciatori è
indispensabile ogni qualvolta la corrente
nominale dell'interruttore supera 1/3 della
corrente nominale del gruppo.
A livello di distribuzione secondaria e
terminale la verifica delle regolazioni è di
minore importanza in quanto gli interruttori
hanno correnti nominali piccole rispetto alla
corrente nominale del gruppo di
generazione. La protezione delle persone
contro i contatti indiretti nei sistemi TN e IT,
deve essere garantita sia in presenza della
rete normale che in presenza della rete di
soccorso.
Nei sistemi TN e IT, qualora lo sganciatore
prescelto abbia una soglia di intervento
troppo elevata per garantire la protezione
delle persone, è necessaria l'installazione di
un relé differenziale. Nei sistemi TT è
sempre necessario utilizzare un dispositivo
differenziale.
In
x 'd'
Andamento della corrente di cortocircuito ai morsetti di un alternatore
Protezione classica di un alternatore
Tempo (s)
1000
100
12
10
7
3
2
1
t
Schneider Electric
1.11.2
1.5
2
3
4
5 I/In
263
Protezione degli
apparecchi utlizzatori
Sganciatori a bassa soglia
magnetica
c curva B per interruttori Multi 9;
c tipo G per interruttori Compact
con correnti d'impiego fino a 63 A;
c STR22SE o STR22GE per interruttori
Compact fino a 250 A;
c STR23SE o STR53UE per interruttori
Compact NS da 400 a 630 A;
c Micrologic 2.0, 5.0, 6.0 e 7.0 per
interruttori Compact NS da 630 a 3200 A
e Masterpact NT ed NW.
Protezione dei circuiti alimentati
da un generatore
Scelta delle protezioni
Protezione dei circuiti prioritari
livello di distribuzione
generatore
circuiti
di distribuzione
circuiti secondari
e terminali
protezione circuiti
Icu
≥ Icc 3F MAX
alimentazione dalla
rete di soccorso
≥ Icc 3F MAX
alimentazione dalla
rete normale
≥ Icc 3F MAX
alimentazione dalla
rete normale
Im (1)
≤ Icc FN/FF fondo linea
alimentazione dalla
rete di soccorso
≤ Icc FN/FF fondo linea
alimentazione dalla
rete di soccorso
≤ Icc FN/FF fondo linea
alimentazione dalla
rete di soccorso
protezione persone
∆n
Im o I∆
≤ Id
alimentazione dalla
rete di soccorso
≤ Id
alimentazione dalla
rete di soccorso
≤ Id
alimentazione dalla
rete di soccorso
(1) Se la protezione termica è sovradimensionata o mancante, si deve verificare che un cortocircuito a fondo
linea (FF o FN) faccia intervenire la protezione magnetica dell'interruttore.
La tabella permette di determinare il tipo di interruttori e lo sganciatore in funzione della potenza del generatore e della sua reattanza
caratteristica.
Tabella di scelta per protezione di generatori trifasi
potenza nominale massima [kVA]
230 V
400 V
protezione con sganciatore magnetotermico
415 V
440 V
gamma Multi 9
curva B (1)
gamma Compact NS
TMG (1)
NS160E TM16G (2)
6
10
11
12
C60a
16 A
7,5
13
14
15
C60a
20 A
NS160E TM25G (2)
9 ÷ 9,5
15 ÷16
16,5 ÷ 17,5
17,5 ÷ 20
C60a
25 A
NS160E TM25G (2)
11,5 ÷ 12
20 ÷ 21
22 ÷ 23
23,5 ÷ 24
C60a
32 A
NS160E TM40G
14 ÷ 15,5
24 ÷ 27
26,5 ÷ 29
28 ÷ 31
C60a
40 A
NS160E TM40G
17,5 ÷ 19
30 ÷ 33
33 ÷ 36
35 ÷ 38
C60a
50 A
NS160E TM63G
20,5 ÷ 24
35 ÷ 42
38,5 ÷ 45
40,5 ÷ 48
C60N
63 A
NS160E TM63G
28,5 ÷ 30,5
50 ÷ 53
55 ÷ 58
58 ÷ 61
C120N
80 A
35 ÷ 38
60 ÷ 66
66 ÷ 72
70 ÷ 77
C120N
100 A
potenza nominale massima [kVA]
protezione con sganciatore elettronico
230 V
400 V
415 V
440 V
gamma Compact
26÷38
45÷66
50÷72
52÷77
NS160E STR22GE100
gamma Masterpact
41÷60
70÷105
77÷115
81÷122
NS160E STR22GE160
65÷95
112÷165
123÷180
130÷191
NS250N STR22GE250
61 ÷ 150
106 ÷ 260
116 ÷ 285
121 ÷ 300
NS400N STR53UE
NT08 H1/NW08 NI/H1
151 ÷ 240
261 ÷ 415
286 ÷ 450
301 ÷ 480
NS630N STR53UE
NS630bN Micrologic 5.0
Micrologic 5.0
241 ÷ 305
416 ÷ 520
451 ÷ 575
481 ÷ 610
NS800N Micrologic 5.0
306 ÷ 380
521 ÷ 650
576 ÷ 710
611 ÷ 760
NS1000N Micrologic 5.0
NT10H1/NW10NI/H1 (3)
381 ÷ 480
651 ÷ 820
711 ÷ 900
761 ÷ 960
NS1250N Micrologic 5.0
NT12H1/NW12NI/H1 (3)
481 ÷ 610
821 ÷ 1050
901 ÷ 1150
961 ÷ 1220
NS1600N Micrologic 5.0
NT16H1/NW16NI/H1 (3)
611 ÷ 760
1051 ÷ 1300
1151 ÷ 1400
1221 ÷ 1520
NS2000N Micrologic 5.0
NW20H1 (3)
761 ÷ 950
1301 ÷ 1650
1401 ÷ 1800
1521 ÷ 1900
NS2500N Micrologic 5.0
NW25H1 (3)
951 ÷ 1220
1651 ÷ 2100
1801 ÷ 2300
1901 ÷ 2400
NS3200N Micrologic 5.0
NW32H1 (3)
(1) Protezione valida per generatori con reattanza
transitoria ≤ 30%.
Piccoli gruppi portatili
Utilizzati in prevalenza da personale non
qualificato.
Se il gruppo e le canalizzazioni non sono
di classe II, la norma impone l'impiego
di un dispositivo differenziale a corrente
residua (DDR) di soglia non superiore
a 30 mA.
La tabella a fianco permette di scegliere
il tipo di protezione in funzione della
potenza del gruppo.
(2) Protezione valida per generatori con reattanza
transitoria ≤ 25%.
Gruppi mobili
potenza
230 V
del gruppo mono
[kVA]
230 V
tri
1
8
2
14
40
400 V
tri
3
25
65
corrente
nominale [A]
5
38
99
interruttore
C60N
C60N
curva B curva B
C120N
curva B
È raccomandabile proteggere gli impianti
contro i pericoli dell'elettricità utilizzando
un dispositivo differenziale con soglia non
superiore a 500 mA di tipo selettivo.
Questo consente di avere intervento
selettivo tra la protezione del generatore e
quelle dei circuiti prese per i quali è richiesto
un DDR da 30 mA.
NS160E NS160E
TM40G STR22SE
100
blocco Vigi [mA]
264
(3) Si consiglia l'utilizzo dell'unità di controllo
Micrologic 5.0.
30
30
30
Schneider Electric
Protezione degli
apparecchi utlizzatori
Protezione dei trasformatori BT/BT
Generalità
Introduzione
Corrente d'inserzione del trasformatore
Questi trasformatori sono frequentemente
utilizzati per:
c un cambiamento di tensione per:
c circuiti ausiliari di comando e controllo;
c circuiti di illuminazione a 230 V quando
il neutro non è distribuito;
c riduzione del livello di cortocircuito sui
quadri di alimentazione dei circuiti
di illuminazione;
c cambiamento del sistema di neutro
in presenza di utilizzatori con correnti
di dispersione elevate o livello di isolamento
basso (informatica, forni elettrici, ecc).
Corrente di inserzione
Alla messa sotto tensione dei trasformatori
BT/BT, si manifestano correnti molto forti
di cui occorre tenere conto al momento
della scelta del dispositivo di protezione.
L'ampiezza dipende:
c dall'istante in cui si chiude l'interruttore
di alimentazione;
c dall'induzione residua presente
nel circuito magnetico;
c dalle caratteristiche del trasformatore.
Il valore di cresta della prima onda
di corrente raggiunge di frequente un valore
da 10 a 15 volte la corrente efficace
nominale del trasformatore.
Per potenze inferiori a 50 kVA,
può raggiungere valori da 20 a 25 volte
la corrente nominale.
Questa corrente transitoria si smorza
molto rapidamente con una costante
di tempo τ che varia da qualche ms a 10,
20 ms.
Nota:
Per trasformatori con:
c rapporto di trasformazione unitario;
c potenza inferiore a 5 kVA.
In caso di sgancio intempestivo
della protezione a monte, prima di passare
ad un interruttore di calibro superiore,
invertire i morsetti di ingresso con quelli
di uscita (la corrente di inserzione varia
sensibilmente se il primario è avvolto
internamente o esternamente
rispetto al secondario).
Schneider Electric
I 1° cresta
da 10 a 25 In
In
τ
Scelta della protezione
Protezione principale lato primario
Le tabelle riportate nelle pagine successive
sono il risultato di una serie di prove
di coordinamento tra interruttori
di protezione e trasformatori BT/BT.
I trasformatori utilizzati nelle prove sono
normalizzati.
Le loro principali caratteristiche sono
raccolte nelle tabelle delle due
pagine seguenti.
Le stesse tabelle, riferite ad una tensione
di alimentazione primaria di 230 o 400 V,
ed a trasformatori monofase e trifase,
indicano l'interruttore da utilizzare in
funzione della potenza del trasformatore.
I trasformatori presi in considerazione
hanno l'avvolgimento primario esterno
rispetto a quello secondario.
In caso contrario consultateci.
Gli interruttori proposti permettono di:
c proteggere il trasformatore
in caso di cortocircuito massimo;
c evitare gli sganci intempestivi al momento
della messa in tensione dell'avvolgimento
primario utilizzando:
v interruttori modulari con soglia
magnetica elevata: curva D o K,
v interruttori scatolati selettivi con la soglia
magnetica elevata: sganciatore TM-D o
sganciatore elettronico ST,
v interruttori con sganciatore solo
magnetico, curva MA, qualora la corrente
di inserzione sia molto elevata;
c garantire la durata elettrica
dell'interruttore.
t
Altre protezioni
A causa della elevata corrente di inserzione
del trasformatore, l'interruttore posto sul
primario può non garantire la protezione
termica del trasformatore e della sua
conduttura di alimentazione lato primario.
È tipicamente il caso degli interruttori
modulari che devono avere una corrente
nominale più elevata di quella dei
trasformatori.
In questi casi si deve verificare che, in caso
di cortocircuito monofase ai morsetti primari
del trasformatore (Icc minima a fondo linea),
si abbia l'intervento del magnetico
dell'interruttore.
Nelle normali applicazioni nei quadri
questa condizione è sempre verificata
stante la ridotta lunghezza delle condutture
di alimentazione.
La protezione termica del trasformatore si
può realizzare installando immediatamente
a valle del trasformatore BT/BT un
interruttore automatico avente corrente
nominale minore o uguale a quella del
secondario del trasformatore.
Negli impianti di illuminazione la protezione
contro i sovraccarichi non è necessaria
se il numero di punti luce è ben definito
(assenza di sovraccarichi).
Si ricorda che la norma raccomanda
l'omissione della protezione contro
i sovraccarichi per circuiti la cui apertura
intempestiva potrebbe essere causa
di pericolo, come ad esempio circuiti
che alimentano dispositivi di estinzione
dell'incendio.
265
Protezione dei trasformatori BT/BT
Trasformatori monofasi
Protezione degli
apparecchi utlizzatori
Trasformatore monofase (tensione primaria 230 V)
trasformatore
Pn [kVA]
0,1
0,16
0,25
0,4
0,63
1
1,6
2
2,5
4
5
6,3
8
10
12,5
16
20
25
31,5
40
50
63
80
In [A]
0,4
0,7
1,1
1,7
2,7
4,2
6,8
8,4
10,5
16,9
21,1
27
34
42
53
68
84
105
133
169
211
266
338
ucc (%)
13
10,5
9,5
7,5
7
5,2
4
2,9
3
2,1
4,5
4,5
5
5,5
5,5
5,5
5,5
5,5
5
5
5
5
4,5
100
422
5,5
125
528
5
160
675
5
interruttore/sganciatore lato primario (1) (2)
modulare
scatolato o aperto
C60 D1 o K1
C60 D2 o K2
C60 D3 o K3
C60 D4 o K4
C60 D6 o K6
C60/NG125 D10 o K10
C60/NG125 D16 o K16
C60/NG125 D16 o K16
C60/NG125 D20 o K20
C60/NG125 D40 o K40
C60/NG125 D50 o K50
NS160E/NE/N/sx/H/L TM40D o STR22SE 40 A
C60/NG125 D63 o K63
NS160E/NE/N/sx/H/L TM80D o STR22SE 100 A
C120/NG125 D80
NS160E/NE/N/sx/H/L TM100D o STR22SE 100A
C120/NG125 D100
NS160E/NE/N/sx/H/L TM100D o STR22SE 100A
C120/NG125 D100
NS160E/NE/N/sx/H/L TM100D o STR22SE 100A
C120/NG125 D125
NS160E/NE/N/sx/H/L TM125D o STR22SE 100 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM160D o STR22SE 160 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM160D o STR22SE 160 A
NS250N/sx/H/L TM200D o STR22SE 160 A
NS250N/sx/H/L TM200D o STR22SE 250 A
NS400N/H/L STR23SE
NS400N/H/L STR23SE
NS630N/H/L STR23SE NS630bN/H/ NT08H1
Micrologic 5.0/6.0/7.0
NS630N/H/L STR23SE NS630bN/H/ NT08H1
Micrologic 5.0/6.0/7.0
NS800N/H NT08H1 NW08N1/H1
Microologic 5.0/6.0/7.0
NS800N/H NT08H1 NW08N1/H1
Microologic 5.0/6.0/7.0
Trasformatore monofase (tensione primaria 400 V)
trasformatore
Pn [kVA]
1
1,6
2,5
4
5
6,3
8
10
12,5
16
20
25
31,5
40
50
63
In [A]
2,44
3,9
6,1
9,8
12,2
15,4
19,5
24
30
39
49
61
77
98
122
154
ucc (%)
8
8
3
2,1
4,5
4,5
5
5
5
5
5
5,5
5
5
4,5
5
80
100
125
195
244
305
5
5,5
4,5
160
390
5,5
(1) Con interruttori modulari, ampiezza
della regolazione termica insufficiente o
sganciatore solo magnetico, prevedere
una protezione termica sul secondario
del trasformatore.
266
interruttore/sganciatore lato primario (1) (2)
modulare
scatolato o aperto
C60 D6 o K6
C60/NG125 D10 o K10
C60/NG125 D16 o K16
C60/NG125 D20 o K20
C60/NG125 D32 o K32
NS160E/NE/N/sx/H/L TM16D o STR22SE 40 A
C60/NG125 D40 o K40
NS160E/NE/N/sx/H/L TM25D o STR22SE 40 A
C60/NG125 D50 o K50
NS160E/NE/N/sx/H/L TM40D o STR22SE 40 A
C60/NG125 D63 o K63
NS160E/NE/N/sx/H/L TM40D o STR22SE 40 A
C60/NG125 D63 o K63
NS160E/NE/N/sx/H/L TM40D o STR22SE 40 A
C120/NG125 D80
NS160E/NE/N/sx/H/L TM80 o STR22SE 100 A
C120/NG125 D100
NS160E/NE/N/sx/H/L TM80 o STR22SE 100 A
C120/NG125 D125
NS160E/NE/N/sx/H/L TM100 o STR22SE 100 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM100 o STR22SE 100 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM125D o STR22SE 160 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM160D o STR22SE 160 A
NS250N/sx/H/L TM200D
o NS160N/H/L STR22SE 160 A
NS250N/sx/H/L TM250D o STR22SE 250 A
NS400N/H/L STR23SE
NS630N/H/L STR23SE NS630bN/H/L NT08H1
Micrologic 5.0/6.0/7.0
NS630N/H/L STR23SE NS630bN/H/L NT08H1
Micrologic 5.0/6.0/7.0
(2) Il potere di interruzione viene scelto in funzione
della corrente di cortocircuito massima nel punto in
cui viene installato l'interruttore.
Schneider Electric
Protezione dei trasformatori BT/BT
Trasformatori trifasi
Protezione degli
apparecchi utlizzatori
Trasformatore trifase (primario 400 V)
trasformatore
interruttore/sganciatore (1) (2)
Pn [kVA]
5
6,3
8
10
12,5
16
20
25
31,5
40
50
63
80
100
125
160
200
250
In [A]
7
8,8
11,6
14
17,6
23
28
35
44
56
70
89
113
141
176
225
287
352
ucc (%)
4,5
4,5
4,5
5,5
5,5
5,5
5,5
5,5
5
5
4,5
5
5
5,5
4,5
5,5
5
5
315
444
4,5
400
563
6
500
704
6
630
887
5,5
800
1126
5,5
1000
1408
5,5
1250
1760
5
1600
2253
5,5
2000
2817
5,5
modulare
C60/NG125 D20 o K20
C60/NG125 D20 o K20
C60/NG125 D32 o K32
C60/NG125 D32 o K32
C60/NG125 D40 o K40
C60/NG125 D63 o K63
C60/NG125 D63 o K63
C120/NG125 D80
C120/NG125 D80
C120/NG125 D80
C120/NG125 D100
C120/NG125 D125
(1) Con interruttori modulari, ampiezza
della regolazione termica insufficiente o sganciatore
solo magnetico, prevedere
una protezione termica sul secondario
del trasformatore.
(2) Il potere di interruzione viene scelto in funzione
della corrente di cortocircuito massima nel punto in
cui viene installato l'interruttore.
Esempio
Le tabelle qui riportate permettono
di scegliere l'interruttore a monte
del trasformatore BT/BT e il relativo
sganciatore in funzione della potenza,
del tipo e della tensione primaria.
Supponiamo che la partenza alimenti
un trasformatore monofase da 10 kVA
con rapporto di trasformazione 400/230 V
(I1n = 24 A).
La corrente di cortocircuito all'origine
della partenza è 35 kA.
L'interruttore automatico ha le seguenti
caratteristiche:
c tipo: NG125L (Icu = 50 kA);
c sganciatore: D63 (63 A);
c soglia magnetica: Im = 10 ÷ 14 In
(630 ÷ 882 A);
c numero di poli: 2.
Questo interruttore permette la messa
in tensione del trasformatore senza
intervento intempestivo dello sganciatore,
ma non ne assicura la protezione termica (la
corrente nominale dell'interruttore è più
elevata della corrente nominale primaria del
trasformatore).
La protezione termica del trasformatore,
secondo quanto previsto anche dalla norma
CEI 64-8, può essere assicurata da un
interruttore posto a valle. La I2n del
trasformatore è di 41,7 A e la corrente di
cortocircuito massima ai morsetti secondari
Icc2 vale:
Schneider Electric
Icc2 =
S n ⋅ 100
U2n ⋅ u cc %
=
10 ⋅ 100
230 ⋅ 5
= 0, 87 kA
scatolato o aperto
NS160E/NE/N/sx/H/L TM16D o STR22SE 40 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM16D o STR22SE 40 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM16D o STR22SE 40 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM16D o STR22SE 40 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM25D o STR22SE 40 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM25D o STR22SE 40 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM40D o STR22SE 40 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM40D o STR22SE 40 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM63D o STR22SE 100 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM80D o STR22SE 100 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM100D o STR22SE 100 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM100D o STR22SE 100 A
NS250N/sx/H/L TM200D o STR22SE 160 A
NS250N/sx/H/L TM250D o STR22SE 160 A
NS250N/sx/H/L TM200D o STR22SE 250 A
NS400 STR23SE
NS400 STR23SE
NS630N/H/L STR23SE NS630bN/H NT08H1
Micrologic 5.0/6.0/7.0
NS630N/H/L STR23SE NS630bN/H NT08H1
Micrologic 5.0/6.0/7.0
NS800N/H NT08H1 NW08N1/H1
Micrologic 5.0/6.0/7.0
NS800N/H NT08H1 NW08N1/H1
Micrologic 5.0/6.0/7.0
NS1000N/H NT10H1 NW10N1/H1
Micrologic 5.0/6.0/7.0
NS1000N/H NT10H1 NW10N1/H1 Micrologic
NS1250N/H NT12H1 NW12N1/H1 Micrologic
NS1250N/H NT12H1 NW12N1/H1 Micrologic
NS1600N/H NT16H1 NW16N1/H1 Micrologic
NS1600N/H NT16H1 NW16N1/H1 Micrologic
NW20N1/H1 Micrologic
NW20N1/H1 Micrologic
NW25H2/H3 Micrologic
NW25H2/H3 Micrologic
NW30H2/H3 Micrologic
NW30H2/H3 Micrologic
NW40H2/H3 Micrologic
Questa corrente di cortocircuito sarà di
riferimento per la determinazione del potere
di interruzione. Potrà pertanto essere
utilizzato un interruttore C60a-40 A-curva C.
Dovranno essere inoltre verificate le
condizioni necessarie per assicurare la
protezione delle persone.
Nel caso di linea di alimentazione del
primario di lunghezza significativa
(oltre 10 m) bisogna verificare anche la Icc
minima a fondo linea.
I criteri di scelta dell'interruttore a valle sono
gli stessi esposti nel capitolo relativo alla
protezione dei circuiti:
c protezione contro i sovraccarichi;
c protezione contro i cortocircuiti;
c protezione contro i contatti indiretti.
267
Protezione degli
apparecchi utlizzatori
Compensazione dell'energia reattiva
Generalità
Le potenze in gioco
in una rete elettrica
Il fattore di potenza
In un impianto elettrico sono in gioco
le seguenti potenze:
c potenza attiva P [kW]
è la potenza effettivamente utilizzabile
dai carichi. Si manifesta sotto forma
di energia meccanica o di calore:
P = S • cos ϕ;
c potenza reattiva Q [kvar]
è la potenza in gioco nei circuiti magnetici
degli utilizzatori.
È indispensabile nella conversione
dell'energia elettrica:
Q = S • sin ϕ.
Viene fornita normalmente dalla rete
di alimentazione sotto forma di potenza
reattiva induttiva o da batterie
di condensatori come potenza reattiva
capacitiva in controfase alla potenza
induttiva.
c potenza apparente S [kVA].
È determinata dal prodotto della tensione
per la corrente (V • I in circuiti monofasi e
e V • I in circuiti trifasi).
È calcolabile come:
S=
P +Q
2
2
Il fattore di potenza di un'installazione
è il rapporto tra la potenza attiva e la
potenza apparente assorbita dal carico, e
può variare da valore zero a valore unitario.
cos ϕ = P/S
Mantenere un fattore di potenza prossimo
all'unità vuol dire:
c soppressione delle penali per il consumo
eccessivo di energia reattiva.
Il provvedimento del Comitato Interministeriale
Prezzi (CPI 11/1978) stabilisce un valore
minimo di cos ϕ, esente da penali, pari a 0,9;
c diminuzione della potenza apparente
contrattuale [kVA];
c limitazione delle perdite di energia attiva
nei cavi (perdite Joule);
c possibilità di ridurre la sezione dei cavi;
c aumento della potenza attiva [kW]
disponibile al secondario del trasformatore
MT/ BT;
diminuzione della caduta di tensione
(a parità di sezione dei cavi).
La presenza nell'impianto di componenti
e utilizzatori con elevato assorbimento
di energia reattiva provoca l'abbassamento
del fattore di potenza a valori inaccettabili.
La tabella seguente permette di identificare
le apparecchiature con consumo di energia
reattiva elevata.
Apparecchiature
cos ϕ
tg ϕ
0
0,17
5,80
25
0,55
1,52
50
0,73
0,94
75
0,80
0,75
100
0,85
0,62
lampade a incandescenza
≈1
≈0
lampade fluorescenti non rifasate
≈ 0,5
≈ 1,73
lampade fluorescenti rifasate
0,86 ÷ 0,93
0,59 ÷ 0,39
lampade a scarica
0,4 ÷ 0,6
2,29 ÷ 1,33
forni a resistenza
≈1
≈0
forni ad induzione ed a perdite dielettriche
≈ 0,85
≈ 0,62
saldatrice a punti
0,8 ÷ 0,9
0,75 ÷ 0,48
≈ 1,73
motore asincrono
fattore di carico (%)
saldatura ad arco alimentata da
gruppo statico monofase
≈ 0,5
gruppo rotante
0,7 ÷ 0,9
1,02 ÷ 0,48
trasformatore-raddrizzatore
0,7 ÷ 0,8
1,02 ÷ 0,75
0,8
0,75
forni ad arco
Il rifasamento
Quando in un impianto il fattore di potenza è
troppo basso, è necessario provvedere ad
una compensazione dell'energia reattiva
assorbita dagli utilizzatori.
Tale compensazione viene normalmente
effettuata utilizzando batterie di
condensatori.
I condensatori assorbono dalla rete una
corrente sfasata di circa 90° in anticipo
rispetto alla tensione.
La corrispondente potenza reattiva risulta
perciò di segno opposto a quella assorbita
dai normali apparecchi utilizzatori.
Si ottiene in tal modo un aumento del fattore
di potenza che corrisponde ad una
diminuzione dell'angolo di sfasamento tra
tensione e corrente (rifasamento).
268
Scelta della potenza
di un condensatore
A fronte di una potenza attiva P richiesta
dalle utenze, impiegando una batteria
di condensatori di potenza reattiva Qc,
la potenza reattiva assorbita dalla rete di
alimentazione passa dal valore Q al valore
Q'; la potenza apparente passa da S a S'
mentre la potenza attiva assorbita rimane
invariata.
La batteria di rifasamento deve avere
una potenza pari a Qc = P(tgϕ - tgϕ').
Nella pratica il fattore kc = (tgϕ - tgϕ') può
essere ricavato dalla tabella alla pagina
seguente.
Il valore di kc si determina dall'incrocio tra la
riga del cosϕ prima della compensazione
(rilevabile direttamente o calcolabile per
l'impianto allo studio) e la riga del cosϕ
desiderato dopo la compensazione.
Come si può osservare, kc rappresenta la
potenza del condensatore necessaria alla
compensazione per ogni kW di potenza
assorbita dall'impianto.
La potenza delle batterie di rifasamento si
calcolerà con la formula:
Qc = kc • P [kvar]
ϕ
P
ϕI
SI
QI
Q
S
Qc
Tensione nominale
delle batterie e potenza
reattiva erogata
Una batteria eroga diversi valori di energia
reattiva in funzione della tensione con cui
viene alimentata. L'erogazione della potenza
nominale Qnc avviene in corrispondenza
della tensione nominale Unc. A tensioni
inferiori, l'erogazione é inferiore secondo la
formula:
Q = Q nc ⋅
U 2
Unc
Per ottenere una potenza rifasante Qc ad
una tensione U è perciò necessario
prevedere una batteria avente potenza
nominale:
Unc 2
Q nc = Qc ⋅
U
Schneider Electric
Protezione degli
apparecchi utlizzatori
Compensazione dell'energia reattiva
Scelta della potenza
La seguente tabella permette di determinare
la potenza reattiva necessaria per
aumentare il fattore di potenza dell'impianto
fino al valore desiderato.
Il valore numerico kc esprime la potenza
del condensatore in kvar per ogni kW
richiesto dal carico.
Qc = kc • P [kvar]
Fattore kc [kvar/kW]
prima della
compensazione
tg ϕ
cos ϕ
2,29
0,40
2,22
0,41
2,16
0,42
2,10
0,43
2,04
0,44
1,98
0,45
1,93
0,46
1,88
0,47
1,83
0,48
1,78
0,49
1,73
0,50
1,69
0,51
1,64
0,52
1,60
0,53
1,56
0,54
1,52
0,55
1,48
0,56
1,44
0,57
1,40
0,58
1,37
0,59
1,33
0,60
1,30
0,61
1,27
0,62
1,23
0,63
1,20
0,64
1,17
0,65
1,14
0,66
1,11
0,67
1,08
0,68
1,05
0,69
1,02
0,70
0,99
0,71
0,96
0,72
0,94
0,73
0,91
0,74
0,88
0,75
0,86
0,76
0,83
0,77
0,80
0,78
0,78
0,79
0,75
0,80
0,72
0,81
0,70
0,82
0,67
0,83
0,65
0,84
0,62
0,85
0,59
0,86
0,57
0,87
0,54
0,88
0,51
0,89
0,48
0,90
dopo la
compensazione
0,75
0,59
0,80
0,86
1,557
1,691
1,474
1,625
1,413
1,561
1,356
1,499
1,290
1,441
1,230
1,384
1,179
1,330
1,130
1,278
1,076
1,228
1,030
1,179
0,982
1,232
0,936
1,087
0,894
1,043
0,850
1,000
0,809
0,959
0,796
0,918
0,730
0,879
0,692
0,841
0,655
0,805
0,618
0,768
0,584
0,733
0,549
0,699
0,515
0,665
0,483
0,633
0,450
0,601
0,419
0,569
0,388
0,538
0,358
0,508
0,329
0,478
0,299
0,449
0,270
0,420
0,242
0,392
0,213
0,364
0,186
0,336
0,159
0,309
0,132
0,282
0,105
0,255
0,079
0,229
0,053
0,202
0,026
0,176
0,150
0,124
0,098
0,072
0,046
0,020
Esempio
Si desidera rifasare un impianto avente le
seguenti caratteristiche:
c rete trifase con tensione Un = 400 V;
c potenza assorbita P = 100 kW;
c fattore di potenza prima del rifasamento
cosϕ = 0,7;
c fattore di potenza richiesto cosϕf = 0,9.
Si individuano la colonna corrispondente al
fattore di potenza richiesto (0,9) e la riga
corrispondente al fattore di potenza iniziale
(0,7). Si ottiene kc = 0,536.
Schneider Electric
0,48
0,90
1,805
1,742
1,681
1,624
1,558
1,501
1,446
1,397
1,343
1,297
1,248
1,202
1,160
1,116
1,075
1,035
0,996
0,958
0,921
0,884
0,849
0,815
0,781
0,749
0,716
0,685
0,654
0,624
0,595
0,565
0,536
0,508
0,479
0,452
0,425
0,398
0,371
0,345
0,319
0,292
0,266
0,240
0,214
0,188
0,162
0,136
0,109
0,083
0,054
0,028
0,46
0,91
1,832
1,769
1,709
1,651
1,585
1,532
1,473
1,425
1,370
1,326
1,276
1,230
1,188
1,114
1,103
1,063
1,024
0,986
0,949
0,912
0,878
0,843
0,809
0,777
0,744
0,713
0,682
0,652
0,623
0,593
0,564
0,536
0,507
0,480
0,453
0,426
0,399
0,373
0,347
0,320
0,294
0,268
0,242
0,216
0,190
0,164
0,140
0,114
0,085
0,059
0,031
0,43
0,92
1,861
1,798
1,738
1,680
1,614
1,561
1,502
1,454
1,400
1,355
1,303
1,257
1,215
1,171
1,130
1,090
1,051
1,013
0,976
0,939
0,905
0,870
0,836
0,804
0,771
0,740
0,709
0,679
0,650
0,620
0,591
0,563
0,534
0,507
0,480
0,453
0,426
0,400
0,374
0,347
0,321
0,295
0,269
0,243
0,217
0,191
0,167
0,141
0,112
0,086
0,058
0,40
0,93
1,895
1,831
1,771
1,713
1,647
1,592
1,533
1,485
1,430
1,386
1,337
1,291
1,249
1,205
1,164
1,124
1,085
1,047
1,010
0,973
0,939
0,904
0,870
0,838
0,805
0,774
0,743
0,713
0,684
0,654
0,625
0,597
0,568
0,541
0,514
0,487
0,460
0,434
0,408
0,381
0,355
0,329
0,303
0,277
0,251
0,225
0,198
0,172
0,143
0,117
0,089
0,36
0,94
1,924
1,840
1,800
1,742
1,677
1,628
1,567
1,519
1,464
1,420
1,369
1,323
1,281
1,237
1,196
1,156
1,117
1,079
1,042
1,005
0,971
0,936
0,902
0,870
0,837
0,806
0,775
0,745
0,716
0,686
0,657
0,629
0,600
0,573
0,546
0,519
0,492
0,466
0,440
0,413
0,387
0,361
0,335
0,309
0,283
0,257
0,230
0,204
0,175
0,149
0,121
0,33
0,95
1,959
1,896
1,836
1,778
1,712
1,659
1,600
1,532
1,497
1,453
1,403
1,357
1,315
1,271
1,230
1,190
1,151
1,113
1,076
1,039
1,005
0,970
0,936
0,904
0,871
0,840
0,809
0,779
0,750
0,720
0,691
0,663
0,634
0,607
0,580
0,553
0,526
0,500
0,474
0,447
0,421
0,395
0,369
0,343
0,317
0,291
0,264
0,238
0,209
0,183
0,155
È necessario installare una batteria di
condensatori avente una potenza reattiva
pari a
Qc = kc • P = 53,6 kvar.
Nota: nel caso in cui i condensatori da
installare abbiano una potenza nominale
riferita ad una tensione Unc diversa dalla
tensione nominale dell'impianto, è
necessario determinare la potenza reattiva
nominale Qnc (a partire dalla potenza Qc
0,29
0,96
1,998
1,935
1,874
1,816
1,751
1,695
1,636
1,588
1,534
1,489
1,441
1,395
1,353
1,309
1,268
1,228
1,189
1,151
1,114
1,077
1,043
1,008
0,974
0,942
0,909
0,878
0,847
0,817
0,788
0,758
0,729
0,701
0,672
0,645
0,618
0,591
0,564
0,538
0,512
0,485
0,459
0,433
0,407
0,381
0,355
0,329
0,301
0,275
0,246
0,230
0,192
0,25
0,97
2,037
1,973
1,913
1,855
1,790
1,737
1,677
1,629
1,575
1,530
1,481
1,435
1,393
1,349
1,308
1,268
1,229
1,191
1,154
1,117
1,083
1,048
1,014
0,982
0,949
0,918
0,887
0,857
0,828
0,798
0,769
0,741
0,712
0,685
0,658
0,631
0,604
0,578
0,552
0,525
0,499
0,473
0,447
0,421
0,395
0,369
0,343
0,317
0,288
0,262
0,234
0,20
0,98
2,085
2,021
1,961
1,903
1,837
1,784
1,725
1,677
1,623
1,578
1,529
1,483
1,441
1,397
1,356
1,316
1,227
1,239
1,202
1,165
1,131
1,096
1,062
1,030
0,997
0,966
0,935
0,905
0,876
0,840
0,811
0,783
0,754
0,727
0,700
0,673
0,652
0,620
0,594
0,567
0,541
0,515
0,489
0,463
0,437
0,417
0,390
0,364
0,335
0,309
0,281
0,14
0,99
2,146
2,082
2,022
1,964
1,899
1,846
1,786
1,758
1,684
1,639
1,590
1,544
1,502
1,458
1,417
1,377
1,338
1,300
1,263
1,226
1,192
1,157
1,123
1,091
1,058
1,007
0,996
0,966
0,937
0,907
0,878
0,850
0,821
0,794
0,767
0,740
0,713
0,687
0,661
0,634
0,608
0,582
0,556
0,530
0,504
0,478
0,450
0,424
0,395
0,369
0,341
0
1
2,288
2,225
2,164
2,107
2,041
1,98
1,929
1,881
1,826
1,782
1,732
1,686
1,644
1,600
1,559
1,519
1,480
1,442
1,405
1,368
1,334
1,299
1,265
1,223
1,200
1,169
1,138
1,108
1,079
1,049
1,020
0,992
0,963
0,936
0,909
0,882
0,855
0,829
0,803
0,776
0,750
0,724
0,698
0,672
0,645
0,620
0,593
0,567
0,538
0,512
0,484
necessaria al rifasamento alla tensione
dell'impianto) come:
Q nc= Q c ⋅
Unc 2
Un
Se si vogliono installare condensatori aventi
tensione nominale di 440 V, la loro potenza
nominale deve essere di:
440
Q nc= 53,6 ⋅ 400
2
= 64,9 kvar
269
Protezione degli
apparecchi utlizzatori
Compensazione dell'energia reattiva
Tipi di compensazione
Installazione
di un condensatore
di rifasamento
c minimo fattore di potenza previsto;
Per determinare la potenza ottimale
della batteria di rifasamento,
la localizzazione della stessa e il tipo
di compensazione (fissa o automatica),
è necessario tener conto degli elementi
seguenti:
c fattore di potenza prima dell'installazione
della batteria di rifasamento;
c risparmio dovuto all'ottimizzazione
dell'impianto di distribuzione dell'energia
elettrica.
Compensazione globale
È conveniente in reti con estensione
limitata con carichi stabili e continui
o in previsione di un ampliamento
dell'impianto senza dover modificare
la sottostazione di trasformazione.
Vantaggi
c Sopprime le penalità per consumo
eccessivo di energia reattiva;
c adatta l'esigenza reale dell'impianto (kW)
alla potenza apparente contrattuale (kVA);
c riduce la potenza apparente che transita
nella sottostazione di trasformazione
(aumento della potenza attiva disponibile);
c permette di utilizzare un interruttore più
economico a monte del condensatore;
c rapido ammortamento dei costi.
Compensazione parziale
È consigliata in reti molto estese e divise
in compartimenti con regimi di carico
molto differenti.
Vantaggi
c Sopprime le penalità per consumo
eccessivo di energia reattiva;
c ottimizza una parte della rete.
La corrente reattiva non interessa
l'impianto compreso tra il livello n° 1 e 2;
c riduce la potenza apparente che transita
nella sottostazione di trasformazione
(aumento della potenza attiva disponibile);
c diminuisce le perdite nei cavi per effetto
Joule fino al livello 2.
Compensazione locale
La compensazione individuale è consigliata
in presenza di utilizzatori di potenza elevata
rispetto alla potenza dell'intera rete.
Vantaggi
c Sopprime le penalità per consumo
eccessivo di energia reattiva;
c ottimizza tutta la rete elettrica;
c riduce la potenza apparente che transita
nella sottostazione di trasformazione
(aumento della potenza attiva disponibile);
c costo della batteria e della sua
installazione;
c risparmio sulle tariffe elettriche;
I condensatori possono essere installati
a 3 diversi livelli:
c sulle partenze del quadro generale BT
(compensazione globale);
c sull'arrivo di ogni reparto nel quadro
di distribuzione (compensazione parziale);
c ai morsetti di ogni utilizzatore che
necessiti di potenza reattiva
(compensazione locale).
La compensazione tecnicamente ottimale è
quella che permette di produrre l'energia
reattiva nel punto in cui è consumata e nella
quantità strettamente necessaria, ma la sua
realizzazione pratica è generalmente
antieconomica.
Svantaggi
c la parte di impianto a valle del livello 1 non
trae vantaggio dall'installazione dei
condensatori;
c le perdite per effetto Joule, nei cavi
a valle della batteria di rifasamento,
non sono diminuite;
c esiste il rischio di sovracompensazione
a seguito di variazioni di carichi importanti.
Questo rischio viene eliminato utilizzando
batterie automatiche di rifasamento.
Note:
c per batterie di rifasamento di potenza
superiore a 1000 kvar si consiglia una
compensazione in media tensione.
Svantaggi
c Solo la parte di impianto tra il livello 1 e 2
trae vantaggio dall'installazione dei
condensatori;
c le perdite nei cavi per effetto Joule sono
diminuite solo fino al livello 2;
c esiste il rischio di sovracompensazione
a seguito di variazioni di carichi importanti.
Questo rischio viene eliminato utilizzando
batterie automatiche di rifasamento.
n° 1
M
M
M
M
Flusso di potenza apparente
Flusso di potenza reattiva
n° 1
n° 2
n° 2
M
M
M
M
Flusso di potenza apparente
Flusso di potenza reattiva
c le perdite nei cavi per effetto Joule
vengono ridotte;
c permette di utilizzare degli interruttori
più economici.
Svantaggi
c Costo elevato.
n° 1
n° 2
n° 2
n° 3
n° 3
M
n° 3
M
n° 3
M
M
Flusso di potenza apparente
Flusso di potenza reattiva
270
Schneider Electric
Protezione degli
apparecchi utlizzatori
Compensazione dell'energia
reattiva assorbita
da un trasformatore
L'energia reattiva necessaria al funzionamento
del trasformatore può essere fornita da una
batteria di condensatori collegata
permanentemente ai suoi morsetti
o dalla batteria utilizzata anche per il
rifasamento dei carichi BT.
La potenza di tale batteria dipende dalla
corrente magnetizzante e dalla corrente
assorbita durante il funzionamento a carico.
Le seguenti tabelle indicano la potenza
reattiva richiesta da trasformatori di
distribuzione con tensione primaria 20 kV
nelle due condizioni estreme di
funzionamento: a vuoto e a pieno carico.
La potenza relativa realmente necessaria per
il rifasamento del trasformatore dipende dalla
condizione di carico effettiva ed è data dalla
seguente formula:
Qr = Qr a vuoto + (Qr a carico - Qr a vuoto) •
Ib = corrente di utilizzo
Esempio: la potenza reattiva necessaria
per il rifasamento di un trasformatore in olio
a perdite normali di potenza 630 kVA
a pieno carico è di 35,7 kvar.
Compensazione
dell'energia reattiva
assorbita da un motore
La compensazione individuale viene
utilizzata per potenze elevate rispetto
alla potenza totale dell'installazione.
Come regola generale, si può prevedere un
condensatore di potenza di poco inferiore
alla potenza reattiva assorbita nel
funzionamento a vuoto del motore.
La tabella a lato fornisce, a titolo indicativo,
i valori della potenza delle batterie
di condensatori da installare in funzione
della potenza dei motori.
Il problema delle armoniche
L'impiego dei componenti elettrici con
dispositivi elettronici (motori a velocità
variabile, raddrizzatori statici, inverters)
provoca la circolazione di armoniche
nella rete elettrica.
I condensatori sono estremamente sensibili
a questo fenomeno in quanto la loro
impedenza decresce proporzionalmente
all'ordine delle armoniche presenti.
Se la frequenza di risonanza dell'insieme
condensatore-rete è prossima
alle frequenze delle armoniche presenti
in rete, tali armoniche verranno amplificate e
si potranno verificare sovratensioni.
Schneider Electric
Compensazione dell'energia reattiva
Esempi e problemi applicativi
potenza reattiva da installare [kvar]
trasformatori in olio
perdite secondo norma
CEI 14-13 lista A
potenza
Qr a vuoto Qr a carico
nominale
[kVA]
100
2,5
6,1
160
3,7
9,6
200
4,4
11,9
250
5,3
14,7
315
6,3
18,3
400
7,5
22,9
500
9,4
28,7
630
11,3
35,7
800
13,5
60,8
1000
14,9
74,1
1250
17,4
91,4
1600
20,6
115,4
2000
23,8
142,0
2500
27,2
175,2
3000
29,7
207,5
3150
trasformatori in olio
basse perdite
Trasformatori in resina
norma CEI 14-12
Qr a vuoto
Qr a carico
Qr a vuoto
Qr a carico
1,5
2,0
2,4
2,7
3,1
3,5
4,4
5,0
5,5
6,9
7,3
7,7
9,7
12,1
11,5
5,2
8,2
10,3
12,4
15,3
19,1
24,0
29,6
53,0
66,3
81,7
103,1
128,9
161,0
190,3
2,5
3,6
4,2
4,9
5,6
5,9
7,4
8,0
10,2
11,8
14,7
18,9
21,6
24,5
8,1
12,9
15,8
19,5
24,0
29,3
36,7
45,1
57,4
70,9
88,8
113,8
140,2
173,1
30,9
250,4
potenza reattiva da installare [kvar]
motore trifase: 230/400 V
potenza nominale
velocità di rotazione [g/min]
[kW]
[CV]
3000
1500
1000
22
30
6
8
9
30
40
7,5
10
11
37
50
9
11
12,5
45
60
11
13
14
55
75
13
17
18
75
100
17
22
25
90
125
20
25
27
110
150
24
29
33
132
180
31
36
38
160
218
35
41
44
200
274
43
47
53
250
340
52
57
63
280
380
57
63
70
355
482
67
76
86
400
544
78
82
97
450
610
87
93
107
750
10
12,5
16
17
21
28
30
37
43
52
61
71
79
98
106
117
La corrente risultante provocherà
il riscaldamento del condensatore,
dei cavi di alimentazione e lo scatto
intempestivo della protezione termica
dell'interruttore.
Rimedi contro gli effetti
delle armoniche
La presenza di armoniche ha come effetto
un aumento della corrente assorbita
dal condensatore.
Il valore della corrente può di conseguenza
risultare maggiorato del 30 %. Inoltre, in
considerazione delle tolleranze sui dati
nominali dei condensatori è opportuna
un'ulteriore maggiorazione del 10 % che
porta ad un dimensionamento dei
componenti in serie al condensatore pari a
1,43 volte la corrente nominale del
condensatore.
Per ovviare alle sovratensioni in conseguenza
delle armoniche si possono utilizzare:
c condensatori sovradimensionati in
tensione, ad esempio 440 V per reti a 400 V
(+10%);
c filtri antiarmoniche che devono essere
opportunamente calcolati in funzione dello
spettro di armoniche presenti nella rete.
271
Protezione degli
apparecchi utlizzatori
Compensazione dell'energia reattiva
Scelta delle protezioni
Sezione dei cavi
di alimentazione
Ic è la corrente assorbita dal condensatore
alimentato alla tensione dell'impianto (Un):
È consigliabile maggiorare la corrente
assorbita dal condensatore:
c del 30% per tener conto delle componenti
armoniche;
c del 10% per tener conto della tolleranza
sul valore nominale di capacità
del condensatore.
Di conseguenza i cavi di alimentazione
devono essere dimensionati per portare
una corrente pari a:
IB = 1,3 • 1,10 • Ic = 1,43 Ic
dove:
IB è la massima corrente assorbita
dal condensatore;
Ic =
Qc
3 ⋅ Un
=
U 
Q nc ⋅  n 
 Unc 
2
3 ⋅ Un
(vedere pag. 190 per il significato dei simboli).
Apparecchio di protezione
e comando
La corrente nominale e la soglia magnetica
dell'interruttore automatico devono essere
scelte in modo tale da:
c evitare scatti intempestivi della protezione
termica: In (o Ir) ≥ 1,43 • Ic;
c permettere la messa in tensione
del condensatore.
L'inserzione di un condensatore equivale
a stabilire un cortocircuito per un periodo
pari al tempo di carica.
La corrente di inserzione dipende dal tipo
di condensatore, singolo o in batteria
automatica, dalla capacità del singolo
elemento e dalla induttanza a monte
del condensatore (rete).
In conseguenza a quanto detto, l'interruttore
automatico deve avere una soglia di
intervento istantaneo elevata.
Per limitare la corrente di inserzione
si consiglia l'installazione di induttanze
di limitazione.
Interruttori automatici per batterie di condensatori trifasi di media e grande potenza
rete 230 V
rete 400 V
potenza
batteria
[kvar]
interruttore automatico (1)
corrente
In o Ir min
[A]
potenza
batteria
[kvar]
interruttore automatico (1)
corrente
In o Ir min
[A]
5
10
C60H/C60L/NG125L D20
C60H/C60L/NG125L D40
NS160E/NE/N/sx/H/L TM40D o STR22SE 40 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM63D o STR22SE 100 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM80D o STR22SE 100 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM100D o STR22SE 100 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM125D o STR22SE 160 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM160D o STR22SE 160 A
NS250N/sx/H/L TM200D o STR22SE 250 A
NS250N/sx/H/L TM250D o STR22SE 250 A
NS400N/H/L STR23SE
NS400N/H/L STR23SE
NS400N/H/L STR23SE
NS630N/H/L STR23SE
NS630b N/H/L Micrologic 2.0
NS630N/H/L STR23SE
NS630b N/H/L Micrologic 2.0
NS800N/H/L Micrologic 2.0
NT08H/L, NW08N/H/L Micrologic 2.0
NS800N/H/L Micrologic 2.0
NS1000N/H/L Micrologic 2.0
NT08H/L, NW08N/H/L Micrologic 2.0
NS1000N/H/L Micrologic 2.0
NS1250N/H/L Micrologic 2.0
NT10H/L, NW10N/H/L Micrologic 2.0
20
40
35
54
72
90
108
144
180
215
255
325
360
430
430
540
540
648
648
755
755
755
880
880
880
10
20
C60H/C60L/NG125L D20
C60H/C60L/NG125L D40
NS160E/NE/N/sx/H/L TM40D o STR22SE 40 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM63D o STR22SE 100 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM80D o STR22SE 100 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM125D o STR22SE 160 A
NS160E/NE/N/sx/H/L TM125D o STR22SE 160 A
NS250N/sx/H/L TM200D o STR22SE 250 A
NS250N/sx/H/L TM200D o STR22SE 250 A
NS250N/sx/H/L TM250D o STR22SE 250 A
NS400N/H/L STR23SE
NS400N/H/L STR23SE
NS630N/H/L STR23SE
NS630N/H/L STR23SE
20
40
40
63
80
100
125
160
200
248
290
370
370
410
NS630N/H/L STR23SE
NS630b N/H/L Micrologic 2.0
NS630N/H/L STR23SE
NS630b N/H/L Micrologic 2.0
NS630b N/H/L Micrologic 2.0
NS800N/H/L Micrologic 2.0
NT08H/L, NW08N/H/L Micrologic 2.0
NS800N/H/L Micrologic 2.0
NS1000N/H/L Micrologic 2.0
NT08H/L, NW08N/H/L Micrologic 2.0
495
495
516
516
620
620
620
744
744
744
15
20
25
30
40
50
60
70
90
100
120
150
180
210
245
30
40
50
60
80
100
120
140
180
200
240
250
300
360
(1) Il potere di interruzione viene scelto in funzione
della corrente di cortocircuito massima nel punto in
cui viene installato l'interruttore.
272
Schneider Electric
Quadri prefabbricati
Schneider Electric
Introduzione
274
Il sistema funzionale Prisma
276
Contenitori universali Sarel
283
273
Quadri prefabbricati
Premessa
Dovendo realizzare impianti secondo la
regola dell'arte, è spesso interessante per
l'installatore fare riferimento a quanto
previsto dalle norme CEI, sia per quanto
riguarda la concezione e la realizzazione
impiantistica, sia per quanto riguarda i vari
componenti utilizzati.
Ciò in virtù dell'art. 2 della legge 186 del
1 marzo 1968, secondo il quale i materiali,
le apparecchiature, i macchinari, le
installazioni e gli impianti elettrici ed
elettronici realizzati secondo le norme del
CEI si considerano costruiti "a regola d'arte".
Per quanto riguarda i quadri di bassa
tensione, le norme di riferimento sono:
c la norma CEI EN 60439-1 (1995 - terza
edizione della norma avente classificazione
CEI 17-13/1).
Questa norma rappresenta un'evoluzione
rispetto alla precedente CEI 17-13 del 1980,
soprattutto per ciò che concerne gli aspetti
legati all'industrializzazione del prodotto e le
prove da effettuare per garantirne le
prestazioni;
c la norma CEI 23-51, di recente
pubblicazione (1996 - prima edizione),
dedicata ai piccoli quadri per uso domestico
e similare, che viene trattata più in
particolare nella parte relativa alle cassette
di distribuzione.
La norma CEI EN 60439-1
La nuova norma richiede che ogni quadro
costruito sia riferito ad un ben identificato
prototipo, già sottoposto a tutte le prove di
tipo da essa previste.
Questa precisa prescrizione serve, ai fini del
normatore, a limitare, per quanto possibile,
la frequente tendenza all'improvvisazione
che per tanti anni ha caratterizzato la
realizzazione dei quadri, e lo fa richiedendo
ai vari costruttori una standardizzazione
sempre più spinta del proprio prodotto.
La norma rende obbligatorio il prototipo di
riferimento, ma consente di realizzare due
tipologie di prodotti che così definisce:
c Apparecchiatura costruita in serie (AS);
c Apparecchiatura costruita non in serie
(ANS).
La norma inoltre, esige che i quadri elettrici di
tipo AS siano conformi al prototipo che è
stato sottoposto a tutte le prove di tipo
previste, mentre quelli di tipo ANS possono
essere non completamente conformi al
prototipo di riferimento, che deve comunque
esistere ed essere un prodotto AS.
Le prove di tipo che la norma richiede di
eseguire sui quadri per dimostrarne la
rispondenza alle sue prescrizioni sono
numerose e, in qualche caso, gravose sia
tecnicamente che economicamente.
Per i prodotti ANS, la norma ammette che
alcune delle prove di tipo non vengano
effettuate, purché le relative prestazioni
siano comunque verificate attraverso
estrapolazioni, calcoli o altri metodi che il
costruttore dimostri validi a tal fine.
274
Introduzione
Prestazioni e prove
La norma, ad esempio, cita le pubblicazioni
CEI 17-43 e CEI 17-52 quali metodi
possibili per la determinazione delle
sovratemperature e della tenuta al
cortocircuito per le apparecchiature
assiemate non di serie (ANS). Tali metodi
sono utilizzabili per l'estrapolazione, i cui
risultati vanno confrontati con i rispettivi dati
omogenei ottenuti durante le prove di tipo
che l'apparecchiatura di serie (AS) di
riferimento abbia superato.
Il quadro elettrico
e la legge 46/90
I quadri elettrici sono prodotti complessi che
devono essere adeguati all'impianto
in cui sono installati, per cui le loro
caratteristiche e prestazioni sono diverse
in funzione della condizione di servizio e del
tipo di applicazione cui essi sono destinati.
Per questa ragione, i costruttori devono
realizzare prodotti aventi caratteristiche
tecniche talvolta molto specifiche:
l'applicazione della norma CEI EN 60439-1
richiede la verifica di molti prototipi, cosicché
le varie configurazioni riportate a catalogo
possono essere adeguatamente combinate
per un utilizzo il più possibile flessibile ed
essere facilmente riconducibili ai prototipi di
riferimento.
Negli anni più recenti, come già ricordato
precedentemente, il problema della
rispondenza dei quadri di bassa tensione
alle norme è stato messo in particolare
risalto dalla legge 46/90 e dal suo
regolamento d'attuazione attraverso
le loro specifiche direttive.
Fino ad ora, a questo problema non è stata
prestata grande attenzione se non da parte
di operatori particolarmente sensibili.
Di conseguenza possiamo attualmente
considerare di operare in un periodo di
transizione tra quello precedente,
di parziale trascuratezza e quello,
auspicabile, da raggiungere con l'effettiva
rispondenza alle norme di tutti i quadri.
Le prestazioni dei quadri
e le relative prove
I rapporti di prova relativi a specifici quadri
realizzati da un costruttore non sono validi
e applicabili per tutta la gamma della sua
produzione.
È quindi opportuno che l'acquirente di un
quadro si rivolga a costruttori in grado di
dimostrare la rispondenza alle norme
dell'intera gamma di quadri di loro
produzione, per tutte le configurazioni e
prestazioni dichiarate.
Tra i documenti che il costruttore può e deve
esibire, la norma CEI EN 60439-1 non fa
distinzione riguardo all'ente emittente, che
può pertanto essere un laboratorio del
costruttore stesso oppure un laboratorio o
istituto indipendente dal costruttore e/o
ufficialmente riconosciuto come ente
certificatore.
La disponibilità di documenti di prova emessi
da un laboratorio indipendente è tuttavia da
considerarsi come migliore garanzia.
Quadri industrializzati
in forma di componenti
La norma CEI EN 60439-1 ammette che
alcune fasi del montaggio dei quadri
vengano eseguite fuori dall'officina del
costruttore, purché i quadri siano realizzati
secondo le sue istruzioni.
Ciò è in accordo con lo spirito della norma
che tende a conferire al quadro elettrico di
bassa tensione le caratteristiche di prodotto
industrializzato, che si traducono poi in
significativi vantaggi per l'utilizzatore finale,
non ultimo quello della maggiore affidabilità
e del conseguente aumento del livello di
sicurezza ottenibile.
L'installatore è dunque autorizzato e in
qualche modo indirizzato dalla norma CEI
ad utilizzare prodotti commercializzati in
forma di pezzi sciolti da assiemare
correttamente per la costruzione del quadro
adatto, volta per volta, allo specifico
impianto. L'utilizzazione di questo tipo di
prodotto pone inoltre il problema della
suddivisione (condivisione) di responsabilità
nel garantire la rispondenza alla norma del
quadro realizzato.
Infatti, né il costruttore dei pezzi sciolti,
né l'assemblatore del quadro hanno la
possibilità di controllare completamente l'iter
realizzativo del quadro e di garantirne quindi
la rispondenza alla norma.
Tuttavia, è la norma stessa che indica una
soluzione razionale a questo problema,
riferendosi in particolare alla tabella 7:
"Elenco delle verifiche e prove da eseguire
sull'apparecchiatura AS e ANS".
Questa tabella definisce sia le prove di tipo
che le prove individuali che devono essere
effettuate per garantire la rispondenza del
quadro alla norma.
Le prove di tipo hanno lo scopo di verificare
la rispondenza del prototipo al progetto,
in conformità alle prescrizioni della norma;
in generale dovrà essere il costruttore dei
pezzi sciolti a farsene carico ed a garantire
di conseguenza il prodotto commercializzato.
Inoltre, lo stesso costruttore dovrà fornire
adeguate istruzioni per la scelta dei
componenti da utilizzare per la realizzazione
del quadro e per il suo montaggio.
Sarà invece responsabilità dell'assemblatore
quella di una scelta oculata dei componenti in
accordo alle succitate istruzioni e quella di un
montaggio accurato effettuato seguendo
scrupolosamente le istruzioni del costruttore
dei componenti.
Sarà compito ancora dell'assemblatore di
verificare la conformità alla norma del quadro
da realizzare, qualora questo si discosti dal
prototipo e quindi dalla configurazione provata
dal costruttore (ad esempio effettuando una
verifica termica).
Infine, l'assemblatore dovrà farsi carico
dell'esecuzione delle prove individuali che, in
ottemperanza alla norma, dovranno essere
eseguite su ogni esemplare realizzato.
Schneider Electric
Quadri prefabbricati
Introduzione
Dichiarazione di conformità
Dichiarazione di conformità
richiesta dalla legge 46/90
Una volta costruito ed installato il quadro,
si presenta il problema estremamente
pratico ed immediato di cosa allegare alla
dichiarazione di conformità richiesta dalla
legge 46/90.
L'installatore che ha scelto quadri di bassa
tensione conformi alla norma CEI EN
60439-1 o alla norma CEI 23-51, deve
riportare nella relazione allegata alla
dichiarazione di conformità dell'impianto la
dichiarazione di conformità dei prodotti a
queste norme. Inoltre, dovrà indicare il
nome o la ragione sociale del costruttore dei
componenti del quadro ed il tipo di prodotto
utilizzato, come indicato sul catalogo del
costruttore stesso.
Quest'ultimo si rende responsabile in
particolare della rispondenza dei prodotti
alle norme citate.
La dichiarazione di conformità dei quadri si
potrà redigere utilizzando il fac-simile
riportato qui a fianco.
È bene comunque che l'installatore si renda
conto di quanto indicato sul catalogo del
costruttore dei componenti, onde evitare di
fare affidamento su frasi di rispondenza
generica alla norma che, nella sostanza,
non hanno alcun significato tecnico.
Situazioni di questo genere talvolta si
verificano ancora poiché alcuni costruttori,
in ritardo con l'adeguamento alla norma,
affidano a messaggi ambigui la definizione
della rispondenza alla norma stessa, che è
invece un requisito fondamentale per
dimostrare la rispondenza del quadro alla
regola dell'arte e dunque alle leggi dello
stato italiano.
Oltre a verificare con attenzione le
indicazioni del catalogo del costruttore, è
consigliabile quindi che l'installatore si renda
conto della veridicità di quanto in esso
affermato.
Ragione sociale
dell'assemblatore
del quadro
Dichiarazione del fabbricante
Il prodotto: Quadro Elettrico di Bassa Tensione ..............................................................................................
Cliente ...............................................................................................................................................................
Impianto ............................................................................................................................................................
Dati Principali
Tensione nominale d'isolamento ................................................. V
Corrente di circuito d'ingresso ..................................................... A
Corrente di cortocircuito ............................................................... kA
Grado di protezione IP .................................................................
.....................................................................................................
.....................................................................................................
Riferimenti Verbale di collaudo n. ....................................................................................................................
È stato progettato e realizzato in accordo con la seguente norma:
(barrare dove applicabile)
Conclusioni
Le regole essenziali da osservare, da parte
dell'assemblatore, per poter garantire e
documentare opportunamente la conformità
del quadro alle norme si possono così
sintetizzare:
c scegliere un fornitore affidabile in grado di
dimostrare l'esecuzione delle prove di tipo
sui prototipi;
c effettuare la scelta dei componenti del
quadro in stretta osservanza dei cataloghi
del fornitore;
c montare il quadro seguendo
scrupolosamente le istruzioni del fornitore
dei pezzi sciolti e degli apparecchi;
c verificare, tramite prove di tipo o metodi di
calcolo/estrapolazione, eventuali modifiche
sostanziali apportate rispetto alle
configurazioni "tipo" garantite dal costruttore
dei pezzi sciolti del quadro;
Schneider Electric
Tensione nominale d'impiego ...................................................... V
v
Armonizzata:
v
Internazionale:
v
Nazionale:
CEI EN 60439-1: Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per
bassa tensione (quadri BT) Parte 1: Apparecchiature di serie soggette a prove
di tipo (AS) e apparecchiature non di serie parzialmente soggette a prove di
tipo (ANS)
CEI 23-51: Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di
distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare
Timbro e firma
Data
c effettuare correttamente le prove
individuali previste dalla norma su ciascun
quadro realizzato;
c conservare nei propri archivi la
documentazione relativa alle prove di tipo
e/o verifiche e alle prove individuali
effettuate;
c installare correttamente il quadro
effettuando in cantiere le necessarie
verifiche elettriche o meccaniche;
c redigere la dichiarazione di conformità
dell'impianto e citare nella relazione tecnica
ad essa allegata il tipo di quadro installato.
del responsabile
In sintesi, si tratta di una serie di azioni
abbastanza semplici di cui uno degli aspetti
più importanti è quello della scelta del
fornitore dei componenti, per la quale
l'installatore deve agire con cautela per
poter correttamente e con poche ulteriori
attenzioni rispondere alle prescrizioni delle
norme e regole vigenti.
275
Quadri prefabbricati
Il sistema funzionale Prisma
Prisma Plus G
I contenitori Prisma Plus G
c lamiera acciaio
c trattamento cataforesi + polveri
termoindurenti a base di resine epossidiche
e poliestere polimerizzate a caldo, colore
bianco RAL 9001.
Le cassette IP30/40/43
c IK07 (senza porta), IK08 (con porta)
c contenitori smontabili
c associabili in altezza e in larghezza
c 8 altezze da 330 a 1380 mm
c larghezza: 595 mm
c canalina laterale larghezza = 305 mm,
associabile in larghezza
c profondità: 250 mm con porta (205 mm
senza porta).
Gli armadi IP30/40/43
c IK07 (senza porta), IK08 (con porta)
c contenitori smontabili
c associabili in larghezza
c 3 altezze: 1530, 1680 e 1830 mm
c larghezza: 595 mm
c canalina laterale larghezza = 305 mm,
associabile in larghezza
c profondità: 250 mm con porta
(205 mm senza porta).
Le cassette IP55
c IK10
c contenitori smontabili
c associabili in altezza e in larghezza
c larghezza: 600 mm
c 7 altezze: da 450 a 1750 mm
c estensione larghezza = 325 mm
e 575 mm, associabili in larghezza e in
altezza.
276
I vantaggi dei quadri
elettrici Prisma Plus G
c Un’installazione elettrica sicura
La perfetta coerenza tra le apparecchiature
Schneider ed il sistema Prisma Plus è un
ulteriore vantaggio in grado di garantire un
buon livello di sicurezza dell'impianto.
La concezione del sistema è stata validata
con prove di tipo e sfrutta la pluriennale
esperienza maturata da Schneider con i
propri clienti.
c Un’installazione elettrica capace di evolvere
Costruito attorno ad una struttura modulare,
Prisma Plus permette al quadro elettrico di
evolvere facilmente integrando se
necessario nuove unità funzionali.
Le operazioni di manutenzione sono
pratiche e rapide grazie all’accessibilità
totale all'apparecchiature e all’utilizzo di
componenti standard.
c Completa sicurezza per gli operatori
L'apparecchio è installato dietro ad una
piastra frontale di protezione che lascia
sporgere solamente il comando
dell’interruttore.
L’impianto elettrico è protetto e l’operatore è
in perfetta sicurezza.
Inoltre i componenti di ripartizione sono
isolati IPxxB.
Installato seguendo le indicazioni Schneider,
il sistema funzionale Prisma Plus permette
la realizzazione di quadri elettrici conformi
alla norma internazionale IEC 60439-1.
Caratteristiche elettriche
I sistemi Prisma Plus G sono conformi alle
norme CEI-EN 60439-1 con le seguenti
caratteristiche elettriche limite:
c tensione nominale d’isolamento del
sistema di sbarre principale: 1000 V
c corrente nominale d'impiego Ie (40 °C):
630 A
c corrente nominale di cresta ammissibile:
Ipk 53 kA
c corrente nominale di breve durata
ammissibile: Icw 25 kA eff/ 1 s
c frequenza 50/60 Hz.
c profondità: 260 mm con porta + 30 mm
(maniglia).
Schneider Electric
Quadri prefabbricati
Il sistema funzionale Prisma
Prisma Plus P
Il sistema funzionale Prisma Plus permette
di realizzare qualsiasi tipo di quadro
di distribuzione bassa tensione generale o
terminale fino a 3200 A, per applicazioni nel
terziario e nell’industria.
Il concetto di quadro è molto semplice:
c Una struttura in metallo composta da una
o più struttura associate in larghezza e in
profondità sulle quali è possibile installare
una gamma completa di pannelli di
rivestimento e di porte.
c Un sistema di ripartizione della corrente
composto da due sistemi di sbarre
orizzontali o verticali posizionate in uno
scomparto laterale, o sul fondo dell’armadio
che consentono di ripartire la corrente in tutti
i punti del quadro.
c Delle unità funzionali complete
Studiata in funzione di ogni apparecchio
l’unità funzionale comprende:
v una piastra dedicata per l’installazione
dell’apparecchio
v una piastra frontale per evitare un accesso
diretto alle parti sotto tensione
v collegamenti prefabbricati ai sistemi di
sbarre
v dispositivi per realizzare il collegamento
sul posto.
I componenti del sistema Prisma Plus e in
modo particolare quelli dell’unità funzionale
sono stati progettati e testati tenendo conto
delle prestazioni degli apparecchi. Questa
particolare attenzione consente di garantire
l’affidabilità di funzionamento dell’impianto
elettrico ed un livello di sicurezza ottimale
per gli utilizzatori.
I contenitori Prisma Plus P
c Lamiera acciaio
c trattamento cataforesi + polveri
termoindurenti a base di resine epossidiche
e poliestere polimerizzate a caldo, colore
bianco RAL 9001
c smontabili
c associabili in larghezza e in profondità
c grado di protezione:
v IP30 con pannelli IP30, frontale funzionale
o porta trasparente IP30
v IP31 con pannelli IP30, porta e kit di
tenuta
v IP55 con pannelli e porta IP55
c tenuta meccanica
v IK07 con frontale funzionale
v IK08 con porta IP30
v IK10 con porta IP55
c dimensioni delle struttura:
v 4 larghezze:
L = 300: scomparto cavi
L = 400: scomparto cavi o scomparto
apparecchiatura
L = 650: scomparto apparecchiatura
v 2 profondità: 400, 600 mm
v altezza: 2000 mm
c modularità:
v 36 moduli verticali H = 50 mm.
Schneider Electric
I vantaggi dei quadri
elettrici Prisma Plus P
c Un’installazione elettrica sicura
La perfetta coerenza tra le apparecchiature
Schneider ed il sistema Prisma Plus è un
ulteriore vantaggio in grado di garantire un
buon livello di sicurezza dell'impianto.
La concezione del sistema è stata validata
con prove di tipo previste dalla norma
IEC 60439-1 e sfrutta la pluriennale
esperienza maturata da Schneider con i
propri clienti.
c Un’installazione elettrica capace di
evolvere
Costruito attorno ad una struttura modulare,
Prisma Plus permette al quadro elettrico di
evolvere facilmente integrando se
necessario nuove unità funzionali.
Le operazioni di manutenzione sono
pratiche e rapide grazie all’accessibilità
totale all'apparecchiature.
c Completa sicurezza per gli operatori
Gli interventi sul quadro elettrico devono
essere realizzati da personale esperto e
abilitato che rispetti tutte le misure di
sicurezza necessarie. Per aumentare
ancora l'apparecchio è installato dietro ad
una piastra frontale di protezione che lascia
sporgere solamente il comando
dell’intettuttore.
Protezioni interne aggiuntive (pannelli
divisori, schermi) permettono di realizzare
forme 2, 3 o 4, proteggendo inoltre dai
contatti accidentali con le parti attive.
Installato seguendo le indicazioni Schneider,
il sistema funzionale Prisma Plus permette
la realizzazione di quadri elettrici conformi
alla norma internazionale IEC 60439-1.
Caratteristiche elettriche
L’installazione dei componenti dei quadri
funzionali Prisma Plus P permette
di realizzare sistemi conformi alle norme
CEI-EN 50298 e CEI-EN 60439-1
e strutture locali con le seguenti
caratteristiche elettriche limite:
c tensione nominale d’isolamento del
sistema di sbarre principale: 1000 V
c corrente nominale d'impiego: In 3200 A
c corrente nominale di cresta ammissibile:
Ipk 187 kA
c corrente nominale di breve durata
ammissibile: Icc 85 kA eff/1 s
c frequenza 50/60 Hz.
277
Quadri prefabbricati
Il sistema funzionale Prisma
Prove di tipo
Premessa
Importanza delle prove di tipo
Come già ricordato in precedenza, lo scopo
delle prove di tipo è verificare la conformità
di un dato tipo di apparecchiatura (con le
prestazioni dichiarate dal costruttore) alle
prescrizioni della Norma.
Le prove di tipo rivestono una particolare
importanza per garantire che i quadri che
poi verranno realizzati conformemente ai
prototipi provati abbiano i requisiti di
sicurezza ed affidabilità necessari a garantire
il buon funzionamento degli impianti elettrici
da essi alimentati.
Non è ragionevolmente possibile definire un
ordine di importanza crescente tra le diverse
prove di tipo, tuttavia sono da rimarcare le
prove relative alla verifica dei limiti di
sovratemperatura e quelle di tenuta al
cortocircuito per la difficoltà e la gravosità
economica della loro realizzazione e per la
loro incidenza sulla definizione delle principali
caratteristiche tecniche dei quadri.
In considerazione di ciò, nel seguito di questo
paragrafo, gli aspetti legati a queste due prove
verranno considerati più in dettaglio
per fornire al progettista dell'impianto ed
all'assemblatore dei quadri elementi utili
per lo svolgimento delle loro attività.
Le prove di tipo vanno effettuate su un
esemplare di apparecchiatura o su parti
di apparecchiatura che siano costruite
secondo lo stesso progetto o secondo
progetti simili.
Le prove di tipo, previste dalla norma
CEI EN 60439-1 comprendono:
a) verifica dei limiti di sovratemperatura;
b) verifica delle proprietà dielettriche;
c) verifica della tenuta al cortocircuito;
d) verifica dell'efficienza del circuito di
protezione;
e) verifica delle distanze in aria e superficiali;
f) verifica del funzionamento meccanico;
g) verifica del grado di protezione.
Queste prove possono essere effettuate in
qualsiasi ordine di successione e/o su
esemplari diversi del medesimo tipo di
apparecchiatura.
Merlin Gerin rende disponibile una serie di
certificati e rapporti di prova raccolti in una
pubblicazione specifica denominata
"Documento prove".
La documentazione di prova raccolta
all'interno del documento garantisce tutte le
configurazioni realizzabili a catalogo, per
quanto riguarda i risultati delle prove di tipo
da b) a g) ed in conformità a quanto previsto
dalla norma CEI EN 60439-1.
La verifica dei limiti di sovratemperatura
(prova a) può essere effettuata
dall'assemblatore utilizzando gli strumenti
resi disponibili da Merlin Gerin. A partire dai
risultati delle prove sui prototipi evidenziati
nel "Documento prove" si fa riferimento alla
possibilità offerta dalla norma, per le
apparecchiature non di serie (ANS),
di eseguire questa verifica con metodi
di calcolo o di estrapolazione.
278
Verifica della tenuta al
cortocircuito
Le apparecchiature devono essere costruite
in modo da resistere alle sollecitazioni
termiche e dinamiche derivanti dalla corrente
di cortocircuito fino ai valori assegnati.
Le apparecchiature devono essere protette
contro le correnti di cortocircuito mediante
interruttori automatici, fusibili o combinazioni
di entrambi, che possono essere installati
nell'apparecchiatura o esternamente a
questa; l'utilizzatore deve specificare, con
l'ordine dell'apparecchiatura, le condizioni
di cortocircuito nel punto di installazione.
La verifica della tenuta al cortocircuito
non è necessaria nei casi che seguono:
c per apparecchiature che hanno corrente
presunta di cortocircuito nominale non
superiore a 10 kA;
c per apparecchiature protette da dispositivi
limitatori di corrente, aventi una corrente
limitata non eccedente 17 kA di creste in
corrispondenza del valore della corrente
di cortocircuito nel punto di installazione;
c per taluni circuiti ausiliari, specificati nella
norma;
c per tutte le parti dell'apparecchiatura
(sbarre principali, supporti, connessioni alle
sbarre, unità di arrivo e partenza o
apparecchi di protezione e manovra, ecc...)
già sottoposte a prove di tipo valevoli per le
condizioni esistenti nell'apparecchiatura.
Per le apparecchiature ANS la verifica della
resistenza al cortocircuito può essere fatta
in uno dei seguenti modi:
c con la prova, in accordo a quanto previsto
per le apparecchiature AS;
c per estrapolazione, da esecuzioni similari
sottoposte a prove di tipo (un esempio di
metodo di estrapolazione da esecuzioni
sottoposte a prove di tipo è la norma
CEI 17-52).
Nota: tutte le soluzioni realizzabili secondo
quanto previsto dal catalogo dei quadri
Prisma sono state sottoposte alle prove di
tipo e sono perciò garantite da Merlin Gerin.
Non è perciò necessario eseguire alcuna
verifica da parte del costruttore
(assemblatore) del quadro.
Nella pagina seguente sono riportati:
c tabella di scelta per la determinazione del
sistema sbarre in funzione della corrente
nominale, del grado di protezione e della
corrente di cortocircuito presunta nel punto
di installazione: Sistema di sbarre
tradizionale (a profilo rettangolare);
c tabella di scelta per la determinazione del
sistema sbarre, partendo dagli stessi dati
del punto precedente: Sistema di sbarre
Linergy (sbarre di distribuzione verticali con
speciale profilo di particolare resistenza
meccanica);
c esempi applicativi per i due tipi di sbarre.
Schneider Electric
Il sistema funzionale Prisma
Sistemi di sbarre
Quadri prefabbricati
Sistema di sbarre
tradizionale
Quadro1
Il sistema di sbarre tradizionale è costituito
da sbarre a sezione rettangolare con gli
spigoli arrotondati di diverse dimensioni a
seconda della portata e possono essere
installate sia in verticale che in orizzontale.
In alcune configurazioni si avranno due
sbarre in parallelo su ogni fase e la scelta
del numero di supporti è determinata dalla
seguente tabella.
c Scegliere nel Quadro 1, in funzione della
corrente nominale, la sezione e il numero
delle sbarre da utilizzare per fase;
c in relazione ai valori delle correnti di
cortocircuito [kA eff.] determinare con
l'ausilio del Quadro 2 il numero di supporti
del sistema di sbarre;
In per quadro
≤31
IP≤
IP>31
800
750
1000
900
1200
1080
1400
1250
1800
2050 (1)
2300 (1)
2820 (1)
Sistema
3200 (1)
1600
1850 (1)
200 (1)
2500 (1)
di sbarre
2820 (1)
Quadro 2
N° di sbarre/fase
N° di supporti in relazione alla Icc (kA eff./1 s)
15 25 30 40 50 60 65 75 85
3
5
5
7
3
5
5
7
7
3
5
5
5
7
7
3
5
5
5
7
3
5
5
5
7
7
9
3
3
5
5
5
3
5
5
5
7
7
9
3
5
5
5
7
7
7
3
5
5
5
7
7
7
7
3
3
5
5
5
5
7
7
1 sbarra 60x5
1 sbarra 80x5
1 sbarra 50x10
2 sbarra 60x5
1 sbarra 60x10
2 sbarra 80x5
1 sbarra 80x10
2 sbarra 50x10
2 sbarra 60x10
2 sbarra 80x10
doppio
2x1 sbarra 80x10
2x3
2x5
Nota: I valori di corrente ammessa nel sistema sbarre sono dati per una temperatura ambiente di 35° C.
(1) Solo per sistema sbarre laterale.
Sistema di sbarre Linergy
Il sistema di sbarre Linergy è costituito da
particolari sbarre caratterizzate da:
c Un procedimento di profilatura che
garantisce una grande flessibilità nella
realizzazione delle forme, soprattutto nella
creazione di pareti divisorie interne che
consentono di aumentare il perimetro di
passaggio della corrente. Pur mantenendo
dimensioni esterne molto ridotte il
rendimento della sbarra è ottimale. Fino a
1600 A questo sistema di sbarre profilato
può essere quindi installato in una canalina
larga 150 mm e profonda 400 mm.
c un grado di rigidità ottimale garantito dai
profili realizzati grazie alla facilità e
flessibilità di estrusione del materiale
utilizzato. Due supporti di fissaggio in
altezza e un supporto nella parte bassa
sono sufficienti a coprire la maggior parte
dei casi d’installazione (Icc y 40 kA eff/1 s).
c un aumento delle superfici di scambio che
permette di aumentare la convezione
naturale delle sbarre. I profili sono
anodizzati e questo aumenta il loro potere di
emissione, favorendo l’irradiamento e quindi
l’evacuazione del calore. Qualunque sia la
configurazione del quadro le sbarre
mantengono inalterate le loro prestazioni.
Il numero di supporti è determinato in base
alla seguente tabella:
c scegliere dal Quadro 1 le sbarre in
funzione della corrente nominale;
c a seconda del grado di protezione del
quadro e della corrente di corto circuito che
le sbarre dovranno sopportare nel Quadro 2
si troverà il numero di supporti.
Quadro1
Quadro 2 : installazione laterale
Quadro 2: installazione sul fondo
In
Grado di protezione
per quadro del quadro scelto
N° di supporti in relazione alla Icc
(kA eff./1 s)
25
30
40
50
60
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
4
5
3
3
3
4
5
3
3
3
4
5
3
3
3
4
5
N° di supporti in relazione alla Icc
(kA eff./1 s)
25
30
40
50
3
3
4
3
4
3
4
5
3
4
5
3
4
5
6
3
4
5
6
3
4
5
6
3
4
5
6
IP ≤ 31
IP > 31
800
IP ≤ 31
IP > 31
1000
IP ≤ 31
IP > 31
1250
IP ≤ 31
IP > 31
1600
Tutti
Sistema di sbarre doppio
2000
IP ≤ 31
IP > 31
2500
IP ≤ 31
IP > 31
3200
IP ≤ 31
IP > 31
630
2x3
2x3
2x3
2x3
2x3
2x3
2x4
2x4
2x4
2x4
2x4
2x4
65
75
85
5
5
7
7
8
8
2x5
2x5
2x5
2x5
2x5
2x5
Note: I valori di corrente ammessa nel sistema sbarre sono dati per una temperatura ambiente di 35° C; Un supporto deve essere utilizzato come supporto inferiore
delle sbarre
Schneider Electric
279
Quadri prefabbricati
Il sistema funzionale Prisma
Verifica della sovratemperatura
Verifica dei limiti
di sovratemperatura
Calcolo della potenza
dissipata WR
La norma CEI EN 60439-1, in Tabella 2,
fissa i limiti di sovratemperatura che le
diverse parti dell'apparecchiatura non
devono superare, quando si effettua la
prova secondo le modalità descritte
all'interno della norma stessa.
Le apparecchiature di serie Merlin Gerin
(Armadi P e cassette G) sono state
sottoposte con successo alle prove di tipo
per la verifica dei limiti di sovratemperatura.
Il documento prove riporta per ognuna delle
prove eseguite un estratto del relativo
certificato di conformità ASEFA
comprendente:
c configurazione del quadro: disegno fronte
quadro e caratteristiche;
c schema elettrico;
c composizione: componenti installati
e potenze dissipate durante l'esecuzione
della prova di tipo;
c risultati di prova: sovratemperatura media
dell'aria ambiente all'interno dell'involucro,
a fronte della configurazione e della potenza
dissipata effettiva durante la prova.
I risultati di queste prove garantiscono la
rispondenza alla norma dei prototipi provati.
Verifica a progetto
Un quadro da realizzare per una specifica
applicazione impiantistica non risulta
praticamente mai identico ad un prototipo
provato. È perciò necessario effettuare una
verifica termica del quadro da realizzare.
Questa verifica si può fare seguendo le
indicazioni del "Documento prove" che
vengono riportate di seguito:
c ricerca della configurazione similare
(provata) di riferimento tra quelle riportate
dai certificati ASEFA all'interno del
documento (dimensioni, sistema di sbarre,
gradi di protezione…);
c calcolo della potenza dissipata WR
all'interno del quadro da realizzare;
c confronto del valore calcolato con
la potenza dissipata WT dai componenti
e dalle sbarre durante la prova di tipo
di riferimento.
Si potranno verificare due casi:
c WR < WT
la configurazione da realizzare è conforme,
quindi non sono necessarie ulteriori
verifiche;
c WR > WT
la configurazione da realizzare non è
"coperta" dalla prova di tipo.
È perciò opportuno ricorrere ad un
contenitore (carpenteria) di dimensioni
maggiorate.
280
La potenza WR si calcola come somma
di tutte le potenze dissipate dai vari
apparecchi contenuti nel quadro (interruttori,
lampade di segnalazione, trasformatori,
ecc.) maggiorata del 20% per tener conto
del riscaldamento prodotto dalle connessioni
(sbarre, collegamenti).
Si applicherà dunque la formula:
WR = 1,2 WR
dove:
WR = 1,2 WRi + ΣWRu
WRi potenza dissipata dall'apparecchio
dell'unità di ingresso
WRu potenza dissipata da ciascun
apparecchio delle unità di uscita
Il calcolo dei singoli WRu (e dei WRi ) si
esegue con la seguente formula
WR = np x fc2 x Wp
dove:
numero dei poli
np
fc
fattore di contemporaneità
Wp potenza dissipata per singolo polo alla
corrente nominale dell'apparecchio.
Il fattore di contemporaneità fc può essere
calcolato per ogni interruttore (conoscendo il
valore effettivo della corrente del circuito Ie)
come rapporto tra Ie ed In (corrente
nominale dello sganciatore montato
sull'interruttore).
In assenza di dati certi sull'effettivo
funzionamento del quadro, si può fare
riferimento ai valori di fc forniti dalla norma
CEI EN 60439-1 e riportati nella seguente
tabella.
APP
Esempio
Un quadro da realizzare impiegando una
cassetta Prisma Plus G da 24 moduli è
costituito da un'unità di ingresso e 14 unità
di uscita secondo lo schema seguente:
NS400N (4P)
NS160N (3P)
TM100D
NS160N (3P)
TM63D
NS160N (3P)
TM63D
C60N (3P)
32 A
C60N (3P)
32 A
C60N (3P)
32 A
C60N (3P)
25 A
C60N (3P)
25 A
C60N (3P)
25 A
C60N (3P)
25 A
C60N (3P)
25 A
C60N (2P)
16 A
C60N (2P)
16 A
C60N (2P)
16 A
(1)
(2)
APP
(3)
(4)
(5)
(6)
(7)
(8)
(9)
(10)
(11)
(12)
(13)
(14)
Considerando una corrente effettiva Ie del
circuito di ingresso di 300 A ed un fattore di
contemporaneità di 0,6 per tutti i circuiti di
uscita si calcolano i valori di WR per ogni
circuito.
2
fattore di
contemporaneità K
 300 
 • 19,2 = 32,4 W
W Ri • 
 400 
2e3
0,9
WR1 = 3 ⋅ (0, 6)2 ⋅ 7, 7 = 8, 32 W
4e5
0,8
da 6 a 9
0,7
WR2 = WR3 = 3 ⋅ (0, 6) 2 ⋅ 5,72= 6,18 W
10 e oltre
0,6
numero dei circuiti
principali
WR 4 = WR5 = W R6 = 3 ⋅ (0, 6)2 ⋅ 3, 5 = 3, 78 W
WR7 = ... = WR11 = 3 ⋅ (0, 6)2 ⋅ 3 = 3, 24 W
I valori di Wp per gli apparecchi Merlin Gerin
sono riportati al paragrafo Potenze dissipate
del capitolo "Caratteristiche degli apparecchi
di protezione e manovra".
Software Exteem
Nel software di preventivazione dei quadri di
bassa tensione Exteem è possibile eseguire
i calcoli di verifica termica dei quadri Prisma.
Il programma confronta la potenza dissipata
nel quadro da realizzare con la
corrispondente potenza dissipata nella prova
del prototipo di riferimento.
Il prototipo di riferimento viene individuato
automaticamente dal programma.
WR12 = WR13 = WR14 = 2 ⋅ (0, 6)2 ⋅ 2, 6 = 1, 87 W
Considerando il contributo di tutti gli
interruttori si calcola:
WR = 32,4 + 8,32 + 2 • 6,18 + 3 • 3,78 +
5 • 3,24 + 3 • 1,87 = 86,23 W
e quindi
WR = 1,2 • 86,23 = 103,5 W
Dal documento prove, per la cassetta
Prisma Plus G in esame si ricava che il
valore di WT è di 121 W.
WR è minore di WT, dunque la verifica
termica ha dato esito positivo ed il quadro
risulta conforme alla norma.
APP
Schneider Electric
Quadri prefabbricati
Perché si devono fare
le prove individuali
Al termine dell'assemblaggio e del cablaggio,
il quadro di bassa tensione deve essere
sottoposto alle prove individuali definite dalla
norma CEI EN 60439-1 al paragrafo 8.1.2.
Lo scopo di queste prove è quello di
verificare eventuali difetti di fabbricazione o
di assemblaggio dei componenti, pertanto
queste prove devono essere effettuate dalla
ditta che ha curato il montaggio
dell'apparecchiatura.
Solamente dopo l'esecuzione di queste
prove è possibile redigere la dichiarazione di
conformità alla norma del quadro costruito.
Le prove individuali comprendono:
c l'ispezione dell'apparecchiatura ivi
compresa l'ispezione del cablaggio e, se
necessario, una prova di funzionamento
elettrico;
c la prova di tensione applicata o, in
alternativa, la verifica della resistenza
dell'isolamento;
c il controllo delle misure di protezione e
della continuità elettrica del circuito di
protezione.
L'avere effettuato le prove individuali su ogni
singolo quadro è una garanzia per il cliente
finale, che è sicuro di ricevere un prodotto
non solo rispondente alle proprie richieste,
ma anche alle prescrizioni normative
e legislative. Inoltre, le prove individuali
servono al costruttore del quadro
per verificare e a volte migliorare
il funzionamento ed il risultato della propria
attività e in alcuni casi permettono di evitare
costi indesiderati dovuti a difetti di
fabbricazione.
È indubbio che riscontrare un difetto, anche
se minimo, in sede di assemblaggio
del quadro o durante i collaudi piuttosto
che al momento dell'installazione, evita
ulteriori trasporti e lavorazioni a carico
del costruttore.
Un buon controllo sull'operato umano
nelle fasi di montaggio della struttura,
degli apparecchi e delle sbarre e nelle fasi
di cablaggio, oltre che sui materiali utilizzati
(apparecchi, strumenti, conduttori
e carpenteria) può essere effettuato
solamente con il collaudo finale a quadro
finito; ecco perché risulta fondamentale
adempiere alle richieste normative.
Quali sono gli strumenti
necessari per effettuare
le prove individuali
Per poter effettuare i collaudi, oltre ai normali
attrezzi meccanici utilizzati per
l'assemblaggio del quadro elettrico, sono
necessari strumenti particolari, alcuni dei
quali richiedono una taratura periodica
affinché si ottengano dei risultati affidabili.
Schneider Electric
Il sistema funzionale Prisma
Prove individuali
Oltre alla chiave dinamometrica necessaria
per controllare che siano state applicate le
giuste coppie di serraggio sulle connessioni,
è indispensabile un multimetro (tester) per
verificare la continuità dei circuiti e l'esatto
riporto dei conduttori in morsettiera.
È utile poter disporre di un sistema di
alimentazione dei circuiti ausiliari in CC
e/o in CA per effettuare eventuali prove
di funzionamento elettrico.
In funzione della scelta di effettuare la prova
di tensione applicata oppure la verifica della
resistenza di isolamento, bisognerà avere
un dielettrometro oppure un apparecchio di
misura di resistenza (megaohmmetro).
1a prova individuale
Ispezione dell'apparecchiatura ivi compresa
l'ispezione del cablaggio e, se necessario,
una prova di funzionamento elettrico (rif. art.
8.3.1).
c Controllo visivo:
v sistemazione dei collegamenti ed esatto
serraggio di qualche connessione,
v mantenimento del grado di protezione
originale,
v mantenimento delle distanze in aria,
v corretto montaggio delle apparecchiature,
v presenza di identificazioni sui cavi e sugli
apparecchi,
v conformità di esecuzione del quadro
rispetto a schemi, nomenclature e disegni
forniti dal cliente;
c Verifica meccanica di blocchi e comandi
meccanici;
c Verifica elettrica del corretto
funzionamento di:
v apparecchiature,
v relé ausiliari,
v strumenti di misura,
v dispositivi di sorveglianza dell'isolamento;
Lo strumento da utilizzare è il tester.
2a prova individuale
Prova di tensione applicata o in alternativa
verifica della resistenza dell'isolamento
(rif. art. 8.3.2/8.3.4).
Prova di tensione applicata
Per un quadro avente una tensione di
esercizio assegnata di 300/660 V applicare
una tensione di prova di 2500 V per 1
secondo tra le parti attive (le 3 fasi ed il
neutro) ed il telaio del quadro.
Tutti gli apparecchi di manovra devono
essere chiusi oppure la tensione di prova
deve essere applicata successivamente
a tutte le parti del circuito.
La prova è da ritenersi superata se, durante
l'applicazione della tensione di prova, non si
verificano né perforazioni,
né scariche superficiali.
Lo strumento da utilizzare è il generatore
di tensione a frequenza industriale
(dielettrometro).
Attenzione
c Gli apparecchi che, in conformità alle loro
prestazioni, sono previsti per una tensione
di prova più bassa, devono essere provati
ad un valore di tensione rapportato alla loro
tensione di esercizio assegnata.
Ad esempio, agli interruttori modulari serie
Multi 9 accessoriati di blocco differenziale
Vigi, la cui tensione di prova massima è di
2000 V, deve essere applicata questa
tensione durante la prova del circuito del
quadro in cui sono installati.
c Gli apparecchi che assorbono corrente
e nei quali l'applicazione delle tensioni di
prova provocherebbe un passaggio di
corrente (per esempio gli avvolgimenti
e gli strumenti di misura) devono essere
interrotti;
c i circuiti elettronici che non sopportano
elevate tensioni di prova (ad esempio i
blocchi differenziali Vigi per gli interruttori
automatici Compact) devono essere
scollegati.
Verifica della resistenza dell'isolamento
In alternativa alla prova di tensione
applicata, può essere effettuata una misura
di isolamento, applicando tra i circuiti e le
masse una tensione minima di 500 V.
La prova si può ritenere superata se la
resistenza di isolamento è almeno di
1000 ohm/volt in ciascun circuito provato
(riferita alla tensione nominale verso terra
di ciascun circuito).
Come per la prova di tensione applicata,
le apparecchiature che assorbono corrente
all'applicazione della tensione di prova
devono essere scollegate.
Lo strumento da utilizzare è un apparecchio
di misura di resistenza (megaohmmetro).
3a prova individuale
Controllo delle misure di protezione e della
continuità elettrica del circuito di protezione
(rif. art. 8.3.3).
c Controllo visivo:
v sistemazione dei collegamenti ed esatto
serraggio di qualche connessione,
v presenza delle rondelle di contatto a livello
assemblaggi,
v montaggio della treccia di terra
sulla portella ove siano montate
apparecchiature elettriche;
c Verifica elettrica della continuità
del circuito di protezione.
Lo strumento da utilizzare è il tester.
281
Quadri prefabbricati
Il sistema funzionale Prisma
Compatibilità elettromagnetica
I quadri e la compatibilità
elettromagnetica (EMC)
Adempimenti per la
marcatura CE dei quadri
Il quadro deve rispondere alle prescrizioni
contenute nella CEI EN 60439-1/A11
riguardante la compatibilità elettromagnetica.
La Variante A11 alla norma CEI
EN 60439-1 introduce la seguente
classificazione degli ambienti:
c condizione ambientale 1: si riferisce
a impianti realizzati in edifici residenziali,
commerciali e dell’industria leggera, come
case, negozi, supermercati, uffici, ecc.;
Il costruttore del quadro, ai fini della
conformità alle Direttive applicabili, deve:
c organizzare un “dossier tecnico”
contenente:
v la descrizione generale del quadro
elettrico,
v i disegni di progettazione e fabbricazione,
gli schemi dei componenti, sottoinsiemi,
circuiti,
v le descrizioni e le spiegazioni necessarie
per comprendere tali disegni e schemi ed il
funzionamento del materiale elettrico,
v un elenco delle norme che sono state
applicate completamente od in parte e la
descrizione delle soluzioni che sono state
adottate per soddisfare gli aspetti di
sicurezza della direttiva, se non sono state
applicate le norme,
v i risultati del calcolo di progetto e dei
controlli svolti ecc.,
v i rapporti sulle prove effettuate;
c compilare una “dichiarazione di
conformità” contenete i seguenti elementi:
v nome ed indirizzo del costruttore o di un
suo rappresentante autorizzato nella
Comunità,
v descrizione del materiale elettrico,
v riferimento alle norme armonizzate,
v eventuale riferimento alle specifiche
per le quali è dichiarata la conformità,
v identificazione del firmatario della
dichiarazione che ha il potere di impegnare
il costruttore o il suo rappresentante,
v le due ultime cifre dell’anno in cui è stata
apposta la marcatura CE.
Tutta questa documentazione dovrà essere
conservata e tenuta a disposizione delle
autorità nazionali di ispezione per almeno
10 anni, a decorrere dall’ultima data di
fabbricazione del prodotto.
La documentazione tecnica deve consentire
alle Pubbliche Autorità
di valutare la conformità del materiale
ai requisiti delle Direttive.
Per i quadri del Sistema Funzionale Prisma,
oltre agli schemi elettrici, unifilari e
funzionali ed ai disegni, alle caratteristiche
elettriche
e meccaniche, relative al quadro in oggetto,
la documentazione tecnica “minima” è
costituita da:
c Documento prove Prisma Plus;
c Catalogo Prisma Plus;
c Guida per il montaggio e installazione
quadri BT - Prisma Plus;
c Software Exteem.
Per i prodotti:
c Catalogo e guida di installazione
Masterpact;
c Catalogo e guida di installazione Compact;
c Catalogo Multi 9;
c Catalogo Vigirex, Vigilohm.
c condizione ambientale 2: si riferisce
a impianti industriali, dove sono presenti
ad esempio macchinari in funzione,
o dove frequentemente vengono inseriti
e disinseriti carichi fortemente induttivi
e capacitivi.
A queste due diverse condizioni ambientali
corrispondono diversi livelli di severità per la
compatibilità elettromagnetica.
Nella documentazione il costruttore deve
indicare la condizione ambientale per la
quale il quadro è adatto ad essere utilizzato.
Prescrizioni di prova
a) se il quadro incorpora solamente
componenti elettromeccanici, si può
considerare che esso sia immune e che non
generi disturbi; non sono pertanto richieste
prove. Fanno eccezione gli interruttori
differenziali elettromeccanici per i quali
valgono le prescrizioni indicate al punto b).
b) se il quadro incorpora apparecchi ed
equipaggiamenti con circuiti elettronici è
soggetto alla compatibilità elettromagnetica.
Tuttavia non sono richieste prove di
emissione e di immunità se sono verificate
le due condizioni seguenti:
c gli apparecchi ed i componenti elettronici
in esso incorporati sono previsti per
l’impiego nella condizione ambientale sopra
specificata e sono conformi alle relative
norme armonizzate di prodotto o, in
mancanza di queste, alle norme generiche
di EMC;
c il montaggio e il collegamento interno
sono realizzati secondo le istruzioni
del costruttore degli apparecchi e dei
componenti (ad esempio per quel che
riguarda le mutue influenze, la schermatura
dei cavi, la messa a terra, ecc.).
In questo modo si consente al quadrista di
non sottoporre il quadro a prove addizionali
previste dalle Norme generiche CEI EN
50081-1/2 e 50082-1/2.
c) se non sono soddisfatte le condizioni del
punto b), devono essere eseguite le prove
prescritte nella norma CEI EN 60439-1
intese a verificare le prescrizioni EMC.
282
Altri documenti di riferimento dovranno
essere indicati qualora si utilizzino altri
prodotti e/o dove occorrano altre verifiche e/
o calcoli.
Il verbale di collaudo dovrà corredare la
documentazione del singolo quadro.
La marcatura CE può essere apposta in
maniera conveniente sulla propria targa dati,
conservando le dimensioni e le proporzioni
previste dalle Direttive e di seguito riportate.
Marcatura CE di conformità
La marcatura CE di conformità è costituita
dalle iniziali “CE” secondo il simbolo grafico
che segue:
c in caso di riduzione o di ingrandimento
della marcatura CE, devono essere
rispettate le proporzioni indicate sopra;
c i diversi elementi della marcatura CE
devono avere sostanzialmente la stessa
dimensione verticale che non può essere
inferiore a 5 mm.
c in caso di riduzione o di ingrandimento
della marcatura CE, devono essere
rispettate le proporzioni indicate sopra;
c i diversi elementi della marcatura CE
devono avere sostanzialmente la stessa
dimensione verticale che non può essere
inferiore a 5 mm.
Senso di manovra
degli apparecchi
Il senso di manovra degli apparecchi deve
essere analizzato e scelto in base al rischio
dovuto ad eventuali errori di manovra: la
norma CEI EN 60439-1 raccomanda a
questo proposito di fare riferimento alla
norma CEI EN 60447-1 (CEI 16-5), che
fornisce indicazioni precise sul corretto
senso di manovra degli attuatori: ad
esempio per interruttori disposti in verticale
manovra di chiusura dal basso verso l'alto,
oppure per interruttori disposti in orizzontale
manovra di chiusura da sinistra verso
destra.
La norma CEI EN 60439-1 permette di
avere il senso di manovra opposto a quello
normalizzato, quando questo non può
essere applicato per ragioni di montaggio o
per ragioni di sicurezza; un esempio di ciò è
quando si hanno gli apparecchi disposti in
maniera simmetrica rispetto ad un sistema
di sbarre centrale. In questi casi il senso
della manovra deve essere indicato
chiaramente sull'apparecchio o nelle
vicinanze.
Schneider Electric
Quadri prefabbricati
Contenitori universali Sarel
Presentazione
Cassette in lamiera Spacial
3D
Cassette in materiale
isolante Thalassa IP 66
c Cassette disponibili in tre versioni:
v cassetta con porta piena,
v cassetta con porta piena, equipaggiata
di pannello di fondo pieno galvanizzato
v cassetta con porta trasparente,
vetroSecurit spessore 4 mm.
c Rivestimento esterno a base di poliestere
strutturato, colore grigio RAL 7032.
c Grado di protezione IP 66 per tutte le
cassette a una porta, IP 55 per le cassette a
doppia porta frontale.
c Tenuta agli impatti meccanici esterni:
v IK 10 per le cassette porta piena,
v IK 08 per cassette porta trasparente
(vetro).
c Corpo monoblocco (struttura a croce).
c Profilo anteriore a doppio spessore di
lamiera, a forma di gocciolatoio. Fondo
piatto.
c EN 50298, LCIE (norma relativa agli
involucri Vuoti) UL, CSA
c Struttura monoblocco autoestinguente con
corpo in poliestere rinforzato con fibre di
vetro pressato a caldo, finitura liscia, colore
RAL 7032;
c cassette a doppio isolamento;
c resistenza meccanica agli urti secondo
EN 50102:
v IK 10 (20 joule) versione con porta piena
v IK 08 (5 joule) versione con porta a oblò
c accessori in comune con la serie Spacial
3000;
c omologazioni: GL, IMQ, LR, UL e BV.
Armadi in materiale
isolante Thalassa
IP 65/54/44
Schneider Electric
c Struttura in lamiera di acciaio piegata
saldata spessore 15/10 con rivestimento
a base poliestere strutturato, colore RAL
7032;
c resistenza meccanica agli urti IK 08
secondo EN 50102;
c omologazioni: DNV, UL, CSA, BV,
LROS, LCIE.
Armadi monoblocco in inox
Spacial 18500 IP 55
c Struttura in lamiera di acciaio inox 304
spessore 15/10, piegata saldata, con finitura
delle superfici lucida;
c resistenza meccanica agli urti:
IK 08 secondo EN 50102;
c omologazioni: DNV, UL, CSA, BV,
LROS, LCIE.
Cassette in inox 54900 IP66
c Cassette monoblocco in acciaio
inossidabile AISI304 o a richiesta in inox
AISI304L (resistente agli agenti organici
molto corrosivi) o inox AISI316 (resistente
agli acidi concentrati);
c resistenza meccanica agli urti:
IK 10 secondo EN 50102;
c accessori in comune con la serie Spacial
3000;
c omologazioni: UL-50, BV.
Armadi monoblocco
Spacial 18500 IP 55
Armadi affiancabili Spacial
10000 IP 55
c Struttura modulare autoestinguente con
corpo in poliestere rinforzato con fibre di
vetro pressato a caldo, finitura liscia, colore
RAL 7032;
c armadi a doppio isolamento;
c resistenza meccanica agli urti secondo
EN 50102:
v IK 10 (20 joule) versione con porta piena
v IK 08 (5 joule) versione con porta
trasparente
c omologazioni: BV, LCIE, UL, CSA.
c Struttura composta da pannelli laterali
avvitati e porta piena in lamiera di acciaio
spessore 15/10 mm e cornice di rinforzo,
rivestimento a base poliestere strutturato,
colore RAL 7032;
c resistenza meccanica agli urti:
IK 10 secondo EN 50102;
c omologazioni : BV, LR.
Cellule Spacial 6000 IP 55
c Struttura in lamiera di acciaio piegata
saldata, cornice e montanti spessore
15/10, fiancate, fondo, tetto e porta in
lamiera di acciaio piegata saldata spessore
15/10, rivestimento a base poliestere
strutturato, colore RAL 7032;
c resistenza meccanica agli urti:
IK 10 secondo EN 50102;
c omologazioni: DNV, UL, CSA, BV,
LROS.
283
Quadri prefabbricati
Richiami sulle norme
applicabili e i criteri di
verifica termica dei quadri
elettrici
La norma tecnica di riferimento per la
costruzione dei quadri elettrici (CEI EN
60439-1) impone che il fabbricante faccia
una verifica del comportamento termico del
quadro, nelle condizioni da lui definite
“normali di esercizio”; questa verifica ha lo
scopo di garantire il funzionamento corretto
e sicuro del quadro sotto i seguenti aspetti:
c le diverse parti dell’apparecchiatura non
devono superare le sovratemperature
specificate per ognuna di esse, garantendo
così il non verificarsi di danneggiamenti
sulla parte di impianto collegata al quadro
né sulle parti adiacenti in materiale isolante;
c deve essere assicurata la sicurezza
dell’operatore eventualmente a contatto
con le parti accessibili dell’apparecchiatura;
c gli apparecchi, nei limiti di tensione per
essi prescritti, devono funzionare in modo
soddisfacente alla temperatura dell’aria
ambiente all’interno del quadro.
Durante queste prove si effettuano,
tra l’altro, le misure di:
c temperatura:
v dell’aria nelle diverse zone dell’involucro
v dei conduttori – in particolare, sui sistemi
sbarre e sulle derivazioni
c dei punti più caldi degli apparecchi
(bimetalli, ambiente dell’elettronica)
c corrente;
c altri parametri: servono per la
caratterizzazione del comportamento
termico dell’involucro, ad esempio i
coefficienti di scambio aria/pareti.
I dati di prova, raccolti durante un numero
significativo di verifiche termiche su quadri
di differente costruzione e di diverse
configurazioni, permettono di costruirsi un
modello significativo applicabile a quadri
della stessa serie, utilizzando per il calcolo
coefficienti e parametri ricavati dall’analisi
statistica delle prove effettuate.
Per quanto riguarda gli involucri vuoti oggetto
del presente capitolo, è di recente
pubblicazione la norma europea
CEI EN 50298 (CEI 17-71) “Involucri destinati
alle apparecchiature a bassa tensione.
Regole generali per gli involucri vuoti”; questa
norma si applica ad involucri da utilizzare per
la realizzazione di quadri conformi alla norma
CEI EN 60439-1 e può essere utilizzata
anche come base per altri Comitati Tecnici
(ad esempio, CT44 “Equipaggiamento
elettrico delle macchine”).
La norma si applica agli involucri vuoti,
prima che l’apparecchiatura sia installata
al loro interno, e nello stato in cui questi
sono consegnati dal fornitore; la conformità
alle prescrizioni di sicurezza della norma
di prodotto applicabile è responsabilità
del costruttore finale del quadro.
La norma inoltre richiede che il costruttore
dell’involucro fornisca informazioni
specifiche relative al potere di dissipazione
termica della superficie effettiva di
raffreddamento, al fine di dare all’utilizzatore
dati corretti per la scelta del materiale
284
Contenitori universali Sarel
Il condizionamento termico
dei quadri elettrici
elettrico da installare; la temperatura
dell’aria all’interno dello spazio protetto
(spazio interno o parte di spazio interno
dell’involucro, specificato dal costruttore,
destinato al montaggio dell’apparecchiatura
e per il quale è garantita la protezione
dell’involucro) è ottenuta con una
distribuzione uniforme della potenza
dissipata all’interno dell’involucro.
La norma specifica anche che i dati
dovranno essere presentati secondo un
metodo di calcolo appropriato e, come
esempio non esclusivo, cita la CEI 17-43
(Pubblicazione IEC 60890 e, in Europa,
HD 528 S1:1989).
Il costruttore ha infatti la possibilità di
utilizzare criteri o metodi di calcolo differenti,
correlati ai fenomeni fisici di distribuzione e
dissipazione del calore, e fornendo
all’utilizzatore gli strumenti per dimensionare
correttamente il quadro dal punto di vista
termico.
Di seguito sarà descritto un metodo di
calcolo per la determinazione del regime
termico di un quadro elettrico e la
successiva individuazione del sistema di
condizionamento termico (raffreddamento e/
o riscaldamento del quadro), che meglio
risolva i problemi di esercizio del quadro
soddisfacendo ai requisiti tecnici e
ottimizzando anche i costi d’installazione.
I limiti essenziali di questo metodo,
come vedremo, risiedono nel fatto che:
c si applica bene ad involucri non
compartimentati di tipo armadio, cassette e,
quindi, non ad applicazioni di quadri di
potenza fortemente segregati, dove la
localizzazione delle sorgenti di calore e gli
scambi tra le diverse zone influenzano molto
il riscaldamento;
c in ogni caso, non tiene conto della
posizione delle sorgenti di calore, spesso
non ripartite in modo uniforme.
In particolare, il metodo sarà applicato ad
una gamma di involucri per la realizzazione
di quadri “universali” (bordo macchina,
automazione,...), per i quali le norme di
prodotto applicabili (CEI EN 60439-1,
CEI EN 60204-1,...) non sempre definiscono
con chiarezza le modalità di verifica termica
e, comunque, non forniscono elementi
ulteriori di prescrizione.
Calcolo termico
Il bilancio termico si effettua confrontando
la potenza emessa dagli apparecchi con la
potenza dissipata dalle pareti dell’involucro
in modo naturale e consente di calcolare
la temperatura interna del quadro senza
l’utilizzo di dispositivo termico, decidendo
poi se sia necessario installarne uno,
tenendo in conto i dati di temperatura
esterna e di quella interna desiderata.
Di seguito è descritta la procedura di
calcolo, in funzione delle caratteristiche
dell’involucro, della potenza termica
dissipata dai componenti al suo interno,
delle caratteristiche dell’aria ambiente:
1) Caratteristiche dell’involucro e
determinazione della superficie effettiva
di raffreddamento (S).
I primi dati relativi all’involucro sono i seguenti:
c dimensioni:
v H = Altezza
v L = Larghezza
v P = Profondità
c posizione secondo quanto previsto dalla
Pubblicazione CEI 17-43:
v accessibile da tutti i lati
S = 1.8 x H x (L + P) + 1.4 x L x P
v appoggiato al muro
S = 1.4 x L x (H + P) + 1.8 x P x H
v Estremo in caso di affiancamento
S = 1.4 x P x (H + L) + 1.8 x L x H
v Estremo in caso di affiancamento,
al muro
S = 1.4 x H x (L + P) + 1.4 x L x P
v Intermedio in caso di affiancamento
S = 1.8 x L x H + 1.4 x L x P + P x H
v Intermedio in caso di affiancamento,
al muro
S = 1.4 x L x (H + P) + P x H
v Intermedio in caso di affiancamento,
al muro e parte superiore coperta
S = 1.4 x L x H + 0.7 x L x P + P x H
Il risultato di questa prima operazione
di calcolo è il valore della superficie effettiva
di raffreddamento, ovvero la superficie
considerata efficace ai fini della dissipazione
verso l’esterno del calore generato dai
componenti installati all’interno dell’involucro.
Il metodo utilizzato in questa prima fase è
esattamente quello previsto all’interno della
già citata Pubblicazione CEI, il rapporto
tecnico 17-43 (IEC 60890).
Nel caso di utilizzo di cassette e armadi
universali Sarel, il valore della superficie
effettiva di raffreddamento è fornito
direttamente in funzione del tipo di
carpenteria scelta sul documento
“Condizionamento termico dei quadri
elettrici Sarel”.
2) Potenza termica dissipata dai componenti
in funzionamento (Pd).
Le sorgenti di calore all’interno di un quadro
elettrico sono generalmente i sistemi
di sbarre, i conduttori di collegamento
e gli apparecchi elettrici: in particolare,
nei quadri di distribuzione elettrica,
gli interruttori automatici costituiscono
la parte preponderante dell’apparecchiatura
di potenza; questi ed altri componenti, quali
contattori e sezionatori-fusibili sono i
maggiori responsabili della generazione di
calore. Altri componenti che contribuiscono
al riscaldamento del quadro e, in maggior
misura, nei quadri di automazione e bordo
macchina, sono i trasformatori (per
macchine, di sicurezza, ...), raddrizzatori
con filtri, variatori di velocità, batterie di
condensatori, etc.
Il calcolo della potenza termica dissipata si
effettua con il metodo indicato a pag. 280 di
questa guida.
3) Caratteristiche dell’aria ambiente
Altri parametri utili alla caratterizzazione
del comportamento termico sono i dati
ambientali riferiti all’aria del locale dove sono
previsti l’installazione e il funzionamento del
quadro; in particolare, occorre conoscere
Temax e Temin che rappresentano,
rispettivamente, i valori massimo e minimo
di temperatura prevista e Hr che è il valore
di “umidità relativa “ media da considerare.
Schneider Electric
Quadri prefabbricati
La conoscenza di questi valori, oltre alla
verifica della temperatura interna massima
alla quale il quadro può trovarsi a dover
funzionare, permette anche di calcolare
la temperatura del punto di condensa Tr,
allo scopo di valutare la necessità di
utilizzare dispositivi (resistori o altro) che
evitino la formazione di condensa in punti
critici del quadro.
A tale scopo si può utilizzare la tabella
sottostante, con la quale, a partire dai valori
di Temax e Hr, e in condizioni “normali” di
pressione atmosferica, si determina il valore
di temperatura Tr, al di sotto del quale
possono verificarsi fenomeni di condensa.
Tamb Tasso di umidità relativa
(°C) ambiente %
40 50 60 70 80 90
20
6
9
12 14 16 18
25
11 14 17 19 21 23
30
15 19 21 24 26 28
35
19 23 26 29 31 33
40
24 28 31 34 36 38
45
28 32 36 38 41 43
50
33 37 40 23 46 48
55
37 41 45 48 51 53
100
20
25
30
35
40
45
50
55
4) Temperature interne medie desiderate
Per il corretto funzionamento del quadro e
dei suoi componenti si fissa l’intervallo di
temperatura interna desiderata, cioè quello
al di fuori del quale non è opportuno andare.
In generale:
c la temperatura interna massima
desiderata Tdmax è funzione dei componenti
interni al quadro e della temperatura
ambiente per la quale essi sono
caratterizzati (in termini di corrente
nominale, potenza, prestazioni);
c la temperatura interna minima desiderata
Tdmin deve essere scelta come valore
massimo tra la temperatura di condensa
Tr già calcolata e la temperatura minima
prevista per il corretto funzionamento degli
apparecchi.
5) Temperatura finale nell’armadio senza
sistema termico
Per il calcolo della temperatura all’interno
del quadro nelle condizioni di equilibrio
termico, si fa riferimento alla formula che
regolamenta la trasmissione del calore per
conduzione:
Pd = K x S x (Ti – Te) (1)
dove
Pd : potenza che l’involucro riesce a
scambiare verso l’esterno (W);
K : è una caratteristica del mezzo
conduttore, cioè, nel nostro caso, del
materiale di cui è costituito l’involucro; il
valore è anche funzione della temperatura
ma è quasi sempre considerato una
costante.
Valori tipici per i vari tipi di involucro,
passando da quelli a bassa a quelli a più
alta conduttività termica, sono:
K = 3.5 W/m2 °C poliestere
K = 3.7 W/m2 °C acciaio inossidabile
K = 5.5 W/m2 °C lamiera verniciata
K = 12 W/m2 °C alluminio
S: superficie effettiva di raffreddamento (m2);
(Ti – Te): differenza di temperatura tra due
punti, uno interno ed il secondo esterno al
quadro (°C);
È interessante utilizzare la formula per
determinare le condizioni “limite”, ovvero
i valori di temperatura massima (Timax)
e minima (Timin), che l’aria ambiente
all’interno del quadro può trovarsi a
raggiungere in equilibrio termico, al fine
di confrontarli con i valori già conosciuti
(o calcolati) di temperature interne
(massime e minime) desiderate.
Temperatura interna massima (Timax):
Per il calcolo della possibile temperatura
massima all’interno dell’involucro, si ipotizza
di avere il quadro in funzionamento di regime
contemporaneamente alla situazione di
temperatura massima dell’ambiente esterno.
La formula (1) ci porta a:
c Tdmin>Timin: in questo caso, invece,
occorre prevedere un sistema di
riscaldamento che entri in funzione alle
temperature più basse, al fine di riportare
la temperatura del quadro a valori superiori
a quelli per cui si verificano fenomeni di
condensa e a quelli minimi per cui è
garantito il corretto funzionamento dei
componenti.
In questo caso, la potenza “riscaldante”
da installare (elementi resistori) si calcola
come segue:
v Funzionamento in servizio continuo:
Prisc = K x S x (Tdmin – Temin) – Pd
v Funzionamento in servizio intermittente:
Prisc = K x S x (Tdmin – Temin)
Generalmente si utilizzano dei particolari
resistori anticondensa, che favoriscono la
convezione naturale e garantiscono un
riscaldamento rapido ed uniforme all’interno
dell’armadio.
Questa soluzione è economica, affidabile
ma comporta un consumo aggiuntivo di
energia e occupa spazio all’interno del
quadro.
Timax = Temax + Pd/K x S (2)
Temperatura interna minima (Timin):
Per il calcolo della possibile temperatura
minima all’interno dell’involucro, occorre fare
due ipotesi differenti di funzionamento del
quadro:
c Funzionamento in servizio continuo:
Timin = Temin + Pd/K x S (3)
si è ipotizzato cioè che il quadro funzioni in
condizioni normali di esercizio nel momento
in cui l’ambiente esterno raggiunge la
temperatura più bassa per esso prevista.
c Funzionamento in servizio intermittente:
Timin = Temin (4)
in questo caso è nullo il contributo in
temperatura dovuto al termine di potenza
dissipata dai componenti (in quanto Pd = 0)
e si ipotizza che ciò accada nel momento in
cui l’ambiente esterno raggiunge la
temperatura più bassa per esso prevista.
6) Scelta del tipo di sistema termico e della
sua potenza P
Con i dati a questo punto disponibili, si può
considerare l’eventualità di utilizzare un
sistema di condizionamento termico, al fine
di riscaldare o raffreddare l’aria all’interno
del quadro.
Considerando le situazioni “limite” di
temperature minime e massime, si possono
presentare i seguenti casi:
c Tdmin≤Timin: non è necessario installare il
sistema termico; eventualmente, si può
utilizzare un ventilatore per far circolare
l’aria ed omogeneizzare la temperatura;
Resistori anticondensa
c Tdmax<Timax: in questo caso, occorre
installare un sistema termico per il
raffreddamento la cui potenza necessaria
è pari a:
Praff = Pd – K x S x (Tdmax – Temax)
Il raffreddamento può essere realizzato in
modi differenti a seconda del valore della
differenza Tdmax – Temax .
Nel caso in cui si abbia Tdmax – Temax>5°C le
soluzioni possono essere:
c sovradimensionare l’involucro:
è una soluzione economica, non richiede
manutenzione e non fa variare il grado
di protezione del quadro; per contro
la quantità di calore dissipata in aggiunta
è relativamente ridotta e aumentano
le dimensioni d’ingombro;
c utilizzare bocchette d’aerazione:
l’ingresso di aria fresca dall’esterno
attraverso bocchette di aerazione migliora la
dissipazione di calore per convezione
naturale; questa soluzione è utilizzabile per
(segue)
Schneider Electric
285
Quadri prefabbricati
dissipare potenze ridotte e solo in caso di
ambienti poco polverosi in quanto si riduce il
grado di protezione;
Contenitori universali Sarel
Il condizionamento termico
dei quadri elettrici
c utilizzare uno scambiatore di calore
ARIA/ARIA: gli scambiatori di calore aria/
aria sono in generale apparecchi di buone
prestazioni e di relativa semplicità di
installazione e di utilizzo; i flussi di aria
calda all’interno del quadro e di aria fredda
dall’ambiente esterno sono creati da due
ventilatori separati, i cui flussi circolano dalle
parti opposte di pareti ermetiche di
separazione, onde evitare la penetrazione di
polvere o umidità all’interno dell’armadio.
temperatura desiderata all’interno del
quadro è inferiore alla temperatura ambiente
esterna o quando la quantità di calore da
evacuare dall’interno del quadro è rilevante.
Gruppo di raffreddamento
Sistema di aerazione naturale
c utilizzare ventilatori per immissione di
aria fresca: la circolazione dell’aria
all’interno del quadro grazie all’installazione
di un ventilatore consente di rendere
uniforme la temperatura evitando
la formazione di punti caldi concentrati che
potrebbero nuocere ad alcuni componenti.
I ventilatori “da quadro” garantiscono la
dissipazione verso l’esterno di una quantità
rilevante di calore emessa dai componenti dei
quadri elettrici; si tenga conto della loro buona
durata ed affidabilità, con la conseguente
garanzia del buon funzionamento dell’impianto
nel tempo. Questa soluzione risulta efficace
ed economica e permette di risolvere il
problema dell’aumento della temperatura nei
quadri elettrici con installazione e
manutenzione relativamente semplici; inoltre
garantisce il mantenimento del grado di
protezione IP dell’involucro, utilizzando gli
opportuni accessori di tenuta.
Calcolo della portata dei gruppi ventilanti
Per la scelta dei gruppi ventilanti adeguati,
si deve calcolare la portata necessaria ad
evacuare la quantità di calore determinata
con il calcolo termico:
∆ = Praff/(Tdmax – Temax) x 3.1 (m3/h).
Il risultato ottenuto, in termini di portata,
corrisponde alla prestazione che deve
assicurare l’associazione ventilatore (motore
+ filtro + griglia di entrata) + griglia di uscita
completa di filtro;
Ventilatore per l'immissione di aria fresca
286
Scambiatore di calore aria/aria
L’aria calda proveniente dal quadro riscalda
le pareti che vengono a loro volta
raffreddate dall’aria fresca esterna;
ovviamente, il trasferimento avviene sempre
dal lato più caldo verso il lato più freddo,
motivo per il quale gli scambiatori di calore
aria/aria possono essere utilizzati solo se la
temperatura ambiente esterna è inferiore
alla temperatura interna desiderata
di almeno 5°C.
Altri punti caratteristici del sistema sono
i seguenti:
c il gruppo di scambio in alluminio è il punto
centrale del sistema e può essere
facilmente pulito, semplicemente
smontandolo;
c il funzionamento permanente del
ventilatore interno evita la formazione di
punti caldi all’interno del quadro elettrico;
c la regolazione della temperatura integrata
all’apparecchio si effettua mediante messa
in funzione o arresto del ventilatore del
circuito esterno.
Calcolo della potenza specifica
Per la corretta scelta dello scambiatore aria/
aria, occorre calcolare la sua potenza
specifica, in funzione della quantità di calore
da evacuare verso l’esterno determinata con
il calcolo termico:
q = Praff/(Tdmax – Temax) (W/K);
con la conoscenza del valore di q si può
individuare il sistema termico adatto, a
partire dai dati tecnici forniti a catalogo e
considerando lo scambiatore di potenza
specifica di valore uguale o immediatamente
superiore.
Nel caso in cui si abbia Tdmax – Temax≤5°C le
soluzioni possono essere:
c utilizzare gruppi di raffreddamento:
i gruppi di raffreddamento sono
generalmente utilizzati in ambienti
particolarmente severi ove la temperatura
può raggiungere elevati valori (e.g. 55°C);
sono indicati soprattutto quando la
Altri punti caratteristici del sistema sono i
seguenti:
c l’installazione non compromette il grado
di protezione del quadro;
c il filtro nel circuito esterno, facilmente
sostituibile e poco costoso, consente il
funzionamento anche quando l’aria
ambiente risulta polverosa o carica di
particelle d’olio; ciò garantisce
il mantenimento delle prestazioni
del sistema per tutta la sua durata;
c i gruppi di raffreddamento assicurano
la regolazione della temperatura del quadro
ed anche la funzione di allarme in caso
di anomalie di funzionamento.
Calcolo della potenza
La potenza del gruppo di raffreddamento
necessaria ad evacuare la quantità di calore
dissipata all’interno dell’armadio è stata
calcolata con il bilancio termico e
corrisponde al valore Praff; la scelta del
gruppo di raffreddamento viene effettuata
ricorrendo ad opportuni diagrammi che
indicano la potenza che i gruppi di
raffreddamento possono dissipare in
funzione della temperatura esterna e di
quella interna desiderata (si veda a questo
proposito il catalogo Contenitori Universali
Sarel 2000). Occorre confrontare la potenza
da dissipare (Praff) con la potenza
dissipabile dal gruppo di raffreddamento.
c utilizzare scambiatori di calore ARIA/
ACQUA: gli scambiatori di calore aria/acqua
funzionano con lo stesso principio degli
scambiatori aria/aria, con la differenza,
naturalmente, che l’aria esterna è sostituita
dall’acqua fredda fornita da una rete
installata sul sito industriale; lo scambio di
fluido consente di dissipare quantità di
calore molto più importanti, funzionando
eventualmente anche in condizioni di
temperatura all’interno del quadro al di sotto
della temperatura ambiente.
Altri punti caratteristici del sistema sono i
seguenti:
c la regolazione della temperatura all’interno
del quadro si effettua agendo sulla portata
dell’acqua;
Schneider Electric
Quadri prefabbricati
c il circuito dell’acqua di raffreddamento è
protetto da un dispositivo d’interruzione che
agisce sull’alimentazione, garantendo così
la completa sicurezza all’impianto elettrico.
di calore è in grado di dissipare; questo
valore è fornito da opportuni diagrammi in
funzione della temperatura interna
desiderata, della temperatura dell'acqua e
della portata d'acqua di cui si dispone (si
veda a questo proposito il catalogo
Contenitori Universali Sarel 2000).
c Tdmax≥Timax: non è necessario installare
il sistema termico; eventualmente, si può
utilizzare un ventilatore per evitare la
formazione di punti caldi.
Esempio
Consideriamo un quadro universale Sarel
della serie Spacial 6000 in lamiera
verniciata avente dimensioni:
c H = 2000 mm;
c L = 800 mm;
c P = 400 mm.
Scambiatore di calore aria/acqua
Calcolo della potenza
La potenza dello scambiatore necessaria ad
evacuare la quantità di calore dissipata
all’interno del quadro è stata calcolata con
il bilancio termico e corrisponde al valore
Praff; la scelta dello scambiatore di calore
viene effettuata confrontando questo valore
con il valore di potenza che lo scambiatore
Schneider Electric
e appoggiato al muro.
La superficie effettiva di raffreddamento
è data da:
S = 1.4 x L x (H+P) + 1.8 x P x H = 4.13 m2
I componenti all’interno del quadro
dissipano una potenza pari a :
Pd = 650 W.
Le condizioni di temperatura sono le
seguenti:
c Temax = 32°C;
c Temin = 15°C;
c Hr = 70%;
c Tr = 20°C (temperatura di condensa).
Si calcolano i seguenti valori di temperatura
interna in casa di assenza di sistemi termici:
c Timax = Pd/k x s + Temax = 61°C;
c Timin servizio continuo = Pd/k x s + Temin
= 44°C;
c Timin servizio intermittente = Temin = 15°C;
dove k = 5.5 Wm2/°C.
Poiché si desidera avere per il quadro:
c Tdmax = 40°C;
c Tdmin = 26°C.
Occorre apportare delle modifiche al quadro:
c Timax > Tdmax: installazione di un gruppo
di raffreddamento di potenza:
Praff = Pd – k x s x(Tdmax – Temax) = 468 W
c Tdmin < Timin in servizio continuo:
non occorre riscaldare;
c Tdmin > Timin in servizio intermittente:
occorre inserire una resistenza anticondensa.
La potenza riscaldante necessaria è:
Prisc = k x s x (Tdmin – Temin) = 250 W.
287
Quadri prefabbricati
288
Schneider Electric
Il sistema
d'installazione
modulare
Schneider Electric
Centralini e quadri per apparecchiature modulari
290
Verifiche e prove secondo norma CEI 23-51
292
Quadri di distribuzione a norme CEI EN 60439-4
295
Prese e spine di tipo industriale
297
Guida alla scelta
300
Grado di protezione degli involucri
301
289
Centralini e quadri
per apparecchiature modulari
Il sistema
d'installazione
modulare
c elevata robustezza;
c materiale autoestinguente in conformità
alla norma CEI 50-11;
c conformità alla norma CEI 23-49.
Gli elementi componenti il sistema
di installazione modulare permettono
di realizzare quadri di distribuzione
per installazioni fisse per uso domestico
e similare conformi alla norma CEI 23-51.
Le caratteristiche comuni sono:
c corrente nominale fino a 125 A;
c guida DIN simmetrica;
Le tabelle seguenti consentono di individuare
facilmente il contenitore da utilizzare a
seconda del materiale usato, del tipo di
installazione, del grado di protezione
richiesto, del numero totale di moduli e della
disposizione degli apparecchi modulari su una
o più file; la scelta è eseguita tra le soluzioni
proposte nell'offerta centralini e quadri di
distribuzione della serie Mini Coreos, Coreos,
Coreos 24, Kaedra e G125. Per ogni
contenitore scelto nelle tabelle seguenti è
fornito il dato di potenza dissipabile
necessario per la verifica termica richiesta
dalla norma CEI 23-51.
Centralini e quadri da incasso IP40 - colore bianco
Spine mobili
potenza dissipata [w]
numero
moduli
file
4
1
porta
trasparente
IP40
RAL9003
19
porta
opaca
IP40
RAL9003
19
6
1
21
21
8
1
27
27
12
1X12
34
34
18
1X18
41
41
24
2X12
34
34
36
2X18
36
3X12
48
2X24
48
Spine da parete
Serie Coreos
porta
trasparente
IP40
RAL9001
porta
opaca
IP40
RAL9001
porta
trasparente
IP41
RAL9001
porta
opaca
IP41
RAL9001
53
53
105
105
145
145
68
68
64
64
4X12
80
80
54
3X18
98
98
72
3X24
72
4X18
114
114
96
4X24
173
173
120
5X24
185
185
144
6X24
195
195
38
38
Centralini e quadri da parete IP40 - colore bianco
Serie Mini Coreos
potenza dissipata [w]
Serie Coreos
numero
moduli
file
2
1
senza
porta
IP40
RAL9003
8
porta
trasparente
IP40
RAL9003
porta
opaca
IP40
RAL9003
4
1
6
11
11
6
1
8
11
11
8
1
14
15
15
12
1X12
18
18
18
18
1X18
24
24
24
1X24
24
2X12
32
20
20
36
2X18
36
3X12
27
22
22
48
2X24
54
3X18
72
3X24
72
4X18
96
120
144
290
senza
porta
IP40
RAL9001
porta
trasparente
IP40
RAL9001
Serie Coreos 24
porta
opaca
IP40
RAL9001
senza
porta
IP41
RAL9001
porta
trasparente
IP41
RAL9001
porta
opaca
IP41
RAL9001
60
52
52
83
74
74
109
88
88
4X24
132
103
103
5X24
156
115
115
6x24
171
123
123
41
57
48
48
89
55
55
98
67
67
Schneider Electric
Il sistema
d'installazione
modulare
Centralini e quadri da parete IP40 - colore grigio
Serie Mini Coreos
potenza dissipata [w]
Serie Coreos
numero
moduli
file
2
1
senza
porta
IP40
RAL7035
8
porta
trasparente
IP40
RAL7035
porta
opaca
IP40
RAL7035
4
1
6
11
11
6
1
8
11
11
8
1
14
15
15
12
1X12
18
18
18
18
1X18
24
24
24
1X24
24
2X12
32
20
20
36
2X18
36
3X12
27
22
22
48
2X24
54
3X18
72
3X24
72
4X18
96
120
144
senza
porta
IP40
RAL7035
Serie Coreos 24
porta
trasparente
IP40
RAL7035
senza
porta
IP41
RAL7035
porta
trasparente
IP41
RAL7035
porta
opaca
IP41
RAL7035
60
52
52
83
74
74
109
88
88
4X24
132
103
103
5X24
156
115
115
6x24
171
123
123
41
57
48
48
89
55
55
98
67
67
Centralini e quadri da parete IP65 - colore grigio
Centralini metallici IP40
Serie G125
Serie Kaedra
potenza dissipata [w]
numero
moduli
file
3
1
porta
trasparente
IP65
RAL7035
8
4
1
6
1
8
porta
opaca
IP40
RAL7035
porta
trasparente
IP65
RAL7035
porta
trasparente
dimensioni
hxlxp
porta
opaca
IP65
RAL7035
potenza dissipata [w]
numero
moduli
file
36
2x18
sporgente
64,7
incasso
70,2
10
54
3x18
78
82,5
11
72
4x18
92
95
1
15
72
3x24
86,5
94
12
1
19
96
4x24
103,4
117
12
1
28
120
5x24
120
139
18
1
39
144
6x24
139,36
162,3
24
2X12
34
30 (1)
37 (2)
460x340x160
34
460x448x160
45
50 (3)
610x340x160
45
36
2X18
45
36
3X12
45
54
3X18
67
610x448x160
67
54
4X18
89
842x448x160
89
(1) Quadro con interfaccia avente 1 apertura
(2) Quadro con interfaccia avente 3 aperture
(3) Quadro con interfaccia avente 4 aperture
Schneider Electric
291
Il sistema
d'installazione
modulare
La norma sperimentale CEI 23-51 contiene
le prescrizioni per la realizzazione, le
verifiche e le prove a cui sottoporre i quadri
realizzati per installazioni domestiche e
similari, aventi le seguenti caratteristiche:
c tensione nominale fino a 440 V;
c corrente nominale in entrata fino a 125 A,
che corrisponde alla massima corrente
nominale degli apparecchi di protezione e
manovra in entrata;
c corrente presunta di cortocircuito nominale
non superiore a 10 kA o protetti con
dispositivo di protezione avente corrente
limitata massima di 15 kA;
c temperatura ambiente di 25 °C con limite
solo occasionale di 35 °C.
Le verifiche richieste dalla norma
sperimentale CEI 23-51 sono le prove
individuali che vanno eseguite
dall’installatore su ogni esemplare.
Le verifiche da effettuare sono richiamate
nella tabella 1.
L’unica caratteristica che richiede una
verifica coordinata, prevista solo per quadri
con corrente nominale > 32 A, monofase e
trifase è la sovratemperatura del quadro.
Il costruttore dell’involucro fornisce il valore
della potenza massima dissipabile secondo i
criteri previsti dalla norma CEI 23-49 (Pinv);
l’installatore deve verificare che la potenza
dissipata dagli apparecchi installati non
superi tale limite. Le altre prove di tipo sono
di competenza del costrutture dell’involucro
e sono eseguite in accordo con la norma
sperimentale CEI 23-49.
Esse comprendono i punti 4-5-6-7-10
di tabella 1:
c la resistenza meccanica all’impatto;
c il grado di protezione;
c la resistenza del materiale isolante
al calore anormale e al fuoco;
c la resistenza alla ruggine e all’umidità.
Una volta effettuate le verifiche e le prove
aggiuntive previste, il costrutture del quadro
dovrà fornire al committente:
c la dichiarazione di conformità del quadro
alla regola dell’arte (Allegato A);
c la relazione di verifica dei limiti di
sovratemperature, quando sia richiesta la
prova (Allegato B);
c lo schema unifilare dei circuiti del quadro
e i dati tecnici dei componenti (Allegato C).
Se il costruttore del quadro è anche
l’impresa installatrice dell’impianto, egli
dovrà compilare la dichiarazione di
conformità del quadro, che allegherà alla
dichiarazione di conformità dell’impianto
elettrico alla regola dell’arte secondo la
legge 46/90.
Calcolo della corrente
nominale del quadro (Inq)
La corrente nominale del quadro (Inq) è
definita come il valore più basso tra la
corrente nominale degli apparecchi in
entrata (Ine) e la somma delle correnti
nominali degli apparecchi in uscita (Inu).
Inq = minore tra (Ine, Inu)
292
Verifiche e prove secondo
norma CEI 23-51
Tabella 1. Elenco delle verifiche e prove da eseguire sui quadri di distribuzione per uso
domestico e similare
Rif.
Caratteristiche da controllare
Verifiche e prove (in generale)
1
costruzione e identificazione
apposizione di una targa, controllo visivo dei relativi
dati e verifica della conformità del quadro agli schemi,
dati tecnici, ecc.
(vedere 6.4.1 norma CEI 23-51)
2
Limiti di
•
•
sovratemperatura
Verifica dei limiti di sovratemperatura mediante il calcolo
della potenza dissipata
(vedere 6.4.2 norma CEI 23-51)
3
Resistenza di
isolamento
Verifica della resistenza di isolamento
(vedere 6.4.3 norma CEI 23-51)
4
Resistenza meccanica
all’impatto
Verifica della resistenza
meccanica (1)
5
Grado di
protezione
Verifica del grado di protezione
(vedere 6.4.4 norma CEI 23-51) (1)
6
Resistenza del materiale
isolante al calore
anomale e al fuoco
Prova del filo incandescente
(solo per involucri in materiale isolante) (1)
7
Resistenza del materiale
isolante al calore
Prova di pressione con la sfera
(solo per involucri in materiale isolante) (1)
8
Tenuta al cortocircuito
Non applicabile
9
Efficienza del circuito di
protezione
Verifica dell’efficienza del circuito di protezione
(solo per involucri in materiale metallico)
(vedere 6.4.4 norma CEI 23-51)
10
Resistenza alla ruggine e
all’umidità
Verifica della resistenza alla ruggine e all’umidità
(vedere 6.4.1 norma CEI 23-51) (1)
11
Cablaggio funzionamento
meccanico e, se necessario
funzionamento elettrico
Verifica del corretto cablaggio funzionamento
meccanico e, se necessario funzionamento elettrico
(vedere 6.4.1 norma CEI 23-51)
•
•
•
•
•
•
•
•
•
(1) le prove N° 4, 5, 6, 7 e 10 sono in accordo con la Norma CEI 23-49.
Esse non si effettuano se l‘involucro è stato riconosciuto conforme a questa Norma.
Schema a blocchi per le verifiche dei quadri di distribuzione per uso
domestico e similare
Quadri realizzati con involucro
conforme alla norma sperimentale
CEI 23-49
Il circuito in entrata
è monofase?
No
Sì
La corrente nominale
Inq è ≥ 32 A?
No
Sì
Eseguire le verifiche
N. 1 e 11 della tabella 1
Eseguire le verifiche
N. 1, 2, 3, 9 e 11 della tabella 1
Dichiarazione di conformità
Allegato A-C
Dichiarazione di conformità
Allegato A-B-C
Schneider Electric
Il sistema
d'installazione
modulare
Per i quadri dove è richiesta la verifica dei
limiti di sovratemperatura, l’installatore deve
verificare, mediante un semplice calcolo,
che la potenza totale (Ptot) dissipata dai
componenti sia inferiore o al massimo
uguale alla potenza che l’involucro (Pinv)
è in grado di dissipare.
I dati delle potenze Pinv, caratteristici di
ciascun involucro, sono riportati nelle tabelle
delle pagine precedenti.
La relazione da verificare è la seguente
Ptot ≤ Pinv.
La potenza totale Ptot si ottiene con la
formula
Ptot = Pdp + 0,2 Pdp + Pau.
La potenza totale dissipata nel quadro (Ptot)
è data dalla somma della potenza dissipata
dai dispositivi di protezione e manovra
(Pdp), tenendo conto dei fattori di utilizzo
(Ke) e di contemporaneità (K), aumentata
del 20% per tener conto del contributo dei
collegamenti e di altri piccoli apparecchi
come prese a spina, relé, ecc...
Qualora vengano installati nel quadro altri
componenti che dissipano una potenza
significativa (trasformatori per suonerie,
lampade di segnalazione, ecc...) deve
essere sommata anche la potenza
conosciuta di questi ausiliari (Pau).
Per il calcolo della potenza dissipata dagli
apparecchi è conveniente riferirsi alla tabella
2, riportata in questa pagina, che è stata
ricavata dall’Allegato B della norma.
Questa tabella, debitamente compilata, può
risultare molto utile all’installatore perché
deve essere allegata alla relazione di
verifica termica da fornire al committente.
In questa tabella la potenza dissipata dai
dispositivi di protezione e manovra può
essere facilmente calcolata moltiplicando la
potenza dissipata per polo, fornita dal
costruttore degli apparecchi, per il numero di
poli dell’interruttore. In caso di interruttore
tetrapolare, agli effetti termici si considerano
solo tre poli.
Per i circuiti in entrata la potenza dissipata
da ciascun apparecchio dovrà essere
moltiplicata per il fattore di utilizzo (Ke)
elevato al quadrato e per i circuiti in uscita la
potenza di ciascun apparecchio andrà
moltiplicata per il fattore di contemporaneità
(K) elevato al quadrato, dove K è il rapporto
effettivo tra la corrente che circola nel
singolo circuito, ove la si conosca, e la
relativa corrente nominale, oppure è il valore
suggerito dalla norma.
Ke e K devono essere elevati al quadrato in
quanto la potenza è direttamente
proporzionale al quadrato della corrente.
Schneider Electric
Tabella 2. Potenza dissipata dai dispositivi di protezione e manovra (Pdp)
N.
Potenza dissipata N.
circuito per polo [W] (1)
Potenza per
Fattore di utilizzo
Potenza
poli
apparecchio
(Ke) per i circuiti
dissipata
(2)
di protezione
in entrata
da ciascun
e di manovra
Fattore di
apparecchio
contemporaneità (K)
[W] (4)
Pd [W] (3)
per circuiti in uscita
circuiti
in
entrata
circuiti
in
uscita
(1) Dato fornito dal Costruttore
dell’apparecchio.
(2) In caso di interruttore tetrapolare, agli
effetti termici, si considerano solo 3 poli.
(3) Potenza dissipata per polo moltiplicata
per il numero di poli.
(4) Per i circuiti in entrata vale: Ke2 x Pd.
Per i circuiti in uscita vale: K2 x Pd.
Ke e K sono elevati al quadrato in quanto la
potenza è direttamente proporzionale al
quadrato della corrente.
Il fattore di utilizzo (Ke) è un valore
sperimentale ed è stato assunto uguale a
0,85 per i circuiti in entrata (si è fatta
l’ipotesi che i circuiti in entrata non vengano
mai utilizzati al di sopra dell’85% della loro
corrente nominale).
Il fattore di contemporaneità (K), invece, è
un valore che tiene conto della potenza
effettiva richiesta in condizioni di esercizio
dai circuiti di uscita.
totale
(somma della
colonna)
Pdp
In mancanza di informazioni sui valori
effettivi delle correnti (natura dei carichi,
utilizzazione dei carichi nella giornata,
ecc...), la norma definisce il valore di K in
base al numero dei circuiti di uscita (da 0,8
a 0,5) come definito nella seguente tabella.
numero dei
circuiti principali
2e3
4e5
da 6 a 9
10 e oltre
fattore di
contemporaneità K
0,8
0,7
0,6
0,5
293
Verifiche e prove secondo
norma CEI 23-51
Esempio di verifica termica
Compatibilità elettromagnetica
Il sistema
d'installazione
modulare
Tabella 2. Potenza dissipata dai dispositivi di protezione e manovra (Pdp)
Esempio di verifica termica
Un centralino da realizzare, impiegando
un centralino stagno serie Coreos da 24
moduli (404 x 285 x 128 mm) è costituito
da un’unità di ingresso e 6 unità di uscita
secondo lo schema seguente.
N.
Potenza dissipata N.
circuito per polo [W] (1)
Potenza per
Fattore di utilizzo
Potenza
poli
apparecchio
(Ke) per i circuiti
dissipata
(2)
di protezione
in entrata
da ciascun
e di manovra
Fattore di
apparecchio
contemporaneità (K)
[W] (4)
Pd [W] (3)
per circuiti in uscita
ID (4P) 40 A
circuiti
C60a (2P)
(1)
25A
C60a (2P)
16A
4
9,6
6,93
in
25A
C60a (2P)
3,2
0,85
entrata
(2)
(3)
C60a (2P)
16A
C60a (2P)
10A
C60a (2P)
10A
(4)
circuiti
1
3
2
6
0,6
2,16
in
2
3
2
6
0,6
2,16
uscita
(5)
(6)
In aggiunta è presente un trasformatore per
suoneria da 8 VA, 12 V. Il numero totale di
moduli occupati è pari a 18.
Secondo l’indicazione della norma, il fattore di
utilizzo del circuito d’entrata (Ke) è pari a 0,85.
Per le partenze si usa un valore del
coefficiente di contemporaneità pari a 0,6,
come suggerito dalla norma.
Per il calcolo della potenza dissipata dai
dispositivi di protezione e manovra (Pdp)
si utilizza la tabella allegata.
Occorre inoltre considerare la potenza
dissipata dal trasformatore per suoneria:
Pau = 0,8 W.
La potenza totale Ptot si ottiene con la
formula:
Ptot = Pdp + 0,2 Pdp + Pau = 22,2 W.
La potenza dissipabile dal centralino in
oggetto, fornita nelle pagine precedenti è:
Pinv = 33 W.
Poiché risulta Ptot < Pinv il centralino risulta
conforme dal punto di vista termico.
3
2,6
2
5,2
0,6
1,87
4
2,6
2
5,2
0,6
1,87
5
2
2
4
0,6
1,44
6
2
2
4
0,6
1,44
totale
(somma della
colonna)
17,87
(1) Dato fornito dal Costruttore
dell’apparecchio.
(2) In caso di interruttore tetrapolare, agli
effetti termici, si considerano solo 3 poli.
(3) Potenza dissipata per polo moltiplicata
per il numero di poli.
(4) Per i circuiti in entrata vale: Ke2 x Pd.
Per i circuiti in uscita vale: K2 x Pd.
Ke e K sono elevati al quadrato in quanto la
potenza è direttamente proporzionale al
quadrato della corrente.
Pdp
Esempio di targa identificativa
Dati di targa
Ogni quadro deve essere fornito di una
targa, (CEI 23-51.5 e 6.4.1) che può essere
posta anche dietro la portella, che riporti in
maniera indelebile i seguenti dati:
c Nome o marchio del costruttore (1);
c tipo o altro mezzo di identificazione del
quadro da parte del costruttore (1);
c corrente nominale del quadro (Inq);
c natura della corrente e frequenza;
c tensione nominale di funzionamento;
c grado di protezione (se > di IP 2X C).
(1) Come costruttore viene considerato
chi realizza il quadro completo
assumendosene la responsabilità.
294
(1)
Compatibilità elettromagnetica
nei centralini di distribuzione
La variante V1 alla norma CEI 23-51 fornisce
delle indicazioni per la compatibilità
elettromagnetica nei centralini di distribuzione.
Le prescrizioni per la EMC riguardano i quadri
che contengono componenti che possono
emettere disturbi elettromagnetici e che non
sono immuni. Per questi quadri tuttavia non
sono richieste prove se i componenti installati
soddisfano già le prescrizioni di EMC per
l'ambiente in cui devono essere utilizzati,
inserite nelle diverse norme di prodotto o, in
mancanza di queste, nelle norme generiche e
inoltre il montaggio dei componenti e i relativi
cablaggi sono realizzati secondo le istruzioni
del costruttore dei componenti.
Negli altri casi si devono effettuare le prove
di immunità ed emissione indicate nella
variante.
Schneider Electric
Il sistema
d'installazione
modulare
Quadri di distribuzione
a norme CEI EN 60439-4
La norma CEI EN 60439-4
La norma CEI EN 60439-4 riguarda le
“Prescrizioni particolari per apparecchiature
assiemate per cantiere (ASC) e si applica
alle apparecchiature assiemate costruite in
serie (ASC) progettate per l’uso in cantiere,
ovvero per i luoghi di lavoro temporanei, che
non sono normalmente accessibili al
pubblico.
I quadri di cantiere e di distribuzione sono,
come evidenziato dalle loro sigle ASC e
ASD, quadri costruiti in serie (AS..) e come
tali devono essere conformi ad un prototipo
che abbia superato le prove di tipo. Queste
prove, oltre ad essere quelle previste per gli
AS, riguardano anche la verifica della
costruzione e dell’identificazione, la verifica
della resistenza alla ruggine ed alla
corrosione, la verifica della resistenza
meccanica ed all’urto e la verifica della
resistenza dei materiali isolanti al calore,
alla temperatura anormale ed al fuoco
dovuti a effetti termici interni.
Costruttivamente i quadri elettrici utilizzati
nei cantieri possono essere di due tipi:
t trasportabile: spesso ingombranti e
pesanti, devono essere muniti di golfari per
essere movimentati ed essere abbastanza
robusti per resistere agli spostamenti cui
sono soggetti. Prima di essere spostati per
l’avanzamento del cantiere è necessario che
vengano messi fuori tensione;
t mobile:più leggeri e generalmente dotati di
maniglie per un facile utilizzo; possono
essere spostati anche sotto tensione.
I quadri di cantiere e di distribuzione sono,
come evidenziato dalle loro sigle ASC e
ASD, quadri costruiti in serie (AS..) e come
tali devono essere conformi ad un prototipo
che abbia superato le prove di tipo. Queste
prove, oltre ad essere quelle previste per gli
AS, riguardano anche la verifica della
costruzione e dell’identificazione, la verifica
della resistenza alla ruggine ed alla
corrosione, la verifica della resistenza
meccanica ed all’urto e la verifica della
resistenza dei materiali isolanti al calore,
alla temperatura anormale ed al fuoco
dovuti a effetti termici interni.
Le prove dei quadri
Scopo delle prove è verificare la conformità
di una data apparecchiatura con le
prestazioni dichiarate dal costruttore alle
prescrizioni della norma. Esse si
suddividono in prove di tipo e prove
individuali
Le prove di tipo consentono di verificare il
progetto del quadro rispetto alle norme e
vengono effettuate per iniziativa del
Schneider Electric
costruttore, su un esemplare
dell’apparecchiatura o su parti di
apparecchiatura che siano costruite
secondo lo stesso progetto o secondo
progetti simili. Le prove di tipo possono
essere talvolta molto onerose in termini
economici, d’attrezzatura e di tempo.
Le prove individuali riguardano ogni
singolo quadro assiemato , montato e
cablato e hanno lo scopo di rilevare difetti
inerenti ai materiali e alla fabbricazione e di
verificare l’operato del cablatore. Sono
sempre e comunque di competenza del
costruttore finale, cioè l’installatore/quadrista
che dovrà redigere la dichiarazione di
conformità del quadro stesso. Le prove
individuali sono generalmente di semplice
esecuzione e di basso costo.
Responsabilità
Come previsto dalla legge 46/90, ed in
particolare per i cantieri all’articolo 12,
nonché dai relativi decreti, l’installatore è
tenuto a redigere e rilasciare al committente
di lavori una dichiarazione di conformità che
deve comprendere tutti gli allegati
obbligatori previsti (file tecnico), tra i quali, il
più importante, è la relazione con tipologie
dei materiali utilizzati.
Questo documento elenca i componenti
utilizzati nell’impianto specificandone la
conformità alle norme nazionali CEI o
europee del CENELEC e il tipo di
certificazione o dichiarazione di cui il
prodotto è dotato.
Per i quadri elettrici ASD o ASC l’installatore
deve far riferimento e dichiarare che le
apparecchiature installate sono conformi
rispettivamente alle norme CEI EN 60439-1/
3 e1/ 4 in quanto in possesso di
dichiarazione di conformità del costruttore o
dell’assemblatore, che con tale documento
ne assume la responsabilità giuridica.
Ricordiamo che:
c il costruttore, o più precisamente il
produttore, è colui il quale produce il quadro
e lo vende come componente montato e
cablato; egli deve effettuare tutte le prove di
tipo previsto dalla norma;
c l’assemblatore è il quadrista, ovvero chi
assembla il quadro, ma non i componenti
sciolti per costruirlo; egli deve eseguire solo
le prove di accettazione individuali previste
dalle norme.
c l’installatore si assume solo la
responsabilità di scegliere correttamente i
componenti, dotati di dichiarazione di
conformità alle norme specifiche di prodotto
e con le caratteristiche idonee al luogo
d’installazione, e di averli installati a regola
d’arte e secondo le istruzioni del costruttore
(nel caso dei quadri, del produttore o
dell’assemblatore).
295
Il sistema
d'installazione
modulare
Quadri per cantiere ASC
cablati in fabbrica
Caratteristiche
Sono destinati all’alimentazione di utenze
mobili in cantieri per la costruzione,
manutenzione o demolizione di edifici.
c grado di protezione secondo norme IEC
529 e CEI EN 60529: IP44-IP65
c grado di protezione contro gli impatti
meccanici esterni secondo norme CEI EN
50102: IK09
c resistenza al fuoco e al calore anormale
secondo norme IEC 695-2-1e CEI 50-11:
650°C (glow wire)
c caratteristiche di isolamento completo
secondo norme CEI 64-8 e CEI EN 60439-1
c materiale quadro prese
v tecnopolimero autoestinguente grigio RAL
7035
v portella in policarbonato trasparente verde
c viti in acciaio inox passorapido
c ottima resistenza agli agenti chimici ed
atmosferici
c apparecchiature di protezione
v interruttori differenziali classe AC lan
30mA
v interruttori magnetotermici 6kA curva C
Di seguito riportiamo la Gamma dei quadri
montati e cablati proposta da Merlin Gerin.
Quadri di distribuzione
a norme CEI EN 60439-4
MiniQuadro ASC mobile completo di cavo e spina IEC 60309
prese
protezioni
IP
numero tipo
interruttore differenziale interruttore automatico Cavo
classe AC 30mA
curva C 6KA
tipo H07RN-F
spina
IEC309
44
2
2P 25A
2P 16A
lungh. 5 mt.
16A 2P+T
230V IP44
16A 2P+T 230V IEC309
1
10/16A 2P+T 250V Schuko
65
3
16A 2P+T 230V IEC309
2P 25A
2P 16A
lungh. 5 mt.
16A 2P+T
230V IP67
55
2
16A 2P+T 230V IEC309
2P 25A
2P 16A
lungh. 5 mt.
16A 2P+T
230V IP67
2P 25A
2P 16A
lungh. 5 mt.
16A 2P+T
230V IP67
55
2
10/16A 2P+T 250V Schuko
2
16A 2P+T 230V IEC309
MiniQuadro ASC portatile completo di supporto metallico, cavo e spina IEC 60309
prese
protezioni
IP
numero tipo
interruttore differenziale interruttore automatico Cavo
classe AC 30mA
curva C 6KA
tipo H07RN-F
spina
IEC309
65
2
16A 2P+T 230V IEC309
4P 25A
4P 16A
lungh. 5 mt.
16A
3P+N+T
230V IP44
2
16A 3P+T 400V IEC309
2
16A 2P+T 230V IEC309
4P 25A
2P 16A
lungh. 5 mt.
16A
3P+N+T
400V IP67
lungh. 5 mt.
32A
3P+N+T
400V IP67
55
55
2
16A 3P+T 400V IEC309
2P 16A
2
10/16A 2P+T 250V Schuko
3P 16A
3
16A 2P+T 230V IEC309
2P 16A
2
16A 3P+T 400V IEC309
2P 25A
2P 16A
1
32A 3P+T 400V IEC309
4P 40A
3P+N 16A
2
10/16A 2P+T 250V Schuko
3P+N 32A
MiniQuadro ASC portatile completo di supporto metallico, cavo e spina IEC 60309
prese
protezioni
IP
numero tipo
interruttore differenziale interruttore automatico
classe AC 30mA
curva C 6KA
65
2
16A 2P+T 230V IEC309
2P 25A
2P 16A
65
2
16A 2P+T 230V IEC309
4P 40A
2P 16A
16A
16A
1
16A 3P+T 400V IEC309
1
32A 3P+T 400V IEC309
Il software configuratore
SFC Kaedra
Il software configuratore SFC Kaedra
consente la rapida realizzazione di quadri
prese KAEDRA sia per l’utilizzo in ambienti
con presenza di personale non qualificato
(ASD) che per cantieri (ASC),
personalizzandoli in funzione delle proprie
esigenze applicative e scegliendo all’interno
di un’offerta di oltre 300 diverse
configurazioni.
In collaborazione con l’IMQ, Istituto Italiano
per il Marchio di Qualità, e alcuni tra i più
prestigiosi laboratori nazionali, Merlin Gerin
ha realizzato tutte le prove di tipo secondo
quanto previsto dalle norme CEI EN 604391/3 e CEI EN 60439-1/4 e certificato
mediante dichiarazioni di conformità tutte le
configurazioni ricavabili mediante i quadri
prese serie Kaedra, le prese serie PK e
UNIKA e le apparecchiature modulari Multi9.
296
Cavo
tipo H07RN-F
lungh. 5 mt.
2P
3P+N
3P+N 16A
lungh. 5 mt.
Il software consente di selezionare la
variante più adatta a soddisfare le proprie
esigenze e di compilare rapidamente gli
allegati alla dichiarazione di conformità
richiesti dalle norme e dalle leggi vigenti.
Per ogni quadro ASC o ASD scelto
all’interno del Sistema Funzionale Certificato
Kaedra, il configuratore consente infatti di
stampare:
c Dati identificativi del quadro
c Disegno fronte quadro con la disposizione
dei componenti
c Schema di collegamento unifilare
c Elenco dei componenti utilizzati
c Rapporto di prova individuale
c Dichiarazione di conformità Schneider
Electric per i quadri certificati
Schneider Electric
Il sistema
d'installazione
modulare
Generalità
La presa a spina è un dispositivo destinato
alla connessione elettrica di una
apparecchiatura, fissa o mobile, per
consentirne l’alimentazione. Essa consente
inoltre una sconnessione facile e rapida per
permettere un intervento, una modifica, o lo
spostamento dell’apparecchiatura. In
funzione del contesto e del tipo di energia
richiesta per il funzionamento
dell’apparecchiatura, si utilizzano prese a
spina differenti. Inoltre, le prese a spina
industriali sono i grado di veicolare correnti
elettriche di valore generalmente ben
superiore a quello delle prese di tipo
domestico.
Le prese a spina di tipo industriale sono
destinate a confrontarsi con condizioni
d’impiego molto particolari che possono
variare moltissimo in funzione dell’ambito
d’applicazione (potenza distribuita, tenuta
stagna,ambienti corrosivi, resistenza agli
urti, ecc.).
La scelta di una presa a spina industriale
deve quindi tenere conto di un insieme di
parametri molto precisi, quali la diversità
delle apparecchiature che dovranno
alimentare, la specificità dell’ambiente in cui
saranno installate e la natura del sito.
Elementi costitutivi
di una presa a spina
di tipo industriale
Una presa a spina industriale è un
componente elettrico composto da due
elementi: una presa e una spina.
Una volta uniti consentono il passaggio della
corrente; la loro separazione provoca
l’interruzione del circuito elettrico.
In questa unione, una è la parte femmina,
destinata per definizione a fornire la
corrente, l’altra è la parte maschio, destinata
a riceverla.
Le diverse applicazioni delle spine e prese
comprendono le seguenti esecuzioni:
presa a spina fissa: dispositivo che
permette di collegare a volontà un cavo
flessibile ad un impianto fisso per prelevare
corrente; comprende la presa fissa e la
spina.
presa fissa: è la parte femmina destinata
a fornire la corrente. Essa può essere
fissata su una parete e si parla allora di
presa da parete, oppure essere incorporata
in una apparecchiatura, e in questo caso
sarà una presa da incasso. Queste
apparecchiature possono essere delle
cassette nelle quali vengono integrate
altre funzioni quali l’interruzione
dell’alimentazione, con o senza interblocco,
e/o la protezione mediante fusibili
o interruttori automatici magnetotermici
e differenziali.
Schneider Electric
Prese e spine di tipo industriale
spina: è la parte maschio indissolubilmente
collegata o destinata ad essere collegata
al cavo flessibile a sua volta collegato
ad una apparecchiatura o a una presa
mobile. Introdotta nella presa adatta
consente il prelievo della corrente.
presa a spina mobile: dispositivo che
permette di collegare a volontà due cavi
flessibili, formando una prolunga;
comprende la presa mobile e la spina.
presa mobile: è la parte mobile
indissolubilmente collegata o destinata
ad essere collegata al cavo flessibile
di alimentazione, consentendo di portare
la corrente ovunque serva.
presa a spina per apparecchi: dispositivo
che permette di collegare a volontà un cavo
flessibile ad un apparecchio: comprende
una presa mobile e una spina fissa.
spina fissa: è la parte maschio, fissata
o destinata ad essere fissata ad un
apparecchio consentendogli di ricevere
il tipo di corrente necessario al suo
funzionamento mediante la presa mobile
femmina.
Esecuzione a bassa tensione > 50 V
Nelle versioni a bassa tensione questa non
intercambiabilità è assicurata mediante due
elementi:
c una scanalatura di guida sulla presa a cui
fa riscontro un corrispondente nasello sulla
spina;
c un contatto di terra più grande degli altri
contatti e posto in diverse posizioni orarie
a seconda delle caratteristiche nominali
d’impiego.
La posizione oraria (h) del contatto di terra
viene verificata con la presa vista di fronte
ed osservando la posizione del contatto
di terra rispetto al punto di riferimento
principale (scanalatura di guida) posizionato
sempre a ore 6.
L3
N
L1
3P + N + T
2P + T
Prescrizioni normative
Le prese e spine industriali sono realizzate
secondo le norme internazionali IEC 309-1 e
IEC 309-2 e europee CEI EN 60309-1 e CEI
EN 60309-2 che prevedono prese e spine
sia in corrente alternata, con frequenze fino
a 500 Hz, che in corrente continua,
suddividendole in due grandi categorie:
c spine e prese a bassissima tensione,
per valori d’impiego sino a 50 V;
c spine e prese a bassa tensione, per valori
d’impiego tra 50 V e 690 V.
Sono previste correnti nominali da 16 e 32A
ed esecuzioni da 2P e 3P per la bassissima
tensione e con correnti nominali di 16, 32,
63 e 125 A con esecuzioni da 2P+T, 3P+T
e 3P+N+T per la bassa tensione.
Per ogni impiego con caratteristiche
nominali diverse di tensione, corrente,
frequenza, polarità e tipologia di
applicazione è prevista una specifica
esecuzione con impedimenti
di sicurezza che rendano impossibile
l’inserimento di una spina qualsiasi in una
presa che non sia l’esatta corrispondente,
consentendo di definire il sistema a
“sicurezza intrinseca”.
Questa non intercambiabilità è assicurata
dalla conformità alle diverse tabelle di
unificazione dimensionale che prevedono
differenti posizioni del contatto di terra
rispetto ad un riferimento normalizzato fisso
dell’imbocco.
L2
L/+
Esecuzione a bassissima tensione < 50 V
Anche in queste versioni, prive di contatto
di terra, la non intercambiabilità è assicurata
da due elementi di riferimento:
c una scanalatura di guida sulla spina cui fa
riscontro un corrispondente nasello sulla
presa, in posizione sempre fissa a ore 6;
c un riferimento ausiliario costituito
anch’esso da una scanalatura sulla spina
cui corrisponde un nasello sulla presa che si
posiziona nelle diverse ore, a seconda delle
caratteristiche d’impiego.
La posizione oraria (h) del riferimento
ausiliario viene verificata con la presa vista
di fronte ed osservando la posizione del
nasello rispetto al punto di riferimento
principale posizionato sempre a ore 6.
Punto di
riferimento
ausiliario
Punto di
riferimento
ausiliario
L2
L1
L/+
L3
2P
3P
Riferimento
principale
Riferimento
principale
297
Prese e spine di tipo industriale
Il sistema
d'installazione
modulare
Codice dei colori
Per una più rapida identificazione delle
tensioni d’impiego la norma prevede un
codice di colori convenzionali che possono
interessare tutto l’apparecchio o solo una
parte (es. coperchio presa, ghiera,
involucro, ecc.)
Tensione nominale
di esercizio V
da 10 a 25
Colore (1)
da 40 a
bianco
viola
50
da 100 a 130
giallo
da 200 a 250
blu
da 380 a 480
rosso
da 500 a 690
nero
(1) Per frequenze superiori a 60 Hz e fino a
500 Hz incluso si può usare, se necessario,
il colore verde in combinazione con il colore
della tensione nominale di esercizio.
Principali riferimenti orari
La gamma comprende tutte le versioni
previste dalle normative, anche le più
particolari.
In questo documento sono illustrate solo
alcune esecuzioni standard ma è possibile
disporre di tutte le diverse posizioni orarie
specificate dalla norma, tra le quali, nella
gamma a bassa tensione possiamo trovare:
c uso comune ore 6;
c container refrigerati ore 3;
c installazioni marine, portuali, navali ore 11;
c alim.mediante trasfo isolamento (TST)
ore 12;
c corrente continua da 50 a 250 V ore 3;
c corrente continua oltre 250 V ore 8;
c alta frequenza da 100 a 300 Hz ore 10;
c alta frequenza da 300 a 500 Hz ore 2;
Bassisima tensione
Frequ.
(Hz)
50 e 60
Tensione
nominale
d’impiego (V)
20-25
c tensioni particolari da 100 a 130 V ore 4;
c da 480 a 500 V ore 7;
c da 600 a 690 V ore 5.
Dispositivi di arresto
e di blocco
Ogni tipo di presa è munita di un dispositivo
di arresto o di ritenuta meccanico destinato
a trattenere, dopo il corretto inserimento,
la spina nella presa impedendone
l’involontaria estrazione.
Nelle prese a bassa tensione, per meglio
soddisfare questa esigenza di sicurezza
ed in particolare per impedire l’inserimento
e l’estrazione della spina dalla presa
in presenza di tensione, sono nate le prese
con interruttore di blocco.
Il loro dispositivo di interblocco consente
la chiusura dell’interruttore e quindi
l’alimentazione dell’apparecchio utilizzatore
solo quando la spina è inserita a fondo
nella presa e quindi è avvenuto il perfetto
collegamento meccanico ed elettrico
tra alveoli e spinotti. L’utilizzo di queste
soluzioni è reso obbligatorio dalle norme
per alcuni tipi di impianti, ad esempio nei
luoghi con pericolo di esplosione, ed è
raccomandabile in ogni caso in quanto
assicura che il prelievo della corrente possa
avvenire solo nelle condizioni
di sicurezza di perfetto inserimento
della spina, evitando contatti non sicuri
in grado di causare surriscaldamenti
e quindi deterioramento degli isolamenti
e pericolo d’incendio. Sul mercato italiano
questa applicazione ha avuto una notevole
diffusione, inizialmente sulla spinta
del DPR 27 aprile 1955, n.547 “Norme
per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”
che, al capo VII, articolo 310, cita:
“Le derivazioni a spina per l’alimentazione
di macchine e di apparecchi di potenza
superiore a 1000 W devono essere
provviste a monte della presa di interruttore
nonché di valvole onnipolari escluso il
neutro, per permettere l’inserimento e il
disinserimento della spina a circuito aperto”.
Sulla base di questa affermazione si sono
proposte al mercato soluzioni monoblocco
composte da un interruttore , valvole
portafusibili e presa a spina con interblocco
meccanico tra la presa e l’interruttore e che
hanno riscontrato un notevole successo per
l’estrema garanzia di sicurezza anche nel
caso di impiego da parte di personale non
addestrato che altrimenti avrebbe potuto
inserire la spina anche con interruttore
chiuso.
Queste soluzioni sono ora disponibili anche
in esecuzioni complete con altri dispositivi di
protezione già montati, siano essi
portafusibili a tappo o cilindrici sezionabili, o
predisposti per il montaggio di
apparecchiature di protezione di tipo
modulare: interruttori automatici
magnetotermici, differenziali magnetotermici
o puri, ecc.
La norma CEI EN 60309 prevede inoltre che
i dispositivi di interruzione di tipo meccanico
per le prese fisse interbloccate siano di
categoria di utilizzazione almeno AC22
secondo la norma CEI EN 60947-3.
L’esigenza poi di ritrovare in un unico punto
di prelievo polarità e tensioni diverse ha
portato allo sviluppo di batterie di
distribuzione nelle quali potessero
raggrupparsi più prese con interruttore di
blocco integrabili con scatole di derivazione
e centralini per l’alimentazione, la
ripartizione e la protezione.
L’adozione di queste soluzioni nell’ambito
del terziario ha portato poi alla realizzazione
di soluzioni più compatte e più facilmente
componibili, con una estetica anche più
adatta al segmento.
Nell’offerta Merlin Gerin queste soluzioni
sono identificabili nelle serie ISOBLOCK e
Compact.
fino A 50 V
Posizione del punto di riferir.
ausiliario (6)
16 e 32A
2P
3P
senza
riferimento
50 e 60
40-50
12 h
da 100
a 200
incluso
4h
300
2h
20-25 e
400
480-500
40-50
da 401
a 500
incluso
11 h
corrente
20-25 e
continua
40-50
298
3h
10 h
Schneider Electric
Il sistema
d'installazione
modulare
Grado di protezione
La norma CEI EN 60309-2 prevede una
classificazione delle prese a spina industriali
basata sul grado di protezione contro la
penetrazione dei corpi solidi e dei liquidi. Le
versioni ammesse sono:
c IP44: spine e prese protette contro la
penetrazione di corpi solidi di dimensioni
superiori a 1 mm e protette contro gli spruzzi
d’acqua. Le spine non dispongono di ghiera
di serraggio e le prese sono dotate di
coperchio a molla;
c IP67: spine e prese protette totalmente
contro la polvere e stagne all’immersione.
Le spine dispongono di ghiera di serraggio e
le prese di coperchio con ghiera.
Il grado di protezione viene verificato:
c nelle prese quando i coperchi sono chiusi
o con la spina completamente inserita;
c nelle spine quando sono completamente
inserite nelle prese.
Il grado di protezione viene verificato
secondo la norma CEI EN 60529.
Vengono accettati gradi di protezione diversi
per le prese interbloccate con prove in
conformità alla norma CEI EN 60529 ed i
più comuni adeguati alle esigenze
applicative sono: IP55 - IP65 - IP66.
È importante sottolineare che un grado di
protezione non può essere considerato
presunzione di conformità di un grado
diverso: ad esempio non è sempre vero che
IP67 è superiore a IP66. Infatti la prova per
verificare la protezione contro la
penetrazione d’acqua è differente nei due
casi. Per l’IP66 sottopongo l’oggetto a dei
getti d’acqua potenti (prova idrodinamica),
mentre per l’IP67 faccio una prova
immergendo l’oggetto temporaneamente
(prova idrostatica). È chiaro quindi che se
ad esempio si dovessero installare delle
prese a spina nei pressi di un molo la scelta
corretta sarebbe l’IP66.
Grado di protezione
meccanica
Comportamento al calore
anormale e al fuoco
La norma prevede prove di resistenza
meccanica specifiche dopo
condizionamento a -25°C per più di 16h:
c urto per caduta (versioni mobili);
c urto con martello pari a 1 joule
(versioni fisse).
I nostri prodotti dispongono inoltre di un
grado di protezione IK contro gli impatti
meccanici esterni, secondo norma CEI EN
50102 pari a IK 08, che corrisponde a un
impatto di 5 joule.
La valutazione del comportamento al calore
anormale ed al fuoco dei materiali plastici
che compongono le prese a spina fa
riferimento a due diversi metodi di prova:
c metodo del filo incandescente (glowwire test) secondo norme IEC 695-2-1 e
CEI 50-11: simula le sollecitazioni termiche
che possono essere prodotte dalle sorgenti
di calore (elementi incandescenti o resistori
sovraccaricati) in modo da valutarne il
pericolo di innesco d’incendio.
codice
IK
00
01
02
03
04
05
energia
d’impatto
non protetto
0,15 joule
0,2 joule
0,35 joule
0,5 joule
0,7 joule
codice
IK
06
07
08
09
10
energia
d'impatto
1 joule
2 joule
5 joule
10 joule
20 joule
La prova consiste nell’applicare un filo
incandescente di 4 mm di diametro per 30
sec. sul prodotto da testare. La prova deve
dare i seguenti risultati:
c l’eventuale fiamma deve cessare entro 30
secondi dalla rimozione del filo
incandescente;
c la carta velina posta sotto le gocce
incendiate non deve infiammarsi.
La norma impone che la temperatura di prova
per le parti che portano elementi in tensione
deve essere 850°C, mentre per le altre parti
può essere 650°C. Schyller garantisce gli
850°C anche per i materiali esterni.
c metodo di prova di fiamma con ago
secondo norme IEC 695-2-2 e CEI 89-1:
simula l’effetto di piccole fiamme che
possono manifestarsi in seguito al guasto
interno dei prodotti allo scopo di giudicare il
rischio d’incendio.
12
m
m
45°
La prova consiste nel sottoporre il provino
del prodotto per il tempo Ta
(5,10,20,30,60,120 sec. a seconda delle
norme specifiche) alla fiamma di un becco di
Bunsen; la prova deve dare i seguenti
risultati:
c l’esemplare non si incendia,
c la fiamma e le particelle incandescenti non
propagano l’incendio,
c la durata della combustione è inferiore a
30 sec dopo il distacco del becco di Bunsen.
Prova di fiamma con ago
Schneider Electric
299
Il sistema
d'installazione
modulare
Guida alla scelta
Prese e spine industriali PK
Spine Merlin Gerin
Mobili
Serie
Vu
Hz
Vi
In
IP
IK
Resistenza al fuoco
PK
fino a 50V
50/500
50
16 - 32
44 - 67
8
850°C
da 50 a 690V
50/60
690
850°C
Mobili a 90°
da 50 a 690V
50/60
690
16 - 32
44 - 67
8
63 - 125
67
8
850°C
16 - 32
44 - 67
8
850°C
Mobili con invertitore di fase
da 50 a 690V
50/60
690
16
44 - 67
8
850°C
Mobili con invertitore di fase a 90°
da 50 a 690V
50/60
690
16
44 - 67
8
850°C
fino a 50V
50/500
50
16 - 32
44 - 67
8
850°C
da 50 a 690V
50/60
690
16 - 32
44 - 67
8
850°C
63 - 125
67
8
850°C
16 - 32
44 - 67
8
850°C
Fisse da
parete
Fisse da incasso a 90°
da 50 a 690V
50/60
690
Fisse con invertitore di fase
da 50 a 690V
50/60
690
16
44 - 67
8
850°C
Fisse con invertitore di fase a 90°
da 50 a 690V
50/60
690
16
44 - 67
8
850°C
Prese Merlin Gerin
Mobili
Serie
Vu
Hz
Vi
In
IP
IK
Resistenza al fuoco
PK
fino a 50V
50/500
50
16 - 32
44 - 67
8
850°C
da 50 a 690V
50/60
690
850°C
Fisse da
parete
small
normali
Unika
Fisse da
da 50 a 690V
50/60
690
16 - 32
44 - 67
8
63 - 125
67
8
850°C
16 - 32
44 - 67
8
850°C
fino a 50V
50/500
50
16 - 32
44 - 67
8
850°C
da 50 a 690V
50/60
690
16 - 32
44 - 67
8
850°C
Con interruttore di blocco
senza protezione
da 100 a 500V
50/60
Con interruttore di blocco
con portafusibili
da 100 a 500V
67
8
850°C
16 - 32
44 - 65
9
750°C
16 - 32
44 - 65
9
750°C
Con trasformatore di sicurezza
230/24
6,5
44 - 65
9
750°C
Compact
Con interruttore di blocco
senza protezione
da 100 a 500V
50/60
16 - 32
44 - 55
8
650°C
Isoblock
Con interruttore di blocco
con vano apparecchi modulari
da 100 a 500V
50/60
16 - 32 - 63
65
10
850°C
Con interruttore di blocco
con portafusibili
da 100 a 500V
50/60
16 - 32 - 63
65
10
850°C
Con interruttore di blocco
con portafusibili sezionabili
con segnalazione luminosa
da 100 a 500V
50/60
16 - 32
65
10
850°C
6,5
65
10
850°C
63-125
65
8
960°C
850°C
PK
400/24 50/60
63 - 125
Con trasformatore di sicurezza
230/24
Con interruttore di protezione
e blocco elettrico
da 200 a 500V
400/24
50/60
inclinate
da 50 a 690V
50-60
690
incasso
dritte
fino a 50V
50/500 Hz 50
da 50 a 690V
50-60
690
16 - 32
44 - 67
8
63 - 125
67
8
850°C
16 - 32
44 - 67
8
850°C
16 - 32
44 - 67
8
850°C
63 - 125
67
8
850°C
Mini Quadri per prese da incasso Merlin Gerin
Serie Kaedra
Numero moduli
Numero prese
4
1
4
2
4
3
Quadri per prese industriali Merlin Gerin
Serie Kaedra
Numero moduli
Numero prese
5
2
6
4
12+1
3
12+1
6
18+1
8
12+1
460
18+1
460
Quadri con pannello universale Merlin Gerin
Serie Kaedra
Numero moduli
Altezza (mm)
300
5
460
6
460
12+1
335
Schneider Electric
Il sistema
d'installazione
modulare
Influenze esterne
La normativa impianti ha classificato
e codificato un gran numero di influenze
esterne alle quali un impianto elettrico
può essere sottoposto: presenza d'acqua,
presenza di corpi solidi, rischio di urti,
vibrazioni, presenza di sostanze
corrosive, ecc…
Queste situazioni possono influenzare
i componenti elettrici con intensità variabile
in funzione delle caratteristiche
dell'impianto: la presenza d'acqua si può
manifestare attraverso la caduta di qualche
goccia… come anche attraverso
l'immersione totale.
Grado di protezione
La norma IEC 529 (in Italia CEI EN 60529 classificazione CEI 70-1) permette
di indicare attraverso il codice IP i gradi
di protezione previsti per gli involucri
delle apparecchiature elettriche contro
l'accesso alle parti in tensione e contro
la penetrazione dell'acqua o dei corpi
solidi estranei.
Questa norma non considera la protezione
contro i rischi d'esplosione o contro
situazioni ambientali come l'umidità, i vapori
corrosivi, le muffe o gli insetti.
Il codice IP è costituito da 2 cifre
caratteristiche e può essere esteso con
una lettera addizionale nel caso in cui la
protezione delle persone contro l'accesso
alle parti in tensione risulti essere superiore
a quella indicata dalla prima cifra.
La prima cifra caratterizza la protezione
del materiale contro la penetrazione
dei corpi solidi estranei.
La seconda cifra caratterizza la protezione
contro la penetrazione dei liquidi all'interno
degli involucri con effetti dannosi.
La tabella della pagina successiva sintetizza
il significato delle due cifre.
Osservazioni importanti
c Il grado di protezione IP deve sempre
essere letto cifra per cifra e non
globalmente. Per esempio, un involucro
Grado di protezione degli involucri
Considerazioni generali
con grado di protezione IP31 è adatto in un
ambiente che esige un grado di protezione
minimo IP21. In questo caso, non può
invece essere utilizzato un apparecchio con
involucro avente grado di protezione IP30;
c in considerazione del fatto che la
presenza di acqua sulle apparecchiature
(quadri) è comunque di effetto negativo
(penetrazione, effetti corrosivi, ecc…),
è opportuno che le apparecchiature
installate all'esterno siano corredate di un
tettuccio di protezione eventualmente
integrato da schermi laterali;
c in generale, i gradi di protezione indicati
dai costruttori sono validi alle condizioni
previste dai cataloghi.
Tuttavia, soltanto il montaggio,
l'installazione e la manutenzione effettuati
secondo la regola dell'arte garantiscono il
mantenimento del grado di protezione
originale.
Scelta degli involucri
in funzione dei locali
La tabella 1 suggerisce il grado di
protezione da utilizzare per i componenti
elettrici in funzione dell'ambiente di
installazione.
Non esistendo attualmente in Italia testi
normativi in merito, questa tabella è stata
ricavata dalla guida UTE C 15-103,
opportunamente aggiornata per tener conto
delle consuetudini impiantistiche italiane.
Le indicazioni di questa tabella hanno
validità generale, ma possono essere
in qualche caso invalidate da prescrizioni
normative o legislative relative ad ambienti
particolari.
L'uso di questa tabella può risultare
opportuno per non appesantire i costi
degli impianti effettuando scelte di prodotti
aventi gradi di protezione in eccesso rispetto
a quelli considerati sufficienti dalle comuni
regole di buona tecnica.
Come si può osservare, le indicazioni
della tabella non si limitano agli ambienti
industriali (dove ad esempio si fa uso
di componenti particolari ed importanti quali
i quadri di grossa potenza ed i condotti
tabella 1
Luoghi
Grado di protezione
Locali Tecnici
Luoghi
Grado di protezione
Stabilimenti industriali
Camere frigorifere
IP33
Lavorazione del legno
IP50/60
Sale di controllo
IP30
Fabbricazione del cartone
IP33
Officine
IP31/43
Magazzini frigoriferi
IP33
Laboratori
IP31
Sala macchine
IP30
Sala macchine
IP31
Trattamento dei metalli
IP31/33
Garage
(1)
Fabbriche di carta
IP33/34
Locali caldaie
(1)
Edifici riceventi il pubblico
Edifici per uso collettivo
Edifici sportivi coperti
IP31
Uffici
IP30
Musei
IP31
Sale ristorante
e mense
IP31
Parcheggi coperti
IP31
Grandi cucine
IP35
Sale di audizione e spettacoli IP30
Sale sport
IP31
Esposizioni/gallerie d'arte
sbarre), ma si estendono anche ad ambienti
di tipo assimilabile a quello domestico ed
alle aree all'aperto.
Ulteriori considerazioni
Dall'esame dell'intera tabella si osserva che
un involucro con grado di protezione IPX3
è idoneo ad essere installato all'aperto
o in luoghi particolari, ove sia prevista la
presenza di liquidi e/o sia fortemente
probabile l'eventualità di sgocciolamento
degli stessi. In generale i prodotti previsti
per gli ambienti industriali trovano
applicazione nella realizzazione di impianti
di distribuzione dell'energia elettrica in
ambienti chiusi (capannoni industriali,
officine).
Dall'analisi delle norme impiantistiche e
dalle buone regole di installazione
attualmente vigenti si può senz'altro
affermare che i prodotti (quadri elettrici,
condotti sbarre, …) aventi grado di
protezione IP54 e quindi verificati secondo
le prescrizioni della norma CEI EN 60529
per resistere agli spruzzi d'acqua da tutte le
direzioni (il che rappresenta una garanzia
superiore all'IPX3, provato soltanto contro la
caduta della pioggia) sono da intendersi
adatti all'utilizzo nella maggior parte degli
impianti elettrici destinati ad ambienti
"normali" (dove peraltro risulta difficile
immaginare le apparecchiature
continuamente sottoposte a getti d'acqua
mediante manichette o pompe d'irrigazione
oppure ad eventi atmosferici di tipo
equivalente).
Radicate abitudini impiantistiche,
probabilmente legate ad una tradizione che
si fonda su una scarsa conoscenza delle
definizioni dei gradi di protezione
meccanica, portano a volte i progettisti
a richiedere apparecchiature come i quadri
ed i condotti sbarre con gradi di protezione
eccessivi rispetto al reale bisogno.
Le indicazioni della tabella 1 possono
essere di aiuto al progettista, fornendogli
informazioni di buona regola dell'arte che
gli consentono di effettuare scelte di prodotti
adatti al luogo di installazione senza
appesantire inutilmente i costi.
Una scelta corretta delle apparecchiature
potrà a volte consentire l'impiego di involucri
con grado di protezione inferiore
o addirittura la versione più economica
senza accessori di tenuta.
IP30
Sala riunione
IP30
Tendoni
IP44
(1) Il grado di protezione è funzione della classificazione dell'area e del tipo di impianto previsti
dalla norma CEI 64-2 e/o dai regolamenti in vigore.
Schneider Electric
301
Grado di protezione degli involucri
Prescrizioni normative
Il sistema
d'installazione
modulare
Grado di protezione IP degli involucri secondo le Norme CEI EN 60529
1a Cifra caratteristica: Protezione contro l’ingresso di corpi estranei e contro l’accesso a parti pericolose
significato
0
Protezione
dell’involucro
contro l’ingresso di
1
2
4
5
6
Corpi solidi di
dimensioni
superiori a 50 mm
Corpi solidi di
dimensioni
superiori a 12,5 mm
Corpi solidi di
dimensioni
superiori a 2,5 mm
3
Corpi solidi di
dimensioni
superiori a 1 mm
Polvere in
quantità nociva
Polvere
(totalmente
protetto)
calibro oggetto
Ø 50 mm
calibro oggetto
Ø 12,5 mm
calibro oggetto
Ø 2,5 mm
calibro oggetto
Ø 1 mm
dorso
della mano
dito
attrezzo
filo
calibro di accessibilità
dito di prova
calibro di accessibilità
calibro di accessibilità Ø 1 mm
Ø 50 mm
articolato
Ø 2,5 mm
Mezzo di prova
Protezione della
persona contro
l’accesso con
polvere
di talco
polvere
di talco
Mezzo di prova
1a Cifra caratteristica: Protezione contro la penetrazione dell’acqua
significato
0
1
Protezione
dell’ involucro
contro
effetti dannosi
derivati da
3
4
5
6
7
8
Pioggia
Spruzzi
d’acqua
Getti d’acqua
Getti d’acqua
potenti
Immersione
temporanea
Immersione
continua
2
Caduta verticale Caduta verticale
di gocce
di gocce d’acqua
d’acqua
con inclinazione
dell’involucro
fino a 15°
In accordo tra
costruttore ed
utilizzatore, ma
più severe di
quelle di cifra 7
Mezzo di prova
Lettere opzionali
Lettera addizionale*
Lettera supplementare
A
B
C
Dorso della mano
Dito
Attrezzo
significato
Informazioni supplementari
D
per la protezione del materiale
Protezione della
persona contro
Filo
H
l’accesso con
Apparecchiature
ad alta tensione
Provato contro gli effetti dannosi dovuti
M
all’ingresso dell’acqua quando le parti
mobili dell’apparecchiatura sono in moto
Mezzo di prova
calibro di accessibilità
dito di prova
calibro di accessibilità
calibro di accessibilità
Ø 50 mm
articolato
Ø 2,5 mm x100 mm
Ø 1 mm x100 mm
Provato per gli effetti dannosi dovuti
S
Utilizzato solo se:
all’ingresso d’acqua quando le parti
mobili dell’apparecchiatura non sono in moto
– la protezione effettiva contro l’accesso a parti pericolose è superiore a quella indicata dalla prima cifra
Adatto all’uso in condizioni atmosferiche
caratteristica.
– è indicata solo la protezione contro l’accesso a parti pericolose e la prima cifra caratteristica viene allora
W
specificate e dotato di misure e
procedimenti addizionali
sostituita con una X.
Esempio di applicazione completa del codice IP:
protetto contro
protetto contro l'ingresso
l’accesso con un filo
di corpi solidi superiori a 2,5 mm
IP
protetto contro gli
effetti di spruzzo d’acqua
302
3
4
D
W
adatto all’uso in condizioni
atmosferiche specificate
Schneider Electric
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Guida tecnica Schnei..