LA GRECIA
LA SCULTURA: i suoi tre grandi periodi
L'arte come imitazione della natura
La produzione scultorea era delegata all'ornamentazione dei templi: statue a tuttotondo venivano collocate nei frontoni e nelle
celle, figurazioni a rilievo si succedevano lungo i fregi.
Fin dal VII secolo a.C., l'interesse della scultura si e concentrato sulla figura umana: i Greci vedevano nell'uomo l'espressione
di una perfezione ideale, un riflesso divino. Poiché è nella natura che si manifesta il principio creatore, l'arte deve imitarne le
forme: solo così potrà comprenderne e governarne le leggi.
CLASSICO
ELLENISTICO
ARCAICO
Polymedes di Argo, marmo alt. 216 cm – Mirone, marmo, alt. 156 cm – Epigono, marmo, alt. 211 cm
IL RACCONTO DEI MITI
Le sculture poste nei santuario nei templi rappresentano soggetti sacri: divinità, offerenti, racconti mitologici. Questi ultimi erano
sviluppati nei frontoni e nei fregi dei templi, visibili a tutti i fedeli, affinché potessero comunicare con efficacia le storie delle origini del
popolo greco ed i valori a queste collegati: ricorrono i temi della lotta tra gli dei olimpici ed i Giganti, che allude alla vittoria della
ragione contro la forza, o tra gli uomini ed esseri mostruosi, quali i Centauri, simbolo della vittoria dell'uomo civilizzato sull'istinto.
A. Picard, ricostruzione del frontone orientale del Partenone
L’ETA’ ARCAICA
In Età arcaica le statue riproducevano giovani uomini (koùroi) e donne
(kòrai). Erano figure di divinità, di offerenti o di eroi, caratterizzate della
stabilità della posa (con la gamba leggermente avanzata) e dalla fissità
dello sguardo e del sorriso. Esse erano, dunque, rappresentate in forma
schematizzata, al punto da ricordare le colonne che sostenevano i
templi.
L’ETA’ CLASSICA
Nel periodo compreso tra il 480 e il 450 a.C. circa, cioè nella fase di
passaggio tra l'Età arcaica e quella classica, si affermo lo stile detto
severo. Le figure abbandonano la rigidità geometrica del periodo
precedente ed acquisiscono una maggiore naturalezza; esse accennano
al movimento, anche se gli arti risultano sempre bilanciati per garantire
equilibrio all'insieme. Allo stesso tempo scompare il sorriso arcaico,
sostituito da tratti più morbidi del volto.
Accanto ai principi di armonia e di equilibrio viene introdotto quello di
proporzione. Fondamentale, a questo proposito, è la ricerca di Policleto
di Argo e di Mirone di Eleutere, autore del Discobolo.
L'Età classica ha la sua massima espressione nell'opera di Fidia, che ha
saputo dotare le due figure di intensità espressiva, inserendole
spontaneamente nello spazio.
Le ricerche operate nel corso del V secolo a.C. trovano sviluppo nella
ricerca di Prassitele, Skòpas e Lisippo, operanti nel secolo successivo.
Divinità o atleti sono colti in atteggiamenti quotidiani o giocosi, o
esprimono tensione emotiva, mostrando una maggiore umanità. Le pose
sono spesso in equilibrio instabile, o rappresentano un movimento in
atto.
L’ETA’ ELLENISTICA
L'arte ellenistica è la raffinata espressione delle corti orientali, ormai
lontana dall'ideale di equilibrio e di armonia del periodo classico. L'arte
figurativa mostra un accentuato realismo, che alla ricerca della bellezza
ideale sostituisce la resa del vero, l'espressione dei sentimenti e la
ricerca di effetti spettacolari.
Nike di Samotracia, Pitocrito, 190 a.C. marmo alt 290 cm,
Parigi, Museo del Louvre
LA PITTURA
A differenza della scultura, ci sono pervenute pochissime opere di
pittura. Eppure i Greci attribuivano una grande importanza al
colore, al punto da stuccare e colorare le statue, oppure
realizzarle con marmi e materiali di diverso colore.
Fortunatamente ci sono giunte copie etrusche e romane di
mosaici e dipinti. Le antiche fonti letterarie riferiscono i nomi dei
più importanti pittori greci, vissuti tutti tra i secoli V e IV a.C.:
Polignoto, celebrato per la capacità di dare espressione ai volti;
Zeusi, forse originario della Magna Grecia, ricordato per la fedele
riproduzione delle figure, Parrasio, abile nel rappresentare la
profondità dello spazio. In Età ellenistica fu celebrato Apelle,
ritrattista ufficiale di Alessandro Magno.
L'evoluzione della pittura può essere studiata mediante le
numerosissime testimonianze di pittura vascolare, ovvero quella
realizzata sulle superfici dei vasi.
Filosseno di Eretria, Il Ratto di Persefone, 350-325 a.C. Particolare
dell'affresco. Salonicco, Museo Archeologico.
Scarica

ARTE FRA LE DUE GUERRE Architettura e design