Dacia Maraini
Mugnaini
Dacia Maraini
(Fiesole, 13
novembre 1936) è
una scrittrice,
poetessa, saggista,
drammaturga e
sceneggiatrice
italiana che fa parte
della "generazione
degli anni trenta",
insieme ad alcuni
dei più conosciuti
autori della
letteratura italiana.
La Vita
imogenita dello scrittore ed etnologo toscano di origini ticinesi Fosco Maraini e della principessa siciliana
e pittrice Topazia Alliata, appartenente all'antico casato siciliano di origini pisane degli Alliata di
Salaparuta. Dacia trascorse l'infanzia in Giappone dove la famiglia si stabilì dal 1939 al 1946. Lì, dal
1943 al 1946, la famiglia fu internata in un campo di concentramento giapponese, dove patì fame
estrema. Al ritorno in Italia, la famiglia si trasferì in Sicilia, presso i nonni materni, nella Villa
Valguarnera di Bagheria, e in seguito, a Roma. Quindi, il padre Fosco tornò a Firenze. Dopo la
separazione dei genitori, a 18 anni Dacia raggiunse il padre, che nel frattempo si era trasferito a
Roma, e nella capitale riscosse il suo primo successo con il romanzo La vacanza (1962). Si è occupata
molto anche di teatro; nel 1973 ha fondato a Roma con Maricla Boggio, il Teatro della Maddalena,
gestito e diretto soltanto da donne. Ha scritto più di sessanta testi teatrali rappresentati in Italia e
all'estero, tra cui ricordiamo Manifesto dal carcere e Dialogo di una prostituta con un suo cliente. Fu
a lungo compagna di Alberto Moravia, con cui visse dal 1962 al 1978. Alla fine degli anni ottanta,
Rai3 manda in onda il programma "raccontare Palermo" ove la scrittrice incontra per le vie ed i
palazzi della città diversi esponenti della cultura siciliana come Mimmo Cuticchio e Giovanni de Simone.
Tra i premi vinti, oltre al Premio Cimitile, Campiello e Strega, c'è anche il Premio Pinuccio Tatarella.
È vegetariana e si è espressa pubblicamente in favore dei diritti animali. Il 4 ottobre 2005,
l'Università degli studi dell'Aquila le conferisce la Laurea Honoris Causa in Studi teatrali.[5] Nel 2007
riceve il Premio leopardiano La Ginestra. Il 18 novembre 2010, l'Università degli Studi di Foggia le ha
conferito la laurea magistrale honoris causa in Progettista e dirigente dei servizi educativi e
formativi.[6] Nel 2012 le viene assegnato il premio Alabarda d'oro per la letteratura.
Opere
Romanzi

La vacanza, Milano, Lerici, 1962.

L'età del malessere, Torino, Einaudi, 1963.

A memoria, Milano, Bompiani, 1967.
Viva l'Italia, Torino, Einaudi, 1973.

Memorie di una ladra, Milano, Bompiani, 1972.
La donna perfetta, Venezia, La Biennale,
1974.

Donna in guerra, Torino, Einaudi, 1975.
Teatro




Il ricatto a teatro e altre commedie, Torino,
Einaudi, 1970.
La donna perfetta seguito da Il cuore di una
vergine, Torino, Einaudi, 1975.


Isolina. La donna tagliata a pezzi, Milano, A.
Mondadori, 1980.
L'amore rubato, coll. Scala italiani, Rizzoli, 2012
Poesie
Botta e risposta poetica... o quasi, con Nicolò Maraini, Roma,
Tip. editrice dell'Orso, 1960.
Racconti

Crudeltà all'aria aperta, Milano, Feltrinelli, 1966.
Mio marito, Milano, Bompiani, 1968.

Donne mie, Torino, Einaudi, 1974.



Mangiami pure, Torino, Einaudi, 1978.

Dimenticato di dimenticare, (1984)

Viaggiando con passo di volpe, (1991)

Se amando troppo, (1998)



L'uomo tatuato, Napoli, A. Guida, 1990.
La ragazza con la treccia, Roma, Viviani,
1994.
Mulino, Orlov e Il gatto che si crede
pantera, Viterbo, Stampa alternativa, 1994.
Buio, Milano, Rizzoli, 1999.
Il romanzo racconta otto storie che hanno come tema la
violenza fisica e psichica alle donne. Le otto protagoniste
sono donne forti che lottano contro mariti, amanti,
compagni e amici dalla doppia personalità: uomini per
bene agli occhi della gente, ma aguzzini tra le mura
domestiche.
Marina è caduta per le scale - Marina continua a "cadere
dalle scale": è una giustificazione valida soltanto per il
Pronto Soccorso.
La bambina Venezia - Venezia è vittima del padre orco,
apparentemente genitore modello.
Stupratore premuroso - Giorgia scopre che a volte i
delinquenti sono più tutelati delle loro vittime.
Cronaca di una violenza di gruppo - Franci è vittima di
una violenza, ma non otterrà giustizia.
Ale e il bambino mai nato - La protagonista è vittima di
violenza e vive il conseguente travaglio di una maternità
indesiderata.
La sposa segreta - Giusy e Rosaria, sono le "spose
segrete" del patrigno, senza ricevere nessun aiuto
dall'ignara madre Carmelina.
La notte della gelosia - Angela è vittima del geloso
Gesuino.
Anna e il Moro - Un padre racconta il suo doloroso
rimorso di non aver capito ed aiutato la figlia Anna, alla
fine uccisa dalla violenza di un uomo.
Racconta la storia della figlia sordomuta di una grande
famiglia palermitana della prima metà del Settecento.
Marianna comunica per mezzo di bigliettini e ha sviluppato
notevolmente gli altri sensi. Tra lei e il padre, il duca Ucrìa
di Fontanasalsa, sembra esserci una tenera complicità,
mentre con la madre il rapporto è improntato a una
reciproca diffidenza. Quando ha sette anni, la bambina viene
portata dal padre ad assistere all'esecuzione di un
condannato a morte, nella speranza che una forte emozione
possa guarirla da quella menomazione causata, sembra, da un
forte spavento. I cinque fratelli le vivono accanto senza
troppa confidenza. Signoretto, il più grande, vuole somigliare
al padre, di cui imita i modi. Fiammetta, meno bella di
Agata che è già promessa sposa, è destinata al convento.
Carlo e Gerardo, tanto simili da sembrare gemelli,
entreranno uno in convento, l'altro nella vita militare.
A tredici anni Marianna, che tenta invano di opporsi, va in
sposa allo zio, Pietro Ucrìa di Campo Spagnolo, fratello della
madre. Dopo quattro anni di matrimonio, ha già tre figlie
(Felice, Giuseppa e Manina), ma il marito aspetta con
trepidazione quel figlio maschio che, quando finalmente
arriverà, sarà chiamato Mariano. Marianna si ritira per sua
volontà nella villa di Bagheria, da cui non esce quasi mai,
passando giornate intere a leggere e a scrivere. Muore la
madre e, poco dopo, anche il padre, le cui disposizioni
testamentarie suscitano un forte sdegno nei figli maschi
perché la maggior parte dei beni viene destinata alle figlie.
Marianna trascorre le sue giornate in compagnia dei libri, ma non è felice. Dopo aver sorpreso la serva
Fila in intimità con il giovane Saro, nuove inquietudini turbano la sua apparente tranquillità. Lo stesso
ragazzo inizia con lei un gioco di seduzione cui si sente attratta, divertita e impaurita. Morto il
marito, la donna, durante una passeggiata per la campagna, soccorre Saro che finge una caduta da
cavallo per poter ricevere un suo bacio. Successivamente, Marianna si ammala di pleurite e, durante la
convalescenza, comincia a interrogarsi sull'inerzia della propria vita che l'ha portata a negarsi a un vero
amore. Durante un colloquio con il fratello Carlo (cui chiede una moglie da dare a Saro), lo interroga
sull'origine del proprio mutismo. La reticenza di Carlo le fa affiorare il ricordo di quando, lo zio, a cui è
poi andata in sposa, l'aveva violentata.
Dal matrimonio di Saro con Peppinedda nasce un figlio, ma Fila, in un impeto di gelosia, uccide il
bambino e ferisce i due sposi. Portata in Vicaria, a Palermo, Marianna tenta di salvarla dalla forca e
diventa amica di Don Giacomo Camalèo, pretore della città, presso cui intercede per la ragazza che
verrà rinchiusa in manicomio. Assistendo Saro, che sta lentamente guarendo dalle ferite, fa l'amore con
lui e, per la prima volta, si abbandona a un rapporto dolce e coinvolgente. Tuttavia, al ritorno della
moglie di Saro, ormai anche lei guarita, Marianna tronca la relazione. Parte per Napoli, recando con sé
Fila che è riuscita a fare uscire dal manicomio.
I familiari cominciano a rimproverarle i presunti "scandali" che la vedono coinvolta: per esempio, quello
di vedersi spesso con Camalèo, uomo ricco e influente ma, per loro, di dubbia reputazione. Le
rimproverano inoltre di avere smesso il lutto soltanto un anno dopo la morte del marito e,
soprattutto, di circondarsi di persone non del suo ceto. Nel viaggio verso Napoli, il brigantino su cui le
due donne sono imbarcate rischia il naufragio. Da Napoli esse si dirigeranno a Roma. Fila, infine, grazie
anche alla dote procuratale da Marianna, sposa il padrone di una locanda.
Fine
Scarica

Dacia Maraini -Mugnaini