Linea del tempo
Controriforma
Santa Domenica Talao
- Prima metà del XVII sec. nasce come Casale per volere del Principe Ettore
Maria Spinelli
- 1669 diventa «Terra» ossia Municipio autonomo
Furono edificati tra il ‘600 ed il ‘700
numerosi palazzi con artistici portali
in pietra locale
Palazzo Campagna (prima metà del
XVIII)
Portale con arco a tutto sesto e bugne
alternate in pietra rosa e pietra grigia
Portale in pietra tufacea
L’ attività degli scalpellini è fiorente
anche ad Aieta
Gerardo Rea :
Arrivato da Padula come
confinato, la sua opera continuò
anche grazie ai figli Gaetano e
Vincenzo
Le sue opere più importanti :
- il portale della chiesa di
Santa Maria della
Visitazione,
- la risistemazione dell’altare
della Madonna del Rosario,
- Il portale di via Socastro,
La risistemazione dell’altare della
Madonna del Rosario
Il portale di via Socastro
Portali edificati tra il ‘700 e l’800 da maestri scalpellini locali
- Vicereame spagnolo XVI-XVIII
- Austriaci 1713 -1734
- Borboni 1734 – 1799
- Periodo Napoleonico 1799-1815
- Borboni 1816-1860
- Unità d’Italia 1861
Fine Ottocento inizio Novecento
Trasformazioni urbane:
- la popolazione si spinge verso le zone costiere;
- costruzione della linea ferroviaria Salerno-Eboli-Reggio Calabria (1879-1894)
- costruzione di eleganti palazzine di gusto neoclassico e di stile liberty
Il Santuario della Madonna della Grotta
- Anno Mille Monastero Basiliano di Sant’Elia
Il Cappelli riferisce circa l’esistenza di alcune carte greche (XII sec.) riportate nel
Syllabus Greacarum membranarum, che parlano di Ruggero, Giovanni e Matteo
Scullando signori di Aieta, e riportano che Giovanni Scullando diede nel 1198
alcuni fondi presso Petricella e 15 villani al Monastero basiliano di Sant’Elia
profeta posto presso il mare alle pendici dei monti di Aieta.
- 1520 (Regesto Latino -Paleografa-archivista Giustina-Cataldo),
il Breve dell’8 luglio 1520, il Pontefice diede il permesso per la realizzazione
del convento che non venne però edificato nel Santuario, bensì in prossimità
di Aieta, con il nome di Convento di Sant’ Antonio.
- 1543 Atto di Papa Paolo III dell’11 Ottobre, che riporta come, essendo
scoperti il canonicato di Santo Stefano, la tesoreria della Chiesa di Cassano e il
Rettorato della Chiesa di Santa Maria della Grotta, in quanto vi aveva
rinunciato il canonico Manilio dei Manilii, tali compiti venivano conferiti a
Rinunzio dei Natali,
-
1578 Don Tiberio Cosentino, arciprete di Lavinia, per devozione della
famiglia fece realizzare all’interno della grotta grande del Santuario una
Cappella col titolo di Madonna della Neve,
La statua della Madonna della Neve statua in marmo bianco alta 150 cm
(opera del Cagini?)
La famiglia dei Cagini con il capostipite
Domenico (1420-1492) giunse a
Palermo da Firenze e Genova aprendo
una fiorente bottega che continuò con
l’opera del figlio Antonello (1478-153).
-Duomo di Siracusa (Madonna della
Neve)
- Città di Noto,
- Duomo di Cefalù,
- Duomo di Vibo Valentia (gruppo
marmoreo con la Madonna della Neve
opera di Antonello Cagini)
- 1646 Papa Innocenzo X concesse ai fedeli che visitavano la Grotta
l’Indulgenza plenaria,
- 1745 si recò in visita nella Chiesa di Santa Maria della Grotta, il Cardinale
Spinelli Arcivescovo di Napoli, che promise una serie di interventi per il
miglioramento del Santuario,
- tra il Settecento e l’Ottocento i viaggiatori stranieri, durante il loro Grand
Tour e i Dizionari Geografici dell’epoche ci riportano importanti descrizioni per
la conoscenza del Santuario
Tra i dizionari ricordiamo :
Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli (1797-1805) – Giustiniani
Dizionario geografico-storico-civile del Regno delle Due Sicilie di Raffaele
Mastriani stampato a Napoli nel 1838.
1828 giunse alla Grotta Ramage Crauford Taut, viaggiatore umanista e ministro
della chiesa scozzese, che pubblicò nel 1868 il libro “Angoli reconditi e strade remote
in Italia” (1868),
ripubblicato con il titolo “ Viaggio nel Regno delle due Sicilie”,
«La gradinata conduce ad una
stupenda grotta naturale lunga circa
quarantacinque metri e alta diciotto.
Al centro di questa si trova un
fonte battesimale abbondantemente
provvisto di acqua che vi sgocciola
dal soffitto. Da una parte (della
grotta) vi è una piccola cappella,
costruita in modo assai primitivo,
nella quale è stata collocata la statua
della Madonna.»
Madonna della grotte in Praia degli Selavi; provincia
di Calabria Citeriore;
.
1851, l’amministratore del Santuario Emanuele Lomonaco-Cosentino pubblicò
Brevi notizie sul Santuario di Nostra Donna delle Grotte nella Praja degli SchiaviVillaggio del Comune di Aieta in Provincia di Cosenza per Vincenzo Lo monaco
Procuratore del Re
1890
l’impianto attuale della Cappella con
l’ altare maggiore e la nicchia dove si
trova la statua della Madonna della
Grotta.
- a sinistra altare della Madonna
Addolorata per devozione del
Domenicano Vincenzo Lancellotti di
Aieta nel 1893,
- a destra altare di Santa Barbara
fatto erigere nel 1927 da un gruppo
di emigranti,
- i cristalli istoriati con fiori posti alle
spalle dell’altare vennero donati nel
1925 da Perrone Raffaele, emigrato
in Brasile e devoto alla Madonna
della Grotta.
Architettura povera e gusto
dello spontaneo
(chiese del materano).
La costruzione cresce e si
sviluppa a seconda delle
necessità e delle possibilità
offerte dell’ambiente
circostante.
Cappella ha riferimenti in stile
Neobarocco.
Il complesso della canonica : unisce l’idea del chiostro a quella delle abitazioni
locali, con scale aperte e logge su archi in pietra.
Susseguirsi di ambienti e di
spazi esterni che cercano di
recuperare tutto lo spazio a
disposizione incuneandosi
nella roccia.
Architettura povera opera di
maestranze locali
Immagine del complesso della canonica tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del
Novecento
L’ingresso alla canonica
L’ingresso al complesso
della canonica e il chiostro
Il loggiato
-
Le chiese madri : l’itinerario
Le chiese madri sorgono al centro del
paese e sono sede della parrocchia
principale
La loro centralità ha un valore non solo
religioso ma anche storico-sociale,
urbano e territoriale
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lezione n.3