Sociologia della Comunicazione II
Analisi dell’industria culturale
Corso riepilogativo
NARNI
6/05/2005
Prof.ssa Silvia Leonzi
Dr. Paola Panarese
Ordinamento Quinquennale
(Vecchio Ordinamento)
Sociologia della Comunicazione II
Programma d’esame
Modulo D
Cultura e consumi mediali:
3.
Joshua Meyrowitz, Oltre il senso del luogo,
Baskerville, Bologna, 1993, pp.609, 24.80 Euro
4. Un testo a scelta tra:
- W. Griswold, Sociologia della cultura, Il Mulino,Bologna,
1996
-- S. Moores, Il consumo dei media, Bologna, Il Mulino,
1990
Ordinamento Quinquennale
(Vecchio Ordinamento)
Sociologia della Comunicazione II
Programma d’esame
Modulo E:
Comunicazione e memoria
3. Franco Ferrarotti, Il silenzio della parola: tradizione e
memoria in un mondo smemorato¸Bari, Dedalo,
2003, 15 Euro
4. Un testo a scelta tra:
- Paolo Montesperelli, Sociologia della memoria, Bari,
Laterza, 2003, 18 Euro
- Piermarco Aroldi, Fausto Colombo (a cura di), Le età
della tv. Indagine su quattro generazioni di spettatori,
Vita e Pensiero, Milano 2003, pp. 264, 20 Euro
Indice
Industria culturale
Il caso italiano
Fasi e periodi
FOCUS: La televisione
FOCUS: Modernità
INDUSTRIA CULTURALE
Una definizione
Si ha un’industria culturale quando beni e
servizi culturali sono prodotti e riprodotti,
immagazzinati e distribuiti con criteri
industriali e commerciali, cioè su larga scala e
in conformità a strategie basate su
considerazioni economiche piuttosto che
strategie concernenti lo sviluppo culturale
(Unesco, 1982)
INDUSTRIA CULTURALE
Una definizione
E’ un apparato in grado di raggiungere una
soglia media di produzione e diffusione di beni
e consumi culturali, moderno e concorrenziale
nella comparazione internazionale
È un sistema che prevede l’integrazione di
diversi linguaggi in ognuno dei suoi settori
Origini del concetto
1936 “L’opera d’arte nell’epoca della sua
riproducibilità tecnica” W. Benjamin
1941 “Studies in Philosophy and Social
Sciences” H. Marcuse
1947 “Dialettica dell’Illuminismo ”
T. W. Adorno e M. Horkheimer
Industria culturale di massa
=
Standardizzazione dei prodotti culturali + Produzione
industriale dei beni di consumo + Demonizzazione
della tecnologia + Cultura alta Vs Cultura bassa
L'Industria culturale
è un ossimoro…
Degradazione del significato intrinseco e della
funzione sociale dell’opera d’arte come
espressione artistico-culturale
Trasformazione del processo produttivo che
trasferisce all’opera i caratteri del prodotto
industriale
persuasione e non dialogo
conferma e non critica
conformità e non unicità
INDUSTRIA CULTURALE
Una definizione
Si ha un’industria culturale quando beni e
servizi culturali sono prodotti e riprodotti,
immagazzinati e distribuiti con criteri
industriali e commerciali, cioè su larga scala
e in conformità a strategie basate su
considerazioni economiche piuttosto che
strategie concernenti lo sviluppo culturale
(Unesco, 1982)
INDUSTRIA CULTURALE
Una definizione
E’ un apparato in grado di raggiungere una
soglia media di produzione e diffusione di
beni e consumi culturali, moderno e
concorrenziale nella comparazione
internazionale
È un sistema che prevede l’integrazione di
diversi linguaggi in ognuno dei suoi settori
La Scuola di Francoforte
L’industria culturale è un ossimoro...
• Significato dell’espressione
• Cornice teorica di riferimento (impianto della Dialettica
dell’Illuminismo)
• Idee critiche
• Demonizzazione della tecnologia (progresso come incubo
- utopie negative, 1984, Brazil, terminator, videodrome,
poltergeist, nightmare)
• Continuatori (McDonald, Enzsenberger)
• Contra Shils, Bell, Wiener
La Scuola di Francoforte
• L’industria culturale è quel complesso di strumenti con
cui il sistema sociale veicola un determinato insieme di
valori e un determinato modello di comportamento.
• I mass media non sono veicoli imparziali: essi non
trasmettono, ma sono ideologia, indipendentemente dai
contenuti particolari.
• Strutture invarianti dei mass media in quanto tali
• accurata abolizione di ogni elemento di novità
• esaltazione del proprio efficientismo tecnico
La Scuola di Francoforte
Industria culturale e cultura di massa
nell’elaborazione della Scuola di Francoforte
Caratteri fondamentali
• Il divertimento è sempre più una promessa di
felicità non mantenuta e sempre differita
• Il divertimento si trasforma, rispetto al lavoro, da
dimensione alternativa a dimensione
complementare
• «Divertirsi significa essere d’accordo»
La Scuola di Francoforte
Industria culturale e cultura di massa
nell’elaborazione della Scuola di Francoforte
Caratteri fondamentali
• Trasformazione del processo produttivo che
trasferisce all’opera i caratteri del prodotto
industriale
• persuasione vs. dialogo
• conferma vs. critica
• omologazione vs. unicità
• Effetto sulla coscienza soggettiva
La Scuola di Francoforte
Industria culturale e cultura di massa
nell’elaborazione della Scuola di Francoforte
Riferimenti
• Trionfo della macchina
(standardizzazione, omologazione, costrizione)
• Degradazione dell’opera d’arte
(nel significato intrinseco e nella funzione sociale)
• Massificazione della società
• Totalitarismo
L’aura non c’è
1936
L’opera d’arte nell’epoca
della sua riproducibilità
tecnica
Walter Benjamin
L’aura non c’è
•Nella nostra epoca vengono meno
• l’hic et nunc dell’opera d’arte
• l’opera d’arte stessa
•La società industriale avanzata porta con sé
•la morte dell’arte
L’aura non c’è
1936
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
Nella nostra epoca vengono
meno
• l’hic et nunc dell’opera
d’arte
• l’opera d’arte stessa
La società industriale
avanzata porta con sé
la morte dell’arte
Walter Benjamin
L’aura non c’è
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
•L’unicità dell’opera d’arte s’identifica con la sua
integrazione nel contesto della tradizione, che trova
la sua espressione nel culto
L’aura non c’è
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
•L’opera d’arte nella nostra epoca diviene sempre
più un’opera predisposta alla riproducibilità e perde
in tal modo la propria unicità/autenticità.
•Nel momento in cui viene meno il valore
dell’autenticità si trasforma anche l’intera funzione
artistica
L’aura non c’è
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
• Crisi della pittura
• Dadaismo
•Le poesie dadaiste sono insalate di
parole, nei quadri si montano
bottoni o biglietti ferroviari:
•I dadaisti ottengono «lo
spietato annientamento
dell’aura dei loro
prodotti».
La macchina infernale
•1941
•Alcune implicazioni sociali della moderna tecnologia
•in Studies in Philosophy and Social Sciences
•Disponibile in italiano nel volume
•a cura di G. Marramao, Tecnologia e
•potere nelle società post-liberali,
• Napoli, Liguori, 1981.
Lo scritto contiene una
sintesi di molti temi sviluppati
più tardi dall'autore, dopo il
suo distacco dall'Istituto per
la Ricerca Sociale
Herbert Marcuse
La macchina infernale
Alcune implicazioni sociali della moderna tecnologia
•È già presente in embrione, quasi tutta la tematica de L'Uomo a una
dimensione. Studio sull'ideologia della società industriale avanzata
(One-Dimensional Man. Studies in the Ideology of Advanced Industrial
Society, Boston 1965, trad. it. Einaudi, Torino 1967).
• carattere “neutrale” della tecnica
• società totalitaria
•Marcuse sostiene all'inizio del suo saggio che la tecnica in sé può
promuovere libertà come autoritarismo, abbondanza come scarsità,
abolizione come intensificazione del lavoro.
•Nel corso dell’analisi, non solo attenua, ma addirittura sopprime questo il
carattere neutrale della tecnica, per vedere nella “società tecnologica” la
società totalitaria per antonomasia.
La macchina infernale
Alcune implicazioni sociali della moderna tecnologia
•L’efficienza standardizzata
•il rendimento individuale è motivato, guidato e
misurato da criteri esterni, criteri che appartengono
a determinati compiti e funzioni. L'individuo
efficiente è quello il cui rendimento è un'azione
solo nella misura in cui è la reazione più
appropriata alle oggettive pretese del sistema, e
la sua libertà si limita alla selezione dei mezzi più
adeguati per raggiungere una meta che lui non ha
stabilito.
•La realizzazione individuale è indipendente dal
riconoscimento e si compie nel lavoro.
•L’efficienza è un rendimento ricompensato e si
compie solo nel valore che ha per il sistema.
La macchina infernale
Alcune implicazioni sociali della moderna tecnologia
•II nuovo atteggiamento dell'individuo è caratterizzato da
acquiescenza (sebbene “altamente razionale”), da una totale
perdita di spontaneità e di creatività, con relativa
cancellazione di tutte le potenzialità umane.
•Marcuse fa, a questo proposito, un esempio molto semplice.
La macchina infernale
Alcune implicazioni sociali della moderna tecnologia
•Un uomo che fa un viaggio in automobile sceglie la strada su una mappa
autostradale. Città, laghi e montagne si presentano come ostacoli da superare.
L'autostrada dà forma e organizzazione all'ambiente esterno: quello che si trova
lungo l'autostrada è in un certo senso un prodotto dell'autostrada medesima.
Numerosi cartelli indicano al viaggiatore che cosa deve fare e pensare; attirano la
sua attenzione sulle bellezze della natura o sui monumenti storici. Altri hanno
pensato per lui, e, forse, per il meglio. Hanno costruito aree di parcheggio
particolarmente utili, dove si apre il panorama più ampio e sorprendente. Segnali
stradali di notevoli dimensioni dicono al viaggiatore. quando fermarsi e concedersi
un momento di sosta per riposarsi e rinfrescarsi. E tutto questo a suo vantaggio,
per una maggiore sicurezza e un maggior comfort. Economia, tecnica, bisogni
umani e natura si fondono e si armonizzano in un meccanismo razionale e
conveniente. Chi ne seguirà le prescrizioni, si troverà perfettamente a suo agio,
subordinando la propria spontaneità all'anonima intelligenza che saggiamente ha
ordinato tutto per lui.
Industria culturale e cultura di massa
nell’elaborazione della Scuola di Francoforte
•
Alcune implicazioni sociali della moderna tecnologia
•
L'attenzione si incentra
• sulla macchina e sul suo funzionamento (che obbedisce
alle leggi della fisica e non alla “libertà” dell'uomo),
sull'organizzazione industriale
• sull'”apparato” che ne deriva, la cui razionalità formale
ingabbia e stritola l'uomo.
• Il grande imputato, non è, marxisticamente, il
capitale ma l'organizzazione della società tecnicoindustriale in quanto tale.
Il principio del dominio
1947
Dialettica
dell’Illuminismo
Max Horkheimer
Dialektik der Auklärung.
Philosophische Fragmente
scritta fra il 1942 e il 1944
pubblicata per la prima
volta ad Amsterdam.
Disponibile in italiano in Id., Dialettica
dell’illuminismo, Torino, Einaudi, 1966 (1982).
Theodor W. Adorno
Il principio del dominio
Dialettica dell’Illuminismo
•La pretesa dell’uomo di
accrescere sempre più il
proprio dominio sulla
natura si rovescia
necessariamente nel suo
contrario,
nell’asservimento
dell’uomo e nella sua
degradazione.
Il principio del dominio
Dialettica dell’Illuminismo
•L’Illuminismo non è inteso come epoca
storico-culturale determinata, ma come il
complesso degli atteggiamenti tesi a
dominare e trasformare la natura: dall’homo
sapiens ai grandi
•laboratori della fisica
•contemporanea
Il principio del dominio
Dialettica dell’Illuminismo
•
•
•
«Storia universale e illuminismo diventano la stessa
cosa» (p. 53)
Illuminismo è sinonimo di cultura materiale, nel
significato storico-antropologico
dilatazione della società borghese
• perdita di specificità dei concetti
• critica di tutta la civiltà occidentale
Il principio del dominio
Dialettica dell’Illuminismo
•«L’Illuminismo, nel senso più ampio di
pensiero in continuo progresso, ha
perseguito da sempre l’obiettivo di togliere
agli uomini la paura e di renderli padroni.
•Ma la terra interamente illuminata splende
all’insegna di trionfale sventura».
Il principio del dominio
Dialettica dell’Illuminismo
•«La somiglianza dell’uomo con Dio consiste nella sovranità
sull’esistente, nello sguardo padronale, nel comando. Il mito trapassa
nell’illuminismo e la natura in pura oggettività. Gli uomini pagano
l’accrescimento del loro potere con l’estraniazione da ciò su cui lo
esercitano. L’Illuminismo si rapporta alle cose come il dittatore agli
uomini: che conosce in quanto è in grado di manipolarli. Lo scienziato
conosce le cose in quanto è in grado di farle. Così il loro [essere] in-sé
diventa per-lui.
•Nella trasformazione l’essenza delle cose si
rivela ogni volta come la stessa: come
sostrato del dominio».
Il principio del dominio
Dialettica dell’Illuminismo
•
•
•
•
•
•
•
Logica del dominio
ragione strumentale
critica della scienza, pensiero in forma reificata che si
esprime come matematica, macchina, organizzazione,
sia nella forma teorico-astratta che nelle concrete
applicazioni tecniche e industriali
matematica
logica formale
scambio
equivalente
Il principio del dominio
Dialettica dell’Illuminismo
•INDICE
•Concetto di illuminismo
•Excursus I Odisseo, o mito e illuminismo
•Excursus II Juliette, o illuminismo e morale
•L’industria culturale
•Quando l’illuminismo diventa mistificazione di massa
•Elementi dell’antisemitismo
•Limiti dell’illuminismo
Il principio del dominio
Dialettica dell’Illuminismo
•Kant ha anticipato intuitivamente ciò che è stato realizzato
consapevolmente solo da Hollywood:
•le immagini sono censurate in anticipo, all’atto stesso della
loro produzione, secondo i moduli dell’intelletto conforme
al quale dovranno essere contemplate.
Edgar Morin
Bibliografia
Scritti di narrativa
Une cornerie, 1947
L'an zéro de l'Allemagne, 1947
Autocritique, 1959
In collaborazione con Jean
Rouch, Morin ha diretto anche il
film sperimentale del cinemaverità Chronique d'une été
(1961).
Edgar Morin
Studi sociologici su fenomeni
contemporanei
L'homme et la morte, 1951
Il cinema e l'uomo immaginario (1956),
Milano, 1957
Les stars, 1957
L'esprit du temps (1962), L'industria
culturale, Bologna, 1963
Introduction à une politique de
l'homme (1965)
Vie commune en France. La
metamorphose de Plodémet ,1967
Il paradigma perduto (1973), Milano,
1974
Il metodo (1977), 3. voll., Milano,
1983, 1987 (II)
La vita della vita, Milano, 1987
Pensare l'Europa (1987), Milano, 1988
Edgar Morin / La cultura
“Si può asserire che una cultura costituisce un corpo complesso di
norme, simboli, miti ed immagini che penetrano l’individuo nella
sua intimità, strutturano gli istinti, orientano le emozioni. Questa
penetrazione si effettua grazie a degli scambi intellettuali di
proiezione e di identificazione polarizzati sui simboli, miti ed
immagini della cultura come sulle personalità mitiche o reali che
incarnano i valori (gli antenati, gli eroi, gli dei). Una cultura
fornisce dei punti d’appoggio pratici alla vita immaginaria: nutre
l’essere metà reale, metà immaginario, che ciascuno elabora
all’interno di sé (la sua anima); l’essere metà reale, metà
immaginario che ciascuno elabora all’esterno di sé e con cui si
ricopre (la sua personalità)”
(L’esprit du temps. Essai sur la culture du masse, 1962)
Edgar Morin
Cultura erudita vs. cultura di massa
Qualità vs. quantità
 Creazione vs. produzione
Spiritualità vs. materialismo
Estetica vs. merce
Eleganza vs. rozzezza, sapere vs.
ignoranza
Edgar Morin/ Cultura di massa
Si definisce intorno all’opposizione e
all’integrazione delle duplicità
Burocrazia / invenzione
Standardizzzione/originalità
Archetipo/stereotipo
Folklorico/cosmopolita
Edgar Morin/ Cultura di massa
L’industria
culturale,
in
particolare
quella
cinematografica, va interpretata in stretta
relazione all’immaginario collettivo (insieme di
bisogni, valori e pratiche sociali);
 La produzione deve essere avvicinata al consumo:
l’industria
culturale
è
posta
al
servizio
dell’immaginario collettivo, come un nuovo elemento
non molto diverso, sul piano funzionale, dal teatro
classico, dal poema epico-cavalleresco e dal
romanzo popolare;
Edgar Morin/ Cultura di massa

La produzione (tendenzialmente orientata verso
la standardizzazione e verso la concentrazione
burocratica) non può fare di meno dell’elemento
“inventivo” e “creativo” necessario ad ogni prodotto
culturale;
Nella
produzione
si
scontrano
“la
logica
industriale,
burocratica,
monopolistica,
centralizzatrice, standardizzatrice (da un lato), e
la
contro-logica
individualista,
inventiva,
concorrenziale,
autonomista,
innovatrice
(dall’altro)”
La posizione culturologica di Edgar Morin
L’incremento dei consumi è direttamente
proporzionale all’aumento dei bisogni indotti
La cultura di massa amplifica l’esigenza di
adattamento e integrazione sociale
Il rapporto tra le diverse culture genera
complementarità, concorrenza, antagonismo
L’osservazione è il principale strumento di analisi sia
per i consumatori, sia per gli analisti
Consumo e
produzione
Le relazioni tra sfera pubblica e sfera privata sono per lo
più generate dalla percezione di desideri che l’individuo
riconosce come propri, ma, in effetti, le due sfere si
definiscono reciprocamente senza essere
necessariamente omologhi o riflessi speculari esatti
Le dinamiche di consumo e produzione generano un
campo di relazioni
Sociologia della Comunicazione II
Consumi e stili di vita
Il consumo è il nuovo mezzo per produrre
identità personale e solidarietà sociale, in
quanto inaugura delle distinzioni non più
basate sugli status sociali, ma sugli stili di
vita. Diviene importante giocare con i
segni, le immagini, i significanti culturali,
rappresentati sempre più dalle merci.
L’individuo sociale
L’individuo sociale sviluppa un nuovo senso di
appartenenza alla società. Se l'io radicale era
l'erede della fase di trapasso dal moderno al
post-moderno, l'io sociale ne è il successore,
quello che ha realizzato al meglio il potenziale
post materialista.
Esso riscopre il corpo come strumento di
comunicazione, valorizza il gioco e ritrova un
gusto per la vita, che è un altro segno della
rivalutazione dell'immaterialità.
Evoluzione del concetto di
pubblico
Massa
Pubblico
Pubblici
Target
Individui
Individuo sociale
Sociologia della Comunicazione II
Civilizzazione
Media e mutamento
Permeabilità dei confini tra:
passato, presente e futuro
produzione e riproduzione della memoria
classi e generazioni
vita quotidiana e industria
culturale
libertà d’espressione e
gestione politica delle
risorse culturali
Civilizzazione
Media e mutamento
Nelle mediazioni che si stabiliscono tra generazioni presenti,
passate e future, si modellano le strutture psichiche
collettive, i rapporti tra io sociale ed io individuale
A fasi di mutamento troppo veloce o caotico possono allora
corrispondere fasi di decivilizzazione:
-impoverimento dell’immaginario collettivo
intergenerazionale
-friabilità del legame tra senso del presente, memoria del
passato e progetto del futuro
Civilizzazione e cultura della comunicazione
in Italia
Forte saldatura tra politica e cultura nell’immediato
dopoguerra
Atteggiamento fortemente dirigista delle èlites al governo
Un’idea di emancipazione sostanzialmente legata a una
filosofia pedagogica, che impoverisce le possibilità
offerte dallo sviluppo dell’industria dei media
Progressiva importazione dall’estero, di mitologie e stili di
vita
Erosione della pacificata compattezza del sistema della
comunicazione
Civilizzazione e cultura della comunicazione
in Italia
La
forte saldatura tra politica e cultura, creatasi
nell’immediato dopoguerra, rappresenta una delle chiavi
per penetrare nelle ragioni dei numerosi spazi di inciviltà
comunicativa che si sono prodotti
A causa di un atteggiamento fortemente dirigista delle èlites
al governo, e di un’idea di emancipazione
sostanzialmente legata a una filosofia pedagogica che
impoverisce le possibilità offerte dallo sviluppo
dell’industria dei media. Progressivamente però,
l’importazione dall’estero, di mitologie e stili di vita,
inizia a erodere la pacificata compattezza del sistema
della comunicazione
Cultura della
comunicazione e
Industria culturale
Se si prende in considerazione la cultura della
comunicazione, unitamente alle dinamiche
dell’industria culturale, emerge una storia di
apparati e di effetti prodotti dall’offerta di
beni, ma anche una storia di uomini, di
abitudini, di immagini, che generano effetti
consistenti sul mercato di questi prodotti
L’industria culturale… ?
5 domande
1 Come distinguere l’industria culturale da forme di cultura
preindustriale?
2 Come e con quale ritmo si afferma?
3 Fino a che punto lo sviluppo dell’ industria culturale è
legato al potere politico?
4 In che modo l’ industria culturale ha portato a
un’omogeneizzazione di gusti, consumi,
comportamenti?
5 Industria culturale = inganno o progetto?
Il caso italiano
Alcune Parole chiave
Modernizzazione
Civilizzazione
Influenza politica
Identità nazionale
Ideologie culturali
Racconto della realtà
Ruolo degli
intellettuali
INDUSTRIA CULTURALE
Il caso italiano
Industria culturale
Il caso italiano
In Italia, un sistema caratterizzato da un
andamento
discontinuo
e
da
una
maturazione disomogenea dei diversi
apparati, a differenza di quanto è avvenuto
per le moderne società occidentali, rende
particolarmente
difficile
formulare
interpretazioni chiare ed univoche sulla
nascita di un’industria culturale
Industria culturale
Il caso italiano
Tratti caratteristici
• Percorso atipico
• Scolarizzazione ritardata
• Diffusione di massa di radio, cinema e televisione
• Disomogeneità dei differenti settori
A partire dal dopoguerra:
• nuova offerta culturale fondata sui media di massa
• debolezza del processo di consolidamento degli apparati
• scarsa confidenza con le tecnologie
• centralità del sistema politico
• gestione elitistica e pedagogica
Cultura di massa e modernizzazione italiana
Soglie o sfide critiche dello sviluppo
Laddove i tempi e le sequenze della
modernizzazione non procedono
gradualmente pregiudicano il
successo del processo
Alberto Martinelli, La modernizzazione, Laterza, RomaBari 1998, p. 58.
Industria culturale
Il caso italiano
«Il percorso classico è:
aumento della
scolarizzazione, diffusione
di massa della stampa
periodica e quotidiana,
diffusione della radio, poi
del cinema, poi della
Da noi invece la diffusione di
televisione.
massa della radio, del
Giovanni Bechelloni,
Franco Rositi, «Il sistema
cinema e soprattutto della
delle comunicazioni di
televisione precedono
massa in Italia», Problemi
dell’informazione, I, 1977, l’aumento della
p. 35.
scolarizzazione.»
UN’IPOTESI DI PERIODIZZAZIONE
1945 – 1953
Il cammino della speranza
1954 – 1963
Il Boom
1963 – 1969
La grande illusione
1970 – 1980
Dagli anni di piombo al Mediaevo
1990 - … L’obbligo del nuovo
Industria culturale
Il caso italiano
Fasi dell’industria
culturale italiana
• Fase pedagogica:
1. Artigianale e universalistica
- acculturazione delle masse
2. Industriale e pedagogica
-
omologazione del corpo sociale
• Fase orientata al mercato
1. Creazione di singoli apparati
2. Media system
La società italiana: dimensioni sociali e culturali
Prima degli ‘80
Dopo gli ‘80
Anni ’50 – ’80
Anni ’80 – ’90
Sacche di arretratezza e di povertà
compresenti con quote di
benessere
Benessere diffuso
Scarsa alfabetizzazione di base
Sacche di analfabetismo
Massificazione dell’istruzione
Differenziazione verticale della
fruizione culturale
Tendenza a una diffusione
orizzontale della fruizione
culturale
Peso vincolante della
stratificazione sociale
Prevalenza delle aspettative di
consumo e degli stili di vita
Centralità dell’etica del lavoro e
del risparmio
Centralità del consumo e
narcisismo di massa
Società italiana: le dimensioni della comunicazione
Prima degli ‘80
Dopo gli ‘80
Autorevolezza delle fonti
comunicative
Sdrammatizzazione e
quotidianizzazione delle fonti dei
media
Corrispondenza tra biunivoca
media e linguaggi
Diffusione della multimedialità
Separatezza e competizione tra i
diversi settori dei media)
Multi-media e industria culturale
(interdipendenza e integrazione
nell’offerta di consumo)
Broadcast
Narrowcast
Dieta mediale prescrittiva,
povertà delle alternative di offerta
Dieta comunicativa alla carta
Pubblico di massa
Pubblici e target
Prima di volare
l’industria culturale in Italia dal 1945
al 1953
Dimensioni di analisi:
 Quadro storico – sociale
 Evoluzione culturale
Prima di volare
l’industria culturale in Italia dal
1945 al 1953
Dimensioni di analisi:
Fase dell’Industria culturale:
Prima del boom, decollo ed evoluzione
degli apparati produttivi e distributivi
I settori dell’industria culturale
Cinema, Radio, Stampa, Fumetti,
Televisione, Pubblicità
Prima di volareIl quadro storico
L’Italia del dopoguerra è un paese travolto dalla
fame, dalle malattie (peste a Taranto, malaria a
Cassino, tifo a Palermo) e dalla miseria - un
bracciante guadagna 250 lire al giorno
Accanto alla depressione
cresce una grande speranza
per il futuro, una grande
voglia di cambiamento
Cultura di massa e modernizzazione italiana
«Il secondo dopoguerra s’inscrive nella storia
d’Italia come un periodo contraddistinto da uno
scarto relativo fra la perdita di beni materiali, che è
nel complesso contenuta, e la perdita di beni
immateriali o comunque di ricchezze simboliche,
affettive, spirituali, che è invece assai elevata.»
Silvio Lanaro, Storia dell’Italia repubblicana.
Dalla fine della guerra agli anni 90, Marsilio,
Venezia 1992, p. 5.
Prima di volare Il quadro storico
Finita la guerra, ci fu una sostanziale
continuità negli apparati dell’industria
culturale: editoria, giornali, cinema
I professionisti che avevano occupato i
posti-chiave durante il fascismo
restarono
Il
quadro
storico
Prima di volare
Un sogno lungo un giorno
2 GIUGNO 1946 - L'ITALIA E' REPUBBLICANA
A FAVORE DELLA REPUBBLICA VOTI 12.717.923
A FAVORE DELLA MONARCHIA VOTI 10.719.284
SCHEDE VOTI NULLI
1.498.136
Prima di volare
Il quadro storico
•
•
•
•
•
1947 la coalizione antifascista entra in crisi
Morte della Patria
Dc : Italia cristiana
Pci: Italia nazionalpopolare
Scarseggiano i principi repubblicani
(coraggio civile, rispetto della legalità, lealtà democratica,
etica del lavoro)
• Difficoltà di fondare un’identità nazionale su
valori condivisi
Prima di volare Nodi problematici
• Equilibri di potere:
condominio costituzionale, ferite guerra civile: clima di
scontro sociale e politico
• Crisi dell’identità nazionale e morte della patria
• Continuità e/o Rottura:
subordinazione a modelli stranieri?
legittimazione conservatrice dell’ordine sociale?
progetto egemonico dell’area dirigente?
conflitti e resistenze all’ordine esistente?
Identità nazionale
”La nazione è una comunità storica, non etnica e neppure
linguistica o culturale; nel caso italiano, i suoi ritmi principali sono
costituiti dal Risorgimento e dalla Resistenza, rispettivamente
"mito di fondazione" e "mito di rifondazione" della nazione stessa.
Ma — né la fondazione né la rifondazione sono riuscite in modo
soddisfacente.
Infatti, la nazione — nel caso, evidentemente, quanti abitavano
nel paese al momento degli avvenimenti evocati — ha risposto
alla ragione dell’arte politica in modo parziale, e i miti di
fondazione e di rifondazione non sono entrati a far parte del
patrimonio storico, della memoria collettiva della nazione stessa
• Intervento dell’on. Luciano Violante, eletto presidente
della Camera dei Deputati Il 9 maggio 1996
Identità nazionale
L’arresto di sviluppo dell’identità
individuale e nazionale degli italiani
(inesistenza o debolezza di un
complesso di valori tendenzialmente
universali e fedeltà al localismo) si
riflette nella letteratura e in generale
nell’attività artistica
Prima di volare
Il quadro storico
• Monarchia (re e luogotenente), CLN, partiti antifascisti,
commissione alleata di controllo
• 1946: Repubblica e poi dc, pci, psi: doppia frattura: con il
regime monarchico e con la vecchia classe dirigente
d’ispirazione liberale
• Piano Marshall e adesione all’economia capitalista (sistema
economico misto, pubblico e privato) stabilizzazione della
moneta, modernizzazione dell’industria con tecnologie e
capitali Usa, lotta alla povertà e alla disoccupazione,
sollecitazione dell’iniziativa privata e delle esportazioni.
• Patto atlantico (1949)
Cultura di massa e modernizzazione italiana
«Dopo quelle prove non si
poteva essere più quelli di
prima, anche se non si poteva
essere completamente diversi.»
Giuseppe Petronio, Racconto del Novecento letterario
in Italia 1940-1990, Mondadori, Milano 2000, p. 8.
Prima di volareIl quadro storico
Un sogno lungo un giorno
La contrapposizione tra il blocco
sovietico e quello occidentale si
radicalizza
La politica di Truman e gli aiuti del "Piano Marshall" pongono
apertamente gli Stati Uniti alla guida economica e politica
dell'Occidente. Del resto l'America non e' stata toccata dalla guerra,
mentre la Russia ne e' uscita martoriata e si sta trascinando molti
problemi irrisolti fin dalla lontana Rivoluzione d'Ottobre del 1917
Prima di volareIl quadro storico
Il passaggio accelerato alla modernità produce
sollecitazioni socioculturali alle quali una società
ancora arcaica e scossa dalla mobilità orizzontale
e verticale non è in grado di rispondere:
affermazione dell’eguaglianza come principio
reclamo delle pari opportunità
applicazione reale di una Carta costituzionale
piuttosto avanzata
emancipazione delle donne e di altri soggetti
sociali emergenti
Prima di volare Il quadro storico
• L’avanzare dell’età dei diritti
• Il degrado ambientale
• Le conseguenze “morali” del consumismo
• La secolarizzazione e la trasformazione dei
valori
• L’allargamento della sfera dei diritti civili
• La crescita improvvisa e troppo rapida dei
consumi
Prima di volare Il quadro culturale
• Povertà del retroterra culturale e dell’immaginario
simbolico condiviso
• Dipendenza culturale dagli USA
• Diffusione di mode e consumi extranazionali
• Sostanziale continuità negli apparati produttivi: i
professionisti che avevano occupato i posti-chiave
durante il fascismo restarono (editoria, radio, stampa,
radio e tv)
• Carenza di forme alternative di produzione culturale:
la stampa di sinistra è sottofinanziata
• I circoli del cinema avevano un ruolo secondario
Prima di volare Il quadro culturale
• Produzione culturale di massa:
esterofilia come rifiuto del patriottismo e di
atteggiamenti provincialisti
L’immaginario si costruisce su una crescita
caotica della civiltà industriale
• Cinema neorealista: stagione breve ed elitaria
• Televisione
1954:
alfabetizzazione
e
socializzazione, riorganizzazione spazi e tempi
della vita quotidiana. Unificazione ma controllo
ed educazione
• Molti intellettuali si ritirano nell’utopia
Prima di volare Nodi problematici
• Controllo delle grandi centrali americane,
asfissia dei mercati locali
• Ristrettezza dei circuiti “provinciali”
(difficoltà economiche, barriere linguistiche,
localismo dei contenuti, sudditanza alla
televisione)
Peppone e Don Camillo
GUARESCHI inizia la pubblicazione del
suo romanzo il cui protagonista è il
famoso personaggio Don Camillo.
Divisi dalla fede e dalla politica un
parroco di un paese e il sindaco comunista
si affrontano e si accordano su piccoli e
grandi problemi della vita quotidiana.
Tanto qualunquismo a piene mani, ma ne
vengono tuttavia fuori due personaggi
simpatici,
interpretati
dagli
attori
FERNANDEL e GINO CERVI.
Peppone e Don Camillo
Dopo il ’48 i catto-democristiani
occupano i luoghi della cosa
pubblica:
scuola,
università,
radiotelevisione, istituzioni culturali
Le professioni degli intellettuali di
sinistra trovano spazio nella
stampa, nel cinema, nell’editoria,
paradossalmente nel “mercato”
Pci e Chiesa si alleano in funzione anticapitalista
e anticonsumistica
L’eccesso dei consumi da un lato è dannoso
per lo spirito religioso, dall’altro perché
rappresenta un’evasione
Peppone…..
Dopo la guerra, il gruppo dirigente del Pci
persegue tre obiettivi programmatici:
• Penetrare nella società civile attraverso una rete
capillare di apparati culturali (biblioteche, case
del popolo, parchi di divertimento, etc)
• Mobilitare gli intellettuali, creando sinergie tra
partito e organizzazioni culturali e apparati
della nascente industria culturale (scuola,
giornali, teatro, cinema, editoria, etc.)
• Promuovere una morale collettiva di stampo
comunitario, contraria alla cultura di massa e al
consumismo, in favore del progresso:
materialismo vs idealismo, concreto vs astratto,
impegno vs distrazione
Prima di volareIl quadro culturale
•
La cultura popolare: il Pci riprese possesso di
attività che erano state in mano ai fascisti
•
A Roma venne istituito un Centro del Libro
Popolare
•
L’Unità reintrodusse forme culturali popolari
tipiche dell’800, come il romanzo d’appendice,
invitando i lettori a spedire un tagliando con il
nome del romanzo che avrebbero preferito veder
pubblicato
•
Il risultato fu una mescolanza di classici russi e
sovietici, di autori socialisti americani e di
verismo italiano
Prima di volareIl quadro culturale
•
Atteggiamento paternalista e contraddittorio
•
Da un lato, il popolo era stato privato
dell’accesso alla “vera” cultura ma dall’altro le
forme della cultura popolare venivano invocate
come alternative positive alla cultura di massa
•
I film americano lo spingevano verso un mondo
di sogni e di evasione dai problemi reali e
dall’impegno politico e sociale
…e Don Camillo
ì
Dopo la guerra la Dc si trovava ad occupare i
più importanti apparati culturali statali
Caduto il regime sono immediatamente
subentrate nuovamente le associazioni
cattoliche che hanno ricostituito subito
quelle soppresse dal fascismo e si sono
sostituite a quelle che il fascismo stesso
aveva create
Da un lato: modernizzazione , capitalismo,
lasseiz faire vs dall’altro: tradizionalismo,
difesa dell’Italia contadina
In entrambi i casi: Anticomunismo
Peppone…..
..e l’estetica del realismo
Critica al romanticismo decadente dei
film americani
Critica nei confronti delle avanguardie,
che producono un’arte astratta,
borghese e irrazionale
Rigetto di forme di arte e letteratura
intimistiche, promozione di argomenti
di tipo pubblico e sociale
Peppone e Don Camillo
•
•
IL 28 GIUGNO 1949, viene
confermata ufficialmente, con
un decreto del Santo Uffizio, la
scomunica dei comunisti
"E' scomunicato chi scrive,
legge, diffonde la stampa
comunista, chi vota per esso,
chi rimane nelle organizzazioni
delle Camere del Lavoro,
Federterra,
Fronte
della
Gioventù, CGIL, UDI, API, ed
è estesa la sanzione anche a
quei partiti che fanno causa
comune con i comunisti".
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