Ragioniamoci
assieme!
Il tablet a
scuola…
1
1
Io ed altri
facciamo parte
di quella schiera
di professori
ancora abbastanza
“giovani” che
se non sono “nativi
digitali”
sono però digitalizzati
ormai compiutamente,
2
sanno fare quasi
tutto con il
computer, vivono
connessi a internet e
hanno già a casa,
comprato con i loro
soldi, uno
smatphone o un
ipad.
2
Io però mi
chiedo come si
possa sperare,
solo mettendo loro in
mano un tablet, che altri
colleghi, anche bravissimi,
ma che non sanno
nemmeno come si accende
un pc, possano colmare da
soli e in brevissimo tempo
un gap enorme rispetto
3
a tanti studenti:
che non consiste,
solo nel capire come
funzionano i vari
device, consiste nel
dover inventare per
ogni materia una
didattica nuova e
specifica che usi
quel device.
3
la didattica Non è disseminando
non si può
a caso vagonate di
improvvisare,
penne in classe che
ed il mezzo tecnico gli alunni imparano
non fa lezione,
a scrivere, e non è
perché il tablet di per sé
dando a tutti un
è solo un oggetto, non
tablet che si
insegna nulla,
otterranno scuole
come non insegna nulla
improvvisamente
una penna.
“digitalizzate” e
moderne.
4
.
4
Il docente ha la
responsabilità
di un uso
consapevole e denso di
significato: non basta
entrare in classe e dire
“accendete il tablet”
per giustificare l’uso di
questi strumenti,
5
ma è opportuno
ripensare e in un
certo senso anche
riprogettare la
propria didattica
alla luce di questa
nuova prospettiva.
5
Non si può
però negare che
la conoscenza
(e quindi la didattica)
oggi passa per la rete, e per
navigare, surfare, cercare,
condividere, taggare,
sottolineare un tablet
non ha rivali...
6
Un tablet con una
robusta copertina
si apre come un
diario, si usa come
un quaderno, si
appoggia dove si
vuole (sulle
ginocchia,
sul banco, sullo
scalino, sul
davanzale…),
6
In due secondi
(anche meno) è
operativo, si ripone
in qualsiasi zaino,
o borsetta…
Inoltre con la
diffusione di ebook,
leggere
(sottolineare,
evidenziare,
commentare,
condividere, linkare)
7
è molto più facile e
piacevole con un
tablet (si può
orientare la pagina,
ingrandire i
caratteri, cambiare
facilmente la
luminosità, usare
un dizionario, un
traduttore, un
universo...)...
7
Io stessa devo
ammettere che
da quando ho un
tablet la mia vita,
professionale e privata, ha
fatto un salto di qualità: il
tablet lo apri e sei operativo
(in collegio, in consiglio,
in classe, in treno,
in balcone, a letto...).
8
Colleghi raccontano
che in cattedra è
sempre aperto, di
fianco al libro e
sopra il registro: ci
segnano i voti, ci
prendono gli
appunti per le
interrogazioni, ci
leggono di tutto,
8
controllano
dati e date,
improvvisano
Voli pindarici, postano i
compiti direttamente nel
loro gruppo Fb…
9
9
Diciamocela
però tutta:
un’ora di lezione
è lunga, è enormemente
lunga, se non si sa cosa
fare e noi tutti lo sappiamo:
spiegare, interrogare,
verificare…
10
Ma diventa
angosciantissima
se si perde il
controllo dei propri
studenti persi nel
loro mondo.
10
Cosa vogliamo
fare? Aprire il
nostro libro e iniziare a
spiegare lasciando il tablet
chiuso nella borsa,
invitando gli alunni a fare
altrettanto, a riporre questo
strano strumento nello
zaino? Continuare la
nostra lezione frontale
come “se nulla fosse
accaduto”? Sgridando gli
alunni quando finalmente
11
riapriranno la tanto
costosa tavoletta e
vagheranno in fb
o in internet
incuranti del fiume
di parole piene di
cultura che pioverà
loro addosso, con il
grande desiderio di
evadere anche
virtualmente dalle 4
pareti dell’aula?
11
Quindi,
cosa facciamo?
NON dobbiamo
cambiare la nostra
didattica, solo il MODO di
far lezione.
Ad esempio quando si
arriva in classe, apriamo la
LIM e ci colleghiamo
all’account su Google
Drive: possiamo così in
tempo reale creare slide,
12
scrivere documenti
di word, condividere
testi con gli
studenti, tramite
un semplice copiaincolla, persino dare
loro link a formati
(spezzoni di film,
canzoni, etc)
su You Tube.
12
E se
Questa soluzione è
You Tube inoltre molto efficace
è bloccato? perché le immmagini
Il sito è bloccato a scuola
saranno fluenti e
ma a casa nostra (per
non bloccate spesso
fortuna) no. Se vogliamo
dal buffering
mostrare in classe un
della rete.
video da YouTube (o da un
altro sito “vietato”) è
necessario scaricare la
risorsa in questione a
casa nostra.
13
13
Tutto viene
condiviso
immediatamente
sulle loro caselle di posta
elettronica:
loro lo possono consultare
da casa, scaricarselo sul pc
se vogliono,
o guardarlo on line
14
si risolve in questo
modo il problema dei
testi in fotocopia che
poi venivano persi, e
anche degli appunti
per gli assenti che
dovevano essere
recuperati tramite
telefonate ai
compagni…
14
Potremmo
addirittura
non aver più
nemmeno bisogno del libro
di testo: ognuno sceglie i
passi che vuole, costruisce i
percorsi didattici come più
gli è utile, e non dobbiamo
far acquistare materiale in
più dagli alunni,
fotocopiarlo o distribuirlo.
15
Si può usare la LIM
come una lavagna
“normale” e fare un
brain storming per
riprendere i
contenuti della
lezione precedente o,
per esempio, proporre
un warm-up
(un’immagine, uno
schema, un fumetto,
etc.) per contenuti
nuovi.
15
Questo materiale
può essere anche
“registrato” dalla
lavagna e passato alla
classe quasi
immediatamente o alla
fine della lezione.
16
Ma tanti
di noi hanno
già tanto materiale
didattico e già in
formato elettronico,
prodotto con vari
software;
come si può rendere
disponibile alla
classe?
16
Una soluzione
semplice è quella
di trasformare
tutto in PDF, che è il
formato maggiormente
leggibile su qualunque
dispositivo presente a
scuola e a casa.
(è necessario aver
installato
PDFCreator sul PC)
17
17
Ma come fanno
gli alunni
a prendere appunti?
La vecchia tecnologia,
quella dei quaderni di
carta, funziona ancora
ma per il tablet
esistono Apps gratuite
per fare questo;
18
alcune di queste
permettono anche di
organizzare gli
appunti in
“quaderni” o di
condividerli in
Internet attraverso il
Cloud.
18
Come faccio
a sapere quali
risorse sono
disponibili in rete
per la mia materia ?
La domanda vera è
un’altra:
“una volta che ho trovato
del materiale didattico
davvero buono,
sono disponibile a
condividerlo?”
19
Se la risposta è “SI”
allora ci si deve
organizzare, magari
per materia o per
dipartimento.
E’ necessario pensare,
come gruppo docenti,
a strumenti che
facilitino
l'interazione fra di
noi per attività
di ricerca,
19
di esplorazione
di risorse,
raccolta dati
su quanto è
disponibile e valutazione
di tutto ciò ma sempre e
solo in modo collaborativo.
20
20
Buon lavoro a tutti!!!
M.Daniela Greco
21
21
Scarica

Introduzione