Hans Christian Ørsted è stato un fisico e chimico danese, che ha avuto un ruolo
fondamentale nella comprensione dell‘elettromagnetismo. Nel 1820 egli fece un
esperimento che dimostrava una prima relazione tra elettricità e magnetismo: le
correnti elettriche generano un campo magnetico, principio alla base
dell'elettromagnetismo. L'annuncio della scoperta provocò grande interesse negli
ambienti accademici, Andrè-Marie-Ampère ripeté l'esperimento e formulò il
principio dell'elettromagnetismo in forma matematica. Oltre agli studi
sull'elettromagnetismo, Ørsted compì studi sulla compressione dei gas e dei
liquidi e sui materiali diamagnetici, scoprì la piperina, un alcaloide presente
nel pepe, e produsse per la prima volta l’alluminio
 Nel 1824fondò la Società per la Diffusione delle Scienze Naturali, ancora esistente ed
attiva, che dal 1908 assegna la Medaglia Ørsted, un importante riconoscimento
destinato a coloro che si distinguono nel campo della fisica.
 Oltre alle sue opere scientifiche, scrisse anche opere di poesia e prosa: poco prima
della sua morte pubblicò una serie di articoli con il titolo L'anima nella natura, in cui
espresse i fondamenti della sua filosofia.
 Alla morte avvenuta nel 1851, Hans Christian Ørsted fu sepolto a Copenaghen.


L'esperimento svolto da Hans Christian Ørsted nel 1820 è
sicuramente uno dei dieci più importanti esperimenti
nella storia della scienza. Lo scienziato danese, mentre
preparava una lezione sulle correnti elettriche,si imbatté
in un fenomeno sconosciuto: un ago magnetico posto
nelle vicinanze di un filo percorso da corrente subiva
una rotazione e si disponeva lungo una direzione
perpendicolare al filo. Oersted aveva,infatti, scoperto
che le correnti elettriche esercitano forze su aghi
magnetici. Egli si accorse che la corrente elettrica
genera un campo magnetico. Con questo esperimento
si aprì per tutta la comunità scientifica una nuova
epoca, in cui magnetismo ed elettricità, classicamente
divisi, confluiranno in un'unica disciplina:
l'elettromagnetismo. In questo laboratorio ripeteremo
fedelmente questo storico esperimento.
https://www.youtube.com/watch?v=4iJ-IFqO-Qo clicca qui.

Con il suo famoso esperimento, Oersted ha mostrato come
una corrente elettrica che scorre in un filo conduttore modifica
il campo magnetico nello spazio intorno al filo stesso. Esiste però
un’altro legame tra queste due entità: così come il campo
magnetico è influenzato dalla presenza di correnti elettriche,
anche le correnti elettriche “avvertono” la presenza di un
campo magnetico.
Ad accorgersene per primo è stato il fisico francese Ampère, il
quale notò infatti che quando due fili paralleli sono attraversati
da una corrente elettrica, tra di essi si sviluppa una forza. In
particolare quando le correnti scorrono nello stesso verso la
forza è attrattiva, mentre quando le correnti si muovono in
direzioni opposte la forza è repulsiva. Il fatto è che ciascuno dei
fili produce un campo magnetico in tutto lo spazio circostante.
Ogni filo quindi è immerso nel campo generato dall’altro e la
forza che subisce è l’effetto sulla sua corrente di tale campo
magnetico.
Andrè-Marie Ampère (1775-1836) osservò che due fili
rettilinei
E paralleli percorsi da correnti equiverse si attraggono; Se,
Invece, le correnti circolano in verso opposto, i due fili si
Respingono. Se essi sono posti alla distanza d e in essi
Circolano le correnti i1 e i2 , la forza che ciascun filo
Esercita su un tratto lungo l dell’altro è direttamente
Proporzionale alle correnti e inversamente proporzionale
k  i1  i2  l
alla Distanza tra i fili.
F
d
Ampère arriva alla conclusione che il filo a, percorso da
Corrente, genera un campo magnetico ; Il filo b che si
Trova dentro il campo generato dal filo a , è sottoposto
Alla forza del campo.

Se un filo percorso da corrente genera un campo magnetico allora è anche
in grado di interagire con esso. Ciò ci permette di definire l’intensità del
campo magnetico, attraverso la forza magnetica che agisce su un filo
percorso da corrente. Tale filo è soggetto a una forza F la cui intensità è
misurabile con il dinamometro, mentre la direzione e il verso sono dati dalla
regola della mano destra.
F
i

In generale, la direzione della forza che agisce sul filo è sempre perpendicolare
al piano individuato dal campo magnetico e dalla corrente , ma alla sua
intensità dipende dall’orientazione reciproca di questi ultimi. Per misurare la
forza che agisce sul filo utilizziamo la formula F = il x B , se il filo è perpendicolare
alla direzione di B; Se invece B ed l formano un angolo a la formula diventa
F= i l B sin α .
F
l
B
a
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Interazione tra correnti e campo magnetico