Verso est: aspetti linguistici,
culturali e comunicativi
nell’apprendimento degli studenti
di lingua cinese
di
Alice Mastrogiacomi
CINA - IL “PAESE DI MEZZO”
中国
La Cina è una nazione-continente che conta oltre 1 miliardo di
abitanti. È composta da 22 province, 5 regioni autonome, 4
municipalità e 2 regioni amministrative speciali (Hong Kong e
Macao).
Sono riconosciuti ufficilamente 56 gruppi etnici, il più numeroso è
“Han” che costituisce quasi il 92% della popolazione.
Esistono tantissime varietà di lingue; la lingua ufficiale della
Republica Popolare Cinese è il mandarino standard (putonghua),
mentre a Hong Kong, Macao e nella provincia del Guangdong la
lingua più parlato è il cantonese, un dialetto.
Circa il 90% dei cinesi presenti in Italia viene da una stessa zona della
Cina, la provincia del Zhejiang, in particolare dalla zona di Wenzhou.
• La scrittura cinese è composta da caratteri.
Ogni carattere corrisponde a un morfema.
L’ISTRUZIONE E IL SISTEMA SCOLASTICO IN CINA
- ORGANIZZAZIONE DEI CICLI SCOLASTICI
simili ai nostri: scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria,
università, formazione post-laurea. 2 semestri (settembre/febbraio;
marzo/luglio).
- PROGRAMMI
Insegnare principi morali, politici, civili. Trasmettere l’importanza dei “5
amori” (per la patria, il popolo, il lavoro, la scienza, il socialismo). La
scuola deve consolidare l’orgoglio di appartenere alla propria Nazione.
Non si studia religione (non c’è una religione ufficiale).
Orari di studio da mattina a sera (si rimane a scuola a fare i compiti).
Dormitori separati maschi/femmine.
- ESAMI
Sistema di ammissione scolastica molto selettivo. C’è molta
competizione.
• EDUCAZIONE DI MATRICE CONFUCIANA
L’apprendimento viene raggiunto attraverso
l’emulazione dell’insegnante e del testo.
lettura – memorizzazione – ripetizione
La memorizzazione è parte fondamentale del
processo di apprendimento
L’emulazione è un mezzo per conoscere.
MODELLO ASIATICO
MODELLO OCCIDENTALE
• DOCENTE: onniscente, ha il
• DOCENTE: è facilitatore,
potere e la conoscenza.
• STUDENTE: ascolta, esegue le
istruzioni, non fa domande,
modesto, silenzioso, non sfida il
docente.
• SISTEMA EDUCATIVO:
incoraggia la competizione.
• APPRENDIMENTO: fisso, viene
trasmesso. Dipendenza dalle
autorità
condivide il potere e la
conoscenza.
• STUDENTE: partecipa
attivamente, fa domande, da
idee, suggerisce temi.
• SISTEMA EDUCATIVO:
incoraggia la collaborazione
• APPRENDIMENTO: flessibile,
si costruisce insieme.
Indipendenza mentale.
STUDIARE BENE MIGLIORARE OGNI GIORNO
CINESE
• Lingua isolante
• Lingua tonale (ogni parola è distinta dall’intonazione)
• tendenza al bisillabismo
• non possiede tempo, coniugazioni,
numero, genere, articolo
• Scrittura non alfabetica, ma basata su
caratteri
CINESE
scrittura e fonetica
La scrittura non è alfabetica, ma si basa su caratteri. Ogni
carattere corrisponde a un morfema. I caratteri sono uguali in
tutta la Cina (a differenza delle pronuncia nei vari dialetti), e
non contengono nessuna indicazione sulla pronuncia.
Il pinyin è il sistema di trascrittura in alfabeto latino dei
caratteri cinesi. Oggi i bambini cinesi studiano questo sistema
a scuola, ma spesso gli adulti non lo conoscono.
Lo stile di scrittura per il pinyin è lo stampatello minuscolo,
quindi spesso i ragazzi alfabetizzati in Cina non conoscono il
corsivo, la differenza tra minuscolo e maiuscolo.
Il cinese è una lingua tonale, esistono 4 (o 5) toni diversi. Il
tono determina anche il significato della parola.
CINESE
morfologia e sintassi
Il cinese è una lingua isolante, quindi non ci sono
coniugazioni, concordanza… ogni parola-carattere
rimane invariato; non esiste genere e numero: il plurale
è espresso tramite un numerale.
Non ci sono articoli. Non esiste un sistema pronominale.
Esistono i classificatori, particelle che precedono i nomi
e li collegano ai numerali, ai dimostrativi o ai pronomi
interrogativi, che associano il sostantivo a particolari
aree semantiche che ne determinano le caratteristiche,
o indicano l’unità di quantificazione (es. 这本书 zhe ben
shu  questo CL libro; 一枝笔 yi zhi bi  una CL penna;
一公斤苹果 yi gongjin pingguo  un CHILO mele)
CINESE
morfologia e sintassi
Il sistema verbale:
Il cinese è privo di flessione verbale. In genere vi è la presenza di una marca
temporale esplicita (ieri, oggi, domani, un anno fa ecc…).
Un’altra strategia è quella di usare delle particelle frasali, cioè dei morfi che
seguono il verbo e ne indiciano l’aspetto perfettivo (le 了), l’aspetto
esperenziale (guo 过), l’aspetto durativo o imperfettivo (zhe 着).
Es. wo wen le Lao Wang  io chiedere passato Lao Wang  io ho chiesto a Lao Wang
Wo qu guo yidali  io andare fare l’esperienza Italia  io sono andato in Italia
Quindi il sistema verbale cinese predilige le distinzioni aspettuali, indica come
si svolge l’azione, piuttosto che quando.
In cinese posso avere delle frasi senza verbo:
Predicato nominale: ta ershiyi sui  lui 21 anni  lui ha 21 anni
Predicato aggettivale: ni hen mang  tu impegnato  tu sei impegnato
CINESE
morfologia e sintassi
La struttura della frase:
Il cinese è una lingua a topic (tema-rema). Il
tema si posiziona a inizio enunciato, seguito da
un commento, generalemente in sequenza SVO.
Na zhi gou wo yijing kan guo le  quel CL cane io già
vedere fare l’esperienza  quel cane l’ho già visto
Tema e rema non sono legati in nessun modo a
livello morfologico, la loro relazione è esplicita
per la vicinanza testuale.
CINESE
morfologia e sintassi
Il determinante precede sempre il determinato:
Hongse de xiezi  rosse (particella de) scarpe  le scarpe rosse
La frase relativa:
Si rende come determinante di un determinato
Tamen chi de fan  loro mangiano particella relativa cibo  il cibo che loro
mangiano
! La particella de non può relativizzare né nomi propri né
pronomi ! In questi casi si preferisce la coordinazione.
Anna, che è italiana, vive a Londra  Anna è italiana. Lei vive a Londra
INTERLINGUA E RUOLO DEL TRANSFER
“in caso di distanza considerevole il transfer è più
raro e si manifesta semma più come rallentamento
nell’acquisizione di categorie di LT assenti in LM che
come ripresa in LT di modelli o elementi di LM”
(Chini 2005).
Per gli studenti sinofoni c’è maggior bisogno di una
riflessione grammaticale, perché qesti dovranno
approcciarsi a un sistema linguistico di
categorizzazione del mondo molto diverso dal loro.
PROBLEMI APPRENDIMENTO PER ALUNNI SINOFONI
FONOLOGIA / SCRITTURA
Difficoltà discriminazione dei seguenti suoni perché non percepiti
come differenti:
• r/l;
• p/b;
• d/t;
• Consonanti doppie
Pronuncia delle intonazioni
Difficoltà nella comprensione delle diverse grafie
Incertezza nell’uso delle maiuscole, soprattutto dopo il punto e
incorrettezza nell’uso della punteggiatura.
IMPORTANTE:
Scandire bene i suoni; riprodurre il suono errato, seguito da quello
corretto; proporre coppie minime;
PROBLEMI APPRENDIMENTO PER ALUNNI SINOFONI
MORFOLOGIA E SINTASSI
Difficoltà nella distinzione del genere (Verranno dapprima
appresi i generi naturali -madre, padre, signora, signore- e
solo successivamente il genere arbitrario) e di conseguenza
l’uso dell’articolo.
Difficoltà nella scelta articolo determinativo/indeterminativo.
Omissione dei morfemi liberi e semiliberi (articoli,
preposizioni, ausiliari, pronomi atoni e copule).
Uso scorretto pronomi e preposizioni.
Ripetizione dei pronomi personali soggetto.
Difficoltà di concordanza.
Tendenza a usare il verbo all’infinito e in seguito
la 3° persona singolare dell’indicativo presente,
forma sovraestesa alle altre persone (es. tu
mangia molto).
Difficoltà di comprensione dell’uso dei verbi
modali (es. lui vuole guarda il film).
Mancanza dell’ausiliare nelle forme composte.
Frasi poco coese, mancanza delle relative.
PROBLEMI DI COMUNICAZIONE NON VERBALE
• Gestualità
Le persone cinesi non sono abituate alla nostra gestualità, molto
ampia, e inizialmente potrebbero interpretarla in modo
errato, come manifestazione di aggressività.
• Mimica
Alto controllo dell’espressione facciale. Spesso lo sguardo è
abbassato, come segno di rispetto. Tendenza a sorridere
anche quando viene rimproverato o sbaglia o in situazioni di
imbarazzo, dovuto all’impossibilità di esprimere il proprio
dissenso (è maleducazione rispondere “no”).
• Prossemica
Nella cultura cinese (e in quelle orientali in genere) il contatto
fisico è molto limitato, anche in famiglia. I bambini possono
essere spaventati da abbracci e carezze
SUPERIAMO GLI STEREOTIPI!
Una grande difficoltà per gli studenti nuovi arrivati, soprattutto se
hanno già frequentato una scuola in Cina, è capire il rapporto
alunno-insegnante. Non sono abituati alla confidenza con cui gli
studenti italiani si rivolgono all’insegnante, né ai lavori di gruppo,
alla gestione autonoma degli spazi e orari di lavoro. Per questo
potrebbero rimanere fermi in attesa di una nuova consegna o
sembrare incapaci di lavorare in gruppo. In Cina l’alunno non
prende iniziative, non si alza a portare il compito finito, non esce
dalla classe alla fine dell’ora se non è l’insegnante a dirlo.
ATTENZIONE: ai loro occhi la possibilità di interrompere l’insegnante,
la libertà di movimento nella classe ecc… possono apparire
inizialmente come assenza di regole. È importante quindi aiutarli a
capire dove è il limite.
A volte i bambini non conoscono il Paese d’origine, né la lingua
ufficiale, avendo parlato solo dialetto a casa. Non dare per
scontata la conoscenza di usi e costumi, anche perché questi
variano di zona in zona o a seguito della migrazione.
SUPERIAMO GLI STEREOTIPI!
SAPER DIRE DI NO: una persona cinese molto difficilmente
risponderà “no” a una nostra domanda. Se l’insegnante chiede
“hai capito?” la domanda sarà quasi sicuramente “si” perché
rispondere ‘no’ sarebbe come dire all’insegnante che non ha
spiegato bene. Stessa cosa con i genitori degli alunni. Non pensare
quindi che i cinesi siano poco sinceri, è soltanto una forma di
rispetto. Cerchiamo quindi di non fare domande a risposta chiusa,
anche durante gli incontri con i genitori.
Nella cultura cinese la persona più anziana gode dello status
maggiore, quindi è sempre preferibile rivolgersi al più anziano,
anche se non sarà lui a rispondere. In particolare durante i colloqui
con i genitori, anche se questi non capiscono bene l’italiano, è
meglio non rivolgersi al figlio, ma direttamente ai genitori e
aspettare che sia il figlio a tradurre, e comunque limitare al
minimo necessario il “tramite” del bambino.
PERDERE LA FACCIA. È una questione molto importante
nella cultura cinese, una persona non deve perdere la
faccia, cioè non deve essere umiliata o vergognarsi in
pubblico in nessun modo. Gli studenti cinesi
potrebbero essere restii a rispondere alle domande di
fronte ai compagni per paura di sbagliare e ‘perdere la
faccia’. Cercare quindi di non correggerli direttamente
di fronte alla classe.
Lo studente cinese viene da un sistema scolastico molto
diverso, non può usare le sue conoscenze pregresse
perché i programmi di studio non sono gli stessi. Inoltre
devono adattarsi a un nuovo ambiente con nuove
regole. L’insegnante può:
Favorire delle routines scolastiche, che possono
rassicurare lo studente
Lasciare che si abitui gradualmente a intervenire
oralmente
Presentare situazioni e contesti reali
Sfruttare la propensione alla memorizzazione per
esempio per l’acquisizione del lessico
Iniziare con compiti molto strutturati e
gradualmente più liberi
Chiarire lo scopo delle attività ludiche
Riservare uno spazio allo studio della fonologia e
l’intonazione
TECNICHE DIDATTICHE
• Attività sulla coniugazione dei verbi.
TECNICA DIDATTICA: pattern game
OBIETTIVI LINGUISTICI: sviluppare abilità (e
coscienza) di coniugazione dei verbi.
LIVELLO: A1-A2
SVOLGIMENTO: a coppie gli studenti si intervistano
(si sceglie un argomento o si decidono già le
domande da fare). A fa una domanda, B risponde,
poi A deve riferire le risposte di B alla classe.
A: “Parli inglese?”
B: “si, parlo inglese”
A: “Lui/lei parla inglese”
TECNICHE DIDATTICHE
TECNICA DIDATTICA: gioco dell’oca
OBIETTIVI LINGUISTICI: uso degli articoli;
singolare/plurale; verbi; comunicazione; ecc…
LIVELLO: A1-A2
SVOLGIMENTO: si prepara un tabellone, delle
pedine e un dado. Ad ogni casella corrisponde un
compito da svolgere oralmente. L’attività può
essere svolta singolarmente o a squadre.
TECNICHE DIDATTICHE
• Attività per lo sviluppo della coesione testuale
TECNICA DIDATTICA: incastro, multiple choice
OBIETTIVI LINGUISTICI: imparare a produrre testi
coesi.
ETÀ E LIVELLO: tutte le età, B1
SVOLGIMENTO: si presenta una storia spezzata, da
ricostruire basandosi sui connettivi.
Oppure frasi con scelta multipla.
Studio l’italiano quindi/perché/ma andrò
all’università in Italia
Ho sete perchè/e/quindi bevo l’acqua.
TECNICHE DIDATTICHE
• Attività per la rielaborazione di testi
TECNICA DIDATTICA: riassunto/ prendere
appunti/ riscrivere un testo/ domande aperte
OBIETTIVI LINGUISTICI: insegnare a rielaborare
i testi.
ETÀ E LIVELLO: tutte le età, B1
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