Volgeranno lo sguardo a colui
che hanno trafitto
Hai disteso le tue braccia anche
per me,
Gesù
Dal tuo cuore,
hai versato pace in me
Cerco ancora il mio peccato ma
non c’è
Tu da sempre vinci il
mondo, dal tuo trono di
dolore
Davanti a questo
AMORE
La morte fuggirà
Perché Gesù Cristo ha patito?
Gesù ha patito per i
nostri peccati
“Egli non commise peccato… portò i nostri
peccati sul suo corpo sul legno della croce…
dalle sue piaghe noi siamo stati guariti”
(1Pt 2,22.24.25)
Perché è morto per i nostri
peccati?
Perché ci amava
Nessuno ha un amore più grande
di questo: dare la vita per i
propri amici.
Voi siete mie amici
(Gv 15,13)
Gesù ha sofferto ed è morto
liberamente,
per amore
Dio non ci ha amati per
scherzo!!
Gesù, avendo amato i suoi che
erano nel mondo, li amò fino alla
fine
(Gv, 13,1)
Per darci la prova del suo grande
amore, Dio inventa il suo
annientamento
Per sapere quanto Dio ci
ama, abbiamo un mezzo
semplice e sicuro:
Guardare la
sua croce!!!
Gesù ha sofferto non solo
nel corpo,
ma soprattutto nell’anima.
“L’anima mia è triste fino alla
morte”
(Mc 14,34)
“Colui che non aveva conosciuto
peccato,
Dio lo trattò da peccato in
nostro favore”
(2 Cor 5,21)
Dire:
“Gesù è morto per i nostri
peccati!”,
è la stessa cosa che dire:
“
NOI, IO
ho ucciso Gesù!”
“Cristo è stato messo a morte
per i nostri peccati”
(Rm 4,25)
Finché non ti sei sentito mai
una volta perso, degno di
condanna,
tu non sai cosa significhi
essere salvato dal sangue
di Cristo.
Cosa vuole dire per me
che Dio mi ha amato fino a
morire su una croce?
All’amore di Dio possiamo
rispondere in tre modi
diversi
1°: riamare Dio
Vero, ma prima c’è
un’altra cosa da fare
2°: amarci tra di noi
come Dio ci ha amati
Vero, ma prima c’è
un’altra cosa da fare
Cosa c’è prima?
Credere nell’amore di
Dio:
la
fede,
dunque
Se credessimo veramente che Dio ci ama
con amore infinito, subito la nostra vita
cambierebbe
2° parte: analisi del testo
Gv 19, 16-37
La consegna di Gesù
Pilato presenta Gesù come il Re
Giovanni racconta questi episodi
mostrando una scena regale, mostra gli
eventi che riguardano un re, non un
povero condannato, non un povero
disgraziato maltrattato.
Un inno medievale, il “Pange Lingua”,
afferma
«Canta o lingua, la vittoria
della guerra gloriosa,
canta il nobile trionfo
che la croce riportò:
canta come il Redentore
con la morte trionfò.»
“egli portando la croce da sé,
uscì verso il luogo…” (Gv 19,..)
È Gesù che prende l’iniziativa.
Libero e consapevole, affronta il
compimento della sua passione
La croce diventa lo strumento
privilegiato della sua opera di
salvezza
Dice S. Tommaso :
“Cristo porta la croce come un re il suo scettro, come
segno della sua gloria…
La porta come un guerriero vittorioso il trofeo della
sua vittoria”
1) La scritta
5 quadri
2) La Tunica
3) La Madre
4) La sete e il dono
dello Spirito
5) Il sangue e
l’acqua
1° quadro: La scritta
“il luogo dove fu crocifisso Gesù era
vicino alla città”
Non è una notizia di cronaca: Giovanni
mette in evidenza come tutti o quasi
avevano l’opportunità di vedere il
cartello, di capirlo.
È un’ultima offerta di salvezza
ai giudei e a tutti gli uomini
“era scritta in ebraico, in latino e in
greco.”
Al centro c’è il fatto che è scritta in tre
lingue, quelle universalmente parlate
all’epoca, per sottolineare l’universalità
di questa affermazione
e cioè che:
Gesù è il re dell’universo
“ciò che ho scritto, ho scritto”
È dunque affermata per sempre la
regalità di Gesù.
Gesù non è re per fissazione sua, Gesù è
realmente il re; e ciò che è stato scritto,
resterà scritto nelle tre lingue, nella
universalità di questa affermazione.
2° quadro: la tunica
La tunica cucita tutta d’un pezzo, dall’alto
in basso è il simbolo dell’
unità della Chiesa.
In greco il verbo dividere è:
fare uno scisma
Mentre i soldati hanno avuto pudore a
stracciare la “tunica”,
i cristiani non hanno esitato a farlo!!
La divisione della Chiesa è
uno scandalo
per il mondo
Anche noi, ogni volta che commettiamo un
peccato, procuriamo delle lacerazioni su
quella tunica, cioè nella Chiesa che è il
corpo di Gesù.
3° quadro: la madre
Chi è il discepolo che Gesù
amava?
“Donna, ecco tuo figlio”
La madre di Gesù, diventa la Madre
spirituale di tutti i cristiani,
rappresentati ai piedi della croce dal
discepolo prediletto
4° quadro: la sete e lo Spirito
L’acqua, nel linguaggio de Giovanni,
è il simbolo dello Spirito.
non aveva sete d’acqua, aveva sete della
nostra salvezza, aveva voglia di compiere
fino in fondo tutto
e questo compimento è il dono della vita.
L’evangelista Giovanni non usa
mai il verbo morire (spirare),
non dice che Gesù morì, ma
Gesù consegnò lo spirito
non “spirò”, mi raccomando, cancellatelo
dalla Bibbia se trovate quello “spirò”,
Cancellatelo!!!
Che cosa è lo Spirito?
è la sua vita, è la sua forza vitale,
è la sua personalità.
Gesù dà la vita, significa per Giovanni, che
la consegna agli uomini,
ecco la rivelazione.
Il momento della morte di Gesù è la
consegna della vita.
5° quadro: il sangue e l’acqua
L’acqua che sgorgò dal costato
di Cristo,
insieme col suo sangue,
è il simbolo dello Spirito santo.
è la vita stessa di Dio che si
dona fino all’ultima goccia di
sangue
Dal costato di Gesù esce la
sorgente
che trasforma
il deserto dell’umanità
in un giardino.
Non gli sarà spezzato alcun osso.
È una prescrizione del libro dell’Esodo e
riguarda l’agnello pasquale.
Il vero agnello pasquale è Gesù.
Nel tempio stanno ammazzando gli agnelli per
celebrare la festa, ma l’unico vero,
l’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo è
quello lì, è Gesù.
Volgeranno lo sguardo a colui
che hanno trafitto
Scarica

Golgota - Qumran