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Villa d’Este si trova nel centro di Tivoli (RM). È formata da un palazzo, le cui numerose sale
sono stupendamente affrescate con scene di ispirazione per lo più biblica o mitologica, e da un
magnifico giardino ricco di bellissime fontane.
Essa si estende su un terreno di poco più di quattro ettari posto in pendenza, cosicché l’acqua,
convogliatavi dal fiume Aniene, scorre per effetto della forza di gravità da una fontana all’altra.
Fu voluta dal cardinale Ippolito II d’Este, all’epoca governatore della suddetta città, il quale ne
commissionò la realizzazione all’architetto Pirro Ligorio.
Ippolito era nato a Ferrara nel 1509, secondogenito di Alfonso I, duca di Ferrara, e di Lucrezia
Borgia, la famigerata figlia di papa Alessandro VI. Fu munifico protettore di artisti, letterati e
musicisti, che frequentemente accoglieva nella villa. Alla sua morte, avvenuta il 2 dicembre 1572,
volle essere sepolto a Tivoli, nella chiesa di s. Maria Maggiore (o di s. Francesco), che fiancheggia
la villa.
Dopo la morte di Ippolito i lavori furono proseguiti dai suoi successori e furono completati solo
verso la fine del XVII secolo. A questo punto per la villa iniziò un periodo di decadenza, durato
quasi due secoli. Nella seconda metà del XIX secolo il cardinale Gustav von Hohenlohe, ottenuta
la villa in enfiteusi, le ridiede lo splendore originario. Dopo la prima guerra mondiale la proprietà
passò allo Stato Italiano. Un radicale restauro si rese necessario nel secondo dopoguerra, per
riparare i danni provocati dal bombardamento del 1944.
Soprattutto perché mirabile esempio di giardino all’italiana, dal 2001 Villa d’Este è iscritta nella
lista dei siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
La villa è aperta al pubblico dalle 8.30 a un’ora prima del tramonto, tutti i giorni, esclusi i lunedì e
alcune festività. Il costo del biglietto intero è di 6,50 euro. Per informazioni telefonare al n° 0774
312070.
ACCENDI LE CASSE
21 marzo 1993 - Terrazza
21 marzo 1993 - Fontana dell’Ovato
È la fontana posta più in alto, e che quindi distribuisce l’acqua
a tutte le altre. È così chiamata per la sua forma ovale. Fu
progettata dallo stesso Pirro Ligorio e simboleggia la città di
Tivoli.
24 febbraio 2007 - Le Cento Fontane.
24 febbraio 2007
Fontana dei Draghi
24 febbraio 2007 - Fontana di Rometta. Fu progettata da Pirro
Ligorio, ma le statue furono scolpite dal fiammingo Pierre de la
Motte. La statua con la figura femminile che impugna la lancia
rappresenta Roma vittoriosa; la barca in primo piano invece
rappresenta l’Isola Tiberina, dove si installò il primo nucleo urbano
della Città eterna.
21 marzo 1993 - Fontana della Civetta
Fu realizzata tra il 1565 e il 1569 da Giovanni
Del Duca. Al di sopra del cornicione è visibile
lo stemma di Ippolito sorretto da due angeli;
in cima campeggia un’aquila (simbolo della
famiglia estense) fiancheggiata da due gigli
(anche questi simboli degli Estensi).
Nella nicchia, su due rami d’olivo in metallo,
sono posati alcuni uccellini in bronzo dipinto,
che per mezzo di un artificio musicale
cantano. All’apparire di una civetta (anch’essa
ovviamente in metallo) tacciono, per poi
riprendere a cantare quando la civetta si
allontana. Nel corso del tempo il meccanismo
che dà il movimento agli uccelli e che emette i
loro versi si è inevitabilmente guastato a causa
dell’esposizione all’umidità proveniente dalla
fontana, e ogni volta è stato riparato.
21 marzo 1993 - Fontana dell’Organo
Al proprio interno ingloba un organo le
cui valvole delle canne sono azionate dal
movimento dell’acqua. Dopo vari guasti
dovuti all’azione corrosiva dell’acqua, nel
2003 l’organo è stato costruito ex novo
con materiali moderni non deperibili.
24 febbraio 2007
Altra foto della Fontana
dell’Organo
21 marzo 1993 - Fontana di Nettuno. Si trova sotto la Fontana dell’Organo. È così chiamata perché nella
nicchia posta al di là del getto d’acqua (quindi poco visibile) è collocata una statua del dio.
21 marzo 1993 - Fontana di Diana Efesia o di
Madre Natura oppure ancora dell’Abbondanza
La statua fu scolpita nel 1568 da Gillis van den
Vliete ed è una copia della celebre Diana Efesia,
opera del II secolo d.C. conservata nel Museo
Nazionale di Napoli.
Questa presentazione è stata realizzata da Sebastiano Inturri
nel mese di dicembre 2010.
Il sottofondo musicale è tratto dalla Sinfonia n. 40 in Sol minore
K 550, minuetto, di Wolfgang Amadeus Mozart.
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Italia, Lazio: Tivoli, Villa d`Este