Applicazione
internazionale del Case
Management
PAOLO CHIARI
QUALE SCENARIO?
NUOVI PARADIGMI DI TIPO EPIDEMIOLOGICO:






LA CRESCITA DELL’ASPETTATIVA DI VITA
L’AUMENTO DELL’ETA’ MEDIA
L’AUMENTO DELLE PATOLOGIE A FORTE IMPLICAZIONE
PSICOSOCIALE
IL PREVALERE DI PATOLOGIE CRONICO-DEGENERATIVE
CRESCENTI PROBLEMI SANITARI CARATTERIZZATI DA
SITUAZIONE DI CO-MORBILITA’ E DA LIMITAZIONE
NELL’ESPLETAMENTO DELLE ATTIVITA’ QUOTIDIANE
ESIGENZA DI INTERVENTI SANITARI INTERDISCIPLINARI,
APPROCCIO GLOBALE ALLA PERSONA
Chiari P. - ICM 19/9/2007
QUALE SCENARIO?
NUOVI PARADIGMI DI TIPO SOCIALE:







LA MODIFICA DELLA PERCEZIONE DI BISOGNO DI CURA E DI
ASSISTENZA DELLA POPOLAZIONE
LE DIVERSITA’ INTERCULTURALI
LE ASPETTATIVE IN TERMINI DI DIGNITA’ E DI LIBERTA’ DELLA
PERSONA, LA CULTURA DEL DIRITTO E
DELL’AUTODETERMINAZIONE DELLA PERSONA
ESIGENZA DI CONSIDERARE E TRATTARE IL PAZIENTE COME UN
UNICO ESSERE E NON UN INSIEME DI PARTI DISTINTE TRA LORO
SCOLARIZZAZIONE DI MASSA E BENESSERE ECONOMICO
GLI UTENTI: SEMPRE MENO “PAZIENTI” E SEMPRE PIU’ “ESIGENTI”
CONIUGARE L’APPLICAZIONE DELLA TECNOLOGIA PIU’
SOFISTICATA ALL’UMANIZZAZIONE DEL RAPPORTO CON LA
PERSONA MALATA
Chiari P. - ICM 19/9/2007
QUALE SCENARIO?
NUOVI PARADIGMI PROFESSIONALI:





PRATICA MEDICA SEMPRE PIU’ VERSO LA
MICROSPECIALIZZAZIONE CON IL CRESCENTE UTILIZZO DI
TECNOLOGIE COMPLESSE E RAFFINATE
FRAMMENTAZIONE DELLE ATTIVITA’ NECESSARIE A CURARE
UNO STESSO PAZIENTE CON NECESSITA’ DI STRUMENTI E
METODI DI COORDINAMENTO E INTEGRAZIONE TRA I
PROFESSIONISTI
MODIFICA DEI PERCORSI FORMATIVI DELLE PROFESSIONI
SANITARIE
NORMATIVA PROFESSIONALIZZANTE
PERSONALE DI SUPPORTO
Chiari P. - ICM 19/9/2007
QUALE SCENARIO?
NUOVI PARADIGMI ORGANIZZATIVI:





LO SVILUPPO DI UNA SENSIBILITA’ PIU’ ATTENTA
AGLI ASPETTI QUALITATIVI DELL’ASSISTENZA
LA NECESSITA’ DI RAZIONALIZZARE E CONTENERE
LA SPESA SANITARIA
IL PROCESSO DI AZIENDALIZZAZIONE DEL
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
LA RIORGANIZZAZIONE DIPARTIMENTALE
LA PROMOZIONE DI MODELLI DI ORGANIZZAZIONE
PER INTENSITA’ DI CURA
Chiari P. - ICM 19/9/2007
IL MODELLO ORGANIZZATIVO BASATO
SULL’INTENSITA’ DI CURA




Spostamento dalle esigenze degli operatori a quelle dei
pazienti
Il paziente è posto al centro della struttura e gli operatori
devono “ruotare” attorno ad esso in stretta connessione tra
loro
Il percorso sanitario del paziente deve prevedere una
organizzazione in grado di coniugare alta specializzazione,
collegamento in rete con alti livelli assistenziali a seconda
dei bisogni della persona malata, attenzione all’accoglienza
e alla dimensione umana dell’assistenza
Aumentare l’appropriatezza, intesa come integrazione tra
efficacia, efficienza e opportunità cioè il grado di utilità
della prestazione rispetto al problema clinico e allo stato
delle conoscenze
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Origine della continuità di cura




1863
Massachusetts
Area servizi sociali delle Associazioni con finalità
caritatevoli
Principio del coordinamento dei volontari e dei servizi
pubblici destinati ai poveri
Chiari P. - ICM 19/9/2007
CHE COS’E’ UN PERCORSO
Il Percorso (PDTA) può essere definito come la
migliore sequenza temporale e spaziale possibile
delle attività da svolgere per risolvere i problemi di
salute di una “tipologia” di pazienti, sulla base delle
conoscenze tecnico-scientifiche e delle risorse
organizzative, professionali e tecnologiche a
disposizione.
Chiari P. - ICM 19/9/2007
PERCHE’ CI SERVONO





Integrano le evidenze scientifiche disponibili nella pratica
clinica
Supportano le decisioni cliniche
Riducono la variabilità dei comportamenti professionali
Favoriscono il coordinamento tra diversi professionisti
Forniscono valutazioni di processo e di esito
Chiari P. - ICM 19/9/2007
OBIETTIVO GENERALE DI UN
PERCORSO
Offrire un percorso integrato e di qualità per la
presa in carico assistenziale di una determinata
tipologia di pazienti, in coerenza con le linee
guida basate su prove di efficacia disponibili
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Dove e quando sono nati



Sono nati negli ’50 nell’industria, in particolare nel
campo dell’ingegneria.
Negli anni ’80 furono introdotti in ambito sanitario in
USA per documentare l’efficienza del sistema
sanitario al fine di corrispondere ai requisiti stabiliti
dai sistemi assicurativi.
All’inizio degli anni 90 furono importati in UK con
l’obiettivo di supportare il cambiamento organizzativo
verso l’implementazione dell’evidence based
practice.
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Cosa sono i percorsi clinici assistenziali?


Un percorso assistenziale deve indicare:
 La giusta persona
 Che fa le cose giuste
 Nel giusto ordine
 Nel momento giusto
 Nel posto giusto
 Con gli esiti giusti
 Con tutta l’attenzione all’esperienza del paziente.
Inoltre i percorsi registrano le deviazioni dalla
assistenza pianificata sottoforma di variazioni.
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Chiari P. - ICM 19/9/2007
I percorsi clinici sono efficaci?

La letteratura in proposito è ampia, ma vi sono pochi
studi clinici rigorosi.
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Un RCT …


… ha verificato l’efficacia dell’uso del percorso clinico
assistenziale nei pazienti ricoverati per intervento di
artroprotesi di anca o di ginocchio.
Gli indicatori di esito considerati erano:
 Durata della degenza
 Tempo di alzata dal letto
 Tempo di inizio della deambulazione
 Complicanze
 Riammissione in ospedale
 Corrispondenza di quanto pianificato circa la dimissione
e quanto effettivamente accaduto.
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Risultati





Riduzione significativa della degenza.
Riduzione significativa del numero delle
complicanze.
Riduzione significativa del tempo di alzata dal
letto.
Riduzione significativa del tempo di inizio
della deambulazione.
Riduzione significativa delle riammissioni.
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Il Nursing Case Management
Origini e Modelli
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Diffusione del Nursing Case Management
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Un po’ di storia …





1900
Annie Goodrich direttore scuola di nursing
dell’Università di Yale
Community Health Nurse
Coordina gli interventi sociali e sanitari in
base ai bisogni della persona edella famiglia
Garantisce l’allocazione delle risorse, il
contenimento dei costi e la responsabilità di
tutte le cure prestate.
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Un po’ di storia …

L’inserimento del Community Health Nurse al
Metropolitan Life Insurance Company di New York
porta a risparmiare 43 milioni di dollari in 16 anni di
attività.
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Un po’ di storia …


Los Angeles Clinic primo centro dell’amministrazione
dei veterani americani che affronta in modo integrato
le problematiche sociali e sanitarie dei combattenti
alla fine della 2 guerra mondiale.
Il modello è utilizzato tuttora
Chiari P. - ICM 19/9/2007
OGGI

MARINE CORPS BASE CAMP LEJEUNE, N.C. (Aug. 16, 2007)
Il Case management è realizzato da infermieri che aiutano I feriti e gli
ammalati e I loro familiari a muoversi nel sistema sanitario. Fungono
per il paziente da “avvocati”, supporto familiare, confidenti, traduttori di
informazioni mediche ed “una voce amica al telefono”
“Specialmente per I giovani Marines che sono lontani dai propri cari e
talvolta diventiamo la mamma per loro” affermazione di Tammie Styer,
nurse case manager.
Attualmente operano 12 nurse case managers che hanno in carico
circa 400 marines plungo il percorso del loro trattamento. In caso di
bisogni l’ospedale richiede ulteriori nurse case part-time.
“Come infermieri possiamo insegnare ai pazienti come gestire i loro
trattamenti, i loro effetti ed i problemi che possono incontrare nel
gestire la loro vita ed i rapporti con i loro famigliari, ed essere
indipendenti quando lasciano il campo” affermazione di Kathy Buffell,
case management division officer.
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Un po’ di storia …


Nel 1962 la commissione sul problema dei
ritardi mentali raccomandò l’uso di programmi
coordinati basati sulla continuità delle cure
per i pazienti con disturbi mentali integrando
servisi sanitari e sociali.
Il coordinatore del programma era un
infermiera che le attribuzioni del moderno
case manager
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Un po’ di storia …


Nel corso degli anni ’80 il controllo della
durata del ricovero e delle prestazioni
effettuate diventa un elemento cruciale per il
bilancio degli ospedali.
Il case management viene introdotto con lo
scopo di accompagnare il paziente durante
l’intero iter del ricovero collaborando con i
clinici nelle decisioni operative e pianificando
gli interventi in modo da evitare duplicazioni e
attese e controllare la durata del ricovero.
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Un po’ di storia …




Anni ’90
Enfasi sulla qualità delle cure, continuità e
controllo dei costi
Modello assicurativo secondo una quota
capitaria
Diffusione del case manager in ogni setting di
cura
Chiari P. - ICM 19/9/2007
3 modelli base



1. Modello ospedaliero
2. Medicina di gruppo basata sul case
management
3. Modello dei servizi comunitari per i pazienti
a lungo termine
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Modello ospedaliero







New England Medical Centre (1986)
Center for Case management
Gruppo interdisciplinare
Pianificazione assistenziale con critical pathway e
previsione dei risultati dei pazienti
L’infermiere riveste il ruolo di case manager
Attivo coinvolgimento di pazienti e famigliari nel
definire gli obietti da raggiungere
Consegue la riduzione della durata della degenza e
delle riammissioni
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Modello ospedaliero-territoriale




St. Mary Hospital (1987)
In risposta al sistema di pagamento
prospettico del Medicare introduce il nursing
case management
La novità è l’introduzione della rete fra
l’ospedale ed il territorio
Ottiene la riduzione della durata della
degenza, delle riammissioni e aumenta la
soddisfazione del personale infermieristico
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Modello territoriale




S. Joseph Hospital (1987)
Programma medico rivolto ad anziani fragili
Team di infermieri, assistente sociale e
medici
Ottiene miglioramento soddisfazione dei
pazienti e del loro stato funzionale, migliore
utilizzo dei servizi, riduce il tasso di
ospedalizzazione e gli accessi al PS.
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Modello ospedaliero





Beth Israel Multidisciplinary Patient Care Model
(1991)
Setting assistenza per acuti
Utilizza sia i concetti del Primary Nurse del Case
Management
Presa in carico dei pazienti dall’ingresso alla
dimissione con dei piani di azione multidisciplinari
(Care MAPs®)
Risultati: migliore qualità, controllo delle risorse,
diminuzione lunghezza del ricovero, aumento
soddisfazione del paziente e dello staff.
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Singole patologie











- controllo del colesterolo
- controllo della glicemia
- BPCO
- Scompenso cardiaco
- Diabete
- AIDS
- SARS
- Traumi
- Tumori
- Tubercolosi
-…
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Modello ospedaliero-territoriale






Long Island College Hospital
L’enfasi è sulle risorse materiali ed umane impiegate.
Il piano di dimissione inizia già in fase di preammissione.
Raccorda la fase ospedaliera con la fase post
dimissione.
Valorizza il ruolo degli specialisti che sono coinvolti
nella definizione del percorso.
Utilizza come case manager infermieri specializzati
che assicurano la doppia competenza.
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Sub acuti

Case management nell’assistenza per subacuti
combina due subculture dell’assistenza sanitaria:
quella del case management con quella dei post
acuti e produce outcome clinici positivi e costi più
bassi di quelli degli ospedali per acuti.Il nurse case
manager è diventato un punto nodale dell’ambiente
dell’assistenza sanitaria. Case management ha
contribuito a ridurre la lunghezza della degenza, ad
aumentare I profitti ed a diminuire il costo per caso
trattato (Smith et al., 1992).
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Sub acuti

Il Case management pone l’infermiere di fronte alla
gestione dell’assistenza ed espande lo scopo della
pratica infermieristica ed aumenta il potere della
professione. Le capacità di assumenre decisioni,
abilità di negoziazione e comunicazione,
coordinamento delle risorse assistono l’infermiere nel
raggiungimento e mantenimento di ottimi livelli di
salute. Case management sostutituisce ad episodici
interventi di cura con un coontinuum integrato di
gestione della salute cercando di raggiungere
obiettivi di costo-efficacia e qualità dell’assistenza.
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Una novità … USA


Si distingue un case management “interno” alle
strutture da un case management “esterno” o
“indipendente”
L’esterno fornisce il proprio contributo di attivazioni di
servizi lungo l’intero continuum della malattia. Molti
infermieri case manager esterni forniscono il proprio
contributo a pagamento o nell’ambito di contratti di
fornitura di servizi.
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Situazione attuale




1. Il case manager gestisce una situazione acuta
focalizzata su un DRG o una patologie o una
condizione di rischio per la salute (ospedale e
ospedale/territorio)
2. Il case manager gestisce una condizione che
riguarda un gruppo di persone in un territorio (salute
mentale)
3. Il case manager gestisce una situazione cronica o
di disabilità (post acuti)
(4. Telemedicina – e-nurse*)
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Case Management
Ann-Marie Murphy
Case Manager
10 October 2005
Definition of Case
management

“Un processo di collaborazione che
valuta, programma, effettua, coordina,
controlla e valuta le opzioni ed i servizi
richiesti per soddisfare le esigenze
educative, di salute e di cura, degli
individui, usando la comunicazione e le
risorse disponibili per promuovere buoni
risultati di qualità”. (CMSUK).
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Un'esigenza della valutazione
del case management?
Fattori socio-economici
 Ambientali
 Responsabilità di assistenza
 Responsabilità di cura dei figli
 Perdita di stabilità finanziaria (assente o
a termine più lungo)
 Massimazione di reddito
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Un'esigenza della valutazione
del case management?
Fattori di occupazione
 Bisogni dei datori di lavoro
 Presenza sul posto di lavoro
 Richieste del lavoro (da soddisfare/sovraccarico)
 Rischi sul posto di lavoro
- fisici
- mentali
- biologici, ecc
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Case management (the
process)




Condotto “per rendere le persone Case
Managers”
Il processo di auto-valutazione consiglia ai
clienti di assumere il controllo e risolvere i
loro problemi di salute
Questo processo è facilitato dall'uso di
strumenti validati di valutazione
Ciò culmina con la firma del loro piano
d'azione
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Case management (the
process)

Il piano d'azione è indicato per ottenere uno
doppio scopo:
in primo luogo - offre un contratto
formalizzato e definito, che è stato firmato da
entrambi - dal cliente e dal responsabile del
caso
secondariamente - ha un effetto
terapeutico, permettendo che il cliente
assuma il controllo dei loro problemi ed
anche delle soluzioni
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Case management (the
process)


Se il cliente segnala il progresso, i
servizi/trattamenti continuano e il rispetto
del programma di lavoro è cosentito e
messo in azione
Se il cliente non segnala il progresso (o si
deteriora), il piano d'azione è rivisto e di
conseguenza e i servizi/trattamenti sono
retificati
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Ingredients of effective case
management
Dr Rebecca Rosen
Senior Fellow in Health Policy
The King’s Fund
US Medicare Demonstration
Projects
Caratteristiche fondamentali dei siti di
dimostrazione
 Procedure di stratificazione di rischio
 Pacchetti di cura altamente specializzati e
individualizzati usando procedure
computerizzate
 I pacchetti di cura comprendono servizi
individuabili da un menu delle opzioni
 I responsabili del caso riusciranno a
coordinare il pacchetto?
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Pre-requisites for effective CM




Metodo attendibile di identificare i pazienti ad
alto rischio
La gamma dei servizi sociali e sanitari
volontari corrispondono ai bisogni identificati
Capacità di cambiamento rapido per
rispondere ai rischi dei pazienti
Efficienti processi di gestione e test di
eleggibilità comuni
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Pre-requisites for effective CM




Persone e team con le necessarie abilità di
valutazione, supporto (advocacy),
comunicazione
Coordinazione/integrazione fra i fornitori di
servizi
Infrastrutture per supportare il case
management (formazione, comunicazioni,
meccanismi di supporto all’integrazione)
Processi unitari di pianificazione strategica
per la salute, il sociale ed altri settori.
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Models of case management
Stanno emergendo diversi modelli di assistenza
 Professionisti autonomi nella comunità
 Case management basato sulla GCP
 Funzioni di case management distribuite fra
differenti team
 Case managers come membri di uno studio
medico
 Case managers come coordinatore di reparto
virtuale
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Case management efficace
richiede lo sviluppo di tre livelli
Pianificazione strategica integrata fra
servizi e management
Funzionamento unitario
fra servizi e teams
Pacchetti di
assistenza
individuali
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Designing a
Care Delivery Model…
Kathleen A. Bower, DNSc, RN, FAAN
The Center for Case Management
6 Pleasant Street
South Natick, MA 01760
Tel: 508.651.2600 ▪ Fax: 508.655.0858 ▪ E-mail: [email protected]
Kathleen A. Bower, DNSc, RN, FAAN, CMAC, is Principal and Co-owner of The
Center for Case Management, Inc. She was a member of the team that invented
Clinical Paths and provider based Case Management at New England Medical
Center in 1985. She has provided education and consultation regarding patient
care management strategies, including Clinical Paths, Case Management, Disease
Management, patient outcomes and critical indicators, patient education and
compliance, management skills and documentation redesign, nationally and
internationally. Dr. Bower has authored many articles and books on these
subjects as well as providing workshops and presentations. She holds a BSN from
Georgetown University, a MSN from Boston College and a doctoral degree in
nursing (DNSc) from Boston University. She is a Fellow in the American Academy
of Nursing.
Karen Zander, RN, MS, CMAC, FAAN, is Principal and Co-owner of The Center
for Case Management, Inc. Her pioneering work with clinical case management
and CareMap® systems, begun at New England Medical Center Hospitals in
Boston, is internationally recognized. Hospitals and Health Networks has
named her a "Cutting Edge" leader. She is the editor of Managing Outcomes
through Collaborative Care, from the American Hospital Publishing Co, and The
New Definition newsletter. Ms. Zander holds a BSN from Illinois Wesleyan
University, an MS in Psychiatric-Mental Health Nursing from Boston University,
post-graduate credits from Massachusetts Institute of Technology, and a
Doctorate in Humane Letters (DHL), honoris causa, from Ill. Wesleyan University.
Chiari P. - ICM 19/9/2007
The Clinical Nurse Leader
Role

A role designed to address many issues and
concerns related to patient care. Un ruolo
progettato per rispondere alle preoccupazioni
riferite alla cura del paziente.




Conoscenza e approfondita esperienza clinica.
Pensiero critico e soluzione dei problemi clinici.
Un forte gioco nel team interdisciplinare.
Integrare la pratica basata sulle evidenze nell’interfaccia
paziente-provider.
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Patient Care Management

Strumenti, ruoli, sistemi e strutture che più
efficacemente ed efficientemente supportano il
paziente nel suo percorsi di assistenza.




Una struttura che fornisce risultati consistenti.
Al centro… c’è la storia del paziente
Va oltre al fucus del turno.
Fondamenti:

Solido care management a livello delle U.O.




Il Clinical Nurse Leader giocherà un ruolo significativo in
questo contesto.
Efficace comunicazione nel team.
Obiettivi sinergici – paziente e pratica.
Un processo strutturato.
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Patient Care Management

Ruoli complementari con i ruoli dell'unità:




Strutture






Case Manager: Conoscenza specializzata per quanto riguarda la
gestione, l’utilizzazione e la pianificazione della dimissione.
Assistenti sociali: gestione di famiglia e crisi.
Medici.
Sistemi di attività infermieristica.
Incontri di coordinamento dell’assistenza.
Incontri di revisione per lungodegenti e pazienti complessi.
Raport fra i turni
Documentazione
Strumenti


Ordini medici basati sul consenso.
Metodologie di assistenza strutturate
Chiari P. - ICM 19/9/2007
The Concept of
Vulnerability


Chi sono I pazienti vulnerablili nelle nostre organizzazioni?
A rischio

Outcomes clinici poveri







Mortalità e morbilità
Riammissioni
Indicatori infermieristici sensibili
Lungodegenti
Bassi tassi di soddisfazone
Alti costi
I sistemi come rispondono/risponderebbero ai bisogni
speciali di questi pazienti?

Questi pazienti dovrebbero essere una priorità per il case
manager o il coordinatore?
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Synergy
Patient Care
Management
Unit/Area
Management
Sistemi di attività
infermieristica
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Sample Outcomes
Clinical Outcomes
 Fisiopatologici
 Attività/funzioni
 Comfort
 Conoscenze/abilità di autogestione
 Complicazioni
Financial
 Lunghezza del ricovero
 Costo per caso
 Trattamenti rinviati
 Case Mix Index
 % di lungodegenza
Tasso di riammissione
Compliance
Sicurezza
 Cadute
 Infezioni nosocomiali
Disposizioni di
dimissione
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Satisfaction
 Pazienti/famiglia
 Staff
 Infermieri
 Supporto
 Medici
 Altro
Modello di attività infermieristica
Clinica
Finanziaria
•Primary Bacteremias
•IV site infections
•UTI’s
•Falls w/ injury ANA
•Medication events
•Pressure sores
•Patient/family
•knowledge at discharge
•Mix of licensed/ unlicensed staff ANA
•Total staff hours per day ANA
• RN total hours per care day ANA
•Denied days - clinical
•Outlier patients (LOS)
•Readmission rate
•Activity critical indicators met in
focus case types
Funzionale
Adapted from the Nursing Value Compass from: Hartford Hospital.
Not to be copied without permission.
Chiari P. - ICM 19/9/2007
•Patient satisfaction
Nurses were caring
Pain control/ management
.Overall satisfaction with care
Would recommend hospital
Staff satisfaction
Physician satisfaction
Soddisfazione
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Future
developments
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Case Management
Un processo di collaborazione nella valutazione,
progettazione, facilitazione e supporto (advocacy)
affinché le opzioni ed i servizi vengano a contatto con
la salute dell'individuo attraverso la comunicazione e le
risorse disponibili per promuovere la qualità e i buoni
risultati.
(www.cmsa.org)
กระบวนการความร่ วมมือในการประเมิน วางแผน จัดการ และให้ คาปรึกษา ในการเลือกหนทางรักษา
เพื่อให้ ผู้ป่วยได้ รับการดูแลตามความต้ องการทีจ่ าเป็ นอย่ างมีคุณภาพ และมีประสิ ทธิภาพ โดยอาศัย
การสื่ อสาร และการจัดการทรัพยากรทีด่ ี
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Principles of case management
in the acute care setting
 Coordinazione dell’assistenza
 Provvedere educazione and informazioni
 Accordo con i servizi-piano di assistenza
consensuale
 Essere disponibili per I pazienti e lo staff
 Valutare I servizi/ sistemi di assistenza
 Efficienza nell’uso delle risorse disponibili
 Efficace piano di dimissione e follow-up
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Head Nurse
Case Manager
Physician
&others
Patient
Staff nurses
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Hospital
resources
Case Management: Model #1
Nursing Administration
Case Managers –
Medical
All
medical clients
Case managers –
Pediatrics
All
pediatric clients
Chiari P. - ICM 19/9/2007Pam
Case Managers –
OB
All
OB clients
Wheeler and Beverly J. Epeneter
Case Management: Model #2
Nursing Administration
Case Manager –
high risk Trauma
clients
High risk
Trauma
clients
Case Manager –
high risk Cardiac
clients
High risk
cardiac
clients
Chiari P. - ICM 19/9/2007Pam
Case Manager –
high risk Surg
clients
High risk
Surg
clients
Wheeler and Beverly J. Epeneter
Clinical Pathway
Chiari P. - ICM 19/9/2007
จาก Evidence สู่ clinical pathway
Evidenced
Guideline
Recommendation
GCP
Clinical Pathway
Consensus
Multidisplenary team
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Conclusione
Evoluzione
assitenziale
Pre-primary
nurse
1° Primary
nurse
2° Primary
nurse (ICM)
Assicurazione qualità
Identificazion
e dei
problemi
Processo di
assistenza
Percorso
assistenziale
integrato
Organizzazione del
lavoro
8 ore (turno)
24 ore
(settore,
modulo)
Presa in
carico
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Conclusione
Evoluzione
assistenziale
Pre-primary
nurse
1° Primary
nurse
2° Primary
nurse (ICM)
Punto focale
Compiti
Processo
Risultato
Ruolo e identità
Esecutore
Pensatore e
terapeuta
(relazione)
Integratore e
stimolatore
della
guarigione
Processi
Evidenze e
Outcome
(EBN/EBM)
Modello di qualità
Procedure
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Standard of practice 2002, www.cmsa.org
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Nursing Case Management Certification - Eligibility Criteria
1.Hold a current, active unrestricted RN license within a state or territory
of the United States or the professional, legally recognized equivalent in
another country.
2.Have practiced the equivalent of two years full time as a registered
nurse.
3.Have a minimum of 2,000 hours of clinical practice in case
management nursing within the last three years.
4.Have completed 30 hours of continuing education in case
management nursing within the last three years.
All requirements must be completed prior to application for the
examination
Chiari P. - ICM 19/9/2007
Scarica

Case Management - Virgilio Siti Xoom