ARTE PALEOCRISTIANA E BIZANTINA
San Vitale (526 - 547 circa)
• nartece absidato con due torri
laterali
• pianta ottagonale, con otto grandi
pilastri al centro che sorreggono una
cupola e definiscono sette esedre
colonnate e il presbiterio
• deambulatorio
• abside affiancato da due vani
circolari.
San Vitale, 532-547 d.C. – Ravenna – veduta aerea
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E BIZANTINA
abside
altare
deambulatorio
Vano centrale
abside
altare
Pianta
La chiesa è a pianta ottagonale
interno
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matroneo
abside
abside
sezione
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Interno
Si vede la collocazione
del mosaico con “L’imperatore
Giustiniano
e il suo seguito”. Metà VI secolo.
Altezza 5.40 m.
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Capitello con pulvino. San Vitale.
Ravenna
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Le immagini sono
Rappresentate
attraverso
La tecnica del
Mosaico
I mosaici sono formati
da tessere policrome
di pasta vitrea.
Ciò li rende
particolarmente
colorati e brillanti,
adatti a raffigurare
scene religiose.
“L’imperatrice
Teodora” Metà VI sec.
Altezza 5,40 m
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Osserva la forma
Delle tessere
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San Vitale (526 - 547 circa)
• Presbiterio: scene tratte dal Vecchio
Testamento
• Abside (pareti): l’imperatore Giustiniano
e il suo seguito, l’imperatrice Teodora e il
suo seguito
• Catino absidale: Cristo sul globo tra due
angeli, San Vitale e il vescovo Ecclesio.
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L’Imperatore Giustiniano e il suo seguito
Il corteo di Giustiniano è allineato in posizione frontale. Lo sfondo dorato annulla lo
spazio e la realtà naturale. Le figure sono tutte di uguale altezza senza spessore e
rigide.
La porta con la tenda è il
simbolo di Cristo (io sono la
Porta per il Regno dei Cieli)
L’Imperatrice
Teodora
La conchiglia è simbolo di preziosità e
divinità imperiale
L’acqua è
simbolo di
salvezza ed
è all’origine
della vita
spirituale
con
il battesimo
Teodora e la sua corte
La fissità delle immagini accentua l’aspetto regale e spirituale dei
personaggi rappresentati
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L’Imperatore e sua moglie si presentano come due figure Spirituali.
Vengono assimilate alla divinità (aureola), come è tradizione dell’Oriente,
dove il potere temporale si identifica con quello spirituale
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Il pavimento del presbiterio di San Vitale a
Ravenna.
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Le basiliche erano spesso
decorate con mosaici che
derivavano, specialmente nei
primi secoli dell’era cristiana,
da correnti artistiche già in atto,
legate al paganesimo o ad
altre religioni, attribuendo però
alle rappresentazioni altri
significati.
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I mosaici si distinguono in: aulici e plebei. I
mosaici aulici utilizzavano la prospettiva,
ombre e immagini comprensibili solo per
persone colte. I mosaici plebei invece si
impostavano su una dimensione gerarchica
delle figure e di alcune parti del corpo, si
deformava la prospettiva, si
rappresentavano contemporaneamente scene
avvenute in momenti diversi, si accentuava
l'espressività.
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Mosaico aulico
Mosaico risalente al 390 del catino absidale di Santa Pudenziana
(Roma),rappresenta Cristo seduto sul trono,ai lati gli apostoli che insieme a
San Paolo e San Pietro, che sono incoronati da due donne raffiguranti
l’Ecclesia. Dietro è rappresentata la città di Gerusalemme. Nel cielo
tramontante vi è il Tetramorfo con al centro la croce gemmata posta sul
Golgota.
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Mosaico di Sant’Apollinare Nuovo, a Ravenna. A sinistra le due torri
inquadrano alcune navi sul mare; a destra la città entro le mura merlate è
caratterizzata da un anfiteatro, un portico, un edificio a pianta centrale coperto
da un tetto conico e da una basilica.
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La tecnica del mosaico
Decorazione, figurata o geometrica, di una
superficie con tessere di pietra, marmo,
smalti, terracotta, madreperla, pasta vitrea o
a foglia d’oro, di forma quadrangolare o
circolare, fissate su due strati di malta e uno
di intonaco, seguendo i contorni di un
disegno preparatorio detto sinòpia.
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Una curiosità
Nel 726 l’Imperatore d’Oriente Leone III,
ordinò la distruzione di tutte le immagini sacre, in
Quanto la Bibbia, come farà anche Il Corano, vieta di
raffigurare Dio.
Questa distruzione è stata chiamata ICONOCLASTIA
In Occidente questo non succede,poiché le immagini sacre,
che si riferiscono alla storia cristiana,sono utilizzate per far
conoscere anche agli analfabeti gli episodi principali dei
Testi Sacri, come già avevamo visto agli inizi dell’era
cristiana.
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L'Italia tra il 568 e il 774
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