Strumenti a fiato
Strumenti a corda
Strumenti a percussione
Strumenti tastiera
Strumenti a fiato
• Legni e ottoni:
• Imboccatura diretta: Flauto traverso, ottavino.
• Becco o fischietto: Flauto diritto (o dolce).
• Ancia semplice: Clarinetto,clarinetto basso, sassofono.
• Ancia doppia: Oboe,corno
inglese,fagotto,controfagotto.
• Bocchino: Tromba,corno
francese,trombone,basso tuba.
Flauto traverso
INFORMAZIONI GENERALI
Il flauto traverso cominciò ad entrare nelle orchestre più importanti nel
settecento ma solo nell'ottocento, quando ormai si era modificato,
entrò nelle orchestre più importanti.
Il flauto traverso era conosciuto in Cina già nel 900 a.C. Intorno al 1100
d.C. raggiunse l'Europa, dove venne utilizzato nelle zone di lingua
tedesca. Da qui nacque l'antico nome di flauto tedesco per il flauto
traverso.
Nei flauti traversi, come negli strumenti tipici dell'orchestra
occidentale, nell'indiano bansri e nel cinese di, l'imboccatura è
ricavata direttamente nel tubo, mentre nei flauti a imboccatura
terminale il foro d'apertura è posto all'estremità del tubo (come
nell'arabo ney).
COME SI OTTIENE IL SUONO
Tenendolo trasversalmente in prossimità delle labbra.
un suono è prodotto direttamente dal soffio del suonatore che urtando
contro la piccola imboccatura, forma tra l'interno e l'esterno dei
velocissimi vortici che mettono in movimento la colonna d'aria
contenuta nel tubo dello strumento.
Ottavino
• L’ ottavino è simile al flauto ma più piccolo. La
sua estensione è un’ ottava più alta di quella
del flauto ed è lo strumento più acuto di tutta
l’ orchestra.
• Famiglia: legni.
• Estensione: circa tre ottave.
• Materiale: metallo o legno.
• Dimensioni: circa 33 cm di lunghezza e 13
mm di diametro.
• Curiosità: il nome “ottavino” deriva dal fatto
che suona un’ ottava sopra il flauto traverso.
Flauto dolce (diritto)
INFORMAZIONI GENERALI
Strumento a fiato tubolare nel quale sono solitamente aperti dei fori (7 anteriori
e 1 posteriore), che opportunamente chiusi o aperti dalle dita del suonatore
determinano una differente altezza delle note. Di legno o di metallo, il flauto si
distingue in flauto diritto, flauto dolce, flauto di Pan e flauto traverso.
Il flauto possiede un suono leggero e corposo e robusto nel registro grave, per
questo è utilizzato per alcuni a soli di particolare atmosfera, come nell'apertura
del 'Prélude à l'Après-Midi d'un Faune' di Debussy. Il registro più acuto del
flauto, e di conseguenza anche l'ottavino, è decisamente penetrante e può
essere sentito in qualsiasi tipo di scrittura orchestrale. In questo ambito è
spesso utilizzato in passaggi che prevedono il tutto orchestrale, raddoppiando
sovente la parte dei violini. Tra i maggiori flautisti del nostro tempo, ricordiamo
Severino Gazzelloni.
Clarinetto
Il clarinetto è uno strumento musicale a fiato ad ancia semplice appartenente alla
famiglia dei legni.
Il suono del clarinetto è limpido e grintoso. Nella sua estensione si divide in diversi
registri, ognuno con le proprie particolarità. Il registro grave è dolce, vellutato e
malinconico, quello centrale è goliardico e allegro mentre quello acuto è chiaro e
cristallino.
Il clarinetto è costituito da una camera cilindrica alla cui estremità superiore c'è il
bocchino e a quella inferiore una svasatura a campana. Il legno utilizzato per
costruire il clarinetto è l'ebano che gli conferisce il caratteristico colore nero. Sul
clarinetto sono presenti ventiquattro fori di dimensioni differenti. Sette fori, di cui
sei circondati da anelli, vengono chiusi dalle dita, gli altri vengono chiusi dai
cuscinetti azionati dalle diciotto chiavi o dagli anelli. Il clarinetto è diviso in cinque
parti unite ad incastro con guarnizioni in sughero che svolgono funzioni diverse.
Partendo dall'alto c'è il bocchino, corredato di ancia e fascetta, che serve a produrre
le vibrazioni sonore. Segue il barilotto che fa risuonare le vibrazioni. Poi c'è la
parte centrale costituita dal corpo superiore e quello inferiore. Su queste due parti
ci sono i fori, le chiavi e gli anelli e, mediante impostazione delle dita, le vibrazioni
vengono modellate per ottenere i suoni desiderati.
Clarinetto basso
È uno strumento ad ancia semplice, il suo bocchino porta infatti una sola
linguetta vibrante.
Il clarinetto è uno strumento agile e brillante, dotato di un'estensione
eccezionale, così che si presta bene sia alle melodie spianate sia ai passaggi
di considerevole virtuosismo. Il suo timbro è ricco, pastoso e morbido.
Nell'orchestra si impiegano generalmente tre clarinetti.
Sassofono
Il sassofono (detto anche sax), è uno strumento musicale a fiato ad ancia
ideato attorno al 1840 dal costruttore di strumenti belga Adolphe Sax.
Il sassofono combina, nella sua costituzione, l'ancia semplice, il
bocchino del clarinetto con un corpo metallico e una forma conica, in
versione ampliata, del tubo dell'oboe.
Il corpo presenta 20 fori, coperti da calottine, che si possono aprire e
chiudere a gruppi tramite 6 tasti, o chiavi, azionati da indice, anulare e
medio di ciascuna mano.
Altri 2 fori, detti portavoce, vengono usati per produrre note di un'ottava
superiore o inferiore a quella della gamma normale.
La maggior parte dei componenti della famiglia dei sassofoni ha
l'estremità ricurva come quella del clarinetto basso; altri, come il
soprano, hanno forma dritta a somiglianza del clarinetto standard.
I sassofoni più comuni sono il soprano, il contralto, il tenore e il baritono,
dotati tutti di una estensione di circa 2 ottave e 1/2.
La qualità timbrica va dal dolce, flautato e morbido, al freddo e
metallico.
Oboe
• Strumento ad ancia doppia, l’ oboe risale
alla metà del XVII secolo e venne diffuso
dai musicisti francesi della corte del Re
Sole. Nel corso dei secoli ha subito
modifiche e perfezionamenti, ma ha sempre
mantenuto un indispensabile ruolo nell’
orchestra. Il suo timbro è velato, nasale,
ingenuo e malinconico, adatto soprattutto a
passi cantabili, più che a passi virtuosistici.
Corno inglese
Il corno inglese è di dimensioni maggiori dell'oboe, si distingue da esso anche
per la caratteristica campana "a boccia" e il bocchino arcuato. Il suo timbro è
dolce, malinconico, e si presta anch'esso molto bene a suggerire immagini
pastorali.
Nell'orchestra entrano normalmente tre oboi, di cui il terzo viene
frequentemente alternato con il corno inglese.
Fagotto
Strumento a fiato, in legno, ad ancia doppia, con tubo conico ripiegato a
U e terminante con un padiglione. Il fagotto ebbe origine nel XVI sec.
dall'antica bombarda; subì una serie di perfezionamenti (nel corso del
XVII sec.) e pare sia stato impiegato per la prima volta in orchestra nel
Pomo d'oro di Cesti (1667). Attualmente ha un'estensione di tre ottave e
mezza (dal si bemolle grave, sotto il do1, al mi-fa4), la sua musica viene
notata nelle chiavi di basso e tenore. Il timbro, solenne e vibrante nel
registro basso e centrale, un poco nasale nell'acuto, si presta a effetti
caricaturali e grotteschi, ma anche a una cantabilità penetrante ed
espressiva.
Controfagotto
INFORMAZIONI GENERALI
E' conosciuto fin dagli inizi del seicento ed è lo strumento più
grosso della sezione dei legni, due volte più grande del fagotto. I
suoni che produce sono forti e gravi: è infatti intonato un'ottava più
bassa del fagotto ed è anche esso, a doppia ancia con la canna
ripiegata. Si può considerare lo strumento più grave dell'orchestra
ed il suo timbro si presta ad evocare situazioni grottesche,
tragiche o paurose.
Venne molto utilizzato per le opere drammatiche ed in moltissime
partiture da Mozart, Weber e Vivaldi, che sfruttarono il suo suono
scherzoso e grottesco.
Tromba
Strumento a fiato di ottone, munito di bocchino curvilineo e di tre pistoni, formato da
un tubo ripiegato su se stesso, cilindrico per tre quarti della sua lunghezza, conico per
la parte rimanente, che termina con un padiglione. Di origini assai remote, la tromba
era nota alle antiche civiltà e utilizzata come strumento militare o per riti religiosi. Se
ne conoscevano diversi tipi: la tromba d'argento degli Ebrei, la tromba diritta dei
Greci, il lituo o corno dei Romani, ecc. La tromba fu anche uno degli strumenti di più
antico uso orchestrale. Già nel XVII sec. era impiegata in opere e cantate e nel 1638 fu
pubblicato a Francoforte un trattato sul Modo per imparare a sonare la tromba.
Intorno alla fine del XVIII sec. fu applicato allo strumento un tubo addizionale in
seguito ripiegato a U e situato nella parte inferiore dello strumento. Con l'introduzione
dei pistoni, all'inizio dell'Ottocento, fu possibile ottenere tutti i suoni della scala
cromatica, mentre la primitiva tromba “naturale” produceva solo un suono
fondamentale e la sua serie di armonici. Tra i diversi tipi di tromba oggi esistenti, i più
comuni sono quelli in si bemolle e in do. Di timbro limpido e squillante, generalmente
impiegata per ottenere effetti solenni ed eroici, le sue risorse espressive sono state
straordinariamente ampliate con l'avvento del jazz, che ne ha inoltre prospettato un
uso virtuosistico prima impensato. La sonorità della tromba può essere modificata
mediante l'impiego di vari tipi di sordina.
Corno francese
INFORMAZIONI GENERALI
Il modello che oggi usiamo deriva dai corni da richiamo e da caccia nell' epoca
medioevale e rinascimentale: da non confondere con il corno inglese che è
invece un oboe contralto.
E' uno strumento a fiato con apertura conica e dal corpo metallico (un tempo
ricavato direttamente da un corno animale).
Il corno da orchestra fu utilizzato a partire dal 1650 circa, il corno da caccia
venne invece introdotto in orchestra nei primi anni del Settecento e
successivamente con l'invenzione dei pistoni si ottenne la possibilità di alterare
l'altezza dei suoni per poter suonare in un maggior numero di tonalità.
L'esecutore poteva così modificare la lunghezza del tubo vibrante
semplicemente muovendo un dito.
Il moderno corno ha tre pistoni, un canneggio circolare che termina da un lato
con una svasatura a campana e dall'altro con un bocchino a imbuto che dà al
corno il suo caratteristico timbro soffice e profondo.
Molte orchestre moderne comprendono nell'organico quattro corni.
Trombone
Il trombone è uno strumento musicale della classe degli aerofoni,
sottoclasse ottoni. Nella versione moderna e più comune è noto come
trombone a tiro o trombone a coulisse, ed è caratterizzato da una
pompa mobile (“coulisse” o “tiro”) a forma di U che unisce due tubi
paralleli ed è in questo modo allungabile modificando il percorso
dell’aria e l’intonazione dell’armonico di base.
Esiste anche il trombone a pistoni che è strutturato sul medesimo
principio della tromba. Il musicista che suona il trombone è chiamato
trombonista.
Il trombone fu il primo tra gli ottoni a disporre degli armonici nelle sette
posizioni degli attuali strumenti a pistoni, e di conseguenza della scala
cromatica, grazie alla coulisse, per cui veniva in origine considerato il
più perfetto degli strumenti a bocchino.
Basso tuba
Il basso tuba è lo strumento più grave della famiglia degli
ottoni. Il timbro è potente e oltre che ad ottenere effetti
grotteschi o paurosi, si presta egregiamente a rinforzare i
crescendi di tutta l'orchestra. È lungo quasi undici metri, e
anche se le sue dimensioni risultano ridotte dal fatto che il
tubo è ritorto a spirale come nel corno, il suo peso non
indifferente lo rende di difficile manovrabilità. Il tubo ha forma
conica e, raccolto come nel corno e nel trombone, viene
tenuto praticamente in braccio dallo strumentista. Molti di
questi strumenti hanno tre chiavi, ma ve ne sono anche alcuni
che ne possiedono quattro o cinque per poter raggiungere le
note più gravi. L'imboccatura, come nella tromba e nel
trombone, è a tazza.
Strumenti a corde
STRUMENTI A CORDE STROFINATE
VIOLINO
VIOLA
VIOLONCELLO
CONTRABBASSO.
STRUMENTI A CORDE PIZZICATE
ARPA
MANDOLINO
CHITARRA CLASSICA O ACUSTICA.
Violino
Il violino è uno strumento musicale, della famiglia delle viole; il violino è costituito da
una cassa, dalla caratteristica forma curvilinea, da essa si disparte un breve manico alla
cui estremità sono assicurate le quattro corde che vanno a terminare al fondo della cassa
di risonanza; il violino si suona con un archetto che viene passato sulle corde
producendo diverse tonalità di suoni.
L’età d’oro del violino incominciò nel periodo finale del Barocco ed ecco che Il violino
viene definito la voce della musica "classica". Come l'orchestra, di cui è lo strumento
più rappresentativo, il violino è infatti associato a quel genere musicale colto definito
impropriamente "classico". La denominazione moderna di "violino" apparve per la
prima volta nel 1577; il primo costruttore fu il liutaio bresciano G. Bertolotti.
Si è comunque certi di ritenere l' Italia la patria del violino e a tale fama contribuirono le
celeberrime famiglie di liutai: Amati, Stradivari, Guarnirei. Il violino viene tuttora
considerato lo strumento virtuosissimo per eccellenza. Famose pagine per il violino
furono scritte da Mozart, Beethoven, Paganini, Brahms, Mendelssohn, Cajkoviskij. Ma
al di là di questo violino, quello della "grande musica" eseguita nei teatri.
Viola
la viola moderna non è che un violino di dimensioni più grandi di
circa 1/7. Come il violino, si suona appoggiandola alla spalla
sinistra. Il suo timbro meno brillante, è però gradevolissimo,
morbido, carezzevole, leggermente nasale. Nell'orchestra le viole
sono presenti nel numero di otto, dodici. La loro funzione è meno
appariscente di quella dei violini, molto sovente però la loro
bellissima voce di contralto viene impegnata anche per " cantare "
una certa melodia. Opere : un esempio significativo, in cui le viole
suonano all'unisono con i violoncelli, con un effetto pieno di
commossa dolcezza, si trova nel finale della Nona Sinfonia di
Beethoven : il famoso " Inno alla gioia ".
Violoncello
Strumento musicale ad arco della famiglia del violino, ma di dimensioni più che doppie
rispetto a questo, dotato di quattro corde accordate per quinte: do1sol1 re2 la2.
La lunghezza della cassa armonica del violoncello è solitamente di 75 cm. La forma
esteriore e le parti interne di cui si compone sono simili a quelle del violino e della viola,
come pure il legno impiegato per la sua costruzione. Lo strumento viene suonato
ponendolo fra le ginocchia appoggiato sul suolo mediante un puntale di legno o metallo
di altezza regolabile. Data la sua notevole estensione, compresa fra il do1 e il mi5 (e
oltre), nella notazione della musica per violoncello ci si serve di tre chiavi: quella di
basso per le prime due ottave, quella di tenore per il registro centrale, quella di violino
per le due ottave superiori. Il suo timbro è profondo e corposo nel registro grave, caldo e
brillante in quello medio, intenso e penetrante in quello acuto. Già costruito dagli Amati e
da Gasparo da Salò, ma per lungo tempo impiegato solo nel basso continuo, il
violoncello comparve come strumento solista verso la fine del Seicento in composizioni
di G. B. Bononcini (figlio), D. Gabrielli, A. Ariosti, ecc. Nei primi decenni del Settecento si
ebbero creazioni di eccezionale valore con Bach (6 Suites per violoncello solo, 1720) e
con Vivaldi (6 Sonate a violoncello e basso, 1740 circa), mentre nella seconda metà del
secolo il maggior impulso alla musica per violoncello fu dato da L. Boccherini, insigne
violoncellista e autore di sonate e concerti per violoncello e, in particolare, di
composizioni da camera (quartetti e quintetti) nelle quali il violoncello assunse
fondamentale importanza.
Contrabbasso
Il contrabbasso, detto anche basso di viola o semplicemente basso è, tra
gli strumenti ad arco, il più voluminoso e con il registro più grave. Esso
infatti raggiunge le tonalità musicali più basse e nel tipo a quattro corde, il
più usato, possiede un' estensione dal Mi (prima ottava) e arriva al RE
(quarta ottava del pianoforte).
Strumento ad arco della famiglia del violino, misura Cm 180 e ha quattro
corde accordate per quarte. Esistono anche contrabbassi a tre oppure a
cinque corde: quest' ultimo tipo ha un' estensione più grave. In ogni caso il
suono che lo strumento produce risulta di un' ottava inferiore rispetto alla
posizione delle note sul pentagramma.
Arpa
Il telaio a forma triangolare è di legno d’acero, mentre
le corde, 47 in tutto, sono tese parallelamente tra
loro e vanno dalla cassa armonica, lato inferiore
vicino all’esecutore, alla mensola, lato superiore a
forma di S rovesciata.
Strumento musicale a corde pizzicate, simile a una piccola
mandola, di cui costituisce una varietà.
Il mandolino, che ebbe origine e diffusione in Italia dal
Cinquecento, è dotato di quattro, cinque o sei corde doppie
variamente accordate, che si pizzicano per mezzo di un plettro
d'osso o di metallo flessibile. Esistono vari tipi di mandolini, con
caratteristiche differenti. Tra i più diffusi sono quello napoletano,
con quattro corde doppie, e quello milanese, più antico, con
cinque o sei corde doppie.
Pur essendo strumento popolare, è stato impiegato anche nella
musica dotta, e talvolta nell'opera. Vivaldi compose un concerto
per mandolino e uno per due mandolini e orchestra.
Il principio fondamentale di uno strumento acustico a corde, di qualunque
tipo esso sia, si basa sulla vibrazione delle corde stesse e sulla successiva
emissione di onde sonore. La semplice vibrazione, pur producendo suddette
onde, non è sufficiente affinché queste ultime possano essere udite
perfettamente dal nostro orecchio. Un esempio può essere la chitarra
elettrica non amplificata: se si colpisce con un plettro o con le dita una corda
facendola vibrare, si può costatare come il volume della nota suonata sia
relativamente basso e quindi poco udibile. Per porre rimedio a questa
situazione, si deve ricorrere ad un amplificazione del suono che rappresenta
la fondamentale differenza fondamentale tra chitarra elettrica e chitarra
acustica. Infatti mentre nel primo caso per l’amplificazione si utilizzano dei
componenti elettronici nel secondo caso si utilizza un corpo vuoto. Questo
corpo vuoto, presente in tutte le chitarre acustiche, è definito cassa
armonica.
Strumenti a percussione
Timpani
Xilofono
Vibrafono
Marimba
Campanelli
Campane tubolari
Tamburi
Timpani
Strumenti a percussione ad altezza determinata. I timpani sono gli strumenti a
percussione più importanti dell’orchestra. Parti obbligate per i timpani fecero la
loro apparizione nelle partitura orchestrale alla metà del XVII secolo.
Nell’orchestra classica erano utilizzati generalmente due timpani, intonati
rispettivamente in relazione alla tonica e alla dominante (il primo e il quinto
grado della scala); un terzo timpano fu aggiunto nel corso del XIX secolo. Le
orchestre odierne ne impiegano generalmente quattro, anche se numerose
composizioni ne esigono cinque: spesso è richiesto ai percussionisti di suonare
più di un timpano alla volta (come nel caso della Sagra della Primavera di
Stravinskij, 1913).
Un altro tipo di tamburo a suono determinato presente in orchestra è il roto-tom,
sviluppato a partire dal tom-tom, uno strumento che produce un suono
determinato ruotando la parte superiore del tamburo.
Xilofono
Lo xilofono è uno strumento molto antico forse uno dei primi strumenti
armonici. E' uno strumento a percussione, e quindi abbastanza semplice
da usare. In genere è formato da barre di legno di misura e spessore
diversi montate su una cassa armonica. Può avere molte barre e una
ampia estensione sonora.
Quello presentato nella foto è composto da tre sole barre di legno di
castagno (molto sonoro) che compongono un accordo (accordo di LA).
Può essere suonato tenuto sospeso oppure appoggiato sulle gambe. La
posizione seduta prevede che ci si sieda per terra con la gambe distese
e poco divaricate a formare una V; si appoggia lo xilofono sulle gambe e
si suona. Lo spazio che si crea tra le gambe, il suolo e le barre forma
una cassa armonica naturale.
Nella fotografia è presentata anche una scatola sonora in legno di acero.
Vibrafono
Il suono di ogni tasto viene amplificato da un tubo metallico di lunghezza opportuna
posto al di sotto del tasto stesso, chiamato anche risonatore tubolare o canna di
risonanza. Un'elica posta in cima ad ogni tubo viene fatta ruotare tramite un motore
elettrico a velocità controllabile. Questo congegno varia l'intensità del suono emesso in
relazione alla velocità del motore, generando l'effetto vibrato.
Un pedale di smorzamento simile a quello presente sul pianoforte consente all'esecutore
di intervenire sulla lunghezza della nota prodotta. Il suono caldo di questo strumento lo
rende molto adatto alla musica jazz.
I vibrafoni tradizionali hanno un'estensione di tre ottave, ma esistono modelli con
estensione di quattro ottave.
Il vibrafono ha molte caratteristiche comuni con lo xilofono, nel quale però i tasti sono
in legno.
Oltre che nel jazz e nella musica leggera, il vibrafono ha avuto larga diffusione anche
nella musica del Novecento e contemporanea. Tra i primi grandi compositori a farne
uso in orchestra, Alban Berg nell'opera Lulu e , in Italia, Luigi Dallapiccola nei Canti di
prigionia e Alfredo Casella nella Missa solemnis pro pace.
Marimba
Strumento musicale dei neri africani costituito da una serie di tavolette di
legno duro al di sotto delle quali sono collocate zucche vuote che
fungono da risonatori.
La moderna marimba utilizzata nell'orchestra trae il nome dallo
strumento popolare africano e centro americano ed è una versione
ampliata dello xilofono.
Campanelli
I campanelli si possono chiamare anche Glockenspiel.
È formato da una serie di piccole lamine d’acciaio,
dette campanelli, disposte in scala diatonica o
cromatica.
Il suono è metallico e cristallino: per ottenerlo si usano
bacchette di legno duro.
Campane tubolari
Questo strumento, inventato nell’ Ottocento, viene
talvolta usato in orchestra per sostituire il suono
delle campane vere e proprie. È formato da tubi
metallici variamente intonati che vengono percossi
con martelli azionabili anche mediante tastiera.
Questi tubi, di ottone o di acciaio, sono sospesi ad
un telaio e hanno lunghezze e diametri diversi. Il
loro suono è molto vibrato e suggestivo.
Tamburi
Strumento musicale a percussione costruito con una o due membrane tese e fissate a una cassa cava di
struttura semisferica o tubolare. Le membrane possono essere percosse direttamente dalle mani o tramite
bacchette. La cassa, oltre a permettere alle membrane di essere ben fissate e rimanere tese, funziona anche
come risuonatone. Le casse dei tamburi di tipo tubolare possono variare dalla forma cilindrica della
grancassa, alla forma a barile di alcuni tamburi indiani e cinesi, alla forma a calice del darabuka, tamburo a
membrana singola.
Se la cassa è troppo ristretta per fungere anche da risonatore, come nel tamburello, lo strumento è definito
tamburo a cornice. I tamburelli presentano una superficie singola e coppie di dischetti metallici inserite nel
supporto ligneo a distanze regolari. Lo strumento può essere agitato senza soluzione di continuità, ottenendo
così il caratteristico suono scintillante dato dalla percussione delle coppie di dischetti, oppure semplicemente
percosso con il pollice, in modo da ottenere una percussione dei dischetti più lieve, o infine percosso con le
nocche.
I tamburi con cassa semisferica e con membrana unica sono invece detti timpani. Questi ultimi vengono
generalmente suonati in coppie e possono essere intonati ad altezze prestabilite; questo tipo di tamburi, oltre
ai timpani dell'orchestra occidentale, comprendono le naqqara della musica islamica, dalle quali discendono
direttamente le naccare diffuse nell'Europa medioevale; e infine la baya, una coppia di tamburi noti come
tabla, suonati nell'ambito della musica indiana.
Diffuso nell'India settentrionale e utilizzato nell'ambito della musica classica della regione, lo strumento
consiste di due tamburi, il dagga o bayan, a forma di tazza da tè e suonato con la mano sinistra, e il
leggermente più alto dayan, suonato con la mano destra.
Strumenti a tastiera
Corde Battute:
Pianoforte
Corde pizzicate:
Clavicembalo
Aria:
Organo
Pianoforte
Il pianoforte è costituito da cinque parti principali:
•la cassa (o tavola armonica)
•la struttura portante ed il rivestimento esterno di legno
stagionato
•il blocco tastiera/meccanica
•la cordiera
•i pedali
Lo strumento dispone di 88 tasti, 52 bianchi e 36 neri, disposti
nella classica successione che intervalla gruppi di due e tre tasti
neri.
La nota Do, a partire dalla quale è possibile eseguire la scala di
Do maggiore, priva di alterazioni, è il tasto bianco situato
esattamente prima di ogni successione di due tasti neri. Questi
ultimi, in genere, in considerazione della tonalità della melodia da
eseguire, vengono chiamati bemolle o diesis a seconda del caso in cui
si riferiscano alla nota che li segue o a quella che li precede. Nei due
Clavicembalo
Con il termine clavicembalo si indica una famiglia di strumenti musicali
a corde di origine italiana, dotati di tastiera, tra questi il più noto e il
grande strumento attualmente chiamato clavicembalo, ma anche i più
piccoli virginali e la spinetta. Questi strumenti generano il suono
pizzicando una corda e non colpendola, come avviene nel pianoforte o
nel clavicordo. La famiglia del clavicembalo ha probabilmente avuto
origine quando una tastiera è stata adattata su di un salterio, fornendo
così un mezzo per pizzicare le corde. Il termine stesso deriva dal latino
clavis, chiave intesa come il meccanismo che utilizza il movimento del
tasto per azionare il leverismo retrostante, e cymbalum, antico strumento
musicale che veniva suonato arpeggiando o pizzicando le corde.
Organo
Progettato nel 1903 dalla casa organaria torinese di Carlo Vegezzi Bossi, l'organo nella
sala dei concerti della Società Filarmonica di Trento veniva terminato nel 1907. L'atto
di collaudo, realizzato il 18 maggio del 1907, porta la firma di due tra i più illustri
organisti d'Italia, Marco Enrico Bossi e Giuseppe Terrabugio. Si trattava di uno
strumento a trasmissione pneumatica a due manuali che seguiva gli orientamenti fonici
allora sostenuti dai ceciliani. L'organo veniva posto nella parete cieca della sala, sorretto
da un'apposita cantoria con una splendida facciata di 105 canne suonanti divise in tre
piramidi, nella stessa posizione occupata oggi. Lo strumento serviva innanzitutto alla
classe d'organo della Scuola musicale interna alla Filarmonica e in secondo ordine alle
serate concertistiche. La distruzione dei grandi finestroni durante i bombardamenti su
Trento nella seconda guerra mondiale, tolse allo strumento ogni riparo protettivo,
portandolo a diretto contatto con l'ambiente esterno. Forti spostamenti d'aria, esalazioni
fumogene, caduta di acqua e calcinacci provocarono un gravissimo deterioramento
nello strumento, sia nelle parti meccaniche che in quelle foniche. Terminata la guerra
l'insegnante d'organo don Attilio Bormioli, segnalandone il degrado, chiedeva più volte
l'intervento del Comune.
LAVORO REALIZZATO DA:
LODOVICI RICCARDO
MARANI MIRCO
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Strumenti a Fiato, a corda, a percussione, a tastiera