The new POP ART
La pop art non rivive solamente tramite i colori fluo, i materiali plastici, le fantasie che
traggono ispirazione dai murales cittadini , non si rispecchia solo più nella celebre
bottiglia della coca cola, nel viso di Marylin Monroe e nei fumetti. Bensì affianca la moda
alla quotidianità, tramite accostamenti di stili e materiali insoliti che vanno a stravolgere
dogmi del fashion ritenuti intoccabili.
La moda coinvolge tutti, chi più chi meno e in una realtà dove la vita è diventata una
lotta alla sopravvivenza si cerca di evadere dal comune approdando al “non senso”,
mixando elementi comuni con capi, accessori ricercati, d’effetto.
Il fine della pop art nella moda è quello di utilizzare capi e accessori accessibili a tutti
inserendoli però in contesti inusuali, rendendo innovativi e ultra fashion anche i pezzi più
comuni.
In questo stylist ho voluto evidenziare quanto la pop art riesca a rendere oggetti comuni
dei veri e propri must procedendo di pari passo alla modernizzazione e alla
globalizzazione. partendo dall’ idea che un sacchetto di carta della celebre catena di fast
food, “Mcdonald” possa diventare una shopping bag, che si possano utilizzare
coltelli,forchette per creare innovativi bangles trovando un equilibrio perfetto con
bracciali di colorate gelatine e che si possano indossare classiche t-shirt bianche di
cotone accostandovi i loghi di maggior gradimento.
Ma tramite la new pop art si reinterpretano e sdrammatizzano anche le grandi case di
moda, da ciò è nata l’idea di accostare gli ormai ultra celebri foulard di Alexander
Mcqueen a tatuaggi floreali che vengono estrapolati dai fantastici tessuti di Kenzo.
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