BASSO MEDIOEVO:
LINGUA, CULTURA E
ISTITUZIONI
a cura della prof.ssa MARIA ISAURA PIREDDA
LA SITUAZIONE POLITICA NELL'ITALIA
DEL DUE E TRECENTO
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Nel periodo compreso tra il Due e il Trecento l'Italia è
nettamente suddivisa tra:
Italia Centro-Settentrionale: dove si era affermata una
fitta rete di città politicamente autonome (Comuni) e dove si
era sviluppata una vivace vita civile ed economica
Italia meridionale: stabilmente retta da forme monarchiche
(prima il regno normanno, poi quello degli Svevi, poi la
dinastia angioina ed infine quella aragonese) e dal sistema
feudale, dove le strutture sociali ed economiche erano più
arretrate e statiche;
Italia centrale: dove si era consolidato lo Stato della Chiesa
LA MENTALITA'
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La nuova organizzazione dell'economia e della società ha
riflessi anche sulla mentalità e sulla concezione del
mondo.
Si diffonde l'idea che la realtà può trasformarsi grazie alle
forze, alla volontà e all'intelligenza dell'uomo.
Nasce la curiosità di esplorare anche ciò che non è noto
(infatti i mercanti si spingono alla scoperta di nuove
realtà).
Questi aspetti (anche se si verificano in modo graduale e
lento) influenzano la cultura.
CENTRI DI PRODUZIONE E DI
DIFFUSIONE DELLA CULTURA
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LA CHIESA: nella società urbana la Chiesa conserva
ancora nel ramo della produzione e della diffusione
della cultura un ruolo di primaria importanza (esercitata
soprattutto attraverso la predicazione).
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LA SCUOLA: la grande novità della civiltà urbana è il
sorgere di centri di cultura laici.
Il ceto mercantile ha bisogno di istruzione per
svolgere il proprio lavoro (saper leggere, scrivere, fare
di conto per tenere i libri contabili, stipulare contratti,
ecc.).
Le famiglie più ricche assumono maestri privati per
l'educazione dei figli.
Si formano scuole laiche
(anche se spesso i maestri
sono comunque chierici).
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L'UNIVERSITA': in ambito urbano sorge un'istituzione
scolastica nuova, l'università. Solitamente un celebre e
dotto maestro richiama nella propria città studenti da vari
paesi europei desiderosi di apprendere la sua dottrina.
Solitamente le università impartivano insegnamenti di
livello superiori ed
erano organizzate
in quattro facoltà:
arti,
diritto,
teologia
medicina.
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LA CORTE: il sovrano Federico II di
Svevia richiama nella sua corte, a
Palermo, dotti cattolici, greci, arabi;
promuove nuovi studi filosofici e scientifici,
di medicina, astrologia e alchimia (=
chimica).
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I GIULLARI: il canale di diffusione della
cultura è ancora quello orale: nella strada,
nella piazza, nel mercato i giullari
intrattengono il pubblico popolare con spettacoli
e recitazione.
L'INTELLETTUALE
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Nasce la figura dell'intellettuale
cittadino che partecipa
attivamente alla vita politica del
suo Comune.
Questi intellettuali non traggono
sostentamento dalla loro attività
di scrittori, ma la affiancano
all'esercizio di altre professioni
(giudici, notai, insegnanti).
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Con l'affermarsi delle Signorie
compare un nuovo tipo di
intellettuale: il cortigiano che si
pone al servizio di un signore, dando
lustro alla sua corte con la propria
presenza, svolgendo compiti ufficiali
(ambasciatore, segretario).
IL LIBRO
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Nella civiltà urbana si formano vere e proprie botteghe di
copisti che producono libri dietro pagamento.
Il lavoro è lungo e il prezzo dei libri (realizzati in pergamena
e spesso impreziositi da miniature colorate) è altissimo.
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I grandi centri
di raccolta e
conservazione
dei libri
restano i
monasteri o
le biblioteche
vescovili.
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