Stupefacenti
Aspetti farmaco-tossicologici
Relatore
Dott. Claudio Battilocchio
Dip. Chimica e Tecnologia del Farmaco, “Sapienza” Università di Roma
FARMACO vs STUPEFACENTE
OMS
Sostanza di origine naturale, sintetica o semisintetica che presenta proprietà curative,
profilattiche, diagnostiche;
Sostanza utilizzata allo scopo di ristabilire, modificare o correggere funzioni fisiologiche.
In linea generale, un qualsiasi composto/sostanza in grado di esercitare azioni
biologiche a livello dell’organismo umano può essere considerato un farmaco.
FARMACO vs STUPEFACENTE
Pharmakon: veleno
Farmaco come xenobiotico
L’entità dell’effetto di un farmaco è
strettamente correlata alla concentrazione
Tutti i farmaci presentano degli aspetti di tossicità
Gli stupefacenti sono farmaci che presentano un elevato potenziale tossico
Farmacologia generale
Un qualsiasi xenobiotico che viene introdotto nell’organismo umano presenta un
dato potenziale terapeutico/tossico in dipendenza delle caratteristiche strutturali,
chimiche, chimico-fisiche, ecc.
Valutare e razionalizzare gli aspetti farmacologici e tossicologici di uno xenobiotico:
•
Farmacocinetica: permette di valutare e descrivere come le caratteristiche del farmaco
influenzino assorbimento, metabolismo, distribuzione ed eliminazione dello stesso e
come le caratteristiche biofisiche dell’organismo determinino queste.
•
Farmacodinamica: razionalizza le interazioni tra lo xenobiotico e la biofase.
Farmacocinetica
Per produrre gli effetti biologici, uno xenobiotico deve raggiungere il sito di azione.
Gli effetti biologici di un farmaco sono funzione di alcuni processi:
•
Assorbimento
•
Distribuzione nell’organismo
•
Biotrasformazione
•
Escrezione
Farmacocinetica
Sostanze troppo idrofile o troppo lipofile e/o con dimensioni troppo elevate
vengono scarsamente assorbite.
Sostanze con una elevata lipofilia si accumulano nei tessuti (adipe).
La biotrasformazione di molecole da parte dell’organismo può determinare
attivazione (profarmaco), modificazione, annullamento dell’attività biologica
dello xenobiotico.
La codeina (antitussivo) viene metabolizzata a morfina e tale via determina il potenziale
di abuso della codeina.
Farmacocinetica
Tutti questi processi sono dipendenti da alcune parametri molecolari dello
xenobiotico:
•
Dimensioni molecolari
•
Struttura molecolare
•
Grado di ionizzazione
•
Liposolubilità
•
Legame con proteine plasmatiche
Farmacocinetica
I processi ADME dipendono anche dalle caratteristiche dell’organismo:
•Selettività di trasporto e permeazione
•pH
•Sistemi enzimatici
La Barriera Emato Encefalica (BEE) è una unità anatomo-funzionale
realizzata dalle particolari caratteristiche delle cellule endoteliali che
compongono i vasi del Sistema Nervoso Centrale: permeabilità ridotta.
Tratto GI: sostanze acide sono assorbite nel tratto gastrico, mentre sostanze
basiche nel tratto intestinale.
Farmacodinamica
Gli effetti dei farmaci sono il risultato della loro interazione con componenti
macromolecolari dell’organismo:
Recettore
In farmacologia:qualsiasi target molecolare di
un farmaco(recettori sensu strictu, enzimi,
sistemi di trasporto).
Molecole di natura proteica, la cui
attivazione comporta la conversione di un
segnale “chimico” in un segnale “biologico”.
Farmacodinamica
Xenobiotico
RECETTORE
AGONISTA
Risposta biologica
Farmacodinamica
Xenobiotico
RECETTORE
X
ANTAGONISTA
Risposta biologica
Farmacodinamica
Ligandi endogeni che interagiscono con i recettori:
•Ormoni
•Autacoidi
•Neurotrasmettitori
Noradrenalina
Dopamina
Serotonina
GABA
Glutammato
Acetilcolina
Glicina
Istamina
Purine
Neuropeptidi
Molecole attive a livello del sistema nervoso, coinvolte nella trasmissione
dell’impulso nervoso.
SISTEMA NERVOSO
Per sistema nervoso si intende un'unità morfo-funzionale caratterizzata da un tessuto
altamente specializzato nell'elaborazione di segnali bioelettrici. Nei Vertebrati, un'altra
caratteristica fondamentale del sistema nervoso sta nella sua duplice collocazione
anatomica: distinguiamo un nevrasse, allocato all'interno di un rivestimento costituito
di tre strati fibro-vascolari (meningi) situato all'interno del cranio e del canale
vertebrale, e un sistema extranevrassiale che comprende tutte le strutture che decorrono
all'esterno dello scheletro osseo.
NEURONE
Unità anatomo-funzionale
Cellula caratterizzata dalla capacità di poter trasmettere, integrare ed elaborare
“informazioni” lungo il proprio asse maggiore, in quanto dotata di eccitabilità
bioelettrica
Potenziale di membrana
Potenziale d’azione
NEURONE
La struttura interna del neurone è qualitativamente identica a
quella di tutti gli altri tipi di cellule: è presente una membrana
cellulare, un nucleo, un nucleolo, il citoplasma (contenente
lisosomi, ribosomi, mitocondri, il complesso di Golgi, il reticolo
endoplasmatico liscio e ruvido).
La complessa morfologia del neurone è
caratterizzata da tre elementi: il corpo
cellulare (soma), i dendriti e gli assoni.
La microscopia elettronica ha rivelato che i
dendriti (e gli assoni)
costituiscono semplici estensioni del resto del
corpo cellulare e non sono organelli
distinti (come ad esempio ciglia e flagelli in
alcune cellule).
NEURONE
I dendriti sono estensioni del corpo del neurone specializzate nella ricezione del
segnale sinaptico. Hanno in genere una struttura molto ramificata, ma a differenza
dell’assone non si proiettano dal corpo cellulare per grandi distanze (raramente
raggiungono il millimetro di lunghezza, e spesso molto meno).
NEURONE
L’assone è una lunga protuberanza (lunga anche un metro è più, nei neuroni
motori degli organismi animali superiori) che si proietta dal corpo della cellula
nervosa: la sua funzione consiste nella trasmissione di uno stimolo elettrochimco (chiamato potenziale d’azione) solitamente verso i dendriti di un’altra
cellula nervosa.
In prossimità della sua terminazione l’assone prende una forma ramificata
(terminazione pre-sinaptica) con una serie di rigonfiamenti (varicosità o bulbi
assonali) sedi di organelli, chiamati vescicole sinaptiche e contenenti il
neurotrasmettitore. Questi rigonfiamenti possono essere presenti alle estremità
dell’assone o lungo di esso.
NEURONE
SINAPSI
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Potenziale d’azione
Rilascio vescicolare a livello sinaptico(Neurotrasmettitori)
Interazione con recettori post-sinaptici
Risposta biologica
Potenziale d’azione
…..
NEURONE
La crescita e lo sviluppo delle cellule nervose è controllato da una serie di fattori
diversi, tra cui uno dei più studiati è senza dubbio il nerve growth factor (NGF)
scoperto negli anni ’50 da Rita Levi Montalcini e Viktor Hamburger.
L’NGF non induce proliferazione cellulare come molti altri fattori di crescita, ma
stimola l’emissione dei neuriti nelle cellule nervose embrionali. I bersagli
principali dell’NGF sono i neuroni sensoriali, che trasportano gli impulsi nervosi
dalla periferia al sistema nervoso centrale, e i neuroni simpatici, presenti nel
sistema simpatico, responsabile degli atti neurovegetativi involontari.
Importanti nella “reticolazione” del SN sono i fattori di orientamento che
determinano lo stereotropismo, l’aptotassi e il chemotropismo.
E’ stato dimostrato che molti xenobiotici (stupefacenti) possono determinare una
alterazione dello sviluppo e orientazione dei neuroni, attraverso l’interazione con
la sintesi e l’attività biologica dei fattori precedentemente elencati.
SISTEMA NERVOSO
Il Sistema nervoso umano si distingue in due unità funzionali:
SISTEMA NERVOSO CENTRALE
SISTEMA NERVOSO AUTONOMO
Sistema Nervoso Centrale:
sistema plastico (inside-outside e outside-inside modulation)
La plasticità delle “connessioni”neuronali è determinata da eventi
endogeni ed esogeni:
Particolari atteggiamenti e stati d’animo possono modulare la stessa
connessione neuronale attraverso una modalità endogena
(inside-outside modulation).
Eventi esterni possono determinare processi di modulazione
nella connettività neuronale (outside-inside modulation).
I processi di modulazioni possono essere anche più complessi
e coinvolgere meccanismi multipli.
STUPEFACENTE vs DROGA
Stupefacenti (sostanze psicoattive o psicotrope) : sono sostanze che, per le loro
proprietà chimiche e bio-chimiche, sono in grado di indurre variazioni nel
funzionamento dei neurotrasmettitori nel sistema nervoso umano e della connessione
neuronale, in modo da alterare lo stato cosciente.
Droghe : termine che indica in senso generale sostanze di origine naturale o
sintetizzate in laboratorio aventi proprietà non comuni, normalmente intese in
relazione all'organismo umano.
Nel linguaggio comune sono dette droghe:
•sostanze utilizzate nella preparazione di cibi per dare un sapore particolare
(spezie);
•sostanze che provocano alterazioni della percezione della realtà e/o dello stato di
coscienza (stupefacenti), o in grado di incidere sulle prestazioni e/o capacità psicofisiche, e che spesso inducono forme di dipendenza fisica o psicologica.
Uso di sostanze psicoattive nei giovani tra i 14 e i 30 anni in italia
Su 10 ragazzi, 8 hanno provato almeno una volta a ubriacarsi e a fumare cannabis, di
questi solo uno ha smesso poco dopo, mentre 4 hanno continuato a fare un uso abituale e
gli altri 3 ne fanno un uso addirittura quotidiano.
Per quanto riguarda le droghe sintetiche abbiamo che sono state provate da 2-3 di essi,
di cui uno ha smesso, un altro è diventato consumatore abituale e il terzo ne fa un uso
decisamente esagerato.
Infine, sempre prendendo in considerazione questo gruppo molto "rappresentativo" di
10 ragazzi, abbiamo che uno di essi (probabilmente tra quelli che ha fatto un uso
smodato di droghe leggere e sintetiche) ha voluto provare pure una o più droghe pesanti.
Sostanza
Individui che hanno
fatto uso
Alcool
81,1%
Marjiuana o hashish
80,3%
Droghe sintetiche
22%
Cocaina,Eroina, altri
stupefacenti
12,5%
STUPEFACENTI
I Termini Assuefazione, Tolleranza, Dipendenza sono relativi a fenomeni specifici, seppure
complessi e strettamente intercorrelati.
Assuefazione si intende il fenomeno per cui l'efficacia di un farmaco nell'organismo
diminuisce, in seguito a ripetute assunzioni, per una sorta di accresciuta resistenza cellulare
o per una aumento dei processi metabolici di inattivazione.
Tolleranza , strettamente correlato al precedente, è riferito al progressivo bisogno di dosi
più elevate per la produzione dei medesimi effetti.
Dipendenza indica che l'organismo ha bisogno di apporti dall'esterno di determinate
sostanze per mantenere uno stato di sufficiente benessere o evitarne uno di malessere.
La dipendenza può essere distinta in fisica e psicologica.
Quest’ultima sembra generare da un meccanismo di “rinforzo” positivo a livello del SNC
che si traduce in una ricerca compulsiva dello stupefacente stesso.
Associata ai meccanismi di dipendenza è la sindrome di astinenza conseguente alla
sospensione degli apporti esterni. Tale sindrome si manifesta in modo differente per le varie
sostanze.
STUPEFACENTI
STUPEFACENTI
Le differenti sostanze, interagendo con l'organismo umano, mostrano differenti
modalità e capacità di produrre i fenomeni di assuefazione, tolleranza e
dipendenza.
"Potenziale Tossicomanigeno" per indicare il grado di pericolosità di particolari
sostanze nell'indurre, se assunte, i fenomeni di cui trattiamo.
L'eroina, ad esempio, è dotata di un "potenziale tossicomanigeno" particolarmente
intenso, poiché sono sufficienti non molte assunzioni affinché si instaurino i
meccanismi dell'assuefazione, della tolleranza, della dipendenza.
STUPEFACENTI
CLASSIFICAZIONE
Stimolanti ad azione centrale
•Cocaina
•Amfetamino simili
Allucinogeni
•LSD
•Psylocina
•Mescalina
Deprimenti ad azione centrale
•Benzodiazepine
Oppioidi
•Eroina
•Metadone
Cannabinoidi
STIMOLANTI AD AZIONE CENTRALE
A livello del SNC, la Dopamina, la Noradrenalina e la Serotonina sono rilasciate da
distinti e ben definiti sistemi neuronali e svolgono un ruolo importante nella regolazione delle funzioni psichiche, motorie e di controllo dell’attività del SNC stesso.
I neuroni Noradrenergici sono organizzati prevalentemente in due sistemi assonali:
locus coeruleus e tegmento laterale.
STIMOLANTI AD AZIONE CENTRALE
I neuroni Dopaminergici possono essere distinti in ter gruppi: Nigrostriatali, Mesolimbici
e Mesocorticali, Tubero-ipofisari, svolgendo un ruolo di estrema importanza nella
regolazione del sistema extrapiramidale, limbico ed ipotalamo-ipofisario.
I neuroni Serotoninergici sono organizzati principalmente nel nucleo del Rafe.
Cocaina
È un alcaloide che si ottiene dalle foglie della coca (Erythroxylum
coca), pianta originaria del Sud America o per sintesi dall’ecgonina.
EFFETTI FARMACODINAMICI
Agonista adrenergico.
Blocca il recupero (reuptake) di catecolamine e serotonina nel terminale
presinaptico:
•aumento della quantità di amine biogene a livello delle terminazioni
sinaptiche;
•aumento di dopamina nelle sinapsi fra le terminazioni dei neuroni che
proiettano dall'area tegmentale ventrale ed i neuroni del nucleo
accumbens e della corteccia prefrontale mediale.
EFFETTI FARMACODINAMICI
SNC:
Euforia, eccitazione, iperattività motoria----ipoattività dei sistemi catecolaminergici.
Periferici:
Effetto inotropo e cronotropo positivo.
Vasocostrizione.
Aumento pressione sanguigna
Midriasi
Pallore
Sudorazione
Aumento della temperatura
Iperglicemia
FARMACOCINETICA
Cocaina cloridrato: ben assorbita per os ed attraverso le mucose (sniffing).
Picco ematico a 30-45 minuti.
Breve emivita.
Cocaina base (Crack): assorbimento rapidissimo.
Livelli ematici più elevati.
Breve emivita.
Tossicità acuta
Rischio di overdose
SNC:Psicosi tossica(paranoia)
Convulsioni
Sistema cardiocircolatorio: Arresto cardiaco, Ischemia cerebrale (ictus)
Tossicità cronica
Psicosi
Iperprolattinemia
Galattorrea
Ginecomastia
Riduzione della libido, impotenza
Assunzione nasale cronica: alterazione del trofismo mucosa nasale
(perforazione nasale)
Tolleranza, dipendenza, astinenza
La tolleranza fisica si sviluppa in seguito a consumo ripetuto
(down-regulation dei sistemi di interazione).
Sindrome di astinenza: si manifesta con comportamento irrequieto, ansioso,
depressione.
Amfetamina e derivati
L'amfetamina fu sintetizzata nel 1887. L'uso medico
sperimentale delle amfetammine è cominciato negli anni 20.
È stato introdotto nella maggior parte del mondo sotto
forma di Benzedrina verso la fine degli anni 20.
Simpamina era il nome commerciale di un prodotto
farmaceutico adrenergico derivato dall'amfetammina,
prodotto dalla ditta Recordati e venduto in farmacia senza
ricetta sino al 1972. Il primo impiego a larga scala era nel
1942 dal U.S. Army Air Corps in Gran Bretagna durante la
seconda guerra mondiale.
Strutturalmente riconducibili alle catecolamine.
Gruppo di molecole di origine sintetica (MDA,MDMA).
Unica molecola di origine naturale è il Catinone, presente nel KHAT.
EFFETTI FARMACODINAMICI
Farmaci con proprietà anoressizzanti e psicostimolanti.
Agonisti indiretti del sistema catecolaminergico;
inibiscono la ricaptazione di noradrenalina e dopamina ed hanno una
discreta capacità inibitoria nei confronti delle monoammino ossidasi.
Provocano la deplezione catecolaminergica non vescicole dal terminale
assonico.La loro azione si traduce quindi in una maggiore permanenza di
neurotrasmettitore a livello sinaptico.
SNC:
Euforia, eccitazione, iperattività motoria----ipoattività dei sistemi
catecolaminergici.
Effetti anoressizzanti.
Periferici:
Effetto inotropo e cronotropo positivo.
Vasocostrizione
Aumento pressione sanguigna
Midriasi
Pallore
Sudorazione
Aumento della temperatura
Iperglicemia
FARMACOCINETICA
Assunte per os, per ev, per inalazione.
Unica eccezione è l’ecstasy (MDMA) per la quale la via orale è stata fino ad ora
l’unica via.
MDMA
L’uso inalatorio o endovenoso predispone ad un maggiore rischio di
tossicodipendenza.
Tossicità acuta
Rischio di overdose
SNC:Psicosi tossica(paranoia)
Convulsioni
Sistema cardiocircolatorio: Arresto cardiaco, Ischemia cerebrale (ictus),
crisi ipertermica con coagulazione disseminata (origine idiosincrasica).
Tossicità cronica
Psicosi
Iperprolattinemia
Galattorrea
Ginecomastia
Riduzione della libido, impotenza
Degenerazione neuronale con compromissione delle funzioni
cognitive, somatosensorialie motorie.
Tolleranza, dipendenza, astinenza
La tolleranza fisica si sviluppa in misura più intensa rispetto alla cocaina.
Sindrome di astinenza: si manifesta con comportamento irrequieto, ansioso,
depressione.
ALLUCINOGENI
Il sistema serotoninergico , attraverso le sue proiezioni verso le diverse aree
cerebrali, partecipa al controllo di numerose funzioni come il sonno, il tono dell’umore
l’ansia, l’aggressività, la motivazione e la ricompensa, l’apprendimento e la memoria,
il controllo della fame., le funzioni sessuali, la regolazione dei ritmi circadiani.
Un’alterazione del tono serotoninergico si riflette potenzialmente in una alterazione di
tutte le funzioni/parametri fisiologici che la serotonina stessa regola, a livello
dell’organismo.
ALLUCINOGENI
Con il nome generico di Allucinogeni (o Psichedelici) si indica un gruppo di sostanze
dai nomi più svariati come polvere d’angelo (PCP), acido e special K (Ketamina),
tutte accomunate dalla capacità di provocare delle alterazioni, di durata ed intensità
variabile a seconda della sostanza, nelle percezioni e nei processi del pensiero, fino a
raggiungere delle vere e proprie allucinazioni "isolate" dal contesto ambientale.
N
O
N
H3CO
NH2
H3CO
NH
Psylocina
LSD
OCH3
Mescalina
Si tratta, spesso, di sostanze alcaloidi che agiscono sul rilascio di diversi
neurotrasmettitori, e possono avere dei livelli di tossicità più o meno gravi per
l'assuntore.
ALLUCINOGENI
LSD: 1938 A.Hoffmann sintetizza per la prima volta la Dietil amide dell’acido lisergico,
che si ottiene da alcaloidi dell’ergot.
Psylocina : contenuta nei funghi Psylocibe Mexicana e Semilanceata
Mescalina : contenuta nel Peyote (cactus dell’america centrale).
ALLUCINOGENI
Nel 1938 Albert Hofmann, chimico svizzero dell’industria farmaceutica Sandoz di Basilea,
sintetizza diverse sostanze derivate dall’alcaloide della segala cornuta, alla ricerca di nuovi
farmaci per il sistema circolatorio. Nei primi esperimenti clinici la venticinquesima
sostanza di questa serie —LSD25 o semplicemente LSD — non sembra avere proprietà
terapeutiche interessanti.
16 aprile 1943, durante il processo di sintesi dell’LSD, viene colto da malore e per circa
due ore presenta uno stato confusionale accompagnato da allucinazioni.
Hofmann ritiene che tali effetti siano dovuti a un contatto accidentale con l’LSD anche se,
alla luce delle conoscenze del tempo, gli sembra quasi impossibile che una quantità così
piccola di una sostanza chimica possa avere effetti psichici tanto rilevanti.
Il 19 aprile 1943 il ricercatore ingerisce 0,5 mg di LSD: dopo un certo tempo prova una
serie di sensazioni di alterazione della percezione, di depersonalizzazione, di alterazione
dello schema corporeo, in parte accompagnate da ansia, ma in parte anche piacevoli.
Dimostrato l’effetto allucinogeno dell’LSD la Sandoz lo mette a disposizione degl’istituti di
ricerca sotto il nome Delysid, con due indicazioni:
«a) In psicoterapia analitica, per indurre stati di rilassamento psichico, particolarmente in
presenza di ansia e di nevrosi ossessive. [...]
«b) Negli studi sperimentali sulla natura delle psicosi: Sperimentando il Delysid su se stesso,
lo psichiatra è in grado di gettare uno sguardo sul mondo delle idee e delle sensazioni dei
suoi pazienti».
EFFETTI FARMACODINAMICI
Sostanze con proprietà agoniste per il recettore serotoninergico,
normalmente coinvolto nella modulazione dell’umore (corteccia
cerebrale).
Recentemente è stato messo in evidenza un nuovo effetto consistente
nell’alterazione della trasmissione glutammatergica, forse responsabile
delle distorsioni cognitive e percettive.
SNC:
Alterazione della percezione della realtà e della dimensione spazio-tempo
Alterazione della sfera emotiva e sensoriale (bad trip e good trip)
Periferici:
Effetto inotropo e cronotropo positivo.
Ipertermia
Aumento pressione sanguigna
Iperattività dei riflessi muscolari
Pallore
Sudorazione
Ipervigilanza
FARMACOCINETICA
Assorbimento massimo per os
buono per via nasale
Gli effetti iniziano dopo 30 minuti dalla somministrazione; durata sino a 12 ore
N
O
N
NH
LSD viene dissolta e diluita per essere applicata su carta od altro materiale e distribuita
sotto forma di francobolli (blotter acid): assorbimento transcutaneo
Tossicità acuta
SNC: Paranoia ed attacchi di panico
Convulsioni
Fobie e manie
Bizzarra euforia
Comportamenti emotivi compulsivi
Atteggiamento autistico
Overdose: Ipertermia, emorragia, comportamento autodistruttivo
e coma
Tossicità cronica
Psicosi
Flash back (disturbo percettivo post allucinogeno)
Rischio di suicidio
Degenerazione neuronale con compromissione delle funzioni
cognitive
Tolleranza, dipendenza, astinenza
Sviluppano velocemente un alto grado di tolleranza però di
breve durata
LSD induce tolleranza anche all’effetto di altri allucinogeni
Le sostanze allucinogene non producono dipendenza fisica
Non sono stati mai osservati sintomi d’astinenza dopo uso
anche ripetuto nel tempo. In consumatori abituali, però,
generano fenomeni di dipendenza psicologica.
DEPRIMENTI AD AZIONE CENTRALE
La via di trasmissione GABAergica rappresenta la principale rete di
neurotrasmissione a carattere inibitorio del SNC.
Tutte le sostanze che potenziano tale via sono dotate di attività deprimente a
livello centrale.
L’abuso di queste sostanze è legato alle loro proprietà ansiolitiche.
BENZODIAZEPINE
Le benzodiazepine sono una classe di farmaci con proprietà sedative, ipnotiche,
ansiolitiche, anticonvulsive, anestetiche e miorilassanti. Le benzodiazepine sono spesso
usate per offrire un sollievo di breve durata agli stati di ansia o insonnia grave o
inabilitante.
Trovano altresì impiego nel trattamento delle crisi convulsive e come coadiuvanti
nell'induzione dell'anestesia.
Uno studio francese ha mostrato che circa il 7% della popolazione usa cronicamente
benzodiazepine e la percentuale sale al 17% nella popolazione oltre i 65 anni.
EFFETTI FARMACODINAMICI
Non sono dei GABA agonisti, in quanto
agiscono su un sito recettoriale che è diverso
da quello su cui agisce il GABA (agiscono
allostericamente); necessitano della presenza
GABA per poter esplicare la loro azione, che
è quella di andare a potenziare la
trasmissone GABA-ergica (aumento
dell’affinità recettoriale per il
neurotrasmettitore).
SNC:
Ansiolisi, ipnosi, miorilasso, azione anticomiziale, sedazione
Periferici:
Effetto inotropo e cronotropo.
Riducono la motilità GI
Aumento pressione sanguigna
Atassia
FARMACOCINETICA
Assunte per os, per ev
Per l’abuso intenzionale si preferiscono composti a rapida insorgenza di
azione (Diazepam-Valium® e Alprazolam-Xanax®).
Diazepam-Valium®
Alprazolam-Xanax®
Si può arrivare ad utilizzare dosi fino a 1000 mg die rispetto ai 5-10 mg al giorno
della normale prescrizione medica.
Tossicità acuta
Crisi respiratorie soprattutto in individui con malattie polmonari
croniche
Letale in associazione con altri deprimenti
Capacità psicomotorie compromesse
Reazioni ematologiche
Tossicità cronica
Sindrome d’astinenza
Capacità psicomotorie compromesse severamente
Tolleranza, dipendenza, astinenza
A lungo termine può essere problematico l'uso di tali sostanze, per lo sviluppo
della tolleranza e per il rischio di instaurazione di una dipendenza, fisica e
psichica.
La tolleranza si sviluppa per lo più verso gli effetti sedativi della classe, più
difficilmente per gli effetti ansiolitici.
Meccanismo di tolleranza/assuefazione: riduzione del numero o sensibilità dei
recettori.
Dopo assunzione per mesi può comparire dipendenza e sindrome d’astinenza,
caratterizzata da ansia, agitazione, scatti mioclonici e disturbi del sonno.
Nel caso di assunzioni di dosi elevate si possono avere convulsioni e delirio.
OPPIOIDI
La trasmissione nocicettiva gioca un ruolo
fondamentale nella sopravvivenza dello
individuo, in quanto è volta a garantire
l’integrità dello stesso.
La sensazione del dolore è evocata
da stimoli ben precisi su particolari recettori
(algocettori) situati sulla via algogena
dell’organismo umano.
Esistono due tipi di neuropeptidi coinvolti
nella trasmissione dell’impulso
algogeno: sostanza P e encefaline, rispettivamente
ad attività stimolante ed inibente l’impulso
algocettivo.
OPPIOIDI
Vengono definiti Oppioidi tutte quelle sostanze che presentano una attività
farmacologica riconducibile alla morfina (derivati naturali, semisintetici e sintetici).
Gli oppioidi esercitano il loro effetto mimando l’azione dei peptidi oppioidi
endogeni (encefaline, endorfine e dinorfine) sui loro recettori.
Gli effetti sui neuroni locali e sui circuiti intrinseci che modulano il dolore
producono analgesia, altri effetti terapeutici ed anche altri effetti collaterali.
Morfina
Codeina
I composti appartenenti a questa classe, soggetti ad uso voluttuario, sono
essenzialmente eroina e metadone.
OPPIOIDI
L'eroina fu sintetizzata la prima volta nel 1874 dal ricercatore inglese C.R. Wright.
Venne risintetizzata nel 1897 da Felix Hoffmann, un chimico tedesco che lavorava
per la Bayer (in quel periodo l'acetilazione era una tendenza diffusa per la ricerca
di molecole più attive).
Hoffmann realizzò l'acetilazione dell'acido salicilico, ottenendo l'Aspirina, e
solamente 11 giorni dopo fece altrettanto con la morfina, producendo appunto
l'Eroina.
L'intento era quello di ottenere una molecola più efficace
della codeina nel sedare la tosse, nella tubercolosi e
nelle patologie respiratorie.
Fu battezzata commercialmente eroina (dal tedesco "heroisch", eroico, giacché
inizialmente la si credeva priva degli spiacevoli effetti collaterali di dipendenza e
assuefazione palesati dalla morfina), e cominciò ad essere venduta liberamente
dalla multinazionale farmaceutica Bayer dal 1899. Si diffusero pertanto svariate
preparazioni farmaceutiche acquistabili liberamente.
A parte qualche farmacologo contro corrente, non la si riteneva in grado di dare
dipendenza.
L'eroina in realtà è molto più potente della morfina; le dosi terapeutiche sono molto
più basse e la sua azione ipnotica è minore. La dipendenza è molto forte e si
instaura più rapidamente.
OPPIOIDI
Il Metadone venne sviluppato dalla HOECHST nel 1942 come sostituto della
morfina (che durante la guerra era diventata rara in Germania) e brevettato
nel 1953 come forte analgesico sotto il nome POLAMIDON.
Dagli anni Sessanta, e ad iniziare dagli Stati Uniti, viene utilizzato come
sostituto dell'eroina contro le sindromi d'astinenza somatiche.
Sebbene il metadone generi dipendenza, esso è utilizzato come terapia contro
le sindromi d'astinenza da eroina e come terapia a mantenimento per i
seguenti motivi:
Concentrazione nell'arco della giornata quasi costante , basta una
somministrazione al giorno.
La somministrazione orale non ha gli effetti euforici dell'endovena. E' la
presenza di questi affetti ad alimentare la tossicodipendenza.
Negli USA ha una certa diffusione come terapia a lungo termine per
condizioni dolorose croniche ( spesso per patologie alla schiena).
EFFETTI FARMACODINAMICI
Sono agonisti dei recettori μ per gli oppioidi.
Mimano l’azione degli oppioidi endogeni.
SNC:
Analgesia, euforia, convulsioni, deprimono il
centro della respirazione
Deprimono il centro della tosse
Periferici:
Riducono pressione sanguigna
Riducono motilità GI
Riducono lo svuotamento della vescica
FARMACOCINETICA
Assunte per via ev generalmente.
EROINA:a differenza della morfina, quando iniettata endovena
l'eroina provoca un caratteristico flash euforico della durata di
circa 30-60 secondi, dovuto al rapido superamento della barriera
ematoencefalica e conseguente saturazione dei recettori oppioidi;
la rapidità di saturazione dei recettori è anche il motivo per cui i
consumatori di eroina prediligono la via di somministrazione
endovenosa. L'eroina può essere inoltre fumata o sniffata.
METADONE: vie di somministrazione
Orale: E' il metodo più facile di somministrazione. Gli svantaggi
includono la possibilità di vomitare, le differenti percentuali
d'assorbimento da persona a persona, ed il fatto che alcune
sostanze non vengono bene assorbite.
Iniezione intramuscolare o sottocutanea: Più rapida e efficente
dell'assunzione orale. irritante
Iniezione endovenosa: Evita tutti gli svantaggi della
somministrazione orale. E' possibile un maggiore controllo dei
dosaggi e la sostanza è messa in circolazione con un ritardo
minimo. E' anche il mezzo più pericoloso per via della rapidità di
diffusione. reazioni allergiche.
Tossicità acuta
Overdose
Depressione del centro del respiro
Sedazione
Reazioni ematologiche
Stipsi
Tossicità cronica
Dipendenza
Impotenza
Amenorrea
Tolleranza, dipendenza, astinenza
Forte tolleranza e dipendenza nei confronti degli oppioidi
Il Metadone assunto per os tende a dare minor tolleranza
Sindrome d’astinenza
Ansia, irritabilità, disforia
Insonnia
Diarrea e vomito
Iperalgesia
Tachicardia
CANNABINOIDI
Gli endocannabinoidi sono una famiglia di messaggeri lipidici che si legano agli stessi
recettori ai quali si lega il delta 9-THC e vengono sintetizzati da precursori di membrana
su richiesta dell’organismo.
Nel SNC regolano il rilascio neurotrasmettitoriale.
A differenza di altri neurotrasmettitori, gli endocannabinoidi non vengono sintetizzati ed
immagazzinati in vescicole.
Il sistema degli endocannabinoidi regola:
•regolazione dei circuiti cerebrali del vomito
•meccanismi che modulano l'appetito
•attività analgesica
•processi che regolano la memoria
•proprietà anticonvulsivanti
•azione vasodilatatoria e ipotensiva
•regolazione dei processi riproduttivi
•modulazione della risposta immunitaria
CANNABINOIDI
I cannabinoidi sono una classe di metaboliti secondari presenti nella Canapa
(Cannabis indica e sativa), caratterizzati dalla capacità di mimare substrati endogeni
ovvero gli endoicannabinoidi.
I più importanti da un punto di vista farmacologico sono il delta 9-THC, il cannabinolo
ed il cannabidiolo.
Il contenuto di THC nella marijuana di "buona qualità" è nell'ordine
di 0.5-1% nelle foglie grandi, 1-3% nelle foglie piccole, 3,7% nei fiori, 5-10% nelle
Brattee, 14-25% nella resina ed oltre il 60% nell'olio. Quantità maggiori di THC
sono prodotte da specie selezionate.
EFFETTI FARMACODINAMICI
I cannabinoidi presentano la capacità di poter interagire in maniera non del
tutto chiara con il ligando endogeno.
Sono agonisti endocannabinoidergici.
E’ noto che la marjiuana influenza nell’uomo le funzioni sensoriali, psicomotorie
e cognitive.
Gli effetti sono soggettivi: alterazione della neurotrasmissione individuo-specifica.
SNC:
Analgesia, euforia, spersonalizzazione
(sindrome amotivazionale)
Distorsione della percezione spazio-tempo,
della sfera cognitiva ed affettiva
Azione ipno-narcotica
Riduzione della capacità di concentrazione
Incoordinazione motoria
Periferici:
Riduzione pressione sanguigna
Bradicardia
Abbassamento della temp corporea
FARMACOCINETICA
La marjiuana e l’ hashish vengono generalmente assunte attraverso la
via polmonare.
L’emivita del THC è notevole e pari a circa 30 ore (riscontrabile nelle urine e nel sangue
dopo alcuni giorni)
I cannabinoidi si accumulano nei tessuti
Tossicità acuta
Sindromi letargiche
Incoordinazione motoria
Xerostomia
Disorientamento
Delirium tremens
Iperemia congiuntivale
Tossicità cronica
Rischio di infarto aumentato
Psicosi
Alterazione della sfera emotiva
Tolleranza, dipendenza, astinenza
Si instaura facilmente tolleranza
La dipendenza è più di natura psicologica (quella fisica è inferiore
a quella per alcool, oppioidi e nicotina)
Sindrome d’astinenza
Ansia, irritabilità, disforia
Insonnia
Anoressia
Aumento della sudorazione
GRAZIE PER LA CORTESE ATTENZIONE
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