IL
Documento
Strategico
Regionale sullo Sviluppo Rurale
DSR - SR
II –IV –VI Commissione Consiliare
13 giugno 2006
1
Contenuto della presentazione
 Il quadro della programmazione regionale
I Programma Operativi
 Il PSR
 Il FEP
 La programmazione attuale e quella futura
 Il Documento Strategico Regionale sullo Sviluppo Rurale (DSRSR)
 Tempi per elaborazione e approvazione del PSR
 Quadro di riferimento politico e normativo
 Quadro giuridico e strategico
 Le fasi e le competenze
 Metodi e strumenti per l’elaborazione
 Contenuti del DSR
 Dalla programmazione in corso alla nuova programmazione

2
Il programma di sviluppo rurale nella
programmazione regionale
Fondo di Coesione, FSE,
FERS
Orientamenti Strategici Comunitari
Quadro Strategico Nazionale
FEASR (Fondo europeo per
FEP (Fondo europeo per
l’agricoltura e lo sviluppo rurale)
la Pesca)
Orientamenti Strategici Comunitari
Orientamenti Strategici Comunitari
Piano Strategico Nazionale
Quadro Strategico Nazionale
Documento Strategico Regionale
Documento Strategico Regionale
Programma operativo Nazionale
Programma Operativo Regionale
Piano regionale di Sviluppo Rurale
Programma Operativo regionale
Integrazione
3
La programmazione per lo sviluppo rurale attuale e
quella futura
Programmazione 2000-2006
Programmazione 2007-2013
Regioni del Centro Nord
14 Piani di SR - Feoga G.
1 Documento
Strategico della CE
14 leader regionali
- Feoga O.
14 Leader regionali - Feoga O.
Regioni Obiettivo 1
1 Quadro Comunitario di Sostegno (Fesr,
Fse, Sfop e Feoga O.)
1 Piano Strategico Nazionale (Mipaf)
7 POR - Feoga O.
7 Piani di Sviluppo Rurale – Feoga G.
21 Programmi di SR + 1 Nazionale per la Rete
7 Leader regionali – Feoga O.
4
IL DSR-SR




I Tempi
Quadro di riferimento
Metodo di costruzione del PSR
I Contenuti del DSR
5
Sviluppo rurale 2007-2013
I Tempi
Fasi
Tempi
Documento Strategico Regionale
Entro 30 novembre 2005
Piano Strategico Nazionale (PSN)
Entro aprile 2006
(è stato inviato alla Commissione il 30.04)
Approvazione PSN
Entro giugno 2006
Presentazione PSR
Giugno - Luglio 2006
Processo di approvazione PSR
Luglio - dicembre 2006
6
Quadro di riferimento
Verso la politica di SR 2007-2013: i principi ispiratori
Consigli europei di Goteborg e
Lisbona (2001):
Rendere entro il 2010 l’economia
europea più competitiva puntando
sulla conoscenza e sull’innovazione
(Lisbona, marzo 2000);
Conferenza europea sullo SR di
Salisburgo (2003):


integrare la dimensione ambientale
nella nuova strategia di sviluppo
sostenibile incentrata sugli aspetti
economici e sociali con nuovi e
migliori posti di lavoro e una
maggiore
coesione
sociale
(Goteborg, giugno 2001).






Definizione dei principali campi
d’azione della politica di SR:
Agricoltura e silvicoltura
Il mondo rurale
Qualità e sicurezza dei beni
alimentari
Servizi pubblici nelle aree rurali
Partenariato
Semplificazione (in termini di
organizzazione dei fondi)
7
Il Quadro Normativo e il Sistema di Programmazione
Quadro di riferimento
e soggetti
UE
MiPAF
Regioni
Regolamento CE n. 1782/2003
Regolamento CE n. 1783/2003
Regolamento CE n. 1698/2005
Regolamento CE n. 1290/2005
Proposta di regolamento attuativo del
1698/2005
Proposta di regolamento di transizione
Orientamenti Strategici Comunitari
(OSC) per lo Sviluppo Rurale
COM 2005 304 del 5 luglio 2005)
Priorità strategiche di Goteborg e di Lisbona):
- Trasferimento conoscenza ed innovazione
- Prevenzione biodiversità, habitat naturali e sistema forestale, acque e
cambiamenti climatici
- Occupazione
- Miglioramento governance locale e sviluppo endogeno aree rurali
Piano Strategico Nazionale (PSN)
(documento di indirizzo)
Documento Strategico dello SR (DSR)
Piano di Sviluppo Rurale (PSR)
Regionale
Documento di attuazione della strategia di
sviluppo rurale
8
Fasi e Competenze
Le fasi della programmazione 2007-2013
Orientamenti strategici comunitari
Piano strategico nazionale
Programmi di sviluppo rurale
Asse I – Competitività
Asse II – Gestione del territorio
Asse III – Diversificazione e qualità della vita
Asse IV - Leader
Le competenze e le procedure
Adottati dal Consiglio su proposta
della CE
Elaborato dallo SM con il partenariato.
Approvato dallo SM e trasmesso alla CE
Programmi regionali di SR
Elaborati dalle Regioni con il partenariato
La CE valuta la coerenza con
Orientamenti comunitari, PSN e Regolamento.
Trasmessi alla CE e approvati con Decisione CE
9
Il Quadro giuridico e strategico di riferimento per il DSR- SR

Regolamento FEASR (1698/2005);

Orientamenti strategici comunitari per lo sviluppo rurale;

Regolamento generale Fondi Strutturali;

Regolamenti FESR e FSE;

Linee guida comunitarie in materia di Politiche di Coesione;

Orientamenti nazionali per la predisposizione del PSN;

Orientamenti nazionali per la predisposizione dei Documenti Strategici
Regionali;

Orientamenti nazionali per la predisposizione del QSN dei Fondi Strutturali;

“Progetto per Crescere Insieme” – programma del Presidente della Giunta
Regionale Agazio Loiero

Rapporto preparatorio;

Documento strategico regionale dei fondi strutturali;
10
Metodo di costruzione del PSR
Concertazione
(articolo 6 del Reg. CE 1698/2005)
Partenariato istituzionale e socio-economico
E’ uno strumento di concertazione e partecipazione per la
definizione del DSR e del PSR e per l’attuazione, la sorveglianza e
la valutazione del PSR.
Tavolo tecnico
Strumento di supporto del partenariato
Sede di sintesi dei documenti tecnici prodotti
Sede di approfondimenti specifici su aspetti fondamentali della
futura programmazione
Assistenza tecnica al Dipartimento: INEA, ISMEA, SOG, ARSSA
11
La struttura le DSR – SR
(indicata dai documenti del MIPAF per la redazione dei DS regionali)
1. Analisi del contesto rurale regionale


Il contesto agricolo e rurale calabrese
La programmazione 2000-06: stato di attuazione e criticità
2. Obiettivi per la strategia regionale per la programmazione 2007-2013



Obiettivi generali
Strategie
Assi del Piano
3. Integrazione programmatica
4. Governance del PSR
12
Il contesto agricolo e rurale calabrese
•Importanza del settore agricolo: il suo peso in termini di occupazione e
reddito prodotto è pari a circa il doppio di quello medio nazionale
•Tessuto agroindustriale inadeguato: scarsa capacità di valorizzazione,
scarso grado di integrazione della filiera e di aggregazione tra imprese nel
settore;
•Scarso grado di innovazione di prodotto e di processo;
•Inconsistente peso delle esportazioni agricole calabresi sulle esportazioni
agricole nazionali
•Tuttavia, le esportazioni agroalimentari sono pari al 30% delle esportazioni totali
regionali;
• Ruralità diffusa ma non omogenea;
13
PUNTI DI DEBOLEZZA
•
Ridotte dimensioni delle imprese (in termini assoluti e relativi)
•
Forte incidenza delle aree collinari e montane
•
Elevati costi di produzione
•
Eccesso di disponibilità di lavoro familiare
•
Basso valore aggiunto per occupato
•
Bassa capacità di valorizzazione industriale locale delle
produzioni regionali
•
Scarso livello di internazionalizzazione delle imprese
agroalimentari
•
Significativa quota della produzione agricola regionale
qualitativamente inadeguata alla domanda
•
Filiere strategiche caratterizzate da un grado di integrazione
orizzontale e verticale non ancora adeguato
•
Senilizzazione e basso livello di istruzione dei conduttori agricoli
•
Basso livello di imprenditorialità,
•
Scarsa adozione di innovazioni,
•
Scarsa infrastrutturazione,
•
Bassa capitalizzazione delle imprese,
•
Basso potere contrattuale, sia nei confronti degli attori a monte
che di quelli a valle
•
Ritardi nell’applicazione delle innovazioni tecnologiche nelle fasi
di organizzazione, produzione e commercializzazione, compresi
sistemi logistici
•
Inadeguatezza organizzativa e funzionale della pubblica
amministrazione rispetto ai compiti da assolvere
•
Mancanza di supporti allo sviluppo
MINACCE
•
Competitività relativa decrescente
•
Riduzione delle attuali quote di mercato
in presenza di una riduzione della
protezione del mercato dell'UE dalle
importazioni
•
Riduzione del sostegno per le produzioni
mediterranee" derivante dalla Politica
Agricola Comune
•
Incapacità di trarre vantaggio dalle nuove
opportunità legate ai nuovi strumenti
introdotti nella Politica Agricola Comune
•
Basso potere contrattuale, sia nei
confronti degli attori a monte che di
quelli a valle
•
Peggioramento dell'immagine e della
reputazione complessiva del “sistema
Calabria“
•
Delocalizzazione delle produzioni
agricole
•
Pericolo di abbandono delle attività
agricole nei settori più esposti di mercato
14
PUNTI DI FORZA
•Specificità sociali, economiche e-culturali delle aree
rurali
•Forte legame delle produzioni agricole con il
territorio.
•Dinamismo e capacità competitiva delle imprese più
forti (trainanti per lo sviluppo del territorio)
•Dinamismo e capacità competitiva di alcune aree
territoriali
•Vasta superficie agricola a bassa intensività della
produzione (basso grado di inquinamento)
•Importanza della produzione regionale su quella
nazionale per alcuni prodotti(olive, agrumi, ortive)
•Ampi margini di miglioramento della produttività
•Ruolo ambientale e ricreativo che costituisce un
importante fattore di reddito
•Ampio paniere di produzioni tipiche
•Presenza di aree protette
•Diffusa presenza sul territorio di servizi di sviluppo
agricolo
OPPORTUNITA'
•·Aumento della domanda di prodotti agro-alimentari
tipici e di qualità
•Differenziazione dei prodotti attraverso il
riconoscimento da parte dei consumatori di
caratteristiche qualitative specifiche
•Certificazione di qualità del prodotto
•Miglioramento dell'immagine e della reputazione
complessiva del “sistema Calabria“
•Innovazione tecnologica
•Promozione congiunta delle produzioni tipiche di
qualità e del territorio cui queste sono legate
•Valorizzazione industriale/commerciale locale delle
produzioni agricole di pregio
•Regolarizzazione manodopera extracomunitaria
•Possibilità di modulazione locale/regionale derivante
dalla Politica Agricola Comune
•Consistente superficie boschiva
15
Analisi e riflessioni sulla programmazione
in corso: non partiamo da zero

Programmazione che anticipa gli orientamenti strategici della
Commissione contenuti nel nuovo regolamento sullo sviluppo
rurale (1698/2005) che però non ha dato i risultati attesi;
16
Stato di attuazione della programmazione
in corso
Programmi
Spesa al 31.12.05
POR - Parte Feoga
221.551.000
PSR
297.619.830
Leader+
9.664.269
TOTALE
528.835.099
17
POR Calabria - Misure FEOGA
OBIETTIVO SPESA PUBBLICA Dic. 2005
da realizzare:
416.666.620 euro
....... realizzata:
443.102.017
+6%
18
POR Calabria - Misure FEOGA
Avanzamento finanziario Aprile - Dicembre 2005
A
p
r
i
l
e
Impegni
413 meuro
+ 27%
Pagamenti
297 meuro
+ 33%
D
Impegni i
563 meuro c
e
m
Pagamenti b
443 meuro r
e
19
POR Calabria - Misure FEOGA
Obiettivo spesa raggiunto:
- Mantenendo obiettivi e finalità singole misure
- Mantenendo equilibrio finanziario fra le misure FEOGA
Asse I e IV
20
POR Calabria - Misure FEOGA
Misure “trainanti” : attività svolte aprile-dic. 2005
Misura 1.3
- avanzamento finanziario
(+44% spesa)
Misura 1.5
-avanzamento finanziario
(+17% spesa)
21
POR Calabria - Misure FEOGA
Misure “trainanti”
aprile-dic. 2005
Misura 4.5
- significativo avanzamento finanziario:
(+ 41% impegni - +68% spesa )
Misura 4.6
- significativo avanzamento finanziario:
(+ 35% impegni + 37% spesa)
Misura 4.14
- Capacità di spesa pari al 73% del programmato
Misura 4.10
- Significativo avanzamento finanziario: +37% spesa
22
POR Calabria - Misure FEOGA
Misure “critiche” : attività svolte aprile-dic. 2005
Misura 4.7
- Significativo avanzamento finanziario
(+90% impegni
+88 spesa)
Misura 4.8
-Significativo avanzamento finanziario
(+56 impegni
+ 38% spesa)
23
POR Calabria - Misure FEOGA
Misure “critiche” : attività svolte aprile-dic. 2005
Misura 4.9
- livello di spesa raggiunto pari al 97% del programmato
- Avvio dei 4 PIF legno pervenuti con
dichiarazione ricevibilità
avvio negoziati
Misura 4.11
- Emessi decreti di impegno per investimenti in PIAR
(emessi decreti per 36 dei 41 PIAR ammissibili)
- Elaborazione bozza bando PIAR per regimi di aiuto
24
POR Calabria - Misure FEOGA
Misure “critiche” : attività svolte aprile-dic. 2005
Misura 4.16
- realizzata spesa pari al 106%
Misura 4.17
- avanzamento capacità di impegno: + 79%
- emissione ulteriori decreti di impegno per progetti
PIAR
(emessi decreti per 36 dei 41 PIAR ammissibili)
25
POR Calabria - Misure FEOGA
Misure “critiche” : attività svolte aprile-dic. 2005
Misura 4.18
- completata istruttoria istanze pervenute
- approvata e pubblicata graduatoria provvisoria
(472 istanze pervenute, 343 ammesse per circa 5 meuro)
Misura 4.19
- Completamento procedura approvazione aiuto di stato da
parte servizi UE (agosto 2005)
- impostazione attività per procedere modifica misura
- elaborazione bozza bando per selezione soggetto che gestirà
Fondo Garanzia
- elaborazione bozza regolamento Fondo di Garanzia
26
POR Calabria - Misure FEOGA
Attività di “governance” aprile -dic. 2005
- Potenziamento delle strutture dedicate alla gestione delle
misure e dei progetti integrati
- personale interno
- personale ARSSA
- Potenziamento delle strutture di assistenza tecnica
- esperti PON ATAS Sviluppo Rurale (INEA - ISMEA)
- esperti FORMEZ
- Attivazione di azioni di stimolo, di accompagnamento e di
monitoraggio della spesa
- Avvio di attività di controllo a tappeto per rafforzare la qualità
della spesa (in corso su misura 4.14)
27
POR Calabria - Misure FEOGA
SFOP: STATO DI ATTUAZIONE
Misura 4.20
- Significativo avanzamento finanziario
(da circa 5,7 meuro di ottobre ai 13 meuro di dicembre)
28
Cosa non ha funzionato
Scarsa conoscenza da parte della struttura amministrativa delle
strategie, degli obiettivi del POR e delle procedure
Incoerenza tra Programmazione e attuazione
Meccanismi di spesa complessi e lunghi
Squilibrio nella spesa (4.9, 4.11, 4.16, 4.18, 4.19)
Scarsa uniformità di linguaggio
Controlli di I livello inadeguati, sistema di monitoraggio,
valutazione inadeguati
Scarsa qualità progettuale del territorio e degli attori
Inadeguatezza della struttura amministrativa in termini di
risorse umane e strumentali
29
La strategia del DSR-SR
Modello di sviluppo competitivo, sostenibile e integrato
Creare una discontinuità con la programmazione precedente
in termini di regia, procedure e gestione, valorizzando al
contrario quelle strategie e principi ancora validi per il futuro.
Qualità della spesa
Efficacia della spesa
Concentrazione
(per territori, comparti,beneficiari)
Priorità
Premialità
Specificità
territoriali/settoriali
Approccio integrato
Tra programmi, tra assi,
tra misure
30
Il nuovo regolamento sullo sviluppo rurale (1698/2005)
GLI ASSI
Asse 1
Competitività del
settore agricolo
e forestale
Asse 2
Gestione
ambientale
Asse 3
Diversificazione
Economica
Asse LEADER
OBIETTIVI
Miglioramento dei
risultati
economici delle
aziende
Sviluppo agricolo
sostenibile
Migliorare le
condizioni di vita
nelle aree rurali
Estendere l’approc-cio Leader a tutta
la programmazione
L’ ATTUAZIONE
FEASR
Approccio Leader
Metodo di attuazione degli assi 1, 2, 3 (art. 63)
31
ASSE I Miglioramento della competitività

Obiettivo: creare un settore agro-alimentare e forestale forte e dinamico incentrato sulle
priorità del trasferimento delle conoscenze e dell’innovazione nella filiera alimentare e sui settori
prioritari degli investimenti in capitale umano e naturale.

Azioni chiave:
•
Proseguire l’opera di ammodernamento delle aziende agricole e forestali attraverso
investimenti volti ad aumentare il valore aggiunto delle produzioni e rendere più efficiente
l’utilizzo dei fattori della produzione.
•
Agevolare l’innovazione e l’accesso alla ricerca e sviluppo: introduzione di nuovi
prodotti/processi; organizzazione del sistema degli SSA per garantire una informazione
permanente, la diffusione dell’informazione, delle conoscenze e il trasferimento
dell’innovazione;
•
Migliorare l’integrazione nella filiera alimentare che consente di conservare nelle zone
rurali maggiori ricchezze.
Stimolare un’imprenditorialità dinamica specie per quanto riguarda la trasformazione e
commercializzaione dei prodotti;
•
•
Sviluppo di nuovi sbocchi i prodotti agricoli e silvicoli: investimenti e formazione per la
produzione per fini non alimentari, sviluppo di materiali energetici rinnovabili
•
Incoraggiare l’adozione e la diffusione delle TIC
•
Migliorare le prestazioni ambientali e multifunzionali dell’agricoltura e della silvicoltura
32
ASSE II Miglioramento dell’ambiente e dello spazio
naturale

Obiettivo:

Azioni chiave:
•
Promuovere servizi ambientali e pratiche agricole e zootecniche rispettose degli
animali: compensare gli agricoltori che sottoscrivono impegni più ampi rispetto alle
Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali;
•
Conservare il paesaggio agricolo e forestale
•
Consolidare il contributo dell’agricoltura biologica: integrazione con gli altri assi e in
particolare con l’asse I per la valorizzazione del prodotto
•
Incoraggiare le iniziative economiche in materia di ambiente che procurano benefici
reciproci: la produzione di beni ambientali può rafforzare l’identità delle zone rurali e
dei loro prodotti alimentari e costituire la base per la crescita e l’occupazione generate
dalla diversificazione delle attività nel turismo, artigianato, nel comparto non
alimentare.
tutelare e rafforzare le risorse naturali e i paesaggi; le risorse debbono
contribuire in tre aree prioritarie: biodiversità e preservazione dell’attività agricola e di sistemi
forestali ad elevata valenza naturale.
33
ASSE III Qualità della vita e diversificazione
dell’economia rurale

OBIETTIVO: le risorse di questo asse deebbono contribuire alla priorità
assoluta della creazione dei posti di lavoro promuovendo lo sviluppo e
l’acquisizione di competenze (formazione, informazione, imprenditorialità) con
particolare attenzione ai giovani e alle donne.

Azioni chiave:
•
Incrementare i tassi di attività e di occupazione nell’economia rurale
globalmente
Incoraggiare l’ingresso delle donne nel mercato del lavoro (servizi per
l’infanzia nelle aree rurali)
Sviluppare microimprese e l’artigianato
Formare i giovani alle attività rurali tradizionali per sostenere le attività
relative alla diversificazione (turismo, multifunzionalità)
Incoraggiare l’adozione e la diffusione delle TIC (integrazione tra
programmi)
Incoraggiare lo sviluppo del turismo
Ammodernare l’infrastruttura locale
•
•
•
•
•
•
34
ASSE IV – Approccio LEADER

Obiettivo: le risorse dell’asse 4 dovranno contribuire a conseguire le
priorità degli altri assi, in particolare dell’asse 3, ma sono determinanti per il
miglioramento della governance e per la mobilitazione del potenziale di sviluppo
endogeno delle zone rurali.

Azioni chiave:
•
Rafforzare le capacità di partenariati locali
Promuovere il partenariato pubblico-privato
Promuovere la cooperazione e l’innovazione
Migliorare la governance locale
•
•
•
35
Dalla strategia alla Programmazione:
l’approccio integrato





Approccio integrato per fare sistema
Modelli di sviluppo orientati al territorio e alle
filiere produttive più che alla singola impresa
Da progetti singoli a progetti collettivi
Progetti di filiera ancorati a piani di filiera che
individuano esigenze priorità e interventi: si
esalta il ruolo del partenariato
Sviluppo sostenibile come opportunità
36
Dalla strategia alla Programmazione:
l’approccio integrato
I piani regionali
di filiera
Il Metodo Leader
I piani
tematici strategici
regionali
L’approccio
integrato
Territorializzazione
(priorità in base alle
specificità
territoriali)
Integrazione tra
fondi e politiche
37
Le risorse finanziarie: bisognerà fare delle scelte
Assi
2000-2006
%
2007-2013
%
Competitività
318.792.000
48
58.977.630
10
Gestione territorio
266.139.000
41
147.444.075
25
Qualità e diversificazione
44.587.000
7
58.977.630
10
Leader
21.230.000
3
29.488.815
5
Misura 4.19 – Ing. Finanz.
4.559.000
1
Non
confermata
655.307.000
100
294.888.150*
Totale
La distribuzione percentuale tiene conto del 50% dell’intero ammontare ipotizzato
(589.776.300 euro) per cui restano disponibili e da ridistribuire tra gli Assi 294.888.150 euro.
38
Grazie per l’attenzione
39
I punti normativi di integrazione con i Fondi
Strutturali




L’art. 9 del Regolamento FESR (azioni finanziabili nel
campo dello sviluppo rurale);
Linee guida strategiche per la Politica di coesione:
“promuovere la diversificazione economica delle aree
rurali”;
Orientamenti nazionali per il Quadro strategico nazionale
(cap. V): strumenti per l’integrazione fra Fondi, con le
politiche di sviluppo rurale e con le altre politiche
comunitarie
Documento strategico regionale per i fondi strutturali
40
Integrazione tra fondi
Priorità politiche
di sviluppo rurale
ASSE I
Competitività
Priorità
politiche di
coesione
Azioni specifiche fondi
strutturali
Fondi
ordinari
Ambito
territoriale
Strumento
di
intervento
Potenziare
infrastrutture di
trasporto
Investimenti in collegamenti
secondari, collegamenti tra
zone interne e altre zone
APQ
Tutte le zone
rurali
Per filiera
Promuovere
l’innovazione e
l’imprenditoria
Servizi di sostegno alle
imprese, in particolare PMI
agro-industriali;
Formazione di nuove figure
professionali nelle filiere
Creazione di poli di
eccellenza in materia di
Ricerca e Sviluppo Tecn.
Interventi
per
patrimonio
zootecnico
Aree interessate
da processi di
abbandono/
perdita
competitività;
Per filiera e
per distretto
Aree
specializzate
Rendere
accessibile le
TIC
Promozione della diffusione
TIC a livello aziendale e delle
infrastrutture necessarie
Tutte le aree
rurali
Per filiera
Favorire
l’accesso al
mercato del
lavoro
Misure specifiche per l’accesso
dei migranti e le loro
integrazioni
Tutte le aree
rurali
Per
distretto
41
Priorità politiche
sviluppo rurale
Priorità
politiche di
coesione
Azioni specifiche
fondi strutturali
Fondi ordinari
Ambito
territoriale
Rafforzamento
sinergie tra tutela
ambiente e crescita
Investimenti
infrastrutturali per
adeguamento alla
normativa comunitaria
(acqua, rifiuti, aria,
suolo, biodiversità e
protezione natura)
Programmi per l’uso e la
salvaguardia del territorio
Aree a forte
valenza
ambientale e
paesaggistica;
Aree limitrofe ai
centri urbani;
Aree ad
agricoltura
specializzata e
organizzata in
filiere localizzate
ASSE II
Miglioramento
della gestione
del territorio
Intesa istituz. di programma
per la salvaguardia del
territorio
Valorizzazione e salvaguardia
della montagna
Investimenti per il
rispetto degli impegni
di Kyoto
Per distretto
Prevenzione rischi
(miglioramento della
gestione delle risorse
naturali
Riduzione uso
intensivo fonti
energetiche
tradizionali
Investim. Per
migliorare l’efficienza
energetica e per lo
svilupo delle
tecnologie rinnovabili e
alternative
Promozione
innovazione e
imprenditoria
Investimenti in ecoinnovazioni
Strumento
d’intervento
Tutte le zone
rurali
Tutte le zone
rurali
Interventi per la formazione
professionale
42
Priorità politiche
sviluppo rurale
Asse III
Miglioramento
qualità della vita e
diversificazione
economia rurale
Priorità
politiche
di
coesione
Azioni specifiche
fondi strutturali
Fondi ordinari
Ambito territoriale
Strumento
d’intervento
Potenziare
infrastruttura
di trasporto
Investimenti in
collegamenti secondari tra
zone interne e altre zone,
infrastrutture sostenibili
collegate al turismo e alle
risorse culturali
APQ:
Infrastrutture di
trasporto
Sviluppo locale
Infrastrutturazione
sviluppo locale
Aree con perdita di
competitività e/o
abbandono
Aree a forte valenza
ambientale e paesaggistica
Aree limitrofe ai centri
urbani
Aree ad agricoltura
specializzata (filiere)
PIT
Rendere
accessibili le
TIC
Investimenti in
infrastrutture TIC
APQ Ricerca
scientifica
Aree con processi di
abbandono
Aree a forte valenza
ambientale e paesaggistica
Migliorare
l’accesso ai
finanziamenti
Sostegno a categorie
specifiche (giovani
imprenditori, gruppi
svantaggiati)
Servizi socioassistenziali e di
solidarietà sociale
Tutte le zone rurali
Promuovere
innovazione e
imprenditoria
Misure specifiche per
lapartecipazione delle
donne, l’accesso dei
migranti, inserimento di
persone a rischi di
esclusione sociale
Interventi in favore
della formazione
professionale per
l’occupazio
Aree con processi di
abbandono
Aree a forte valenza
ambientale e paesaggistica
Favorire
l’accesso al
mercato del
lavoro
Aree con processi di
abbandono
43
Scarica

Documento strategico regionale sviluppo rurale