Deutsche Masse AG
Administration
Building
HEIGHT
HERZOG
SOSTANABLE
+ Partner BDA, Monac
I.U.A.V. a-a 2004-2005 Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n°248895 - Anna Omodeo
n°2488887
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DATI TECNICI
Progettista:
Herzog+Partner BDA, Monaco
Committente:
Deutsche Messe AG, Hannover
Data di commisione progetto:
Estate 1997
Data di termine lavori:
Primavera 1999
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IL COMMITTENTE
•Il progetto va improntato sulla capacità degli spazi
lavorativi di adattarsi all’organizzazione e
all’infrastruttura tecnica. Il piano tipo deve
permette la combinazione di diverse tipologie di
ufficio individuali, combinazione di unità e open
space.
•I posti di lavoro vengono definiti dal committente
di ‘’alta qualità ’’, gli ambienti devono garantire la
socializzazione e lo svolgimento delle diverse
attività in condizioni di benessere.
•Viene richiesta una particolare attenzione alla
progettazione e all’uso di tecnologie che possono
diminuire i consumi di energia mantenendo
efficienza e i comfort all’interno dell’edificio.
•Messe AG di Deutsche, istituzione che gestisce
l’organizzazione e lo sviluppo della fiera
commerciale
di
Hannover,
ha
rimarcato
l’importanza che il nuovo edificio sia visto
all’interno
del
piano
più
complesso
di
I PROGETTISTI
•Il progetto consiste nella costruzione di un nuovo
edificio indipendente per l’ampliamento degli
attuali uffici, già presenti nell’area di progetto.
•I progettisti devono confrontarsi con il complesso
paesaggio urbano del luogo. Lo stesso progettista
afferma ‘’ L’architettura non può essere reinventata
ogni lunedì, nella città di Hannover l’architettura
non deve essere spettacolare tuttavia deve
distinguersi per chiarezza e moderazione’’.
Il lavoro è improntato sulla ricerca di efficienza e in
un uso convincente dei materiali e delle
tecnologie.
•L’edificio deve inserirsi nella zona fieristica
prevista per l’expo 2000. L’orientamento in
diagonale fa si che il corridoio d’ingresso
dell’edificio diventi anche collegamento tra la fiera
e la città.
• Il progetto viene sviluppato in altezza, è l’edificio
più alto della città, in quanto la superficie
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Pad.1
IL SITO
40m
IL SITO
•Il progetto ha luogo nella città di Hannover in
Germania.
•E’ situato all’ingresso nord del complesso fieristico
della città
•L’area si estende in diagonale per una lunghezza
di 40 m in direzione nord-sud tra gli uffici esistenti e
il padiglione 18.
•In precedenza era presente un altro edificio
destinato agli uffici dell’amministrazione, che è
Pad.18
stato demolito per far posto alla nuova costruzione.
Uff.
esisten
ti
•Il nuovo edificio deve collegarsi a sud con il
padiglione 18.
•Il viale centrale è stato progettato per assolvere
alla duplice funzione di ingresso all’edificio e di
luogo di distribuzione per l’accesso nord della fiera.
•Il dislivello tra la diagonale nord e sud è di 0,40 m.
Ing. nord
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4
7
2
1
5
3
8
6
1 ingresso nord
2 uffici esistenti
3 nuova costruzione
4 stazione della metropolitana
5 viale centrale di ingresso
6 zona verde
7 pad.1
8 pad. 18
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DATI DIMENSIONALI
N° di piani:20
Altezza:82m
Livello ultimo piano: +58,32m
Superficie del piano: 13.563 m2
Volume totale: 48.181 m3
Dimensione torre per uffici: 24m x 24m
Dimensioni facciata: 10.500 m2
Dimensione pelle esterna: 12.520 m
N° posti di lavoro: 250
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6
5
PIANO
TERRA
4
2 1
7
2
3
8
7
1 entrata
2 bussola di entrata
3 accesso veicoli
4 corridoio accesso
ascensori
5 collegamento con
gli edifici esistenti
6 uffici esistenti
7 scale di
emergenza
8 montacarichi
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1
2
La hall di ingresso è caratterizzata da
un’altezza tripla rispetto a quella degli altri
piani.
Questo piano ha la funzione di collegare e
distribuire il flusso di utenti all’ interno
dell’intero
complesso.
Risulta
il
collegamento orizzontale principale e fa si
che il flusso di utenti venga distribuito in
maniera razionale all’interno del complesso
di uffici. I collegamenti verticali vengono
localizzati nelle due torri laterali.
3
1ingresso piano terra:particolare della
bussola di entrata
2 particolare del parapetto scale
antincendio.
3 ingresso: particolare dell’attacco delle
colonne con il solaio superiore.
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PIANO TIPO
3
1
2
3
57
6
7
4
1 area comune
2 uffici
3 facciata doppio strato
4 elementi di
ventilazione
5 centralino telefonico
6 centrale elettrica
7 condotto di
ventilazione
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1
2
3
1 particolare della
facciata doppio strato
2 zona centrale di
riunione e confronto
3 ufficio singolo
Gli uffici si appoggiano
alla
facciata
doppio
strato che ha lo scopo di
mantenere il benessere
bioclimatico.
A seconda del numero di
postazioni
di
lavoro
richieste,15-20
al
massimo per piano, gli
spazi vengono suddivisi
in uffici singoli, collettivi
e open space.
Le partizioni interne
avvengono per mezzo di
pannelli
removibili
prefabbricati in legno
che vengono agganciati
sul pavimento allo scopo
di garantire la massima
flessibilità del piano tipo
rispetto
all’organizzazione
aziendale.
La zona centrale ha la
funzione di sala riunioni.
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PIANO
DIRIGENZIAL
E
3
2
4
2
3
5
6
2
1
2
4 3
3
1 visitatori
2 segreteria
3 uffici
4 sala riunioni
5 cucina
6 guardaroba
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HERMES
LOUDGE
2
2
3
5
1
4
6
1 entrata
2 sala conferenze
3 guardaroba
4 cucina
5 bar
6 audiovisivi
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1
2
3
4
1 Hermes Lounge
2 Sala riunioni del
piano dirigenziale
3 servizi igienici del
piano dirigenziale
4 Bar del piano
Hermes Lounge
Nel piano dirigenziale il
numero
degli
uffici
diminuisce ve ne sono
solo tre molto spaziosi e
con un grado di finitura
raffinato.
Il resto dello spazio
viene
usufruito
per
permettere il confronto e
l’aggregazione
del
personale.
All’ultimo piano Hermes
Lounge
si
svolgono
funzioni aggregative e di
rappresentanza.
Le variazioni proposte
negli ultimi due piani
dell’edificio dimostrano
come l’obbiettivo dei
progettisti, di creare uno
spazio versatile in grado
di
trasformarsi
a
seconda delle esigenze
del committente, sia
stato raggiunto
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ovest
sud
5
PROSPETTI
collegamento
ingresso
ingresso veicoli
facciata doppio strato
facciata Möding Argeton
tetto giardino
ripetitore
torre di ventilazione
aperture sulla facciata
doppio strato per la
ventilazione naturale
corridoio di ventilazione
feritoie elettroniche per la
ventilazione naturale
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3
MÖDING ARGETON
1
2
3
1
52
1 lastre Argeton in laterizio 30
mm
2 montante in alluminio
preformato
3 staffa di aggancio della
lastra
4 intercapedine d’aria
5 giunto di protezione alle
infiltrazioni d’acqua
6 isolante termico 70 mm
4
6
1 particolare dell’aggancio delle lastre
2 particolare sistema Möding Argeton
3 particolare del montante prima della
posa
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1particolare della
vetrata
1
2
2 particolare della
facciata del blocco
centrale
3 particolare delle
scanalature delle
lastre in laterizio
5
4 particolare del
sistema parasole in
facciata
5 montacarichi per
pulitura facciate
3
4
Le facciate del blocco
centrale
sono
l’espressione
del
concetto di facciata a
doppio strato, ed è
costruita in acciaio e
vetro.
Un sistema di parasoli
modifica la facciata a
seconda delle esigenze
di confort interno.
Le due torri laterali
sono rivestite da lastre
in
laterizio
con
scanalature orizzontali,
questo nuovo sistema
costruttivo
viene
chiamato
Möding
Argeton ha lo scopo di
riparare e rivestire la
struttura portante in
calcestruzzo.
Le
scanalature
orizzontali riducono il
flusso d’acqua e le
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SEZIONE A-A’
fondazioni
locale tecnico impianti
ingresso
piano uffici
Hermes Lounge
montacarichi
condotte d’aria
ascensore
facciata doppio strato
sala macchine
ascensore
ventole+scambiatore
ventilazione
locale tecnico
ascensori
torre di ventilazione
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LOCALE TECNICO
1
Il piano seminterrato svolge la
funzione di locale tecnico, il suo
interno è progettato per contenere
la
strumentazione
meccanica
necessaria per il funzionamento
degli impianti.
2
3
1 centrale termica caldaia
pressurizzata
2 sistema ibrido di condizionamento
3 centrale trattamento dell’aria
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9
FACCIATA
DOPPIO
STRATO
1 pelle esterna in alluminio
8
e vetro tipo U
2 corridoio di ventilazione
3 colonna portante
4 pelle interna in legno e
vetro tipo U
5 ventola di estrazione
dell’ aria
6 pavimentazione
progettata per contenere
gli impianti elettrici e di
comunicazione
1
2
3
5
4
6
11
10
7 solaio in calcestruzzo
8 parasole interno
9 parasole esterno
7
10 vetro elettronico che
regola il flusso di entrata
dell’aria
11 protezione del vetro
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1
2
3
4
1 particolare della ventilazione all’interno dei
serramenti
2 particolare della ventola per la ventilazione
naturale
3 vista della facciata interna
4 particolare dei serramenti a doppio vetro di tipo
U
La facciata a doppio strato è
progettata per sfruttare gli apporti
naturali che l’edifico stesso può
dare attraverso l’attivazione termica
dei volumi solidi della costruzione.
Il corridoio di ventilazione che si
viene a creare tra la pelle esterna e
quella interna ha la funzione di
evitare le perdite di calore nel
periodo invernale, non consentendo
l’apertura delle finestre direttamente
con l’esterno, l’aria prelevata viene
preriscaldata dal corridoio di
ventilazione prima di essere
immessa nella zona interna. Mentre
nel periodo estivo per controllare il
surriscaldamento, il calore viene
rimosso nel corridoio di ventilazione
per mezzo degli speciali serramenti
e delle ventole che favoriscono il
ricambio
dell’aria
tramite
la
differenza di pressione tra i due
ambienti.
Il comfort viene mantenuto con
bassi
consumi
energetici
nonostante la personalizzazione
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1
ATTIVAZIONE
TERMICA
DELL’EDIFICIO
< di 2m/s
2 m/s > 5 m/s
> 5 m/s
1 velocità e direzione dei venti in rapporto con l’edificio
Gli architetti per poter sfruttare al
meglio la capacità dell’edificio di
limitare i consumi energetici hanno
studiato le condizioni climatiche
dell’area di progetto per valutare
quali di queste avrebbero apportato
benefici o svantaggi.
Lo studio del vento e della pressione
che esercita sulle facciate ha dato
esiti positivi in quanto questo fattore
climatico diventa parte integrante
del sistema di ventilazione naturale
dell’edificio.
L’aria
incanalata
all’interno dell’edificio per mezzo di
un condotto di 300 mm di diametro,
collega
orizzontalmente
e
verticalmente ogni piano, viene
sospinta
naturalmente
dalla
differenza di pressione che si viene
a creare all’interno del condotto.
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1
ATTIVAZIONE TERMICA
DELL’EDIFICIO
sud
est
2
nord
ovest
1 coeff. di pressione del vento in direzione nordest
2 coeff. di pressione del vento in direzione sud-
Questo sistema apporta benefici sia in
inverno preriscaldando l’aria prima di
essere immessa negli ambienti che in
estate immettendo aria raffrescata
all’interno del sistema. Le finestre-feritoie
elettroniche poste in facciata sono
collegate con la stazione metereologica
situata sul tetto dell’edificio e a seconda
dei dati rilevati regola i flussi d’aria
d’entrata nell’edificio.
Sono possibili sei differenti regolazioni.
Ogni piano rappresenta una zona
termica autonoma che viene regolata in
base alle attività svolte all’interno, solo il
corridoio di ventilazione permette il
collegamento verticale dei flussi d’aria.
L’aria espulsa viene incanalata e aspirata
dal camino aerostatico posto nella torre
DMAG.
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1
2
1 schema dei
flussi d’aria in
sez.
2 schema dei
flussi d’aria nel
periodo estivo
3 schema dei
flussi d’aria nel
periodo
invernale
3
4 finestra-feritoia
di aerazione
elettronica
4
>>> aria in entrata
>>> aria preriscaldata
aria espulsa
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1
2
3
4
>>> aria in entrata
>>> aria preriscaldata
aria espulsa
+..++ pressione vento
-..-- -- aspirazione del vento
ventole di aspirazione
sensore di temperatura
ingresso aria esterna
bypass
canale di estrazione
5
1 diagramma dei flussi di
ventilazione naturale nel
periodo invernale
2 diagramma dei flussi di
ventilazione naturale nelle
stagioni intermedie
3 diagramma dei flussi di
ventilazione naturale nel
periodo estivo
4 solaio termoattivo capace di
rilasciare calore nel periodo
invernale
5 solaio temoattivo capace di
abbassare la temperatura quando
supera i 21° nel periodo estivo
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SOLAIO
TERMOATTIV
O
2
1
3
2
23
3
4
4
1 collegamenti verticali
delle tubazioni per la
climatizzazione
2 corridoio di
distribuzione
3 tubazioni del solaio
termoattivo
1
1
4 canale sotto il
pavimento per gli
impianti elettrici e di
telecomunicazione
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1
1 grafico delle temperature
2 grafico di valutazione degli scambi
termici
--------- temperatura esterna
--------- temperatura interna con solaio
termoattivo
---------- temperatura interna senza solaio
termoattivo
2
--------- temperatura stanza
--------- temperatura solaio
---------- temperatura di ritorno
3
--------- temperatura interna con gli apporti
---------- temperatura interna senza gli apporti
3 grafico di valutazione degli apporti
provenienti dai macchinari e dalle
persone presenti nel locale
4
5
4 posa in opera dell’impianto
5 posa in opera dell’impianto
Il pavimento termoattivo è caratterizzato dal passaggio al di sotto del piano
di calpestio da una serie di tubazioni all’interno delle quali passa
dell’acqua.
All’interno dei tubi nel periodo invernale passa l’acqua riscaldata a una
temperatura di 30°C 40° C distribuendo in maniera uniforme il
riscaldamento, la temperatura interna non scende mai al di sotto dei 20°C.
In questo progetto oltre all’impianto vengono considerati per raggiungere la
temperatura di benessere nel locale anche le persone e i macchinari
presenti.
Nelle stagioni intermedie il liquido all’interno recupera l’energia di
raffreddamento notturna rilasciandola gradualmente durante il giorno se le
temperature sono superiori ai 21°C mentre rilascia il calore accumulato
nelle ore diurne nella notte se la temperatura scende al di sotto dei 21°C.
Nel periodo estivo l’acqua all’interno viene raffrescata con un sistema di
refrigerazione ibrido ad una temperatura di 18°C l’abbassamento della
temperatura superficiale interna raffresca l’ambiente.
Un sistema di condizionamento ad aria è previsto come supporto alle
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1
2
3
4
5
CAMINO DI
VENTILAZIONE
Il camino di ventilazione posto sulla torre
nord permette la circolazione dei flussi d’aria
all’interno dell’edificio.
Il camino garantisce un ricambio massimo di
1,5 volumi orari. Tale ricambio varia a
seconda delle esigenze di ogni piano
dell’edificio.
Per limitare le perdite di carico i condotti
sono dotati di estrattori meccanici che
entrano in funzione quando il tiraggio
naturale scende al di sotto di 1-2 m/s.
Le forze naturali soddisfano 85% dei ricambi
di aria necessari all’interno dell’edificio.
1 camino di ventilazione
2 sezione interna del camino
3 particolare dell’anemostato
4 base con stazione metereologica
5 trasporto su gomma del camino
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1
1 preparazione al trasporto del camino di ventilazione
2 montaggio della struttura metallica del camino
3 - 4 - 5 posa in opera del camino
6 trasporto - 7 montaggio - 8 ancoraggio - 9 fissaggio della struttura
3
4
5
7
8
9
2
6
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SCHEMA DEI SISTEMI DI
CLIMATIZZAZIONE
1
2
4
3
5
6
7
8
9
24
10
10
9
20
11
12
21
11
14
13
18
15
18
16
16
19
17
20
24
23
1 stazione metereologica
2 estrattore d’aria
3 aspiratore d’aria
4 cucina
5 bar
6 pannelli fonoassorbenti
7 cabina di servizio impianti
8 estrattore meccanico
9 piano Hermes Loudge
10condotto di immissione aria per
piano
11condotto di estrazione aria per
piano
12 estrattore d’aria del nucleo
centrale
13 corridoio di ventilazione
14 apporti d’aria provenienti dalle
finestre feritoie
15 pavimentazione termoattiva
16 canale per gli impianti elettrici
17 collegamento verticale impianti
elettrici
18 collegamento verticale impianti di
comunicazione
19 colonne impianti idrosanitari
20 pelle esterna in acciaio e vetro
21 pelle interna in legno e vetro
22 ingresso torre sud
23 ingresso torre nord
24 tetto giardino
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DATI TECNOLOGICI
Sistemi
di
riscaldamento
e
raffreddamento:
- tramite attivazione termale degli
elementi strutturali
- raffreddamento libero notturno (sistema
di raffreddamento ibrido)
Specifici bisogni annuali:
- riscadamento < 50 kWh/m2
- 43 kWh/m2/a (stimato)
- riduzione approssimativa del 25% dei
requisiti necessari (edificio a basso
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DATI TECNOLOGICI
Facciata doppio strato:
- doppio vetro di tipo U
-1.1 W/m2/K
- ventilazione attraverso i vetri data dalla
facciata doppio strato
- uso della radiazione solare per
preriscaldare l’aria
- getto d’aria orizzontale dal lato sud al
lato nord per mezzo di ventole
- uso di sistemi solari passivi
Ventilazione:
- massimo valore di scambio dell’aria
meccanico 1.5/h
- scambio d’aria, CO2 regolato
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ANALISI STRUTTURALE
FONDAZIONI
Le due torri laterali hanno una
fondazione a platea che poggia su dei
pali di fondazione.
Il nucleo centrale dell’edificio ha una
zattera di fondazione simile ad una
scatola vuota con all’interno una
griglia di muri che ripartiscono i carichi
sui pali di fondazione posizionati in
corrispondenza dei pilastri scavata
all’interno
sono
solidamente
connesse alla struttura del basamento
con una fondazione che comprende il
solaio del piano terra, una griglia di
muri ed il loro basamento.
1 setto murario della fondazione
2 doppia soletta di fondazione di 75
cm distanziate di 300 cm
3 platea di fondazione
4 pali di fondazione
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ANALISI STRUTTURALE
FONDAZIONI
Su questi muri vengono trasmessi i
carichi verticali delle 16 colonne tonde
che sorreggono i solai di cemento
armato di 30 cm.
La trasmissione dei pesi dalla struttura
al suolo avviene attraverso una
combinazione di setti e colonne.
1 setto murario della fondazione
2 doppia soletta di fondazione di 75
cm distanziate di 300 cm
3 platea di fondazione
4 pali di fondazione
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1armatura verticale dei setti murari
3
4
2 posa in opera dei manicotti
tubolari sui muri esterni del
basamento
3 armatura orizzontale della prima
soletta
4 rinforzo della soletta attraverso
connettori per evitare la
perforazione dei carichi di punta
5
5 armatura di ripresa della colonna
6 tiraggio dell’armatura della
colonna
1
2
6
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ANALISI
STRUTTURALE
ELEMENTI VERTICALI
Le colonne tonde nei dodici piani più
bassi dell’edificio sono eseguite in
cemento ad alta resistenza (B 95)
armate da un nucleo centrale in acciaio
del diametro di 200 mm. Questo nuovo
tipo di cemento permise di minimizzare
la sezione delle colonne e di
mantenerla
per
tutta
l’altezza
dell’edificio.
1 lastra piana in cemento armato 30
cm spessore (B 45)
2 colonne centrali del diametro di 70
cm (B 45/B 95)
3 colonne perimetrali del diametro di 50
cm (B 45/B 95)
4 solaio portante 20 cm torri laterali
5 muro portante 30-40 cm (B 45)
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ANALISI
STRUTTURALE
ELEMENTI VERTICALI
E’ stato possibile adattare le colonne al
carico crescente a cui erano sottoposte
dalla cima alla base, in maniera
invisibile all’osservatore, aumentando
la resistenza del materiale utilizzato.
1 lastra piana in cemento armato 30
cm spessore (B 45)
2 colonne centrali del diametro di 70
cm (B 45/B 95)
3 colonne perimetrali del diametro di 50
cm (B 45/B 95)
4 solaio portante 20 cm torri laterali
5 muro portante 30-40 cm (B 45)
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1
1 sezione dell’armatura della
colonna poste al di sopra del
dodicesimo piano
2 3 posa in opera delle
colonne prefabbricate dei
primi dodici piani
1 chiodi di connessione tra il nucleo
centrale in acciaio e il rivestimento in
calcestruzzo
2 armatura verticale
3 staffe
4 calcestruzzo B 95
2
3
4 struttura di sostegno per la
posa in opera del solaio
4
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ANALISI
STRUTTURALE
ELEMENTI
Per evitare l’interruzione delle travi in
prossimità
dei pilastri è stata creata
ORIZZONTALI
un’armatura in acciaio che permette
all’intero solaio di comportarsi come un
unico elemento strutturale indipendente
dagli elementi verticali. Questo fa si
che i pilastri siano sottoposti al solo
carico verticale permettendo quindi
sezioni minori in quanto non è presente
la pressoflessione.
1 solaio da 30 cm in CLS B35
2 rinforzo del solaio in prossimità delle
colonne con un’armatura in acciaio del
diametro di 200 mm
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1
Per questo motivo vennero utilizzate due
differenti consistenze di cemento per la
realizzazione dei solai:
cemento ad alta resistenza (B 95) lo stesso
utilizzato per le colonne dovette essere usato
per le aree dei pavimenti circostanti le
colonne, le rimanenti aree furono eseguite
con cemento di consistenza normale (B 45).
2
1 rinforzo del solaio in prossimità delle colonne
con un’armatura in acciaio del diametro di 200
mm
2 in posa in opera del solaio
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IL CARICO DEL VENTO
Il carico del vento non dipende solo dalla
velocità del vento e dalla forma esterna
dell’edificio ma dallo spostamento dinamico
della struttura stessa. Nel calcolare il carico del
vento nella struttura, è stato necessario
determinare la minima frequenza di risonanza
del sistema di costruzione.
Le torri ricevono solo una piccola porzione dei
carichi vivi dai solai dei piani. D’altra parte, il
centro di gravità dell’edificio (S) – e le risultanti
dei carichi del vento – e il centro torsionale
della sezione a croce di tutti gli elementi di
costruzione sono relativamente distanziati.
1 centro di gravità dell’edificio
2 centro di torsione
3 diagramma di carico
4 risultante dei carichi del vento
direzione est-ovest
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IL CARICO DEL VENTO
I carichi di vento, non solo sottopongono il
sistema costruttivo a piegamento; ma
comportano anche una torsione del sistema
attorno il suo asse verticale.
Inoltre, a causa della posizione delle torri
esterne e il basso grado di carico dei solai dei
piani i carichi possono ripercuotersi nelle
sezioni costruttive delle torri che non sarebbero
altrimenti soggette ad eccessivi carichi di
vento. I calcoli rivelano un potenziale
cedimento orizzontale degli elementi costruttivi.
Anche se questo è tipico dei movimenti dovuti
al carico su elementi di cemento armato
soggetti a piegamento.
1 centro di gravità dell’edificio
2 centro di torsione
3 diagramma di carico
4 risultante dei carichi del vento
direzione est-ovest
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NORMATIVA
ANTINCENDIO
3
1
4
2
1
3
4
2
I collegamenti verticali ascensori e
montacarichi sono posti nelle due
torrette laterali come anche le uscite
di emergenza. Sono previste 2
uscite di emergenza per piano e 2
elevatori antincendio che arrivano a
62,3 m di altezza. L’affollamento
previsto per piano è di 20 persone
Le scale hanno la dimensione di 2
moduli (1,2 m) e la distanza
massima per raggiungere la via di
fuga e di 27 m.
Non
sono
previsti
luoghi
compartimentati.
1 bussole di entrata
2 scale antincendio
3 elevatore antincendio
4 luogo sicuro
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ANALISI DEI COSTI
Costi di costruzione:
€ 7020/m2
Costi operativi (energia):
€ 23 m2
Costi operativi (energia) per
edifici con tecnologia
convenzionale:
€ 29 – 73/m2
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CONCLUSIONI
NON SOSTENIBILE
PROCESSO
SOSTENIBILE
100%
Sin dalle prime richieste del committente si percepisce la
necessità di una progettazione più attenta ai consumi
energetici e al comfort degli ambienti progettati. Il progetto
è caratterizzato da una partizione interna salubre
smontabile e che garantisce la massima flessibilità
funzionale. I progettisti si sono impegnati a rispettare i
tempi previsti per la consegna dell’edificio.
CANTIERE
30%
Molte parti dell’edificio essendo prefabbricate anno
richiesto lunghi trasporti su gomma dato che non
era possibile reperirli in luogo.
70%
Durante tutto il periodo di costruzione dell’edificio si sono
effettuate
prove sui materiali e collaudi delle parti
strutturali per garantire che il processo edilizio avesse alti
standard di qualità.
TECNOLOGIE
20%
Per la scelta di usare materiali non riciclabili o
comunque non smontabili. Le tecnologie adottate
spesso vengono prodotte attraverso processi che
richiedono il consumo di molta energia. Un altro
problema sono le emissioni dei gas che vengono
scaricate nell’atmosfera dai prodotti industriali.
80%
Le tecnologie adottate per evitare le dispersioni termiche e
per contenere i consumi energetici hanno ottenuto il
successo sperato infatti questo edifico è in grado di
ridurre drasticamente i consumi se confrontato con edifici
tradizionali.
GESTIONE
20%
In caso di deficit impiantistico l’edificio deve
ricorrere all’uso di sistemi tradizionali e le eventuali
riparazioni richiedono l’intervento
di personale
specializzato e un una tempistica di recupero della
funzionalità piuttosto lunga.
80%
La gestione dell’ edificio ha come scopo la riduzione dei
consumi energetici e la manutenzione efficiente della
struttura. Non sono necessari particolari opere di
manutenzione se non il monitoraggio costante del sistema
impiantistico integrato e gli interventi di ordinaria
manutenzione All’interno dell’edificio viene effettuata la
raccolta differenziata dei rifiuti.
DEMOLIZION
E
30%
I materiali impiegati non sono riciclabili fatta
eccezione di alcune parti, pertanto al momento della
70%
L’edificio è stato progettato per avere un lungo periodo di
vita ed inoltre la flessibilità degli interni permette un
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BIBLIOGRAFIA
Nachhaltige Hohe. Deutsche Messe AG Hannover Verwaltungsgebaude. Munchen ;
London ; New York : Prestel, 2000
Thomas Herzog. Architektur + Technologie Munchen; London; New York: Prestel, 2001
Battisti Alessandra. Torre sostenibile: Thomas Herzog a Hannover. In Modulo: edilizia
industrializzata e tecnologie in progresso . - N. 264 (2000), p. 742-746
Tucci Fabrizio. L’integrazione impiantistica nell’edificio “intelligente”. In Modulo: edilizia
industrializzata e tecnologie in progresso . - N. 264 (2000), p. 747-750
http://www.laterizio.it/costruire/riviste.asp?anno=2004&numero=100
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sostanable Height Herzog a.a. 04-05