RELAZIONE DI FISICA
Home page
► accenni teorici
Sabato 26 Novembre 2005
► materiali
► procedimento
► conclusioni
Laboratorio di fisica del Liceo Classico
G. Pascoli di Gallarate
Mattia Dall'Armellina, Andrea Zaro e
Simone Zendali
Accenni teorici
Home page
► accenni teorici
► materiali
► procedimento
► conclusioni
I legge di Ohm: l'intensità di corrente che
percorre un conduttore metallico è direttamente
proporzionale alla differenza di potenziale
presente ai suoi capi, a condizione che la
temperatura si mantenga costante.
In forma matematica la legge di Ohm è
rappresentata dall'espressione
V I
V=I•R
in cui V indica la differenza di potenziale, in volt
(V), I l'intensità di corrente, misurata in ampere
(A), e R la resistenza.
Continua…
Home page
Il rapporto tra la differenza di potenziale e
l'intensità di corrente è detto resistenza del
conduttore ed è una misura della difficoltà
incontrata dagli elettroni a muoversi in un
circuito.
► accenni teorici
Nel Sistema Internazionale, viene misurato in
ohm (simbolo ).
► materiali
► procedimento
► conclusioni
R= V/I
[V/A] = [ ]
La resistenza di un conduttore dipende dalle
sue dimensioni e dal materiale di cui è
costituito.
Continua…
Home page
► accenni teorici
► materiali
► procedimento
► conclusioni
Un circuito in cui ogni collegamento è realizzato
in modo che tutta la corrente passi da un
componente al successivo senza distribuirsi su
più rami è detto circuito in serie; un simile
circuito si presenta come un unico anello senza
diramazioni. Per collegare due o più resistenze
in serie è necessario unire i poli negativi di una
resistenza a quelli positivi dell'altra. Se due o
più resistenze sono collegati in serie, la
resistenza totale è pari alla somma delle
singole resistenze.
Rtot = R1 + R2 + …
E' logico che se si uniscono due resistenze
uguali la resistenza totale raddoppia.
Continua…
Home page
Due resistenze si dicono invece collegati in
parallelo se sono sottoposti alla stessa
differenza di potenziale, cioè se i due terminali
di ciascun elemento sono collegati a una
coppia comune di punti; in questo caso, la
resistenza complessiva è data dalla formula
► accenni teorici
► materiali
► procedimento
► conclusioni
È evidente che la resistenza complessiva di più
resistenze in parallelo è sempre minore della
più piccola delle singole resistenze coinvolte;
nel caso di due resistenze uguali, ad esempio,
la resistenza equivalente è esattamente la metà
di ogni singola resistenza.
Continua…
Home page
► accenni teorici
Nel collegamento in parallelo, tutti i dispositivi
coinvolti sono sottoposti alla stessa differenza
di potenziale; in altre parole, il terminale a
polarità positiva (+) di ciascuno di essi sarà
collegato a un conduttore comune, e
analogamente i terminali a polarità negativa (-)
saranno collegati a un altro conduttore comune.
► materiali
► procedimento
► conclusioni
INDIETRO
Materiali
 Trasformatore (220 v → 6.3 v)
Home page
 Raddrizzatore (ponte a diodi): per trasformare la
corrente alternata in corrente continua
 Reostato
► accenni teorici
► materiali
► procedimento
► conclusioni
 Resistenze
 Amperometro
 Voltmetro
 Cavi per connettere le varie componenti del circuito
(sono necessari anche cavi a doppia uscita) e per
compiere le misurazioni con il voltmetro e
l'amperometro
Schema di
circuito
SCHEMA DI CIRCUITO
Home page
► accenni teorici
► materiali
► procedimento
► conclusioni
INDIETRO
Procedimento
Prima di effettuare le varie misurazioni abbiamo
costruito un circuito collegato agli strumenti di
misurazione.
Home page
► accenni teorici
► materiali
► procedimento
► conclusioni
- Abbiamo collegato il trasformatore alla presa
della corrente, per portare la corrente ad un
voltaggio utile alla verifica;
- Abbiamo collegato il trasformatore a un
raddrizzatore, per trasformare la corrente
alternata (AC) in corrente continua (DC);
- Abbiamo collegato il tutto al reostato e alla
resistenza (nel primo esperimento abbiamo
utilizzato una resistenza, nel secondo due
resistenze uguali in serie e nel terzo due in
parallelo);
Continua…
- Abbiamo collegato il circuito al voltmetro e
all'amperometro per poter compiere le
misurazioni;
Home page
- Come interruttore dell'intero circuito abbiamo
collegato i cavi dell'amperometro, quando era
necessario eseguire le misurazioni;
► accenni teorici
► materiali
► procedimento
► conclusioni
Una volta completato il circuito abbiamo
effettuato le misurazioni: per verificare la I legge
di Ohm abbiamo segnato il variare del della
differenza di potenziale in base alla variazione
di intensità (questa variazione è stata regolata
mediante il reostato).
Continua…
In seguito ai dati raccolti siamo giunti a delle
considerazioni, aiutandoci anche con la
costruzione di alcuni grafici.
Home page
► accenni teorici
Abbiamo eseguito le misurazioni con tre tipi di
resistenze diverse.
► materiali
1° prova – utilizzando una resistenza singola
► procedimento
2° prova – utilizzando due resistenze in serie
► conclusioni
3° prova – utilizzando due resistenze in
parallelo
1° PROVA
1° Prova
3,5
3
2,55
Home page
V [V]
2,5
2,2
2
1,85
1,6
1,5
Resistenza
1,25
1
0,6
0,5
► accenni teorici
0,8
0
0,1
► materiali
0,15
0,2
0,25
0,3
0,35
0,4
i [A]
► procedimento
► conclusioni
# i (A) V (V)
1
0,1
0,6
2
0,15
0,8
3
0,2
1,25
4
0,25
1,6
5
0,3
1,85
6
0,35
2,2
7
0,4
2,55
INDIETRO
2° PROVA
2° Prova
3,5
3,2
3
2,8
Home page
V [V]
2,5
2
2
1,6
1,5
Resistenza
1,1
1
► accenni teorici
2,2
0,7
0,5
0
► materiali
0,1
0,15
0,2
0,25
0,3
0,35
0,4
i [A]
► procedimento
► conclusioni
# i (A) V (V)
1
0,1
0,7
2
0,15
1,1
3
0,2
1,6
4
0,25
2
5
0,3
2,2
6
0,35
2,8
7
0,4
3,2
INDIETRO
3° PROVA
3° Prova
3,5
3
2,5
V [V]
Home page
2
1,5
Resistenza
1
0,5
► accenni teorici
0
0,1
0,1
► materiali
0,2
0,2
0,3
0,3
0,4
0,4
i [A]
► procedimento
► conclusioni
# i (A) V (V)
1
0,1
0,1
2
0,2
0,2
3
0,3
0,3
4
0,4
0,4
INDIETRO
Conclusioni
Al termine dell’esperienza si possono trarre
importanti conclusioni.
Home page
► accenni teorici
► materiali
► procedimento
► conclusioni
Nella prima prova si può notare come, nel grafico, la
linea che viene a formarsi dall’intersezione tra i e V
sia praticamente retta, confermando in tal modo la
proporzionalità tra intensità e differenza di
potenziale, definita dalla I legge di Ohm.
Nella seconda e nella terza prova, invece troviamo
differenze più marcate: nella seconda prova,
teoricamente, avremmo dovuto trovare dei valori
raddoppiati dal momento che abbiamo utilizzato
resistenze uguali; nella terza valori dimezzati.
Al contrario nella seconda abbiamo ottenuto valori
di poco superiori e nella terza eccessivamente al di
sotto delle aspettative
Continua…
Questi errori sono dovuti in parte ad imprecisioni
compiute nelle nostre misurazioni e, in gran parte,
alle imperfezioni degli strumenti utilizzati per la
verifica.
Home page
► accenni teorici
► materiali
In conclusione, tralasciando gli errori strumentali
(che non hanno compromesso eccessivamente i
dati sperimentali), abbiamo riscontrato che la I
legge di Ohm è stata verificata e rispettata.
► procedimento
► conclusioni
INDIETRO
Scarica

Relazione di laboratorio di M.Dall`Armellina, A.Zaro e S.Zendali III A