FERRARA MEDIEVALE
Papaspyrou Andriana
Musialik Krzysztof
Oleszko Kinga
Silvet Heidi
STORIA DI FERRARA
Le origini di Ferrara sono incerte ed appare per la prima volta in un documento di Aistulf
del 754 come facente parte dell'esarcato di Ravenna . Nel 984 è feudo di Tedaldo,
conte di Modena e Canossa , nipote dell'imperatore Ottone I . Resosi indipendente e
retta da famiglie quali gli Adelardi, nel 1101 fu preso in assedio dalla contessa Matilde .
Nel 1146, con la morte dell'ultimo degli Adelardi, Guglielmo, Ferrara passa come dote
di sua nipote la Marchesella ad Azzolino d'Este . Dopo alcune ostilità con la famiglia dei
Salinguerra, Azzo Novello fu nominato podestà a vita nel 1242 e nel 1259 fece
prigioniero in battaglia Ezzelino di Verona . Gli successe il nipote Obizzo II ( 1264 - 1293
) che venne nominato dal Papa capitano-generale e difensore dello Stato della Chiesa .
Nicolò III ( 1393 - 1441 ) nel 1438 ospitò il concilio del papa Eugenio IV e suo figlio
Borso ricevette i feudi di Modena e Reggio dall'imperatore Federico III , diventandone
duca nel 1452 , per poi essere designato duca di Ferrara nel 1471 dal papa Paolo II . Il
suo successore Ercole I ( 1471 - 1505 ) combatté Venezia, guerra proseguita con
successo da suo figlio Alfonso I , che sposò Lucrezia Borgia (figlia del papa Alessandro
VI e sorella di Cesare Borgia ). Nel 1509 venne scomunicato dal papa Giulio II e nel
1512 si scontrò con l'esercito pontificio, conquistando Ravenna .
STORIA DI FERRARA
Riuscì a riallacciare i rapporti con lo Stato della Chiesa e gli successe il figlio Ercole II,
sposato con Renata figlia di Luigi XII di Francia, che regnò nel 1534 - 1559 . Suo figlio
Alfonso II, sposato con Barbara sorella dell'imperatore Massimiliano II portò Ferrara al
punto più alto del suo splendore. Non ebbe discendenti maschi e nel 1597 Ferrara fu
dichiarato feudo vacante dal papa Clemente VIII .
Con la Devoluzione del 1598 la città e il territorio lasciati dagli Este passano sotto il
diretto controllo politico e amministrativo dello Stato della Chiesa fino a passare sotto il
controllo dell' Austria tra il 1832 ed il 1859 , per poi entrare a far parte del Regno di
Sardegna .
TORRE DEI LEONI
Prima del 1385 sul luogo ove venne costruito il Castello di San
Michele esisteva un’antica torre di guardia che, almeno da cento
anni, presidiava le mura a nord della città e in particolare la vicina
ed importante porta detta del Leone, oltre la quale si stendeva un
piccolo borgo che portava lo stesso nome.
Le mura a nord di Ferrara erano difese da un ampio canale che si
collegava al sistema fluviale del Po. La città era in quel momento
distesa lungo la riva sinistra del ramo principale del grande fiume
che, proprio in quel punto, si apriva verso oriente in un grande
delta.
Era l’acqua la miglior difesa dei luoghi, dei borghi e della città.
Quella torre era stata oggetto, non molti anni prima della costruzione del Castello, di
un’opera di trasformazione voluta da Nicolò II e realizzata forse proprio da Bartolino da
Novara, gli stessi committente e costruttore del futuro Castello di San Michele.
Da un’alta, rettilinea torre a pianta quadrata, fatta per il semplice avvistamento, si
passò ad una piccola rocca, assai più larga alla base e con larghi spalti al primo piano,
capace di accogliere le nuove tecniche di difesa bellica. Agli spalti si giungeva
attraverso una rampa, distesa su tre lati, adatta al trasporto di armi, artiglieria e
munizioni per mezzo di animali da soma.
TORRE DEI LEONI
Le ampie sale del piano terra e del primo piano erano dedicate al corpo di guardia
mentre nell’oscuro interrato si trovavano le prigioni.
All’esterno l’architettura della rocca era uguale sulle quattro facciate. Ciascuna parete
era scandita da tre arcate cieche poste al centro di ogni lato, marcate da lesene assai
aggettanti, che evidenziavano i quattro spigoli della nuova torre, dotati di murature di
maggior spessore rispetto al resto del fabbricato, come fossero altrettante piccole torri.
Le pareti esterne erano intonacate ed affrescate con semplici elementi decorativi.
La rocca era circondata da un fossato, che permetteva un attracco protetto alle barche
che percorrevano le vie d’acqua settentrionali alla città, ed era collegata alla Porta del
Leone, da un lato, e alle mura della città, dall’altro lato, con ponti levatoi.
CASTELLO ESTENSE
Uno dei piu classici modelli di architettura militare del medioevo. Sorto nel
1385 venne successivamente modificato ed adattato a residenza dei duchi
Este. Le quattro podesore torri rachiudono un ampio ed elegante cortile.
Nell’ interno sono tuttora visibili sale fastosamente decorate come la “Sala
dell’Aurora”, la Capella di Renata di Francia, la saletta degli affreschi.
Suggestivo il cortiletto segreto degli Aranci.
PALLAZO DEI DIAMANTI
Una delle piu celebri residenze
estensi. Nei due ampi prospetti e
rivestito di marmi tagliati a punta di
diamante e da cui il nome del Palazzo.
Ospita la Pinacoteca Nazionale e la
Galleria d’Arte moderna e
contemporanea. Nell’atrio , ad arcate ,
le colonne hanno splendidi capitelli ;
vi sono esposti marmi funerari romani
e nel giardino altri marmi e tre
sarcofaghi. Vi e annesso il Museo del
Risorgimento e della Resistenza.
PALAZZINA DI MARFISA D’ESTE
Classico essempio di abitazione signorile
della meta dell’cinquecento, dalle linee
eleganti all’esterno ed all’interno, con
soffitti a disegni grotteschi attributi al
Filippi. Custodische soprammobili, mobili,
quadri, e varie sculture di singolare pregio.
E fiancheggiata da un giardino sul quale si
apre la “Loggia degli aranci” o Teatro di
Marfisa, un tempo destinato a concerti.
MUSEO DEL DUOMO
Il museo venne istituito nel 1929 ed ha
riaperto recentemente nella nuova sede
della ex-chiesa di San Romano (della quale
oltre che all'aula della chiesa resta un
pregevole chiostro attorno al quale sono
disposte alcune sale del museo e la
biglietteria). A San Romano erano un tempo
ospitati i monaci benedettini dell’abbazia di
Fruttuaria, prima di passare ai Canonici
Regolari di sant’Agostino.
.
MUSEO DEL DUOMO
Nel Museo della Cattedrale è conservato l’organo le cui ante raffigurano da
chiuse San Giorgio e il drago e da aperte l’Annunciazione. I dipinti sono opera di
Cosmè Tura che li realizzò nel 1469
Ante chiuse: San Giorgio e il
drago (Cosmè Tura)
Ante aperte: Annunciazione
(Cosmè Tura)
MUSEO DEL DUOMO
Ma gli elementi più interessanti sono le
Formelle dei Mesi, eseguite dal Maestro dei
Mesi nel XII secolo. Si trovavano anticamente
sulla parete esterna della Cattedrale a metà
del lato Sud.
DUOMO
La chiesa del patrono della città è
documentata dal X secolo e fu Cattedrale
cittadina fino al XII secolo. L’attuale
configurazione della chiesa si deve alla
trasformazione operata da Alberto Schiatti
(1581) e a un successivo intervento
del XVII secolo.
La facciata, in cotto, è impreziosita da un
ampio bassorilievo in pietra: San Giorgio che
uccide il drago. Il campanile fu eretto nel
1485 a opera di Biagio Rossetti.
All’interno sono conservate opere di Francesco Ferrari, Costanzo Catanio e
Francesco Naselli. Nell’area presbiteriale è collocato il quattrocentesco
monumento sepolcrale del vescovo Lorenzo Roverella, opera di Antonio
Rossellino e Ambrogio da Milano. Presso l’ingresso al campanile si trova la tomba
di Cosmè Tura, caposcuola della “Officina Ferrarese”. Di disegno molto elegante
sono la sacrestia e il chiostro, unici resti dell’antico, ampio convento.
CORSO DELLA GIOVECCA
A prima vista, Ferrara si presenta
nettamente divisa in due parti: asse
mediano è l'attuale Corso Giovecca. Al
nord della Giovecca vi è la città del
Rinascimento, quella creata, quasi
d'un colpo, da Ercole I d'Este, con la
cosiddetta “addizione erculea”: al sud
è ancora la città medioevale, quale
esisteva alla fine del secolo XV e che,
nonostante alcune variazioni di
dettaglio, conserva ancora la
conformazione di allora.
Quella operata da Corso Giovecca è una separazione caratteristica dei due nuclei cittadini,
un distacco inconfondibile, ben diverso da quello delle altre città, ad esempio delle città
emiliane tagliate dalla Via Emilia. Il Corso Giovecca non divide in due parti una città
cresciuta unitariamente attraverso un graduale sviluppo: ma divide, si potrebbe dire, due
città, poiché la seconda, quella del Rinascimento, venne impostata in aggiunta alla città
medioevale tutta in una volta, secondo uno schema prestabilito, con un tratto unico ed
integrale.
CORSO DELLA GIOVECA
I palazzi rinascimentali e le chiese seicentesche che si trovano lungo la via, partendo
dall'arco monumentale della "Prospettiva" (1703) e proseguendo in direzione del
Castello, sono: la Palazzina di Marfisa d’Este , l’Arcispedale Sant'Anna; la Chiesa di
Santa Chiara, opera di Luca Danesi,Palazzo Roverella, una delle ultime opere di Biagio
Rossetti; la chiesa dei Teatini, progettata da Luca Danesi; la Chiesa di San Carlo, opera
di Giovan Battista Aleotti, e per ultimo, in angolo con Corso Martiri della Libertà, il
Teatro Comunale, opera di fine Settecento di Cosimo Morelli ed Antonio Foschini.
ALTRI MONUMENTI MEDIEVALI DI FERRARA
Casa dei Romei
Palazzo Schifanoia
Palazzina Costabili
ALTRI MONUMENTI MEDIEVALI DI FERRARA
Palazzo Paradiso
LA INTERVISTA
1.Lei conosce la storia di Ferrara?
Si, conosco bene.
2.Da quando tempo abita a Ferrara?
Tutta la mia vita, sono nata qui.
LA INTERVISTA
3. Qual e` il suo posto preferito a Ferrara?
La acquedotto vicino a casa mia. E stato fatto
agli anni trenta e di sera e molto bello
4.Qual e` il posto storico di Ferrara piu` visitato?
Castello e importante perche la famiglia d’Este ha
abitato li.
LA INTERVISTA
5.Quali sono i monumenti medievali di Ferrara?
Alcuni monumenti sono il Castello, la Catedrale, la
casa dei Romei, il palazzo di Schifanoia.
6.Quali sono le caratteristiche dell’ arte
medievale?
Il scopo dell arte medievale e di raccontare una
storia, alcune volte per insegnare . Un altra cosa
importante e che molte volte gli artisti non
mettono la loro firma perche nel medievo e
importante il tema e non l’ artista solo.
LA INTERVISTA
7.Quali sono le caratteristiche piu` importanti dell’
architettura di Ferrara medievale?
Il materiale utilizato non era il marmo perche marmo e
pesante, ma gli elementi construttivi utilisate erano la
muratura e il legno perche sono piu leggeri e Ferrara e una
zona seismica. Le case avevano tre piani. La parte sotto era il
posto della barca perche durante quello periodo coreva il
fiume nel maggior parte della citta’. Abitavano nella parte
sopra.
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