Martina Franca (TA)
Domenica 13 febbraio 2005
Santuario Incoronata Foggia
Sabato 9 gennaio ‘05
CONSULTORIO ED ENTI LOCALI
Corso
interregionale di formazione
per operatori dei Consultori
Familiari Cristiani
II Anno
Piepoli Emmanuel per CFC PUGLIA ONLUS
Consultorio ed enti locali
Importanza
dei rapporti con gli enti locali
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Riconoscimento dei consultori cristiani (3° settore)
Inserimento nel sistema integrato di interventi e
servizi sociali
Possibilità di essere attivi nelle scelte della
comunità
Confronto sereno con gli altri operatori
“concorrenti”
Miglioramento delle prestazioni complessive
del servizio
Consultorio ed enti locali
Normativa nazionale
Consultori
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Legge 29 luglio 1975 n.405: ISTITUZIONE DEI
CONSULTORI FAMILIARI
Legge nazionale di riferimento tutt’ora in vigore
Scopi: assistenza alla famiglia e alla maternità
Le regioni fissano i criteri per programmazione,
funzionamento, gestione e controllo
I Consultori possono essere istituiti da enti
pubblici e privati purché senza scopo di lucro
Consultorio ed enti locali
Normativa nazionale
Consultori
L.405/75
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I privati si convenzioneranno con le USL
Il programma regionale annuale stabilisce i
criteri per le convenzioni
Lo stato assegna 5 miliardi per il ’75 e dieci per
i successivi anni da ripartire tra le regioni
Le regioni in base al programma annuale
erogheranno i fondi ai consultori che
effettivamente prestano i servizi per cui sono
stati istituiti
Consultorio ed enti locali
Normativa regionale Consultori
LR.30/77 (Puglia) LR.7/77 (Basilicata) LR.26/77 (Calabria)
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Leggi regionali ancora in vigore
La presenza di consultori privati nella zona non
costituisce pregiudizio per l’istituzione dei nuovi di
comuni e loro consorzi, comunità montane ed altri enti
pubblici
I consultori privati devono essere autorizzati dalla
regione (15% dei fondi totali a disposizione)
Un consultorio ogni USL
I consultori relazionano alla regione annualmente
Vigilanza e controllo esercitato dalla regione su tutti i
consultori familiari istituiti
Consultorio ed enti locali
Fase di transizione (metà anni ’90)
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Controllo e finanziamento tramite AUSL
Fondi non più erogati
Vuoto di programmazione
Autorizzazioni inutili all’ottenimento di fondi…
Approccio settoriale della normativa
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

Infanzia e adolescenza
Handicap
Progetto materno-infantile
Consultorio ed enti locali
Normativa nazionale
Sistema integrato di interventi e servizi sociali

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Legge quadro di riordino del comparto sociale (328/00)
Per interventi e servizi sociali si intendono: tutte le attività
relative alla predisposizione ed erogazione di servizi, gratuiti ed a
pagamento, o di prestazioni economiche destinate a rimuovere e
superare le situazioni di bisogno e di difficoltà che la persona
umana incontra nel corso della sua vita, escluse soltanto quelle
assicurate dal sistema previdenziale e da quello sanitario, nonché
quelle assicurate in sede di amministrazione della giustizia
(art. 118 d.lgs n.112 - 1998)

Gli enti locali riconoscono e agevolano il ruolo degli
organismi non lucrativi di utilità sociale, organizzazioni
di volontariato, enti riconosciuti dalle confessioni
religiose. Essi concorrono alla programmazione e alla
gestione dei servizi
Consultorio ed enti locali
Normativa nazionale L.328/00
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

Metodo della programmazione degli interventi
e delle risorse con verifica dei risultati
Coordinamento e integrazione tra servizi affini
Concertazione e cooperazione tra istituzioni
Principio di sussidiarietà: sostegno e
qualificazione dei soggetti operanti nel terzo
settore
Le regioni adottano specifici indirizzi per
regolamentare i rapporti con il terzo settore
Consultorio ed enti locali
Normativa nazionale L.328/00

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

I comuni sono titolari delle funzioni amministrative
degli interventi a livello locale
Programmano, progettano il sistema locale
Erogano servizi direttamente
Autorizzano, accreditano e vigilano sui servizi e sulle
strutture pubbliche e private
Corrispondono ai soggetti accreditati tariffe per le
prestazioni erogate nell’ambito della programmazione
regionale
Garantiscono ai cittadini i diritti di partecipazione al
controllo di qualità dei servizi
Consultorio ed enti locali
Normativa nazionale L.328/00



Le regioni programmano, coordinano,
indirizzano e verificano l’attuazione degli
interventi
Definiscono i criteri per l’autorizzazione,
l’accreditamento e la vigilanza delle strutture e
dei servizi
Istituiscono, sulla base di indicatori oggettivi di
qualità da esse stesse definiti, dei registri dei
soggetti autorizzati all’esercizio delle attività
Consultorio ed enti locali
Normativa nazionale L.328/00

Lo stato indirizza coordina e regola le politiche
sociali nei seguenti aspetti:
–
–
–

Determinazione di principi e obiettivi
Individuazione dei livelli essenziali ed uniformi delle
prestazioni
Fissazione dei requisiti minimi strutturali e
organizzativi per l’autorizzazione all’esercizio dei
servizi
L’autorizzazione è necessaria per i servizi e le
strutture a ciclo residenziale o semi residenziale
Consultorio ed enti locali
Normativa nazionale L.328/00




Carta dei servizi sociali
Al fine di tutelare gli utenti entro 180 gg. dal 13/09/00
DPCM di adozione dello schema generale di
riferimento delle carta dei servizi sociali
Entro sei mesi dal DPCM ciascun ente adotta una
carta dei servizi sociali pubblicizzandola
Nella Carta sono definiti: i criteri per l’accesso ai
servizi, le modalità di funzionamento, condizioni per le
valutazioni degli utenti e dei loro rappresentanti, le
procedure per assicurare la tutela degli utenti che
devono poter attivare ricorsi nei confronti dei preposti
alla gestione del servizio
L’adozione della Carta costituisce requisito necessario
ai fini dell’accreditamento
Consultorio ed enti locali
Normativa nazionale L.328/00

Strumenti
Piano nazionale triennale
–
Piano regionale triennale



Piano triennale di zona
Fondo nazionale per le politiche sociali
Sistema informativo dei servizi sociali
Consultorio ed enti locali
Normativa regionale Sidiss
LR.17/03 (Puglia) LR.23/03 (Calabria)



Incentivazione dell’associazionismo tra comuni
Integrazione del piano regionale Sidiss e piano
sanitario regionale
Piano triennale di zona predisposto dai comuni e
adottato con accordo di programma, definisce:
–
–
–
–
–
–
–
Il sistema degli interventi, localizzandoli
Gli obiettivi strategici e le priorità di intervento
Modalità organizzative dei servizi e requisiti di qualità
Procedure e rendicondazione economica
Forme di concertazione con le AUSL
Criteri di ripartizione della spesa a carico di ciascun comune
Forma e modalità di partecipazione dei cittadini alla
programmazione e al controllo
Consultorio ed enti locali
Normativa regionale Sidiss
LR.17/03 (Puglia) LR.23/03 (Calabria)




Le organizzazioni di volontariato, le cooperative sociali e le
associazione di promozione sociale concorrono alla
realizzazione del Sidiss anche mediante la stipula di
convenzioni per l’erogazione di servizi, avvalendosi delle
modalità individuate dalla regione con il regolamento
Tra i servizi socio-assistenziali vi sono i servizi di
sostegno alla famiglia e alla genitorialità (art.26 com.1 lett.p)
Le strutture e i servizi socio-assistenziali sono autorizzati
dai comuni anche in conformità al regolamento
Il provvedimento di autorizzazione individua:
–
la denominazione e l’ubicazione della struttura, la sede legale
e amministrativa del soggetto proprietario e/o gestore, il legale
rappresentante, i servizi socio-assistenziali e sociosanitari
erogati, la ricettività, la natura pubblica o privata.
Consultorio ed enti locali
Normativa regionale Sidiss
LR.17/03 (Puglia) LR.23/03 (Calabria)

Requisiti minimi per l’autorizzazione:
–
–
rispetto dei requisiti prescritti dalle norme di
carattere generale e, in particolare, dalle
disposizioni in materia di urbanistica, di edilizia, di
prevenzione incendi, di igiene e sicurezza, di
contratti di lavoro
possesso dei requisiti minimi previsti dalla legge
regionale e dal regolamento regionale che definisce
anche i requisiti e le modalità di iscrizione all’albo
degli organismi di controllo che rilasceranno
certificazione di qualità che garantisca la
permanenza dei requisiti di autorizzazione
Consultorio ed enti locali
Normativa regionale Sidiss
LR.17/03 (Puglia) LR.23/03 (Calabria)



L’accreditamento è la condizione perché gli
enti pubblici possano instaurare rapporti
(economici, di partecipazione alla realizzazione
dei piani di zona) con soggetti erogatori dei
servizi socio-assistenziali
Il regolamento determina i requisiti, le modalità
dell’accreditamento e le tariffe da
corrispondere agli accreditati dai comuni
L’accreditamento è valido su tutto il territorio
regionale
Consultorio ed enti locali
Normativa regionale Sidiss
LR.17/03 (Puglia) LR.23/03 (Calabria)

Gli erogatori dei servizi definiscono una propria carta
dei servizi che deve contenere almeno:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
tipologia delle prestazioni
tariffa per ciascuna prestazione
partecipazione/compartecipazione alla spesa da parte degli
utenti
modalità d’informazione sui servizi
modalità di partecipazione degli utenti al controllo della qualità
dei servizi e alla vita comunitaria
modalità per i ricorsi da parte degli utenti nei confronti dei
responsabili dei servizi
informazione sul regolamento interno
La carta del servizio è requisito indispensabile per l’accreditamento
Consultorio ed enti locali
Normativa regionale Sidiss
Piano regionale politiche sociali (Puglia, Del.G.R.1104 - 04/08/04 )
Gli utenti chiedono assistenza tramite la
porta unica di accesso
 Gli utenti possono essere autorizzati a
spendere titoli di acquisto, affidati loro
dai comuni, presso i soggetti accreditati

Consultorio ed enti locali
Normativa regionale Sidiss
Schema del regolamento di attuazione
(Puglia, approvato con Del.G.R. 1199 - 4/8/04)

L’autorizzazione dei servizi (art.26 comma 1 LR.17/03)
avviene tramite dichiarazione di inizio attività da parte
del titolare, nella quale si afferma di possedere i
seguenti requisiti organizzativi e funzionali:
–
–
–
–
Rispetto delle norme di carattere generale in tema di
urbanistica, di edilizia, di prevenzione incendi, di igiene e
sicurezza, di contratti di lavoro
Presenza di un coordinatore responsabile
Adozione di un registro degli utenti con l’indicazione dei piani
individualizzati di assistenza
Adozione da parte del soggetto erogatore di una carta dei
servizi
Consultorio ed enti locali
Normativa regionale Sidiss
Schema del regolamento di attuazione (Puglia)




L’autorizzazione al funzionamento delle strutture è
richiesta ai comuni e rilasciata dagli stessi
I comuni possono rilasciare autorizzazioni provvisorie
in attesa dell’adeguamento ai requisiti minimi fino a un
massimo di tre anni
I comuni vigilano sulla permanenza dei requisiti
attraverso gli uffici comunali e le AUSL sospendendo o
revocando l’autorizzazione in funzione della gravità
delle violazioni
La permanenza dei requisiti di autorizzazione è
garantita dai titolari del servizio tramite certificazione di
qualità rilasciata da organismi di controllo ed ha validità
annuale
Consultorio ed enti locali
Normativa regionale Sidiss
Schema del regolamento di attuazione (Puglia)

I comuni stipulano convenzioni per la
realizzazione di alcuni servizi del Sidiss con le
organizzazioni di volontariato ecc. che:
–
–
–
Hanno scopo sociale compatibile con i servizi da
realizzare
Hanno svolto attività sul territorio di riferimento
Hanno maturato esperienza nella tipologia di servizi
da realizzare
Consultorio ed enti locali
Normativa regionale Sidiss
Schema del regolamento di attuazione (Puglia)




L’accreditamento dei soggetti erogatori
migliora la qualità del Sidiss (registro pubblico)
Possono essere accreditate anche le istituzioni
e organismi a carattere non lucrativo
L’accreditamento è condizione essenziale per
erogare prestazioni il cui costo si pone a carico
del servizio pubblico (attraverso titoli di
acquisto) ed ha validità triennale
Il comune accredita le strutture che hanno
sede operativa nel territorio di sua competenza
Consultorio ed enti locali
Normativa regionale Sidiss
Schema del regolamento di attuazione (Puglia)

Condizioni di accreditamento
possesso dell’autorizzazione all’esercizio;
coerenza rispetto alle scelte e agli indirizzi di programmazione
sociale regionale e attuativa locale;
c) verifica positiva dell’attività svolta e dei risultati ottenuti, tenendo
conto dei flussi di accesso ai servizi.
Ulteriori requisiti tecnici
a)
b)

a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
presenza di tutte le figure professionali necessarie, secondo il rapporto
operatori/utenti
presenza di funzioni organizzative diversificate: coordinatore, responsabile del
servizio, supervisore della qualità del servizio;
indicazione nella carta dei servizi delle procedure che rendano effettiva l’esigibilità
delle prestazioni offerte;
esistenza di procedure di supervisione (tempi, modalità e attività);
esistenza di procedure di coordinamento (tempi, modalità e attività);
esistenza di un sistema di gestione, valutazione/autovalutazione e miglioramento
della qualità sia “erogata” che “percepita”, secondo gli strumenti previsti nella
carta dei servizi;
definizione della modalità di accoglienza della domanda e di valutazione della
stessa.
Consultorio ed enti locali
Carta dei servizi sociali

Riferimenti normativi nazionali
–
–

Due serie di obiettivi:
–
–


DPCM 27/01/94 – principi sull’erogazione dei servizi
pubblici
Art.13 L. 328/00 – carta dei servizi sociali
Tutela degli utenti
Miglioramento dei servizi
Studio sulla Carta servizi dell’ANFFAS
Come costruireste la vostra Carta dei servizi
sociali?
Consultorio ed enti locali
Carta dei servizi sociali

Altri riferimenti diretti
–
–

…e indiretti
–
–
–

Piano nazionale politiche sociali 01-03 (pag. 43)
Legge regionale Puglia 17/03 (art. 37)
Regolamento regionale legge 17/03 (art.9)
Piano regionale politiche sociali in Puglia (cap. IV)
Regole per la qualità dei servizi sociali
Carte dei servizi messe a disposizione (indice
o sommario)
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