Area: Tecnologie didattiche – Linguaggi e prodotti della multimedialità – gruppo: Giove
Autore: BONETTI GIOVANNA
data: 28.04.08
Nel paese di Sentimenthal, sul colle che sovrastava la tranquilla
cittadina, si ergeva un misterioso castello, in cui nessuno da anni osava
mettere piede. Su di esso gli anziani raccontavano tante ed emozionanti
storie, che i bambini ascoltavano incantati e con grande interesse.
Eri e Annabel, due amici per la pelle e amanti dell’avventura, decisero di
esplorarlo e una mattina, di buon’ora, si misero in cammino.
Dovettero scavalcare il vecchio e arrugginito cancello, attraversare il
traballante ponte levatoio ed ecco finalmente il grande portone d’ingresso.
Emozionatissimi, con il cuore che batteva forte, lo spinsero con forza e con
uno stridulo cigolio si spalancò e apparve davanti ai loro occhi un atrio
semibuio e sulla parete, in fondo, cinque porte.
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**LE CINQUE PORTE**
Per il
Regno
Della
PAURA
Per il
Regno
Della
FELICITA’
Per il
Regno
Della
Per il
Regno
Del
Per il
Regno
Della
SOLIDARIETA’
CORAGGIO
SIMPATIA
I N D I E T R O
I due bambini entrarono nella porta del coraggio e si trovarono in un
tunnel, dal cui fondo proveniva una luce abbagliante.
Percorsero la galleria e alla fine videro un trono, su cui era seduto un
mago di nome Orcas, che reggeva fra le mani una sfera di cristallo
trasparente e luminosissima.
Si avvicinarono alla grande perla e al suo interno scorsero dei loro
amici, da lungo tempo scomparsi, rinchiusi nella torre più alta del
castello. Il mago disse loro che per salvarli bisognava sconfiggere
due fortissime creature: il centauro e il leone marino, che li avevano
catturati e li tenevano prigionieri.
I due partirono, armati di coraggio, con l’intenzione di affrontare i
due temibili personaggi e in qualche modo, sconfiggerli.
Dopo una tortuosa salita giunsero a un bivio.
Indietro
Dal leone marino
Paese del centauro
I due ragazzi decisero di prendere la strada che conduceva dal leone marino. Entrati
in un tunnel, Annabel vide che la galleria era buia quindi prese la lanterna che aveva
nel suo zainetto e la accese. Strada facendo notarono che la galleria era umida. Poi
in lontananza videro un paesino situato sulle sponde di un enorme lago. I bambini
decisero di fare un tuffo. Sott’acqua c’erano delle coloratissime caramelle, le
presero e le mangiarono. Sentirono una strana sensazione e subito si accorsero che,
pur essendo sott’acqua, potevano respirare. Meravigliati decisero di esplorare il lago
e sul fondo trovarono una reggia. Entrarono e fecero la conoscenza di un
vecchietto, che disse loro:
-Cari bambini, io sono ormai troppo vecchio; potreste prendermi una tazza di tè?
Annabel rispose :-Sì, stai tranquillo, ti servo io!
Mentre lei era in cucina il vecchio si trasformò in un cattivo leone marino e quando
tornò, seguita da Eric, videro quel terribile mostro con gigantesche pinne, una coda
grandissima, baffi ad uncino, naso a patata e occhi rossi.
La bambina spaventata gli buttò il tè bollente addosso e così per incanto il mostro
sparì. Annabel trovò nel letto del leone marino le chiavi della torre dove erano chiusi
i loro amici, li liberarono e ritornarono felici a casa.
Indietro
Così Eric ed Annabel decisero di aprire la porta che conduceva
nel regno della felicità.
ansiosi e spinti dalla curiosità entrarono e videro un paesaggio
meraviglioso, interamente fatto di dolci. In lontananza c’era un
grandissimo vulcano che, invece della lava, eruttava cioccolata
bollente; ai suoi piedi vi era un piccolo e grazioso paesino dalle
case di marzapane con le finestre di gelatina, le porte di
cioccolato fondente e i tetti di zucchero filato.
Si incamminarono fra tutte quelle leccornie e incontrarono due
simpaticissimi scoiattoli. Salterello propose loro di visitare il
mondo dei giochi che si trovava a sinistra, Golosino invece si
propose per accompagnarli nel mondo del gelato che si trovava
a destra.
Indietro
Paese dei giochi
Paese dei gelati
Eric ed Annabel decisero di seguire Salterello che li condusse nel mondo dei
Giochi. Arrivati i loro occhi si illuminarono di gioia alla vista di un enorme
Luna Park.
Corsero subito sulla giostra, poi nella casa della paura, sugli autoscontri e
infine entrarono in una casetta piena di videogiochi e divertimenti vari.
Ad un certo punto lo scoiattolo si sedette su una poltrona, tirò il bracciolo, si
aprì all’improvviso un portale e i giochi scomparvero nel nulla.
Dopo un po’ lo scoiattolo si alzò e disse:
- Seguitemi!
I due bambini obbedirono ed entrarono in un enorme salone dove tnatissimi
scoiattoli facevano una riunione e discutevano accanitamente.
Eric ed Annabel si fermarono lì con loro fino alla fine.
Poi, siccome si erano affezionati a Salterello ed erano diventati amici per la
pelle, decisero di restare per sempre nel paese dei Giochi.
Gli scoiattoli e i bambini vissero felici e contenti divertendosi come dei matti.
Indietro
I due ragazzi decisero di prendere la strada che conduceva dal centauro.
Quando fu notte, scorsero una luce che proveniva dalla vicina foresta, si
avvicinarono e lessero su un grosso cartello
“Non entrate nella foresta proibita, se ci tenete alla pelle !!!”
Per Eric e Annabel questo voleva dire proseguire e perciò entrarono e, dopo tanto
camminare tra spine e rovi, giunsero a una caverna.
Dall’entrata videro un bagliore misterioso e, lì di fianco, una targa che indicava
“Grotta del centauro Santanaz”.
Eric e Annabel, con un pizzico di paura, entrarono e scorsero il centauro che
beveva il sangue di una sua vittima. Si fecero notare ed Eric intraprese una lotta
furiosa che durò per ore, finché il centauro non cadde al suolo senza vita.
Eric e Annabel presero le chiavi magiche ed aprirono la porta della prigione.
Liberarono i loro amici e felici tornarono al paese, dove tutti erano orgogliosi del
coraggio mostrato da quei due bambini.
Indietro
Chi è il centauro?
Entrarono nella porta che conduceva al paese dell’accoglienza, un piccolo
villaggio pieno di persone di tutte le razze. Nel mare, vicino alla spiaggia,
c’era uno scoglio con una porta su cui era scritto:
“Se volete avere una vita migliore aprite questa porta”.
Dopo aver attraversato a nuoto quel breve tratto di mare arrivarono allo
scoglio, salirono fino alla porta e presi dalla curiosità, ma con un po’ di
paura, l’aprirono.
All’interno c’erano dei folletti che li condussero nella sala del trono.
Per prima cosa si presentarono al re e raccontarono ciò che avevano visto.
Il re offrì loro dei dolci, specialità di quelle parti e poi disse:
- Andate da parte mia in tutto il mondo a dire ai senza tetto che li accoglierò
tutti quanti nel mio regno!
Eric e Annabel si mostrarono felici di eseguire quell’ordine e una volta usciti
da quella stanza, raggiunsero i paesi vicini, radunarono tutti i senza tetto e li
accompagnarono dal re del Paese dell’Accoglienza.
Il sovrano li accolse e ordinò di costruire tantissime case per loro e così
vissero felici e contenti per sempre
Indietro
Eric e Annabel decisero di andare nel paese della Tolleranza.
Appena dentro notarono qualcosa di strano: persone di varie razze,
diversi luoghi di culto vicini uno all'altro, diversi negozi con prodotti tipici
provenienti da tutto il mondo.
I bambini chiesero a diversi passanti perchè fossero così felici, affettuosi
e familiari anche con persone di altre religioni, razze e colore.
Tutti raccontarono che abitavano in quel paese perchè da piccoli erano
stati portati lì dai loro genitori e subito avevano trovato negli abitanti
disponibilità e affetto nei loro confronti.
Avevano accettato che essi continuassero a praticare le tradizioni
religiose, culinarie, di costume e di vita familiare dei loro Paesi di origine.
Loro però si erano sforzati ad imparare le regole del vivere civile del
paese che li ospitava e a rispettare le tradizioni degli altri.
Eric ed Annabel conclusero di essere capitati in paese veramente
fantastico.
Indietro
Eric e Annabel entrarono nel a sinistra e ben presto si trovarono in un
tortuoso labirinto. Percorsero lunghi corridoi in mezzo ad alte e spinose
siepi ed infine giunsero davanti alla statua di uno zombi, dalla cui base
uscivano terrificanti morti viventi.
Nella bocca della statua era conficcata una lunga ed affilatissima spada,
che Eric riuscì ad estrarre.
Gli zombi appena usciti dalla statua sputavano una sostanza rossa e
viscosa, ma Eric ed Annabel riuscirono a schivarla.
Arrivati vicino agli zombi Eric con la spada tagliò loro la testa .
Quando li ebbe ammazzati tutti, in fondo al vicolo, videro aprirsi una porta.
Da essa uscì una creatura gigantesca di colore verdognolo, con un'ascia in
mano. I due bambini scapparono spaventati e impauriti e si nascosero
dietro una roccia , ma il mostro con l'ascia la spaccò.
Allora corsero più che potevano e uscirono dal labirinto, il mostro stanco
morto, esplose. Eric ed Annabel uscirono subito dal regno della paura e si
proposero di non avvicinarsi mai più al castello.
Indietro
Chi sono gli zombi?
Eric e Annabel decisero di proseguire lungo il sentiero di destra che conduceva al
paese glaciale .
Nel paese di ghiaccio faceva tanto freddo e in un attimo si presero un bel raffreddore.
Iniziarono a cercare gli abitanti e dopo qualche minuto videro una casa da cui usciva del
fumo. Corsero verso l’abitazione e bussarono alla porta.
Uscì un uomo di ghiaccio che li supplicò di aiutare il suo popolo, poiché il re Antipaticus,
invidioso della loro serenità, cordialità e gioia di vivere, aveva fatto un sortilegio e li
aveva trasformati in antipatici uomini di ghiaccio. Aggiunse che il malvagio poteva
essere sconfitto solo con una battuta che l’avesse fatto morire dal ridere.
I due bambini decisero di provarci e quando furono giunti al cospetto del re, Annabel ed
Eric improvvisarono un simpaticissimo dialogo comico che fece sbellicare dalle risate
Antipaticus.
Rise così tanto che ben presto morì.
Allora tutti in quel paese ritornarono ad essere felici, contenti e amichevoli.
Il sole sbucò da dietro le nuvole, che si dissolvevano a vista d’occhio, il ghiaccio si
sciolse e tutti uscirono in strada per ringraziare i due bambini, che felici di aver fatto
tornare la simpatia, uscirono dal paese.
Indietro
Costruire un igloo
Eric e Annabel decisero di proseguire verso destra. Dopo poco
videro un vecchio cartello che indicava “Bosco Della Valle
Stregata”. Dopo dieci minuti di cammino videro che per terra
cominciava ad esserci dell’erbetta, poi, all’uscita, si ritrovarono
davanti un albero e infine apparve loro un immenso bosco da cui
provenivano urla e grida spaventose. Tremanti e terrorizzati
proseguirono il loro cammino con precauzione. Ad un certo punto
si accorsero che non potevano più andare avanti perché un burrone
impediva il passaggio. Si guardarono intorno e videro un ponte
traballante e mezzo rotto. Eric e Annabel decisero che valeva la
pena di provare. Arrivarono a metà senza mai guardare giù, ma
Annabel non resistette e, appena si rese conto dell’altezza, perse
l’equilibrio, il ponte si ruppe e precipitò.
Indietro
continua
Eric, che era rimasto incastrato in una corda, afferrò l’amica
impedendole di cadere. Dopo poco passò di lì una nuvola bassa, ci
salirono sopra, e lentamente iniziarono a tornare in superficie.
Ce l’avevano quasi fatta quando la nuvola perse acqua e si dissolse.
I due bambini stavano di nuovo precipitando, ma questa volta arrivò
un unicorno a salvarli. Salirono sulla sua groppa e l’unicorno li
condusse davanti ad una porta. Lui se ne andò, i bambini la aprirono
e si ritrovarono al punto di partenza.
Uscirono di corsa dal castello promettendosi che non sarebbero
tornati mai più in quel luogo, ma conservarono in grande segreto il
ricordo di quella strana avventura.
Indietro
Chi è l’unicorno?
Annabel ingolosita dall’idea di mangiare il gelato decise di seguire
Golosino. Così presero il sentiero di destra ed in poco tempo
arrivarono in una gigantesca gelateria che comprendeva un intero
paese. Allora Golosino condusse Annabel a fare un bagno nel gelato
alla crema e al cioccolato. Una volta uscita dalla piscina volle fare
merenda e insieme allo scoiattolino ordinò un enorme gelato alla
fragola, al pistacchio, alla cioccolata, alla nocciola, alla panna, ai
frutti di bosco, alla crema e….. Mangiato il gelato, ad Annabel venne
un gran mal di pancia. Golosino decise di aiutarla portandola dal
dottore; che le prescrisse una medicina appropriata: “L’antidolce”.
Guarì in un batter d’occhio ma decise che da quel giorno avrebbe
mangiato i dolciumi con moderazione.
Indietro
I due amici imboccarono la strada che conduceva nel paese Esotico.
Lì trovarono un cielo sfumato di varie tonalità di rosa, arancione e azzurro e
sentirono delle strane cantilene provenire in lontananza da una capanna, fatta di
paglia e legna.
Era una dimora, abbellita da alcune palme, sulle sponde di un laghetto
dall’acqua cristallina.
Annabel ed Eric, incuriositi, bussarono alla capanna e vi trovarono dentro alcune
persone che stavano praticando un rito religioso.
Si allontanarono verso il mare e, felicissimi, si tuffarono vicino alla barriera
corallina. Notarono un branco di pesci dai colori stupendi e, tra questi,
all’improvviso videro spuntare due bellissime sirene: una con la coda dai mille
colori, che si chiamava Bet e aveva i capelli biondi e gli occhi verdi; Meg era
l’altra, dalla coda e gli occhi azzurri e i capelli castani.
Erano simpatiche e cordiali, difatti si avvicinarono ai due bambini, si
presentarono e instaurarono con essi un rapporto di amicizia.
Cominciarono a scambiarsi informazioni sui diversi modi di vita e si promisero di
incontrarsi lì almeno due volte l’anno.
Indietro
Chi sono le sirene?
Decisero di aprire la prima porta. Entrarono e si trovarono in un
cimitero tetro e nebbioso. Erano vicini a una tomba quando una
mano scheletrita prese per il collo Eric e lo trascinò verso una stanza
piena di ossa. Annabel li seguì mentre implorava di lasciar libero il
suo amico. Alla vista di tutte quelle ossa i due bambini terrorizzati
stavano per svenire, ma uno spavento ancora più grosso li attendeva:
tutte quelle ossa si ricomposero velocemente dando vita a un mostro
gigantesco. Quando l’enorme scheletro stava per attaccarli, arrivò
ringhiando un cane, leccò le ossa e queste, per magia, si sciolsero.
L’animale, poi, li invitò a salire sulla sua schiena ed essi
accettarono. Passando attraverso tombe e scheletri arrivarono
davanti al portone di una villa diroccata. Entrarono ed eccoli in una
fetida galleria che appena imboccata si biforcava.
Indietro
Valle stregata
Paese degli zombi
I due amici decisero di aprire la porta che conduceva al regno
della simpatia, ma non vi riuscivano.
Eric disse ad Annabel: - Guarda non si apre!
- Davvero, l’hai scoperto adesso?! – esclamò ironicamente la
bimba.
Poi si sentì un cigolio, si voltarono e videro la porta
socchiudersi per incanto.
Entrarono e si trovarono su una strada deserta e non
pavimentata. In fondo sulla parete si aprivano due corridoi
stretti, bui e tortuosi.
A destra c’era una freccia che indicava il paese “Glaciale”
e sinistra un’altra freccia indicava il paese “Esotico”
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Paese esotico
Paese glaciale
Decisero di entrare nella porta della solidarietà.
Si avvicinarono con cautela ed Annabel constatò che la porta era chiusa.
Allora prese la molletta che aveva nei capelli e la introdusse nella
serratura dell’uscio misterioso. Eric lo spinse e si trovarono in un ambiente
cupo dove una trave univa una parete all’altra.
Osservando attentamente videro, addossate alla pareti, molte persone e
notarono, dall’espressione dei loro visi, che erano molto tristi.
Si informarono del perché ed esse spiegarono di essere state allontanate
perché diverse o per razza o per religione.
Mentre i due bambini si aggiravano per la buia stanza, Annabel inciampò
e, per non cadere, si aggrappò con forza alla trave che si spostò e lasciò
cadere un flauto.
Lo suonarono e, come per magia, si aprirono due porte. Da una si entrava
nel paese di Tolleranza, mentre dall’altra in quello di Accoglienza
Indietro
Paese della tolleranza
Paese dell’accoglienza
Il centauro si narrava appartenesse a un popolo favoloso e selvaggio della
Tessaglia, raffigurato come mezzo uomo e mezzo cavallo. Capo dei
centauri era Chitone; alcuni erano famosi per la saggezza e la rettitudine,
altri erano considerati maestri per la medicina
o per l’astronomia o per la musica.
Chitone morto avvelenato per una
freccia lasciata cadere sul suo piede
da Ercole, fu posto da Giove in cielo
quale costellazione del Sagittario.
Costellazione del centauro
Gli zombi
Secondo una credenza diffusa nell'isola di Haiti,
gli zombi sarebbero persone portate in uno
stato di morte apparente per opera di uno
stregone Bokor del culto vodoo. Dopo la
sepoltura, il Bokor ne recupererebbe il corpo,
riportandolo poi in vita solo per mantenerlo
schiavo nelle sue piantagioni. Lo zombi
continuerebbe a vivere muovendosi, parlando e
pensando con difficoltà.
Nel 1982 Wade Davis, un antropologo
americano, pensava che i Bokor usassero nei riti
di zombificazione una polvere ricavata dal pesce
palla o del pesce istrice, che sono noti contenere
un potente veleno che induce paralisi e morte.
Da analisi successive tale teoria è risultata
completamente falsa
In un clima caldo come quello di Haiti le
sepolture vengono eseguite velocemente e
quindi qualche caso di morte apparente
potrebbe essersi verificato. Inoltre alcuni
macabri riti vodoo comportano effettivamente
l'utilizzo di parti di cadaveri, che vengono
illegalmente esumati. Infine sono stati scambiati
per zombi fuggiti anche alcuni vagabondi con
problemi mentali, persi per le campagne di
Haiti.
Gli Igloo
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Un igloo è un rifugio costruito con blocchi di neve,
generalmente a forma di cupola. È una costruzione
tipica degli Inuit, popolazione originaria dell'estremo
nord del Canada.
1. I mattoni di neve pressata, sono sagomati
diversamente in base a dove devono essere
collocati, in modo da poter costruire una parete
sferica (vedi disegno).
2. Come riferimento per ottenere una curvatura
ottimale può essere usata una corda fissata al
centro della base e usata come misura del raggio
della cupola (vedi disegno).
3. I mattoni possono venire montati seguendo una spirale oppure semplicemente in
cerchi via via più stretti e inclinati verso l'interno. La seconda possibilità è
geometricamente più semplice ma forse meno robusta
.
4. Finita la cupola si scava nella parete il foro d'entrata, generalmente protetto da una piccola volta che serve a ostacolare
l'entrata di raffiche di vento. Un foro più piccolo, in alto, serve da comignolo quando si accende il fuoco per scaldare
l'ambiente. Alcune volte, nei villaggi, venivano scavati dei cunicoli sotterranei comunicanti tra le varie igloo, per muoversi di
casa in casa, quando il tempo atmosferico non prometteva bene, oppure per difesa.
L’ unicorno è tipicamente raffigurato come un cavallo bianco dotato
di attributi magici, con un unico lungo corno avvolto a torciglione
sulla fronte. Molte descrizioni attribuiscono all'unicorno anche una
barbetta caprina, una coda da leone e zoccoli divisi.
Simbolo di saggezza, nell'immaginario cristiano poteva essere
ammansito solo da una vergine, simbolo della purezza. Si credeva
che se il corno fosse stato rimosso, l'animale sarebbe morto.
Nella tradizione medievale, il corno a spirale è detto alicorno, e gli è
attribuita la capacità di neutralizzare i veleni.
Era la figura femminile che ammaliava i marinai con il suo dolce canto, attirandoli alla
morte facendoli naufragare sugli scogli o nei gorghi per poi cibarsene.
Nelle pitture vengono raffigurate con il volto e il seno di una donna e il resto del corpo
di uccello Più tarda è la raffigurazione delle sirene come metà donne (superiormente)
e meta pesci.
La loro sede abituale doveva essere o lo stretto di Messina o il golfo di Napoli
Il loro carattere originario era di genio della morte.
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