L’EGITTO: OLTRE DUEMILA ANNI DI
COSMOPOLITISMO
Nel 331 a.C.
Alessandro
Magno conquistò
l’Egitto
e
lo
ellenizzò. Fondò
la
città
di
Alessandria,
che collegava tre
mondi
sul
Mediterraneo:
l’Oriente, l’Africa
e Roma.
Tolomeo I Soter
Quando Tolomeo I Soter ne fece la capitale
d’Egitto, in breve Alessandria divenne una città
cosmopolita ed importante, arricchendosi di
strade, templi, colonne, monumenti, palazzi
reali, giardini e teatri di una bellezza
stupefacente.
Nelle vie della città, egizi autoctoni entrarono in
contatto e commerciarono con greci, arabi, ebrei,
persiani, etiopi, siri e romani.
Nelle
Siracusane, Teocrito dà una
testimonianza della realtà cosmopolita della
vita quotidiana alessandrina.
LA CORTE ALESSANDRINA
GLI SCIENZIATI
Euclide, Archimede, Eratostene, Aristarco
I LETTERATI
Callimaco, Apollonio Rodio, Teocrito
Per decenni Alessandria fu un importantissimo
centro di cultura grazie al mecenatismo dei re
tolemaici.
Essi fecero costruire la
Biblioteca ed il Mouseion
Immagini della biblioteca recentemente ricostruita
Con la fondazione della Biblioteca si
ebbe una grande diffusione di libri
Il
Museo
fu
la
culla
matematica moderne,
delle
scienze e della
che rispondevano al carattere pragmatico della
cultura e della civiltà dell’Egitto
ERATOSTENE
(275-194 a.C) si
occupò, oltre che di poesia e filosofia,
soprattutto di matematica, geodesia
e geografia.
Disegnò carte geografiche ed
escogitò un modo per misurare il
raggio della Terra e per
rappresentare graficamente grandi
estensioni di terreno; costruì
strumenti
per
misurazioni
astronomiche e perfezionò il
calendario.
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L’Egitto fu anche un
importante centro di
mediazione e fusione
tra le culture e le
lingue
ebraica
e
greca: l’immigrazione
di moltissimi ebrei dalla
Palestina nel III sec. a.C.
comportò la necessità
per essi di imparare il
greco,
che
presto
divenne la loro lingua di
uso comune.
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Gli ebrei adottarono il greco come lingua di uso
quotidiano. Documento fondamentale di questa
integrazione culturale è la traduzione greca del
Pentateuco, anche detta Bibbia dei Settanta
639 d.C.
l’Egitto venne convertito all’Islam sotto la dinastia
degli Omayyadi e si riconfermò come centro
cosmopolita.
Iniziò
la
costruzione
di
Fustat,
oggi il Cairo
(in arabo Al
Kahirah,
la
vittoriosa).
750
Sconfitta
della
dinastia
Omayyade per mano di quella
Abbaside:
l’Egitto
fu
radicalmente islamizzato e fu
introdotto l’uso obbligatorio
della lingua araba
Nel 1517 L’Egitto viene conquistato dagli Ottomani. La
regione rimase sotto il dominio turco per oltre tre
secoli.
Una breve tregua nel
dominio
ottomano
si
ebbe con la spedizione,
sebbene fallimentare, di
Napoleone nel 1798, che
segnò
l’inizio
delle
scoperte archeologiche in
Egitto e gettò le basi
dell’Egittologia.
Nel 1805 fu eletto governatore
dell’Egitto Mohammed Alì.
Egli
fu
il
vero
creatore
dell’Egitto moderno: fu il primo
sovrano orientale che introdusse
la civiltà occidentale nel suo
paese.
Moschea dedicata a Mohammed ALì
1869 si inaugura il
Canale di Suez, imponente
Nel
opera di ingegneria moderna
realizzato dal francese De
Lesseps su un progetto cui
parteciparono molti tecnici
europei, italiani compresi. Per
l’occasione il governo egiziano
commissionò a Giuseppe Verdi
un’opera lirica, l’Aida, la cui
marcia trionfale fu di fatto per
tanti anni l’inno nazionale
egiziano.
Ma il Canale apriva delle
opportunità
enormi:
abbreviava il transito di
merci, uomini, idee verso est.
E con questa apertura si
accentuò il cosmopolitismo
del paese attirando quindi
una moltitudine di gente da
tutti
i
paesi
europei.Si
formarono così ”colonie” di
gente
proveniente
dall’Europa e dalle altre
regioni dell’impero ottomano
che almeno nominalmente
era ancora la autorità politica
dominante.
Tipica casa egiziana abitata da europei
1882
protettorato inglese
Il Cairo ed Alessandria divennero due città
cosmopolite nel cui seno si costituirono diverse
“colonie” di inglesi, francesi, italiani, greci, maltesi,
svizzeri ed altri ancora e si arricchì la preesistente
comunità ebraica.
Vecchia abitazione della famiglia Magnani
F.T.Marinetti
Fra i rappresentanti più
illustri
della
colonia
italiana di Alessandria
ricordiamo
F.T.Marinetti, Giuseppe
Ungaretti e Anna Maria
Magnani.
A.M.Magnani
G.Ungaretti
Nella Grande Guerra, l’Egitto
non costituì un punto strategico.
Tuttavia, gli europei residenti
nelle
varie
colonie
si
arruolarono.
Ungaretti sul fronte
dell’Isonzo
Nel periodo di transizione tra i due conflitti mondiali,
l’Egitto godette di condizioni economiche e sociali
complessivamente buone. Il paese mantenne il proprio
carattere cosmopolita anche quando, nel 1922,
l’Inghilterra ne riconobbe formalmente l’indipendenza
sotto la sovranità del re Fuad I.
Nella Seconda Guerra mondiale, l’Egitto fu il primo
teatro d’intervento delle forze alleate in Africa
settentrionale. Su questo fronte, l’offensiva italotedesca venne arrestata a El Alamein il 23 ottobre
1942dagli inglesi del generale Montgomery.
La convivenza pacifica fra egiziani ed esponenti delle
varie etnie europee cessò con l’eliminazione della
monarchia e la proclamazione della repubblica
sotto la guida di Naghib nel 1952.
Nel 1954 salì al potere con un colpo di stato Nasser,
che diede inizio ad una nuova fase storica dell’Egitto. Si
diffuse sempre più prepotentemente il sentimento
nazionalista egiziano e panarabo con una conseguente
ostilità verso gli europei, soprattutto a seguito della
nazionalizzazione del Canale di Suez nel 1956.
La nave Esperia, che riportò in Europa
migliaia di coloni
I coloni europei abbandonarono l’Egitto e tornarono
nella loro patria d’origine.
Ciò segnò la fine
del
cosmopolitismo
egiziano.
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