Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Gruppo di Lavoro sulla Valutazione dell’Istruzione
Presentazione del
Progetto Pilota 1 sulla Valutazione
(anno scolastico 2001-2002)
Giacomo Elias
Presidente del Gruppo di Lavoro sulla Valutazione dell’Istruzione
15-10-2002
Giacomo Elias
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Valutazione
perché?
• I servizi alla persona (istruzione, sanità) sono difficili da gestire dato
che:
 le variabili di d’input non sono costituite esclusivamente dalle risorse
in ingresso, ma anche dagli utenti; questi, infatti, non sono solo i
beneficiari del servizio, ma ne determinano anche l’efficacia;
 la valutazione del solo output, ossia del risultato immediato dei
processi produttivi, non è sufficiente, ma occorre prendere in
considerazione anche l’outcome, vale a dire gli effetti a medio e lungo
periodo.
• Per una gestione in qualità, ossia che raggiunga gli obiettivi e soddisfi
i fruitori, è quindi necessario disporre di informazioni tempestive
sull’efficienza e l’efficacia.
• Valutare significa acquisire tali informazioni in modo oggettivo,
misurando periodicamente fino a che punto il sistema consegua gli
obiettivi prefissati.
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Valutazione
la situazione nazionale
• Il nostro Paese è ancora privo di un Servizio Nazionale di Valutazione
dell’Istruzione (SNVI)
• L’attuale amministrazione intende colmare questa lacuna che penalizza
la gestione e ci distingue negativamente dai paesi più sviluppati.
• L’Art. 3 (Valutazione degli apprendimenti e della qualità del sistema
educativo di istruzione e di formazione) del D.L. di riforma infatti
recita:
ai fini del progressivo miglioramento della qualità del sistema di
istruzione e di formazione, l’Istituto Nazionale per la Valutazione
del Sistema di Istruzione (INValSI) effettua verifiche periodiche e
sistematiche sulle conoscenze e abilità degli allievi e sulla qualità
complessiva dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche e
formative; in funzione dei predetti compiti vengono rideterminate
le funzioni e la struttura del predetto istituto …omissis …
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Giacomo Elias
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Valutazione
ruoli
• L’Amministrazione Centrale, che ha la responsabilità della
efficienza ed efficacia dell’istruzione a livello nazionale,
esplicita gli obiettivi nazionali.
• L’INValSI svolge una valutazione periodica e comunica ad
ogni scuola il proprio grado di conseguimento di tali
obiettivi.
• Le Scuole, nell’ambito della loro autonomia, hanno il
compito di analizzare i risultati raggiunti e di individuare le
azioni preventive e correttive necessarie per promuovere il
miglioramento continuo del servizio reso alla comunità.
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Progetto Pilota 1
scopo
• Un Servizio che sia in grado di valutare annualmente tutte le scuole
italiane (di proprietà dello stato e paritarie) richiede, dati i numeri in
gioco, mai trattati prima, una complessa e ben rodata organizzazione.
• Per verificare la capacità del Sistema dell’Istruzione Nazionale
(amministrazione centrale, direzioni regionali, INValSI, scuole) di
gestire questo Servizio si é ritenuta necessaria una sperimentazione sul
campo coinvolgente un significativo numero di scuole.
• Scopo del Progetto Pilota 1 è stato quindi quello di
provare la “macchina organizzativa”, piuttosto che
di compiere una prima valutazione delle scuole.
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Progetto Pilota 1
modello di valutazione
• Il modello di valutazione sperimentato dal Progetto è
stato:
 Misurare su una popolazione di scuole prestatesi
volontariamente il grado di conseguimento degli
obiettivi nazionali stabiliti dall’Alta Direzione
(Ministro, Parlamento) in materia di apprendimento e di
organizzazione (sistema).
 Sottoporre alla riflessione di ciascuna delle scuole
partecipanti i propri risultati, per consentirle di
intervenire con le necessarie azioni correttive al fine di
ottenere il miglioramento continuo del servizio reso.
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Progetto Pilota 1
quali strumenti di valutazione?
• Svolgendo un’indagine di sistema con un questionario sul
Pof (Piano Offerta Formativa) che le scuole dovevano
compilare, per mezzo di un gruppo di discussionel
composto da tutte le componenti interessate: dirigente,
direttore Sga (Servizi Generali e Amministrativi) e
rappresentanze dei docenti, del personale Ata
(Amministrativo, Tecnico e Ausiliario), delle famiglie e degli
studenti.
• Somministrando agli allievi di determinati livelli (V
elementare, III media, II superiore) prove d’apprendimento
sulla lingua italiana e sulla matematica.
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Progetto Pilota 1: i numeri
• Scuole aderenti: 2832 di cui 2.653 (1.938 se si considerano gli Istituti
Comprensivi)hanno portato a termine il percorso.
• Scuole che hanno sperimentato la somministrazione informatica delle
prove di apprendimento: 90 su 228 dichiaratesi disponibili.
• Studenti partecipanti: circa 314.000.
• Classi esaminate: 14.953
• Sono stati elaborati dall’INValSI i seguenti dati:
 per la V elementare: di 4.335 classi per Italiano e 4.305 classi per
Matematica;
 per la III media: 5.126 classi per Italiano e 5.085 classi per
Matematica;
 per la II superiore: 5.497 classi per Italiano e 5.502 classi per
Matematica;
 Complessivamente, circa 640.000 questionari
• Insegnanti coinvolti: circa 31.000 tra coordinatori e somministratori.
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Progetto Pilota 1
i costi
• I costi diretti (stampa dei questionari, spedizioni, lettura
ottica) sono ammontati a poco meno di 663.000. A questi si
devono aggiungere i costi di personale INValSI stimabili in
circa 150.000, per un totale di 813.000, pari a circa 25
per allievo.
• Tenendo conto che le scuole partecipanti sono state circa
un quinto del totale nazionale e che i livelli provati sono state
tre, si può ritenere che a regime il SNVI non dovrebbe costare
più di 5÷7,5 milioni di euro/anno se i livelli provati fossero
da quattro a sette e tenendo conto dell’effetto scala.
• Passando all’informatizzazione completa del processo di
somministrazione degli strumenti di rilevazione queste cifre
sarebbero ridotte in modo drastico.
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Progetto Pilota 1
cosa abbiamo imparato?
• Il Sistema dell’Istruzione (Amministrazione centrale,
Direzioni Generali, INValSI, Scuole) ha sostanzialmente retto
bene alla prova.
• Appare molto critica la situazione informatica delle scuole.
• Deve essere anticipato il periodo di somministrazione (fine
febbraio invece che aprile) per poter restituire i dati alle
scuole prima della fine dell’anno scolastico.
• Fintato che la somministrazione delle prove di
apprendimento sarà cartacea, i questionari dovranno essere
inviati alle scuole direttamente dall’INValSI, evitando di farli
transitare per le Direzioni Regionali.
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Progetto Pilota 1
cosa abbiamo imparato? (segue)
• Alle Direzioni Regionali (eventualmente coadiuvate dagli IRRE)
dovranno essere affidati compiti di formazione dei somministratori (con la
consulenza dell’INValSI) e di controllo periferico dell’intero processo.
• Deve essere progettata e iniziata a sperimentare la procedura per la
predisposizione delle prove di apprendimento ch nel caso del Progetto 1
sono state mutuateda precedenti esperienze.
• Devono essere resi più “user friendly” (più facili da utilizzare) i
software INValSI per la somministrazione sia dei questionari di sistema
che delle prove di apprendimento.
• Deve essere promossa ulteriormente tra docenti, allievi e famiglie la
cultura della valutazione.
• Di tutto questo si sta tenendo conto nella preparazione del Progetto
Pilota 2 che sta per iniziare.
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!
Risultati
Avvertenza
Usare con cautela
• Essendosi operato su una popolazione di scuole
partecipanti volontariamente al Progetto, il campione non
è statisticamente significativo a livello nazionale
• I dati che seguono non possono, pertanto, essere
estrapolati al di là delle scuole partecipanti.
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Progetto Pilota 1
presentazione dei risultati
• Abbiamo precisato all’inizio che lo scopo del Progetto Pilota 1 è stato
di provare “la macchina organizzativa”.
• Il campione casuale scelto (partecipazione volontaria) non consente
pertanto estrapolazioni a livello regionale o nazionale non essendo
statisticamente significativo.
• La presentazione che segue ha anch’essa lo scopo di simulare la
presentazione dei dati complessivi, così come avverrà quando all’indagine
parteciperanno tutte le scuole.
• Si tenga però presente che oggi stesso ogni scuola riceverà i propri
risultati, che, in quanto tali, sono invece significativi e consentono di
progettare e sperimentare le procedure per l’elaborazione interna.
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Prove di apprendimento:
partecipazione degli studenti
Livello instudio
Studenti partecipanti
Studenti
esclusi
Studenti
ritiratisi
non ufficialmente
Studenti assenti
Studenti rispondenti
Ital
Mat
Ital
5.662
Mat
Partecipazione degli
studenti nelle scuole
Ital
Mat
V Elementare
83.153
3.140
79
5.213
74.721 74.272
93%
93%
III Media
110.082
3.629
393
10.102 10.799 95.958 95.261
90%
90%
II Superiore
120.262
993
1670
17.259 18.340 100.340 99.259
85%
84%
È interessante notare che gli studenti esclusi (disabili o di lingua madre
diversa da quella delle prove) diminuiscono con l’ordine di studi, mentre
crescono con quest’ultimo i ritirati non ufficialmente e gli assenti
(soprattutto per la prova di matematica). La partecipazione è buona per
elementari e medie, meno per le superiori.
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Prove d’apprendimento:
i numeri in dettaglio
• Sono stati elaborati dall’INValSI i seguenti dati:
 per la V elementare: di 4.335 classi per Italiano e 4.305
classi per Matematica;
 per la III media: 5.126 classi per Italiano e 5.085 classi
per Matematica;
 per la II superiore: 5.497 classi per Italiano e 5.502
classi per Matematica;
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Prove di apprendimento:
criteri di allestimento
 contenimento in 60 minuti dei tempi d’impegno per gli studenti
coinvolti nell’indagine;
 numero limitato di obiettivi specifici per ogni prova
disciplinare
 semplicità delle procedure di somministrazione per addestrare
progressivamente i somministratori
 uniformità della struttura delle prove, per assicurare semplicità
e rapidità nella immissione dei dati e nella elaborazione.
 struttura delle prove tale da permettere oltre alla
somministrazione cartacea tradizionale anche una
somministrazione elettronica.
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Prove di apprendimento:
mezzi di somministrazione
• La quasi totalità della somministrazione è avvenuta per via cartacea,
utilizzando prove oggettive con quesiti a scelta multipla.
• Su un numero limitato di scuole (circa 228), che hanno dichiarato di
disporre di strutture adeguate, il metodo di somministrazione
informatica diretta (compilazione a schermo delle prove da parte degli
studenti) ed indiretta (compilazione cartacea delle prove ed immissione
dei dati su apposite maschere da parte del referente amministrativo).
• L’esperimento non ha dato esito positivo, posto che soltanto 90 scuole
(39%) hanno aderito alla somministrazione informatica; di queste 41
hanno provveduto alla compilazione diretta, 40 a quella indiretta e di 9
sono andati persi i dati registrati in loco.
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Prove di apprendimento:
risultati globali dei rispondenti per materia e regolarità negli
studi
Classe
Anticipo*
Regolare*
Ritardo*
V Elementare
Ital
70,6
Mat
85,1
Ital
67,6
Mat
82,1
Ital
56,5
Mat
73,4
III Media
66,5
73,9
62,8
69,5
54,0
56,1
II Superiore
58,2
62,8
55,2
60,5
48,9
51,1
* Con riferimento alla regolarità negli studi
Le cifre, dette indice di difficoltà, rappresentano le percentuali delle
risposte corrette sui quesiti posti (in numero).
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Prove di apprendimento:
elementari-italiano: indici di facilità per area, per sesso, per
regolarità, per tipologia
 l’indice di facilità complessivo, ovvero per tutti i rispondenti,
si attesta sul 67% di risposte corrette;
 non vi è differenza significativa fra le aree territoriali (67% per
sud e centro e 68% per nord)
 non vi è differenza significativa fra maschi e femmine (68%
femmine e 67% maschi),
 si osserva una notevole differenza (circa 14 punti) fra chi è in
anticipo (71%) e chi è in ritardo (57%),
 l’analisi della facilità per tipologia dei quesiti mostra un certo
equilibrio fra comprensione specifica e conoscenze lessicali,
oscillando fra il 69% e il 67%, mentre sale al 76% per la
comprensione dei collegamenti e scende al 59% per la
comprensione globale.
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Prove di apprendimento:
elementari-matematica: indici di facilità per area, per sesso
e per regolarità
 La prova è risultata molto facile: 82% in media di risposte
corrette e sottodimensionata rispetto al tempo concesso agli
studenti (60 minuti).
 nessuna differenza significativa fra aree territoriali, anche se il
sud precede il nord di 2 punti (rispettivamente 84% e 82%),
 nessuna differenza fra sessi (82% per ambedue)
 modesta differenza fra chi è andato a scuola anticipatamente
(85%) e chi è regolare (82%).
 L’unica differenza sensibile è fra gli studenti in anticipo e gli
studenti in ritardo: 12 punti di differenza (rispettivamente 85%
e 73%).
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Prove di apprendimento:
medie-italiano: indici di facilità per area, per sesso, per
regolarità, per tipologia
 L’indice di facilità complessivo della prova è intorno al 62%
 non vi sono differenze fra nord e sud: l’indice di facilità varia
fra il 64% nel nord est e il 61% al sud.
 la differenza fra maschi e femmine è di soli 3 punti a favore
delle femmine (rispettivamente 64% e 61%),
 la differenza fra studenti in anticipo e in ritardo è di 14 punti
(rispettivamente 67% e 53%).
 Più omogeneo che nelle elementari l’indice di facilità per
tipologia: oscilla fra il 67% della comprensione dei
collegamenti e il 60% della comprensione lessicale e della
conoscenza grammaticale. L’indice si attesta intorno al 63%
per la comprensione globale e al 62% per la comprensione
particolare.
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Prove di apprendimento:
medie-matematica: indici di facilità per area, per sesso e
per regolarità
 indice di facilità complessivo del 69%, risultando quindi medio facile.
 Punto di forza della preparazione in matematica degli studenti è
rappresentazione, analisi dei dati e probabilità, che comprende la
lettura e l’interpretazione di grafici (istogrammi ed aerogrammi) ed
esercizi numerici sulla probabilità semplice, con una percentuale
media di risposte corrette del 79%.
 Non presentano particolari problemi l’area della geometria e
dell’algebra i cui risultati sono simili alla percentuale media di
risposte corrette sulla prova, e l’area frazioni e numeri di poco
inferiore (-3%).
 Gli studenti hanno invece necessità di approfondire le proprie
conoscenze nell’area delle misure (indice di facilità 58%), soprattutto
nel calcolo indiretto (rettangolo, noti il perimetro e un lato calcolare
l’altro lato, ecc.) dove scende al 55% di risposte medie.
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Prove di apprendimento:
superiori-italiano: indici di facilità per area, per sesso, per
regolarità, per tipologia di corso di studi
 L’indice di facilità complessivo della prova è intorno al 55% di
risposte corrette (calcolato sul totale dei rispondenti),
 non vi sono sensibili differenze fra nord e sud (rispettivamente 56% e
53%)
 né fra maschi e femmine (rispettivamente 53% e 56%) con
quest’ultime in leggero vantaggio di 3 punti. Diversa è la situazione
se consideriamo
 l’indice di facilità per regolarità presente una differenza di 9 punti fra
gli studenti in anticipo e in ritardo (rispettivamente 58% e 49%),
 vi sono 18 punti fra scuole dell’Istruzione Classica e dell’Istruzione
Professionale (rispettivamente 61% e 43%), e 10 punti fra le scuole
degli altri tipi di Istruzione e quelle dell’Istruzione Professionale
(rispettivamente 53% e 43%).
 Non vi è differenza per le scuole dell’Istruzione Tecnica, Artistica e
per gli Istituti Superiori: per tutti vale 53%.
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Prove di apprendimento:
superiori-matematica: indici di facilità per area, per sesso,
per regolarità, per tipologia di corso
di studi
 indice di facilità medio del 59%, di 10 punti inferiore all’indice medio
della III media,
 rispetto alle aree territoriali oscilla tra il 63% del nord est e il 56% del
sud ed isole
 rispetto al sesso fra il 61% dei maschi e il 57% delle femmine.
 L’indice di facilità varia di 13 punti fra gli studenti in anticipo e gli
studenti in ritardo (rispettivamente 63% e 50%).
 La differenza fra i vari tipi di scuola risulta più sensibile: - 21% fra
istituti professionale e licei (rispettivamente 43% e 64%), - 12% fra
le scuole dell’istruzione artistica e i licei, - 6% fra gli istituti superiori
ed i licei ed infine solo - 4% fra gli istituti tecnici e i licei.
 Rispetto alla prova di matematica è interessante notare che maschi e
femmine hanno lo stesso indice di facilità medio in V elementare
(82%), in III media una differenza di +1% in favore dei maschi
(rispettivamente 69% e 68%) che diventa del 4% in II superiore.
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Questionario di sistema
modalità di somministrazione alle scuole
• Il questionario di sistema è stato somministrato e
restituito dalle scuole completamente per via
informatica.
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Questionario di sistema:
questionari restituiti dalle scuole
Ordine scolastico
Materne
Questionari
restituiti
%
17
0,9
Elementari
370
19,1
Medie
340
17,5
Superiori
771
39,8
IC elementari-medie
288
14,9
IC altri
152
7,8
Totali
1938
100
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N.B. Gli Istituti
Comprensivi (IC)
hanno restituito un
solo questionario
per tutti gli ordini.
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Questionario di sistema: risultati
Contesto esterno: rilevazione dei fabbisogni formativi
• Il 97% delle scuole rileva i fabbisogni formativi
dell’utenza
 il 73,9% utilizza i colloqui con le famiglie (nel 37% dei casi nelle
superiori e attorno al 20% nelle elementari e medie)
 il 72,4 instaura rapporti con le scuole di provenienza (nel 38,5%
dei casi nelle superiori e attorno al 20% nelle elementari e medie)
 il 48,1 % effettua indagini socio-economiche del territorio e
delle famiglie (nel 32% dei casi nelle superiori e attorno al 20%
nelle elementari e medie)
 Il 45% attiva colloqui con gli studenti (nel 65% dei casi nelle
superiori, nel 14,4% nelle medie e nel 4,4 nelle elementari)
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Questionario di sistema: risultati
Contesto interno: rilevazione delle risorse
• Le risorse a disposizione delle scuole sono state suddivise
in quattro aree: umane, finanziarie, strutturali e
strumentali.
 il 99% delle scuole rileva le proprie risorse e il
95%÷98% in tutte le aree; in particolare il 98% rileva le
risorse umane.
 il 72% circa rileva l’obsolescenza delle risorse
strutturali e strumentali, con punte del 74% e 81%
rispettivamente nelle scuole elementari.
 il 79% formalizza queste rilevazioni
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Questionario di sistema: risultati
Contesto interno-esterno: partecipazione a reti di scuole
 il 55% circa di scuole é collegato in rete con altri istituti
(il 58% con meno di 10, il 19,6% con meno di 20, il
22,5% con più di 20)
 il numero di scuole collegate a una rete è maggiore
nelle regioni centrali e tra le scuole superiori
 Le reti di dimensioni maggiori sono collocate nelle
regioni settentrionali.
 Circa il 36% delle scuole materne rispondenti partecipa
a reti con più di 20 unità
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Questionario di sistema: risultati
Organizzazione scolastica: accoglienza nelle classi iniziali
 il 73% delle scuole adotta procedure per l’accoglienza
degli studenti delle classi iniziali
 il 68,4% effettua prove di ingresso nelle singole
discipline
 meno del 40% effettua prove comuni suddivise per aree
 poco meno del 40% effettua corsi di recupero per gli
studenti che presentano lacune; il 68% di queste sono
scuole superiori, mentre sono decisamente poche quelle
medie e elementari
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Questionario di sistema: risultati
Organizzazione scolastica: formazione delle classi
 Il 38,1% delle scuole forma le classi distribuendo gli allievi
uniformemente secondo fasce di livelli diversi (modalità scelta dal
92% delle scuole, soprattutto medie e superiori)
 il 28,2% cerca di soddisfare le richieste delle famiglie
 il 21,4% adotta “metodi ritenuti efficaci” senza definirli
(soprattutto nelle scuole elementari)
 il metodo “casuale” è applicato solo nel 4,1% delle scuole, quello
di “testare la potenzialità degli studenti” con questionari, giudizi o
colloqui solo nel 1,7% (soprattutto negli istituti comprensivi), e
quello di “tenere conto degli atteggiamenti verso la scuola” solo
nel 4,2% dei casi
 la casualità è adottata prevalentemente dalle scuole materne.
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Questionario di sistema: risultati
Organizzazione scolastica: attività di recupero
 Il 92,8% delle scuole realizza modalità di recupero curricolare; in generale
le scuole lo realizzano per tutte le classi (85,2%), per tutte le materie
(48%), prevalentemente con classi chiuse (73,4%), fuori dell’orario delle
lezioni (62%), con supporti didattici individualizzati (66,6%), con cadenza
prevalentemente quadrimestrale (44,7%, trimestrale nelle superiori) e con
una valutazione personalizzata (82%)
 L’81,7% delle scuole realizza modalità di recupero che riguardano gli
aspetti metodologici
 il 73,6% delle scuole realizza modalità di recupero che riguardano gli
aspetti motivazionali, affrontando la “demotivazione” con tecniche
appropriate sviluppate all’interno (58,2% dei casi) o da esperti esterni
(38,1%, soprattutto nelle scuole superiori), con colloqui con gli studenti
(64%) o con i genitori (68,8%, scuole elementari).
 In generale le scuole utilizzano contemporaneamente più metodologie di
recupero.
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Questionario di sistema: risultati
Organizzazione scolastica: attività facoltative ed
extracurricolari
• Le attività facoltative avviate dalle scuole riguardano
principalmente:
 Corsi per adulti (28,3% dei casi) e genitori (35,6%),
soprattutto alle superiori e al Nord
 Corsi di lingue (84,4%), d’informatica (86,5%), di
musica(58,7)%.
• Queste attività possono essere anche finanziate dalle
Regioni (48% dei casi), dalle Province (40%), dai Comuni
(64,2%, soprattutto al Nord)), dal Fondo Sociale Europeo
(programmi nazionali 18,6%, programmi regionali 11,4%,
soprattutto al Sud e nelle isole.
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Questionario di sistema: risultati
Monitoraggio e valutazione interna
• Il monitoraggio e la valutazione interna sono attuate dal 86,8% delle
scuole, soprattutto al Nord
• si effettuano con una commissione interna nel 58,5% dei casi, da una
singola persona nel 20,9%
• la cadenza è annuale nel 56,7% dei casi, in itinere nel 29,4% e ogni
due anni solo nel 4,8%
• Il dirigente scolastico è responsabile diretto dell’attività nel7,9% dei
casi, mentre intervengono soggetti esterni solo nel 2,4% dei casi.
• Si utilizzano prevalentemente questionari (75,2% dei casi, superiori e
medie), riunioni con il dirigente (57,2%), nel Consiglio di Istituto
(14,4%), con la responsabilità dei genitori (14,3% dei casi, elementari)
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Questionario di sistema: risultati
Soddisfazioni degli utenti e azioni di miglioramento
•
•
•
•
•
•
i colloqui sono la principale modalità utilizzata e sono realizzati con gli
alunni nel 37,2% dei casi, con i genitori nel 49,8%, con i docenti nel
41,1% e con il dirigente scolastico nel 35,5%
i questionari sono utilizzati per gli alunni nel 62,3% dei casi, per i
genitori nel 70,6%, per i docenti nel 63,8% e per i dirigenti scolastici nel
12,7%
l’attività di analisi dei reclami viene realizzata dal 36% circa delle scuole
(soprattutto nelle superiori).
le azioni correttive e di miglioramento sono adottate rispettivamente dal
65,4% e dal 90,0% delle scuole.
le azioni correttive sono applicate annualmente dal 21,7% delle scuole,
in itinere dal 48,2% e infine solo nello 0,4% dei casi ogni due anni
per quanto riguarda le azioni di miglioramento, queste sono realizzate
in itinere nel 49,4% dei casi, annualmente nel 40,% e ogni due anni
nello 0,9% (soprattutto nelle superiori e al Nord)
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Questionario di sistema: risultati
Attività formative: alternanza scuola-lavoro
 Per quanto attiene alle attività di alternanza scuola-lavoro (i
dati riguardano in prevalenza istituti superiori e professionali)
le caratteristiche analizzate sono state:
 Tipo di attività: le principali riguardano i tirocini di orientamento
per il 63,5% dei casi e i tirocini formativi per il 87,6%.
 Cadenza: le attività sono svolte annualmente nel 76,5% dei
casi, biennalmente nel 5,1% e all’interno dell’anno di corso nel
il 26,9%.
 Durata: la durata della formazione è minore di due settimane
nel 23,0% dei casi e maggiore nel 83,6%
 Periodo di svolgimento: le attività sono svolte nel periodo
scolastico nel 78,2% dei casi e intorno al 70% nel periodo
extrascolastico
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Questionario di sistema: risultati
Attività formative: alternanza scuola-lavoro
 Per quanto attiene alle attività di collaborazione con la
formazione professionale regionale le caratteristiche
analizzate sono state:
 Tipo di attività: le attività principali sono quelle legate
all’assolvimento dell’obbligo formativo nel 79,2% dei casi, alla
formazione post secondaria nel 46,8% e all’educazione
permanente degli adulti nel 30%
 Collaborazione assolvimento obbligo: in questo caso le attività
riguardano l’orientamento nel 98% dei casi, la realizzazione di
percorsi integrati nel 57,8% e la realizzazione di corsi per
apprendisti nel 15,8%
 Collaborazione formazione post-secondaria: le azioni dichiarate
riguardano principalmente i corsi IFTS nel 49,3% dei casi e i
corsi professionali di II livello nel 20,6%
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Questionario di sistema
Monitoraggio della somministrazione
 La somministrazione del questionario è stata monitorata in itinere
con specifici questionari e assistita con un help desk
 212 dirigenti, che hanno compilato il questionario di sistema da soli,
hanno motivato questa scelta con le piccole dimensioni della
scuola, i troppi impegni, l’autoreferenzialità, la mancanza di tempo
(138)
 68 dirigenti hanno lamentato, relativamente al questionario,
difficoltà di interpretazione (30) e di riferimento ai diversi ordini
presenti negli istituti comprensivi (15), risposte non rappresentative
della realtà esistente (3), altro (20)
 Altre osservazioni hanno riguardato problemi con la
somministrazione informatica del questionario.
 Molti hanno espresso vivo interesse per il Progetto e ne hanno
riconosciuto la validità ai fini dell’autovalutazione delle scuole.
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