Distretto Scolastico N° 28
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE
“Luigi Settino”
SAN PIETRO IN GUARANO (CS)
con Sezioni Staccate in Castiglione Cosentino
LA SICUREZZA
NELLA SCUOLA
PRIMA PARTE
Dirigente Scolastico
Dott.ssa Rosalba BORRELLI
Codice Meccanografico: CSIC857002 - Codice Fiscale: 98042790786 - C.C.P.: 21550876
Via San Bruno, 42 – C.A.P. 87047 - Telefono e Fax: 0984/471008 - E-mail: [email protected]
Decreto legislativo 626/’94
Ha innovato profondamente
otto direttive europee
in materia di
sicurezza
lo scenario della
prevenzione e sicurezza
negli ambienti di lavoro, non
solo
assicurare ai lavoratori
europeiimpostazione
una
una diversa
del modo di affrontare
migliore qualità della vita
dal punto
vista normativo
le problematiche della sicurezza
del di
lavoro
ma anche gestionale,
armonizzare i costi di sicurezza
sostenuti dalle imprese comunitarie,
organizzativo e
attraverso la
culturale
creazione di condizioni
minime di tutela che
dovrebbero, di
conseguenza, ridurre il costo sociale
degli infortuni e delle malattie
professionali.
Decreto legislativo 626/’94
l’impostazione
della legislazione degli anni ’50
Secondo
la quale
erano gli Organismi pubblici di
vigilanza ad avere la titolarità
del controllo delle condizioni di
sicurezza
Decreto legislativo 626/’94 e
le successive modifiche e integrazioni
delineano un
degli ambienti di lavoro
fondato sul
D.Lgs. 626/94
 DATORE

DI LAVORO 
SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE 
RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
MEDICO COMPETENTE
RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA
Figure sensibili
LAVORATORE
DATORE DI LAVORO
COMPITI FONDAMENTALI:







Predisporre concretamente misure di sicurezza specifiche;
Impartire istruzioni e ordini precisi per la migliore esecuzione
dei lavori;
Vigilare che le istruzioni siano eseguite;
Vigilare che non vengano commessi errori tecnici da parte di chi
esplica l’attività lavorativa;
Incaricare, se non può seguire direttamente i lavori, sorveglianti
o preposti;
Controllare preventivamente l’efficienza e l’idoneità delle
attrezzature ed impianti affidati ai dipendenti per il lavoro;
Rendersi conto di persona, impartendo ordini o istruzioni, di ogni
attività che assuma aspetti di particolare
gravità.
 informare e formare i lavoratori.
IL DIRIGENTE CHE NON HA POTERE DI SPESA
DIVIENE RESPONSABILE SE OMETTE DI RILEVARE E SEGNALARE
AL VERTICE AZIENDALE LA NECESSITA’ DI PREDISPORRE
LE NECESSARIE MISURE DI SICUREZZA
RESPONSABILE SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
art. 9 del Dlgs 626/94






Individuazione dei fattori di rischio, valutazione dei rischi e
individuazione delle misure per la sicurezza e la salubrità degli
ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa vigente sulla
base della specifica conoscenza dell’organizzazione aziendale;
Elaborazione delle misure preventive e protettive e dei sistemi
di cui all’art. 4, comma 2, lett. b) – dispositivi di protezione
individuale – e dei sistemi di controllo di tali misure;
Elaborazione delle procedure di sicurezza per le varie attività
aziendali;
Proposizione dei programmi di informazione e formazione dei
lavoratori;
Partecipazione alle consultazioni in materia di tutela della
salute e di sicurezza di cui all’art. 11;
Fornitura ai lavoratori delle informazioni di cui all’art. 21.
organo dotato di funzioni propositive
nei confronti del datore di lavoro,
ed in particolare il dato normativo
gli affida un ruolo essenzialmente consultivo.
RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
Per l’elezione o la designazione del
rappresentante per la sicurezza è stato sottoscritto il
10/07/96 dall’ARAN (Agenzia per la rappresentanza
negoziale delle pubbliche amministrazioni) e dalle
confederazioni sindacali CGIL, CISL, UIL, CONFSAL,
CISAL, CISNAL, USPPI, CONFEDIR e UNIONQUADRI,
un contratto collettivo quadro. In esso viene stabilito che:
se la RSU è già costituita: il
rappresentante per la sicurezza è designato dai
componenti della RSU al loro interno. Tale
designazione deve essere ratificata in occasione
della prima assemblea dei lavoratori.

MEDICO COMPETENTE
A) Specialista in medicina del lavoro
ed equipollente
B) Docente in medicina del lavoro
C) Medico art. 55 D.Lgs. 277/91
d) Altri?
Conoscenze ed esperienza rischi
e danni correlati
Conoscenza dei protocolli sanitari
Conoscenza dei sistemi diagnostici
Capacità informativa e formativa
Conoscenze di organizzazione del lavoro,
ergonomia, ecc..
Conoscenze delle norme di sicurezza
ed igiene del lavoro, ecc..
LAVORATORE
 si
definisce lavoratore se esiste una
prestazione svolta in regime di
subordinazione quindi in una situazione di
soggezione al potere gerarchico, direttivo
e disciplinare di un datore di lavoro.
GLI STUDENTI SONO LAVORATORI?
GLI STUDENTI SONO LAVORATORI?
ORDINE
SCUOLA
Nidi-Materne
INFANZIA
PRIMARIA
SECONDARIA
I° GRADO
STUDENTI EQUIPARATI
A LAVORATORI
NO
NO
SI: nei Laboratori
OBBLIGHI derivanti dalle norme di
sicurezza
Prove

Prove di evacuazione

Informazioni gestione
Emergenze

Prove di evacuazione
Informazioni gestione
Emergenze
Formazione Laboratori


SECONDARIA II°
GRADO
UNIVERSITA’
SI:
nei Laboratori e In alternanza
Scuola-Lavoro
di evacuazione
Prove di evacuazione
Informazioni gestione Emergenze
Informazioni Sistema Prevenzionistico
626
Formazione Laboratori
Formazione Scuola Lavoro
QUANDO INFORMARE / FORMARE GLI
STUDENTI?
OBBLIGATORIAMENTE
USO LABORATORI
ACCOGLIENZA
 Caratteristiche e uso delle scuola
 Norme di Prevenzione Incendi e
Evacuazione
 Organizzazione del Sistema scolastico
di Prevenzione
Libretto Scolastico
Quadro normativo in materia di
igiene e sicurezza, in
riferimento agli adempimenti
previsti
• Condizioni e fattori di igiene e
sicurezza degli ambienti di
lavoro
• Nozioni di tossicologia e
primo soccorso
•
P.O.F.
UNITA’ FORMATIVA CAPITALIZZABILE
Lezioni da 1 a 4 ore in relazione al tipo di
laboratorio
OBBLIGHI DEI LAVORATORI

segnalare tempestivamente e per iscritto al
datore di lavoro, dandone notizia al
rappresentante per la sicurezza, il cattivo
funzionamento dei dispositivi e delle attrezzature
loro fornite, e soprattutto segnalare gli eventuali
incidenti mancati in cui sono occorsi nella loro
attività lavorativa, in modo da permettere
l’intervento tempestivo del datore di lavoro che
dovrà rivedere la valutazione dei rischi e il
programma di prevenzione e protezione.
 obblighi relativi all’uso dei dispositivi di
protezione individuale
PERICOLO E RISCHIO
quale differenza?
esprime la POTENZIALITA’ di una determinata entità, intesa
come un processo lavorativo, un’attrezzatura o uno strumento di
lavoro, un agente chimico, fisico, biologico, etc., di causare un
danno al lavoratore.
Secondo la Norma UNI EN 292 parte I /1991 per pericolo si intende
qualsiasi fonte di possibili lesioni o danni alla salute. Il termine
 PERICOLO:
Ha una fortead
componente
OGGETTIVA
che è legatala
pericolo
è usato Þunitamente
altre parole
che ne definiscono
esclusivamente
alladella lesione o del danno alla salute (es.
sua origine
o la natura
presenza
della fonte di pericolo
stessa.
pericolo
di schiacciamento,
di intossicazione,etc.).
Ha una forte componente OGGETTIVA
che è legata esclusivamente alla
presenza della fonte di pericolo stessa.
PERICOLO E RISCHIO
quale differenza?
esprime il prodotto della PROBABILITA’ che un evento dannoso
(a carico del lavoratore) possa verificarsi per la MAGNITUDO
(severità) delle
conseguenze dannose stesse
Secondo la Circolare del Ministero del Lavoro n. 102/1995 si definisce
il rischio come la probabilità che sia raggiunto il limite potenziale
di danno alle condizioni di impiego ovvero di esposizione ad un
determinato fattore.
Ha una NATURA COMPLESSA che è
fondamentalmente legata
all’INCERTEZZA del verificarsi
dell’evento negativo.
DANNO – DANNO BIOLOGICO
DANNO:
qualsiasi alterazione TRANSITORIA o PERMANENTE
dell’organismo umano o di sue funzioni.
DANNO BIOLOGICO:
secondo la definizione classica si intende l’infortunio o
la malattia che pregiudica l’integrità psicofisica del
lavoratore, limitandone la realizzazione nella vita
privata e relazionale extra-lavorativa;
secondo
PRIMO SOCCORSO?
I n s ie m e d i m a n o v r e e d i p r o v v e d im e n ti c o n f in e
c u r a t iv o
e
ch e
devono
e sse re
r e a liz z a t i
te m p e s t iv a m e n t e in c a s o d i e v e n t i c o n le s io n i o
m a la t tie a c u t e .
E ' o p e r a t o d a p e r s o n a le s a n it a r io q u a lif ic a t o c h e
si
a v v a le r e
di
te c n ic h e
d ia g n o s tic h e
e
te r a p e u tic h e s p e c ific h e .
PRONTO SOCCORSO
PRONTO SOCCORSO?
I n s ie m e
m e tte re
di
in
s o c c o r r it o r e
a c c o r g im e n t i
a tto
com e
da
e
di
p a rte
r im e d io
t e c n ic h e
di
da
q u a ls ia s i
p r o v v is o r io
a t t e s a d i u n in t e r v e n t o s a n it a r io q u a lif ic a t o .
in
ADDETTO PRIMO SOCCORSO
Aggiornare i numeri dei
principali servizi di pronto soccorso
Mantenere efficiente la cassetta
di Primo Soccorso
Intervenire correttamente
in caso d’infortunio
PRIMO SOCCORSO
Nessuno è obbligato dalle legge a mettere a
repentaglio la propria incolumità per portare
soccorso
Chiunque intervenga non deve comunque aggravare
la situazione con manovre o comportamenti scorretti
Il grado di assistenza che può essere prestato è
dipendente dell’esperienza, della capacità e conoscenze
del soccorritore ed in base ai mezzi disponibili
REGOLE
GENERALI
ATTENDERE SOCCORSI VIGILANDO!!
NON LASCIARSI
PRENDERE DAL PANICO ALLONTANARE L’EVENTUALE
CAUSA DELLA DISGRAZIA
EVITARE DI SPOSTARE IL FERITO PRIMA DI
AVERNE ACCERTATO LA NATURA DELLE LESIONI
EVITARE LA SOMMINISTRAZIONE DI
FARMACI E BEVANDE DI QUALSIASI GENEREA
SOGGETTI CHE VOMITANO O SONO IN STATO
D’INCOSCIENZA
NON SOMMINISTRARE MAI
ALCOLICI
PRESIDI DI PRIMO SOCCORSO
-Guanti
sterili monouso
-Visiera paraschizzi
-Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10%
-Flaconi di soluzione fisiologica da 500 ml.
-Compresse di garza sterile 10X10 in buste singole
-Compresse di garza sterile 18X40 in buste singole
-Teli sterili monouso
-Pinzette da medicazione sterili monouso
-Confezione di rete elastica di misura media
-Confezione di cotone idrofilo
-Confezione di cerotti di varia misura pronto uso
-Rotoli di cerotto alto cm. 2,5
-Un paio di forbici
-Lacci emostatici
-Ghiaccio pronto uso
-Sacchetti monouso per raccolta rifiuti sanitari
-Termometro
-Apparecchio per misurazione pressione
OBIETTIVI PIANO DI PRIMO SOCCORSO
RIDURRE I PERICOLI PER LE PERSONE
PRESTARE SOCCORSO ALLE PERSONE
GIA’ COLPITE
CIRCOSCRIVERE E CONTENERE L’EVENTO
ATTIVARE IN MODO CORRETTO LE STRUTTURE
SANITARIE DI EMERGENZA TERRITORIALI
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