Caverne, geni maligni
e Grandi Fratelli:
The Truman Show
(P.Weir, 1998)
Che lo show abbia inizio!
Truman Burbank abita a
Seahaven Island, un
paesino portuale su un
isolotto; ha un buon
posto da impiegato in
un’agenzia assicurativa;
una moglie, un buon
amico e qualche sogno
nel cassetto: una vita
tranquilla, simile a quella
di milioni di altre
persone…
Quello che Truman non sa è che la
sua vita altro non è che il più grande
reality show mai seguito al mondo;
che l’isola è un immenso set
cinematografico; che gli abitanti, gli
amici, la moglie sono attori; che
tutto ciò che gli capita non è dovuto
al caso o alle sue scelte ma è il frutto
di una sceneggiatura voluta, scritta
e messa in atto dal regista dello
show, Christof. A Seahaven tutti
fingono…
-
-
Strana immagine è
la tua, disse, e strani
sono quei
prigionieri.
Somigliano a noi,
risposi.
Come gli schiavi nella caverna di Platone, Truman è
prigioniero della finzione: per impedirgli di uscire da
Seahaven (e, dunque, di porre fine al reality e
all’enorme business che gli ruota attorno) è stato
condizionato fin da bambino in modo da avere una vera
e propria fobia per il mare; inoltre, qualunque tentativo
egli faccia di evadere dall’isola viene sempre frustrato.
…ma somigliano anche a
Truman…
Truman,
ovvero l’esercizio del dubbio
Esamina ora,
ripresi,
come
potrebbero
sciogliersi
dalle
catene e
guarire
dall’incosci
enza…

La prima regola era
di non accettare
mai per vera
nessuna cosa, che
non conoscessi con
evidenza esser
tale: cioè […] non
comprendere nei
miei giudizi nulla di
più di quello che si
presentasse così
chiaramente e
distintamente al
mio spirito, da non
darmi alcuna
possibilità di
metterlo in dubbio.
René Descartes (1596-1650)


Non so più cosa
pensare, Marlon.
Forse sto
diventando matto,
ma ho
l’impressione che il
mondo giri attorno
a me.
Cartesianamente
parlando, Truman
inizia un percorso
“meditativo”, una
ricerca della verità
che passa in primo
luogo attraverso la
scoperta di sé.
Cosa significa “meditare”?
Possiamo dire che, per Cartesio, la meditazione
è una forma di allontanamento: rovesciando
la teoria platonica per cui “conoscere è
ricordare”, Cartesio ci invita innanzitutto a
dimenticare le opinioni accumulate nel
tempo, sui cui detriti pretendiamo poi di
costruire il nostro sapere.
Anche Truman, attraverso l’esercizio faticoso
ma salutare del dubbio, inizia ad
“allontanarsi” (anche fisicamente) dal mondo
confortevole ma falso di Seahaven.
Meditare significa avere il coraggio (Kant:
sapere aude!) e la forza di uscire da una
gabbia, una rete di conoscenze
inverificate e inverificabili;
significa disabituarsi alla familiarità
involontaria con le proprie opinioni e
passare a una intenzionale familiarità
con se stessi;
significa sferrare un attacco alle proprie,
antiche opinioni e agli idola (Bacone)
del pensiero.
Nel caso di Truman, significa passare da un realismo
ingenuo alle domande metafisiche di ogni tempo:
- il mondo in cui vivo è reale o un’illusione?
- esiste un Dio?
- se sì ed è onnipotente, che ne è della mia libertà?
- sono autenticamente protagonista della mia vita?
G.W.Leibniz (1646-1716)
P.K.Dick (1928-1982)
Il sospetto di Truman è
quello di essere
l’unico uomo vero
(true-man) in mezzo
ad un enorme
complotto,
un’autentica finzione
metafisica, come
quella delle
Meditazioni
Metafisiche di
Cartesio (che dal
dubbio iperbolico
giungono all’ego sum
res cogitans):
Supporrò quindi che
non un ottimo Dio,
fonte di verità, ma
un qualche genio
maligno, e inoltre
sommamente astuto,
abbia posto tutta la
sua attività nel far in
modo che io mi
ingannassi […]
Christof: regista-demiurgo,
Dio onnisciente
o genio maligno?
Le ragioni di un successo:
Christof: Noi
accettiamo la
realtà del mondo
così come si
presenta, è molto
semplice […] se
fosse asolutamente
determinato a
scoprire la realtà,
noi non potremmo
fermarlo. Truman
preferisce la sua
cella.
Cartesio: ma questo
proposito [quello di
non farsi ingannare
dal genio] è
faticoso, e una
certa pigrizia mi
riporta alle
abitudini della mia
vita.
Christof è il
pianificatore totale
della vita di Truman:
prende il posto della
-
casualità sociale
(decide dove fare
nascere Truman, che
professione svolgere,
chi sposare e chi
avere come amico);
-
casualità eventuale
(tutto ciò che a
Truman succede è
frutto di una predeterminazione

In Dio sono la
Potenza, che è la
sorgente di ogni cosa,
la Conoscenza, che
contiene le idee nella
loro particolarità, e
finalmente la Volontà
che effettua i
cambiamenti o
produzioni, secondo il
principio del meglio.
(Leibniz, Monadologia, 2,
II, 48)
Dio governa gli spiriti come un principe governa i propri
Sudditi, anzi come un padre si prende cura dei suoi figli.
(G.W.Leibniz)
Sono il creatore di uno show
televisivo che dà speranza e
gioia ed esalta milioni di
persone [...]
Ascoltami, Truman: là fuori non
troverai più verità di quanto
non ne esista nel mondo che ho
creato per te; […] ma nel mio
mondo, tu non hai niente da
temere.
La scelta finale di Truman:
Narciso o Odisseo?
Nel caso di Narciso, di
fronte alla scoperta
del divario tra
“ombra” e realtà
vera, si impone il
richiamo
dell’apparenza,
dell’eidolon, di un
appagamento fittizio
(che nel mito porta
ad un epilogo
tragico);
l’eroe greco va
invece oltre le
apparenze, il
semplice
soddisfacimento
del desiderio, per
cercare
incessantemente il
ritorno, la nostra
cara patria da cui
siamo venuti…
Quale strada sceglierà Truman?
scegliere Narciso significherà rinunciare alla ricerca della
autenticità, della verità e accontentarsi del porto tranquillo,
del mondo edenico di ombre e riflessi costruito per lui;
scegliere Odisseo significherà varcare
il mare, affrontare burrasche e insidie,
superare la porta e rientrare nella
“cara patria”, la realtà vera.
Casomai non vi rivedessi, buon
pomeriggio, buona sera
e buona notte…
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- lucio celot