Lettura strutturale della fotografia
LA CONOSCENZA
La Realtà: quiddità e contorni
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LA CONOSCENZA
La Realtà (r): quiddità e contorni
Tutte le cose (r) presentano due aspetti distinti:
“sono quel che sono” in virtù delle loro
qualità/proprietà caratteristiche e
intrinseche, cioè legate alla loro natura.
Questo aspetto è il prodotto dell'astrazione
che viene operata dall'intelletto sulla realtà
sensibile, cioè percepita dai sensi.
“manifestano quello che sono”, si
presentano quindi alla nostra conoscenza
tramite i sensi e sono identificabili
attraverso gli aspetti materiali, sensibili e
concreti.
albero
dimensione
dell’albero, del tavolo, dell’automobile, ecc
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LA CONOSCENZA
La Realtà (r): quiddità e contorni
Rispondendo alla domanda «cos’è?» (in latino «quid est?») affrontiamo il primo degli
aspetti visti nella precedente slide, detto della «quiddità», per cui ”le cose sono quel che
sono”, con le loro qualità e proprietà caratteristiche e diverse articolazioni.
La “quiddità” può essere considerata a vari livelli (è il discorso dei “generi, specie, famiglie,
ecc e di tutte le varie classificazioni) che, sul piano della conoscenza, corrispondo ai vari
«livelli di conoscibilità».
Cos’è?
Certo, la domanda può far sorridere! 
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LA CONOSCENZA
La Realtà (r): quiddità e contorni
Vediamo ora un elenco di qualità/proprietà
della “cosa/oggetto” che si possono prendere
in considerazione, dal generale allo specifico
(livelli di quiddità = conoscibilità):
•macchina
•mezzo di locomozione
•velivolo
•quadrimotore
•jet
•nazionalità
•ecc.
•ecc.
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La Realtà (r): quiddità e contorni
Le proprietà elencate sono tutte vere, però alcune di esse sono caratterizzanti la natura
dell’oggetto (per esempio, che sia un aereo e non una lavatrice) mentre altre non lo sono;
altre ancora diventano significative a seconda del profilo sotto cui si considera l’oggetto
stesso.
Esempio: per sapere se il velivolo sta violando o meno un certo spazio aereo, la
conoscenza della nazionalità diventa determinante, anche se quell’oggetto è e resta
sempre un aereo!
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La Realtà (r): quiddità e contorni
Abbiamo anche detto che le “cose della realtà” si presentano e si manifestano alla nostra
conoscenza tramite gli aspetti materiali e sensibili, percepibili, appunto, con i nostri
sistemi percettivi.
Chiamiamo questi aspetti “CONTORNI”, che possono essere:
visivi,
uditivi,
olfattivi,
tattili,
gustativi,
cinestesici (per la percezione del movimento),
statocinetici (per la percezione della posizione nello spazio).
Tra i CONTORNI VISIVI, che sono quelli che ci interessano, per arrivare alla quiddità, assumono
particolare importanza le «forme» e i «colori».
Un esempio …
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LA CONOSCENZA
La Realtà (r): quiddità e contorni
Ma aggiungendo
Valutando
la forma,
il colore,
senza possiamo
i colori, possiamo
raggiungere
identificare
un livello
con
di certezza
quidditàdue
bandiere a identifichiamo
superiore:
tre distinti campi.
la bandiera italiana e quella francese.
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La Realtà (r): quiddità e contorni
Possiamo quindi dire che tutte le «cose della realtà» hanno:
un cosa
È quello che
la cosa è, la
sua essenza
cioè la sua
«quiddità»,
pur a diversi
livelli ed
articolazioni;
un come
È il modo in cui
la cosa si
presenta a chi la
osserva e sono i
«contorni»
(aspetti materiali
e sensibili che
stimolano i
sensi);
un perché
È la ragione per
cui una cosa è
quella che è e si
presenta in quel
certo modo, ed è
il «significato»;
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IL COSA (QUIDDITÀ)
Vediamo un vecchio manifesto pubblicitario
FIAT, in cui sono riportati gli slogan “DIESEL
FIAT, SCEGLI IL PUROSANGUE” e “ LA
SICUREZZA DIESEL È FIAT, l’immagine
(disegno) di una quadriglia di cavalli e quella
(foto) di quattro modelli di auto, con relative
didascalie; oltre alle scritte e alle immagini, è
riprodotto il marchio della casa
automobilistica.
LA CONOSCENZA
La Realtà (r): quiddità e contorni
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IL COME (CONTORNI)
Sullo sfondo bianco, sono stati accostati lo
slogan “scegli il tuo purosangue” e la
quadriglia di cavalli, colorati
alternativamente di rosso e di verde, e i
quattro modelli di auto, posti sotto,
anch’essi in assetto di “quadriglia” e in
corrispondenza dei cavalli; in fondo, alla
base, vediamo “la sicurezza diesel FIAT”.
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La Realtà (r): quiddità e contorni
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IL PERCHÉ (SIGNIFICATO)
La quiddità e i contorni, insieme, inviano il
messaggio: «Scegli la tua auto “di razza”,
garantita in sicurezza e potenza da una
industria italiana, la FIAT.»
L’informazione “italiana” è suggerita
dall’accostamento dei tre colori (contorni):
bianco (sfondo), rosso e verde (cavalli)
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La Realtà (r): quiddità e contorni
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LA CONOSCENZA
Identificazione concettuale e livelli di conoscibilità
Per «conoscere», si diceva, dobbiamo «identificare concettualmente» le cose della realtà
e, quando l’oggetto della conoscenza è la «fotografia che esprime rappresentANDO», la
nostra prima identificazione deve avvenire relativamente al «ciò che vi è rappresentato».
Proviamo ora a soffermarci sulla prima fase dell’identificazione.
Autore: N. Taddei
Nella foto a fianco, cosa è rappresentato?
(prima fase dell’identificazione)
Qui vediamo un tratto di strada in terra battuta, che attraversa una brughiera e sulla
quale sta avanzando un camion. Il cielo è ricoperto parzialmente da strati di nuvole che
lasciano vedere ampie zone di sereno.
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Identificazione concettuale e livelli di conoscibilità
Abbiamo anche visto che “una cosa” può essere considerata sotto molteplici aspetti, detti
«livelli di conoscibilità», corrispondenti ai livelli di quiddità ai quali avviene la conoscenza.
In questa foto vediamo tutti «pennarelli», cioè oggetti che hanno tutti un comune livello di
«quiddità iniziale»: sono tutti strumenti per tracciare segni grafici con un particolare
inchiostro.
Si presentano però in forme (= contorni) diverse e quelli che hanno la stessa forma, si
distinguono tra loro per dimensione, colore, ecc.
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Identificazione concettuale e livelli di conoscibilità
Li possiamo conoscere a diversi «livelli di
conoscibilità»:
di generico pennarello …
oppure …
di pennarello di una certa marca,
di un certo colore,
di una certa grossezza,
ecc.
Sono tutti aspetti della realtà relativa
all’oggetto considerato.
Ancora …
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Identificazione concettuale e livelli di conoscibilità
Atterrati sani e salvi? ;-)
Osservando l’aereo, a quale livello lo consideriamo, fra quelli possibili?
Abbiamo visto precedentemente un elenco che mostrava le possibili caratteristiche (livelli
di quiddità), tutte vere, perché effettivamente l’aereo è tutte quelle cose!
•macchina
•mezzo di locomozione
•velivolo
•quadrimotore
•jet
•nazionalità
•ecc.
•ecc.
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Identificazione concettuale e livelli di conoscibilità
Attraverso la corrispondenza e l’intreccio dei livelli di quiddità (la cosa è quel che è) con i
livelli di conoscibilità (la cosa è quel che è ed è caratterizzata da quel che percepisco
attraverso i sensi, i movimenti, le posizioni) posso cogliere i diversi aspetti delle
“cose della realtà”
come proprietà della cosa conosciuta
se seguiamo il punto di vista di chi colui che
conosce, cioè sa identificare
concettualmente la cosa
livelli di quiddità
livelli di conoscibilità
… ma che non sarà mai una realtà assoluta!!
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LA CONOSCENZA
Identificazione concettuale e livelli di conoscibilità
esempio l’oggetto
…
Bisogna sottolineare che, quandoper
si identifica
(o azione o situazione) a un certo
A livello
«macchina»
livello di conoscibilità, si devono fare
le varie
e successive considerazioni fermandosi a
quel livello.
l’aereo è una macchina …
ma anche una lavatrice è una macchina!
rimanendo a livello «macchina»
l’aereo è una macchina
mossa da un motore …
ma anche una lavatrice è una macchina
mossa da un motore!
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Identificazione concettuale e livelli di conoscibilità
A livello «locomotore»
l’aereo è locomotore …
la lavatrice no, ma la locomotiva sì!
A livello «velivolo»
L’aereo è un velivolo …
né la lavatrice né la locomotiva lo sono!
Pertanto, a questo livello, dovrò dire:
L’aereo è una macchina con motore che vola (mentre la lavatrice e la locomotiva sono
macchine con motore che non volano; quindi la lavatrice e la locomotiva non sono aerei).
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Identificazione concettuale e livelli di conoscibilità
A
Si
questo
può
considerare
livello
siconcettuale
potrà
l’oggetto
considerare,
due
per
foto
a livello
di il«strada
camion
difa
oquale
non
fa
polvere,
brughiera»
tipo di
L’identificazione
deve
essere
riferita
ciò
che
sinuvole»
vede
nella
foto
(laincosa
Guardando
al come
la cosa
èdelle
rappresentata,
si coglierà
il di
livello
alterra
l’autore
l’hail posta.
Ma
si può
considerarle
anche
a «livello
diesempio,
cielo
conase
strati
...battuta
terra,
sul fatto che
ci siano
ancorae strade
asfaltate,
se si sa dove
trova
la strada,
rappresentata)
però
in «quanto
come»non
questa
è rappresentata:
se,siad
esempio,
la ecc.
strada è al centro della foto, se si vede tutta o solo in parte, ecc.
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Autore: N. Taddei
LA CONOSCENZA
Identificazione concettuale e livelli di conoscibilità
La foto (già precedentemente vista) cosa ci
comunica? A quale livello di quiddità siamo?
Innanzitutto l’autore, dato il modo di rappresentarla
(il come), ha voluto mettere in risalto “la giovane
donna, con l’abito bianco, il velo sul capo e un
bouquet di fiori nelle mani” (a un primo livello)
Se all’autore fosse interessata la “bellezza del volto”,
trascurando le nozze, avrebbe scelto
un’inquadratura diversa ….
… se l’interesse fosse stato
indirizzato al vestito …
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LA CONOSCENZA
Dopo aver chiarito cosa intendiamo per “cose della realtà”, cerchiamo di capire come
facciamo a “conoscerle”….
La CONOSCENZA
non è una semplice somma di informazioni
ricavate dalla realtà (r)
ed esiste solo in quanto c'è una mente in grado
di possederla e utilizzarla.
Quando si afferma di aver acquisito una conoscenza,
in realtà, la nostra mente immagazzina le informazioni
che la compongono insieme alle correlazioni che
intercorrono fra di loro ed è frutto di successive
operazioni conoscitive intellettive.
Vediamole ….
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LA CONOSCENZA
Le due fasi della conoscenza
Intanto diciamo che la nostra conoscenza intellettiva avviene in due fasi successive:
con i nostri sensi
con l’intelligenza
entriamo in contatto con i contorni
delle cose (compresi i segni);
arriviamo a quello che le cose sono al di
sotto del loro apparire, cioè alla
«quiddità» ;
conoscenza “sensitiva”.
conoscenza per “astrazione”.
Titti vede la nonna in una posizione
rilassata, con gli occhi chiusi e ne sente il
respiro regolare.
nonna
dorme
Titti, vedendo la nonna in quella situazione,
«identifica concettualmente» quello che sta
facendo la nonna: “dormire”.
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LA CONOSCENZA
Le due fasi della conoscenza
Ma la nonna dorme veramente?
o ha solo gli occhi chiusi e sta pensando o fa finta di dormire?
Infatti il “dormire” è uno stato che non è sempre rilevabile solo con quei “contorni”
conoscibili (posizione rilassata, occhi chiusi e respiro regolare).
Titti, pertanto, dovrebbe accertarsi in altro modo che la sua «identificazione concettuale»
sia corretta;
nell’impossibilità di farlo, dovrebbe limitarsi all’identificazione concettuale del livello di
quiddità conoscibile e dire …
La nonna pare che
dorma
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LA CONOSCENZA
Le due fasi della conoscenza
Abbiamo così evidenziato due problemi:
si arriva alla
«quiddità» che, nel
conoscente
corrisponde
all’identificazione
concettuale, attraverso
i «contorni»
tale arrivo o
passaggio, però, non è
sempre immediato o
assoluto
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LA CONOSCENZA
Le due fasi della conoscenza
È una mela!
Certo, se non posso entrare in contatto con altri
contorni, l’oggetto si presenta come una mela
“vera” perché mostra i contorni visivi, forma e
colori, caratteristici di quel frutto!
Potessi invece avere esperienza dei contorni tattili, mi
renderei conto che è di gesso!
Nel passaggio dalla conoscenza sensitiva a quella intellettiva, quindi, occorre
stare molto attenti ai livelli di quiddità o conoscibilità che raggiungiamo,
perché non necessariamente coincidono con la realtà oggettiva.
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LA CONOSCENZA
Le operazioni conoscitive intellettive
il CONCETTO
l’IDEA
il GIUDIZIO
il SOLLOGISMO
o RAZIOCINIO
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il CONCETTO
Mi piacerebbe
avere un
“OROLOGIO”, ma
quale?
LA CONOSCENZA
Le operazioni conoscitive intellettive
Esempio. Il “concetto di
orologio” individua come
referenti tutti gli orologi: da
polso, da tavolo, analogico,
digitale, ecc.
Tanti tipi diversi, ma tutti
appartengono allo stesso livello
di quiddità generale, quella di
“orologio”!
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LA CONOSCENZA
Le operazioni conoscitive intellettive
Quindi, cos’è un «concetto»?
È un’unità di pensiero, il cui nome deriva dall'espressione latina "cum capio"
(=raccolgo, prendo assieme ) da cui derivano anche i termini comprensione,
comprendere.
È il prodotto di una facoltà innata che hanno gli esseri umani di:
•raccogliere e sintetizzare gli innumerevoli stimoli e informazioni specifici
provenienti dalla percezione della realtà esterna (conoscenze sensitive,frutto di
inconsce elaborazioni mentali ed illusioni);
•individuarne le regolarità;
•utilizzarli per crearsi una propria immagine mentale astratta unitaria,
passando dal particolare al generale, attorno a un dato livello di “quiddità”
della cosa conosciuta (identificazione concettuale);
• assegnar loro un nome.
Cos’è?
È un orologio, è un tavolo, è un pennarello, è un aeroplano, ecc.
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LA CONOSCENZA
Le operazioni conoscitive intellettive
l’IDEA
È un orologio a pendolo da tavolo Paul Garnier, in onice nero,
esposto in una sala di una mostra/vendita di orologi antichi,
al prezzo di € 1490.
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LA CONOSCENZA
Le operazioni conoscitive intellettive
Quindi cosa intendiamo, qui, per «idea»?
È una «somma di concetti», messi fra loro in relazione, con la quale cogliamo il contesto in
cui la “cosa conosciuta” si trova; con la nostra mente, in questo modo, noi “ci facciamo
un’idea” delle cose della realtà (oggetti, eventi e fenomeni).
Ancora qualche esempio:
quell’orologio sul tavolo della mostra di orologi antichi;
quel pennarello a punta fine che è nell’astuccio, dentro lo zaino;
l’insegnante è in aula, dietro la cattedra, ecc.
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LA CONOSCENZA
Le operazioni conoscitive intellettive
il GIUDIZIO
L’orologio a pendolo da tavolo costa di più di quello a
muro.
Il pendolo a muro è più antico dell’orologio in ceramica
posto sul tavolo, ma non del pendolo da tavolo, ecc.
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LA CONOSCENZA
Le operazioni conoscitive intellettive
Quindi cosa intendiamo, qui, per «giudizio»?
Un raffronto di con-giunzione o dis-giunzione tra concetti che si conclude con:
- un’affermazione o una negazione;
- l’attribuzione a un «soggetto» di un certo «predicato» (azione o qualità).
Ancora qualche esempio:
questo pennarello / è mio;
la nonna / dorme;
il tavolo / è più alto, come ripiano, di una seggiola;
ecc.
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LA CONOSCENZA
Le operazioni conoscitive intellettive
il SOLLOGISMO
o RAZIOCINIO
Quesito: in
questa sala si
trovano orologi
da polso?
Mostra degli orologi antichi – Sala ‘800
In questa sala sono esposi esclusivamente
esemplari fabbricati nel 1800;
il primo orologio da polso risale al 1910.
Quindi in questa sala non si trovano orologi da
polso.
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LA CONOSCENZA
Le operazioni conoscitive intellettive
Quindi cosa intendiamo, qui, per «sillogismo o raziocinio»?
È un raffronto tra «giudizi» in funzione di una conclusione.
Ancora un esempio:
Sono arrivate le rondini.
Ma le rondini arrivano in primavera.
Quindi siamo in primavera.
LA CONOSCENZA
I due tipi di conoscenza
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Dicevamo che la conoscenza è un «possesso mentale» delle “cose” appartenenti alla REALTÀ
(r), che si ottiene mediante la loro identificazione concettuale
per esperienza diretta
quella che abbiamo nel
contatto diretto con le
cose.
per comunicazione
quella che abbiamo attraverso
segni che ce ne parlano
(segni concettuali);
es. linguaggi verbali
segni che ce le mostrano
(segni contornuali);
es. fotografia.
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LA CONOSCENZA
Le conoscenze previe
In generale, per “ri-conoscere” una cosa della realtà e/o per acquisire nuove conoscenze
sulla stessa, devo “pre-conoscerla”, cioè devo avere conoscenze precedenti (previe) sulla
cosa stessa.
Un analogo discorso si può fare anche per i “segni”, veicoli della comunicazione, con i
relativi contenuti.
Come dicevamo per la comunicazione,
il “segno concettuale” (linguaggi verbali) presuppone nel recettore la conoscenza previa
della “convenzione linguistica”,
così come il “segno contornuale” presuppone la conoscenza previa delle cose (almeno a
un certo livello di quiddità) che sono rappresentate.
Alcuni esempi …
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Autore: N. Taddei
LA CONOSCENZA
Le conoscenze previe
Per capire, invece, che l’autore ha ripreso quella
giovane donna a livello di “sposa il giorno delle
nozze” e non una semplice donna giovane, vestita di
bianco, ecc., occorrono delle specifiche conoscenze
previe!
Bisogna sapere che nel luogo in cui l’autore ha ritratto la donna, il costume nuziale
prevede “l’abito bianco” e il “bouquet di fiori”.
Ancora un esempio …
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LA CONOSCENZA
Le conoscenze previe
Anche in questo caso i livelli di conoscibilità,
dipendenti dalle conoscenze previe, a quale
quiddità potrebbero riferirsi?
Una larga
piazza,piazza,
una strada
una strada
in discesa,
che discende
con chiesa e
case ai lati,edifici
attraverso
un cielo
tipici
sereno
dell’architettura
con qualche nuvola,
ecc. … oppure
coloniale,
una chiesa in stile barocco spagnolo,
ecc.
«Voglio
Senza lefarvi
necessarie
vedereconoscenze
come si presenta
previe,oggi
questa
il Largo
foto del
nonPelourinho
potrebbe comunicarci
a Bahia (Brasile),
il vero dove
gli
intento
schiavi
informativo
disobbedienti
dell’autore:
venivano puniti o giustiziati pubblicamente»
Lettura strutturale della fotografia
LA CONOSCENZA
Le conoscenze previe
Per chiudere il discorso sulle «conoscenze previe», è importante dire che esse devono
essere riferite non solo alle cose che si vedono nella foto ma anche al «sistema
fotografico». Tali conoscenze si rendono necessarie per accorgersi delle tipiche
«de/formazioni» che la cosa rappresentata subisce nella fotografia.
A tal fine si rinvia al modulo specifico delle Tecniche Fotografiche …
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LA CONOSCENZA
Il contesto
Ci occupiamo, invece, degli elementi più
evidenti dell’inquadratura che sono:
a)
ponte di Brooklyn
New York, che
Orail osserviamo
la fotoatrascurando,
per il
collega l'isola
di di
Manhattan
ed ilche
momento,
il livello
conoscibilità
quartiere (e
di Brooklyn,
attraversando
possediamo
quindi a quale
quiddità il
fiume East River;
corrisponde).
b) quasi nel centro dell’ inquadratura, ma
non in primo piano, c’è una persona in
sosta che osserva.
L’oggetto principale non è direttamente il Ponte di Brooklyn, bensì quella persona nel
«contesto» del Ponte stesso.
L’autore ha voluto far vedere che la persona fotografata era proprio lì, sotto il ponte di
Brooklyn!
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LA CONOSCENZA
Il contesto
Il contesto nel quale l’autore ha collocato la sposa è
un parco.
Le nostre conoscenze previe non trovano
contraddizione tra «sposa nel giorno di nozze» e
«ripresa in un parco»
Questo contesto (nel parco) ci fa capire qualcosa di
più:
l’autore ha proprio voluto riprendere la sposa in un
contesto che le si addicesse, per mettere in rilievo
lei, quel giorno, la sontuosità della circostanza e
l’eleganza del vestito, ecc.
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LA CONOSCENZA
Il contesto
IlSignifica
contesto
chiaramente
della scala eche
degli
all’autore
edifici attorno
non interessava
è molto prevalente
tanto far vedere
sulle figure
gli sposi
degli
persposini,
come
ripresi vestiti,
erano
a distanza
per (il
quale
come).
atteggiamento avevano, ecc., bensì per collocarli nell’ambiente in
cui si erano sposati (foto-ricordo del giorno di nozze!)
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LA CONOSCENZA
Il contesto
Per chiudere il discorso sul «contesto» (il “complesso di elementi fra loro correlati” e/o “lo
sfondo della situazione di cui si sta parlando”) per quel che riguarda la fotografia bisogna
evidenziare che …
… essa «isola», con il suo «Quadro», i suoi soggetti dal contesto più ampio in cui si
trovano nella realtà oppure li colloca in un contesto particolare e ….
… TUTTO si trova all’interno della foto!
Stessa foto, diversa inquadratura: come cambia il contesto … e il significato!
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LA CONOSCENZA
Elementi denotativi e connotativi
Un cenno agli elementi connotativi riferiti al segno-immagine, e quindi alla fotografia:
possono essere esterni all’immagine (es. didascalia) o interni (es. fumetto), oppure
elementi, di per sé non essenziali, contenuti nell’immagine. Vediamo alcune vignette …
L’identificazione dei personaggi emblematici
della vignetta è data dalle caratteristiche delle
due figure disegnate; chi rappresentano?
Si tratta di due “grossi proprietari di industria”.
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LA CONOSCENZA
Elementi denotativi e connotativi
L’identificazione dei personaggi di questa
vignetta è data dalle caratteristiche delle due
figure disegnate e soprattutto da un
particolare elemento, la chiave in mano
(elemento connotativo) a uno dei due.
Ovviamente il testo dei fumetti è molto
informativo in tal senso! Chi rappresentano i
due personaggi?
È disegnato un operaio che sta trattando con il
padrone dell’azienda.
Nota: ovviamente, trattando la “denotazione-connotazione”, ci riferiamo ancora alla “conoscenza” e quindi al
significato del segno (aspetto semantico). Vedremo in un altro modulo le corrispondenti caratteristiche specifiche del
“segno” (semiologiche).
Lettura strutturale della fotografia
Foto tratte da L'arma dell'immagine. Esperimenti di animazione sulla
comunicazione visiva, del Laboratorio di Comunicazione Militante
(Mazzotta, 1977).
LA CONOSCENZA
Elementi denotativi e connotativi
Denotazione o manipolazione?
L’immagine mostra come sia possibile connotare
un tipo qualunque come criminale: facendo uso
della foto segnaletica, del chiaro-scuro, dei
numeri come didascalia, o della inquadratura del
volto frontale e laterale.
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LA CONOSCENZA
Elementi denotativi e connotativi
Tavole di Camillo Golgi
Alberi? Neuroni?
Vediamo ora come l’immagine di neuroni qui osservati al microscopio, prodotto di una
osservazione scientifica (denotazione), possa invece suggerire un’esperienza immaginativa
fantastica, se la nostra attenzione si indirizzasse solo sulle sue forme e i suoi colori. Vedendo
nei neuroni l’immagine “di alberi attraverso i quali potersi perdere come in una “selva
accecante”.
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LA CONOSCENZA
Elementi denotativi e connotativi
La Vespa in parata
La foto presenta la Vespa innanzitutto come mezzo di locomozione, ma la colloca nella
cronaca di un evento degli anni ‘60 che connota una “voga di gruppo”, che evoca un mito
o status symbol.
LA CONOSCENZA
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FINE
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La conoscenza - Luciano Piazza