VERONA ROMANA
VISITA GUIDATA
TEATRO ROMANO E MUSEO
CLASSI I At e I Di
14-03-2001
ITINERARIO
ORE 9.00 - 10.45
Visita guidata al museo
archeologico
ORE 10.45 - 11.00
MERENDA
ORE 11.00 - 11.25
Decumano massimo e Porta
Borsari
ORE 11.35 - 11.50
Piazza Erbe (foro) e Porta Leoni
ORE 12.00 - 12.15
Arena e Piazza Brà
LA CENTURIAZIONE
CENTURIAZIONE: modo di misurare e dividere il terreno
da distribuire ai coloni romani.
Vasta area comprendente più centurie.
CENTURIA: appezzamento quadrato di m 710 di lato, pari
a 50 ettari; formata da 100 HEREDIA, assegnati a 100
legionari veterani trasformati in coloni.
HEREDIUM: pari a due jugeri, mq 5000; area ritenuta
sufficiente alla sopravvivenza di una famiglia in età antica.
CIPPO GROMATICO: cippo stradale in pietra che
indicava il numero della centuria e la direzione rispetto al
Cardo e al Decumano Massimi.
COLONIZZAZIONE E COLONI
ROMA: in meno di 250 anni conquistò tutta l’Italia.
II sec. a.C.: cominciò la conquista della Pianura Padana.
LA COLONIZZAZIONE consentiva di controllare il
territorio conquistato attraverso:
A)
grandi strade consolari per rapidi spostamenti
militari e trasporto merci di rilevante importanza.
B) centuriazione. I poderi erano dati a soldati
veterani:
1) per bonificare terreni coltivabili,
2) per popolare con cittadini romani i terreni conquistati,
3) per controllare militarmente la zona.
CENTURIAZIONI NEL VENETO
Il sistema della centuriazione fu applicato in tutti i territori
conquistati.
Nel Veneto le prime centuriazioni furono impostate lungo
la via Postumia (Genova- Aquileia) tra Verona e Vicenza,
nella Val d’Illasi.
Altre centuriazioni a: Cittadella, Asolo, Este, Treviso,
Oderzo, Concordia.
Foto aeree e rilievi al suolo testimoniano la presenza di
strade ad angolo retto, distanti 710 m che conservano
ancora oggi l’assetto dato al territorio dai Romani 2000
anni fa.
SCOPRIAMO VERONA
ROMANA
Primo insediamento sul Colle di San Pietro: posizione
strategica per il controllo del fiume, della pianura e del
guado di attraversamento.
II sec. a.C.: costruzione della via Postumia da Genova ad
Aquileia. Intorno al 148 a.C. il tracciato arriva a toccare
l’antico nucleo di Verona.
89 a.C.: Verona è colonia latina .La Lex Pompeia concede
il diritto latino alla Cisalpina. Iniziano probabilmente le
centuriazioni della Val d’Illasi.
49 a.C.: Verona è riconosciuta “Municipio” con diritto di
cittadinanza romana ( elezione di propri magistrati). Così si
legge sull’iscrizione di Porta Leoni.
LA FONDAZIONE DELLA CITTA’:
L’IMPIANTO A SCACCHIERA
Metà I sec. a.C: CENTURIAZIONE della zona
compresa nell’ansa del fiume, dovuta all’incremento
demografico e ad esigenze di sicurezza.
Assi principali incrociati ad angolo retto: DECUMANO
MASSIMO, da Ovest ad Est,(c. Portoni Borsari e c. S.
Anastasia). CARDINE MASSIMO, da Sud a Nord, (v.
Leoni, v. Cappello e v. S. Egidio). Lunghezza 710 metri.
Incrocio tra decumano e cardine massimo: FORO, ampio
spazio rettangolare per la vita pubblica (attuale p.Erbe)
Altri 7 cardini e 7 decumani tra loro paralleli ed ortogonali
dividono la centuria quadrata in isolati di 74 metri di lato.
PRIME OPERE DOPO LA
FONDAZIONE
Apertura di due porte nelle mura: Porta Borsari nel
decumano massimo a sud-ovest, e Porta Leoni nel cardine
massimo a sud-est.
Costruzione di un secondo ponte, il Postumio, in asse con
il decumano massimo, accanto all’esistente Ponte Pietra.
Due acquedotti per il trasporto delle acque da Montorio e
da Novare in Valpolicella.
Porto fluviale sulla sponda destra del fiume (attuale via
Sottoriva). Argini in muratura per il controllo delle piene.
Progettazione del teatro sul colle, al posto dell’abitato
preromano.
INTERVENTI SUCCESSIVI
In età augustea (27a.C. – 14d.C.) sistemazione del foro,
ampio spazio rettangolare con edifici pubblici, centro della
vita cittadina.
In età giulio-claudia (metà I sec. d.C.) costruzione
dell’anfiteatro e dell’arco dei Gavi, fuori le mura, a 550
m. da Porta Borsari.
Rifacimento in pietra delle due porte di età repubblicana.
Nel 265 d.C. nuove mura perimetrali, a 8 m. da quelle
repubblicane, comprendenti anche l’anfiteatro; fatte
costruire dall’imperatore Gallieno in 7 mesi per
fronteggiare le invasioni degli Alamanni.
PORTA BORSARI
DOVE – Sorge nel punto in cui la via Postumia entra in
città, formando il decumano massimo (c. P. Borsari e c.S.
Anastasia).
NOME- Chiamata dai romani Porta Iovia, assume nel
Medioevo il nome di Porta Borsari dai bursarii o esattori
che riscuotevano le tasse sulle merci presso la porta.
STRUTTURA- distrutta la parte repubblicana, rimane la
porta imperiale su tre piani, con due fornici sovrastati da
due ordini di sei finestre sovrapposte. Sull’architrave
un’iscrizione ricorda la fortificazione delle mura, ad opera
dell’imperatore Gallieno nel 265d.C.
PORTA LEONI
DOVE –Si trova all’incrocio del cardine massimo con la
linea delle mura.
NOME – Deriva dalle figure di leoni che ornavano un
sarcofago situato nelle vicinanze.
STRUTTURA – Ci sono i resti di 2 porte, a distanza di 60
– 90 cm. . La 1° di età repubblicana, in mattoni e tufo, la 2°
di età imperiale, in pietra bianca.
Nel 1959 si evidenzia l’iscrizione che costituisce l’atto di
nascita della città quadrata, con i nomi dei quadrumviri,
magistrati che appaltarono i lavori per le mura, le porte, le
cloache e quindi le strade.
IL TEATRO ROMANO
LOCALIZZAZIONE –Fu scelto il colle di S. Pietro per la
costruzione di un grande teatro, addossato alla collina, di fronte alla
città quadrata chiusa nell’ansa del fiume.
TEMPO –Fu costruito nell’ultimo quarto del primo secolo a.C., solo
una ventina d’anni dopo quello di Roma; era uno dei più grandi della
X Regione augustea (Tre Venezie).
STRUTTURA:CAVEA o gradinata, divisa in sei settori a forma di
cuneo capovolto; ripristinati 23 dei 25 gradoni originari. ORCHESTRA
o platea, spazio a semicerchio per i notabili e le autorità con ingresso
da due gallerie laterali. SCENA o proscenio, alta m.1,40 sul piano
dell’orchestra, con fondale suddiviso in tre nicchie di cui rimangono
imponenti rovine in faccia all’Adige.
RECUPERO ARCHEOLOGICO
DEL TEATRO
Terremoti, alluvioni, invasioni barbariche rovinarono parzialmente il
teatro che fu poi sotterrato da edifici privati e pubblici come case,
chiese e conventi.
Nel 1500 storici ed architetti cominciarono ad interessarsi e a
disegnare ricostruzioni ideali del teatro.
Nel 1800 Andrea Monga, appassionato e studioso di antichità,
acquistò le case sul fianco del colle; si scoprì l’intercapedine, larga
circa 2 m.,che isolava il manufatto dal corpo della collina,
garantendone la buona conservazione dall’umidità.
Nel 1895 il comune di Verona acquistò l’area, diede inizio ai lavori che
ripristinarono buona parte del teatro romano nel 1914 e che
proseguirono poi ad intervalli fino al 1959.
L’ANFITEATRO
LOCALIZZAZIONE – a poche decine di metri dalle mura, a sud
della città.
TEMPO – prima metà del I sec. d. C..
STRUTTURA – doppio teatro a forma ellittica con spazio centrale per
gli spettacoli di lotta fra gladiatori e di caccia contro animali esotici.E’
costituito completamente da muraglie che si dipartono dall’ellisse e si
collegano con volte a botte per sostenere le gradinate.
DIMENSIONI –la platea misura m.73 per 44, la cinta esterna è di
m.152 per 123. Dell’anello esterno, alto m. 30, che aveva funzioni di
abbellimento, sono rimaste le quattro arcate della cosiddetta ALA.
L’Arena di Verona, terza per dimensione dopo il Colosseo e
l’anfiteatro di Capua, è la più conservata fra tutte quelle esistenti.
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