VIAGGIO NELLE
CATACOMBE
CRISTIANE
Presentazione didattica guidata alla conoscenza
della simbologia e dell’arte cristiana dei primi secoli
Realizzazione a cura dell’ins.Andrea Gironda
www.andreagironda.it
Già al tempo degli etruschi, così come i giudei e i romani, c’era la consuetudine di
seppellire i defunti sotto terra. Con i cristiani si dà vita alla nascita di sepolcreti
molto grandi e dalla struttura complessa, adatti per accogliere in un’unica
necropoli tutta la comunità. Le catacombe sono nate nel III sec. d.C.
NECROPOLI in
archeologia, per l’era precristiana, luogo di
sepoltura dei defunti,
cosparso di tombe e
monumenti sepolcrali
COEMETERIUM, che deriva dal greco e significa
"dormitorio", è il termine più giusto per definire questi
cimiteri. Per i cristiani la sepoltura non è altro che un
momento provvisorio, in attesa della resurrezione finale. Il
termine “catacomba”, esteso a tutti i cimiteri cristiani,
definiva anticamente soltanto il complesso di S. Sebastiano
sulla Via Appia.
Le catacombe quindi nascono per essere un luogo
di sepoltura e non un rifugio dalle
persecuzioni, come spesso si crede. Seppur
contemporanee al periodo delle persecuzioni che
gli imperatori romani facevano nei confronti dei
seguaci di Gesù, le catacombe erano solo luogo di
sepoltura e di preghiera. Difficile nascondersi in
luoghi così bui e privi di aria, anche perché
conosciuti dagli stessi romani!
COME SONO FATTE…
Le catacombe sono scavate nel tufo o in
altri terreni facilmente asportabili ma
solidi.
Nelle catacombe si trovano anche
tombe più complesse, come gli
arcosoli, che comportano lo scavo di
un arco sulla cassa di tufo, e i
cubicoli, che sono vere e proprie
camere sepolcrali.
Il tufo è morbido da scavare ma al contatto
con l’aria si solidifica tanto da diventare
solido e resistente. Nelle catacombe
troviamo le scale che conducono a delle
gallerie. Nelle pareti delle gallerie sono
sistemati i “loculi”, ossia le sepolture dei
cristiani realizzate nel senso della
lunghezza; questi sepolcri venivano chiusi
con lastre di marmo o con mattoni. I loculi
rappresentano il sistema sepolcrale più
umile ed egualitario per rispettare il senso
comunitario che animava i primi cristiani.
ARCOSOLIO: nicchia a volta scavata nel
tufo delle catacombe, nelle quali veniva
posto il sarcofago.
La maggior parte delle catacombe si trova
a Roma, circa 60, altrettante nel Lazio.
Altre catacombe si trovano nell’Italia
meridionale. Anche in Africa, in alcune
provincie dell’Impero Romano troviamo
alcune catacombe.
Le catacombe si snodano in diverse
gallerie e sale sotterranee disposte
secondo una pianta a reticolato. I
loculi erano nicchie ricavate nelle
pareti, una sopra l'altra, sigillate:
racchiudevano solitamente più salme
di una stessa famiglia (da una a
quattro). Le persone più importanti
potevano essere sepolte in una bara di
pietra o in un sarcofago scolpito,
collocato in un arcosolio..
Nonostante i divieti verso la metà del III secolo tuttavia
soldati e ladri iniziarono a penetrare sempre più di
frequente nelle catacombe: i cristiani reagirono allora
distruggendo le vecchie vie d'accesso e costruendone di
nuove e segrete. Già nel V secolo si era affermato l’uso
di seppellire i defunti cristiani in cimiteri annessi alle
chiese: le catacombe, specialmente se ospitavano tombe
di martiri, si trasformarono in luoghi di pellegrinaggio.
Durante le invasioni barbariche, per impedirne la
profanazione, le catacombe furono riempite di terra: le
loro entrate furono sigillate e i resti dei martiri traslati
in luoghi sicuri. A partire dal XVI secolo, la Chiesa
promosse studi e interventi di restauro nelle catacombe
più famose, incoraggiando anche la ricerca sulle fonti
storiche.
Le tombe dei martiri, normalmente in sale separate, servivano da altare
durante le cerimonie religiose. Con la diffusione del cristianesimo e il
moltiplicarsi delle sepolture, le catacombe vennero ampliate
estendendole sia in senso orizzontale, allungando e ramificando
ulteriormente i cunicoli (ambulacra), sia in profondità, scavando e
allestendo altri piani sotterranei (si hanno esempi di catacombe
strutturate in cinque livelli), collegati da scale.
Visitando le catacombe, si viene a contatto con suggestive tracce del
Cristianesimo dei primi secoli e si può, per così dire, toccare con mano la
fede che animava quelle antiche comunità cristiane.
Percorrendo le gallerie, si scorgono non pochi segni dell'iconografia della
fede: il pesce, simbolo del Cristo; l’ancora, immagine della speranza; la
colomba, rappresentazione dell'anima credente e, accanto ai nomi, sui
sepolcri, frequentissimo l'augurio "In Cristo".
Sono altrettante testimonianze del fervore spirituale
che animava le prime generazioni cristiane.
Accostando quel mondo, i cristiani di oggi possono trarre utili
incoraggiamenti per la loro vita e per un più incisivo impegno nella
nuova evangelizzazione.
(Giovanni Paolo II)
Segno: elemento di qualsiasi natura che indica qualcos’altro, che va oltre il suo significato
apparente
Iconografia: l’iconografia nell’arte studia un’immagine non nel suo significato stilistico, ma la
valuta e la inserisce nella cultura di appartenenza dandole un significato storico, religioso,
sociale ecc.
Quindi nelle catacombe troviamo evidenti segni che ci aiutano a capire molto di più
di ciò che essi stessi rappresentano! È così che un’ancora è molto più di un ancora,
che un pesce non è solo un elemento del mare e che un pavone non è solo un
bell’animale da ammirare…
ADESSO PARLIAMO DI SEGNI…
CONOSCI I PRINCIPALI SEGNI STRADALI?
SAPRESTI ATTRIBUIRGLI IL GIUSTO SIGNIFICATO?
PROVIAMO….
Anche questi segni indicano qualcosa che VA OLTRE il loro stesso significato.
Non è diverso per i segni che troviamo nelle catacombe….
Scopriamoli insieme!
L’arte delle catacombe
I primi cristiani tracciavano sulle lapidi dei loro defunti i
simboli che esprimevano la loro fede. Il simbolo spesso
riassume il senso di un intero discorso, rivela e nasconde,
parla a chi sa leggerlo.
Il simbolismo cristiano nasce nelle comunità più antiche
ed è legato a due momenti fondamentali della vita del
fedele: la catechesi prebattesimale e la catechesi
postbattesimale. Quando un cristiano veniva a pregare
sulla tomba dei suoi cari era richiamato, proprio da quei
simboli, ai sacramenti che aveva ricevuto ed alle
principali verità della sua fede.
Le pitture non sono solamente ornamentali, ma illustrano
aspetti importanti della fede cristiana. Le immagini
richiamano personaggi ed episodi dell’Antico e del Nuovo
Testamento (Noé, Abramo, Giona, i miracoli di Gesù).
Importanti le rappresentazioni del
Battesimo
e
dell’Eucaristia.
L’uso di dipingere e incidere le lastre di marmo che
chiudevano i loculi, o di affrescare semplicemente pareti e
soffitti degli ambienti più accessibili inizia nel III secolo e
finisce nel V.
SCOPRIAMO INSIEME
I SIMBOLI PIU’ DIFFUSI
E IMPORTANTI
CHE TROVIAMO
NELLE CATACOMBE
Il PESCE è uno dei simboli più diffusi.
ΙΧΘΥΣ (“ichthys” che significa “pesce” in greco)
è un acronimo formato con le iniziali della frase
greca:
I
CH
TH
Y
S
IESUS
CHRISTOS
THEU’
HYIOS
SOTER
Gesù
Cristo
di Dio
Figlio
Salvatore
In particolare, l'ichthýs è uno dei più antichi
simboli cristiani giunti fino a noi. Veniva
presumibilmente adoperato come segno di
riconoscimento:
quando
un
cristiano
incontrava uno sconosciuto di cui aveva
bisogno di conoscere l’affidabilità, tracciava
uno degli archi che compongono l'ichthýs. Se
l'altro completava il segno, i due individui si
riconoscevano come cristiani e sapevano di
potersi fidare l'uno dell'altro.
In alcune raffigurazioni il pesce
è rappresentato con i pani,
richiamo
chiaramente
al
miracolo della moltiplicazione
dei pani e dei pesci.
L’ALBERO rappresenta la vita che
dalla terra si sviluppa verso il cielo
con foglie, frutti, fiori, quali segni
della sua vitalità. Sono questi simboli
della vita terrena che tende alla vita
del "cielo", alla resurrezione.
Il BUON PASTORE: è un’immagine molto utilizzata, segno
dell’anima portata nella pace da Cristo pastore. Divenne presto
l’immagine del Buon Pastore (o "Bel Pastore" secondo
l’originale greco) che va in cerca della pecorella smarrita, usata
da Gesù stesso nella parabola (Lc.15,3-7; Gv.10,11-16) per
esprimere il suo amore per gli uomini.
Il capo è leggermente volto da un lato, vestito di una corta
tunica che gli scende sino alle ginocchia, stretta ai fianchi da
una cintura; la spalla destra completamente nuda mentre i
piedi sono coperti da alti calzari. Porta a tracolla la bisaccia per
le provviste e regge sulle spalle la pecora che tiene ben salda
per le gambe; ai lati due agnelli alzano fiduciosi lo sguardo
verso di lui. Il simbolismo è chiaro: nella figura del Buon
pastore, viene rappresentato Gesù Salvatore e nella
pecora si allude all’anima salvata dall’amore. In altre parti
può essere rappresentato isolato con la pecorella sulle spalle,
ma nella maggioranza dei casi viene rappresentato insieme al
gregge (le anime beate) in un giardino (il paradiso) ricco di
alberi e di fiori e allietato dal canto degli uccelli come appare
nel cubicolo della Velatio nella catacomba di Priscilla.
Collegata all’immagine del pastore, di origine biblica, è la
simbologia di Cristo come AGNELLO: Cristo è l’agnello
innocente. Nell’agnello vediamo mansuetudine, mitezza, ma è
richiamato anche il mistero del sacrificio offerto a Dio, cioè il
sacrificio della croce.
Spesso ricorre
l’immagine
dell’ORANTE, cioè di un
uomo che prega; figura
vestita di una tunica con
larghe maniche e con le
braccia alzate in
preghiera. Rappresenta
lo "status" di gioia, il
canto e la lode al Signore.
"L’Orante è la posizione del
Cristo in croce".
S.Ambrogio (370)
Frequentissima è la COLOMBA, atta a
simboleggiare - nella sua naturale
innocenza - la dolcezza, l’umiltà, la
mansuetudine, la carità, cioè le virtù
che caratterizzano l’anima cristiana. La
Colomba in alcune occasioni porta il
ramo d’ulivo oppure si ciba al grappolo,
o beve alla fonte e diventa espressione
dell’anima entrata nella pace di Dio.
L’ANCORA: la sua funzione
abituale è quella di ormeggio
della
nave,
indispensabile
soprattutto quando il mare è
agitato:
nella
simbologia
cristiana diviene segno della
fede
che
dà
stabilità
all’esistenza umana.
il MONOGRAMMA DI CRISTO (CHI-RO): è composto da due
lettere dell’alfabeto greco, la X e la P, intrecciate insieme. Sono le
prime due lettere della parola greca ΧΡΙΣΤΟΣ Xristòs, cioè
Cristo.
ALFA Α e OMEGA Ω , cioè la prima e l’ultima lettera
dell’alfabeto greco. Indicano Cristo principio e fine di ogni cosa. Si
legge nell’Apocalisse (22, 13): "Io sono l’alfa e l’omega, il primo e
l’ultimo, il principio e la fine".
Altri simboli possono essere quella della VITE e dei TRALCI, anch’essa collegata al
Vangelo. Queste immagini richiamano al vino dell’Eucaristia, alla parabola della vigna e al
discorso di Gesù quando dice “Io sono la vite. Voi siete i tralci”.
Collegati all’idea di
immortalità e della vita
eterna ottenuta mediante la
risurrezione sono i simboli
della FENICE perché la
mitologia attribuiva a questo
uccello la capacità di
rinascere dalle proprie
ceneri.
C’è poi il PAVONE perché ogni anno rinnova le proprie
penne e quindi è simbolo di rinascita a nuova vita, e la
PALMA perché ha le foglie sempre verdi e quindi
ricorda la longevità e la vita eterna.
Ma nelle catacombe non troviamo solo SIMBOLI,
ma anche delle rappresentazioni di alto valore artistico di scene bibliche.
Vediamone alcune…
Mosè fa
scaturire
l’acqua dalla
roccia
Daniele salvato
dai leoni
Il profeta
Giona
L’agnello che benedice i pani
Noè nell’arca
Giona salvato dal ventre della
balena, dove il profeta era
rimasto per tre giorni.
Viene rievocata così la
resurrezione di Cristo.
I giovani di Babilonia salvati
dalle fiamme della fornace
Numerose anche le iscrizioni
che troviamo nelle catacombe
Nelle
catacombe
di
Priscilla
troviamo un affresco raffigurante
una giovane donna in ricca
tunica e col capo velato con le
braccia alzate in atteggiamento di
preghiera. Ai lati della figura
orante sono rappresentate due
scene che si riferiscono a momenti
importanti della vita della defunta.
Le pitture, incredibilmente ben
conservate,
sono
datate
alla
seconda metà del terzo secolo.
Questa suggestiva immagine si
trova nelle catacombe di
Priscilla a Roma.
È la più antica immagine di
Maria con il bambino in braccio.
L’affresco, riferibile alla prima
metà del III secolo, raffigura la
Vergine con il Bambino sulle
ginocchia dinanzi ad un profeta
(forse Balaam, forse Isaia) che
indica una stella. Una profezia
che annunciava la venuta del
Messia.
Una Madonna davvero
suggestiva: il visitatore si ferma
a contemplare questa immagine
mariana inserita in un contesto
davvero emozionante.
Un’altra figura di
grande
importanza:
San Pietro
Viaggio
all’interno
delle
catacombe
cristiane
Realizzazione a cura
dell’ins. Andrea Gironda
www.andreagironda.it
2009 Roma
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