MACERATA, 28 marzo 2012
La comprensione del testo e
la valutazione degli alunni con DSA
SCUOLA SECONDARIA DI 1°- 2° GRADO
ROSSI VIVIANA
INDICE
•
CHI è IL DISLESSICO: video
•
PERCHÉ intervenire e COME intervenire
•
STRATEGIE didattiche e metodologiche per
la COMPRENSIONE DEL TESTO
•
VALUTAZIONE
•
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
VIDEO:
“COME UNA MACCHIA di
CIOCCOLATO”
Raccontarsi per raccontare la dislessia
… da un’idea di Federica Brembati
e
Roberta Donini
Nel filmato ragazzi dislessici di varia età parlano della
loro esperienza in una serie di interviste.
I vari racconti mettono in luce:
•La frustrazione nello scoprirsi “incapaci”
•La fatica della ricerca di un “perché”
•Il sollievo di poter “superare l’incapacità “
Promuovere conoscenza dei DSA
in tutti … ALLIEVI e DOCENTI
Visione del filmato
per tutte le classi
A cui possono seguire
singoli momenti
di discussione in classe
Per i nostri allievi dislessici è importante
riconoscersi nei protagonisti del filmato, che
hanno ormai superato i momenti più difficili e
osano parlare apertamente del loro “disturbo”
Per gli altri ragazzi si tratta di un’occasione per
ricevere informazioni corrette su un argomento che
può facilmente riguardare un loro amico, un fratello,
magari loro stessi
Per i docenti è un pretesto utile per introdurre
l’argomento in classe (sempre in accordo con gli studenti dislessici!)
Un caso
paradigmatico
C. Cappa: [email protected],
V. Rossi: [email protected]
Volevo raccontare il dolore, la
sofferenza di non capire. Il libro parla
di me.”
C. Cappa: [email protected],
V. Rossi: [email protected]
…
Insomma andavo male a scuola
…
Refrattario dapprima all'aritmetica, poi alla
matematica, profondamente disortografico, poco
incline alla memorizzazione delle date e alla
localizzazione dei luoghi geografici, inadatto
all'apprendimento delle lingue straniere, ritenuto
pigro (lezioni non studiate, compiti non fatti),
portavo a casa risultati pessimi che non erano
riscattati né dalla musica, né dallo sport né
peraltro da alcuna attività parascolastica.
C. Cappa: [email protected],
V. Rossi: [email protected]
Nessuna scusa per la sua
somaraggine
Viveva in un’ottima famiglia, senza conflitti, con
una buona cultura, fratelli che andavano bene a
scuola,…
…nessun divorzio, nessun alcolizzato, nessun
caratteriale, nessuna tara ereditaria, …
C’era chi lo aiutava nei compiti
Eppure, un somaro.
C. Cappa: [email protected],
V. Rossi: [email protected]
=
Pessimo allievo diverrà ottimo
insegnante e scrittore
Biografia:
Figlio di un militare di evidenti origini italiane (il suo vero
cognome è infatti Pennacchioni) Daniel Pennac nasce nel
1944 a Casablanca
Pessimo allievo, solo verso la fine del liceo ottiene buoni
voti, quando un suo insegnante comprende la sua passione
per la scrittura e al posto dei temi tradizionali gli chiede
di scrivere, a puntate settimanali, un romanzo.
Consegue la laurea in lettere all'Università di Nizza,
diventando contemporaneamente insegnante e scrittore.
Ormai in pensione dall'insegnamento, vive nel quartiere
parigino di Belleville assieme alla moglie.
Nel 2002 ha ricevuto il Premio Grinzane Cavour.
Nel 2005 è stato insignito della Legion d'onore per le arti e la letteratura.
Nel 2007 ha ricevuto il Premio Renaudot.[1]
C. Cappa: [email protected]
LEGGE 170/2010
Art. 1
"Riconoscimento e definizione
di dislessia, disgrafia, disortografia,
discalculia"
I DSA …
NON
NON
NON
NON
NON
NON
sono
sono
sono
sono
sono
sono
UNA MALATTIA
conseguenza di UN BLOCCO PSICOLOGICO
conseguenza di UN BLOCCO EDUCATIVO
conseguenza di UN BLOCCO RELAZIONALE
dovuti a DEFICIT DI INTELLIGENZA
dovuti a DEFICIT SENSORIALI
I DSA SONO CARATTERISTICHE…
GENETICHE
CONGENITE
NEUROBIOLOGICHE
La legge riconosce
la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia
quali disturbi
specifici di apprendimento
che si manifestano
• in presenza di capacità cognitive
adeguate,
• in assenza di patologie neurologiche e di
deficit sensoriali, …
ma che possono costituire una limitazione importante
per alcune attività della vita quotidiana
SPECIFICI
“… sono circoscritti solo ad alcuni processi
indispensabili all’apprendimento:
cioè quelle abilità che “normalmente” vengono
automatizzate (decodifica, associazione fonema–
grafema, conteggio ecc.), inficiando in modo
significativo, ma circoscritto, solo le abilità
strumentali (lettura/scrittura/calcolo),
lasciando intatto il funzionamento
intellettivo generale.”
A . V., Alunni speciali - Non solo dislessia – DeAgostini Scuola SpA, Novara, 2012, pag 23
Essi sono
EVOLUTIVI, …
… cioè sono disturbi che si manifestano in età
scolastica e si modificano nel tempo: per
questo si parla di Dislessia Evolutiva,…
≪I disturbi dei bambini sono disturbi che cambiano in persone
che cambiano≫
(Giovanni Bollea)
“La Dislessia Evolutiva (DE) è una difficoltà selettiva
nella lettura, in presenza di capacità cognitive
adeguate e di adeguate opportunità sociali e
relazionali, e in assenza di deficit sensoriali e
neurologici.”
(Brizzolara e Stella)
LA DISLESSIA EVOLUTIVA È IL PROTOTIPO DEI DSA…
COSA SIGNIFICA ESSERE DISLESSICI?
“Nessuno potrà mai capire cosa significhi essere
dislessici nel mondo della scuola.
Nessuno potrà mai capire, dal di fuori, cosa si provi a
sentirsi umiliati per tutta la propria infanzia e sentirsi
ripetere giorno dopo giorno che non sarete mai capaci
di avere successo in niente”.
Lo racconta Jackie Stewart, vincitore per ventisette volte del
Grand Prix , incoronato Sir dal Principe Carlo.
È dislessico!
Sembra che Albert Einstein, Leonardo Da Vinci,
Galileo Galilei, Napoleone, Pablo Picasso, Agatha
Christie, … fossero dislessici.
L’ alunno con
DSA utilizza
un diverso modo di imparare che richiede:
la conoscenza dei DSA da parte dei docenti
un’organizzazione scolastica flessibile
una metodologia didattica personalizzata
Avere uno studente con DSA in
classe può provocare:
preoccupazione
senso di impotenza
bisogno di informazioni
“Ci sono tonnellate di documenti prodotti dalla ricerca che dicono che la dislessia
non è una malattia, ma l’espressione di una piccola differenza di alcune aree del
cervello che non impedisce di imparare, ma lo rende molto più faticoso.
E in questa società che vuole tutto e subito questa fatica e lentezza
non viene tollerata” (G.Stella)
PERSONA NON
DISLESSICA
DISLESSICO
Perché è necessario modificare la didattica per i
ragazzi con DSA?
Trovare la strada adatta
al “ragazzo difficile” è la
più grande scommessa
educativa.
Se si vuole andare
incontro al singolo,
alla persona,
allora conoscere,
studiare, adeguarsi,
formarsi e cambiare la
propria didattica
diventa una manna dal
cielo per l'insegnante in
prima persona.
Stili diversi di apprendimento
=
stili diversi insegnamento
MODALITA’ ATTRAVERSO CUI AVVENGONO GLI APPRENDIMENTI
di TUTTI i nostri studenti
DA “LE AQUILE SONO NATE PER VOLARE”
di R. Grenci –
ESPERIENZA DIRETTA (FARE) 90%
PARLARE E SCRIVERE 70%
ASCOLTARE E VEDERE (INSIEME) 50%
VISTA 30%
UDITO 20%
LETTURA 10%
DOBBIAMO TENERE CONTO DEGLI
STILI DI APPRENDIMENTO
Un approccio complesso … di Varani e Carletti
Empowerment
Tecnologie
Stili cognitivi
Emozioni
Metacognizione
Apprendimento
Trasversalità
dei saperi
Modelli mentali
Zone di sviluppo prossimale
Comunità di
pratica
Legittimazione delle
differenze
Punti di forza e di debolezza
dello studente con DSA
•Intelligenza
•Intuito
•Creatività
•Alta variabilità
ogni individuo)
• Disturbo di linguaggio
pregresso
• Difficoltà nella memoria
procedurale e/o di lavoro
(unicità di
• Difficoltà nella gestione
del tempo
• Lentezza (difficoltà di elaborazione)
• Difficoltà di attenzione
• Difficoltà organizzative
Il COMPORTAMENTO …
è il 1° campanello d’allarme?
I PROBLEMI COMPORTAMENTALI
in un ragazzo con DSA
SONO CONSEGUENZA di un DSA
NON RICONOSCIUTA
DISAGIO
DISAGIO
Comportamento
in classe può
ragazzo “tappezzeria”
ragazzo “rompiscatole”
bla bla
C. Cappa: [email protected]
Ha continui INSUCCESSI
C. Cappa: [email protected]
DISAGIO
I disturbi dell' apprendimento sono
presenti nei soggetti in maniera
molto diversa
Diversa per intensità e quindi avremo
dislessici:
lievi,
medio/ lievi,
gravi, severi.
Diversa per combinazione, cioè
può essere presente un solo
disturbo o invece la somma di
più DSA (comorbilità).
CONOSCERE IL DISLESSICO
significa …
… tenere conto delle difficoltà dello
studente, considerandole il frutto di un
disturbo preciso, compensabile ma non
risolvibile, nei seguenti campi:
• AUTOMATISMO
• MEMORIA
• ATTENZIONE
Per chi
ha un
DSA
LEGGERE …
SCRIVERE …
CONTARE …
non sono abilità automatiche
Che cosa vuol dire
AUTOMATIZZARE ?
ESSERE ABILE A SVOLGERE UN COMPITO
Una persona può essere definita abile in un compito se è in
grado di eseguirlo:
• Correttamente
• Velocemente
• Senza sforzo apparente
• Ripetutamente
• Senza pensarci
… e soprattutto, una volta
automatizzato
non può evitare di farlo!
il compito,
L’AUTOMATISMO
Quali compiti devono diventare automatici
nel contesto scolastico, per risultare
funzionali?
•
•
•
•
LETTURA
SCRITTURA
COMPRENSIONE DEL LINGUAGGIO
ESPOSIZIONE
LETTURA:COSA SI PUO' FARE
PRIVILEGIARE L'ASCOLTO
...
ma non abbandonare completamente la forma visiva delle parole e dei concetti
E' STATO DIMOSTRATO L'EFFETTO POSITIVO DELL'ASCOLTO
su comprensione , rendimento generale e autostima.
QUINDI:
SINTESI VOCALE
LIBRI DIGITALI
LIBRO PARLATO …
Il processo di
COMPRENSIONE DEL TESTO
è fra le abilità più importanti nella vita
degli esseri umani:
- è alla base della capacità di studiare leggere e
capire il contenuto, memorizzarlo, usarlo nel
momento giusto e generalizzarlo ad altri
contesti;
- leggere è sempre necessario per capire (le
istruzioni di un elettrodomestico, un orario, leggere per
studiare, leggere per leggere …);
Esiste il disturbo specifico di
comprensione del testo?
Nell’ultima Consensus Conference si è deciso di non inserire il DCT fra i
DSA, ma i pareri della comunità scientifica sono divisi.
Negli ultimi anni, si sono riscontrati casi di studenti con competenze
cognitive buone, adeguate abilità di decodifica, ma con particolari
difficoltà nell’estrarre le informazioni importanti dal testo e, di
conseguenza , a comprenderlo.
Gli stessi soggetti però non hanno difficoltà di comprensione se il testo
viene loro letto o se lo ascoltano da file audio.
Pertanto si consiglia di fornire a questi studenti gli audiolibri
come strumento compensativo per facilitare il loro
apprendimento.
Come si arriva a
COMPRENDERE
UN TESTO?
Le componenti del processo di comprensione
Si possono distinguere tre categorie di processi:
-DECIFRATIVI: riguardano la conversione dei grafemi
in fonemi e simboli linguistici;
-LINGUISTICI: riguardano l’analisi lessicale, sintattica e
semantica;
-COGNITIVI: riguardano l’attivazione delle conoscenze
pre-esistenti, le inferenze e la costruzione di una
rappresentazione mentale.
Un buon programma d’intervento sulla
COMPRENSIONE DEL TESTO
non può
prescindere dal seguire una serie di passaggi fondamentali
quali:
1) Verifica iniziale del livello nella comprensione:
- prove oggettive e standardizzate
- approfondimenti sulle componenti della comprensione
2) Definizione degli obiettivi educativi:
-
quali abilità specifiche della comprensione risultano più o meno
carenti;
-
quali abilità migliorare (decifrative/comprensione)
LAVORANDO CON GLI INDICI TESTUALI
Puoi capire qual
è il contenuto
del testo
Ti aiutano nel
ripasso
Puoi chiederti
cosa
sai già
sull’argomento
Ti servono per
costruire mappe e
schemi
Puoi usarli come
appunti
Per favorire la COMPRENSIONE occorre:
• Valutare la possibilità di abbinare lettura eseguita da altri o
sintesi vocale
• Puntare prima alla comprensione globale e non dei particolari:
capire cosa già conoscono (conoscenza diffusa), far anticipare,….
• Presentare testi dal più semplice al più complesso, curando che
ci siano elementi facilitanti (capoversi, font, interlinea)
• Curare la lettura delle immagini oltre che del testo
• Fornire a lato del testo il lessico nuovo o meno frequente,
possibilmente con immagine
• Ricordare che un ostacolo può essere l’ordine diverso delle
parole nella frase
• Consentire la consultazione di riferimenti (dizionario per
immagini o digitale)
COMPRENSIONE DEL TESTO
L’insegnante potrà considerare
5 possibilità:
Lo studente può
interagire con
Il testo in modo
diverso
Il testo gli viene
letto ad alta voce
Legge solo una
parte del testo
Il testo viene
integrato con
ulteriori
informazioni
Il testo viene
organizzato
diversamente
Evitare la
lettura
Ridurre
la lettura
• Uso di un lessico
più semplice
• Selezionare le parti
più importanti
• Scrivere una versione
ridotta del testo
Organizzare
la lettura
Supportare
la lettura
• Evidenziare il titolo
e parole chiavi
• Uso di mappe
Guidare la lettura
Comprensione del testo
Lavoro sulle dieci componenti
cognitive e metacognitive coinvolte
nel processo di comprensione :
riconoscere personaggi, luoghi, tempi
e fatti,
distinguere i fatti,
seguire la struttura sintattica,
riconoscere i collegamenti,
trarre inferenze,
migliorare la sensibilità al testo,
riconoscere la gerarchia del testo,
attivare modelli mentali,
migliorare la flessibilità di approccio,
individuare errori ed incongruenze.
http://www.youtube.com
Prof. Paolo E. Balboni
Università Ca' Foscari -
Laboratorio ITALS
Tecniche didattiche per la comprensione
(tecniche didattiche cloze, ad incastro, con riordino, …)
Programmi (free)
Per poter utilizzare un qualsiasi programma di sintesi vocale è necessario istallare un
assistente vocale.
Il programma Balabolka converte testi in audio.
Balabolka è una parola russa che significa
"attaccabottone“.
Utilissimo per la lettura di file PDF e per la scrittura con
correttore ortografico e lettura delle parole durate la
digitazione.
Anastasis Personal
Reader viene inserito in
una qualsiasi porta USB di
qualsiasi PC con Windows
(da XP in avanti), parte
automaticamente e
permette all'utente di
leggere, attraverso la
sintesi Loquendo, la
migliore sintesi vocale ad
oggi disponibile, qualsiasi
testo sullo schermo del
PC, compresi i libri in
formato PDF.
ALFa Reader è un nuovo e potente
strumento compensativo per tutti
coloro che hanno difficoltà di
lettura (da alunni con DSA ad alunni
stranieri).
www.erickson.it/
PUNTI DI FORZA
ALFa Reader:
• evidenzia le parole lette,
mentre le pronuncia,
rispettando la
formattazione del testo nei
formati file più diffusi (Word,
Writer, PDF, HTML)
• permette di leggere,
direttamente all'interno del
testo, i PDF (libri digitali) con
un lettore dedicato e di
scegliere sezioni di brani,
box di testo o elenchi
• aggiunge la sintesi vocale
ai più comuni programmi di
scrittura (Word e Writer) e
consente quindi, utilizzando
contemporaneamente sia il
controllo vocale che il
correttore ortografico, di
compensare le difficoltà di
scrittura
• contiene una calcolatrice
DOPO LETTURA
RICORDARE
Le memorie sono tante“
(APPROFONDIMENTO in : A.V., Alunni speciali. Non solo dislessia, DeAgostini Scuola, Novara, 2012, pag.28)
• Uno dei privilegi della sopravvivenza è di ricordare.”
(Domanda: Chi l’ha scritto?)
→ MEMORIA A LUNGO TERMINE SEMANTICA (Risposta: Marguerite Yourcenar)
• … mi ricordo di aver trascritto sull’agenda questa frase quando ero a Pesaro a casa di
Elisabetta e stavo lavorando con Carlo e Viviana (un episodio della mia vita)
→ MEMORIA A LUNGO TERMINE EPISODICA (in questo caso AUTOBIOGRAFICA)
• Ora sto trascrivendo sul file queste informazioni
→ MEMORIA PROCEDURALE
(mi permette di scrivere senza cercare i tasti, poi di salvare e in seguito di stampare)
• Devo però ricordarmi di telefonare a Paola tra 30 minuti
→ MEMORIA PROSPETTICA
• … ma non conosco il numero a memoria, per cui lo leggerò sulla guida del telefono, lo terrò
a mente per il tempo necessario a comporre il numero
→ MEMORIA A BREVE TERMINE (VERBALE)
• … ma mentre sto per recarmi al telefono mi ricordo che la nostra comune amica Laura mi ha
detto che c’era un errore di stampa e dovevo sostituire il terzultimo numero con un 5
→ MEMORIA DI LAVORO
Per approfondimenti sulla memoria: Costanza Papagno, Come funziona la memoria, Edizioni Laterza, Bari, 2003
Studi recenti hanno evidenziato
il ruolo importante della
MEMORIA DI LAVORO
nelle differenti fasi degli
apprendimenti.
Molti studenti che hanno un
DSA hanno anche un deficit
a livello della
memoria di lavoro.
La memoria di lavoro è «un sistema per il
mantenimento e per la manipolazione
dell’informazione durante l’esecuzione di
differenti compiti cognitivi, come la
comprensione, l’apprendimento e il
ragionamento». (Baddeley A. D., Working Memory, Oxford
University Press, Oxford, 1986, p 46 -Trad. it. La Memoria di lavoro, Cortina,
Milano, 1990)
Compito della memoria di lavoro
è recuperare una formula/regola,
mantenerla per un breve periodo in
una delle memorie a breve termine
(verbale o visuo-spaziale) e
applicarla.
( A.V., Alunni speciali. Non solo dislessia, DeAgostini Scuola,
Novara, 2012, pag. 29)
La COMPRENSIONE DEL TESTO
La memoria a breve termine e la memoria di lavoro
svolgono un ruolo estremamente importante nella
comprensione del testo.
Affinché un testo venga compreso, il lettore deve essere in grado
di:
- estrarne le informazioni più importanti
- inibire le informazioni irrilevanti
Solo così la memoria risulterà non troppo appesantita e potrà
eseguire il lavoro di mantenimento dei contenuti del testo.
Da vari studi è emerso che i cattivi lettori hanno difficoltà a
inibire le informazioni irrilevanti e quindi hanno difficoltà
a mantenere in memoria, in modo attivo, solo le
informazioni importanti
La creazione di
memorie a lungo termine
è il cuore dell'educazione
Solo nel 2005 le neuroscienze hanno scoperto come si forma nel
cervello la memoria a lungo termine.
Secondo gli esperimenti di Douglas Fields negli Stati Uniti, le
cellule del cervello si accendono e si collegano tra loro
a seconda di come sono stimolate ... se la stimolazione
della cellula è continua, la cellula non si accende.
La stimolazione deve essere separata da
intervalli.
Il team di Fields ha verificato che occorrono 10 minuti
di interruzione fra una stimolazione e l'altra perché
le cellule si accendano e si determini il percorso di
costruzione della memoria di lungo termine.
TECNICHE MNEMONICHE
LA MEMORIA : COME FARE?
•
•
•
•
•
•
MAPPE CONCETTUALI
SCHEMI
SINTESI
PAROLE CHIAVE
USO DI GLOSSARI PERSONALI
STRATEGIE MNEMONICHE
P.A.V.
MATTEO SALVO
• Paradosso
• Azione
• Vivido
Maltz:
“La nostra mente non distingue
un’esperienza realmente vissuta da una
vividamente immaginata”
Macongranpenalerecagiu’
Eschilo,Eschilo che qui si Sofocle,attenti! Le scale
sono Euripide!
La signora H oggi non viene a mangiare e
a ballare perché ha mangiato e ha ballato ieri
Qui e qua l’accento non va
Isobare
Più memoria:
tecnica dei loci, la stanza romana
Il metodo dei loci (luoghi ) è una semplice mnemotecnica utilizzata fin
dall'antichità dagli oratori per memorizzare più facilmente informazioni
difficili da ricordare
Nel "De oratore", Cicerone narra la storia di Simonide di Ceo, il
creatore dell‘ arte della memoria, che, sfuggito miracolosamente al
crollo del soffitto durante un banchetto, riuscì a riconoscere i
commensali deturpati e irriconoscibili a causa delle ferite, dalla
posizione nella quale si trovavano al momento del crollo.
Simonide capì che memoria e immagini erano legate insieme.
Alla base di questo sistema di memorizzazione c'è la famigliarità dei
luoghi, come strade, piazze; l'importante è che queste immagini siano
facilmente collegabili l'una all'altra in un preciso ordine.
Per preparare i suoi discorsi , Cicerone associava ad ogni loco del suo
percorso un determinato argomento, in modo da mantenere lo stesso
ordine del percorso.
.
Sistema della stanza romana
La tecnica era nota anche come sistema della stanza romana,
dove al posto di un percorso conosciuto veniva utilizzata una
stanza conosciuta e i loci altro non erano che gli oggetti presenti
nella stanza, come un vaso, una lampada, una suppellettile o un
quadro
Processo di memorizzazione :
1) identificare con esattezza la disposizione dei loci
2) visualizzare ogni elemento della lista da ricordare e associarlo
ai loci : un loco per ogni argomento
3) immaginare vividamente il tutto creando delle associazioni
divertenti, paradossali, assurde …
ASTI
ALESSANDRIA
BIELLA
CUNEO
SCRITTURA
Ragazzo di 17 anni con insicurezza,ansia,preoccupazione,
difficoltà di socializzazione.
Ragazzo
di 11
anni:
socievole
positivo
È frequente che un bambino
dislessico sia
contemporaneamente
disortografico e disgrafico
quindi ciò che scrive è anche
poco decifrabile
SCRITTURA
USO DE COMPUTER con programmi di
video-scrittura:
controllore ortografico: identifica le parole che non sono
scritte nella forma ortografica corretta
predittore lessicale: prevede, in base alle prime lettere
digitate, la parola sulla base del lessico e della frequenza
COME INTERVENIRE
METACOGNIZIONE
STRUMENTI COMPENSATIVI
TECNICHE MNEMONICHE
ATTENZIONE
MOTIVAZIONE
IN MODO METACOGNITIVO:
STRATEGIE SUL MODELLO DELLA DOMANDA E
DELL'AUTOCORREZIONE:
-
sono convinto che la parola sia scritta correttamente?
ho seguito il procedimento corretto?
come mai la risposta è esatta?
come mai ho sbagliato?....
QUESTA IMPOSTAZIONE POCO PER VOLTA VERRÀ
INTERIORIZZATA DALLO STUDENTE.
L’ ATTENZIONE
MOLTI RAGAZZI CON DSA MANIFESTANO
DIFFICOLTA’ A CONCENTRARSI:
vi è una possibilità di comorbidità tra
DSA e ADHD!
IPERATTIVITA’? NON STA MAI FERMO:
in una
battaglia i suoi riflessi lo terrebbero in vita, a scuola no!
DISATTENZIONE? VEDE TROPPO, non troppo poco!
O ALTRO ???
L’ATTENZIONE: COME FARE …
L’ATTENZIONE NON E’ UGUALE PER TUTTI:
CI SONO RITMI DIVERSI
QUINDI SEGUIRE STRATEGIE:
1. Anticipare
2. Bloccare gli stimoli estranei
3. Fornire simultaneamente informazioni verbali e visive
4. Fornire materiale
5. Scomporre le unità di lavoro
6. Variare
7. Coinvolgere
Come apprendono i ragazzi con DSA
ATTRAVERSO:
• DISCUSSIONE COLLETTIVA E
COSTRUZIONE DI MAPPE , etc.
• REDAZIONE DI TESTI IN GRUPPO
VALORIZZANDO LE DIVERSE
COMPETENZE
• LEZIONI CON L’AUSILIO DI POWERPOINT E MAPPE CONCETTUALI
• REGISTRAZIONI
APPRENDIMENTO TRA PARI
L’”apprendimento sociale” ha riscosso molta attenzione negli
ultimi anni.
La possibilità degli studenti di collegarsi fra di loro con
le nuove tecnologie sarà una delle tendenze più
importanti del futuro, perchè potrà offrire una
grande opportunità : costruire uno spazio in cui gli
studenti possano aiutarsi a vicenda e apprendere gli
uni dagli altri.
Rimane aperta la domanda:
“In che modo la scuola saprà comprendere
questa tendenza e trarne vantaggio?”
QUINDI … VARI CONTESTI di
APPRENDIMENTO
Apprendimento
individuale
Apprendimento
collettivo
Apprendimento di
gruppo
Apprendimento connettivo
Canale visivo
relazioni, recensioni, tesi e tesine;
collegamenti ipertestuali e
power point;
mappe didattiche, schemi …
Canale uditivo
Canale
audiovisivo
audioletture, audiolezioni,
audiolibri in vendita …
DVD, CD…
Scuola Secondaria :
STUDIO
Necessità di lavorare sempre sulle
ABILITÀ di STUDIO:
•
•
•
•
Sottolineatura
Schemi
Appunti
Interrogazioni
Un efficace metodo di studio
“[…] un metodo di studio che tenga conto della
scarsa efficienza della lettura deve essere
considerato un fondamentale strumento
compensativo eventualmente da affiancare a
tutti gli altri, tecnologici e didattici,
indicati nei documenti […]”
[C. Cornoldi -gennaio 2010 - Il primo strumento compensativo per un alunno con
dislessia: un efficiente metodo di studio, “ Dislessia” volume 7 n. 1, pp. 77-84, ed.
Erickson]
QUINDI FAR …
registrare le lezioni
usare il libro parlato
utilizzare sussidi audiovisivi
scrivere alla lavagna in grosso e in
stampatello maiuscolo poche parolechiave
• usare il computer
•
•
•
•
REGISTRATORE
Arginare la difficoltà nel prendere
appunti e nel ristudiarli.
•
Integrare attraverso il canale uditivo lo
studio autonomo.
•
Riascoltare testi quando occorre e per
quante volte il soggetto lo ritiene
necessario (le lezioni possono così essere salvate,
•
conservate, riascoltate ........)
Dal documento
“LA PRIVACY TRA I BANCHI DI SCUOLA”
http://www.garanteprivacy.it
REGISTRAZIONE DELLA LEZIONE
(pag. 17)
È possibile registrare la lezione esclusivamente per scopi
personali, ad esempio per motivi di studio individuale.
Per ogni altro utilizzo o eventuale diffusione, anche su Internet,
è necessario prima informare adeguatamente le persone
coinvolte nella registrazione (professori, studenti…)
e ottenere il loro esplicito consenso.
Nell’ambito dell’autonomia scolastica, gli istituti possono
decidere di regolamentare diversamente o anche di
inibire gli apparecchi in grado di registrare.
(Vedi anche il paragrafo: “Videofonini, filmati, mms”)
Cellulari
L’utilizzo dei cellulari
nell’apprendimento non costituisce
certo una nuova tendenza, ma ora è
in fortissima crescita.
Più di tre quarti degli adolescenti
possiede un cellulare e circa il 40%
possiede uno smartphone.
Inevitabilmente, questi dispositivi
mobili contribuiranno a realizzare la
promessa di poter apprendere
“ovunque e in qualsiasi momento”.
VIDEOFONINI, FILMATI, MMS
(LA PRIVACY TRA I BANCHI DI SCUOLA pag. 19)
L’utilizzo di videofonini, di apparecchi per la registrazione
di suoni e immagini è in genere consentito, ma
esclusivamente per fini personali, e sempre nel rispetto dei
diritti e delle libertà fondamentali delle persone coinvolte, in
particolare della loro immagine e dignità.
Le istituzioni scolastiche hanno, comunque,
la possibilità di regolare o di inibire l’utilizzo di registratori
audio-video, inclusi i telefoni cellulari abilitati, all’interno
delle aule di lezione o nelle scuole stesse.
Non è possibile, in ogni caso, diffondere o comunicare
sistematicamente i dati personali di altre persone (ad esempio
immagini o registrazioni audio/video) senza aver prima
informato adeguatamente le persone coinvolte e averne
ottenuto l’esplicito consenso.
Materiale
Significativo
Video
Immagini
Schemi
Grafici
Testi e dispense
Registrazioni
e soprattutto
Mappe concettuali
Sostenere e promuovere un approccio strategico nello studio utilizzando
mediatori didattici facilitanti l’apprendimento (immagini, mappe …)
ATTENZIONE a …
• NON far leggere l’allievo in classe a
voce alta, a meno che egli non lo richieda
espressamente
• NON costringere a prendere appunti
• NON assegnare troppi compiti per
casa
• NON pretendere (non sempre è possibile) uno
studio mnemonico, ad esempio le
poesie
PERCHE’ INTERVENIRE
IL DISTURBO DI APPRENDIMENTO,
IN UN ADOLESCENTE, SPESSO
RISULTA ESSERE UN‘ ESPERIENZA
DIFFICILE DA AFFRONTARE O GESTIRE,
AL PUNTO DI MANIFESTARE EPISODI DI
EVIDENTE DISAGIO PSICOLOGICO O
RIFIUTO
(DAL 30% AL 50% DI CASISTICA DI DISTURBI
PSICOLOGICI O PSICHIATRICI NEGLI ADOLESCENTI CON
DSA)
Come correggere gli elaborati di un alunno con DSA?
Vi sono diverse "buone pratiche" per la correzione. Eccone alcune:
- Se ci sono uno o più errori di ortografia su una stessa riga, è utile segnalarlo al
ragazzo con un puntino colorato ad inizio riga. Questo lo aiuta a non disorientarsi
di fronte alle numerose correzioni fatte dall'insegnante e lo stimola
all'autocorrezione.
- Evitare di usare la penna rossa per segnalare gli errori
- Se in una stessa parola c'è più di un errore, cerchiare la parola invece di
sottolineare i vari errori all'interno (per far ASSIMILARE la parola corretta è
consigliabile fornire una scheda con i termini corretti da poter osservare e
consultare in seguito).
- Se una stessa parola è stata scritta più volte in modo scorretto, non
penalizzare l'alunno contando come errori il numero delle parole uguali, ma
considerarne solo una, come "campione".
- Se un periodo è scorretto, leggerlo all'alunno e chiedere se è in grado di
spiegare meglio lo stesso concetto a voce (l'insegnante potrà riscrivere la frase
corretta in stampato maiuscolo.)
Il 12 luglio 2011…
… sono state emanate
Le Linee Guida
e le disposizioni attuative …
ben precise!
I Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)
rappresentano una problematica con cui la scuola
sempre più si deve confrontare …
• per superare le difficoltà sia nei processi di apprendimento
degli studenti, sia nelle modalità di insegnamento dei docenti
•
per dare attuazione alla nuova legge dell’ 8 ottobre 2010, la n.
170, che reca “Nuove norme in materia di disturbi specifici di
apprendimento in ambito scolastico”
• per dare attuazione ai DECRETI ATTUATIVI e alle NUOVE
LINEE GUIDA
L’ Art. 2 (L. 170/2010) dichiara le finalità a
cominciare dalla prima:
"garantire il diritto all'istruzione"
per finire con “
assicurare eguali opportunità di sviluppo
delle capacità in ambito sociale
e
professionale"
ATTENZIONE DUNQUE A RIMUOVERE OSTACOLI RIFERIBILI
ALLA PERSONALITÀ DI CIASCUN ALUNNO,
QUALE SI PRESENTA IN RELAZIONE ANCHE AI CONDIZIONAMENTI DEL
CONTESTO SCOLASTICO E SOCIALE
LA LEGGE SI INQUADRA NEL PIÙ GENERALE
TEMA DELLA REALIZZAZIONE
del
DIRITTO ALLO STUDIO
e del
PERSEGUIMENTO DEL
SUCCESSO FORMATIVO DI TUTTI
…
una SCUOLA PER TUTTI
RUOLO DELLA SCUOLA
•promuovere adeguate attività di recupero didattico
mirato” (Da documentare: come, che cosa , dove…?)
•trasmettere apposita comunicazione alla famiglia degli
studenti che presentano persistenti difficoltà” (Come?
Dove? … istituire un modello?)
•attivare interventi tempestivi (screening, questionari, prove
collettive, prove standardizzate, inserimento nel P.O.F,…)
individuare i casi sospetti di DSA”
idonei ad
•spiegare che “l’esito di tali attività non costituisce
comunque una diagnosi di DSA”.
•garantire una didattica individualizzata e
personalizzata”
• garantire forme efficaci e flessibili di lavoro
scolastico in relazioni alle caratteristiche peculiari dei
vari soggetti
• applicare strategie didattiche , metodologiche e
valutative adeguate (ruolo del PDP
applicazione delle strategie)
come documento dell’avvenuta
• introdurre gli strumenti compensativi e le misure
dispensative necessari e monitorarne periodicamente
l’efficacia
• garantire adeguate forme di verifica e valutazione
• promuovere la collaborazione e la comunicazione
scuola-famiglia servizi sanitari
E ‘ SEMPRE più DIFFICILE!!!!
Molti insegnanti manifestano forti preoccupazioni nel
condurre una classe in modo da rispondere ai bisogni
di tutti e di ciascuno.
Le CLASSI sono sempre più micromondi di culture, lingue e
necessità diverse … e i disturbi di apprendimento si
collocano fra queste.
Quindi occorre utilizzare modalità di
DIDATTICA INCLUSIVA
DIDATTICA
COSTRUTTIVISTICA
DIDATTICA
COOPERATIVA
DIDATTICA
METACOGNITIVA
DIDATTICA ATTIVA
DIDATTICA
INCLUSIVA
VARI TIPI DI DIDATTICA
INCLUDERE = esaltare la diversità
Le classi sono sempre state complesse, perchè complesso
è l'uomo.
Il problema è piuttosto il desiderio di uniformare tutti,
mentre “includere” significa esaltare la diversità
La nostra scuola è una delle poche che da anni ha deciso
di includere la disabilità nelle classi e non ghettizzarla
nelle scuole speciali.
LA DIDATTICA INCLUSIVA è quella che
risponde meglio a ciò che chiede la legge
• La Legge 170/2010 assegna al sistema nazionale di istruzione il
compito di individuare le forme didattiche e le modalità di
valutazione più adeguate affinché alunni con DSA possano
raggiungere il successo formativo.
• La Legge introduce una riflessione su quale sia il ruolo
culturale e professionale del docente nelle sue funzioni.
• Il Decreto attuativo e le Linee Guida presentano
indicazioni su come realizzare interventi didattici
individualizzati e personalizzati, con l’ utilizzo di opportune
strategie e degli strumenti compensativi nonché delle
misure dispensative .
PERTANDO OCCORRE UNA BUONA FORMAZIONE
del docente (lo sottolineano anche le LINEE GUIDA) …
“È necessario sottolineare la delicatezza delle
problematiche psicologiche che s’innestano
nell’alunno o nello studente con DSA ….
Resta ferma, infine, la necessità di creare un clima
della classe accogliente, praticare una gestione
inclusiva della stessa, tenendo conto degli specifici
bisogni educativi degli alunni e studenti con DSA.”
( pag 21)
-
NON NASCONDERE il PROBLEMA,
ma SPIEGARE alla classe LE DIVERSE NECESSITÀ dell'alunno
dislessico e il perché del diverso trattamento (naturalmente con il consenso
della famiglia e del ragazzo, se maggiorenne)
MA COME?
• Partendo dalla semplice spiegazione di CHE COSA SONO I DSA,…
• Sottolineando che si tratta di un DIVERSO FUNZIONAMENTO
DEL CERVELLO in soggetti dal quoziente intellettivo pari e,
spesso, superiore alla norma, …
• Constatando che SIAMO TUTTI DIVERSI … Portando vari esempi:
occhiali, stampella, bastone, apparecchio denti, carrozzella.
• Spiegando che ognuno di noi ha esigenze diverse, quindi:
DIVERSI STILI DI APPRENDIMENTO = DIVERSI STILI DI INSEGNAMENTO
Scuola osservatorio
“La scuola deve diventare l’osservatorio
per eccellenza, dove è possibile
individuare precocemente le difficoltà
specifiche di apprendimento.
Ciò significa che gli insegnanti devono
osservare e segnalare
tempestivamente i problemi”.
(LINEE GUIDA pag 6 -9)
L’INSEGNANTE OSSERVATORE
Un docente attento osserva i propri
allievi per cogliere i diversi stili cognitivi
che li caratterizzano e che possono
influenzare in modo significativo
l’apprendimento e quindi l’autostima.
Le specificità vanno
riconosciute e utilizzate come
punti di forza per costruire
percorsi di insegnamento
personalizzati
Osservazione …
in ogni ordine di scuola
2.1 Osservazione delle prestazioni atipiche - Per individuare un
alunno con un potenziale DSA … può bastare, almeno in una prima fase,
far riferimento all’osservazione delle prestazioni nei vari ambiti di
apprendimento interessati dal disturbo: lettura, scrittura, calcolo .…
2.2 Osservazione degli stili di apprendimento - Gli individui
apprendono in maniera diversa uno dall’altro secondo le modalità e le
strategie con cui ciascuno elabora le informazioni.
Un insegnamento che tenga conto dello stile di apprendimento dello
studente facilita il raggiungimento degli obiettivi educativi e didattici
(…) favorisce in generale tutti gli alunni, (…)
nel caso … di un alunno con DSA, fare riferimento nella prassi
formativa agli stili di apprendimento e alle diverse strategie che lo
caratterizzano diventa un elemento essenziale e dirimente per il suo
successo scolastico. (LINEE GUIDA, pag 6)
LINEE GUIDA, pag 17
4.3
Scuola secondaria di I e di II grado
“La scuola secondaria richiede agli studenti la piena
padronanza delle competenze strumentali (lettura,
scrittura e calcolo), l’adozione di un efficace metodo
di studio e prerequisiti adeguati all’apprendimento di
saperi disciplinari sempre più complessi; elementi,
questi, che possono mettere in seria difficoltà l’alunno
con DSA, inducendolo ad atteggiamenti demotivati e
rinunciatari.
Tali difficoltà possono essere notevolmente contenute
e superate, individuando opportunamente le
strategie e gli strumenti compensativi nonché le
misure dispensative.”
4.3.1.
Disturbo di lettura
”Nel caso di studenti con dislessia, la scuola secondaria
dovrà mirare a promuovere la capacità di comprensione del testo.
La decodifica, ossia la decifrazione del testo, e la sua
comprensione sono processi cognitivi differenti e
pertanto devono essere considerati separatamente
nell’attività didattica.
A questo riguardo possono risultare utili alcune
strategie riguardanti le modalità della lettura. …”
(Linee guida, pag 17)
E’ infatti opportuno:
• insistere sul passaggio alla lettura silente
piuttosto che a voce alta, in quanto la prima
risulta generalmente più veloce e più
efficiente;
• insegnare allo studente modalità di lettura
che ... consenta di cogliere il significato
generale del testo, all’interno del quale poi
eventualmente avviare una lettura più
analitica.” (Linee guida, pag 18)
Per uno studente con dislessia …
“gli strumenti compensativi sono primariamente quelli
che possono trasformare un compito di lettura (reso
difficoltoso dal disturbo) in un compito di ascolto.
A tal fine è necessario fare acquisire allo studente
competenze adeguate nell’uso degli strumenti
compensativi.
Si può fare qui riferimento: alla presenza di una persona
che legga gli items dei test, le consegne dei compiti, le
tracce dei temi o i questionari con risposta a scelta multipla;
alla sintesi vocale, con i relativi software, anche per la
lettura di testi più ampi e per una maggiore autonomia;
all’utilizzo di libri o vocabolari digitali.” (Linee guida, pag 18)
4.3.2.
Disturbo di scrittura
“In merito agli strumenti compensativi, gli studenti con
disortografia o disgrafia possono avere necessità di
compiere una doppia lettura del testo che hanno
scritto: la prima per l’autocorrezione degli errori
ortografici, l a seconda per la correzione degli aspetti
sintattici e di organizzazione complessiva del testo.
Di conseguenza, tali studenti avranno bisogno di
maggior tempo nella realizzazione dei compiti
scritti. In via generale, comunque, la valutazione si
soffermerà soprattutto sul contenuto disciplinare
piuttosto che sulla forma ortografica e sintattica.”
(Linee guida, pag 18)
Difficoltà di un Disgrafico
•Velocità di scrittura
•Pressione esercitata sul foglio
•Tendenza alla macro/micro grafia
•Discontinuità nel gesto
•Ritocco del segno già tracciato
•Direzionalità della scrittura
•Andamento del tracciato
•Inesatta legatura tra le parole …
Direzione non efficiente del movimento
Difficoltà di collegamento
e/l
q/g
h/l
a/d
Autocorrezioni
m/n
Inoltre…
… la punteggiatura è quasi inesistente …
e gli accenti sono praticamente un
“optional”
Anche l’Università …
…
dovrà svolgere un ruolo importante, trovando soluzioni all’interno
delle metodologie didattiche e di valutazione e favorendo l’uso di
strategie e risorse, in particolare attraverso le nuove tecnologie. …
Si pone, pertanto, … , la necessità di interventi idonei ad individuare i casi sospetti di
DSA negli studenti (art. 3.3) come per tutti gli altri gradi di scuola. …
La presentazione della certificazione diagnostica, al momento dell’iscrizione,
permette di accedere anche ai test di ammissione con le seguenti modalità:
· la concessione di tempi aggiuntivi, rispetto a quelli stabiliti per la generalità degli studenti,
ritenuti congrui dall’Ateneo in relazione alla tipologia di prova e comunque non superiori
al 30% in più;
· la concessione di un tempo aggiuntivo fino a un massimo del 30% in più rispetto a quello
definito per le prove di ammissione ai corsi di laurea e di laurea magistrale programmati a
livello nazionale o dalle università ….
· in caso di particolare gravità certificata del DSA, gli Atenei – nella loro autonomia possono valutare ulteriori misure atte a garantire pari opportunità nell’espletamento delle
prove stesse. ” (Dalle LINEE GUIDA pag 26 - 27)
ESAME di AMMISSIONE all’UNIVERSITÀ
“
Le diagnosi presentate successivamente all’iscrizione permettono di
poter fruire degli appositi provvedimenti dispensativi e
compensativi di flessibilità didattica, secondo quanto stabilito
dall’art. 5, comma 1.
Per quanto attiene alle forme di verifica e di valutazione, con
riferimento agli esami universitari, si applicano le misure
dispensative e gli strumenti compensativi già sopra descritti
(prove orali invece che scritte; uso di personal computer con
correttore ortografico e sintesi vocale; tempo supplementare
fino a un massimo del 30% in più oppure riduzione quantitativa;
valutazione dei contenuti più che della forma).”
(Dalle LINEE GUIDA pag 26 - 27)
OGNI ISTITUZIONE SCOLASTICA
Inserisce il modello del PDP nel Piano
dell’Offerta Formativa (POF)
1. Riceve la diagnosi dalla famiglia
2. La protocolla
3. La inserisce nel fascicolo riservato e ne dà una
copia al referente DSA e/o al coordinatore di
classe, che informa il Consiglio di classe della
presenza di uno studente con DSA
4. Procede alla stesura del PDP
5. Aggiorna il fascicolo personale riservato inserendo
copia del PDP
UNA DIDATTICA PER GLI ALUNNI
CON DSA
“ La sinergia fra didattica individualizzata e personalizzata determina
dunque, per l’alunno e lo studente con DSA, le condizioni più
favorevoli per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento.
(LINEE GUIDA, pag 6 - 7)
“4. UNA DIDATTICA PER GLI ALUNNI CON DSA Gli insegnanti
possono “riappropriarsi” di competenze educativo - didattiche anche
nell’ambito dei DSA, … È appena il caso di ricordare che nel profilo
professionale del docente sono ricomprese, oltre alle competenze
disciplinari, anche competenze psicopedagogiche (Cfr. art. 27 CCNL).
Gli strumenti metodologici per interventi di carattere didattico fanno
parte, infatti, dello “strumentario” di base che è patrimonio di
conoscenza e di abilità di ciascun docente. Tuttavia, è pur vero che
la competenza psicopedagogica, in tal caso, deve poter essere
aggiornata e approfondita”. (LINEE GUIDA, pag 9)
In caso di disturbo grave …
“… In caso di disturbo grave …
è possibile in corso d’anno
DISPENSARE l’alunno dalla VALUTAZIONE nelle prove scritte e,
in sede di esame di Stato, prevedere una prova orale sostitutiva di
quella scritta, ….
Resta fermo che in presenza della dispensa dalla valutazione delle prove
scritte, gli studenti con DSA utilizzeranno comunque il supporto
scritto in quanto utile all’apprendimento anche orale delle lingue
straniere, soprattutto in età adolescenziale.
In relazione alle forme di valutazione, per quanto riguarda la comprensione
(orale o scritta), sarà valorizzata la capacità di cogliere il senso generale
del messaggio … di farsi comprendere in modo chiaro, anche se non del
tutto corretto grammaticalmente.” (LINEE GUIDA pag 20)
SCUOLA SECONDARIA:
differenza tra ESONERO e DISPENSA
“Sulla base della gravità del disturbo, nella scuola secondaria (…)
considerate le sue possibili difficoltà di memorizzazione, risulta
conveniente insistere sul potenziamento del lessico ad alta frequenza
piuttosto che focalizzarsi su parole più rare, …
come quelle presenti nei testi letterari. …
Ai fini della corretta interpretazione delle disposizioni contenute
nel decreto attuativo, pare opportuno precisare che
l’ “esonero” riguarda l’insegnamento della lingua straniera nel suo
complesso, mentre la “dispensa” concerne unicamente le
prestazioni in forma scritta “
(LINEE GUIDA, pag 20)
Decreto attuativo
N. 5669
Art . 6.
“Solo in casi di particolari gravità del disturbo di apprendimento, anche
in comorbilità con altri disturbi o patologie, risultanti dal certificato
diagnostico, l’alunno o lo studente possono – su richiesta delle famiglie e
conseguente approvazione del consiglio di classe - essere esonerati
dall’insegnamento delle lingue straniere e seguire un percorso didattico
differenziato.
In sede di esami di Stato, i candidati con DSA che hanno seguito un
percorso didattico differenziato e sono stati valutati dal consiglio di
classe con l’attribuzione di voti e di un credito scolastico relativi
unicamente allo svolgimento di tale piano, possono sostenere prove
differenziate, coerenti con il percorso svolto, finalizzate solo al
rilascio dell'attestazione
di cui all'art.13 del D.P.R. .323/1998.”
COSA INTENDE LA
NORMATIVA quando parla di …
????????????????????????????????
- DISPENSA dalle prestazioni scritte in
lingua straniera
- DISPENSA dalla valutazione delle
prove scritte
- utilità, per l’apprendimento anche orale,
del supporto scritto.
?????????????????????????????????????
STRUMENTI METODOLOGICI EFFICACI
creare un clima di rispetto delle singole diversità
organizzare attività in coppia e a piccoli gruppi di 6/8 alunni, in particolare per la
ricerca di documenti, testi, contenuti inerenti l’argomento oggetto della lezione
adeguare e dilatare i tempi dati a disposizione per le richieste che prevedono la
produzione scritta
utilizzare diverse modalità comunicative durante le spiegazioni ed evitare richieste che
prevedono la copiatura
verificare la comprensione delle consegne orali e scritte
organizzare verifiche programmate e compensare con prove orali quei compiti scritti
che dovessero risultare incompleti
far conoscere e far produrre tutti i mediatori didattici che favoriscono l’apprendimento:
riassunti, schemi, mappe, immagini, software ecc., utilizzando lo stampato maiuscolo,
possibilmente in formato digitale
utilizzare, anche in piccolo gruppo, specifici programmi software per l’ascolto di
audiolibri
incentivare la videoscrittura per la produzione testuale
favorire il lavoro cooperativo
ricerca costante da parte del docente di feed-back per far mantenere l’attenzione
Ricordate che
• La lettura ad alta voce comporta notevole
fatica : spesso il ragazzo che legge è concentrato
sulla decodifica e non riesce a tener conto
contemporaneamente del significato
• È necessario concordare con lui se se la
sente di leggere davanti ai compagni
• Meglio farlo leggere dopo che ha sentito la
lettura di altri
• Il testo da leggere deve essere scritto in
caratteri chiari
LA MOTIVAZIONE:
COME FARE?
• VALORIZZARE I PUNTI DI FORZA.
• NON NEGARE NIENTE.
• ACCOGLIERE LA DIFFICOLTA’ PER
ARRIVARE ALLA CAPACITA’.
LA MOTIVAZIONE: PERCHE’?
“Gli insegnanti che mi hanno salvato e che
hanno fatto di me un insegnante, erano
adulti davanti ad adolescenti in pericolo.
Si sono buttati, non ce l’hanno fatta, si
sono buttati nuovamente, e ancora e
ancora. Alla fine ci hanno tirato fuori.
Ci hanno letteralmente ripescati.
Dobbiamo loro la vita.”
Pennac
Valutazione ed esami
134
135
Umberto Galimberti
punta il dito contro le modalità di valutazione della scuola
«Alla base della demotivazione scolastica esiste quella
tendenza all’oggettivazione […] che porta i professori a
giudicare i loro studenti in base al profitto, … , risolvendo
l’educazione in puro fatto quantitativo ,dove a sommarsi sono
nozioni e voti. […]
L’interrogazione misura il “profitto”, ma siccome il profitto è
l’ultimo risultato di quella catena che, percorsa a ritroso,
indica comprensione, interesse, sollecitazione emotiva, non è
difficile demotivare, anche in modo grave, studenti
giudicati in base all’esito che può scaturire solo da premesse
che la scuola ha evitato di curare»
UMBERTO GALIMBERTI “L’ospite inquietante. Il
nichilismo e i giovani” - Rizzoli, Milano 2007
La valutazione
“La
valutazione dovrebbe essere
deliberatamente progettata
per migliorare ed educare
i risultati degli studenti,
non solamente
per verificarli ….”
(Wiggins, 1998)
Il CURRICOLO e la VALUTAZIONE:
sono un sistema unitario
La valutazione NON è atto finale,
NON è “INSEGNO E POI VALUTO”
All’interno del curricolo formativo l’atto del valutare
implica un’assunzione di responsabilità
La valutazione è, perciò,
relativa ad aspetti conoscitivi, emotivi e relazionali
della personalità ed ha lo scopo
prioritario di fornire le informazioni necessarie per
misurare la distanza dal livello di partenza
di ogni singolo alunno
138
SERVE UNA RIFORMA DELLA
VALUTAZIONE SCOLASTICA
Occorre cambiare
il proprio habitus mentis
circa il valutare
«L’insegnamento
trasmissivo
implicitamente
comunica che lo
studente non è in
grado di apprendere
un contenuto se
l’insegnante non lo
rende chiaro con la
spiegazione»
(Comoglio)
La valutazione tradizionale:
• non è imparziale, ma arbitraria e incontrollabile
• non è predittiva, cioè non dice nulla di che cosa i ragazzi sapranno
fare nella vita reale con le conoscenze acquisite a scuola
• non è educativa, ma demotivante e deresponsabilizzante
• è autoreferenziale e inadatta a valutare ciò che deve valutare
ANGELO CHIARLE, Progettare apprendimenti significativi e percorsi individualizzati in
letteratura con il Cooperative Learning, in: MARCO BAY (a cura di), Cooperative Learning e scuola
del XXI secolo. Confronto e sfide educative, Libreria Ateneo Salesiano, Roma 2008.
«L’insegnamento
trasmissivo
implicitamente
comunica che lo
studente non è in
grado di
apprendere
un contenuto se
l’insegnante non lo
rende chiaro con la
spiegazione»
(Comoglio)
«Cosa cambia nella scuola?»
È la sfida che lancia il Ministro nel presentare
Il nuovo obbligo di istruzione,
nel documento tecnico del
Decreto 22 agosto 2007
(con indicazioni circa Il contesto e il metodo, l’allegato 1 su Gli assi culturali, l’allegato 2 sulle
Competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria)
Per far sì che qualcosa cominci a cambiare anche nella SCUOLA SUPERIORE
occorre:
a) ripensare la missione educativa della scuola superiore
b) ripensare la programmazione didattica delle varie discipline, non
finalizzandola più all’esclusivo completamento dei programmi
c) ripensare il ruolo del docente non più in termini di “dispensatore di conoscenze”
d) ripensare il concetto stesso di “studio”
e) ripensare la valutazione scolastica (tipologia, modalità di svolgimento e criteri di
valutazione di tutte le prove di verifica)
f) ripensare la funzione, l’utilizzo e l’impostazione dei libri di testo.
«Insegnare di
meno può
significare
apprendere di
più»
(WigginsMcTighe)
PRINCIPI GUIDA PER ORIENTARE LA
PROPRIA DIDATTICA QUOTIDIANA
• Passare dal modello dell’insegnamento
tradizionale al modello del cosiddetto
coaching
• Essere sempre in “relazione” con il
proprio studente
• Promuovere il pensiero critico (meglio una
testa ben fatta che una testa piena)
• Promuovere la creatività dei ragazzi
usando la“valutazione autentica”
• Promuovere l’istruzione differenziata
per andare incontro a tutte le diversità
• Incoraggiare il miglioramento attraverso
l’autoriflessione e l’autovalutazione
LA VALUTAZIONE
Precede accompagna e segue i percorsi curricolari
Attiva le azioni da intraprendere
Regola le azioni avviate
Promuove il bilancio critico
142
DPR 275/99
Art.4 – Autonomia didattica. Co.4
Le Istituzioni scolastiche:
- assicurano la realizzazione di
iniziative di recupero e sostegno, di
continuità e di orientamento
- individuano le modalità e i criteri di
valutazione degli alunni nel rispetto della
normativa nazionale.
Gli insegnanti del Circolo privilegiano la
valutazione formativa, necessaria per
orientare ed adeguare le scelte
educative. La valutazione si configura come
attività sistematica di osservazione iniziale,
in itinere e finale di medio e lungo periodo.
La valutazione finale di lungo periodo
costituisce il momento in cui si opera la
valutazione sommativa e certificativa ai
fini del passaggio dell’alunno alla classe
successiva
o
al
successivo
grado
dell’istruzione
obbligatoria.
L’autovalutazione, cioè la riflessione dei
bambini
sui
propri
apprendimenti,
comportamenti e abilità, viene considerata
fondamentale per la presa di coscienza del
livello di maturazione raggiunto
144
VALUTAZIONE dell’alunno
SOMMATIVA
Serve a ‘tirare le somme’
al termine di un percorso
FORMATIVA
Fornisce informazioni utilizzabili
dall’alunno e dall’insegnante durante
il percorso
AUTENTICA
Fornisce informazioni circa la
padronanza delle competenze in
contesti reali o realistici
Dalla VALUTAZIONE FORMATIVA
alla
VALUTAZIONE AUTENTICA
La valutazione ‘autentica’ si contrappone alla
valutazione scolastica
Non sempre le competenze acquisite a scuola
si trasferiscono nella vita.
La valutazione in contesti reali o ‘realistici’ è,
al contrario, autentica e attendibile.
LA VALUTAZIONE
nel
REGOLAMENTO
Legge 169/08
E’ espressione dell’autonomia professionale propria della
funzione docente nella sua dimensione sia individuale
che collegiale, nonché dell’autonomia didattica delle
istituzioni scolastiche.
Ha per oggetto il processo di apprendimento, il
comportamento e il rendimento scolastico complessivo
degli alunni.
Concorre, con la sua finalità anche formativa e
attraverso l’individuazione delle potenzialità e delle
carenze di ciascun alunno, ai processi di
autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento
dei livelli di conoscenza e al successo formativo
La valutazione formativa
Suggerire strategie
Giudicare educando
Sottolineare
i punti di forza
Aiutare ad analizzare
gli errori
Sollecitare le modifiche
di percorso
Modificare le attribuzioni
causali del
successo/insuccesso
Incoraggiare
Motivare
Colloquio
insegnante-alunno
Discussione
collettiva
Valutazione
formativa
attraverso
Riflessione
individuale
scritta
La valutazione formativa rappresenta
un fondamentale momento educativo
- mira ad analizzare insieme all’alunno eventuali
errori, ad incoraggiare chi ne ha commessi affinché
punti su un maggiore impegno, a discutere su come
migliorare le prestazioni, a gratificare per i
risultati positivi
- tiene conto del contesto, della sensibilità, delle
aspettative, delle conoscenze, delle abilità e degli
atteggiamenti del bambino
- analizza il punto di partenza e giudica i progressi e
gli sforzi compiuti.
E’ attenta ai processi e non punta
solo sui prodotti.
Bibliografia
L. Intrieri, “Le prove oggettive” Ed. La Scuola
C. Cornoldi, R. De Beni, Gruppo MT “Imparare a studiare”
Ed. Erickson
C. Cornoldi, R. De Beni, Gruppo MT “Imparare a studiare II”
Ed. Erickson
C. Coggi, M. notti “Docimologia” Pensa Multimedia
M. Comoglio “La valutazione autentica” Orientamenti
Pedagogici
B. Vertecchi “decisione didattica e valutazione” La Nuova Italia
Il tema delle “VERIFICHE E VALUTAZIONI”
nei confronti degli alunni con D.S.A. è fonte
di profonde riflessioni.
Le norme ministeriali dichiarano che
la “valutazione” dello studente con DSA
dovrà essere “adeguata”, per
sviluppare una valutazione centrata
sull’alunno specifico
e sui suoi progressi.
“Forme adeguate di verifica e di
valutazione.
La valutazione deve concretizzarsi in una prassi che
espliciti concretamente le modalità di
differenziazione a seconda della disciplina e del tipo
di compito, discriminando fra ciò che è espressione
diretta del disturbo e ciò che esprime l’impegno
dell’allievo e le conoscenze effettivamente acquisite.”
(L G: pag 28)
Pertanto sarebbe bene procedere ad
una “valutazione differenziata” che
permettesse la distinzione tra le
competenze acquisite dallo studente e
le sue abilità, tra il suo impegno e i
risultati ottenuti.
Ma …” La scuola non è abituata a fare una
valutazione differenziata e differenziale, anzi,
nella scuola questo atteggiamento flessibile è
considerato un disvalore … pertanto la
valutazione oggettiva uguale per tutti è un
elemento costitutivo della serietà del docente “
( STELLA, G. (2004), in GRENCI, R. (2007), cit. p. 69).
Cosa fare allora?
Sul PIANO OGGETTIVO sarebbe auspicabile
procedere ad una valutazione che non puntasse sulla
forma (errori di calcolo, errori ortografici, errori di trascrizione), ma
sui contenuti.
Spesso si dimentica il fatto che non si legge un testo per leggere
bene, ma per comprendere, e non si scrive per non fare errori, ma
per comunicare qualcosa a qualcuno.
Sul PIANO SOGGETTIVO sarebbe auspicabile
procedere ad una valutazione che tenesse conto
prima di tutto dei progressi ottenuti dall’alunno,
progressi che dovranno essere adeguatamente
riconosciuti e valorizzati dall’insegnante.
La Legge 170/2010
… parlando di valutazione degli
apprendimenti, assicura che …
“agli studenti con DSA sono garantite,
durante il percorso di
istruzione e di formazione scolastica e
universitaria,
adeguate forme di verifica e di
valutazione,
anche per quanto concerne gli esami di
Stato …”.
REGOLAMENTO SULLA VALUTAZIONE
DPR 122/2009
Art. 10
Valutazione degli alunni con DSA
“ Per gli alunni con DSA adeguatamente certificati,
la valutazione e la verifica degli apprendimenti,
comprese quelle effettuate in sede d’esame
conclusivo dei cicli,
devono tener conto delle
specifiche situazioni soggettive di tali alunni;
a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e
delle prove di esame, sono adottati gli strumenti
compensativi e dispensativi ritenuti idonei. ...”
Documento del 15 maggio
O.M. 44/2010“
Grande importanza riveste il Documento del 15 maggio, che ogni
Consiglio di classe deve elaborare indicando“….i contenuti, i
metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo, i
criteri, gli strumenti di valutazione adottati, gli obiettivi
raggiunti, nonché ogni altro elemento che i consigli di classe
ritengano significativo ai fini dello svolgimento degli esami” (Art.6 c.2
)
“Prima della elaborazione del testo definitivo del documento, i
consigli di classe possono consultare, per eventuali proposte e
osservazioni, la componente studentesca e quella dei genitori”.
(Art.6 c.6 )
“Il documento è immediatamente affisso all’ albo dell’istituto e
consegnato in copia a ciascun candidato.” (Art.6 c.7 )
ALLEGATI al Documento del 15 maggio
DESCRIZIONE DEL DSA contenute nel PDP
•
•
•
•
•
•
•
•
DIAGNOSI: Q.I., LINGUAGGIO, MEMORIA
AUSILI
AIUTI A CASA
PERCORSO SCOLASTICO
PROGETTI MIRATI
CONOSCENZE, COMPETENZE E CAPACITÀ RAGGIUNTE
DISCIPLINE CON PARTICOLARI CRITERI DIDATTICI
PROVE E VALUTAZIONI
STESSI OBIETTIVI …
MODALITÀ DIVERSE
DPR N° 122 del 22 giugno 2009 - art.10
“Nel diploma finale rilasciato al
termine degli esami non viene fatta
menzione delle modalità di svolgimento
e della differenziazione delle prove.”
MODALITA’ DI VALUTAZIONE
nelle LINEE GUIDA allegate al Decreto attuativo del 12 luglio 2011
“In fase di verifica e di valutazione, lo studente con dislessia può
usufruire di tempi aggiuntivi per l’espletamento delle prove o, in
alternativa e comunque nell’ambito degli obiettivi disciplinari
previsti per la classe, di verifiche con minori richieste.
Nella valutazione delle prove orali e in ordine alle modalità di
interrogazione si dovrà tenere conto delle capacità lessicali ed
espressive proprie dello studente.” ( LINEE GUIDA - pag 18)
…
“Forme adeguate di verifica e di valutazione. La valutazione
deve concretizzarsi in una prassi che espliciti concretamente le
modalità di differenziazione a seconda della disciplina e del tipo
di compito, discriminando fra ciò che è espressione diretta del
disturbo e ciò che esprime l’impegno dell’allievo e le
conoscenze effettivamente acquisite.” ( LINEE GUIDA - pag 28)
Valutazione come … dispensa!
“Per quanto concerne le misure dispensative, oltre a
tempi più lunghi per le verifiche scritte o a
una quantità minore di esercizi,
gli alunni con disgrafia e disortografia sono
dispensati dalla valutazione della correttezza della
scrittura
e, anche sulla base della gravità del disturbo, possono
accompagnare o integrare la prova scritta con una
prova orale attinente ai medesimi contenuti.”
(LINEE GUIDA, pag 19)
ESAME DI STATO
La commissione dovrà tenere conto delle specifiche situazioni
soggettive degli studenti con DSA. Gli studenti hanno diritto ad
avere un allegato riservato - prodotto dal Consiglio di Classe relativo al loro percorso educativo personalizzato e comprensivo
degli strumenti di valutazione adottati in corso anno. L'USP, su
segnalazione dell'Istituto, può richiedere al Ministero la
versione digitale delle prove ministeriali. Sul diploma nessuna
differenziazione per studenti con DSA che, tra l'altro,
non vengono dispensati da nessuna prova d'esame.
OM 44/2010 Ordinanza Esami di Stato
Se però il PEP non è stato redatto, l'unica è far pesare i risultati
delle prove più favorevoli. La logica compensativa persegue
come fine ultimo la tutela dell'allievo in difficoltà,
dunque si ritiene che l'orale debba fare aggio sullo
scritto, a prescindere
… spesso gli insegnanti invece credono
che …
QUESTA NON è GIUSTIZIA!
QUINDI … QUALI VERIFICHE per gli studenti con DSA?
• Verifiche orali, programmate
contenuti – procedura)
(tempi –
• Verifiche con minori richieste
• Verifiche scritte, proposte con carattere e
dimensione idonei, con scelte multiple e, se
necessario, lette da un lettore
• Verifiche scritte ed orali con l’uso di
mediatori didattici (mappe mentali, mappe
cognitive, ……)
NOTA BENE !!!!
La "costruzione"
delle PROVE di VERIFICA
e, quindi,
d’ESAME
dipende SEMPRE dalle
SPECIFICITÀ
dell'allievo.
Esempi …. per
ITALIANO
… da un Liceo artistico di Torino
Il TEMA resta un … problema!
Il correttore ortografico, infatti, risolve
solo l'ortografia, e l'organizzazione del
pensiero resta un problema.
La tipologia migliore sembra essere
l'analisi del testo (A)
perchè fornisce una guida per lo
svolgimento.
LAVORANDO CON GLI INDICI TESTUALI
Puoi capire qual
è il contenuto
del testo
Ti aiutano nel
ripasso
Puoi chiederti
cosa
sai già
sull’argomento
Ti servono per
costruire mappe e
schemi
Puoi usarli come
appunti
Schema-base
per l’analisi di un testo poetico
1° PUNTO
Cosa dice la poesia : Riassunto
2° PUNTO
Come lo dice : Forma poetica
3° PUNTO
Cosa ci vuol dire il poeta : Messaggio
4° PUNTO
Cosa dice a me questa poesia :
Giudizio ed esperienza personale
Esempi …. per
MATEMATICA
… da un Liceo artistico di Torino
“Abbiamo trovato utile, per la matematica,
far costruire agli allievi stessi il
quaderno delle regole
che possono consultare durante il compito:
in questo modo ognuno vi inserisce ciò di
cui ha bisogno nella forma grafica che
più gli aggrada.”
LETTERATURA E
STORIA … da un Liceo artistico
Esempi …. per
“… abbiamo verificato che la cosa migliore
è la prova orale, magari preparata
riascoltando le lezioni del docente (che
devono essere ovviamente registrate); altra
strategia che suggeriamo è quella di
trascrivere le domande che vengono
fatte all'interrogazione e
concentrarsi su quelle nello studio a casa”.
Esempi …. per
STORIA dell’ARTE
… da un Liceo artistico
“Per storia dell'arte orale in genere
partiamo dall‘ ANALISI DI UN'OPERA
(con l'immagine davanti);
nello scritto è possibile non organizzare
un discorso, ma predisporre
una mappa concettuale
o un elenco sintetico di contenuti
importanti”.
LINGUA STRANIERA
normalmente è sconsigliabile affrontarne più di una
va privilegiato l’orale
va abbandonata l’impostazione grammaticale
le verifiche possono essere svolte su cassetta
è preferibile separare comprensione da produzione
Direttiva del 3/10/2011 n. 88
Obiettivi delle rilevazioni nazionali INVALSI
sugli apprendimenti degli studenti - a. s. 2011/2012
Oggetto della valutazione esterna degli
apprendimenti
Saranno oggetto delle rilevazioni nazionali sui
livelli di apprendimento degli studenti le
conoscenze e le abilità acquisite in italiano
e matematica dagli allievi delle classi
seconda e quinta della scuola primaria,
prima e terza della scuola secondaria di
primo grado, seconda e quinta della scuola
secondaria di secondo grado.
PROVE INVALSI
SCUOLA SECONDARIA di 1° GRADO
Per gli alunni delle classi prime e terze della scuola
secondaria di I grado costituiranno riferimento le Indicazioni
nazionali di cui agli d.lgs.19 febbraio 2004, n.59, aggiornate dalle
Indicazioni per il curricolo di cui al D.M. 31 luglio 2007
In particolare per le classi terze si terrà conto degli obiettivi di
apprendimento stabiliti dalle Indicazioni per il curricolo
relativamente alle due discipline considerate e la rilevazione avrà
luogo mediante la prova scritta, a carattere nazionale,
compresa nell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo
d’istruzione
Gli esiti delle rilevazioni, unitamente a tutti gli elementi di
conoscenza acquisiti dalla scuola mediante le fonti e gli
strumenti previsti dalla programmazione d’istituto, potranno
concorrere a costituire la base informativa per la descrizione
e la certificazione delle COMPETENZE al termine del primo
ciclo di istruzione.
COMPETENZA =
capacità di un soggetto di
“attivare e coordinare conoscenze,
abilità e
disposizioni interne”
(come atteggiamenti, valori, motivazioni, ecc.)
per affrontare, valorizzando se
necessario anche opportune risorse
esterne, una tipologia di compiti o
problemi da inquadrare e risolvere.
È a questo concetto di competenza che si riferiscono
correttamente i Piani di Studio della Provincia di Trento
Costruire competenze a
partire dalla scuola, Roma Anicia 2003)
P. Perrenoud,
“Se si cambiano solo i programmi che
figurano nei documenti,
senza scalfire quelli che sono nelle teste,
l’approccio per competenze
non ha nessun futuro”
(
SCUOLA SECONDARIA 2°
CLASSE QUINTA
L’INVALSI valuterà, limitatamente all’italiano, i livelli di
apprendimento degli studenti a conclusione dei percorsi
dell’istruzione secondaria superiore, utilizzando un
campione significativo di prove scritte delle diverse
tipologie, relativo a tutti gli ordini e gli indirizzi di
studio del secondo ciclo di istruzione.
La rilevazione avrà come riferimento gli obiettivi di
apprendimento propri dei percorsi di studio del vecchio
ordinamento e riguarderà alcune province del nord,
del centro e del sud del Paese .
L’INVALSI realizzerà inoltre uno studio di fattibilità per l’introduzione di
prove standardizzate nell’ambito dell’esame di Stato conclusivo della
scuola secondaria di secondo grado in collaborazione con la Direzione
generale per gli ordinamenti e l’autonomia scolastica.
Contenziosi
Contenziosi
Contenziosi
Contenziosi
Contenziosi
Dove
dimostriamo
di applicare la
legge?
NEL POF …
… indichiamo le
LINEE GUIDA (azioni)
- per ogni alunno
COMPILIAMO il
14/10/11
AID Torino
PDP
P D P
PIANO:
studio mirante a predisporre un'azione in tutti i suoi
sviluppi”; programma, progetto, strategia, …
DIDATTICO:
scopo della didattica è …
-
il miglioramento dell’ efficacia e dell’efficienza dell’ insegnamento del
docente
-
il miglioramento dell'efficacia e soprattutto dell'efficienza (diminuzione
dei tempi e delle energie) dell'apprendimento dell‘allievo
PERSONALIZZATO:
indica la diversificazione delle
metodologie, dei tempi, degli strumenti nella progettazione del lavoro
della classe
Percorso Didattico Personalizzato
Avvalendosi della diagnosi specialistica,
la scuola redige
il PERCORSO PERSONALIZZATO,
dove vengono indicate
le strategie da mettere in atto
per rispondere alle esigenze specifiche
dell’allievo.
CONCETTO DI PERSONALIZZAZIONE
• legge 53/2003 (riforma Moratti)
• Indicazioni per il Curriculo, 2007
“la scuola è chiamata a realizzare
percorsi formativi sempre più
rispondenti alle inclinazioni personali
degli studenti nella prospettiva di
valorizzare gli aspetti peculiari della
personalità di ognuno”
Con la personalizzazione …
“… si vogliono raggiungere i medesimi obiettivi
attraverso itinerari diversi.
Ciò …. implica la messa a punto di nuove forme
di organizzazione didattica e la trasmissione
dei processi del “sapere” e del“saper fare” in
modo da predisporre piani di apprendimento
coerenti con le capacità,
i ritmi e i tempi di sviluppo degli alunni
”.(G. Chiosso,La personalizzazione dell’apprendimento)
PDP
Piano Didattico
Personalizzato
diversifica
modalità,tempi,
strumenti, quantità
nell’attuazione della
programmazione
comune della classe
C.M. n 4099 del 05/10/2004 - n. 4674 del 10
maggio 2007 per studenti dislessici
DPR122 giugno 09. art 10 – Circ. MIUR 28.5.2009
PEI
Piano Educativo
Individualizzato
differenzia…
contenuti e
competenze
specifiche
(Legge 104\92)
Ma cosa si intende per
“ individualizzazione”?
E per
“personalizzazione”?
A DIFFERENZA DELLA INDIVIDUALIZZAZIONE …
la personalizzazione dell’apprendimento non impone
un rapporto di uno a uno tra docente e allievo con
conseguente aggravio del lavoro dell’insegnante,
ma indica l’uso di
“ strategie didattiche finalizzate a garantire a ogni
studente una propria forma di eccellenza cognitiva,
attraverso possibilità elettive di coltivare le proprie
potenzialità intellettive ……
In altre parole,
la PERSONALIZZAZIONE ha lo scopo di far sì che
ognuno sviluppi propri personali talenti”
(M. Baldacci).
PDP
Il Dirigente deve
sostenere il PDP come un
contratto fra
Docenti, Istituzione
Scolastiche, Istituzioni
Socio-Sanitarie e
Famiglia
per individuare e
organizzare un percorso
personalizzato …
... nel quale devono
essere definiti i
supporti compensativi
e dispensativi che
possono portare alla
realizzazione del
successo scolastico
degli alunni DSA.
Accesso al
computer
Individualizzazione
didattica:
differenziare
strategie e strumenti
per far raggiungere
obiettivi comuni
Personalizzazione
didattica:
valorizzare le
capacità, le
potenzialità di ogni
studente dandogli la
possibilità di
raggiungere obiettivi
diversi …
Lavoro a
gruppi
QUANDO?
• All’inizio di ogni anno scolastico entro i
primi due mesi… per gli studenti già
segnalati
• Appena la famiglia consegna la diagnosi
… per i nuovi
Il PDP prodotto va dato in copia alla famiglia con
lettera protocollata a mano o raccomandata,
inserito nel fascicolo personale riservato e una
copia nel registro di classe
Istituzione scolastica………………….…
Modello di
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
Anno Scolastico ………………
SCUOLA SECONDARIA………… classe……
Referente DSA o coordinatore di classe……………
14/10/11
AID Torino
Struttura del
Piano Didattico Personalizzato
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Dati relativi all’alunno
Descrizione del funzionamento delle abilità strumentali
Caratteristiche del processo di apprendimento
Strategie dell’alunno per lo studio e strumenti utilizzati
Individuazione di eventuali modifiche all’interno degli
obiettivi disciplinari per il conseguimento delle
competenze fondamentali
Strategie metodologiche e didattiche adottate
Strumenti compensativi e misure dispensative
Criteri e modalità di verifica e valutazione
Patto con la famiglia
ES. PDP
DESCRIZIONE DEL FUNZIONAMENTO DELLE ABILITÀ STRUMENTALI (lettura,
scrittura, calcolo) E CARATTERISTICHE DEL
PROCESSO DI APPRENDIMENTO
Matteo presenta un quoziente intellettivo medio-alto, con discrepanza tra il quoziente intellettivo verbale
e quello di performance. Questo significa che Matteo ha una difficoltà maggiore nel recuperare le
informazioni di tipo verbale rispetto ad informazioni di tipo visivo.
PUNTI DI FORZA:
A) La buona memoria visiva permette a M. di compensare alcune sue difficoltà.
B) Ottime sono le capacità logiche.
C) Buone le capacità attentive e di concentrazione.
D) M. è consapevole delle proprie difficoltà.
PUNTI DI DEBOLEZZA:
E) M. presenta una forte componente emozionale che interferisce nelle sue capacità prestazionali.
F) Basso livello di autostima
G) LETTURA (decodifica) La lettura risulta essere lenta e scorretta (la sua capacità di lettura corrisponde a
quella di un bambino che frequenta il terzo anno della scuola primaria, risulta anche difficile la lettura di
parole nuove, che devono essere lette per via Fonologica (cioè assemblando lettera per lettera) risulta
quindi difficoltosa la lettura di termini tecnici e scientifici.
H) LETTURA (comprensione) Difficile da stabilire
INGLESE
in ogni occasione
durante le lezioni
-
Privilegiare le prove in forma orale
- Fornire appunti scritti il più possibile schematici.
- Evitare di far prendere appunti.
verifiche scritte
- Utilizzare per le verifiche scritte domande a
scelta multipla
- Integrazione prove scritte con interrogazione
orale
interrogazioni orali
- Consentire l’uso durante le interrogazione delle
mappe mentali e/o concettuali
- Interrogazioni con registrazioni
STORIA
In ogni occasione
Privilegiare l’apprendimento per via visiva,
mediante la visione di documentari, film,
enciclopedia multimediale
durante le lezioni
-
Fornire appunti scritti, il più possibile
schematici, tramite mappe, concetti.
Evitare di far prendere appunti
verifiche scritte
. Evitare le verifiche in forma scritta
essendo storia una materia valutata
oralmente.
interrogazioni orali
Consentire l’uso di mappe e di tabelle
cronologiche per i fatti storici, e mappe
mentali.
La quantità e la qualità dei COMPITI dovrebbero essere
concordate e scritte nel
PATTO FORMATIVO con la famiglia e nel
PDP.
Concordare delle vere e proprie strategie da concordare con lo studente e/o i
genitori.
Ad es:
• controllare sul diario che siano stati riportati i compiti per le lezioni successive
e che abbia quotidianamente il materiale necessario allo studio,
•
aiutarlo ad organizzare il materiale scolastico (raccolta di fotocopie, trascrizione al
•
ridurre la quantità dei compiti a casa: per es. assegnare un numero minore di
esercizi per ognuna delle varie materie; …
•
prendere anche in considerazione quali altri compiti possano essere dati allo
studente dal resto degli insegnanti: ad es. se ogni insegnante gli dà compiti per 40 minuti
computer di appunti di compagni o insegnanti …..)
per 5 materie, gli sarà impossibile completarli e ne resterà completamente sommerso (per
ridurli vedere formula paragrafo 3.11.5).
•
condividere non solo le modalità su come assegnare i compiti (con
fotocopie, con nastri registrati, ecc.), ma anche le modalità di esecuzione e
gli strumenti con cui tale lavoro può essere realizzato (uso di strumenti
informatici, presentazioni con mappe, PowerPoint ecc.).
•
calendarizzare i tempi di studio e programmare le interrogazioni e le
verifiche: stabilire delle scadenze , evitare sovrapposizioni e sovraccarichi;
•
aiutarlo a preparare riassunti, mappe concettuali e/o mentali, schemi,
•
lasciare la possibilità di poter controllare i compiti sul registro di
classe o, ancora meglio nel sito web della scuola, sarebbe una grossa
opportunità per tutti : così le spiegazioni ed i lavori assegnati dagli insegnanti
utilizzando uno scanner e vari programmi informatici preferibilmente leggibili da
una sintesi vocale per ridurre il carico del materiale da leggere e per memorizzare
meglio (memoria visiva)
possono essere controllati agevolmente in caso ci si dimentichi di scriverli tutti
•
favorire la peer education: fare in modo che lo studente abbia un compagno
che abita vicino a lui/lei che possa eventualmente chiarirgli/le i compiti assegnati
“Conoscere non è un processo meccanico,
implica la scoperta di qualcosa che entra nell’orizzonte
di senso della persona che “vede” , si “accorge”,
“prova”, “verifica”, per capire.
Non è (non è mai stata) la scuola del nozionismo a poter
essere considerata una buona scuola.
Ma è la scuola della conoscenza a fornire gli strumenti
atti a consentire a ciascun cittadino di munirsi della
cassetta degli attrezzi e ad offrirgli la possibilità di
sceglierli e utilizzarli nella realizzazione del proprio
progetto di vita.”
(Indicazioni nazionali per i Licei, Allegato A)
- Misure educative e
didattiche di supporto
Art. 5
Afferma il diritto degli alunni con DSA a
"fruire di appositi provvedimenti dispensativi
e compensativi di flessibilità didattica
nel corso dei cicli di istruzione e formazione e
negli studi universitari …"
Chi decide gli strumenti
compensativi?
Il Consiglio di classe, acquisita la diagnosi
specialistica di DSA, dopo avere analizzato
l’ entità del disturbo, le difficoltà, i punti di forza
dell’allievo con DSA,
definisce quali strategie didattiche mettere in
atto e quali strumenti utilizzare
… confrontandosi con
la famiglia , lo studente e, dove è possibile,
con i tecnici.
La scuola è l’istituzione più
“conservata” che esista
D. Parisi -Da Socrate a Google Come si apprende nel nuovo millennio,2009
Classe come scolaresca:
ascolto passivo
attenzione
memorizzazione
riproduzione
esecuzione
“
La nostra scuola, dice Berlinguer, modellata su un impianto che risale al
primo Novecento (aula, cattedra, banchi ) è oggi totalmente estranea
ai bisogni culturali dei giovani”.
"Non sviluppa le capacità di apprendimento una
scuola incapace di sfruttare le nuove
tecnologie, non compete con il boom
dell'audio-visual, con gli sms, con tutti quegli
stimoli che bombardano i giovani …
… non accresce la capacità di studio e di
comprensione e non raggiungerà mai gli
obiettivi di Lisbona".
Occorre che la scuola italiana abbandoni
definitivamente la "trasmissività" del sapere
dalla cattedra ai banchi.
Quali proposte per il futuro?
"I sistemi educativi devono combinare lo sviluppo delle
conoscenze e delle abilità specifiche, insieme alla
creatività, alla curiosità, all'intuizione, al pensiero
critico, al problem solving, alla sperimentazione,
all'assunzione dei rischi, all'abilità di apprendere dai
fallimenti, ...fino al senso di imprenditorialità.
In una parola: bisogna passare dall'insegnamento
strutturato cattedra-alunno-compiti a forme
nuove, utilizzando pratiche di lavoro
in piccoli gruppi, di autovalutazione degli studenti e
loro partecipazione alla pianificazione".
E. Berlinguer
2012 - 2020
“Ci serve un nuovo modo di
pensare per risolvere i
problemi causati dal vecchio
modo di pensare”
Albert Einstein
Si sa, non basta una legge per
modificare la scuola.
Infatti ….
“Il nemico per i dislessici non è la scuola in sé (in cui
spesso non c’è preparazione sufficiente), né i servizi
sanitari (che talora non danno adeguate risposte
diagnostiche e riabilitative), né la società in generale:
il nemico è l’ignoranza sul problema e la mancanza
alleanza per
uno scopo preciso”
di collaborazione e di
( Prof. Enrico Ghidoni, Responsabile Clinico C. Esp. Inter. Disturbi Cognitivi
Reggio Emilia – Albinea)
Grazie per l’attenzione
Viviana Rossi
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Comprensione del testo e valutazione alunni DSA