SCUOLA MEDIA STATALE
“GIUSEPPE GRASSA”
MAZARA DEL VALLO
PROGETTO PLURIDISCIPLINARE
“ALIMENTARSI …. UNA SCELTA CONSAPEVOLE”
CLASSE 2°E
ANNO SCOLASTICO 2012-13
La produzione degli alimenti
e le relative problematiche ambientali ed igienico-sanitarie
L’alimentazione svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento dello stato
di salute degli esseri viventi. Innumerevoli ricerche hanno messo in
relazione le caratteristiche nutrizionali di molti alimenti con la
prevenzione di numerose patologie. Basti ricordare la presenza di
antiossidanti in numerosi prodotti vegetali che contrastano
l’invecchiamento cellulare, degli steroli vegetali che prevengono
l’aterosclerosi, delle numerose sostanze con proprietà antitumorali o di
vitamine che rafforzano il sistema immunitario.
Al contrario, l’uso di diserbanti, pesticidi e fertilizzanti
nelle colture agricole e di anabolizzanti e antibiotici
nell’allevamento del bestiame costituisce un gravissimo
pericolo per la salute umana e per l’equilibrio degli
ecosistemi.
Vedremo, in particolare, le problematiche ambientali ed
igienico-sanitarie relative a:
- coltivazione dei prodotti agro-alimentari
- allevamento zootecnico
Coltivazione dei prodotti agro-alimentari
Le coltivazioni si dividono in:
- Coltivazioni in campo aperto
-Coltivazioni protette (in serre)
Nelle coltivazioni in campo aperto i fattori climatici (temperatura,
umidità, illuminazione, ecc.) dipendono dal succedersi naturale delle
stagioni. Ogni stagione ha i suoi prodotti tipici che si alternano nel corso
dell’anno.
Fino alla metà del secolo scorso le piante infestanti e i parassiti venivano
combattuti con mezzi e sostanze naturali che non compromettevano la
salubrità dei prodotti agricoli.
Oggi la maggior parte degli agricoltori utilizza fertilizzanti, diserbanti e
pesticidi di tipo chimico che, se non usati con estrema cautela, possono
determinare numerose patologie a carico dell’apparato gastro-intestinale
e gravi fenomeni di inquinamento del suolo e del sottosuolo.
Nelle coltivazioni in serra è possibile modificare i fattori ambientali naturali a
seconda delle diverse esigenze.
L’elevata temperatura ed umidità dell’ambiente serricolo determina la
proliferazione di parassiti di vario tipo che viene combattuta con l’impiego di
grandi quantità di antiparassitari e antibiotici. Purtroppo gran parte di questi
prodotti chimici si infiltrano nel sottosuolo andando ad inquinare la falda
acquifera. Una parte di queste sostanze viene assorbita dai prodotti agricoli
che vanno poi a far parte della nostra dieta alimentare. L’assunzione di questi
prodotti chimici non produce quasi mai un effetto immediato ma si ritiene
sia una delle cause dell’aumento delle malattie tumorali nelle popolazioni
dei paesi industrializzati.
Vedremo adesso i vari tipi di fertilizzanti e pesticidi
utilizzati in agricoltura e le patologie ad esse ricollegabili.
I Fertilizzanti hanno la funzione di arricchire il terreno di sali minerali e di
elementi chimici necessari per la crescita delle piante. Si suddividono in:
Concimi chimici : sono concimi che non contengono carbonio. A seconda che
contengano azoto, fosforo o potassio vengono definiti rispettivamente
concimi azotati, fosforici o potassici.
Concimi organici: sono concimi che contengono carbonio legato ad uno degli
elementi della fertilità (azoto, fosforo, potassio). Secondo la normativa i
concimi organici devono essere necessariamente di origine biologica
(animale, vegetale o mista) perciò sono esclusi da questa categoria i
composti organici prodotti per via sintetica.
L’uso indiscriminato di concimi azotati è la causa principale
dell’inquinamento delle falde idriche superficiali.
Alcune ricerche cliniche mostrano come il significativo aumento dei livelli di
nitriti e nitrati nell'ambiente e negli alimenti sia correlato all’incremento
nei paesi industrializzati di malattie come il Parkinson, l’Alzheimer e il
diabete.
I PESTICIDI
Con il termine pesticidi (detti anche antiparassitari o fitofarmaci) si definisce una
categoria di composti chimici utilizzati in agricoltura per combattere organismi
dannosi per le piante (come insetti, funghi, muffe, roditori, erbe).
Si tratta di sostanze a composizione chimica molta diversa, che vanno da estratti
di piante come il piretro, a sali e oli minerali, fino a composti organici molto
sofisticati.
Per la loro stessa natura i pesticidi possono risultare pericolosi all'uomo o
agli altri animali, in quanto il loro scopo è di uccidere o danneggiare gli
organismi viventi. Possono essere assorbiti per inalazione, per contatto
cutaneo o attraverso l'apparato digerente.
Gli effetti acuti dell' intossicazione da pesticidi sono:
- disturbi epatici, malattie polmonari, della pelle, del sangue.
Gli effetti a lunga scadenza sono:
- azione cancerogena: tumori cerebrali, tumori alla mammella, al
pancreas, ai testicoli, al polmone, tumori del sangue (leucemie e
linfomi)
- azione mutagena sul patrimonio genetico
- azione teratogena su embrioni e feti.
Numerosi studi hanno osservato una diminuzione degli spermatozoi del
50% negli ultimi 50 anni negli inglesi, anche in questo caso gli imputati
sono i pesticidi.
Da uno studio compiuto in Florida su un campione di 3000 lavoratori
agricoli si è visto un aumento omogeneo di leucemie e di cancri al
polmone e al cervello. In Italia si hanno ogni anno 3000 casi di
intossicazione acuta da pesticida.
In base al meccanismo d'azione i pesticidi si distinguono in:
Fitofarmaci di copertura
Sono pesticidi che si fissano sulla superficie esterna delle parti vegetali
trattate;
Fitofarmaci atropici
Sono pesticidi che attraversano la buccia dei frutti o l'epidermide fogliare
ed entrano per un breve tratto nei tessuti vegetali;
Fitofarmaci sistemici
Sono pesticidi che si diffondono in tutti i tessuti vegetali, compreso il
cuore del frutto, in quanto trasportati dalla linfa della pianta trattata.
La persistenza dei pesticidi nelle piante trattate varia a seconda del tipo di
pesticida e del tipo di pianta ed é determinante per stabilire l'intervallo di
sicurezza, ossia il tempo che deve intercorrere tra l'ultimo trattamento e la
raccolta.
La persistenza dei pesticidi nel terreno dipende dal tipo di pesticida e da molti
altri fattori (il tipo di suolo, l'umidità, il PH e l'estensione delle colture).
I pesticidi leggeri (non persistenti) sono composti rapidamente biodegradabili,
mentre i pesticidi pesanti (persistenti) sono composti invece che rimangono
nell'ambiente
per
periodi
di
tempo
relativamente
lunghi.
A tal proposito la seguente tabella classifica i pesticidi in quattro gruppi:
CATEGORIA
DURATA ATTIVITA’
NON PERSISTENTI
DA 1 A 12 SETTIMANE
MODERATAMENTE
PERSISTENTI
DA 1 A 18 MESI
PERSISTENTI
DA 2 A 5 ANNI
PERMANENTI
DEGRADANO A RESIDUO
PERMANENTE
Esistono numerose forme di pesticidi con diverse funzioni:
Alghicidi: controllano la crescita delle alghe nei laghi, nei canali, nei fiumi e
nelle piscine
Antimicrobici: uccidono microbi e virus
Biocidi: uccidono i microrganismi
Disinfettanti: uccidono o inattivano i microrganismi
Fungicidi: uccidono funghi e muffe. Sono chiamati anche anticrittogamici.
Fumiganti: producono gas o vapori in fabbricati o nel suolo per contrastare
infestazioni
Diserbanti: uccidono semi o piante indesiderate, e sono ad azione totale o
selettiva, ossia distruggono tutte le piante o impediscono la crescita solo di
alcune
Insetticidi: uccidono insetti e artropodi
Miticidi: (acaricidi) uccidono acari che vivono su piante e animali
Molluschicidi: uccidono conchiglie o lumache
Nematicidi: uccidono piccoli vermi, che vivono sulle radici delle piante
Ovicidi: uccidono uova di insetti o larve
Ferormoni: ormoni usati per modificare il comportamento sessuale degli insetti
Repellenti: respingono qualsiasi agente infestante, compresi insetti, zanzare,
uccelli
Topicidi: uccidono topi e altri roditori
Il ciclo dei pesticidi
Al pari del ciclo dell’acqua, anche per i pesticidi è possibile stabilire una struttura
ciclica nello spostamento di tali prodotti nell’ambiente.
Vediamo adesso un decalogo per una alimentazione più sana
AGRICOLTURA BIOLOGICA
Con la definizione
“agricoltura biologica” si
identifica quel sistema di
produzione agricolo che, da
un lato, punta ad offrire al
consumatore prodotti
freschi, genuini e privi di
sostanze chimiche; dall’altro
cerca di ridurre il più
possibile l’impatto
ambientale dell’attività
agricola, facendo in modo
che ogni fazzoletto di terra
venga utilizzato nel rispetto
dei suoi cicli naturali e quindi
in modo eco-sostenibile.
Punto fermo dell’agricoltura biologica è anche la salvaguardia della
biodiversità, ovvero la presenza e lo sviluppo di specie e varietà
differenti di piante e animali sul territorio.
Altro elemento base è la filiera corta, dove il raccolto viene messo
sul mercato direttamente dal contadino o, in alternativa, dai
rivenditori presenti nelle vicinanze dei luoghi di produzione. Nasce
così l’espressione “a chilometri zero”, con la quale si identificano
tutti quegli alimenti che non subiscono grandi spostamenti dal
momento della produzione e della raccolta a quello della vendita.
Il lavoro dei contadini biologici
Nel rispetto dei principi dell’agricoltura biologica, gli agricoltori
bio fertilizzano i terreni utilizzando materiali organici, come il
letame, e attuano tecniche agricole tradizionali, come la rotazione delle colture, che prevede di lasciare periodicamente a
riposo (a maggese) una parte del terreno coltivato. Un modo per
incoraggiare la naturale fertilità delle terre ed evitare così il
ricorso a fertilizzanti chimici. Altra tecnica usata dai contadini
biologici è la consociazione: si interrano in parallelo piante
sgradite ai parassiti della pianta accanto.
ORGANISMI GENETICAMNENTE MODIFICATI
Definizione:
Un Ogm, ovvero un organismo geneticamente modificato, è
un organismo la cui materia genetica è stata alterata
mediante tecniche di ingegneria genetica, altrimenti note
come tecniche di Dna ricombinante. Con questo metodo si
intende la combinazione in vitro di diverse molecole di Dna
per creare un nuovo gene, che viene successivamente
inserito in un organismo che può essere vivente o meno.
ORGANISMI TRASGENICI E CISGENICI
Erroneamente si suole indicare tutti gli organismi Ogm
come transgenici, in realtà si parla di transgenici solo
quando si inseriscono geni esogeni in un altro organismo,
ovvero un ente strutturato riceve dei geni non suoi; mentre
si parla di organismi cisgenici quando si ricombinano geni
dello stesso organismo. In entrambi i casi si tratta sempre
di Ogm.
Ma cosa spinge gli scienziati a
queste ricombinazioni genetiche?
• Di sicuro il fattore tempo, non si aspetta più che la “natura
faccia il suo corso”, ma si accelera il tutto intervenendo
direttamente sulle molecole di Dna.
• La produzione di farmaci ed enzimi per il miglioramento della
salute umana.
• Creare piante auto-resistenti ad erbicidi e condizioni
climatiche.
• aumentare le proprietà nutritive di alcuni agroalimentari.
Gli OGM in agricoltura
Vediamo come gli OGM vengono utilizzati in agricoltura:
- Batteri che introdotti nel suolo ne migliorano le caratteristiche (es.
batteri azoto-fissatori)
- Batteri che inseriti nel terreno proteggono le piante dal gelo
- Batteri che immessi nel terreno diventano insetticidi naturali
- Piante resistenti allo stress idrico o salino
- Colture tolleranti a specifici erbicidi
- Piante resistenti agli insetti o ai virus
Pomodori OGM con gene che aumenta gli antiossidanti e
che proteggono dal cancro e contrastano l’invecchiamento
delle cellule
Batteri OGM
La prima pianta transgenica posta in vendita fu ufficialmente il
FlavrSavr ( in USA nel 1994), un pomodoro modificato per rallentare il
processo di decomposizione.
Dal 1997 al 2010 la superficie mondiale coltivata con OGM si è
decuplicata, passando da 11 a 140 milioni di ettari.
Le piante oggetto di modificazioni genetiche sono soprattutto mais,
soia, colza, papaia, zucca e cotone. Tra i principali paesi in cui
vengono coltivati OGM, gli Stati Uniti sono in testa, con il 50% della
superficie globale coltivata ad OGM, seguiti da Argentina, Brasile e
Canada. In Italia la coltivazione di OGM a scopi commerciali non è
consentita, tuttavia l’Italia importa dall’estero OGM per soddisfare il
proprio fabbisogno interno, tra cui principalmente mais e soia.
Soia OGM
Cotone OGM
Gli OGM e i rischi per l’ambiente e per la salute umana
Rischi per l’ecosistema:
-Inquinamento genico, cioè la trasmissione del gene nuovo ad altre
piante non modificate attraverso il polline;
-Bioinvasione, cioè la crescita invasiva della popolazione modificata con
conseguente distruzione delle varietà autoctone
Rischi per la salute:
- Possibilità di reazioni allergiche dovute alla presenza di proteine
transgeniche
- Possibilità di effetti tossicologici delle proteine transgeniche
- Acquisizione di resistenza agli antibiotici, nel caso in cui tale carattere
sia stato inserito negli OGM
Gli attivisti di Green-peace protestano
per i rischi sanitari legati agli OGM
Allevamento zootecnico
Per allevamento zootecnico si intende qualsiasi allevamento di
animali che produce beni destinati al mercato, con esclusione
degli animali da compagnia, degli allevamenti familiari che
producono beni per l’autoconsumo e di strutture ove sono
detenuti cavalli per attività con finalità sportive.
Gli allevamenti si distinguono in:
a) allevamenti intensivi o industriali;
b) allevamenti estensivi;
c) allevamenti biologici.
ALLEVAMENTO INTENSIVO
L’allevamento intensivo utilizza tecniche industriali e scientifiche
per ottenere la massima quantità di prodotto al minimo costo,
utilizzando il minimo spazio (gli animali sono tenuti sempre al
chiuso dentro capannoni) attraverso l’uso di macchinari e farmaci
veterinari. La pratica dell’allevamento intensivo è estremamente
diffusa in tutti i paesi sviluppati; la gran parte della carne, dei
prodotti caseari e delle uova che si acquistano nei supermercati
viene prodotta in questo modo.
La pratica dell’allevamento intensivo è oggetto di numerose
critiche di ordine economico, etico, salutistico e
ambientalista.
Vediamo alcune delle problematiche legate all’allevamento
intensivo:
• benessere degli animali
• impatto ambientale
• igiene e salute
• fame nel mondo
Benessere degli animali
Negli allevamenti intensivi le condizioni di vita degli animali sono
sensibilmente peggiori di quelle degli animali allevati in modo
tradizionale. I movimenti animalisti hanno attaccato diverse
pratiche in uso negli allevamenti, alcune delle quali sono state in
seguito rese illegali in alcuni paesi. Per esempio, sono stati
denunciati casi in cui gli animali subivano regolarmente
amputazioni, venivano cresciuti in ambienti talmente ristretti da
causare atrofia muscolare, erano tenuti al buio per tutta la vita, e
via dicendo.
Impatto ambientale
Le feci provenienti da enormi quantità di animali concentrati in
aree relativamente piccole causano inquinamento delle falde
acquifere e la contaminazione dell'acqua da parte di colibatteri.
Inoltre i reflui zootecnici sono ricchi di azoto; la loro dispersione
nelle acque superficiali provoca gravi danni a causa
dell'eutrofizzazione. Per risolvere questi problemi è indispensabile
usufruire di impianti di depurazione molto costosi che non sempre
vengono usati correttamente dagli allevatori.
Le attività legate all'allevamento intensivo su grande scala
possono causare un depauperamento delle risorse naturali del
territorio. Molti paesi emergenti (il caso emblematico è il
Brasile) per entrare nel ricco business della carne disboscano
ampie fette di territorio per far posto ai pascoli, con grave
compromissione del delicato equilibrio ambientale terrestre
(ricordiamoci che la foresta amazzonica è considerata il
“polmone verde” del pianeta.
Igiene e salute
L'altissima concentrazione di animali negli allevamenti intensivi è la
principale causa dell'insorgere periodico di svariate malattie rispetto
a quanto accade nel caso di animali cresciuti in natura. In questi
allevamenti l'uso di farmaci (per esempio antibiotici) è diffuso, sia
per prevenire l'insorgere di epidemie, sia come stimolanti della
crescita. Queste modalità d'uso degli antibiotici (basso dosaggio per
lunghi periodi di tempo) può portare al diffondersi di nuove forme di
batteri resistenti a tali medicinali.
Il prestigioso organismo di
controllo della salute pubblica
statunitense stima che nel
mondo, ogni anno, ci siano
oltre 76 milioni di casi di
malattie causate dal cibo da
allevamento intensivo e oltre
5000 morti.
A prescindere dall'eventuale diffondersi di malattie, ormai è
risaputo che la qualità delle carni e degli altri prodotti realizzati
tramite allevamento intensivo è di qualità inferiore rispetto a
quello ottenuto con tecniche tradizionali per vari motivi legati alla
differente alimentazione e al diverso stile di vita degli animali
stessi. Particolarmente criticato in questo senso è l'uso di farmaci
volti ad accelerare lo sviluppo corporeo degli animali (per
esempio ormoni). Questa pratica, vietata in Europa, è uno dei
principali elementi di differenziazione tra l'allevamento intensivo
americano e quello europeo.
Anche l'alimentazione degli animali degli allevamenti intensivi
è stata spesso oggetto di attenzione e critiche. Per esempio,
l'uso di farine di origine animale per nutrire animali erbivori,
come le mucche, è stato considerato fra le cause della
diffusione del morbo della mucca pazza.
Fame nel mondo
Un aspetto drammatico dell’allevamento intensivo, spesso
taciuto dai media, è l’enorme consumo di cereali per nutrire i
bovini . Già agli inizi degli anni ’90 il 70% dei cereali prodotti
negli Stati Uniti veniva utilizzato per l’alimentazione animale. Le
proteine somministrate ai manzi e agli altri animali consistono
per circa il 40% di foraggio e per il resto di cereali.
I bovini hanno un’efficienza di conversione delle proteine
alimentari solo del 6%. Ciò significa che un animale produce
meno di 50 kg di proteine consumando più di 790 kg di proteine
vegetali.
Tutto ciò mantiene alto il
prezzo dei cereali, penalizzando i paesi poveri e contribuendo in maniera rilevante al problema della
fame nel mondo.
Allevamento estensivo
Si parla di allevamento estensivo quando gli animali sono liberi di
muoversi e pascolare su una superficie di media o grande
estensione, all'aria aperta. L’allevamento estensivo è possibile
quando sul territorio sono presenti vaste aree dedicate al pascolo
degli animali. Tipici allevamenti estensivi di bovini e ovini si trovano
in Argentina, dove sterminate pianure erbose, le Pampas, offrono
grandi quantità di erba da pascolo. Anche negli Stati Uniti si trovano
vaste distese di praterie, ma, nonostante ciò, l’allevamento
estensivo è stato negli ultimi anni via via sostituito da quello
intensivo in quanto più produttivo.
Gli animali allevati in ampi spazi non necessitano di particolari
cure antibiotiche, hanno carni con caratteristiche nutrizionali e
organolettiche migliori rispetto a quelli allevati in modo intensivo.
Le condizioni di vita degli animali sono generalmente buone il
che influenza anche una sana e corretta crescita corporea.
Purtroppo, oggi, la pastorizia in Italia è in forte crisi, sia per la
progressiva diminuzione di terreni per il pascolo, sia per la forte
concorrenza degli allevamenti intensivi.
Allevamento zootecnico biologico
L’allevamento biologico è fortemente legato alla terra e rispettoso
dell’ambiente, degli animali e del consumatore finale, e segue delle
norme ben precise stabilite dall’Unione Europea, attraverso il
Regolamento CE 1804/99, convertito in decreto ministeriale nel
2000. Prima di tutto vengono alimentati con prodotti vegetali di
origine biologica prodotti nella stessa azienda. Il numero dei capi è
proporzionale alla terra disponibile per farli pascolare. Le razze
devono essere rustiche e possibilmente del luogo che bene si
adattano a un tipo di vita naturale.
Usare razze selezionate è un
errore perchè non hanno la
capacità di adattamento. Sono
vietate le manipolazioni genetiche
e la somministrazione di integratori sintetici.
In linea di massima in un allevamento biologico gli animali
vengono allevati all’aperto, dove le condizioni climatiche lo
permettono. In ogni modo le stalle devono rispondere alle
esigenze biologiche ed etologiche degli animali: avere superfici
minime coperte e scoperte e consentire l’accesso ai pascoli o a
spiazzi liberi ogni qualvolta le condizioni lo consentano, mentre
la stabulazione fissa è vietata, così come l’allevamento dei
vitelli in box individuali dopo una settimana di età.
Sono vietati il trapianto degli embrioni e la manipolazione
genetica.
E’ vietato l’uso di
tecniche o sostanze atte
a forzare la crescita degli
animali, mentre per le
cure veterinarie vengono
utilizzati rimedi omeopatici e fitoterapici.
REALIZZATO DA:
Bellarmino Nicolo’
Quinci Vincenzo
Palazzotto Leonardo
Pernice Vincenzo
(sotto la supervisione del prof. Andrea Fiducioso)
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La produzione degli alimenti - Scuola Media Statale Giuseppe Grassa