Molto, ma molto tempo fa, quando ancora non c’era un solo uomo sulla
terra, gli uccelli avevano tutti lo stesso colore : il colore della terra.
I fiori invece …….
Che bello sarebbe
se anch’io avessi le
piume del colore dei
fiori…
Invece i fiori !... Che colori vivaci avevano!... rosso, giallo, azzurro ….
Colori così diversi e lucenti che gli uccelli se n’erano innamorati e
cominciarono a desiderare di avere anche loro piume colorate.
Per questo la civetta propose un’assemblea per decidere il da farsi.
Rapidamente la voce si diffuse da un albero all’altro, di ramo in ramo, di nido in nido e
nessuno volle mancare. Quel giorno tutti gli uccelli giunsero al bosco.
Il pappagallo, il fringuello, la cutrettola e il canarino. Il cardinale, l’arara, l’usignolo e
la monachella. Il picchio e la cocorita, l’uccello mosca col pettirosso e l’uccello muratore
e il merlo e il tordo….
Poi molti, molti ancora.
Cist
Cist
Cist
Abbiamo deciso che
la cosa migliore
è metterci in viaggio
verso il cielo per chiedere
al dio Inti , il Sole,
la grazia che dipinga
le nostre piume
come dipinse i fiori !
Ci fu un pigolio e un
cinguettio
fitto
fitto,
quand’ebbero espresso la
loro opinione la civetta
disse per tre volte:
“Cist! Cist! Cist” e tutti
zittirono:
La civetta propose di mettersi in viaggio verso il cielo per chiedere al
dio Inti di colorare le loro piume.
La proposta fu approvata da tutti.
Resterò qui
con i fiori
All’alba partirono tutti. O meglio tutti no. Non partirono gli uccelli a
cui piaceva essere del colore della terra. Restò anche il colibrì, troppo
piccolo per poter volare così in alto.
Tutti gli altri spiccarono il volo e volarono e volarono, volarono
sempre più in alto. Fino a stancarsi le ali. Ma continuavano lo
stesso a volare, senza fermarsi mai.
Lo
farò !
Perché
non li aiuti,
potente
Inti ?
Fu allora che il dio Inti sbirciando da dietro una nuvola, li vide salire
affannosamente per giungere a lui. Impietosito pensò:
“ Poveri uccellini! Il loro desiderio è giusto e molto bello. Ma non
potranno giungere fino a me.
Non ne avranno la forza e il mio calore li ucciderà. ”
Adesso,
cosa
facciamo?
Siamo
cosi stanchi
!
La terra è
già lontana
!
Il dio Inti riunì alcune nuvole sparse e diede loro l’ordine di piovere La
pioggia cominciò. Gli uccelli, spaventati, si lamentavano della triste sorte.
Ma Inti, in quel momento comandò che la pioggia cessasse e, aprendo un forellino
tra le nubi, mandò alcuni dei suoi raggi. Fu come un prodigio.
Ciò che allora videro gli uccelli era così bello che stentarono a crederci.
Un grande arco attraversava il cielo: un arco di sette colori che incominciava
qui, percorreva il cielo con una curva perfetta e terminava là,dall’altra parte.
Sì , quello era più bello di tutti i colori dei fiori. Quello era il colore del cielo!
Gli uccelli impazzivano di gioia: volavano di qua e di là inzuppandosi dei colori
dell’ arcobaleno come in un bagno di magia, che li colorò tutti.
Al ritorno la gazzarra fu generale: cantarono e ballarono sette giorni in
onore del dio Sole e della dea Luna.
Tutti fecero festa; anche i passeri e gli altri uccelli rimasti del colore della
terra. E il colibrì ?
Anche il colibrì fece festa.
I fiori , riconoscenti della
sua compagnia gli avevano
regalato un poco del loro
colore.
Per questo il colibrì ha colori
così delicati , sfumati e
cangianti; ma è tanto piccolo
e mobile che noi appena
possiamo notarli.
Cist ! Cist! Cist!
È gia ora di
andare
a dormire
Come dicevamo la festa
durò sette giorni, cioè
fino a quando la civetta,
per tre volte, sentenziò:
”Cist! Cist! Cist!”
E strizzando prima un
occhio e poi subito
l’altro disse:
”è già ora di andare a
dormire”.
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Il colibrì e i colori degli uccelli