COMMENTATORI
Tra scienza del diritto e
scientificità della prassi
Le dottrine come sforzo di costruzione
concettuale libera e autonoma del giurista
Premesse: la Scuola di
Orléans
istituita dopo il 1219 come scuola di
diritto romano per i chierici
ALLA RICERCA DELLA RATIO della norma, del
principio, allo scopo di risolvere casi non previsti
dalla norma stessa
 Guido de Cumis
 Jacques de Révigny (repetitio sulla
consuetudine; dictionarium iuris)----- CRITICA
DELLA GLOSSA DI ACCURSIO con la dialettica
e la ricerca della ratio della norma
 Pierre de Belleperche (Lectura al Codice)
Scuola di Tolosa

Guillaume de Cuhn - lettura al Codice
Cino da Pistoia (1270-1336)





1302 fugge da Pistoia per motivi politici
Prima giudice a Pistoia, poi docente a Siena,
Perugia e Napoli
Studia le opere di Pierre de Belleperche e
introduce in Italia i metodi interpretativi della
scuola di Orléans
Critica la glossa di Accursio e rifiuta il principio di
autorità. Dice allo studente: Tu cogita
nuovo metodo di esposizione e insegnamento
del diritto (Lectio, expositio casus, notabilia,
oppositiones, quaestiones)
Cino tra i grandi della cultura italiana

Amico di Dante, forse
ispiratore del
Petrarca, conosce
Boccaccio a Napoli
BARTOLO DA SASSOFERRATO
(1314-1357(?))



Allievo a Perugia di Raniero Arsendi e di
Cino da Pistoia
Insegna a Pisa e Perugia ed è nominato
dall’imperatore Carlo IV suo consigliere
“enciclopedia giuridica”
Alcune teorie di Bartolo

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



Commento alla lex Omnes populi per la
“giustificazione” degli statuti
Impero e autonomie: Omnes populi
iurisdictionem habentes: dalla teoria della
permissio a quella della
iurisdictio
Conflitto delle leggi nello spazio
La tirannia
Le rappresaglie
Obbligazioni e valore del denaro
Il dibattito sulle forme di governo e
sui modi di amministrare la cosa
pubblica: Bartolo e la teoria della
tirannide

Era problema di grandissima attualità nell’Italia centrosettentrionale per la formazione di nuove forme di governo:
le signorie. Era un dibattito condotto sul filo di una sottile
analisi giuridica che tendeva a sterilizzare i motivi di carattere
ideologico per preferire, in un sistema sostanzialmente analogo al
nostro bipolarismo, ora i governi democratici, ora ,al contrario,
quelli monocratici, retti dai “grandi della terra”, com’ebbe ad
esprimersi il Petrarca.
Bartolo e la teoria della tirannide I




Chi sono i tiranni?
Quali sono - secondo Bartolo - gli indici che
rivelano un modo illegittimo di esercitare il potere?
Secondo la definizione di Gregorio Magno, coloro che
acquistano il governo illegittimamente. La caratteristica
principale dei tiranni è la superbia, radice di ogni male:
presunzione,arroganza, prepotenza, alterigia sono difetti
che connotano soprattutto i tiranni (praecipue in
tyrannis apparet), ossia coloro che perseguono il potere
per affliggere: si dice tiranno colui che rende indigenti e
tormenta
………
Bartolo e la teoria della tirannide II

……….. Quali sono i comportamenti indici di tirannia?

Ci sono signori che hanno ottenuto il dominio legittimamente,
ma non per questo sono meno tiranni, perché esercitano il
proprio potere senza servire il bene comune, ma nel loro
esclusivo interesse e questo non è governare secondo diritto
uccidono i propri fratelli e consanguinei
distruggono le persone di cultura (sapientes), affinché non
contestino le loro azioni e non provochino il popolo contro di
loro
non solo distruggono le persone di cultura, ma avviliscono gli
studi (disciplina et studium) per evitare la formazione di
sapientes ………



Bartolo e la teoria della tirannide III
…… impediscono la formazione di associazioni lecite
(sodalitates et congregationes)
 hanno molte spie, perché sanno di agire male, temono che
le persone parlino male di loro e vedono dovunque
macchininazioni contro di loro
 governano sulla divisione dei partiti e la coltivano
 impoveriscono i sudditi affinché, troppo preoccupati dalla
sopravvivenza, non si rivoltino contro di loro
 continuano a fare guerre che servono a loro anche per gli
scopi precedenti (impoverire, abbattere gli studi ecc.)
 si fanno difendere da non cittadini
 sostengono un partito e affliggono gli altri

BALDO DEGLI UBALDI
(1327-1400)





Studia a Perugia, allievo di Bartolo
Insegna a Bologna, Perugia, Pisa, Firenze,
Padova e Pavia
Scienziato del diritto e giurista filosofo
Commentari al Corpus Iuris, al Liber Extra, alla
Pace di Costanza, ai Libri feudorum
Migliaia di Consilia
BALDO DEGLI UBALDI

Interpretazione degli statuti: anche negli statuti
occorre considerare la ratio (la ratio è come
l’anima, le parole sono come il corpo)

Ponderare oportet singula verba statuti in quibus
stat intellectus = Occorre soppesare le singole
parole della legge che ne rivelano lo scopo
(oppure che rivelano la volontà della legge e
del legislatore): così anche con riguardo al
conflitto di leggi nello spazio (Consilia, vol. I, 358)

ad esempio: nessuna donna, che ha ricevuto
un’eredità, possa contrarre matrimonio (se nubat)
con uno straniero: che cosa significa se nubat?
BALDO DEGLI UBALDI

La teoria della potestas condendi statuta: un
ritorno alla teoria della permissio

Discutere sul potere dei “signori” equivale a
revangare mundum
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COMMENTATORI - Sezione di Storia del diritto medievale e moderno