2° forum Europeo del Diritto allo
Studio Universitario
Una casa per il Diritto allo Studio
Residenze universitarie: qualità a confronto
Giuseppe Catalano
Politecnico di Milano,
Dipartimento di Ingegneria Gestionale,
Via Lambruschini, 4b,
20156 Milano
[email protected]
Agenda
1. Il contesto
2. La legge 14 novembre 2000, n. 338
3. L’evoluzione dei posti letto
4. Gli standard qualitativi
5. Quale capacità gestionale?
2
1. Il contesto
 Le politiche per il diritto allo studio universitario (DSU)
hanno assunto una rilevanza strategica per gli atenei;
 è necessario fornire agli studenti capaci e meritevoli,
anche se privi di mezzi (art. 34 della Costituzione) e, più in
generale, a tutti gli studenti, adeguati supporti finanziari;
 la voce che assorbe la maggior parte delle risorse degli
studenti è relativa ai costi per l’alloggio;
 in Italia il sistema residenziale universitario risulta
tradizionalmente sottodimensionato.
3
1. Il contesto
Per tale ragione sono state avviate un serie di iniziative volte a:
1. garantire un posto letto al maggior numero possibile di
studenti e docenti;
2. potenziare e diversificare i servizi residenziali offerti
attraverso nuovi standard qualitativi finalizzati a:
 rispettare le scelte di vita di ciascun studente e docente,
offrendo opzioni abitative differenziate (residenze, collegi,
appartamenti, ecc.);
 fornire a studenti e docenti non solo un posto in cui alloggiare,
ma un ambiente in cui poter vivere.
4
2. La legge 14 novembre 2000, 338
Il quadro normativo: primo bando
Legge 23 dicembre 2000, n. 388
Legge finanziaria 2001
Legge 14 novembre 2000, n. 338
Disposizioni in materia di alloggi e residenze per studenti universitari
D.M. 09.05.2001, n. 116
Procedure e modalità per la
presentazione dei progetti e per
l’erogazione dei finanziamenti
D.M. 22.04.2002, n. 65
Modello ARSU
02
D.M. 09.05.2001, n. 118
Standard minimi dimensionali e
qualitativi e linee guida relative ai
parametri tecnici ed economici
Allegato B
Linee guida relativi
ai parametri
tecnici ed
economici
Allegato A
Standard
minimi
qualitativi
5
2. La legge 14 novembre 2000, 338
Il quadro normativo: secondo bando
Legge 23 dicembre 2000, n. 388
Legge finanziaria 2001
Legge 14 novembre 2000, n. 338
Disposizioni in materia di alloggi e residenze per studenti universitari
D.M. 22.05.2007, n. 42
Procedure e modalità per la
presentazione dei progetti e per
l’erogazione dei finanziamenti
D.M. 20.07.2007, n. 71
Modello ARSU
04
D.M. 22.05.2007, n. 43
Standard minimi dimensionali e
qualitativi e linee guida relative ai
parametri tecnici ed economici
Allegato B
Linee guida relativi
ai parametri
tecnici ed
economici
Allegato A
Standard
minimi
qualitativi
6
2. La legge 14 novembre 2000, 338
I finanziamenti: primo e secondo bando
I bando
II bando
Importo totale di
cofinanziamento
Importo totale di
cofinanziamento
563.101.279 €
540.148.407 €
125
110
Numero totale di
interventi
Numero totale di
interventi
7
2. La legge 14 novembre 2000, 338
Gli effetti: primo Ie secondo bando
In soli 10 anni
I bando
5.005 p.a.
Messi a norma
Conclusione
II bando
I bando
Prima della 338/00
14.914 p.a.
9.909 p.a.
Nuovi
Italia
54.650 posti alloggio
4.317 p.a.
Messi a norma
17.212 p.a.
II bando
12.895 p.a.
Nuovi
8
3. L’evoluzione dei posti letto
I posti alloggio dal 2001 al 2008
45,000
40,000
35,000
30,000
25,000
20,000
15,000
10,000
5,000
0
2001
2002
2003
Nord
posti
posti
posti
alloggio al alloggio al alloggio al
1.11.2001 1.11.2002 1.11.2003
2004
Centro
2005
Sud e isole
2006
2007
2008
TOTALE
posti
posti
posti
posti
alloggio al alloggio al alloggio al alloggio al
1.11.2004 1.11.2005 1.11.2006 1.11.2007
posti
alloggio al
1.11.2008
Δ 2001 2008
Nord
13.545
14.851
15.606
16.203
16.679
18.214
20.689
21.051
+ 55%
Centro
9.046
9.169
9.070
9.597
9.787
10.121
10.505
11.311
+ 25%
Sud e
isole
7.678
8.062
8.579
8.366
8.362
8.068
8.465
8.573
+ 12%
TOTALE
30.269
32.082
33.255
34.166
34.828
36.403
39.659
40.935
+ 35%
Fonte: M.I.U.R.
9
3. L’evoluzione dei posti letto
I posti alloggio dal 2001 al 2008
Regioni e
posti
posti
posti
posti
posti
posti
posti
posti
province alloggio al alloggio al alloggio al alloggio al alloggio al alloggio al alloggio al alloggio al
autonome 1.11.2001 1.11.2002 1.11.2003 1.11.2004 1.11.2005 1.11.2006 1.11.2007 1.11.2008
Δ 2001 2008
provincia
Bolzano
141
151
217
285
304
366
389
392
+ 178%
provincia
Trento
586
704
756
764
804
908
1.148
1.530
+ 161%
Emilia
Romagna
2.875
3.445
3.745
3.618
3.859
3.962
4.012
2.945
+ 2%
Friuli
Venezia
Giulia
939
939
1.135
1.394
1.420
1.499
1.947
1.891
+ 101%
Liguria
412
562
562
489
624
624
624
794
+ 93%
Lombardia
5.606
5.610
5.714
5.850
6.142
6.059
7.908
8.026
+ 43%
Piemonte
794
975
975
1.044
1.056
2.280
2.309
2.243
+ 182%
Veneto
2.192
2.465
2.502
2.759
2.470
2.516
2.352
3.230
+ 47%
NORD
13.545
14.851
15.606
16.203
16.679
18.214
20.689
21.051
+ 55%
10
3. L’evoluzione dei posti letto
I posti alloggio dal 2001 al 2008
Regioni e
posti
posti
posti
posti
posti
posti
posti
posti
province alloggio al alloggio al alloggio al alloggio al alloggio al alloggio al alloggio al alloggio al
autonome 1.11.2001 1.11.2002 1.11.2003 1.11.2004 1.11.2005 1.11.2006 1.11.2007 1.11.2008
Δ 2001 2008
Abruzzo
108
100
100
100
106
119
144
261
+ 142%
Lazio
1.919
1.898
1.693
2.018
1.977
1.909
2.062
2.071
+ 8%
Marche
2.749
2.799
2.974
3.103
3.264
3.413
3.185
3.205
+ 17%
Toscana
3.070
3.172
3.273
3.296
3.290
3.380
3.664
4.314
+ 41%
Umbria
1.200
1.200
1.030
1.080
1.150
1.300
1.450
1.460
+ 22%
CENTRO
9.046
9.169
9.070
9.597
9.787
10.121
10.505
11.311
+ 25%
11
3. L’evoluzione dei posti letto
I posti alloggio dal 2001 al 2008
Regioni e
province
autonome
posti
posti
posti
alloggio al alloggio al alloggio al
1.11.2001 1.11.2002 1.11.2003
posti
posti
posti
posti
alloggio al alloggio al alloggio al alloggio al
1.11.2004 1.11.2005 1.11.2006 1.11.2007
posti
alloggio al
1.11.2008
Δ 2001 2008
Basilicata
121
121
121
121
131
125
172
163
+ 35%
Calabria
2.928
2.934
3.112
3.081
2.960
3.007
2.922
2.844
- 3%
Campania
287
92
237
237
237
185
225
235
-18%
Puglia
832
1.389
1.384
1.284
1.364
1.322
1.420
1.438
+ 73%
Sardegna
1.296
1.294
1.343
1.259
1.296
1.270
1.468
1.471
+ 14%
SUD E
ISOLE
7.678
8.062
8.579
8.366
8.362
8.068
8.465
8.573
+ 12%
12
4. Gli standard qualitativi
Aree funzionali
AREA FUNZIONALE
SPAZI MINIMI PREVISTI
AF1
Funzione residenziale
16 mq/p.l. per i posti alloggio riservati
a studenti capaci, meritevoli e privi di
mezzi
18 mq/p.l. per quelli non riservati
AF2
Servizi culturali e didattici
1,6 mq/studente
AF3
Servizi ricreativi
1,2 mq/studente
AF4
Servizi di supporto
1,2 mq/studente
AF5
Servizi gestionali e
amministrativi
0,8 mq/studente
Accesso e distribuzione
Superficie < 35% del totale delle
superfici delle aree precedenti
Aree di parcheggio auto e
servizi tecnologici
Misura minima determinata dalle
normative vigenti
13
4. Gli standard qualitativi
Unità ambientali
UNITÀ
AMBIENTALI
CARATTERISTICHE
UNITÀ
AMBIENTALI
AF1
Camera
Singola (min. 11 mq) o al
massimo doppia (min. 18
mq)
AF4
Lavanderia/stireria
AF1
Servizio
igienico
Individuale o almeno ogni
3 posti letto (min. 3 mq)
AF4
Parcheggio
biciclette
AF1
Angolo
cottura
Oppure cucina-pranzo
ogni 20 posti letto
AF4
Servizi igienici
AF2
Sala/e studio
Con almeno il 30% delle
postazioni dotate di
attrezzature informatiche
AF5
Ufficio direttore e
ufficio portiere
AF2
Aula riunioni
Capienza max 20 posti
AF5
Archivio
AF2
Biblioteca
Capienza max 20 posti
AF5
Guardaroba
AF3
Sala video
AF5
Deposito
biancheria
AF3
Sala musica
AF3
Sala internet
CARATTERISTICHE
Il 50% in luogo sicuro
e protetto
Magazzino
Capienza max 20 posti
Ingresso e
percorsi
14
5. Quale capacità gestionale?
La gestione delle residenze Universitarie. Analisi
dei modelli organizzativi e dei costi di gestione.
Un’analisi comparata tra:
1. ESU di Padova;
2. Opera Universitaria di Trento;
3. Politecnico di Milano;
4. Università L.Bocconi.
15
5. Quale capacità gestionale?
I modelli di servizio
1.
2.
Eterogeneità nei modelli di offerta all’interno delle residenze di uno
stesso ente
Eterogeneità di modelli di offerta tra enti
Necessità di trovare una classificazione e categorizzazione dei servizi
così da permettere l’analisi incrociata
Modello
gestionale
Modello
servizio
Sistema
costi
16
5. Quale capacità gestionale?
I modelli di servizio: la classificazione delle strutture
Categorie
A. COLLEGIO
Tipologia
Descrizione
Collegio
Si tratta di una struttura con corridoi sui quali si affacciano le camere singole (preferenziale) o
doppie. I servizi residenziali collettivi sono concentrati in zone adeguatamente separate dalle
camere. Tale categoria è comprensiva di ogni servizio, incluso portineria e mensa, e si
caratterizza per la presenza di un progetto educativo.
a. Albergo
Si tratta di una residenza strutturalmente simile al "collegio", del quale tuttavia si differenzia
per la tipologia di servizi offerti. In particolare, tale categoria è comprensiva di tutti i servizi di
tipo alberghiero (incluso portineria), ad esclusione della mensa. Inoltre NON si caratterizza per
la presenza di un progetto educativo.
b. Minialloggio
Prevede l’alloggiamento degli studenti in veri e propri appartamenti di piccole dimensioni
raggruppati intorno a zone di distribuzione. Ogni appartamento, destinato ad uno o due
utenti è autonomo in quanto dotato di zona cottura, servizio igienico ed eventuale zona
giorno.
c. Nuclei integrati
È costituita da un numero variabile di camere, preferibilmente singole, in grado di ospitare da
3 a 8 studenti, che fanno riferimento per alcune funzioni (preparazione pasti, pranzo e
soggiorno, ecc.) ad ambiti spaziali riservati, dando luogo a nuclei separati d’utenza.
d. Misti
È la soluzione nella quale sono compresenti i diversi tipi distributivi. In questo modo la stessa
residenza è in grado di ospitare differenti tipi di utenti (studenti, borsisti, studenti sposati) e
conservare la funzione fondamentale di incentivare i processi di socializzazione e integrazione.
a. Appartamento
Abitazione autonoma (dotata di zona cottura, servizio igienico ed eventuale zona giorno)
destinata all'uso di ospitare uno o più utenti. In questo caso si tratta di uno o alcuni
appartamenti in un condominio.
c. Appartamento - intera struttura
Abitazione autonoma (dotata di zona cottura, servizio igienico ed eventuale zona giorno)
destinata a uno o più utenti. In questo caso si tratta dell'intero condominio.
B. RESIDENZE
C. APPARTAMENTI
17
5. Quale capacità gestionale?
I modelli di servizio: le funzioni di servizio
Servizi di property
la Selezione e
l’assegnazione alloggio
Le funzioni di controllo
sulla effettiva erogazione dei
servizi e sugli interventi
manutentivi
la determinazione delle
tariffe
la gestione dei flussi
finanziari
la gestione e sviluppo dei
sistemi informativi
 la gestione dei
contenziosi
Servizi di facility
 I servizi alberghieri:
cambio biancheria
pulizia mensile della
camera
pulizia settimanale
degli spazi comuni
Lavanderia;
 il servizio di custodia e
sorveglianza
 la gestione delle
forniture
 le manutenzioni
ordinarie
 gestione del verde
 edile
Impiantistica
Servizi di accoglienza
 organizzazione delle
attività sportive
 organizzazione delle
attività culturali
 organizzazione delle
attività ludiche / ricreative
 servizio di consulenza
psicologica
 altre attività di
supporto all’inserimento
dello studente nel
contesto accademico e
urbano
18
5. Quale capacità gestionale?
I modelli di gestione: uno schema interpretativo
Global
service
Fondo
immobiliare
Costruzione
e gestione
PM
Livello di
esternalizzazione
dei servizi
Outsourcing
servizi
BO
Gestione
diretta
PM
TR
PD
Durata del rapporto contrattuale tra proprietario/conduttore e gestore
Gestione diretta “pura”
TR= Opera Universitaria di Trento
PD = ESU di Padova
BO = Università L. Bocconi di Milano
PM = Politecnico di Milano
19
5. Quale capacità gestionale?
I costi: gli obiettivi della rilevazione
proporre e testare una metodologia che consenta di definire un costo
unitario per i servizi residenziali universitari (costo per posto alloggio)
Attraverso il benchmarking delle organizzazioni partecipanti
1. Confronto dei sistemi di
rilevazione delle variabili
economico finanziarie (è
possibile effettuare un
confronto omogeneo delle
grandezze economiche?)
2. Confronto dell’articolazione
del sistema di controllo (ci
può essere un’articolazione
condivisibile?)
3. Confronto dell’organizzazione delle
strutture di controllo (ci può essere
un’organizzazione condivisibile?)
20
5. Quale capacità gestionale?
I costi: alcune criticità metodologiche
Contabilità finanziaria
ESU Padova
Opera Universitaria di Trento
Politecnico di Milano
Contabilità generale ed
analitica
(economico patrimoniale)
ESU Padova
Opera Universitaria di Trento
Università Bocconi
21
5. Quale capacità gestionale?
I costi:il metodo ABC
 Il modello dei costi
 Il modello delle attività
 Il riparto del tempo del personale dedicato alle diverse attività
Il calcolo del costo per processo e per attività elementare
Ribaltamento di alcuni costi in base a criteri di proporzionalità (es. per i
costi di gestione del personale: numero persone funzione residenze/
numero persone ente/numero posti letto)
Ribaltamento di alcuni costi in base all’individuazione di driver
specifici concordati tra i partecipanti
22
5. Quale capacità gestionale?
I costi:il metodo ABC
Quali possibili indicatori
 costo annuo posto letto
disponibile
Costo/n. effettivo posti letto
 costo giorno posto letto
disponibile
Costo/(n. posti letto * mesi utilizzo/12)
Trento
(Costo/n. posti letto)/mesi utilizzo*12)
Politecnico
 tasso di occupazione
 costo unitario posto letto occupato
 perdita per mancata occupazione
(costo posto letto-ricavo posto letto)*
tasso di non occupazione
23
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