La presenza degli studenti disabili nella
scuola superiore: come armonizzare il
rapporto tra disabilità della sfera
psico-cognitiva ed obiettivi didattici
Liceo Artistico ‘Caravaggio’
Dirigente Dottoressa Ada Mora
25 marzo 2009
Paola Giovanna Vizziello
Medico Neuropsichiatra dell’Infanzia e dell’Adolescenza
disabilità
Conseguenza o risultato
di una complessa relazione tra
la condizione di salute di un individuo
e i fattori personali e i fattori ambientali
che rappresentano le circostanze
in cui vive l’individuo
ICF-OMS
Integrare, ‘bla bla bla’:
la qualità, i LEA, l’automiglioramento
(Ainscow e Booth,2008)
Completare aggiungendo ciò che manca o che
serve a migliorare o ad arricchire..
Inserire una persona o una cosa in un ambiente
o in una struttura in modo che cooperi
all’attività complessiva….
Completarsi a vicenda…….
Dizionario Garzanti della Lingua Italiana
• L’integrazione è integrazione di ragazzi con
disabilità con ragazzi normali, di ragazzi normali
con ragazzi con disabilità, ma anche (e non da
meno) è integrazione di più conoscenze, di più
saperi, di più vertici osservativi; integrazione di
diverse parti di sé, che mai si sarebbe pensato
potessero convivere in uno stesso contenitore.
La possibilità di vedere l’altro da un punto di vista
diverso
dal
solito,
determinando
un
rovesciamento dei ruoli, appare profondamente
trasformativo e richiede un notevole sforzo
creativo da parte del corpo insegnante e di tutti
gli operatori coinvolti per una strutturazione di
attività idonee.
Partecipazione …….
•
Perché l’obiettivo è facilitare la comunicazione
significativa e la partecipazione nelle attività della vita
quotidiana e nella società
•
Perché è basato sulla partecipazione del ragazzo, della
famiglia e del contesto di vita
•
Perché implica la continua costruzione e negoziazione di
un progetto intorno al quale vi sia pieno consenso di tutti
coloro che sono coinvolti
Protagonisti in campo
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•
i ragazzi ‘diversamente abili’
i ragazzi ‘normodotati’
i ragazzi ‘sé-dicenti normodotati’
i ragazzi….
i docenti
i docenti di sostegno
i dirigenti scolastici
gli educatori
il personale non docente
gli assistenti alla persona
gli ‘specialisti’ (arte, musica, …)
le famiglie
le strutture sociali e sanitarie
le comunità
i mediatori culturali
Integrazione/partecipazione
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•
•
•
A casa (fratelli, zii, nonni….)
A scuola
Nel lavoro
Religiosa
Nel tempo libero
– Nelle attività ricreative
– Nelle attività culturali
– Nelle attività sportive
– …………….
PEI
www.erickson.it/pei
• La rimozione di barriere alle
opportunità aumenta la
partecipazione, l’indipendenza e la
comunicazione efficace.
“Senza partecipazione, non c’è
nessuno a cui parlare, niente di cui
parlare e nessun motivo per
comunicare”
Beukelman and Mirenda, 1998
ASSESSMENT e OBIETTIVI
Lo scopo principale dell’assessment delle
competenze è identificare le abilità e i punti di
forza, non le disabilità e i punti deboli
Nella scuola superiore l’obiettivo è verso
l’autonomia massima raggiungibile, la
proiezione vero il mondo del lavoro, la qualità
della vita
Il momento dell’assessment rappresenta un
passaggio di fondamentale importanza, poiché
è messo in atto con la presenza di un
consistente numero di figure significative per la
vita del ragazzo, tra le quali vi sono coloro che
meglio lo conoscono e meglio possono
mostrare i suoi punti di forza.
Si tratta di un aspetto cruciale del modello
integrato di territorio, che è un modello “con” la
famiglia e non “sul” ragazzo, ed è definito a
livello internazionale “modello partecipato”
Beukelman 1998
• Barriere
Fattori nell’ambiente di una persona che mediante la loro
assenza o presenza limitano il funzionamento e creano
disabilità
• Capacità
Più alto livello di funzionamento possibile in un soggetto
• Performance
Livello di funzionamento del soggetto nell’ambiente reale
ICF-OMS
facilitatori
Nell’ambito dei fattori ambientali, sono fattori che, mediante
la loro assenza o presenza, migliorano il funzionamento e
riducono la disabilità.
Includono aspetti come un ambiente fisico accessibile, la
disponibilità di tecnologia o di ausili, gli atteggiamenti
verso la disabilità.
Includono anche servizi, sistemi e politiche che sono rivolti
ad incrementare il coinvolgimento di tutte le persone
persone con una condizione di salute in tutte le aree di
vita.
“QUALCHE DATO……
• Letteratura straniera
• Presenza di disturbi psicopatologici (B/A):
18-25% diversificate per fasce di età
• Letteratura italiana: prevalenza per tutti i
disturbi psicopatologici tra 0-18 anni: 15%
• 6% tra 0-1 a.
• 9.97% tra 2.4a
• 12.06% tra 5.9a
• 16.72% tra 10-14 a.
• 17.01% tra 15-18a.
Sottostima del problema…
• Non vengono considerata in generale e dalla 104 patologie quali
i disturbi:
• del sonno
• dell’alimentazione
• soma-psiche
• controllo sfinterico
• fobie
• disturbi della condotta
• Ansia
Eppure nello strutturare una ‘buona integrazione’ vanno tenuti in
debito conto (scheda informativa dettagliata dello studente),
considerino il rischio evolutivo, facilitino la minimizzazione dello
stesso.
• Il rischio di sviluppare un problema
psichiatrico nei ragazzi in situazione di
disabilità non è fisso ma direttamente
proporzionale alle capacità protettive e
di risposta dell’ambiente (in senso lato)
che li circonda: in condizioni ottimali è
inferiore al 15-20%, mentre in condizioni
sfavorevoli esso è superiore al 75-80%!
Ci sono complicazioni…..
La malattia psichiatrica è:
• spesso in associazione
• secondaria
• In comorbilità
• peggiora la prognosi
Ecco perchè le classificazioni multiassiali come l’ICD10:
• Asse I
Disturbi Personalità
• Asse II
Disturbi delle Funzioni
• Asse III Ritardo Mentale
• Asse IV Malattie organiche
• Asse V
Condizioni socio familiari
• Asse VI VGF
Rischio di sviluppare malattie psichiatriche è:
- 2 volte superiore
- 4 volte superiore in caso di malattie croniche che causano disabilità
(disabilità complesse).
Fasi critiche dell’integrazione
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•
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•
-l’ingresso nella nuova struttura
-l’ingresso a scuola
-l’intervallo caotico (il controllo)
-i primi incontri ‘ansiogeni’ per tutti
-le verifiche in ingresso
-sequenze prevedibili di lavoro
-costanza degli ambienti
-costanza delle persone
-scelta delle attività (ossessivo=appello)
• Detto tutto ciò…………
38 anni dopo……..lo rifaremmo?
• 1971 il Parlamento approva la Legge 118 che sancisce che per
gli allievi con disabilità ‘l’istruzione deve avvenire nelle classi
normali della scuola pubblica’
• 1977 Legge 517 ribadisce il principio dell’integrazione e la
norma per tutti gli ordini di scuola, dalla scuola dell’infanzia a
quella secondaria di 2° grado
• 1992 Legge quadro 104 definisce la collaborazione necessaria
tra Scuola e Servizi Sociali e Sanitari
38 anni dopo……..siamo ancora dello stesso
umore?
• A-La cultura equalitaria degli anni settanta,
l’affermazione dei diritti delle persone in difficoltà si è
modificata
• B-La democratizzazione e l’apertura dei luoghi di
educazione e di cura, la cultura dell’antiautoritarismo,
della prassi di deistituzionalizzazione ha lasciato il posto
alla cultura dell’efficacia, dell’efficenza e dell’eccellenza
L’istruzione…a cosa’
• A.Einstein ’’Ci si doveva ficcare tutta quella roba
nel cervello, che ci piacesse o meno. Quella
coercizione ebbe un effetto talmente deterrente su
di me,che dopo avere superato l’esame finale , il
solo pensare a qualunque problema scientifico mi
risultò sgradevole per un anno intero…..Infatti è
quasi un miracolo che i moderni metodi educativi
non abbiano ancora soffocato del tutto il sacro
spirito della ricerca, poichè questa piccola delicata
pianta ha principalmente bisogno, oltre che di
stimoli, di libertà; senza di essa decade e va
sicuramente in rovina. E’ un errore molto grave
pensare che il piacere di vedere e di cercare possa
venire promosso con la forza e col senso del
dovere’’
La diversità: Gandhi
‘La nostra capacità di
raggiungere l’unità nella
diversità costituirà la
bellezza e il test della nostra
civiltà’’
La diversità
• Aristotele, La politica, VII,1 ’’Perché è giusto che le
persone, se governate meglio, ottengano migliori
risultati, nella misura in cui le circostanze in cui si
trovano lo consentono, a meno che non accada
qualcosa di catastrofico’’
• A.Sen in ‘La diseguaglianza ’: ’’Si può sostenere che
anche quando un disabile non può in alcun modo
avvalersi della libertà di godere dello stesso livello di
un certo funzionamento (ad esempio la stessa abilità
di muoversi liberamente come gli altri)vi sono tuttavia
buone ragioni di tipo equitativo a favore di un
tentativo
di
massimizzazione
della
sua
sottosviluppata abilità d funzionare’’
Diversità e adolescenti
• La presenza di un diversamente abile nella scuola o in classe
scatena un forte livello di angoscia nell’adolescente e
rappresenta un attacco alla spinta evolutiva e alla speranza
nella vita e all’emancipazione, un rischio ch ogni ragazzo si
trova a pensare di poter correre.
• Il luogo della sanità e della formazione al vivere e alla
motivazione a conoscere, la scuola, diventa il luogo di incontro
con il limite, anche con la morte del senso dell’andare avanti.
TUTTO CIO’ VA PILOTATO!
B-Triplo E
La situazione si presenta a ‘macchia di leopardo’a livello nazionale,
regionale e cittadino ma anche scolastico: siamo nella cultura
dei sistemi complessi
-leggi e modifiche continue per adeguare e normare rispetto al
resto dell’europa e del mondo oltre che dell’avanzamento in
ambito scientifico
-impegno personale degli educatori e formatori
-esperienza personale del singolo
Manca una valutazione a lungo termine degli esiti dell’integrazione
pertanto:
- non è chiaro il consenso condiviso del progetto di integrazione
- non abbiamo criteri di riferimento per valutare l’adeguatezza e
eseguire oggettive verifiche intermedie
….dopo l’inizio dell’integrazione…..
- qualità della vita dei soggetti inseriti e
delle famiglie
- qualità della vita dei soggetti senza
disabilità e delle loro famiglie
- qualità della vita degli insegnanti
PIANO COGNITIVO
• Attività in entrata meglio di quella in uscita:
facilitare l’attività in entrata con i compagni e
diminuire e facilitare le attività in uscita
(dettare i propri pensieri e l’altro scrive,
Attenzione alla scelta degli argomenti,
pregnanti per il ragazzo, scelti da lui, che
richiamino esperienze fatte meglio se
condivise,…
• Memoria: spesso meglio degli altri ma
bizzarra
• Attenzione e concentrazione: spesso
bassa. Facilitare alternanza di tempi di riposo
PROBLEM SOLVING
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•
Problem solving cioè processi di pensiero cui collaborano affetti,
memoria e motivazione per analizzare, affrontare, risolvere
positivamente situazioni problematiche dove esiste uno stato di arrivo
desiderato e uno stato di partenza.
Per lo più riguarda gli algoritmi e non tanto la vera soluzione
Creatività dell’insegnante nel modificare continuamente i rinforzi
positivi.
Importante dimostrare benevolmente al ragazzo che il comportamento
‘disfunzionale’, peraltro appreso con fatica per risolvere i problemi può,
con maggiore piacere e con più facilità, esser sostituito da altro
comportamento.
Osservare gli stili cognitivi:
-applicazione costante
-dare risposte adattive
-dare risposte anticonformistiche
-intuire rapidamente
-…………………..
VERIFICHE
• frequenza e numero verifiche
• modulazione della verifica ‘a domande’ per
evitare l’iperfacilitazione, il riduzionismo, la
dipendenza dall’altro
• valutare la ‘zona di sviluppo prossimale’ cioè
calibrare la richiesta né troppo in alto né
troppo in basso
• ricordare che è in grado di fare e che ‘l’ha già
fatto’
• valutare su obiettivi realistici
• lavorare sulla consapevolezza
….STRUMENTI DI LAVORO per i ragazzi
.i ragazzi della classe hanno bisogno di sapere in modo ‘non
saturante’
.la questione non è, infatti, rispondere sempre e comunque ma
creare il giusto clima perché:
.il bisogno emerga (la costruzione del senso della persona e delle
sue esigenze)
.la domanda possa essere posta (la complessità di attivare una
comunicazione attiva)
.la domanda venga legittimata (la fatica di convivere con la
diversità)
.il gruppo sia un riferimento solidale possibile ma….
.si costruisca una autonomia fruibile
.si possa prevedere un tutoraggio tra pari (progetto di crediti
formativi..)
.siano presenti degli adulti ‘maturi e formati’ come riferimenti altri
dalla famiglia
….STRUMENTI LAVORO per i docenti
.mantenere una formazione permanente
.cooperazione tra colleghi
.raccordo con le agenzie coinvolte attraverso
una rete di interventi costanti
.la rete rappresenti anche una prevenzione e
sostegno al burn out
.dove il Progetto Educativo Individualizzato
rappresenti e si apra alle esigenze del resto
della classe e non sia individuo o insegnante
specifico
Formazione, perché…..
Talora prima di riconoscere:
. anche una dislessia (ancora non diagnosticata alle
scuole superiori!!!!)
.una depressione
.un disagio postraumatico
.una dipendenza incipiente
.uno subdolo scivolamento verso una disorganizzazione
del sé
lo si accusa di negligenza, scarsa applicazione,
svogliatezza, o si pensa che possa essere l’effetto di
un Ritardo Mentale.
CON QUALI ESITI SU QUALSIASI RAGAZZO?
• ‘Non so quante volte ho desiderato
questa semplice cosa: che
qualcuno mi dicesse che mi amava
e che io ero speciale. Non con
condiscendenza, ma in modo da
rafforzarmi, da darmi la sensazione
che avevo un compito importante
qui, come lo abbiamo tutti.’
Candice, un bambino indaco.
-Self-empowerment: autopotenziamento
dell’individuo
-Aumento dell’autostima
-Superamento delle principali difficoltà anche
degli studenti con Bisogni Educativi Speciale
(BES)
Attenzione a :
.adeguamento dei materiali didattici
.la comunicazione
.le risorse personali
.modello partecipativo
.il profilo longitudinale dell’individuo
.il contesto di integrazione allargato
Alcuni esempi….
I laboratori
A.laboratori con percorsi guidati
-il tutoring
-creazione di schede di aiuto per le attività di
laboratorio
-l’imitazione di modello
-la costruzione di un’agenda del compito
A.Schede di aiuto disciplinare
• -facilitano lo svolgimento del lavoro, possono
essere strutturate per livello, consentono di
adeguare i tempi e la quantità oltre che la qualità
del lavoro secondo criteri di costante
autovalutazione in tempo reale
-facilitano la valutazione del e nel gruppo e la
ridefinizione dei progetti sulla fruibilità e fattibilità
del compito non solo per sé ma anche per l’altro,
utili sia per il docente che per i ragazzi
B-Schede di aiuto disciplinare
-accresce e potenzia le abilità valuatando la
necessità di aiuto necessario durante le
attività soprattuto se ripetitive, permettendo
di valutare il minore bisogno di aiuto
necessario per raggiungere il risultato finale
-rappresentano pertanto un utile strumento
dididattico e di integrazione oltre che di
contenimento di ‘esuberanze’ sia sul piano
emotivo che dell’attività
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La presenza di studenti disabili nella scuola superiore