CRITERI PER LA BUONA
FORMAZIONE DI UN OBIETTIVO
D.ssa Maria Luisa Pasquarella
• FORMULARE IN TERMINI POSITIVI
• DEFINIRE E VALUTARE ATTRAVERSO UN RISCONTRO
SENSORIALE
• RESPONSABILIZZARE COLORO CHE SONO
COINVOLTI NELLA REALIZZAZIONE
• GARANTIRE I VANTAGGI DELLO STATO PRESENTE
• GARANTIRE L’IMPATTO ECOLOGICO POSITIVO NEL
SISTEMA DI RIFERIMENTO
FASI PER REALIZZARE UN OBIETTIVO
INDIVIDUAZIONE DELL’OBIETTIVO
SVILUPPO DELL’OBIETTIVO
INDIVIDUARE CORRETTAMENTE L’OBIETTIVO
IL MODELLO P.E.R.
POSITIVITA’
ECOLOGIA
Vorrei non sentirmi più ansioso
=
Vorrei sentirmi sereno
Se questo è ciò che non voglio,
cosa è ciò che voglio?
Verificare che l’obiettivo
non causi disfunzioni
nell’ambiente
Contestualizzare
l’obiettivo come una
scelta collegata ad un
caso specifico
Preservare il vantaggio
dello stato presente
Essere
consapevoli
rispetto
all’obiettivo.
Cercare un
risultato
piuttosto che
l’evidenza di un
problema.
Comprensione
(2^ posizione).
Concretezza.
Analizzare lo sviluppo dell’obiettivo
IL MODELLO
S.M.A.R.T.
Scomporre l’obiettivo
fino ad individuare
il primo passo
da effettuare
L’obiettivo non deve essere
a sua volta scomponibile.
Risolvere gli obiettivi
intermedi prima di
affrontare l’obiettivo
decisivo
SEMPLICITA’
Chiarezza sui valori
qualitativi e quantitativi
Visualizzare una immagine di
ciò che si intende raggiungere
Gli obiettivi devono essere
sensorialmente percepiti
• Pensare ad ogni singolo passaggio utile al
Raggiungimento di un obiettivo
* Verificare che la motivazione sia coerente
con la propria gerarchia di valori
* Verificare di poter disporre di risorse e mezzi adeguati
* Verificare che esista la competenza necessaria e i costi
• Verificare che l’obiettivo risponda a reali
bisogni di cambiamento
* Prevedere i rischi
* Evidenziare l’allineamento dell’obiettivo con i
bisogni dell’ambiente
* Prevedere le obiezioni mosse da terzi coinvolti
* Rendere l’obiettivo condivisibile
Pensare alle conseguenze
e alle possibili reazioni indesiderate
Conoscere i fini dell’obiettivo
e chi ne può far parte per evitare che
la soluzione di un problema produca problemi
ancora più gravi
•Stimare i tempi di attuazione;
•Fissare il raggiungimento dei singoli passi;
•Pianificare la sequenza dei singoli passi;
•Prevedere un calendario di svolgimento;
•Non perdersi d’animo davanti ad imprevisti:
possono essere recuperati.
BIBLIOGRAFIA
AAVV. Programmazione Neuro Linguistica.
Bandler R., Grinder J. La struttura della magia
Di Gregorio A. Beata confusione!.
Dilts R., DeLozier J. Encyclopedia of Systemic
Neurolinguistic Programming and NLP New Coping.
Korzybsky A. Science and Sanity.
Mecacci L. Manuale di psicologia generale.
Pasquarella ML. Creatività per la Salute.
Watzlawick P., Helmick Beavin J., Jackson DD.
Pragmatica della comunicazione umana.
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slide1 - formazione di un obiettivo