• Sembra che la Giornata delle
Donne sia stata istituita
dall’Assemblea dell’ONU per
ricordare le centotrenta operaie, in
gran parte italiane e d’origini
ebraiche, quando, l’ 8 marzo del
1908, rimasero bruciate vive in
uno stabilimento tessile di New
York, mentre protestavano contro
le condizioni di lavoro cui erano
sottoposte. Altri dicono che fu
istituita a Copenaghen, il 29 agosto
del 1910, nel corso della conferenza
Internazionale delle Donne
Socialiste, in ricordo del grande
sciopero delle lavoratrici tessili di
New York. Altre fonti affermano
che fu Rosa Luxemburg a
proclamare la Giornata di Lotta,
proprio in ricordo della tragedia.
E’ anche vero, però, che dopo
secoli di "progresso", la donna
dei Paesi
industrializzati, lungi dall'aver
conquistato la parità con l'uomo,
è anche mercificata
e utilizzata come oggetto.
• Qualunque sia la
versione, un fatto è
certo, da quell’8
marzo, le donne
hanno compiuto
molti passi verso
una maggiore
emancipazione
La tradizione di abbinare
questa giornata al fiore della
mimosa è tipicamente italiana.
L’Unione Donne Italiane, stava
preparando il primo "8 marzo"
del dopoguerra (1946) e si pose
il problema di trovare un fiore
che potesse caratterizzare
visibilmente la giornata.
Furono proposte le mimose ed
alle giovani donne piacquero
quei fiori gialli profumati, che
avevano anche il vantaggio di
fiorire proprio nel periodo
giusto e non costavano molto.
La scelta fu del tutto casuale,
semplice, ma sicuramente
indovinata, visto il gran successo
che ha ottenuto, nel rimanere
costante fino ai nostri giorni.
La mimosa: un
simbolo di forza e
femminilità.
Cosa sarebbe il mondo intero senza la
presenza femminile?
Le donne sono
attratte da cose
semplici, un po'
sciocche.
Tipo gli uomini.
E pensare che
in lei è
racchiuso il
vero ed unico
senso
dell’esistenza
In una società dove l’apparenza conta
più della sostanza e dove ci si mette la
“coscienza a posto “ donando e
ricevendo un mazzolino di mimosa non
Dio-Jahvè disse: “Non è bene che l’uomo sia
solo; gli voglio dare un aiuto che gli sia
simile” (Gen 2,18).
Affresco - opera del XVIII secolo
E nello stesso tempo l’uomo conferma la propria
solitudine (Gen 2,20).
“Allora il Signore Dio fece
scendere un torpore sull’uomo,
che si addormentò; gli tolse una
delle costole e rinchiuse la carne
al suo posto. Il Signore Dio
plasmò con la costola che aveva
tolta all’uomo una donna” (Gen
2,21-22).
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Festa della donna