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La Congregazione
Suore Pie Operaie di
San Giuseppe ogni
anno vive il Giorno
della Memoria con
grande trepidazione
e con un'intensa
partecipazione
spirituale ed
emotiva.
La ragione di tale speciale condivisione
risiede nella circostanza che la Fondatrice Madre Maria Agnese Tribbioli - è stata
riconosciuta post mortem «Giusta tra le
Nazioni» (2010).
La religiosa, infatti, ha
avuto il grande merito
di aver salvato la vita a
molti bambini ebrei
offrendo loro un
sicuro riparo dalla
scempio nazista nel
seminterrato della
Casa Generalizia, sita
in Firenze alla via de'
Serragli 113.
http://www.congregazionepieoperaiesangiuseppe.it/Fondatrice.html
Sul sito della Congregazione le consorelle dedicano a Lei
un'intera pagina, che tutti possono visitare, dove viene
illustrata l'alta figura morale e spirituale di questa piccola
grande donna, capace di rispondere a fronte alta
all'ufficiale nazista che Le chiedeva se ci fossero lì degli
ebrei: «Qui ci sono solo figli di Dio!».
Perciò, in occasione della ricorrenza del
Giorno della Memoria, le suore Pie
Operaie di San Giuseppe si uniscono a
tutti i Comuni di tutte le città che in
diversi modi e con creatività
celebreranno questo gran giorno, così
come abbiamo appreso dagli annunci.
Molti professori di vita come Virgilio
Rovai, Carlo Belli e tanti altri stanno
passando questo messaggio ai giovani e
agli adolescenti.
Virgilio Rovai
Carlo Belli
A partire dalla loro vita ed esperienza danno
testimonianza affinché questa Memoria ci
aiuti a non dimenticare il passato e, in futuro,
ognuno possa scegliere e vivere di accordo
con i valori che contano nella vita: il
rispetto, l’uguaglianza il diritto e la libertà di
tutti di nascere e crescere nell’Amore
essendo creati a immagine e somiglianza di
Dio.
Madre Marta Lombardi, Superiora Generale della Congregazione
Per questa occasione e in ricordo dell’amicizia
che è stata costruita in tutti questi anni, il signor
Cesare Sacerdoti, uno dei salvati, ha mandato
una bellissima lettera alla Congregazione, nella
persona della Superiora Generale, madre Marta
Lombardi.
Il 19/01/2014 14:07, Cesare Sacerdoti ha scritto:
Cara Madre Marta,
è con grande gioia che desideriamo condividere con te e le care Sorelle
nella perenne memoria di Madre Maria Agnese la nascita di due nuovi
nipoti: a Daniel e Rachael l'otto dicembre una bellissima bambina,
Rebecca Rose e il diciassette gennaio a Simon e Clare un meraviglioso
bambino (ancora non hanno deciso il nome).
Questi lieti eventi e tutte queste vite non esisterebbero senza l'amore
incondizionato della Santa Fondatrice della vostra comunità, noi non lo
dimenticheremo mai e lo passeremo di generazione in generazione per la
Sua eterna memoria. Non è solo vitale per noi come famiglia ma è una
continua affermazione del bene sopra al male e deve essere di esempio al
mondo intero. Le vite salvate incluse quelle che sono venute in esistenza
fino ad oggi sono venti, come è scritto nel Talmud "Chi salva una vita
salva un universo intero" questo da' una misura del significato del Suo
esempio, una vita dedicata alla vita e all'amore del prossimo come voi sue
Sorelle continuate sulla strada da Lei tracciata.
Con affetto a voi tutte, in particolare a te cara Madre Marta,
Cesare e tutta la mia famiglia
Madre
Madre Marta
Marta Lombardi
Lombardi ee Cesare
Cesare Sacerdoti,
Sacerdoti, nel
nel marzo
marzo del
del
2010,
2010, Salone
Salone dei
dei 500
500 aa Firenze,
Firenze, in
in occasione
occasione del
del
riconoscimento
riconoscimento della
della Fondatrice
Fondatrice quale
quale «Giusta
«Giusta tra
tra le
le Nazioni
Nazioni
Per non dimenticare….
27 gennaio 1945
Giorno della memoria
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita
con la Legge 20 luglio 2000 n. 211, dal Parlamento
Italiano che ha aderito alla proposta internazionale
di dichiarare il 27 gennaio come
una giornata per commemorare le vittime del
nazismo e dell'Olocausto.
Serve a ricordare anche tutti coloro che, a rischio
della propria, hanno salvato altre vite.
La scelta della data è dovuta al fatto che il 27
gennaio del 1945 le truppe dell'Armata Rossa durante la loro avanzata verso Berlino - arrivarono
nella cittadina polacca di Auschwitz
e si trovarono di fronte al suo tristemente famoso
campo di sterminio, liberando i pochi superstiti
e rivelando al mondo l'orrore nazista.
Un po’ di storia
Un comandante
della Gestapo.
In Germania i nazisti, il 30 gennaio 1933,
crearono una nuova polizia politica, la Gestapo,
che rinchiuse oppositori politici, comunisti,
socialisti, testimoni di Geova, protestanti ed
ebrei. Inoltre, la polizia criminale, arrestò
persone con precedenti penali, zingari, disabili
e tutti coloro che giudicava nemici dello Stato.
Nel 1939 gli internati erano 25.000.
Durante la seconda guerra mondiale vennero
costruiti molti campi di concentramento, alcuni
dei quali anche in Polonia e in Serbia dove
finirono ebrei, prigionieri di guerra sovietici e
partigiani italiano. A partire dal 1942 furono
costruiti anche campi di sterminio, nei quali
venivano rinchiusi ebrei vittime della "la
soluzione finale", che aveva come scopo la
distruzione delle razze considerate inferiori.
Gli internati erano costretti ai lavori forzati e
coloro che non resistevano venivano uccisi.
Morirono con i gas oppure per fame e malattie
circa 11 milioni di persone, di cui più di 6
milioni di ebrei.
Lo sterminio degli ebrei
Quando, il 27 gennaio 1945, l’Armata Rossa fece il
suo ingresso nel campo di concentramento di
Auschwitz, i soldati rimasero terrorizzati da ciò che
videro e fotografarono. Le immagini furono poi
mostrate al processo di Norimberga, come prova
contro i crimini nazisti e sconvolsero il mondo intero.
Così tutti i popoli della terra conobbero
l’agghiacciante stermino di ben 6 milioni di ebrei,
che Hitler e i suoi seguaci avevano messo in pratica,
dopo la conquista del potere.
La stella di Davide è il simbolo
della civiltà e della religione
ebraica
La svastica fu usata dai nazisti di
Hitler in Germania come loro
simbolo. Nei Paesi orientali è
simboli di pace e prosperità.
La shoah
La shoah
Con il termine Shoah venne ufficialmente indicato lo sterminio
degli ebrei operato dai nazisti. Questo vocabolo venne usato per
la prima volta nel 1938 in Palestina.
La parola Shoah è una parola riportata dalla Bibbia e significa
“catastrofe, disastro”.
La Shoah è un genocidio, cioè un’azione criminale che tende alla
distruzione di un gruppo etnico, nazionale, razziale o religioso.
Shoah o olocausto?
SHOA
Genocidio,
Azione criminale finalizzata
Alla distruzione di un
Gruppo etnico, nazionale,
razziale o religioso
Catastrofe,
disastro
OLOCAUSTO
Sacrificio,
espiazione
Le cause della shoah
Il nazismo si scagliò contro gli Ebrei con ogni mezzo
di propaganda, e con una fitta campagna di leggi
Per convincere la pubblica opinione di questa lotta,
utilizzarono accuse di inquinamento della razza
ariana, di arricchimento mediante lo sfruttamento del
lavoro e di disgrazie economiche altrui.
Dall’ entrata in guerra, più si proseguiva alla
sconfitta del Terzo Reich, più si faceva intensa la
guerra nazisti – ebrei.
Il progetto di HITLER era di rendere tutto il MONDO
JUDENFREI, cioè libero dagli Ebrei.
Le leggi di Norimberga
Gli ebrei erano costretti a vivere come degli emarginati:
• Erano privati di ogni diritto civile e politico
• Costretti a portare una stella gialla sul petto
• Interdetti dagli uffici, dalle libere professioni, dalle
scuole ariane, dalle banche
• Rinchiusi in appositi quartieri recintati detti “ghetti”
La notte dei cristalli
Per il momento il nazismo operava solo discriminazione
nei confronti degli ebrei...
Nel novembre 1938, a Parigi venne ucciso un
diplomatico tedesco ad opera di un giovane ebreo
Le SS(unità di protezione) si scatenarono e nella notte
del l’ 8 novembre furono incendiate sinagoghe,
distrutti negozi ebrei e massacrate centinaia di
persone
la soluzione finale
20 gennaio 1942_ a Wansee viene approvato ciò
che aprirà le porte al più grande orrore che la
storia ricordi
Centinaia di migliaia di persone deportate verso i
lager,ammassate sui treni della morte, e all’arrivo
selezionate.
• Vecchi, donne e bambini sterminati nelle camere a gas
con il formidabile topicida ziklon B, o con il
monossido di carbonio;
• Uomini, marchiati,
e costretti a lavorare come
larve per più di 12 ore al giorno;
• Alla fine, i corpi venivano bruciati nei forni crematori
migliaia al giorno.
Le 5 fasi della shoa
QUESTIONE EBRAICA _1933 -1940
STERMINIO EBREI _ 1941 -1945
• Privazione dei diritti civili dei cittadini ebrei;
• Espulsione degli ebrei dai territori della Germania;
• Creazione di ghetti circondati da filo spinato, muri e guardie
armate che costringono gli ebrei a vivere separati dalla società
in precarie condizioni sanitarie ed economiche;
• Massacri delle Einsatzgruppen durante azioni di
rastrellamento;
• Deportazioni nei campi di sterminio in Polonia
Le altre vittime della furia
tedesca
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Tedeschi dissidenti ( 1933, campo di Dachau)
Zingari ( perseguitati dal 1935, deportati dal 39)
Testimoni di Geova ( internati nel 1935)
Prigionieri di guerra ( dal 1939)
Partigiani ( ogni volta che il reich si espandeva)
Omosessuali (condannati nel 1934)
Portatori di handicap (dal 1933, dal 1939 i primi ad essere
gassati in “case di cura”)
Parte del clero ( dal 1937, quando il Papa Pio XII si
oppone alla Germania di Hitler con l’ emanazione di un’
Enciclica)
Più di
6 milioni di
vittime
I Campi di concentramento:
Auschwitz lI - Birkenau -
A circa 3 Km. di distanza dal campo
di Auschwitz I, si trova Auschwitz II,
chiamato anche Birkenau. In questo campo, con una superficie di
circa 175 ettari, furono costruite più di 300 baracche; non tutte sono
sopravvissute fino ad oggi. Ne sono state conservate quasi per intero
45 in muratura e 22 in legno. Al posto delle baracche bruciate e
distrutte, sono rimasti oggi solo i camini ed i contorni dei luoghi dove
sorgevano, dai quali si vede la grandezza ed il numero.
Il numero dei detenuti nell'agosto del 1944 raggiunse nel complesso
centomila unità.
Le piaghe del campo erano: la mancanza d'acqua,
le disastrose condizioni igieniche e l'enorme
quantità di topi. I nazisti costruirono la maggior
parte degli impianti di sterminio proprio a
Birkenau: quattro forni crematori, con camere a
gas, fosse e roghi.
Le baracche in muratura furono costruite
senza fondamenta, su un terreno pantanoso.
La maggioranza dei casotti non aveva il
pavimento, ma solo terra battuta che spesso
si trasformava in fanghiglia; nei capanni in
muratura alloggiavano le detenute, che
dormivano in cuccette a tre piani su paglia
marcia e rancida.
Su un piano dormivano circa otto persone; altre le baracche
erano stalle da campo che potevano contenere circa cinquanta
cavalli: dopo aver apportato qualche piccola modifica, si giunse
ad alloggiare fino ad un migliaio di detenuti. Al centro delle
baracche furono costruiti dei camini che dovevano riscaldare
l'interno.
I Campi di concentramento:
Terezìn
Terezìn fu il maggiore campo di concentramento nazista sul
territorio della Cecoslovacchia. Costruito come transito per
gli ebrei che venivano deportati verso i campi di sterminio,
dalla sua nascita vi furono deportati 150.000 persone, fra le
quali 15.000 bambini. La maggior parte trovò la morte nel
ghetto stesso o negli altri campi nazisti.
Non ci sono immagini forti, non ci sono cumuli di scheletri. Ma i
quattromila disegni, come le sessantasei poesie di quelle giovani
anime strappate alla vita, hanno senza dubbio lo stesso effetto. Il
campo di Terezìn proprio perché di transito, è stato uno dei pochi
che prevedeva uno spazio per i bambini. Stesse condizioni
igieniche, stessa fame, stesse malattie. Proprio come gli adulti.
Stessa Identica sofferenza
Erano in 15.000: non ne sono sopravvissuti nemmeno
100. Avevano tutti un’età compresa tra i 12 ed i 16 anni.
Ecco alcuni versi di una poesia e dei disegni fatti dai
bambini nel campo di concentramento di Terezìn
O mia piccola casa, mia
casetta,
perchè m’hanno strappato
da te,
perchè m’hanno portato
nella desolazione,
nell’abisso di un nulla
senza ritorno?
Per le strade girano i reclusi
e in ogni volto che incontri
tu vedi che cos’è questo ghetto,
la paura e la miseria.
Squallore e fame, questa è la vita
che noi viviamo quaggiù,
ma nessuno si deve arrendere:
la terra gira e i tempi cambieranno
Lettera scritta in yiddish da un ragazzo di 14 anni nel
campo di concentramento di Pustkow.
Miei cari genitori,
se il cielo fosse carta e tutti i mari del mondo inchiostro, non
potrei descrivervi le mie sofferenze e tutto ciò che vedo intorno
a me.
Il campo si trova in una radura. Sin dal mattino ci cacciano al
lavoro nella foresta. I miei piedi sanguinano perché ci hanno
portato via le scarpe… Tutto il giorno lavoriamo quasi senza
mangiare e la notte dormiamo sulla terra (ci hanno portato via
anche i nostri mantelli).
Ogni notte soldati ubriachi vengono a picchiarci con bastoni di
legno e il mio corpo è pieno di lividi come un pezzo di legno
bruciacchiato. Alle volte ci gettano qualche carota cruda, una
barbabietola, ed è una vergogna: ci si batte per averne un
pezzetto e persino qualche foglia.
L’altro giorno due ragazzi sono scappati, allora ci hanno messo
in fila e ogni quinto della fila veniva fucilato… Io non ero il
quinto, ma so che non uscirò vivo di qui. Dico addio a tutti,
cara mamma, caro papà, mie sorelle e miei fratelli, e piango…
Alcuni Sopravvissuti alla Shoah
IL 27 GENNAIO DEL 1945
SONO STATI APERTI I CANCELLI
DEI CAMPI DI STERMINIO.
NOI ANCORA OGGI LO RICORDIAMO.
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Shoah o olocausto? - Congregazione "Pie Operaie di san Giuseppe"