La 1^ rivoluzione industriale iniziò in
Inghilterra intorno alla metà del XVIII sec. e
si diffuse, nel secolo seguente, in altri Paesi
europei e negli Stati Uniti d’America. Venne
chiamata “rivoluzione” in quanto determinò un
radicale cambiamento nei modi e nelle
condizioni di produzione dei beni
manifatturieri e in tutti i settori della vita
economica e sociale. Fu grazie all’introduzione
di innovazioni tecnologiche che si sviluppò un
nuovo sistema di produzione.
Nella primitiva industrializzazione (XVI-XVII
sec.), le attività manifatturiere erano sparse
nelle campagne nelle quali veniva sfruttata
l’energia delle acque correnti per azionare i
macchinari. Inoltre, a causa di questa
dislocazione, il prodotto veniva preparato dalle
donne nelle fattorie e ritirato da “protoindustriali” che si spostavano da una fattoria
all’altra sia per ritirare il prodotto finito, sia
per distribuire la materia prima.
Il nuovo sistema industriale, invece,
prevedeva l’impegno di operai che lavoravano
all’interno delle fabbriche e la sostituzione
delle fonti di energia tradizionale, (animali,
vento e acqua) con fonti combustibili (carbone)
che permisero l’introduzione della macchina a
vapore. Inoltre le macchine a vapore vennero
applicate ai telai delle industrie tessili ed ai
mantici delle fonderie sostituendo parte del
lavoro umano e permettendo la realizzazione
di prodotti a basso costo (economie di scala).
La 1^rivoluzione industriale ebbe notevoli
ripercussioni sociali in quanto accompagnò una
serie di profonde trasformazioni nell’economia e
nella vita sociale. L’aumento demografico creò la
nascita della città industriale e venne popolata da
artigiani e contadini che abbandonarono le
campagne. La lavorazione a catena costringeva il
lavoratore ad atti ripetitivi e stressanti per 1214 ore giornaliere in capannoni umidi. Così la
società si divise in due ceti: capitalisti e
proletari. Così si diffuse il lavoro infantile
specialmente nelle fabbriche grazie alle minute
costituzioni dei bambini.
La 2^ rivoluzione industriale va dal 1870 all’inizio
del ‘900 e si caratterizza per l’applicazione delle
scoperte scientifiche ai progressi industriali. Il
settore trainante è quello siderurgico infatti le
industrie hanno dimensioni tali da richiedere
grossi capitali. Dal 1814 il trasporto ferroviario
era tecnicamente possibile. I nuovi aspetti
industriali si vedono soprattutto in Germania e
negli USA. La Gran Bretagna, invece, vede man
mano ridursi il suo vantaggio, mantenendolo nei
settori tessili, ferroviari e cantieristici ma
soprattutto a livello coloniale nella ‘nuova forma’
dell’imperialismo.
L’età della 2^rivoluzione industriale vede fenomeni
contrastanti: soprattutto l’Europa si trova di
fronte alla lunga depressione con uno stallo dei
mercati mondiali; ma c’è anche un fenomeno
culturale e di costume come la Belle époque. Si
può dire che l’Europa, raggiunto il suo massimo
sviluppo economico, si avvia al declino di fronte a
nuove potenze come gli USA.
Il grande salto di qualità della 2^rivoluzione
industriale venne dalla chimica, dall’elettricità e
dal petrolio. La chimica permise la fabbricazione
di nuovi materiali, come l’alluminio, e diffuse la
soda, il colorante artificiale e i concimi. Il
petrolio, combustibile di alto rendimento e facile
trasportabilità, consentì l’enorme sviluppo dei
motori a combustione interna: iniziava così l’era
dell’automobile.
In campo industriale la crisi fu originata da
sovrapproduzione. La massa della produzione
tendeva a crescere in modo eccessivo rispetto alla
domanda, che rimaneva modesta a causa del basso
reddito di gran parte della popolazione. Alcune
imprese fallirono, altre si fusero e altre furono
assorbite da aziende maggiori. Tutto ciò
contrastava con la teoria della libera concorrenza
e favoriva la nascita di monopoli.
Con la nascita e lo sviluppo delle fabbriche molti
si spostarono andando a vivere nelle città.
Inizialmente le condizioni igieniche lasciavano
molto a desiderare. Il sistema delle fognature fu
costruito, nelle grandi città europee, solo nel
corso dell’Ottocento. Si affermarono i primi
trasporti pubblici, per collegare i quartieri delle
grandi città: dapprima i tram trainati dai cavalli,
poi quelli elettrici e, sul finire del secolo, le
ferrovie metropolitane. L’industria degli svaghi e
dei divertimenti diventata sempre più ricca e
piena di novità con il circo, l’operetta, il cinema.
Scarica

passato