Evento Formativo
n° LA COMUNICAZIONE
DELLA VERITA’ AL MALATO
La relazione con il
paziente:
i contenuti e il fine .
I edizione: 22 maggio 2012
II edizione: 9 novembre 2012
III edizione: 23 novembre 2012
LA VERITA’AL MALATO
Indagine tra i medici
ospedalieri
dell’ ASL CN 1
Ospedale SS. Annunziata
SAVIGLIANO
Sala Congressi
Ciravegna Giovanni
Gruppo Aziendale Progetto Bioetica Savigliano
FACOLTA’ TEOLOGICA DELL’ITALIA SETTENTRIONALE
Sezione parallela di Torino
Biennio di specializzazione in Teologia Morale
Master Universitario in Bioetica
TESI I Anno
DIZIONARI DI BIOETICA E VERITA’AL MALATO
Un approccio critico
Docente:
Candidato:
Prof. Paolo MERLO
Dr. Giovanni Ciravegna
Anno Accademico 2008-2009
FACOLTA’ TEOLOGICA DELL’ITALIA
SETTENTRIONALE
Sezione parallela di Torino
Biennio di specializzazione in Teologia Morale
Master Universitario in Bioetica
TESI II Anno
LA VERITA’AL MALATO
Indagine tra i medici ospedalieri dell’ ASL CN 1
Docente:
Prof. Paolo MERLO
Candidato:
Dr. Giovanni Ciravegna
Anno Accademico 2009-2010
I CONTENUTI DELLA RELAZIONE
INTRODUZIONE
1.Premesse bioetiche
IL QUESTIONARIO
1. Le risposte
2. L’analisi delle risposte
RIFLESSIONI CONCLUSIVE
LA VERITA’ AL MALATO
Presenta risvolti di
carattere
Medico
Psicologico
Giuridico
Etico
LA VERITA’ AL MALATO
E IMPLICAZIONI ETICHE
VERITA’
E
VERITA’
E AUTONOMIA
MENZOGNA
DEL
PAZIENTE
• Cos’è la verità?
• Il malato va sempre informato?
• Quale verità comunicare?
Quali sono
e i tempi più appropriati
ed efficaci
•• Tacere
partei modi
delle informazioni
attenta
comunicarla?
alper
principio
di autonomia del paziente ?
• E’ lecito tacere parte delle informazioni?
• Cos’è da perseguire:
• -Mente
comunica
in parte
la solachi
autonomia
o ilsolo
bene
quanto
sa?del paziente?
integrale
- e perché?
• In che cosa consiste la menzogna?
LA VERITA’ FRA MEDICO E PAZIENTE
CONTESTO
così rappresentati,
CONTRATTAULISTICO
sono chiaramente insufficienti.
Il paziente-cliente è il vero
CONTESTO
Questi due modelli
PATERNALISTICO
Il medico sa, il malato accetta
protagonista della sua salute
Principio di beneficenza
Annullamento dell’autonomia
Assolutizzazione del principio
di autonomia del paziente
In entrambe le posizioni il malinteso sta in una
Il diritto alla verità è condizione
La verità è conosciuta e gestita
visione riduttiva della verità,
intesa
come
purapossa
indispensabile
perché
il paziente
dal medico per il bene del paziente.
decisioni
autonome.
E’ un
semplice passaggiodi
di informazioni
informazione
dati scientifici,prendere
anziché
come
azione
La verità ad ogni costo
comunicativa di più ampio respiro. Il superamento
Rischi
dell’autoritarismo
ha comePiùcontropartita
il pericolo
responsabilità
di destituire di significato le relazioni interumane.
Verità come strumento di
potere nelle mani del medico
Non c’è responsabilità
del paziente
Più compartecipazione
e consapevolezza
UN DOVERE E UN DIRITTO
Il dovere del medico
di dire la verità
Codice di deontologia
medica (art.33,2006)
Codice di Deontologia Medica: art. 33 Informazioni al cittadino
Il medico deve fornire al paziente la più idonea informazione sulla
diagnosi, sulla prognosi, sulle prospettive e le eventuali alternative
diagnostico-terapeutiche e sulle prevedibili conseguenze delle scelte
operate.Il medico dovrà comunicare con il soggetto tenendo conto delle
sue capacità di comprensione, al fine di promuoverne la massima
partecipazione alle scelte decisionali e l’adesione alle proposte
diagnostico-terapeutiche. Ogni ulteriore richiesta di informazione da
parte del paziente deve essere soddisfatta.[…]
Le informazioni riguardanti prognosi gravi o infauste o tali da poter
procurare preoccupazione e sofferenza alla persona, devono essere fornite
con prudenza, usando terminologie non traumatizzanti e senza escludere
elementi di speranza.
La documentata volontà della persona assistita di non essere informata o
di delegare ad altro soggetto l’informazione deve essere rispettata.
UN DOVERE E UN DIRITTO
Il dovere del medico
di dire la verità
Codice di deontologia
medica (art.33,2006)
Il diritto del paziente
di conoscere la verità
Costituzione italiana (art.32 e 13)
Raccomandazione del
Consiglio d’Europa (1976, n 779)
La Costituzione della Repubblica Italiana: art. 32
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce
cure agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato ad un determinato
trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal
rispetto della persona umana
La Costituzione della Repubblica Italiana: art. 13
La libertà personale è inviolabile.[…]
UN DOVERE E UN DIRITTO
Il dovere del medico
di dire la verità
…allora
Il diritto del paziente
di conoscere la verità
Il problema della informazione al paziente
italiana di
(art.32 e 13)
Codicenon
di deontologia
può esaurirsi Costituzione
inRaccomandazione
termini
del
medica (art.33,2006)
Consiglio d’Europa (1976, n 779)
“dovere e diritto”
Indicazioni per una chiara e piena informazione al paziente
La comunicazione della verità non è un
considerati
anche
…ma
diritto astratto, estraneo
alaltriVanno
bene
globale
sicuri diritti del paziente
Come comportarsi
(la ricerca della salute,
del benessere)
della
persona:
essa è finalizzata
al
quando
la verità
è
insieme a possibili responsabilità
“pesante”?
verso terzi
bene autentico della persona.
LA VERITA’ FRA MEDICO E PAZIENTE
La terza via
L’ALLEANZA TERAPEUTICA
E’ la ricerca di una relazione umana autentica fra due persone che in modo
sinergico si impegnano a raggiungere un fine comune che è il bene del paziente.
Il bene del paziente diventa il fine della ricerca della comunicazione della verità.
La comunicazione della verità è un evento relazionale e non semplice
informazione, comunicazione di dati scientifici.
E’ una positiva sintesi del principio di autonomia
e di quello di beneficenza
LA VERITA’ FRA MEDICO E PAZIENTE
La terza via
L’ALLEANZA TERAPEUTICA
Nella situazione di possibile conflitto che si può creare tra il medico e il paziente
per l’intrinseca asimmetricità della loro relazione, si deve accettare di ponderare
i beni in gioco secondo una loro gerarchia, di valutare il peso dei danni e delle
possibilità fisiche e morali del soggetto nella ricerca del vero bene.
Si devono considerare i possibili beni in conflitto: il diritto alla verità del
paziente, il rispetto della sua condizione di sofferenza, l’efficacia dell’intervento
terapeutico, la salvaguardia della stima personale e pubblica del medico, gli
eventuali interessi di terzi. Una ponderazione, talora difficile e sofferta,
complessa e non avulsa da errori a volte anche gravi.
Pegoraro, 2004
Forme di comunicazione della verità diversificate
e con piena legittimità morale
I CONTENUTI DELLA RELAZIONE
INTRODUZIONE
1.Riflessioni bioetiche
IL QUESTIONARIO
1. Le risposte
2. L’analisi delle risposte
RIFLESSIONI CONCLUSIVE
IL TESTO DEL QUESTIONARIO
IL TESTO DEL QUESTIONARIO
L’ASL CN 1
Ospedale di Fossano
Ospedale di Ceva
Ospedale di Mondovì
Ospedale di Saluzzo
Hospice di Busca
Ospedale di Savigliano
IL DISEGNO DELLO STUDIO
396 MEDICI
(TOTALE MEDICI ASL CN 1, Marzo 2010)
203 esclusi per scarsa attinenza
alla problematica esaminata
193 Questionari distribuiti
(43% DEL TOTALE)
22 Questionari non compilati (11.4%)
171 Questionari compilati (88.6%)
ETA’ MEDIA
DISTRIBUZIONE PER SESSO
70
100%
60
80% CARATTERISTICHE DELLA POPOLAZIONE STUDIATA
LE
47,3
65%
50
60%
40
35%
40%
30
20
20%
10
0%
0
Maschi
100%
Femmine
Età media
80%
64%
60%
ETA’ MEDIA
PER SESSO
36%
40%
Anni60
50
40
30
20
10
0
20%
50,3
FASCE DI ETA’
100%
60 80%
50
42,5
52
60%
40
40
0%
40%
30 40%
Medici
25%
Chirurghi
20 20%
%
10
27%
2%
1%
0%
0
Maschi
Femmine
<31
31- 40 41- 50 51- 60
31-50 anni
51-60 anni
>60
100%
80%
60%
59%
40%
29%
20%
12%
0%
Poco (1-5)
Abbast.(6-10)
Spesso (>10)
100%
80%
60%
44%
42%
40%
20%
11%
2%
0%
Il paziente
Un familiare Una persona Il paziente +
fidata
un familiare
1%
9%
90%
Sì, sempre in modo completo
Sì, ma in modo personalizzato
Sì in modo completo e personalizzato
Se ‹‹Sì, ma in modo personalizzato››,
per quali ragioni [una sola opzione]
Se ‹‹Sì, sempre e in modo completo››,
per quali ragioni [due sole opzioni]
150
117
120
90
60
20
30
0
1
3
Il bene del
paziente
75%
La
comunicazione
va commisurata
alla capacità di
accoglienza del
paziente
Può aiutare il
paziente a
prendere
decisioni
importanti
Non indicato
14
Risposte
multiple
15
10
5
0
10
9
5
1
Il rispetto
E' un
Il rispetto
La verità
del
dovere del che si deve
aiuta a
principio di medico
agli altri
prendere
autonomia
decisioni
del paziente
imporatanti
67%
5
Non
indicato
60%
32%
68%
Sì
Se ‹‹No››, per quali ragioni?[due opzioni]
95
100
Se ‹‹Sì››, per quali ragioni?[due opzioni]
40
80
36
32
30
16
20
60
39
40
40
23
20
No
10
24
8
La
Il paz.decide E' dovere del Il consenso Minaccia la
menzogna è in base a medico dire non sarebbe fiducia di un
sempre
informaz.
la verità
valido
rapporto
illecita
vera
81%
11
2
1
0
1
0
10
Altro
4
Non
indicato
34%
Risposte
multiple
Solo il
medico
conosce il
bene del
paziente
Per evitare
reazioni
dannose
67%
Per
Per volontà Il paziente
mantenere dei famigliari non vuole
intatto il
sapere
desiderio di
vivere
59%
Altro
Non indicato
11%
89%
Sì
No
Se ‹‹Sì››, quando? [due sole opzioni]
Se ‹‹No››, perché?[due sole opzioni]
112
120
90
20
15
70
61
60
30
14
73%
Quando Quando è Quando il
può servire richiesto paziente
a
dai
non vuole
conservare famigliari
sapere
il desiderio
di vivere
60%
10
42
6
5
6
1
0
Quando la
verità
integrale
può
dannegiare
il paziente
18
Altro
Non
indicato
Risposte
multiple
5
2
4
1
0
Per decidere E' un dovere del Il consenso Sarebbe una
autonomamente medico dire la ottenuto non
forma di
il paziente ha
verità
sarebbe valido paternalismo
bisogno di una
informazione
completa
100%
Altro
Non indicato
Risposte
multiple
6. Mente chi tace parte della verità?
100%
74%
80%
60%
40%
24%
20%
2%
100%
0%
100%
80%
98% Si
No
80%
Non indicato
53%
60%
60%
40%
40%
40%
20%
20%
6%
0%
0%
1%
1%
1%
CondividoNon condivido
Non condivido
Non indicato
Condivido
No, ma mi
Non indicato
riconosco
0
42%
4
73%
72%
Risposte
multiple
20
Non indicato
124
Altro
120
Usare termini
non
traumatizzanti,
dare speranza
64
Capire la
persona che ho
davanti
71
Comunicare la
verità in modo
graduale
80
60
Dare
informazioni
scientificamente
esatte
Non tradire il
patto di fiducia
40
Non mentire
140
123
100
59
41
26
1
100%
95%
80%
60%
40%
20%
5%
0%
Il medico
Altri
100%
83%
80%
100%
100%
60%
80%
80%
70%
57%
40%
60%
60%
37%
12%
20%
40%
40%
5%
20%
0%
20%
0%
0%
20%
10%
6%
Sì
No
Non indicato
Sì
No
Non indicato
Sì
No
Non indicato
150
135
120
99
90
76
60
30
14
6
12
Il mio
vissuto
personale
Nessun
problema
Altro
0
Capire la
Rispondere
persona che a domande
ho davanti
sulla
sofferenza e
79%
sulla morte
58%
Non
indicato
1
100%
100%
100%
0,8
80%
80%
80%
0,6
60%
60%
60%
0,4
40%
92%
90%
85%
47%
37%
40%
40%
0,2
20%
20%
20%
00%
0%
0%
Sì Sì
1%
4% 2%
NoNo
16%
7%
11% 8%
Non
Nonindicato
indicato
100%
85%
80%
60%
40%
20%
12%
3%
0%
Sì
No
Non indicato
I CONTENUTI DELLA RELAZIONE
INTRODUZIONE
1.Riflessioni bioetiche
IL QUESTIONARIO
1. Le risposte
2. L’analisi delle risposte
RIFLESSIONI CONCLUSIVE
L’ANALISI DELLE RISPOSTE
1. Il rispetto del principio di autonomia vs una
verità personalizzata
2. Le contraddizioni tra le affermazioni e la prassi
3. Il ruolo dei famigliari
4. Ruolo e significato della menzogna
1. IL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI AUTONOMIA
VS
UNA VERITA’ PERSONALIZZATA
D.3 La verità va detta: risposte in percentuale
UNA COMUNICAZIONE
BASATA SOLO SUL
1% 9% DI AUTONOMIA
RISPETTO DEL PRINCIPIO
DEL PAZIENTE NON SEMBRA ESSERE
La comunicazione
va commisurata alla
90%
Per ilCOSI’
rispetto RADICATO
NEL CAMPIONE
capacità di
del principio di
DI MEDICI ESAMINATO accoglienza
autonomia del paziente
Sì, sempre in modo completo
Sì, ma in modo personalizzato
Sì in modo completo e personalizzato
Solo il 9% del campione esaminato è
favorevole a dire
la verità sempre e in modo completo
da parte del paziente
Il 90% del campione esaminato è
favorevole ad una comunicazione della
verità personalizzata
2. LA CONTRADDIZIONE TRA LE AFFERMAZIONI E LA PRASSI
E’ lecito mentire al paziente?
34%
La verità va detta:
66%
1% 9%
No
90%
Sì
Dov’è la coerenza?
Nella pratica …
Sì, sempre in modo completo
Sì, ma in modo personalizzato
Sì in modo completo e personalizzato
1%
6%
39%
54%
Condivido
Non condivido
Non cond., ma mi riconosco
Non indicato
2. LA CONTRADDIZIONE TRA LE AFFERMAZIONI E LA PRASSI
E’ lecito mentire al paziente?
La verità va detta:
13%
1% 9%
87%
No
Sì
Dov’è la coerenza?
90%
Nella pratica …
0%
7%
40%
Sì, sempre in modo
completo
Sì, ma in modo personalizzato
Sì in modo completo e personalizzato
53%
Condivido
Non condivido
Non cond., ma mi riconosco
Non indicato
2. LA CONTRADDIZIONE TRA LE AFFERMAZIONI E LA PRASSI
Il confronto di questi dati mette in evidenza come,
nella pratica
clinica, si possa ricorrere alla menzogna
100%
con la stessa
facilità, pur partendo da dichiarazioni
80%
60%
di intenti diverse.
53%
40%
40%
20%
6%
1%
0%
Condivido
Non condivido
No, ma mi
riconosco
Non indicato
2. LA CONTRADDIZIONE TRA LE AFFERMAZIONI E LA PRASSI
allora forse
Il Paternalismo medico
non è del tutto superato
Perché si ricorre alla bugia pietosa?
Dettaglio, in cifre assolute, delle opzioni scelte dai 54 medici per i quali è lecito mentire
PREVALE IL PRINCIPIO IPPOCRATICO
36
32 IL MEDICO
CHE
30
“PRIMA DI TUTTO NON DEVE FARE DEL MALE”
20
16
11
PRINCIPIO DI NON10MALEFICENZA
10
40
2
1
0
Solo il
medico
conosce il
bene del
paziente
Per evitare
reazioni
dannose
67%
Per
Per volontà Il paziente
mantenere dei famigliari non vuole
intatto il
sapere
desiderio di
59%
vivere
Altro
Non indicato
2. LA CONTRADDIZIONE TRA LE AFFERMAZIONI E LA PRASSI
Entrare
sintonia
a domande
Traspare laindifficoltà
a metter inRispondere
pratica i buoni propositi
Le intenzioni
sono
buone, le preoccupazioni
sono quelle
con
il malato
per
su temi relativi
allagiuste,
ma poi davanti alle difficoltà sisofferenza
ricorre alla bugia
pietosa
ottimizzare
e alla
morte
l’informazione
Come si spiega questa contraddizione per cui i medici, partendo da
affermazioni diverse, arrivano a mettere in pratica la bugia pietosa?
C’è alla base una mancanza di preparazione personale che non aiuta
a superare le difficoltà insite in questo tipo di comunicazione?
3. I FAMIGLIARI
Una volta diagnosticata una malattia grave, informi per primo:
100%
80%
60%
44%
42%
40%
Art.34
20%
11%
‹‹presuppone il consenso esplicitamente
100%
0%
espresso del paziente,
fatto salvo quanto
Il paziente
familiare Una persona
previsto all’art. 10 e all’art.
12, Un
allorché
fidata
80%
sia comunicare
in grave pericolo
la salute
o lamalattia
vita delgrave:
Devo
al paziente
una
soggetto
o di come
altri, (…)
il medico
valuto
con istesso
famigliari
affrontare
il problema. 60%
deve raccogliere gli eventuali nominativi
40%
delle persone preliminarmente indicate
20%
dallo stesso a ricevere la comunicazione
dei dati sensibili››.
0%
2%
Il paziente
+
83%
un familiare
Cosa dice il Nuovo
Codice di Deontologia
Medica (2006), in tema12%
5%
di comunicazione a terzi?
Sì
No
Non indicato
3. I FAMIGLIARI
Questo comportamento del medico, in assenza di consenso,
lede il principio di autonomia del paziente?
?
E’ incapacità ad affrontare una situazione
obiettivamente difficile?
Oppure è frutto di un discernimento prudenziale ?
3. I FAMIGLIARI
Ogni persona vive in un contesto di relazioni con altre persone,
ha bisogno degli altri per giungere al suo compimento
(è la costitutiva dimensione sociale dell’uomo)
Ogni essere umano deve porre
attenzione anche alla rete di relazioni in cui è inserito
UNA GIUSTA ED EQUILIBRATA COLLABORAZIONE
la malattia che
colpisce
CONPuò
I FAMIGLIARI
CHE
ABBIAuna
LOpersona
SCOPO DI
costituire unILfatto
privato
per il quale E’
PERSEGUIRE
BENE
DEL PAZIENTE
l’individuo avrebbe il diritto di
FONDAMENTALE
decidere da NELLA
solo il daGESTIONE
farsi?
DELLA COMUNICAZIONE DELLA VERITA’
Il non mentire non
essere uno degli
4. LAsembra
MENZOGNA
aspetti essenziali della relazione con il paziente
LE RAGIONI PER CUI NON SI DEVE MENTIRE
95
100
80
60
39
40
40
23 PROSPETTIVA
24
MANCA
LA
ETICA
DEL
Quale profilo
della
menzogna
emerge
dall’analisi
del
questionario?
8
20
4
NON MENTIRE E LA 1
CONSAPEVOLEZZA DELLA SUA
IMPORTANZA ALLA BASE DI OGNI
LE PREOCCUPAZIONI MAGGIORI NEL DIRE LA VERITA’AL PAZIENTE
AUTENTICA RELAZIONE UMANA
0
La
Il paz.decide E' dovere del Il cons ens o Minaccia la
menzogna è
in bas e a
medico dire non s arebbe fiducia di un
s empre
informaz.
la verità
valido
rapporto
illecita
vera
Altro
Non
indicato
Ris pos te
multiple
Cosa pensano i medici
menzogna?
124della 123
140
120
100
80
60
64
59
41
26
1
Non indicato
Usare termini
non
traumatizzanti,
dare speranza
Capire la
persona che ho
davanti
Comunicare la
verità in modo
graduale
Dare
informazioni
scientificamente
esatte
Non mentire
Non tradire il
patto di fiducia
4
0
Risposte
multiple
20
Altro
40
71
C’è disaccordo invece sul significato del tacere parte della verità
6. Mente chi tace parte della verità?
100%
Quale consapevolezza c’è della
intenzionalità di ingannare quale elemento
costitutivo fondamentale della menzogna?
74%
80%
60%
40%
24%
20%
2%
0%
Si
No
Non indicato
LA MENZOGNA
E’
VOLONTA’
DELL’INDIVIDUO
DI INGANNARE
…LAallora
il graduare
la comunicazione,
DICENDO UNA COSA CHE SA CHIARAMENTE DI ESSERE FALSA
celando parte della verità,
sempre nel rispetto della veridicità, non è menzogna
“non chiunque dice il falso mente” (De Mendacio III,3)
la menzogna coincide con l’intenzione di dire il falso
“si può dire il falso senza mentire”
“si può
dire ilsembra
vero mentendo”
«non
artificioso, nè evasivo
valutare come
AGOSTINO
non menzognera quella dissimulazione temporanea
354-430
che il medico considera necessaria se fa parte di un
Tre sono gli elementi costitutivi della menzogna:
processo
graduale
di comunicazione veritiera»
-una falsa
enunciazione
(falsità materiale)
-la volontà di enunciare il falso (falsità formale)
Haring, 1980:73
-l’intenzione di ingannare (falsità effettiva)
La ragione formale della menzogna si desume dalla falsità formale
come Non
Agostino,
Tommaso distingue:
è necessario
che si dica tutta la verità che si
-colui che dichiara il falso credendo che sia vero (bugia materiale)
TOMMASO D’AQUINO
conosce,
se
questo
è
per
il
bene
del
paziente.
1225-1274
-colui che dice il vero con l’intenzione di dire il falso, mente,
anche se per accidens
dice la
verità
Ma tutto
ciò
che si dice deve essere vero.
I CONTENUTI DELLA RELAZIONE
INTRODUZIONE
1.Riflessioni bioetiche
IL QUESTIONARIO
1. Le risposte
2. L’analisi delle risposte
RIFLESSIONI CONCLUSIVE
Il tema del dire la verità al malato ci costringe ad una seria
riflessione sul nostro modo di essere medici, sul modo in cui
svolgiamo la nostra professione e in ultima istanza anche sul
nostro modo di essere uomini e persone, in relazione con
l’altro, che ora è sano e ora è ammalato.
[…] si ha l’impressione che le malattie vengano affrontate
in modo impersonale, anteponendo i valori della scienza a
quelli della persona. Il paziente, il suo vissuto, il suo
ambiente, le sue preferenze e la sua unicità scompaiono e
vengono svalutate.[…]
M. Bobbio, IL MALATO IMMAGINATO. I rischi di una medicina senza limiti, 2010
ISCRIZIONE
E’ TEMPO DI RIAFFERMARE
LA
DELL’ANTICO
CENTRALITA’ DELLA PERSONA
OSPEDALE
NELLA PRASSI MEDICA
S.GIACOMO DI
ROMA
“E’ un errore pensare di interagire con il corpo
(organi, apparati, cellule, ormoni…) e rimanere
Vieni
per
essere
guarito
…
“tangenziali rispetto alla persona “. G. Russo, 2005
Se non guarito, almeno curato …
Se non curato, almeno consolato
…dunque umanizzare la Medicina
[…] il contesto culturale odierno, il relativismo etico, il
laicismo ed il consumismo assurto a valore, mettono in crisi
i fondamenti etici e deontologici delle professioni
sanitarie.[…]. Il tecnicismo esasperato, il proliferare delle
specializzazioni, una burocrazia imperante e le infinite
sequele medico-legali, hanno profondamente destabilizzato
i medici facendo perdere la loro vocazione primaria: la
cura della persona malata.[…]
E. Larghero, Medical Humanities e Bioetica clinica, 2010
…eppure è così perchè
[…] una medicina che ha perso la capacità di essere
emotivamente vicina alla sofferenza, perché non ci
si prende più cura del malato, ma della malattia,
non dell’angoscia, ma del parametro patologico,
non di quell’individuo peculiare ma di un paziente
che rientra nei criteri stabiliti dalle linee guida. […]
La medicina ha perso il senso dell’uomo, rimane
solo il senso delle lesioni curabili.
M. Bobbio, Il MALATO IMMAGINATO. I rischi di una medicina senza limiti, 2010
Soltanto chi possiede un bagaglio umano, culturale e valoriale
adeguato può affrontare le situazioni e districarsi nel complesso
mondo della salute. […] Competenze tecnico-scientifiche e doti
umane devono fondersi sinergicamente e armoniosamente nella
Ed è all’interno di questa alleanza che si dovrà ricercare
certezza che la guarigione si può realizzare in modo pieno e autentico
soltanto
nell’alleanza
terapeutica
[…]alle
è un
insieme
quellaterapeutica.
verità cheL’alleanza
possa dare
un senso
cammino di fiducia reciproca che indica come il rapporto tra medico e
sofferenze
dei soltanto
nostri pazienti.
paziente non possa
essere fondato
su valori normativi e sulle
competenze scientifiche, ma anche e soprattutto sul valore inalienabile
della persona.
E. Larghero, Medical Humanities e Bioetica clinica, 2012
“ESSERE CAPACI DI DIAGNOSTICARE CON
ESATTEZZA E’ UNA BUONA DIMOSTRAZIONE
DI COMPETENZA MEDICA
ESSERE CAPACI DI DIRE AL PAZIENTE
CIO’ CHE EGLI DEVE SAPERE
E’ UNA BUONA PROVA DI ARTE MEDICA”
(Iandolo, 1983)
A voi tutti
per l’attenzione
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Indagine tra i medici ospedalieri ASL CN1