COSA E’
UNA VITAMINA?
Il termine vitamina deriva dal tedesco Vitamin, una parola
composta da "vita" "ammina“: essenziali per la vita.
Le vitamine sono composti organici essenziali per l'uomo.
Esse sono incluse tra quei micro-nutrienti che devono
essere assunti con la dieta quotidianamente poiché non
vengono sintetizzati dall'organismo umano.
Considerando la loro solubilità si distinguono e classificano
in:
• vitamine liposolubili (cioè solubili nei grassi): sono le
vitamine A, D,E K;
• vitamine idrosolubile (cioè solubili in acqua): sono le
vitamine C, B1, B2, B5, B6, PP, B12, Bc, H.
COSA E’ LA VITAMINA C
La vitamina C, nota anche come acido
ascorbico, è una vitamina idrosolubile.
E’, fra le vitamine, quella più instabile
in quanto reagisce facilmente con l’O2
dell’aria; la sua efficacia può essere
persa dopo una breve esposizione al
calore e alla luce.
FONTI STORICHE
La sua storia si riallaccia a quella dello scorbuto,
una patologia legata ad una carenza di tale composto
nella dieta. Nel XVI secolo era noto, presso le popolazioni marinare,
che lo scorbuto poteva venir curato e prevenuto con l'assunzione
di verdure e frutta fresca.
Tuttavia, la prima prova di ciò venne nel 1747 ad opera di un
chirurgo della marina reale inglese, James Lind.
Egli prese 12 membri dell'equipaggio affetti da scorbuto li divise
in gruppi. Ad ogni gruppo fece assumere un composto particolare: sidro,
acido solforico, aceto, spezie ed erbe, acqua di mare, arance e limoni.
I risultati ottenuti permisero di dimostrare che effettivamente
quest'ultima aggiunta permette di prevenire l'insorgere dello scorbuto.
Nel 1912 Casimir Funk ipotizzò, da studi su malattie carenziali,
la presenza di composti che denominò vitamine.
Egli ipotizzò che anche altre malattie (tra cui lo scorbuto) dipendessero
da mancanza di specifiche vitamine.
Nel 1921 il composto antiscorbutico venne denominato
vitamina C.
Nel 1934 Sir Walter Norman Haworth e Tadeusz
Reichstein riuscirono a sintetizzare la vitamina C.
Nel 1937 l'ungherese Albert Szent-Gyorgyi ricevette il
Premio Nobel per la Medicina per le sue scoperte sui
processi biologici di combustione, con particolare
riguardo alla vitamina C, e alla catalisi dell'acido
fumarico.
Nel 1937 Haworth, per questo risultato, venne insignito
del premio Nobel per la chimica.
Nel 1955 J.J. Burns scoprì che il motivo per cui alcuni
mammiferi non riescono a produrre la vitamina C risiede
nella mancanza dell'ultimo enzima della catena
metabolica responsabile della sintesi di tale molecola: la
L-gulonolattone ossidasi.
CARATTERISTICHE CHIMICHE
L'acido ascorbico esiste in due enantiomeri, ma solo
una di esse e’ la vitamina C.
È un composto molto idrosolubile, spiccatamente acido,
che si presenta sotto forma di cristalli inodori
ed insapori con pH circa 2,5 e rotazione ottica
specifica di circa +20 gradi.
La vitamina C assunta con la dieta viene assorbita a partire
dalla bocca, nello stomaco e soprattutto a livello
dell'intestino tenue grazie ad un processo di diffusione
passiva dipendente dal sodio.
Nel plasma la vitamina circola per il 90-95% come acido
ascorbico e nel 5-10% come acido deidroascorbico.
La vitamina C viene immagazzinata
nei tessuti dell'organismo, in particolare,
nel surrene e nel fegato.
La vitamina C possiede una forte azione
riducente a seguito della presenza
di un gruppo enediolico.
In presenza di ossigeno e metalli, l'acido ascorbico
tende ad ossidarsi ed a formare acido deidroascorbico
ed acqua ossigenata.
Grazie alla forte azione riducente, la vitamina C è
utilizzata in molte reazioni di ossidoriduzione.
In particolare la vitamina C è in grado di donare un
elettrone, formando così l'acido semideidroascorbico il
quale può donare un secondo elettrone, generando così
l'acido deidroascorbico.
BENEFICI PER L’ORGANISMO
Il ritmo frenetico della quotidianità ci porta sempre più spesso a
situazioni di stress.
E’ dimostrato infatti che le persone “stressate” si ammalano più
facilmente perché il sistema immunitario si indebolisce quando la
tensione aumenta.
In situazioni di stress aumentano i livelli di cortisone nel sangue con
il conseguente effetto di abbassamento delle difese immunitarie
naturali lasciando così il nostro organismo più esposto all’attacco di
virus e batteri.
Ridurre lo stress è fondamentale, ma un valido e sicuro aiuto per
aumentare le difese naturali del nostro organismo viene da una
corretta alimentazione.
Una dieta ricca di vitamine e sali minerali è il primo passo verso
l’essere più forti.
E’ stato inoltre dimostrato che con una dieta ricca in Vitamina C,
sia per gli adulti che per i bambini, si ha un miglioramento della
funzionalità dei globuli bianchi quindi delle nostre difese
immunitarie.
Infatti, questa importante vitamina stimola direttamente la
crescita dei linfociti T, particolari globuli bianchi attivi nelle più
importanti fasi delle reazioni immunitarie e allo stesso tempo
inibisce la produzione dei composti nocivi coinvolti nelle
infiammazioni.
La vitamina C ha altre importantissime peculiarità: interviene nella
formazione del collagene (azione protettiva sulla pelle), è utile al
mantenimento dell’integrità dei vasi sanguigni ed interviene nella
cicatrizzazione delle ferite.
Ultimo, ma non per importanza, è il ruolo fondamentale che esercita
nella facilitazione dell’assorbimento del ferro contenuto nei
vegetali (la carenza di ferro porta all’anemia).
Attraverso l’esperienza di laboratorio si può
valutare il contenuto di vitamina C in alcuni
tipi di bevande molto diffuse come i succhi di
frutta.
La determinazione si basa sulle proprietà
chimiche della vitamina C e di I ; infatti le
soluzioni acquose di I sono capaci di ossidare
l’acido ascorbico formando acido
deidroascorbico (un prodotto incolore)
secondo la seguente reazione:
+
I2 + C6H8O6 → C6H6O6 + 2H + 2 I
Si esegue una “titolazione”, ovvero una tecnica usata per determinare la
concentrazione di sostanze disciolte in soluzione.
Ad una quantità nota di succo di frutta viene aggiunta una sospensione
contenente amido; in una buretta viene posta una soluzione di I .
All’aggiunta di I l’acido ascorbico viene consumato e I si trasforma in
ione ioduro.
In questa fase nessuna colorazione viene osservata.
Nella fase finale, ovvero quando tutto l’acido ascorbico è stato
consumato, una sola goccia di I aggiunta in eccesso provoca la comparsa
di una colorazione blu-nera persistente dovuta alla reazione dello I con
l’amido.
È utile ricavare un “fattore di conversione” che indichi la quantità di
acido ascorbico che reagisce con 1 mL di soluzione di I ; a tale scopo si
effettua una titolazione con una quantità nota di acido ascorbico.
La struttura dell’acido ascorbico e del suo prodotto di ossidazione,
l’acido deidroascorbico, è la seguente:
Acido
ascorbico
Acido
deidroascorbico
• OBIETTIVO:
Determinare il fattore di conversione
che indichi la quantità di acido ascorbico
che reagisce con 10 mL di soluzione di
vitamina C.
• MATERIALE E STRUMENTAZIONE:
1) becker da 250 mL;
2) Buretta contenente
la soluzione di I ;
3) Bacchetta di vetro;
4) 10ml di soluzione
contenente vitamina C;
5) 10 gocce di amido(indicatore);
• PROCEDIMENTO:
1) Si misura 10mL di soluzione di vitamina C
(la concentrazione è di 1g/L) in un becker
di 250 mL;
2) Si aggiungono 10 gocce di sospensione di
amido (indicatore);
3) Si riempie la buretta pulita con la soluzione
di I ;
•PROCEDIMENTO (parte 2):
4) Si sistema la buretta sopra il becker e si inizia la
titolazione aggiungendo, goccia a goccia, la
soluzione di I alla soluzione di vitamina C agitando
con la bacchetta di vetro (sotto il becker si può
collocare un foglio di carta bianco per osservare
meglio i cambiamenti di colore);
5) Si continua ad aggiungere
titolante fino a che non
si nota la comparsa di una
colorazione blu che
persiste per almeno 20s;
•PROCEDIMENTO (parte 3):
6) Il volume di soluzione di usato è pari
a 7,6 mL;
7) Si calcola i mg di vitamina C che
corrispondono ad 1 mL di soluzione di I .
Questo valore si ricava dividendo 10mg di
vitamina C (la quantità contenuta in 10 mL
di soluzione) per il volume (in mL) di
soluzione di I :
10mg : 7,6 mL = 1,31 mg di vitamina C/mL di soluzione di I2
• CONCLUSIONE:
Il fattore di conversione che indica la
quantità di acido ascorbico che reagisce
con 10 mL di soluzione di vitamina C è
pari a 1,31 mg di vitamina C/mL di soluzione
di I2.
• OBIETTIVO:
Determinare i mg di vitamina C
contenuti in 10 mL di succo di frutta.
• MATERIALE E STRUMENTAZIONE:
1) becker da 250 mL;
2) Buretta contenente
la soluzione di I ;
3) Bacchetta di vetro;
4) 10ml di ogni soluzione
contenente succhi di frutta;
5) 10 gocce di amido(indicatore);
• PROCEDIMENTO:
1) Si inseriscono 10 mL di succo di frutta in
un becker da 250 mL;
2) Si aggiungono 10 gocce di sospensione di
amido (indicatore);
3) Si riempie la buretta pulita con la
soluzione di I ;
•PROCEDIMENTO (parte 2):
4) Si sistema la buretta sopra il becker e si inizia la
titolazione aggiungendo, goccia a goccia, la
soluzione di I alla soluzione di vitamina C
agitando con la bacchetta di vetro (sotto il
becker si può collocare un foglio di carta
bianco per osservare meglio i cambiamenti di
colore);
5) Si continua ad aggiungere
titolante fino a che non
si nota la comparsa di una
colorazione blu che
persiste per almeno 20s;
• CONCLUSIONE:
Si è dimostrato che in media i milligrammi
di vitamina C in 10 mL sono:
• 5,6 mg nella spremuta di kiwi;
• 5,54 mg nel succo di arancia;
• 4,07 mg nel succo ACE;
• 3,61 mg nella spremuta di arancia;
• 3,01 mg nella spremuta di pompelmo;
• 2,46 mg nel succo di ananas.
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Dosaggio della vitamina C nei succhi di