Le passioni tristi
dell’universo decadente
Biagio Soffitto
Dalla ragione
al sentimento,
dal
sentimento
all’istinto.
Il Decadentismo è
Espressione di una profonda crisi esistenziale, di un’età dell’ansia (the age of
the anxiety), di un disagio della civiltà, che ha alla spalle tante crisi:
1. Quella sociale
della borghesia
Che a fine ‘800
diventa
reazionaria
3 Quella dei valori
della civiltà e del
ruolo degli intellettuali
2. Quella filosofica del
Positivismo
Cui contribuisce
la bancarotta
delle Scienze
Si chiude a difesa dei suoi interessi entrando in
contrapposizione con il proletariato (quarto stato)
mercificando i rapporti tra gli uomini e dando vita
Al nazionalismo, all’imperialismo, allo
sfruttamento del proletariato
i
Che provoca
la “perdita
dell’aureola” del
poeta
Poiché la realtà
fenomenica non ha risposte per ogni cosa;
la vita non è fatta solo di ciò che appare, del
solo dato materiale, misurabile ed analizzabile,
ma anche di ciò che è aldilà delle
cose, oltre il percepibile con i soli sensi: il mistero,
la vita psichica, la spiritualità.
Che, per la prima volta, determina una frattura netta tra artista
e società.
3 I PILASTRI DELL’ETA’ DECADENTE
NIETZSCHE
BERGSON
FREUD
Ad essi dobbiamo
Il tempo come durata
La teoria dell’Oltreuomo
La scoperta dell’Inconscio
Tempo della coscienza
Lo spirito dionisiaco
Io, Es, SuperIo
http://www.forma-mentis.net/Nietzsche.html
UNA NUOVA PERCEZIONE DELLA REALTA’
L'Ottocento aveva visto l'apoteosi del progresso e del
razionalismo positivista fondato sui concetti di "oggettività"
e "metodo scientifico" riassumibili in due assiomi:
1.
La realtà al di fuori del soggetto è regolata dal rapporto
causa-effetto e si basa su categorie determinate di spazio e
di tempo;
2.
Le cose e i fenomeni sono quantificabili, misurabili,
conoscibili.
Questa visione cade sotto i colpi
della cosiddetta bancarotta
delle scienze ( teoria della
relatività di Albert Einstein,
fisica quantistica di Max Planck,
principio di indeterminazione di
W. Heisenberg, secondo
principio della termodinamica
Entropia).
Così il sapere scientifico da
assoluto diventa relativo,
limitato al sistema di
riferimento assunto e al
soggetto che pretende di
analizzarlo.
Siamo entrati nel
‘900…
Ciò che appare è solo una infinitesima parte della
vita...
Fenomenico
Noumenico
http://www.demauroparavia.it/74703
Ora un rinnovato senso di mistero
avvolge la natura e l’uomo…
Se la realtà si nega ad ogni conoscenza razionale allora il
mistero che l’avvolge si potrà penetrare con l’intuizione, il
deragliamento dei sensi, una sensibilità non comune che
permette di cogliere l’anima profonda delle cose.
Biagio Soffitto
Questo compito straordinario è affidato
massimamente al poeta.
Egli si fa “visionario”, “ladro di fuoco”, per vedere
dove gli altri non vedono,evocare, svelare, se vi riesce,
brandelli di mistero…
E lo fa, come scrive Rimbaud, con il
deragliamento dei sensi…
“Ho chiuso gli occhi per vedere…”
ebbe a dire Paul Gauguin
E’ il naufragio di un mondo
tenuto insieme per due
millenni
dalla fiducia nella ragione e
dalla dalla fede in Dio, nella
natura, nel progresso.
L’avere preso coscienza di
questo naufragio determina
nel poeta la “perdita
dell’AUREOLA”.
«Ehilà! voi qui, mio caro? Voi in un bordello? voi, il bevitor di quintessenza, voi, il
mangiator d'ambrosia? C'è da essere stupito, davvero. Mio caro, sapete il terrore che ho dei
cavalli e delle vetture. Prima, come attraversavo in gran fretta il viale la mia aureola, in un
brusco movimento, m'è scivolata dal capo nel fango della massicciata. Non ho avuto il
coraggio di raccattarla. Ho ritenuto meno spiacevole perdere le mie insegne, che non farmi
rompere l'ossa. E poi, mi sono detto, non ogni male viene per nuocere. Ora posso girare in
incognito, fare delle bassezze e darmi ai bagordi come i semplici mortali. Ed eccomi in tutto
simile a voi, come vedete! (…) Del resto, la dignità m'è venuta a noia
(C. Baudelaire, “Lo spleen di Parigi, 1869).
L’ALBATRO
Spesso, per divertirsi, le ciurme
Catturano degli albatri, grandi uccelli marini,
che seguono, compagni di viaggio pigri,
il veliero che scivola sugli amari abissi.
E li hanno appena deposti sul ponte,
che questi re dell’azzurro, impotenti e
vergognosi,
abbandonano malinconicamente le grandi ali
candide
come remi ai loro fianchi.
Questo alato viaggiatore, com’è goffo e leggero!
Lui, poco fa così bello, com’è comico e brutto!
Qualcuno gli stuzzica il becco con la pipa,
un altro scimmiotta, zoppicando, l’infermo che
volava!
Il poeta è come il principe delle nuvole
Che abituato alla tempesta ride dell’arciere;
esiliato sulla terra fra gli scherni,
non riesce a camminare per le sue ali di gigante.
C. Baudelaire
Nasce l’idea di un’arte che non
imita più la realtà,che è
creazione magica di un mondo
che si nega alla comprensione
comune,che non si preoccupa
della sua comunicabilità. Questa
idea segnerà una FRATTURA
PROFONDA con i linguaggi
artistici dell’ ‘800.
L’arte del ‘900 è pertanto segnata dallo smarrimento delle coordinate logiche di
tempo
spazio
causalità
Crisi del figurativo in pittura
Dell’ordine sintattico in poesia
Della trama in narrativa
Gustave Moreau
L’apparizione
1876
Originale rilettura del soggetto
religioso, dove Salomè incarna il
simbolo della donna fatale e della sua
forza distruttiva.
La testa di Battista è elevata nell’aria
da un potere misterioso e irradia una
luce mistica.
Gli spazi dipinti in modo sommario e le
presenze incorporee accentuano
l’effetto allucinato della scena.
La ricerca di preziosismi, le raffinate
cromie, il dissolvimento delle forme
contribuiscono a orientare l’attenzione
dello spettatore in una dimensione
irreale e simbolica.
Daria Ferrara
Odilon Redon
L’Occhio mongolfiera
1878
L’occhio come simbolo
dell’onniscienza divina è un tema
antichissimo; nuovo è
l’accostamento tra realtà naturale
(il bulbo oculare) e astrazione
simbolica (la mongolfiera allude al
viaggio della mente verso una
dimensione superiore). L’artista
parte da una realtà organica che
rappresenta in modo analitico,
mettendo la logica del visibile al
servizio dell’invisibile. La sua
poetica esplora la sfera del
paradosso, dell’ambivalenza,
dell’inverosimiglianza per creare la
rappresentazione dell’immaginario.
Daria Ferrara
Arnold Böcklin
L’isola dei morti
1880
E’ raffigurato il viaggio di un defunto verso la propria sepoltura ma, più che verso la porta dell’aldilà,
l’artista sembra volerci condurre alla soglia della nostra interiorità, dove affiorano le visioni e i sogni.
L’aspetto inquietante dell’isola e il senso di mistero che la avvolge sono generati dalla minuzia dei
particolari descrittivi che la delineano in un contesto assolutamente irreale.
L’opera di Beardsley si pone come
parallelo figurativo di Wilde, espressione
di un atteggiamento di provocatoria
raffinatezza,
icasticamente
polemico
verso
le
convenzioni
della
società
vittoriana.
L’artista è un interprete dell’edonismo
decadente, dell’ideale dell’arte per l’arte
formulato negli scritti di Walter Pater
che
sono
alla
base
dell’Aestethic
Movement : la bellezza e la perfezione
sono fine esclusivo dell’arte e, alla luce di
una presunta infranta armonia originaria,
si genera un sentimento di decadimento e
di malinconica nostalgia.
Le tavole realizzate per l’edizione inglese
di “Salomè”, eseguite con straordinario
virtuosismo e venate di influssi orientali,
interpretano mirabilmente la pesante
atmosfera permeata di crudeltà, sangue e
malsane passioni che trasuda dai versi del
poeta.
Aubrey Beardsley The Climax
(illustrazione per “Salomè” di Oscar Wilde)
1893
Daria Ferrara
Dal Decadentismo si dipartiranno due linee
che caratterizzeranno gli ultimi anni dell’ ‘800 e i primi del ‘900
Estetismo
Simbolismo
Artista raffinato, chiuso nella sua solitudine esistenziale.
Poeta veggente, interprete del misterioso linguaggio delle Natura
Huysmans, Wilde, D’Annunzio
Baudelaire, Verlaine, Rimbaud
Spleen / Ideal
E’ nata l’arte delle
AVANGUARDIE
Biagio Soffitto
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poeti dell`inferno