L’ECOSISTEMA
LAGO
Componente
non vivente
(abiotica)
•ACQUA
•ARIA
•SUOLO
+
Componente
vivente
(biotica)
=
•PESCI
•PLANCTON
•BENTHOS
•VEGETAZIONE
ECOSISTEMA
LAGO
La zonazione dei laghi
La classificazione ecologica degli organismi acquatici
Plancton: organismi animali e vegetali
che vivono sospesi nell’acqua
Benthos: organismi viventi a stretto
contatto con il fondo (larve di
insetti, molluschi, crostacei).
Necton: organismi capaci di nuotare
e di spostarsi attivamente anche
contro corrente (Pesci)
Peryphiton: organismi che vivono
attaccati alle foglie di piante acquatiche
Neuston: organismi che vivono
nell’interfaccia aria-acqua
La zonazione dei laghi
LUCE
L’energia che serve per il funzionamento dell’ecosistema lago proviene dalla luce.
Le condizioni di vita nelle acque sono determinate soprattutto dalla disponibilità di
radiazione solare, che dipende dalla trasparenza delle acque.
La fotosintesi clorofilliana
La piramide alimentare
In un lago l’energia fornita dal
sole è utilizzata dagli organismi
produttori (alghe, piante
acquatiche, batteri) per svolgere
la fotosintesi. La materia così
prodotta viene utilizzata da tutti
gli organismi che hanno una dieta
vegetale (consumatori primari:
plancton animale e pesci
fitofagi), e questi, a loro volta,
sono utilizzati dai pesci carnivori
e da altri organismi
predatori(consumatori secondari,
terziari..). I vari organismi sono
quindi legati fra loro da rapporti
alimentari come gli anelli di una
catena. La catena si interrompe
quando l’ultima specie
considerata non viene predata
da nessun altro organismo.
I movimenti delle acque lacustri
Le piante acquatiche
Le macrofite emerse (Tipha)
Le macrofite galleggianti
(Nimphaea)
Le macrofite sommerse
(Miriophillum)
Negli ecosistemi acquatici, gli
organismi presenti in maggior
quantità sono quelli più piccoli.
Questo fatto, bene illustrato
dalla piramide alimentare, implica
che l'esistenza di relativamente
pochi organismi grandi dipende
dai moltissimi organismi piccoli
che costituiscono la loro base
alimentare.
zooplancton
e
Negli ambienti acquatici sono, quindi,
molto importanti i microrganismi,
cioè gli organismi di dimensioni
microscopiche, che possono
essere visti soltanto usando un
microscopio
Il plancton
Keratella
Una goccia d’acqua al microscopio
La microfotografia mostra ciò che
si vede guardando al microscopio
una goccia d'acqua di lago messa su
un vetrino dove è incisa una scala
lunga un millimetro. Anche se alcuni
di essi sono capaci di muoversi
attivamente, i loro spostamenti non
sono sufficienti a contrastare quelli
della parcella d'acqua dove vivono e
con la quale essi "vagabondano" per
il lago. Questi organismi
costituiscono il plancton (che in
greco significa appunto
"vagabondo").
Gli organismi del plancton possono
essere considerati da un punto di
vista
TASSONOMICO
e possono allora essere distinti in
-vegetali: FITOPLANCTON 
-animali: ZOOPLANCTON 
-batteri: BATTERIOPLANCTON 
GLI ADATTAMENTI ALL’AMBIENTE FISICO
Gli organismi planctonici hanno scarsa capacità di movimento e
quindi tendono a cadere verso il basso. Per contrastare la
tendenza ad affondare tali organismi hanno adottato degli
accorgimenti particolari:
diminuzione del peso specifico attraverso un alleggerimento
dei rivestimenti esterni (tegumenti sottili, gusci silicei, guaine
gelatinose) oppure attraverso l’accumulo di acqua, goccioline di
grasso e bollicine di gas dentro il corpo
dimensioni microscopiche per diminuire il volume
aumento della superficie esterna attraverso la presenza di
espansioni, spine, appendici che aumentano le possibilità di
galleggiamento
Gli organismi del plancton possono inoltre essere considerati da
un punto di vista
FISIOLOGICO
in base al loro modo di ricavare energia e possono allora essere
distinti in:
autotrofi (=produttori, =fitoplancton e macrofite), capaci di
costruirsi la sostanza organica dalla quale sono costituiti e che è
la loro riserva energetica a partire da sostanze inorganiche ed
energia solare (fotosintesi)
eterotrofi, usano l'energia chimica delle molecole organiche
sintetizzate dai produttori e contenute negli organismi
(=consumatori, =zooplancton erbivoro o carnivoro) o nel detrito
(=decompositori, =batterioplancton)
mixotrofi, organismi unicellulari capaci sia di
fotosintetizzare nuova sostanza organica che di utilizzare quella
precedentemente sintetizzata dai produttori.
Gli organismi del plancton possono inoltre essere considerati
da un punto di vista
DIMENSIONALE
e possono allora essere suddivisi in:
picoplancton = organismi tra 0.2 e 2 micron
nanoplancton = organismi tra 2 e 20 micron
microplancton = organismi tra 20 e 200 micron
macroplancton = organismi tra 200 micron e
qualche mm
Il batterioplancton
E’ costituito dai batteri
presenti nelle acque
come singole cellule
liberamente flottanti o
adesi a particelle di
detrito.
I batteri eterotrofi sono i più abbondanti nella
maggior parte degli ambienti acquatici e sono in
generale saprofiti, cioè si nutrono di sostanze
organiche morte (detrito organico). I batteri eterotrofi
decompongono la sostanza organica in molecole
relativamente piccole che poi ossidano anche
completamente.Vengono così rimessi in ciclo le
forme inorganiche degli elementi che costituiscono la
materia vivente. Si attua in questo modo il processo
di mineralizzazione della sostanza organica senza il
quale sul fondo dei laghi si accumulerebbe
rapidamente un grande strato di materia organica e di
organismi morti.
In condizioni di eccesso di sostanza organica la
mineralizzazione non si può realizzare
completamente perché viene rapidamente consumato
l'ossigeno disponibile. Il lago diventa allora anossico,
prendono il sopravvento ceppi di batteri anaerobi
(capaci di vivere senza ossigeno), la sostanza
organica viene demolita con processi non ossidativi
che producono gas (metano, idrogeno solforato)
incompatibili con la vita di molti organismi.
Il batterioplancton
Esistono anche, in particolari ambienti, dei batteri
autotrofi (batteri purpurei) capaci di fotosintesi
ma in assenza di ossigeno (anaerobiosi). Possono
essere così numerosi da tingere di rosa le acque
dove vivono
Il fitoplancton
Il fitoplancton
Comprende quegli organismi produttori, rappresentati dalle alghe, capaci di
fotosintesi. Nei laghi abbastanza estesi il fitoplancton fissa la maggior
parte dell’energia luminosa e rappresenta il più importante anello delle
catene alimentari.
Le alghe planctoniche sono presenti nelle acque dolci con vari gruppi. Questi
hanno in comune la proprietà di possedere la clorofilla. Le specie presenti
non sono molto numerose, ma si presentano con elevate densità. A volte si
formano ammassi cospicui di una o due specie che danno origine alle
cosiddette “fioriture algali”.
Alghe verdi coloniali: Pediastrum
Volvox
Alghe verdi unicellulari: Chlorella
Tabellaria
Le diatomee
Melosira (diatomea coloniale)
Navicula
Le alghe azzurre
I dinoflagellati
Ceratium
Lo zooplancton
Lo zooplancton
Dal punto di vista sistematico, lo zooplancton delle acque dolci
è costituito da:
regno:
phylum:
classe:
ordine:
PROTISTI
ROTIFERI
ANIMALI
ARTROPODI
CROSTACEI
CLADOCERI
COPEPODI
I Protisti
Al regno dei PROTISTI appartengono i
protozoi, organismi unicellulari con
dimensioni variabili tra 10 e 100 micron. Si
nutrono di batteri o particelle di detrito che
inglobano in un vacuolo ove avviene la
digestione. I protozoi planctonici per la
maggior parte si muovono per mezzo di
ciglia. Ne esistono tantissime specie (per
es., Paramoecium, Urotrica). Si nutrono
prevalentemente di batteri ed assumono così
un ruolo molto importante nella catena
alimentare. Sono, infatti, un anello nella
trasformazione della sostanza organica
disciolta, utilizzabile direttamente soltanto
dai batteri, in un alimento di dimensioni
maggiori e quindi adatto agli organismi
zooplanctonici più grandi e più complessi.
Difflugia
Zooplancton: i rotiferi
Asplanchna
Keratella
Zooplancton: i rotiferi
Brachionus
Zooplancton: i cladoceri
La bosmi
Zooplancton: i cladoceri
La daphnia
Zooplancton: i copepodi
Cyclops
Eudiaptomus
Il campionamento
La raccolta del plancton può avvenire
utilizzando un apposito retino che viene
trascinato a bassa velocità tramite
imbarcazione per circa 1 km.
L'osservazione si effettua subito dopo la
pesca, mantenendo il materiale a bassa
temperatura o, fissandolo con l'aggiunta di
formalina al 40%. Lo scopo
dell'osservazione al microscopio del
campione di plancton è quella di descrivere
gli organismi e tentare di classificarli. Il
materiale utilizzato consiste in un
microscopio, una pipetta, vetrini da
microscopia e campioni di plancton.
L’osservazione al microscopio
Per osservare il
plancton filtriamo più
volte l'acqua in cui è
contenuto, e mediante
una pipetta preleviamo
dal recipiente che
contiene il plancton,
una goccia di preparato
e la disponiamo nel
vetrino da microscopia.
In questo modo
possiamo osservare il
plancton al microscopio
e possiamo cercare di
classificare gli
organismi presenti in
esso.
La bibliografia
L’ecosistema lago
Il plancton
R.Bertoni, 1997, “I laghi. Origine,
funzionamento e conservazione”
R.Fitter, R.Manuel, 1993, “La vita nelle
acque dolci”, Franco Muzzio Editore, 406 pp.
La fauna ittica del Lago di Corbara
Dott.ssa Carosi, Dott. Viali – Provincia di Terni
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Laghi