Diana Dragoni
MOVIMENTI MIGRATORI
DEFINIZIONE

Il termine 'movimenti migratori' - o 'migrazioni' indica uno spostamento individuale o collettivo
da un luogo d'origine a un luogo di
destinazione, più precisamente un mutamento
permanente o semipermanente di residenza
(Caldo, 1996).
MIGRAZIONI VOLONTARIE
MIGRAZIONI FORZATE
UNA DISTINZIONE
LE CAUSE
naturali
 religiose
 sociali
 economiche
 etniche
 politiche e militari

PREISTORIA
Protagonisti sono stati popoli nomadi o
seminomadi: allevatori, marinari.
 Cause: necessità di cercare terre fertili o di
sfuggire al disseccamento delle terre da
pascolo

INDOEUROPEI
 Una comunità umana fra
Europa e Asia parlava un’unica
lingua, quando la comunità si
frantumò in varie tribù, queste
si spostarono e svilupparono
lingue imparentate ma diverse.
Una di queste tribù (in epoca
storica si chiameranno «Elleni»)
giunse dal 1900 a. C. a ondate
successive nel continente
greco, già occupato da genti
indigene che chiamiamo
Pelasgi.
GRECI
 I colonizzazione di epoca
micenea (XII-X sec. a.C.)
verso l’Asia Minore
 II colonizzazione di epoca
arcaica (VIII–VI sec. a.C.)
verso est (Mar Nero = Ponto
Eusino; stretto dei Dardanelli
= Ellesponto; Mar di
Marmara = Propontide)
Verso ovest (coste centrooccidentali del Mediterraneo)
I COLONIZZAZIONE GRECA
LA «GRANDE COLONIZZAZIONE»
N.B.: La colonia greca è autonoma dalla madrepatria.
MEDIOEVO

I protagonisti sono ancora popoli che
conoscono l’agricoltura come attività
marginale, che sono in una fase intermedia tra
società primitiva e feudalesimo pastorale.
BARBARI
I Germani si riversano
sull’Europa occidentale e
meridionale (IV – V sec.)
contribuendo al declino
dell’Impero Romano.
TURCHI
Conquistano L’Europa sudorientale a partire dal XV
sec.
NORMANNI, UNGARI, ARABI
Invadono l’Europa tra il IX e
il X sec. contribuendo al
declino del Sacro Impero
Romano (carolingio).
ETA’ MODERNA


Dopo la scoperta di nuove terre (l'America da parte di C.
Colombo nel 1492), i grandi protagonisti diventano gli
Europei, che si fanno accompagnare forzatamente dagli
Africani con la tratta degli schiavi.
Tali migrazioni si legano alle politiche delle grandi
potenze coloniali, interessate a impadronirsi dei territori
extraeuropei e delle enormi risorse che offrivano
(spezie, prodotti di piantagione, minerali, materie
prime). Talvolta furono legate alla necessità di sfuggire a
persecuzioni politiche (Irlandesi) o religiose, oppure di
evitare condanne penali.
IMPERIALISMO
Politica di potenza e di
supremazia di uno Stato tesa a
creare una situazione di
predominio, diretto o indiretto,
su altre nazioni, mediante
conquista militare, annessione
territoriale, sfruttamento
economico o egemonia politica.
Dal punto di vista dottrinale
l’imperialismo poggia sull’idea
che i popoli più forti abbiano il
diritto di imporsi su quelli più
deboli.
COLONIALISMO
Dal latino colere = coltivare la
terra.
In età moderna e
contemporanea, l'occupazione
e lo sfruttamento territoriale
realizzati con la forza dalle
potenze europee ai danni di
popoli ritenuti arretrati o
selvaggi.
ETA’ CONTEMPORANEA
Migrazioni interne dalle aree deboli (campagna)
alle aree forti (città) dei paesi in corso di
industrializzazione.
 Spostamenti transoceanici di massa.
 Nell’Ottocento si raggiunge il culmine del
colonialismo europeo.
 Il fenomeno migratorio assume una nuova forma:
le nuove ondate di emigranti sono composte da
contadini poveri, in fuga dalla miseria e dalla
disoccupazione causate dallo sviluppo industriale.

I FLUSSI MIGRATORI DI ‘800 E ‘900



-
1820-1930: dall’Europa 65milioni di persone si dirigono
verso gli USA (grande forza propulsiva all’economia
senza pagare nulla in cambio), altri verso Canada,
Argentina, Brasile, Australia.
Dopo il 1930: i flussi rallentano.
Dal secondo dopoguerra netto distacco tra:
paesi dell’Europa centro-occidentale, che
sperimentarono un rapido sviluppo industriale,
- paesi mediterranei, la cui economia era ancora fragile
e la disoccupazione altissima.
Milioni di italiani, spagnoli, portoghesi, greci, furono
costretti a cercare lavoro nelle fabbriche dell’Europa più
ricca.
ELLIS ISLAND (NEW YORK, USA)
DECOLONIZZAZIONE

Processo attraverso cui un territorio sottoposto
a regime coloniale acquista l’indipendenza
politica, economica e tecnologica dal paese excolonizzatore. In particolare, il processo storico,
iniziato con la Seconda guerra mondiale e
proseguito negli anni 1970, che ha portato alla
dissoluzione dell’assetto coloniale imposto alla
quasi totalità dell’Africa, a buona parte
dell’Asia e a territori delle Americhe.
IL PROCESSO DI DECOLONIZZAZIONE
Azione per lo sviluppo economico dei
territori soggetti, intrapresa dai
governi coloniali (anche se diretta
all’interesse metropolitano)
Si affiancò l’azione di
movimenti, partiti e altre
organizzazioni all’interno degli
Stati coloniali. Le istanze
decolonizzatrici provennero
specialmente dai partiti e dai
movimenti di sinistra, in quanto
la dottrina socialista e poi
l’elaborazione leninista del
marxismo condannavano
l’espansione coloniale
considerandola come un
aspetto e un fondamento
essenziale del capitalismo.
Formazione
di élite
culturalment
e evolute
la politica coloniale
della Gran Bretagna e
di altre potenze avviò
con lenta gradualità, i
territori coloniali verso
una sempre più ampia
autonomia
amministrativa
Rivendicazioni, spesso espressasi attraverso
disordini, tumulti, sollevazioni popolari,
anche violente, e talora invece attraverso
manifestazioni organizzate di resistenza
passiva o non-cooperazione (Gandhi)
CONSEGUENZE DELLA DECOLONIZZAZIONE
coabitazioni forzate di gruppi umani diversi e
rivali
 neocolonialismo: le risorse hanno continuato a
essere utilizzate dagli antichi dominatori o da
altri paesi che si sono a essi sostituiti.
 tentativi di rinnovamento.

MIGRAZIONI COATTE
Es.:
Esodo istriano
Spettacolo di S.Cristicchi «Magazzino 18»
LE MIGRAZIONI ODIERNE
Dalla decolonizzazione: immigrazioni
nell’Europa dalle ex colonie favorite dalla
conoscenza di lingua e cultura.
 Oggi: moltiplicazione dei flussi migratori: in tutti
i paesi più sviluppati d’Europa sono ospitate
consistenti minoranze di lavoratori stranieri.
 Difficoltà conseguenti.

NON SOLO PREGIUDIZI
PROBLEMI OCCUPAZIONALI
IN EUROPA E PAURA DI
PERDERE IL LAVORO
PREGIUDIZI CULTURALI NEI
CONFRONTI DEGLI
IMMIGRATI
Episodi di
INTOLLERANZA
ETNICA e
VIOLENZA
LEGGI RESTRITTIVE VARATE DA ALCUNI PAESI
OCCIDENTALI PER CONTENERE
L’IMMIGRAZIONE.
L’ITALIA E LE MIGRAZIONI
ERAVAMO UN PAESE DI EMIGRANTI…
I FASE
Dagli anni ’70 dell’800, milioni di italiani,
contadini senza terra e operai disoccupati,
emigrarono in cerca di un lavoro soprattutto alla
volta dell’America. Spesso erano intere famiglie e
si trattava di un’emigrazione definitiva.
II FASE
Il flusso si attenuò tra le due guerre mondiali e
riprese nel secondo dopoguerra, fino agli anni
’60. Questa volta ci si diresse verso i paesi
europei più sviluppati dell’Italia: Germania,
Francia, Svizzera, Belgio.
A partire furono soprattutto uomini, mentre la
famiglia restava in patria. Era un’emigrazione
temporanea.
III FASE
A partire dagli anni ’70 – ’80 del ‘900, hanno
cominciato ad emigrare giovani non sposati che
studiano all’estero e trovano un lavoro molto
qualificato.
Oggi sono circa 5milioni i figli e i nipoti dei
vecchi emigranti che risiedono all’estero.
…SIAMO DIVENTATI UN PAESE DI IMMIGRAZIONE
Tra gli anni ’70 e ’80 del sec. scorso, l’Italia ha
raggiunto un livello di benessere simile a quello di
altri paesi industrializzati.
 Alto livello di studio.
 Molti giovani italiani non sono disposti ad
accettare lavori pesanti o poco qualificati che
invece attirano i giovani di altri paesi (tuttavia, non
di rado anche loro hanno un titolo di studio).
 Stranieri residenti in Italia con regolare permesso:
2,8milioni. Clandestini: 500.000.
 Il processo di integrazione degli immigrati è
sempre lento: dura più di una generazione.

EXTRACOMUNITARI
 Individui provenienti da Stati che non fanno
parte dell’Unione Europea.
PROFUGHI

Immigrati che entrano in un paese senza
regolare permesso di soggiorno e senza un
contratto di lavoro.
FONTI
PRIVITERA G., PRETAGOSTINI R., Storie e forme
della letteratura greca, Einaudi Scuola, 1997.
 AMERINI F., ROVEDA R., Chiedi alla storia, vol. 1,
Ed. Sc. Bruno Mondadori, 2011.
 Losano M. G., «Oceano, il mondo visto da Lisbona»,
in Limes 5/2010 "Il Portogallo è grande».
 http://temi.repubblica.it
 www.silab.it
 http://www.storiemigranti.org/

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